PIANO_C1_PIANO DI MONITORAGGIO SULLE MALATTIE DEI PESCI E DEI MOLLUSCHI 1. PIANIFICAZIONE

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1 PIANO_C1_PIANO DI MONITORAGGIO SULLE MALATTIE DEI PESCI E DEI MOLLUSCHI 1. PIANIFICAZIONE 1.1. SCOPI Scopo di tale Piano è di attuare gli adempimenti ex D. lgs 148/2008 che è teso all eradicazione delle malattie dei pesci e molluschi. 1.2 COMPETENZE SPECIFICHE E RISORSE UMANE Il Piano è attuato dai Servizi Veterinari dei Dipartimenti di Prevenzione delle AA.SS.LL. con le loro strutture territoriali 1.3 ASPETTI DA SOTTOPORRE A VERIFICA Il presente Piano prevede l esecuzione di ispezioni visive svolte per la verifica dei requisiti sanitari previsti dal D.lgs 148/2008 nelle imprese di acquacoltura 1.4 ISTRUZIONI OPERATIVE Il piano prevede l effettuazione di ispezioni in base alla Categoria di rischio e al livello di rischio, ai sensi del D.lgs 148/2008. Gli stabilimenti da sottoporre a ispezione sono le imprese di acquacoltura di cui al D. lgs 148/2008. Si riportano le istruzioni per l inserimento del controllo in GISA: Accedere a GISA Inserire codice aziendale ed effetuare la RICERCA Una volta caricata l azienda, entrare in Controlli Ufficiali e cliccare su Aggiungi Nuovo Controllo Ufficiale

2 Alla voce : TIPO DI CONTROLLO selezionare Ispezione semplice MOTIVO DELL ISPEZIONE selezionare In Piano di Monitoraggio PIANO DI MONITORAGGIO selezionare Seleziona Piano di Monitoraggio e poi spuntare il piano oggetto dell ispezione (Piano 41) PER CONTO DI selezionare la UOV di appartenenza DATA INIZIO CONTROLLO, inserire la data OGGETTO DEL CONTROLLO selezionare Controllo Malattie Infettive nel Settore Sanità Animale NUCLEO ISPETTIVO selezionare Servizi Veterinari ed inserire il nome o i nomi del personale che ha effettuato l Ispezione (ovviamente selezionare altra voce se trattasi per esempio di TPAL, ecc.) Cliccare su INSERISCI. Cliccare su CHIUDI. Nel caso in cui il Servizio Veterinario proceda ad effettuare dei prelievi da inviare al laboratorio, seguire le istruzioni relative all Inserimento Campioni riportate nei Piani precedenti. 1.5 MODELLI DA UTILIZZARE L ispezione dovrà essere reportata utilizzando il Mod 5 di ispezione ed il controllo ufficiale inserito regolarmente nel sistema informatico GISA 1.6 ATTREZZATURE NECESSARIE Non è prevista la necessità di attrezzature particolari 1.7 LABORATORIO UFFICIALE Nel caso vengano effettuati campioni, essi vanno consegnati all 'IZSM di Portici 1.8 DURATA Il Piano di durata annuale si conclude il 31/12/ COSTI E I BENEFICI I costi sono coperti dalla quota indistinta del Fondo Sanitario Nazionale erogata alle AASSLL ed all IZSM per le attività istituzionali. Relativamente ai benefici, tale piano consentirà di apportare elementi per l analisi del rischio ai fini dell eradicazione delle malattie dei pesci e dei molluschi.

3 2. PROGRAMMAZIONE Tab. 2 programmazione delle ispezioni senza campionamento AV 6 BN 2 CE 2 NA 1 3 NA 2 2 NA 3 2 SA 2 TOT VERIFICA Il piano sarà sottoposto a verifica da parte dell ORSA che curerà la redazione delle risultanze e le inserirà nella relazione annuale.

4 Piano_C11_PIANO DI MONITORAGGIO NAZIONALE ALIMENTAZIONE ANIMALE EXTRAPIANO 1. PIANIFICAZIONE Il Piano Nazionale Alimentazione Animale (PNAA) stabilisce norme precise sul tipo e numero di controlli da effettuare. Il Ministero ha previsto anche un Piano Nazionale Alimentazione Animale Extrapiano da effettuare nel caso si appalesi la necessità di far effettuare campionamenti extra ed ispezioni senza campionamenti extra a quelli stabiliti dal PNAA. Tali controlli extra però sono limitati al controllo sugli alimenti per animali destinati alla produzione di alimenti (DPA), mentre il PNAA prevede solo un ristretto numero di prelievi di campioni su alimenti per animali NON DPA con ricerca limitata alla presenza di salmonella e di melamina. Non sono previsti pertanto ispezioni su alimenti per animali NON DPA senza campionamento. Alla luce della crescente attenzione verso il mondo degli animali NON DPA, identificabili con tutte le specie domestiche che sono detenute dall'uomo per compagnia (pets), si ritiene opportuno inserire nel Piano Nazionale Alimentazione Animale Extrapiano un ulteriore sottopiano per la programmazione di ispezioni sugli alimenti destinati a tale categoria, con particolare attenzione alla loro conformità nello stoccaggio e nella vendita, verificandone l'igienicità, il confezionamento e l'etichettatura. 1.1 SCOPI Assicurare la corretta detenzione e vendita dei mangimi destinati alle specie domestiche NON DPA. 1.2 LE A.C. INCARICATE DEI CONTROLLI UFFICIALI Il piano sarà attuato dai Servizi Veterinari delle ASL 1.3 ASPETTI DA SOTTOPORRE A VERIFICA Il Piano Nazionale Alimentazione Animale Extrapiano è pertanto suddiviso in: sottopiano a : campioni di alimenti per animali DPA sottopiano b : ispezioni senza campionamento per alimenti per animali DPA sottopiano c : ispezioni senza campionamento su alimenti per animali NON DPA Gli aspetti da sottoporre a verifica dei sottopiani a e b le detta il Ministero della Salute. Tali sottopiani verranno attivati solo su eventuale disposizione del Ministero. Per il sottopiano c, il piano prevede l effettuazione di ispezioni semplici con particolare attenzione alla conformità degli alimenti per animali NON DPA nello stoccaggio e nella vendita, verificandone l'igienicità, il confezionamento e l'etichettatura. 1.4 ISTRUZIONI OPERATIVE Le istruzioni operative dei sottopiani a e b le detta il Ministero della Salute. Per il sottopiano c, le ispezioni si svolgeranno secondo le normali procedure ispettive. Gli stabilimenti da controllare dovranno esser quelli di categoria di rischio 5 per poi passare alle altre categorie decrescenti 1.5 MODELLI DA UTILIZZARE I modelli dei sottopiani a e b li fornisce il Ministero della Salute.

