Più energia per le imprese italiane di Dario Vascellaro

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1 Intervista a Corrado Danesi, ad di Utilità Più energia per le imprese italiane di Dario Vascellaro TRA GLI INIZI E LA FINE DEGLI ANNI 90 il nostro Paese, come tutta l Europa occidentale, ha conosciuto un periodo di profonde trasformazioni che si collocano nel contesto del processo di integrazione e sviluppo economico e sociale dei Paesi membri dell Unione europea. Tali trasformazioni relative, principalmente, alla disciplina giuridica delle attività economiche, hanno perseguito come obiettivo centrale il cosiddetto liberalismo economico, inteso come libera concorrenza tra gli operatori economici e pari opportunità di accesso al mercato, che dovrebbe garantire una ottimizzazione dell offerta dei beni prodotti e, dunque, il conseguimento di un maggiore benessere generale. Nel perseguimento di tale obiettivo, le innovazioni sopravvenute hanno investito anche un complesso di attività che tradizionalmente sono state caratterizzate da un esteso intervento pubblico (le comunicazioni, la posta, l energia, il trasporto). Il mercato dell energia elettrica, in particolare, ha registrato un evoluzione dal regime monopolistico alla recente liberalizzazione. Particolare rilevanza ha assunto, in tale processo evolutivo, il decreto legislativo 16 marzo 1999, n. 79, che ha introdotto la nuova disciplina del mercato elettrico. Sul nuovo mercato liberalizzato dell energia e sulle sue ricadute soprattutto sul mondo delle imprese, sulle prospettive offerte dalle energie rinnovabili e sul costo della bolletta energetica abbiamo discusso con Corrado Danesi, amministratore delegato di Utilità, una società nata nel marzo del 2000 per sfruttare 40 GIUGNO 2009 CORRIEREDELLEOPERE

2 al meglio tutte le opportunità offerte da un settore in rapida innovazione come quello dei servizi di pubblica utilità; un settore che in seguito ai processi di privatizzazione e liberalizzazione ha spalancato le porte a innumerevoli opportunità d intervento. Sino a oggi le pmi hanno beneficiato solo in parte del calo delle quotazioni del petrolio. Il quadro è destinato a mutare nei prossimi mesi? «Il mercato delle Partite Iva è ormai caratterizzato da una vasta gamma di offerte che i diversi operatori propongono ai propri clienti. Uno dei più importanti elementi di diversificazione di queste offerte è relativo al mix dei combustibili utilizzati e soprattutto alle tempistiche di aggiornamento dei prezzi di fornitura. Attualmente è possibile scegliere tra formule che aggiornano i prezzi molto rapidamente o più lentamente fino ad arrivare alla possibilità di bloccare per 1-2 anni il proprio prezzo di fornitura. Per questo motivo non è più possibile nel mercato delle aziende dare un giudizio netto e generalizzato in merito a quanto i prezzi di fornitura abbiano attualmente beneficiato della riduzione del prezzo del petrolio. Di una cosa siamo certi: un associato Cdo che ha scelto la nostra offerta Utilità nel Tempo ha visto ridursi la componente variabile del proprio prezzo di vendita da settembre 2008 a oggi del 52%. La scelta di Utilità è stata quella di garantire in questo caso l utilizzo di un paniere di combustibili trasparente, fortemente allineato con il mix di combustibili utilizzato dal parco di generazione italiano e facilmente consultabile anche sul Sole24Ore». Rispetto alle condizioni economiche di maggior tutela stabilite dall Autorità e praticate alle imprese che non hanno mai cambiato fornitore, i prezzi sul mercato libero offrono margini di risparmio? E tali margini sono quantificabili? Si può dire, dunque, che il mercato libero sia oggi più conveniente delle condizioni di maggior tutela? Se sì, questo è sempre vero? «Anche in questo caso generalizzare non permette di dare un giudizio realistico sull attuale ed effettiva situazione. Per quel che ci riguarda, le nostre attuali offerte a scaffale hanno garantito anche nel primo trimestre 2009 un risparmio dell 8,3% rispetto alle con- CORRIEREDELLEOPERE GIUGNO

