Ecomonografie. Pile, accumulatori e relativi rifiuti. Percorso normativo. Febbraio 2011 Volume 1, Numero 1
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- Pasquale Giorgi
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1 Ecomonografie Febbraio 2011 Volume 1, Numero 1 info@energ-etica.eu Pile, accumulatori e relativi rifiuti Indice Pile, accumulatori e relativi rifiuti 1 Percorso normativo 1 Inclusioni e codici CER 2 Esclusioni 2 Raccolte: flussi di materia 2 Obiettivi normativi 3 Destinazione finale 3 Aziende consorzi 4 Costi 4 Pratiche virtuose 4 Schede: tipologie 5 Schede: riciclaggio 5 Secondo il D.Lgs 188/2008: a) «pila» o «accumulatore»: una fonte di energia elettrica ottenuta mediante trasformazione diretta di energia chimica, costituita da uno o piu' elementi primari (non ricaricabili) o costituita da uno o piu' elementi secondari (ricaricabili) b) «pacco batterie»: un gruppo di pile o accumulatori collegati tra loro o racchiusi come un'unita' singola e a se' stante in un involucro esterno non destinato ad essere lacerato o aperto dall'utilizzatore c) «pile o accumulatori portatili»: le pile, le pile a bottone, i pacchi batteria o gli accumulatori che sono sigillati, sono trasportabili a mano e non costituiscono pile o accumulatori industriali, ne' batterie o accumulatori per veicoli d) «pile a bottone»: piccole Percorso normativo Il D. Lgs 188/08 recepisce la Direttiva 2006/66/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 6 settembre 2006, relativa a pile e accumulatori e ai rifiuti di pile e accumulatori e che abroga la direttiva 91/157/CEE. La norma si deve raccordare con quella che riguarda le apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE), e quella degli autoveicoli; pertanto sono fatte salve le disposizioni di cui al D.Lgs n. 209/03, e successive modificazioni, e di cui al D.Lgs, n. 151/2005. pile o accumulatori portatili di forma rotonda, di diametro superiore all'altezza, utilizzati a fini speciali in prodotti quali protesi acustiche, orologi e piccoli apparecchi portatili e come energia di riserva e) «batterie o accumulatori per veicoli»: le batterie o gli accumulatori utilizzati per l'avviamento, l'illuminazione e l'accensione; f) «pile o accumulatori industriali»: le pile o gli accumulatori progettati esclusivamente a uso industriale o professionale, o utilizzati in qualsiasi tipo di veicoli elettrici. simbolo inerente l'obbligo di raccolta differenziata da apporre sui dispositivi
2 [Digitare il testo] s Ecomonografie, vol. 1 N. 1 2 Inclusioni e codici CER Sono inclusi: dispositivi domestici; dispositivi industriali; dispositivi a bordo veicoli. E istituito un doppio sistema di raccolta: uno per dispositivi portatili, ed uno per dispositivi industriali e da autoveicoli. Onere delle raccolte e trattamenti a carico dei produttori, che sono tenuti ad organizzarsi in consorzi, anche creando sinergie con Organismi esistenti (COBAT). I dispositivi portatili sono ritirati tramite reti di contenitori collocati presso le attività commerciali di vendita, ma possono essere utilizzate raccolte e piattaforme pubbliche previa convenzione. Per gli altri i produttori organizzano reti opportune, non a carico degli utenti. Devono farsi carico anche del ritiro da servizi pubblici di dispositivi di tipo industriale o da autoveicoli. CER: *, per gli urbani; Da * a per quelli speciali. Esclusioni Le esclusioni riguardano: pile e accumulatori utilizzati in materiale destinato alla difesa nazionale; apparecchiature destinate all utilizzo nello spazio. Raccolte: flussi di materia I dati 2009 di ISPRA danno 0,39 kg/ab*a in Lombardia, su un campione pari a 1/3 della popolazione regionale. I valori massimi in Trentino AA e Emilia Romagna si avvicinano a 0,6 kg/ab*a. Il flusso totale nazionale stimato da ISPRA sulla base dei dati disponibili è di t/a. Tale flusso è inserito nella contabilità nazionale nella raccolta selettiva, che include farmaci, rifiuti pericolosi vari, per un totale di t/a circa. La RD totale nel lo stesso periodo ammonta a quasi 10 milioni di t, pari al 30% del totale. La quota di pile e batterie pertanto ammonta a circa lo 0,05% del totale prodotto. Appare evidente come il modesto flusso comporti problemi di logistica per la sua gestione, essendo sufficiente una sola piattaforma per lavorare tutti i flussi prodotti a livello nazionale, a meno di sinergie tra operatori ad esempio dei RAEE, come sembra stia accadendo.
