REGIMI CONTABILI DELLE ASSOCIAZIONI DI PROMOZIONE SOCIALE E DELLE ASSOCIAZIONI SPORTIVE DILRTTANTISTICHE

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1 REGIMI CONTABILI DELLE ASSOCIAZIONI DI PROMOZIONE SOCIALE E DELLE ASSOCIAZIONI SPORTIVE DILRTTANTISTICHE 1

2 Regimi contabili e di determinazione dell imponibile Sostanzialmente, in base alla normativa in vigore e all entità dei ricavi derivanti dall attività commerciale posta in essere, i regimi contabili previsti ed utilizzabili per le A.P.S. e le A.S.D. sono i seguenti: regime ordinario; regime semplificato; regime forfetario di cui all art. 145, TUIR; regime forfetario di cui alla Legge n. 398 del

3 Regime di contabilità ordinaria cenni E il regime contabile obbligatorio per le A.P.S. e le A.S.D. che, nell esercizio precedente, hanno conseguito (o nel caso di primo anno di attività presumono di conseguire) ricavi commerciali superiori ad ,00 per le prestazioni di servizi e ad ,00 per le altre attività.; si applicano sia le disposizioni previste dal D.P.R. 633/1972 sia quelle del D.P.R. 600/

4 Regime di contabilità ordinaria cenni Tale regime prevede la tenuta dei seguenti libri obbligatori: - libro giornale; - libro inventari; - libri IVA; - scritture ausiliarie; - libro beni ammortizzabili; - libri sociali previsti dal C.C.; - registri e libri previsti dalle norme in materia di lavoro Si rende inoltre necessario redigere il bilancio d esercizio e l inventario. 4

5 Regime di contabilità ordinaria cenni In presenza di ricavi inferiori, tale regime contabile può essere comunque scelto per opzione, esercitabile nella dichiarazione annuale dei redditi o in quella prevista dall art. 35 DPR.633/72 Nel regime ordinario le A.P.S. determinano il reddito d impresa con la medesima metodologia delle società di capitali: variazioni in aumento o in diminuzione del risultato di bilancio Versamento dell IVA mensilmente 5

6 Regime di contabilità semplificata cenni E il regime contabile che può essere adottato qualora nell esercizio precedente hanno conseguito (o nel caso di primo anno di attività presumono di conseguire) ricavi commerciali non superiori a quelli previsti per il regime ordinario Si applicano le disposizioni previste dall art. 18 D.P.R. 600/1973: - esonero dalla tenuta delle scritture contabili prescritte dagli artt D.P.R. 600/1973; - mantenimento dei libri IVA (acquisti, vendite e/o corrispettivi) opportunamente integrati con le indicazioni del valore delle rimanenze; 6

7 Regime di contabilità semplificata cenni - Le A.P.S. e le A.S.D. che compiono soltanto operazioni non soggette a registrazione ai sensi IVA, annotano, in un apposito registro, l ammontare globale delle entrate e delle uscite relative a tutte le operazioni effettuate nella prima e nella seconda metà di ogni mese, oltre alla eventuale annotazione del valore delle rimanenze Versamento dell Iva trimestralmente (su opzione) con applicazione della maggiorazione dell 1% 7

8 Regime di contabilità semplificata cenni Per le associazioni che esercitano contemporaneamente prestazioni di servizi e altre attività si fa riferimento all'ammontare di ricavi relativi all'attività prevalente. In mancanza della distinta annotazione dei ricavi si considerano prevalenti le attività diverse dalla prestazione di servizi. Se l ammontare dei ricavi supera i 700mila euro, indipendentemente dal superamento o meno dei limiti stabiliti per le differenti attività il regime contabile obbligatorio per l associazione nell esercizio successivo al superamento del limite sarà quello ordinario. 8

