Speciale Salute e benessere

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1 Lunedì 23 aprile 2012 Speciale Salute e benessere IPAD E IPHONE, IL FUTURO NELL «APP» di RAFFAELE NESPOLI Non solo giochi e passatempi, nell era tecnologica le celebri App di iphone e ipad hanno infatti superato lo scopo puramente ludico, sconfinando nel campo del benessere e della salute. Sempre più spesso, anche in quest ambito, le funzionalità di questi programmi sono in grado di offrire risposte concrete alle esigenze più disparate. Ad esempio per tutti quei bambini colpiti da Dsa (Disturbi specifici dell apprendimento). Un problema che solo tra Napoli e provincia coinvolge circa 12 mila studenti. Tra le App più scaricate, infatti, sono diverse quelle che possono servire a superare gli ostacoli della comunicazione. Tra queste «Pictello», che permette di creare storie con l implementazione visiva. L applicazione offre anche 50 voci in 24 lingue, che sono tutte disponibili come download gratuito. Oltre all italiano, tra le altre: l inglese, il francese, lo spagnolo, il tedesco, il turco, l olandese, il portoghese, lo svedese, il finlandese, il danese, il norvegese, il russo, l arabo, il greco e il polacco. Quindi è facile creare delle schede didattiche complete per ogni materia in più lingue e per ogni grado di scuola. Altra App interessante è poi «See Touch Learn» personalizzabile, elaborata da Picture Learning, include oltre immagini e esercizi in inglese, anche se è tutto traducibile in italiano. In questo modo si possono creare lezioni ad hoc, utilizzando immagini di alta qualità o usando le proprie foto. I quesiti che si vanno a generare con questa App possono essere elaborati contestualmente alla normale attività didattica, trasformando il programma in uno strumento prezioso per l inclusione scolastica. «See Touch Learn» combina l efficacia delle immagini con la potenza e l interattività dell ipad. È infatti possibile tenere traccia delle prestazioni e portare l intera libreria con se in ogni momento. Queste ed altre App saranno tema di studio e confronto di un corso che mira a trasformare dei comuni ipad e iphone in strumenti per l apprendimento e la comunicazione delle persone con problemi di apprendimento e di comunicazione in generale. «Lo scopo dice Francesco Bianco, ideatore del corso è quello di mettere gli operatori della riabilitazione e dell educazione in condizione di affrontare al meglio i disturbi dell apprendimento a tutto tondo. Il workshop conclude Bianco consente di acquisire crediti Ecm ed è indirizzato a professionisti, insegnanti e familiari. Oltre a me, tra i responsabili della formazione che saranno presenti, ci sono le dottoresse Elisabetta Brancaccio e Elvira Luongo, logopediste specialiste in ausili per la comunicazione e anche la Comunicazione aumentativa alternativa, altra branca di questa ricerca. E ancora, la dottoressa Elena Radici (educatrice, psicologa dello sviluppo e della comunicazione, ndr)». Per prendere parte al meeting basta contattare l associazione Ipertesto dove sarà anche possibile ottenere tutte le informazioni necessarie. Va detto che tra le varie attività che impegnano l associazione partenopea, da qualche mese si è creato un gruppo di mutuo aiuto di genitori di ragazzi con Disturbo specifico dell apprendimento. «Le tecnologie sono tante spiega Caterina D Errico, tra i genitori che prendono parte al gruppo dalla più semplici come la calcolatrice a quelle più sofisticate ipad e iphone. La scuola è un terreno importantissimo di conoscenza e monitoraggio di tutte le tecnologie utili e necessarie, ricordandosi che non bastano solo queste, c è bisogno di una competenza didattica inclusiva ancora tutta da costruire».

2 2 Lunedì 23 Aprile 2012 Corriere del Mezzogiorno Su Internet le prestazioni erogabili e la disponibilità nelle varie strutture La salute? È on-line Prenotare visite e prestazioni grazie ai portali 2.0 delle Asl Cartelle cliniche direttamente sulla mail Tra le possibilità al più presto disponibili ci sarà anche quella di richiedere e ottenere con posta certificata le copie delle cartelle cliniche e tutta una serie di altri documenti personali sanitaria? Da oggi passa attraverso internet grazie ai nuovi portali delle Aziende sanitarie locali. Due L assistenza su tutte, la Napoli 1 Centro e la Napoli 2 Nord che di recente hanno introdotto una vasta gamma di servizi, tutti a portata di clic. Grazie all informatizzazione, i cittadini possono infatti dire addio a interminabili code e accedere con facilità alle prestazioni medico-sanitarie. Insomma, una vera e propria rivoluzione. Guardando al nuovo sito dell Asl Napoli 1, tra le funzioni più interessanti la «ricerca delle disponibilità», grazie alla quale è possibile ottenere un elenco di tutte le prestazioni erogabili e controllare la disponibilità nelle varie strutture. Ancora, la possibilità di prenotare la prestazione e pagare on line. Si può anche disdire una prenotazione, evitando di gravare inutilmente sul sistema. Nell area riservata agli assistiti saranno in futuro disponibili i referti di tutti gli esami compiuti. Si potranno richiedere e ottenere con posta certificata le copie delle cartelle cliniche e tutta una serie di altri documenti personali. Intanto, per ciascun cittadino è già stato creato un vero e proprio «profilo assistenziale» che contiene un sunto delle informazioni registrate nell anagrafe dell Asl. Non mancano poi sezioni dalle quali scaricare moduli, trovare risposte a qualsiasi esigenza e dialogare con i vertici dell azienda. Infine, anche una sezione dedicata alla storia della cultura sanitaria napoletana. Non meno importanti le novità introdotte dall Azienda sanitaria locale Napoli 2. Grazie ad una semplice connessione ad internet, anche qui si può prenotare una visita, e presto sarà possibile parlare con il medico di fiducia o consultare la propria cartella clinica. Tutto ciò che fino a ieri era complicato e faticoso, da oggi diventa estremamente semplice. In questo caso si tratta di un progetto ambizioso e proiettato nel futuro. «La realizzazione del portale aziendale è nata dall esigenza di mettere il cittadino al centro del sistema dell informazione e della comunicazione spiega Antonio Chiacchio, direttore dell area Comunicazione e Marketing della Asl Napoli 2 Nord. Le nuove tecnologie, sapientemente utilizzate dai nostri servizi aziendali, hanno permesso la realizzazione di un portale dinamico che annulla le distanze e facilita notevolmente la fruizione dei servizi erogati. Si interagisce con un vero e proprio Urp on-line, che ci permette di dialogare con i cittadini e di rilevare facilmente i loro bisogni ed il loro gradimento dei servizi». A questa prima fase di avvio seguirà a breve l attivazione di ulteriori servizi, con la prospettiva di ampliare il canale diretto nei rapporti con tutti i soggetti che interagiscono con l Asl Napoli 2 Nord. «L Innovazione tecnologica è entrata prepotentemente in tutti i processi chiave delle moderne aziende sanitarie, dalle pratiche cliniche, all assistenza agli utenti, fino all amministrazione e controllo chiarisce il direttore generale della Asl Napoli 2 Nord, Giuseppe Ferraro -. Oggi, l Information and Communication Technology rappresenta una delle poche risposte possibili per superare il potenziale contrasto tra le esigenze di contenimento di costi e la crescente richiesta di servizi sanitari universalmente accessibili e di qualità». Le attività già presenti sul portale interattivo sono destinate ad essere implementate, non solo per l'impegno di chi lo gestisce (personale dell Asl che volontariamente si è fatto avanti per sobbarcarsi l impegno) ma, soprattutto, grazie ai suggerimenti dei cittadini. Non si punta solo a far conoscere l Asl nella sua interezza e complessità, ma anche a promuoverne i servizi, ad attivare uno sportello unico polifunzionale e virtuale, ad aprire nuovi spazi di partecipazione, a migliorare la trasparenza amministrativa, a promuovere processi di semplificazione e organizzazione, ad attivare nuovi canali per il controllo della qualità dei servizi. Cuore pulsante del portale Web è il DataWarehouse, che analizza i dati presenti nei sistemi gestionali dell azienda e li converte in informazioni utili a supportare il processo decisionale. È in questo cambio di prospettiva che è possibile prevedere il successo per lo sviluppo di alcune azioni, tra le quali: la Cartella clinica elettronica, che dovrà diffondersi non solo a livello aziendale, ma estendersi a livello extra aziendale per integrarsi nel Fascicolo sanitario elettronico; la dematerializzazione dei documenti, che dovrà trascendere le mura dell Azienda e digitalizzare i processi di intere filiere; i sistemi informativi a livello ospedaliero, che dovranno garantire l integrazione tra diversi attori; il supporto tecnologico, che dovrà consentire l integrazione tra ospedali, servizi distrettuali, medici di famiglia e pediatri; i sistemi a supporto dei processi di erogazione dei servizi che, da livello aziendale, dovranno estendersi a livello extraziendale. Raimondo Nesti

