SCUOLA DELL INFANZIA COMUNALE FLERO-BRESCIA

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1 SCUOLA DELL INFANZIA COMUNALE FLERO-BRESCIA Scuola Nascimbeni Via Umberto I e Scuola dei Ciliegi Via Bulgherini ANNO SCOLASTICO COMUNE DI FLERO Protocollo N /2015 del 21/12/2015 Documento Principale E

2 UN PO DI STORIA. L asilo, da anni divenuto scuola materna, è ora scuola dell Infanzia. E fondamentale capire non solo perché è cambiato il nome, ma soprattutto quali sono gli obiettivi diversi e nuovi. In passato, l asilo ha ricoperto un ruolo prevalentemente di tipo assistenziale: era il luogo sicuro dove i genitori potevano lasciare i propri figli in custodia, durante le ore di lavoro. Con la legge 444/68 nasce la scuola materna statale, e gli Orientamenti scolastici del 1969 parlano di programmazione educativa e didattica da attuarsi attraverso aree di sviluppo. Dagli Orientamenti del 1991 fino alle attuali Indicazioni Nazionali per il curricolo del 2012, la scuola materna è denominata Scuola dell Infanzia, primo grado del sistema scolastico di base. Il bambino, considerato nella sua unità fisica, intellettiva e affettiva, è impegnato in un processo di continua interazione con i coetanei, gli adulti, l ambiente, la cultura. La scuola dell infanzia di Flero nasce nel 1909 con il contributo delle Suore della Sacra Famiglia. Grazie alla loro presenza e alla loro generosa disponibilità la Scuola Materna si arricchisce d importanti iniziative che rispondono alle esigenze delle famiglie del tempo. Oggi, come allora, la Scuola vuole essere un punto d incontro, di condivisione e di sostegno per le famiglie e per l educazione dei loro bambini. Nel 2002 ha conseguito da parte del Ministero la Parità Scolastica con il Decreto Collettivo n 1 del 2 agosto. Attualmente la Scuola dell Infanzia di Flero è suddivisa in due plessi: plesso di Via Umberto I ( intitolato a G. Nascimbeni con Delibera di Giunta del 2/8/2007) e plesso Scuola dei Ciliegi di Via Bulgherini nato nel Entro l anno 2016 verrà ultimato il nuovo plesso in via Paine, che sostituirà l ormai vecchia struttura di via Umberto I. La Scuola è inserita in un territorio amplio e in evoluzione. Flero, infatti, è un paese che sorge ai confini della città e, pertanto, territorio interessante per le famiglie che sono alla ricerca di tranquillità, senza doversi allontanare troppo dalla realtà cittadina. I flussi migratori e l offerta lavorativa flerese, inoltre, hanno visto l insediamento di nuove famiglie di origine straniera e il conseguente aumento di bambini che chiedono l iscrizione presso la scuola dell infanzia comunale. STRUTTURA E ORGANIZZAZIONE Il plesso di Via Umberto ospita 5 sezioni (rossa, gialla, verde, blu, arancione) eterogenee per età con bambini di 3, 4 e 5 anni. Oltre a queste nella struttura sono presenti: la cucina, la stanza dedicata alla nanna dei piccoli, da quest anno attrezzata anche come stanza per le attività di

