1. AGI giovedì 22 aprile 2010, SALUTE: CIBI CONTAMINATI, 58% CASI DIRETTAMENTE AL CONSUMO

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1 1. AGI giovedì 22 aprile 2010, SALUTE: CIBI CONTAMINATI, 58% CASI DIRETTAMENTE AL CONSUMO SALUTE: CIBI CONTAMINATI, 58% CASI DIRETTAMENTE AL CONSUMO = (AGI) - Roma, 22 apr. - La maggior parte degli episodi di contaminazione dolosa degli alimenti avvengono a livello del consumatore. Secondo i risultati della ricerca europea Secufood che saranno presentati in dettaglio il prossimo 27 aprile a Roma, alla presenza del Ministro della Salute Ferruccio Fazio, il 58% dei casi di dolo viene riscontrata quando il consumatore si imbatte direttamente in un prodotto adulterato (ad es. bottiglia dell' acqua che contiene candeggina) mentre nel 38% delle circostanze a essere coinvolti sono la grande distribuzione (supermercati e mercati all' ingrosso), i ristoranti, le mense e i locali pubblici. Il restante 4% delle manomissioni risulta invece causato in ambito produttivo, ad opera di personale interno "infedele" e a livello di allevamento e agricoltura. Il passaggio dalla produzione all' imballaggio del prodotto rappresenta, a giudizio dei ricercatori di SecuFood, una fase molto sensibile agli aspetti di sicurezza, essendo il momento nel quale la contaminazione del prodotto puo' raggiungere gli effetti piu' estesi in termini di diffusione. La ricerca ha riscontrato almeno 450 episodi conclamati di attacchi criminali alla filiera alimentare, che sono andati crescendo nel corso degli ultimi anni. I risultati del progetto hanno evidenziato i punti deboli del sistema di controllo e prevenzione da attacchi terroristici lungo i circuiti di produzione, fornitura e distribuzione degli alimenti. Attraverso quali sostanze, in quali fasi produttive e per quali motivi la filiera alimentare puo' mostrarsi particolarmente fragile, e' stato il tema di studio del progetto.tre i percorsi di analisi attuati. Innanzitutto, uno studio su oltre mille casi "sospetti" di adulterazione del cibo verificatisi nel mondo dal 1950 al 2008, che ha permesso di individuare le modalita' di contaminazione e le principali

2 vulnerabilita' della filiera alimentare. I ricercatori hanno distribuito questionari ad oltre 50 tra aziende e istituzioni, per comprendere come e' percepito il rischio. Infine, e' stata fatta passare sotto la lente d' ingrandimento la catena produttiva di otto generi alimentari tra i piu' diffusi, aventi allo stesso tempo caratteristiche diverse di preparazione, conservazione e distribuzione: latte, yogurt, succhi di frutta, pane, olio, insalata in busta (la cosiddetta quarta gamma), pesce e alimenti per l' infanzia. L' indagine, co-finanziata dal Direttorato Generale per la Giustizia, la Liberta' e la Sicurezza della Commissione Europea, e' stata coordinata dal Prof. Roberto Setola, Direttore del Laboratorio Sistemi Complessi e Sicurezza dell' Universita' Campus Bio-Medico di Roma. Partner delle ricerche, durate un anno, sono stati il Comando Carabinieri per la Tutela della Salute (NAS), l' Istituto Superiore di Sanita' (ISS), la TECNUN dell' Universita' di Navarra e la European Business Associates (EBA). Mld (Segue) APR 10 NNN

