Distretto Bollettino del Club N.75 - Settembre 2006

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1 Distretto Bollettino del Club N.75 - Settembre 2006

2 Programma mese di ottobre 2006 Martedì 3 Ottobre 2006 Riunione interclub dei Rotary Genovesi - Auditorium di Palazzo Rosso - 17:15 Presentazione del Festival della Scienza - Visita facoltativa al Museo di Palazzo Rosso. Segue cocktail nei giardini di Palazzo Bianco. Giovedì 12 Ottobre 2006 Riunione interclub dei Rotary Genovesi - Museo Galata - 18:15 Visita facoltativa alla mostra Cinquecento anni fa in Mediterraneo: viaggi per mare e commercio ai tempi della scoperta. Convegno dedicato a Cristoforo Colombo nel 500 anniversario della morte. Relazioni della Prof. Gabriella Airaldi e del Prof. Aldo Agosto. Segue aperitivo e cena. Mercoledì 18 Ottobre 2006 Riunione con piccola conviviale - Jolly Hotel Plaza - 20:00 Attività delle Commissioni in vista della visita del Governatore. Mercoledì 25 Ottobre 2006 Riunione conviviale - Jolly Hotel Plaza - 20:00 Relazione professionale del nostro socio Adriana Albini sul tema : Traguardi scientifici raggiunti e mia nuova sfida professionale. 2

3 ATTIVITA DEL CLUB Mercoledì 6 settembre 2006 Bagni Militari S. Giuliano - ore 20,00 Riunione di affiatamento PRESENZE SOCI: Alberti, Amalfitano, Amoretti, Bagnasco, Bellin, Bregante, Bruni, Cecconi, Dodero, Fresia, Fuselli, Ghezzi, Giordano, Gotelli, Gramatica, Iachino, La Terra, Maresca, Marrè Brunenghi, Mascia, Melchiori, Muratori, Parodi Adriana, Piana, Raucci, Tomaselli, Vassallo, Viale. PERCENTUALE PRESENZE SOCI (28/53) = 52 % CONIUGI: di Bregante l Arch. Adriana, di Fresia la Signora Francesca, di Vassallo la Dott.ssa Antonella OSPITI: di Ghezzi il figlio Matteo Pastorino, di Iachino la figlia Dottoressa Valentina, di Mascia l Ing. Michele Troilo La riunione ha segnato la ripresa dell attività del Club, dopo la pausa estiva e si è svolta nella piacevole cornice del ristorante dei Bagni Militari S. Giuliano, dove il mare poco lontano ed una tonda luna piena hanno riportato, ancora per una sera, i partecipanti al clima di vacanza appena concluso. Il Presidente, Giorgio Fuselli, ha rivolto ai presenti il suo benvenuto ed ha espresso il proprio compiacimento per la folta partecipazione. Inoltre, ha esposto i programmi del mese di Settembre ed ha fornito alcune anticipazioni sui più significativi incontri dell autunno, quali la visita del Governatore programmata per il 15 Novembre e l Interclub dedicato alle Forze Armate del successivo 22 Novembre. Infine sono stati ricordati gli incontri distrettuali ed in particolare, il Seminario sulla Rotary Foundation che si terrà il 14 di Ottobre ad Alba. La serata si è conclusa in un clima di perfetto affiatamento, che neppure la notizia di un deludente risultato della nostra Nazionale di Calcio nella qualificazione per il Campionato Europeo ha potuto intaccare. 3

4 Mercoledì 13 settembre 2006 ore 20,00 Jolly Hotel Plaza Relazione professionale del Socio Avv. Filippo Gramatica: L indulto: aspetti giuridici e conseguenze pratiche PRESENZE SOCI: Amalfitano, Bagnasco, Bruni, Fuselli, Gazzano, Giordano, Gotelli, Gramatica, Gualeni, Iachino, La Luce, La Terra, Manicardi, Maresca, Mascia, Melchiori, Muratori, Parodi Adriana, Piana, Raucci, Tomaselli, Traversa, Viale, Viano. PERCENTUALE PRESENZE SOCI (24/53) = 45 % CONIUGI: di Giordano la Dottoressa Barbara Rebesco, di Manicardi il Dottor Maurizio Cassella OSPITI: di Mascia l Ing. Michele Troilo VISITATORI ROTARIANI: Prof. Luigi Cataldi R.C. Golfo Paradiso Aperta la riunione con il tocco di campana, il Presidente Fuselli rivolge il più cordiale benvenuto ai soci, ai coniugi, agli ospiti e al visitatore rotariano; passa quindi a ricordare gl incontri ancora in programma per il mese di settembre segnalando la riunione in Interclub del 21, che avrà luogo di giovedì invece del consueto mercoledì e anticipa alcune informazioni sui prossimi eventi, fra cui la visita del Governatore programmata per il 15 novembre. Rammenta in ultimo gli incontri distrettuali, in particolare il Seminario sulla Rotary Foundation che si terrà il 14 ottobre ad Alba. Dopo la cena, la parola passa al socio Filippo Gramatica di Bellagio, il