3 psicomotricità, due servizi igienici, un salone organizzato con angoli-gioco, una stanza per le attività manipolative, un giardino. Il personale educativo è composto da 10 insegnanti di sezione (5 a tempo pieno e 5 a 18 ore settimanali) in compresenza dal martedì al venerdì per 3 ore al giorno, 2 insegnanti di sostegno, 4 ausiliarie a part-time, un assistente all infanzia per il riposo pomeridiano dei piccoli e per il servizio del posticipo, 2 addette alla cucina La Scuola dei Ciliegi di via Bulgherini ospita 4 sezioni (gialla, verde, azzurra, rossa) eterogenee per età con bambini di 3, 4 e 5 anni., 4 bagni. Oltre a queste nella struttura sono presenti: la cucina, una stanza per la psicomotricità, 2 stanza per le attività di laboratorio, un salone organizzato con angoli-gioco, un giardino. Il personale educativo è composto da 8 insegnanti di sezione (4 a tempo pieno e 4 a 18 ore settimanali) in compresenza dal martedì al venerdì per 3 ore al giorno, 2 insegnanti di sostegno, 4 ausiliari a part-time, un assistente all infanzia per il riposo pomeridiano dei piccoli e per il servizio del posticipo, 2 addette alla cucina. I BAMBINI Nella Scuola dell Infanzia di Flero, al centro di ogni esperienza educativa, c è l idea di un bambino: portatore di un proprio bagaglio esperienziale e di conoscenze; soggetto di diritti e di bisogni di ordine materiale, cognitivo, affettivo emotivo, relazionale e spirituale essere unico ed irripetibile che riflette la diversità degli ambienti di provenienza; soggetto in crescita che va sostenuto nel proprio percorso affinché possa: riconoscersi uguale ed unico nelle propria identità; apprendere nell interazione sociale, riconoscendo la ricchezza del diverso da sé, la condivisione e la negoziazione di significati; essere ascoltato ed ascoltare; comunicare utilizzando tutte le funzioni linguistiche; agire in situazioni concrete, esplorare ed apprendere attraverso processi di scoperta; sperimentare le proprie capacità, imparando a riconoscerle, ad usarle ed ad accettarne anche i limiti per intraprendere gradualmente un percorso di formazione della propria identità; acquisire gli apprendimenti e le competenze relazionali necessarie per essere a pieno titolo cittadino del mondo. La Scuola dell Infanzia di Flero accoglie tutti i bambini e le bambine dai 3 ai 6 anni residenti nel Comune, assumendo e valorizzando il patrimonio di esperienze individuali e familiari di ciascuno. Riconosce e salvaguarda le diversità individuali e sociali quali opportunità di maturazione personale e collettiva. Promuove l attenzione all interculturalità

4 come occasione di crescita attraverso il confronto, qualificando il servizio in funzione dell integrazione. Anche il bambino diversamente abile nella Scuola dell Infanzia di Flero è considerato come una preziosa occasione di crescita e maturazione per tutti, ed è posto al centro dell attenzione e dell intervento delle realtà coinvolte a diverso titolo nelle sua integrazione scolastica: genitori, insegnanti di sezione, insegnante di sostegno, ausiliari, servizi socio-sanitari, realtà istituzionali ed associative che operano in funzione della qualità della vita delle persone diversamente abili. A tale scopo la Scuola si raccorda con i servizi socio-sanitari del territorio, con cui coopera al progetto complessivo di piena integrazione scolastica e sociale del bambino; elabora progetti educativi individualizzati, volti alla valorizzazione e allo sviluppo delle sue potenzialità e all individuazione di metodologie educative e didattiche idonee, garantendo nel contempo la sua partecipazione alle attività della sezione; assicura un organizzazione educativo-didattica flessibile e funzionale alle sue esigenze. FINALITA DELLA SCUOLA La Scuola dell Infanzia di Flero, rifacendosi a quanto espresso nelle Indicazioni Nazionali per il curricolo emanate dal Ministero della Pubblica Istruzione nel 2012 si pone come finalità di promuovere nei bambini che la frequentano lo sviluppo dell identità, dell autonomia, della competenza e della cittadinanza. Maturare l identità significa: acquisire atteggiamenti di sicurezza, di stima di sé, di fiducia nelle proprie capacità; vivere in modo equilibrato e positivo i propri stati affettivi, esprimendo e controllando emozioni e sentimenti e rendendosi sensibili a quelle degli altri; riconoscere gradualmente le proprie attitudini e le proprie debolezze imparare a sperimentarsi in diversi ruoli e diverse forme d identità: figlio, alunno, compagno, maschio, femmina, abitante un territorio appartenente ad una comunità Sviluppare l autonomia significa acquisire la capacità di interpretare e governare il proprio corpo essere capace di orientarsi in maniera personale e di compiere scelte anche innovative esplorare la realtà e comprendere le regole della vita quotidiana, assumendo sempre più atteggiamenti responsabili partecipare alle negoziazioni e alle decisioni, motivando le proprie opinioni, le proprie scelte e i propri comportamenti