3 Corriere del Mezzogiorno Lunedì 23 Aprile Dalle tecniche narrative allo studio e all immedesimazione del personaggio Se la voce fa scuola I segreti del prof Cesari. E di Giancarlo Giannini Dalle tecniche narrative, allo studio e all immedesimazione del personaggio. Passando per il monologo, il dialogo, l analisi dell intenzione e il sottotesto. Insomma, la voce, in tutte le sue sfumature e forme. Sì, la voce è stata la protagonista assoluta di un meeting romano che ha coinvolto un napoletano doc, il professor Ugo Cesari, e un napoletano d adozione come Giancarlo Giannini. Grazie a «Voce, recitazione e doppiaggio», questo il titolo dell happening tenutosi qualche settimana fa, una platea entusiasta ha potuto assistere a lezioni teoriche e pratiche sulla fisiologia dell apparato vocale e dei risuonatori, ma anche sull analisi della voce attraverso la spettrografia, prima di passare, come detto, a tutte quelle tecniche delle quali Giannini è un vero e proprio maestro. Tra le sue interpretazioni come dimenticare quella di David Copperfield agli esordi di carriera, oppure «La prima notte di quiete», per la regia di Zurlini. E ancora, i film con la direzione di Lina Wertmuller: «Travolti da un insolito destino nell azzurro mare d agosto», «Film d amore e d anarchia», «Mimì metallurgico ferito nell onore», «Pasqualino settebellezze», che gli valse la nomination all Oscar come migliore attore protagonista. Ma anche, «Mi manda Picone» di Nanni Loy, «La cena» di Ettore Scola, «I nuovi mostri», «Giovanni Falcone» di Ferrara, «Il cuore altrove» di Pupi Avati, per non parlare delle più recenti interpretazioni negli ultimi film su 007 in «Casino Royale» e «Quantum of Solace». Per Ugo Cesari, invece, il A fianco, il grande attore Giancarlo Giannini, vero e proprio maestro delle tecniche vocali compito di spiegare la dinamica dell organo fonatorio e dei risuonatori, nonché di verificare gli effetti acustici dei vari atteggiamenti vocali ed articolatori nella recitazione. «Nonostante la mia esperienza dice sono stato particolarmente emozionato per questo progetto che mi ha visto impegnato accanto ad una delle voci più duttili e fonogeniche che conosca, oltre ad essere tra i miei attori preferiti». Così, in una full immersion di 16 ore gli allievi hanno preso parte a lezioni teorico -pratiche su anatomia e fisiologia della laringe, della faringe, dei risuonatori. In particolare, attraverso la proiezione di video laringoscopie precedentemente eseguite da Cesari su attori professionisti, hanno potuto osservare i meccanismi vocali durante l urlo, il riso, il pianto. Inoltre, è stato possibile vedere come il palato possa contribuire, con i suoi movimenti, a rendere il timbro più o meno nasale, proprio come fa Giannini durante l interpretazione di alcuni suoi personaggi dai tratti siciliani. Un confronto lungo e interessante quello tra le video endoscopie dinamiche di attori sconosciuti, e i corrispettivi esempi pratici forniti da Giancarlo Giannini. Poi, un altra novità per i due relatori: l analisi spettrografica della voce con l osservazione delle armoniche durante alcuni effetti vocali. Ad esempio il timbro roco, quello nasale, sussurrato, il sospiro e il falsetto. Alla documentazione scientifica del professore ha subito fatto eco l istrionismo di Giannini, che dopo tanti anni di teatro, cinema e doppiaggio, si è prodotto in una serie di interpretazioni (dalla vocina per il cartone animato, al timbro del maniaco nell imminenza di un omicidio). Sempre Giannini ha tenuto delle vere e proprie lezioni su alcuni argomenti che stanno particolarmente a cuore ai giovani attori, vale a dire l interpretazione del personaggio, l analisi del testo e del sottotesto, l arte del monologo, del dialogo e del soliloquio. «Siamo passati racconta entusiasta Cesari da momenti in cui Giannini spiegava la differenza tra i termini come femminiello e nacnell (colui che si intrattiene con le capere a spettegolare) ad altri dove illustrava la poetica del giovane Leopardi quando componeva L Infinito, cogliendo impreparati anche quegli allievi che avevano vantato una cultura classica». Nelle parole dello stesso Giannini: «Adesso che vi ho finalmente spiegato prima la vita del poeta, poi le sue tensioni, infine i contenuti più profondi del suo componimento, provate a rileggere la poesia e vedrete che la vostra voce sarà diversa». «Devo riconoscere che ha avuto ragione, conclude Cesari ma, come se non bastasse, quando gli abbiamo chiesto come mai egli la leggesse ancor meglio di tutti noi, ci ha risposto con il timbro sornione di Al Pacino: Che c entra io leggo anche gli spazi bianchi tra le righe, voi vi limitate a leggere solo ciò che è scritto». La speranza, neanche troppo velata, è che il prossimo anno Giannini vorrà ripetere quest interessante esperienza anche a Napoli. D altronde proprio Giannini ha ricordato la città dicendo: «È li che ho vissuto dall età di sette anni fino ai diciotto. A Napoli ho conosciuto i suoni, in accademia d Arte drammatica ho imparato le parole. Ci tornerei per un bagno sonoro, per recuperare voci perdute, accenti orami dimenticati. Quei timbri che la Wertmuller ha saputo valorizzare in me, non è un caso che in questo corso abbia voluto inserire, tra le varie prove, anche brani di De Filippo». Raffaele Nespoli

4 4 Lunedì 23 Aprile 2012 Corriere del Mezzogiorno Così accoglie i bebè l ospedale di via Manzoni, terzo in Campania per numero di parti naturali In camera con mamma Diciamolo subito: l esperienza del «rooming-in» può essere meravigliosa tanto quanto, nella sua enorme carica emotiva, assolutamente spiazzante, specialmente per i genitori al primo figlio e dunque ancora inesperti. E non è leggenda quella di qualche neo-mamma che, distrutta, alle sei di mattina, abbia bussato alla porta del nido spingendo una culla e chiedendo: «Ma non dovevate venire a riprenderlo?». Detto ciò, tra parentesi e col sorriso, non c è alcun dubbio, come suggerisce l intuito e confermano gli specialisti, che questo servizio ospedaliero, cioè la permanenza del neonato nella stanza della mamma sin da poche ore dopo la nascita, di giorno e di notte, per tutta la degenza escluse solo le quotidiane visite di controllo effettuate al nido, regali enormi vantaggi, sia al bebè che a chi l ha messo al mondo. «Ne sperimentiamo i benefici ormai da sette anni», spiega Pietro Iacobelli, primario del Reparto di Ostetricia e Ginecologia dell Ospedale Buon Consiglio Fatebenefratelli di Napoli, «e mi sento di dire che il rooming-in, che noi attuiamo nella formula h24, dovrebbe essere la regola in tutte le strutture, mentre invece purtroppo è ancora un modello sperimentale. Il primo beneficio, visto che il neonato viene subito messo al seno, in modo naturale, assecondandone l istinto e le richieste, al di fuori di uno schema rigido che prevede visite della mamma al nido ogni tre ore, risulta essere la stimolazione dell allattamento, che avviene attraverso la suzione, con tutti i vantaggi che ne derivano, in primo luogo l assunzione da parte del neonato, del colostro, liquido materno ricco di anticorpi prodotto nei giorni precedenti la montata lattea. L altro aspetto positivo», prosegue il ginecologo, «è quello di favorire da subito un clima di affettività e protezione nel rapporto tra la mamma e il neonato». Ma c è anche dell altro: «Puntare sul rooming in e sulla stimolazione dell allattamento al seno», aggiunge il dottor Alfredo Erman, che fa parte dell equipe di 15 medici guidata da Iacobelli, «ci ha consentito, in questi anni, di eliminare la prescrizione, Tutti i vantaggi del rooming-in, da anni attivo al Fatebenefratelli sia in fase di degenza che al momento delle dimissioni, di farmaci uterotonici. La suzione del neonato, infatti, è di per sè sufficiente a indurre le contrazioni uterine necessarie per la riabilitazione della mamma: la natura ha previsto anche questo». Vantaggi per il bebè, dunque, ma anche per la sua mamma. L ultimo strumento arrivato nelle stanze dell ospedale di via Manzoni per rendere più facili le operazioni da compiere durante le prime ore insieme, che si sa, ruotano quasi esclusivamente intorno al cambio di pannolino, è un simpatico fasciatoio di design a scomparsa. Ma il servizio del «rooming-in» non è l unico fiore all occhiello di un reparto rinomato per la professionalità, l organizzazione e la gentilezza, tanto del personale medico quanto di quello ostetrico: il Fatebenefratelli, infatti, dove si effettuano circa 1500 parti l anno, in Campania, regione fortemente "cesarizzata", è secondo solo a Villa Betania e alla Clinica Malzoni di Avellino Pronte per l arrivo della cicogna Ecco cosa portare in valigia La lista delle cose da mettere nella valigia da portare in clinica o in ospedale, con quanto occorre al momento del parto e nei giorni della degenza per mamma e neonato, varia leggermente da struttura a struttura. In ogni caso non dovrebbero mai mancare: vestaglia, pantofole, camice da notte aperte sul davanti e con maniche larghe, reggiseno per l allattamento, slip usa e getta, assorbenti per il puerperio, detergente intimo. Per il neonato invece serviranno body e tutine a volontà adatti alla stagione in corso, salviette cambio, asciugamano e copertina. E attenzione: è buona regola preparare la valigetta con ampio anticipo, non si sa mai... per la percentuale di parti naturali, «Circa l 80 per cento delle donne al primo figlio», precisa Iacobelli, ed è tra i pochi