Aggiornamento e conservazione del Catasto: approfondimenti

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1 Aggiornamento e conservazione del Catasto: approfondimenti 1. Le operazioni relative al tipo di frazionamento 2. Le operazioni relative al tipo mappale 3. La rettifica degli errori - 1 / L6 -

2 1. Le operazioni relative al tipo di frazionamento Le operazioni necessarie per la stesura di un tipo di frazionamento si presentano piuttosto articolate; nel seguito esse verranno indicate con gli elementi fondamentali che le contraddistinguono. A - OPERAZIONI PRELIMINARI E DI RILIEVO A1. Definizione dell incarico Il tecnico libero professionista deve trattare con il committente le modalità di assunzione dell incarico ed in particolare deve esaminare se sia necessario risolvere eventuali incertezze sulla posizione di preesistenti confini del fondo e se quindi sia il caso di interpellare i possessori confinanti. In una situazione di questo tipo occorre fare distinzione fra l incarico di frazionamento e quello preliminare di verifica e controllo dei confini preesistenti. In caso di situazioni controverse e comunque per utilità generale è consigliabile prendere in visione eventuali tipi di aggiornamento precedenti relativi all oggetto del frazionamento. Se non è richiesto dalle parti il rilievo dei confini, il committente deve informarle che il tipo di frazionamento potrà essere interamente eseguito sulla base delle superfici catastali 1, indicando il grado di imprecisione di tali superfici; in questo caso la partizione sarà definita a corpo. Se invece si vuole effettuare una partizione a misura, il tipo di frazionamento dovrà fungere da tipo particellare e contenere anche l indicazione degli elementi del rilievo utilizzato per il calcolo delle superfici reali. Il professionista può chiedere la lettera d incarico al competente Ufficio provinciale dell Agenzia del Territorio. 1 Secondo i metodi visti nel corso delle esercitazioni. - 2 / L6 -

3 A2. Richiesta agli uffici dell Agenzia del Territorio dei documenti necessari Definito l incarico, il perito deve far richiesta agli Uffici dell Agenzia del Territorio della Provincia di competenza dei documenti necessari per la redazione del tipo di frazionamento. In particolare dev essere richiesto l estratto della mappa particellare relativo alle particelle da frazionare, con particolare attenzione al livello di aggiornamento e alla presenza di particolari topocartografici utili per un inquadramento locale del rilievo. L Ufficio rilascia estratti autenticati delle mappe o copioni di interi fogli di mappa, con le caratteristiche censuarie delle particelle richieste. Occorre poi provvedere al reperimento di informazioni relative ai punti fiduciali (PF) da utilizzare. A questo scopo alcune indicazioni sono stampate a tergo dell estratto rilasciato dall Ufficio dell A.T., altre sono desumibili dalla consultazione di appositi fascicoli e monografie presso gli Uffici stessi, altre ancora sono ricavabili da precedenti tipi di aggiornamento. Sono infine disponibili anche archivi magnetici dei PF di una Provincia distribuiti dai Collegi degli Ordini Professionali, oltre ai file TAF (Tabella Attuale dei Punti Fiduciali), DIS (Mutue Distanze tra i punti fiduciali) e MON (Monografie dei punti fiduciali), scaricabili dal sito dell Agenzia del Territorio. A3. Ricognizione e sopralluogo La ricognizione in sito, che deve essere effettuata per quanto possibile in presenza delle parti, è indispensabile soprattutto nei casi in cui le linee dividenti siano state stabilite a priori dalle parti stesse o quando debbano essere chiariti i criteri 2 per effettuare la partizione. 2 Ad esempio dividenti parallele o perpendicolari ad un confine esistente, dividenti lungo una determinata direzione, dividenti uscenti da un particolare punto (vertice della particella, punto appartenente al confine, punto interno, ecc ). - 3 / L6 -

4 Se il tecnico ha anche il compito di rilevare, sia pure parzialmente, i confini della particella da frazionare, deve farsi indicare dal possessore committente la precisa posizione dei confini e riportare la descrizione dei relativi manufatti (ad esempio asse del muro, ciglio del fosso, lato destro della mulattiera, ecc ) nel proprio elaborato e nell eventuale relazione per l ufficiale rogante (soprattutto in casi di contraddittorio fra le parti). In questa fase il professionista può anche verificare, utilizzando per confronto l estratto di mappa, l attendibilità e l utilizzabilità dei punti fiduciali. Se questi risultano inidonei o inutilizzabili ai fini del rilievo, il professionista può proporne la sostituzione all Ufficio dell Agenzia del Territorio tramite l apposito modello Allegato A. A4. Tracciamento in loco delle nuove linee dividenti Il tracciamento in loco delle linee dividenti, noto anche come picchettazione, ha lo scopo di collocare sul terreno le nuove linee dividenti secondo il volere delle parti e di materializzarle mediante termini provvisori (picchetti) o definitivi (tondini di ferro in basamenti di calcestruzzo gettati in opera). Un altra procedura può essere quella di effettuare in prima battuta il rilievo topografico di tutti i punti necessari per il frazionamento (compresi, almeno in parte, i confini del fondo ed escluse solo le nuove linee dividenti) e di individuare successivamente sul tipo di frazionamento le linee dividenti, mediante misure calcolate analiticamente sulla base delle misure rilevate sul posto. La picchettazione avviene alla fine delle operazioni, cioè alla consegna effettiva del tipo, o quando le parti volessero prendere visione dell oggetto dell operazione. A5. Rilievo topografico Il rilievo topografico deve avvenire nel rispetto delle norme catastali, avendo cura di riferire ad un unico schema l intero oggetto del rilievo, vale a dire tanto l oggetto dell aggiornamento quanto i punti fiduciali interessati, in modo che l uno e gli altri siano rigidamente collegati. - 4 / L6 -