5 Acquisire la competenza vuol dire: manipolare, curiosare, domandare, imparare a riflettere sull esperienza attraverso l esplorazione, l osservazione e il confronto descrivere la propria esperienza e tradurla in tracce personali e condivise, rievocando, narrando e rappresentando fatti significativi riflettere, ascoltare, raccontare Vivere le prime esperienze di cittadinanza significa: scoprire gli altri ed i loro bisogni. riconoscere ed apprezzare l identità nelle connessioni con le differenze di sesso, di cultura e di valori esistenti nelle rispettive famiglie, comunità e tradizioni di appartenenza; esprimere il proprio pensiero, ma contemporaneamente ponendo attenzione al punto di vista dell altro; gestire gli eventuali contrasti con coetanei attraverso il rispetto di regole condivise. I TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLA COMPETENZA I traguardi per lo sviluppo della competenza, suddivisi nei diversi campi di esperienza, suggeriscono all insegnante orientamenti, attenzioni e responsabilità nel creare piste di lavoro per organizzare attività ed esperienze volte a promuovere la competenza, che a questa età va intesa in modo globale e unitario. La Scuola dell Infanzia di Flero, quindi, nella programmazione annuale pone come punti di riferimento i traguardi per lo sviluppo indicati dal testo ministeriale, quali indicatori per favorire l apprendimento e la maturazione del bambino e della bambina a conclusione dei tre anni di frequenza, declinandoli nei seguenti campi di esperienza. Il sé e l altro Il bambino sviluppa il senso dell identità personale, è consapevole delle proprie esigenze e dei propri sentimenti, sa controllarli ed esprimerli in modo adeguato. Sa di avere una storia personale e familiare. Sviluppa un senso di appartenenza. Pone domande su temi esistenziali e religiosi, sulle diversità culturali, su ciò che è bene o male, ha raggiunto una prima consapevolezza dei propri diritti e dei diritti degli altri. Riflette, si confronta, discute con gli adulti e con gli altri bambini, si rende conto che esistono punti di vista diversi e sa tenerne conto. E consapevole delle differenze e sa averne rispetto. Ascolta gli altri e dà spiegazioni del proprio punto di vista. Dialoga, discute e progetta, confrontando ipotesi e procedure, gioca e lavora in modo costruttivo con gli altri bambini. Sa seguire regole di comportamento e assumersi responsabilità.

6 Il corpo e il movimento Il bambino raggiunge una buona autonomia personale nell alimentarsi e nel vestirsi, conosce il proprio corpo, le differenze sessuali e di sviluppo e consegue pratiche corrette di cura di sé, di igiene e di sana alimentazione. Prova piacere nel movimento e in diverse forme di attività e di destrezza quali correre, stare in equilibrio, coordinarsi in giochi individuali e di gruppo che richiedono l uso di attrezzi e il rispetto di regole. Controlla la forza del corpo, valuta il rischio, si coordina con gli altri. Esercita le potenzialità sensoriali, conoscitive, relazionali, ritmiche ed espressive del corpo. Conosce le diverse parti del corpo e rappresenta il corpo fermo e in movimento. Immagini, suoni, colori Il bambino segue con attenzione e con piacere spettacoli di vario tipo (teatrali, musicali, visivi, di animazione), sviluppa interesse per l ascolto della musica e per la fruizione di opere d arte. Comunica, esprime emozioni, racconta. Inventa storie e si esprime attraverso diverse forme di rappresentazione e drammatizzazione. Si esprime attraverso il disegno, la pittura e altre attività manipolative e sa utilizzare diverse tecniche espressive. Esplora i materiali che ha a disposizione e li utilizza con creatività. Formula piani d azione, individualmente e in gruppo, sceglie con cura materiali e strumenti in relazione al progetto da realizzare. E preciso, sa rimanere concentrato, si appassiona e sa portare a termine il proprio lavoro. Sperimenta e combina elementi musicali di base, producendo semplici sequenze sonoro-musicali. I discorsi e le parole Il bambino sviluppa la padronanza d uso della lingua italiana e arricchisce e precisa il proprio lessico. Sviluppa fiducia e motivazione nell esprimere e comunicare agli altri le proprie emozioni, le proprie domande, i propri ragionamenti e i propri pensieri attraverso il linguaggio verbale, utilizzandolo in modo differenziato e appropriato nelle diverse attività. Racconta, inventa, ascolta e comprende le narrazioni e la lettura di storie, dialoga, discute, chiede spiegazioni e spiega, usa il linguaggio per progettare le attività e per definirne le regole. Riflette sulla lingua ed è consapevole della propria lingua materna. Formula ipotesi sulla lingua scritta e sperimenta le prime forme di comunicazione attraverso la scrittura. La conoscenza del mondo