5 Per il sottopiano c, l ispezione dovrà essere reportata utilizzando il Mod 5 di ispezione. Il controllo ufficiale dovrà essere, come tutti gli altri controlli, inserito nel sistema informatico GISA 1.6 ATTREZZATURE NECESSARIE I controlli ufficiali sono condotti come da prassi, utilizzando i dispositivi di protezione individuali ritenuti necessari ed individuati di volta in volta a seconda della tipologia di insediamento; e non ne cessitano di strumentazione particolare in quanto saranno di natura visiva/documentale. 1.7 LABORATORIO UFFICIALE Per il sottopiano c, non sono previsti campionamenti 1.8 DURATA Il Piano si conclude il 31/12/ COSTI E I BENEFICI I costi sono coperti dalla quota indistinta del Fondo Sanitario Nazionale erogata alle AASSLL ed all IZSM per le attività istituzionali. I benefici sono rappresentati dal garantire il controllo sugli alimenti per animali da compagnia nelle fasi di commercializzazione al dettaglio e di utilizzo, attesa la particolare attenzione da parte di mass-media ed opinione pubblica per tutte le specie domestiche che sono detenute dall'uomo per compagnia. 2.PROGRAMMAZIONE Tabella 2 programmazione delle ispezioni per il sottopiano c ASL AV ASL BN ASL CE ASL NA1 ASL NA2 ASL NA3 ASL SA VERIFICA A fine anno il piano sarà sottoposto a v erifica da parte dell ORSA che curerà la redazione delle risultanze e le inserirà nella relazione annuale. Se ritenuto utile, sarà data opportuna informazione circa le risultanze del Piano alle Autorità locali, alle organizzazioni di categoria ed agli organi di informazione. L ORSA analizzerà l attuazione del piano a livello regionale ed i dati utili per l analisi del rischio allo scopo di verificare se: gli scopi siano stati raggiunti si rende necessaria la sua prosecuzione sia necessario apportare modifiche

6 Piano_C12_PIANO DI MONITORAGGIO DEI MANGIMI PROVENIENTI DA PAESI TERZI 1. PIANIFICAZIONE Il piano di monitoraggio è svolto direttamente dal Ministero della Salute attraverso i Posti di Ispezione Frontaliera (PIF). In Regione Campania è operativo un apposito PIF che ha competenza su tutto il territorio regionale. In ottemperanza al Titolo V della Costituzione, la sanità è materia concorrente e pertanto lo Stato emette Linee-Guida mentre il resto della competenza è della Regione. Tale piano rappresenta la concretizzazione dello spirito della Costituzione in materia di collaborazione tra Enti direttamente statali (PIF) e Regione con i suoi bracci operativi (ASL). Le presenti istruzioni operative suggellano proprio la collaborazione tra il PIF, in capo alla quale è la responsabilità del piano, la Regione e le AASSLL; 1.1. SCOPI Al fine di ottimizzare l efficienza degli Enti che partecipano alle diverse fasi del controllo su tali merci, si è reso necessario approntare il presente piano di monitoraggio con il quale vengono definite le procedure operative, le responsabilità e le competenze delle varie Autorità competenti ex art. 2 D.Lvo 193/ AUTORITÀ COMPETENTI:. il PIF.U.O. Dirigenziale Regionale Prevenzione e Sanità Pubblica Veterinaria Servizi Veterinari delle ASL 1.3 ASPETTI DA SOTTOPORRE A VERIFICA Il piano è suddiviso in: sottopiano a : effettuazione di campioni sottopiano b : effettuazione di ispezioni senza campionamento 1.4 ISTRUZIONI OPERATIVE Il controllo materiale a destino sui mangimi in importazione non disciplinati dal Regolamento (CE) n. 1069/ 2009, viene effettuato solo nell eventualità in cui il PIF, effettuato il controllo documentale e d identità, valuti la reale impossibilità di effettuare il controllo materiale presso il PIF o il punto di entrata, per cui dispone l inoltro a destino della partita, in vincolo sanitario, demandando il controllo materiale al Servizio Veterinario della ASL competente sul luogo di destinazione Gli esiti dei campioni dovranno essere prontamente segnalate al PIF. 1.5 MODELLI DA UTILIZZARE L ispezione effettuata dalla ASL dovrà essere reportata utilizzando il Mod 5 di ispezione. Come motivo dell ispezione dovrà essere riportata la dicitura PIANO DI MONITORAGGIO DEI MANGIMI PROVENIENTI DA PAESI TERZI ; Nel caso vengano effettuati controlli analitici, le AASSLL dovranno utilizzare i Modelli previsti dal P.R.I. (Mod. 12 microbiologico, Mod. 3 chimico). Il controllo ufficiale dovrà, come tutti gli altri, essere inserito nel sistema informatico GISA.

7 1.6 ATTREZZATURE NECESSARIE 1.7 LABORATORIO UFFICIALE I laboratori di riferimento sono quelli dell IZSM con le loro sezioni provinciali 1.8 DURATA Il Piano si conclude il 31/12/ COSTI E I BENEFICI I costi sono coperti dalla quota indistinta del Fondo Sanitario Nazionale erogata alle AASSLL ed ai laboratori pubblici per le attività istituzionali. Relativamente ai benefici, tale piano consentirà di salvaguardare la salute della popolazione tenendo sotto controllo l idoneità degli alimenti introdotti. 2 PROGRAMMAZIONE Non è possibile programmare esattamente le attività da svolgersi, in quanto la richiesta del PIF a sua volta dipende da necessità momentanee. Nelle sottostanti tabelle viene pertanto esplicitata solo una previsione delle attività secondo i dati storici Tabella 2.1 programmazione campioni (sottopiano a ) ASL AV ASL BN ASL CE ASL NA1 ASL NA2 Nord ASL NA3 Sud ASL SA TOT: TOT. REGIONALE 7 Tabella 2.2 programmazione ispezioni senza campionamento (sottopiano b ) ASL AV ASL BN ASL CE ASL NA1 ASL NA2 Nord ASL NA3 Sud ASL SA TOT: TOT. REGIONALE 7 3. VERIFICA Il presente piano sarà sottoposto a verifica da parte dell ORSA che curerà la redazione delle risultanze e le inserirà nella relazione annuale. Se ritenuto utile, sarà data opportuna informazione circa le risultanze del Piano alle Autorità locali, alle organizzazioni di categoria ed agli organi di informazione. L ORSA analizzerà l attuazione del piano a livello regionale ed i dati utili per l analisi del rischio allo scopo di verificare se: gli scopi siano stati raggiunti 2