3 1. AGI giovedì 22 aprile 2010, SALUTE: CIBI CONTAMINATI, 58% CASI DIRETTAMENTE AL CONSUMO (2) SALUTE: CIBI CONTAMINATI, 58% CASI DIRETTAMENTE AL CONSUMO (2)= (AGI) - Roma,22 apr. - Il tema della contaminazione e' particolarmente rilevante per l' Italia, se accanto al problema della sicurezza delle persone si considera quello del danno economico. Infatti, Paesi come il nostro, ricchi di prodotti "tipici", sono esposti al rischio di vedere i danni di fiducia verso il prodotto moltiplicarsi automaticamente dalla singola partita di merce a tutti gli alimenti contrassegnati dalla medesima denominazione. Attentati di questo tipo possono cosi' mettere in ginocchio intere fette di mercato del settore agroalimentare, decisivo per il Made in Italy e che occupa complessivamente 2,5 milioni di addetti. Con SecuFood si sono delineate delle linee guida per migliorare, a livello organizzativo, tecnologico e culturale, la sicurezza alimentare, attraverso l' individuazione dei metodi oggi in uso e con un' analisi volta a evidenziare l' efficacia e l' adeguatezza delle contromisure adottate. In particolare: l' istituzione di panel di discussione con industrie e pubbliche autorita' per condividere le soluzioni; la creazione, da parte delle autorita' europee e nazionali, di database degli eventi terroristici agroalimentari, disponibili a tutte le realta' coinvolte nel settore; il raggiungimento, a livello di Unione Europea, di un accordo sui requisiti minimi di sicurezza da attacchi criminali per ogni singola fase produttiva; l' incorporazione nelle procedure dei sistemi di qualita' di una sezione specifica riguardante la sicurezza alimentare contro attacchi esterni, in particolare nella fase di passaggio dei prodotti dal livello produttivo a quello della distribuzione; infine, la realizzazione di piani operativi in difesa dei prodotti alimentari mediante nuove tecnologie, soprattutto attraverso il miglioramento dei dispositivi esistenti. Mld

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5 1. ASCA giovedì 22 aprile 2010, CIBO: SICUREZZA ALIMENTARE, FAZIO PRESENTA DATI SECUFOOD (ASCA) - Roma, 22 apr - Non esiste solo il terrorismo chimico, ma anche quello alimentare e in un caso su due, se gruppi criminali volessero colpire agirebbero direttamente contro i consumatori. Nel 58% dei casi, infatti, gli episodi di contaminazione dolosa degli alimenti avvegono a livello del consumo: e' uno dei risultati del progetto di ricerca europeo SecuFood (Security of European Food supply chain) sui rischi di attacchi deliberati alla catena di produzione e distribuzione degli alimenti e sulle strategie che imprese e autorita' pubbliche possono adottare per scongiurare il rischio di contaminazione. I dati verranno presentati nel il prossimo 27 aprile presso il Ministero della Salute, alla presenza del ministro Ferruccio Fazio. La ricerca ha evidenziato i punti deboli del sistema di controllo e prevenzione da attacchi terroristici lungo i circuiti di produzione, fornitura e distribuzione degli alimenti. Nel 38% delle circostanze a essere coinvolti sono la grande distribuzione (supermercati e mercati all' ingrosso), i ristoranti, le mense e i locali pubblici. Il restante 4% delle manomissioni risulta invece causato in ambito produttivo, ad opera di personale interno '' infedele'' e a livello di allevamento e agricoltura. Uno studio su oltre mille casi '' sospetti'' di adulterazione del cibo verificatisi nel mondo dal 1950 al 2008, che ha permesso di individuare le modalita' di contaminazione e le principali vulnerabilita' della filiera alimentare. La ricerca ha riscontrato almeno 450 episodi conclamati di attacchi criminali alla filiera alimentare, che sono andati crescendo nel corso degli ultimi anni. I ricercatori hanno poi somministrato questionari ad oltre 50 tra aziende e istituzioni, per comprendere come e' percepito il rischio. Infine, e' stata fatta passare sotto la lente d' ingrandimento

6 la catena produttiva di otto generi alimentari tra i piu' diffusi, aventi allo stesso tempo caratteristiche diverse di preparazione, conservazione e distribuzione: latte, yogurt, succhi di frutta, pane, olio, insalata in busta (la cosiddetta quarta gamma), pesce e alimenti per l' infanzia. L' indagine, co-finanziata dal Direttorato Generale per la Giustizia, la Liberta' e la Sicurezza della Commissione Europea, e' stata coordinata dal Prof. Roberto Setola, Direttore del Laboratorio Sistemi Complessi e Sicurezza dell' Universita' Campus Bio-Medico di Roma. Partner delle ricerche, durate un anno, sono stati il Comando Carabinieri per la Tutela della Salute (NAS), l' Istituto Superiore di Sanita' (ISS), la TECNUN dell' Universita' di Navarra e la European Business Associates (EBA). Tra gli interventi in programma nel corso della Conferenza, quelli del Prof. Romano Marabelli, Direttore Generale del Dipartimento per la sanita' pubblica veterinaria, la nutrizione e la sicurezza degli alimenti, del Prof. Enrico Garaci, Presidente dell' ISS, del Generale Cosimo Piccinno, Comandante dei NAS, e di rappresentanti della FAO, dell' Agenzia Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA) e delle aziende della filiera alimentare. noe/mcc/rob APR 10 NNN