7 Il bambino raggruppa e ordina secondo criteri diversi, confronta e valuta quantità; utilizza semplici simboli per registrare; compie misurazioni mediante semplici strumenti. Colloca correttamente nello spazio se stesso, oggetti, persone; segue correttamente un percorso sulla base di indicazioni verbali. Si orienta nel tempo della vita quotidiana. Riferisce eventi del passato recente dimostrando consapevolezza della loro collocazione temporale; formula correttamente riflessioni e considerazioni relative al futuro immediato e prossimo. Osserva i fenomeni naturali e gli organismi viventi sulla base di criteri o ipotesi, con attenzione e sistematicità. E curioso, esplorativo, pone domande, discute, confronta ipotesi, spiegazioni, soluzioni e azioni. L AMBIENTE DI APPRENDIMENTO Il curricolo della scuola dell infanzia non coincide con la sola organizzazione delle attività didattiche ma si esplica in un equilibrata integrazione di momenti di cura, di relazione, di apprendimento, dove le stesse routine (l ingresso, il pasto, la cura del corpo, il riposo, ecc.) svolgono una funzione di regolazione dei ritmi della giornata e si offrono come base sicura per nuove esperienze e nuove sollecitazioni (Indicazioni Nazionali per il curricolo) La giornata a scuola è organizzata e scandita da varie attività di routine e attività didattiche. I tempi della giornata sono articolati in modo flessibile; sono presenti momenti spontanei o non strutturati di esperienze-gioco e specifiche attività di apprendimento, che si sviluppano attraverso appropriati percorsi metodologici e didattici. La scuola è aperta dal lunedì al venerdì dalle ore 7.30 alle ore TEMPI ATTIVITA SPAZI Servizio di anticipo Accoglienza Salone Sezione Attività di routine (appello, Sezione calendario, incarichi ) Attività educativo-didattiche Sezione o in spazi organizzati Preparazione al pranzo, pranzo. Sezione Attività di gioco libero Sezione o salone o giardino Momento del riposo per i Sezione o stanza del riposo piccoli Attività educativo-didattiche Sezione Merenda Sezione

8 Uscita Sezione Servizio di posticipo Salone Durante la settimana si avvicendano, inoltre, tempi di sezione e tempi d intersezione. I tempi di sezione sono momenti della giornata che permettono ad ogni bambino di vivere l esperienza scolastica all interno della sezione d appartenenza, con un gruppo di compagni di diverse età e con due insegnanti. All interno della sezione sono presenti angoli strutturati, mezzi e materiali per svolgere attività educative spontanee o attività guidate in piccolo gruppo. L'attività in sezione dura per l'intero anno scolastico ed è svolta da tutti i bambini della sezione. Tocca tutti i campi di esperienza e riguarda aspetti legati alle stagioni, alle feste, a quanto i bambini portano a scuola e a quanto manifestano di aver bisogno. I tempi di intersezione sono momenti della giornata che consentono di vivere l esperienza scolastica in spazi diversi dalla sezione, con altre educatrici del plesso e con un gruppo di bambini di età omogenea, con i quali condividere attività ed esperienze, nelle quali mettere in atto le competenze proprie dell età. PROGETTO ACCOGLIENZA L inserimento del bambino nella Scuola dell Infanzia richiede l adattamento ad una realtà nuova, sconosciuta, all interno della quale operano figure diverse da quelle appartenenti all ambiente socio-familiare. Un buon inserimento ha bisogno di una buona accoglienza. L accoglienza rappresenta un obiettivo da concretizzare quotidianamente, un modo di intendere il bambino e la scuola che si traduce in comportamenti di ascolto e di disponibilità dell insegnante, in strategie mirate, in progettazione di spazi, di tempi e di attività didattiche, in modalità di recupero costante di interessi, esperienze, attese e relazioni affettive. Il nostro Progetto Accoglienza si articola in due parti; la prima parte è composta da una serie di opportunità: un incontro di presentazione della scuola e una prima conoscenza tra i genitori e le insegnanti una mattinata dedicata all accoglienza nella scuola dei nuovi bambini e di un genitore nel mese di giugno, per rendere meno sconosciuta la realtà scolastica ai bimbi colloquio individuale prima dell inserimento tra le insegnanti e i genitori per meglio conoscere il bambino, le sue abitudini, le sue relazioni un ingresso graduale nelle prime due settimana d inserimento a settembre, per favorire l adattamento del bambino

