Imballaggi. Requisiti essenziali Essenziali definiti dalla Direttiva 94/62/CE sugli imballaggi e i rifiuti di imballaggio

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Imballaggi. Requisiti essenziali Essenziali definiti dalla Direttiva 94/62/CE sugli imballaggi e i rifiuti di imballaggio"

Transcript

1 Imballaggi Requisiti essenziali Essenziali definiti dalla Direttiva 94/62/CE sugli imballaggi e i rifiuti di imballaggio

2 IMBALLAGGI Requisiti essenziali definiti dalla Direttiva 94/62/CE sugli imballaggi e i rifiuti di imballaggio di Autori vari

3 2011 UNI - Milano TUTTI I DIRITTI SONO RISERVATI Nessuna parte del libro può essere riprodotta o diffusa con un mezzo qualsiasi, fotocopie, microfilm, o altro senza il consenso scritto dell'editore. ALL RIGHTS RESERVED No part of this work may be reproduced, stored in a retrieval system or transmitted in any form or by any means electronic, photocopyng, recoding or otherwise, without the written permission fron the publisher. Questa pubblicazione non è un documento normativo. La responsabilità dei concetti espressi è unicamente dell'autore. Autori Autori vari, vedi ringraziamenti Editore UNI - Ente Nazionale Italiano di Unificazione Via Sannio, Milano Italia Tel Fax a edizione - Febbraio 2011

4 Sommario Presentazione III Ringraziamenti V Note per la lettura VII 1 Scopo del manuale 1 2 Requisiti essenziali per la fabbricazione e composizione degli imballaggi UNI EN 13428: Requisiti essenziali per la riutilizzabilità di un imballaggio UNI EN 13429: Requisiti essenziali per la recuperabilità di un imballaggio sotto forma di riciclo di materia UNI EN 13430: Requisiti essenziali per la recuperabilità di un imballaggio sotto forma di recupero di energia UNI EN 13431: Requisiti essenziali per la recuperabilità di un imballaggio sotto forma di compost e biodegradazione UNI EN 13432:

5

6 III Presentazione Dagli studi più recenti emerge che l opinione pubblica italiana manifesta una sensibilità crescente nei confronti della salvaguardia dell ambiente e, nel particolare caso dell imballaggio, valuta la sua sostenibilità. Frequentemente, tuttavia, le opinioni espresse dai media sembrano non considerare che il mondo dell imballaggio è soggetto a disposizioni di legge che ne regolano il rapporto con l ambiente e richiedono, in definitiva, la riduzione dell utilizzo delle risorse nel momento della progettazione e il loro recupero nella fase post-consumo. Già oggi, moltissimi imballaggi sono realizzati con la minore quantità di materiale possibile senza che questo ne infici la funzione e sono tanti anche gli imballaggi che vengono recuperati quando diventano un rifiuto/risorsa, al termine di un compito svolto in genere egregiamente. La continua evoluzione verso soluzioni di imballaggio sempre più sostenibili è voluta dalla legge, ma è anche l espressione della natura stessa delle aziende che determinano la scelta dell imballaggio: quelle che lo utilizzano per riempirlo con i loro prodotti e quelle che lo realizzano. Infatti, anche il packaging è sottoposto alla più classica delle richieste economiche: fare di più con meno. Se le disposizioni e l economia orientano l imballaggio verso una sempre maggiore sostenibilità, quale altro fenomeno può aiutare le aziende a rendere questo processo continuativo nel tempo? Certamente il sapere tecnico specifico. Questo documento è, in effetti, un contributo al sapere tecnico per tutti coloro che desiderino affrontare il tema della realizzazione di imballaggi sostenibili con un approccio scientifico. Il pratico sistema delle domande e delle risposte permette ai vari soggetti della filiera, che definiscono l imballaggio, di stabilire se i loro imballaggi possiedano le caratteristiche ambientali richieste dalla legge. Inoltre, adottando i suggerimenti che sono espressi in questo manuale, i tecnici hanno la possibilità di dimostrare le motivazioni delle loro scelte e di conseguenza possono verificarne la validità nel tempo, mirando al miglioramento continuo. Tutte le aziende che producono e utilizzano imballaggi farebbero bene a dotarsi di questo strumento, in particolare le PMI per le quali è stato primariamente pensato. A tutti una buona lettura Marco Sachet Presidente Commissione Imballaggi UNI

7

8 V Ringraziamenti Il presente manuale è stato elaborato con dedizione, competenza e spirito di volontariato dal seguente gruppo di lavoro: Francesco Amore Corepla Massimiliano Avella Co.Re.Ve. Fabio Banfi Kraft Food Italia Claudia Beretta Corepla Gianluca Bertazzoli Corepla Giorgio Bianchini Assografici Ilaria Bislenghi Federlegno Arredo - Assoimballaggi Eugenio Bora Conai Claudio Celata Assorimap Paolo Chieu Ferrero S.p.A Girolamo Dagostino Assorimap Paolo Decò Bormioli Rocco & Figlio S.p.A Francesco Degli Innocenti Novamont S.p.A Riccardo Fabiani Federchimica - PlasticsEurope Italia Eliana Farotto Comieco Amanda Fuso Nerini Conai Manuela Gallo Ferrero S.p.A Fabio Galbiati UNI Luciano Gajani Assografici Marco Gasperoni Rilegno Luca Laguzzi Cial Ileana Manera Ferrero S.p.A Oreste Pasquarelli Uniplast Alessandra Pellegrini Federchimica Stefano Petriglieri Corepla Maria Cristina Poggesi Federazione Gomma Plastica Marco Sachet Istituto Italiano Imballaggio Roberto Saettone Federchimica - PlasticsEurope Italia Danilo Sartori Corepla Bianca Maria Scalet Stazione Sperimentale Vetro Martina Scarpa Stazione Sperimentale Vetro Giuseppe Scicchitano Henkel S.p.A Ettore Veriani Federchimica Paola Visintin UNI Un sentimento di particolare riconoscenza è rivolto ai coordinatori: Francesco Degli Innocenti Amanda Fuso Nerini Oreste Pasquarelli Marco Sachet Si ringraziano, infine, gli organi direttivi di UNI che hanno supportato attivamente la realizzazione di questo manuale.

9

10 VII Note per la lettura Allo scopo di rendere più facile la consultazione del testo, di seguito vengono riportate le chiavi esplicative. Testo della norma: carattere. [...] Colonna 2 "Criteri" è una sintesi dei criteri definiti nell'appendice B rispetto alle fasi del ciclo di vita dell'imballaggio. per una spiegazione piè approfondita dei criteri e delle fasi del ciclo di vita, consultare i punti indicati nella colonna 1 nell'appendice A e nell'appendice B del presente documento. 1 Prospetti della norma: riportano la numerazione e la descrizione del prospetto stesso. Prospetto A.1 Elaborazione dei requisiti mediante una matrice decisionale con interazioni tra fasi del ciclo di vita e criteri per gli imballaggi riciclabili Fasi del ciclo di vita Controllo della costruzione/composizione e della lavorazione degli imballaggi A2 Criteri per gli imballaggi riciclabili Idoneità alle tecnologie di riciclo disponibili Progettazione Pertinente Pertinente Produzione Pertinente Pertinente Utilizzo Pertinente Pertinente Cernita da parte dell'utente finale Pertinente Raccolta/cernita Pertinente Pertinente Pertinente Nota La numerazione nel prospetto si riferisce ai punti dell'appendice A. A3 Emissioni nell'ambiente causate dal riciclo degli imballaggi A4 1 V. UNI EN 13430:2005, Appendice A., p. 12

11

12 1 1 SCOPO DEL MANUALE 1.1 Qual è la problematica? Le imprese sono obbligate per legge a immettere sul mercato imballaggi recuperabili e di minimo impatto sull ambiente. A tal fine, con disposizioni europee e nazionali, sono stabiliti requisiti essenziali specifici per gli imballaggi a cui le imprese, nel proprio sistema qualità, si devono attenere. Ad oggi, non è prevista in Italia una dichiarazione di conformità in proposito, ma è bene che l impresa possa documentare il rispetto delle prescrizioni suddette in caso di controlli. 1.2 Perché è stato realizzato il manuale? In un contesto complesso quale è quello legislativo e di normazione tecnica relativo ai requisiti essenziali stabiliti per gli imballaggi, obiettivo di questo lavoro è fare luce sul tema per informare e spiegare alle imprese come adempiere a quanto previsto, a supporto di una buona pratica che considera anche gli aspetti ambientali nelle valutazioni inerenti la produzione o l uso degli imballaggi. Il manuale si pone come una sorta di guida rapida al rispetto dei requisiti essenziali e, per i diversi casi, facilita le pratiche e semplifica le procedure per, eventualmente, dichiararne la conformità: pertanto non intende e non può sostituirsi alla legislazione o alle norme tecniche, che costituiscono i riferimenti primari per le imprese interessate, e a cui, pertanto, si rimanda, quale prerogativa alla sua applicazione. 1.3 A chi si rivolge questo manuale? Il manuale nasce a supporto delle imprese che importano/esportano, producono o utilizzano imballaggi e che pertanto hanno l obbligo di conformarsi alle disposizioni di legge sui requisiti essenziali degli imballaggi. 1.4 Cosa prescrivono i capitoli trattati in questo manuale? I successivi capitoli individuano, mediante una serie di domande e risposte, il percorso più probabile che le aziende possono intraprendere per conformarsi alle prescrizioni di legge attraverso l uso delle norme tecniche UNI EN, standards europei

13 2 IMBALLAGGI Requisiti Essenziali definiti dalla Direttiva 94/62/CE sugli imballaggi e i rifiuti di imballaggio e nazionali che si riferiscono specificatamente ai requisiti essenziali o eventualmente anche a requisiti più generali come la gestione della qualità e degli aspetti ambientali.

14 Scopo del manuale 3 LA LEGISLAZIONE EUROPEA 1.5. Quali sono i riferimenti legislativi europei sui requisiti essenziali per gli imballaggi? La legislazione quadro sui requisiti essenziali per gli imballaggi fa capo alla Direttiva n. 62 del 20 dicembre 1994 sugli imballaggi e i rifiuti di imballaggio (G.U. L365/199 del ) e successivi aggiornamenti, dove all articolo 9 recita: art. 9 requisiti essenziali 1. Entro tre anni dall entrata in vigore della presente direttiva, gli Stati membri provvedono a che siano immessi sul mercato soltanto gli imballaggi conformi a tutti i requisiti essenziali definiti dalla presente direttiva, compreso l allegato II. 2. Dalla data indicata nell articolo 22, paragrafo 1, gli Stati membri presumono che siano soddisfatti tutti i requisiti essenziali definiti dalla presente direttiva, compreso l allegato II, quando gli imballaggi sono conformi: a) alle pertinenti norme armonizzate i cui numeri di riferimento sono stati pubblicati nella Gazzetta ufficiale delle Comunità europee. Gli Stati membri pubblicano i numeri di riferimento delle norme nazionali che recepiscono le norme armonizzate b) alle pertinenti norme nazionali di cui al paragrafo 3, se per i settori cui si riferiscono tali norme non esistono norme armonizzate. 3. Gli Stati membri comunicano alla Commissione i testi delle norme nazionali di cui al paragrafo 2, lettera b), che considerano conformi ai requisiti di cui al presente articolo. La Commissione comunica immediatamente tali testi agli altri Stati membri. Gli Stati membri pubblicano i riferimenti di queste norme. La Commissione ne cura la pubblicazione nella Gazzetta ufficiale delle Comunità europee. 4. Se uno Stato membro o la Commissione ritiene che le norme di cui al paragrafo 2 non soddisfano completamente i requisiti essenziali definiti al paragrafo 1, la Commissione o lo Stato membro interessato solleva la questione dinanzi al comitato isituito dalla direttiva 83/189/ CEE, indicandone le ragioni. Il comitato formula senza indugio il suo parere. Sulla base del parere del comitato, la Commissione informa gli Stati membri sull eventuale necessità di ritirare tali norme dalle pubblicazioni di cui ai paragrafi 2 e 3.

