8 MISURE SPECIFICHE DI CONSERVAZIONE

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1 8 MISU SPECIFICHE DI CONSERVAZIONE Le Misure Specifiche di Conservazione (MSC) contenute nel presente documento sono coerenti con: - le misure di conservazione per le Zone speciali di conservazione (ZSC) di cui all art. 2 Definizione delle misure di conservazione per le Zone speciali di conservazione (ZSC) del DM , n. 184 Criteri minimi uniformi per la definizione di misure di conservazione relative a Zone speciali di conservazione (ZSC) e a Zone di protezione speciale (ZPS) ; - le indicazioni della delibera di Giunta regionale n del Recepimento DM n. 184/07 Criteri minimi uniformi per la definizione di misure di conservazione relative a Zone speciali di conservazione (ZSC) e a Zone di protezione speciale (ZPS). Misure di conservazione gestione ZPS, ai sensi Dirett. 79/409/CEE, 92/43/CEE e DPR 357/97 e ss.mm. e DM del 17/10/07. Le MSC appartengono alle seguenti categorie: - - GOLAMENTAZIONE: disciplina le attività interne al sito; oltre alle misure specifiche, in questa categoria sono riprese e nel caso contestualizzate normative vigenti (cfr. Allegato I Regolamento); - IA - INTERVENTI ATTIVI: linee guida, programmi d azione o interventi diretti realizzabili da parte delle pubbliche amministrazioni o da parte di privati; - IN - INCENTIVAZIONE: incentivi a favore delle misure proposte; - MR - MONITORAGGIO: delle specie, degli habitat, dell efficacia delle misure; - PD PROGRAMMI DIDATTICI: piani di divulgazione, sensibilizzazione e formazione rivolti alle diverse categorie interessate Le MSC sono suddivise in misure trasversali, misure per habitat e misure per specie. 8.1 Misure trasversali IA INFRASTRUTTU VIABILITA EXTRAURBANA PRINCIPALE E SECONDARIA (come definite dall art. 2 del D.lgs 285/1992) Riduzione dell impatto della viabilità su specie e habitat attraverso l adozione di misure di mitigazione quali sottopassaggi o altre misure idonee alla riduzione dell impatto veicolare per la fauna minore in presenza di corridoi ecologici locali ad alta densità di individui durante l anno o concentrati nei periodi di migrazione INFRASTRUTTU ENERGETICHE Obbligo di valutazione d'incidenza per i nuovi impianti eolici, ad esclusione di quelli funzionali al fabbisogno energetico di autoconsumo per agriturismi, aziende agricole ed edifici residenziali; si rimanda al Piano di gestione la possibilità di ulteriore regolamentazione Obbligo di messa in sicurezza rispetto al rischio di elettrocuzione ed impatto degli

2 IA uccelli, di elettrodotti e linee aree ad alta e media tensione di nuova realizzazione o in manutenzione straordinaria od in ristrutturazione Sono consentiti gli impianti fotovoltaici su coperture di edifici principali o secondari o posizionati nell area di pertinenza degli stessi, purché dimensionati per soddisfare il fabbisogno energetico di autoconsumo di agriturismi, aziende agricole ed edifici residenziali Le manutenzioni di linee di trasporto aeree e interrate (cavidotti, elettrodotti, oleodotti ecc.) andranno realizzate in periodi definiti dall ente gestore del Sito tramite Valutazione di incidenza o parere motivato, ad esclusione degli interventi di somma urgenza che potranno essere realizzati in qualsiasi momento INFRASTRUTTU IDRAULICHE Negli interventi di nuova realizzazione, di manutenzione straordinaria e di ristrutturazione obbligo di rimozione o adeguamento dei manufatti che causano interruzione del continuum dei corsi d acqua e limitano i naturali spostamenti della fauna ittica di interesse comunitario Obbligo per i progetti che prevedono l interruzione della continuità ecologica di fiumi e torrenti di costruzione di strutture idonee a consentire la risalita della fauna ittica di interesse comunitario e tali da garantire il ripristino della continuità ecologica fluviale Rimozione o adeguamento dei manufatti esistenti che causano interruzione del continuum dei corsi d acqua e limitano i naturali spostamenti della fauna ittica di interesse comunitario IA IA ZOOTECNIA E AGRICOLTURA Divieto di eliminazione degli elementi naturali e seminaturali caratteristici del paesaggio agrario con alta valenza ecologica definiti dal Piano di gestione del Sito, salvo specifica autorizzazione rilasciata dall Ente Gestore per comprovati motivi di natura idraulica e idrogeologica, nonché per ragioni connesse alla pubblica incolumità. Divieto di esecuzione di livellamenti non autorizzati dall Ente gestore; sono fatti salvi i livellamenti ordinari per la preparazione del letto di semina Favorire le pratiche dell agricoltura biologica, biodinamica, integrata e soprattutto condizionale (ovvero condizionata al mantenimento di microbiotopi quali stagni, siepi, prati aridi ecc.) Regolamentazione del transito e stazionamento di greggi in relazione alla presenza di habitat di allegato I della Direttiva Habitat considerati di particolare interesse, nonché nei periodi riproduttivi e nei siti di riproduzione individuati dall ente gestore del Sito tramite Piano di gestione, Valutazione di incidenza o parere motivato Creazione e mantenimento delle pozze di abbeverata in condizione idonea a garantire la funzione zootecnica e naturalistica, con modalità individuate dall ente gestore del Sito tramite Piano di gestione, Valutazione di incidenza o parere motivato IA ATTIVITA VENATORIA Applicazione degli indirizzi di conservazione previsti dai provvedimenti regionali di programmazione per la gestione faunistico-venatoria Divieto di distruzione o danneggiamento intenzionale nidi e ricoveri di uccelli Definizione di linee guida per la razionalizzazione del prelievo venatorio delle

