diramate, a volte, anche in forma di vivaci circolari programmatiche. 1 Il padre Edmo Gerbi agente di cambio tra Livorno e Milano sposò Iginia Levi,

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1 F. Pino, G. Montanari, Un filosofo in banca. Guida alle carte di Antonello Gerbi, Intesa-Sanpaolo spa, Edizioni di Storia e di Letteratura, Torino, È sempre più in crescita l interesse per la figura di Antonello Gerbi nato, a Firenze, nel 1903, in una famiglia della buona borghesia ebraica e pervasa di interessi politici e culturali 1. Egli, dal 1932 al 1970, fu Capoufficio Studi 2 della Comit. Il vero stratega della Comit, Mattioli, strinse una forte amicizia con Gerbi, tanto da accogliere con entusiasmo le speciali istruzioni per l Ufficio Studi 3 e confrontarsi spesso con lui per conoscere la situazione politica ed economica internazionale, con particolare attenzione per le principali banche estere. Se Giovanni Malagodi, braccio destro di Mattioli, durante la realizzazione del piano di salva- 1 Il padre Edmo Gerbi agente di cambio tra Livorno e Milano sposò Iginia Levi, sorella di Alessandro Levi filosofo del diritto socialista, mentre la sorella della madre, Olga Levi, sposò Claudio Treves noto esponente socialista che indirizzerà Gerbi all attività pubblicistica. Le famiglie Gerbi e Levi, in F. Pino-G. Montanari, Un filosofo in banca. Guida alle carte di Antonello Gerbi, Intesa Sanpaolo S.p.A., Edizioni di Storia e Letteratura, Torino, Alcuni importanti lavori forniscono dettagli sul funzionamento dell Ufficio Studi della Comit, che restò un modello di efficienza da imitare così come per l intera nuova struttura della Comit a seguito della crisi degli anni Trenta. Si legga al riguardo: G. Montanari, L Ufficio Studi della Comit nell organizzazione della banca ( ), in Imprese e Storia, Collana degli Inventari, che attualmente si compone di sei volumi. F. Pino, Note sulle origini degli Uffici Studi Bancari: l esempio della Banca Commerciale Italiana, in La cultura economica a Milano. Quale evoluzione e quali caratteri nel periodo tra le due guerre?, a cura di Giuseppe Bognetti, in Economia Pubblica, 1999, suppl. al n. 1, pp Le istruzioni compilate da Gerbi per regolare il funzionamento dell Ufficio Studi e diramate, a volte, anche in forma di vivaci circolari programmatiche. 111

2 taggio della Comit, nel 1933, apparteneva alle famose 4 M (Mattioli, Malagodi, Merzagora e Marchesano) che fecero la storia della Comit 4, non possiamo ritenere Gerbi un personaggio meno considerevole nella nuova configurazione della Comit. A Gerbi si deve il merito di avere garantito saldi contatti con l estero, sia per le attività economiche che per gli scambi culturali. Durante il periodo dell autarchia, in cui furono frequenti i suoi viaggi per approfondire specialmente la conoscenza di altri uffici studi bancari, e, nel secondo dopoguerra, per diffondere all estero la conoscenza del sistema bancario italiano fortemente cambiato a seguito della legislazione bancaria del Ma Gerbi e Malagodi, così come Gerbi e Mattioli, furono sempre amici oltre che colleghi. L amicizia con Malagodi si intensificò durante il forzato esilio in Perù 5. Sarà proprio a Malagodi che Gerbi si rivolgerà per lamentarsi del perdurante silenzio. Sarà poi Gerbi, nel 1948, a cominciare a collaborare con Mattioli per la redazione delle lunghe Relazioni di Bilancio, che, per la ricchezza di linguaggio e la perfezione di dati e meticolosità di confronti, costituirono un unicum e un esempio da imitare nel panorama bancario italiano. Gerbi aveva una formazione, prevalentemente, storica, basti leggere i suoi curriculum e le recensioni e lavori di pubblicistica che occuparono molta parte della sua giovinezza prima e della maturità dopo 6. La sua preparazione intellettuale risentiva dell influenza del filosofo Benedetto Croce, che rimase il suo grande maestro e punto di riferimento di Gerbi. Tanto che, nel 1951, per incarico di Mattioli e per la nuova casa editrice Ricciardi rilevata dallo stesso amministratore delegato della Comit- Gerbi si occupò della preparazione della silloge crociana: Filosofia, poesia e storia 7. 