PRIMA DI TUTTO: SAPERE!!
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1 Gennaio 2014 a cura di Giuseppe Roveda PRIMA DI TUTTO: SAPERE!! Accadono cose, cambiano cose, oltre le nostre opinioni, che possono incidere fortemente nella nostra vita. Per non farci sorprendere, per fare fronte con cognizione alle necessità, abbiamo raccolto per voi le novità normative in schemi e tabelle che potranno aiutarci a capire e suggerirci come muoverci nelle modifiche degli ultimi anni. L INCA CGIL resta a vostra disposizione per ulteriori chiarimenti. MOBILITÀ legge 223/1991 in essere fino al La mobilità è una particolare procedura che si inserisce nell'ambito del licenziamento collettivo per riduzione del personale. La collocazione in mobilità presuppone quindi il recesso del rapporto di lavoro,cioè lo stato di disoccupazione del lavoratore. BENEFICIARI ED ESCLUSI Possono beneficiare dell'indennità di mobilità: i lavoratori dipendenti con la qualifica di operai, impiegati e quadri, purché titolari di un rapporto di lavoro a tempo indeterminato e, comunque, non a termine e i soci lavoratori di cooperative di lavoro operanti nelle aziende con oltre 15 addetti. Sono esclusi dal diritto all indennità i seguenti gruppi di lavoratori: apprendisti, dirigenti, lavoratori operanti con contratti di somministrazione e con contratti d inserimento, stagionali e saltuari, lavoratori di imprese con meno di 16 dipendenti e tutti i lavoratori operanti con contratti non di lavoro dipendente (contratti di collaborazione, partite Iva ecc.). TEMPI DI RICHIESTA E DECORRENZA L indennità di mobilità è corrisposta dall Inps dopo domanda dell interessato inviata esclusivamente in via telematica entro un massimo di 68 giorni dal licenziamento (a pena di decadenza). La prestazione decorre a partire dall 8 giorno successivo alla data del licenziamento se la domanda è presentata entro tale data; oppure dal 5 giorno successivo alla data di presentazione della domanda, se questa viene presentata dopo l 8 giorno dal licenziamento. IMPORTO DELL INDENNITÀ DI MOBILITÀ Per i primi 12 mesi è il 100% dell indennità di CIGS. A partire dal 13 mese scende all 80% dell'indennità di CIGS. Per il 2013, l importo mensile della CIGS è stato definito in 952,22 (903,20 al netto della trattenuta previdenziale del 5,84%) per retribuzioni fino a 2075,21 lordi mensili; e in 1153,90 (1.085,57 al netto della trattenuta previdenziale del 5,84%) per retribuzioni superiori a 2075,21 lordi mensili. Gli importi vengono rivalutati annualmente in base al tasso di inflazione ISTAT registrato nell anno precedente. Al netto del prelievo del contributo previdenziale del 5,84%, che viene detratto però solo per i primi 12 mesi di erogazione della mobilità, l indennità è soggetta al prelievo fiscale operato direttamente dall INPS. ( in vignetta: opera di magritte)
2 DURATA DELL INDENNITÀ MOBILITÀ L indennità di mobilità viene corrisposta per un numero di mesi che abbiamo schematizzato nella tabella qua sotto. Dal 1/1/2013 al 31/12/2014 Mobilità Durata in mesi Lavoratori collocati in mobilità Dal 1/1/2015 al Dal 1/1/2016 al 31/12/ /12/2016 Mobilità Durata in mesi Mobilità Durata in mesi Dal 1/1/2017 ASPI Durata in mesi Centro Nord fino a 39 anni Centro Nord da 40 a 49 anni Centro Nord da 50 anni in su /18 Sud fino a 39 anni Sud da 40 a 49 anni Sud da 50 anni in su /18 DURANTE LA PERMANENZA IN MOBILITÀ RICORDIAMO CHE: Si ha diritto a mantenere gli assegni famigliari se percepiti Si ha diritto alla detrazioni fiscali previste per il lavoro dipendente e per eventuali famigliari a carico (ovviamente ricalcolate a fronte dell importo dell indennità). Maturano i contributi previdenziali ragguagliati alla retribuzione normalmente percepita prima di andare in mobilità. Non matura il TFR. DECADENZA/PERDITA DELL INDENNITÀ DI MOBILITÀ Si perde il diritto all'indennità e si viene cancellati dalle liste di mobilità nei seguenti casi: assunzione a tempo pieno e indeterminato inizio di qualsiasi attività di carattere autonomo, sia di carattere occasionale che con contratto di collaborazione coordinata e continuativa o a progetto. scadenza periodo di godimento dell indennità (vedi durata nella tabella)) rifiuto di un lavoro professionalmente equivalente inquadrato in un livello retributivo non inferiore al 20% rispetto a quello delle mansioni di provenienza (riferimento CCNL) rifiuto di offerta di assunzione presso amministrazioni dello stato e altri enti pubblici rifiuto ad essere impiegato in opere o servizi di pubblica utilità non accettazione, senza giustificato motivo, alla convocazione del Centro per l'impiego per informazioni finalizzate al reimpiego rifiuto formazione professionale autorizzato dalla regione. raggiungimento del diritto alla pensione di vecchiaia
