OGGETTO: Autorizzazione Integrata Ambientale ex D.Lgs.18 febbraio 2005, n. 59

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1 DETERMINAZIONE DEL DIRETTORE AREA RISORSE IDRICHE E QUALITÀ DELL ARIA DI CONCERTO CON IL DIRIGENTE DI STAFF DEL SERVIZIO QUALITÀ DELL ARIA E RISORSE ENERGETICHE N /2007 OGGETTO: Autorizzazione Integrata Ambientale ex D.Lgs.18 febbraio 2005, n. 59 Impresa: ICAP SIRA Chemicals and Polymers S.p.A. Stabilimento di: San Mauro Torinese (TO) Sede Legale: Via Corridoni n.19 Parabiago (MI) Sede Operativa: Corso Piemonte, 40 SAN MAURO TORINESE (TO) Posizione Impresa: P0248 P.IVA: PREMESSO CHE: la direttiva n. 96/61/CE disciplina le modalità e le condizioni di rilascio dell autorizzazione integrata ambientale al fine di attuare a livello comunitario la prevenzione e la riduzione integrata dell inquinamento per alcune categorie di impianti industriali, denominata Integrated Prevention and Pollution Control, di seguito abbreviato in IPPC; la direttiva citata è stata inizialmente recepita in Italia con il D.Lgs. 372/99 in relazione agli impianti esistenti ed in seguito integralmente recepita con il D.Lgs. 59/2005, che abroga il precedente decreto e norma anche l autorizzazione dei nuovi impianti e le modifiche agli impianti esistenti, facendo salvo quanto previsto all art. 4, comma 2; per Autorizzazione Integrata Ambientale si intende il provvedimento che autorizza l esercizio di un impianto o di parte di esso a determinate condizioni che devono garantire che l impianto sia conforme ai requisiti previsti nella direttiva sopracitata; tale autorizzazione può valere per uno o più impianti o parte di essi, che siano localizzati sullo stesso sito e gestiti dal medesimo gestore; a livello europeo è stato istituito un gruppo di lavoro tecnico operante presso l Institute for prospective technological studies del CCR (Centro Comune di Ricerca) della Comunità Europea con sede a Siviglia per la predisposizione di documenti tecnici di riferimento (BRef BAT References) sulle migliori tecniche disponibili (BAT Best Available Techniques); con le DD.G.P. n del 17/02/2004, n del 02/03/2004, n del 23/11/2004 e n del 31/01/2006 è stato approvato il calendario complessivo per la presentazione delle istanze di autorizzazione integrata ambientale, da parte dei gestori degli impianti ricadenti nell ambito di applicazione della direttiva IPPC; Pagina 1 di 29

2 ESAMINATI: la domanda di autorizzazione integrata ambientale corredata della relativa documentazione tecnica, presentata in data 29/11/2004 (prot. n ) ai sensi dell art. 4 del D. Lgs. 372/99, dall Impresa ICAP SIRA Chemicals & Polymers S.p.A., di seguito denominata Gestore, per lo stabilimento di Corso Piemonte n.40/42 nel Comune di San Mauro Torinese (TO), impianto esistente ai sensi del medesimo decreto, ai fini dell esercizio della seguente attività IPPC: codice 4.1(h) - Impianti chimici per la fabbricazione di prodotti chimici organici di base, come materie plastiche di base (polimeri); la documentazione integrativa e le comunicazioni pervenute nelle date 15/05/2006 (prot. n ), 12/06/2006 (prot. n ), 22/06/2006 (prot. n ), le note trasmesse a seguito della Conferenza dei Servizi in data 01/12/2006 (prot. n ), 06/12/2006 (prot. n ) e 03/01/2007 (prot. n.26404) e le relazioni ARPA pervenute nelle date 21/09/2006 (prot. n ) e 09/02/2007 (prot. n ); le Linee Guida recanti i criteri per l individuazione e l utilizzazione delle migliori tecniche disponibili, per le attività elencate nell Allegato I del decreto legislativo 4 agosto 1999, n.372, approvate con D.M. 31 gennaio 2005, per quanto attinente il procedimento in esame; i seguenti documenti di riferimento dell IPPC Bureau di Siviglia sulle migliori tecniche disponibili per la prevenzione integrata dell inquinamento: - Reference Document on Best Available Techniques in the Production of Polymers (Ottobre 2006); - Reference Document on the application of Best Available Techniques to Industrial Cooling Systems (Dicembre 2001) - Reference Document on Best Available Techniques in Common Waste Water and Waste Gas Treatment / Management Systems in the Chemical Sector (Febbraio 2003) - Reference Document on Best Available Techniques on Emissions from Storage (Luglio 2006); - Reference Document on the General Principles of Monitoring (Luglio 2003); gli atti della Conferenza di Servizi tenutasi il 07/07/2006 e convocata ai sensi dell art.5 comma 10 del D.Lgs.59/2005, riportati nel verbale trasmesso ai Soggetti partecipanti al procedimento con nota prot. n del 02/11/2006; CONSIDERATO CHE: nel corso del procedimento è emerso che l impianto di abbattimento fumi costituito dall idrofiltro, adibito al lavaggio ad acqua delle emissioni provenienti dallo stoccaggio di soluzione ammoniacale e dalle operazioni di pesatura additivi polverulenti, presentava livelli emissivi, in particolare per il parametro ammoniaca, non allineati alle migliori tecniche disponibili; in particolare, i dati acquisiti dimostravano l inadeguata prestazione del medesimo idrofiltro; nel corso del procedimento il Gestore ha posto in opera una soluzione valutata e concordata con l ente procedente e con SMAT, in qualità di gestore del servizio idrico integrato, per una più razionale gestione dei reflui liquidi prodotti dall attività, Pagina 2 di 29