9 Regime di contabilità semplificata cenni Non è necessaria alcuna opzione per abbracciare il regime semplificato, che peraltro si estende di anno in anno qualora i limiti indicati non vengano superati. Il reddito imponibile, nel regime semplificato è determinato sommando i ricavi effettivamente conseguiti, comprese le rimanenze finali di magazzino e si sottraggono i costi effettivamente sostenuti, compreso il valore delle rimanenze iniziali dei beni, regolarmente documentate. 9

10 Regime forfettario art.145 del Tiur Le A.P.S. e le A.S.D. ammesse alla contabilità semplificata, ex art. 18 DPR.600/73, possono però optare per il regime forfetario di cui all art. 145 D.P.R. 917/1986 Tale norma è d analizzare congiuntamente all art. 20 DPR 600/73 scritture contabili degli enti non commerciali, che espressamente la richiama. 10

11 Regime forfettario art.145 del Tiur L art comma TUIR, fatto salvo quanto disposto dalla L.398 /1991 e art.9 bis del D.L.417/1991 per associazioni sportive dilettantistiche e pro loco, prevede per le associazioni che ne hanno i requisiti, cioè ammesse alla contabilità semplificata di cui all art.18 del DPR 600/73, la determinazione forfetaria del reddito d impresa, applicando, all ammontare di ricavi conseguiti nell esercizio di attività commerciale, i seguenti coefficienti di redditività: 11

12 Regime forfettario art.145 del Tiur attività di prestazioni di servizi: fino a ,71: coefficiente del 15%; oltre ,71, fino a : coefficiente del 25%; altre attività: fino a ,84: coefficiente del 10%; oltre ,84, fino a : coefficiente del 15%. Al risultato va comunque sempre aggiunto l ammontare dei componenti positivi di reddito di cui agli artt. 86 (plusvalenze patrimoniali), 88 (sopravvenienze attive), 89 (dividendi e interessi) e 90 del TUIR (proventi immobiliari). 12

13 Regime forfettario art.145 del Tiur ESEMPIO: Supponiamo: Ricavi da altre attività = Proventi immobiliari = Interessi attivi = 800 Ne deriva: Imponibile da altre attività IRES = x10% = Imponibile artt TUIR =( )= IRES dell esercizio = ( ) x 27,5% =

14 Regime forfettario art.145 del Tiur I contribuenti che esercitano contemporaneamente prestazioni di servizi e altre attività, il coefficiente si determina con riferimento all'ammontare di ricavi relativi all'attività prevalente In mancanza della distinta annotazione dei ricavi si considerano prevalenti le attività di prestazioni di servizi Il regime forfetario si estende di anno in anno qualora i limiti indicati non vengano superati. 14

15 Regime forfettario art.145 del Tiur Il dettato disposto dagli ultimi commi dell art. 145 TUIR ci ricorda che: L'opzione è esercitata nella dichiarazione annuale dei redditi, o, per le associazioni che intraprendono attività commerciale, nella dichiarazione IVA ex art. 35 DPR 633/72 e ha effetto dall'inizio del periodo di imposta nel corso del quale è esercitata, fino a quando non è revocata e comunque per un triennio. La revoca è effettuata in dichiarazione annuale e ha effetto dall'inizio del periodo d imposta nel corso del quale la dichiarazione stessa è presentata 15

16 Regime forfettario art.145 del Tiur La C.M n. 124, evidenziando l entrata in vigore del principio di comportamento concludente, da parte dei contribuenti, posto dal DPR. 442/1997, di fatto supera parzialmente tali adempimenti. Le A.P.S. e le A.S.D. di minori dimensioni, che determinano forfetariamente il reddito ex art. 145 TUIR, sono obbligate: - ad annotare l ammontare complessivo, distinto per aliquota, delle operazioni fatturate in ciascun mese, con riferimento allo stesso mese, entro il giorno 15 del mese successivo, nei registri previsti ai fini IVA oppure nell apposito prospetto riepilogativo, che tiene luogo dei registri stessi, conforme al modello approvato con il D.M.11 febbraio 1997; 16