3 IA specie cacciabili e la limitazione dell impatto sulle specie di Direttiva Redazione di linee guida per la definizione di densità, localizzazione e forme di foraggiamento per la fauna selvatica e periodi di utilizzazione degli alimenti o attrattivi utilizzati Divieto di effettuare ripopolamenti faunistici a scopo venatorio, ad eccezione di quelli con soggetti appartenenti a specie autoctone provenienti da allevamenti nazionali, preferibilmente regionali e locali, con modalità di allevamento riconosciute o da zone di ripopolamento e cattura, o dai centri pubblici e privati di riproduzione della fauna selvatica allo stato naturale insistenti sul medesimo territorio. Gli animali dovranno possedere verificate caratteristiche morfometriche sanitarie e di tracciabilità. I ripopolamenti sono permessi solo nel periodo in cui non è prevista l attività venatoria Divieto di addestramento di cani per l attività venatoria, con o senza sparo, durante il periodo di insediamento, riproduzione e di presenza di giovani (da febbraio a settembre). TURISMO Obbligo di valutazione di incidenza per le attività organizzate legate alla fruizione turistica o agonistica che implicano l uso di mezzi motorizzati Il sorvolo a bassa quota, inferiore a 500 metri AGL (Above Ground Level), nonché l atterraggio, il carico e lo scarico di merci e/o persone, è vietato in qualunque periodo dell'anno con qualunque tipo di velivolo a motore, fatti salvi i mezzi impiegati nelle operazioni a tutela dell incolumità di persone e cose, soccorso, vigilanza ed antincendio; per esigenze delle Pubbliche Amministrazioni, per attività di studio e monitoraggio, per lavori e interventi di gestione straordinaria all interno del Sito purchè espressamente autorizzati dall Ente Gestore. IA IA IA INDIRIZZI GESTIONALI E DI TUTELA DELLE SPECIE E HABITAT Divieto di canalizzazione dei corsi d'acqua e tombamento della rete idrografica minore Divieto di immissione, allevamento e detenzione di crostacei decapodi alloctoni Creazione di banche del germoplasma di specie prioritarie, minacciate e rare, sviluppo di programmi di conservazione di specie prioritarie, minacciate e rare anche ex situ Realizzazione di interventi di ripristino di habitat degradati o frammentati volti alla riqualificazione ed all'ampliamento delle porzioni di habitat esistenti e riduzione della frammentazione Realizzazione di interventi di rinaturazione e ripristino privilegiando l utilizzo di tecniche di restauro ecologico attraverso l uso di specie autoctone e fiorume locale IN IN IN IN INCENTIVI Incentivi per il ripristino e la manutenzione di piccoli ambienti umidi (pozze, stagni ecc.) Incentivi all attività agrosilvopastorale per il mantenimento e la gestione di superfici a prateria, prato e pascolo Incentivi per il ripristino e la manutenzione di habitat di Direttiva Incentivi per la rimozione e la messa in sicurezza dei cavi aerei

4 IN IN IN IN IN IN IN IN IN IN IN Incentivi per la riduzione dell'impatto veicolare nei confronti della fauna Incentivi per l utilizzo di legname certificato nelle costruzioni rurali e in edilizia Incentivi per la realizzazione di interventi colturali mirati nei boschi, compatibilmente con le caratteristiche stazionali (floristiche e faunistiche) Incentivi per l adozione dei sistemi di coltivazione dell'agricoltura biologica, secondo le norme previste dal Regolamento (CEE) n. 834/2007e dell agricoltura integrata, anche mediante la trasformazione ad agricoltura biologica e integrata delle aree agricole esistenti, in particolar modo quando contigue a zone umide o alla rete idrografica minore Incentivi per il mantenimento, il ripristino e realizzazione, con specie autoctone e locali, di elementi naturali e seminaturali dell'agroecosistema a forte interesse ecologico (prati stabili, fasce tampone mono e plurifilare, siepi e filari arboreiarbustivi mono e plurifilari, frangivento, arbusteti, boschetti, residui di sistemazioni agricole, macereti, stagni, laghetti e zone umide, temporanee e permanenti) e per la realizzazione di strutture funzionali al mantenimento e alla diffusione della fauna selvatica Incentivi per le forme di allevamento e agricoltura estensive tradizionali Incentivi per l adozione di ulteriori sistemi di riduzione o controllo delle sostanze inquinanti di origine agricola e nell'uso dei prodotti chimici in relazione: alle tipologie di prodotti a minore impatto e tossicità, alle epoche meno dannose per le specie selvatiche (indicativamente autunno e inverno), alla protezione delle aree di maggiore interesse per le specie di interesse comunitario (ecotoni, bordi dei campi, zone di vegetazione semi-naturale ecc.) Incentivi per la riduzione dei nitrati immessi nelle acque superficiali nell'ambito di attività agricole Incentivi per il mantenimento ovvero creazione di margini o bordi dei campi, quanto più ampi possibile (di almeno 50 cm), lasciati incolti, mantenuti a prato, o con essenze arboree e arbustive non trattati con principi chimici e sfalciati fuori dal periodo compreso tra l'1 marzo e il 31 agosto Incentivi per il mantenimento quanto più a lungo possibile delle stoppie, delle paglie o dei residui colturali, nonché della vegetazione presente al termine dei cicli produttivi dei terreni seminati, anche nel periodo invernale Incentivi per l adozione delle misure più efficaci per ridurre gli impatti sulla fauna selvatica delle operazioni di sfalcio dei foraggi (come sfalci, andanature, ranghinature), di raccolta dei cereali e delle altre colture di pieno campo (mietitrebbiature) PD PD PD DIVULGAZIONE E DIDATTICA Predisposizione di cartellonistica al fine di individuare agevolmente sul territorio il sito Natura 2000 Posa di pannelli informativi che dettaglino le principali vulnerabilità, modalità di accesso e fruizione del sito Natura 2000 Informazione e sensibilizzazione per popolazione, turisti, cacciatori e pescatori, operatori economici locali, scuole primarie di primo e di secondo grado relativamente alla conservazione della biodiversità e alle specie che potenzialmente interferiscono con le attività produttive, attraverso la predisposizione di materiale informativo Informazione e sensibilizzazione per agricoltori ed allevatori relativamente

