Ricerca Corrente 2009

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1 Responsabile Scientifico: Rosaria Pioli I disturbi mentali rappresentano un importante problema di salute pubblica, e sono tra le prime cause di disabilità nei paesi occidentali. Le patologie psichiatriche presentano, pertanto, risvolti medici, sociali ed economici che superano quelli delle più note malattie mediche. Come è noto, hanno un rilevante impatto sulla qualità della vita dei pazienti e dei propri familiari, sull utilizzo delle strutture sanitarie e sulle risorse del sistema sanitario nazionale. A tale proposito la letteratura scientifica, coerentemente all identificazione dei bisogni di cura del paziente psichiatrico, sta indirizzando una crescente attenzione all individuazione di processi diagnostici e terapeutici che favoriscano esiti migliori (a breve e a lungo termine) nell ambito delle patologie psichiatriche. L attività della linea 3 può essere suddivisa in 3 aree tematiche: A) lo studio dei fattori di rischio, B) l individuazione di strategie diagnostiche e terapeutiche e C) lo sviluppo di interventi riabilitativi per pazienti con patologie psichiatriche. Lo scopo principale di questa linea di ricerca è quello di favorire il processo di traslazione della ricerca nella pratica clinica nell ambito della salute mentale. Lo scopo principale di questa linea di ricerca è quello di favorire la messa a punto di percorsi clinici e terapeutici per favorire il processo di traslazione della ricerca nella pratica clinica nell ambito della gestione della patologie psichiatriche e della p salute mentale. Gli studi della linea di ricerca sono indirizzati in particolare a soggetti affetti da disturbi mentali, con l obiettivo di: A) studiare i fattori di rischio bio-psico-sociali correlati alle principali patologie psichiatriche; B) individuare strategie diagnostiche e terapeutiche per pazienti psichiatrici C) favorire lo sviluppo di interventi terapeutici riabilitativi per pazienti con patologie psichiatriche. Disturbo Borderline di Personalità e Disturbo Bipolare: caratteristiche cliniche, morfologiche cerebrali e prospettive di trattamento (Referente Scientifico: Roberta Rossi) Il Disturbo Borderline di Personalità (DBP) ed il Disturbo Bipolare (DB) rappresentano un rilevante problema di sanità pubblica, per molte ragioni: elevata prevalenza; lunga durata di questi disturbi, e forte correlazione con Unità Operativa - PSICHIATRIA 100

2 Figura - Regioni di atrofia della sostanza grigia in 26 apzienti con Disturbo Borderline di Personalità (DBP) e in 14 pazienti con Disturbo Bipolare (DB) confrontati con 40 soggetti di controllo simili per età e sesso. SX= sinistra; DX= destra. elevati livelli di disabilità e di carico familiare; elevata utilizzo dei servizi sanitari e psichiatrici; forte rischio di comportamenti antisociali o disfunzionali, correlati all impulsività che caratterizza entrambe queste condizioni (Brodsky et al, 1997; Swann AC et al, 2005). Varie ricerche hanno messo in luce che spesso questi due disturbi coesistono (Gunderson J 2000). Alcuni studi indicano anche che vi sono aree di sovrapposizione sia sul piano fenomenologico che biologico tra il DBP ed il DB, al punto che in alcune situazioni risulta difficile fare una corretta diagnosi differenziale. La domanda chiave è quindi se i due disturbi sono diversi o se si può pensare ad uno spettro bipolare : in tal senso il DBP potrebbe essere considerato come una variante lungo questo spettro (Smith DJ et al 2004; Paris et al 2007). Per risolvere tale importante quesito, gli studi di neuroimaging possono fornire un contributo importante: studi condotti separatamente su pazienti appartenenti ai due gruppi