17 Regime forfettario art.145 del Tiur - ad annotare entro il termine previsto per le liquidazioni trimestrali IVA, l importo complessivo imponibile, mensile o trimestrale, degli acquisti e importazioni, indicando l imposta detraibile nel registro degli acquisti (ai sensi dell art. 25 D.P.R. n.633/1972) o nel prospetto riepilogativo sopra menzionato - a conservare ai sensi dell art. 22 D.P.R. n. 600/1973 la documentazione 17

18 Regime forfettario Legge 16/12/1991, n.398 Il regime forfetario previsto dalla L. 398/91 può essere adottato quando si realizzano contestualmente due importanti categorie di requisiti: 1) requisiti soggettivi; 2) requisiti oggettivi. 18

19 1) requisiti soggettivi Regime forfettario Legge 16/12/1991, n.398 Destinatari di tale regime fiscale sono: a) le associazioni sportive dilettantistiche e relative sezioni riconosciute dal CONI o da una Federazione Sportiva Nazionale o da un Ente di Promozione Sportiva; b) le associazioni senza scopo di lucro (quindi anche le A.P.S.) c) le pro-loco; d) Associazioni bandistiche, cori amatoriali, filodrammatiche, associazioni di musica e danza popolare legalmente costituite senza fine di lucro (L. 350/2003) 19

20 2) requisiti oggettivi Regime forfettario Legge 16/12/1991, n.398 a) Esercizio d idonea opzione b) Rispetto d appositi limiti dimensionali 20

21 a) Opzione Regime forfettario Legge 16/12/1991, n.398 Per usufruire del regime di cui alla L.398/1991, si deve esercitare apposita opzione. L opzione è vincolante per almeno un quinquennio, ma se nel corso di un esercizio si supera il limite di dei proventi commerciali, si applica il regime di contabilità ordinaria dal mese successivo al verificarsi dell evento. Anche in questo caso, il principio del comportamento concludente da parte dei contribuenti, posto dal DPR.442/1997, di fatto supera tali adempimenti ai fini della comunicazione dell opzione agli Uffici Finanziari, ma, in base a quanto disposto dall art.9, comma 2 DPR.544/1999 tale opzione deve essere comunque comunicata all ufficio S.I.A.E. competente in base al domicilio fiscale dell associazione, prima dell inizio dell anno solare per il quale si intende usufruire del regime agevolativo. 21

22 Regime forfettario Legge 16/12/1991, n.398 b) Limiti dimensionali I proventi commerciali del precedente periodo d imposta (o quelli presunti in caso d inizio attività) non devono superare il limite di ; tale tetto è stato fissato dall art. 90 comma 2, Legge 289 del 27/12/2002 (Finanziaria per il 2003). I proventi commerciali che partecipano alla formazione del suddetto limite devono essere individuati secondo il principio di cassa. 22

23 AGEVOLAZIONI Regime forfettario Legge 16/12/1991, n.398 La legge 398/91 prevede una serie di agevolazioni: a) ai fini delle II.DD.; b) ai fini IVA; c) ai fini della tenuta dei libri contabili; 23

24 Regime forfettario Legge 16/12/1991, n.398 a) Imposte dirette (IRES - IRAP) Le A.P.S. e A.S.D. in regime di L.398/91 determinano il reddito imponibile ai fini IRES applicando un coefficiente di redditività del 3% ai proventi commerciali, sommandovi successivamente le eventuali plusvalenze patrimoniali conseguite nel periodo d imposta. Ai fini del calcolo per determinare l imponibile IRAP, si dovrà partire dall ammontare del reddito imponibile ottenuto forfetariamente ai fini IRES e fare le variazioni disposte ai fini IRAP. Il reddito imponibile così ottenuto dovrà essere naturalmente dichiarato presentando il Modello Unico Enti non commerciali. 24

25 Regime forfettario Legge 16/12/1991, n.398 b) IVA Per i proventi soggetti ad IVA l imposta è dovuta applicando una detrazione del: -50% dell IVA a debito sui proventi commerciali generici, comprese le prestazioni pubblicitarie; -10% dell IVA a debito sulle fatture emesse per sponsorizzazioni; - 1/3 dell IVA a debito per le operazioni di cessione o concessione di diritti di ripresa televisiva o trasmissione telefonica. 25