3 in precedenza smaltiti unicamente mediante autobotte come rifiuti liquidi in impianti autorizzati; detta soluzione consiste nell ultrafiltrazione in un impianto a membrane di tali reflui per ricavarne un sottoprodotto concentrato e nello scarico della frazione diluita in rete fognaria, in deroga, autorizzata da SMAT, per i parametri COD e Tensioattivi; detta nuova gestione può consentire la riduzione dei trasferimenti su gomma, una maggiore facilità di controllo, oltre al recupero di una parte del materiale altrimenti avviato a smaltimento; il Gestore, in considerazione delle quantità di rifiuti stoccati, ha richiesto di integrare nel presente provvedimento anche un autorizzazione al deposito preliminare ed alla messa in riserva di rifiuti; le valutazioni ed i sopralluoghi istruttori dell ente procedente e di A.R.P.A. hanno messo in luce l opportunità di prescrivere, per ragioni di sicurezza del processo, un maggior grado di automazione nelle operazioni di carico e scarico dei reattori, ad oggi eseguite manualmente; relativamente agli altri aspetti ambientali l istruttoria ha evidenziato alcuni adeguamenti necessari od opportuni alle migliori tecniche disponibili, per i quali, se non già conclusi, sono stabilite le date di adeguamento nel rispetto del termine di cui all art.5 comma 18 del D.Lgs.59/2005; ACQUISITI: il parere del gestore del servizio idrico integrato SMAT S.p.A. (prot. n del 04/07/2006) valutato nell ambito della Conferenza dei Servizi, nonché la memoria tecnica pervenuta in data 16/01/2007 (prot. n.66070); PRESO ATTO: che la ditta ha comunicato (prot del 19/04/2006) che a seguito dell entrata in vigore del D.Lgs.238/2005, di modifica del D.lgs.334/1999, lo stabilimento è soggetto unicamente agli adempimenti generali ex art.5 commi 1 e 2 del decreto medesimo e verificato che lo stabilimento non fa parte dell elenco ufficiale delle attività a rischio di incidente rilevante aggiornato dalla Regione Piemonte; che il Comune di San Mauro Torinese, assente in Conferenza dei Servizi, non ha trasmesso prescrizioni del Sindaco di cui agli articoli 216 e 217 del R.D. 27 luglio 1934, n.1265; RILEVATO CHE: ai sensi dell art. 5 comma 14 del D.Lgs.59/2005 l autorizzazione integrata ambientale sostituisce le seguenti autorizzazioni, pareri, visti, nulla osta, o atti di analoga natura in materia ambientale di cui l Impresa Icap Sira Chemicals & Polymers S.p.A. è attualmente titolare ai fini dell esercizio della propria attività: Estremi atto amministrativo Ente competente Data rilascio Oggetto Prot SMAT S.p.A Prot SMAT S.p.A Autorizzazione allo scarico in rete fognaria di acque reflue industriali Autorizzazione allo scarico in rete fognaria di acque reflue industriali con limiti di accettabilità Pagina 3 di 29

4 in deroga: parziale modifica Ordinanza n.21 Comune di San Mauro Torinese Ordinanza per l adempimento delle prescrizioni del CRIAP per le emissioni in atmosfera decise con verbale del 3/04/1987 a nome SOCHIMA S.p.A. Prot. Reg. Piem Regione Piemonte Domanda di autorizzazione alle emissioni in atmosfera ai sensi dell art. 12 DPR 203/88 per impianti esistenti a nome Exxon Chemical Mediterranea Provincia di Torino Autorizzazione emissioni in atmosfera ai sensi dell art.15 DPR 203/88 dell impianto di combustione catalitica (punto di emissione 15) il Gestore ha richiesto, per la gestione dei rifiuti prodotti dall attività IPPC, autorizzazione al deposito preliminare e messa in riserva di rifiuti non pericolosi - per le tipologie espressamente elencate nell Allegato 1 - che, ai sensi del medesimo art. 5 comma 14 del D.lgs.59/2005, viene rilasciata mediante la presente autorizzazione integrata ambientale, subordinatamente alla prestazione delle idonee garanzie finanziarie; per la gestione dei rifiuti non espressamente previsti nell autorizzazione di cui al presente provvedimento, il Gestore adotta la modalità del deposito temporaneo previsto dalla normativa vigente; il Gestore ha trasmesso (prot del 30/11/2006) documentazione relativa ai superamenti riscontrati nell area torri di raffreddamento, nella quale propone di trasmettere il progetto definitivo degli interventi di risanamento necessari; al fine di garantire la partecipazione del pubblico al procedimento amministrativo il Gestore ha correttamente adempiuto a quanto disposto all art.5 comma 7 del D.Lgs. 59/2005, provvedendo alla pubblicazione di un annuncio di deposito della domanda sul quotidiano Il Giornale del Piemonte in data 23/02/2005; copia della domanda è stata depositata allo Sportello Ambiente della Provincia di Torino per trenta giorni ai fini della consultazione da parte del pubblico e non è pervenuta alcuna osservazione nel termine di cui all art. 5, comma 8 del D.Lgs. 59/2005; VALUTATO CHE: a seguito dell analisi dell attuale situazione impiantistica e gestionale emersa dall istruttoria sono stati individuati interventi per l adeguamento dell impianto alle BAT con particolare riferimento ad emissioni in atmosfera ed in acqua, gestione rifiuti, stoccaggio di sostanze pericolose e sicurezza d esercizio che è opportuno siano realizzati secondo le indicazioni ed i termini concordati o decisi nell istruttoria e contenuti nella presente determinazione; risulta in particolare necessario un progetto di adeguamento impiantistico e/o gestionale dell impianto di abbattimento costituito dall idrofiltro che consenta di rispettare i limiti di emissione ritenuti adeguati; in tema di inquinamento acustico è opportuno che le modalità di risanamento siano rinviate a successiva e separata valutazione; i contenuti del Piano di Prevenzione e Gestione delle acque meteoriche presentato dal Gestore ai sensi della D.P.G.R. del 20/02/2006, n.1/r (prot del Pagina 4 di 29

5 14/06/2006) risultano sufficienti e possono essere assunti quali prescrizioni di esercizio: non sono pertanto necessari adeguamenti impiantistici; RITENUTO: che alla luce di quanto sopra esposto sussistano le condizioni per autorizzare ai sensi e per gli effetti del D.Lgs.59/2005 l Impresa ICAP SIRA Chemicals & Polymers S.p.A. con stabilimento ubicato in Corso Piemonte n.40/42 a San Mauro Torinese (TO) all esercizio dell attività: codice 4.1(h) - Impianti chimici per la fabbricazione di prodotti chimici organici di base, come materie plastiche di base (polimeri); di stabilire quali condizioni dell autorizzazione le prescrizioni, i valori limite di emissione, con riferimento all applicazione delle migliori tecniche disponibili ed alla normativa vigente, nonché i requisiti di controllo delle emissioni, di cui all Allegato 1 al presente provvedimento, quale parte integrante e sostanziale dello stesso; VISTO: la vigente normativa in materia di rifiuti, inquinamento atmosferico, idrico, acustico e del suolo ed in particolare il D.Lgs. n.152 del 3 aprile 2006; il D. Lgs. 112 del 31/03/98 sul conferimento di funzioni e compiti amministrativi dello Stato alle Regioni ed agli Enti Locali; la L.R. 44 del 26/04/00 con la quale sono state approvate disposizioni normative per l attuazione del D.Lgs. n. 112/98; la D.G.P. n /01 del 20/02/01 inerente le nuove funzioni amministrative conferite alla Provincia dal D.Lgs. 112/98 e dalla L.R. 44/00; la D.G.R. n del 29/07/2002 avente ad oggetto Autorità competente al rilascio dell Autorizzazione Integrata Ambientale disciplinata dal D.Lgs. 4/08/1999 n Criteri per la determinazione del calendario delle scadenze per la presentazione delle domande previsto dall art. 4, c. 3, del D. Lgs. 372/99 e prime indicazioni per l ordinato svolgimento delle attività finalizzate al rilascio dell autorizzazione ; ATTESO: che la competenza all adozione del presente provvedimento spetta al Dirigente ai sensi dell art. 107 del Testo Unico delle leggi sull Ordinamento degli Enti Locali approvato con D. Lgs. 267 del 18/08/2000 e dell art. 35 dello Statuto Provinciale; visti gli articoli 41 e 44 dello Statuto Provinciale; DETERMINA 1) di rilasciare l Autorizzazione Integrata Ambientale ai sensi del D.Lgs. 59/2005, all Impresa ICAP SIRA Chemicals & Polymers S.p.A., quale Gestore dell impianto di Corso Piemonte n.40/42 a San Mauro Torinese (TO) impianto esistente ai sensi del medesimo decreto per l esercizio della seguente attività IPPC: Pagina 5 di 29