diagnostici hanno consentito di rilevare la presenza di alterazioni della morfostruttura cerebrale, in particolare a carico dell ippocampo, dell amigdala, del giro cingolato nel caso del DBP (per una review si veda Lis E et al, 2007) e delle regioni prefrontali, e del giro cingolato e delle strutture sottocorticali nel caso del DB (per una review: Brambilla et al, 2002). Tuttavia, i dati sino ad oggi disponibili sono tutt altro che esaustivi. L obiettivo di questo progetto è di studiare le caratteristiche morfostrutturali associate al DBP e al DB attraverso tecniche di neuroimaging avanzate. Ad oggi sono stati arruolati 31 pazienti con DBP e 18 pazienti con DB ricoverati presso le strutture residenziali e le comunità dell IRCCS Centro S. Giovanni di Dio-FBF di Brescia. A tutti i pazienti è stata effettuata una RM ed un assessment neuropsicologico ed a tutti sono state somministrate le scale di valutazione previste dal protocollo di studio. Il dataset completo include: dati sociodemografici, clinici ed assistenziali, terapia farmacologia in atto, anamnesi dei problemi organici e della patologia psichiatrica, punteggi alle scale somministrate, dati neuropsicologici; particolare rilievo viene data alla rilevazione di importanti variabili cliniche quali abuso di sostanze, abuso di alcool, presenza di comportamenti autolesivi e di tentativi di suicidio. Attualmente l arruolamento è ancora in corso. Dalle analisi preliminari condotte su un sottocampione di 26 pazienti con DBP (età: 38±11; scolarità 10±2; 60% donne) e 14 con DB (età: 43±8; scolarità 10±3; 36% donne) confrontato con 40 soggetti sani di simile età e sesso (età: 40±11; scolarità: 10±4; sesso 53% donne) utilizzando la tecnica dell analisi voxel per voxel con SPM5 è emerso che il 101

3 DBP e DB si differenzano per la quantità di tessuto coinvolto (11324 vs voxels di sostanza grigia atrofici nel DBP e nel BD, rispettivamente), per la localizzazione dell atrofia (ampia e diffusa nel DB e prevalentemente nelle regioni del circuito limbico nel DBP, figura) e per il pattern inverso di coinvolgimento di sostanza bianca e grigia (DB perde 18% di sostanza grigia totale and 0.6% di sostanza bianca mentre DBP perde il 3% della sostanza grigia totale e l 1% di sostanza bianca. Analisi attualmente in corso che consistono nel tracciamento manuale delle strutture medio-temporali con la tecnica del Radial Mapping of hippocampus, e lo studio della neocorteccia con la tecnica del Cortical Pattern Matching (CPM) serviranno a confermare e ad approfondire i risultati trovati. Interventi integrati individuali e di gruppo per la prevenzione della sindrome metabolica e dell aumento di peso in soggetti in trattamento con antipsicotici (Referente Scientifico: Giuseppe Rossi) L effetto degli antipsicotici sull appetito e sul peso corporeo rappresenta un problema rilevante nel trattamento farmacologico delle psicosi. Infatti, dopo la sedazione, l incremento ponderale rappresenta l effetto collaterale vissuto con maggior disagio dai pazienti. Il sovrappeso e l obesità rappresentano, infine, serie condizioni mediche, associate ad un maggiore rischio di dislipidemia, ipertensione, diabete mellito non insulino-dipendente, malattie cardiovascolari, osteoartrite, disturbi respiratori e aumentato rischio di patologie neoplastiche. Data la rilevanza del problema, diventa necessario lo sviluppo di interventi volti ad aumentare le competenze del paziente nella gestione del peso corporeo e nella prevenzione dell incremento ponderale. Lo scopo del presente progetto è quello di sperimentare percorsi terapeutici alternativi per la gestione del peso corporeo in pazienti con diagnosi di schizofrenia in trattamento con antipsicotici. In