26 Regime forfettario Legge 16/12/1991, n.398 L IVA a debito si versa con periodicità trimestrale entro il giorno 16 del secondo mese successivo al trimestre di riferimento tramite il modello F24, senza maggiorazione dell interesse dell 1% attraverso banca, posta ovvero direttamente presso il concessionario della riscossione, utilizzando i codici tributo ordinariamente previsti ai fini IVA per i contribuenti trimestrali 26

27 Regime forfettario Legge 16/12/1991, n.398 Esempio: Proventi commerciali annui (ingressi nuoto libero a biglietto) Iva 22% ( iva incassata) Reddito imponibile x 3% = IRES x 27,50 = 412,50 Iva sugli acquisti forfettizzata x 50% = Iva da versare =

28 c)tenuta libri contabili Regime forfettario Legge 16/12/1991, n.398 Esonero dall obbligo di tenuta dei registri contabili Obbligo di presentazione della dichiarazione dei redditi Esonero dalla fatturazione delle operazioni (salvo eccezioni) Esonero dal rilascio dello scontrino fiscale o della ricevuta fiscale (salvo eccezioni) Esonero dalla presentazione della dichiarazione annuale IVA; Esonero dal versamento dell acconto IVA; Esonero dalla presentazione della comunicazione annuale IVA; 28

29 Regime forfettario Legge 16/12/1991, n.398 Altri obblighi contabili previsti 1.Emissione delle fatture per alcune operazioni attive eseguite; 2.Conservazione delle fatture (numerare progressivamente le fatture emesse e quelle ricevute); 3.Documentazione delle operazioni d incasso e pagamento Le A.S.D. devono: emettere fatture attive relative a sponsorizzazioni, pubblicità, cessioni e concessioni di diritti di ripresa televisivi e di trasmissione radiofonica; certificare i corrispettivi derivanti da spettacoli sportivi con il rilascio di titoli di accesso mediante misuratori fiscali o con biglietterie automatizzate; 29

30 Inoltre devono: Regime forfettario Legge 16/12/1991, n.398 conservare e numerare progressivamente, per anno solare, le fatture emesse; conservare e numerare progressivamente, per anno solare, le fatture di acquisto; annotare, anche con una unica registrazione, entro il giorno 15 del mese successivo, l'ammontare dei corrispettivi e di qualsiasi provento conseguiti nell'esercizio di attività commerciali, con riferimento al mese precedente, nel modello di cui al DM ; 30

31 Regime forfettario Legge 16/12/1991, n.398 annotare distintamente nel modello predetto i proventi decommercializzati, le plusvalenze patrimoniali, nonché le operazioni intracomunitarie; versare l Iva entro il giorno 16 del secondo mese successivo al trimestre di riferimento; redigere, entro quattro mesi dalla chiusura dell esercizio, e conservare un apposito rendiconto dove risultino in modo chiaro e trasparente le entrate e le uscite riguardanti ciascuna manifestazione; presentare dichiarazione redditi, irap e dei sostituti d imposta (modello unico) nonché rilasciare le certificazioni. 31

32 A.S.D. Le ASD hanno diritto di ricevere dalle società sportive professionistiche una somma a titolo di premio per l addestramento e la formazione tecnica nel caso in cui l atleta sino ad allora dilettante stipuli il primo contratto da professionista. Se l ASD è in regime di determinazione forfettaria del reddito ai sensi della legge n. 398/1991 lo stesso non concorre alla formazione dell imponibile. Nel caso viceversa il cui l ASD è in regime di contabilità ordinaria o semplificata il premio concorre alla formazione dell imponibile. Ai fini IVA il premio è esente art. 10 DPR 633/72 in base alle disposizioni contenute nell art. 15 della legge n. 91/

