Le problematiche relative alla valutazione degli attivi illiquidi detenute dagli Intermediari Finanziari.

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1 La valutazione degli attivi illiquidi detenuti dagli intermediari finanziari Le problematiche relative alla valutazione degli attivi illiquidi detenute dagli Intermediari Finanziari. Alessandra Tami 12 luglio Milano S.A.F. SCUOLA DI ALTA FORMAZIONE LUIGI MARTINO Attivi illiquidi: identificazione Attivi finanziari Attivi reali S.A.F. SCUOLA DI ALTA FORMAZIONE LUIGI MARTINO

2 Intermediari finanziari dai principi contabili nazionali ai principi contabili internazionali. Principi contabili nazionali: costo, prudenza, integrità del capitale, utile realizzato,.. obiettivo: evitare la distribuzione di dividendi che conducano al depauperamento del patrimonio, a garanzia dei terzi diversi dagli azionisti di maggioranza scenario: impresa con azionisti di riferimento Sistema finanziario orientato agli intermediari 3 Intermediari finanziari dai principi contabili nazionali ai principi contabili internazionali. Principi contabili internazionali: fair value, competenza, prevalenza della sostanza sulla forma, utile realizzato e realizzabile, obiettivo: informazione, valore dell azienda, in situazioni di asimmetria informativa fra management e azionisti public company shareholder value stakeholder value? Scenario: imprese quotate con separazione fra proprietà e controllo Sistema finanziario orientato ai mercati finanziari (Borse) 4

3 Crisi e principi contabili internazionali Logica: per gli strumenti finanziari criterio preferito: fair value Nel 2005 si diceva: se hai 500 azioni Microsoft acquistate in periodi diversi, quale finanziamento ti darà la banca con garanzia tale azioni? Problema: ma i valori di mercato sono equi? Altri attivi: Partecipazioni Immobili civili Costo o fair value? 5 I principi contabili internazionali per gli strumenti finanziari Rappresentazione e valutazione: IAS Revisione dopo crisi 2008: IFRS 9 ( non omologato UE ) Informativa: IFRS 7 6

4 I principi contabili internazionali per gli strumenti finanziari La valutazione e rappresentazione nel bilancio degli strumenti finanziari Classificazione e valutazione secondo gli IFRS Impairment Crisi finanziaria e riclassificazione(?) degli attivi finanziari illiquidi 7 I principi contabili internazionali per gli strumenti finanziari Rilevazione iniziale degli strumenti finanziari Le attività e le passività finanziarie sono iscritte in bilancio quando, e solo quando, l impresa diviene parte del contratto che identifica lo strumento finanziario. (IAS 39.14) Quando un attività o passività finanziaria è rilevata contabilmente per la prima volta, essa deve: essere valutata al costo, ossia al fair value del corrispettivo pagato o ricevuto; includere i costi di transazione, ossia i costi direttamente attribuibili al processo di acquisizione. (IAS 39.43). 8

5 I principi contabili internazionali per gli strumenti finanziari Definizione di fair value Definizione -IAS 39.9 Fair value is the amount for which an asset could be exchanged, or a liability settled between knowledgeable, willing parties in an arm s length transaction. Ovvero: Il corrispettivo al quale un attività può essere scambiata, o una passività estinta, in una libera transazione fra parti consapevoli o disponibili 9 I principi contabili internazionali: considerazioni Fair value: valore al quale un entità può cedere un attività finanziaria oppure può estinguere una passività finanziaria I soggetti coinvolti nella transazione devono essere informati (consapevoli) sulle caratteristiche dello strumento finanziario ed effettivamente intenzionati (disponibili) a procedere con la transazione Le parti coinvolte non devono essere forzate alla transazione da condizioni di causa maggiore (es: crisi di liquidità) ma devono essere libere da vincoli. Le ipotesi sottostanti sono pertanto: L entità è in funzionamento è non ha né necessità, né intenzione di ridurre significativamente le proprie attività L entità non è costretta a intraprendere un operazione a condizioni sfavorevoli 10

6 I principi contabili internazionali per gli strumenti finanziari a) Dal momento che il fair value rappresenta il valore al quale due parti consapevoli e disponibili si scambierebbero lo strumento finanziario, il fair value deve tener conto della qualità del credito dello strumento, cioè del merito creditizio dell emittente dello strumento finanziario b) La valutazione dello strumento finanziario dipende dalla scelta del modello di business previsto per lo strumento 11 Strumenti finanziari: ias