8 sia necessario apportare modifiche 3

9 Piano_C13_PIANO DI MONITORAGGIO SULLA RADIOATTIVITÀ DEI PRODOTTI ALIMENTARI 1. PIANIFICAZIONE Il monitoraggio della radioattività ambientale, disciplinato dal D.lgs n.230/1995, viene effettuato in Italia da apposite reti di sorveglianza (reti nazionali, regionali e locali) ed è relativo al controllo della sola radioattività artificiale, dovuta all'immissione nell'ambiente di radionuclidi non presenti in natura. L'Arpac, con Deliberazione n. 193 de l 26/07/2001 del Direttore Generale costituiva, nell'ambito della sua struttura organizzativa, il Centro Regionale Radioattività, nodo di riferimento della Rete Nazionale di Sorveglianza della Radioattività, la cui struttura ha sede a Salerno. Il CRR ha effettuato nel tempo misure di contaminazione in matrici alimentari e bevande secondo protocolli definiti annualmente di concerto con l'assessorato Regionale alla Sanità e le AA.SS.LL. quest'ultime hanno curato anche i campionamenti delle varie matrici sull'intero territorio regionale SCOPI: Verifica della conformità degli alimenti per quanto riguarda la radioattività lungo tutta la fase della commercializzazione (deposito all ingrosso, vendita al dettaglio, somministrazione). 1.2 AUTORITÀ COMPETENTI: Le A.C incaricate dello svolgimento del piano sono i SIAN ed i Servizi Veterinari delle ASL 1.3 ASPETTI DA SOTTOPORRE A VERIFICA: Si prevede di effettuare campionamenti s ulle matrici di alimenti di originale animale e non, previste sia dalla Raccomandazione 2000/473/Euratom sia dal Regolamento di esecuzione (UE) n. 351/2011. Al momento le analisi concerneranno esclusivamente nella ricerca del Cesio ISTRUZIONI OPERATIVE: Il Piano prevede l esecuzione di campioni fisici effettuati ai sensi del DPR 327/80. Le A.C. effettueranno campioni di prodotti alimentari sia a base di alimenti di origine animale che non di origine animale. I campioni verranno prelevati: nella produzione primaria, negli stabilimenti che commercializzano all ingrosso e nella grande distribuzione negli stabilimenti che producono pasti per la ristorazione collettiva, quali mense scolastiche, ospedaliere etc. Per la scelta degli stabilimenti, saranno privilegiati quelli che risultano inseriti nella categoria di rischio 5 per poi passare alle altre categorie in ordine decrescente. 1.5 MODELLI DA UTILIZZARE Come per gli altri campioni chimico-fisici, per l effettuazione dei campioni dovrà essere utilizzato il Mod. 3 specificando nel campo ricerca la dicitura radioattività. L ispezione dovrà comunque essere reportata utilizzando il Mod 5 di ispezione. Il controllo ufficiale dovrà, come tutti gli altri, essere inserito nel sistema informatico GISA 1.6 ATTREZZATURE NECESSARIE E sufficiente la normale dotazione per il campionamento chimico 1.7 LABORATORIO UFFICIALE

10 Il laboratorio di riferimento è il Centro Ricerca Radioattività (CRR) dell ARPAC con sede in Salerno. 1.8 DURATA Il Piano si conclude il 15/12/ COSTI E BENEFICI I costi sono coperti dalla quota indistinta del Fondo Sanitario Nazionale erogata alle AASSLL ed ai laboratori pubblici per le attività istituzionali. Relativamente ai benefici, tale piano consentirà di salvaguardare la salute della popolazione tenendo sotto controllo uno dei fattori di rischio più temibili di estrema attualità. 2. PROGRAMMAZIONE Tabella 2.1 programmazione dei Servizi Veterinari nella produzione primaria, negli stabilimenti che commercializzano all ingrosso e nella grande distribuzione ASL AV ASL BN ASL CE ASL NA1 ASL NA2 Nord ASL NaA3 Sud Aprile Maggio Giugno Luglio Settembre Ottobre Novembre TOTALE TOT 49 ASL SA Tabella 2.2 programmazione mensile dei Servizi Veterinari negli stabilimenti che producono pasti per la ristorazione collettiva, quali mense scolastiche, ospedaliere etc. ASL AV ASL BN ASL CE ASL NA1 ASL NA2 Nord ASL NaA3 Sud Aprile Maggio Giugno Luglio Settembre Ottobre Novembre TOTALE TOT 49 ASL SA 2

11 Tabella 2.3 programmazione mensile dei SIAN nella produzione primaria, negli stabilimenti che commercializzano all ingrosso e nella grande distribuzione ASL AV ASL BN ASL CE ASL NA1 ASL NA2 Nord ASL NaA3 Sud Aprile Maggio Giugno Luglio Settembre Ottobre Novembre TOTALE TOT 42 ASL SA Tabella 2.4 programmazione mensile dei SIAN negli stabilimenti che producono pasti per la ristorazione collettiva, quali mense scolastiche, ospedaliere etc. ASL AV ASL BN ASL CE ASL NA1 ASL NA2 Nord ASL NaA3 Sud Aprile Maggio Giugno Luglio Settembre Ottobre Novembre TOTALE TOT 42 ASL SA 3. VERIFICA A fine anno, il presente piano sarà sottoposto a verifica da parte dell ORSA che curerà la redazione delle risultanze e le inserirà nella relazione annuale. Se ritenuto utile, sarà data opportuna informazione circa le risultanze del Piano alle Autorità locali, alle organizzazioni di categoria ed agli organi di informazione. L ORSA analizzerà l attuazione del piano a livello regionale ed i d ati utili per l analisi del rischio allo scopo di verificare se: gli scopi siano stati raggiunti si rende necessaria la sua prosecuzione sia necessario apportare modifiche 3

12 Piano_C14_PIANO DI MONITORAGGIO SUGLI ALIMENTI E I LORO INGREDIENTI TRATTATI CON RADIAZIONI IONIZZANTI 1. PIANIFICAZIONE 1.1. SCOPI Le radiazioni ionizzanti sono utilizzate nel trattamento di prodotti alimentari per impedire la crescita e la riproduzione di microrganismi nei prodotti alimentari. Il trattamento, che deve essere obbligatoriamente indicato in etichetta, è utilizzato per: Ridurre la carica microbica nel prodotto alimentare, quindi ridurre i rischi sanitari associati alla presenza di microrganismi patogeni, Prolungare la durata di conservazione dei prodotti alimentari, Prevenire la germinazione di patate, agli e cipolle. Per ulteriori specifiche si consulti il Piano Nazionale. 1.2 A.C. INCARICATE DEI CONTROLLI UFFICIALI Il Piano sarà attuato dai SIAN e d ai Servizi Veterinari dei Dipartimenti di Prevenzione delle AA.SS.LL. con le loro strutture territoriali 1.3 ASPETTI DA SOTTOPORRE A VERIFICA I controlli ufficiali sono effettuati conformemente al D. lgs. n. 94/ 21, al fine di evidenziare l'eventuale trattamento con radiazioni ionizzanti e di verificare il rispetto delle norme in materia di etichettatura; per la violazione degli obblighi relativi alle condizioni, ai prodotti ammessi e alle dosi del trattamento dei prodotti alimentari si applicano le sanzioni previste dall'art. 140, comma 1 del Dlgs n.230/1995 e succ. modifiche. Le tipologie di matrici alimentari da sottoporre ad analisi sono: carni e pesci contenenti ossa (coniglio, maiale, tacchino, ovino, anatra, manzo, equino, pollo, cosce di rana, trota), molluschi e crostacei (ostriche, scampi, gamberi, vongole, calamari,seppie e polpi), spezie, erbe aromatiche, condimenti vegetali ( inclusi gli estratti per integratori alimentari), vegetali (funghi secchi, preparati cinesi,aglio,patate,cipolle,grano), frutta fresca e a guscio (pistacchi, noci, nocciole, mandorle, noci brasiliane, arachidi, fragole e frutta tropicale). Il campionamento sarà effettuato nelle fasi della commercializzazione. I campioni prelevati devono essere rappresentativi di fasce di grande consumo e devono essere legati a prodotti importati, in prevalenza da Paesi Terzi; il piano di campionamento va attuato presso ASL nelle quali si trovino centri di distribuzione; I campionamenti sono effettuati durante l'intero arco dell'anno. Si riporta l elenco delle matrici:

13 SIAN Servizi Veterinari Categoria alimentare/alimento Descrizione alimento Categoria alimentare/alimento Descrizione alimento Vongole, cozze e Ingredienti di origine ostriche con guscio, Estratti vegetali, parti di vegetale per la Molluschi (Cefalopodi seppie, calamari e polipi piante (foglie, radici, produzione di e/o Molluschi bivalvi) possibilmente interi (o ecc.) integratori alimentari non eviscerati o con becco o con osso) Cereali in grani Mais, frumento, riso Cosce di rana Cosce di rana (con ossa) Funghi essiccati Erbe e Spezie Crostacei Pesci Gamberi, gamberetti e scampi non eviscerati Pesci con lisca (merluzzi e/o sgombri e/o tonni) Legumi Pollame Pollame (con ossa) Pistacchi, noci, arachidi, Frutta a guscio nocciole, castagne, mandorle Frutta secca Frutta fresca Aglio e/o Patate e/o Cipolle Fichi, uvetta Fragole, mirtilli, ribes, more, papaya, avocado, mango Aglio e/o Patate e/o Cipolle con buccia 1.4. ISTRUZIONI OPERATIVE Il campionamento deve essere eseguito ai sensi del DPR 26/3/1980 n. 327, pr evedendo la suddivisione del campione in 5 aliquote. Le modalità di campionamento da adottare per le matrici di origine non animale sono riassunte nei seguenti punti: 1. prelievo con il criterio della casualità di aliquote di g (per spezie, erbe o condimenti vegetali) o circa 500 g per gli estratti vegetali e per le altre tipologie vegetali (patate, aglio, frutta secca, esotica, etc.) 2. confezionamento delle aliquote in buste che proteggono il prodotto dalla luce 3. conservazione del prodotto a temperatura ambiente o congelato ove necessario 4. indicazioni minime per ogni campione: a. nome botanico/scientifico della specie campionata b. stato di conservazione c. Paese di origine/provenienza e nome della ditta d. quantità complessiva della partita e/o numero di lotto e. nome e indirizzo dell impresa produttrice/importatrice/distributrice/esercizio commerciale (dettaglio o ingrosso) f. presenza/assenza del simbolo radura e/o della dicitura Irradiato o trattato con radiazioni ionizzanti. 5. allegare ove possibile l etichetta. Per evitare deterioramenti dei campioni, durante tutte le fasi del campionamento si dovrà porre attenzione nel limitare, nella maniera più efficace, l esposizione diretta del campione alla luce solare o artificiale e a fonti di calore. Ove possibile, si dovrà avere cura di prelevare il campione dalla parte centrale del contenitore, non esposto a luce e/o fonte di calore.

14 Per le matrici di origine animale (carne e pesce contenenti ossa, molluschi e c rostacei, etc.) le modalità di campionamento sono riassunte nei seguenti punti: 1. prelievo con il criterio della casualità e ciascuna aliquota dovrà essere di circa 500 g 2. confezionamento delle aliquote in buste che proteggono il prodotto dalla luce 3. conservazione del prodotto refrigerato o congelato, ove necessario 4. indicazioni minime per ogni campione a. specie animale/nome scientifico o descrizione del prodotto campionato b. stato di conservazione c. Paese di origine/provenienza e nome della ditta d. quantità complessiva della partita e/o numero di lotto e. nome e indirizzo dell impresa produttrice/importatrice/distributrice/esercizio commerciale (dettaglio o ingrosso) f. presenza/assenza del simbolo radura e/o della dicitura Irradiato o trattato con radiazioni ionizzanti 5. allegare ove possibile l etichetta. In caso di riscontro di alimenti irradiati non conformi, come ad es una radioattività superiore alla dose massima autorizzata (10 kgy) o l evidenza che l alimento è stato fraudolentemente irradiato, l Autorità Competente: a) inoltrerà una notizia di reato alla Procura di competenza per violazione all art. 444 C.P. ed all art. 5 L. 283/62 b) effettuerà l immediato sequestro della partita se ancora presente c) procederà all attivazione del sistema di allarme rapido ex art. 50 Reg CE 178/02, ex Intesa Stato-Regioni del 13/11/2008, ex DGRC 20/11/2009 n. 1745, effettuando la notifica di allerta di cui agli stessi artt. 4 per gli alimenti che, tenuto conto della shelf-life, potrebbero essere ancora in circolazione. d) applicherà le sanzioni ex art. 140, comma 1 del Dlgs n.230/1995 nel caso non sia stata riportata in etichetta l indicazione della denominazione e dell indirizzo dell impianto autorizzato che ha effettuato l irradiazione oppure il suo numero di riferimento ovvero non sia stata riportata la dicitura irradiato o trattato con radiazioni ionizzanti nella denominazione di vendita (etichetta) o ne ll elenco degli ingredienti, nonché nei documenti che lo accompagnano o che si riferiscono ad esso 1.5. MODELLI DA UTILIZZARE Il verbale di prelievo dei campioni deve riportare l indicazione Piano di monitoraggio sugli alimenti e i loro ingredienti trattati con radiazioni ionizzanti e dovrà essere utilizzato il Mod.3. L ispezione dovrà essere reportata utilizzando il Mod 5 di ispezione ed il controllo ufficiale inserito regolarmente nel sistema informatico GISA ATTREZZATURE NECESSARIE AL SUO ESPLETAMENTO Sono sufficienti le normali dotazioni per l effettuazione di campioni 1.7. LABORATORI DI RIFERIMENTO I campioni sono consegnati all IZSM che provvederà ad inoltrarli ad uno degli IZ accreditati di cui all allegato 6A del piano nazionale. L IZSM provvede inoltre all implementazione ed all invio al Ministero della Salute del modello di rendicontazione di cui all allegato 7 del Piano nazionale. L IZS di Puglia e Basilicata (CRNR) potrà essere consultato per il supporto tecnico-scientifico ed effettua, inoltre, la conferma di risultati dubbi o positivi e controlli su matrici per le quali venga richiesta direttamente l analisi con il metodo di conferma EN 1788 TL (TermoLuminescenza).