5 PD all adozione di sistemi agricolturali eco-compatibili Divulgazione e sensibilizzazione sugli effetti della presenza di specie alloctone: invasività, interazione con habitat e specie autoctoni, rischi ecologici connessi alla loro diffusione 8.2 Misure di conservazione per habitat e habitat di specie IA/PD IN MR IA GA IN IA/PD IN/ IN MR/IA Divieto di uso di sostanze chimiche nelle aree di rispetto dei corpi idrici come previsto da PTCP e per una fascia di 10 m per i corpi idrici minori 6210(*) Produzione e diffusione di materiale informativo (Agriturismi, ecc.) e realizzazione di bacheche e pannelli informativi per disincentivare fenomeni di prelievo e raccolta di flora 3150, Pa: Previa analisi e valutazione tecnica sfalci e sterri periodici finalizzati alla conservazione e/o ripristino degli habitat Definizione di linee guida e protocollo d'intesa con concessionari/proprietari/gestori per ripuliture e sfalci ai margini di strade, sentieri e bordi forestali. Tutti gli habitat e habitat di specie: Piano di prevenzione e di estinzione degli incendi Progettazione esecutiva e realizzazione di interventi finalizzati al contenimento della diffusione di specie di conifere alloctone o non appartenenti alla vegetazione potenziale naturale entro le formazioni di latifoglie (es. diradamenti e tagli selettivi; tagli di sostituzione di specie; cercinatura di alcuni individui più grossi (piante habitat); sottopiantagioni localizzate specie autoctone) 9260: Progettazione e realizzazione di interventi per la valorizzazione dei boschi di castagno e la conservazione dell habitat. Regolamentazione di interventi di ripulitura del sottobosco per la conservazione di habitat idonei per alcuni Rettili e Anfibi (rilascio di cataste di legna, pietrame e macchie arbustate). Incentivi per interventi di ripulitura del sottobosco per la conservazione di habitat idonei per alcuni Rettili e Anfibi (rilascio di cataste di legna, pietrame e macchie arbustate). Produzione e diffusione di materiale informativo, azioni informative e multimediali e realizzazione di bacheche informative per educare la popolazione al rispetto ad habitat, habitat di specie e specie. Previsione all interno dei piani e progetti di taglio di una quota di legno morto da lasciare al suolo per la conservazione dei coleotteri xilofagi Rilascio piante morte o morienti e lasciare una quota di legno morto al suolo per la conservazione dei coleotteri xilofagi Divieto dell'uso di fertilizzanti chimici, prodotti fitosanitari, ammendanti e di spargimento liquami o altre sostanze organiche entro una fascia di rispetto dall'habitat di 10 m Sfalci e pascolamento periodici anche in siti scarsamente produttivi e/o economicamente marginali 6210, 5130: Progettazione di dettaglio e realizzazione di interventi di decespugliamento manuale o meccanico e sfalcio regolare finalizzati alla conservazione e/o ripristino di aree aperte e degli habitat

6 IN MR IN IA IA IN PD Sfalcio regolare anche da associarsi alle attività di pascolo, recupero e gestione delle aree aperte a vegetazione erbacea, delle aree a prato pascolo e dell attività tradizionale di coltivazione dei prati Divieto di rimboschimento delle aree interessate da habitat di prateria 9260, 92A0, habitat forestali non N2000: Predisposizione di un Piano di gestione forestale per i boschi del sito per l ottimizzazione sinergica tra attività selvicolturali e conservazione e miglioramento habitat e habitat di specie. 9260, 92A0, cenosi forestali, e habitat forestali di specie: Incentivi per la realizzazione di interventi colturali, compatibilmente con le caratteristiche stazionali (floristiche e faunistiche), secondo appositi progetti e/o in applicazione del Piano di gestione forestale (cfr. MR specifica) 9260, cenosi forestali, e habitat forestali di specie: Progettazione esecutiva e realizzazione di interventi colturali, compatibilmente con le caratteristiche stazionali (floristiche e faunistiche), secondo appositi progetti e/o in applicazione del Piano di gestione forestale (cfr. MR specifica) Divieto di realizzazione di nuova viabilità carrabile, quando ciò non sia funzionale allo svolgimento di attività agrosilvopastorali, al miglioramento gestionale degli habitat di interesse, alla creazione di fasce tagliafuoco, ad esigenze di pubblica sicurezza e qualora la stessa non sia prevista da strumenti pianificatori con valutazione di incidenza positiva Definizione di linee guida per la costruzione e manutenzione di nuova viabilità forestale da parte degli organi competenti Raccolta e gestione dei dati: - approvazione di un sistema di condivisione e di un codice deontologico di trattamento dei dati; - attivazione e gestione di una piattaforma di raccolta dati Incentivi per la controllo della vegetazione arbustiva nei prati e pascoli Progettazione, realizzazione e posa in opera di pannelli informativi che dettaglino le principali informazioni sugli habitat e le vulnerabilità, e modalità di accesso e fruizione dei siti Natura Misure di conservazione per specie animali PD Produzione e diffusione di materiale informativo, azioni informative e multimediali per sensibilizzare a comportamenti coerenti con le finalità della rete Natura 2000 nei confronti della fauna selvatica Invertebrati Definizione di linee guida e regolamentazione per il rilasio di legno morto in bosco, la rimozione di alberi morti o deperienti, comprese le piante stroncate da fenomeni naturali, compatibilmente con le esigenze di ordine fitopatologico. Definizione di una

7 MR/ MR/ quota di riferimento di legno morto inteso come alberi in piedi, a terra e ceppaie - per ettaro. La letteratura riporta una quota ottimale di necromassa di m 3 ha -1 o di 5-10 alberi habitat per ettaro (Pignatti et al., 2009) Pianificare la gestione forestale in funzione della promozione di strutture diversificate e/o disetaneiformi della componente arborea Definizione di linee guida per la gestione delle pulizie dei margini stradali e regolamentare l esecuzione dei tagli della vegetazione ai margini di strade e carrabili in funzione del mantenimento di ecotoni importanti per la biodiversità dell entomofauna Erpetofauna IA IN PD/IA Regolamentare la pulizia del sottobosco, prevedendo l obbligo per proprietari e conduttori di lasciare aree con vegetazione marcescente, cataste di legna, cataste di pietrame. Regolamentare le operazioni di taglio boschivo, impedendo tagli su vaste aree, perseguendo strutture diversificate e disetaneiformi, e prevedendo sempre la presenza di aree alberate e arbustate anche di piccole dimensioni entro le superfici tagliate. Restauro di pozze esistenti e realizzazione di nuove pozze per gli Anfibi Incentivare il mantenimento degli elementi ecotonali rifugio per Rettili Produzione e diffusione di materiale informativo, azioni informative e multimediali, realizzazione di bacheche informative e di segnaletica stradale verticale per educare la popolazione al rispetto dell erpetofauna ed evitare le collisioni con gli autoveicoli durante la termoregolazione Ittiofauna - Divieto di utilizzare come esca pesce vivo non appartenente a specie autoctone; - Divieto di immissioni di ciprinidi. Sono esclusi da tale obbligo gli interventi di reintroduzione con soggetti appartenenti a specie autoctone provenienti da cattura eseguite all interno del medesimo bacino idrografico di destinazione. Divieto di eseguire lavori in alveo nel periodo riproduttivo delle specie di Cipriniformi di interesse comunitario presenti nel sito di indagine (tra gli altri: Barbus plebejus, Cobitis taenia, Chondrostoma genei, ). Divieto di utilizzo di queste specie come esche vive. Divieto di alterazione della naturalità degli alvei fluviali fatto salvo nei tratti individuati dall ente gestore del Sito tramite Piano di Gestione ed a seguito di Valutazione di Incidenza o parere motivato con esclusione dei periodi riproduttivi e

