Realizzare l Unione Energetica europea. Proposte e raccomandazioni di policy per dare energia alla competitività dell Europa

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Realizzare l Unione Energetica europea. Proposte e raccomandazioni di policy per dare energia alla competitività dell Europa"

Transcript

1 Realizzare l Unione Energetica europea Proposte e raccomandazioni di policy per dare energia alla competitività dell Europa

2 Realizzare l Unione Energetica europea Proposte e raccomandazioni di policy per dare energia alla competitività dell Europa

3 La presente ricerca è stata realizzata da The European House - Ambrosetti per conto di Enel. La ricerca si è avvalsa di un Advisory Board composto da: > > Francesco Starace (Amministratore Delegato e Direttore Generale di Enel) > > Simone Mori (Direttore Affari Europei di Enel) > > Joaquín Almunia (Visiting Professor presso la London School of Economics; già Vice Presidente della Commissione Europea e Commissario Europeo alla Concorrenza) > > Vittorio Grilli (Presidente Corporate and Investment Banking EMEA di JP Morgan; Presidente del Consiglio di Amministrazione dell Istituto Italiano di Tecnologia IIT; già Ministro dell Economia e delle Finanze del Governo Italiano) > > Wolfgang Schüssel (già Cancelliere Federale dell Austria) > > Jorge Vasconcelos (Presidente di NEWES New Energy Solutions, Portogallo; membro del Consiglio di Amministrazione dell Agency for the Cooperation of Energy Regulators ACER; fondatore e primo Presidente del Council of European Energy Regulators CEER) > > Jean-Arnold Vinois (Advisor sui temi di politica energetica europea presso il Jacques Delors Institute; Direttore Onorario della Commissione Europea - DG Energia; già Direttore per il Mercato Interno dell Energia presso la DG Energia della Commissione Europea) > > Valerio De Molli (Managing Partner, The European House - Ambrosetti) > > Paolo Borzatta (Senior Partner, The European House - Ambrosetti) Hanno contribuito ai lavori dell Advisory Board per conto di Enel: > > Giuseppe Montesano (Responsabile dell Unità European Energy Policy and Analysis e Project Leader) > > Fabio Bulgarelli (Responsabile dell Unità European Regulation) > > Davide Puglielli (Senior Analyst, European Energy Policy and Analysis e Project Coordinator) Il gruppo di lavoro The European House - Ambrosetti è formato da: > > Lorenzo Tavazzi (Direttore Area Scenari e Intelligence e Project Leader) > > Pio Parma (Project Coordinator) > > Umberto Marengo (Analyst) > > Matteo Zaupa (Analyst) Il gruppo di lavoro The European House - Ambrosetti si è avvalso della collaborazione di Fabio Genoese (Research Fellow presso il Centre for European Policy Studies CEPS, Belgio; Visiting Professor presso SciencesPo a Parigi). 2 REALIZZARE L UNIONE ENERGETICA EUROPEA

4 Si ringraziano per i contributi e i suggerimenti ricevuti: > > Ronnie Belmans (Presidente della European Smart Grid Technology Platform; Professore Ordinario di energia elettrica e sistemi energetici presso la Katholieke Universiteit di Lovanio; cofondatore del KU Leuven Energy Institute dell European Energy Institute, Belgio) > > Örjan Brinkman (Presidente del Bureau Européen des Unions de Consommateurs BEUC; Presidente del Sveriges Konsumenter, Svezia) > > Nicola Ciniero (Amministratore Delegato di IBM Italia) > > Jos Delbeke (Direttore Generale responsabile dell Azione per il Clima della Commissione Europea) > > Fabio Fregi (Country Manager per l Italia di Google for Work) > > Dirk Forrister (Presidente e Amministratore Delegato della International Emissions Trading Association IETA) > > Monica Frassoni (Co-Presidente del Partito Verde Europeo; Presidente della European Alliance to Save Energy EU-ASE) > > Sergio Garribba (Consulente per le politiche dell energia presso il Ministero degli Affari Esteri e il Ministero dello Sviluppo Economico; già Direttore Generale per l Energia e le Risorse Minerarie presso il Ministero dello Sviluppo Economico; già Professore Ordinario presso il Politecnico di Milano) > > Simon Hill (Vice President Regolatory Affairs EMEA di Opower) con Giulia Gioffreda (Responsabile della Divisione European Union Affairs di Opower) > > Giovanni La Via (Presidente della Commissione per l Ambiente, la Sanità Pubblica e la Sicurezza Alimentare del Parlamento Europeo) > > Stefano Manservisi (Capo di Gabinetto dell Alto Rappresentante per la politica estera e la sicurezza comune della Commissione Europea) > > Andrei Marcu (Senior Advisor e Direttore del Carbon Market Forum presso il Centre for European Policy Studies CEPS, Belgio) > > Francesco Profumo (Presidente di IREN; già Ministro dell Istruzione, dell Università e della Ricerca del Governo Italiano; Professore Ordinario già Rettore del Politecnico di Torino) > > Dominique Ristori (Direttore Generale della DG Energia della Commissione Europea) > > Carlo Sangalli (Presidente di Confcommercio) > > Agostino Santoni (Amministratore Delegato di Cisco Italia) > > Christof Schoser (Deputy Head dell Unità Aiuti di Stato per l ambiente e l energia DG Concorrenza della Commissione Europea) > > Manuel Szapiro (Membro del Gabinetto del Vice Presidente e Commissario per l Unione Energetica, Maroš Šefčovič, e Responsabile dei rapporti con le Università e i Think Tank della Commissione Europea) > > Pierre Tardieu (Vice Direttore Affari Pubblici presso la European Wind Energy Association EWEA) > > Federico Testa (Commissario dell Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l energia e lo sviluppo economico sostenibile ENEA) > > Frauke Thies (Chief Policy Officer della European Photovoltaic Industry Association EPIA) > > Patrizia Toia (Vice Presidente della Commissione per l industria, la ricerca e l energia, Parlamento Europeo) > > Flavio Zanonato (Membro della Commissione per l industria, la ricerca e l energia del Parlamento Europeo; già Ministro dello Sviluppo Economico del Governo Italiano). I contenuti del presente rapporto di ricerca sono riferibili esclusivamente al lavoro di analisi e di ricerca, e rappresentano l opinione, di The European House - Ambrosetti e possono non coincidere con le opinioni e i punti di vista delle persone intervistate. Enel S.p.A. e The European House - Ambrosetti S.p.A.,