3 dizioni economiche di maggior tutela. Non dimentichiamo ancora una volta di sottolineare la storica complessità del meccanismo di aggiornamento delle condizioni economiche di maggior tutela dovuta a un sistema di costruzione del prezzo che si compone di elementi in parte legati alla previsione di spesa dell acquirente unico (società responsabile dell acquisto dell energia elettrica per il mercato tutelato) e in parte di successivi oneri dovuti alla correzione, a posteriori, delle suddette previsioni di spesa (nel trimestre attuale tali correttivi pesano circa il 7,3% della tariffa). Una cosa infatti è certa: in questi ultimi cinque anni anche per gli addetti del settore è risultato sempre molto difficile e complesso prevedere a 6-12 mesi l andamento delle condizioni economiche di maggior tutela. Se poi analizziamo il Mercato di salvaguardia, ovvero la cosiddetta tariffa amministrata per le utenze alimentate in media tensione e per tutte le aziende non soggette da normativa alla maggior tutela, possiamo affermare che il divario tra le offerte a scaffale di Utilità e tali condizioni economiche sale fino al 21%». Le quotazioni a termine del petrolio in crescita sui mercati internazionali si traducono, nelle previsioni di grossisti e venditori, in attese di aumento dei costi di generazione e quindi dei prezzi? «È indubbio che il costo variabile rappresenta una grossa fetta del costo di generazione che però include anche una buona componente di costi fissi che devono essere recuperati dal sistema a prescindere dall andamento dei mercati dei combustibili. Certamente le quotazioni a termine del petrolio, proprio per la storica correlazione del brent con i combustibili elettrici, rappresenta ancora uno dei principali punti di riferimento per tentare di fare delle previsioni sui futuri prezzi elettrici. Detto ciò, in un periodo ancora ricco di incertezze sugli scenari futuri, continuiamo a suggerire ai nostri attuali e potenziali clienti la nostra offerta Utilità nel Tempo che permette di seguire, ammortizzandola, la grande volatilità degli ultimi mesi. Per coloro, invece, che credono che l aver raggiunto nuovamente i 70 $ al barile sia l inizio di una nuova impennata dei prezzi dell energia, abbiamo nel nostro scaffale un altra offerta: Utilità Stabile, che permette di bloccare il prezzo di fornitura per 12 mesi». Una delle obiezioni che si fanno sul funzionamento del mercato libero dell energia è che gli utenti consumatori potenzialmente liberi, pur potendo già cogliere opportunità di risparmio, sono tuttavia ancora costretti ad acquistare in una sorta di squilibrio informativo, molto spesso affidandosi totalmente a un fornitore senza avere un quadro completo sulla normativa e sull offerta del mercato. Ritenete fondata questa obiezione? «Un conto è affermare che possano esserci ancora degli squilibri informativi, altro è usare espressioni del tipo costretti ad acquistare e affidarsi totalmente. Siamo in un mercato fatto di imprenditori che spesso hanno una attività strettamente correlata al petrolio dal quale derivano le quotazioni di molte materie prime utilizzate nel loro core business. L Autorità per l energia elettrica e il gas (A.E.E.G), attraverso il Codice di condotta commerciale, ha inoltre introdotto la Scheda di confrontabilità delle offerte che rende possibile a ogni potenziale cliente imprenditore di mettere in atto scelte consapevoli. Non dobbiamo infatti mai dimenticare che proprio le scelte consapevoli dei consumatori sono da sempre il vero traino per il passaggio definitivo a mercati competitivi. Utilità ha da sempre puntato su offerte 42 GIUGNO 2009 CORRIEREDELLEOPERE