5 Lo schema dev essere rigido e possibilmente autocontrollato. La rigidità dello schema è condizione necessaria, poiché si deve poter determinare e rideterminare la reciproca posizione di tutti i punti oggetto del rilievo, compresi i punti fiduciali, come se la loro posizione non fosse nota. È opportuno poi che almeno parte delle misure siano autocontrollate, in modo che il controllo non avvenga da elementi estranei al rilievo o dai punti fiduciali. Come indicato da circolari catastali, è richiesta anche la battitura di punti facoltativi, identificati dalle sigle PV (punti vertice, particolari topocartografici isolati) e PD (punti direzione, punti intermedi non distinguibili in mappa di una linea retta, preferibilmente di confine, materializzata sul terreno; vengono utilizzati per detereminare direzioni e orientamenti), estranei alla maglia fiduciale e da intendersi come integrativi di essa. Questi punti serviranno per una restituzione cartografica coerente e corretta col locale contesto della mappa, soprattutto per la rappresentazione dei confini del fondo. I punti vanno scelti nello stesso foglio a cui appartiene l oggetto primario del rilievo e possono essere: - alcuni vertici di contorno del fondo, - alcuni particolari di mappa circonvicini ritenuti idonei in funzione della loro natura, del loro numero e della loro ubicazione. La precisione delle misure e la geometria degli schemi devono essere tali da contenere gli errori nei limiti previsti dalla normativa catastale (Istruzione approvata in data 19/1/1988, priva di valore retroattivo 3 ), che indica le tolleranze valide per il collaudo da parte degli Uffici dell A.T. dei tipi di aggiornamento eseguiti con qualsiasi metodo e strumentazione. Indicata con d la distanza riportata nell elaborato professionale, si hanno le seguenti tolleranze t: - In zone urbane o di espansione urbanistica: t = 0,05 + (0,0013 d) m t = 0,45 m per d 300 m per d > 300 m 3 Per i tipi di aggiornamento effettuati prima della Circolare 2/88 si usano cioè le tolleranze precedentemente in vigore. - 5 / L6 -

6 - In zone extraurbane pianeggianti o parzialmente ondulate: t = 0,05 + (0,0016 d) m per d 300 m t = 0,55 m per d > 300 m - In zone extraurbane con terreno sfavorevole: t = 0,10 + (0,0020 d) m t = 0,70 m per d 300 m per d > 300 m B CALCOLI E RESTITUZIONE GRAFICA DEL RILIEVO B1. I calcoli e i controlli preliminari Per tutti i calcoli necessari all elaborazione delle misure di rilievo è ovviamente consigliato l utilizzo dei programmi informatici appositamente studiati ed in particolare il software Pregeo. La prima operazione da compiere è quella della compilazione del libretto delle misure ma, per evitare l introduzione di errori negli elaborati ufficiali è opportuno che il professionista, tramite l elaborazione e la grafica prevista dal programma Pregeo, controlli: - che gli scarti quadratici medi (s.q.m.) siano contenuti entro limiti accettabili; - che le distanze fra i punti fiduciali calcolate con le sole misure del rilievo corrispondano, entro i limiti delle tolleranze viste in precedenza, con quelle misurate in eventuali tipi di aggiornamento precedenti o, in assenza di questi ultimi, con quelle meno significative determinate tramite i PF desunti dalla TAF; - che gli errori di chiusura di eventuali poligonali rientrino nelle tolleranze ufficiali previste dalla normativa; - che il grafico del rilievo ottenuto da Pregeo sia corretto e sovrapponibile alla mappa; - che le differenze di superficie rientrino nelle tolleranze previste. A questo possono essere aggiunti confronti su base numerica delle misure riferite ai confini del fondo con quelle ottenibili da eventuali precedenti tipi di aggiornamento. - 6 / L6 -

7 B2. Restituzione cartografica del rilievo sull estratto di mappa Sebbene la normativa catastale non dia al riguardo direttive precise, è auspicabile, e a volte necessario per le esigenze dell utenza esterna, che la restituzione cartografica sia congruente con il locale contesto della mappa e in particolare con i confini del fondo oggetto di frazionamento. Per riduzione semplificata si intende la procedura frequentemente adottata dai professionisti ed accettata dagli Uffici dell A.T. per frazionamenti di piccola e media entità e consistente nella sovrapposizione manuale del grafico ottenuto da Pregeo all estratto di mappa. In tale sovrapposizione si deve fare in modo che le discordanze rimangano equamente ripartite fra i vari particolari topocartografici d appoggio, ad esclusione di quelli notevolmente discordanti. Gli elementi da privilegiare per la sovrapposizione sono: - i confini del fondo; - gli immediati riferimenti topocartografici circonvicini, ossia i punti PV e PD precedentemente accennati. Questi sono molto importanti perché producono la restituzione di coerenza cartografica locale migliore possibile e tendono a minimizzare le differenze tra la restituzione cartografica del professionista e quella che farà l Ufficio dell A.T., visto che anche quest ultima è basata preferibilmente sui punti PV e PD. Sono invece da evitare, per la restituzione cartografica, i punti fiduciali, a causa dell insufficiente attendibilità delle coordinate fornite dalle TAF. In alternativa alla riduzione semplificata vengono effettuate, in caso di rilievi vasti o di fogli di mappa privi di sufficienti punti di inquadramento topocartografico, restituzioni basate sull uso delle coordinate tramite metodi grafici, metodi grafo-numerici e metodi analitici. Questi ultimi sono particolarmente indicati per il Catasto numerico. Con la versione 8.00 di Pregeo, inoltre, è possibile intervenire sull estratto di mappa (EDM) direttamente dal programma, grazie alle funzionalità di gestione dell estratto mappa, che permettono di: - caricare un estratto mappa in Pregeo; - 7 / L6 -