5

6 Prefazione Per delineare il sistema energetico futuro, obiettivi chiari e ambiziosi ci aiutano a definire la direzione da prendere. Nella definizione degli obiettivi in materia di energia e clima, l Europa ha dato prova di un notevole livello di impegno e determinazione. A tale riguardo, l obiettivo a lungo termine di decarbonizzare il sistema entro il 2050 è molto chiaro, e con gli obiettivi intermedi ossia i target al 2020 e al 2030 per le energie rinnovabili, l efficienza energetica e le emissioni di CO 2 sono state fissate le tappe fondamentali. La decarbonizzazione comporta diversi benefici per l economia europea: pone l Europa all avanguardia nel mercato globale in espansione dei beni e servizi correlati all energia; contribuisce ad aumentare la sicurezza energetica riducendo la dipendenza dalle importazioni e l esposizione alla volatilità dei prezzi dei combustibili fossili, ed apporta significativi benefici complementari per la salute e l inquinamento atmosferico. Ma definire qual è l obiettivo è importante quanto capire come raggiungerlo, il che determina evidentemente se questo sarà effettivamente raggiunto o no. Ed è qui che entra in gioco la Energy Union, o Strategia Quadro dell Unione Energetica. Lanciata dalla Commissione Europea nel febbraio 2015, la Strategia Quadro è un ambizioso passo in avanti nella giusta direzione per rendere il sistema energetico europeo sicuro, sostenibile e competitivo. Delinea un chiaro piano di azione per fornire una visione coordinata e una profonda armonizzazione delle politiche energetiche e climatiche, cosa di cui l Europa ha assolutamente bisogno. In questa fase, la Strategia Quadro per un Unione dell Energia è ancora soltanto un piano che deve essere messo in atto dagli stakeholder coinvolti. La Commissione Europea ha gettato le basi su cui gli Stati Membri e le altre istituzioni, l industria e i consumatori finali costruiranno il sistema energetico europeo del futuro. La Strategia Quadro rappresenta l ultima possibilità per dimostrare il livello di impegno relativamente alle nostre ambizioni condivise, per fare finalmente un salto in avanti. Enel è una delle principali compagnie energetiche in Europa, e come tale è sempre stata in prima linea nel sostenere la roadmap europea in materia di energia e clima. Fin dall inizio della nostra espansione internazionale, abbiamo sostenuto la piena integrazione dei mercati energetici dell Unione come strumento per raggiungere gli obiettivi europei in modo efficiente e sostenibile. Anche in base alla nostra leadership ed esperienza a livello globale, intravediamo ora tre principali sfide per il sistema energetico europeo e la sua decarbonizzazione: l attuazione di una governance europea veramente integrata, il raggiungimento di una struttura di mercato a prova di futuro e lo sviluppo delle tecnologie digitali. Tali elementi sono strumentali per spostare il focus e l orizzonte del settore dal breve al lungo termine, per consentire piani di investimento efficaci nell ambito della generazione da fonti sia rinnovabili che convenzionali e per integrare efficacemente le fonti di energia in un mercato finalmente europeo. Il rapporto Realizzare l Unione Energetica europea. Proposte e raccomandazioni di policy per dare energia alla competitività dell Europa elaborato da The European House - Ambrosetti mette in evidenza le ragioni alla base di queste tre sfide e fornisce una serie di proposte per affrontarle in maniera efficace. Mi auguro che questa ricerca offra preziosi spunti ai policy-maker e incoraggi gli altri attori del sistema a intraprendere azioni concrete e a contribuire a plasmare con successo il nostro futuro energetico comune. Francesco Starace Amministratore Delegato e Direttore Generale, Enel 5

7 Per oltre sessant anni, la cooperazione sull energia è stata tra gli elementi trainanti dell integrazione europea. A gettare le basi dell attuale Unione Europea è stata infatti la Comunità europea del carbone e dell acciaio; creata nel 1951, l associazione aveva come obiettivo quello di riunire i Paesi un tempo in conflitto per creare un mercato comune del carbone, la più importante fonte di energia di quel tempo. Oggi, il legame tra integrazione energetica e politica energetica resta critico per il nostro futuro comune. L Europa è chiamata ad affrontare una sfida senza precedenti: governare la transizione verso un futuro energetico sostenibile e il cambiamento climatico, e allo stesso tempo preservare e rafforzare il suo vantaggio competitivo globale. Nuove fonti di energia (come shale oil e shale gas) stanno diventando disponibili e nuove tecnologie stanno trasformando il modo in cui noi, in qualità di privati e aziende, utilizziamo e traiamo benefici dall energia. Abbiamo quindi bisogno di un impegno a livello europeo che sia all altezza di questo momento di possibilità senza pari. Le smart grid e le tecnologie digitali possono trasformare radicalmente i tradizionali modelli di business dell energia, consentendo a nuovi operatori e a nuovi prodotti di competere sul mercato. Sono tanti i risultati già ottenuti. Dagli anni Novanta, l Unione Europea ha lanciato tre pacchetti energia che hanno introdotto riforme radicali. I mercati dell energia sono liberalizzati, aperti, competitivi e trasparenti come non mai. Eppure, è ancora lunga la strada da percorrere. Senza una forte visione politica non ci può essere una vera integrazione. Le trasformazioni che dobbiamo affrontare devono essere precedute da un importante progresso nelle nostre politiche. Abbiamo bisogno di un nuovo approccio olistico che riunisca la dimensione politica, tecnologica ed economica dell energia per fare in modo che l Europa diventi la fonte di energia pulita più competitiva, innovativa e dinamica del mondo. In quanto think tank europeo di primaria importanza, The European House - Ambrosetti ha offerto il suo supporto a Enel per portare avanti questo percorso. Con questa ricerca desideriamo invitare i leader europei a guardare alla politica energetica attraverso una nuova prospettiva che affronti i punti chiave dell integrazione normativa, senza mai perdere di vista la visione più ampia e lo scenario globale in cui ci muoviamo. La Commissione Juncker ha delineato un ambizioso programma di lavoro per la creazione di una vera Unione Energetica in Europa. Questa ricerca intende contribuire al successo di questo progetto approfondendo alcune delle principali sfide future a livello economico e sociale nel settore dell energia. È necessaria una migliore regolamentazione del mercato che assicuri che i nostri investimenti si fondino su considerazioni finanziarie e su segnali di prezzo di lungo periodo. Abbiamo bisogno di una governance più efficace e coerente a livello europeo. E abbiamo bisogno di una regolamentazione più innovation-friendly, per sbloccare a pieno il potenziale delle tecnologie digitali in questo settore. Un mercato dell energia più integrato produrrà importanti benefici per l Europa: costi minori, investimenti più efficienti e un ambiente più pulito per noi e per le generazioni future. Per concludere, questa ricerca non sarebbe stata possibile senza il prezioso supporto e i consigli di Joaquín Almunia, Vittorio Grilli, Wolfgang Schüssel, Jorge Vasconcelos e Jean-Arnold Vinois, a cui esprimiamo la nostra più profonda gratitudine. Per citare Robert Schuman, l Europa non potrà farsi in una sola volta, né sarà costruita tutta insieme; essa sorgerà da realizzazioni concrete che creino anzitutto una solidarietà di fatto. L industria dell energia, i governi e le istituzioni europee devono unire le forze per rendere ancora una volta l energia un driver di integrazione, competitività e solidarietà. Valerio De Molli Managing Partner, The European House Ambrosetti 6 REALIZZARE L UNIONE ENERGETICA EUROPEA