15 4 IMBALLAGGI Requisiti Essenziali definiti dalla Direttiva 94/62/CE sugli imballaggi e i rifiuti di imballaggio 1.6 Quando è entrata in vigore la Direttiva 94/62/CE? La direttiva è entrata in vigore il giorno della pubblicazione in Gazzetta cioè il , e in particolare a livello europeo: dal 1 luglio 1996 (art. 22, 1 Dir. 94/62/CE) vige per gli Stati membri la presunzione di conformità ai requisiti essenziali; dal 1 gennaio 1998 (art. 9, 1 Dir. 94/62/CE) gli Stati membri provvedono a che siano immessi sul mercato soltanto imballaggi conformi a tutti i requisiti essenziali stabiliti dalla direttiva compresi quelli dell allegato II; dal 13 luglio 2001 gli Stati membri presumono che siano soddisfatti i requisiti essenziali per quegli imballaggi dichiarati conformi alle norme tecniche armonizzate EN e EN 13432, mentre dal 20 febbraio 2005 anche alle norme tecniche armonizzate EN 13427, EN 13429, EN 13430, EN (si veda domanda n 7). 1.7 Quali sono i requisiti essenziali previsti dall'allegato II alla Direttiva 94/62/CE? L allegato II alla Direttiva 94/62/CE recita: all. II Requisiti essenziali concernenti la composizione e la riutilizzabilità e la recuperabilità (in particolare la riciclabilità) degli imballaggi 1) Requisiti per la fabbricazione e composizione degli imballaggi: gli imballaggi sono fabbricati in modo da limitare il volume e il peso al minimo necessario per garantire il necessario livello di sicurezza, igiene e accettabilità tanto per il prodotto imballato quanto per il consumatore; gli imballaggi sono concepiti, prodotti e commercializzati in modo da permetterne il reimpiego o il recupero, compreso il riciclaggio, e da ridurne al minimo l impatto sull ambiente se i rifiuti di imballaggio o i residui delle operazioni di gestione dei rifiuti di imballaggio sono smaltiti; gli imballaggi sono fabbricati in modo che la presenza di metalli nocivi e di altre sostanze e materiali pericolosi come costituenti del materiale di imballaggio o di qualsiasi componente dell imballaggio sia limitata al minimo con riferimento alla loro presenza nelle emissioni, nelle ceneri o nei residui di lisciviazione se gli imballaggi o i residui delle operazioni di gestione dei rifiuti di imballaggio sono inceneriti o interrati. 2) Requisiti per la riutilizzabilità di un imballaggio, i seguenti requisiti devono essere soddisfatti simultaneamente: le proprietà fisiche e le caratteristiche dell imballaggio devono consentire una serie di spostamenti o rotazioni in condizioni di impiego normalmente prevedibili; possibilità di trattare gli imballaggi usati per ottemperare ai requisiti in materia di salute e di sicurezza dei lavoratori;

16 Scopo del manuale 5 osservanza dei requisiti specifici per gli imballaggi recuperabili se l imballaggio non è più utilizzato e diventa quindi un rifiuto. 3) Requisiti per la recuperabilità di un imballaggio: a) Imballaggi recuperabili sotto forma di riciclaggio del materiale L imballaggio deve essere prodotto in modo tale da consentire il riciclaggio di una determinata percentuale in peso dei materiali usati, nella fabbricazione di prodotti commerciabili, rispettando le norme in vigore nella Comunità Europea. La determinazione di tale percentuale può variare a seconda del tipo de materiale che costituisce l imballaggio. b) Imballaggi recuperabili sotto forma di recupero di energia I rifiuti di imballaggio trattati a scopi di recupero energetico devono avere un valore calorifico minimo inferiore per permettere di ottimizzare il recupero energetico; c) Imballaggi recuperabili sotto forma di compost. I rifiuti di imballaggio trattati per produrre compost devono essere sufficientemente biodegradabili in modo da non ostacolare la raccolta separata e il processo o l attività di compostaggio in cui sono introdotti. d) Imballaggi biodegradabili I rifiuti di imballaggio biodegradabili devono essere di natura tale da poter subire una decomposizione fisica, chimica, termica o biologica grazie alla quale la maggior parte del compost risultante finisca per decomporsi in biossido di carbonio, biomassa e acqua. 1.8 Quali sono i riferimenti delle norme armonizzate? Una norma tecnica europea si dice armonizzata, quando se ne pubblicano i riferimenti in Gazzetta Ufficiale della Comunità Europea. Ciò fa si che gli Stati membri possano adottarle (in maniera volontaria e/o obbligatoria) all interno del proprio ordinamento, in recepimento della disposizione legislazione europea pertinente. I riferimenti delle norme tecniche relative a requisiti essenziali di cui alla Direttiva 94/62/CE sono stati pubblicati con la Decisione 2001/524/CE pubblicata su G.U. L 190/2001 il 12 luglio 2001 e da ultimo con la Comunicazione 2005/C 44/13 pubblicata su G.U. C 44/2005 il 19 febbraio L Ente di normazione italiano UNI, ha quindi pubblicato le norme tecniche con i riferimenti nazionali che, ad oggi, non sono stati ripresi nell ordinamento legislativo interno: UNI EN 13427:2005 Imballaggi - Requisiti per l utilizzo di norme europee nel campo degli imballaggi e dei rifiuti di imballaggio UNI EN 13428:2005 Imballaggi - Requisiti specifici per la fabbricazione e la composizione - Prevenzione per riduzione alla fonte

17 6 IMBALLAGGI Requisiti essenziali definiti dalla Direttiva 94/62/CE sugli imballaggi e i rifiuti di imballaggio UNI EN 13429:2005 Imballaggi - Riutilizzo UNI EN 13430:2005 Imballaggi - Requisiti per imballaggi recuperabili per riciclo di materiali UNI EN 13431:2005 Imballaggi - Requisiti per imballaggi recuperabili sotto forma di recupero energetico compresa la specifica del potere calorico inferiore minimo UNI EN 13432:2002 Imballaggi - Requisiti per imballaggi recuperabili mediante compostaggio e biodegradazione - Schema di prova e criteri di valutazione per l accettazione finale degli imballaggi 1.9 Quali sono le norme tecniche nazionali? Non vi sono norme nazionali sui requisiti essenziali Quali altri requisiti essenziali sono previsti dalla Direttiva 94/62/CE? L articolo 11 della Direttiva 94/62/CE stabilisce: art. 11 Livelli di concentrazione dei metalli pesanti presenti negli imballaggi 1) Gli Stati membri si assicurano che i livelli totali di concentrazione di piombo, cadmio, mercurio e cromo esavalente presenti negli imballaggi o nei componenti di imballaggio non superino i valori seguenti: 600 ppm in peso dopo due anni dalla data indicata nell articolo 22, paragrafo 1; 250 ppm in peso dopo tre anni dalla data indicata nell articolo 22, paragrafo 1; 100 ppm in peso dopo cinque anni dalla data indicata nell articolo 22, paragrafo 1. 2) I livelli di concentrazione di cui al paragrafo 1 non si applicano agli imballaggi interamente costituiti di cristallo, secondo la definizione della direttiva 64/493/CEE. 3) La Commissione, in conformità della procedura di cui all articolo 21, determina: le condizioni alle quali i suddetti livelli di concentrazione non si applicano ai materiali riciclati e ai circuiti di produzione localizzati in una catena chiusa e controllata; i tipi di imballaggio esonerati dal requisito di cui al paragrafo 1, terzo trattino.

18 Scopo del manuale Quali tipi di imballaggio, e a quali condizioni, sono esonerati dal requisito essenziale del livello di concentrazione dei metalli pesanti? La Commissione Europea ha ad oggi emanato i seguenti provvedimenti specifici per imballaggi in vetro e per casse e pallet in plastica: Decisione 2001/171/CE modificata da Decisione 2006/340/CE che stabilisce le condizioni per l applicazione di una deroga per gli imballaggi in vetro relativamente ai livelli di concentrazione di metalli pesanti fissati dalla Direttiva 94/62/CE sugli imballaggi e i rifiuti di imballaggio; Decisione 1999/177/CE che stabilisce le condizioni per l applicazione di una deroga per le casse e i pallet in plastica relativamente ai livelli di concentrazione di metalli pesanti fissati dalla Direttiva 94/62/CE sugli imballaggi e i rifiuti di imballaggio; 1.12 Esistono casi di legislazioni nazionali particolari? Nel 1998, la Francia, in attesa dell'elaborazione e armonizzazione (cioè pubblicazione dei riferimenti in gazzetta ufficiale della Unione europea) delle norme tecniche del CEN (Comitato Europeo di Normazione), definì una propria procedura nazionale per la dichiarazione di conformità ai requisiti essenziali pubblicata nel Decreto n del 20 giugno 1998 Decrét relatif à la prise en compte ds exigence liées à l environnement dans la conception et la fabrication des emballages. Una procedura che, aggiornata il 22 marzo 2005 dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della Repubblica Francese dei riferimenti alle norme CEN armonizzate nel 2005, prevede l obbligo di documentare in un dossier la dichiarazione di conformità (art. 9) anche con la lista delle suddette norme applicate (art. 9 punto 5). La Direzione Generale della Concorrenza, dei Consumi e della Repressione delle Frodi francese (DGCCRF), può controllare e verificare la conformità ai requisiti essenziali con la richiesta di presentazione del sopraccitato dossier. Regno Unito La Gran Bretagna regolamentò nel 2003 con la prima Packaging (Essential Requirement) Regulations, il divieto all introduzione in Inghilterra di imballaggi non conformi ai requisiti essenziali, di cui sono legalmente responsabili le imprese che utilizzano gli imballaggi o importatrici di merci imballate. La conformità ai requisiti essenziali deve essere dimostrata da una sufficiente documentazione tecnica, da fornire, su richiesta, all Autorità Locale (Trading Standards Officers Department). In proposito il BERR (Department for Business, Enterprise, & Regulatory Reform) ha pubblicato)

19 8 IMBALLAGGI Requisiti essenziali definiti dalla Direttiva 94/62/CE sugli imballaggi e i rifiuti di imballaggio un documento guida Packaging (Essential Requirement) Regulations - Government Guidance Notes ( ). Repubblica Ceca La Repubblica Ceca, con l Atto n. 477 del 2001 sui requisiti essenziali degli imballaggi, stabilì l obbligo per un soggetto che immette imballaggio sul mercato, a presentare, su richiesta degli organismi di controllo preposti (autorità), la documentazione tecnica comprovante la conformità ai requisiti suddetti. L art. 5 in particolare, riporta la metodologia e le istruzioni per produrre la documentazione tecnica nonché, a partire dal 2002, l obbligo ad utilizzare gli standard CEN sui requisiti essenziali, per la cui applicazione vige la regola della presunzione di conformità ( L autorità preposta è individuata in base alla tipologia della merce imballata, principali riferimenti sono: Czech Trade Inspectorate, Czech Agricultural And Food Inspection Authority, State Institute for Drug Control, Institute for the State Control of Veterinary Biologicals and Medicaments.

20 Scopo del manuale 9 LA LEGISLAZIONE ITALIANA 1.13 Quali sono i riferimenti legislativi nazionali sui requisiti essenziali per gli imballaggi? Le disposizioni della Direttiva 94/62/CE sono state interamente recepite in Italia dal titolo II del d.lgs. 22/97 prima e poi dalla parte IV del Decreto Legislativo 3 aprile 2006, n. 152 Norme in materia ambientale (pubblicato nel suppl. ord. n. 96 alla Gazzetta Ufficiale 14 aprile 2006 n. 88). In particolare le disposizioni sui requisiti essenziali, sono recepite dai commi 3, 4 e 5 dell articolo 226, e dal comma 5 dell articolo 222 che, rispettivamente, così recitano: art. 226 Divieti 3) Possono essere commercializzati solo imballaggi rispondenti agli standard europei fissati dal Comitato europeo normalizzazione in conformità ai requisiti essenziali stabiliti dall articolo 9 della direttiva 94/62/CE del Parlamento europeo e del Consiglio del 20 dicembre Con decreto del Ministro dell ambiente e della tutela del territorio, di concerto con il Ministro delle attività produttive sono aggiornati i predetti standard, tenuto conto della comunicazione della Commissione europea 2005/C44/13. Sino all emanazione del predetto decreto si applica l Allegato F alla parte quarta del presente decreto. 4) È vietato immettere sul mercato imballaggi o componenti di imballaggio, ad eccezione degli imballaggi interamente costituiti di cristallo, con livelli totali di concentrazione di piombo, mercurio, cadmio e cromo esavalente superiore a 100 parti per milione (ppm) in peso. Per gli imballaggi in vetro si applica la decisione 2001/171/ CE del 19 febbraio 2001(aggiornata dalla decisione 2006/340/CE, n.d.r) e per gli imballaggi in plastica si applica la decisione 1999/177/CE del 8 febbraio art. 222 Raccolta differenziata e obblighi della Pubblica amministrazione 5) Il Ministro dell ambiente e della tutela del territorio di concerto con il Ministro delle attività produttive cura la pubblicazione delle norme nazionali che recepiscono le norme armonizzate di cui all articolo 226, comma 3, e ne dà comunicazione alla Commissione dell Unione europea.