8 - produrre l aggiornamento dell EDM (produzione autoallestito); - associare l EDM al libretto delle misure; - produrre uno stralcio di EDM; - stendere una proposta di aggiornamento; - confermare la proposta di aggiornamento. B3. Definizione e calcolo delle superfici nominali e reali Come visto in precedenza, la superficie nominale o catastale è quella indicata negli atti catastali ed è stata determinata durante la fase di formazione ed eventualmente variata in fase di conservazione. Sono nominali anche le superfici derivate da un frazionamento e determinate per via grafica o per differenza. La superficie reale di un fondo, invece, è determinata analiticamente, con gli opportuni calcoli numerici, direttamente dalle misure prese sul terreno ed estese all intero perimetro del confine, materializzato con accertata o presunta correttezza. La normativa non specifica se come superficie reale debba essere intesa quella topometrica (cioè riferita all orizzonte), quella topografica (riferita al geoide) o quella cartografica (riferita al piano della rappresentazione cartografica utilizzata); la definizione data poco sopra ha caratteristiche topometriche, in quanto all utenza esterna interessa proprio la superficie misurabile al livello del terreno. Con l introduzione del Catasto numerico, tuttavia, la superficie utilizzata sarà probabilmente quella cartografica. Talvolta, quando si presume che le recinzioni rilevate non siano ovunque collocate sul virtuale confine di proprietà, la superficie reale non può essere considerata e definita tale, ma superficie di fatto o utile. Questo caso è molto frequente quando un confine è costituito da strade, presso le quali le recinzioni possono essere arretrate rispetto al confine vero. Infine si parla di superficie calcolata nei Comuni dove sia già attivo il Catasto numerico: essa è ottenuta automaticamente sulla base delle coordinate numerizzate dei vertici delle particelle. La superficie calcolata, di natura cartografica catastale, compare a tergo degli estratti di mappa e non deve essere utilizzata se non per esigenze di controllo. - 8 / L6 -

9 In passato il tipo di frazionamento era eseguito esclusivamente sulla base delle superfici nominali e spesso anche le superfici delle particelle derivate che fossero state calcolate analiticamente venivano compensate, cioè alterate, per evitare che la differenza tra superficie reale e superficie nominale della particella originaria rimanesse tutta accumulata in poche particelle derivate. Come risultato si ha l impossibilità di conoscere la vera natura e precisione di una superficie nominale derivata con un vecchio tipo di frazionamento. Ora però, a seguito della circolare 11/1988, nei tipi di aggiornamento le superfici reali e nominali vengono specificate rispettivamente tramite le sigle SR e SN. La prima delle due compare anche negli atti catastali. L utilizzo di una o l altra delle due superfici dipende dalle situazioni in cui ci si trova e precisamente: - Se il perimetro del fondo è stato rilevato solo parzialmente, il bilancio delle superfici delle particelle derivate va effettuato sulla base della superficie nominale delle particelle originarie. La precisione delle dividenti introdotte dovrà essere verificata in modo che sia congruente con i confini del fondo e con idonei particolari topografici circostanti. Se però tra le particelle derivate dovessero essere presenti particelle integralmente rilevate nei loro contorni, per esse dovrà essere calcolata la superficie reale e la differenza tra la superficie nominale originaria e la somma delle superfici reali dovrà essere ripartita tra le particelle derivate. La ripartizione viene effettuata in proporzione diretta alle superfici determinate graficamente. - Se il perimetro del fondo (e ovviamente di tutte le particelle derivate) è stato rilevato integralmente, la ripartizione delle superfici verrà fatta esclusivamente sulla base della superficie reale. Come conseguenza di quest operazione si ha la variazione negli atti catastali della superficie nominale della particella originaria. Se però negli atti la precedente superficie è accompagnata dalla sigla SR, le superfici derivate dovranno essere bilanciate sulla base della superficie precedente. In entrambi i casi la variazione non deve eccedere le tolleranze previste. In ogni caso, comunque, le variazioni di superficie devono essere valutate insieme alla committenza e preferibilmente facendo riferimento a precedenti atti traslativi. - 9 / L6 -

