Pellegrinaggio a Medjugorje. Pellegrinaggio a Medjugorje

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1 150 Vedo che la Madonna si è dimostrata particolarmente generosa questa sera con me, da qui posso seguire tutto più nitidamente. Come mai quella persona abbia chiamato proprio me poi, rimarrà un mistero. Intanto a turno tra le varie lingue si recitano rosari, e il coro di preghiera si eleva in maniera maestosa. Osservando poi l immensa folla dei pellegrini, assiepata sulla collina, mi sembra di rivivere in una scena evangelica. Chissà quante volte, alla vista delle folle che lo seguivano, Gesù è salito su di un monte per insegnare, predicare, muoversi a compassione, intenerirsi, amare le folle che pendevano dalle labbra del Maestro. Beh, forse non proprio tutti pendevano dalle sue labbra, anche oggi forse seguiamo non tanto il Maestro, quanto quell individuo che fa miracoli, che moltiplica il pane Intanto, intorno alle 21:00 giunge anche il veggente Ivan, con il gruppo di preghiera. Si continua la preghiera, e ritroviamo i ragazzi della comunità di suor Elvira che, con le loro voci, accompagnate dalla chitarra, contribuiscono a creare un clima gioioso. Sembra quasi di trovarsi in un angolo di Paradiso, sono sempre presenti tuttavia elementi di disturbo, ed in questo devo constatare che noi italiani siamo imbattibili. Sono particolarmente infastidito da un episodio che si consuma davanti ad i miei occhi e che purtroppo rovina un clima di grande raccoglimento e di sincera preghiera. Si tratta dell atteggiamento discutibile, per quanto a volte, raramente, in buona fede, di ricerca dello straordinario, del segno esteriore, fantastico, soprannaturale. Davanti a me, una donna, sciorina foto di presunti fenomeni fotografati in precedenti apparizioni, attirando l attenzione di qualcuno, e ne segue così un gran confabulare, tra chi vuole vedere le foto, chi ne richiede la spedizione, chi dice di vedere chiarori nel cielo insomma anche in un momento così solenne, in cui il cielo abbraccia la terra, noi italiani, siamo capaci di creare disagio, confusione, di cadere nel fanatismo e nella gola spirituale. Ecco perché penso che forse oggi non seguiamo tanto il Maestro, quanto i miracoli, il pane Non è questo il momento, né il luogo di discutere di questi aspetti a volte così fuorvianti, ci sono tempi e luoghi appositi per uno studio e un approfondimento serio e imparziale di presunti fenomeni o manifestazioni soprannaturali. Io sono il primo a non precludere l eventualità dei segni, anche esteriori, ma se l albero non porta buoni frutti, ossia se questi segni non portano alla conversione, ma solo ad una sorta di morboso fanatismo, allora credo che ci sia qualcosa che non va per il verso giusto. Se non avessi riscontrato buoni frutti, ed anche in abbondanza, probabilmente non sarei neanche giunto qui a Medjugorje, fortunatamente di casi come sopra non ce ne sono tanti, si tratta solo di iniziative personali, di pessimo gusto che, proprio in virtù questa arbitrarietà nell iniziativa, non inficiano minimamente la credibilità di Medjugorje, dove tuttavia bisogna stare attenti a diffidare da sedicenti veggenti o simili che, nel tempo, hanno cercato di approfittare della situazione, accreditandosi come tali. Proprio per evitare di cadere in una forma di fanatismo, e comunque per vivere fino in fondo la sacralità del momento, senza distrazioni, prima di partire, ho deciso di separarmi per la prima volta in questi giorni, dalla mia fedele macchina fotografica, una scelta spontanea e quanto mai opportuna. Sono le 22:00, recuperato un po di raccoglimento dopo lo spiacevole inconveniente, comincio a rendermi conto che tra qualche istante la Madonna scenderà ancora una volta sulla terra qui a Medjugorje, a soli 2 metri da me, e ciò mi fa sobbalzare il cuore. Non si può descrivere ciò che si prova 151