quale offre agli intervenuti una documentata, esauriente e interessante disamina dell argomento oggetto della sua relazione professionale, dal titolo L indulto: aspetti giuridici e conseguenze pratiche. Considerata l importanza della tematica e la competenza del socio nell illustrare sia le ragioni, non sempre evidenti, sottese a decisioni di portata considerevole per l intero Paese, sia le più immediate conseguenze di provvedimenti come appunto l indulto, si è preferito includere in calce la relazione in versione integrale, al fine di permetterne la lettura ai soci che non erano presenti. Al termine della relazione, agli applausi sinceri segue un vivace dibattito, cui partecipano numerosi soci e lo stesso Presidente Fuselli: fra gli interventi merita segnalare soprattutto quello del socio Alberto Raucci, che ha illustrato ai presenti le difficoltà che determinati provvedimenti, presi in sedi politiche, suscitano per la gestione delle conseguenze da parte delle forze dell ordine. Dopo i più vivi ringraziamenti da parte del Presidente Fuselli al relatore, al socio Raucci e a tutti i partecipanti al dibattito, con il consueto tocco di campana la serata ha termine alle ore L INDULTO: ASPETTI GIURIDICI E CONSEGUENZE PRATICHE La genesi storica delle cause di estinzione del reato e della pena ha origini lontane. Queste cause sono anche dette di clemenza e trovano origine nel potere di clemenza sovrana ( indulgentia Principis ), tipico della concezione assolutistico-teocratica del Monarca che può punire, perdonare, dispensare dalla pena. Tra queste cause dobbiamo considerare l amnistia, l indulto e la grazia. E interessante rilevare come il più antico esempio di amnistia si trovi nella convenzione stipulata nel 403, alla caduta dei Trenta, fra gli ateniesi sostenitori del dominio oligarchico rimasti ad Atene e i democratici che occuparono il Pireo. Le due fazioni in guerra firmarono il patto di non dar corso ad alcuna azione penale o civile relativa a fatti avvenuti sotto i Trenta. Questi provvedimenti miravano in realtà alla pacificazione politica del tempo. Anche in età anteriori, già da Omero viene menzionato l accordo sancito da Zeus che segue la strage dei Proci e prima dell età dei Trenta Tiranni si hanno testimonianze di condono di pene irrogate, come quello concesso da Solone, che però stabiliva l esclusione dei reati più gravi. Interessante è ancora osservare che il primo esempio di amnistia non ha con l amnistia come la intendiamo oggi - identità di nome né di contenuto. Infatti si aveva la formula non serbar rancore e non la parola 4

5 amnistia, che apparve la prima volta in un epigrafe di Mileto nel 180 a.c.. All epoca non era un atto di indulgenza sommaria, ma era una rinunzia contrattuale degli appartenenti a due fazioni in guerra a valersi di mezzi concessi dalla legge, riguardava anche azioni private e doveva essere invocata dall accusato come eccezione del giudizio. E negli stati ellenistici che assume il carattere di un atto di clemenza sovrana. Nella Roma repubblicana si hanno provvedimenti legislativi il cui scopo è di impedire la perseguibilità di alcuni reati politici, mentre mancano esempi di annullamento di cause in corso o giudicate a titolo di condono. Vi sono poi atti di clemenza nell età imperiale: l indulgentia generalis o specialis e il beneficium generale, che avevano come effetto il far cessare l azione penale a causa cominciata e la condanna a causa giudicata. La parola indulto deriva invece da indulgere ed è nel suo senso primitivo una concessione, un permesso. Il Codice Teodosiano parla dell indulto come di una esenzione benevolmente accordata dal potere imperiale. Certamente i provvedimenti di clemenza quali l amnistia, l indulto e la grazia, a parere di illustri giuristi quali il Mantovani, mal si conciliano con le finalità razionali della pena, ed in particolare con la finalità retributiva della stessa, con quella general preventiva e con quella rieducativa. Per questi autori esse devono trovare una loro giustificazione solo per eccezionali e irripetibili ragioni di opportunità politica, cioè per fini di pacificazione sociale, quando si tratta di reati politici commessi in determinati periodi storici. Passando