9 La seconda parte del progetto accoglienza si sviluppa dopo l inserimento dei bambini, concretizzandosi in diverse attività didattiche, finalizzate a favorire il senso di appartenenza ad un gruppo-sezione e una graduale integrazione, nel rispetto dei ritmi individuali. Il progetto si conclude con la Festa dell accoglienza, momento di condivisione e di gioia tra tutti i bambini. INSEGNAMENTO DELLA RELIGIONE CATTOLICA L'I.R.C. è svolto all'interno della sezione dai bambini che hanno scelto di avvalersene. L'I.R.C. non è catechismo ma cultura religiosa, pertanto si inserisce all'interno della scuola come un'esperienza ricca di significati, di relazioni, di occasioni finalizzate alla conoscenza del mondo, dando spazio a quanto di religioso e spirituale è insito nell'animo del bambino. I nuclei tematici propri dell'i.r.c. (Dio, Cristo, la Chiesa) si collocano, infatti, in una prospettiva educativa, cioè nel loro contributo alla crescita personale del bambino in termini di identità, autonomia e competenza e le attività proposte si aprono alla dimensione religiosa come risposte ai bisogni, per una maturazione personale e globale, toccando tutti i cinque campi di esperienza. ATTIVITA' ALTERNATIVA ALL I.R.C. Nel caso in cui i genitori scelgano di non avvalersi dell insegnamento della religione cattolica, i bambini di tutta la scuola seguono percorsi alternativi con un insegnante della scuola. PROGETTO DI CONOSCENZA DELL AMBIENTE E DEL TERRITORIO: DOVE VIVO Promuovere l identità, l autonomia, la competenza e la cittadinanza per i bambini della scuola dell infanzia significa anche avvicinarli ad alcuni aspetti, quali la conoscenza dell ambiente e del territorio dentro al quale vivono, oltre al rispetto e alla cura di quanto contiene. Il progetto si svolge in continuità con quelli realizzati negli anni passati, legati all apprendimento della realtà del proprio paese, che ha visto i bambini impegnati a fare esperienze, rielaborando le trasformazioni e i cambiamenti che lo riguardano, Durante quest anno scolastico vengono effettuate uscite didattiche per conoscere i mestieri presenti nel paese, come il calzolaio, il fornaio, il gelataio, ecc.. Il progetto si sviluppa, partendo dai bisogni dei bambini osservati dalle insegnanti durante il primo periodo dell inserimento e poi nel corso dei mesi, attraverso attività didattiche in piccolo gruppo in sezione e in intersezione, dando spazio al desiderio di esplorare, di conoscere, di porsi domande e di formulare ipotesi, toccando i diversi campi di esperienza