8 nei siti di riproduzione delle specie di allegato II della Direttiva Habitat. GA Divieto di canalizzazione dei corsi d acqua e tombamento della rete idrografica minore. Divieto di costruzione di nuovi sbarramenti (briglie, dighe, traverse, etc.) prive di idoneo passaggio per pesci Divieto di nuove derivazioni di acque superficiali Definizione di programmi di eradicazione progressiva di specie acquatiche alloctone o non naturalmente presenti nei corpi idrici naturali e in ambienti interessati da siti di riproduzione di anfibi e che mettano a rischio la conservazione di fauna e flora autoctone. Il programma di eradicazione va valutato in relazione alla possibilità di concreta reintroduzione di specie autoctone. Definizione da parte dell ente gestore del Sito tramite Piano di gestione, Valutazione di incidenza o parere motivato di: GA GA IN MR MR MR PD PD - specie alloctone e invasive delle aree oggetto di eradicazione; - aree in cui, a seguito del contrasto alle specie alloctone, sia opportuno o necessario provvedere con interventi di restocking; - progetti/azioni di rafforzamento delle popolazioni esistenti. Sviluppo di programmi di conservazione di specie prioritarie, minacciate e rare. Incentivi per la riduzione degli sbarramenti fluviali su impianti esistenti Monitoraggio delle specie di allegato II della Direttiva Habitat Monitoraggio delle specie faunistiche alloctone Individuazione di luoghi per la realizzazione di scale di risalita e definizione delle tipologie progettuali Divieto di immissioni ittiche in stagni e laghetti Informazione e sensibilizzazione per popolazione, turisti, pescatori, operatori economici locali, scuole primarie di primo e secondo grado relativamente alla conservazione della biodiversità e alle specie che potenzialmente interferiscono con le attività produttive, attraverso la predisposizione di materiale informativo. Divulgazione e sensibilizzazione sugli effetti della presenza di specie alloctone: invasività, interazione con le specie autoctone, rischi ecologici connessi alla loro diffusione Ornitofauna IA IA, Collocazione di alcune cassette nido per favorire l'insediamento e la riproduzione di vertebrati forestali dipendenti da cavità (piccoli Mammiferi arboricoli, Passeriformi, Strigiformi). Le operazioni di sfalcio e trinciatura della vegetazione erbacea di cavedagne, bordi dei campi e fossati dovrebbero essere compiute frequentemente solo là dove è

9 necessario il transito di mezzi, animali e persone, impedendo così anche la costruzione dei nidi ed il loro eventuale danneggiamento; le rimanenti superfici erbose dovrebbero rimanere invece il più a lungo possibile indisturbate sottoponendole ad operazioni di controllo della vegetazione solo nel periodo 10 agosto - 20 febbraio. IA PD IA, IA IA Sfalcio e trinciatura annuale delle praterie erbose (nel periodo 10/8-20/2), salvaguardia della piante di ginepro anche con rimozione diretta di vegetazione arbustiva e lianosa invasiva, uso ridotto o nullo di fitofarmaci e fertilizzanti chimici; in alternativa allo sfalcio, pascolo con basse densità di animali. Sensibilizzazione degli agricoltori per la salvaguardia dei nidi di Albanella minore situati nei coltivi. Mietitura di cereali e medicai con utilizzo di barre di involo e con andamento centrifugo. Eventuali interventi di controllo numerico dei Corvidi dovrebbero essere effettuati esclusivamente attraverso trappole selettive Vietare la caccia all Allodola da appostamento per evitare abbattimenti accidentali di Tottavilla. Riduzione del numero di cinghiali dove l eccessiva densità può causare danni ad habitat e specie di interesse comunitario. Limitazione degli interventi di controllo della volpe in periodo riproduttivo nei siti di nidificazione di rapaci rupicoli Teriofauna PD IA Sensibilizzazione e informazione per disincentivare l uso di bocconi avvelenati Riduzione dei livelli di disturbo legati all'attività venatoria con particolare riguardo alle specie non target e di interesse comunitario: divieto di qualsiasi attività venatoria dalla fine di dicembre a settembre nelle aree idonee per l insediamento e la riproduzione del lupo Divieto di addestramento di cani per l attività venatoria, con o senza sparo, durante il periodo di insediamento, riproduzione e di presenza di giovani (da febbraio a settembre). Riduzione dei livelli di disturbo legati all'attività venatoria con particolare riguardo alle specie non target e di interesse comunitario: divieto di qualsiasi attività venatoria dalla fine di dicembre a settembre nelle aree idonee per la riproduzione di specie di interesse comunitario. Privilegiare le forme di caccia e di controllo del cinghiale a basso impatto quali quella di selezione e la girata per ridurre il rischio di abbattimenti accidentali di esemplari di Lupo. Interventi di mitigazione/eliminazione della mortalità di Anfibi, Rettili, Mammiferi e Uccelli causata dal traffico veicolare su strade.

10 8.3.6 Chirotterofauna MR E vietata qualsiasi forma di disturbo a siti di rifugio per Chirotteri presenti sia su manufatti in uso che su quelli abbandonati. In caso di problematiche relativa alla convivenza tra uomini e Chirotteri o della necessità di svolgere lavori che coinvolgano un manufatto effettivamente o potenzialmente utilizzato come sito di rifugio, occorre seguire il protocollo d intervento presentato nel documento Linee guida per la conservazione dei chirotteri nelle costruzioni antropiche e la risoluzione degli aspetti conflittuali connessi edito nel 2008 a cura di GIRC, Ministero dell Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare e Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Tali prescrizioni devono essere considerate obbligatorie in caso di edifici di proprietà pubblica e opportunamente promosse anche nel caso che l edificio appartenga ad un privato. Mantenere le esistenti aree boscate con un opportuna gestione e prevedere al loro interno la presenza di zone di almeno 2 ettari in cui sia possibile raggiungere una densità di alberi maturi di 7 10 piante per ettaro (alberi vecchi, deperienti o morti in piedi). In tali zone, che non dovranno distare più di m l una dall altra, deve essere vietato sia l abbattimento di alberi maturi che la rimozione del legno morto. Evitare l ulteriore frammentazione delle aree boscate esistenti e prevedere l utilizzo delle sole latifoglie autoctone in caso di progetti di rimboschimento. Effettuare un monitoraggio ed una selezione degli edifici abbandonati eventualmente utilizzati dai Chirotteri per valutarne l opportuna tutela. Valutare la presenza dei Chirotteri nel SIC durante lo svolgimento delle valutazioni d incidenza per la realizzazione di impianti eolici eventualmente previsti entro 20 km dall area. E vietato il posizionamento di fonti di luce che puntino verso il cielo, limitandosi al posizionamento di illuminazione con fascio di luce diretto a terra. E altresì importante l utilizzo di lampade ai vapori di sodio a bassa pressione, almeno per l illuminazione pubblica.