3 3 3 Obiettivi normativi Protezione ambientale LA norma vincola le sostanze pericolose presenti, in particolare mercurio e cadmio, con eccezione per le pile a bottone, che possono contenere Hg entro il 2% del peso, e a pile e accumulatori portatili destinati ad attrezzature mediche o utensili elettrici senza fili, dispositivi di emergenza. Questi ultimi hanno limiti di cadmio superiori a tutti gli altri accumulatori. Entro il 2012 deve essere garantito un tasso di Raccolta differenziata pari ad almeno il 25% per i dispositivi portatili, che diventa il 45% entro il (La Direttiva impone invece tali obiettivi per tutto il settore!) Non è consentito lo smaltimento in discarica o inceneritore dei rifiuti da pile e accumulatori, a meno che siano stati preliminarmente trattati. I produttori organizzano circuiti di raccolta, presso gli utilizzatori, anche utilizzando servizi pubblici già esistenti. Ogni produttore è tenuto ad iscriversi ad un registro nazionale delle aziende che finanziano il sistema di raccolta e trattamento. Dal 2009 è stato istituito un centro di coordinamento nazionale. Ad oggi i produttori stimano t/a di pile portatili messe in commercio, contro i circa di accumulatori al piombo non portatili. Per i secondi il tasso di riciclaggio risulta essere superiore al 90%, mentre è trascurabile per i primi. valutazione delle dettagliata conseguenze ambientali, economiche e sociali dimostri che tale opzione di smaltimento è preferibile al riciclaggio. termini di tutela della salute e dell'ambiente. I processi di riciclaggio dovranno poi conseguire le seguenti efficienze minime di riciclaggio: Destinazione finale Con l'attuazione del D.Lgs 188/08, lo smaltimento in discarica o mediante incenerimento dei rifiuti delle pile e degli accumulatori industriali e per autoveicoli sarà vietato, fatti salvi i residui di pile e accumulatori che sono stati sottoposti sia a trattamento sia a riciclaggio. In assenza di un mercato finale disponibile, le pile e gli accumulatori contenenti cadmio, mercurio o piombo potranno però essere smaltiti in discarica o stoccati sottoterra. Le batterie potranno anche essere smaltite mediante questi sistemi nel quadro di una strategia di graduale eliminazione dei metalli pesanti, ma solo qualora una Le pile e gli accumulatori esausti, da sottoporre a trattamento, devono essere caratterizzati e separati per singola tipologia (portatili ricaricabili, portatili nonricaricabili, industriali, per veicoli) e, qualora possibile, per caratteristiche chimiche al fine di identificare la specifica metodologia di trattamento. Il trattamento deve comprendere, preventivamente, la rimozione di tutti i fluidi e gli acidi. Qualsiasi stoccaggio e fase di trattamento deve avere luogo in siti provvisti di superfici impermeabili e idonea copertura resistente alle intemperie o in idonei contenitori. Tutti gli impianti di trattamento devono adottare le migliori tecniche disponibili, in 65% in peso medio di pile e accumulatori al piombo/acido e massimo riciclaggio del contenuto di piombo che sia tecnicamente possibile evitando costi eccessivi 75% in peso medio di pile e accumulatori al nichel-cadmio e massimo riciclaggio del contenuto di cadmio che sia tecnicamente possibile evitando costi eccessivi 50% in peso medio degli altri rifiuti di pile e accumulatori. Secondo il rapporto 2010 sul recupero a cura di FISE UNIRE il raggiungimento degli obiettivi della direttiva richiederà la realizzazione di nuova capacità di riciclaggio, per coprire il fabbisogno atteso.