8 Riflessioni del Comitato Scientifico Il cambiamento climatico è la sfida più importante e difficile del nostro tempo. Siamo la prima generazione che subisce gli effetti del cambiamento climatico e l ultima generazione che possa agire per fermarlo, ha affermato di recente il Presidente degli Stati Uniti, Barack Obama. La competitività è ciò di cui le economie europee hanno bisogno per superare definitivamente la crisi, gettando le basi per un percorso di crescita sostenibile e per migliorare il tasso di occupazione e gli standard sociali. La sicurezza è una condizione necessaria per garantire la stabilità delle nostre società e il supporto dei cittadini alle istituzioni democratiche. La decisione dell UE sul programma dell Unione Energetica sarà cruciale per il raggiungimento graduale di questi obiettivi in maniera coerente. Per quanto riguarda il cambiamento climatico, è indispensabile progredire verso una decarbonizzazione dell economia basata su fonti rinnovabili e un uso efficiente delle fonti energetiche. Per migliorare la competitività è necessaria la creazione di un mercato unico del gas e dell elettricità attraverso interconnessioni, norme comuni e incentivi adeguati per gli investitori. E per migliorare la nostra sicurezza esterna, l Unione Europea deve ridurre la dipendenza dai fornitori esteri a favore di una diplomazia energetica comune a livello europeo. L Unione dell energia, insieme al completamento dell Unione economica e monetaria, al raggiungimento di un mercato unico digitale e all accordo in merito a una strategia comune sull immigrazione, è una tappa fondamentale nel processo di integrazione europea, di cui i nostri cittadini devono poter beneficiare nel 21 secolo. Joaquín Almunia Visiting Professor, London School of Economics Già Vice Presidente della Commissione Europea e Commissario alla Concorrenza Il completamento degli interconnettori strategici tra i 28 Stati Membri europei e con i Paesi terzi limitrofi è al centro dell Unione Energetica. Lo sviluppo delle infrastrutture e la promozione di iniziative di efficienza energetica rafforzerà l allocazione energetica e la sicurezza delle forniture in Europa. Questo richiederà nei prossimi anni un impegno verso gli investimenti rilevante e di natura paneuropea. Poichè si attende una continua crescita della domanda di infrastrutture nel settore delle utility in Europa, il risk appetite di chi investe in questo tipo di progetti resta alto. L interesse degli investitori istituzionali nelle infrastrutture legate all energia è aumentato in modo significativo in Europa e a livello globale: il settore delle utility attira il 65% del capitale finanziario per le infrastrutture impiegato a livello globale, e il 45% delle operazioni globali sulle infrastrutture nel 2014 è avvenuto in Europa. La base degli investitori in infrastrutture si sta ampliando e diversificando sempre di più (fondi bancari, private equity, fondi sovrani, fondi pensione, ecc.). I fondi per le infrastrutture stanno esplorando transazioni più complesse e audaci, mentre gli investimenti di minoranza in ambito infrastrutturale sono diventati sempre più diffusi nel settore dell energia. Una forte spinta per l aumento delle reti di infrastrutture per l energia all interno dell Unione Europea è offerta dal Piano Juncker per gli investimenti, volto a rendere gli investimenti infrastrutturali su larga scala meno rischiosi per gli investitori privati. Circa 240 miliardi di Euro su 315 dovrebbero essere mobilitati nel periodo nel settore digitale, dell energia e delle reti di trasporto. Una rapida implementazione del Piano Juncker offrirà la possibilità di fare leva sulle risorse per finanziare grandi progetti infrastrutturali e iniziative di efficienza energetica che sono essenziali per la competitività dell Europa e, di conseguenza, per la crescita economica. Vittorio Grilli Presidente Corporate and Investment Banking EMEA, JP Morgan Già Ministro dell Economia e delle Finanze del Governo Italiano 7

9 Un mercato europeo comune dell energia è una delle idee migliori per completare il nostro mercato unico comune per una serie di motivi politici, economici e strategici: > > Politici: per i prossimi decenni l UE continuerà a importare grandi quantitativi di fonti fossili, come petrolio, gas naturale e carbone (l Europa dipende dalle importazioni per il 53% dei consumi). La maggior parte delle importazioni provengono da Paesi afflitti da guerre, disordini politici e regimi autocratici. Parlare con una unica voce permette all Unione Europea di esercitare una maggiore influenza nello scenario globale. > > Economici: le importazione di energia dell UE ammontano annualmente a circa 400 miliardi di Euro. Per i prossimi dieci anni è necessario un nuovo investimento di 250 miliardi di Euro per la produzione e trasmissione di energia. Per alcune industrie importanti, l accessibilità dei prezzi dell energia rappresenta una condizione necessaria per poter rimanere in Europa in quanto i principali concorrenti offrono tariffe molto più vantaggiose (ad es., U.S. 1/3 gas). > > Strategici: è in arrivo un cambiamento epocale nel settore energetico futuro. Fenomeni come fratturazione idraulica, crescita delle fonti rinnovabili, e-mobility, prosumer, smart grid e smart home, ecc. richiedono un eccellente regolamentazione, standardizzazione, mercati aperti, e tariffe, prezzi e sussidi comparabili. Le conseguenze sono evidenti: meno sovranità nazionale, assenza di azioni unilaterali (come l Energiewende in Germania), più trasparenza, uno scenario che favorisca gli investimenti, discussione e accettazione a livello di opinione pubblica. Wolfgang Schüssel già Cancelliere Federale dell Austria Sono due i motivi principali per cui è necessario un urgente ripensamento della regolamentazione dei mercati europei dell elettricità e del gas naturale: uno quantitativo e uno qualitativo. E per farlo occorre affrontare due grandi ostacoli: uno istituzionale e uno concettuale. Lo scopo della liberalizzazione e regolamentazione dei mercati energetici europei era quello di far fronte alle attese di un aumento della domanda di energia. Difatti, nel decennio che ha preceduto la liberalizzazione, ovvero tra il 1980 e il 1990, il consumo totale di energia primaria in Europa è cresciuto del 10,6% (IEA). Successivamente, nell UE-28, la domanda è cresciuta solo del 3,6% tra il 1990 e il 2000 e del 2,0% tra il 2000 e il 2010; dal 2006 la domanda di energia a livello europeo è in diminuzione: nel 2013 si è registrata una flessione dello 0,9% rispetto ai livelli del 2006 (Eurostat). Questo è in linea con l obiettivo europeo di risparmiare il 20% del consumo totale annuo di energia primaria entro il 2020, stabilito nel Regolamentare le infrastrutture per l energia con lo scopo di promuovere un ulteriore riduzione della domanda energetica non equivale a regolamentare queste infrastrutture a fronte di uno scenario caratterizzato da una domanda di energia stabile o in crescita. Nel frattempo, la struttura della generazione e della domanda di elettricità è cambiata notevolmente e si prevede che nel prossimo futuro cambierà a un ritmo ancora più sostenuto. Incentivare la transizione verso nuovi sistemi dell energia elettrica basati su un uso massiccio di produzione intermittente, una domanda flessibile, diversi metodi di stoccaggio e nuove modalità di gestione richiede un quadro regolamentare completamente diverso. Senza una adeguata autorità regolamentare a livello europeo non è possibile realizzare il mercato interno dell energia. È necessaria una riforma istituzionale per consentire la trasformazione dell attuale Agenzia per la Cooperazione fra i Regolatori Nazionali dell Energia in una nuova Agenzia per la Regolamentazione dei Mercati dell Energia. Per trasformare un gruppo di regolatori nazionali gestiti dalla Commissione Europea in una autorità al di sopra delle autorità di regolamentazione nazionali che sia indipendente dalla Commissione Europea è necessaria una forte volontà politica. Infine, serve un pensiero innovativo per reinventare allo stesso tempo la governance multilivello dei mercati e dei sistemi energetici, la relativa architettura istituzionale multilivello della regolamentazione energetica e il quadro concettuale e strumentale dei regolatori dell energia. Tuttavia, data la crescente sofisticazione dei mercati dell energia, la crescente convoluzione delle politiche europee e la crescente complessità delle modalità di interfaccia, non si tratterà di un compito semplice. In questo contesto, vale la pena ricordare le parole indirizzate dal Presidente Theodore Roosevelt al Congresso degli Stati Uniti nel dicembre 1905 per chiedere l istituzione di una regolamentazione indipendente ed efficace: Chi 8 REALIZZARE L UNIONE ENERGETICA EUROPEA