4 Durante il periodo di forzato esilio in Perù per Gerbi, Malagodi a Buenos Aires esercitava le funzioni di direttore generale della Sudameris, facente capo alla Comit ma neutralizzata, nel Il futuro leader del Partito Liberale, venne poi iscritto nella Lista Nera2 e fu indotto alle dimissioni, nel I motivi di tali dimissioni forzate non risultavano ancora chiariti al figlio di Antonello, Sandro Gerbi, nel 2002, al momento della pubblicazione del volume: S. Gerbi, Raffaele Mattioli ed il filosofo domato, Einaudi, Torino, 2002, p In particolare, il Faldone n. 54: Malagodi Giovanni ( ), contiene 96 lettere, telegrammi, cartoline e veline di risposta di Gerbi, nel periodo dell esilio ( ), quando Malagodi rivestì la carica di direttore generale della Sudameris a Buenos Aires e fu poi a capo della Rappresentanza BCI di Roma-Parigi, Buenos Aires, Adroguè (Argentina). In: F. Pino-G. Montanari, Guida alle carte di Antonello Gerbi, op. cit., p I Faldoni contengono le recensioni, minute, ritagli di stampa, programmi di convegni e corrispondenza pubblicati da Gerbi, dal ritorno in Italia, nel 1948, fino alla sua morte avvenuta, nel Per un esauriente profilo biografico di Antonello Gerbi si legga la voce Gerbi, a cura di S. Pertici, in Dizionario Biografico degli Italiani, LIII, 1999, pp Una versione ampliata ed aggiornata in S. Pertici, Storici Italiani del Novecento, capitolo sesto, Antonello Gerbi, Rivista Annuale di Storia, Fondazione Feltrinelli, a. 1999, f. 3, pp

3 Antonello Gerbi è appena laureato alla facoltà di Giurisprudenza La Sapienza di Roma quando viene posto a capo dall Ufficio Studi della Comit, a Milano. Il brillante direttore, da giovane, seguì i seminari di importanti economisti, su materie economiche e finanziarie, durante il suo soggiorno in Germania ed a Londra. Antonello Gerbi, subito dopo la laurea, aveva, infatti, beneficiato di una borsa biennale, finanziata dalla Fondazione Rockefeller, grazie alla presentazione dell amico Mario Einaudi e del filosofo napoletano Benedetto Croce 8. Come direttore, a capo dell Uffico Studi, cominciò col patrocinio di Mattioli a visitare i principali uffici studio delle maggiori banche estere per carpirne l efficienza. Le sue visite in Svizzera, Lussemburgo, Belgio ed Olanda gli consentirono di farsi una idea di come bisognava essere strutturato un efficiente Servizio Studi. Era ormai sempre più presente, a Gerbi, l idea che l Ufficio Studi dovesse funzionare come servizio integrante dell organizzazione di banca. Gli approfondimenti su temi e- conomici, le conoscenze statistiche e le informazioni internazionali, raccolte durante i frequenti viaggi all estero garantivano il decollo dell istituto milanese, nella nuova fase di banca di credito ordinario, secondo la legge bancaria del Gerbi conquistò sempre più un grande interesse storiografico per la varietà degli interessi personali, che spaziavano dalle teorie delle idee soprattutto in campo politico, ad interessi storici, alla passione per il cinema e la fotografia. Questa multiforme preparazione si evidenzia dalla Guida alle Carte di Gerbi, di recente riordinate presso l Archivio Storico di Banca Intesa, grazie anche al versamento, in più fasi, delle molte carte personali di Gerbi accantonate in molte valigie personali e riversate in archivio ad opera del figlio Sandro. Dalla Guida emerge l originalità di queste carte che, rispecchiando una persona più che un semplice uomo di banca, permettono di scoprire nuovi elementi sul percorso intellettuale di Gerbi, per le insaziabili