Enrico Angelo Emili Il mondo ha e avrà assolutamente bisogno di tutti i tipi di mente (Temple Grandin)
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1 Enrico Angelo Emili Il mondo ha e avrà assolutamente bisogno di tutti i tipi di mente (Temple Grandin)
2 Se il corpo funziona bene, se non è ammalato, si può dire che la persona ha buona salute e vive una situazione di benessere?
3 Paradigma bio- psico- sociale dell I.C.F
4 Secondo l Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), la salute non è assenza di malattia, ma benessere bio-psico-sociale, piena realizzazione del proprio potenziale, della propria capability (Sen, 2011). Questo chiama fortemente in causa dimensioni sociali, culturali, economiche, religiose, ecc. che non sono biostrutturali.
5 I BES non sono una nuova categoria ma un concetto (non ha alcun valore clinico). Non si possono certificare alunni con la dicitura BES Può essere una situazione ANCHE transitoria
6 Il concetto di BES è una macrocategoria che comprende dentro di sé tutte le possibili difficoltà educative-apprenditive degli alunni: disabilità mentale, fisica, sensoriale, deficit in specifici apprendimenti clinicamente significative, dislessia e DSA, disturbo da deficit attentivo e altre varie situazioni di problematicità psicologica, comportamentale, relazionale, apprenditiva, di contesto socio-culturale, ecc.
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8 Normativa sui BES: Bisogni Educa-vi Speciali (BES) DISABILITA Dire7va ministeriale 27/12/2012 CM n.8 6/3/2013 Note: 27/6/2013 e 22/11/2013 LEGGE 104/1992 D.S.A. LEGGE 170/2010 Disturbi clinicamente fonda> o situazioni oltre l ordinaria difficoltà di apprendimento DPR 275/1999 LEGGE 53/2003 riprese dalla Dire?va e Circolare BES
9 Education for all: La proposta dell Index for Inclusion, che è in linea con le indicazioni della Convenzione ONU sui dirik delle persone con disabilità, si indirizza al superamento del concejo di bisogni educamvi speciali, in quanto quesm ulmmi si inseriscono in un quadro di rifermento che conmnua a considerare la disabilità come problema del singolo, e propone di sosmtuirlo con quello di ostacoli all apprendimento e alla partecipazione.
10 Fonte: Caldin
11 Adoperare una terminologia appropriata, con riferimento alla situazione e all ambiente sociale, denota un aneggiamento volto all integrazione e riflene già un primo cambiamento culturale.
12 Fonte hnp:// progeno- calamaio
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15 Altre risorse (centro di documentazione disabilità) (disabilità motoria) (disabilità visiva) (disabilità uditiva) (Autismo) (Sindrome di Down) Disturbi di apprendimento: (DSA) (ADHD)
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17 Strumen>: il P.E.I.: Disabilità Piano Educa>vo Individualizzato
18 P.E.I. è parte integrante della programmazione educa>vo- didakca di classe. Va definito entro i primi due mesi di scuola dai docen> del Consiglio di Classe, con il contributo degli operatori dell Azienda U.S.L., delle eventuali figure professionali dell Ente Locale che seguono il bambino/alunno e della famiglia. Il Gruppo Opera>vo sonoscrive il P.E.I. Il P.E.I. documenta l integrazione degli interven> predispos> a favore del bambino e alunno per un periodo di tempo determinato, di norma annuale, e va consegnato in copia alla famiglia.
19 Nel PEI si definiscono: i bisogni, le prestazioni e i servizi eroga> alla persona; gli obiekvi educa>vi/riabilita>vi e di socializzazione perseguibili (in uno o più anni); gli obiekvi di apprendimento e di integrazione riferi> alle diverse aree, anche in relazione alla programmazione di classe; le akvità integra>ve, comprese le eventuali uscite didakche e/o viaggi di istruzione; le forme di integrazione fra scuola ed extra- scuola in sintonia con il progeno di vita; i metodi, i materiali, i sussidi per la sua anuazione; i tempi di scansione degli interven> previs>; le forme e i modi di verifica e di valutazione del P.E.I. stesso;
20 Fonte: Accordo di Programma provinciale per l integrazione scolas>ca e forma>va dei bambini e alunni disabili (prorogato fino al 31/12/2014).