10 si oppone alla regolamentazione del governo si sofferma sulle difficoltà che si incontreranno e sulla natura complicata e contorta del problema. Questa argomentazione è ragionevole. [ ] Tuttavia, mentre riconosco pienamente le difficoltà in questo senso, non ammetto minimamente che questi problemi ostacolino i nostri sforzi volti ad assicurare un sistema saggio e giusto. Jorge Vasconcelos Presidente, NEWES Fondatore e primo Presidente, CEER L Unione Energetica è un progetto unico e necessario che si basa su un approccio olistico all energia e al clima per il bene di tutti i cittadini e dell intera economia. Dopo cinquant anni di riluttanza da parte degli Stati Membri di valutare una politica dell energia europea nonostante il Trattato costitutivo della Comunità Europea del Carbone e dell Acciaio e il Trattato Euratom degli anni 50 nel marzo 2007 ha avuto un ruolo decisivo l istituzione di una politica energetica per l Europa decisa dal Consiglio Europeo. Lo scopo di questa politica europea è un approvvigionamento energetico sicuro, competitivo e sostenibile e si è tradotta in tre obiettivi del 20% entro il 2020: la riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra rispetto a quelle del 1990, la promozione delle fonti rinnovabili nell ambito del mix energetico e il miglioramento dell efficienza energetica. Nel 2010, è stato inserito nel Trattato sul Funzionamento dell Unione Europea l articolo 194 che è diventato la base legale per un estesa politica energetica costruita sulla realizzazione di un mercato interno, sulle interconnessioni, un approvvigionamento sicuro, fonti rinnovabili ed efficienza energetica, il tutto con uno spirito di solidarietà. Tuttavia, gli Stati Membri mantengono la piena sovranità di decidere in merito al proprio mix energetico, allo sfruttamento delle risorse naturali e alla tassazione dell energia. Gli ultimi cinque anni sono stati ricchi di sviluppi, alcuni positivi e alcuni negativi, che hanno riguardato l integrazione del mercato energetico europeo, con alcune tendenze verso la rinazionalizzazione della politica energetica in nome di un approccio riduttivo e nazionalista per un approvvigionamento sicuro; ciò ha mostrato la mancanza di fiducia da parte degli Stati Membri e un avversione alla concorrenza. L Unione Energetica, lanciata nel 2014 dalla nuova Commissione, presieduta da Jean-Claude Juncker e supportata dal Consiglio Europeo, vuole far fronte a queste sfide sostenendo un decisivo passo in avanti verso una vera politica europea climatica ed energetica, spezzando le mentalità a silos e assicurando l uso migliore di tutte le risorse e infrastrutture europee al fine di soddisfare in egual misura i consumatori, le famiglie e le imprese. Solidarietà significa unire le forze per eliminare o mitigare le debolezze di ogni Stato Membro per il bene di tutti. Il mercato interno rimane lo strumento migliore per raggiungere l ottimizzazione delle risorse e delle infrastrutture. Affinché ciò sia possibile è necessaria una governance migliore e meno contraddizioni tra gli obiettivi e le misure nazionali ed europee. Di certo è quindi necessaria una maggiore cooperazione a tutti i livelli e un efficace coinvolgimento degli attori, quali gli operatori dei sistemi di trasmissione e l Agenzia Europea per la Cooperazione fra i Regolatori Nazionali dell Energia, e non meno importanti dei clienti al fine di ottimizzare la gestione della loro domanda. La trasmissione su lunghe distanze dell elettricità prodotta dalle migliori fonti rinnovabili e la produzione decentralizzata dovranno svilupparsi nell ambito di un sistema più intelligente per combinare l offerta e la domanda e raggiungere i nuovi obiettivi fissati per il 2030 e nel quadro della Conferenza di Parigi sul clima che si terrà a dicembre È in corso una rivoluzione silenziosa; un quadro europeo chiaro e dinamico dovrebbe portare al successo per tutti i cittadini e per la nostra economia. Questo rapporto è quindi un contributo utile e tempestivo per tutti i soggetti coinvolti. Jean-Arnold Vinois Advisor sui temi di politica energetica europea, Jacques Delors Institute Direttore Onorario della Commissione Europea 9

11 I 10 punti più importanti della ricerca 1 L energia è stata al centro dell azione legislativa della Commissione Europea negli ultimi vent anni. I tre pacchetti sulla politica energetica della Commissione ( ) si sono concentrati in particolar modo sulla integrazione e liberalizzazione del mercato europeo dell energia, mentre a partire dal Pacchetto Clima-Energia del 2009 l Unione Europea ha integrato i pilastri dell energia e della tutela ambientale. 2 Gli sforzi compiuti in passato dalla Commissione Europea e dagli Stati Membri hanno portato a risultati significativi. L Unione Europea sta cercando di ridurre la propria dipendenza dalle fonti convenzionali a favore di una transizione verso fonti rinnovabili e a bassa emissione di carbonio ed è sulla buona strada per raggiungere gli obiettivi prefissati in materia energetica per il Tuttavia, alcune criticità del settore energetico europeo non sono ancora state affrontate. Tra queste vi sono: > > La sicurezza dell approvvigionamento energetico: l UE rimane altamente dipendente dalle importazioni di petrolio e gas naturale e dai Paesi ad alto rischio geopolitico. Completare l integrazione dei mercati, così come rafforzare e pianificare meglio le interconnessioni anche con i Paesi limitrofi può aumentare la sicurezza. > > Mercato interno dell energia: nel mercato energetico all ingrosso, la mancanza di segnali di prezzo di lungo periodo ha portato a decisioni di investimento inefficaci e, di conseguenza, ad una capacità di generazione elettrica installata non bilanciata in diversi Stati europei. Inoltre, i prezzi al dettaglio dell energia non sono commisurati ai costi e non sono in linea con l obiettivo di decarbonizzazione a causa di forti differenze nelle scelte politiche nazionali, nei regimi fiscali e nel peso dei costi di sistema che generano distorsioni del mercato tra gli Stati Membri. > > Efficienza energetica: sono necessari miglioramenti sui finanziamenti delle iniziative per l efficienza energetica (come il risk sharing la condivisione dei rischi linee di credito dedicate e il programma on bill repayment, ovvero il ripagamento in bolletta) soprattutto per promuovere l efficienza in settori ad alto potenziale. Inoltre, il quadro di incentivi per la promozione dell efficienza energetica non dovrebbe avere eccessive ripercussioni sul costo delle bollette. > > Tutela ambientale: la riforma del sistema europeo di scambio di quote di emissione (European Union Emissions Trading Scheme - EU-ETS) e un adeguato quadro competitivo in materia di fonti rinnovabili sono i presupposti per il successo a lungo termine della strategia di decarbonizzazione dell UE. Inoltre, la mancanza di un chiaro quadro europeo di incentivi alle fonti di energia rinnovabili (FER) ha generato inefficienze tra gli Stati Membri. > > Ricerca e innovazione: nell Unione Europea permane una situazione di arretratezza per quanto riguarda lo sviluppo delle tecnologie abilitanti fondamentali. 4 La Commissione Europea ha rinnovato il proprio impegno politico per una strategia energetica integrata. A febbraio di quest anno ha pubblicato una Strategia Quadro per un Unione dell energia resiliente, corredata da una politica lungimirante in materia di cambiamenti climatici che sottolinea un approccio più trasversale, definendo la visione e integrando una serie di ambiti di policy (sicurezza dell approvvigionamento, mercato interno dell energia, efficienza energetica, tutela dell ambiente, ricerca e innovazione) in una strategia unitaria. 5 Per costruire l Unione Energetica europea è necessario un approccio olistico. Questo deve prendere in considerazio- 10 REALIZZARE L UNIONE ENERGETICA EUROPEA