particolare, nelle comunità di riabilitazione psichiatrica sono stati messi a punto due tipologie di interventi. È stato messo a punto un trattamento che prevede una valutazione plurifattoriale all ingresso ed alla dimissione (variabili biomediche, antropometriche, scale di valutazione (BPRS - SF36 WHOQOL-Breve) e degli incontri psicoeducativi: tre incontri di gruppo inerenti allo stile di vita, all alimentazione ed all attività fisica e incontri individuali settimanali, per complessivamente quattro incontri con uno psicologo, volti ad insegnare strategie di coping per la gestione dello stile di vita e con il coinvolgimento di un caregiver. Questo intervento ha finora incluso 57 soggetti (26,3% maschi 73,7% femmine) con un età media di 46,54 (range 19-77). Una sintesi delle analisi descrittive preliminari è proposta in figura. Inoltre, è in corso uno studio osservazionale multicentrico che vede coinvolti 5 centri distribuiti in Lombardia e Veneto. Viene valutata l effetto di gruppo ad orientamento psicoeducativo e cognitivo-comportamentale che consiste in 32 incontri bi-settimanali di gruppo ad orientamento cognitivo-comportamentale (un incontro educazionale-nutrizionale ed un incontro di supporto psicologico); la messa a punto ed il mantenimento di una dieta personalizzata; la pianificazione di un attività fisica strutturata finalizzata alla riduzione delle attività sedentarie ed all acquisizione di uno stile di vita più attivo. Il gruppo sperimentale è messo a confronto con un gruppo con uguali caratteristiche che segue un trattamento di routine. Vengono valutati i valori antropometrici ed il miglioramento dei valori ematochimici al baseline, alla fine ed a 6 mesi dalla fine dell intervento. Sono stati finora inclusi nello studio 96 pazienti, (52+44), 69 (37+32) hanno già terminato l intervento e 28 (18+10) hanno terminato la fase di follow-up. Sono attualmente in corso le analisi dei dati preliminari. 102

4 Figura - Risultati Ingresso e Dimissione. Unità Operativa - PSICHIATRIA EPIDEMIOLOGICA E VALUTATIVA 103

5 Caratterizzazione dei pazienti affetti da Schizofrenia o Disturbi Psicotici accolti in strutture di degenza ospedaliera e validazione di un nuovo strumento per la valutazione di psicopatologia e funzionamento personale (Referente Scientifico: Rosaria Pioli) La valutazione sistematica del livello di funzionamento del paziente psichiatrico e della sua gravità, nonché dei bisogni assistenziali del paziente è risultata efficace nel promuovere il raggiungimento di obiettivi terapeutici specifici (Vittorielli et al., 2003). Il presente progetto è finalizzato a caratterizzare tale tipologia di pazienti e descriverne la risposta al trattamento ricevuto durante il ricovero ospedaliero; a mettere a punto e validare uno strumento innovativo per la valutazione multidimensionale, sistematica e ripetuta nel tempo. Per tutti i pazienti inseriti presso l unità ospedaliera di psichiatria dell IRCCS vengono raccolti i dati sociodemografici e clinici (diagnosi psichiatrica, tempo trascorso dal primo contatto con i servizi psichiatrici, precedenti trattamenti). Sia all ingresso che alla dimissione viene rilevato sia il livello di gravità della sintomatologia psichiatrica tramite la Brief Psychiatric Rating Scale (BPRS), sia il livello di funzionamento psicosociale tramite la Scala del Funzionamento Personale e Sociale (FPS). Nella tabella si riportano i dati sociodemografici dell intero campione relativo ai pazienti ricoverati presso il Residence Bonardi nel periodo compreso tra Gennaio 2005 e Dicembre Per i pazienti che in questo periodo hanno effettuato più di un ricovero, è stato considerato solo il primo ricovero. Lo strumento oggetto della