2 152 Ma ecco che finalmente durante il Padre Nostro avviene qualcosa. Piomba un silenzio assoluto. E cominciata l apparizione. Ivan parla, ma dalla sua bocca non esce alcun suono (fenomeno già appurato dalla scienza), poi la voce ricompare alla recita del Pater, Ave e Gloria finale. L apparizione è durata un paio di minuti, ma un conto è descriverla, un conto è viverla. Ogni parola potrebbe risultare sterile, non si può descrivere umanamente cosa è successo in quei 2 minuti, quante sensazioni, emozioni, condensate in quegli istanti così brevi ma così intensi. Io non ho visto né sentito la Madonna, ma ho sperimentato cosa significhi sentire e vedere con il cuore. Suggestione, potrà dire qualcuno, ma non sento la necessità di giustificarmi, si tratta infatti, come tutto questo libro, di una esperienza personale. Non posso tacere come ci si senta amati di un amore speciale, materno, e di come si pregusti, attraverso Maria, l Amore, la Misericordia Divino. E infatti la Divina Misericordia che permette da 25 anni la presenza di Maria a Medjugorje, attraverso la quale ci invita incessantemente alla conversione. Come non comprendere questo tempo di grazia? Gesù stesso disse a Santa Faustina: Prima che io venga come Giudice giusto, spalanco la porta della Mia misericordia. Chi non vuole passare attraverso la porta della misericordia, deve passare attraverso la porta della Mia giustizia. (1146) Infelici coloro che non approfittano di questo miracolo della Divina Misericordia! Lo invocherete invano, quando sarà troppo tardi!. (1448) Durante l apparizione ebbi la grazia di capire qualcosa a cui non avevo mai fatto caso in tanti anni. La Madonna era li con noi, in mezzo a noi, e in quel momento quella sua presenza mi aiutò a considerare come ogni giorno sull altare avvenga un miracolo: Gesù che viene tra noi sotto le specie del pane e del vino e ci unisce a Lui con la santa Comunione! Un miracolo che avviene quotidianamente e a cui non facciamo caso! E poi è sempre lì, presente e vivo nel tabernacolo, ostaggio d amore, ad aspettarci, sempre, ma spesso invano. luogo. Ora ai piedi della croce blu vi è un piccolo altarino di forma semicircolare e, attorno ad essa, è stato ricavata una conchetta di forma circolare circondata da un muretto. Generalmente Ivan durante l apparizione si inginocchia al centro della conchetta, mentre il resto del gruppo di preghiera si posiziona intorno, sul muretto circolare. Al nostro arrivo già molta gente è giunta sul posto. Io trovo uno spazio di fronte alla Croce Blu, ma solo ad una decina di metri di distanza. Sono già rassegnato alla posizione non proprio ottimale, quando scorgo una signora, seduta 2 metri a destra della Croce Blu, che non conosco, ma che scoprirò poi far parte del nostro gruppo di pellegrinaggio, che mi fa cenno di venire in avanti. In un primo momento non ci faccio molto caso, c era infatti un altra persona con me, e quando vi è una folla alle spalle, è facile pensare che una persona che fa dei gesti si rivolga a qualcun altro dietro o a fianco, specie quando questa persona non si conosce. Forse il volto non mi è totalmente sconosciuto ma, dopo alcuni giorni trascorsi a Medjugorje, potrei dire altrettanto di centinaia di altre persone, anche di altri gruppi che posso aver incrociato più volte nei vari luoghi di preghiera. Dopo un po ci si sente veramente tutti come appartenenti ad una grande famiglia. Ignorando di essere proprio io il destinatario dell invito, rimango seduto sulla mia pietra ma, quando il mio vicino si alza e capisce che quella persona stava chiamando proprio me, allora mi alzo anch io, mi creo faticosamente un varco tra la folla, e raggiungo la signora. Mi indica, in basso davanti a lei, un piccolo spazietto, proprio a ridosso della conchetta. Mi chiede se ci entro e mi avverte che è un po scomodo, bisognerà infatti stare rannicchiati per quasi due ore, ma non ci penso, ringrazio vivamente e fulmineamente prendo posto, tra terra, piedi e pietre. 149