7 1. ADNKRONOS giovedì 22 aprile 2010, BIOTERRORISMO: SCOPERTI 450 ATTACCHI CRIMINALI AL CIBO IN 60 ANNI BIOTERRORISMO: SCOPERTI 450 ATTACCHI CRIMINALI AL CIBO IN 60 ANNI = STUDIO EUROPEO COORDINATO DALL' ITALIA, EPISODI IN CRESCITA Roma, 22 apr. (Adnkronos/Adnkronos Salute) - Il pericolo terrorismo puo' celarsi nel piatto. Secondo un maxi-studio europeo, coordinato dai ricercatori del Campus Biomedico di Roma, si sono verificati nel mondo almeno 450 attacchi criminali alla filiera alimentare in poco meno di 60 anni. Che sono andati crescendo nel corso degli ultimi anni. Insomma, nell' epoca del terrorismo globale, mentre piu' spesso ci si interroga sulla sicurezza contro attentati chimici e nucleari, un altro genere di attacchi criminali potrebbe minacciare la tranquillita' di cittadini e imprese: quelli contro la catena di produzione, fornitura e distribuzione degli alimenti. I risultati del progetto di ricerca europeo ' SecuFood' (Security of European Food Supply Chain) - che verranno presentati nel dettaglio il prossimo 27 aprile a Roma, presso il ministero della Salute - "hanno evidenziato i punti deboli del sistema di controllo e prevenzione da attacchi terroristici lungo i circuiti di produzione, fornitura e distribuzione degli alimenti", affermano gli autori in una nota. L' indagine, co-finanziata dal direttorato generale per la Giustizia, la Liberta' e la Sicurezza della Commissione europea, e' stata coordinata da Roberto Setola, Direttore del Laboratorio sistemi complessi e sicurezza dell' Universita' Campus Biomedico. Alle ricerche, durate un anno, hanno contribuito anche il Comando carabinieri per la tutela della salute (Nas), l' Istituto superiore di sanita' (Iss), la Tecunun dell' Universita' di Navarra (Spagna) e la European Business Associates (Eba). Obiettivo: individuare attraverso quali sostanze, in quali fasi produttive e per quali motivi la filiera alimentare puo' mostrarsi particolarmente

8 fragile. (segue) (Red-Mal/Col/Adnkronos) 22-APR-10 13:03 NNN

9 1. ADNKRONOS giovedì 22 aprile 2010, BIOTERRORISMO: SCOPERTI 450 ATTACCHI CRIMINALI AL CIBO IN 60 ANNI (3) BIOTERRORISMO: SCOPERTI 450 ATTACCHI CRIMINALI AL CIBO IN 60 ANNI (3) = A RISCHIO FIDUCIA IN UN SETTORE CHIAVE PER L' ECONOMIA ITALIANA (Adnkronos/Adnkronos Salute) - Di contro, proprio il passaggio dalla produzione all' imballaggio del prodotto rappresenta, a giudizio dei ricercatori di SecuFood, una fase molto sensibile agli aspetti di sicurezza, essendo il momento nel quale la contaminazione del prodotto puo' raggiungere gli effetti piu' estesi in termini di diffusione. La ricognizione ha fatto il punto anche sui sistemi di tutela esistenti e sulla legislazione europea in materia di prevenzione, contrasto e repressione di azioni dolose commesse ai danni della catena produttiva del cibo. Ad oggi, in Europa la quasi totalita' dei controlli nel campo alimentare e' infatti orientata alla cosiddetta food safety, ovvero al contrasto delle frodi perpetrate dalle aziende allo scopo di trarre un illecito profitto. Poca attenzione e', invece, posta verso le minacce alla filiera alimentare e ai suoi operatori, soprattutto per quel che riguarda le azioni ' dimostrative': tese cioe' a creare panico, sfiducia o ad alterare le abitudini alimentari dei consumatori. "Particolarmente rilevante il tema per l' Italia - scrive il Campus Biomedico - se accanto al problema della sicurezza delle persone si considera quello del danno economico. Infatti, Paesi come il nostro, ricchi di prodotti tipici, sono esposti al rischio di vedere i danni di fiducia verso il prodotto moltiplicarsi automaticamente dalla singola partita di merce a tutti gli alimenti contrassegnati dalla medesima denominazione. Attentati di questo tipo possono cosi' mettere in ginocchio intere fette di mercato del settore agroalimentare, decisivo per il Made in Italy e che occupa complessivamente 2,5 milioni di addetti".

10 (Red-Mal/Col/Adnkronos) 22-APR-10 14:03 NNN

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