validazione è derivato dalla HoNOS del Royal College of Psychiatrists inglese, e come tale consente una rilevazione sia del pattern sintomatologico che del funzionamento sociale. Contiene inoltre item su presenza di disturbi fisici, effetti collaterali dei farmaci, eventi e situazioni stressanti, carico familiare e disponibilità dei familiari a collaborare, rapporti con gli operatori e capacità di autogestione del disturbi. Per valutare la gravità dei sintomi non si considerano le conseguenze sul funzionamento sociale, bensì si tiene conto del grado di sofferenza provocato mediante la scala USM (Unità Soggettiva di Malessere). Nel corso del 2008 sono stati effettuati dei focus-group per valutare la validità di facciata dello strumento da parte di operatori appartenenti a tutte le qualifiche professionali (educatori, infermieri, psichiatri). Nel corso del 2009 è stato condotto lo studio di riproducibilità (concordanza tra operatori). A tal fine, sono stati individuati 30 pazienti di diversa diagnosi e livello di gravità, rappresentativi dell insieme dei pazienti seguiti dal centro. Per ciascun paziente è stato chiesto a due operatori di compilare lo strumento indipendentemente l uno dall altro. Il ricercatore ha incontrato ciascuna coppia di valutatori e ha confrontato le valutazioni indagando sui motivi delle eventuali differenze nei punteggi attribuiti. Nel corso del 2010 a sulla base dei risultai dello studio di riproducibilità si procederà ad eventuali altre modifiche dello strumento e delle istruzioni. 104

6 Sesso Maschi 342(48,9%) Età (5,3%) (14,2%) (21,6%) (24,5%) (17,6%) (12,4%) (4,4%) Stato civile Celibe/nubile 326 (46,6%) Sposato 228 (32,6%) Separato/divorziato 93 (13,3%) Vedovo 52 (7,4%) Scolarità Licenza elementare 162 (23,2%) Licenza media 286 (40,9%) Diploma professionale 60 (8,6%) Diploma di maturità 140 (20%) Laurea 42 (6%) Dato mancante 9 (1,3%) Condizione abitativa Vive da solo 160 (22,9%) Vive con i genitori o altri parenti 218 (31,2%) Vive con il partner e/o i figli 257 (36,8%) Vive in Struttura Residenziale 19 (2,7%) Senza fissa dimora 15 (2,1%) altra condizione 24 (3,4%) Dato mancante 6 (0,9%) Condizione lavorativa Lavoro in amb.non protetto (full/part-time) 163 (23,3%) Lavoro in amb. protetto 39 (5,6%) Lavoro occasionale 33 (4,7%) Disoccupato (di cui 2) 139 (19,9%) In cerca di 1 occupazione 3 (0,4%) Pensionato 212 (30,3%) Casalinga 85 (12,2%) Studente 6 (0,9%) Altro 10 (1,4%) Dato mancante 9 (1,3%) Diagnosi principale Schizofrenia e altri Disturbi Psicotici 198 (28.3%) Disturbi Depressivi 187 (26.8%) Disturbi Bipolari 123 (17.6%) Disturbi della Personalità 146 (20.9%) altri disturbi 45 (6.4%) Comorbidità psichiatrica Assente 480 (68,7%) Presente 219 (31,3%) Pensione di disabilità Si 304 (43,5%) No 381 (54,5%) Dato mancante 14 (2%) Durata dei contatti con i servizi psichiatrici Meno di 2 anni 81 (11,6%) 2-5 anni 90 (12,9%) 6-10 anni 60 (8,5%) Più di 10 anni 191 (27,3%) Dato mancante 277 (39,6%) n(%) Tabella - Caratteristiche sociodemografiche e cliniche dei pazienti inseriti presso il Residence Bonardi nel periodo Gennaio Dicembre

7 Unità Operativa - BIOETICA Interventi riabilitativi con soggetti affetti da disturbi mentali e/o abuso di sostanze (Referente Scientifico: Justus Pankok) Lo scopo di questo progetto è di effettuare un accurata valutazione dell esito riabilitativo di pazienti affetti da disturbi mentali, in particolare con disturbi di personalità, e/o abuso di sostanze accolti in strutture riabilitative. Il progetto, oltre a consentire di valutare l efficacia nella pratica clinica (effectiveness) del trattamento ricevuto in questi setting, consentirà di tracciare un protocollo diagnostico e riabilitativo