12 ne tutti gli aspetti interessati direttamente e indirettamente dall energia e le loro relazioni (per esempio, la dimensione esterna della competitività, la politica estera, lo sviluppo delle catene del valore industriali, ecc.). Includere le questioni chiave riguardanti l energia nella politica energetica dell UE-28, comprendere le loro relazioni e bilanciare i diversi interessi e trade-off (Stati Membri, istituzioni europee, consumatori, operatori dell energia e nuovi entranti) sono, al giorno d oggi, la sfida più grande per il successo dell Unione Energetica europea. 6 Sulla base dell analisi delle criticità relative ai cinque aspetti identificati dall UE, abbiamo individuato otto proposte e raccomandazioni di policy per implementare con successo l Unione Energetica europea. Queste includono raccomandazioni normative, di governance e relative agli strumenti di mercato, e richiedono un azione su tre livelli: una forte governance europea, una struttura di mercato (market design) coerente con l obiettivo della decarbonizzazione e una regolamentazione smart per investimenti smart. 7 Per rafforzare la governance delle politiche e dei mercati dell energia in chiave veramente europea, proponiamo di: > > Armonizzare, ampliare il raggio d azione e applicare le norme europee con una logica top-down. Per completare il mercato interno dell energia è necessaria una base normativa e istituzionale europea solida. Infatti, a oggi, l Unione Europea manca di una forte guida politica e di poteri decisionali vincolanti nel settore energetico. > > Accelerare l integrazione dei mercati anche attraverso meccanismi di cooperazione regionale su diversi aspetti dei mercati energetici della UE: dall istituzione di aste regionali per le fonti rinnovabili al funzionamento dei sistemi e alla cooperazione tra gli operatori dei sistemi di trasmissione (Transmission System Operators - TSO). > > Razionalizzare e velocizzare il processo di completamento degli interconnettori europei sulla base di analisi costi-benefici. Questo permetterebbe un allocazione più efficiente e una migliore sicurezza dei sistemi, in quanto la mancanza di infrastrutture strategiche causa problemi a livello interno ed esterno. 8 Per definire un market design coerente con l obiettivo della decarbonizzazione, proponiamo di: > > Stabilire una struttura del mercato all ingrosso che sia in linea con gli obiettivi di decarbonizzazione dell UE e con lo sviluppo delle fonti rinnovabili, anche attraverso l adozione di contratti di lungo periodo che offrano segnali di prezzo adeguati alle scelte di investimento e disinvestimento nel lungo termine. > > Adottare criteri trasparenti e commisurati ai costi (cost-reflective) per la formazione dei prezzi al dettaglio dell elettricità per promuovere un maggiore coinvolgimento dei consumatori e strutture di prezzo comparabili in tutta Europa. 9 Per adottare una regolamentazione smart per investimenti smart, proponiamo di: > > Promuovere una nuova normativa per la digitalizzazione del sistema energetico europeo attraverso l utilizzo delle smart grid come leve di questo processo. > > Facilitare l accesso ai finanziamenti per i progetti di efficienza energetica. > > Rendere l Europa il pioniere mondiale nell applicazione, nella diffusione sul mercato e nell esportazione di tecnologie energetiche innovative. 10 La realizzazione dell Unione dell Energia comporterà importanti benefici per l Unione Europea, i suoi cittadini e le sue aziende, a diversi livelli, quali: la competitività (leadership tecnologica dell industria europea dell energia e dei settori collegati, minori importazioni di combustibili fossili e minore dipendenza energetica), la tutela dell ambiente (minori emissioni di CO 2 con conseguenti risparmi), l efficienza energetica (sviluppo dell innovazione tecnologica e competitività delle industrie energicamente efficienti dell UE) e la geopolitica (maggiore influenza geopolitica dell UE e un soft power nell agenda politica globale in tema di energia e cambiamenti climatici). 11

13 Executive summary Perché l Europa ha bisogno di un mercato comune dell energia e di una politica integrata in materia di energia 1. L UE si sta muovendo verso il completamento di un mercato integrato dell energia e lo sviluppo di una strategia energetica comune. Un quadro comune sull energia permetterà all Europa di conseguire miglioramenti a diversi livelli: geopolitico, di tutela ambientale, di competitività e di integrazione dei mercati. In particolare, i benefici che l Unione Energetica comporterebbe sono i seguenti: > > Favorire il passaggio da mercati nazionali a un mercato unico energetico. > > Rafforzare la sicurezza degli approvvigionamenti energetici e definire delle priorità per le interconnessioni strategiche necessarie. > > Integrare le politiche sull energia e sul cambiamento climatico ed assumere una posizione di leadership nelle negoziazioni globali sul cambiamento climatico (per esempio, durante la prossima COP21 a Parigi). > > Mantenere e accrescere la competitività delle catene del valore industriali europee. > > Proteggere i consumatori di energia e incoraggiarli a svolgere un ruolo più attivo e consapevole. 2. L energia è stata al centro dell azione legislativa della Commissione europea negli ultimi vent anni: > > I tre pacchetti sulla politica energetica della Commissione ( ) si sono focalizzati in particolar modo sull integrazione e sulla liberalizzazione del mercato europeo dell energia. > > A partire dal Pacchetto Clima-Energia del 2009, l Unione Europea ha integrato i pilastri dell energia e della tutela ambientale. Seguendo quando stabilito nel Piano , nel 2014 il Consiglio Europeo ha adottato un nuovo quadro politico con ambiziosi obiettivi di decarbonizzazione da raggiungere entro il 2030: riduzione almeno del 40% delle emissioni di gas ad effetto serra rispetto ai livelli del 1990; copertura almeno del 27% del consumo finale europeo attraverso fonti di energia rinnovabili (FER); riduzione almeno del 27% del consumo finale di energia rispetto alle proiezioni. Il quadro al 2030 propone anche un nuovo modello di governance basato su piani nazionali ed una serie di indicatori chiave per valutare i progressi compiuti nel tempo. Figura 1. Indicatori chiave e obiettivi relativi alla politica europea sull energia e il clima. Nota: i valori attuali si basano sui dati del 2013 o sugli ultimi dati disponibili. Obiettivo UE Stato attuale Riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra (% vs. livelli del 1990) -18% -20% -40% -60% -80% Quota di fonti rinnovabili (% dell offerta totale di energia) 15% 20% 27% Efficienza energetica (max. Mtoe, consumo primario di energia) Fonte: elaborazione The European House - Ambrosetti su dati Commissione Europea ed Eurostat, Con la Strategia Quadro per un Unione dell energia resiliente, corredata da una politica lungimirante in materia di cambiamenti climatici (pubblicata a febbraio 2015), la Commissione Europea ha delineato un piano d azione per 12 REALIZZARE L UNIONE ENERGETICA EUROPEA