21 10 IMBALLAGGI Requisiti essenziali definiti dalla Direttiva 94/62/CE sugli imballaggi e i rifiuti di imballaggio 1.14 Quali sono i riferimenti legislativi nazionali applicabili obbligatoriamente? In mancanza, ad oggi, dei decreti attuativi specifici che pubblicano le norme armonizzate e dettano le regole, le modalità per la rispondenza ad esse (vedi paragrafo 1.7), si devono applicare: l allegato F al d.lgs. 22/97 che recepisce senza modifiche l allegato II della Direttiva 94/62/CE, cioè la conformità ai requisiti essenziali concernenti la fabbricazione e la composizione per la riutilizzabilità, recuperabilità degli imballaggi (vedi paragrafo 1.6). il limite di concentrazione di metalli pesanti pari a 100 ppm Da quando sono in vigore i riferimenti legislativi nazionali applicabili obbligatoriamente? Le disposizioni del titolo II del d.lgs 22/97 sono entrate in vigore il 1 maggio In particolare: dal 1 gennaio 1998 possono essere commercializzati solo imballaggi conformi ai requisiti essenziali concernenti la fabbricazione e la composizione per la riutilizzabilità e recuperabilità degli imballaggi; dal 30 giugno 2001 è vietato immettere sul mercato imballaggi o componenti di imballaggio con livelli totali di concentrazione di metalli pesanti superiore a 100 ppm Sono previste sanzioni specifiche sui requisiti essenziali? L azienda è sanzionabile ai sensi del d.lgs 152/06 parte IV articolo 261 commi 3 e 4, che recita: art. 261 Sanzioni-Imballaggi 3) La violazione dei divieti di cui all articolo 226, commi 1 e 4, è punita con la sanzione amministrativa pecuniaria da cinquemiladuecento euro a quarantamila euro. 4) La violazione del disposto di cui all articolo 226, comma 3, è punita con la sanzione amministrativa pecuniaria da duemilaseicento euro a quindicimilacinquecento euro

22 Scopo del manuale Quali sono gli organi di controllo? Ai sensi del d.lgs 152/06 articolo 197 comma 1: art. 197 Competenze delle Province 1) In attuazione dell articolo 19 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, alle Province competono in linea generale le funzioni amministrative concernenti la programmazione ed organizzazione del recupero e dello smaltimento dei rifiuti a livello provinciale, da esercitarsi con le risorse umane, strumentali e finanziarie disponibili a legislazione vigente, ed in particolare: [ ] b) il controllo periodico su tutte le attività di gestione, di intermediazione e di commercio dei rifiuti, ivi compreso l accertamento delle violazioni delle disposizioni di cui alla parte quarta del presente decreto [ ]

23 12 IMBALLAGGI Requisiti essenziali definiti dalla Direttiva 94/62/CE sugli imballaggi e i rifiuti di imballaggio I REQUISITI ESSENZIALI DEGLI IMBALLAGGI 1.18 Quale approccio? L impresa per agevolare il proprio iter di rispondenza agli obblighi previsti dai requisiti essenziali degli imballaggi, può comunque servirsi delle norme tecniche armonizzate (vedi paragrafo 1.7), in attesa dei decreti attuativi previsti dall ordinamento legislativo interno (vedi paragrafo 1.13) La norma UNI EN 13427:2005 quali e quanti sono precisamente i requisiti essenziali? Gli imballaggi devono essere conformi a tutti i requisiti essenziali? La norma tecnica ombrello UNI EN spiega quanti e quali sono i requisiti essenziali applicabili. I requisiti essenziali sono 3: Fabbricazione e composizione (riduzione alla fonte, presenza limitata di metalli pesanti e sostanze o preparati pericolosi), Riutilizzo e Recupero (di materia, energetico, organico). La norma tecnica ombrello UNI EN spiega anche in che modo procedere. Tutti gli imballaggi devono essere conformi al requisito di prevenzione, mentre solo quelli progettati e prodotti per essere riutilizzati devono essere conformi al requisito di riutilizzo. Tutti gli imballaggi devono essere conformi ad almeno una delle tre forme di recuperabilità La norma UNI EN 13428:2005 cos'è il requisito di fabbricazione e composizione? Questo requisito è costituito da tre elementi fondamentali: Prevenzione per riduzione alla fonte: insieme degli interventi che le catene di produzione e utilizzo di una determinata soluzione di imballaggio possono mettere in pratica per minimizzare il peso e il volume della soluzione stessa in relazione alla o alle funzioni che deve svolgere. Presenza massima di metalli pesanti: insieme degli interventi che le catene di produzione e utilizzo di una determinata soluzione di imballaggio possono mettere in pratica per limitare a 100 ppm (parti per milione in peso) l eventuale presenza di piombo (Pb), cadmio (Cd), cromo esavalente (Cr VI), mercurio (Hg). Presenza massima di sostanze o preparati pericolosi: insieme degli interventi che le catene di produzione e utilizzo di una determinata soluzione di imballaggio possono mettere in pratica per limitare l eventuale presenza di so-

24 Scopo del manuale 13 stanze o preparati classificati con il simbolo N rispettivamente ai sensi della Direttiva 67/548/CE e succ. agg., e della Direttiva 1999/45/CE e succ. agg. Per maggiori dettagli si rimanda al capitolo La norma UNI EN 13429:2005: cos'è il requisito della riutilizzabiltà? Insieme degli interventi che le catene di produzione e utilizzo di una determinata soluzione di imballaggio possono mettere in pratica per consentire ad esso di portare a termine un numero minimo di trasferimenti di prodotti. Per maggiori dettagli si rimanda al capitolo La norma UNI EN 13430:2005: cos'è il requisito della recuperabilità per riciclo di materia? Insieme degli interventi che le catene di produzione e utilizzo di una determinata soluzione di imballaggio possono mettere in pratica per consentirne a fine vita la raccolta, la selezione e il recupero (per la sua funzione originaria o per altri scopi) finalizzata al ritrattamento in un processo fisico e o chimico di produzione e fabbricazione di prodotti commerciabili. Per maggiori dettagli si rimanda al capitolo La norma UNI EN 13431:2005: cos'è il requisito della recuperabilità energetica? Insieme degli interventi che le catene di produzione e utilizzo di una determinata soluzione di imballaggio possono mettere in pratica per consentirne, a fine vita, di avere un potere calorifico inferiore minimo maggiore o uguale a 5 MJ/kg e un guadagno calorifico superiore a zero così da ottimizzarne il recupero energetico in un sistema industriale reale. Per maggiori dettagli si rimanda al capitolo La norma UNI EN 13432:2001 cos'è il requisito della recuperabilità organica per compostaggio e biodegradazione? Insieme degli interventi che le catene di produzione e utilizzo di una determinata soluzione di imballaggio possono mettere in pratica per consentirne il recupero organico nelle due forme: compost (una sostanza simile all'humus) e biogas ( una miscela metano - anidride carbonica). Per maggiori dettagli si rimanda al capitolo 6.

25 14 IMBALLAGGI Requisiti essenziali definiti dalla Direttiva 94/62/CE sugli imballaggi e i rifiuti di imballaggio DICHIARAZIONE DI CONFORMITÀ DELL IMBALLAGGIO AI REQUISITI ESSENZIALI 1.25 È previsto dalla legislazione italiana l obbligo di rilasciare una dichiarazione di conformità dei singoli imballaggi ai requisiti essenziali? No, le disposizioni nazionali al momento non prevedono che la conformità ai requisiti essenziali sia dichiarata dall impresa, tuttavia in caso di accertamento delle Province è opportuno disporre della documentazione che dimostri tale conformità La dichiarazione di conformità dei singoli imballaggi ai requisiti essenziali è obbligatoria in qualche Paese dell Unione Europea? La Francia ha introdotto nel proprio corpo legislativo l obbligo della dichiarazione di conformità per le imprese (nazionali ed estere), da presentare all Autorità in caso di controlli. Il Regno Unito e la Repubblica Ceca, invece, non prevedono espressamente una dichiarazione di conformità, ma, se richiesto dall Autorità, un dossier contenente la documentazione tecnica comprovante la conformità Quali metodi può adottare l azienda per stabilire ed eventualmente dimostrare all autorità di controllo che i propri imballaggi siano conformi ai requisiti essenziali? Nel 2004 è stato completato a livello europeo l iter di riconoscimento di un pacchetto di norme tecniche sui requisiti essenziali degli imballaggi, che stabiliscono come dimostrare la conformità ai requisiti essenziali ed eventualmente anche come dichiararla (vedi paragrafo 1.4 e 1.11). Questo pacchetto di norme è stato recepito nel 2005 anche dall'ente di normazione Italiano (UNI): UNI EN 13427:2005 Imballaggi - Requisiti per l utilizzo di norme europee nel campo degli imballaggi e dei rifiuti di imballaggio; UNI EN 13428:2005 Imballaggi - Requisiti specifici per la fabbricazione e la composizione - Prevenzione per riduzione alla fonte; UNI EN 13429:2005 Imballaggi - Riutilizzo; UNI EN 13430:2005 Imballaggi - Requisiti per imballaggi recuperabili per riciclo di materiali

26 Scopo del manuale 15 UNI EN 13431:2005 Imballaggi - Requisiti per imballaggi recuperabili sotto forma di recupero energetico compresa la specifica del potere calorico inferiore minimo; UNI EN 13432:2002 Imballaggi - Requisiti per imballaggi recuperabili mediante compostaggio e biodegradazione - Schema di prova e criteri di valutazione per l accettazione finale degli imballaggi 1.28 L applicazione di questi metodi è obbligatoria? In Italia, al momento, in mancanza del Decreto Ministeriale attuativo al comma 3 dell art. 226 del d.lgs.152/2006 (vedi paragrafo 1.13) l applicazione delle norme tecniche UNI EN 13427, 13428, 13429, 13430, 13431, 13432, non è obbligatoria, ma tenuto conto della comunicazione della Commissione europea 2005/C44/13 (vedi paragrafi 1.7 e 1.13), sono comunque da ritenersi gli unici Standard tecnici sui requisiti essenziali degli imballaggi. L applicazione di questi standard, tra l altro, in tutti i Paesi europei dà la presunzione di conformità ai requisiti essenziali. Cioè dimostrare la conformità ai requisiti essenziali attraverso l uso di queste norme tecniche significa di fatto un implicito via libera da parte di tutte le Autorità dei Paesi membri dell Unione Europea Cosa potrebbe fare in alternativa un azienda? In alternativa all applicazione delle norme tecniche specifiche sui requisiti essenziali, un azienda può dimostrare la conformità ai requisiti essenziali attraverso una propria metodologia inserita in una sistema di gestione qualità (serie UNI EN ISO 9000) o ambiente (serie UNI EN ISO 14000).