presidi a praticare il parto naturale indolore, con l ausilio, cioè, dell anestesia epidurale. «Nella nostra struttura puntiamo molto anche sul parto attivo», aggiunge il direttore del Reparto, «e abbiamo una stanza interamente dedicata al travaglio, in cui la futura mamma trova una serie di strumenti che possono aiutarla nella "spinta": sgabello olandese, liana, pallone e altro ancora». Il Fatebenefratelli, inoltre, dove è presente anche la Tin, terapia intensiva prenatale, è tra i pochi ospedali campani in cui è possibile effettuare la donazione del cordone ombelicale a una Banca pubblica. In Italia, infatti, non è consentita la donazione a strutture private a scopo di uso autologo, la conservazione, cioè, per il proprio figlio sano, ma donare il cordone ombelicale a un centro di raccolta pubblico è un generoso gesto di solidarietà oltre che un aiuto alla ricerca scientifica: questo sangue, infatti, contiene un particolare tipo di cellule staminali denominate ematopoietiche che generano tutte le cellule del sangue, e sono quindi preziose per i trapianti e per la cura di diverse malattie quali leucemie, linfomi, talassemia e alcune gravi carenze del sistema immunitario. Donare il cordone, inoltre, è assolutamente indolore: «La mamma deve limitarsi a prestare il proprio consenso, e, al momento del parto», spiega Erman, «verrà effettuato un prelievo di sangue: se agli esami successivi tale campione risulterà ideoneo alla conservazione, in base a una serie di parametri, cosa che accade in non più del 40 per cento dei casi, la mamma verrà richiamata dall ospedale dopo circa sei mesi per sottoporsi ad un nuovo prelievo». C. M. Nelle immagini il fasciatoio collocato nelle stanze d ospedale: così le neomamme si prendono cura dei piccoli sin dai primi cambi Il progetto Un libro-gioco curato dal pediatra Paolo Siani sarà distribuito ai ricoverati all ospedale «Santobono» «Cioccolato in fiale» per piccoli degenti Il testo spiega i diritti dei bambini in ospedale e li invita a raccontarsi Una parola dolce, amata da tutti i bambini, associata ad un altra che evoca camici bianchi, siringhe pronte e una buona dose di paura: è perfettamente raccontata dal suo nome, «Cioccolato in fiale», la mission del progetto curato da Paolo Siani, direttore dell Unità operativa pediatrica del Santobono. L obiettivo è infatti quello di trasmettere ai piccoli degenti un messaggio serio, importante, quale la conoscenza dei diritti dei bambini in ospedale, attraverso strumenti e linguaggi ludici e familiari anche per i più piccini. Come? Con un libro-gioco destinato a tutti i bambini ricoverati nel nosocomio napoletano, con il duplice obiettivo di spiegare loro i diritti di cui sono depositari in termini chiari e gioiosi e di creare una migliore relazione tra assistito e personale: far sì, insomma, che la malattia non sia solo una brutta «scocciatura», ma anche un esperienza che possa contenere momenti di maturazione e autoconsapevolezza. Il libretto, che sarà distribuito in omaggio ai degenti grazie al contributo della Fondazione Banco di Napoli per l Assistenza all Infanzia, è composto da 32 pagine illustrate a colori, con alcuni spazi informativi e altri che aspettano di essere riempiti dal piccolo lettore. «Cioccolato in fiale» spiega, elencandoli in 5 lingue, i 14 articoli della «Carta dei diritti dei bambini in ospedale» così come elaborata, formalmente recepita e fatta propria dagli Ospedali Riuniti nella Conferenza Permanente degli Ospedali Pediatrici e Materno Infantili Italiani con l aggiunta di alcune indicazioni didattiche frutto del lavoro di un gruppo di insegnanti La copertina del volumetto destinato ai bimbi ricoverati all ospedale «Santobono» In cinque lingue Il libricino «Cioccolato in fiale» elenca gli articoli della Carta di diritti dei bambini in ospedale tradotti in italiano, inglese, francese, spagnolo e arabo operanti in strutture pediatriche. La parte ludica, invece, consente al bambino di personalizzare giocando la sua copia del libretto: in questo modo il piccolo paziente offre ai medici e al personale addetto al reparto alcune utili indicazioni e informazioni sulla propria personalità, sui propri gusti e preferenze, su desideri e convinzioni. «Si tratta di un progetto partito nel 2006 quando dirigevo l'unità pediatrica dell'ospedale Cardarelli», spiega il dottor Siani, «Attraverso le informazioni raccolte tra i piccoli malati, che in un certo senso ci hanno messo sotto esame, dando voti a personale, spazi e terapie, siamo riusciti a migliorare la loro degenza e a rendere la struttura più a misura di bambino. Adesso spero che quest'esperienza possa essere replicata con analoghi risultati anche al Santobono». La nuova edizione di «Cioccolato in fiale» è stata presentata presso la Direzione generale Aorn Santobono Pausillipon Annunziata, in via Croce Rossa, a Napoli alla presenza della direttrice generale dell azienda ospedaliera Annamaria Minicucci. C. M.

5 Corriere del Mezzogiorno Lunedì 23 Aprile

6 6 Lunedì 23 Aprile 2012 Corriere del Mezzogiorno

7 Corriere del Mezzogiorno Lunedì 23 Aprile La coppia può scoprire in questo periodo che i rapporti possono essere molto soddisfacenti Sesso e gravidanza La gravidanza in sè non rappresenta quasi mai un ostacolo per l amore fisico. Ciò nonostante bisogna tenere conto che nell arco dei nove mesi del concepimento le dinamiche del rapporto di una coppia possono modificarsi fino a provocare una interruzione della comunicazione erotica che finisce di solito per creare intoppi e difficoltà anche alla dimensione comunicativa in senso più generale. Tali dinamiche sono perlopiù legate a preoccupazioni, sia da parte dell uomo che della donna, che in molti casi non hanno alcun fondamento sul piano medico. La separazione della funzione riproduttiva della sessualità da quella del piacere, della comunicazione e del gioco fa sì che, in alcune coppie, dopo che si è a conoscenza della gravidanza la sessualità si interrompa per molto tempo. Un altro motivo ricorrente nel comportamento sessuale durante la gravidanza è la paura, specialmente da parte del padre, che la sessualità possa nuocere alla futura madre e quindi al feto. È bene sapere, al riguardo, che il feto è ben ammortizzato e protetto all'interno del sacco amniotico e che è accuratamente isolato da un tappo mucoso. In nessun caso, l organo maschile può entrare in contatto diretto con il feto durante il rapporto sessuale. Viceversa, alcuni ricercatori sostengono che la penetrazione, sopratutto nell ultima fase della gravidanza, può avere un effetto persino positivo sul collo dell utero, anch esso molto robusto e provvisto di un tappo mucoso impermeabile agli spermatozoi. Vi sono poi i mutamenti fisici che possono influire sia sull interesse per il sesso, sia da parte della donna che dell uomo, che sul piacere sessuale in sé. Per le donne, poi, vi sono alcune manifestazioni fisiche soprattutto nel primo trimestre di gravidanza - forti variazioni ormonali, nausee, vomito, aumento del volume, indolenzimento del seno - Sbagliato credere che fare l amore possa nuocere alla madre e al feto che da sole bastano a spiegare eventuali cali dell attività sessuale (ma in alcune donne possono addirittura accentuare il desiderio). È bene sapere, quindi, che non esistono particolari controindicazioni al sesso in gravidanza e che la coppia, anzi, può anche scoprire che durante tale periodo i rapporti sessuali possono essere più soddisfacenti che mai. E che in caso contrario, è utile per una coppia lasciare spazio a tutte quelle manifestazioni intime che permettono di mantenere un livello di comunicazione anche corporea che farà da buona premessa alla ripresa della sessualità dopo il parto. In altre parole, la coppia dovrà sempre tenere aperto un canale di comunicazione sulla relazione sessuale e provare a soddisfare anche in altri C è bisogno di coccole Bisogna tenere aperto un canale di comunicazione sulla relazione e provare a soddisfare anche in altri modi i propri bisogni di intimità, ad esempio per mezzo dei baci, delle carezze, delle «coccole» Gli effetti positivi L attività ha un effetto positivo nel menage, sia dal punto di vista psicologico che fisico, perché prepara la muscolatura pelvica per il parto, rafforza il senso di intimità e crea un clima di rilassatezza e di serenità modi i propri bisogni di intimità, ad esempio per mezzo dei baci, delle carezze, delle «coccole» e più in generale nel prendersi l uno cura dell altra. Ciò consentirà, tra l altro, di creare anche per il nascituro un clima di armonia nella coppia del quale potrà beneficiare alla sua venuta al mondo. Se una gravidanza viene considerata normale e sicura, lo potrà essere anche la pratica del sesso per tutto il periodo della gestazione del bambino. Una gravidanza sicura è quella che vede la donna a basso rischio rispetto ad un aborto o ad una nascita prematura, secondo il giudizio espresso dal ginecologo. Il parere medico positivo, però, potrebbe non influenzare la coppia rispetto ad una sessualità vissuta nelle modalità e con la frequenza con le quali veniva praticato prima del concepimento. Il desiderio sessuale nella donna, infatti, può variare nelle fasi della gravidanza, così come il suo disagio fisico - rispetto alle dimensioni