7 Crisi finanziaria, illiquidità dei mercati e interventi dello IASB per gli strumenti finanziari La crisi finanziaria esplosa con il fallimento della banca Lehman Brothers nel settembre 2008, e successivo shock anafilattico che ha colpito i mercati e la crisi di liquidità, da cui l impossibilità di dare un prezzo ai titoli derivanti dalle cartolarizzazioni dei mutui, ma soprattutto a quelle derivanti dai mutui subprime, presenti nel portafoglio di molte banche, sia negli Usa che in Europa, ma non solo, ha posto il problema degli effetti che il mantenimento della valutazione al fair value di tali titoli avrebbe avuto sulla performance degli intermediari finanziari 13 Crisi finanziaria, illiquidità dei mercati e interventi dello IASB per gli strumenti finanziari per l illiquidità del mercato,le valutazioni al fair value (?) avrebbero avuto l effetto di innestare un ciclo perverso: le svalutazioni che le banche avrebbero dovuto rilevare per tener conto del minor valore di mercato dei titoli, rispetto ai valori storici di carico, avrebbero avuto un effetto di riduzione ulteriore degli utili e quindi del patrimonio netto delle banche, con ulteriori effetti negativi sulle quotazioni 14

8 dibattito nei mercati finanziari e negli organismi contabili si è osservato che: la valutazione dei titoli a fair value aumenta volatilità dell utile, mentre rimane il quesito sulla il dubbio sull opportunità di valutare i titoli sulla base delle quotazioni del mercato, se non c è l interesse alla loro vendita immediata: ( Why should I mark an asset to market,if it is not my intention to sell it now? (A banker)); Il fair value prociclico pochè la caduta dei prezzi attiva i margin calls e gli obblighi di vendita, contribuendo al trend ribassista, con la conseguenza di ridurre ulteriormente il valore del patrimonio di garanzia delle banche, con effetti negativi sulla stessa disponibilità di credito: (Fair value is exacerbating the credit crunch. (John McCain)). 15 I principi contabili internazionali per gli strumenti finanziari: limiti Quando i mercati sono distressed, il fair value non dovrebbe essere basato sui prezzi di mercato, ma sul loro fundamental value (mark to model). 16

9 I principi contabili internazionali per gli strumenti finanziari Si deve tener presente che il principio IAS 39 individua una rigida gerarchia dei criteri da utilizzare per determinare il fair value e precisamente: La miglior indicazione del fair value è l esistenza di quotazioni ufficiali in un mercato attivo, Solo nel caso non esista un mercato attivo, il fai value si determina utilizzando un opportuna tecnica di valutazione; Nel caso particolare di strumenti rappresentativi di capitale (azioni) non quotati in mercati attivo può accadere che l utilizzo di una tecnica di valutazione porti a risultati non attendibili. In tal caso lo strumento rappresentativo di capitale è valutato al suo costo. 17 I principi contabili internazionali La gerarchia può essere esposta anche nel modo seguente, con riferimento l livello degli input utilizzati per determinare il fair value: livello 1: il fair value è determinato utilizzando i prezzi quotati in mercati attivi per attività, passività identiche livello 2: il fair value è determinato utilizzando tecniche di valutazione per le quali gli input sono significativi sono basati su dati osservabili dal mercato; livello 3: il fair value è determinato utilizzando tecniche di valutazione per le quali uno degli input significativi non è basato su dati osservabili dal mercato. Nel caso del livello 1, si parla di mark to market, nel caso del livello 2 di comparable approach e del livello 3 si parla di mark to model. 18

10 I principi contabili internazionali per gli strumenti finanziari Nel 2008, in una situazione di mercato illiquido, si è posto dunque il problema di quali scelte percorrere. Le tre soluzioni prospettate furono: Sospendere il fair value accounting Prescindere dal mark-to-market quando i mercati sono inattivi (o dislocati (significativo declino nei volumi ampie oscillazioni di prezzo prezzi non correnti ) (Revisione IAS 39 FAS 115). Riclassificazione delle attività finanziarie 19 Fair value? Gli interventi del Fasb e dello IASB andarono verso la terza soluzione, mentre si apriva un processo di revisione dello IAS 32 e 39, che ha portato all IFRS 9. La crisi finanziaria ha messo in evidenza il ruolo che i principi contabili svolgono nella rappresentazione della realtà, e i limiti del fair value, che ha esaltato i risultati nei periodi positivi, con effetti sugli stessi sistemi di incentivi per i managers, mentre li ha depressi ulteriormente nei periodi negativi. Così alcuni osservatori hanno rilevato: Some would argue that creating this kind of volatility in financial information is too much. The other argument is that life is volatile. Part of transparency is letting people see what is really happening. ( Michael Young, Lawyer from Willkie Farr & Gallagher, NY; Reuters, 26 February 2008 ) 20