10 C ALLESTIMENTO DEGLI ELABORATI A seconda della versione di Pregeo che si ha a disposizione, con un unico tipo di frazionamento è possibile frazionare un notevole numero di particelle, anche appartenenti a proprietari differenti, purchè siano ubicati nello stesso Comune censuario, anche se sono prevedibili diverse stipulazioni in tempi distinti. Gli elaborati devono essere eseguiti esclusivamente sulla base di misure prese sul posto, mai tramite misure prese sulla mappa o di natura cartografica generale. Fanno parte del tipo di frazionamento, che deve essere redatto sul modello 51: - l estratto di mappa aggiornato; - lo schema del rilievo; - il libretto delle misure (con il dischetto relativo); - il mod. 51 F TP e/o il modello integrato; - la relazione tecnica. Questi documenti devono essere allegati al mod. 51, preferibilmente fisicamente uniti ad esso. C1. Estratto di mappa aggiornato L estratto di mappa dev essere richiesto all Ufficio provinciale dell Agenzia del Territorio e non deve essere anteriore a 6 mesi dalla data di redazione del tipo di frazionamento. Esso può essere riprodotto direttamente sul mod. 51 o ad esso fisicamente congiunto o allegato. Nell estratto di mappa vanno indicati in rosso gli oggetti primari dell aggiornamento e in nero le preesistenti linee di mappa, anche nel caso in cui fossero state rideterminate col nuovo rilievo. Non è necessariamente richiesta la presenza dei punti fiduciali e possono essere omessi anche i numeri identificativi dei punti rilevati e le misure del rilievo, perché riportate altrove. Deve essere presente, sempre in rosso, l identificazione definitiva o provvisoria delle particelle derivate dal frazionamento. L identificazione provvisoria è effettuata associando - 10 / L6 -

11 al numero della particella originaria un subalterno letterale (a, b, c,, z, aa, ab, ), quella definitiva mediante nuovi numeri di mappa. Per facilitare il disegno da parte dell Ufficio è opportuno evidenziare a quali particolari di mappa si riferiscono i punti PD e PV utilizzati. Esempio di estratto di mappa con identificazione provvisoria delle particelle derivate. Come già detto in precedenza, Pregeo 8 permette la gestione di un estratto mappa digitale, caricando l immagine dell EDM come raster di sfondo e intervenendo su di essa con elementi vettoriali che possono essere tradotti in righe del libretto delle misure. C2. Schema del rilievo Lo schema del rilievo rappresenta alla scala opportuna (in genere inferiore all 1:500 suggerito dalla normativa) gli schemi di inquadramento del rilievo (in particolare il collegamento dei punti fiduciali) e la configurazione dell oggetto dell aggiornamento. Esso non deve contenere misure ed è meglio che non sia sovrapposto all estratto di mappa. Può presentare ai margini delle dimostrazioni grafiche (eventualmente corredate di misure non riportabili nel libretto delle misure) degli artifici usati in fase di rilievo e che non siano - 11 / L6 -

12 direttamente desumibili dallo schema stesso. Devono essere ben distinti gli elementi misurati sul terreno e quelli calcolati, affinchè l Ufficio dell A.T. possa valutare correttamente la qualità del rilievo in fase di collaudo. Nello schema del rilievo dev essere adottata la seguente simbologia: Per i punti fiduciali nn rappresenta il numero d ordine del PF adottato dall Ufficio all interno del foglio di mappa interessato dall aggiornamento geometrico. Se si utilizzano punti fiduciali esterni al foglio di lavoro si usa il simbolo PF nn/fffa, dove fff indica il foglio di appartenenza e a la lettera indicativa dell eventuale allegato del foglio (si usa 0 zero se non ci sono allegati). Se addirittura il punto fiduciale appartiene ad un Comune diverso da quello di lavoro, il codice di tale Comune compare come cccc nel simbolo PF nn/fffa/cccc / L6 -

13 Esempio di schema di rilievo. C3. Libretto delle misure Il libretto delle misure è costituito da un prospetto contenente, in forma codificata, tutte le misure del rilievo. Il carattere codificato del libretto delle misure lo distingue dal libretto di campagna, che è il registro delle misure effettuate nel corso del rilievo. Durante la codifica e il passaggio dei dati dal libretto di campagna al libretto delle misure occorre seguire le specifiche sotto riportate: - misure angolari in gradi centesimali; - misure lineari in metri; - misure lineari ridotte all orizzonte (non al geoide o al piano della rappresentazione cartografica). La codifica prevista per il libretto delle misure ha lo scopo di favorire la meccanizzazione delle operazioni: dalla sequenza degli elementi riportati in questo elaborato, un operatore meccanografico del Catasto, non necessariamente esperto di cartografia e senza guardare alcuna figura, deve poter ricostruire automaticamente l oggetto del rilievo (PF compresi) e calcolarne le coordinate / L6 -

14 Sempre per facilitare queste operazioni è necessario che venga redatto un libretto delle misure per ogni foglio di mappa interessato dal frazionamento. Il libretto delle misure è organizzato in una serie di dieci righe di informazione strutturate a loro volta in campi. Ogni campo è riservato ad un informazione specifica; in particolare il primo campo di ogni riga indica, con un numero da 0 a 9, la riga in esame e quindi il tipo di informazione riportato. Si rimanda alla dispensa relativa a Pregeo 8.00 per una descrizione dettagliata delle righe del libretto delle misure; qui sotto, invece, è presentato un elenco schematico dell informazione contenuta da ciascuna riga. RIGA INFORMAZIONE 0 Aggiornamento dei dati identificativi del tipo 9 Quota, Est media e precisione lineare 1 Dati della stazione celerimetrica oppure Vertice iniziale baseline GPS 2 Osservazione celerimetrica oppure Vertice finale baseline GPS 3 Poligonale topografica 4 Origine/riferimento di allineamento oppure Livellamento dal mezzo 5 Progressiva e squadro oppure Osservazione diretta di dislivello 6 Commento 7 Oggetto catastale (linea o punto isolato) 8 Punti fiduciali plano-altimetrici e punti utente Si ricordi inoltre che: - Si definisce con il termine nome la sigla numerica o alfanumerica identificativa di una stazione o di un punto. Per i punti generatori o di dettaglio si usano sigle numeriche con al massimo cinque caratteri, per i punti fiduciali, invece, si adotta la simbologia vista per lo schema del rilievo. I punti iperdeterminati vanno identificati con il primo nome utilizzato / L6 -