27

28 17 2 REQUISITI ESSENZIALI PER LA FABBRICAZIONE E COMPOSIZIONE DEGLI IMBALLAGGI UNI EN 13428:2005 COSA DICE LA LEGGE 2.1 Quali sono i riferimenti a livello nazionale ed europeo? A livello nazionale il riferimento è il d.lgs 3 Aprile 2006 n 152 Allegato F (non è stato modificato dal d.lgs 16 Gennaio 2008 n 4) L allegato F presenta i criteri da applicarsi sino all entrata in vigore del decreto interministeriale di cui all articolo 226, comma 3. L allegato F recita: 1) Requisiti per la fabbricazione e composizione degli imballaggi: gli imballaggi sono fabbricati in modo da limitare il volume e il peso al minimo necessario per garantire il necessario livello di sicurezza, igiene e accettabilità tanto per il prodotto imballato quanto per il consumatore; gli imballaggi sono concepiti, prodotti e commercializzati in modo da permetterne il reimpiego o il recupero, compreso il riciclaggio, e da ridurne al minimo l impatto sull ambiente se i rifiuti di imballaggio o i residui delle operazioni di gestione dei rifiuti di imballaggio sono smaltiti; gli imballaggi sono fabbricati in modo che la presenza di metalli nocivi e di altre sostanze e materiali pericolosi come costituenti del materiale di imballaggio o di qualsiasi componente dell imballaggio sia limitata al minimo con riferimento alla loro presenza nelle emissioni, nelle ceneri o nei residui di lisciviazione se gli imballaggi o i residui delle operazioni di gestione dei rifiuti di imballaggio sono inceneriti o interrati. A livello europeo il riferimento è la Direttiva n. 62 del 20 dicembre 1994 nel suo allegato II. Non ci sono differenze tra l allegato II della Direttiva e l allegato F del d.lgs 3 Aprile 2006 n 152.

29 18 IMBALLAGGI Requisiti essenziali definiti dalla Direttiva 94/62/CE sugli imballaggi e i rifiuti di imballaggio LE RICHIESTE DEL REQUISITO DELLA PREVENZIONE AL- LA FONTE 2.2 Quali imballaggi devono essere conformi a questo requisito? Tutti quelli immessi o che verranno immessi nel mercato italiano e nel mercato dell Unione Europea 2.3 Quali aziende devono verificare che i propri imballaggi siano conformi a questo requisito? Sia le aziende produttrici dell imballaggio vuoto sia le aziende utilizzatrici; entrambe, infatti, sono in grado di influire sulle caratteristiche dell imballaggio immesso nel mercato. 2.4 Quali sono il limiti della responsabilità del produttore di imballaggi? L azienda produttrice di imballaggi deve conoscere le caratteristiche del materiale che utilizza e il livello di aggiornamento tecnologico dei suoi impianti. Al fine di attuare la prevenzione alla fonte, la gestione di questi due parametri ricade tra le responsabilità dell azienda produttrice, non dimenticando che il processo di produzione dell imballaggio deve garantire la prestazionalità e l idoneità all impiego dello stesso. In particolare, la responsabilità del produttore è massima nel caso di immissione sul mercato di imballaggi che non rispondono a uno specifico capitolato tecnico dell utilizzatore. 2.5 Quali sono i limiti della responsabilità dell utilizzatore di imballaggi? L azienda utilizzatrice di imballaggi deve conoscere le caratteristiche del prodotto che vuole imballare, il flusso logistico di quel prodotto e non da ultimo, in particolare se si tratta di un prodotto di largo consumo, il suo posizionamento di gamma. Al fine di attuare la prevenzione alla fonte, la gestione di questi tre parametri ricade tra le responsabilità dell azienda utilizzatrice. In particolare, la responsabilità dell utilizzatore è massima nel caso di immissione sul mercato di imballaggi che rispondano a un suo capitolato tecnico.

30 Requisiti essenziali per la fabbricazione e composizione degli imballaggi UNI EN 13428: Per attuare la prevenzione quale sarebbe il rapporto più efficace tra il produttore e l utilizzatore di imballaggi? Lo sviluppo congiunto della migliore soluzione di imballaggio basata sulla conoscenza reciproca delle esigenze e la traduzione di queste ultime in numeri.

31 20 IMBALLAGGI Requisiti essenziali definiti dalla Direttiva 94/62/CE sugli imballaggi e i rifiuti di imballaggio LA NORMA TECNICA UNI EN 13428: Cos è la norma tecnica UNI EN 13428:2005? È attualmente il miglior strumento a livello europeo che le aziende possano utilizzare per verificare che i loro imballaggi siano conformi al requisito della prevenzione. È anche l unico strumento che, se applicato correttamente, offre la presunzione di conformità dei propri imballaggi al requisito della prevenzione. Le aziende produttrici e utilizzatrici italiane non sono obbligate a utilizzare questa norma tecnica. Ciò implica che le aziende potrebbero utilizzare strumenti diversi per verificare che i loro imballaggi siano conformi o meno al requisito della prevenzione. 2.8 Cosa dice la norma tecnica UNI EN 13428:2005? La norma specifica un procedimento per la valutazione degli imballaggi al fine di garantire che peso e/o volume degli stessi sia quello minimo in relazione alla funzione che devono svolgere, senza che questa venga in alcun modo inficiata. Specifica anche la metodologia e il procedimento per determinare la presenza e la minimizzazione delle sostanze o preparazioni pericolose per l ambiente eventualmente presenti negli imballaggi (CEN/TR :2004). Specifica infine la metodologia e il procedimento per determinare la presenza dei metalli pesanti (CR :200). 2.9 Cosa significa ridurre alla fonte pesi e/o volumi degli imballaggi? Significa considerare l insieme degli interventi che le catene di produzione e utilizzo di una determinata soluzione di imballaggio possono mettere in pratica per minimizzare il peso e il volume della soluzione stessa in relazione alla o alle funzioni che deve svolgere. Poiché le tecnologie di produzione e utilizzo dell imballaggio sono in continua evoluzione, anche la riduzione alla fonte è un processo continuativo. La sostituzione di un materiale di imballaggio con un altro non costituisce la base per una riduzione alla fonte.

32 Requisiti essenziali per la fabbricazione e composizione degli imballaggi UNI EN 13428: Cosa significa determinare la presenza e la minimizzazione delle sostanze o preparazioni pericolose per l ambiente? È l insieme degli interventi che le catene di produzione e utilizzo di una determinata soluzione di imballaggio possono mettere in pratica per minimizzare l eventuale presenza di sostanze pericolose per l ambiente nella soluzione stessa. Il procedimento è specificato dal CEN/TR :2004. Si ricorda che le sostanze pericolose per l ambiente non sono quelle disciplinate dalle legislazioni sui materiali a contatto con gli alimenti. Poiché le tecnologie di produzione e utilizzo dell imballaggio sono in continua evoluzione, anche questa determinazione è un processo continuativo Cosa significa determinare la presenza dei metalli pesanti? È l insieme degli interventi che le catene di produzione e utilizzo di una determinata soluzione di imballaggio possono mettere in pratica per verificare che i metalli pesanti eventualmente presenti nell imballaggio immesso in commercio non superino i 100 ppm. Il procedimento è specificato dal CR : Chi è il fornitore secondo la norma tecnica UNI EN 13428:2005? È l entità responsabile dell immissione dell imballaggio o del prodotto imballato nel mercato.

33 22 IMBALLAGGI Requisiti essenziali definiti dalla Direttiva 94/62/CE sugli imballaggi e i rifiuti di imballaggio LA LISTA DI CONTROLLO 2.13 Quali sono gli imballaggi che devono essere analizzati? Tutti quelli già immessi nel mercato e quelli da immettere Su quali categorie di imballaggio si deve effettuare la valutazione? L intero sistema di imballaggio di un prodotto deve essere sottoposto alla verifica di conformità. Ciò implica una valutazione specifica di ciascuna categoria di imballaggi che costituiscono il sistema - primario, secondario e terziario - e una valutazione delle interrelazioni esistenti tra le tre categorie di imballaggio. Le tre categorie di imballaggio possono differire in funzione della tipologia del prodotto. La verifica di conformità deve essere effettuata per ogni componente del singolo imballaggio È possibile effettuare l analisi per categorie omogenee di sistemi di imballaggio? Sì, purché si tratti di sistemi di imballaggio di prodotti simili o di differenti gamme dello stesso prodotto Come interagiscono tra loro la gestione dei volumi degli imballaggi in rapporto alla funzione che devono svolgere e la riduzione alla fonte? Ottimizzare la gestione degli spazi in relazione al prodotto, alla sua logistica e al suo sistema di imballaggio è spesso l azione di prevenzione che produce i maggiori risultati e andrebbe sempre effettuata come primo intervento. Per ottimizzare la gestione degli spazi, il collo pallettizzato dovrebbe avere dimensioni che siano sottomultipli della dimensione del mezzo di trasporto: rimorchio dell autoarticolato, container, ecc. A ritroso, anche gli imballaggi secondari e primari dovrebbero essere ulteriori sottomultipli di questi grandi volumi, senza dimenticare le dimensioni del pallet. L analisi mira a massimizzare la quantità di prodotto che può essere contenuta in un determinato volume e di conseguenza a minimizzare i volumi dei sistemi di imballaggio senza inficiarne la funzionalità.

34 Requisiti essenziali per la fabbricazione e composizione degli imballaggi UNI EN 13428: Come interagiscono tra loro la gestione dei pesi degli imballaggi in rapporto alla funzione che devono svolgere e la riduzione alla fonte? Anche la minimizzazione dei pesi degli imballaggi va gestita tenendo in considerazione il prodotto, la sua logistica e il suo sistema di imballaggio. In prima istanza l analisi andrebbe concentrata sulla funzione che il singolo elemento di imballaggio deve svolgere all interno del sistema di imballaggio. Poiché il peso di un imballaggio è in genere collegato alla sua robustezza, si può stabilire se il singolo imballaggio abbia un peso riducibile. Ma è opportuno anche non dimenticare che riducendo il peso di un imballaggio si perde l equilibrio del sistema di imballaggio di cui esso è parte. Per non cadere in una penalizzazione dei materiali più pesanti, che non sono necessariamente meno rispettosi dell ambiente, il confronto tra sistemi di imballaggio differenti per lo stesso prodotto andrebbe evitato Come interagiscono assieme la gestione dei pesi e la gestione dei volumi degli imballaggi in rapporto alla riduzione alla fonte? Né la legge né la norma tecnica stabiliscono se si debba dare più importanza alla minimizzazione del volume o del peso. La valutazione va effettuata caso per caso concentrando da prima l attenzione sull aspetto, tra i due, che presenta i maggiori margini di miglioramento. Qualora sia il volume che il peso possano essere minimizzati l attenzione andrebbe posta in primis all ottimizzazione dei volumi Come gestire la riduzione alla fonte nel tempo? Il processo di ricerca dell imballaggio avente il minimo volume e minimo peso possibile in relazione alle funzioni che deve svolgere è continuo nel tempo. Un buon metodo per evitare che le soluzioni di imballaggio che si susseguono nel tempo possano non essere in linea con l esigenza della riduzione è il cosiddetto confronto old e new. La soluzione new non deve essere più pesante e più voluminosa di quella old Cos è la lista di controllo? È una tabella che incrocia il decalogo dei criteri con la ricerca dell area critica e con i documenti a supporto della criticità. La corretta gestione della lista di controllo permette di valutare i dieci criteri per determinare, se esiste, l area critica che stabilisce il limite per la riduzione alla fonte.

35 24 IMBALLAGGI Requisiti essenziali definiti dalla Direttiva 94/62/CE sugli imballaggi e i rifiuti di imballaggio 2.21 Cos è l area critica di riduzione alla fonte? È il criterio di prestazione specifico che impedisce l ulteriore diminuzione di peso e/o volume dell imballaggio senza comprometterne la/le funzioni. Se non si identifica alcuna area critica, l imballaggio non è conforme al requisito della riduzione alla fonte; può e deve perciò essere sottoposto a una ulteriore riduzione. Esistono casi in cui un componente ha peso e dimensioni così contenuti che la ricerca di una loro ulteriore diminuzione perderebbe di significato Chi deve firmare la lista di controllo? Poiché la lista di controllo costituisce un documento che comprova, anche a controllori terzi, l applicazione in azienda della gestione della riduzione per ciascun imballaggio e le sue componenti, è opportuno che essa sia siglata dal responsabile dell imballaggio e controfirmata dal responsabile legale.