11 CAP. 6 STRATEGIA GESTIONALE PAG AZIONI DI GESTIONE 9.1 Generalità Per il perseguimento degli obiettivi di gestione secondo le linee guida strategiche descritte sono state individuate le azioni e gli interventi descrivendone le principali caratteristiche tecniche e operative. Le azioni si caratterizzano e si differenziano in relazione alle modalità di attuazione, agli ambiti, all incisività degli effetti, alla natura stessa dell intervento. Le azioni previste sono riconducibili alle seguenti tipologie: interventi attivi (IA), regolamentazioni (), incentivazioni (IN), programmi di monitoraggio e/o ricerca (MR), programmi didattici (PD). Gli interventi attivi (IA) sono generalmente finalizzati a rimuovere/ridurre un fattore di disturbo ovvero a orientare una dinamica naturale. Tali interventi spesso possono avere carattere strutturale e la loro realizzazione è maggiormente evidenziabile e processabile. Nella strategia di gestione individuata per il sito gli interventi attivi hanno frequentemente lo scopo di ottenere un recupero delle dinamiche naturali o di ricercare una maggiore diversificazione strutturale e biologica, cui far seguire interventi di mantenimento o azioni di monitoraggio; gli interventi attivi, in generale frequentemente del tipo una tantum, in ambito forestale possono assumere carattere periodico in relazione al dinamismo degli habitat e dei fattori di minaccia. Le regolamentazioni () sono azioni di gestione i cui effetti sullo stato favorevole di conservazione degli habitat e delle specie, sono frutto di scelte programmatiche che suggeriscono o raccomandano comportamenti da adottare in determinate circostanze e luoghi. I comportamenti possono essere individuali o della collettività e riferibili a indirizzi gestionali. Il valore di cogenza viene assunto nel momento in cui le autorità competenti per la gestione del sito attribuiscono alle raccomandazioni significato di norma o di regola. Dalle regolamentazioni possono scaturire indicazioni di gestione con carattere di interventi attivi, programmi di monitoraggio, incentivazioni. Le incentivazioni (IN) hanno la finalità di sollecitare l introduzione presso le popolazioni locali di pratiche, procedure o metodologie gestionali di varia natura (agricole, forestali, produttive ecc.) che favoriscano il raggiungimento degli obiettivi di conservazione. I programmi di monitoraggio e/o ricerca (MR) hanno la finalità di misurare lo stato di conservazione di habitat e specie, oltre che di verificare il successo delle azioni di conservazione proposte; tra tali programmi sono stati inseriti anche gli approfondimenti conoscitivi necessari a definire più precisamente gli indirizzi di conservazione e a tarare la strategia individuata. I programmi didattici (PD) sono direttamente orientati alla diffusione di conoscenze e modelli di comportamenti sostenibili che mirano, attraverso il coinvolgimento delle popolazioni locali nelle loro espressioni sociali, economiche e culturali, alla tutela dei valori del sito.

12 CAP. 6 STRATEGIA GESTIONALE PAG. 268 Di seguito sono riportate le schede delle singole azioni proposte, raggruppate per tipologia. 9.2 Interventi attivi IA-1 Descrizione dell azione Interventi Attivi (IA) Sfalci in aree aperte di prateria con particolare riferimento all habitat Conservazione degli ambienti aperti e di prateria con particolare riferimento all habitat L abbandono o la forte riduzione dei prelievi delle produzioni erbacee tramite pascoli e/o sfalci, hanno favorito le fasi successionali con diffusione di copertura arbustiva sulle praterie secondarie, instaurando processi di modifica e di riduzione delle praterie ascrivibili all habitat Gli sfalci sono idonei alla conservazione ma devono essere eseguiti tardivi rispetto alle pratiche ordinarie, dopo la metà di luglio in modo da rispettare i tempi di fruttificazione delle eventuali orchidee presenti e delle fasi di riproduzione di specie animali (es. Lullula arborea, Emberiza hortulana). Superficie sfalciata o decespugliata manualmente. Si prevede di esercitare una campagna di sfalci diffusa sul sito per la conservazione, ed il recupero/ripristino di praterie, con particolare riferimento all habitat Si prevede lo sfalcio e il decespugliamento localizzato e parziale con mezzo meccanico (trincia) ed una quota da eseguirsi manualmente per alcune zone difficilmente accessibili al mezzo meccanico. Per evitare la colonizzazione arbustiva e mantenere i gradi di copertura desiderati è considerato possibile e opportuna la rimozione di parti di formazioni arbustive più invecchiate, poiché gli arbusteti stabili e affermati sono causa di accumulo di azoto nella biomassa e di arricchimento di nutrienti al suolo. Interventi di decespugliamento e sfalcio possono inoltre incrementare la diversità strutturale e cronologica della componente arbustiva. Ove praticabile è opportuna la diversificazione per ampiezza, età e struttura di patches arbustivi: ad esempio decespugliando per sezioni (es. 1/15 della superficie di riferimento all anno o i 3/15 ogni 3 anni). Le priorità e l individuazione precisa dei siti d intervento sarà definita in una fase preliminare progettuale, definendo un intesa con proprietari/conduttori dei fondi. Si prevede di intervenire su una superficie di 30 ha Miglioramento e recupero quantitativo (superficie) e qualitativo (ricchezza di specie del Brometalia erecti) di ambienti aperti e di prateria.