15 - Nel campo materializzazione del punto può essere riportata la descrizione del manufatto o del contrassegno che materializzano il punto al momento del rilievo, eventualmente con l utilizzo di abbreviazioni prestabilite 4. - Il corretto ordine di compilazione del libretto è, indicando i numeri delle righe: 0 9 (6) Le righe 6 sono righe di commento e possono essere collocate ovunque nel libretto dopo la riga 9. Alcune righe di commento, però, sono espressamente richieste dopo l inserimento di righe particolari, come nel caso dell inserimento della riga 1 per il vertice iniziale di una baseline GPS, che comporta che tale riga sia seguita da una riga di tipo 6 (riga 6 in versione Informazioni GPS ). - Con la verisone 8.00 di Pregeo, la struttura e il contenuto informativo delle righe del libretto sono diventati più complessi; per questo motivo uno stesso tipo di riga può avere più versioni: la riga 2, ad esempio, viene utilizzata sia per il rilievo celerimetrico che per il rilievo GPS. Una versione, poi, può avere a sua volta delle sottoversioni: la stessa riga 2, per completare l esempio precedente, prevede tre sottoversioni (direzione azimutale con distanza ridotta all orizzonte; azimutale, zenitale e distanza inclinata; azimutale, zenitale, distanza inclinata e altezza di mira) per il rilievo celerimetrico e due sottoversioni (con matrice di covarianza; con matrice dei cofattori) per il rilievo GPS. C4. Modello 51 F TP e/o modello integrato Il modello 51 F TP è parte integrante del mod. 51, sebbene sia un allegato staccato costituito da tre parti da compilare contemporaneamente. In questo modello vanno riportati i risultati del frazionamento, ossia: - il foglio della mappa in cui è avvenuto il frazionamento (colonna 1); - l elenco di tutte le particelle originarie e derivate dal frazionamento, individuate con la stessa simbologia, provvisoria (colonne 2 e 3) o definitiva (colonne 4 e 5) utilizzata nell estratto di mappa aggiornato; 4 Le abbreviazioni ammesse sono: cs = come sopra, sf = spigolo di fabbricato, pl = picchetto in legno, pf = picchetto in ferro, pa = punto ausiliario non stabilmente materializzato / L6 -

16 - la superficie, nominale o reale a seconda dei casi 5, delle particelle originarie e derivate (colonna 7), con la corrispondente specifica SR o SN (a margine della colonna 10 6 ); - i redditi dominicale (colonna 8) e agrario (colonna 9) delle particelle. Il modello integrato o censuario è stato introdotto con la versione 7.00 di Pregeo e serve per definire automaticamente la parte censuaria del frazionamento. Pur essendo nato come elaborato aggiuntivo del mod. 51 F TP, questo modello viene utilizzato da alcuni Uffici provinciali in alternativa al 51 F TP, corredato di una visura a stampa con i redditi delle particelle derivate, altrimenti non previsti nel modello integrato. Un fac simile del modello 51 F TP è disponibile sul sito dell Agenzia del Territorio alla pagina C5. Relazione tecnica La relazione tecnica serve per indicare le eventuali difficoltà e i possibili impedimenti che possono giustificare la non integrale osservanza della normativa catastale sul rilievo di aggiornamento, dimostrando le precauzioni adottate per rendere accettabili le deroghe. Se non si hanno osservazioni da riportare, la relazione tecnica va consegnata con la dicitura: Nessuna osservazione particolare da segnalare. C6. Elaborati facoltativi Il professionista può consegnare, a completamento e integrazione del tipo di frazionamento, alcuni elaborati facoltativi, tra i quali: - monografie di particolari topografici, - tabulato delle coordinate, - altri elaborati quali grafici esplicativi, schizzi, riferimenti topometrici, monografie, al fine di ottenere maggiore completezza e chiarezza. 5 Cfr. Parte 1 B3. 6 Nel modello integrato le sigle SR e SN vanno inserite nella colonna / L6 -

17 C7. Disposizioni conclusive Una volta ultimato, il modello 51, completo di tutti gli elaborati ad esso allegati, deve essere consegnato, per la sua approvazione definitiva, al competente Ufficio provinciale dell Agenzia del Territorio. La consegna deve essere in doppio originale firmato dal professionista che l ha redatto e che sia regolarmente iscritto all albo professionale della propria categoria. Vale la pena in questa sede di elencare quale siano le categorie a cui è permesso effettuare operazioni di aggiornamento/conservazione catastale: - ingegneri, - architetti, - geometri, - dottori in scienze agrarie, - periti edili, - periti agrari, - periti agrimensori. I modelli consegnati devono essere sottoscritti anche da tutti i titolari di diritti reali sulle particelle frazionate, salvo casi di deroghe, da richiedersi tramite apposita modulistica, o di espropriazioni. Deve infine essere presente un attestazione che provi che il tipo di frazionamento è stato depositato presso gli uffici del Comune competente. D APPROVAZIONE DEL TIPO DI FRAZIONAMENTO Dopo essere stato allestito, firmato e depositato in Comune, il tipo di frazionamento, prima di essere utilizzato come allegato di un atto traslativo, dev essere, come accennato poc anzi, presentato all Ufficio provinciale dell Agenzia del Territorio per ottenere l approvazione preventiva / L6 -