21 D.S.A. (disturbi specifici di apprendimento) Strumen>: il P.D.P.: Piano DidaKco Personalizzato
22 Il PDP e la Legge 170/2010 Questo documento trova la sua origine nell ar>colo 5 della Legge 170/2010 poiché si legge che: La scuola garanmsce ed esplicita, nei confronm di alunni e studenm con DSA, intervenm dida?ci individualizzam e personalizzam, anche ajraverso la redazione di un Piano dida?co personalizzato, con l indicazione degli strumenm compensamvi e delle misure dispensamve adojate.
23 Linee Guida Legge 170/2010 Contenu> minimi che dovranno obbligatoriamente essere contenu> e formalizza> nel PDP: dam anagrafici dell alunno; Mpologia del disturbo (desumibile dalla diagnosi); a?vità dida?che individualizzate (strategie e strumenm); a?vità dida?che personalizzate (esplicitazione degli obie?vi); strumenm compensamvi umlizzam; misure dispensamve adojate; forme di verifica e valutazione personalizzate
24 Dal momento in cui la famiglia consegna la diagnosi alla scuola: i tempi di preparazione del documento non devono superare il primo trimestre scolas-co, le misure adonate: devono essere sojoposte periodicamente a monitoraggio per valutarne l efficacia e il raggiungimento degli obie?vi.
25 Prima di diventare opera>vo, il PDP deve essere condiviso e firmato dalla famiglia dell alunno che, secondo le Linee guida, ha il compito di: Condividere le linee elaborate nella documentazione dei percorsi dida?ci individualizzam e personalizzam ed. chiamata a formalizzare con la scuola un pajo educamvo/formamvo che preveda l autorizzazione a tu? i docenm del Consiglio di Classe nel rispejo della privacy e della riservatezza del caso ad applicare ogni strumento compensamvo e le strategie dispensamve ritenute idonee, previste dalla normamva vigente, tenuto conto delle risorse disponibili.
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27 P.D.P. per i Bisogni Educa>vi Speciali (BES)
28 La scuola può intervenire nella personalizzazione in tanm modi diversi, informali o strujuram, secondo i bisogni e la convenienza; pertanto la rilevazione di una mera difficoltà di apprendimento (non un DSA e non un BES) non dovrebbe indurre all a?vazione di un percorso specifico con la conseguente compilazione di un PDP.
29 Chiaramente ogni docente, anche se non è tenuto a compilare il PDP, ha il dirino/dovere di adonare una didakca personalizzata e individualizzata (prevedendo l u>lizzo di strumen> e mediatori didakci) per tuk gli studen> che ne hanno l esigenza ai sensi della Legge 53/2003 e del DPR 275/1999.
30 La norma>va vigente prevede la stesura obbligatoria del PDP per gli alunni con diagnosi di DSA e, a discrezione del Consiglio di classe, (che mejerà a verbale le mo-vazioni) per tu7 gli alunni che rientrano in quelle situazioni che vanno oltre le ordinarie difficoltà di apprendimento osservabili dai docen- oppure in cui è presente un disturbo diagnos-cabile (clinicamente fondato, ad es. disturbo del linguaggio, ritardo matura-vo ecc.); ovvero nelle situazioni che non ricadono nelle previsioni della Legge 170/2010 né in quelle della Legge 104/92 (per la quale è previsto il PEI).
31 Dire7va BES e CTS 27 dicembre Informazione e formazione I CTS informano i docen>, gli alunni, gli studen> e i loro genitori delle risorse tecnologiche disponibili, sia gratuite sia commerciali. I CTS valutano e propongono ai propri uten> soluzioni di sojware freeware a par>re da quelli realizza> mediante l Azione 6 del ProgeNo Nuove Tecnologie e Disabilità
32 hnp://usp.scuole.bo.it/cathalogo/index.php E un elenco di sussidi, descrik tramite schede, di cui si indica la collocazione e l eventuale disponibilità
33 Grazia Mazzocchi (referente CTS) Francesco Valen>ni (operatore CTS) Maria Grazia Pancaldi (referente DSA) VIA DE CASTAGNOLI 1 BOLOGNA (zona Zamboni e Teatro Comunale di Bologna)
34 I CTH: hnp://
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