4 semplici e trasparenti fornendo ai suoi potenziali clienti tutti gli elementi per una scelta veramente consapevole. Il fatto che ormai migliaia di imprese ci abbiano scelto ne è valida testimonianza». Gli artigiani e le piccole imprese italiani pagano i prezzi dell energia elettrica più alti dell Unione europea: fino al 52 per cento in più rispetto ai competitor europei. A cosa è dovuta questa anomalia? «Il tema negli ultimi anni sta impegnando molto profondamente la classe politica. Sinteticamente possiamo affermare che la nostra quasi totale dipendenza dall estero per l approvvigionamento di energia primaria, il particolare mix di fonti per la produzione di energia elettrica e la presenza di limiti della rete rappresentano le cause principali della situazione odierna. Ci attende una grande sfida dove gli obiettivi di diversificazione delle fonti, sicurezza degli approvvigionamenti e tutela ambientale esigono un ribilanciamento del mix di generazione elettrica e delle infrastrutture di rete senza dimenticare che l attuale crisi ci impone anche riflessioni circa un nuovo modello di sviluppo energetico, basti pensare al fatto che nei primi quattro mesi del 2009 la domanda di energia elettrica e gas ha subito un calo di circa il 10% a fronte di un calo del Pil pari al 4-5%». Gli imprenditori - come emerge da un rapporto di Confartigianato presentato lo scorso anno - sono diffidenti circa la convenienza economica e la qualità delle offerte di energia sul mercato libero. Nonostante, infatti, siano passati cinque anni dall apertura del mercato dell energia, soltanto il 18,1 per cento delle piccole imprese oggi si approvvigiona di elettricità sul mercato libero. Il restante 81,9 per cento di piccole imprese opera nel cosiddetto mercato di maggior tutela nel quale i prezzi vengono aggiornati ogni trimestre dall Autorità per l energia elettrica ed il gas. Avete dati più aggiornati che dimostrino un inversione di ten- CORRIEREDELLEOPERE GIUGNO

5 denza, o la diffidenza delle imprese continua? E, secondo voi, è anche motivata? «Bisogna prestare molta attenzione a questi dati. L Aeeg ha recentemente presentato sul proprio sito la situazione al 31 marzo 2009 indicando in effetti per le Partite Iva una percentuale di punti di prelievo (molto superiore al numero delle Partite Iva proprietarie di tali punti) passati al libero mercato pari al 16,9%. La stessa Autorità ha però precisato che per le Partite Iva tale dato è calcolato, per omogeneità col mercato domestico, solo a partire dal 30 giugno 2007, non contabilizzando dunque gli ingressi nel libero mercato avvenuti in precedenza. Le nostre stime condivise con molti altri operatori ci dicono che oltre 2,3 milioni di clienti Partita Iva è già passato sul libero mercato, pertanto non credo proprio si possa minimante parlare di diffidenza». Dal primo gennaio 2009, per le piccole imprese che operano sul mercato di maggior tutela, è entrata in vigore la profilazione per fasce orarie che, pur rendendo i prezzi dell energia elettrica più aderenti ai reali costi di produzione, secondo alcuni avrebbe potuto determinare aggravi di spesa per chi consuma nelle ore diurne dei giorni feriali, cioè proprio quelle in cui si concentra il 91,3 per cento dei consumi di energia delle pmi. Gli aggravi si sono poi verificati? «Quando si parla di fasce orarie e misuratori non è corretto distinguere tra libero mercato e maggior tutela. Per entrambe i prezzi si applicano effettivamente alla disponibilità di misure per fascia o in alternativa monorarie. Ciò è dimostrato dal fatto che la delibera dell Aeeg COME POSSO RICHIEDERE UN OFFERTA O UNA VISITA A UTILITÀ? Per ricevere un offerta per la fornitura di energia elettrica o gas naturale idonea ai consumi della sua attività è molto semplice: è possibile contattarci via e- mail commerciale@utilita.com oppure tramite fax inviando le seguenti informazioni: copia di una delle ultime fatture alcuni dati anagrafici: Nome Azienda e P. IVA, Nome Referente azienda, Contatti (telefono, mail e fax) e data di scadenza attuale contratto di fornitura (se conosciuto). In tempi brevi sarà ricontattato e riceverà l offerta più idonea per lei. n. 171/08 del 27/11/2008, che ha posto in essere un meccanismo di gradualità nell applicazione dei prezzi delle singole fasce orarie, si applica sia alla maggior tutela sia al libero mercato. Anche in questo caso le offerte di Utilità hanno da sempre puntato sulla massima trasparenza evidenziando sin dalla sottoscrizione i prezzi che si applicano a seconda della disponibilità o meno