11 i limiti del sistema fair value 1. Il FV è un possibile criterio di valutazione di bilancio 2. Esso è sicuramente adatto per le istituzioni finanziarie 3. Presenta criticità di applicazione 4. L eventuale debolezza dei principi IAS/IFRS non deve essere ricercata nell uso del FV mal nel suo corretto inquadramento in un Framework coerente e condiviso.. Valutare un asset dipende infatti dal contesto e dagli scopi per cui viene fatta la valutazione, come illustra la seguente figura n Fig. n. 1 valore per chi? 22

12 Fair value E necessario ribadire che il fair value è l ammontare a cui un attività può essere scambiata, o una passività può essere estinta, tra controparti consapevoli e consenzienti, in un operazione tra soggetti indipendenti. Il sistema di principi contabili internazionali, pur riferendosi al fair value, fa riferimento a diversi criteri di valutazione. Infatti del fair value è previsto l uso facoltativo per Immobili Impianti e Macchinari, Investimenti Immobiliari, Attività immateriali, mentre ne è previsto l uso obbligatorio nelle Business combination, per le Attività biologiche, per le Attività finanziarie disponibili per la vendita (AFS), per le Attività/Passività finanziarie al fair value, per i Derivati. 23 In un contesto di mercato illiquido e di crisi di fiducia degli investitori si è posto quindi, per le scelte dello Standard Setter, un problema di Trade off tra Trasparenza dell informativa finanziaria e Stabilità dei mercati. In tale contesto va letto l intervento dello IASB con l Amendments allo IAS 39 e all IFRS 7 in risposta alla crisi dei mercati, nella prospettiva delle scelte di trade-off fra stabilità dei mercati e trasparenza dell informativa aziendale nel Il documento Reclassification of Financial Assets Effective Date and Transition (Amendments to IAS 39 Financial Instruments: Recognition and Measurement and IFRS 7 Financial Instruments: Disclosures) 24

13 In un contesto di mercato illiquido e di crisi di fiducia degli investitori si è posto quindi, per le scelte dello Standard Setter, un problema di Trade off tra Trasparenza dell informativa finanziaria e Stabilità dei mercati segue. Il documento, emesso nell ottobre 2008, ha permesso alle imprese di riclassificare gli strumenti finanziari, diversi dai derivati, dalla categoria FVTPL (fair value througt profit or loss) ad altra classe. L emendamento consente anche di trasferire dalla categoria available-for-sale alla classe Crediti e Debiti, se l impresa ha l intenzione e la capacità di mantenere tali strumenti finanziari per un futuro prevedibile. L impresa può applicare tale emendamento al o dopo il primo luglio Dallo IAS 39 all IFRS 9 Nel novembre del 2008 un nuovo progetto e`entrato nell agenda dello IASB; nel tentativo di semplificare la classificazione e la misurazione degli strumenti finanziari, che risultano essere particolarmente complesse e articolate, lo standard setter internazionale ha dato avvio al progetto dell IFRS 9, il quale si compone di tre fasi principali: la prima riguarda le norme in materia di classificazione e misurazione degli strumenti finanziari (il nuovo IFRS 9) 26

14 Revisione IAS 39 (segue) la seconda riguarda la predisposizione di un documento supplementare sull impairment; la terza e ultima fase riguarda la regolamentazione degli strumenti finanziari di copertura N.B.: Ai fini dell omologazione nell Unione Europea, si deve rilevare che il principio non ha ancora ricevuto l approvazione dell European Financial Reporting Advisory Group, step fondamentale per raggiungere l omologazione da parte della Commissione. Cio`, aggiunto alle forti critiche maturate in seno all Accounting Regulatory Committee e al fatto che il principio dovra` ottenere anche l approvazione dello Standards Advice Review Group, dovrebbe far slittare in avanti la data dell omologazione. 27 Dallo IAS 39 all IFRS 9 il nuovo IFRS 9 individua due sole categorie di strumenti finanziari: 1. al fair value 2. al costo ammortizzato. l entità dovrebbe decidere dove collocare lo strumento in questione in base alla politica adottata nella gestione dello stesso asset e alle caratteristiche del flusso di cassa definito contrattualmente; La riclassificazione è ammessa se cambia business model 28