dagli stati autoritari a quelli attuali democratici, questi atti di clemenza restano in vigore ed anzi proprio nel nostro Paese si continua a fare un grande uso dell amnistia e dell indulto. Questi ultimi, insieme alla grazia come detto - sono stati tutti manifestazioni della clemenza sovrana. Essi però da tempo devono essere distinti. Infatti l amnistia è causa di estinzione del reato, mentre l indulto e la grazia escludono solo la pena. La prima, che nel Codice Penale Rocco del 1930, ancora oggi in vigore, è disciplinata dall art. 151 C.P., è un provvedimento di carattere generale con il quale lo Stato rinunzia all applicazione della pena per determinati reati. Può intervenire prima della condanna definitiva (amnistia propria) ed ha quindi un efficacia estintiva completa, e può intervenire dopo la condanna definitiva (amnistia impropria). Fa dunque cessare l esecuzione della condanna e delle pene accessorie, ma non gli altri effetti penali (per es.: recidiva). Può essere condizionata ad esempio al risarcimento del danno ed opera su tutti i reati commessi alla data di decorrenza stabilita dalla legge. Diverso invece è l indulto, che, pur essendo un provvedimento di carattere generale, opera esclusivamente sulla pena principale ed estingue esclusivamente la stessa e non il reato. Esso è regolato dall art. 174 C.P., come detto condona la pena inflitta o parte di essa, e normalmente non estingue le pene accessorie, né gli altri effetti penali della condanna, salvo diversa disposizione della legge che lo applica. Anche l indulto può essere sottoposto a condizioni o ad obblighi. Diverso infine è il provvedimento della grazia, che è un provvedimento particolare, che si riferisce ad una determinata persona e la cui concessione rientra nei poteri esclusivi del Capo dello Stato (art. 87 della Costituzione). Vero è che l art. 89 della Costituzione afferma che nessun atto del Presidente della Repubblica è valido se non è controfirmato dal Ministro proponente, (e cioè dal Ministro della Giustizia), che ne assume la responsabilità. 5

6 Di qui la recente questione per il caso Sofri, che ha creato un vero e proprio conflitto tra il Presidente della Repubblica ed il Ministro della Giustizia, su cui è stata chiamata a decidere la Corte Costituzionale. Anche la grazia, che è concessa caso per caso, può essere condizionata. Torniamo ad esaminare l indulto, che ha poi trovato la propria regolamentazione anche nella Carta Costituzionale. Bisogna subito sottolineare come la Costituzione, entrata in vigore il 1/1/1948, aveva ereditato, senza mutarne la disciplina, quanto stabilito dall ordinamento precedente. L art. 79 prevedeva infatti che l indulto, come l amnistia, sono concessi dal Presidente della Repubblica su legge di delegazione delle Camere. Si erano fin da subito creati alcuni problemi di carattere formale ma anche sostanziale. Ad esempio, si discuteva se tale esercizio di un potere unico potesse conciliare le due fasi, se cioè quello del Capo dello Stato fosse un potere puramente formale o meno. Vi erano poi problemi sulla delegazione legislativa, ed in particolare se l esercizio della stessa poteva essere limitato, condizionato e se il relativo esercizio potesse essere sindacato. Certamente anche nella Costituzione restava una prerogativa del Capo dello Stato, che però la esercitava non di sua sponte, ma su proposta e con le limitazioni dell organo legislativo. Successivamente la Legge Costituzionale 6 marzo 1992 n.1 ha modificato il citato art. 79. Oggi, l amnistia e l indulto sono concessi con legge deliberata a maggioranza dei due terzi dei componenti di ciascuna Camera in ogni suo articolo e nella votazione finale. La legge stabilisce il termine per la sua applicazione e in ogni caso i suddetti benefici non possono applicarsi ai reati commessi successivamente alla presentazione del disegno di legge. Vorrei ritornare a quanto sottolineato in precedenza circa il fatto che questi provvedimenti, quando furono previsti e disciplinati, erano considerati eccezionali. Si deve evidenziare che invece di fatto si continua a fare un grande abuso dell amnistia e dell indulto che trovano nei giorni odierni le ragioni più diverse, quali lo sfollamento