curiosità di storici economici o anche di appassionati di cultura politica o di studi di americanistica, od ancora di fotografia. L Ufficio Studi della Comit aveva alle spalle una formazione diversa, centrata, soprattutto, sulle iniziative editoriali che occupavano tempo e costi. Il binomio Mattioli-Gerbi riuscì invece, per la comunanza di idee e la passione che li univa per gli studi economici e umanistici, a capovolgere l orientamento dell Ufficio stesso. Gerbi si circonderà di persone valide e darà una nuova impronta all Ufficio, che durerà ben oltre il suo esilio forzato a Lima per scampare alla persecuzione ebrea. Le sue relazioni intrise di similitudini di neologismi e piene di particolari, coadiuvate e revisionate dal pignolo Mattioli, toccarono gli argomen- 8 La borsa Rockefeller fu vinta per la pubblicazione della sua tesi di laurea, grazie alla raccomandazione alla casa editrice Laterza del filosofo Benedetto Croce. L opera rimaneggiata e più volte rivista da Gerbi prenderà, poi, il titolo definitivo di: La politica del Settecento. Storia di un idea, Si legga per un resumé delle principali pubblicazioni di Gerbi, l ultimo curriculum intellettuale in F. Pino-G. Montanari, Guida alle carte di Antonello Gerbi, op. cit., pp

4 ti più importanti e coinvolgenti immediatamente prima dell esilio. Lunghi dattiloscritti, spesso in forma di promemoria, che si occupavano delle problematiche economiche e finanziarie oltre che politiche e sociali. Come, per esempio, uno studio sul sistema bancario italiano secondo la normativa vigente dal 1927 al 1937; un promemoria sulla politica economico-finanziaria del Reich tedesco di metà ottobre 1937; un promemoria sulle conseguenze del controllo dei prezzi dopo l allineamento della lira dell ottobre Intanto, Mattioli sentiva l esigenza di accrescere l integrazione con l estero della Comit. Gli anni Trenta furono un periodo complicato per le affiliate ed associate all estero delle grandi banche italiane, a causa dei provvedimenti restrittivi presi in materia dei cambi e di commercio estero dal governo fascista. Nel caso della Comit, si trattava di mantenere la situazione così com era prima evitando messa in liquidazione. ecco perché Mattioli si prodigò per inviare il suo braccio destro Malagodi a gestire la principale affiliata in Sudamerica la Sudameris. Per Gerbi si trattava, invece, di trovare un escamotage per evitarne la persecuzione razzista all inconsapevole studioso. Gerbi fu inviato da Mattioli a capo del Banco Italiano di Lima, nel 1938, e rimase nel forzato esilio per circa un decennio. Il Perù abbandonò lo standard aureo nel maggio del La crisi internazionale colpì anche l America Latina. In particolare, le banche operanti in America Latina si trovarono costrette a fronteggiare la crisi agricola. Il Banco Italiano di Lima, per il tracollo dei prezzi, si trovò con grossi immobilizzi. A differenza della Sudameris, il Banco Italiano di Lima acquisì, dal 1927 al 1937, una posizione prevalente rispetto alle altre banche che operavano in Perù. Fu intrapresa una politica di maggiore liquidità e furono finanziati i settori emergenti dell economia locale: elettricità e telefoni 10. Gerbi, poco dopo il passaggio all Ufficio Studi del Banco, fu incaricato a stilare relazioni e studi sulla politica economica del Perù, anche a ragione di questa fase di crescita del Banco Italiano di Lima (che muterà la sua ragione sociale, nel 1940, in Banco De Crédito del Perù ). I suoi studi, gli valsero anche un onorificenza, la maggiore del paese, poco prima, nel 1948, del suo rientro a Milano: El Sol Del Perù Sarà un periodo non semplice per Gerbi, dovuto alla famiglia intanto accresciutasi per la nascita di due figli Daniele e Sandro, alle penurie registrate nelle biblioteche che ostacola- 9 Per lo scarto voluto da Gerbi delle sue carte personali riguardanti la direzione dell Ufficio Studi della Comit, non vi è traccia della sua attività, mentre nell Archivio Storico di Banca Intesa sono conservati alcuni documenti risalenti alla sua direzione. Si veda Cartella 21: Ufficio Studi, miscellanea di studi e promemoria, gestione Gerbi, fasc. 1, pp in Banca Commerciale Italiana, Collana Inventari, Serie II, vol. 2, Segreteria degli amministratori delegati Facconi e Mattioli ( ), Milano, Cfr., R. Di Quirico, Le banche italiane all estero.