3 LEGGE FORNERO (nell immagine: salix lacrimosa) Questa legge del 2012 ha disposto l abrogazione, a decorrere dal 1 gennaio 2017, degli articoli che disciplinano la lista di mobilità, l indennità di mobilità, il collocamento dei lavoratori in mobilità e la cancellazione del lavoratore dalle liste di mobilità. Nel periodo di passaggio dal vecchio al nuovo sistema di prestazioni a sostegno del reddito ( ), viene introdotto un regime transitorio che, come si può vedere nella tabella, prevede la graduale riduzione della durata dell indennità di mobilità. Pertanto, i lavoratori licenziati in data 31/12/2016,considerando che l iscrizione nelle liste di mobilità decorre dal giorno successivo il licenziamento,non potranno più essere collocati in mobilità ordinaria ma beneficeranno esclusivamente dell Assicurazione sociale per l impiego ASPI (vedi sotto). L ASPI OLTRE MOBILITÀ: Come L Assicurazione sociale per l impiego (ASPI) è in vigore dal 1/1/2013. Si tratta un indennità mensile di disoccupazione per i lavoratori che abbiano perduto involontariamente il proprio lavoro. L ASPI sostituisce ed ingloba: l indennità di disoccupazione ordinaria e con requisiti ridotti la disoccupazione speciale edile (dal ) l indennità di mobilità con sostituzione graduale entro il 31/12/2016 Beneficiari: tutti i lavoratori dipendenti, compresi apprendisti, soci di cooperative con rapporto subordinato, personale artistico con rapporto subordinato e dipendenti a tempo determinato delle pubbliche amministrazioni. Esclusi: cessati per dimissioni o per risoluzione consensuale, dipendenti a tempo indeterminato delle pubbliche amministrazioni e operai agricoli a tempo indeterminato e determinato (mantenute vecchie forme di indennizzo) IN PENSIONE: Come si calcola, quando si va, a quanto ammonta IL SISTEMA PREVIDENZIALE PUBBLICO In ITALIA, il sistema pensionistico pubblico è fondato sul principio della ripartizione e della solidarietà intergenerazionale: i contributi che i lavoratori e le aziende versano agli enti di previdenza vengono utilizzati per pagare le pensioni di coloro che hanno lasciato l attività lavorativa. La partecipazione alla previdenza pubblica è obbligatoria per legge. Le attività sono finanziate con il prelievo contributivo e con imposte dirette e indirette. La previdenza sociale pubblica opera quindi una redistribuzione dei redditi in base alle leggi, quindi in base a scelte politiche. Nel corso del tempo, per mantenere in equilibrio il sistema, sono intervenute numerose norme di legge, che hanno di solito modificato i requisiti di accesso al pensionamento e/o il sistema di calcolo delle prestazioni. Ultima in ordine di tempo è stata la legge 214 del 2011 (legge Fornero) che, per conseguire risparmi utili al risanamento del bilancio pubblico, ha modificato pesantemente il sistema previdenziale italiano con un impatto devastante sulle condizioni delle persone e sul mercato del lavoro. La legge Fornero delle pensioni ha avuto un impatto devastante sulle condizioni delle persone e sul mercato del lavoro, e crea problemi anche alle imprese. La CGIL da subito a chiesto a Governo e Parlamento di rivedere la riforma, restituendo al sistema la giusta flessibilità senza penalizzazioni, tenendo conto che non tutti i lavori sono uguali e riconoscendo alle donne il peso ed il valore del lavoro di cura. Occorre intervenire a tutela dei lavoratori precoci, di chi fa lavori usuranti e degli esodati (gli ulteriori salvaguardati con l ultima legge di stabilità sono un risultato utile della nostra iniziativa, ma non sufficiente a risolvere definitivamen te il problema). Occorre agire sull indicizzazione delle pensioni rispetto al costo della vita, perché non perdano potere d acquisto (anche in questo caso è stato ottenuto un risultato parziale sulla legge di stabilità con la rivalutazione parzialmente reintrodotta per gli assegni superiori a tre volte il minimo)