13 CAP. 6 STRATEGIA GESTIONALE PAG. 269 IA-1 Sfalci in aree aperte di prateria con particolare riferimento all habitat Conservazione/incremento di diversità biologica per le esigenze di specie di fauna. Soggetti competenti e/o da Ente Gestore. Proprietari/gestori dei terreni. Unione Valli Savena Idice. Comune di Monterenzio. Comune di Monghidoro Alta Stima dei costi ,00 Piano di Sviluppo Rurale IA-2 Descrizione dell azione Soggetti competenti e/o da Interventi Attivi (IA) Tabellazione e cartellonistica esplicativa e informativa sul sito, habitat e specie Informare e sensibilizzare fruitori e utenti del territorio sul sito N2000, habitat e specie. Materializzazione dei confini del sito nelle principali vie di accesso e transito con contenuti informativi. Allo stato la conoscenza in merito all istituzione del sito N2000 tra i fruitori a diverso titolo del territorio è scarsa. Sul territorio le informazioni sul sito sono assai limitate. Tabellazione con contenuti informativi nelle principali vie di accesso e transito (n di tabelle posizionate). Bac heche esplicative nei siti ad alta frequentazione. Grado di conoscenza su sito N2000 e finalità istitutive tra i fruitori e gli operatori del territorio. Individuazione precisa della localizzazione, privilegiando le aree di maggiore frequentazione (es. zona parco e campeggio; frazione La Martina, sentieristica Parco provinciale La Martina). Posa in opera di n 10 tabelle informative (cm 60x9 0 a colori su palo di legno e puntale per infissione) e di n. 5 bacheche illustrative con pannello in legno 125x125 cm struttura in legno e copertura. Visibilità limiti ZPS principali vie di accesso e transito. Informazione ai fruitori sull esistenza dell area, sulle finalità istitutive e sui valori scientifici e naturalistici. Fruizione consapevole. Ente Gestore. Comuni. Alta Stima dei costi ,00 Piano di Sviluppo Rurale

14 CAP. 6 STRATEGIA GESTIONALE PAG. 270 IA-3 Descrizione dell azione Soggetti competenti e/o da Stima dei costi Interventi Attivi (IA) Aumentare la presenza di Anfibi nell area Ripristino e creazione di habitat umidi per Anfibi Nel sito, si sono evidenziate perdite di habitat (stagni e pozze) o di funzionalità degli stessi, e si ravvisa il rischio che il fenomeno col tempo si acuisca, riducendo fortemente la diversità di Anfibi presenti. Già oggetto di interventi di conservazione e ripristino di habitat con il Progetto Pellegrino (LIFE00/NAT/IT/005133) che hanno favorito la ricchezza erpetologica dell area, occorre proseguirne l operato preservando con cura i siti riproduttivi per Anfibi presenti e creandone di nuovi. Ciò rende indispensabile, nel sito il ripristino e la creazione di habitat umidi, in particolare di pozze e stagni. Superficie di zone umide Presenza di Anfibi Occorre: 1. Ripristinare le pozze per Anfibi create nell ambito del LIFE Progetto Pellegrino, ripulendole dai sedimenti e dalla vegetazione che le ricopre, ripristinando le impermeabilizzazioni e sagomandone le rive. 2. Occorre creare nuove pozze in ambienti sia aperti che forestali. La localizzazione andrà precisamente definita in sede di applicazione dell azione. Presenza regolare di popolazioni di Anfibi Ente Gestore. Proprietari/gestori dei terreni. Unione Valli Savena Idice. Comune di Monterenzio. Comune di Monghidoro. Alta Realizzazione di nuove pozze, compresi accessori recinzioni, sistemazioni terreno, eventuali rampe risalita ecc. (n 5 x 3500 ). Ripristini pozze esistenti a corpo Piano di Sviluppo Rurale IA-4 Progettazione e realizzazione di interventi per la valorizzazione dei boschi di castagno e la conservazione dell habitat. Interventi attivi (IA) Recupero e miglioramento dei boschi misti con castagno e di castagneti da frutto impostando un sistema colturale con cure colturali di bassa intensità che mantengano la funzione produttiva del frutto e caratteristiche di seminaturalità al sottobosco (habitat 9260) L habitat nel sito è stato identificato immediatamente a nord est della frazione di loc. La Martina ben rappresentato da un

15 CAP. 6 STRATEGIA GESTIONALE PAG. 271 IA-4 Progettazione e realizzazione di interventi per la valorizzazione dei boschi di castagno e la conservazione dell habitat. castagneto da frutto soggetto a cure colturali non intensive su una superficie di poco superiore ai due ettari. Le potenzialità espansive e consolidative dell habitat sono state considerate anche per un area immediatamente circostante il castagneto da frutto. Una seconda area attribuita all habitat con significato residuale e/o potenziale è stata individuata in un area di estensione limitata poco a monte di loc. Cà di Bertioni. Superfice sottoposta a interventi selvicolturali. Presenza di fauna forestale. Presenza di diversità floristica. Qualità e quantità del frutto. Descrizione dell azione Si ritiene opportuno un progetto specifico per il recupero/miglioramento dei boschi con castagno nel sito in funzione della conservazione della presenza della specie nel bosco misto, anche con recupero e/o miglioramento al fine della della produzione del frutto; per i castagneti da frutto in buono stato conservativo il recupero e/o miglioramento nelle aree marginali finalizzati al consolidamento della presenza della specie e della rinnovazione con la messa a punto di un modello colturale non intensivo che consenta la conservazione della specie, della produzione del frutto, delle funzioni di habitat di specie, e la conservazione di un sottobosco in parte seminaturale o naturale. Incremento conservazione della biodiversità forestale. Conservazione habitat Soggetti competenti e/o da Ente Gestore. Proprietario/gestore dei terreni. Unione Valli Savena Idice. Stima dei costi Media 5.000,00 ad ettaro Piano di Sviluppo Rurale L.R. 30/81 IA-5 Interventi Attivi (IA) Posizionamento di rifugi artificiali per chirotteri Favorire la presenza di rifugi idonei per Chirotteri fessuricoli sia in ambiente urbano che forestale. Una delle cause del declino a livello europeo dei Chirotteri è senza dubbio la scarsità di rifugi idonei da poter utilizzare nei diversi periodi dell anno. Oltre a dare la priorità ad un oculata gestione del territorio, è possibile intervenire direttamente per la conservazione dei pipistrelli fessuricoli mediante il posizionamento di opportuni rifugi artificiali. Con il progetto Pellegrino la regione Emilia Romagna ha posizionato lungo