3 Al termine dell incontro suor Elvira ci deve lasciare, ma restiamo in compagnia dei suoi ragazzi che ci fanno visitare il Campo della vita. Visitiamo il loro laboratorio artigianale e vediamo anche l enorme tendone verde dove ogni 2 del mese la veggente Mirjana ha l apparizione e prega con la Madonna per i non credenti o, come li definisce la Gospa, coloro che non hanno ancora incontrato l amore di Dio. A proposito di apparizione, i ragazzi si stanno preparando ad animare con canti la preghiera prima dell apparizione, che il veggente Ivan avrà presso la Croce Blu alle ore 22:00. Per la verità circolava già la voce, ogni lunedì e venerdì il gruppo di preghiera guidato da Ivan si riunisce presso la Croce Blu, ai piedi del Podbrdo, ma non sempre il messaggio è destinato ai pellegrini. Questa volta pare di sì, gli animi si accendono, si decide su due piedi e in maniera unanime di recarci all apparizione, anche se per fare ciò è necessario saltare la cena. E infatti già tardi, così torniamo alla pensione e, poco prima delle 20:30, siamo nuovamente a Bijakovici. Apparizione presso la Croce Blu. Quando si parla di Croce blu, si intende un luogo ai piedi del Podbrdo, a circa 30 metri dalla strada del paese. Vi si accede da una piccola salita, un varco tra le case, sul lato destro della strada principale di Bijakovici, che precede di un centinaio di metri l accesso consueto alla collina. Pur trattandosi anche in questo caso di una salita, il cammino è molto più breve, e tutti vi accedono con facilità. E importante riflettere alla tenera premura di Maria, a mio parere infatti, ha così voluto consentire, anche a chi non può inerpicarsi fin sulla collina, di assistere alle apparizioni. La croce è formata da due assi trasversali di legno e il suo colore non ha nessun particolare significato, semplicemente qualcuno, nel 1985, l ha dipinta di blu e l ha fissata in quel 148 Scoprirò poi successivamente che nel messaggio del 12 novembre 1986 la Madonna aveva detto proprio questo: «Io vi sono più vicina durante la Messa che durante l apparizione. Molti pellegrini vorrebbero essere presenti nella stanzetta delle apparizioni e perciò si accalcano attorno alla canonica. Quando si spingeranno davanti al tabernacolo, come ora fanno davanti alla canonica, avranno capito tutto, avranno capito la presenza di Gesù, perché fare la comunione è più che essere veggente». Compresi allora, finita l apparizione, le parole che Dio Padre disse a Santa Caterina da Siena, nel Dialogo della Divina Provvidenza, riguardo alla dolcissima madre dell'unigenito mio Figliuolo, Maria : Alla quale, per riverenza del Verbo, è dato questo dalla mia bontà: che chiunque, giusto o peccatore, l'abbia in debita riverenza, non sia preso né divorato dal demonio infernale. Ella è come una esca, posta dalla mia bontà per prendere le creature umane. Ho sperimentato personalmente la dolcezza di questa esca, posta dalla bontà divina per attirare le anime umane, ed anche la fondatezza e la veridicità dell affermazione la Madre è la via che conduce a Cristo. Del resto come afferma il Montfort nel suo Trattato, citando san Giovanni Damasceno: «Essere tuoi devoti o Santa Vergine, è un'arma di salvezza che Dio dà a coloro che vuol salvare». In fondo anche una risposta verso tutti coloro che criticano la devozione mariana affermando che Maria è una creatura mentre Dio è il creatore. Anche San Luigi M. Grignion de Montfort, autore del Trattato della vera devozione a Maria, riconosce questa realtà, affermando che Maria, non essendo che una semplice creatura uscita dalle mani dell Altissimo, paragonata alla sua infinita Maestà, è meno che un atomo, o meglio niente del tutto, poiché egli solo è Colui che è, [ ] tuttavia, dato l ordine attuale delle cose, Dio, avendo voluto cominciare e compiere le sue opere più grandi per mezzo della santissima Vergine, dal momento che la formò, è giusto credere che non muterà tenore nei secoli futuri, perché egli è Dio e non può mutare nei suoi sentimenti come nella sua condotta. Partendo da questo presupposto San Luigi scrisse il suo grande capolavoro di spiritualità mariana, a cui 153

