Signor Presidente della Sezione, Signor Procuratore Regionale, Signore e Signori,

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1 Signor Presidente della Sezione, Signor Procuratore Regionale, Signore e Signori, ho l onore di porgere a tutti voi il saluto del Consiglio di Presidenza della Corte dei conti. Il nostro Consiglio è già quasi giunto alla metà del suo mandato. Per noi, membri laici, quasi un biennio di intenso apprendistato in una realtà umana e organizzativa assai complessa. Ma in cui abbiamo goduto dell aiuto, attento e consapevole, dei membri togati, in assoluta unità di intenti. Proprio qui a Venezia svolge funzioni l apprezzatissima nostra collega Patrizia Ferrari. E esattamente questa nostra esperienza collegiale al vertice della magistratura contabile che ci ha fatto accogliere con piena adesione la sentenza della Corte costituzionale del 13 gennaio scorso. Una decisione che ha detto tre cose fondamentali. In primo luogo spazzando l equivoco di fumose definizioni di carattere amministrativo contenute in leggi recenti 1

2 - ha riconfermato nel Consiglio la natura di organo di garanzia di rilevanza costituzionale. In secondo luogo, ha riconosciuto in esso il luogo di bilanciamento di interessi, costituzionalmente tutelati, per evitare tanto la dipendenza dei giudici dal potere politico, quanto la chiusura dei giudici in caste autoreferenziali. In terzo luogo, la Corte costituzionale ha riaffermato la necessità della composizione del Consiglio sia con membri esterni di nomina parlamentare sia con membri eletti dai giudici. Facendo così discendere, dalla esigenza di quel bilanciamento, anche la legittimità della parità numerica fra le due componenti. I giudici costituzionali ci hanno così in un certo senso - confortato anche nel dovere di operare perché siano sempre più effettivi altri bilanciamenti, ugualmente essenziali per la funzionalità della Corte: come massimo organo di garanzia unitaria degli interessi finanziari e delle politiche pubbliche del nostro Paese. Vi è, innanzitutto, il dovere di mantenere viva e vitale la circolazione, funzionale e amministrativa, tra il tronco centrale della Corte e le sue ramificazioni territoriali. La nuova prassi degli incontri di delegazioni del Consiglio con i magistrati delle sezioni regionali è andata in questa direzione. Vi è il dovere, poi, di considerare, sulla base dei nuovi ordinamenti di contabilità e di fiscalità decentrata, le sezioni 2

3 regionali come la prima linea della Corte, una sorta di dorsale dell intero sistema fatto non solo di controlli ma anche di perequazioni di premi e sanzioni. Lungo questa linea, vi è il riporto a coerenza delle regole contabili di tutti i soggetti pubblici: per assicurare uguale chiarezza e consentire l uguale controllo democratico dei cittadini in ogni parte del territorio statale sull uso del pubblico denaro. Vi è, infine, la coscienza che le nuove e stringenti regole dell Unione europea non consentono diversità di trattamenti: esse devono valere per tutti dentro i confini dell Unione: dalla Finlandia a Malta e dal Portogallo a Cipro: e, a maggior ragione, per i governi territoriali di uno stesso Stato membro. Sono regole sulla cui osservanza spetta, perciò, in primo luogo, alla Corte vigilare: attuando una feconda integrazione fra le funzioni giurisdizionali e di controllo con le altre magistrature. In modo che, negli ambiti di sua competenza, queste regole abbiano piena efficacia: senza paradisi fiscali di alcun genere. Noi crediamo che in questi bilanciamenti - tra centro e autonomie territoriali, tra diritto dell Unione e diritto statale - sia la chiave d equilibrio dell intera attività della Corte e la forza della sua ausiliarietà la ausiliarietà di cui parla la Costituzione - rispetto al Parlamento nazionale e alle assemblee regionali e provinciali. 3

4 Dalla interdipendenza tra il nuovo bilancio pubblico e il federalismo fiscale, in faticosa costruzione, deve risultare, in effetti, la verifica di effettività dell uno e dell altro: la prova provata di una autentica realizzazione dei principi democratici di universalità e di trasparenza dei conti pubblici. E tutto deve essere visto alla luce della assunzione a consolidati principi supremi della Repubblica di due fondamentali combinati normativi della Costituzione. Da un lato, quello tra l art. 11 e il primo comma dell art. 117 (sul rispetto - da parte del legislatore nazionale, regionale e provinciale - dei vincoli derivanti dall ordinamento comunitario ). Dall altro, quello tra l art. 5 e il secondo comma dell art. 120 della Costituzione (sul riconoscimento da parte delle autonomie locali del quadro di tutela dell unità giuridica ed economica della Repubblica e in particolare dei livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali, prescindendo dai confini territoriali dei governi locali ). Signor Presidente, Signore e Signori, si inaugura quest anno giudiziario mentre è già iniziato un anno di memoria storica. E un anno che dovrà avere la sua cifra accomunante nel segno del patriottismo costituzionale supera quel patriottismo che supera ogni particolarismo politico e localistico, per identificarsi nei principi e nelle tradizioni europee di libertà e di solidarietà. 4

5 Questo fu lo spirito delle origini: quando il Risorgimento italiano fu anche un Risorgimento europeo. Come omaggio a quell ideale e a questa complessa storia di tutti, il Consiglio di Presidenza della Corte dei conti si riunirà, con una decisione senza precedenti, fuori da Roma Capitale. In tre grandi città nel percorso delle antiche Corti contabili: al nord, al centro, al sud del Paese. E questo varrà anche come visibile simbolo della unitarietà delle funzioni della magistratura contabile, ovunque esse si svolgano. *Prof. Andrea Manzella Componente del Consiglio di Presidenza 5

6 *Intervento all Inaugurazione dell anno giudiziario 2011 presso la Sezione giurisdizionale Veneto- Venezia, 16 marzo