10 PROGETTO LO FACCIO IO (per i bambini di 4 e 5 anni) In linea con l attenzione per la conoscenza dell ambiente e per il rispetto dello stesso si colloca il laboratorio proposto ai bambini di 4 e 5 anni. Il progetto si presenta come un percorso articolato e a lungo termine, che vede l ideazione, la progettazione e la realizzazione degli spazi esterni delle due nuove scuole dell infanzia (una già realizzata, l'altra pronta per il prossimo anno scolastico). L intenzione è quella di coinvolgere chi utilizzerà gli spazi per rendere realmente i luoghi a dimensione di chi li vive, cioè i bambini, e creare così esperienze e occasioni stimolanti. La loro fantasia e la voglia di sperimentare possono portare a realizzare o stimolare sogni, sensazioni ed esperienze che sono fondamentali nella crescita. Il laboratorio si colloca come proseguimento di quello realizzato durante i due anni scolastici passati, che hanno visto la costruzione delle casette in terra cruda, situate nei giardini delle due scuole e la realizzazione degli orti. Le attività di quest anno prevedono, in base all età e al plesso di appartenenza : la progettazione con i bambini di alcuni spazi per il giardino, utilizzando varie tecniche espressive, la realizzazione di un plastico con materiali di recupero, la costruzione di spazi gioco per le nuove scuole. PROGETTO DI PROMOZIONE ALLA LETTURA Il progetto di promozione alla lettura intende avvicinare il bambino al piacere di apprendere attraverso il libro e far nascere in lui la curiosità e la gioia di leggere. A tale scopo nel corso del precedente anno scolastico è stato creato in ciascuna scuola uno spazio- lettura, per la consultazione dei libri da parte dei bambini e delle insegnanti durante la realizzazione della programmazione didattica. Verranno effettuate, inoltre, uscite didattiche presso la biblioteca comunale, per aiutare il bambino a conoscerne gli spazi e la modalità di fruizione dei libri, nonché come luogo dove poter acquisire maggiori informazioni su quanto visto e conosciuto durante le esperienze sul territorio. Per i bambini di 5 anni presso la scuola viene attivato settimanalmente il prestito dei libri da portare a casa e da leggere con i genitori. Si organizzeranno per tutti i bambini, in collaborazione con la bibliotecaria, letture animate, finalizzate a stimolare la fantasia, la creatività e l immaginazione, attraverso l ascolto e la comprensione di un testo. All interno di questo progetto si intende inserire: la partecipazione ad uno spettacolo teatrale come forma artistica, che, partendo dal libro, accompagni il bambino a conoscere nuove forme di narrazione. La proposta, con una differenziazione in base all età, sarà rivolta a tutti i bambini, che potranno usufruirne con i genitori presso il Teatro Le Muse

11 la visita alla Torre delle Favole di Lumezzane (per i bambini di 4 e 5 anni) per sperimentare una modalità diversa di approccio al testo scritto, attraverso la narrazione e l animazione di una fiaba. PROGETTO DI PSICOMOTRICITA (per i bambini di 3 e di 4 anni) La proposta di un percorso di psicomotricità nasce dall osservare che sempre di più i bambini manifestano il bisogno di essere aiutati e accompagnati nel percorso di crescita ad esprimere le proprie emozioni e sentimenti, a trovare canali adeguati per manifestare bisogni e difficoltà. La Pratica Psicomotoria dinamico-relazionale aiuta i bambini e le bambine nel loro processo di crescita, nel trovare un modo piacevole di sperimentare il proprio corpo, nello sviluppare le loro potenzialità, nel rassicurarsi rispetto alle loro angosce e nel trovare piacere affermando se stessi, ognuno con il suo personale, unico ed irripetibile modo di essere. Questo approccio alla psicomotricità relazionale è un approccio che si può definire globale: esso non si limita infatti a favorire lo sviluppo motorio, ma pone le basi per uno sviluppo armonioso di tutte le componenti della personalità, e lo fa a partire dal piacere che si esprime nella relazione con il proprio corpo, con il proprio modo di essere e con l'altro/gli altri. La proposta prevede anche il coinvolgimento delle insegnanti tramite 3 incontri prima, durante e dopo il percorso e la presenza di un insegnante con ciascun gruppo di bambini, al fine di favorire il confronto, la condivisione e l osservazione tra operatori con competenze diverse. Il progetto rivolto ai bambini di 3 anni e ai bambini di 4 anni prevede 10 incontri per 3 gruppi per ciascuna età in ogni plesso, con un massimo di 12 bambini per gruppo con uno psicomotricista dell Associazione Magigioco. PROGETTO BALLO ANCH'IO (per i bambini di 5 anni) Il progetto precede un percorso di 10 incontri per 3 gruppi di bambini in ogni plesso. Vengono realizzate proposte didattiche con input musicale, in cui gestualità e abilità motorie possono essere espresse in base alle caratteristiche psico-fisiche di ciascuno. Il progetto è condotto da un esperta della Cooperativa Pasol. PROGETTO DI ATTIVITA' MUSICALE (per i bambini di 5 anni) Si tratta di un percorso musicale, in collaborazione con l Accademia Musicale Ligasacchi che prevede 10 incontri durante i quali vengono proposte ai bambini attività di ascolto ( voci, rumori, suoni), esplorazione, imitazione, interpretazione attraverso il proprio corpo e le proprie capacità espressive.