14 la sua strategia energetica basato su cinque dimensioni strettamente correlate e di mutuo sostegno: a. Sicurezza energetica, solidarietà e fiducia. b. Un mercato interno dell energia completamente integrato. c. Efficienza energetica come contributo alla moderazione della domanda di energia. d. Decarbonizzazione dell economia. e. Ricerca, innovazione e competitività. Gli obiettivi e le linee guida contenuti nella Strategia Quadro dell Unione Energetica forniscono una solida base e hanno il merito di integrare i pilastri dell energia e della tutela ambientale. 4. L Unione Energetica deve affrontare le sfide future adottando un approccio olistico. Infatti le iniziative europee in campo energetico hanno finora seguito una logica incrementale, ma hanno sofferto la mancanza di un approccio esaustivo e coerente, aperto all aspetto esterno della competitività e capace di includere tutte le prospettive relative all energia e agli altri ambiti politici connessi (per esempio, politica estera, industriale, ecc.). Questo ha provocato alcune distorsioni e squilibri nel mercato interno dell energia. 5. A partire dalle cinque aree chiave identificate dall Unione Europea, abbiamo formulato una serie di proposte e raccomandazioni di policy per affrontare le sfide chiave future dell Unione Energetica in merito ai seguenti aspetti: > > Governance (allocazione delle responsabilità e dei poteri regolamentari e la definizione degli obiettivi tra l UE e gli Stati Membri). > > Market design (definizione delle regole tecniche e dei criteri in base ai quali i partecipanti al mercato interagiscono). > > Infrastrutture (definizione e sviluppo delle infrastrutture-chiave, in quanto fattori di sviluppo dei mercati). > > Ricerca & Sviluppo (strategie per la promozione e il finanziamento dello sviluppo tecnologico collegato all energia e alla R&S). > > Investimenti e finanziamenti che interessano in maniera trasversale tutti gli ambiti sopra menzionati. Le nostre proposte e raccomandazioni di policy per implementare con successo l Unione Energetica europea 6. Un implementazione di successo dell Unione energetica europea richiede il bilanciamento tra diversi interessi e trade-off (Stati Membri, istituzioni europee, consumatori, player energetici e nuovi entranti). Figura 2. Panoramica dei diversi player e interessi che hanno un impatto sull implementazione dell Unione Energetica europea. Energy Union Strategy Politiche, regolamentazioni e obiettivi dell UE Consumatori Utility Stati Membri Istituzioni europee Empowerment e libertà di scelta Possibilità di vendere l energia autoprodotta sul mercato Segnali di prezzo di lungo termine per incentivare gli investimenti Rafforzamento dell ETS e prezzi della CO 2 adeguati Stabilità regolatoria Quadro favorevole allo sviluppo delle Smart Grid Libertà di scelta del mix energetico Autonomia nella scelta dei fornitori Sicurezza ed efficienza energetica Sicurezza energetica Integrazione del mercato Efficienza energetica Decarbonizzazione dell economia Leadership nella R&S Nuovi Entranti Aziende ICT Fornitori di servizi innovativi Aggregatori Fonte: elaborazione The European House Ambrosetti,

15 7. Le nostre proposte e raccomandazioni di policy indicano tre priorità principali che dovrebbero essere al vertice dell agenda energetica europea: I. Rafforzare la governance europea. II. Definire una struttura di mercato coerente con l obiettivo della decarbonizzazione. III. Adottare una regolamentazione smart per investimenti smart. Queste azioni includono governance, raccomandazioni normative e strumenti orientati al mercato, e potrebbero aiutare l UE a risolvere le attuali problematiche a favore di un funzionamento efficiente del suo mercato dell energia. Figura 3. Le principali problematiche dell Europa relativamente alle cinque dimensioni-chiave dell Unione Energetica dell UE. sicurezza delle forniture mercato interno dell energia efficienza energetica protezione ambientale ricerca e INNOVAzione Integrazione del mercato e interconnessioni insufficienti Alta dipendenza da importazioni di gas e petrolio Alta quota di importazioni energetiche da Paesi ad elevato rischio geopolitico Elevata differenza nel livello di dipendenza energetica dei diversi Stati Membri Prezzi all ingrosso depressi e mancanza di segnali di prezzo di lungo periodo per gli investitori I prezzi finali non riflettono il costo a causa di differenze tra gli schemi di tassazione nazionali e differenti strutture di prezzo Differenze significative nei prezzi al dettaglio dell energia Mancanza di metriche adeguate (consumo assoluto) Scarsa efficienza energetica nel settore residenziale e nei trasporti Schemi di incentivi finanziari nell UE che tendono a sostenere soprattutto investimenti su larga scala e barriere ancora significative agli investimenti Schema ETS incapace di fornire segnali di prezzo adeguati per investimenti a basse emissioni di CO 2 Implementazione delle politiche per lo sviluppo delle fonti energetiche rinnovabili decentralizzate e non coordinate tra gli Stati Membri Limitata efficienza complessiva, con differenze a livello geografico all interno dell UE Target quantitativi tendono ad incentivare lo sviluppo piuttosto che l innovazione e l efficienza sotto il profilo dei costi Sovracapacità e margini ridotti all interno del settore scoraggiano investimenti in nuove tecnologie Fonte: elaborazione The European House - Ambrosetti, 2015 Rafforzare la governance europea Proposta 1. Armonizzare, ampliare il raggio d azione e applicare le norme europee con una logica top-down 8. Ad oggi, l Unione europea manca di una forte guida politica e di poteri decisionali vincolanti nel settore energetico. Pertanto, l UE dovrebbe armonizzare, ampliare il raggio d azione e applicare la normativa in logica top-down assegnando un forte ruolo di guida alla Commissione Europea, armonizzando le normative nazionali e adottando un approccio top-down circa le future regolamentazioni e decisioni sulle questioni energetiche transfrontaliere. 9. In questo contesto che vede la necessità di avere una maggiore certezza e uniformità nel quadro normativo dell Unione Europea e maggiore coordinamento e affidabilità i poteri attualmente conferiti all Agenzia per la Cooperazione fra i Regolatori Nazionali dell Energia (ACER) dovrebbero essere rafforzati per garantire il coordinamento dei mercati e le capacità operative dei sistemi energetici all interno della Unione Europea. Ulteriori poteri e responsabilità potrebbero essere assegnati anche alla Rete Europea degli Operatori dei Sistemi di Trasmissione (European Network of Transmission System Operators, ENTSO-E) e alla Rete Europea degli Operatori dei Sistemi di Trasmissione per il Gas (Network of Transmission System Operators for Gas, ENTSOG). Questo dovrebbe andare di pari passo con una gestione sempre più integrata delle operazioni a livello europeo (per esempio, nella definizione di codici di rete). Proposta 2. Accelerare l integrazione dei mercati, anche facendo leva sulla cooperazione regionale 10. L UE dovrebbe accelerare l integrazione dei mercati energetici. Per conseguire tale obiettivo, la cooperazione regionale ed europea è uno strumento fondamentale che l UE dovrebbe sfruttare sotto diversi aspetti, dallo sviluppo delle fonti rinnovabili su base regionale alla gestione delle reti. 14 REALIZZARE L UNIONE ENERGETICA EUROPEA