crescenti del corpo - può provocare un allontanamento dal partner. E, ancora, la donna può attenuare o perdere del tutto il desiderio sessuale perché preoccupata dal parto imminente o troppo eccitata dalla prospettiva di diventare madre. Le contrazioni che la donna può avvertire durante e subito dopo il raggiungimento dell orgasmo sono di natura totalmente diversa dalle contrazioni da travaglio. Tuttavia alcuni medici sconsigliano che la donna abbia rapporti sessuali completi durante le ultime settimane di gravidanza, come misura preventiva, poiché lo sperma contiene sostanze chimiche che possono, anche se presenti in piccolissime dosi, indurre ad un parto prematuro. Nel caso in cui il medico abbia proibito il rapporto sessuale completo, in presenza di uno dei motivi su indicati, è sempre possibile ricorrere alla masturbazione reciproca, sempre che ciò non provochi contrazioni più violente nella donna di quanto non faccia il rapporto sessuale convenzionale. Il primo trimestre di gravidanza è quello nel quale si verificano più spesso i casi di diminuzione del desiderio sessuale da parte della donna; il secondo trimestre è quello nel quale, generalmente, cessano i disturbi funzionali (la nausea, tra gli altri sintomi) e il desiderio sessuale cresce sensibilmente, in qualche caso provocando nella donna orgasmi più intensi e frequenti; per il terzo trimestre non ci sono particolari controindicazioni, ad eccezione del periodo immediatamente precedente al parto, se non legate alle posizioni del coito, che dovranno essere modificate tenendo conto dell ingombro crescente della pancia sulla quale è sconsigliabile esercitare una pressione. I rapporti sessuali durante i nove mesi della gravidanza possono avere un effetto positivo nel menage di coppia, sia dal punto di vista psicologico che fisico. Per quanto riguarda quest ultimo, va sottolineato che l attività sessuale prepara la muscolatura pelvica per il parto. Sul piano psicologico, rafforza il senso di intimità e crea un clima di rilassatezza e di serenità nell imminenza di un periodo molto impegnativo quale quello del parto e dello svezzamento. E più in generale delle nuove responsabilità che comporta il diventare dei genitori. Mariella Accardo

8 8 Lunedì 23 Aprile 2012 Corriere del Mezzogiorno Trattamenti innovativi al Day hospital di Psichiatria del II Policlinico Stop alla depressione A differenza dei farmaci la stimolazione transcranica arriva dritta al suo bersaglio Si chiama stimolazione transcranica con correnti dirette (o tdcs) ed è l ultima frontiera nella lotta contro la depressione, il male oscuro che affligge milioni di italiani e che, secondo l Organizzazione Mondiale della Sanità, a breve sarà la seconda causa di disabilità sul nostro pianeta. In Campania la nuova tecnica è in corso di sperimentazione nel Day hospital di Psichiatria dell Università Federico II (II Policlinico) di Napoli, centro all avanguardia per il trattamento con stimolazione cerebrale non invasiva dei disturbi psichiatrici. Ad avviare la sperimentazione il dottor Giordano D Urso, psichiatra napoletano che ha partecipato in prima persona a progetti di ricerca pionieristici sulla depressione alla Columbia University di New York. Ed è proprio lo specialista a spiegare in cosa consiste questa nuova tecnica. «Il trattamento dice viene realizzato mediante l applicazione di minime quantità di corrente elettrica indirizzate specificamente nelle zone della corteccia cerebrale coinvolte nella depressione. L obiettivo è quello di ristabilire l equilibrio fisiologico tra le varie aree cerebrali. È dimostrato che nei pazienti, rispetto a soggetti non depressi, alcune zone del cervello funzionano meno, mentre altre sono troppo attive». Insomma, un trattamento innovativo che promette di cambiare in meglio la vita di centinaia di migliaia di persone. Ma quante sedute occorrono? «Il protocollo consigliato a livello internazionale aggiunge D Urso consiste in 10 applicazioni da 20 minuti ciascuna, effettuate nell arco di 2 settimane». Patologia in crescita Secondo l Organizzazione Mondiale della Sanità la depressione sarà la seconda causa di disabilità sul pianeta Non meno importante il fatto che durante la stimolazione il paziente percepisce solo un formicolio nella zona dove vengono collocati gli elettrodi. Con il passar dei giorni cominciano a ridursi la tensione interna e l insonnia, e gradualmente l umore migliora. Ovviamente in misura e con tempi diversi da persona a persona. A differenza dalla terapia farmacologica la nuova terapia va dritta al bersaglio, cioè alle aree cerebrali interessate dal disturbo dell umore, mentre il farmaco agisce su tutto l organismo, anche su organi e apparati che non hanno nulla a che vedere con la depressione. E, la stimolazione transcranica può essere particolarmente utile per quei pazienti che non hanno avuto beneficio dai farmaci. La tecnica nasce infatti con l intento di aiutare le persone che non hanno avuto un giovamento soddisfacente dai farmaci o che hanno sviluppato effetti collaterali particolarmente fastidiosi. Ma, quali sono gli effetti collaterali della stimolazione? «Sono poco rilevanti - dice D Urso - e consistono nell arrossamento temporaneo della cute nel punto di applicazione e più raramente in una forma lieve di cefalea dovuta alla contrazione dei muscoli sottostanti il cuoio capelluto, che si risolve con i comuni antidolorifici da banco». Interessanti anche i possibili sviluppi futuri. «I ricercatori americani con cui ho lavorato conclude D Urso sostengono che le tecniche di stimolazione nel loro complesso costituiscono una svolta nel modo di pensare alle terapie psichiatriche. L era farmacologica ci ha abituato ad un idea del cervello come una zuppa di sostanze chimiche che vengono aggiunte dall esterno, proprio come si fa con gli ingredienti di una minestra; una visione più moderna prevede invece che le funzioni mentali siano correlate a specifici circuiti neurali che possono essere selettivamente modulati. In quest ottica è evidente che qualsiasi disturbo psichico, avendo un suo specifico substrato neurale, può teoricamente essere curato con una delle tecniche di stimolazione cerebrale; questo probabilmente sarà il futuro, ora dobbiamo essere prudenti e basarci solo sui riscontri obiettivi. Quello che possiamo dire è che abbiamo una tecnica ancora in fase di sperimentazione e, sebbene i riscontri preliminari siano molto positivi, non può sostituirsi alle terapie ufficiali per la depressione, che restano i farmaci e la psicoterapia». Raffaele Nespoli Ketomedica Quando le diete sono personalizzate e stabilizzate In molti Paesi europei più della metà della popolazione adulta si trova al di sopra della soglia di «sovrappeso» e circa il 20-30% degli individui adulti è vittima dell obesità. Quella infantile, poi, è in continuo aumento e persiste nell età adulta, con conseguente aumento dei rischi per la salute. L obesità rappresenta uno dei principali problemi di salute pubblica nel mondo, è una patologia multifattoriale che deve conseguentemente essere affrontata con metodi multidisciplinari. E per questo che Ketomedica si avvale di diverse figure professionali. Il trattamento principale dovrebbe essere la prevenzione adottando un sano stile di vita con un alimentazione corretta e un attività fisica adeguata sin dall infanzia. Ma il primo errore che commette il paziente obeso o in sovrappeso è quello di formulare autodiagnosi e diete «fai da te» senza affidarsi ad uno staff di specialisti presso centri medico-nutrizionali accreditati. Obesità e sovrappeso rappresentano fattori di rischio per l insorgenza di malattie cardiovascolari, ictus, diabete, apnee notturne, complicanze in gravidanza, osteoartriti ed alcuni tumori. Il paziente obeso o in sovrappeso deve essere seguito a 360 e guidato verso una rieducazione alimentare fino a giungere a un alimentazione libera e consapevole. Attraverso la costante presenza di medici, nutrizionisti e psicologi i risultati ottenuti sono protratti nel tempo e resi stabili. Ketomedica segue questo principio di accoglienza e presenza costante da parte di tutte le figure professionali preposte. E propone al paziente la dietoterapia più adatta a lui: dalle Diete Alimentari Personalizzate alla NOP (Nutrizione Orale Proteica senza sondino) alla NPS (dieta del sondino). Tra i numerosi trattamenti proposti quelli chetogenici garantiscono un calo ponderale che varia dal 6% al 10% del peso corporeo in soli 10 giorni agendo sulla massa grassa e preservando massa magra e tono muscolare, per questo sono indicate anche per la perdita di adipe localizzato e cellulite. Il paziente che incontra difficoltà nel portare a termine i programmi dietologici, nonostante l assistenza medica e del nutrizionista, viene indirizzato verso il training motivazionale che, in sole 6 settimane, permette di superare le problematiche legate ai fattori psicologici che impediscono il successo di qualunque terapia. La forte espansione dei centri Ketomedica, dislocati in Italia e all estero, testimonia l affidabilità e la professionalità dell azienda. E con queste tecniche, anche coloro i quali avevano sempre fallito, riescono ad ottenere risultati impensabili che sono proprio alla base del successo del metodo Ketomedica.