4 154 attinse nella sua giovinezza Giovanni Paolo II, in cui trattò di Maria e delle sue grazie in maniera eccelsa ma affermando, a caratteri cubitali, che: DE MARIA NUMQUAM SATIS (di Maria non si dirà mai abbastanza), Maria non è stata ancora abbastanza lodata, esaltata, onorata e servita. Terminata l apparizione il veggente Ivan detta il messaggio che in breve tempo viene tradotto nelle principali lingue: Anche oggi la Madre vi invita con gioia. Oggi vi porto la pace, portate questa pace agli altri, siate cari figli portatori della pace, vi porto l'amore cari figli, portate questo amore agli altri. Anche oggi vi invito cari figli durante questo tempo, rinnovate i miei messaggi, vivete i miei messaggi. Grazie cari figli perché avete risposto alla mia chiamata. Ricevuto il messaggio, si comincia pian piano a scendere giù verso Bijakovici dove, raggiunto il pullman, torniamo alla pensione. La Croce Blu vivono insieme e si vogliono bene perché hanno riconosciuto di essere dei falliti, dei drogati, e che senza di Dio, non potrebbero fare proprio nulla. La prima condizione per entrare in comunità è proprio questa: cominciare a vivere all insegna della verità col riconoscere il fallimento della propria vita. Vengono così accolti dalla Misericordia del Padre, che dona loro una vita nuova da cui ricominciare. Osservare e sentir parlare suor Elvira è uno spettacolo, sebbene non più ragazzina, possiede una vitalità ed una capacità comunicativa da far invidia al più convincente dei politici. Nella comunità non si fa uso di medicinali o di terapie sostitutive alla droga, non vengono chiesti soldi ai genitori dei ragazzi, e si vive esclusivamente di provvidenza. Suor Elvira invita poi le donne a considerare il grande ruolo che esercitano nel mondo: Ciò che la donna deve desiderare è la famiglia, perché questa è la sua vocazione, la donna è stata fatta per dare la vita, e deve mettere al mondo la vita per sentirsi pienamente realizzata. Non può continuare a seguire le sue voglie, i suoi capricci, le sue ambizioni, il suo egoismo, la sua voglia di emergere, di superare l uomo. E la donna che genera l uomo, ed è solo la donna che può capire l uomo. Oggi siamo giunti ad un punto in cui l uomo deve temere la donna poliziotto, la donna militare, la donna politica, la donna in carriera, quella stessa donna che l ha generato, e che quando sposa vorrebbe che capisse le sue debolezze, ma la donna ambiziosa si rivela più debole dell uomo, incapace di donargli tenerezza, amore, comprensione, allontanandolo da lei. Quando un uomo arriva a questo, spesso, è solo perchè la donna l ha lasciato solo, non è stata capace di far nascere in lui la tenerezza, la bontà, la pazienza. La donna deve invece saper riscoprire il suo grande valore, il suo essere donna, madre e sposa, prendendo esempio da Maria, dalla sua tenerezza, dalla sua capacità di servire, e diventare così il dono prezioso che sa dare la vita a tutti. 147

5 146 siamo buoni. Sono nati genuini, vergini, puliti, sono stati bambini come tutti, solo dopo sono diventati bugiardi. Abbiamo insegnato noi adulti ai giovani, ai figli, a nascondersi dietro le bugie. Loro ci osservano, ci giudicano, ci compatiscono e infine ci abbandonano, perdono in noi la fiducia. Quanti padri, madri fantasmi, che non hanno mai tempo per i figli, lasciandoli vivere in una situazione di solitudine paurosa, tremenda, anche tra mille agiatezze. Con i nostri esempi opachi, falsi, senza futuro abbiamo fatto credere loro che il guadagno, la carriera, il benessere, i soldi, il divertimento, sono la fonte della felicità, lo scopo della vita. Abbiamo ricevuto da Dio doni straordinari, ma noi li usiamo per servire i nostri idoli, che ci schiavizzano e ci portano alla morte spirituale e fisica. I giovani cercano la verità, la comunità si propone di dare il tempo, il rispetto che meritano, perché possano riprendere quota e vivere la verità. In comunità, se si sbaglia, lo si ammette, ci si chiede perdono l un l altro, ci si riconcilia, ci si perdona, si condividono i momenti di gioia come i momenti di dolore, senza giudicarsi o condannarsi. In altre parole si propone la vita cristiana, si propone Gesù, la Verità che ci farà liberi, incontrare Gesù e pregare, stare sempre alla sua presenza, anche quando si è peccato. E inutile scappare, Lui ha voluto prendere su di sé i nostri peccati, i tradimenti, le falsità, la menzogna, la violenza, l ambizione, la paura, l orgoglio, la prepotenza e tutto il resto. Quando pecchiamo tendiamo a mascherare le nostre azioni, a nasconderci, a giustificarci, ma ora in comunità questo non lo facciamo più; accettiamo i nostri errori, riconosciamo la nostra debolezza, ma