16 11. L istituzionalizzazione di forme di cooperazione tra Paesi limitrofi e cluster regionali può essere utile come passaggio intermedio verso un graduale avanzamento nell agenda dell Unione Energetica europea, anche attraverso la condivisione delle best practice e la creazione di norme comuni. Le azioni suggerite dovrebbero includere: la promozione dell integrazione di operatori dei sistemi di trasmissione (TSO) regionali, o di forme di stretta collaborazione su base regionale tra i diversi TSO, per fornire una gestione coordinata della rete e in tempo reale; istituire aste regionali per lo sviluppo di fonti energetiche rinnovabili al fine di consentirne la diffusione in tutta Europa sulla base della disponibilità delle risorse e delle condizioni di congestione della rete; creare borse dell energia elettrica regionali; definire progetti e iniziative infrastrutturali a livello regionale in collaborazione con Paesi terzi. Proposta 3. Velocizzare il completamento degli interconnettori europei in base ad analisi costi-benefici 12. Oggi, il mercato energetico interno europeo si trova ad affrontare problemi relativi all allocazione efficiente delle risorse e alla sicurezza dei sistemi, in quanto il livello subottimale delle infrastrutture transfrontaliere non consente ai mercati caratterizzati da un eccesso di capacità produttiva di interfacciarsi con quelli caratterizzati da risorse energetiche più limitate. Da un lato, alcuni progetti di interconnessione hanno un basso ritorno sull investimento e lunghi tempi di ammortamento, il che rappresenta un freno per gli investimenti; dall altro, si riscontra l assenza di volontà politica o addirittura l opposizione dei governi rispetto a specifici progetti. azioni, quali: la valutazione delle esigenze energetiche dell Europa e delle modalità per farvi fronte, al fine di definire chiare priorità infrastrutturali; il coinvolgimento nel processo decisionale di Paesi terzi (per es., Svizzera, Norvegia o Tunisia) che hanno un importanza cruciale per conseguire gli obiettivi di interconnessione della rete europea; l adozione di criteri condivisi e uniformi per la valutazione di fonti di approvvigionamento sicure e le effettive esigenze di interconnessione. Definire una struttura di mercato coerente con l obiettivo della decarbonizzazione Proposta 4. Definire un progetto di mercato all ingrosso coerente con gli obiettivi di decarbonizzazione dell Unione Europea 15. Nel corso dell ultimo decennio, in Europa sono state prese decisioni di investimento significative nel mercato dell energia, legate non tanto ai bisogni di lungo termine del sistema elettrico, quanto piuttosto a segnali di prezzo di breve termine. Questo ha creato, in diversi Stati Membri, situazioni di sovracapacità o sottocapacità che si sarebbero potute evitare utilizzando segnali di prezzo a lungo termine. 16. Inoltre, la crescita di fonti rinnovabili nei vari Stati Membri è avvenuta in un contesto di elevata frammentazione dei sistemi di incentivi creati a livello nazionale che contribuisce a rendere particolarmente complessa la loro integrazione nel mercato a livello europeo. 13. A oggi, ciascun Paese dell UE-28 ha definito la propria strategia energetica nazionale. Manca però un coordinamento a livello europeo, anche da parte dei TSO, che consentirebbe di organizzare i singoli piani nazionali all interno di un insieme sistemico e coerente. Inoltre, il processo decisionale per l identificazione e la selezione dei Progetti di Interesse Comune (PIC) ha portato alla definizione di numerosi progetti infrastrutturali (a oggi si tratta di 248 iniziative senza una chiara prioritizzazione). 14. Pertanto, l Unione Europea dovrebbe razionalizzare e velocizzare la realizzazione degli interconnettori europei in base ad analisi costi-benefici mediante diverse 17. L UE dovrebbe realizzare un progetto di mercato (market design) all ingrosso coerente con l obiettivo della decarbonizzazione mediante: > > L adozione di contratti di lungo periodo che offrano segnali di prezzo adeguati per le scelte di investimento e disinvestimento nel lungo termine, anche avvalendosi di meccanismi idonei (introduzione di reliability option ben definite e implementazione di aste regionali per lo sviluppo di nuove fonti rinnovabili). > > L introduzione di meccanismi per ridurre il costo delle garanzie per le controparti che potrebbe essere piuttosto significativo, soprattutto relativamente a forniture più a lungo termine. 15

17 Figura 4. Investimenti nel settore dell elettricità nell UE, e Altre rinnovabili Solare ed eolico Idroelettrico Nucleare Carburanti fossili Fonte: Agenzia Internazionale dell Energia (IEA), World Energy Outlook Investment Report 2014 > > L efficace integrazione delle fonti energetiche rinnovabili nel mercato mediante la definizione di mercati in grado di fornire segnali di lungo periodo e di valorizzare adeguatamente la flessibilità. Al di là della definizione dello specifico disegno di mercato, sono necessari a tal fine mercati infragiornalieri liquidi, integrati e caratterizzati da tempi di chiusura armonizzati e vicini al tempo reale, e mercati di bilanciamento integrati. Proposta 5. Adottare criteri trasparenti e cost reflective per la formazione dei prezzi al dettaglio dell elettricità 18. Attualmente sussistono differenze significative nella struttura dei prezzi al dettaglio dell energia elettrica nei vari Paesi europei. La fissazione dei prezzi al dettaglio dell energia elettrica è influenzata, in particolare, da due compo- Figura 5. Le diverse componenti dei prezzi dell elettricità negli Stati Membri europei (%, media per consumatori domestici nelle capitali), % 90% 80% 70% 60% 50% 40% 30% 20% 10% 0% MT IE CY UK GR BG HR LU PL HU FI SK SL AT NL FR CZ ES BE LT EE PT LV IT DE RO SE NO DK Energia Network Tasse (IVA incl.) Sussidi alle rinnovabili Fonte: rielaborazione The European House - Ambrosetti su dati ACER, REALIZZARE L UNIONE ENERGETICA EUROPEA

18 nenti: gli oneri di sistema e le tasse. Queste discrepanze generano una distorsione del mercato a livello europeo. 19. Per facilitare il coinvolgimento dei consumatori e promuovere strutture di prezzo comparabili in tutta Europa, l UE dovrebbe adottare, su scala europea, criteri uniformi e trasparenti, come pure best practice, per la strutturazione delle bollette dell energia elettrica, in particolare in termini di oneri di rete e componenti fiscali e para-fiscali. Inoltre, si dovrebbe avviare una operazione trasparenza in tutti gli Stati Membri, per rendere i prezzi dell elettricità degli utenti finali più trasparenti e cost reflective (vale a dire, legati ai costi effettivi di generazione, trasmissione e distribuzione, minimizzando gli oneri non collegati al servizio). Adottare una regolamentazione smart per investimenti smart Proposta 6. Promuovere una nuova normativa per la digitalizzazione del sistema energetico europeo 20. L avvento di tecnologie digitali nel settore energetico sta radicalmente cambiando i modelli di produzione e consumo di energia. La digitalizzazione è già in corso nel settore energetico, ma sta procedendo lentamente, in particolare a causa degli investimenti significativi nelle tecnologie ICT all avanguardia richiesti a consumatori e operatori di rete, e dell assenza di strumenti normativi. In particolare, le smart Figura 6. Sistemi di misurazione intelligente (smart metering) in Europa fino al 2020 (contatori installati, piani confermati e previsioni al migliaia di contatori) * 2.600* 1.760* 680* Contatori installati Piani confermati Previsione totale al 2020 *- Totale mercato AMI 1.800* * * * 5.840* * 3.600* 1.920* 2.880* 560* * 245* 720* 960* * * * 5.920* 2.320* Fonte: GTM Research, The Smart Grid in Europe : Technologies, Market Forecasts and Utility Profiles, 2011 grid saranno uno strumento chiave e un volano per guidare la trasformazione digitale del sistema elettrico europeo, ma le iniziative che coinvolgono tali reti richiedono investimenti significativi da parte delle aziende del settore (per costruire e/o riprogettare reti elettriche molto estese che spesso risalgono a anni fa). 21. L UE dovrebbe andare al di là dell attuale sistema regolatorio finalizzato principalmente alla riduzione dei costi e promuovere, invece, a livello europeo, un sistema regolatorio che fornisca incentivi per la digitalizzazione del sistema elettrico. Le azioni suggerite dovrebbero includere: la definizione di linee guida da parte della Commissione Europea rivolte ai regolatori nazionali per lo sviluppo di fondi e programmi di incentivazione per l innovazione; l armonizzazione del quadro normativo degli schemi di incentivazione e la definizione di misure a supporto della digitalizzazione e della elettrificazione (ad es., sgravi fiscali, prestiti a tassi agevolati e mutui a fondo perduto); lo snellimento e l eliminazione della burocrazia; la definizione di norme tecniche comuni per garantire la comunicazione e interoperabilità tra le varie soluzioni proposte a livello europeo. 17

