RASSEGNA STAMPA. rassegna stampa. Data 24 Ottobre 2014

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "RASSEGNA STAMPA. rassegna stampa. Data 24 Ottobre 2014"

Transcript

1 Pagina 1 di 10 rassegna stampa Data 24 Ottobre 2014 IL CITTADINO Lodi Cambia la viabilità all ospedale Codogno Cardiologia, titoli di coda Esplode il caso a Codogno Casale Lo smantellamento continua: allarme ospedali nella Bassa Sant Angelo Lodigiano Lionetto, medico senza paura : tre volte nell inferno di Ebola IL GIORNO Lodi Codogno Accorpati cardiologia e medicina «Così muore un eccellenza» Casale «Radioterapia costa troppo all ospedale di Casale» Sant Angelo Lodigiano

2 Pagina 2 di 10 Cambia la viabilità all ospedale, bloccata l uscita dalla tangenziale La prossima fase sarà il rifacimento del marciapiede davanti alla Casa della Gomma, adesso da via Cremonesi si può accedere subito in via Borgo Adda Cambia di nuovo la viabilità in zona ospedale. Da mercoledì l accesso in città arrivando da via Massena è chiuso per i lavori della nuova rotatoria e chi esce dalla tangenziale deve imboccare la bretellina Selvagreca che sbuca in via Lago di Garda. In via Borgo Adda, invece, ora si può arrivare direttamente da via Secondo Cremonesi, senza più dover prima percorrere un tratto di via Massena per poi tornare sui propri passi. Si tratta di una soluzione che l amministrazione ha adottato per consentire l avanzamento dei lavori della nuova rotonda, che in questo momento sono concentrati in particolare sui marciapiedi di via Massena. L intervento del Broletto è finalizzato a spostare la recinzione dell ex dispensario verso l interno per allargare così il marciapiede. La prossima fase sarà il rifacimento del marciapiede davanti alla Casa della Gomma, in via Secondo Cremonesi. In questo caso il Broletto sta studiando una modalità di intervento che non penalizzi l attività, visto che inizialmente era prevista la chiusura del centro per una decina di giorni. Mercoledì, quindi, da una parte gli automobilisti in arrivo dalla tangenziale e diretti in città si sono trovati davanti la sorpresa di una strada chiusa subito dopo gli ingressi del parcheggio. E così per dirigersi verso il centro hanno dovuto seguire le indicazioni di deviazione, percorrere la bretellina Selvagreca e una volta giunti in via Lago di Garda decidere se svoltare a sinistra verso il centro o a destra verso il ponte e l ospedale. Questo percorso alternativo ha creato qualche disagio, ma senza che si creasse il caos. Dall altra parte però l apertura di via Borgo Adda anche per chi proveniva da via Secondo Cremonesi ha contribuito a decongestionare il traffico, soprattutto all ora di punta, nella zona di fronte all ospedale e in città bassa.

3 Pagina 3 di 10 In precedenza i lavori per la rotonda avevano determinato l arretramento della recinzione dell area dell ospedale, all angolo tra Largo Donatori del Sangue e via Secondo Cremonesi, per creare lo spazio dell allestimento della futura rotatoria (che attualmente è provvisoria e composta da new jersey bianchi e rossi), ed era stata realizzata l isola spartitraffico al centro di largo Donatori del Sangue. Anche qui, sul lato dell edicola, sono ancora in corso i lavori. In questa zona saranno previsti anche posteggi a disposizione dei volontari che accompagnano gli anziani in ospedale per le cure. Ora i lavori sono spostati in via Massena. Nel suo complesso comunque l opera è ormai alla fase finale. L Azienda ospedaliera presenta il suo protocollo a porte chiuse Lionetto, medico senza paura : tre volte nell inferno di Ebola L infettivologa racconta la sua esperienza maturata in Uganda, Guinea e Sierra Leone agli operatori di Lodi e mostra come ci si protegge dal terribile virus Trentasette anni appena e per tre volte in Africa ad assistere i malati di Ebola. Fanshen Lionetto, dottoressa di Medici senza frontiere, ieri pomeriggio ha raccontato la sua esperienza a decine di operatori dell Azienda ospedaliera di Lodi. L evento, organizzato dal reparto di malattie infettive e dal suo primario Marco Tinelli, nell aula magna dell ospedale di Sant Angelo, ha suscitato il vivo interesse di medici e infermieri. Il primario del Pronto soccorso di Lodi Stefano Paglia ha stretto la mano alla Lionetto e le ha fatto i complimenti.