33 Le regole sulla raccolta fondi Art. 25, secondo comma, legge 133/1999 Per le ASD, - comprese quelle non riconosciute dal CONI o dalle Federazioni sportive nazionali purché riconosciute da enti di promozione sportiva, - che si avvalgono dell'opzione di cui all'articolo 1 della L. 398/1991, NON CONCORRONO A FORMARE IL REDDITO IMPONIBILE per un numero di eventi complessivamente non superiore a due per anno e per un importo non superiore a ,69: - a) i proventi realizzati dalle associazioni nello svolgimento di attività commerciali connesse agli scopi istituzionali; - b) i proventi realizzati per il tramite della raccolta pubblica di fondi effettuata in conformità all'articolo 143 TUIR. 33

34 IL MODELLO EAS 34

35 Modello EAS L art. 30, commi 1, 2, 3 e 3-bis, del D.L. n. 185/2008, conv. con modif., dalla L. n. 2/2009, ha introdotto per gli enti di tipo associativo (enti non commerciali appartenenti a determinate categorie fra cui le associazioni sportive dilettantistiche) che si avvalgono delle disposizioni di favore previste dall art. 148 del TUIR e dall art. 4 del D.p.r. 633/1972 (decommercializzazione delle attività rese in diretta attuazione degli scopi istituzionali nei confronti di iscritti, associati o partecipanti verso il pagamento di corrispettivi specifici) l onere di comunicare all A.E. alcuni dati e notizie rilevanti ai fini fiscali. 35

36 Modello EAS Secondo quanto previsto dai commi 1, 2, 3-bis dell art. 30 sono tenuti alla presentazione tutti gli enti di tipo associativo che fruiscono della detassazione delle quote associative, dei contributi o dei corrispettivi prevista dagli artt.148 TUIR e 4 del D.P.R. 633/1972, ad esclusione delle eccezioni espressamente previste. Per usufruire di questa agevolazione è necessario che gli enti trasmettano in via telematica all'agenzia delle Entrate i dati e le notizie rilevanti ai fini fiscali, mediante un apposito modello. 36

37 Modello EAS Sono esonerati dalla comunicazione dei dati: gli enti associativi dilettantistici iscritti nel registro del Coni che non svolgono attività commerciale le associazioni pro-loco che hanno esercitato l'opzione per il regime agevolativo in quanto nel periodo d'imposta precedente hanno realizzato proventi inferiori a euro (Legge n 398/1991 Regime speciale Iva e imposte dirette) le organizzazioni di volontariato iscritte nei registri regionali che non svolgono attività commerciali diverse da quelle marginali individuate dal Dm 25 maggio 1995 (per esempio, attività di vendita di beni acquisiti da terzi a titolo gratuito, iniziative occasionali di solidarietà, attività di somministrazione di alimenti e bevande in occasioni di raduni, manifestazioni e simili) 37

38 Modello EAS i patronati che non svolgono al posto delle associazioni sindacali promotrici le loro proprie attività istituzionali. le Onlus di cui al decreto legislativo n 460 del 1997 gli enti destinatari di una specifica disciplina fiscale (per esempio, i fondi pensione) 38

39 Modello EAS L art. 30 esclude dall onere di presentare il modello: Le associazioni pro loco che optano per le applicazioni delle disposizioni della l. n.398/1991. Gli enti associativi dilettantistici iscritti nel registro del CONI che NON svolgono attività commerciale. Le organizzazioni di volontariato iscritte nei registri regionali di cui all art. 6 della L.266/1991 che non svolgono attività commerciali diverse da quelle marginali individuate con D.M. 25 maggio

40 Modello EAS La Circ. 45/E specifica che SONO TENUTE ALLA TRASMISSIONE DEL MODELLO tutte le associazioni sportive dilettantistiche che, a fronte delle prestazioni rese nell ambito di attività strutturalmente commerciali, percepiscano corrispettivi specifici, a nulla rilevando la circostanza che detti corrispettivi vengano qualificati come contributo o quota associativa (che siano dunque decommercializzate ai sensi dell art. 148, co. 3 TUIR e 4 del DPR n. 633/1972). Le associazioni e le società sportive dilettantistiche iscritte nel registro del CONI, che non soddisfano i requisiti prescritti ai fini dell esonero dalla presentazione del modello, assolvono l onere presentando il modello con modalità semplificate. 40