36 Requisiti essenziali per la fabbricazione e composizione degli imballaggi UNI EN 13428: IL DECALOGO DEI CRITERI 2.23 Quali sono i dieci criteri? Essi sono: la Protezione del prodotto; il Processo di fabbricazione degli imballaggi; il Processo di confezionamento/riempimento; la Logistica (inclusi trasporto, immagazzinamento e movimentazione); la Presentazione del prodotto e commercializzazione; l Accettazione da parte dell utilizzatore/consumatore; le Informazioni; la Sicurezza; la Legislazione; Altri temi Che significato attribuire al criterio Protezione del prodotto? Le caratteristiche del prodotto condizionano fortemente la struttura del suo imballaggio e perciò anche il volume e il peso di quest ultimo Che significato attribuire al criterio Processo di fabbricazione degli imballaggi? Ciascuna filiera di materiale ha le sue peculiarità e all interno di essa anche le singole tipologie di imballaggio hanno specifiche caratteristiche e limiti di fabbricazione Che significato attribuire al criterio Processo di confezionamento/riempimento? Si valutano i limiti determinati dagli impianti presenti nell azienda Che significato attribuire al criterio Logistica (inclusi trasporto, immagazzinamento e movimentazione)? Si valutano i mercati del prodotto imballato, le modalità di stoccaggio, di movimentazione e di trasporto, fino al momento di fruizione del prodotto da parte del consumatore finale, per stabilire il grado di resistenza del sistema di imballaggio agli shock che si possono presentare nelle varie fasi.

37 26 IMBALLAGGI Requisiti Essenziali definiti dalla Direttiva 94/62/CE sugli imballaggi e i rifiuti di imballaggio 2.28 Che significato attribuire al criterio Presentazione del prodotto e commercializzazione? Partendo dalla determinazione di chi sia il reale fruitore del prodotto imballato si valuta quanto percepisca positivamente le caratteristiche di presentazione e marketing che impediscano una riduzione di volume e/o peso di una data soluzione di imballaggio Che significato attribuire al criterio Accettazione da parte dell utilizzatore/consumatore? Partendo dalla determinazione di chi sia l utilizzatore o il consumatore del prodotto imballato si valuta quale sia il livello di accettabilità che impedisca una riduzione di volume e/o peso di una data soluzione di imballaggio Che significato attribuire al criterio Informazioni? Qualora la legislazione preveda informazioni specifiche per determinate tipologie di prodotti imballati o informazioni specifiche per determinate tipologie di imballaggi e queste informazioni richiedano una evidenza che superi la superficie disponibile, il volume dell imballaggio potrebbe anche essere aumentato Che significato attribuire al criterio Sicurezza? Qualora la natura del prodotto imballato o la natura di un imballaggio richiedano particolari accorgimenti per la sicurezza del fruitore, potrebbe essere impossibile una riduzione sia del peso che del volume Che significato attribuire al criterio Legislazione? In qualche caso, la legislazione può definire le caratteristiche di un imballaggio Che significato attribuire al criterio Altri temi? Qualsiasi altra considerazione diversa dalle precedenti Qual è il principio che permette di verificare se l imballaggio sia o meno conforme? Un unico principio è valido per entrambi i parametri che devono essere considerati: il volume e il peso. In base a questo principio se tra i dieci criteri di seguito riportati non si riesca a trovarne almeno uno che motivi l impossibilità di ridurre il volume

Imballaggi. Requisiti essenziali Essenziali definiti dalla Direttiva 94/62/CE sugli imballaggi e i rifiuti di imballaggio

Imballaggi. Requisiti essenziali Essenziali definiti dalla Direttiva 94/62/CE sugli imballaggi e i rifiuti di imballaggio Imballaggi Requisiti essenziali Essenziali definiti dalla Direttiva 94/62/CE sugli imballaggi e i rifiuti di imballaggio IMBALLAGGI Requisiti essenziali definiti dalla Direttiva 94/62/CE sugli imballaggi

Dettagli

Decreto Legislativo 152/2006 e Direttiva 94/62/CE, requisiti essenziali degli imballaggi in acciaio

Decreto Legislativo 152/2006 e Direttiva 94/62/CE, requisiti essenziali degli imballaggi in acciaio Decreto Legislativo 152/2006 e Direttiva 94/62/CE, requisiti essenziali degli imballaggi in acciaio Simona Fontana Responsabile Centro Studi - Area Prevenzione Rimini, 5 novembre 2014 Il Sistema CONAI,

Dettagli

(Atti per i quali la pubblicazione non è una condizione di applicabilità) COMMISSIONE

(Atti per i quali la pubblicazione non è una condizione di applicabilità) COMMISSIONE L 86/6 Gazzetta ufficiale dell Unione europea 5.4.2005 II (Atti per i quali la pubblicazione non è una condizione di applicabilità) COMMISSIONE DECISIONE DELLA COMMISSIONE del 22 marzo 2005 che stabilisce

Dettagli

Argomento: Sacchetti per la spesa biodegradabili: il quadro normativo europeo

Argomento: Sacchetti per la spesa biodegradabili: il quadro normativo europeo Argomento: Sacchetti per la spesa biodegradabili: il quadro normativo europeo I sacchetti della spesa sono diventati oggetto di molte discussioni dopo che è entrato in vigore il divieto alla loro commercializzazione

Dettagli

Responsabilità estesa dei produttori: il modello nella gestione degli imballaggi. Luca Piatto Responsabile Area Territorio Roma, 15 giugno 2011

Responsabilità estesa dei produttori: il modello nella gestione degli imballaggi. Luca Piatto Responsabile Area Territorio Roma, 15 giugno 2011 Responsabilità estesa dei produttori: il modello nella gestione degli imballaggi Luca Piatto Responsabile Area Territorio Roma, 15 giugno 2011 La gestione degli imballaggi è impostata su due cardini legislativi

Dettagli

visto il trattato che istituisce la Comunità europea, in particolare l articolo 93, vista la proposta della Commissione,

visto il trattato che istituisce la Comunità europea, in particolare l articolo 93, vista la proposta della Commissione, IL CONSIGLIO DELL UNIONE EUROPEA, visto il trattato che istituisce la Comunità europea, in particolare l articolo 93, vista la proposta della Commissione, (2) Per assicurare la corretta applicazione dell

Dettagli

REGOLAMENTO (CE) N. 183/2005 DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO

REGOLAMENTO (CE) N. 183/2005 DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO REGOLAMENTO (CE) N. 183/2005 DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO del 12 gennaio 2005 che stabilisce requisiti per l igiene dei mangimi Regolamento 183/2005 Applicazione sul territorio regionale L applicazione

Dettagli

LE NORME CEN SUI REQUISITI ESSENZIALI DEGLI IMBALLAGGI

LE NORME CEN SUI REQUISITI ESSENZIALI DEGLI IMBALLAGGI Consorzio Nazionale Recupero e Riciclo degli Imballaggi a base Cellulosica LE NORME CEN SUI REQUISITI ESSENZIALI DEGLI IMBALLAGGI SCOPO DI QUESTA PUBBLICAZIONE è quello di illustrare le caratteristiche

Dettagli

della manutenzione, includa i requisiti relativi ai sottosistemi strutturali all interno del loro contesto operativo.

della manutenzione, includa i requisiti relativi ai sottosistemi strutturali all interno del loro contesto operativo. L 320/8 Gazzetta ufficiale dell Unione europea IT 17.11.2012 REGOLAMENTO (UE) N. 1078/2012 DELLA COMMISSIONE del 16 novembre 2012 relativo a un metodo di sicurezza comune per il monitoraggio che devono

Dettagli

Marcatura CE. Controllo di produzione in fabbrica - FPC. Segnaletica stradale. Caratteristiche energetiche prodotti per edilizia

Marcatura CE. Controllo di produzione in fabbrica - FPC. Segnaletica stradale. Caratteristiche energetiche prodotti per edilizia ICMQ Certificazioni e controlli per le costruzioni La certificazione dei prodotti Le tipologie di certificazione rilasciate da ICMQ riguardano sia le certificazioni cogenti, cioè obbligatorie secondo la

Dettagli

Attestato di prestazione energetica per edificio residenziale

Attestato di prestazione energetica per edificio residenziale Attestato di prestazione energetica per edificio residenziale Ubicazione Proprietà Tipologia edilizia Riferimenti catastali Codice attestato San Casciano Val Di Pesa, via Decimo 14, 50026 San Casciano

Dettagli

Manuale di Gestione Integrata POLITICA AZIENDALE. 4.2 Politica Aziendale 2. Verifica RSGI Approvazione Direzione Emissione RSGI

Manuale di Gestione Integrata POLITICA AZIENDALE. 4.2 Politica Aziendale 2. Verifica RSGI Approvazione Direzione Emissione RSGI Pag.1 di 5 SOMMARIO 4.2 Politica Aziendale 2 Verifica RSGI Approvazione Direzione Emissione RSGI. Pag.2 di 5 4.2 Politica Aziendale La Direzione della FOMET SpA adotta e diffonde ad ogni livello della

Dettagli

03. Il Modello Gestionale per Processi

03. Il Modello Gestionale per Processi 03. Il Modello Gestionale per Processi Gli aspetti strutturali (vale a dire l organigramma e la descrizione delle funzioni, ruoli e responsabilità) da soli non bastano per gestire la performance; l organigramma

Dettagli

Regolamento (CE) n. 1028/2006 del Consiglio del 19 giugno 2006 recante norme di commercializzazione applicabili alle uova.

Regolamento (CE) n. 1028/2006 del Consiglio del 19 giugno 2006 recante norme di commercializzazione applicabili alle uova. Regolamento (CE) n. 1028/2006 del 19 giugno 2006. Regolamento (CE) n. 1028/2006 del Consiglio del 19 giugno 2006 recante norme di commercializzazione applicabili alle uova. (pubbl. in Gazz. Uff. dell Unione

Dettagli

Le direttive nuovo approccio applicabili alle macchine in riferimento alla direttiva 2006/42/CE

Le direttive nuovo approccio applicabili alle macchine in riferimento alla direttiva 2006/42/CE Le direttive nuovo approccio applicabili alle macchine in riferimento alla direttiva 2006/42/CE Cuneo, 8 Ottobre 2013 Ivan Furcas ivan.furcas@it.bureauveritas.com Sviluppo della legislazione di prodotto

Dettagli

1 La politica aziendale

1 La politica aziendale 1 La Direzione Aziendale dell Impresa Pizzarotti & C. S.p.A. al livello più elevato promuove la cultura della Qualità, poiché crede che la qualità delle realizzazioni dell Impresa sia raggiungibile solo

Dettagli

Professionisti ed Installatori alla luce del Nuovo Regolamento di Prevenzione Incendi DPR 151-2011 e del DM 20-12-2012 Luciano Nigro

Professionisti ed Installatori alla luce del Nuovo Regolamento di Prevenzione Incendi DPR 151-2011 e del DM 20-12-2012 Luciano Nigro Professionisti ed Installatori alla luce del Nuovo Regolamento di Prevenzione Incendi DPR 151-2011 e del DM 20-12-2012 Luciano Nigro Firenze, 18 febbraio 2014 NUOVI RUOLI NEI PROCEDIMENTI DI PREVENZIONE

Dettagli

Documento in attesa di approvazione definitiva Nota per la Commissione Consultiva Permanente

Documento in attesa di approvazione definitiva Nota per la Commissione Consultiva Permanente Commissione Consultiva Permanente Comitato n. 4 Modelli di Organizzazione e di Gestione (MOG) Documento in attesa di approvazione definitiva Nota per la Commissione Consultiva Permanente Prima di procedere

Dettagli

Sistemi di certificazione e accreditamento

Sistemi di certificazione e accreditamento Sistemi di certificazione e accreditamento Beniamino Cenci Goga L accreditamento riduce i rischi delle imprese e dei clienti poiché garantisce che gli organismi accreditati sono in grado di portare a termine