18 La richiesta di approvazione può essere normale, con un periodo di attesa di circa 20 giorni prima che il tipo di frazionamento venga approvato, o urgente (entro due giorni). Se l Ufficio non è in grado di verificare la regolarità del tipo entro il periodo indicato deve restituire, su richiesta e per decorrenza dei termini, uno degli originali ed autorizzarne l uso. È comunque auspicabile che quest ultima procedura sia il più possibile evitata: a tal fine occorrerebbe una forte collaborazione tra l Ufficio, i professionisti, le parti e gli ufficiali roganti e un buon livello di informatizzazione dell Ufficio stesso. Quando un tipo di frazionamento viene esaminato, le fasi più veloci sono l acquisizione dei dati statistici e metrici, effettuata tramite semplice digitazione a computer o inserimento di floppy disk, e il calcolo automatico di tutti gli elementi che derivano dall elaborazione di Pregeo. Tali calcoli vengono effettuati con lo stesso Pregeo, disponibile presso gli Uffici in una versione in grado di calcolare anche le distanze tra i punti fiduciali, operazione non prevista per le versioni in uso ai liberi professionisti. In seguito l approvazione vera e propria del tipo di frazionamento (approvazione tecnica) viene affidata ad un tecnico esperto dell Agenzia del Territorio che si occupa, oltre al resto, del controllo della corretta redazione dell elaborato e dell esame dei calcoli effettuati nella fase precedente. Una volta effettuata la perizia tecnica, il tipo di frazionamento può essere: - approvato come regolare; - trattenuto per prassi di sanatoria mediante convocazione in Ufficio del tecnico professionista; - sospeso e restituito al professionista per essere perfezionato. La sospensione e la restituzione avvengono in caso di manchevolezze tecniche non sanabili in Ufficio, ossia: o inesistenza o incompletezza degli elaborati previsti, o insufficienza delle misure, o inosservanza delle previste disposizioni tecniche catastali, o discordanze metriche con precedenti tipi di aggiornamento non giustificate nella relazione tecnica; - annullato, qualora, anche dopo una prima sospensione, vengano riscontrate manchevolezze non sanabili mediante convocazione del professionista in Ufficio / L6 -

19 Spesso situazioni di questo tipo sono riconducibili anche alla mancanza di una tempestiva comunicazione tra Ufficio e professionisti. Una volta che il tipo di frazionamento sia stato approvato come regolare, il tecnico incaricato provvede, fra l altro, a: - apporre il numero di protocollo e la data di approvazione; - attribuire (se presenti come provvisori nel tipo di frazionamento) o confermare (se presenti come definitivi) i nuovi numeri di mappa a tutte le particelle derivate dal frazionamento; - attribuire il codice di attendibilità al rilievo (al momento determinato secondo regole non ben definite a causa dell introduzione delle procedure automatiche di calcolo di Pregeo che hanno tolto rilevanza alle precedenti norme di attendibilità) ed eventualmente aggiornare l archivio dei punti fiduciali. In seguito si effettua l introduzione del tipo di frazionamento nella cartografia, sia cartacea (sul copione di visura mediante colore rosso) che numerica. E PERIODO DI VALIDITÀ DEL TIPO DI FRAZIONAMENTO Dalla data di approvazione da parte dell Ufficio provinciale dell Agenzia del Territorio, il tipo di frazionamento ha una validità di 6 mesi: in questi sei mesi il tipo può essere unito ad un atto traslativo per farne parte integrante. Scaduti i sei mesi, possono presentarsi le seguenti situazioni: - l Ufficio rinnova la validità del tipo; - l Ufficio non interviene e lascia il tipo con la validità scaduta ma in seguito potrà intervenire per rinnovarne la validità se non sono state introdotte in mappa variazioni delle linee interessate dal tipo di frazionamento; - l Ufficio annulla il tipo se riscontra che questo è ormai fuori corso a causa di nuove variazioni delle linee interessate dal tipo di frazionamento / L6 -