continuiamo a credere che la bontà, il bene, la luce, la pace, non sono impossibili. L amore misericordioso di Gesù è più grande di ogni nostra debolezza, ed è una terapia garantita da 2000 anni. I ragazzi vivono la parola di Dio, la preghiera, il Rosario, si vive in un clima mariano, e sia avverte la presenza materna di Maria che non trascura nessuno dei suoi figli, amandoli e seguendoli con amore. Qui a Medjugorje ci sono più di 100 ragazzi di oltre 30 nazionalità diverse, ma si rispettano e si fidano di loro, ci sono serbi, bosniaci, croati, montenegrini e altri, che normalmente litigherebbero, come fanno gli altri la fuori, ma che qui in comunità Settimo giorno Martedì 20/06/2006 Ultimo saluto a Medjugorje. Stamattina regime di libertà per tutti. Dopo la messa delle 11:00, ognuno può dare il proprio personale saluto a Medjugorje. Prima di pranzare tuttavia è opportuno fare già i bagagli, in vista della partenza prevista per il primissimo pomeriggio. Poche ore dunque, per fissare bene nella mente e nel cuore tutti questi luoghi, ed eccoci già alla partenza. Inutile stare li a raccontare come ognuno abbia segretamente il desidero di ritornare presto a Medjugorje, dopo aver salutato i carissimi titolari della pensione, partiamo verso Dubrovnik, facendo però una puntatina al santuario di Tihaljina. Il santuario di Tihaljina. Il santuario di Tihaljina si trova a circa 20 km da Medjugorje. E una chiesa francescana, ed è stata per 4 anni la destinazione di Padre Jozo, dopo esser stato mandato via da Medjugorje. Al suo interno possiamo ammirare la meravigliosa statua di Maria, a grandezza naturale e di produzione italiana, il cui dolce volto è presente su ogni souvenir o materiale stampato riguardante Medjugorje, e quindi anche sulla copertina di questo libro. Dubrovnik. Dopo aver percorso a ritroso tutto il percorso descritto all andata, ed aver riammirato la bellezza della costa dalmata, giungiamo nel tardo pomeriggio nella città croata di Dubrovnik, che ci accingiamo a visitare in attesa di 155

6 156 imbarcarci sul traghetto del ritorno. Onestamente, dopo una settimana a Medjugorje, il programma non mi alletta tanto, tuttavia mi unisco ai compagni di pellegrinaggio in questa passeggiata cittadina. Dubrovnik, un tempo nota come Ragusa, fu fondata dai romani nel VII secolo e anche della Repubblica di Venezia fino al XIV secolo. E una città marinara a vocazione turistica e presenta il doppio volto di città moderna e storica. Si possono ammirare moderni palazzi tra cui spicca un casinò ed un maestoso ponte di recentissima costruzione che collega Dubrovik al resto della costa dalmata. Nella città vi è poi un altra città, molto ampia e circondata da mura a mo di fortezza, che ne costituisce il centro storico, caratterizzato dalla presenza di numerose chiese e palazzi d epoca di grande valore artistico e storico, risalenti con molta probabilità al periodo della dominazione veneta. Sebbene nel corso del conflitto jugoslavo la città sia stata pesantemente danneggiata, attualmente non si notano segni di bombardamenti. Alle ore 20:00 circa procediamo verso il porto, per espletare le procedure d imbarco e trascorrere una notte in viaggio, prima di giungere nuovamente in Italia. Fine del Pellegrinaggio. Per perdonare gli altri occorre innanzitutto perdonare se stessi, con tutti i nostri difetti e debolezze. Una volta riconosciuto il nostro peccato dobbiamo chiedere perdono per le nostre offese, dobbiamo tirare giù la maschera, essere trasparenti, non avere tante facce e, se abbiamo emarginato qualcuno, quella persona è Gesù di Nazareth. Se non perdoniamo, anche la nostra preghiera, sarà inutile. Rappresentiamoci Gesù nel volto delle persone che non sopportiamo, non è facile, ma noi cristiani siamo fortunati, perché abbiamo l amore di Cristo, l amore che dona la vita, e l amore non è amore se non è macchiato di rosso, se non passa dalla croce. Diversamente è un illusione, un inganno. C è già chi ha pagato per i nostri peccati, per i peccati di tutti gli uomini, la vendetta non ha più ragione di esistere, resta solo il perdono. Tutti sentiamo il bisogno del perdono e, anche se nella vita abbiamo