19 Proposta 7. Aumentare l accesso ai finanziamenti per i progetti di efficienza energetica 22. Per raggiungere l obiettivo di un aumento del 20% dell efficienza energetica entro il 2020 e del 27% entro il 2030, l Europa necessita di investimenti significativi, in particolare nei settori dell edilizia e della mobilità. Il settore residenziale è responsabile della quota maggiore del consumo energetico finale europeo nell UE-28 (40% nel 2012). Figura 7. Proporzione del consumo energetico finale per settore nell UE-28 (%), 1990 e % 40% 32% 34% 26% 26% 4% 3% Edilizia Trasporti Industria Agricoltura Fonte: rielaborazione The European House - Ambrosetti su dati Energy Efficiency Financial Institutions Group ed Eurostat, Al fine di rendere finanziabili i progetti di efficienza energetica europei, l UE dovrebbe promuovere strumenti e meccanismi quali: transparenza, scalabilità e standardizzazione dei finanziamenti nel settore privato per creare un mercato secondario di prodotti finanziari per l efficienza energetica; miglioramento del ruolo di linee di credito dedicate (e in particolare, prestiti agevolati), attraverso le banche pubbliche con lo scopo di aumentare la bancabilità dei progetti; condivisione di best practice relative a meccanismi on-bill repayment ; migliore utilizzo da parte di banche pubbliche e banche di sviluppo multilaterali di strumenti di condivisione dei rischi; allocazione di incentivi a fornitori di servizi e prodotti anziché solo ai consumatori al fine di sfruttare i benefici delle economie di scala e di apprendimento; standardizzazione e promozione di programmi relativi a contratti di rendimento energetico (Energy Performance Contracting, EPC). Proposta 8. Rendere l Europa il pioniere mondiale nell applicazione, nella diffusione sul mercato e nell esportazione di tecnologie energetiche innovative 24. Il settore energetico sta attraversando una profonda trasformazione. L Europa deve restare in prima linea per mantenere la sua posizione competitiva nel mercato globale e la sua quota di esportazione di tecnologie energetiche. In particolare, l Unione Europea deve concentrare l attenzione sulle tecnologie più coerenti con gli obiettivi di decarbonizzazione e su quelle più vicine al mercato, al fine di: riuscire a implementarle su larga scala valorizzando le competenze di R&S dei singoli Stati Membri e consolidandole a livello europeo, e creare un ponte per la competitività (esportazioni verso mercati esteri). 25. Pertanto, l UE dovrebbe concentrare gli investimenti sulle tecnologie energetiche più innovative e su quelle coerenti con gli obiettivi di decarbonizzazione e transizione energetica europea con un maggiore livello di maturità e un più elevato potenziale di mercato, attraverso: l identificazione e la selezione di un numero limitato di tecnologie chiave; la messa a fattor comune di tutti gli strumenti disponibili, come pure l identificazione di un numero limitato di progetti pilota ad alto impatto sulla base di un approccio regionale. L UE dovrebbe inoltre creare partnership con le economie emergenti per promuovere la transizione energetica digitale e assicurare una crescente quota di mercato per le relative esportazioni tecnologiche. 18 REALIZZARE L UNIONE ENERGETICA EUROPEA

20 Lo scenario del settore energetico in Europa 26. Negli ultimi 20 anni, il consumo di energia primaria è cresciuto in ogni area del mondo fatta eccezione per l Europa (tasso di crescita annuale composto, CAGR, pari a -0,1% tra il 1994 e il 2014). Il consumo interno lordo nell Unione Europea è diminuito costantemente dal 2006 (-9,1% tra 2006 e 2013), raggiungendo il valore di Mtep nel 2013: questa tendenza è in parte collegata agli effetti della crisi economica. 27. Si prevede un calo del consumo energetico dell UE a fronte di un aumento della quota delle energie rinnovabili nel consumo finale. Infatti, l Unione Europea sta cercando di ridurre la propria dipendenza dalle fonti convenzionali a favore di una transizione verso fonti rinnovabili e a bassa emissione di anidride carbonica. A livello globale, nonostante il ruolo chiave del petrolio e del carbone nell ambito del consumo energetico, le fonti rinnovabili hanno registrato la crescita più veloce nel corso degli ultimi due decenni. A oggi, il mix energetico nei 28 Stati Membri dell UE è molto diversificato: 11 Paesi europei mostrano una quota di rinnovabili nel consumo interno lordo totale superiore al 15% del totale, mentre quelli dell Est fanno ancora largo impiego di combustibili solidi, e 12 Paesi registrano una quota di prodotti petroliferi tuttora superiore al 35%. Figura 8. Mix energetico nel consumo interno lordo nell UE-28 (quota in %), 1990 e 2013 (grafico di sinistra). Mix energetico degli Stati Membri europei (quota in %), 2013 (grafico di destra). 14% 17% 12% 1% 4% 33% 12% % 27% 18% % Totale prodotti petroliferi Gas Combustibili solidi Nucleare Rinnovabili Rifiuti (non FER) UE-28 BE BG CZ DK DE EE IE EL ES FR HR IT LV LT LU HU NL AT PL PT RO SI SK FI SE UK 0% 20% 40% 60% 80% 100% Fonte: elaborazione The European House - Ambrosetti su dati Eurostat, L UE è il più grande importatore energetico del mondo: nel 2013 ha importato il 53% del proprio fabbisogno energetico, per un valore pari a 400 miliardi di Euro. Sei Stati Membri europei dipendono da un unico fornitore esterno per la totalità delle importazioni di gas naturale e quindi sono caratterizzati da un elevato livello di vulnerabilità. 29. Alcune tendenze chiave stanno rivoluzionando il settore energetico europeo e incideranno sulla implementazione e sullo sviluppo sia dell Unione Energetica che dei rispettivi attori industriali: > > Uno spostamento verso l energia elettrica per i sistemi di riscaldamento e raffreddamento (maggiore domanda di condizionatori d aria, diffusione di pompe di calore elettriche) e crescente utilizzo di elettrodomestici nel settore residenziale e terziario. > > Avvento nel mercato dell energia di nuovi competitor provenienti da diversi settori (ad es., telecomunicazioni, informatica e ICT, ecc.), che forniscono ai clienti soluzioni e servizi innovativi, disintermediando gli operatori tradizionali. > > Empowerment dei consumatori energetici, anche 19