20 2. Le operazioni relative al tipo mappale In origine 7 con il termine mappale si indicava l allegato grafonumerico di una particolare denuncia di cambiamento delle sole costruzioni urbane, ma in seguito il tipo mappale venne ad indicare anche la denuncia stessa. Con il regolamento del Catasto dei Fabbricati 8 il tipo mappale viene esteso anche alle costruzioni rurali di qualsiasi tipo (abitazioni e annessi agricoli) e assume la sua funzione attuale, con l obbligo di denuncia al CdF tramite il modello 51. Parallelamente devono comunque essere attestati al NCT i cambiamenti che subisce la particella sulla quale un edificio - urbano o rurale che sia - viene edificato, demolito o variato in perimetro; per quest ultima denuncia si utilizza il modello 3 SPC. Le fasi dell iter di presentazione di un tipo mappale sono: 1) il tecnico redattore presenta al NCT il tipo mappale con i modelli 3 SPC e 51, con un originale e due copie, queste ultime denominate copia e attestato; 2) se l Ufficio provinciale dell AT riconosce regolare il tipo mappale, - restituisce l attestato, - effettua la conferma o la variazione dei numeri di mappa che identificano l immobile (l Ufficio cura infatti la corrispondenza degli identificativi tra i due catasti, NCT e CdF) e la ditta catastale; 3) il tecnico redattore presenta al CdF: - l attestato e i modelli 3 SPC e 51, - il modello D1 che riepiloga, per la parte corrispondente alla situazione in esame (ad esempio: nuova costruzione), il tipo di denuncia effettuata; - i modelli 1N e/o 2N, che descrivono l edificio nel suo complesso (parte I) o la singola UIU in esso contenuta (parte II), - le planimetrie, - il modello EP (quadro dimostrativo delle planimetrie), - l elenco subalterni, - la copertina di denuncia. 7 Cfr. L.679/69 e DM Cfr. DM 28/ / L6 -

21 Parlando di conservazione del CdF, si era già detto che devono essere denunciate 1) le nuove costruzioni, 2) le demolizioni, 3) le variazioni oggettive, che costituiscano un UIU e che abbiano autonomia funzionale reddituale. Se non sono accessori di UIU ordinarie, non vanno quindi denunciati a) manufatti con superficie coperta < 8 m 2 ; b) serre; c) vasche per acquacoltura o per accumulo di acqua a scopi irrigui; d) manufatti isolati senza copertura; e) cassotti, tettoie, pollai, pozzi, ecc ; - con altezza < 1,80 m - con volumetria < 150 m 3 ; f) manufatti precari senza fondazioni e non stabilmente ancorati al suolo. Rilievo topografico Il rilievo topografico per il tipo mappale presenta modalità simili a quelle viste per il tipo di frazionamento e al quale si rimanda per una sua descrizione. Sono tuttavia possibili alcune semplificazioni rispetto alla procedura rigorosa, nei seguenti casi: A) costruzioni realizzate in aderenza a fabbricati già esistenti in mappa e comportanti un incremento in superficie coperta inferiore al 50% della superficie coperta preesistente; B) unità afferenti a fabbricati già censiti; C) nuove costruzioni con superficie inferiore o uguale a 20 m 2 ; D) manufatti precari in lamiera, legname, muratura di pietrame; E) costruzioni non abitabili, non agibili o non utilizzabili per fatiscenza o inesistenza di elementi strutturali o impiantistici; F) demolizioni parziali; G) immobili interrati / L6 -

22 Le semplificazioni consistono nella possibilità di consegnare, al posto del tipo mappale, che è inquadrato sui punti fiduciali, un documento per l aggiornamento cartografico con compilazione del libretto delle misure sulla base di elementi desunti da fonti cartografiche (foto aeree incluse), al fine di posizionare il fabbricato rispetto ai confini della particella. Al libretto delle misure va quindi allegato l estratto di mappa con indicata la costruzione in esame. Lo stesso Pregeo è predisposto per la stesura di un tipo semplificato (Pregeo Modesta Entità). Oltre alle semplificazioni appena viste per le situazioni di tipo A),,G), la circolare 2 del 1988 introduce anche una semplificazione generale. Essa dà la possibilità di appoggiare il rilievo di un tipo mappale esclusivamente ai vertici di contorno di un lotto e non ai punti fiduciali se i vertici del lotto sono già stati rilevati con attaccamento alla rete dei PF. Se si utilizza questa semplificazione è necessario specificare il tipo di frazionamento o particellare utilizzato per l attaccamento dei vertici alla rete dei PF. Tali vertici di appoggio, però, devono anche essere costituiti da particolari topografici di certa identificazione (occorre poterli vedere bene sulla carta!) e di corretta corrispondenza topografica. In tutti i casi in cui non siano applicabile né la semplificazione generale né quelle dei casi A),, G), si deve effettuare il rilievo del tipo mappale attaccandolo alla rete dei punti fiduciali. Allestimento degli elaborati Gli elaborati previsti per il tipo mappale sono quelli propri della conservazione del CdF e quelli propri del tipo di frazionamento, con in più il modello 3 SPC e in meno il modello 51 FT P. Devono quindi essere consegnati: al Nuovo Catasto Terreni, come per il tipo di frazionamento: - il modello 51, - il modello 3 SPC, - 22 / L6 -