fallito, Gesù ci accoglie,ci perdona, ci inonda della sua Misericordia, se lo vogliamo. Non ci può essere perdono, né comunione con i fratelli se non c è l incontro con Dio nella preghiera, se a partire dalla quotidianità non pensiamo al bene degli altri prima che al nostro. Qui in comunità si recitano 3 rosari, al mattino, al pomeriggio e alla sera, si lascia abbracciare alla dolce corona tutta la giornata, che simboleggia la nostra vita, dal principio alla fine. E dalla scuola della preghiera che è passata la risurrezione di tanti giovani, il ritrovamento della pace, della serenità e della forza del perdono, dei singoli e delle famiglie. Una preghiera che ottiene grazie straordinarie, di conversione e di riconciliazione, la preghiera degli ultimi, dei poveri, dei semplici, la preghiera di Maria, così piccola eppure così grande agli occhi di Dio. La preghiera è una luce interiore che illumina le nostre piaghe e i nostri difetti. Quanti giovani salvati, recuperati, con la corona del Rosario in mano! Non possiamo sempre colpevolizzare i giovani, ma soprattutto non possiamo più prenderli in giro. I giovani amano la verità, e noi adulti dobbiamo avere il coraggio di vivere la verità, prima ancora di dirgliela, vivere la realtà della propria fragilità. Siamo poveri, siamo fragili, non mettiamoci la maschera per far vedere loro che 145

7 Suor Elvira e la Comunità Cenacolo. Terminata la testimonianza sono quasi le 16:30, ma come gruppo, avevamo un appuntamento alle ore 16:00 presso il Campo della Vita della Comunità Cenacolo; siamo dunque in netto ritardo, ma decidiamo di provare ad andare lo stesso. La Comunità Cenacolo è una comunità di recupero per tossicodipendenti, ma non solo, fondata da suor Elvira Petrozzi nel La Casa madre è a Saluzzo (Cn), e ci sono ben 37 fraternità sparse in tutto il mondo. Il Campo della Vita si trova a Bijakovici, proprio all ingresso della spianata, sempre di fronte al Podbrdo, a fianco della Comunità Mariana Oasi della Pace. All ingresso, nonostante il ritardo, veniamo accolti dai giovani della Comunità, ed abbiamo la fortuna di trovare anche suor Elvira, dato che in questi giorni si festeggia il 15 anno di presenza della comunità qui a Medjugorje. Ci incontriamo in cappella, dove suor Elvira e i giovani si presentano e presentano la comunità. La suora, 70 anni ma una verve incredibile, esordisce affermando di essere sposata da molti anni con il figlio del falegname di Nazareth, scoprendo che servire è regnare. Non c è regno più grande, più stupendo del cuore dell uomo. Il segreto per regnare, per superare le paure, la depressione, è di voltarsi verso chi sta soffrendo più di noi. E inutile stare a contemplare e disperarsi delle proprie ferite, tutti abbiamo una ferita nel cuore, una debolezza, ma proviamo a metterla con verità davanti al Signore, perché ci liberi dai nostri peccati. Non conta il passato, non contano i nostri peccati, Dio dà a tutti la possibilità di risorgere. La vocazione per eccellenza che ognuno è chiamato a vivere è l Amore. Lui non castiga, non fa paura, perché sa benissimo come siamo. La Madonna qui a Medjugorje vuole guarire i nostri cuori. A Medjugorje per qualche ora bisogna ascoltare il proprio cuore in silenzio. Occorre riscoprire il silenzio, è il momento della riconciliazione, di raggiungere la Pace, in modo definitivo. Seconda Parte Eccoci dunque nella seconda parte di questo libro, a cui più volte, nel corso della narrazione, ho rimandato la trattazione più approfondita di alcuni argomenti, che ho volutamente inteso separare dalla prima parte. Si tratta, è vero, pur sempre di opinioni personali, ma qui ho voluto anche riportare o azzardare, partendo comunque sempre da reali dati di fatto, alcune ipotesi, personali e non, ma che, in quanto ipotesi, più si prestano ad essere condivise o non condivise. Queste ultime pagine verranno redatte perciò con spirito giornalistico, lungi dal voler creare proselitismi, alimentare fanatismi o allarmismi. Citerò anche dei documenti, tra cui scritti di papi, santi e beati, tenendo fuori testi di sedicenti rivelazioni private ad eccezione del caso Medjugorje, non intendendo inoltre formulare interpretazioni di comodo della Sacra Scrittura, nè tantomeno creare confusione o sviare la fede dei lettori. Ecco perché ho voluto separare dal resto del libro questa seconda parte e fare, al principio di essa, le debite precisazioni