4 Pagina 4 di 10 «I veri eroi - si schermisce l infettivologa - sono quelli che operano là, in Africa, medici e infermieri del posto». La sua esperienza è la testimonianza vivente che assistere i malati di Ebola si può. Non solo in Europa, ma anche in Africa. Durante l incontro con gli operatori, i vertici dell Azienda ospedaliera hanno diffuso le linee guida interne, il protocollo stilato per affrontare l assistenza interna ai malati di Ebola. Il direttore sanitario Roberto Riva però ha voluto precisare che l incontro doveva essere rigorosamente a porte chiuse. Tinelli ha introdotto la giornata parlando di biologia, clinica e terapia e anticipando gli interventi dei suoi colleghi. Una dimostrazione pratica dell uso dei dispositivi di protezione individuale, vestizione e svestizione, ha chiuso la giornata. La Lionetto ha messo a disposizione la sua esperienza sul campo. «Mi hanno chiesto di andare in Africa e ho detto di sì - commenta la dottoressa di Milano, che lavora all ospedale di Bergamo -. Nel 2012 ero già stata in Uganda per un epidemia di Ebola. Così quest anno, tra marzo e giugno ho accettato di andare in Guinea e tra luglio e agosto in Sierra Leone. Non ho avuto paura, altrimenti non ci sarei tornata tre volte. Là è molto diverso da quello che vediamo qua. Certo, non è impossibile che anche da noi ci siano dei casi, ma epidemie come in Africa sicuramente no. In Africa servirebbero medici, strutture e sistemi sanitari funzionanti. Ci sono molti italiani che sono in Africa a dare una mano. Io non mi sento affatto un eroina, gli eroi sono gli operatori del posto. Per proteggersi ci sono i dispositivi. Il rischio non è mai zero, ma là è tutta un altra cosa». I farmaci sono in via di studio, annota Lionetto. «Al momento - dice - ci sono solo medicinali di supporto. Che aiutano l organismo, danno un minimo di possibilità in più. Allarmismo in Europa? Sì, è vero». Per capirlo bisognerebbe essere stati in Uganda, Sierra Leone e Guinea, come ha fatto lei. La cosa che l ha colpita di più? «Vedere le persone che uscivano dall ospedale e sorridevano dopo le cure».

5 Pagina 5 di 10 Lo smantellamento continua: allarme ospedali nella Bassa Cardiologia a Codogno è ai titoli di coda, Casale si vedrà sottrarre radioterapia. Il futuro degli ospedali nella Bassa nell audizione del direttore dell Ao Rossi. L audizione di Rossi: «Questo ospedale per ora non si tocca» Radioterapia non si tocca e gli acceleratori lineari restano al loro posto, almeno per il momento. Ma il futuro del reparto è ancora tutto da scrivere. Lo si deduce dalle parole dei vertici dell Azienda ospedaliera, intervenuti ieri sera in consiglio comunale a Casale, che hanno spiegato come non ci dovrebbero essere dubbi nella scelta «tra un presidio iperspecializzato, costoso e che serve a pochi, e un ospedale di servizio, utile alla città e più sostenibile». Si è tenuto ieri sera a partire dalle 19 il consiglio comunale sul futuro dell ospedale di Casale. Voluto dalla maggioranza, caldeggiato dal Movimento 5 Stelle, che da mesi chiede spiegazioni, il consiglio ha visto come ospiti a spiegare le strategie dell Azienda ospedaliera e le prospettive del presidio casalino il direttore generale Giuseppe Rossi, il direttore sanitario Roberto Riva e il direttore amministrativo Francesco Magni, con il direttore del dipartimento medico oncologico Giovanni Ucci e il responsabile di presidio Paolo Bernocchi. Il direttore generale Giuseppe Rossi ha cercato di delineare il quadro generale: «La medicina è cambiata, ci sono esigenze diverse e si cerca di dare risposte adeguate. La radioterapia è stata pensata e realizzata in un epoca diversa, oggi abbiamo 32 servizi di radioterapia in tutta Lombardia che si fanno concorrenza l un l altro. Oggi dobbiamo decidere insieme che futuro dare all ospedale di Casale, tenendo presente che in realtà nel Lodigiano abbiamo un solo ospedale unico, modulato su quattro presidi. Ci dica Casale che prospettiva vuole per il suo presidio».