9 Corriere del Mezzogiorno Lunedì 23 Aprile L associazione presieduta dall otoiatra lavora per arrivare a un «percorso diagnostico-terapeutico condiviso tra medici» Il «nuovo linguaggio respiratorio» Attilio Varricchio, presidente Aivas, e il dibattito sulle vie aeree superiori come fonte di benessere Laprimavera, si sa, è un momento critico per i soggetti allergici. Polline ed inquinamento atmosferico costituiscono un cocktail micidiale che rende complicata la vita di milioni di persone. Una via d uscita, però, è... il naso, un filtro eccellente. Ovviamente, però, se si tratta di un naso «libero». Infatti, la congestione nasale, specie se ricorrente, determina diversi disturbi respiratori e comportamentali (i cosidetti disturbi del sonno) con un netto peggioramento della qualità della vita e della salute dell individuo. Ecco perché il dibattito sul ruolo strategico del naso nelle malattie respiratorie, di questi tempi, torna prepotentemente alla ribalta. Dibattito, questo, rilanciato da Attilio Varricchio responsabile dell Unità di Video-Endoscopia delle vie aeree superiori presso l ospedale San Gennaro di Napoli: «Il naso spiega l otoiatra è sostanzialmente il climatizzatore delle vie aeree. Infatti, purificando l aria inspirata da eventuali allergeni, microbi e polveri inquinanti, la qualifica aggiungendogli un proprio gas, l ossido nitrico rino-sinusale, capace di disinfettare e dilatare l apparato bronco-polmonare». In condizioni patologiche, perciò, il naso si congestiona, «si infiamma e, spesso, si infetta "gocciolando" posteriormente muco infetto (il post-nasal drip degli anglofoni), potenzialmente in grado di contaminare tutte le vie aeree, normalmente sterili». «Nei bambini allergici racconta Varricchio il cosidetto post-nasal drip diventa ricorrente e il loro naso diventa un "albergo a cinque stelle" per le infezioni virali: ecco il motivo per cui, specie in età prescolare, questi si ammalano di più e per più tempo». Recenti studi hanno evidenziato in questi bambini una maggiore frequenza di rino-sino-otiti e rino-bronchiti, «imputabile per l otoiatra alla formazione, nel loro Rino-faringe, di "biofilm" batterici: questi rappresentano una modalità strategica di sopravvivenza realizzata da molti batteri patogeni ed la vera "sorgente microbiologica" delle infezioni respiratorie ricorrenti». Risulta perciò evidente che «inquadrare Le «giornate del respiro» Le giornate del respiro sono il momento dell'anno dedicate ai pazienti affetti da malattie respiratorie, soprattutto se colpiti dai cosidetti sintomi di «confine» e trattare correttamente la patologia nasale rappresenta il principale obiettivo della medicina che si occupa di malattie respiratorie ricorrenti, specie se allergiche». Come dimostrato dai risultati del progetto «Aria», nato per studiare l'impatto delle riniti allergiche sull'asma, che rilevano nell asmatico la frequente coesistenza di rinite allergica, pur in assenza di sintomi clinici evidenti. Argomenti, questi, che sono un po il cuore dell'attività dell'aivas. (l Associazione Italiana delle Vie Aeree Superiori) di cui Varricchio è presidente, «nata per promuovere un dialogo tra le varie discipline che studiano le malattie respiratorie, adottando un linguaggio respiratorio spiega unico e condiviso». «La nostra associazione, nata nel 2008, organizza eventi formativi nazionali (i Corsi Master-Vas) sulle "Vie Aeree" trasformandole da motivo di divisione culturale a luogo ideale per promuovere una moderna cultura respiratoria». «E non è stato facile sottolinea l esperto far convergere una così ricca varietà di esperti nazionali provenienti dalla Medicina del Territorio, dai Presìdi Ospedalieri e dalle Cliniche Universitarie di diverse regioni italiane, capaci di integrarsi su argomenti diversi ma di comune interesse. Abbiamo ritenuto opportuno affidare la guida scientifica dell'associazione a un gruppo di esperti del loro settore di appartenenza, accomunati dalla stima e dall amicizia reciproche, che delineano ogni due anni le linee programmatiche dell'associazione, coordinati dal professor Sossio Cirillo, direttore della neuro-radiologia della Seconda Università di Napoli e responsabile del comitato scientifico dell Aivas». L Aivas dà anche la possibilità ai pazienti respiratori meno fortunati o che abitano in quartieri disagiati «di essere raggiunti con un camper e di usufruire conclude Varricchio in alcuni periodi dell'anno, di giornate di consulenza gratuita. Si chiamano giornate del respiro». P. C. Attilo Varricchio è il responsabile dell Unità O.S.D. di Video-Endoscopia delle Vie Aeree Superiori, presso l'ospedale San Gennaro di Napoli Presiede l A.I.V.A.S. (Associazione Italiana delle Vie Aeree Superiori), nata nel 2008 NUOVE TECNOLOGIE DISPONIBILI - TAC 640 SLICE [CARDIO TC - CORORO TC] MAMMOGRAFIA DIGITALE DUAL ENERGY [CESM] - RM APERTA PER STUDI IN ORTOSTATISMO [G-SCAN] TAC MULTISLICE (640 STRATI): CARDIO TC - CORORO TC - COLONSCOPIA VIRTUALE - DENTAL SCAN - ANGIO TC RISONZA MAGNETICA: RM AD ALTO CAMPO (1.5 T) - RM APERTA PER STUDI IN ORTOSTATISMO (G-SCAN) - ANGIO RM SENOLOGIA: MAMMOGRAFIA DIGITALE DUAL ENERGY (SENOBRIGHT) per studi con mdc (CESM) - MAMMO RM - ECOGRAFIA MAMMARIA RADIOLOGIA DIGITALE (DR) DENSITOMETRIA OSSEA GASTROENTEROLOGIA: GASTROSCOPIA - COLONSCOPIA CARDIOLOGIA: DIAGNOSTICA CARDIOVASCOLARE INTEGRATA NEUROFISIOPATOLOGIA: ELETTROMIOGRAFIA (EMG) - POTENZIALI EVOCATI (PEV) TERAPIA FISICA E MEDICI RIABILITATIVA CON PISCI DEDICATA TUTTI GLI ESAMI DI RADIOLOGIA, RISONZA MAGNETICA E TAC [COMPRESE CARDIO TC. CORORO TC E COLONSCOPIA VIRTUALE] SONO ESEGUITI IN CONVENZIONE CON IL SSN CON BREVI TEMPI DI ATTESA ACCREDITATA DAL SERVIZIO SANITARIO ZIOLE AUT. N. 713 DEL 01/07/ DIREZIONE SANITARIA: DOTT. NICOLA ZARRELLI CARDIO TC - CORORO TC I recenti sviluppi tecnologici della Tomografia Computerizzata (TAC) multistrato, hanno modificato l approccio alla diagnostica per immagini delle malattie cardiache. L introduzione di nuove apparecchiature multislice a 64, 256 e, soprattutto, 640 strati hanno consentito di superare il problema della scarsa risoluzione temporale delle vecchie apparecchiature che non permettevano lo studio di un organo in costante e rapido movimento quale il cuore. CHE COS È LA CORORO TC? È un indagine radiologica non invasiva che consente di studiare i vasi del cuore (le coronarie) e quindi di evidenziare o escludere alterazioni delle pareti dei vasi (placche aterosclerotiche e riduzioni di calibro) responsabili di importanti quadri clinici (angina e infarto miocardico). PERCHÉ SI FA E A CHI SI FA? Le malattie cardiovascolari rappresentano la principale causa di morte in Italia (circa il 44% delle morti) in particolare la cardiopatia ischemica è la prima causa di morte nella popolazione adulta (circa il 28%). Spesso le sindromi coronariche acute insorgono in pazienti privi di sintomi ed in assenza di evidenti segni premonitori prima dell evento acuto. Da ciò si evince l importanza di una diagnosi precoce di patologia coronarica, prima che questa possa dare segni di sé riducendo così i danni e le complicanze. Attualmente l indicazione principale della Coronaro TC è quella di escludere la presenza di patologia delle coronarie in soggetti con probabilità di malattia bassa o intermedia o con sintomi atipici e/o risultati di indagini cardiologiche (ad esempio prova da sforzo) ambigui e comunque non conclusivi.altri ambiti di utilizzo sono il controllo di pazienti già trattati con by-pass o con stent coronarici; utile anche nei casi di sospetto di anomalia di origine e decorso delle coronarie. L esame è inoltre indicato in pazienti candidati ad interventi cadiochirurgici per patologia valvolare o dell aorta ed anche ad interventi di chirurgia non cardiaca se si tratta di soggetti ad alto rischio di complicanze coronariche. COME SI EFFETTUA L ESAME? È un esame non invasivo della durata complessiva di pochi minuti. L esame è una semplice TAC con mezzo di contrasto ma che ha durata brevissima perché studiamo il cuore che è in rapido movimento e quindi dobbiamo usare scansioni rapidissime con ampio volume di campo di vista. La nuova TAC 640 strati Aquilion-One in uso nella nostra struttura rappresenta attualmente la più avanzata tecnologia nel campo delle apparecchiature TAC ed in particolare per lo studio del cuore. La TAC 640 slice consente lo studio di tutto il cuore in un solo battito cardiaco (tutto il volume cardiaco e quindi i vasi coronarici in soli 0,37 secondi); ne consegue riduzione della quantità di mezzo di contrasto iniettato in vena (circa 50 cc) e notevole riduzione della dose di radiazioni per il paziente inferiore o pari a quella di una coronarografia convenzionale. QUALI SONO I VANTAGGI? La prevenzione della cardiopatia ischemica rappresenta Via Conte Verde 5/ Campobasso - Tel l arma più efficace per ridurne la morbilità e mortalità; è da rilevare come un discreto numero di sindromi coronariche acute (infarto del miocardio) insorgono in soggetti con rischio di malattia intermedio per i quali non è giustificato il ricorso ad indagini più invasive quali la coronarografia tradizionale. Per questi soggetti ed in altri casi sospetti di pazienti con sintomi atipici o con risultati di altre indagini dubbi la Coronaro TC può sicuramente sostituire la coronarografia convenzionale. Altro grosso vantaggio della Coronaro TC è che oltre allo studio del calibro vasale consente di valutare le pareti dei vasi e quindi eventuali alterazioni che non determinano riduzione del calibro vasale (stenosi) ma che possono essere lo stesso responsabili di importanti quadri clinici. Lo studio delle pareti vasali, non ottenibile con la coronarografia convenzionale, consente di differenziare nell ambito delle placche coronariche quelle a più alto rischio di insorgenza di sindromi coronariche acute (placche lipidiche e/o ulcerate) cosiddette placche instabili.