8 I. Giovanni Paolo II, il Papa di Maria. Medjugorje, 25 agosto 1994: «Cari figli, oggi sono unita a voi nella preghiera in modo speciale, pregando per il dono della presenza del mio amato figlio nella vostra patria (il 10 e l 11 settembre, papa Giovanni Paolo II visiterà la Croazia). Pregate, figlioli, per la salute del mio figlio più caro che soffre, ma che io ho scelto per questi tempi. Io prego e intercedo presso mio Figlio Gesù, affinché si realizzi il sogno dei vostri padri. Pregate, figlioli, in modo speciale, perché Satana è forte e vuole distruggere la speranza nel vostro cuore. Io vi benedico. Grazie per aver risposto alla mia chiamata». Pregate, figlioli, per la salute del mio figlio più caro che soffre, ma che io ho scelto per questi tempi. Maria, con questo messaggio del 25 agosto 1994, ha rivelato dunque che Giovanni Paolo II è il Papa che lei stessa si è scelta per questi tempi. Del resto non è difficile dimostrare, anche per chi non crede o non vuole credere a Medjugorje, come alcuni eventi abbiano segnato la vita del Pontefice in maniera misteriosa, sin dalla sua infanzia. A tal proposito proponiamo alcuni brevi passi, tratti dagli scritti dal Servo di Dio Karol Wojtyla. Il «filo mariano». Naturalmente, parlando delle origini della mia vocazione sacerdotale, non posso dimenticare il filo mariano. La venerazione alla Madre di Dio nella sua forma tradizionale mi viene dalla famiglia e dalla parrocchia di Wadowice. Ricordo, nella chiesa parrocchiale, una cappella laterale dedicata alla Madre del Perpetuo Soccorso, dove di mattina, prima dell'inizio delle lezioni, si recavano gli studenti del ginnasio. Anche a lezioni concluse, nelle ore pomeridiane, vi andavano molti studenti per pregare la Vergine. Comunione e Liberazione di don Giussani, tutti hanno conosciuto la vicenda, e non lo hanno potuto più picchiare. Si conclude infine l incontro: Cosa offriamo così ai nostri figli? Niente, dobbiamo seminare bene, dobbiamo avere fiducia e il mondo si convertirà. Noi spesso diamo ai nostri figli solo le cose materiali e pensiamo di darne sempre di più, ma vediamo la povertà dei loro cuori quando non gli abbiamo dato Dio, quando non li abbiamo istruiti nella preghiera. Per questo è arrivata la Madonna. Lei fa capire a tutti noi che ognuno di noi è suo figlio e che possiamo cominciare anche oggi a vivere una vita nuova anche se abbiamo 90 anni, perchè la Madonna è in mezzo a noi e ci dice: Io vi voglio bene; se sapeste quanto vi amo, piangereste di gioia. Vi auguro con tutto il cuore che ognuno di voi possa scoprire in questi giorni l amore della Madonna. Andate sulla Collina delle apparizioni, sul monte della Croce, nella Chiesa, alla Croce Blu Anche voi che siete qui per la prima volta, cercate qualche piccolo posto dove nascondervi e pregare. Sfruttate bene questo tempo, non cercate, non preoccupatevi del cibo, delle cose materiali o del rosario nuovo che potete comperare per avere una collezione di rosari, o altre cose; ma cominciate a sfruttare questo tempo per dedicarlo a Dio, e vedrete che Dio non si nasconde, non è su, in qualche parte del cielo, ma è in mezzo a noi ci vuole bene e per questo ha mandato la sua e nostra Madre, perché vuole aiutarci e vuole salvarci. Un giorno abbiamo chiesto alla Madonna: Perché tu sei così bella che non possiamo descrivere la tua bellezza? La Madonna ha detto: Io sono bella perché amo. Io vi invito tutti a cominciare ad amare la Madonna, perché se cominciate ad amare la Madonna, la Madonna vi porta a Gesù e quando avete Gesù, avete la vita eterna. Ecco, io vi auguro questo con tutto il cuore e che Dio vi benedica. Questa sera, durante l apparizione, pregherò per tutti voi e per tutte le vostre intenzioni