15 Problematiche valutative: come si presenta il bilancio di un intermediario finanziario (totale attivo ) 29 Le principali fattispecie per le quali è maggiormente richiesto l impiego di valutazioni soggettive da parte della direzione aziendale sono: la quantificazione delle perdite per riduzione di valore dei crediti, delle partecipazioni e, in genere, delle altre attività finanziarie; l utilizzo di modelli valutativi per la rilevazione del fair value degli strumenti finanziari non quotati in mercati attivi; la valutazione della congruità del valore degli avviamenti e delle altre attività immateriali; la quantificazione dei fondi del personale e dei fondi per rischi e oneri; -. 30

16 Titoli illiquidi e IFRS 13: Fair value measurement >Gerarchia del fair value (paragrafi 72-90)< Dalla lettura dell IFRS 13 emerge: - Il fair value è l ammontare al quale un attività (o una passività) può essere scambiata in una transazione tra controparti indipendenti in possesso di un ragionevole grado di conoscenza delle condizioni di mercato e dei fatti rilevanti connessi all oggetto della negoziazione. - Nella definizione di fair value è fondamentale la presunzione che un'entità sia pienamente operativa e non sia nella necessità di liquidare o ridurre sensibilmente l'attività, o di intraprendere delle operazioni a condizioni sfavorevoli. Il fair value riflette la qualità creditizia dello strumento in quanto incorpora il rischio di controparte. 31 Strumenti finanziari (mark to market L. 1) Per gli strumenti finanziari il fair value viene determinato attraverso l utilizzo di prezzi acquisiti dai mercati finanziari, nel caso di strumenti quotati su mercati attivi, o mediante l utilizzo di modelli valutativi interni per gli altri strumenti finanziari. Un mercato è considerato attivo se i prezzi di quotazione, rappresentanti effettive e regolari operazioni di mercato verificatesi in un congruo periodo di riferimento, sono prontamente e regolarmente disponibili tramite borse, mediatori, intermediari, società del settore, servizi di quotazione o enti autorizzati. 32

17 Assenza di quotazioni: comparable approach e mark to model In assenza di quotazione su un mercato attivo o in assenza di un regolare funzionamento del mercato, cioè quando il mercato non ha un sufficiente e continuativo numero di transazioni, spread denarolettera e volatilità non sufficientemente contenuti, la determinazione del fair value degli strumenti finanziari è prevalentemente realizzata grazie all utilizzo di tecniche di valutazione aventi l obiettivo di stabilire il prezzo di una ipotetica transazione indipendente, motivata da normali considerazioni di mercato, alla data di valutazione. 33 Le tecniche includono: Assenza di quotazioni il riferimento a valori di mercato indirettamente collegabili allo strumento da valutare e desunti da prodotti similari per caratteristiche di rischio (comparable approach); le valutazioni effettuate utilizzando anche solo in parte input non desunti da parametri osservabili sul mercato, per i quali si fa ricorso a stime ed assunzioni formulate dal valutatore (Mark-to-Model) 34

18 Scelta fra metodologie La scelta tra le suddette metodologie non è opzionale, dovendo le stesse essere applicate in ordine gerarchico: attribuita assoluta priorità ai prezzi ufficiali disponibili su mercati attivi per le attività e passività da valutare (effective market quotes livello 1) ovvero per attività e passività misurate sulla base di tecniche di valutazione che prendono a riferimento parametri osservabili sul mercato diversi dalle quotazioni dello strumento finanziario (comparable approach livello 2) e priorità più bassa a attività e passività il cui fair value è calcolato sulla base di tecniche di valutazione che prendono a riferimento parametri non osservabili sul mercato e, quindi, maggiormente discrezionali (Mark-to-Model Approach livello 3) 35 Sono considerati quotati in un mercato attivo (livello 1) i titoli azionari quotati su un mercato regolamentato, i titoli obbligazionari quotati sul circuito EuroMTS e quelli per i quali sono rilevabili con continuità dalle principali piattaforme internazionali di contribuzione di prezzi almeno tre prezzi eseguibili, i fondi comuni di investimento armonizzati, le operazioni in cambi spot, i contratti derivati per quali siano disponibili quotazioni su un mercato attivo (per esempio futures e opzioni exchanged traded)... 36