6 Pagina 6 di 10 Incalzato da Angelo Caccialanza del Movimento 5 Stelle sui contenuti della risposta data all interrogazione in consiglio regionale con cui di fatto si annuncia lo spostamento di radioterapia e oncologia a Lodi, Rossi spiega: «Avevamo chiesto alla Regione di far diventare Casale un Presidio Ospedaliero Territoriale, come Sant Angelo, e in quel caso i servizi sarebbero stati spostati per un altro modello di ospedale, con gli ambulatori, i medici di base e i servizi Asl tutti insieme - ha risposto Rossi -. Regione Lombardia però non ci ha dato l ok, e quindi radioterapia e oncologia restano al loro posto». Ancora più chiaro il direttore di dipartimento Giovanni Ucci. «Se mi fosse posta davanti la scelta tra un servizio di radioterapia, che serve pochi utenti per un periodo limitato di trattamento, e un servizio di oncologia di servizio, in stretto raccordo con il presidio di Lodi, non avrei dubbi nella scelta». Il presidio di Casale rimane però un polo di eccellenze, al di là delle polemiche: «Ci sono servizi di riabilitazione neuromotoria e geriatrica, c è un polo psichiatrico, c è un hospice, tutte eccellenze che non sono da trascurare», è intervenuto il responsabile di presidio Paolo Bernocchi. Il sindaco di Casale Gianfranco Concordati ha tirato l acqua al suo mulino: «In pratica da Casale non si muove niente, si deve ragionare insieme come rendere più efficace il presidio, ottimizzandone i reparti che ci sono, in un ottica territoriale e non di sola difesa di bandiera dell ospedale della città. Troviamo i modi per rendere più efficiente la struttura e dare più servizi». Non sono mancate però le voci poco convinte nella fila della stessa maggioranza di Tutti per Casale e tra il pubblico (presenti alcuni sindacalisti) che ha a lungo rumoreggiato in segno di disapprovazione, anche durante l intervento del capogruppo leghista Flavio Parmesani, che ha quindi polemicamente lasciato l aula.

7 Pagina 7 di 10 La protesta Forza Italia e Lega in Regione, sotto accusa l Ao Cardiologia, titoli di coda Esplode il caso a Codogno La morte del reparto di cardiologia, punta di eccellenza dell ospedale di Codogno: la data ora è ufficiale - il 10 novembre -, giorno in cui la cardiologia verrà accorpata al reparto di medicina. Ma le conseguenze già si vedono. La prima è clamorosa: progetto tra i primi a livello europeo, il servizio di monitoraggio remoto che dalla cardiologia permetteva di tenere sotto tele-controllo nelle loro case 230 pazienti cardiopatici (portatori di pacemaker e defibrillatori) è stato interrotto. Ma l accorpamento della cardiologia (6 posti letto, più 2 di terapia intensiva) a medicina taglierà le gambe ad altri servizi cardiologici fondamentali, con la perdita già ipotecata sia per il day hospital cardiologico che per il servizio di impianto di pacemaker e defibrillatori altamente apprezzato sul territorio, non solo provinciale. Non dimenticando che - altro aspetto clamoroso - l accorpamento non consentirà più ai ricoverati cardiologici che lo necessiterebbero di essere tenuti sotto costante controllo da monitor specialistici. Scenari di acuta preoccupazione, che hanno già dato fiato all allerta dei sindacati. E che hanno messo in fibrillazione il personale medico ed infermieristico del reparto, gruppo specializzato di professionalità altamente qualificate oggi scosso da timori e malcontento. In tanta allerta, Forza Italia e Lega nord insorgono: «Si fermi questo massacro, che sta uccidendo l ospedale di Codogno - incalzano il segretario cittadino di Fi Severino Giovannini e il consigliere comunale della Lega Gianpiero Campagnoli -. Abbiamo già protocollato in Comune la convocazione urgente di un consiglio comunale sul futuro dell ospedale. Sfidiamo il direttore dell Azienda ospedaliera Giuseppe Rossi a metterci la faccia: dopo tre anni di false promesse e lusinghe, venga lui a spiegare ai cittadini di Codogno e della Bassa quel che sta facendo per portare a morte certa cardiologia, reparto funzionante al meglio e con ottimo tasso di saturazione».

8 Pagina 8 di 10 Giovannini e Campagnoli sono già stati in Regione, a colloquio con il presidente della commissione III Fabio Rizzi e con i consiglieri regionali Claudio Pedrazzini e Pietro Foroni. «I nostri rappresentanti regionali sono al nostro fianco, gli stessi dati regionali sulla soddisfazione confermano l eccellenza della cardiologia codognese», dicono Giovannini e Campagnoli, in allerta anche per ortopedia: «Già privata di traumatologia, sembra che l Azienda ospedaliera la voglia portare a funzionare su cinque giorni, solo dal lunedì al venerdì, con urgenze tutte accentrate a Lodi. E rischi di smantellamentosi profilano anche per il laboratorio». IL GIORNO 24 ottobre 2014 «Radioterapia costa troppo all ospedale di Casale» Alta tensione in Consiglio Il dg: per ora resta. Ma il primario lo sconfessa di MARIO BORRA CASALPUSTERLENGO CONSIGLIO comunale sul tema caldo della sanità: ieri sera alle 19, un aula gremita di persone, operatori e politici hanno accolto il direttore generale dell Azienda ospedaliera, Giuseppe Rossi, con tutti i suoi dirigenti. Rossi ha accolto così l invito del sindaco di casalpusterlengo, Gianfranco Concordati, di spiegare le prospettive del nosocomio di viale Fleming. Sul piatto, c è l ipotesi che la radioterapia, inaugurata a giugno 2010, venga trasferita di fatto all ospedale di Lodi, svuotando della principale peculiarità il presidio casalese. Non solo:

9 Pagina 9 di 10 togliere servizi al nosocomio, significherebbe sconfessare una politica di investimento messa in atto negli ultimi anni con un esborso di circa 13 milioni di euro, 7 per la costruzione della nuova ala e del bunker per ospitare i due acceleratori lineari e altri 6 per riqualificare i reparti. Rossi, ieri sera, ha detto: «Siamo in un momento storico diverso rispetto a 10 anni fa, migliorare significa anche tagliare e investire su altro. Da quando è stata concepita la radioterapia a Casale, la sanità è cambiata e oggi ci sono 32 radioterapie in Lombardia, quante ce ne sono in tutta la Germania. Al paziente interessa una diagnosi certa e in poco tempo, ora dobbiamo capire e decidere insieme al territorio quale futuro dare a questo ospedale. Ad oggi, la radioterapia non si sposta a Lodi come era stato paventato anche perché in questa fase il piano ospedaliero territoriale su Casale non c è». Il direttore del dipartimento oncologico, Giovanni Ucci, è stato più netto: «La radioterapia a Casale costa parecchio e serve poche persone». Rossi ha aggiunto: «Il problema di radioterapia è anche logistico, di trasporto delle persone...». Il sindaco Concordati ha replicato: «I recenti interventi sono stati fatti con denaro pubblico, i servizi vanno fatti funzionare al meglio. Se ci sono problemi logistici o organizzativi, vanno risolti anche con l intervento degli enti locali». L ex sindaco Flavio Parmesani, in polemica, ha abbandonato l aula. Il Consiglio comunale ha istituito la commissione speciale composta da 11 persone (sindaco, 5 consiglieri, 5 esperti) per monitorare il servizio. IL GIORNO 24 ottobre 2014 A CODOGNO L OPPOSIZIONE: ORA IL SINDACO ALZI LA VOCE Accorpati cardiologia e medicina «Così muore un eccellenza» IL 10 NOVEMBRE scatterà l ora x per l accorpamento tra cardiologia e medicina nell ospedale di Codogno. «Un atto che sancirà la morte del settore gioiello per la cura delle malattie del cuore», secondo gli esponenti di Forza Italia, Severino Giovannini e della Lega, Gianpiero Campagnoli. «La direzione generale dell Azienda ospedaliera si deve fermare. Assolutamente» hanno ribadito. Ad oggi, la fusione dei due comparti ha già avuto una conseguenza per i malati: è sospeso il

10 Pagina 10 di 10 monitoraggio remoto che rileva, a domicilio e tramite apparecchio collegato alla rete Internet, in tempo reale, gli sbalzi dei valori degli ammalati cardiopatici trasmettendoli in reparto. Gli utenti collegati sono 220 più 30 dalle residenze sanitarie del territorio e ora rischiano che questo importante servizio venga, in questa fase, rallentato e si perda la professionalità di medici e infermieri che mandavano avanti il progetto. E dire che il reparto di Cardologia (che ha dieci posti letto, di cui due di terapia intensiva) è una delle punte di diamante dell ospedale di Codogno che, a causa dell accorpamento, potrà perdere day hospital cardiologico e servizio di impianto di peacemaker. L unione sancirà probabilmente anche un taglio dei posti letto mentre il personale di Cardiologia, che ha alta professionalità, rischia di disperdersi.«chiediamo un Consiglio comunale aperto al quale intervenga anche il direttore generale Giuseppe Rossi è l appello di Campagnoli e Giovannini, sfidiamo la direzione a ritirare questo progetto che sancirebbe la fine di cardiologia. Chiediamo al sindaco Vincenzo Ceretti che, con la consigliera comunale delegata alla Sanità, Patrizia Baffi, in questi mesi ha latitato, di far sentire la propria voce». Secondo i due esponenti «in questi tre anni sono state fatte promesse non mantenute» con una «programmazione di interventi di adeguamenti edilizi mai eseguiti» mentre «le procedure di sostituzione di personale assente sono state promosse solo con criteri di contenimento e riduzione della spesa. Cardiologia ha un livello di eccellenza riconosciuto e i posti letto sono saturi. Ci devono spiegare la ratio di questo smantellamento. Il malumore non è solo a Codogno, ma in tutta la sanità lodigiana. Se si vuole applicare il modello americano, si sappia che qui non funziona». M.B.