4 SISTEMA RETRIBUTIVO E CONTRIBUTIVO Per Sistema Previdenziale intendiamo l'insieme delle regole che disciplinano il diritto alle prestazioni pensionistiche (valutazione dei contributi, tipologia dei trattamenti, requisiti di accesso alla pensione). Nel nostro ordinamento vengono applicati due diversi sistemi: Retributivo: ai lavoratori che hanno contribuzione prima del Contributivo: ai lavoratori con contribuzione solo dal IL CALCOLO DELLE PRESTAZIONI Dopo la legge 214/2011 (la legge Fornero) abbiamo due metodi di calcolo della prestazione pensionistica: Misto (in parte Retributivo e in parte Contributivo) per i lavoratori che hanno contribuzione prima del Contributivo puro ai lavoratori con contribuzione accreditata solo dal La legge Fornero ha introdotto, per tutti i lavoratori dal , il calcolo contributivo che si applicherà alle anzianità contributive (il numero di settimane dei contributi) maturate da quella data in avanti. Pertanto il sistema misto di calcolo delle prestazioni avrà questa composizione: Per i lavoratori con ALMENO 18 anni di contributi al Calcolo retributivo per le anzianità contributive maturate al Calcolo contributivo per le anzianità contributive maturate dal Per i lavoratori con MENO di 18 anni di contributi al Calcolo retributivo per le anzianità contributive maturate al Calcolo contributivo per le anzianità maturate dal In estrema sintesi si può dire che: Il sistema retributivo si basa su un calcolo per cui ogni anno di lavoro ha un rendimento percentuale che viene moltiplicato per il numero di anni di contributi versati. Si determina cosi una percentuale che viene applicata alle utlime retribuzoni percepite e determina l importo della pensione (40 anni di contributi a un rendimento del 2% fanno una pensione pari all 80% della retribuzioni percepite negli ultimi anni di lavoro). Il sistema contributivo dipende invece dai contributi effettivamente versati in tutta la vita lavorativa, che vengono moltiplicati per dei coefficienti di rivalutazione legati all aspettativa di vita e all andamento economico. Il retributivo offre di norma pensioni più alte del contributivo.
5 LA PENSIONE DI VECCHIAIA La pensione di vecchiaia viene erogata, dopo domanda avanzata dal lavoratore, al raggiungimento di un determinato requisito anagrafico (età) e contributivo (numero di contributi accreditato). Altro requisito richiesto è la cessazione dell attività lavorativa dipendente. Questa potrà essere ripresa successivamente alla data di decorrenza della pensione che è, generalmente, il primo giorno del mese successivo al raggiungimento dei requisiti previsti, compresa la presentazione della domanda. Per il personale a tempo indeterminato del comparto scuola (o AFAM), la decorrenza è fissata al 1 settembre (o 1 novembre) dello stesso anno solare in cui si prevede la maturazione del requisito anagrafico e contributivo per il pensionamento di vecchiaia. I requisiti per avere accesso (diritto) alla pensione sono diversi e determinati da molte variabili: il sistema previdenziale applicato (retributivo o contributivo), l attività svolta per ultima prima di andare in pensione (dipendente privato oppure pubblico, oppure lavoro autonomo) l appartenenza di genere (ci sono ancora differenze tra uomini e donne). Un due tre salta! (Olbinski, Pagliacci) I requisiti anagrafici vengono elevati in ragione dell'incremento dell aspettativa di vita rilevato periodicamente dall'istat. Il primo adeguamento è avvenuto nel 2013 con incremento di tre mesi del requisito anagrafico previsto. Il prossimo sarà nel REQUISITI RICHIESTI PER LA PENSIONE DI VECCHIAIA Per il diritto ad accedere alla pensione di vecchiaia nel sistema retributivo sono previsti i seguenti requisiti: Età di accesso è fissata come esposto nella tabella che segue, elaborata con l'evoluzione del requisito secondo le previsioni contenute nelle relazioni del governo. Come si può vedere nella tabella, dal 2018 l età anagrafica sarà uguale (66 anni e 7 mesi) per tutti: uomini e donne, dipendenti privati e pubblici, autonomi. Numero di contributi per il diritto alla pensione di vecchiaia sono necessari 20 anni di contribuzione. Rispetto a questo requisito sono previste deroghe dal Decreto legislativo 503/1992, per cui, in determinati casi da verificare con il patronato INCA CGIL, si potrà accedere al pensionamento potendo far valere almeno 15 anni di contribuzione.