6 codice 4.1(h) - Impianti chimici per la fabbricazione di prodotti chimici organici di base come materie plastiche di base (polimeri); 2) di subordinare l Autorizzazione Integrata Ambientale al rispetto delle condizioni stabilite nell Allegato 1, che è parte integrante e sostanziale del presente provvedimento e contiene le prescrizioni, i valori limite di emissione - con riferimento all applicazione delle migliori tecniche disponibili e della normativa vigente nonché i requisiti di controllo delle emissioni: tali condizioni sono efficaci dalla data di emanazione del presente provvedimento; 3) di stabilire che il presente provvedimento ha durata di CINQUE anni a decorrere dalla data di attuazione di tutti gli adeguamenti previsti nell Allegato 1, il cui termine ultimo di realizzazione è il 30 Ottobre 2007; 4) di subordinare l autorizzazione allo stoccaggio di rifiuti integrata nel presente provvedimento alla presentazione, entro 60 giorni dalla data di emanazione, di idonee garanzie finanziarie a favore della Provincia di Torino conformi ai dettami della D.G.R. n del 12/06/2000 e s.m.i., per un importo calcolato in base al quantitativo autorizzato pari a 167 tonnellate di rifiuti non pericolosi; 5) di stabilire che il periodo di validità di dette garanzie sia pari a SEI anni a decorrere dalla data di attuazione di tutti gli adeguamenti previsti nell Allegato 1, il cui termine ultimo di realizzazione è il 30 Ottobre 2007; 6) di approvare il piano di prevenzione e gestione delle acque meteoriche presentato ai sensi della D.P.G.R. 20/02/2006, n.1/r e di vincolare altresì l autorizzazione al rispetto delle misure e procedure contenute nel piano stesso; 7) di stabilire che il Gestore trasmetta entro il 30 Giugno 2007, un progetto di adeguamento avente ad oggetto l impianto di abbattimento ad umido (idrofiltro) del punto di emissione 5 avente quale specifica minima il rispetto dei limiti di emissione indicati nel Quadro Emissioni, come dettagliato nell Allegato 1; 8) di stabilire che il Gestore implementi, entro il 30 Giugno 2007, un sistema con un più elevato grado di automazione per le operazioni manuali ripetitive a maggior rischio, come dettagliato nell Allegato 1; 9) di prescrivere che le misure tecniche e gestionali descritte nella documentazione presentata ai fini dell istruttoria siano rese conformi alle disposizioni del presente provvedimento; 10) di stabilire che l A.R.P.A. Piemonte effettui con cadenza annuale i controlli programmati, con onere a carico del Gestore, ai sensi dell art.11 del D.Lgs. 59/2005; 11) che, ai sensi della normativa vigente in materia di bonifiche e ripristino ambientale, il Gestore dovrà trasmettere alla Provincia di Torino un piano di dismissione dell Impianto IPPC al momento della cessazione definitiva delle attività; 12) di disporre che il Gestore è tenuto a versare l importo stabilito per le spese sostenute per effettuare i rilievi, gli accertamenti e i sopralluoghi necessari all istruttoria nonché per i successivi controlli, entro tre mesi dall entrata in vigore del Decreto Ministeriale di cui all art. 18, c. 2 del D.Lgs.59/2005; 13) di stabilire che il presente provvedimento deve essere sempre custodito, anche in copia, presso l impianto; Pagina 6 di 29

7 - EVIDENZIA - 1) che la presente autorizzazione non esonera dal conseguimento delle altre autorizzazioni, o provvedimenti comunque denominati, di competenza di altre autorità previsti dalla normativa vigente per l esercizio dell attività in oggetto; 2) che sono fatte salve tutte le disposizioni previste dalla normativa vigente in materia di gestione dei rifiuti, laddove non già richiamate nel presente provvedimento; 3) che dovrà essere evitato qualsiasi rischio di inquinamento al momento della cessazione definitiva delle attività e che, in caso di necessità, il sito stesso dovrà essere ripristinato ai sensi della normativa vigente in materia di bonifiche e ripristino ambientale; 4) di dare atto che l Autorizzazione Integrata Ambientale è strettamente riferita all impianto descritto nell istanza e nelle successive integrazioni trasmesse, nonché risultante dagli atti istruttori; 5) che in caso di modifiche progettate dell impianto (successive al presente atto) si applica quanto disposto dall art.10, comma 1 del D.Lgs. 59/2005; 6) che ai sensi dell art. 9, comma 1 del D.Lgs. 59/2005, ai fini del rinnovo dell autorizzazione, il Gestore deve presentare apposita domanda all autorità competente almeno sei mesi prima della scadenza della presente autorizzazione; 7) che copia del presente provvedimento e dei dati relativi ai controlli delle emissioni richiesti, saranno messi a disposizione del pubblico per la consultazione, presso lo Sportello Ambiente della Provincia di Torino; - DISPONE - che copia del presente provvedimento sia trasmessa al Comune di San Mauro Torinese (TO), a SMAT S.p.A., all A.R.P.A. Piemonte e all ASL 7; Avverso la presente Determinazione è ammesso ricorso innanzi al TAR Piemonte nel termine perentorio di 60 gg. dalla data di ricevimento del presente atto. Il presente provvedimento non comporta oneri di spesa a carico della Provincia e pertanto non assume rilevanza contabile. Torino, 14 marzo 2007 Il Dirigente di Staff del Servizio Qualità dell Aria e Risorse Energetiche Ing. Pier Franco ARIANO Il Direttore dell Area Risorse Idriche e Qualità dell Aria Dott. Francesco PAVONE Pagina 7 di 29