16 CAP. 6 STRATEGIA GESTIONALE PAG. 272 IA-5 Posizionamento di rifugi artificiali per chirotteri l Appennino Tosco Emiliano circa 1000 rifugi artificiali (bat box) in cemento segatura o legno d ispirazione centro europea, che tuttavia hanno registrato uno scarso successo di colonizzazione. Uno dei motivi del fallimento dell intervento è probabilmente dovuto alla scelta del modello, più adatto per elevate altitudini e regimi di clima continentale. Posizionamento di rifugi artificiali adeguati. Colonizzazione dei rifugi artificiali. Descrizione dell azione L azione prevede il posizionamento di alcune bat box in legno (o cemento segatura), di tipo bat board, come ad esempio quelle realizzate, grazie alla collaborazione della nota catena di distribuzione Coop, dal Museo di Storia Naturale di Firenze. Il modello in questione è più adatto a medie e basse quote e può essere utilizzato sia nel contesto urbano che in quello forestale. Visti i tempi necessari per la colonizzazione, i rifugi dovranno essere posizionati il prima possibile in situazioni idonee da concordare con esperti chirotterologi. Buoni risultati si ottengono installando gruppi di una decina di bat box (distanti tra loro m) ogni 2 km circa in ambienti boscati. Per il posizionamento in ambiente urbano o rurale sarà necessario ottenere la collaborazione delle persone, opportunamente sensibilizzate grazie all azione [azione di gestione sensibilizzazione dei chirotteri]. Nel corso dei futuri monitoraggi del sito i rifugi così installati potranno fungere inoltre da preziosa fonte di informazione per la conoscenza della chirotterofauna grazie alla loro periodica ispezione. Colonizzazione dei rifugi con potenziale aumento numerico delle popolazioni presenti. Approfondimento delle conoscenze chirotterologiche del SIC. Soggetti competenti e/o da Ente Gestore. Proprietario/gestore dei terreni. Unione Valli Savena Idice. Media Stima dei costi 500,00 Piano di Sviluppo Rurale IA-6 Mantenimento e/o ripristino delle connessioni ecologiche lungo le aste fluviali Intervento attivo (IA) Garantire la connettività ecologica E da verificare nel dettaglio la presenza di opere di sbarramento lungo i corsi d acqua che costituiscono delle barriere ecologiche. N. di sbarramenti presenti.

17 CAP. 6 STRATEGIA GESTIONALE PAG. 273 IA-6 Descrizione dell azione Soggetti competenti e/o da Stima dei costi Mantenimento e/o ripristino delle connessioni ecologiche lungo le aste fluviali È necessario individuare tutte le opere di sbarramento e predisporre delle opportune scale di rimonta. Mantenimento e/o ripristino delle connessioni ecologiche lungo le aste fluviali Ente pubblico Alta n.d. Piano di Sviluppo Rurale IA-7 Intervento attivo (IA) Realizzazione di interventi selvicolturali Miglioramento degli Habitat forestali e incremento della biodiversità. Descrizione dell azione Se per lungo tempo la selvicoltura tradizionale è stata orientata alla massimizzazione della produttività sul breve termine, la sua evoluzione moderna si pone come obiettivo il rispetto delle dinamiche spontanee degli ecosistemi e della biodiversità. Il ruolo della gestione ordinaria del bosco è dunque da leggersi in termini positivi per la conservazione degli Habitat forestali, ma anche per numerose specie faunistiche che li utilizzano. Poiché l'economicità dell'esbosco non è sempre garantita, visti anche gli elevati costi e la contenuta produttività di alcune aree, il settore forestale è ormai da tempo in difficoltà e necessita di interventi di supporto, quanto meno laddove si riconosca alla selvicoltura un ruolo anche per finalità naturalistiche. Di contro, alcune aree boscate potrebbero essere portate a maturità e dunque soggette a soli interventi di orientamento allo stato finale. Superfici sottoposte a interventi selvicolturali di gestione forestale ordinaria e straordinaria. Presenza di fauna forestale. Si intende dare supporto alla gestione forestale ordinaria qualora l'intervento sia da ritenersi favorevole in termini di supporto alla biodiversità, e in particolare ad Habitat e specie oggetto di tutela, e/o sia previsto dal Piano di gestione forestale di dettaglio per il sito (cfr. azione MR specifica).. Gli interventi saranno rivolti alla rinaturalizzazione dei boschi di conifere e contenimento diffusione di conifere, prevenzione incendio, cure colturali e miglioramenti altri tipi forestali. Possono prevedersi anche alcuni interventi localizzati

18 CAP. 6 STRATEGIA GESTIONALE PAG. 274 IA-7 Soggetti competenti e/o da Stima dei costi Realizzazione di interventi selvicolturali caratterizzati da straordinarietà. L azione prevede la progettazione esecutiva e la realizzazione dell intervento. Incremento della biodiversità forestale, rivitalizzazione della filiera bosco legno e mantenimento e riqualificazione delle attività tradizionali Ente Gestore. Proprietario/gestore dei terreni. Unione Valli Savena Idice. Comuni. Operatori forestali. Alta 5.000,00 ad ettaro Piano di Sviluppo Rurale L.R. 30/81 IA-8 Posizionamento di opportuna griglia all ingresso del saggio minerario della miniera di monte gurlano Intervento attivo (IA) Favorire la conservazione di Chirotteri troglofili all interno del SIC. Descrizione dell azione Il saggio minerario della Miniera di Monte Gurlano è una piccola cavità ipogea con uno sviluppo orizzontale di poche decine di metri. Storicamente al suo interno sono stati censiti alcuni Chirotteri troglofili, presenti esclusivamente nella stagione estiva. Pur essendo presente un buon grado di umidità all interno, non sussistono le caratteristiche per consentire un regime di temperature tale da favorire la presenza di colonie riproduttive o individui in letargo. Viste le sue peculiarità, la fessura è dunque potenzialmente utilizzabile da specie troglofile solo durante la buona stagione. Il saggio non presenta alcun particolare interesse dal punto di vista speleologico, ma c è comunque il rischio che qualche escursionista possa accedere, disturbando i pipistrelli eventualmente presenti. Presenza di chirotteri all interno L azione prevede la chiusura dell ingresso alla cavità mediante un cancello con griglia che consenta comunque l ingresso dei Chirotteri. Le dimensioni ideali della maglia per le specie che potrebbero potenzialmente frequentare la cavità sono di 15 cm di spazio tra una sbarra orizzontale e l altra, mentre le sbarre verticali dovranno essere distanziate il più possibile (almeno 45 cm). Per evitare che tali aste si flettano è opportuno che siano robuste, con un diametro di almeno 2 cm. Per ulteriori approfondimenti si rimanda alla consultazione del volume Protecting and managing undreground sites for bats realizzato