23 - l estratto di mappa aggiornato, - lo schema del rilievo, - il libretto delle misure, - la relazione tecnica; al Catasto dei Fabbricati, oltre all attestato rilasciato dal NCT: - il modello D1, - i modelli 1N o 2N, - il modello EP, - la copertina di denuncia, - il libretto delle misure. In particolare si consideri il modello 3 SPC. Nella prima pagina devono essere riportati il comune e la zona censuaria, il tipo di operazione, i soggetti dei diritti catastali - che devono essere indicati in modo completo e con le relative quote di competenza -, l indicazione del professionista incaricato alla stesura del documento, le firme dei possessori e del professionista. La seconda pagina comprende tre quadri distinti. Il quadro A viene compilato se è necessario stralciare da maggior corpo l area di pertinenza delle nuove costruzioni, situazione tipica di un tipo di frazionamento. Il quadro B comprende le informazioni relative alle particelle oggetto di denuncia di cambiamento, da specificare con i numeri di mappa dati dal NCT; la superficie da indicare è quella reale, ma se la superficie misurata differisce di oltre 1/20 rispetto a quella nominale, si usa quest ultima, segnalando in calce che SR-SN>1/20. Il quadro C, infine, serve per eventuali fusioni di particelle. Nella terza pagina si specifica solo se la ditta indicata in catasto non corrisponde a quella indicata nella prima pagina ed effettivamente titolare dei diritti, con eventuali informazioni su domande di rettifica. Da ultimo una nota sull estratto mappa. In esso, come per il tipo di frazionamento, per le demolizioni vanno segnate le linee perimetrali demolite tramite il tratteggio previsto dalla normativa. Se però l indicazione delle demolizioni crea confusione nel disegno, conviene allegare un grafico esplicativo sgombro delle linee da depennare, che in ogni caso non devono mai rappresentare - 23 / L6 -

24 particolari topografici. In generale è possibile e consigliabile allegare anche annotazioni utili per dare la corretta rappresentazione in mappa delle costruzioni. Casi d uso particolari del tipo mappale Si tengano presenti i seguenti casi particolari di utilizzo del tipo mappale. 1) Quando la delimitazione della corte delle nuove costruzioni o una sua variazione è assimilabile a un tipo di frazionamento si usa comunque il tipo mappale anche per accertare il frazionamento. 2) L uso di procedure semplificate nel rilievo (cioè senza PF) comporta variazioni nel libretto delle misure di Pregeo e in particolare nelle righe 8. 3) Per i fabbricati già correttamente rappresentati in mappa ma che hanno perso ruralità o non sono mai stati denunciati al CdF/NCEU ma riportati in mappa per iniziativa diretta dell ufficio dell AT, si usa sempre il modello 3 SPC ma non il modello 51, al quale si sostituisce un estratto aggiornato di mappa del NCT, con dichiarazione a tergo della già avvenuta rappresentazione in mappa. 4) Quando si hanno particelle di una stessa ditta con confini dovuti solo alla diversità di coltura (qualità) o classe e questa diversità è incerta o instabile, le particelle vengono fuse in un unica particella risultante. Approvazione e collaudo del tipo mappale Le operazioni di approvazione e collaudo del tipo mappale vengono eseguite in maniera coordinata tra il NCT e il CdF. Quando l attestato ritorna approvato dall Ufficio dell Agenzia del Territorio con le stesse modalità viste per l approvazione del tipo di frazionamento, il professionista deve controllare che in fase di approvazione non siano state introdotte modifiche, per poi passare tutti i documenti necessari al CdF, che attiva un iter simile al precedente. In seguito si ha la fase di collaudo, che verrà qui sotto brevemente esposta per il tipo mappale; si tenga però presente che essa è valida nelle stesse modalità anche per il tipo di frazionamento / L6 -

25 Il collaudo è il sopralluogo in sito per verificare la rispondenza topometrica delle misure riportate nei tipi. L Agenzia del Territorio può fare il collaudo a sua discrezione, ma è preferibile che lo faccia in fase di approvazione preventiva degli elaborati perché in tal modo possono essere prevenuti gli errori e possono essere trovate le stesse condizioni nelle quali ha operato il professionista. In realtà, tuttavia, l Ufficio dell AT non collauda sul terreno tutti i tipi, ma solo - i più importanti, anche ai fini della ricomposizione topocartografica, - quelli che interessano zone di intenso sviluppo edilizio, soprattutto se incipiente, - quelle che rivelano discordanze o dubbia regolarità. Il collaudo è favorevole quando la discordanza tra le misure fatte dal professionista e quelle fatte dal collaudatore (che è un tecnico dell AT) rientrano nelle tolleranze previste dalla normativa / L6 -

26 3. Rettifica degli errori Durante le operazioni catastali è possibile commettere errori, che possono essere imputabili - alle parti, - agli Uffici dell Agenzia del Territorio, - ad entrambi i soggetti e verificarsi durante - la fase di formazione, - la fase di conservazione - la meccanizzazione e la numerizzazione degli atti catastali; questi ultimi errori sono sempre imputabili agli Uffici e corretti attraverso la semplice segnalazione. Importante, in ogni caso, è sanare gli errori con tempestività affinchè non si amplifichino nel tempo e non comportino altri errori. In generale, per errori molto evidenti e imputabili agli Uffici si ha una riduzione delle formalità di segnalazione e correzione. Se invece gli errori possono coinvolgere gli interessi di altri possessori e non sono imputabili agli Uffici, le parti devono presentare istanza di rettifica, corredata dell opportuna documentazione. Per gli errori imputabili alle parti o ai professionisti da esse incaricati, l Ufficio invita i responsabili all eliminazione delle irregolarità, concedendo loro a tal fine 30 giorni di tempo. Se questo periodo viene oltrepassato, oltre alle spese di correzione degli errori sono comminate anche pene pecuniarie. Ultimo aggiornamento: 20/12/ / L6 -

27 LICENZA Queste dispense sono disponibili sotto la licenza: Creative Commons, Attribuzione - Non commerciale - Condividi allo stesso modo, 3.0 Creative Commons, Attribution Noncommercial - Share Alike, 3.0 Per maggiori informazioni: Condizioni di utilizzo delle dispense Testo della licenza / L6 -

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