8 ALLEGATO 1 ICAP SIRA Chemicals and Polymers S.p.A. Impianto IPPC di San Mauro Torinese INQUADRAMENTO DEL PROCESSO PRODUTTIVO La presente premessa ha il solo scopo di agevolare la lettura dell atto mediante un sintetico riassunto del processo produttivo dell impianto IPPC in esame: le informazioni di dettaglio, gli schemi di processo, le planimetrie, i calcoli e le relazioni fanno parte degli atti istruttori del procedimento. Lo stabilimento oggetto della presente autorizzazione è ubicato nel comune di San Mauro Torinese (TO), in un area pianeggiante e situata all interno dell area industriale denominata Autoporto Pescarito. Nell area confinante con lo stabilimento (circa 1 km di raggio) sono presenti anche aree a destinazione residenziale. Si tratta di un azienda chimica che produce dispersioni di resine acriliche in fase acquosa, destinati al mercato delle colle e simili, a partire da monomeri, prevalentemente acrilici, quali: metil metacrilato, acrilonitrile, butil acrilato, 2 etil esil acrilato, acido metacrilico, vinil acetato, etil acrilato, acido acrilico, stirene. Sinteticamente, il processo produttivo ivi applicato si può così riassumere: - arrivo mediante autocarri o autobotti delle materie prime; - stoccaggio materie prime all interno dei magazzini o degli appositi serbatoi; - trasferimento delle materie prime a serbatoi alimentatori agitati e dei catalizzatori in appositi barilotti, dai quali si effettua il dosaggio ai reattori; - produzione in reattori a batch delle resine; - trasferimento ai miscelatori finali delle resine prodotte. Gli impianti di produzione di resine, costituiti da 5 reattori, ciascuno di volume non superiore a 24 m 3, e dalle apparecchiature collegate, lavorano in discontinuo ed ogni campagna di produzione dura ore. La polimerizzazione avviene in emulsione acquosa attraverso la migrazione di gocce di monomero, ottenute con l uso di emulsionanti, verso micelle di tensioattivo; un apposito iniziatore interagisce con queste ultime, molto superiori in numero, per formare il polimero con meccanismo radicalico. Il prodotto finale è un lattice. La temperatura varia tra i 60 e i 90 C (riscaldamento a vapore od acqua calda) e la pressione è atmosferica. Gli sfiati dei serbatoi di stoccaggio monomeri e degli impianti di reazione sono convogliati ad impianto di combustione catalitica (ed in emergenza ad una colonna a carboni attivi di riserva). Gli stoccaggi delle materie prime principali (monomeri) sono effettuati in serbatoi posizionati in un area dedicata, sotto tettoia. I serbatoi sono di forma cilindrica a sviluppo verticale in acciaio inox od al carbonio, fuori terra ed ubicati in bacini di contenimento. Pagina 8 di 29

9 La produzione 2003 di questo impianto si attestava su 4000 t di resine acriliche. La produzione comporta la formazione di acque di rifiuto derivante da operazioni di lavaggio a cambio ricetta. Le attività conoscitive ed istruttorie intraprese per dare luogo al presente provvedimento hanno condotto l azienda a valutare e poi ad installare un impianto di ultrafiltrazione, che consente di ottenere un concentrato, sottoforma di lattice, che seppur meno pregiato dei prodotti specifici è ad oggi ritenuto vendibile sul mercato. Il diluito, con le deroghe consentite dalla legge e concordate con il gestore del servizio idrico SMAT, è scaricato in fognatura, la quale recapita al depuratore di Castiglione Torinese. Data la recente messa in esercizio del nuovo impianto, al momento non è noto un dato annuale di produzione del lattice di recupero. Pagina 9 di 29

10 CONDIZIONI DELL AUTORIZZAZIONE INTEGRATA AMBIENTALE MISURE PER LA PREVENZIONE E LA RIDUZIONE INTEGRATE DELL INQUINAMENTO AI FINI DELLA PROTEZIONE DELL AMBIENTE NEL SUO COMPLESSO Pagina 10 di 29

11 EMISSIONI IN ATMOSFERA ADEGUAMENTI ALLE MIGLIORI TECNICHE DISPONIBILI, VALORI LIMITE DI EMISSIONE E PRESCRIZIONI DI ESERCIZIO a1. Entro il 30 GIUGNO 2007 il Gestore deve elaborare e trasmettere alla Provincia di Torino ed al Dipartimento Provinciale dell'a.r.p.a. un progetto di adeguamento relativo all impianto di abbattimento ad umido (idrofiltro) del punto di emissione 5 avente quale specifica minima il rispetto dei limiti di emissione indicati nel Quadro Emissioni. Il progetto deve contenere: - la descrizione tecnica degli interventi impiantistici, di processo e/o gestionali che si intende adottare; - lo schema di funzionamento dell apparecchiatura e le modalità operative; - le fasi di provenienza degli effluenti e la determinazione quali-quantitativa degli inquinanti da trattare; - le portate di aspirazione nominali e d esercizio; - le caratteristiche della soluzione di lavaggio e le modalità di controllo della stessa, nonché le tempistiche e modalità di ripristino o rigenerazione e di smaltimento della soluzione esausta; - le concentrazioni di progetto degli inquinanti nell emissione. Il progetto deve contenere le previste tempistiche di adeguamento, nel rispetto delle quali, ed in ogni caso entro il 30 OTTOBRE 2007, deve essere data attuazione agli interventi, osservando le eventuali prescrizioni imposte al riguardo dalla Provincia di Torino. a2. L'esercizio e la manutenzione degli impianti devono essere tali da garantire il rispetto dei limiti di emissione riportati nel Quadro Emissioni del presente allegato, a decorrere dalla data di emanazione del presente provvedimento. Nel solo caso del punto di emissione 5, detti limiti si applicano dalla data di avvenuta attuazione della prescrizione di cui al punto a1; prima di tale data si applicano i limiti di cui all Allegato I alla Parte V del D.Lgs.152/2006. a3. I valori limite di emissione riportati nel Quadro Emissioni rappresentano la massima concentrazione di sostanze che possono essere emesse in atmosfera dagli impianti nei periodi di normale esercizio. I valori limite di emissione espressi in concentrazione si riferiscono alla portata di effluente gassoso diluita nella misura che risulta inevitabile dal punto di vista tecnologico e dell esercizio e comunque non superiore alla portata indicata nel medesimo Quadro Emissioni. In caso di portate maggiori, le concentrazioni misurate sono corrette mediante la formula di cui all art. 271 c.13 D.Lgs.152/2006. Per il punto di emissione 15 si tiene conto della diluizione, operata mediante il sistema di movimentazione ad effetto Venturi, calcolando il valore emissivo come riferito ad una portata dei fumi pari a quella misurata a camino diminuita della portata nominale del ventilatore AS-202 (aspiratore sfiati del parco stoccaggi) pari ad oggi a 560 Nm 3 /h. a4. Sono escluse dall obbligo del rispetto dei valori limite le emissioni prodotte durante le fasi di avvio e di arresto degli impianti. Il Gestore deve comunque Pagina 11 di 29