15 1.8. DURATA Il Piano di durata annuale si conclude il 15/12/ COSTI E BENEFICI I costi sono coperti dalla quota indistinta del Fondo Sanitario Nazionale erogata alle AASSLL ed all IZSM per le attività istituzionali. I benefici sono stabiliti dal Piano nazionale. 2. PROGRAMMAZIONE Tabella 1 programmazione mensile dei Servizi Veterinari ASL AV ASL BN ASL CE ASL NA1 ASL NA2 Nord ASL NaA3 Sud TOTALE TOT 16 ASL SA Tabella 2 programmazione annuale dei SIAN ASL AV ASL BN ASL CE ASL NA1 ASL NA2 Nord ASL NaA3 Sud TOTALE TOT 16 ASL SA 3. VERIFICA A fine anno, il presente piano sarà sottoposto a verifica da parte dell ORSA che curerà la redazione delle risultanze e le inserirà nella relazione annuale. Se ritenuto utile, sarà data opportuna informazione circa le risultanze del Piano alle Autorità locali, alle organizzazioni di categoria ed agli organi di informazione. L ORSA analizzerà l attuazione del piano a livello regionale ed i d ati utili per l analisi del rischio allo scopo di verificare se: gli scopi siano stati raggiunti si rende necessaria la sua prosecuzione sia necessario apportare modifiche

16 Piano_C15_PIANO DI MONITORAGGIO PER LA VERIFICA DELLA PRESENZA DI SALMONELLE E LISTERIE IN STABILIMENTI ABILITATI ALL ESPORTAZIONE IN USA Il Piano verte sull effettuazione di campioni ufficiali per la verifica della presenza di salmonelle e listerie in stabilimenti abilitati all esportazione in USA. In Regione Campania al momento non esistono stabilimenti di prodotti a base di carne abilitati all esportazione verso gli USA, per i quali vige ancora in parte la procedura denominata daily inspection stabilite dalla normativa americana 9CFR per i principi generali e la Direttiva12,600.2 per le specifiche casistiche, come ribadito dalla nota 18/1/07 del Ministero della Salute; sono invece presenti stabilimenti di prodotti a base di latte abilitati all esportazione verso gli USA. 1. PIANIFICAZIONE 1.1 SCOPI Il Piano di monitoraggio tende a verificare il rispetto dei limiti di salmonella e listeria nei prodotti a base di latte prodotti in stabilimenti siti in Regione Campania abilitati all esportazione verso gli USA COMPETENZE SPECIFICHE E RISORSE UMANE Il piano sarà attuato dai Servizi Veterinari delle AA.SS.LL. 1.3 ASPETTI DA SOTTOPORRE A VERIFICA I Servizi Veterinari effettueranno campioni ufficiali per la ricerca dei seguenti parametri: Listeria monocytogenes Salmonella spp in prodotti lattiero-caseari prodotti con latte sottoposto a pastorizzazione Ogni stabilimento abilitato all esportazione verso gli USA dovrà subire un campionamento entro il Per ogni campione potrà essere ricercato un solo parametro. Prima dell inizio delle attività di cui al presente Piano, I Servizi Veterinari devono coordinarsi preventivamente con i laboratori territorialmente competenti per concordare la tempistica dei campionamenti e le modalità di consegna campioni. 1.4 ISTRUZIONI OPERATIVE SALMONELLA IN PRODOTTI LATTIERO-CASEARI PRODOTTI CON LATTE SOTTOPOSTO A PASTORIZZAZIONE il campione deve essere composto da n. 4 aliquote da 50 gr cadauna di cui una da lasciare all OSA.. Se l operatore dichiara che la matrice ha una data di scadenza che rientra nei 15 giorni a partire dalla data di prelievo, ovvero sulla confezione è riportata una data di scadenza che rientra nei 15 giorni a partire dalla data di prelievo, il numero delle aliquote da formare scende a tre, di cui una da lasciare all OSA; ciò in quanto i tempi tecnici delle procedure di analisi effettuate ex art. 4 D.L. 123/93, supererebbero la data di scadenza stessa, rendendo nullo il referto delle analisi; pertanto in tal caso per far salvo al diritto alla difesa si applicano le procedure di cui all art. 223 D.L.vo 28/7/89 n. 271 c omunicando ufficialmente alla parte l inizio delle operazioni di analisi; tale comunicazione sarà garantita riempiendo gli appositi spazi all uopo previsti sul verbale di campionamento. Sul frontespizio del verbale Mod 2 deve essere spuntato il campo Piano di monitoraggio e deve essere specificato verifica della presenza di salmonelle e listerie in stabilimenti abilitati all esportazione in USA. Deve essere poi assolutamente precisato che la matrice è stata prodotta con latte pastorizzato, deve essere spuntato il campo ricerca con la semplice dicitura Salmonella e il campo

17 altri parametri microbiologici. Le aliquote vanno trasportate e conservate in frigorifero. Il campionamento va effettuato sul prodotto finito pronto per la commercializzazione. In caso di riscontro di non conformità, cioè il riscontro di salmonelle nell aliquota sottoposta a controllo ed eventualmente anche in quella sottoposta a revisione d analisi, come follow up il Servizio Veterinario: a. Trasmetterà notizia di reato alla Procura competente b. Espleterà le indagini per rintracciare, se possibile, la fonte inquinante in collaborazione con il Servizio Epidemiologia e il SIAN/U.O.P.C. che saranno obbligatoriamente notiziati circa la non conformità c. Se ritenuto utile e necessario, imporrà la revisione delle procedure di B.P.I. (relativamente alle modalità di sanificazione delle mani degli operatori per impedire le malattie a trasmissione oro-fecale) d. Procederà all attivazione del sistema di allarme rapido ex art. 50 Reg CE 178/02, ex Intesa Stato-Regioni del 13/11/2008, ex DGRC 20/11/2009 n. 1745, e ffettuando la notifica di allerta di cui agli stessi artt. 4. e. Imporrà la sospensione dell esportazione dei prodotti In caso di revisione d analisi favorevole a fronte della prima analisi positiva, i S ervizi Veterinari procederanno a nuovo campionamento LISTERIA MONOCYTOGENES il campione deve essere composto da n. 3 aliquote di cui una da lasciare all OSA. Tale procedura è dovuta al fatto che, seguendo le procedure ex art. 4 D.L. 123/93, i tempi per le analisi supererebbero sicuramente le date di scadenza rendendo nullo il referto; pertanto per far salvo al diritto alla difesa si applicano le procedure di cui all art. 223 D.L.vo 28/7/89 n. 271, comunicando ufficialmente alla parte l inizio delle operazioni di analisi, che di solito dovrebbe avvenire il giorno seguente il campionamento; tale comunicazione sarà garantita riempiendo gli appositi spazi all uopo previsti sul verbale di campionamento. Ogni aliquota a sua volta deve essere costituita da 5 unità campionarie da 50 gr cadauna (criterio di sicurezza alimentare campionato ai sensi del comb. disp. del Reg CE 2073/05 e del D.L.vo 123/93). Le unità campionarie devono essere ognuna contenute in un contenitore o busta sterile a sè stante; ogni aliquota, contenente 5 u.c., deve essere poi piombata e munita di cartellino indicatore. Se gli agenti prelevatori hanno dubbi se la matrice campionata possa o meno essere considerata come substrato favorevole alla crescita della listeria, preleveranno una ulteriore aliquota singola di 50 gr necessaria alla determinazione del ph e dell aw, segnalandolo nell apposita sezione del Mod 2. Per tale piano di monitoraggio si applica solo l ipotesi valida per quando Il produttore non ha dimostrato che il prodotto non supera il limite di 100 ufc/g durante tutto il periodo di conservabilità : in tal caso il campionamento viene effettuato sul prodotto finito ancora da porre in vendita, prima che non sia più sotto il controllo diretto dell OSA che lo produce. Pertanto il campionamento NON va effettuato in fase di commercializzazione. Sul frontespizio del verbale Mod 2 de ve essere spuntato il campo Piano di monitoraggio e deve essere specificato verifica della presenza di salmonelle e listerie in stabilimenti abilitati all esportazione in USA. Deve essere poi spuntato il c ampo ricerca con la semplice dicitura Listeria monocytogenes e il campo criterio di sicurezza alimentare. In caso di riscontro di non conformità come follow up, cioè il superamento del limite Assenza in 25 gr, per n=5 e c=0, il Servizio Veterinario: a) Trasmetterà notizia di reato alla Procura competente b) Notizierà il Servizio Epidemiologia e il SIAN/U.O.P.C. circa la non conformità c) Se ritenuto utile e necessario, imporrà la revisione delle procedure di B.P.I. (relativamente alla sanificazione degli ambienti di lavorazione e deposito) o di HACCP