10 10 Lunedì 23 Aprile 2012 Corriere del Mezzogiorno Parla il professor Fabrizio Iacono, l ideatore dell app per «misurare» la sessualità maschile Andropausa senza problemi Realtà e falsi allarmismi sulle disfunzioni dell uomo Tra realtà e falsi allarmismi, ad occuparsi di disfunzioni erettili e di andropausa è di questi tempi Fabrizio Iacono, professore di ruolo di Urologia all Università Federico II di Napoli. Una recente ricerca condotta dal professor Iacono, in corso di pubblicazione sulla rivista internazionale «International Brazilian Journal of Urology», ha dimostrato come anche l uomo, al pari della donna, vada incontro ad un fenomeno di invecchiamento sessuale che seppur non così netto come la menopausa femminile, nel 30% dei maschi ultracinquantenni porta a progressiva diminuzione del testosterone e ad alterazioni microstrutturali del tessuto erettile. La conseguenza clinica di ciò è una diminuzione della libido e un calo della potenza sessuale. Oltre 10 anni sono trascorsi dall introduzione sul mercato di una nuova categoria di farmaci, gli inibitori delle 5 fosfodiesterasi, pillole multicolori che senz altro hanno avuto il merito di sdoganare il problema della disfunzione erettile (DE) ridimensionando il sintomo al pari di una emicrania. La forte spinta commerciale e mediatica delle potenti multinazionali del farmaco hanno indicato la via alle società scientifiche del settore a porre limiti di normalità sempre più stretti con la conseguenza di un aumento vertiginoso di uomini che al primo «fallimento» vengono classificati come «sessualmente incompetenti» e affetti da DE e destinati a tenere sempre in tasca la «magica» pillola del successo assicurato! La sessualità «mordi e fuggi» della nostra era non consente all uomo nessuna esitazione e lo costringe a giocare costantemente il ruolo di «macho«pronto all uso in ogni stagione. La naturale sessualità dal desiderio crescente, dal vissuto emozionale, dall altalenante gioco delle parti che con i giusti tempi esita in una soddisfacente e soprattutto giocosa congiunzione è stata sostituita dalla necessità primaria e autocontemplativa di una super-erezione dal giudizio rassicurativo. Tutto il resto non conta. La fisiologica modificazione della funzione sessuale che avviene nella maggioranza degli uomini superati i 50 anni, verso una forma più matura ma non per questo meno efficace, viene molto spesso trasformata dalle attuali definizioni «industriali» in Deficit Erettile e il deficit, si sa, deve essere curato! Dal deficit erettile «lieve», a detta di alcuni, il passo potrebbe essere breve per il deficit «grave» e allora meglio prevenire con l assunzione preventiva di farmaci sintetici, senza èreoccuparsi dei possibili effetti collaterali che non sono poi così tanto rari. In effetti, nella maggior parte dei casi, se si escludono quei pazienti che sono affetti da reali malattie sistemiche o da problemi cardiocircolatori gravi, o sotto 'effetto collaterale di farmaci particolari, nei quali forse è meglio evitare anche gli sforzi sessuali, il problema, ammesso che la cosa abbia la dignità di questo termine, è prevalentemente psicologico o addirittura «fisiologico». Nella stragrande maggioranza dei casi che, fortunatamente le accurate procedure diagnostiche moderne riescono a riconoscere, infatti, ricorrere ad un farmaco sintomatico (raramente curativo) potrebbe non solo essere pericoloso per l interazione con altre molecole assunte e per i ben noti possibili effetti collaterali ma controproducente sulla risoluzione naturale del problema. Si potrebbe, infatti, rimanere dipendenti psicologicamente dalla pillola da assumere poco prima. Una sorta di ritualità scaramantica che scaccia ogni probabilità di fallimento. Tutt altro discorso è, in verità, l impiego di integratori antiossidanti di ultima generazione che in alcune formule brevettate, possono svolgere un ottima attività di sostegno del benessere sessuale del maschio. Prodotti che potrebbero svolgere, inoltre, una buona attività di prevenzione se assunti in modo continuativo per determinati periodi dell anno. Proprio come si fa per una cura vitaminica o con sali minerali. Tali sostanze naturali non alterano la naturalezza del rapporto, non hanno la necessità di essere assunte a tempo per svolgere un ruolo sintomatico e presentano pochissime controindicazioni o effetti collaterali se confrontate ai farmaci maggiormente usati. Chiarito il problema e ridimensionato il numero di uomini appartenenti al gruppo della DE, si tratterebbe, ora, non di curare ciò che non è ammalato, ma di conservare la funzione sessuale maschile integra e naturale il più a lungo possibile senza creare una generazione di «super uomini». Il professor Iacono, specialista in Urologia e in Andrologia, si è laureato a Napoli nel 1982 e specializzato sia a Napoli che a Pisa. Da allora ha percorso tutti i gradini della carriera universitaria alla Federico II. Da medico gettonato a tecnico laureato, da ricercatore a professore di ruolo, fra concorsi nazionali e stage all estero. Nel 1983, dal prof. Adrian Walton Zorgniotti (pioniere della moderna andrologia) alla N.Y. University, dove fu invitato qualche anno dopo per presentare, in quella prestigiosa sede, un suo studio su di una nuova entità nosologica causa di infertilità maschile, la «ipertermia testicolare essenziale». Ha pubblicato oltre 250 ricerche, molte delle quali pubblicate sulle più autorevoli riviste internazionali. Che vanno dalla tecnica chirurgica per operare il varicocele bilaterale con un singolo accesso al pionieristico intervento di riduzione volumetrica dei corpi cavernosi per disfunzione erettile, dalle nuove ricerche sulla ultrastruttura dei corpi cavernosi del maschio ai brevetti sulla terapia genica nella disfunzione erettile e quelli sui nuovi prodotti naturali (come òa pillola «rossa naturale», prodotta poi da una azienda farmaceutica Svizzera) per la funzione sessuale maschile. Ma la notorietà pubblica Iacono se l è conquistata con un idea a dir poco originale: una nuova applicazione per iphone per la autodiagnosi maschile, chiamata H.A.P.P.Y. male, acronimo di Home Autovalutative Penile Personal Index. Che in pochi mesi ha avuto un tale successo che ne è stata subito creata una versione in lingua inglese. Ma che cos è l «Happy male»? Una volta scaricata l applicazione sul proprio iphone, l utente deve semplicemente rispondere ad un questionario (si tratta dell International Index of Erectile Function, validato dalla comunità scientifica internazionale e utilizzato come standard a livello globale) che al termine della compilazione assegnerà un punteggio. Il valore riportato permetterà di valutare la «normalità» o la «criticità» della funzione sessuale/erettile maschile. Grazie all applicazione sarà inoltre possibile verificare le caratteristiche morfologiche e volumetriche dell organo maschile attraverso una semplice fotografia: basterà un autoscatto per comparare dimensioni e forma del proprio organo sessuale rispetto alla soglia considerata di «normalità», sulla base di una griglia intuitiva che attraverso semplici colori (verde, giallo o rosso) indicherà all utente lo stato di «salute» in cui si trova.