41 Modello EAS ridotto (Easy EAS) per gli enti già iscritti in particolari registri. Al fine di evitare inutili duplicazioni di comunicazione di dati e notizie già in possesso di un Amministrazione pubblica le associazioni iscritte in pubblici registri disciplinati dalla normativa di settore possono presentare il modello Eas con modalità semplificate i seguenti enti: le associazioni e società sportive dilettantistiche riconosciute dal Coni, diverse da quelle espressamente esonerate le associazioni di promozione sociale iscritte nei registri di cui alla legge n 383 del 2000 le organizzazioni di volontariato iscritte nei registri di cui alla legge n 266 del 1991, diverse da quelle esonerate per la presentazione del modello (le organizzazioni di volontariato che non sono Onlus di diritto) 41

42 Modello EAS ridotto (Easy EAS) per gli enti già iscritti in particolari registri. le associazioni iscritte nel registro delle persone giuridiche tenuto dalle prefetture, dalle regioni o dalle province autonome ai sensi del Dpr 361/2000 le associazioni religiose riconosciute dal Ministero dell interno come enti che svolgono in via preminente attività di religione e di culto, nonché le associazioni riconosciute dalle confessioni religiose con le quali lo Stato ha stipulato patti, accordi o intese i movimenti e i partiti politici tenuti alla presentazione del rendiconto di esercizio per la partecipazione al piano di riparto dei rimborsi per le spese elettorali ai sensi della legge n 2 del 1997 o che hanno comunque presentato proprie liste nelle ultime elezioni del Parlamento nazionale o del Parlamento europeo 42

43 Modello EAS ridotto (Easy EAS) per gli enti già iscritti in particolari registri. le associazioni sindacali e di categoria rappresentate nel Cnel nonché le associazioni per le quali la funzione di tutela e rappresentanza degli interessi della categoria risulti da disposizioni normative o dalla partecipazione presso amministrazioni e organismi pubblici di livello nazionale o regionale, le loro articolazioni territoriali e/o funzionali gli enti bilaterali costituiti dalle anzidette associazioni gli istituti di patronato che svolgono, in luogo delle associazioni sindacali promotrici, le attività istituzionali proprie di queste ultime l Anci, comprese le articolazioni territoriali le associazioni riconosciute aventi per scopo statutario lo svolgimento o la promozione della ricerca scientifica individuate con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri (per esempio, l Associazione italiana per la ricerca sul cancro) le associazioni combattentistiche e d arma iscritte nell albo tenuto dal Ministero della difesa le federazioni sportive nazionale riconosciute dal Coni. 43

44 Modalità di presentazione e termini 44

45 Variazione dei dati: quando non è necessario presentare un nuovo modello. 45

46 INVIO TARDIVO DEL MODELLO EAS 46

47 Le risorse finanziare delle A.S.D. QUOTE ASSOCIATIVE E CONTRIBUTI ASSOCIATIVI PROVENTI PER MANIFESTAZIONI SPORTIVE RACCOLTA FONDI CONTRIBUTI E CONVENZIONI (CONI, FEDERAZIONI, ENTI PUBBLICI ) QUOTA DEL 5 PER MILLE DELL IRPEF SPONSORIZZAZIONI E PUBBLICITA EROGAZIONI LIBERALI 47

48 Il contratto di sponsorizzazione: caratteristiche IL SINALLAGMA CONTRATTUALE SPONSOR Si obbliga alla corresponsione di una somma di denaro o di altri beni o servizi per il finanziamento di una attività svolta dallo sponsee A.S.D. (sponsee) Si obbliga ad associare alla propria attività il nome o un segno distintivo dello sponsor promuovendone l immagine verso il pubblico 48