delle carceri, l alleggerimento del carico della giustizia, o addirittura divengono un surrogato di mancate riforme penali e processuali o vere e proprie depenalizzazioni surrettizie. Certamente la modifica costituzionale del 1992 può essere un freno, ma è sufficiente una proposta sostenuta anche da un numero esiguo di parlamentari per comunque avviare un iter difficilmente arrestabile che può portare al provvedimento di concessione. La stessa Corte Costituzionale a più riprese aveva nel passato invitato le Camere ad un uso più ponderato nel concedere l amnistia e l indulto. Si osserva tuttavia che tale potere di clemenza dall entrata in vigore della Costituzione fino al 1992, ha portato a ben 34 provvedimenti di amnistia e indulto. Gli ultimi di questi sono stati concessi rispettivamente: l amnistia con il D.P.R. 12/4/1990 n.75, in occasione dell entrata in vigore del nuovo Codice di procedura penale (24/10/1989),l indulto con il D.P.R. 22/12/1990 n.394, nella misura non superiore a due anni per le pene detentive e ad ,00per quelle pecuniarie. Infine con la legge 1/8/2003 n.207 è stata concessa la sospensione condizionata dell esecuzione della pena detentiva nel limite massimo di due anni per coloro che hanno scontato almeno metà pena (il c.d. indultino ). Forse anche grazie alla riforma costituzionale, si deve arrivare al 31/7/2006 per assistere alla concessione di un 6

7 nuovo indulto. Infatti la legge 31/7/2006 n.241, entrata in vigore il 1/8/2006, prevede la concessione dell indulto per tutti i reati commessi fino a tutto il 2/5/2006, nella misura non superiore a tre anni per le pene detentive e non superiore ad ,00 per quelle pecuniarie sole o congiunte a pene detentive. E stabilito che non si applicano le esclusioni previste dall art. 151 C.P. e cioè ne possono beneficiare tutti i condannati, anche i recidivi, i delinquenti abituali, professionali o per tendenza. L indulto non si applica ad una ristretta categoria di reati, quali quelli che prevedono le associazioni sovversive, il terrorismo anche internazionale, l arruolamento e l addestramento ad attività terroristiche, gli attentati terroristici ed eversivi, la devastazione, il saccheggio e la strage, il sequestro di persona a scopo di terrorismo ed eversione, la banda armata, l associazione di tipo mafioso, quella finalizzata alla commissione di particolari delitti contro la personalità individuale come la riduzione in schiavitù e la strage, i reati contro la prostituzione minorile, la pornografia minorile, la tratta, la violenza sessuale, gli atti sessuali con minorenni, l usura e il riciclaggio. Per i delitti che riguardano le sostanze stupefacenti, sono esclusi dall indulto solo quelli aggravati dall ingente quantità dello stupefacente e determinate associazioni finalizzate al traffico dello stesso. E infine stabilito che l indulto è revocato di diritto se chi ne ha usufruito commette entro cinque anni dalla data di entrata in vigore della legge, un delitto non colposo per il quale riporti condanna a pena detentiva non inferiore a due anni. Bisogna subito evidenziare che tale legge trova origine da diverse proposte di legge presentate nel maggio scorso. Rivedendo e rileggendo i lavori preparatori a queste proposte ed in particolare gli interventi alla Camera dei Deputati, sia in sede di Commissione Referente, che successivamente da parte dei firmatari delle proposte, ci accorgiamo fin da subito quali siano state le vere ragioni che hanno portato alla concessione dell indulto. Viene infatti lamentato che per ben 15 anni in Italia non è più stato emanato alcun provvedimento di amnistia e di indulto (e cioè dalla citata revisione costituzionale del 1992). Si fa riferimento alle dichiarazioni programmatiche del Presidente del Consiglio dei Ministri in carica fatte il 22/ 5/2006 e a quelle del Ministro della Giustizia alla Commissione Giustizia della Camera dei Deputati del giugno scorso. Si richiama il problema della lentezza dell amministrazione della giustizia, l insostenibile situazione delle carceri, le condanne riportate dallo Stato italiano dalla Giustizia Europea ogni anno per violazione dei diritti umani fondamentali ed in particolare le violazioni della Convenzione