12 Vengono realizzate anche esperienze di produzione tramite la voce, i movimenti corporei e semplici strumenti. PROGETTO MENSA E ALIMENTAZIONE E' rivolto ai bambini, alle insegnanti, agli ausiliari, al personale addetto allo scodellamento dei cibi e ai genitori. Riguarda, innanzitutto la conoscenza delle scelte alimentari e nutrizionali che stanno alla base del Capitolato d Appalto per la gestione del nuovo Centro Cottura. Prevede, inoltre, la formazione di adulti e bambini a diverse e consapevoli scelte alimentari e nutrizionali fin dall infanzia. PROGETTO DI CONTINUITA TRA SCUOLA DELL INFANZIA E SCUOLA PRIMARIA La scuola dell infanzia accompagna il bambino nelle sue transizioni, orizzontali (dalla famiglia alla scuola e nelle esperienze con l ambiente extrascolastico) e verticali (tra ordini di scuola diversi: nido e scuola primaria). In queste transizioni la scuola sostiene il bambino, riconducendo a unità e senso le esperienze da lui vissute e favorendone una costruzione di nessi. Durante i mesi di febbraio/marzo i bambini di 5 anni possono ritrovare i bambini del I anno della scuola primaria, per creare occasioni di scambio e di confronto, attraverso proposte didattiche finalizzate a dare continuità tra i due ordini di scuola. A maggio è in calendario la visita alla scuola primaria con le future insegnanti e i compagni più grandi. In questa occasione realizzano attività in preparazione dell inserimento a settembre. PROGETTO CONTINUITA' SCUOLA-FAMIGLIA La scuola, per favorire e mantenere i rapporti con le famiglie propone: colloqui individuali incontri di presentazione dei Progetti incontri in Assemblea incontri ricreativi: Festa di Natale, Festa di fine anno incontri formativi serali e uno Sportello d'ascolto per i genitori con la Psicopedagogista dott.ssa Claudia Profeta ORGANI COLLEGIALI In analogia a quelli esistenti nelle scuole statali, anche nella scuola dell infanzia paritaria di Flero sono presenti gli organi collegiali con l elezione dei rappresentanti eletti tra genitori. Gli organi collegiali nella scuola sono:

13 ASSEMBLEA DEI GENITORI E costituita da tutti i genitori dei bambini che frequentano la scuola. I genitori possono riunirsi in assemblea nei locali della scuola per trattare problemi relativi alla scuola stessa, per affrontare questioni educative, essere informati sulla programmazione educativa della scuola, per momenti formativi. CONSIGLIO DI INTERSEZIONE E costituito da nove genitori (uno per ogni sezione) regolarmente eletti sulla base della lista completa dei genitori. Ha compiti di collegamento fra i genitori e la scuola, di consultazione e organizzazione dei momenti formativi e di festa della scuola. Opera con la coordinatrice responsabile della scuola dell infanzia. Il consiglio di intersezione ha i seguenti scopi: - proporre i criteri di attuazione delle attività educative; - animare e stimolare i genitori cercando di coinvolgerli nelle varie attività che la scuola propone; - sostenere l educatrice nel suo compito educativo con i bambini e con le famiglie dando, quando è necessaria, la propria disponibilità e il proprio aiuto; - verificare il progetto educativo, gli impegni richiesti delle famiglie e il bilancio economico. CONSIGLIO DI PLESSO Il consiglio di plesso è composto dalle insegnanti del plesso, dai rappresentanti di ogni sezione e dalla coordinatrice a cui spetta il funzionamento. Il compito del consiglio di plesso è di condividere obiettivi e programmi della scuola; partecipare all organizzazione e realizzazione degli obiettivi individuati dalla programmazione didattica. CONSIGLIO D ISTITUTO Il consiglio d istituto è l organismo più alto di gestione della Scuola comunale dell Infanzia. Esso è cosi composto: 4 rappresentanti dei genitori due per ogni plesso, 4 rappresentanti del personale docente due per ogni plesso, 2 rappresentanti delle altre figure professionali una per ciascun plesso, la coordinatrice, il rappresentante legale dell amministrazione comunale. Il consiglio dura in carica tre anni. Tutto il funzionamento del consiglio d istituto è illustrato nel Regolamento della scuola.