Dettagli

REGOLE PARTICOLARI PER LA CERTIFICAZIONE DI PRODOTTI PLASTICI IN POLIPROPILENE CON CONTENUTO RICICLATO

REGOLE PARTICOLARI PER LA CERTIFICAZIONE DI PRODOTTI PLASTICI IN POLIPROPILENE CON CONTENUTO RICICLATO PROCEDURA OPERATIVA REGOLE PARTICOLARI PER PRODOTTI PLASTICI IN 0 15/03/2012 RQ LTM 1 di 7 1. SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE...3 2. TERMINOLOGIA...3 2.1 RICICLO DI MATERIALI PLASTICI...3 2.2 MATERIALE PLASTICO

Dettagli

4. Essere informati sui rischi e le misure necessarie per ridurli o eliminarli;

4. Essere informati sui rischi e le misure necessarie per ridurli o eliminarli; Lezione 3 Le attribuzioni del Rappresentante dei Lavoratori per la sicurezza Il diritto alla salute Abbiamo già sottolineato che il beneficiario ultimo del testo unico è la figura del lavoratore. La cui

Dettagli

Prescrizioni relative alle prove ed ispezioni per gli imballaggi, i grandi imballaggi ed i contenitori intermedi. IL COMANDANTE GENERALE

Prescrizioni relative alle prove ed ispezioni per gli imballaggi, i grandi imballaggi ed i contenitori intermedi. IL COMANDANTE GENERALE Decreto 21 luglio 2015, n. 842/2015 Prescrizioni relative alle prove ed ispezioni per gli imballaggi, i grandi imballaggi ed i contenitori. Pubblicato nella Gazz. Uff. 17 agosto 2015, n. 189. Emanato dal

Dettagli

INDICE. Istituto Tecnico F. Viganò PROCEDURA PR 01. Rev. 2 Data 20 Maggio 2009. Pagina 1 di 9 TENUTA SOTTO CONTROLLO DEI DOCUMENTI

INDICE. Istituto Tecnico F. Viganò PROCEDURA PR 01. Rev. 2 Data 20 Maggio 2009. Pagina 1 di 9 TENUTA SOTTO CONTROLLO DEI DOCUMENTI INDICE 1 di 9 1. SCOPO 2. CAMPO DI APPLICAZIONE 3. TERMINOLOGIA E ABBREVIAZIONI 4. RESPONSABILITÀ 5. MODALITÀ OPERATIVE 5.1. Redazione e identificazione 5.2. Controllo e verifica 5.3. Approvazione 5.4.

Dettagli

UNI EN ISO 9001:2008 Sistemi di Gestione per la Qualità: requisiti e guida per l uso

UNI EN ISO 9001:2008 Sistemi di Gestione per la Qualità: requisiti e guida per l uso SORVEGLIANZA E CERTIFICAZIONI UNI EN ISO 9001:2008 Sistemi di Gestione per la Qualità: requisiti e guida per l uso Pagina 1 di 10 INTRODUZIONE La Norma UNI EN ISO 9001:2008 fa parte delle norme Internazionali

Dettagli

Legge accesso disabili agli strumenti informatici

Legge accesso disabili agli strumenti informatici Legge accesso disabili agli strumenti informatici da Newsletter Giuridica: Numero 81-26 gennaio 2004 Pubblicata sulla Gazzetta la Legge in materia di accesso dei disabili agli strumenti informatici, approvata

Dettagli

LA CERTIFICAZIONE. Dr.ssa Eletta Cavedoni Responsabile Qualità Cosmolab srl Tortona

LA CERTIFICAZIONE. Dr.ssa Eletta Cavedoni Responsabile Qualità Cosmolab srl Tortona LA CERTIFICAZIONE Dr.ssa Eletta Cavedoni Responsabile Qualità Cosmolab srl Tortona Qualità Grado in cui un insieme di caratteristiche intrinseche soddisfa i requisiti (UNI EN ISO 9000/00) Requisito Esigenza

Dettagli

CAMERA DEI DEPUTATI PROPOSTA DI LEGGE. d iniziativa del deputato GERARDINI. Disposizioni in materia di raccolta e riciclaggio di pneumatici

CAMERA DEI DEPUTATI PROPOSTA DI LEGGE. d iniziativa del deputato GERARDINI. Disposizioni in materia di raccolta e riciclaggio di pneumatici Atti Parlamentari 1 Camera dei Deputati CAMERA DEI DEPUTATI N. 7594 PROPOSTA DI LEGGE d iniziativa del deputato GERARDINI Disposizioni in materia di raccolta e riciclaggio di pneumatici Presentata il 6

Dettagli

Delibera n. 129/04 L AUTORITÀ PER L ENERGIA ELETTRICA E IL GAS. Nella riunione del 22 luglio 2004. Visti:

Delibera n. 129/04 L AUTORITÀ PER L ENERGIA ELETTRICA E IL GAS. Nella riunione del 22 luglio 2004. Visti: Pagina 1 di 5 Pubblicata sul sito www.autorita.energia.it il 29 luglio 2004, ai sensi dell'articolo 6, comma 4, della deliberazione dell'autorità per l'energia elettrica e il gas 20 febbraio 2001, n. 26/01

Dettagli

Agenti chimici: il regolamento CLP

Agenti chimici: il regolamento CLP Informazioni sulla tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori Gennaio 2013 Pillole di sicurezza A cura del RSPP e dell Unità Organizzativa a Supporto del Servizio di Prevenzione e Protezione

Dettagli

Circolare N.85 del 23 Maggio 2013

Circolare N.85 del 23 Maggio 2013 Circolare N.85 del 23 Maggio 2013 Dal 01.06.2013 obbligatorie le procedure standardizzate per la valutazione dei rischi Gentile cliente con la presente intendiamo informarla che a partire dal 01.06.2013

Dettagli

Disposizioni per favorire l accesso dei soggetti disabili agli strumenti informatici

Disposizioni per favorire l accesso dei soggetti disabili agli strumenti informatici Disposizioni per favorire l accesso dei soggetti disabili agli strumenti informatici DISEGNO DI LEGGE Art. 1. (Obiettivi e finalità) 1. La Repubblica riconosce e tutela il diritto di ogni persona ad accedere

Dettagli

Il Ministro dello Sviluppo Economico

Il Ministro dello Sviluppo Economico Il Ministro dello Sviluppo Economico Visto il decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 123, recante disposizioni per la razionalizzazione degli interventi di sostegno pubblico alle imprese, pubblicato nella

Dettagli

PIEMONTE. D.G.R. n. 76 688 del 1/8/2005

PIEMONTE. D.G.R. n. 76 688 del 1/8/2005 PIEMONTE D.G.R. n. 76 688 del 1/8/2005 Oggetto: Programmazione della rete scolastica nella Regione Piemonte - anni scolastici 2005/06-2006/07 art. 138 del D.lgs 112/98. Indicazioni programmatiche inerenti

Dettagli

Vediamo di seguito a grandi linee il procedimento per giungere alla marcatura CE.

Vediamo di seguito a grandi linee il procedimento per giungere alla marcatura CE. Marcatura CE: sei passi per i fabbricanti di macchine La Commissione Europea ha lanciato una campagna informativa per spiegare il ruolo ed il significato della marcatura CE per consumatori e professionisti.

Dettagli

La normativa sui rifiuti di apparecchiature elettriche

La normativa sui rifiuti di apparecchiature elettriche La normativa sui rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE) AIRI TUTORIAL MEETING TECNOLOGIE MODERNE ED EMERGENTI PER LE PMI Perché una regolamentazione La politica ambientale dell'unione

Dettagli

La correlazione tra la direttiva 98/34/CE e il regolamento sul reciproco riconoscimento

La correlazione tra la direttiva 98/34/CE e il regolamento sul reciproco riconoscimento COMMISSIONE EUROPEA DIREZIONE GENERALE IMPRESE E INDUSTRIA Documento orientativo 1 Bruxelles 1.2.2010 - La correlazione tra la direttiva 98/34/CE e il regolamento sul reciproco riconoscimento 1. INTRODUZIONE

Dettagli

rispetto a... La normativa Quadro normativo Quadro normativo Regolamento dell'unione Europea Regolamento rintracciabilità sicurezza

rispetto a... La normativa Quadro normativo Quadro normativo Regolamento dell'unione Europea Regolamento rintracciabilità sicurezza rispetto a... La normativa rintracciabilità sicurezza Quadro normativo COGENTE: disposizione di legge che impone l adozione di un sistema gestionale o di uno standard di qualità VOLONTARIO: regola tecnica

Dettagli

Intervento al Metalriciclo del 14.9.07

Intervento al Metalriciclo del 14.9.07 G.Manunta Intervento al Metalriciclo del 14.9.07 Come è noto il sistema del fine vita auto è governato e regolato dal Dlgs 209 in attuazione della Direttiva Europea 2000/53 CE. Nel regolare il sistema,

Dettagli

Etichetta per il cittadino

Etichetta per il cittadino Etichetta per il cittadino Vademecum per una etichetta volontaria ambientale che guidi il cittadino alla raccolta differenziata degli imballaggi Fuso Nerini Amanda CONAI, R&S Milano, 03 Marzo 2014 Etichettatura

Dettagli

Regolamento sui limiti al cumulo degli incarichi ricoperti dagli Amministratori del Gruppo Banco Popolare

Regolamento sui limiti al cumulo degli incarichi ricoperti dagli Amministratori del Gruppo Banco Popolare Regolamento sui limiti al cumulo degli incarichi ricoperti dagli Amministratori del Gruppo Banco Popolare febbraio 2013 1 1 PREMESSA... 3 1.1 Oggetto... 3 1.2 Perimetro di applicazione e modalità di recepimento...

Dettagli

I SISTEMI DI GESTIONE DELLA SICUREZZA

I SISTEMI DI GESTIONE DELLA SICUREZZA I SISTEMI DI GESTIONE DELLA SICUREZZA ing. Davide Musiani Modena- Mercoledì 8 Ottobre 2008 L art. 30 del D.Lgs 81/08 suggerisce due modelli organizzativi e di controllo considerati idonei ad avere efficacia

Dettagli

LA CERTIFICAZIONE VOLONTARIA

LA CERTIFICAZIONE VOLONTARIA LA CERTIFICAZIONE VOLONTARIA PREMESSA La certificazione volontaria di prodotto nasce dalla necessità da parte delle Organizzazioni che operano nel settore agroalimentare (Aziende produttrici, vitivinicole,ecc.)

Dettagli

STRUTTURE METALLICHE IN ACCIAIO

STRUTTURE METALLICHE IN ACCIAIO STRUTTURE METALLICHE IN ACCIAIO La marcatura CE UNI EN 1090-1. Il primo passo è il conseguimento dell Attestato di Denuncia Attività da parte del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici e l iscrizione

Dettagli

Manuale della qualità. Procedure. Istruzioni operative

Manuale della qualità. Procedure. Istruzioni operative Unione Industriale 19 di 94 4.2 SISTEMA QUALITÀ 4.2.1 Generalità Un Sistema qualità è costituito dalla struttura organizzata, dalle responsabilità definite, dalle procedure, dai procedimenti di lavoro

Dettagli

Necessità della formazione efficace delle figure professionali nel campo della sicurezza negli ambienti di lavoro

Necessità della formazione efficace delle figure professionali nel campo della sicurezza negli ambienti di lavoro Necessità della formazione efficace delle figure professionali nel campo della sicurezza negli ambienti di lavoro Mario ALVINO Formazione efficace : perché? è una misura di sicurezza, infatti svolge una

Dettagli

Gestione dei documenti e delle registrazioni Rev. 00 del 11.11.08

Gestione dei documenti e delle registrazioni Rev. 00 del 11.11.08 1. DISTRIBUZIONE A tutti i membri dell organizzazione ING. TOMMASO 2. SCOPO Descrivere la gestione della documentazione e delle registrazioni del sistema di gestione 3. APPLICABILITÀ La presente procedura

Dettagli

DM.9 agosto 2000 LINEE GUIDA PER L ATTUAZIONE DEL SISTEMA DI GESTIONE DELLA SICUREZZA TITOLO I POLITICA DI PREVENZIONE DEGLI INCIDENTI RILEVANTI

DM.9 agosto 2000 LINEE GUIDA PER L ATTUAZIONE DEL SISTEMA DI GESTIONE DELLA SICUREZZA TITOLO I POLITICA DI PREVENZIONE DEGLI INCIDENTI RILEVANTI DM.9 agosto 2000 LINEE GUIDA PER L ATTUAZIONE DEL SISTEMA DI GESTIONE DELLA SICUREZZA TITOLO I POLITICA DI PREVENZIONE DEGLI INCIDENTI RILEVANTI Articolo 1 (Campo di applicazione) Il presente decreto si