multidimensionale che tenga conto delle problematiche legate alla tipologia dei pazienti ed alla gravità della patologia di cui essi soffrono. A tal proposito l individuazione di pattern clinici e di funzionamento distintivi di popolazioni cliniche complesse, come quelle in oggetto, potrà contribuire a fornire indicazioni precise circa l appropriatezza di strutture specifiche per la riabilitazione del paziente psichiatrico che presenta problematiche di dipendenza. I soggetti vengono valutati all ingresso (T0) attraverso una Scheda Paziente comprendente: anamnesi personale e clinica (anamnesi psicopatologica, esordio psicopatologico e dei comportamenti di abuso di sostanze, comorbidità mediche); anamnesi familiare e degli interventi terapeutici (n. ricoveri). Le diagnosi vengono effettuate secondo i criteri del DSM-IV. I pazienti sono sottoposti ad interviste diagnostiche strutturare (SCID-I e SCID-II) e ad una batteria di scale composta da: Mini Mental State Examination MMSE (Folstein, 1975); State Trait Anxiety Inventory STAI-Y (Spielberg et al., 1983), BPRS, Brief Psychiatric Rating Scale (Ventura t al. 1993), PANSS, GAF e FPS (Morosini e al, 1998), Barratt Impulsiveness Scale (BIS-11, Fossati, Di Ceglie, Barratt, 2001), BDI Beck Depression Inventory (Patton JH et al, 1995) WHOQOL Breve World Health Organization Quality of Life Brief Version (WHO, 1998), WHOQOL - SRPB (WHO,2006) per la valutazione della qualità della vita nei suoi aspetti spirituali, SIB Scale for Interpersonal Behaviour (Arrindell et al., 1984) per la rilevazione dell assertività. Si rileverà, inoltre, il carico dei caregivers (QPF Morosini, 1991). I soggetti saranno, in seguito, rivalutati con le scale di misura dell esito dopo 6 mesi, alla dimissione, e a 6 mesi dalla dimissione. In Figura sono riportate le caratteristiche cliniche e sociodemografiche di un campione di pazienti inseriti nell Unità per la doppia diagnosi dell IRCCS San Giovanni di Dio-Fatebenefratelli. 106

8 SESSO M: 75,8% (N=69) F: 24,2% (N=22) N=91 ETÀ 37,1 anni (ds = 9,2) TITOLO DI STUDIO STATO CIVILE 72% (N=65) licenza media 15% (N=13) diploma di scuola superiore 10% (N=9) licenza elementare 74% (N=67) interruzione percorso d istruzione 67% (N=61) celibe/nubile 25% (N=23) separati/divorziati 7 % (N=6) coniugati OCCUPAZIONE 72% (N=64) disoccupato 39% (N=35) pensione invalidità 18% (N=16) ha un occupazione (part/full time) CON CHI VIVE 27% (N=24) con la famiglia d origine 26% (N=23) altra istituzione (strutture psichiatriche) 24% (N=10 ) solo 10% (N=9) con la famiglia costituita FAMILIARITÀ PER 48% (N=43) patologie psichiatriche 25% tra conviventi PATOLOGIE PSICHIATRICHE 61% (N=54) uso di sostanze 60% tra conviventi FAMILIARITÀ PER PATOLOGIE MEDICHE 48% (N=38) disturbi cardio-vascolari 36% (N=30) diabete 35% (N=29) ipertensione 29% (N=24) patologie neurologiche 21% (N=16) patologie epatiche DIAGNOSI PSICHIATRICHE 53% : Disturbi di Personalità (cluster B) (DSM-IV) 33% : Disturbi Psicotici 14% : Disturbi dell Umore (Bipolari) DIAGNOSI USO SOSTANZE COMORBIDITÀ MEDICHE FATTORI DI RISCHIO SOCIALI 53% : Poliabuso 23% : Alcol 19% : Cocaina 5% : Cannabis 44% : Patologie epatiche 23% : Patologie gastro-enteriche 22% : HIV positivi 22% : Patologie cardio-vascolari 76% : Problemi con gruppo supporto primario 75% : Isolamento/emarginazione 74% : Problemi lavorativi (disoccupazione) 42% : Problemi legali Tabella - Caratteristiche socio-demografiche, cliniche e fattori di rischio bio-psico-sociali di 91 pazienti affetti da doppia diagnosi, ricoverati presso la CPA dell IRCCS San Giovanni di Dio-Fatebenefratelli. L impatto delle malattie psichiatriche sui pazienti, sui loro familiari e sugli operatori della salute mentale (Referente Scientifico: Giuseppe Rossi) Lo stigma nei confronti delle persone che soffrono di malattia mentale ha effetti antiterapeutici e negativi tanto da essere stato definito una seconda malattia. Allo stigma pubblico si aggiunge il cosiddetto self-stigma, ossia il pregiudizio che le persone affette da disturbi mentali rivolgono verso se stesse, interiorizzando gli stereotipi negativi propri dell ambiente sociale circostante. I familiari dei pazienti spesso condividono gli stessi vissuti e 107