18 (facendo inserire la ricerca del patogeno come punto critico in fase di ricevimento del latte da quegli allevamenti e/o imponendo anche la pastorizzazione obbligatoria) d) Procederà all attivazione del sistema di allarme rapido ex art. 50 R eg CE 178/02, ex Intesa Stato-Regioni del 13/11/2008, ex DGRC 20/11/2009 n. 1745, effettuando la notifica di allerta di cui agli stessi artt. 4 per la partita oggetto di campionamento. e) Imporrà la sospensione dell esportazione dei prodotti 1.5. MODELLI DA UTILIZZARE Come in ogni altro tipo di ispezione, dovrà essere compilato il Mod. 5 con l attribuzione del punteggio delle non conformità eventualmente riscontrate ed il Mod 2 per i campioni batteriologici. Il controllo dovrà essere poi inserito nel sistema informatico G.I.S.A ATTREZZATURE NECESSARIE I Servizi Veterinari si forniranno di tutte le attrezzature necessarie al campionamento batteriologico LABORATORIO UFFICIALE I laboratori di riferimento sono quelli dell I.Z.S. del Mezzogiorno DURATA Il piano si concluderà il 31/12/ COSTI E I BENEFICI I costi sono coperti dalla quota indistinta del Fondo Sanitario Nazionale erogata alle AASSLL ed all IZSM per le attività istituzionali. I benefici sono legati alla possibilità per le imprese campane di esportare verso gli USA ASL AV ASL BN 2. PROGRAMMAZIONE ASL CE ASL NA 1 centro Tabella 1 ASL NA 2 nord ASL NA 3 sud ASL SA TOT VERIFICA Alla fine dell anno, il presente piano sarà sottoposto a verifica da parte dell ORSA che curerà la redazione delle risultanze e le inserirà nella relazione annuale. Se ritenuto utile, sarà data opportuna informazione circa le risultanze del Piano alle Autorità locali, alle organizzazioni di categoria ed agli organi di informazione. L ORSA analizzerà l attuazione del piano a livello regionale ed i dati utili per l analisi del rischio allo scopo di verificare se: gli scopi siano stati raggiunti; si rende necessaria la sua prosecuzione; sia necessario apportare modifiche;

19 Piano_C16_PIANO DI MONITORAGGIO DEI CENTRI RACCOLTA SPERMA ADIBITI AGLI SCAMBI COMUNITARI ED ALLE ESPORTAZIONI PIANIFICAZIONE La Legge 15 ge nnaio 1991, n. 30, r elativa alla "Disciplina della riproduzione animale", le successive modifiche ed integrazioni disposte con la Legge 3 agosto 1999 n. 280, il regolamento di attuazione D.M. 19 l uglio 2000, n. 403, e d il Decreto del Ministro delle Politiche Agricole e Forestali 12 febbraio 2001 pubblicato sulla GU del 19/3/2001, n. 65, stabiliscono i criteri generali e gli aspetti organizzativi cui devono fare riferimento le attività relativa alla riproduzione animale per le specie bovina, bufalina, suina, ovina, caprina ed equina. 1.1 SCOPI Lo scopo del presente piano è quello di verificare la regolare applicazione della Disciplina sulla riproduzione animale (L30/91, L280/99, DM 403/00, D.L.vo 132/2005) 1.2 COMPETENZE SPECIFICHE E RISORSE UMANE L esecuzione del Piano è affidato all Assessorato all Agricoltura ed all Assessorato alla Sanità. Per i controlli sanitari l Assessorato alla Sanità si avvale dei Servizi veterinari delle ASL. 1.3 ASPETTI DA SOTTOPORRE A VERIFICA Il Piano si applica ai centri di raccolta dello sperma destinato agli scambi intracomunitari ed alle esportazioni Sono affidati all Assessorato all Agricoltura i compiti specifici in materia di: A. rilascio, revoca e sospensione delle autorizzazioni B. vigilanza sulla regolare applicazione della normativa Sono, invece, effettuati dai Servizi Veterinari competenti per territorio, i seguenti controlli: per gli accertamenti annuali dello stato sanitario dei riproduttori impiegati per la produzione di sperma per verificare l'assenza di malattie infettive e diffusive per la verifica della documentazione comprovante la regolarità delle autorizzazioni possedute, sui requisiti ed obblighi previsti dalla normativa vigente per i riproduttori utilizzati 1.4 ISTRUZIONI OPERATIVE I Servizi Veterinari competenti, annualmente, procedono alla visita ed agli accertamenti dello stato sanitario dei riproduttori impiegati nei Centri di produzione e nei Centri di Produzione e Recapiti di materiale seminale, al fine di verificare l'assenza di malattie infettive e diffusive, ai sensi di quanto previsto dalla normativa vigente. I controlli ispettivi saranno visivi, documentali e di laboratorio. 1.5 MODELLI DA UTILIZZARE Come in ogni altro tipo di ispezione, dovrà essere compilato il Mod. 5 con l attribuzione del punteggio delle non conformità eventualmente riscontrate. Il controllo dovrà essere poi inserito nel sistema informatico G.I.S.A ATTREZZATURE NECESSARIE E necessaria la dotazione per prelievi ematici e tamponi uretrali e vaginali