Dettagli

DISPOSIZIONI IN MATERIA DI MISURA DELL ENERGIA ELETTRICA PRODOTTA DA IMPIANTI DI GENERAZIONE

DISPOSIZIONI IN MATERIA DI MISURA DELL ENERGIA ELETTRICA PRODOTTA DA IMPIANTI DI GENERAZIONE Pagina 1 di 5 Documenti collegati comunicato stampa Pubblicata sul sito www.autorita.energia.it il 13 aprile 2007 Delibera n. 88/07 DISPOSIZIONI IN MATERIA DI MISURA DELL ENERGIA ELETTRICA PRODOTTA DA

Dettagli

I principi del diritto comunitario in materia di assistenza sanitaria

I principi del diritto comunitario in materia di assistenza sanitaria I principi del diritto comunitario in materia di assistenza sanitaria Dott. Paolo Piani Ancona (26 marzo 2015) 1 Premessa Trattati Il diritto comunitario in tema di assistenza sanitaria (prevale sulle

Dettagli

DEFINIZIONI INDISPENSABILI

DEFINIZIONI INDISPENSABILI 1 DEFINIZIONI INDISPENSABILI Preimballaggio Per imballaggio preconfezionato, o preimballaggio, si intende l insieme del prodotto e dell imballaggio nel quale è confezionato. Possiamo affermare quindi che

Dettagli

Le novità del d.lgs. n. 205/2010 Treviso, 4 Maggio 2011

Le novità del d.lgs. n. 205/2010 Treviso, 4 Maggio 2011 Le novità del d.lgs. n. 205/2010 Treviso, 4 Maggio 2011 dott.ssa Manuela Molinaro B&P Avvocati, via Leoni 4 - Verona manuela.molinaro@buttiandpartners.com www.buttiandpartners.com Non si tratta di un correttivo

Dettagli

B.U. 13 novembre 1998, n. 45, III Suppl. Straord. d.g.r. 2 novembre 1998, n. VI/39305. Adeguamento della V.I.A. Regionale alle Direttive Comunitarie

B.U. 13 novembre 1998, n. 45, III Suppl. Straord. d.g.r. 2 novembre 1998, n. VI/39305. Adeguamento della V.I.A. Regionale alle Direttive Comunitarie B.U. 13 novembre 1998, n. 45, III Suppl. Straord. d.g.r. 2 novembre 1998, n. VI/39305 Adeguamento della V.I.A. Regionale alle Direttive Comunitarie LA GIUNTA REGIONALE Premesso: che con D.P.R. 12 aprile

Dettagli

MATERIE PLASTICHE DA RICICLO DESTINATE AL CONTATTO CON ALIMENTI AGGIORNAMENTI NORMATIVI

MATERIE PLASTICHE DA RICICLO DESTINATE AL CONTATTO CON ALIMENTI AGGIORNAMENTI NORMATIVI AGGIORNAMENTI NORMATIVI Marino Lamperti Federazione Gomma Plastica Area Tecnico Scientifica MATERIE PLASTICHE DA RICICLO DESTINATE AL AGGIORNAMENTI NORMATIVI > Stato attuativo del Regolamento (CE) N. relativo

Dettagli

REGOLAMENTO (CE) N. 304/2008 DELLA COMMISSIONE

REGOLAMENTO (CE) N. 304/2008 DELLA COMMISSIONE I L 92/12 Gazzetta ufficiale dell Unione europea 3.4.2008 REGOLAMENO (CE) N. 304/2008 DELLA COMMISSIONE del 2 aprile 2008 che stabilisce, in conformità al regolamento (CE) n. 842/2006 del Parlamento europeo

Dettagli

Sintesi dei dati relativi al tenore di zolfo di alcuni combustibili liquidi prodotti, importati ed utilizzati in Italia

Sintesi dei dati relativi al tenore di zolfo di alcuni combustibili liquidi prodotti, importati ed utilizzati in Italia Sintesi dei dati relativi al tenore di zolfo di alcuni combustibili liquidi prodotti, importati ed utilizzati in Italia (articolo 7 della direttiva 99/32/CE, come modificata dalla direttiva 2005/33/CE)

Dettagli

La valutazione dei rischi: requisito comune di BS 18001:2007 e D.Lgs. 81/2008

La valutazione dei rischi: requisito comune di BS 18001:2007 e D.Lgs. 81/2008 La valutazione dei rischi: requisito comune di BS 18001:2007 e D.Lgs. 81/2008 Ricordiamo che tra le finalità della BS OHSAS 18001 richiede di dimostrare che: il sistema di gestione della salute e sicurezza

Dettagli

OPEN GROUP TANDEM. Sistemi di gestione e qualificazione ambientale dei fornitori di beni/servizi. Bologna, 31 gennaio 2008

OPEN GROUP TANDEM. Sistemi di gestione e qualificazione ambientale dei fornitori di beni/servizi. Bologna, 31 gennaio 2008 OPEN GROUP TANDEM Sistemi di gestione e qualificazione ambientale dei fornitori di beni/servizi Lorenza Bitelli ERVET, Camillo Franco Sogesca 1 Il quadro di riferimento Il Dlgs n. 163/2006 si applica agli

Dettagli

VISTO l articolo 87, quinto comma, della Costituzione; VISTO il decreto del Presidente della Repubblica 11 luglio 1980, n. 753, contenente nuove

VISTO l articolo 87, quinto comma, della Costituzione; VISTO il decreto del Presidente della Repubblica 11 luglio 1980, n. 753, contenente nuove VISTO l articolo 87, quinto comma, della Costituzione; VISTO il decreto del Presidente della Repubblica 11 luglio 1980, n. 753, contenente nuove norme in materia di polizia, sicurezza e regolarità dell'esercizio

Dettagli

IL MINISTRO DELLA SALUTE

IL MINISTRO DELLA SALUTE Testo aggiornato al 20 settembre 2013 Decreto ministeriale 26 marzo 2013 Gazzetta Ufficiale 8 agosto 2013, n. 185 Contributo alle spese dovuto dai soggetti pubblici e privati e dalle società scientifiche

Dettagli

Decreto Interministeriale del 30.11.2012 Attuazione di quanto previsto dall art. 29 comma 5 del D.L.vo 81/08

Decreto Interministeriale del 30.11.2012 Attuazione di quanto previsto dall art. 29 comma 5 del D.L.vo 81/08 LE PROCEDURE STANDARDIZZATE PER LA VALUTAZIONE DEI RISCHI NELLE PICCOLE IMPRESE Decreto Interministeriale del 30.11.2012 Attuazione di quanto previsto dall art. 29 comma 5 del D.L.vo 81/08 (Ma anche dall

Dettagli

Direttiva Macchine2006/42/CE

Direttiva Macchine2006/42/CE PAG. 1 DI 5 REV. 00 SAVE DATA: 09/10/12 PRINT DATA: 10/10/12 Direttiva Macchine2006/42/CE Definizione di immissione sul mercato Indicazioni tratte da Guida all applicazione della direttiva macchine 2006/42/CE

Dettagli

La pubblicazione della DIRETTIVA COMUNITARIA 93/42/CEE concernente i DISPOSITIVI MEDICI ha provocato una grande rivoluzione strutturale, giuridica ed

La pubblicazione della DIRETTIVA COMUNITARIA 93/42/CEE concernente i DISPOSITIVI MEDICI ha provocato una grande rivoluzione strutturale, giuridica ed La pubblicazione della DIRETTIVA COMUNITARIA 93/42/CEE concernente i DISPOSITIVI MEDICI ha provocato una grande rivoluzione strutturale, giuridica ed amministrativa nel settore della sanità, coinvolgendo

Dettagli

Il panorama normativo: gli obblighi del datore di lavoro ai sensi dell art. 71 comma 8

Il panorama normativo: gli obblighi del datore di lavoro ai sensi dell art. 71 comma 8 Settore Ricerca, Certificazione e Verifica Dipartimento Tecnologie di Sicurezza SEMINARIO Macchine e attrezzature di lavoro: i controlli del datore di lavoro sugli apparecchi di sollevamento materiali

Dettagli

Gestione degli imballaggi

Gestione degli imballaggi Gestione degli imballaggi Attività di gestione dei rifiuti di imballaggio; obiettivi; obblighi dei produttori e degli importatori; raccolta differenziata e obblighi della pubblica amministrazione; organizzazione

Dettagli

D. LGS 81/2008. Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza

D. LGS 81/2008. Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza D. LGS 81/2008 I RAPPORTI CON I RAPPRESENTANTI DEI LAVORATORI Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza 1. Il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza è istituito a livello territoriale o di

Dettagli

Azienda Pubblica di Servizi alla Persona Opere Sociali di N.S. di Misericordia Savona

Azienda Pubblica di Servizi alla Persona Opere Sociali di N.S. di Misericordia Savona PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA La trasparenza è uno strumento per il controllo diffuso da parte dei cittadini dell attività amministrativa e un elemento dell azione di prevenzione

Dettagli

Master La pulizia sostenibile come opportunità. I Pilastri della sostenibilità: Ambiente Sicurezza Sviluppo ASSOCASA. FORUM PA Roma, 17-20 maggio 2010

Master La pulizia sostenibile come opportunità. I Pilastri della sostenibilità: Ambiente Sicurezza Sviluppo ASSOCASA. FORUM PA Roma, 17-20 maggio 2010 Master La pulizia sostenibile come opportunità FORUM PA Roma, 17-20 maggio 2010 I Pilastri della sostenibilità: Ambiente Sicurezza Sviluppo ASSOCASA Assocasa e la sostenibilità La sostenibilità è un approccio

Dettagli

«Gestione dei documenti e delle registrazioni» 1 SCOPO... 2 2 CAMPO DI APPLICAZIONE E GENERALITA... 2 3 RESPONSABILITA... 2 4 DEFINIZIONI...

«Gestione dei documenti e delle registrazioni» 1 SCOPO... 2 2 CAMPO DI APPLICAZIONE E GENERALITA... 2 3 RESPONSABILITA... 2 4 DEFINIZIONI... Pagina 1 di 6 INDICE 1 SCOPO... 2 2 CAMPO DI APPLICAZIONE E GENERALITA... 2 3 RESPONSABILITA... 2 4 DEFINIZIONI... 2 5 RESPONSABILITA... 2 5.3 DESTINATARIO DELLA DOCUMENTAZIONE... 3 6 PROCEDURA... 3 6.1

Dettagli

Pneumatici fuori uso i Normativa, contributo e tutto ciò che c è da sapere

Pneumatici fuori uso i Normativa, contributo e tutto ciò che c è da sapere Pneumatici fuori uso i Normativa, contributo e tutto ciò che c è da sapere e Introduzione A partire da aprile 2011 è attivo un nuovo sistema di recupero e smaltimento degli pneumatici fuori uso, che prevede

Dettagli

COMPITI E RUOLO DEL MEDICO COMPETENTE:

COMPITI E RUOLO DEL MEDICO COMPETENTE: COMPITI E RUOLO DEL MEDICO COMPETENTE: MODIFICHE INTRODOTTE DAL D.Lgs. 3 Agosto 2009, n n 106 Disposizioni integrative e correttive del Decreto Legislativo 9 aprile 2008 n. 81 in materia di tutela della

Dettagli

1. Introduzione e finalità delle Linee guida

1. Introduzione e finalità delle Linee guida LINEE GUIDA PER L ACQUISTO DI TRATTAMENTI ALL ESTERO - Versione finale, 09.11.2005 1. Introduzione e finalità delle Linee guida Il Gruppo ad alto livello sui servizi sanitari e l'assistenza medica ha deciso

Dettagli

RISOLUZIONE N. 430/E QUESITO

RISOLUZIONE N. 430/E QUESITO RISOLUZIONE N. 430/E Direzione Centrale Normativa e Contenzioso Roma, 10 novembre 2008 OGGETTO: Consulenza giuridica. Articolo 11, legge 27 luglio 2000, n. 212. Irap cuneo fiscale Imprese che svolgono

Dettagli

schede di approfondimento.

schede di approfondimento. I macro temi segnalati nella mappa sono trattati nella presentazione e fruibili attraverso schede di approfondimento. 2 è l insieme delle attività volte a smaltirli, riducendo lo spreco(inparticolaredirisorsenaturaliedienergia)elimitandoipericoliperlasalutee

Dettagli

Codice Ambientale. Scopo e campo di applicazione. Definizioni

Codice Ambientale. Scopo e campo di applicazione. Definizioni Codice Ambientale Scopo e campo di applicazione Il presente documento, regola le norme che il personale della Società Nava deve rispettare nell esecuzione dei servizi di pulizia in merito alle modalità

Dettagli

Sistemi di gestione per la qualità Requisiti

Sistemi di gestione per la qualità Requisiti Titolo ISO/FDIS 9001:2000 Sistemi di gestione per la qualità Requisiti Quality management systems Requirements DOCUMENTO ISO ALLO STADIO DI PROGETTO FINALE DI NORMA INTERNAZIONALE (FINAL DRAFT INTERNATIONAL

Dettagli

Project Cycle Management La programmazione della fase di progettazione esecutiva. La condivisione dell idea progettuale.