49 Il contratto di sponsorizzazione: caratteristiche IL SINALLAGMA CONTRATTUALE: OBBLIGAZIONI DELLE PARTI SPONSOR A.S.D. INTERESSE PRIMARIO: ottenere notorietà pubblica INTERESSE PRIMARIO: raggiungere il risultato sportivo INTERESSE SECONDARIO: conquista del titolo, vincita della competizione OBBLIGAZIONE DI MEZZI E NON DI RISULTATO: l A.S.D. è tenuta a porre in essere un comportamento destinato a soddisfare l interesse secondario dello sponsor (vincita della competizione) strumentale a fargli ottenere notorietà pubblica (interesse primario) 49

50 Sponsorizzazione e pubblicità tradizionale PRINCIPALI DIFFERENZE (Cass. Civ. 428/1996 Ris. Min. Finanze n. 137/E del 1999) SPONSORIZZAZIONE Rapporto di stretta connessione tra la promozione del nome o del marchio e l avvenimento agonistico. Viene istituito uno specifico abbinamento PUBBLICITA l attività promozionale è, rispetto all evento, in rapporto di semplice occasionalità I mezzi pubblicitari prescindono dallo svolgimento della manifestazione sportiva. (es. cartelloni collocati ai margini di un campo sportivo, striscioni, manifesti o volantini promozionali dell evento sportivo, richiami acustici o sonori) 50

51 Sponsorizzazione e pubblicità tradizionale ASPETTI FISCALI PER LE A.S.D. AI FINI IVA le prestazioni pubblicitarie sono considerate in ogni caso, attività commerciali (art. 4, comma 5, lett. i), del D.P.R. 26 ottobre 1972 n. 633) PRESUNZIONE ASSOLUTA 51

52 Sponsorizzazione e pubblicità tradizionale ASPETTI FISCALI PER LE A.S.D. AI FINI II.DD. le prestazioni pubblicitarie sono considerate attività commerciali (art. 148, comma 4, lett. d), del TUIR) PRESUNZIONE ASSOLUTA 52

53 Sponsorizzazione e pubblicità tradizionale ASPETTI FISCALI PER LE A.S.D. IN REGIME L. 398/1991 SPONSORIZZAZIONE PUBBLICITA DETRAZIONE IVA FORFETTIZZATA 10% 50% 53

54 La deducibilità ai fini II.DD. (Art. 90, comma 8, Legge 27 dicembre 2002 n. 289 Legge Finanziaria 2003) CORRISPETTIVO IN DENARO O IN NATURA SPESA DI PUBBLICITA VOLTA ALLA PROMOZIONE DELL IMMAGINE O DEI PRODOTTI DEL SOGGETTO EROGANTE MEDIANTE UNA SPECIFICA ATTIVITA DEL BENEFICIARIO AI SENSI DELL ART. 108, COMMA 2 DEL TUIR COSTITUISCE Nel limite di importo annuo complessivamente non superiore ad euro L ECCEDENZA SARA EVENTUALMENTE DEDUCIBILE IN CAPO AL MEDESIMO SOGGETTO EROGANTE SECONDO LE REGOLE ORDINARIE PREVISTE DAL T.U.I.R. 54

55 La deducibilità ai fini II.DD. La prassi dell Agenzia delle Entrate (Circ. 21/E del 21 aprile 2003 par. 8 Risoluz. 57 del 23 giugno 2010) ART. 108, COMMA 2, T.U.I.R. A CONDIZIONE CHE LA NATURA DEL RAPPORTO CONTRATTUALE PRESENTI TUTTI I REQUISITI FORMALI E SOSTANZIALI TIPICI DELLA SPONSORIZZAZIONE O DI ALTRA PRESTAZIONE PUBBLICITARIA ART. 109, T.U.I.R. LA SPESA DEVE SODDISFARE I REQUISITI DI: ESISTENZA, COMPETENZA, CERTEZZA E OGGETTIVA DETERMINABILITA INERENZA 55

56 Il contratto di sponsorizzazione La forma scritta non è prevista a pena di nullità La registrazione del contratto di sponsorizzazione non è obbligatoria, ma opportuna 56

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