Europea dei Diritti dell Uomo sin dal 1980 (vita, dignità umana, durata dei processi, etc.), la pendenza di quasi 10 milioni di processi, il fatto che a giugno nelle carceri vi erano circa detenuti, a fronte di una ricettività regolamentare di posti. Viene evidenziato che tra la data del delitto e quella della sentenza la durata media è di 35 mesi per il primo grado del processo e di 65 mesi per l appello e che i delitti denunciati nel 2005 sono stati , tra cui circa un milione e mezzo di furti. Sono stati poi sottolineati i costi nel tenere una persona in carcere ( ,00 l anno), mentre è individuata la spesa per il vitto di ogni recluso pari solo ad. 1,58 al giorno. Le ultime considerazioni riguardano il fatto che ai detenuti si aggiungevano persone sottoposte a 7

8 misure alternative alla detenzione e il fatto che persone sono in attesa di una decisione del giudice. Si è poi calcolato che la c.d. legge Cirielli sulla recidiva porterà in carcere altri detenuti. Infine si è evidenziato che nel 2004 vi sono stati nelle carceri 52 suicidi, 713 tentati suicidi, 5939 episodi di autolesionismo e scioperi della fame. Nel 2005 i suicidi sono saliti a 57 e nel primo semestre del 2006 si sono tolti la vita 14 detenuti. Si è quindi ritenuto che la concessione dell indulto non sia un atto di clemenza, ma un atto volto al ripristino della legalità e del buon governo dell amministrazione della giustizia e del carcere. E interessante ancora sottolineare che nella proposta iniziale l indulto era previsto per due anni di pena e che era accompagnato da una proposta di amnistia per tutti i reati con una pena detentiva non superiore nel massimo a 5 anni. Quest ultima proposta non ha trovato consensi. Un ulteriore dato interessante è che nell anno 2005 vi sono stati ben ingressi in carcere di detenuti extracomunitari, ciò dovuto anche alla nota legge Bossi Fini (D.L.vo 286/1998). Le regioni dove le carceri erano più affollate nel corso del 2005 sono la Lombardia, il Veneto e la Campania. La percentuale della popolazione carceraria era rappresentata da 95,2% di uomini, di cui il 65% tra i 25 e i 44 anni. Si è previsto che con l indulto possano uscire circa detenuti, a cui si aggiungono le riduzioni delle pene detentive superiori ai tre anni. Certamente una spinta iniziale alla concessione dell indulto è arrivata dalle parole pronunziate nell aula di Montecitorio da Papa Giovanni Paolo II nel novembre Egli così riferiva: un segno di clemenza verso i carcerati mediante una riduzione della pena, costituirebbe una chiara manifestazione di sensibilità che non mancherebbe di stimolare l impegno di personale recupero in vista di un futuro reinserimento nella società. Le Commissione in sede referente della Camera dei Deputati ha quindi esaminato diverse proposte di legge in materia di amnistia e indulto. Essa è tornata ad occuparsi di un tema che ha accompagnato tutta la scorsa legislatura e che ha avuto esito negativo in assemblea nello scorso mese di gennaio, quando non è stato raggiunto il quorum dei 2/3 dei componenti richiesto dall art. 79 della Costituzione. Solo nel luglio di quest anno siamo giunti all approvazione della citata legge che non ha raccolto numerose proposte di escludere determinati reati di particolare allarme sociale (quale per es.: l omicidio, le rapine aggravate, i gravi reati finanziari), nonchè di limitare la concessione per uno o due anni di pena. E poi rimasta esclusa la proposta di subordinare la concessione dell indulto al risarcimento del danno in favore delle vittime del reato. Le conseguenze delle prime applicazioni dell indulto a Genova hanno portato fino ad oggi a circa 860 scarcerazioni da parte della Procura della Repubblica di Genova (metà detenuti in carcere e metà in misure alternative), a circa 400 da parte delle Procura Generale presso la Corte di Appello di Genova e a circa 150 minori (tra detenuti e sottoposti a misure alternative) da parte della Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Genova. Il dato assume ulteriore rilievo se si considera che tali provvedimenti sono stati assunti in via d urgenza dal Pubblico Ministero, come prevede l art. 672 C.P.P.. Sarà poi il Giudice dell Esecuzione a provvedere 8