12 adottare tutte le precauzioni opportune per ridurre al minimo le emissioni durante tali fasi. a5. In tutte le fasi di esercizio degli impianti deve essere evitato, per quanto tecnicamente possibile, il rilascio di emissioni diffuse, anche adottando le misure indicate nell Allegato V alla parte V del D.Lgs.152/2006. a6. In caso di arresto programmato o blocco del combustore catalitico deve essere garantito il convogliamento dei flussi da trattare alla colonna a carboni attivi mediante apertura automatica della valvola XV-840 e la corrispondente chiusura della valvola XV-841. Il funzionamento del ventilatore a servizio della colonna a carboni attivi (AS-203) deve essere registrato in automatico - su supporto idoneo all estrazione ed analisi dei dati con i comuni programmi di calcolo ed i dati devono essere conservati per almeno 5 (cinque) anni e visionabili a richiesta degli enti di controllo. a7. Nei casi di funzionamento in emergenza del camino di cui al punto di emissione 3 il Gestore è tenuto ad interrompere la produzione qualora permanga l anomalia oltre il termine di 8 (otto) ore. a8. Il Gestore individua e pone in opera procedure di caricamento dei reattori e le altre misure impiantistico/gestionali che rendano improbabile il formarsi di una sovrapressione nella linea sfiati tale da comportare il blocco del combustore. In ogni caso trasmette alla Provincia di Torino, in allegato alla domanda di rinnovo dell Autorizzazione Integrata Ambientale, una relazione che documenti i casi e le motivazioni di blocco del combustore e le misure individuate per evitarne l occorrenza. a9. Al fine di garantire l evacuazione dei fumi in condizioni di emergenza, entro il 30 OTTOBRE 2007 deve essere assicurato il funzionamento del ventilatore AS- 203 (asservito alla colonna a carboni attivi) anche in caso di mancanza di energia elettrica. a10. Entro il 30 OTTOBRE 2007 devono essere installati sull impianto di combustione catalitica n.2 misuratori di temperatura posizionati all uscita dello scambiatore E-252, uno al primo ed uno al secondo passaggio, dei quali deve essere eseguita registrazione secondo quanto prescritto al successivo punto a14. a11. I carboni attivi dell impianto di abbattimento asservito al punto di emissione 3 devono essere interamente sostituiti con frequenza semestrale osservando quanto previsto al punto c16. a12. I condotti di scarico devono essere realizzati in modo da consentire la migliore dispersione degli effluenti in atmosfera e da non recare molestia agli abitati. A tal fine, la direzione del flusso allo sbocco deve essere verticale verso l alto, mentre l altezza minima dei punti di emissione per i quali sono stabiliti valori limite deve superare di almeno 1 metro qualsiasi edificio o struttura distante meno di 10 metri e deve superare interamente l altezza delle aperture di locali abitabili Pagina 12 di 29

13 edificati anteriormente alla data di emanazione della presente autorizzazione situati, esternamente allo stabilimento, nel raggio di 50 metri dal camino. Monitoraggio delle emissioni a13. Tutti gli impianti di abbattimento delle emissioni gassose, compresi i relativi dispositivi di monitoraggio dei parametri di funzionamento e/o controllo (es. indicatori di temperatura, misuratori di pressione, flusso, ph, ecc.), devono essere mantenuti in continua efficienza mediante una regolare attività di manutenzione. a14. Al fine di garantire il corretto funzionamento dell impianto di combustione catalitica devono essere monitorati i seguenti parametri: - temperatura delle correnti gassose in ingresso e uscita dal letto catalitico e dallo scambiatore a recupero di calore, mediante il sistema di termocoppie già in uso nello stabilimento integrato da quanto prescritto al punto a10. a15. I parametri di funzionamento di cui al punto a14 devono essere monitorati in continuo. a16. Al fine di garantire il rispetto dei limiti di emissione, sull idrofiltro devono essere monitorati i parametri che risultino opportuni in base al progetto di cui al punto a1. a17. Al fine di garantire il costante contenimento delle emissioni in atmosfera il Gestore esegue la regolare manutenzione degli impianti di abbattimento, con registrazione, conservata in stabilimento per almeno 5 (cinque) anni a disposizione degli Enti preposti al controllo, almeno delle seguenti informazioni: a. i parametri di funzionamento dell impianto che sono monitorati al fine di garantirne il pieno e corretto funzionamento (es. pressione, temperatura, ph, ecc.); b. la data e il tipo di intervento di manutenzione eseguito; c. la data delle tarature degli eventuali strumenti di misura associati all impianto (es. misuratori di ph, sonde di temperatura, pressostati, flussostati, ecc.); d. relativamente alla colonna a carboni attivi, la data della sostituzione e la fattura di acquisto con relativa specifica tecnica del carbone posto in attività. Controllo delle emissioni a18. Il Gestore deve verificare con frequenza annuale il rispetto dei valori limite fissati per ciascun punto di emissione riportato nel Quadro Emissioni del presente allegato mediante una campagna di misurazioni analitiche (autocontrolli) degli effluenti gassosi. Il controllo delle emissioni per mezzo di misure analitiche non è richiesto per i punti di emissione per cui non sono stabiliti valori limite né per il punto di emissione A. Pagina 13 di 29