20 1.7 LABORATORIO DI RIFERIMENTO I laboratori di riferimento sono quelli dell Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno accreditati per l esecuzione delle prove. 1.8 DURATA Il Piano si concluderà il 31/12/ COSTI E BENEFICI I costi sono coperti dalla quota indistinta del Fondo Sanitario Nazionale erogata alle AASSLL ed all IZSM per le attività istituzionali. La previsione dei benefici economici del Piano sono relativi alla probabile riduzione dei costi dovuti all invio di sperma di stalloni non idonei Tabella 1 programmazione annuale dei controlli ASL AV ASL BN ASL CE 2 PROGRAMMAZIONE ASL NA1 ASL NA2 Nord ASL NaA3 Sud ASL SA TOT 3. VERIFICA A fine anno, il presente piano è sottoposto a verifica da parte dell ORSA che cura la redazione delle risultanze e le inserisce nella relazione annuale del PRI. Se ritenuto utile, sarà data opportuna informazione circa le risultanze del Piano alle Autorità locali, alle organizzazioni di categoria ed agli organi di informazione. L ORSA analizza l attuazione del piano a livello regionale ed i dati utili per l analisi del rischio allo scopo di verificare se: gli scopi sono stati raggiunti si rende necessaria la sua prosecuzione è necessario apportare modifiche

21 Piano_C17_PIANO DI MONITORAGGIO DELLE STAZIONI DI FECONDAZIONE PUBBLICA, DEI CENTRI DI PRODUZIONE DI MATERIALE SEMINALE, DEI GRUPPI DI RACCOLTA EMBRIONI, DEI GRUPPI DI PRODUZIONE EMBRIONI E DEI RECAPITI E ACCERTAMENTI SANITARI DEI RIPRODUTTORI MASCHI E NEGLI ALLEVAMENTI SUINICOLI CON FECONDAZIONE ARTIFICIALE PIANIFICAZIONE La Legge 15 gennaio 1991, n. 30, relativa alla "Disciplina della riproduzione animale", le successive modifiche ed integrazioni disposte con la Legge 3 agosto 1999 n. 280, il regolamento di attuazione D.M. 19 luglio 2000, n. 403, ed il Decreto del Ministro delle Politiche Agricole e Forestali 12 febbraio 2001 pubblicato sulla GU del 19/3/2001, n. 65, stabiliscono i criteri generali e gli aspetti organizzativi cui devono fare riferimento le attività relativa alla riproduzione animale per le specie bovina, bufalina, suina, ovina, caprina ed equina. Il piano verte sull ispezione delle strutture autorizzate allo svolgimento di una delle attività rientranti nel campo della riproduzione animale. 1.1 SCOPI Controllo della regolare applicazione della Disciplina sulla riproduzione animale (L30/91, L280/99, DM 403/00, D.L.vo 132/2005) Il piano ha i seguenti scopi: 1. Verifica del rispetto dei requisiti igienico-sanitari delle strutture 2. rispetto del benessere animale dei soggetti ospitati 3. verifica dello stato sanitario dei riproduttori maschi 1.2 COMPETENZE SPECIFICHE E RISORSE UMANE L esecuzione del Piano è affidato all Assessorato all Agricoltura ed all Assessorato alla Sanità. Sono affidati all Assessorato all Agricoltura i compiti specifici in materia di: A. rilascio, revoca e sospensione delle autorizzazioni - stazioni di monta pubblica e/o privata - centri di produzione di materiale seminale fresco, refrigerato e congelato - stazioni di inseminazione artificiale pubblica per gli equini - centri di produzione embrioni - gruppi di raccolta embrioni - recapiti B. vigilanza sulla regolare applicazione della normativa in materia di: - Certificati d'intervento Fecondativo ed Embrionale (CIF e CIE); - controllo delle Stazioni di fecondazione e dei relativi riproduttori (specie Bovina, Bufalina ed Equina); - controllo dei Centri di Produzione e Recapiti di seme; - controllo dei Centri di Produzione e Gruppi di Raccolta di Embrioni ed Oociti; - controllo degli allevamenti suinicoli che praticano inseminazione artificiale; - controllo degli Operatori che praticano attività di fecondazione artificiale; - controllo sull'obbligo di distruzione di materiale seminale ed embrionale difforme; - controlli di qualità. Sono, invece, effettuati dai Servizi Veterinari competenti per territorio, i seguenti controlli: per gli accertamenti annuali dello stato sanitario dei riproduttori impiegati nella fecondazione, al fine di verificare l'assenza di malattie infettive e diffusive

22 per la verifica del mantenimento dei requisiti, in materia di igiene e sanità animale, previsti per le stazioni di monta naturale ed inseminazione artificiale, ai sensi di quanto previsto dalla normativa vigente. per la verifica della documentazione comprovante la regolarità delle autorizzazioni possedute, sui requisiti ed obblighi previsti dalla normativa vigente per le stazioni di monta pubblica ed i riproduttori utilizzati, sull'effettivo rilascio dei previsti certificati d'intervento fecondativo, da parte dei gestori, per tutte le fattrici fecondate presso le stazioni di monta o d'inseminazione artificiale. per la verifica del rispetto delle norme previste in tema di autorizzazioni, nonché sull'effettivo rilascio dei CIF per le fattrici vendute gravide nelle aziende che effettuano la monta naturale privata con riproduttori della specie Equina. Durante l attuazione del piano possono essere coinvolte altre Autorità che implementano l efficacia e l efficienza dei controlli ufficiali. 1.3 ASPETTI DA SOTTOPORRE A VERIFICA Il Piano si applica: A. alle strutture della riproduzione animale di seguito elencate: stazione di monta naturale pubblica ; stazione di inseminazione artificiale equina; centro di produzione dello sperma; centro di raccolta dello sperma; gruppo di raccolta embrioni ; centro di produzione di embrioni ed oociti; centro genetico; recapito; centro di magazzinaggio dello sperma; allevamenti; B. ad altre strutture della riproduzione animale ( aziende suinicole che praticano IA su scrofe aziendali con materiale seminale di verri aziendali). C. a tutte le attività che hanno attinenza con la riproduzione animale ( monta naturale, inseminazione artificiale e impianto embrionale in aziende zootecniche) Pertanto il piano è suddiviso in: sottopiano a : Stazione di fecondazione pubblica sottopiano b : Centri di monta pubblica e privata sottopiano c : Recapiti sottopiano d : Centro di produzione materiale seminale sottopiano e : Gruppi raccolta embrioni sottopiano f : Centri produzione embrioni sottopiano g : Allev.ti suinicoli che praticano I.A. in ambito aziendale