9 definitivamente anche sulla rideterminazione delle pene per coloro che usufruiranno, grazie all indulto, di una riduzione della pena di tre anni, sulla maggior pena riportata. Va infine considerato che fino ad oggi la Procura della Repubblica di Genova ha sospeso circa ordini di esecuzione per la carcerazione non ancora eseguiti, la Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Genova ne ha sospesi circa 700, mentre le Procura Generale sta esaminando circa fascicoli. Il dato nazionale non è ancora conosciuto ufficialmente, ma si stima che, nel solo mese di agosto, siano già state scarcerate circa persone, alle quali si devono aggiungere quelle sottoposte a misure alternative alla detenzione. A fronte di un numero così elevato di scarcerazioni (dal carcere di Genova circa 300 detenuti), non vi sono stati provvedimenti generali immediati per accogliere, assistere ed aiutare i detenuti italiani o stranieri che sono stati via via scarcerati. L iniziativa è rimasta a livello locale (per es. qualche ente territoriale, le associazioni di volontariato, le parrocchie ed altro) o dei singoli. Solo recentemente dagli organi di stampa si è appreso che il Governo ha stanziato 17 milioni di Euro per finanziare i progetti di reinserimento lavorativo e sociale degli ex detenuti beneficiari dell indulto. La suddetta somma è stata recentemente resa nota dal Ministero della Solidarietà Sociale che ha previsto la messa a disposizione rispettivamente di 11 milioni di Euro da parte del Ministero del Lavoro, di 3 da quello della Giustizia e di 3 da quello della Solidarietà Sociale. Si prevede poi di integrare tale percorso con la Finanziaria. Alle citate problematiche si aggiungono quelle relative alla sicurezza pubblica. Infatti dagli organi di stampa sono stati riportati fin dal primo giorno delle scarcerazioni le notizie di numerosi episodi criminosi nei quali si sono resi protagonisti gli indultati. Molti di questi sono stati nuovamente arrestati, ma perderanno il beneficio dell indulto solo nel caso riporteranno nei nuovi processi una condanna non inferiore a due anni di reclusione. A titolo di esempio, tra i casi più singolari, ricordo il giovane che solo dopo qualche ora di libertà ha commesso una rapina ai danni di una pizzeria ed è stato immediatamente arrestato, il marito che una volta scarcerato, ha subito tentato di uccidere la moglie, i numerosi furti e rapine denunziati recentemente. Certamente solo con i dati definitivi e con quanto verrà fatto, forse un po tardivamente, si potrà compiere una valutazione complessiva ed un bilancio di quanto ha determinato la legge dello scorso 31 luglio e dei reali effetti che sono conseguiti all applicazione dell indulto. Filippo Gramatica di Bellagio 9

10 Giovedì 21 settembre 2006 Jolly Hotel Plaza ore 20,00 Relazione dell Ambasciatore Giuseppe Cassini sul tema: Il Libano oggi PRESENZE SOCI: Bagnasco, Bellin, Benedetti, Bregante, Bruni, Cecconi, Crovari, De Concilio, Fresia, Fuselli, Gazzano, Giordano, Gotelli, Gramatica, Grimaldi, Iachino, La Terra, Marconi, Maresca, Mascia, Melchiori, Muratori, Natoli, Panfili, Parodi Annamaria, Piana, Raucci, Romeo, Tomaselli, Vassallo, Viale PERCENTUALE PRESENZE SOCI (31/53) = 58 % salvo presenze compensative. CONIUGI: di Fuselli la Signora Titta, di Fresia la Signora Francesca, di Iachino la Signora Patrizia, di Marconi la Signora Chiara, di Vassallo la Signora Antonella OSPITI: Ambasciatore Dott.Ino Cassini, Arch.Alessandro Cassini e Consorte Signora Bernardetta Melzi di Cusano ospiti del club; Dott.Giovanni Bersani, Dott.Federico Monteverde, Prof. Franco Praussello ospiti di Giovanni Grimaldi; Ing. Jamal Saade ospite di Paola Gualeni; Dott. Marco Maraniello ospite di Enrico Maresca; Dott. Mario Fuselli ospite di Giorgio Fuselli. VISITATORI ROTARIANI: 5 Ten. Cav. Giovanni Cereda Past President del RC Chiavari Tigullio, Roberto Gotelli Past President del RC Golfo Paradiso, Dott.Beppe Manzitti Past President del RC Genova, Ing. Davide Viziano del RC Genova Ovest, Dott.Marco Macciò Past President del RC Golfo Paradiso La riunione conviviale organizzata dal RC Golfo di Genova in Interclub con il RC Genova Nord-Ovest è inaugurata dal Presidente del RC Genova NO Marco