14 a19. Il Gestore effettua il primo autocontrollo delle emissioni ai sensi della presente autorizzazione entro 90 (novanta) giorni dalla data di emanazione del provvedimento. a20. Ai fini dell autocontrollo il campionamento delle emissioni deve essere eseguito con gli impianti operanti nelle più gravose condizioni di esercizio e su un arco temporale rappresentativo di tali condizioni. a21. Per l'esecuzione dell autocontrollo e per la presentazione dei relativi risultati devono essere seguite le norme UNICHIM in merito alle Strategie di campionamento e criteri di valutazione delle emissioni (Manuale n. 158/1988). Nella presentazione dei risultati devono essere forniti tutti i dati indicati al cap.4 del suddetto manuale ed in particolare deve essere evidenziato il carico produttivo degli impianti al momento del campionamento dell effluente gassoso. a22. I metodi di analisi da utilizzare per il controllo delle emissioni convogliate sono quelli individuati dalla normativa italiana e raccomandati nelle Linee Guida in materia di Sistemi di Monitoraggio, Allegato II al D.M.Ambiente 31 Gennaio 2005 (GU ). Per la verifica dei valori limite alle emissioni espressi come C.O.V. devono essere utilizzati i metodi in continuo con rilevatore a ionizzazione di fiamma UNI EN o UNI EN secondo le indicazioni riportate nel Campo di applicazione delle norme stesse. Per altre sostanze o parametri, qualora non esista un metodo analitico specifico tra quelli citati, nella presentazione dei risultati deve essere descritto il metodo analitico utilizzato. a23. Il Gestore deve comunicare alla Provincia di Torino ed al Dipartimento Provinciale dell'a.r.p.a., con almeno 15 giorni di anticipo, le date e l ora in cui intende effettuare gli autocontrolli delle emissioni. a24. Il Gestore deve trasmettere i risultati analitici degli autocontrolli, entro il 30 aprile dell anno successivo a quello di effettuazione, alla Provincia di Torino, al Dipartimento Provinciale dell'a.r.p.a. ed al Comune di San Mauro Torinese, allegando i certificati di analisi firmati da tecnico abilitato. a25. Se si verifica il superamento di un valore limite di emissione o in caso di anomalie di funzionamento (quali ad esempio il guasto dell impianto di abbattimento) tali da non permetterne il rispetto, il Gestore: - informa tempestivamente e comunque entro le 8 (otto) ore successive all evento la Provincia di Torino ed il Dipartimento Provinciale dell A.R.P.A. e adotta tutte le misure necessarie al ripristino della conformità delle emissioni ai valori limite; la comunicazione comprende le ragioni tecniche o gestionali che hanno determinato l insorgere dell evento, gli interventi occorrenti per la sua risoluzione e la relativa tempistica prevista; - qualora l anomalia sia relativa agli effluenti di cui al punto di emissione n.5 oppure ad entrambi i punti di emissione n.15 e n.3 contemporaneamente, sospende l'esercizio dell'attività fino a che la conformità non è ripristinata. Pagina 14 di 29

15 Negli altri casi è consentito l esercizio a regime ridotto durante il periodo comunicato necessario al ripristino, ma in ogni caso non oltre 5 (cinque) giorni dall evento. Il Gestore sospende in ogni caso le lavorazioni inerenti l impianto interessato qualora, e non appena, le autorità competenti ne comunichino la necessità per ragioni di salute pubblica o di tutela ambientale; - comunica alla Provincia di Torino ed al Dipartimento Provinciale dell A.R.P.A. l avvenuto ripristino delle condizioni di normalità. a26. I condotti per l emissione in atmosfera degli effluenti devono essere provvisti di idonee prese (dotate di opportuna chiusura) per la misura ed il campionamento degli stessi, realizzate e posizionate in modo da consentire il campionamento secondo le norme UNICHIM. La sigla identificativa dei punti di emissione compresi nel Quadro Emissioni deve essere visibilmente riportata sui rispettivi camini. La sezione di campionamento deve essere mantenuta accessibile ed agibile con le necessarie condizioni di sicurezza per gli operatori. Pagina 15 di 29

16 QUADRO EMISSIONI IN ATMOSFERA Punto di emissione numero Provenienza Portata [Nm 3 /h] Tipo di sostanza inquinante Limiti emissione [mg/nm 3 ] Impianto di abbattimento Note 1 ASPIRATORE SU BANCO OFFICINA 2500 Non soggetto a valori limite 2B CALDAIA A METANO SG Non soggetto ad autorizzazione 2C CALDAIA A METANO SG 203 DI RISERVA 3250 Non soggetto ad autorizzazione 3 STOCCAGGIO MONOMERI E REPARTO PRODUZIONE SCARICO DI EMERGENZA 1100 Non soggetto a valori limite Colonna di adsorbimento a carboni attivi Il funzionamento di questo impianto è consentito unicamente in caso di mancato funzionamento del combustore catalitico 5 MISCELAZIONE E PESATURA PRODOTTI E SFIATO SERBATOIO AMMONIACA 1300 AMMONIACA C.O.V. Polveri Totali Idrofiltro Detti limiti si applicano dalla data di avvenuta attuazione della prescrizione di cui al punto a1 e comunque dal 31 Ottobre 2007; prima di tale data si applicano i limiti di 250 mg/nm 3 per l ammoniaca e di 50 mg/nm 3 per le polveri. 6A, B, C, D, E, F, G CAPPE DEI LABORATORI 1400 CIASCUNO Non soggetti a valori limite Impianto autorizzato per uniformità a quanto prevede l art.269 c.14 lettera i) D.Lgs. 152/2006 Pagina 16 di 29

17 Punto di emissione numero 15 Provenienza STOCCAGGIO MONOMERI E REPARTO PRODUZIONE SCARICO PRINCIPALE Portata [Nm 3 /h] 1100* Tipo di sostanza inquinante POLVERI TOTALI CO C.O.V. di cui: Acrilonitrile Etil Acrilato Acrilamide/Nmetilolacrilamide Limiti emissione [mg/nm 3 ] Totale 5** Impianto di abbattimento Combustore catalitico Note * Il valore emissivo deve essere calcolato considerando una portata dei fumi pari a quella misurata a camino diminuita di 560 Nm 3 /h per tener conto della diluizione operata ** Il valore è riferito alla somma dei singoli composti. A ASPIRAZIONE POSTAZIONE RICARICA BATTERIE 1550 Acido solforico 2 - D ASPIRAZIONE LOCALIZZATA TRAVASO FUSTI LOCALE INFIAMMABILI 1550 Non soggetto a valori limite E, F, G ASPIRAZIONI LOCALIZZATE A BRACCIO MOBILE PER PESATURA REAGENTI IN POLVERE E TENSIOATTIVI 1550 CIASCUNO Non soggetti a valori limite H CALDAIA A METANO RISCALDAMENTO UFFICI 2100 Non soggetto ad autorizzazione Pagina 17 di 29

18 NOTE AL QUADRO EMISSIONI - Con il parametro C.O.V. si indicano i composti organici volatili, ai sensi della direttiva 1999/13/CE espressi come carbonio organico totale in forma gassosa o vapore negli effluenti gassosi. - I punti di emissione 2B, 2C, H sono ritenuti non meritevoli di autorizzazione espressa, e possono quindi continuare l esercizio nel rispetto generale della normativa e della buona pratica, per uniformità a quanto prevede l art.269 c.14 D.Lgs. 152/2006 che costituisce normativa di settore sulle emissioni in atmosfera. - I punti di emissione 1, D, E, F, G sono autorizzati per il tempo necessario alla protezione degli operatori durante le fasi di pesatura, carico,, che il Gestore è tenuto a ridurre nella misura tecnicamente possibile. Non devono essere utilizzati per operazioni di travaso di ammoniaca. Il punto di emissione D può inoltre funzionare come impianto di ricambio aria ambiente. - I punti di emissione 6A, 6B, 6C, 6D, 6E, 6F, 6G sono autorizzati (per uniformità a quanto prevede l art.269 c.14 lett.i D.Lgs. 152/2006) per le normali operazioni di laboratorio, nelle quali è inoltre possibile l impiego di sostanze cancerogene, mutagene o tossiche per la riproduzione, che il Gestore è tenuto a ridurre nella misura tecnicamente possibile. Pagina 18 di 29