Project Cycle Management La programmazione della fase di progettazione esecutiva. La condivisione dell idea progettuale. Project Cycle Management La programmazione della fase di progettazione esecutiva. La condivisione dell idea progettuale. Il presente materiale didattico costituisce parte integrante del percorso formativo

Dettagli

Delibera n. 49/2015. VISTO il decreto legislativo 19 novembre 1997, n. 422 e s.m.i. ;

Delibera n. 49/2015. VISTO il decreto legislativo 19 novembre 1997, n. 422 e s.m.i. ; Delibera n. 49/2015 Misure regolatorie per la redazione dei bandi e delle convenzioni relativi alle gare per l assegnazione in esclusiva dei servizi di trasporto pubblico locale passeggeri e definizione

Dettagli

INTRODUZIONE AL MANUALE DELLA QUALITA

INTRODUZIONE AL MANUALE DELLA QUALITA INTRODUZIONE AL MANUALE DELLA QUALITA Elaborazione Verifica Approvazione Il Responsabile Qualità Il Rappresentante della Direzione Il Dirigente Scolastico (.. ) (. ) ( ) Data Data Data Rev Causale (emis./revis.)

Dettagli

Circolare N.24 del 07 Febbraio 2013. Sicurezza sul lavoro. Obblighi e scadenze

Circolare N.24 del 07 Febbraio 2013. Sicurezza sul lavoro. Obblighi e scadenze Circolare N.24 del 07 Febbraio 2013 Sicurezza sul lavoro. Obblighi e scadenze Sicurezza sul lavoro: obblighi e scadenze Gentile cliente, con la presente desideriamo informarla che, il D.Lgs n. 81/2008

Dettagli

IL MINISTRO DELL'INDUSTRIA, DEL COMMERCIO E DELL'ARTIGIANATO DI CONCERTO CON. IL MINISTRO DELL'AMBIENTE e IL MINISTRO DELLA SANITA'

IL MINISTRO DELL'INDUSTRIA, DEL COMMERCIO E DELL'ARTIGIANATO DI CONCERTO CON. IL MINISTRO DELL'AMBIENTE e IL MINISTRO DELLA SANITA' 1. Decreto Ministeriale 12 febbraio 1997 Criteri per l'omologazione dei prodotti sostitutivi dell'amianto. G.U. N. 060 Serie Generale Parte Prima del 13.03.1997 Decreto Ministeriale 12 febbraio 1997. IL

Dettagli

4.5 CONTROLLO DEI DOCUMENTI E DEI DATI

4.5 CONTROLLO DEI DOCUMENTI E DEI DATI Unione Industriale 35 di 94 4.5 CONTROLLO DEI DOCUMENTI E DEI DATI 4.5.1 Generalità La documentazione, per una filatura conto terzi che opera nell ambito di un Sistema qualità, rappresenta l evidenza oggettiva

Dettagli

La Qualità il Controllo ed il Collaudo della macchina utensile. Dr. Giacomo Gelmi

La Qualità il Controllo ed il Collaudo della macchina utensile. Dr. Giacomo Gelmi La Qualità il Controllo ed il Collaudo della macchina utensile Dr. Giacomo Gelmi Che cosa è una macchina utensile? E uno spazio fisico in cui si collocano, sostenuti da adeguate strutture ed in posizioni

Dettagli

REGIONE MARCHE GIUNTA REGIONALE

REGIONE MARCHE GIUNTA REGIONALE DELIBERAZIONE DELLA 2 L. 196/97 Art. 17. Approvazione del Regolamento istitutivo del Dispositivo di accreditamento delle strutture formative della Regione Marche (DAFORM). LA VISTO il documento istruttorio

Dettagli

Analizziamo di seguito il capo III del D.lgs 81/2008, che riguarda la Gestione della prevenzione nei luoghi di lavoro

Analizziamo di seguito il capo III del D.lgs 81/2008, che riguarda la Gestione della prevenzione nei luoghi di lavoro Lezione 4 Obblighi del datore di Lavoro Vediamo in questa parte quali sono gli obblighi in capo al Datore di Lavoro nei confronti del Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza. Vedremo cioè più in

Dettagli

La norma UNI EN ISO 14001:2004

La norma UNI EN ISO 14001:2004 La norma COS È UNA NORMA La normazione volontaria Secondo la Direttiva Europea 98/34/CE del 22 giugno 1998: "norma" è la specifica tecnica approvata da un organismo riconosciuto a svolgere attività normativa

Dettagli

REGOLAMENTO SUL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI

REGOLAMENTO SUL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI COMUNE DI VIANO PROVINCIA DI REGGIO EMILIA REGOLAMENTO SUL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI Approvato con deliberazione di G.C. n. 73 del 28.11.2000 INDICE TITOLO 1 ART. 1 ART. 2 ART. 3 ART. 4 ART. 5 ART.

Dettagli

visto il trattato sul funzionamento dell Unione europea,

visto il trattato sul funzionamento dell Unione europea, 17.11.2012 IT Gazzetta ufficiale dell Unione europea L 320/3 REGOLAMENTO (UE) N. 1077/2012 DELLA COMMISSIONE del 16 novembre 2012 relativo a un metodo di sicurezza comune per la supervisione da parte delle

Dettagli

News per i Clienti dello studio

News per i Clienti dello studio News per i Clienti dello studio Ai gentili clienti Loro sedi INAIL: sconto sui premi 2013/2014 al 14,17% Gentile cliente, con la presente desideriamo informarla che l INAIL, con la determina del 11.03.2014

Dettagli

Parere n. 65/2010 Quesiti relativi al servizio di trasporto rifiuti gestito da Consorzio.

Parere n. 65/2010 Quesiti relativi al servizio di trasporto rifiuti gestito da Consorzio. Parere n. 65/2010 Quesiti relativi al servizio di trasporto rifiuti gestito da Consorzio. Vengono posti alcuni quesiti in relazione al servizio di trasporto dei rifiuti. Un Consorzio di Enti Locali, costituito

Dettagli

MANUALE DELLA QUALITÀ

MANUALE DELLA QUALITÀ MANUALE DELLA QUALITÀ RIF. NORMA UNI EN ISO 9001:2008 ASSOCIAZIONE PROFESSIONALE NAZIONALE EDUCATORI CINOFILI iscritta nell'elenco delle associazioni rappresentative a livello nazionale delle professioni

Dettagli

Organizzazioni di volontariato: quadro sintetico degli adempimenti in materia di salute e sicurezza dei lavoratori.

Organizzazioni di volontariato: quadro sintetico degli adempimenti in materia di salute e sicurezza dei lavoratori. Sede operativa via Ricasoli, 9-50122 Firenze Sede Legale via de' Martelli 8-50129 Firenze Tel. 055 271731 - Fax 055 214720 http://www.cesvot.it Organizzazioni di volontariato: quadro sintetico degli adempimenti

Dettagli

Il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali

Il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Misure urgenti per il miglioramento del sistema di controllo come disciplinato agli artt. 27 e seguenti del Reg. (CE) n. 834/2007 e relativi regolamenti di applicazione. VISTO il Reg. (CE) n. 834/2007

Dettagli

La libera circolazione dei prodotti e le problematiche della sicurezza Dal Nuovo Approccio al New Legal Framework (NFL)

La libera circolazione dei prodotti e le problematiche della sicurezza Dal Nuovo Approccio al New Legal Framework (NFL) La libera circolazione dei prodotti e le problematiche della sicurezza Dal Nuovo Approccio al New Legal Framework (NFL) 9 febbraio 2010 Ing. Fabio DATTILO Direttore Centrale della Direzione Centrale per

Dettagli

Corso RSPP Modulo C. Ing. Vincenzo Staltieri

Corso RSPP Modulo C. Ing. Vincenzo Staltieri TEST VERIFICA INTERMEDIO 1. Il Datore di Lavoro è: a. La persona che in azienda paga gli stipendi b. La persona che dispone di pieni poteri decisionali e di spesa c. Il capoufficio, il capofficinao colui

Dettagli

RISOLUZIONE N. 81/E. Direzione Centrale Normativa Roma, 25 settembre 2015

RISOLUZIONE N. 81/E. Direzione Centrale Normativa Roma, 25 settembre 2015 RISOLUZIONE N. 81/E Direzione Centrale Normativa Roma, 25 settembre 2015 OGGETTO: Interpello - ART. 11, legge 27 luglio 2000, n. 212 Comunicazione del luogo di conservazione in modalità elettronica dei

Dettagli

RISOLUZIONE N. 308/E QUESITO

RISOLUZIONE N. 308/E QUESITO RISOLUZIONE N. 308/E Direzione Centrale Normativa e Contenzioso Roma, 05 novembre 2007 OGGETTO: Art. 10, n. 20) del DPR n. 633 del 1972 IVA. Esenzione Corsi di formazione per l accesso alla professione

Dettagli

LA NUOVA GUIDA CEI 0-10 PER LA MANUTENZIONE DEGLI IMPIANTI ELETTRICI

LA NUOVA GUIDA CEI 0-10 PER LA MANUTENZIONE DEGLI IMPIANTI ELETTRICI LA NUOVA GUIDA CEI 0-10 PER LA MANUTENZIONE DEGLI IMPIANTI ELETTRICI PREMESSA Il panorama delle disposizioni all interno delle quali si pone la manutenzione è cambiato e si avverte la necessità di individuare

Dettagli

L attuazione in Italia della Direttiva Pile e Accumulatori Quali oneri, scadenze e adempimenti a carico delle aziende

L attuazione in Italia della Direttiva Pile e Accumulatori Quali oneri, scadenze e adempimenti a carico delle aziende L attuazione in Italia della Direttiva Pile e Accumulatori Quali oneri, scadenze e adempimenti a carico delle aziende Inquadramento generale della normativa Evento URGC Remedia, 25 novembre 2010 Maurizio

Dettagli

Studio legale Avv. Paolo Savoldi Bergamo, Via Verdi, 14. SEMINARIO C.S.E. s.r.l IL TRASFERIMENTO DEL RISCHIO

Studio legale Avv. Paolo Savoldi Bergamo, Via Verdi, 14. SEMINARIO C.S.E. s.r.l IL TRASFERIMENTO DEL RISCHIO SEMINARIO C.S.E. s.r.l IL TRASFERIMENTO DEL RISCHIO PERCHE NON SMETTERE DI FARE L IMPRENDITORE EDILE? Mozzo(BG) 27 Marzo 2009 Hotel Holiday Inn Express MANABILE PER LE IMPRESE EDILI SUGLI ADEMPIMENTI PREVISTI

Dettagli

Perché le regole e come

Perché le regole e come Perché le regole e come Conseguenze sullo sviluppo umano > http://www.sistemaambiente.net/form/it/iso/2_conseguenze_sullo_sviluppo_umano.pdf Le norme ISO Il sistema di gestione aiuta > http://www.sistemaambiente.net/form/it/iso/4_sistema_di_gestione.pdf

Dettagli