6 LA PENSIONE DI VECCHIAIA ANTICIPATA La legge Fornero ha abrogato la pensione di anzianità. Al suo posto è stata introdotta la pensione di vecchiaia anticipata che si consegue al raggiungimento di un determinato requisito di contribuzione indipendentemente dall età anagrafica. Ai soggetti che maturano i requisiti per l accesso alla pensione a partire 2012 non si applica la disciplina delle decorrenze, cosiddette 'finestre'. Pertanto, la pensione anticipata decorre dal 1 giorno del mese successivo alla data di maturazione del requisito. Per il personale a tempo indeterminato del comparto scuola e per i dipendenti pubblici è prevista una decorrenza specifica. A partire dal 2012, ai fini del diritto alla pensione anticipata, il requisito contributivo viene fissato in: 41 anni e 1 mese per le donne 42 anni e 1 mese per gli uomini Tali requisiti vengono elevati in ragione dell'incremento delle aspettative di vita rilevato periodicamente dall'istat. Nella tabella qua sotto viene descritta l'evoluzione del requisito secondo le previsioni contenute nella relazione elaborata dal governo. scambio! DECURTAZIONE DELL IMPORTO DELLA PENSIONE DI VECCHIAIA ANTICIPATA A chi accede alla pensione anticipata a un età inferiore a 62 anni, sull'importo di trattamento pensionistico relativo alle quote di pensione calcolate con metodo retributivo, si applica una riduzione pari a: 1 punto percentuale per ogni anno di anticipo rispetto all età di 62 anni, 2 punti percentuali per ogni ulteriore anno di anticipo rispetto ai 60 anni. Ricordiamo che, per i periodi di anticipo inferiore all'anno rispetto ai 60 o 62 anni, le percentuali di decurtazione vanno proporzionate. Facciamo due esempi: un lavoratore che andasse in pensione anticipata a 59 anni avrebbe una penalizzazione del 4% (due anni di penalizzazione all 1% e un anno di penalizzazione al 2% danno una penalizzazione totale del 4%). un lavoratore che andasse in pensione anticipata a 59 anni e mezzo avrebbe una penalizzazione del 3% (due anni di penalizzazione all 1% e sei mesi di penalizzazione al 2% che, riproporzionati, danno una penalizzazione delll 1%, portano a una penalizzazione totale del 3%).