19 EMISSIONI NELLE ACQUE b0. Il presente provvedimento autorizza il Gestore allo scarico di acque reflue industriali (troppo pieno dei circuiti di raffreddamento indiretto, scarico dell impianto di addolcimento dell acqua di pozzo e scarico dell impianto di ultrafiltrazione acque di lavaggio) in rete fognaria. Ai sensi della normativa vigente il Gestore del Servizio Idrico Integrato è autorità competente al controllo del ciclo completo delle acque. ADEGUAMENTI ALLE MIGLIORI TECNICHE DISPONIBILI, VALORI LIMITE DI EMISSIONE E PRESCRIZIONI DI ESERCIZIO b1. Il Gestore è tenuto al rispetto dei limiti allo scarico finale, previsti dalla Tabella 3 dell'allegato 5 alla parte III del D.Lgs. 152/2006 e s.m.i. Le acque di scarico dell impianto di osmosi devono rispettare detti limiti a monte della confluenza con le acque di raffreddamento o meteoriche. Si ricorda, quale disposizione di legge, che tali limiti non possono essere conseguiti tramite diluizione degli scarichi finali con acque prelevate allo scopo. b2. Per i soli reflui derivanti dall impianto di ultrafiltrazione, in deroga a quanto prescritto al punto b1, il Gestore è tenuto al rispetto dei limiti allo scarico finale, previsti dalla Tabella 3 dell'allegato 5 alla parte III del D.Lgs. 152/06 e s.m.i., ad eccezione dei seguenti parametri per i quali è fissato il relativo limite: Parametro Limite di emissione (mg/l) COD 3500 Tensioattivi 400 Detti valori limite in deroga possono essere soggetti a modifica o revoca, comunicata con congruo anticipo, in relazione alla necessità del gestore del Servizio Idrico Integrato di rispettare le normative vigenti in materia di scarichi di acque reflue urbane e smaltimento dei fanghi di depurazione. b3. Il Gestore deve inviare alla Provincia di Torino ed alla SMAT Torino S.p.A. Divisione Fognatura e Depurazione, in caso di progettata variazione delle caratteristiche qualitative dello scarico autorizzato, prima di attuare la variazione, una comunicazione corredata di relazione tecnica che descriva e motivi le modifiche. b4. Il Gestore deve utilizzare esclusivamente canalizzazioni fisse per il riutilizzo degli eventuali reflui prodotti all interno dei reparti. Pagina 19 di 29

20 b5. Deve essere periodicamente effettuata la pulizia delle aree scoperte dello stabilimento con apposito mezzo meccanico. b6. Entro il 30 GIUGNO 2007 Il Gestore deve provvedere all esecuzione dei seguenti interventi: - installazione di misuratori di portata delle acque di troppo pieno della vasca di raffreddamento secondo quanto indicato, in merito al punto di posizionamento delle stesse, nella documentazione inviata dopo la riunione della Conferenza dei Servizi del 07/07/2006 ed agli atti dell istruttoria; - installazione di misuratore di portata delle acque soggette ad autorizzazione allo scarico (cioè quelle di raffreddamento e quelle di processo). b7. Entro il 30 GIUGNO 2007 deve essere realizzato il convogliamento delle acque di raffreddamento del reparto centraline oleodinamiche a servizio dei reattori fino alla vasca a servizio delle torri di raffreddamento al fine di consentirne il campionamento congiunto nello scarico principale oltre che per motivi di risparmio idrico; in alternativa deve almeno essere garantita la possibilità di campionare separatamente il refluo. b8. Entro il 30 OTTOBRE 2007 il Gestore elabora e trasmette alla Provincia di Torino una relazione sugli esiti di un audit condotto sui consumi idrici effettuato in stabilimento, contenente la rilevazione dei consumi complessivi e per reparto misurati anche mediante le installazioni di cui al punto b6, i fabbisogni idrici delle singole parti di impianto, gli interventi di risparmio idrico nel frattempo effettuati e la programmazione delle eventuali proposte di intervento con relative tempistiche. La relazione deve altresì contenere il fattore di consumo idrico dei reparti e dell intero stabilimento (consumi per unità di prodotto). Il Gestore presenta relazione sull aggiornamento dell audit di cui sopra in allegato alla domanda di rinnovo dell autorizzazione integrata ambientale. b9. Le planimetrie delle reti fognaria e di adduzione delle acque devono essere mantenute a disposizione presso lo stabilimento ed aggiornate alla realtà attuale dell impianto. Monitoraggio e controllo delle emissioni in acqua b10. Il contatore a servizio del pozzo deve essere mantenuto in buono stato di manutenzione ed i valori misurati devono essere registrati con periodicità minima semestrale. b11. Gli strumenti di misura devono essere mantenuti in buono stato di manutenzione e tarati regolarmente con periodicità minima annuale, conservando i certificati di taratura per almeno 3 (tre) anni a disposizione dell autorità in fase di controllo. b12. Si ricorda, quale disposizione di legge, l obbligo, per entrambi gli scarichi di cui alle prescrizioni b1 e b2 precedenti, di garantire l'accessibilità dello scarico per il campionamento da parte dell'autorità competente per il controllo effettuando con cadenza periodica le operazioni di manutenzione e pulizia atte Pagina 20 di 29

21 a rendere agibile l'accesso in sicurezza al punto assunto per il campionamento allo scarico finale. b13. Il Gestore applica il piano di monitoraggio e controllo di seguito riportato: PIANO DI MONITORAGGIO Parametro Tensioattivi totali COD Frequenza di Monitoraggio (1) Mensile Mensile (1) il monitoraggio e l autocontrollo devono essere effettuati sia sullo scarico derivante dall impianto di ultrafiltrazione sia sullo scarico costituito dai restanti reflui. Pagina 21 di 29