23 1.4 ISTRUZIONI OPERATIVE Controllo dei Centri di Produzione e Recapiti di materiale seminale. I Servizi Veterinari competenti, annualmente, procedono alla visita ed agli accertamenti dello stato sanitario dei riproduttori impiegati nei Centri di produzione, al fine di verificare l'assenza di malattie infettive e diffusive, ai sensi di quanto previsto dalla normativa vigente. Controllo dei Centri di Produzione e Gruppi di Raccolta di Embrioni ed Oociti. Tali controlli verteranno sulla verifica delle autorizzazioni possedute, sul rispetto degli obblighi e dei requisiti previsti dalla normativa vigente per gli impianti adibiti alla raccolta e produzione di embrioni ed oociti. Controllo degli allevamenti suinicoli che praticano inseminazione artificiale. Tali controlli verteranno sulla verifica del rispetto degli obblighi e dei requisiti previsti dalla normativa vigente per gli impianti adibiti all'inseminazione artificiale negli allevamenti suinicoli. Controllo degli Operatori che praticano attività di inseminazione artificiale. I controlli sulle regolari abilitazioni degli Operatori che praticano attività di inseminazione artificiale (veterinari ed altri operatori) sono effettuati dai Servizi Veterinari competenti per territorio, a seguito della richiesta di iscrizione nell'apposito elenco regionale da parte degli interessati. Successive verifiche saranno effettuate, a campione, ogni qual volta i competenti Servizi veterinari intendano intervenire per sospette inadempienze agli obblighi previsti dalla normativa in materia. Controllo sull'obbligo di distruzione di materiale seminale ed embrionale difforme. I controlli sull'obbligo di distruzione di materiale seminale ed embrionale difforme, previsti dall'articolo 39 del regolamento, sono eseguiti rispettivamente: in allevamento dai Servizi Veterinari competenti per territorio, a seguito della comunicazione da parte degli allevamenti e/o aziende agricole interessati. Gli stessi Servizi Veterinari competenti ne attesteranno l'avvenuta distruzione. nei Centri di Produzione e Gruppi di Raccolta di Embrioni ed Oociti dalle Aziende ULSS - Servizi Veterinari - competenti per territorio, a seguito della comunicazione da parte degli allevamenti e/o aziende agricole interessati. Gli stessi Servizi Veterinari competenti ne attesteranno l'avvenuta distruzione. La normativa nazionale stabilisce che ogni struttura sia sottoposta ad ispezione almeno una o più volte a seconda della tipologia. La sottostante tabella illustra le frequenze delle ispezioni da attuarsi annualmente per ogni tipologia:

24 Gennaio Stazione di fecondazione pubblica Centri di monta pubblica e privata Recapiti Centro di produzione materiale seminale Gruppi raccolta embrioni Centri produzione embrioni Allev.ti suinicoli che praticano I.A. in ambito aziendale Febbraio Marzo Aprile Maggio Giugno Luglio Settembre Ottobre Novembre Dicembre Per quanto riguarda il controllo sanitario dei riproduttori maschi, i prelievi vengono effettuati su richiesta di parte e pertanto possono essere programmati solo in base ai dati storici. 1.5 MODELLI DA UTILIZZARE Come in ogni altro tipo di ispezione, dovrà essere compilato il Mod. 5 con l attribuzione del punteggio delle non conformità eventualmente riscontrate. Per i prelievi dovrà essere utilizzato il Mod 22. Il controllo dovrà essere poi inserito nel sistema informatico G.I.S.A.. I controlli ispettivi saranno visivi, documentali e di laboratorio. 1.6 ATTREZZATURE NECESSARIE E necessaria la dotazione di prelievi ematici, tamponi uretrali e vaginali 1.7 LABORATORIO UFFICIALE I laboratori di riferimento sono quelli dell Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno accreditati per l esecuzione delle prove. Le ispezioni necessitano del materiale atto ai prelievi ematici, e prelievo seme. 1.8 DURATA

25 Il Piano si concluderà il 31/12/ COSTI E I BENEFICI I costi sono coperti dalla quota indistinta del Fondo Sanitario Nazionale erogata alle AASSLL ed all IZSM per le attività istituzionali. Per quanto riguarda i benefici, tale piano rileverà la presenza di strutture non conformi alla normativa nazionale e comunitaria escludendoli dalle strutture autorizzate; inoltre il controllo sanitario dei riproduttori porterà alla loro esclusione dall attività di riproduzione qualora affetti da malattie trasmissibili, evitando la loro diffusione 2 PROGRAMMAZIONE Tabella 1 programmazione annuale dei controlli ASL AV ASL BN ASL CE ASL NA1 ASL NA2 Nord ASL NaA3 Sud ASL SA TOTALE TOT 3. VERIFICA A fine anno, il presente piano è sottoposto a verifica da parte dell ORSA che cura la redazione delle risultanze e le inserisce nella relazione annuale del PRI. Se ritenuto utile, sarà data opportuna informazione circa le risultanze del Piano alle Autorità locali, alle organizzazioni di categoria ed agli organi di informazione. L ORSA analizza l attuazione del piano a livello regionale ed i dati utili per l analisi del rischio allo scopo di verificare se: gli scopi sono stati raggiunti si rende necessaria la sua prosecuzione è necessario apportare modifiche

26 Piano_C18_PIANO DI MONITORAGGIO DEI REQUISITI DEI MOLLUSCHI BIVALVI VIVI (MBV) NELLE ZONE DI PRODUZIONE, STABULAZIONE E BANCHI NATURALI 1. PIANIFICAZIONE Il controllo della salubrità dei Molluschi Bivalvi Vivi (MBV) assume una notevole importanza in Campania, nella quale ampi tratti del litorale sono utilizzati per la produzione e raccolta e la commercializzazione degli stessi è rilevante, come testimoniano i dati sul consumo pro-capite regionale che sono tra i più elevati nella media nazionale. Il consumo di molluschi raccolti in acque non classificate o precluse costituisce un rischio elevato per la salute del cittadino. Il presente piano è disciplinato da norme comunitarie (Reg CE 852/04, 854/04) e dalle linee guida nazionali approvate con delibera di Giunta Regionale n. 229/2011, le cui istruzioni operative sono state modificate dal decreto dirigenziale n. 217/ SCOPI Definire le modalità operative per la classificazione di zone di produzione e delle zone di stabulazione di molluschi bivalvi. Verificare il mantenimento dei requisiti microbiologici, chimici e biotossicologici delle zone di produzione e delle zone di stabulazione di molluschi bivalvi. 1.2 COMPETENZE SPECIFICHE E RISORSE UMANE Il piano è attuato dai Servizi Veterinari delle AA.SS.LL. costiere. Nel corso dell attuazione del piano possono essere coinvolte altre Autorità per implementare l efficacia e l efficienza dei controlli ufficiali. 1.3 ASPETTI DA SOTTOPORRE A VERIFICA Per l esecuzione dei controlli sono utilizzate imbarcazioni degli OSA che li metteranno a disposizione dell A.C.. Il piano prevede il prelievo di campioni la cui frequenza e ricerca è stabilita dalle Linee Guida approvate con Decreto Dirigenziale n. 217 del 13/12/13 che si riporta di seguito. I controlli per la classificazione di nuove zone di produzione e di nuove zone di stabulazione sono effettuati a seguito di specifica istanza dell OSA interessato. 1.4 ISTRUZIONI OPERATIVE Le istruzioni operative sono contenute nella delibera di Giunta Regionale n. 229/2011, e nel decreto dirigenziale n. 217/ MODELLI DA UTILIZZARE Alla conclusione di ogni controllo, il personale che lo ha eseguito deve compilare il modello di ispezione denominato Mod. 5. Il controllo dovrà essere poi inserito nel sistema informatico G.I.S.A. Per il campionamento dei molluschi deve essere utilizzato il Mod ATTREZZATURE NECESSARIE E necessaria la dotazione per campionamenti batteriologici e chimici Pagina 1 di 48