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12 12 Lunedì 23 Aprile 2012 Corriere del Mezzogiorno Cosa dice l Associazione italiana ospedalità privata Spendere per investire Il presidente dell Aiop Giovani: puntiamo sulla salute delle prestazioni sanitarie come strumento di gestione L appropriatezza delle risorse, a maggior ragione in un «contesto difficile come quello della Campania». Ne parla Simone Improta, presidente dell Aiop (Associazione italiana ospedalità privata) Giovani Campania. Ed è proprio Improta a sottolineare che «Ogni centesimo di euro speso in maniera appropriata non è un centesimo perso, bensì investito nella salute dei cittadini». Presidente, ritiene che la questione sia più attuale in Campania che altrove? «La questione è di carattere nazionale. Certo da noi la crisi è in atto da diverso tempo, non a caso la nostra regione è sottoposta ad un piano di rientro». Individua in questo una precisa responsabilità della politica? «Non posso non rilevare come i nostri amministratori passati abbiano badato solo ad aspetti clientelari più che alla salute dei cittadini». Crede che si sia arrivati ad una svolta? «Posso dire che c è stata una rottura con il passato. Il presidente Caldoro è completamente estraneo a certi contesti e usi della sanità. Anche se l inversione di rotta è da attribuirsi ad altro». In che senso? «La verità è che si era arrivati ad un punto critico nel quale un sistema già insostenibile per definizione è crollato a causa dell erosione delle sue fondamenta. Insomma, l inversione di rotta si è resa inevitabile a causa dell esaurimento totale delle risorse». Come si colloca, in questo contesto, il concetto di appropriatezza? «L ottimizzazione è legata ad un principio con il quale bisogna inevitabilmente fare i conti». Vale a dire? «La sanità costa, se dobbiamo garantirla a tutti non possiamo pensare di spendere per ciascuno tutto quello che vogliamo. Magari somministrando senza un fondato motivo farmaci». Come si fa a capire cosa è appropriato e cosa no? «Attraverso l applicazione di protocolli internazionali che definiscono le linee guida. Per fare un esempio, non si può curare una banale influenza con una bomba farmacologia, oltretutto potenzialmente dannosa per il malato. Per l influenza si usa l aspirina che è appunto il farmaco indicato e che porterà alla guarigione del paziente a fronte di una spesa congrua. Se spendiamo il giusto riusciamo a curare tutti». Come valuta la situazione attuale? «Sia il Governo che le Regioni hanno recepito il concetto di clinical governance, tradotto erroneamente in governo clinico. Il problema è che il concetto viene essenzialmente utilizzato per tagliare la spesa sanitaria. Si inventano ex post, cioè a fine anno, dei modi per non pagare le prestazioni, attribuendo a queste dei giudizi di inappropriatezza». Insomma, una valutazione non positiva? «Al momento no. Stiamo cercando di far capire che la clinical governance è tutt altro e che, comunque, porta ad un taglio della spesa. Solo che lo fa attraverso un percorso capace di garantire cure a tutti i cittadini che ne hanno bisogno». Le vostre richieste? «Chiediamo di utilizzare i protocolli internazionali e riconoscere a chi li applica un valore aggiunto. In questo modo sicuramente la spesa sarà governabile senza perdere in qualità». Di questo e di altro ancora si parlerà in occasione di un convegno che si terrà a Capri a partire dal 15 giugno con docenti della Bocconi. Un happening rivolto a tutti i clinici e gli amministratori del pubblico e del privato in Italia. R. Nes. L ideatrice del metodo KS, una soluzione efficace del problema Mal di schiena cronico, questione di postura Maria Antonietta Fusco parla delle patologie della colonna vertebrale Incontriamo nel suo studio di Mercogliano, a due passi dalla funicolare che porta a Montevergine, la professoressa Maria Antonietta Fusco, docente presso la facoltà di Medicina e Chirurgia delle Università di Palermo e Chieti e ideatrice del metodo KS, soluzione efficace nella cura di mal di schiena cronico e di problemi collegati ad una non corretta postura, che utilizza speciali plantari di stimolazione neuro-muscolare. A fine giornata, concluse le visite posturali a pazienti di ogni età, la professoressa Fusco ha una gran voglia di parlare del suo lavoro. Una vita fatta di studi, ricerche e soddisfazioni professionali: ha ottenuto due brevetti americani - nel 2003 e il secondo giusto un mese fa - per invenzione di metodologia clinica sicura e comprovata. «Sì, perché in Italia come in Europa - tiene a sottolineare - non è possibile brevettare metodologie cliniche. Il mal di schiena cronico è un problema assai comune - spiega - riconducibile ad una cattiva postura dell individuo. Si calcola che nel mondo occidentale soffrano di patologie della colonna vertebrale tra il 60% e l 80% della popolazione. Negli Usa è stato addirittura stabilito che i dolori lombari sono al primo posto nella lista dei dieci problemi di salute più rilevanti nei luoghi di lavoro. E bene però fare un passo indietro nel tempo. Fin dal 1973, in Italia, il metodo di diagnosi e terapia delle sindromi disfunzionali dell apparato locomotore si basa su tre requisiti: asimmetria corporea, alterato movimento articolare, presenza di contratture dei tessuti molli. Partendo da essi, è prassi fare diagnosi di disfunzione somatica. Vengono considerati come causa la presenza di microtraumi ripetuti dell organismo; la presenza delle contratture dei tessuti molli e dei muscoli, in pratica, sono considerate come secondarie all infiammazione». «Nei miei studi invece - continua - ho ipotizzato che il problema di base non fosse infiammatorio ma che ci fosse una cattiva informazione proveniente dalla periferia, cioè dalle terminazioni nervose sensoriali cutanee. Risalendo alle dimostrazioni di neurofisiologia eseguite dallo scienziato britannico e premio Nobel Charles Scott Sherrington, che dimostrarono che in animali decerebrati l in-put primario per sviluppare un tono antigravitazionale partiva dalle terminazioni nervose presenti nelle zampe e sensibili alla pressione, si giunge alla stessa conclusione da me adottata, dove ho dimostrato che il vero tessuto antigravitazionale del nostro organismo, informato per via neuro-riflessa da tali meccanocettori, risulta essere il tessuto connettivo e non la quota muscolare rossa. Per cui, le contratture muscolari presenti in pazienti affetti da sindromi disfunzionali che determinano asimmetrie corporee, non possono essere curate solo con la ginnastica perché i tendini non sono allenabili con il gesto atletico, né ancor meno con i farmaci. Infatti non c è infiammazione, ma il dolore è causa generata da trazione anomala, quindi dolore meccanico. Né possono essere curate con la fisioterapia manuale che pretende di rilassare muscoli cronicamente contratti. Pertanto, l unica via fisiologica risulta essere quella di modulare e modificare le informazioni provenienti dalla periferia. Intendo per periferia, nell uomo, la pianta dei piedi; è quest ultima che, sempre sottoposta a pressione, risulta essere la via terapeutica più idonea per ridurre ed eliminare la causa delle disfunzioni somatiche». Supplemento della testata Distribuito con il Corriere della Sera non vendibile separatamente Marco Demarco direttore responsabile Maddalena Tulanti vicedirettore Carmine Festa redattore capo centrale Editoriale del Mezzogiorno s.r.l Ernesto Cesàro presidente Nicola Putignano vicepresidente Giorgio Fiore amministratore delegato Sede legale: Vico II S. Nicola alla Dogana, Napoli - Tel: Fax: Reg. Trib. Napoli n del 17/6/1997 Copyright Editoriale del Mezzogiorno s.r.l. Tutti i diritti sono riservati. 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14 14 Lunedì 23 Aprile 2012 Corriere del Mezzogiorno Due giorni per parlare dei principi guida per il sistema del futuro Sussidiarietà e sanità Il ruolo dell assistenza domiciliare Prospettive in Campania per una new wave ospedaliera Calabrò: una questione che non può essere solo e semplicemente legata al risparmio economico, deve invece costituire la risposta vera al bisogno della persona Diagnosi, terapie e nuovi macchinari al centro di un convegno al Cotugno possiamo continuare con un organizzazione dell assistenza sanitaria ba- «Non sata sul ruolo degli ospedali e la sulla loro funzione di degenza. Questa strutturazione è anacronistica e contro la modernità dell assistenza stessa. Dobbiamo essere molto più vicini ai malati, vivere le loro realtà ambientali, sociali, familiari. In questo contesto le cure domiciliari diventano fondamentali. Insomma, gli ospedali devono avere la loro funzione nel malato acuto, dopodiché i pazienti devono tornare nelle loro realtà, dove poi devono essere seguiti con attenzione». A parlare è il senatore Raffaele Calabrò, ospite della tavola rotonda moderata da Vinicio Lombardi: «Quali prospettive per l assistenza domiciliare in Campania?». Un tavolo di confronto che ha chiuso la due giorni sul tema «Sussidiarietà, principio guida per lo sviluppo del sistema sanitario», scelto per la quinta edizione degli Incontri scientifici Moscatiani. L appuntamento è stato organizzato dall associazione Medicina e Persona Campania e dall Augustissima arciconfraternita della Santissima Trinità dei Pellegrini e Convalescenti. Il tutto con il patrocinio dell Ordine dei Medici di Napoli e Provincia. Alla tavola rotonda della giornata conclusiva sono intervenuti Michele Schiano di Visconti, e Anna Petrone, (rispettivamente presidente e vicepresidente della quinta Commissione della Regione Campania); Mario Delfino, assessore politiche sociali del Comune di Giugliano e Maurizio D Amora, direttore generale dell Asl Napoli 3. Sempre Calabrò ha sottolineato come sia «fondamentale unire l assistenza domiciliare al principio della sussidiarietà. Una questione Medici a confronto sulle cardiopatie infettive Le cardiopatie infettive, i rischi connessi, i progressi della medicina e delle tecnologie. Sono questi alcuni dei temi più importanti affrontati in occasione del congresso «Update su cardiopatie infettive e valutazione cardiologia pre e post chirurgia generale» che ha visto la direzione scientifica del dottor Sergio Ferraro. Con le letture magistrali del professor Petrosillo dell Ospedale Spallanzani di Roma e dal professor Nappi, direttore della Cardiochirurgia del Monadi. Un incontro che ha coinvolto specialisti di diversi campi: infettivologi, cardiologi, internisti, medici laboratoristi ed altri. L appuntamento, infatti, ormai da quattro edizioni vuole essere un momento di approfondimento fra vari specialisti ed esperti che mettono a confronto le proprie esperienze e conoscenze in un campo spesso poco trattato ed approfondito in convegni monospecilistici. La sempre maggiore