dei consumi per fascia. In ultimo per tutti i clienti di Utilità che ne hanno diritto viene regolarmente fatturato il correttivo suddetto». In un contesto energetico caratterizzato da un progressivo incremento del costo dei combustibili fossili, acquista sempre più interesse l incentivazione per tutti gli impianti di autoproduzione alimentati da fonte rinnovabile. Utilità è impegnata su questo fronte? «Sì. Attraverso la propria capogruppo, Utilità ha nel suo recente passato avuto un importante esperienza nella costruzione di parchi eolici. Attualmente siamo molto impegnati in ambito marketing e trading al prossimo lancio di un offerta innovativa di fornitura legata a uno dei pilastri di Kyoto: l abbattimento della CO 2. Non voglio anticipare nulla, ma gli associati Cdo, lettori del Corriere delle Opere, saranno nei prossimi mesi i primi a conoscere nel dettaglio tutte le caratteristiche di questa nuova offerta che darà la possibilità al cliente di valorizzare la propria attività e di impegnarsi congiuntamente a Utilità per la difesa dell ambiente». Nel nuovo mercato liberalizzato, le frontiere nazionali nel settore dell energia stanno scomparendo: per favorire ulteriormente la concorrenza, la Ue sta finanziando lo sviluppo delle reti e la loro interconnessione, sia all interno che verso l esterno. Ritenete che questo processo sia ormai concluso, oppure che ci sia ancora da lavorare in tal senso? «Il percorso verso una maggiore integrazione delle reti europee è solo agli inizi. Al fine di garantire il rispetto degli obiettivi europei di politica energetica, la rete di trasmissione dovrà essere sviluppata incrementandone la sicurezza e puntando a garantire un uso più efficiente della generazione minimizzando i costi complessivi del sistema. Per il nostro Paese sono previsti numerosi progetti di potenziamento con Paesi nostri fornitori storici come Francia, Svizzera, Austria e Slovenia; mentre sono in fase di studio nuove connessioni con Albania, Croazia e Tunisia». 44 GIUGNO 2009 CORRIEREDELLEOPERE

6 Tre sono stati gli obiettivi comuni definiti al G8 Energia di Roma dello scorso maggio: un accordo su una piattaforma tecnologica comune per l efficienza energetica, impegni per migliorare l accesso alle fonti energetiche, in particolare per l Africa, nuove regole e un quadro di azioni per la trasparenza dei mercati e per limitare la volatilità dei prezzi dell energia. Qual è il giudizio di un player importante come Utilità sulle conclusioni del vertice? Ci saranno ricadute concrete per gli utenti consumatori, o si tratta di proposte fumose e difficilmente realizzabili? «Il fatto principale del G8 Energia di Roma è che per la prima volta abbiamo assistito a una compartecipazione di governi e grandi imprese energetiche; mi sembra di poter affermare che il risparmio energetico stia diventando sempre più consapevolmente il perno più decisivo per la strategia contro il cambiamento climatico, in sostanza la via più veloce per ridurre le emissioni di carbonio. Sicuramente la piattaforma tecnologica comune può costituire una delle aree più virtuose per una collaborazione inter- nazionale che coinvolga produttori e consumatori reciprocamente impegnati in un proficuo scambio di esperienze volto a favorire gli investimenti in efficienza energetica non solo al fine di contrastare la recessione mondiale in atto ma Nei prossimi mesi Utilità presenterà una nuova offerta che darà al cliente la possibilità di valorizzare la propria attività e di impegnarsi con lei per la difesa dell ambiente dando anche l opportunità di affrontare seriamente l enorme problema della povertà energetica dei Paesi più bisognosi. Sui meccanismi di stabilità dei prezzi e abbattimento della volatilità si giocherà gran parte dei futuri assetti di relazione tra Paesi produttori e consumatori. In tal senso la proposta avanzata dall italiana Eni per un meccanismo di capacity payment sul modello del settore elettrico sta riscuotendo molti consensi anche tra gli altri Paesi produttori, con i quali il nostro Paese ha sempre avuto grandi capacità di rapporto».