9 utilizzano strategie di coping che tendono ad aumentare le credenze erronee dei pazienti. Lo stigma è anche un importante fattore che complica ed ostacola la compliance della terapia farmacologica. Seguendo un filone da anni di grande interesse per l istituto, sono state valutate le caratteristiche delle esperienze di stigma in una popolazione italiana raccolte nell ambito del progetto internazionale INDIGO (Thornicroft G. et al., Brohan E, Rose D, Sartorius N, Leese M for the Indigo Study group*; INDIGO Study Group. Global pattern of experienced and anticipated discrimination against people with schizophrenia: a cross-sectional survey. Lancet Jan 31;373(9661): Epub 2009 Jan 21). Le informazioni sono state raccolte attraverso una intervista semi-strutturata (Discrimination and Stigma Scale - DISC-10) che valuta l impatto della malattia mentale sulla vita quotidiana del soggetto. L obiettivo principale è di ottenere informazioni su come i soggetti si siano sentiti trattati in modo differente, rispetto a persone che non hanno problemi psichiatrici, a causa del fatto di avere una malattia psichica. La scala considera anche quanto i partecipanti limitano il loro coinvolgimento in importanti aspetti della loro vita. Sono di seguito riportate le aree in cui più frequentemente i pazienti coinvolti nello studio INDIGO hanno dichiarato di avere sperimentato una condizione di discriminazione. Per quanto riguarda la discriminazione anticipata, che valuta il livello di rinuncia del soggetto in varie aree a causa della sua diagnosi di schizofrenia, il 58% degli intervistati ha evitato di proporsi nel mondo del lavoro, il 50% ha evitato di ricercare attivamente rapporti di amicizia, il 48% ha evitato di intraprendere qualche iniziativa importante; il 68% inoltre ha sentito la necessità di nascondere agli altri la propria diagnosi. Item Opzioni risposta Italia (n=50) N % q1 : nel costruire o mantenere relazioni di amicizia Vantaggio 5 10 Svantaggio No differenze Non applicabile - - q9 : dai suoi familiari Vantaggio Svantaggio No differenz Non applicabile - - q10 : quando ha dovuto cercare un lavoro Vantaggio Svantaggio No differenze Non applicabile q11 : nel mantenere il lavoro Vantaggio Svantaggio No differenze Non applicabile q13 : nel prendere la patente di guida o al momento di rinnovarla Vantaggio Svantaggio No differenze Non applicabile Tabella - Distribuzione della frequenza delle aree in cui i pazienti hanno dichiarato di avere maggiormente sperimentato una condizione di discriminazione (Subscale Experienced Discrimination). 108

10 I disturbi depressivi nell adulto e nell anziano (Referente Scientifico: Giuseppe Rossi) I disturbi depressivi dell adulto e dell anziano rappresentano un importante problema di sanità pubblica, con importanti ricadute personali e socio-economiche. A tale proposito, un accurata valutazione clinica e l aderenza terapeutica svolgono un ruolo cruciale nella prognosi e nel trattamento di questi disturbi. Inoltre è stato evidenziato che, pur trattandosi della stessa malattia, le caratteristiche cliniche e di risposta al trattamento potrebbero differenziarsi tra i pazienti con esordio al di sotto dei 65 anni (depressione nell