disponibilità e i progressi tecnici stanno facendo emergere in maniera chiara come endocarditi, miocarditi e pericarditi siano da un punto di vista epidemiologico sottostimate, in particolare le miocarditi. E proprio a questa patologia è stata dedicata grande attenzione attraverso l approfondimento dei progressi ottenuti con le moderne tecnologie diagnostiche (Risonanza magnetica cardiaca). Altro tema fondamentale, la cardiopatia in pazienti Hiv positivi in epoca «pre-terapia antiretrovirale» e dopo anni di largo uso di queste terapie molto costose e non prive di considerevoli effetti collaterali cardiovascolari. Tra le sessioni in programma non è mancato poi uno spazio dedicato all aggiornamento sull'assistenza al paziente cardiopatico e iperteso in preparazione alla chirurgia generale e alla terapia oncologica. Tema di grande attualità visto che all Azienda dei Colli, come in che non può essere evidentemente solo e semplicemente legata al risparmio economico, ma deve costituire la risposta ad un bisogno della persona. Il cuore del problema, e vogliamo dirlo forte e chiaro anche alle amministrazioni cittadine, è che il principio funziona quando i gruppi intermedi sono vivi e vivaci, questa è la vera ricchezza per una società civile». Il convegno si è concluso con l idea di costituire un gruppo di lavoro che possa seguire nel tempo l'assistenza domiciliare, pronti a proporre anche qualcosa di nuovo, ad esempio un voucher che consentirebbe al paziente di scegliere come e da chi farsi curare. Raffaele Nespoli tutte le maggiori aziende ospedaliere, una cospicua parte di assistenza cardiologica è dedicata all assistenza e alla «stabilizzazione» cardiologica del paziente prima della chirurgia generale e della terapia oncologica. E ancora, spazio al tema dell endocardite, patologia stimata in costante incremento. «La cardiologia dell ospedale Cotugno spiega il direttore Ferraro è da anni, e vuole continuare sempre più ad essere, al centro del percorso diagnostico e terapeutico per questi pazienti». Raimondo Nesti La novità Biograph mmr, il tomografo fra RM e PET Anche il sottosegratario Elio Cardinale alla conferenza sul futuro dell imaging diagnostico alla fondaziona Sdn,dov è stato presentato Biograph mmr il tomografo in grado di combinare esame RM e PET La Sdn di Napoli è il primo istituto in Italia - e il quarto in Europa - a puntare su Biograph mmr, il tomografo in grado di eseguire contemporaneamente gli esami RM (Magnetic Resonance) e PET (Positron Emission Tomography). L innovativo e sofisticato macchinario prodotto dalla Siemens è stato presentato da Andrea Soricelli, direttore scientifico della fondazione, Ignasi Carrio, Hospital Sant Pau di Barcellona, Emanuele Nicolai, medicina nucleare Sdn, Onofrio Catalano, radiologia Sdn, da Vito Pindozzi e dal sottosegreatrio al ministero della Salute. Biograph mmr rappresenta una apertura verso nuove dimensioni dell imaging diagnostico. Il tomografo -unico nel suo genere - offre infatti le informazioni della RM e della PET in un unica immagine ad altissima risoluzione grazie all innovativo sistema ibrido a 3 tesla. L acquisizione in simultanea dei dati di entrambi gli esami fornisce un incremento nell accuratezza diagnostica in campo oncologico, neurodegenerativo e cardiologico, consentendo una migliore individuazione della terapia ed una maggiore certezza sulla tipologia di intervento da eseguire (ad esempio, nel caso di una lesione tumorale, l esame mmr indica la perfetta collocazione e dimensione della lesione, specificandone l aggressività). Biograph mmr consente al paziente la possibilità di eseguire in un unico esame (della durata complessiva di 30 minuti) sia la RM che la PET, fino ad oggi eseguibili in due diversi momenti, con un risparmio di tempo ed una minore invasività. La risonanza mmr è indicata soprattutto nello studio dei tumori dell addome, i tumori della sfera genitale, del fegato e del tratto gastroenterico, ma è anche utile a livello encefalico sia nella patologia tumorale sia nella patologia neurodegenerativa, quale lo studio delle demenze.

15 Corriere del Mezzogiorno Lunedì 23 Aprile 2012 La filosofia di O2life: ricerca e sperimentazione per una linea di prodotti all avanguardia Ossigeno alla pelle Riattiva l attività delle cellule che si riduce con l età Non c è niente di più naturale. Non esiste un elemento che, al pari di questo, non abbia controindicazioni. Né è possibile pensare a un prodotto dalla formulazione più efficace. L ossigeno è la nuova frontiera della bellezza, una «formula magica» per ritrovare giovinezza, ridare tono ad un colorito spento, affrontare i problemi di acne e dare anche una sferzata di energia al corpo. Si chiama O2life la linea di prodotti cosmetici, ma venduti esclusivamente in farmacia, che nasce dalla esperienza e dai lunghi studi nel settore di due aziende Magaldi Life e Medigas Italia leader nel mondo dell'ossigenoterapia e della ventilazione meccanica. Poter dare una chance all enorme potenziale che offre un team giovane è la scelta commerciale di O2life, che scommette tutto nell ambizione di ogni suo singolo componente, nella ricerca che nasce dai laboratori interni e dalle università italiane. Dunque creatività al servizio di un principio assolutamente naturale. Al centro della filosofia O2life c è l attenzione alla ricerca e sperimentazione, declinate in una linea dermocosmetica in grado di individuare le applicazioni e le formulazioni più adatte alle esigenze quotidiane dei consumatori, una sintesi tra il mondo cosmetico e quello farmaceutico. L obiettivo principale è il rallentamento dell invecchiamento e un primo trattamento dei processi fisio-patologici cutanei. O2life, nata e cresciuta nelle università italiane, è una linea cosmetica che rispetterà il rigore e l'efficienza dei dispositivi medici pur rimanendo nella categoria dei cosmetici. Importanti e proficue sono state le collaborazioni con Rdi srl (rete diagnostica italiana), il Centro ricerche Microna, l Istituto di Immunotossicologia dell Università di Milano e il dipartimento di Scienze Farmaceutiche e Biomediche dell'università di Salerno. Ma non è tutto. Alla linea base saramno affiancati a breve altri prodotti specifici. A partire da settembre, all attuale linea saranno aggiunti una serie di rimedi specifici per una serie di problemi diversi. Un siero anti-acne, coadiuvante per la prevenzione e il trattamento di acne, macchie cutanee e cicatrici post acne; un siero antirughe, specifico per affrontare il periodo della manopausa e dare nuovo tono alla pelle che può risultare stanca, appassita; una crema per contrastare coadiuvante nel trattamento della couperose, la cui applicazione supplisce all utilizzo del primer viso. C è poi un ridensificante seno, una crema per ridurre le cicatrici e un trattamento specifico per le ragadi al seno. Il punto di forza dell intera linea è l Oxygen Complex, definita «la password cosmetica» della pelle. Tutti i prodotti sono caratterizzati dalla presenza di questo prezioso principio attivo, una miscela di elementi di origine marina che è simile chimicamente a molecole endogene. La sinergia di questi elementi permette e agevole sensibilmente la riattivazione dell attività cellulare che si riduce con l avanzare dell età. L uso costante e prolungato dell Oxygen Complex permette alla cellula di riattivarsi avviando un processo che va ad aumentare le condizioni iniziali. Gli studi pubblicati parlano di un incremento pari al centosettanta per cento. Questo è possibile grazie all inserimento dell Oxygen Complex nei processi molecolari, che stimolano l utilizzo dell ossigeno nella respirazione cellulare con aumento della produzione di ATP, una «moneta» energetica che permette la formazione di proteine importanti per la vitalità della pelle dando effetto lenitivo, booster, nutritivo e un impulso anti-age. Tutti i prodotti sono formulati per ridurre al minimo anche il rischio di eventuali allergie. Sono dermatologicamente testati e sono adatti anche a pazienti di età pediatrica. Sono molti i medici che consigliano l utilizzo di prodotti della linea O2life, raccomandata da dermatologi, ginecologi, pediatri e medici estetici. Prodotti che possono essere scelti anche con l aiuto della consulenza qualificata del proprio farmacista di fiducia. A. P. M. Il controllo Bio Postural Test per i difetti di «carico» L Ortopedia Meridionale presenta il Bio Postural Test, una sofisticata metodica d indagine non invasiva, che consente di misurare la quantità di carico esercitata su ciascun punto di appoggio del piede. Con questa apparecchiatura, si eseguono sia il controllo in ortostatismo bipodalico (esame statico) sia l indagine del passo durante l evoluzione cinetica del movimento (esame dinamico). Le misurazioni effettuate vengono accompagnate da relazioni e documentazione a colori, con l analisi dei valori pressori con confronto dei parametri di normalità. Il controllo dell appoggio del piede e la relativa cura prevengono l insorgenza dei dolori alle articolazioni metatarsali o al calcagno in caso di instabilità, nonché complicazioni che possono riflettersi sulla struttura corporea con particolare riferimento ad algie lombari, problemi alle ginocchia, al bacino ed alla colonna vertebrale. Rilevato il difetto di carico quale soluzione è possibile? Lo specialista con questo test avrà una chiara visione della distribuzione delle superficie e dei carichi esercitati dal piede e potrà consigliare un plantare personalizzato e una terapia medica o fisica adeguata. In Molise Centro Potito, borsa per radiologi under Il Centro Radiologico Potito compie 60 anni festaggiando il fatto di essere un indubbio punto di riferimento nella realtà sanitaria del Molise. Per migliorare la qualità dei servizi offerti, il centro, in questi anni, ha introdotto avanzati sistemi di gestione. Infatti, grazie all istallazione di sistemi di Radiologia Digitale e delle più avanzate tecnologie nel campo della Tac, della Risonanza Magnetica e dell Ecografia, è stato possibile introdurre il sistema Pacs per la gestione integrata di tutte le immagini diagnostiche in formato digitale. A completamento dell ottimizzazione della gestione del paziente, è stato istallato un sistema Ris (Radiology Information Sistem). Il Centro Radiologico Potito, che ha ottenuto la Certificazione di Qualità ISO 9001:2008 da parte dell Ente di certificazione RI, in conformità al regolamento SINCERT RT-04, al fine di finanziare attività di ricerca nel campo della diagnostica per immagini muscoloscheletrica, ha bandito una borsa di studio destinata a giovani radiologi under 35. La sua assegnazione, nell ambito del Congresso Nazionale della sezione di Radiologia Muscoloscheletrica, si è svolta a Varese.

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