4 [Digitare il testo] 4 Aziende e Consorzi Il 24 marzo 2009 i produttori di pile e accumulatori, organizzati in sistemi individuali o collettivi per la gestione dei relativi rifiuti, hanno costituito il consorzio Centro di Coordinamento Nazionale Pile e Accumulatori (CCNPA). Le imprese del settore, raggruppate in Confindustria ANIE e espressione di oltre il 90% dei relativi mercati. Si stimano in 250 mila tonnellate all anno i rifiuti di pile e accumulatori prodotti in Italia. Il Consorzio non ha fini di lucro e agisce secondo criteri di efficienza, efficacia, economicità, nel rispetto della libera concorrenza sul mercato. All atto della costituzione hanno aderito al consorzio le seguenti aziende: EXIDE Italia; FAAM Spa; IBF Spa; Saft S.r.l.; Fiamm Spa; ERP Italia Srl; Enersys Spa; MIDAC Spa e i consorzi ECOPED ECORIT.specializzate. ECOLIGHT; Remedia. Riferimenti: Costi Secondo ISPRA 2009 sui dati rilevati da 1163 Comuni italiani, si riscontrano costi di gestione variabili da 100 a 5000 /t. La media nazionale si attesta attorno a 500 /t, con un costo pro capite pari a 0,2 /ab*a. Quasi la totalità dei flussi di materia in Italia ad oggi sono accumulatori al piombo per autotrazione. Per pile e accumulatori portatili si sono registrati costi di smaltimento intorno ai /t applicati dai soggetti d offerta di servizi di raccolta (dati 2009). In futuro tali costi non graveranno più sui bilanci comunali, mentre al contrario il sistema per portarsi ai livelli minimali previsti dalla Direttiva dovrà potenziare le proprie competenze tecniche e impiantistiche, per cui ci si aspetta un incremento del costo medio unitario, che sarà applicato alla fonte sui consumatori. Vocabolario * «pila» o «accumulatore»: una fonte di energia elettrica ottenuta mediante trasformazione diretta di energia chimica, costituita da uno o piu' elementi primari (non ricaricabili) o costituita da uno o piu' elementi secondari (ricaricabili) * «pacco batterie»: un gruppo di pile o accumulatori collegati tra loro o racchiusi come un'unita' singola e a se' stante in un involucro esterno non destinato ad essere lacerato o aperto dall'utilizzatore * «pile o accumulatori portatili»: le pile, le pile a bottone, i pacchi batteria o gli accumulatori che sono sigillati, sono trasportabili a mano e non costituiscono pile o accumulatori industriali, ne' batterie o accumulatori per veicoli * «pile a bottone»: piccole pile o accumulatori portatili di forma rotonda, di diametro superiore all'altezza, utilizzati a fini speciali in prodotti quali protesi acustiche, orologi e piccoli apparecchi portatili e come energia di riserva * «batterie o accumulatori per veicoli»: le batterie o gli accumulatori utilizzati per l'avviamento, l'illuminazione e l'accensione * «pile o accumulatori industriali»: le pile o gli accumulatori progettati esclusivamente a uso industriale o professionale, o utilizzati in qualsiasi tipo di veicoli elettrici
5 5 5 Scheda di sintesi: tipologie Categoria PILE E ACCUMULATORI PORTATILI ACCUMULATORI INDUSTRIALI Tipologia PILA ZINCO CARBONE PILA ZINCO CLORURO PILA ALCALINA PILA AL LITIO PILA ZINCO ARIA PILA ZINCO ARGENTO ACCUMULATORI AL PIOMBO ACCUMULATORI NICHEL CADMIO ACCUMULATORI NICHEL IDRURI METALLICI ACCUMULATORI AL LITIO ALTRO PIOMBO NICHEL CADMIO ALTRO Le tipologie di pile e accumulatori immessi sul mercato ACCUMULATORI VEICOLI PIOMBO NICHEL CADMIO ALTRO Scheda tecnica: riciclaggio Il recupero di materia è attuato in un numero ridotto di aziende specializzate in Europa, e attualmente non risultano società specializzate in Italia per pile e accumulatori portatili. Al contrario esistono alcune società per il trattamento degli accumulatori a base di piombo. Le tecnologie vanno da quelle di separazione meccanica, a quelle di distillazione per il recupero del cadmio nelle Ni Cd; si utilizzano trattamenti pirometallurgici per le LI-ion e le NiMh ( nichel metallo idruro, ricaricabili). Si porta ad esempio ( nel trattamento piro metallurgico) il materiale a fusione ad alta temperatura, con separazione dei metalli volatili (zinco, mercurio, cadmio, piombo) da quelli ferrosi. Segue il trattamento dei gas e recupero dello zinco in ossido di zinco utilizzabile dalla metallurgia dello zinco e applicazioni chimiche. Acciaio, manganese,nichel, rame sono fusi e recuperati come ferroleghe. Uno scarto minerale (scoria) deve essere smaltita o utilizzata come base per produrre silico manganese. Il mercurio vaporizza e lo si ritrova nei gas di scarico. A seguito di filtri amaniche, un sistema a carboni attivi consente la sua rimozione. Di seguito si riporta lo schema di flusso di un trattamento piro metallurgico.
6 [Digitare il testo] 6 Trattamento piro-metallurgico Alcuni dei trattamenti applicati in impianti operanti in Europa Trattamento di distillazione
7 7 7 Responsabile Massimo Cerani (Brescia) Telefono Fax Posta elettronica m.cerani@energ-etica.eu NOME SOCIETÀ VIA E NUMERO CIVICO INDIRIZZO 2 CODICE PAESE - CAP CITTÀ PROVINCIA NOME CLIENTE VIA E NUMERO CIVICO INDIRIZZO 2 CODICE PAESE - CAP CITTÀ PROVINCIA Abbiamo una pagina Web! Ci trovate all indirizzo:
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