Gobbi, il quale, dopo il tocco di campana, ringrazia e saluta tutti gli intervenuti, in particolare il relatore della serata, Ino Cassini; rammenta poi ai soci del proprio Club gli impegni per il prossimo futuro. Prende quindi la parola il Presidente del RC Golfo di Genova Fuselli, il quale rinnova i ringraziamenti al relatore, al quale è legato da antica amicizia, rivolgendo quindi il saluto del Club agli altri ospiti del Club stesso e dei soci, ai visitatori rotariani, ai coniugi e ai numerosi soci presenti, rallegrandosi per l interesse suscitato dalla serata. Anch egli ricorda poi molto brevemente i prossimi appuntamenti ai soci del Golfo di Genova, in particolare i due Interclub del mese di ottobre. Dopo la cena, spetta al Presidente del Golfo di Genova Fuselli introdurre Ino Cassini, già ambasciatore italiano in Libano e relatore della serata sul tema, di grande attualità, Il Libano oggi. Dalla lettura del curriculum vitae del Dott. Cassini, fitto di importanti incarichi diplomatici e di riconoscimenti professionali, si evince quale profondo conoscitore egli sia della realtà socio-politica dell area mediorientale, in particolare del Libano e dei Paesi arabi in genere. Ricevuto il microfono, il Dott. Cassini affronta il tema oggetto del suo intervento senza ricorrere a una vera relazione, ma preferendo una conversazione più informale, attraverso una serie di flash sui diversi aspetti della realtà libanese passata e odierna. Si sofferma in primo luogo sulla peculiarità, anche geografica, del Libano nel panorama degli Stati del Medio Oriente, anche grazie a una suggestiva carrellata di miti antichi (sumerici, fenici, greco-romani) e di inusuali immagini di nevi perenni e vegetazione rigogliosa; passa quindi a illustrare con efficaci esempi la complessa, fragile ma pur possibile convivenza delle numerose (ben 17) etnie religiose del Paese, che indusse Papa Giovanni Paolo II a definire la stessa esistenza del Libano messaggio per tutte le genti del mondo. Si sofferma poi sulle tormentose vicende politiche degli ultimi decenni e soprattutto 10

11 dei nostri giorni, mostrando nel suo discorso una puntuale conoscenza della situazione locale allude infatti più volte ad incontri personali con leader politici e religiosi di primo piano e un sentimento di aperta simpatia per la causa libanese. Invita infine i presenti a continuare a ritenere il Libano un possibile partner commerciale e una meta turistica ancora possibile, in virtù delle sue potenzialità e delle sue bellezze naturali e artistiche. Al termine dell interessante discorso, ricco di spunti tanto di riflessione quanto di discussione, è spontaneo e naturale il sorgere di un vivo dibattito: anche grazie al monito del Presidente Fuselli a escludere dalle riunioni del Rotary ogni partigianeria politica o partitica, in relazione al ruolo eminentemente di servizio che il Rotary stesso riveste nel mondo, la discussione è intensa, ma sempre piana e cordiale. I numerosi interventi dei soci dell uno e dell altro Club, che toccano da vicino aspetti solo cursoriamente accennati (per esempio la gravità delle minacce rivolte con frequenza ad Israele dai settori integralisti del mondo arabo), o sottaciuti (lo status della donna) dal relatore, contribuiscono infatti a mostrare quante e quali siano in effetti le diverse verità di una situazione storico-politica e religiosa tanto problematica e delicata. Con i ringraziamenti finali dei Presidenti Fuselli e Gobbi al relatore cui vengono consegnati alcuni omaggi da parte dei Club e a tutti gli intervenuti e con il consueto tocco di campana la serata ha termine alle ore