19 CAP. 6 STRATEGIA GESTIONALE PAG. 275 IA-8 Soggetti competenti e/o da Posizionamento di opportuna griglia all ingresso del saggio minerario della miniera di monte gurlano da Mitchell-Jones A. J., Bihari Z., Masing M., e Rodrigues L. ed edito da EUROBATS. All ingresso della cavità sarà opportuno posizionare un cartello divulgativo in cui spiegare la motivazione dell intervento e le dinamiche di utilizzo del sito da parte dei Chirotteri. Maggiore frequentazione della cavità da parte di specie di Chirotteri troglofili. Sensibilizzazione degli escursionisti. Ente Gestore. Proprietario/gestore dei terreni. Unione Valli Savena Idice. Media Stima dei costi 2.000,00 Piano di Sviluppo Rurale L.R. 30/81 IA-9 Descrizione dell azione Interventi Attivi (IA) Riduzione del rischio di elettrocuzione Messa in sicurezza linee elettriche L impatto delle linee elettriche ad alta e media tensione e dei cavi sospesi sull avifauna causa ogni anno la mortalità di migliaia di uccelli, ed è stato identificato, in alcune aree, come la principale causa di declino di molte specie minacciate. Il rischio di mortalità è legato alla collisione contro i conduttori e le funi di guardia delle linee AT e alla elettrocuzione o folgorazione per accidentale contatto con elementi in tensione delle linee MT. Tra le specie maggiormente coinvolte negli episodi di mortalità per elettrocuzione figurano i rapaci di dimensioni medio grandi. Nel sito sono presenti linee ad AT e MT nel settpre ovest. Lunghezza dei tratti di linee AT e MT messi in sicurezza L interramento di linee elettriche aeree è la più dispendiosa opzione tra quelle possibili e deve essere utilizzata nelle aree più sensibili. E poi possibile ricoprire i cavi sospesi con il sistema Elicord. L Elicord è composto da tre singoli cavi elettrici isolati e arrotolati ad elica attorno ad una fune portante, capace di sostenere il peso dell intera struttura da traliccio a traliccio. Con tale soluzione, già adottata in altri contesti, viene scongiurato il pericolo di elettrocuzione per l avifauna e fortemente diminuito il rischio di collisione, per la maggiore visibilità del cavo, di maggior sezione. Il cavo Elicord consente, inoltre, un minor impatto sulla vegetazione arborea, con minori

20 CAP. 6 STRATEGIA GESTIONALE PAG. 276 IA-9 Messa in sicurezza linee elettriche necessità di manutenzione, poiché la larghezza del corridoio da tenere sgombro al di sotto della linea può essere ridotta di circa la metà. Possono inoltre essere impiagati supporti tipo "Boxer" per l'isolamento di parti di linea in prossimità e sui pali di sostegno, l applicazione di piattaforme di sosta, la posa di spirali di segnalazione, di eliche o sfere luminescenti. Mitigazione dell impatto con i cavi e casi di elettrocuzione Soggetti competenti e/o da ENEL, Ente Gestore del Sito Alta Stima dei costi - Piano di Sviluppo Rurale Regolamentazioni -1 Definizione di linee guida e protocollo d'intesa con proprietari/gestori per il rilascio di legno morto al suolo e di legno morto in piedi negli ambienti forestali e pulizia del sottobosco Regolamentazioni () Stabilire criteri e prassi per buone pratiche selvicolturali concordate ed in intesa con proprietari/gestori dei boschi. Definire una regolamentazione condivisa e concordata. Incrementare la disponibilità di legno morto a terra e in piedi, e di alberi habitat. Allo stato non si conosce in maniera sufficientemente approfondità le quantità di legno morto in piedi e a terra all interno delle diverse tipologie forestali e la distribuzione nel sito. E noto, ma in maniera approssimativa o per giudizio di esperti, che in molte zone del sito la dotazione di legno morto è scarsa. E quindi necessario un approfondimento tecnico in merito e la definizione di prassi selvicolturali che garantiscano in futuro la presenza di quantitativi di legno morto in piedi e a terra sufficiente alle esigenze della fauna dei vari gruppi tassonomici. Allo stesso tempo si ritiene opportuno definire delle prassi concordate per quell insieme di operazioni che vengono definite come pulizia del sottobosco. Definizione di un documento di linee guida. Definizione e sottoscrizione di un protocollo d intesa tra Ente Gestore, proprietari/gestori dei terreni, Unione Valli Savena

21 CAP. 6 STRATEGIA GESTIONALE PAG Descrizione dell azione Soggetti competenti e/o da Stima dei costi ,00 Definizione di linee guida e protocollo d'intesa con proprietari/gestori per il rilascio di legno morto al suolo e di legno morto in piedi negli ambienti forestali e pulizia del sottobosco Idice. Definizione di una norma regolamentare ad integrazione delle Misure di Conservazione e del Regolamento del Piano. E necessario definire e calcolare le quantità di necromassa presente al suolo, la necromassa in piedi e la presenza di alberi habitat, nelle varie tipologie forestali presenti (tipi fisionomici). Successivamente definire i quantitativi target e le modalità tecniche e operative da inserire nelle prassi di attività di gestione selvicolturale. Integrare con le esigenze di gestione forestale e di sicurezza fisica ed ecologica (fitosanitaria) e incendi. Il processo di definizione delle pratiche e dei criteri prevede la partecipazione dei soggetti proprietari/gestori per giungere ad un regolamentazione condivisa e consapevole. Si procederà anche alla definizione di buone prassi per la cosiddetta pulizia del sottobosco. L azione prevede la stesura di una bozza di linee guida, la discussione con i portatori d interesse, e la definizione di un documento finale concordato. Definizione e sottoscrizione di un protocollo d intesa tra Ente Gestore, proprietari/gestori dei terreni, Unione Valli Savena Idice. Definizione di una norma regolamentare ad integrazione delle Misure di Conservazione e del Regolamento del Piano. Colonizzazione dei rifugi con potenziale aumento numerico delle popolazioni presenti. Incremento stabilità ecologica dell ecosistema forestale con consolidamento/incremento di catene trofiche. Approfondimento delle conoscenze chirotterologiche del sito. Ente Gestore, proprietari/gestori dei terreni, Unione Valli Savena Idice. Alta Piano di Sviluppo Rurale Nell ambito delle attività istituzionali degli Enti e consulenza esterna. -2 Definizione di linee guida e protocollo d'intesa per ripuliture e sfalci ai margini di strade, sentieri e bordi forestali. Regolamentazioni () Stabilire criteri e prassi per buone pratiche ripuliture e sfalci ai margini di strade, sentieri e bordi forestali.