adulto) rispetto a quelli che presentano sintomatologia depressiva solo in età avanzata (depressione geriatrica). In età geriatrica i disturbi depressivi oltre ad un marcato malessere soggettivo, spesso si accompagnano a disturbi fisici ed a decadimento cognitivo: tali aspetti concorrono a complicare la valutazione ed il conseguente trattamento dei disturbi psicopatologici. Un approfondita valutazione anamnestico/diagnostica in queste due popolazioni, unitamente ad un monitoraggio clinico dei pazienti, potrebbe fornire importanti informazioni sulle caratteristiche cliniche e di risposta della depressione. Sulla base di questi presupposti lo studio si propone di: a) favorire l ottimizzazione dei processi diagnosticovalutativi e di adesione al trattamento nell ambito dei disturbi ansiosi-depressivi; b) favorire l ottimizzazione del trattamento e la valutazione di risposta al trattamento. Verranno messi a punto protocolli valutativi-terapeutici. Analisi preliminare: A partire dei dati ottenuti nel primo anno di realizzazione dello studio, la prescrizione nella presa in carico del paziente sembrerebbe non variare nel adulto e anziano: 2 = 4.15; df = 2 p = ( Fig 1) sebbene il tipo di risposta nei due gruppi sembrerebbe differire, ma si rende necessario un follow up a più lungo termine per giungere a delle conclusioni più esaustive. Figura - Prescrizione percentuale dei gruppi di farmaci antidepressivi nei pazienti con depressione nell adulto verso depressione geriatria. 109

11 Basi morfostrutturali cerebrali dei disturbi mentali dell età adulta e anziana (Referente Scientifico: Marina Boccardi) Relativamente al progetto dedicato allo studio della morfologia cerebrale nei disturbi mentali dell età adulta, si sono svolti studi relativi principalmente alla morfologia dell ippocampo nella psicopatia e nei disturbi dell umore a trasmissione familiare. Nel caso della psicopatia, la forma dell ippocampo è stata ricostruita in 3D e confrontata con quella di soggetti normali, mediante il tracciamento manuale dell ippocampo dalle immagini di risonanza magnetica e grazie all utilizzo di algoritmi avanzati per l elaborazione digitale dell immagine. I risultati hanno evidenziato che soggetti incarcerati per crimini gravi, e caratterizzati da personalità psicopatica, presentano una morfologia ippocampale marcatamente diversa dalla norma, che consiste in un ispessimento dei bordi laterali (rappresentato dai colori in rosso nella figura) ed un avvallamento dell asse longitudinale centrale (colori in giallo-verde). Le differenze locali di tessuto ammontano fino al 30% (A), sono altamente significative ai test statistici (B), e riguardano regioni coinvolte col condizionamento alla paura, che sappiamo essere gravemente deficitario negli individui con psicopatia. Lo studio è in press nel numero di marzo 2010 di Human Brain Mapping (Boccardi et al., Human Brain Mapping, Volume 31, Issue 3, 2010). Per quanto riguarda i disturbi familiari dell umore, si è dimostrata una maggiore dimensione del volume dell amigdala, e una concomitante riduzione del volume ippocampale, sia nei soggetti affetti che nei non affetti di una medesima famiglia. Questo indica che i disturbi affettivi si basano, oltre che a situazioni ambientali, anche su endofenotipi, ovvero su caratteristiche fisiche determinate dal genotipo presente nella famiglia, che svolgerebbe il ruolo di predisporre allo sviluppo della condizione (Boccardi et al., Neurosci Lett Jan 4;468:93-7). Figura - Differenze percentuali (A) e significatività statistica (B) delle alterazioni ippocampali nella psicopatia (Boccardi et al., Human Brain Mapping; Epub ahead of Print). 110

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