12 Mercoledì 27 settembre 2006 ore 20,00 Jolly Hotel Plaza Relazione dell architetto Alessandro Casareto, Presidente dell Associazione A Compagna sul tema: Genua Forma urbis - un affresco della storia nota e poco nota della nostra città. PRESENZE SOCI: Alberti, Benedetti, Bruni, Cecconi, Crovari, Dodero, Fuselli, Gazzano, Ghezzi, Gotelli, Gualeni, Iachino, La Terra, Marconi, Melchiori, Parodi Adriana, Parodi Annamaria, Raucci, Sarpero, Savioli, Spadolini, Tomaselli, Vassallo, Viano. PERCENTUALE PRESENZE SOCI (18/53) = 45 % CONIUGI: Clara di Andrea Bruni, Mariangela di Marco Dodero, Patrizia di Carlo Iachino, Alessandro Scaliti di Adriana Parodi OSPITI: Arch. Alessandro Casareto e Arch. Stefania Spina, ospiti del Club Inaugurata la riunione con il tocco di campana, il Presidente Fuselli saluta e ringrazia gli ospiti, il relatore Arch. Alessandro Casareto e la sua collaboratrice Arch. Stefania Spina, i coniugi e i soci intervenuti, manifestando grande soddisfazione per l alta percentuale di presenze che ha fin qui caratterizzato la ripresa delle attività rotariane dopo le vacanze estive. Dà quindi notizia dei prossimi appuntamenti previsti per ottobre, ricordando che il programma del mese sarà inviato quanto prima, e sottolineando in particolare gli Interclub del 3 e del 12, e anticipa alcune date importanti del mese di novembre, soprattutto la visita del Governatore che avrà luogo il 15, in vista della quale invita le Commissioni a prepararsi adeguatamente. Cede quindi il microfono al socio Alberti, il quale nelle vesti di Presidente della società di pallanuoto del Nervi distribuisce ai presenti il calendario delle partite interne della squadra, e quello del prestigioso trofeo LEN, al quale il Nervi parteciperà in questa stagione, e invita i soci ad essere suoi ospiti nelle partite che si giocheranno a Genova. Dopo la cena, il Presidente Fuselli introduce il relatore, Arch. Alessandro Casareto, Presidente dell Associazione A Compagna, rotariano socio fondatore del RC Genova Centro Storico e soprattutto architetto di grande autorevolezza ed esperto della complessa realtà genovese, come testimoniano gl importanti compiti affidatigli nel tempo dagli Enti locali cittadini. Ed è nei panni di profondo conoscitore della storia, non solo urbanistica ed architettonica, della città che l Arch. Casareto offre un quadro dello sviluppo urbano della città; un quadro nel senso letterale del termine, in quanto le sue parole si accompagnano al disegno, via via arricchito di particolari, del ben noto profilo dell insenatura intorno alla quale sorge Genova. Nel suo discorso si intrecciano spiegazioni toponomastiche (l origine del nome della piazza delle fontane marose, per esempio), ritratti di celebri personaggi storici, da Colombo a De Ferrari, notizie curiose sul passato più remoto e sui tratti antropologici dei genovesi e dei liguri, dati interessanti sulle origini delle fortune dell antica Repubblica e dell età d oro del porto: una ricchissima carrellata, che non trascura modi di dire e battute in dialetto, di volti, nomi, strade, fatti. Ma è soprattutto nell ultima parte della relazione dedicata alla situazione attuale e ai suoi problemi ancora irrisolti che il tono spiritoso e brillante si muta in un più serio appello a riconoscere i veri punti di forza della città, quali la necessaria osmosi fra la città stessa e il porto, ora invece separati, il ruolo di porta del Mediterraneo, insito già nel nome latino Ianua e ben chiaro alle precedenti generazioni, e lo straordinario patrimonio artistico e architettonico. Infine, l oratore conclude con l invito a rifarsi al carattere e all intraprendenza degli antichi genovesi, per salvaguardare il futuro di Genova stessa. Al suggestivo discorso, dal quale emergono sia la profonda conoscenza sia l amore per la città, seguono alcuni interventi dei soci; quindi l Arch. Casareto riceve dal Segretario Emma Tomaselli e dal Presidente Fuselli alcuni omaggi rotariani ed egli stesso diviso il disegno in varie parti ne fa dono alle signore presenti. Intorno alle il Presidente, ringraziato ancora il relatore, chiude la bella serata con il consueto tocco di campana. 12

13 Da Rosanna Muratori con il marito Lorenzo: una viaggiatrice intercontinentale questa volta manda un saluto da Parigi al Presidente ed a tutti i Soci del Club 13

14 L IMMAGINE DEL MESE Il porto di Genova verso la metà del Seicento, olio su tela di Giovan Battista Costanzo, cm 253x175, che offre un piano batimetrico del porto, completo di chiare rappresentazioni in prospettiva dei principali edifici portuali. Ai lati in basso, legende con riferimenti alla toponomastica e alle quote dei rilievi idrografici. (Genova, Galata Museo del Mare) Notiziario del Rotary Club Golfo di Genova Distretto Italia Direttore responsabile Alessandro Savioli 14