9 142 invece noi dobbiamo professare la nostra fede. Penso che ci accorgeremo presto del governo che abbiamo voluto. Dalla bocca di Marjia non escono parole di chi vuole fare politica, sono parole pesate, nessuna è fuori posto. C è da fidarsi, ciò che dà credibilità a queste affermazioni sono proprio quei famosi quarant anni di schiavitù comunista, cui sono state sottomesse le popolazioni jugoslave, nonché i soprusi subiti in prima persona dagli stessi veggenti e da Padre Jozo. Inoltre, mentre sto trascrivendo questo testo, fine 2006 inizio 2007, diverse volte l agnello ha lasciato il posto al lupo, in parlamento si discute di matrimoni-gay di pacs, di eutanasia, di stato laico=ateo, e argomenti simili come volevasi dimostrare Per Natale poi sono scomparsi i presepi dalla grande distribuzione, si riteneva offendessero le altre religioni; anche nelle scuole molti dirigenti scolastici hanno proibito il presepe e anche di cantare canzoncine natalizie in cui venisse pronunciato il nome di Gesù. Stiamo assistendo così, se ancora qualcuno ancora non l avesse capito, ad un processo di cancellazione del cristianesimo, stiamo viaggiando verso una sorta di religione umanitaria. Questo lo scenario in cui stiamo vivendo ed il futuro non promette nulla di buono. Vedremo La Gospa nel messaggio del 25 gennaio 1997 disse: «Cari figli, vi invito a riflettere sul vostro futuro. Voi state creando un nuovo mondo senza Dio, solamente con le vostre forze, ed è per questo che non siete soddisfatti e non avete la gioia nel cuore. Questo tempo è il mio tempo e perciò, figlioli, vi invito di nuovo a pregare. [..]». Continua Marjia: Padre Jozo parla contro il comunismo, anche se non parla mai della sua esperienza. Lui è stato percosso, torturato. Se volete sapere quando cambia tempo, potete chiederlo a padre Jozo, lui lo avverte nelle sue ossa. Veniva picchiato duramente, ed aveva spalla e mandibola completamente fuori. Grazie a delle raccolte di firme, in Germania, in Italia, ed in particolare grazie al movimento di Inoltre, a Wadowice, c'era sulla collina un monastero carmelitano, la cui fondazione risaliva ai tempi di San Raffaele Kalinowski. Gli abitanti di Wadowice lo frequentavano in gran numero, e ciò non mancava di riflettersi in una diffusa devozione per lo scapolare della Madonna del Carmine. Anch'io lo ricevetti, credo all'età di dieci anni, e lo porto tuttora. Si andava dai Carmelitani anche per confessarsi. Fu così che, tanto nella chiesa parrocchiale quanto in quella del Carmelo, si formò la mia devozione mariana durante gli anni dell'infanzia e dell'adolescenza fino al conseguimento della maturità classica. Quando mi trovai a Cracovia, nel quartiere Debniki, entrai nel gruppo del «Rosario vivo», nella parrocchia salesiana. Vi si venerava in modo particolare Maria Ausiliatrice. A Debniki, nel periodo in cui andava configurandosi la mia vocazione sacerdotale, anche grazie al menzionato influsso di Jan Tyranowski, il mio modo di comprendere il culto della Madre di Dio subì un certo cambiamento. Ero già convinto che Maria ci conduce a Cristo, ma in quel periodo cominciai a capire che anche Cristo ci conduce a sua Madre. Ci fu un momento in cui misi in qualche modo in discussione il mio culto per Maria ritenendo che esso, dilatandosi eccessivamente, finisse per compromettere la supremazia del culto dovuto a Cristo. Mi venne allora in aiuto il libro di San Luigi Maria Grignion de Montfort che porta il titolo di «Trattato della vera devozione alla Santa Vergine». In esso trovai la risposta alle mie perplessità. Sì, Maria ci avvicina a Cristo, ci conduce a Lui, a condizione che si viva il suo mistero in Cristo. Il trattato di San Luigi Maria Grignion de Montfort può disturbare con il suo stile un po' enfatico e barocco, ma l'essenza delle verità teologiche in esso contenute è incontestabile. L'autore è un teologo di classe. Il suo pensiero mariologico è radicato nel Mistero trinitario e nella verità dell'incarnazione del Verbo di Dio. Compresi allora perché la Chiesa reciti l'angelus tre volte al giorno. Capii quanto cruciali siano le parole di questa preghiera: «L'Angelo del Signore portò l'annuncio a Maria. Ed ella concepì per opera dello Spirito Santo... Eccomi, sono la serva del Signore. Avvenga di me secondo la tua parola... E il Verbo si fece carne, e 159

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