7 Ricordiamo che l effetto di queste penalizzazioni viene parzialmente recuperato per effetto dell applicazione del sistema contributivo dal 2012 infatti (vedi sopra), tutti gli anni lavorati fino al raggiungimento del requisito contributivo (indicato in tabella) sono utili al calcolo della pensione. Prima non era così, in quanto con il sistema delle finestre si lavorava magari fino a oltre 41 anni e quasi 42 di contributi, ma la contribuzione utile ai fini del calcolo della pensione si fermava al compimento del 40 anno di lavoro. Ora invece, la contribuzione che si matura dopo il 40 anno di lavoro (2 anni e mezzo) viene considerata nel calcolo e incide positivamente sull importo della pensione. Ricordiamo a tutti che per l approfondimento necessario su questi conteggi è possibile rivolgersi al Patronato INCA CGIL. Vite decurtate CASI DI NON APPLICAZIONE DELLE DECURTAZIONI Vanno a questo punto introdotte alcune precisazioni sulla applicazione delle decurtazioni. Ricordiamo pertanto che: Non viene applicata alcuna delle decurtazione sopra elencate ai soggetti che maturano il requisito contributivo entro il 31 dicembre 2017 se il requisito stesso viene maturato con contribuzione derivante esclusivamente da prestazione effettiva di lavoro e da periodi di: astensione obbligatoria per maternità, assolvimento degli obblighi di leva, infortunio, malattia, cassa integrazione guadagni ordinaria, donazione di sangue e emocomponenti (conversione in legge n 125/2013 del 29/10 art.4bis, congedi parentali di maternità e paternità. Viene invece applicata la decurtazione, anche per chi matura il requisito entro il 2017, se nella carriera lavorativa sono inclusi periodi di cassa integrazione straordinaria (in Agusta negli anni , , ) e in deroga; mobilità (il periodo previsto dall accordo del 7 gennaio 2014 per chi volesse aderire al percorso di accompagnamento alla pensione); permessi legge 104. NB: ai lavoratori di AgustaWestland che aderiranno al percorso previsto dall accordo del 7 gennaio 2014 e raggiungeranno la pensione di vecchiaia anticipata prima di compiere 62 anni ed entro il 31 dicembre 2017, si applicheranno pertanto le decurtazioni in quanto transiteranno attraverso il periodo di mobilità previsto dall accordo stesso. In ogni caso, a tutti i lavoratori che andranno in pensione anticipata dal 1/1/2018, si applicheranno le decurtazioni sopra esposte, salvo modifiche alla legge Fornero a oggi non effettuate. L'INPS HA PRECISATO CHE AI FINI DELLA NON RIDUZIONE VANNO CONSIDERATI ANCHE I PERIODI RISCATTATI SI SENSI DELL'ART. 13 DELLA LEGGE 1338/1962, CIOÈ I CONTRIBUTI VERSATI VOLONTARIAMENTE, IN QUANTO SI TRATTA DI CONTRIBUZIONE RIFERITA ALLO SVOLGIMENTO DI ATTIVITÀ LAVORATIVA.
8 L OPZIONE SPERIMENTALE DONNE Alle lavoratrici è data la possibilità di accedere alla pensione di anzianità alla maturazione di 35 anni di contribuzione e di 57 anni d'età per le lavoratici subordinate 35 anni di contribuzione e di 58 anni d'età per le lavoratici autonome a condizione che il trattamento pensionistico venga calcolato applicando il metodo contributivo a tutta la carriera lavorativa. Fermi restando i 35 anni di contributi, per effetto dell'adeguamento all aspettative di vita, il requisito anagrafico è stato elevato, a partire dal 2013 a: 57 anni e 3 mesi per le subordinate 57 anni e 3 mesi per le autonome Tale opportunità vale a condizione che la decorrenza del trattamento pensionistico si collochi entro il 31 dicembre 2015 Per questi casi, la decorrenza della pensione (cioè l effettivo pagamento) viene fissata trascorsi: 12 mesi dalla data di maturazione del diritto, al primo giorno del mese successivo, previa cessazione dell'attività lavorativa per le dipendenti private 18 mesi per le lavoratrici autonome (Picasso: donna col fazzoletto) Fondo sanitario AGUSTAWESTLAND: ora si parte. E ormai prossima la partenza del fondo sanitario integrativo aziendale per i lavoratori di AgustaWestland: si tratta di un importante risultato della contrattazione sindacale di gruppo che finalmente sta per diventare operativo. Facendo seguito all impegno assunto dalla Direzione aziendale nella trattativa del 7 gennaio sulla mobilità, il 15 gennaio il coordinamento nazionale RSU FIM-FIOM-UILM di AgustaWestland ha incontrato l azienda e i rappresentanti delle compagnie assicurative Unisalute ed Rbm che, secondo quanto stabilito nel gruppo Finmccanica, sono i soggetti selezionati per l erogazione del servizio. Nel corso della riunione le compagnie hanno illustrato il funzionamento di un fondo sanitario integrativo e le prestazioni erogate ai lavoratori. Si è inoltre chiarito che nelle prossime settimane saranno predisposti pieghevoli informativi e saranno organizzate assemblee in cui illustrare nel dettaglio le condizioni offerte ai lavoratori e le strutture convenzionate. Tali momenti di informazione dovranno essere messi in atto nelle prossime settimane, perché nel corso della riunione si è ribadito che il Fondo sarà operativo a partire dal 1 marzo IL PATRONATO E AL TUO SERVIZIO. SOSTIENICI. ADERISCI ALLA CGIL
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