( ). Espansione bancaria all estero e integrazione finanziaria internazionale nell Italia degli anni tra le due guerre, European Press Academic Publishing, 2000, pp. 242 e ss. 114

5 rono i suoi studi sulla politica economica e la storia sociale del Perù e, naturalmente, il suo desiderio di rientrare nello più stimolante Ufficio Studi della Comit. Gerbi, però, non mancò di apprezzare la natura del Perù e ne approfittò per avere maggiori tempi da dedicare ai suoi studi sulla formazione delle idee politiche del Settecento e sulla politica del Romanticismo. Sarà proprio con il Perù che Gerbi conquistò, nel secondo dopoguerra, la fama di più importante americanista dell epoca e darà, poi, alle stampe, nel 1955, La disputa del Nuovo Mondo, dove rilevò le origini della inferiorità fisica ed economica delle Americhe rispetto al continente europeo 11. Il motto di Gerbi, confidato anche all amico Malagodi, era Non perire in Perù. Ciò realmente accadde, anche se scorrendo i documenti sapientemente e con rigore raccolti in faldoni che, in sequenza, rispecchiano i tanti successivi passaggi della movimentata vita di Gerbi, per ironia della sorte, comprendono soprattutto molto materiale riferito a quel suo esilio. Lo stesso carteggio con i suoi più stretti amici e parenti ha meno carenze per il decennio peruviano, piuttosto che per il successivo lungo sostare all Ufficio studi della Comit. Fu lo stesso Gerbi ad ordinare lo scarto di gran parte del suo carteggio alla Comit. L attività pubblicistica di Gerbi fu febbrile. Da giovane scrisse sul quotidiano socialista La Giustizia diretto dallo zio Claudio Treves, note e rimaneggiamenti per la stesura delle sue principali opere di americanistica e, prima ancora, studiò il Settecento e la politica del Romanticismo 12. Il tutto fu possibile e si realizzò con una contestuale raccolta di volumi, nei suoi itineranti viaggi. Lo stesso Gerbi rivelerà in un suo autoritratto sul rapporto con i suoi libri: Le linee parallele degli scaffali mascherano un groviglio di itinerari. La mia biblioteca è la mia autobiografia 13. Teresa Sisa Sanseverino 11 A. Gerbi, La disputa del Nuovo Mondo. Storia di una polemica ( ), Nuova edizione a cura di Sandro Gerbi, Milano-Napoli, Ricciardi Editore, MCMLXXXIII. La nuova edizione contiene uno dei più completi profili biografici di Antonello Gerbi a cura di Piero Treves. 12 Leggiamo in S. Gerbi, Raffaele Mattioli ed il filosofo domato, Einaudi, Torino, 2002, alla p. 159: La battuta preferita di Gerbi al termine del suo mandato in Piazza della Scala era: Io sono la persona che nella storia della Comit ha fatto in assoluto la minore carriera. Sono entrato come capo dell Ufficio Studi e ne sto per uscire con la stessa qualifica. Aggiunge il figlio Sandro: un beffardo understatement, in cui Gerbi dimenticava che nella sua quarantennale esperienza in banca, lui stesso stava per andare in pensione con la qualifica di direttore centrale, cioè solo un gradino al di sotto dei due amministratori delegati. 13 Si legga il denso scritto autobiografico in F. Pino, G. Montanari, Un filosofo in banca. Guida alle carte di Antonello Gerbi, op. cit., p In particolare, il Faldone n. 7 (La politica del romanticismo), contiene nel fasc. 7, uno scritto autobiografico di Gerbi sulla sua biblioteca, risalente all inizio degli anni Trenta, velina datt., 4 ff. 115