22 PIANO DEGLI AUTOCONTROLLI N. parametro (rif. tabella 3 Parametro Allegato 5 alla parte III D.Lgs.152/2006) 1 ph 2 Temperatura 5 Materiali grossolani 6 Solidi speciali totali 7 BOD5 8 COD 9 Alluminio 10 Arsenico 11 Bario 12 Boro 13 Cadmio 14 Cromo totale 15 Cromo VI 16 Ferro 17 Manganese 18 Mercurio 19 Nichel 20 Piombo 21 Rame 22 Selenio 23 Stagno 24 Zinco 25 Cianuri totali 26 Cloro attivo libero 27 Solfuri 28 Solfiti 29 Solfati 30 Cloruri 31 Fluoruri 32 Fosforo totale 33 Azoto ammoniacale 34 Azoto nitroso 35 Azoto nitrico 36 Grassi e oli animali/vegetali 37 Idrocarburi totali 38 Fenoli 39 Aldeidi 40 Solventi organici aromatici 42 Tensioattivi totali 49 Solventi clorurati Frequenza autocontrolli da effettuarsi allo scarico finale in fognatura (1) Semestrale 51 Saggio di tossicità acuta (2) Annuale (1) il monitoraggio e l autocontrollo devono essere effettuati sia sullo scarico derivante dall impianto di ultrafiltrazione sia sullo scarico costituito dai restanti reflui. (2) il saggio ecotossicologico dovrà essere effettuato una volta l anno sullo scarico finale in corrispondenza dei rilievi analitici effettuati sulle altre sostanze. Pagina 22 di 29

23 b14. Il Gestore avvia il Piano di monitoraggio e controllo di cui al punto b13, effettuando il primo autocontrollo sullo scarico finale entro 90 (novanta) giorni dalla data di emanazione della presente autorizzazione. La frequenza degli autocontrolli allo scarico finale è quella riportata nella tabella di cui al punto b13 precedente. Gli elementi e le valutazioni (principi generali, tempistiche, metodiche, procedure di registrazione e trattamento dei dati acquisiti etc.) per l applicazione del Piano di Monitoraggio e controllo da parte del Gestore e di SMAT, laddove non diversamente indicato nel presente allegato, sono quelli delle Linee Guida in materia di sistemi di monitoraggio, allegato II al D.M.Ambiente 31 Gennaio I metodi di campionamento, conservazione del campione ed analisi devono in ogni caso essere conformi a quanto definito nel Manuale n.29/2003 dell APAT Metodi analitici per le acque. b15. Il Gestore deve comunicare alla SMAT S.p.A, con almeno 15 giorni di anticipo, le date e l ora in cui intende effettuare gli autocontrolli degli scarichi idrici. b16. Se si verifica il superamento di un valore limite di emissione il Gestore: - informa tempestivamente la Provincia di Torino e la SMAT S.p.A. e adotta tutte le misure necessarie al ripristino della conformità delle emissioni ai valori limite; la comunicazione comprende le ragioni tecniche o gestionali che hanno determinato l insorgere dell evento, gli interventi occorrenti per la sua risoluzione e la relativa tempistica prevista; - sospende lo scarico fino a che la conformità non è ripristinata; - comunica alla Provincia di Torino ed a SMAT S.p.A. l avvenuto ripristino delle condizioni di normalità. b17. Il Gestore effettua, con cadenza minima biennale, analisi della composizione del concentrato dell impianto di ultrafiltrazione, ricercando anche la presenza di monomeri acrilici, e ne trasmette i risultati alla Provincia di Torino contestualmente al report di cui al punto b18. b18. Il Gestore trasmette alla Provincia di Torino, alla SMAT S.p.A. ed al Comune di San Mauro Torinese annualmente entro il 31 Marzo un report (redatto secondo il modello predisposto da SMAT S.p.A., se da questa trasmesso al Gestore) relativo all anno precedente riportanti le seguenti informazioni in merito alle acque: 1) volumi mensili di: scarico in rete fognaria; approvvigionamento idrico da acque sotterranee (contatore pozzo). 2) risultati dei monitoraggi previsti al punto b13 in forma aggregata, utilizzando grafici e/o tabelle che meglio ne evidenzino gli andamenti nel tempo; 3) relazione con i risultati degli autocontrolli effettuati nell anno precedente sullo scarico finale, allegando i certificati di analisi firmati da tecnico abilitato. Pagina 23 di 29

24 GESTIONE DEI RIFIUTI ADEGUAMENTI ALLE MIGLIORI TECNICHE DISPONIBILI E PRESCRIZIONI DI ESERCIZIO c1. Il presente provvedimento autorizza il Gestore a svolgere le attività di deposito preliminare e di messa in riserva di rifiuti prodotti in proprio (di cui ai punti D15 ed R13 degli Allegati B e C alla parte IV del D.Lgs. 152/2006) con le modalità e prescrizioni di seguito riportate. c2. L autorizzazione di cui al punto c1 fa riferimento alla documentazione progettuale e descrittiva presente agli atti dell istruttoria. c3. Le tipologie di rifiuti ai quali si riferisce l autorizzazione di cui al punto c1 sono esclusivamente quelle di seguito riportate. Per le altre tipologie di rifiuti eventualmente prodotte e non contemplate nell elenco si applicano le disposizioni vigenti in materia di deposito temporaneo. Codice CER Descrizione Quantità Modalità di stoccaggio Area o Struttura(*) Adesivi e sigillanti di scarto diversi da 40 m 3 cassone Tettoia area rifiuti quelli di cui alla voce * Rifiuti liquidi acquosi contenenti 100 m 3 5 serbatoi da 22 D164;D165;D150; adesivi e sigillanti diversi da quelli di m 3 D158;D159 cui alla voce * ciascuno Imballaggi in plastica 200 m 3 cassone Area stoccaggio imballaggi usati Imballaggi metallici 20 m 3 cassone Area stoccaggio imballaggi usati Imballaggi in materiali misti 60 m 3 cassone Area stoccaggio Assorbenti, materiali filtranti stracci ed indumenti protettivi diversi da quelli di cui alla voce * (*) con riferimento alla planimetria ICA-SM-PP001 (rev4b del 17/11/2006) imballaggi usati 30 m 3 big bags Area stoccaggio imballaggi usati c4. L autorizzazione è subordinata alla presentazione alla Provincia di Torino Servizio Gestione Rifiuti e Bonifiche, entro 60 giorni dalla data di emanazione del presente provvedimento, di idonee garanzie finanziarie a favore della Provincia di Torino conformi ai dettami della D.G.R. n del 12/06/2000 e s.m.i., per un importo calcolato in base al quantitativo autorizzato di 450 metri cubi pari a 167 tonnellate di rifiuti non pericolosi, allegando gli schemi di calcolo. c5. Il Gestore, nello svolgimento dell attività di gestione rifiuti autorizzata con il presente provvedimento, è tenuto a rispettare le prescrizioni di seguito indicate. c6. I recipienti contenenti i rifiuti devono possedere i requisiti indicati negli elaborati progettuali; tali recipienti devono inoltre essere contrassegnati con etichette o targhe, ben visibili per dimensione e collocazione, indicanti la classificazione, lo stato fisico, la tipologia e la pericolosità dei rifiuti stessi; i Pagina 24 di 29

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