19 Sono considerati quotati in un mercato attivo (livello 1) si considerano quotati in un mercato attivo anche i fondi hedge per i quali l amministratore del fondo rende disponibile, con la periodicità prevista dal contratto di sottoscrizione, il NAV (Net Asset Value), sempre che sugli asset sottostanti non siano necessari aggiustamenti della valutazione per rischio di liquidità o per rischio di controparte. Per differenza, tutti gli altri strumenti finanziari che non appartengono alle categorie sopra descritte non sono considerati quotati in un mercato attivo. Informativa in nota integrativa.. 37 Scelta del prezzo. Per gli strumenti finanziari quotati su mercati attivi viene utilizzato il prezzo corrente di offerta ( denaro ) per le attività finanziarie ed il prezzo corrente richiesto ( lettera ) per le passività finanziarie, rilevato sul mercato più vantaggioso al quale si ha accesso, alla chiusura del periodo di riferimento. Nel caso di strumenti finanziari per i quali il differenziale domanda-offerta risulta scarsamente rilevante, o per le attività e passività finanziarie con caratteristiche tali da portare a posizioni compensative per il rischio di mercato, viene utilizzato un prezzo medio di mercato (sempre riferito all ultimo giorno del periodo di riferimento) in luogo del prezzo di offerta o del prezzo richiesto. 38

20 In assenza di prezzi rilevabili su mercati attivi Il fair value degli strumenti finanziari è determinato attraverso il cosiddetto comparable approach (livello 2) che presuppone l utilizzo di modelli valutativi che fanno uso di parametri di mercato. In questo caso la valutazione è basata su prezzi o spread creditizi desunti dalle quotazioni ufficiali di strumenti sostanzialmente simili in termini di fattori di rischio, utilizzando una data metodologia di calcolo (modello di pricing). Il ricorso a tale approccio si traduce nella ricerca di transazioni presenti su mercati attivi, relative a strumenti che, in termini di fattori di rischio, sono comparabili con lo strumento oggetto di valutazione. 39 In assenza di prezzi rilevabili su mercati attivi Le metodologie di calcolo utilizzate nel comparable approach consentono di riprodurre i prezzi di strumenti finanziari quotati su mercati attivi (calibrazione del modello) senza includere parametri discrezionali cioè parametri il cui valore non può essere desunto da quotazioni di strumenti finanziari presenti su mercati attivi ovvero non può essere fissato su livelli tali da replicare quotazioni presenti su mercati attivi tali da influire in maniera determinante sul prezzo di valutazione finale. Problema: qual è il risk free rate? Tasso sul bund tedesco? 40

21 Titoli obbligazionari non quotati Il fair value dei titoli obbligazionari privi di quotazioni ufficiali espresse da un mercato attivo viene determinato tramite l utilizzo di un appropriato credit spread, individuato a partire da strumenti finanziari contribuiti e liquidi con caratteristiche similari. Le fonti del credit spread sono titoli contribuiti e liquidi del medesimo emittente, credit default swap sulla medesima reference entity, titoli contribuiti e liquidi emessi da emittente con stesso rating e dello stesso settore. Si tiene anche conto della differente seniority del titolo da prezzare relativamente alla struttura del debito dell emittente. 41 Per i contratti derivati individuazione di un quadro sistematico di riferimento che rappresenti le linee comuni (algoritmi di calcolo, modelli di elaborazione, dati di mercato utilizzati, assunzioni di base del modello) sulle quali si fonda la valutazione di ogni categoria di strumenti derivati. I derivati di tasso, cambio, azionari, su inflazione e su commodity, laddove non scambiati su mercati regolamentati, sono strumenti Over The Counter (OTC), ovvero negoziati bilateralmente con controparti di mercato e la loro valutazione è effettuata mediante appositi modelli di pricing, alimentati da parametri di input (quali le curve di tasso, cambi, volatilità) osservati sul mercato, considerando anche la qualità creditizia della controparte. Il fair value tiene conto del rischio creditizio di controparte e delle esposizioni future del contratto, attraverso il cosiddetto Credit Risk Adjustment (CRA). 42

22 Altri strumenti finanziari il cui fair value è determinato attraverso il comparable approach Titoli azionari valutati con il ricorso a transazioni dirette, ovvero transazioni significative sul titolo registrate in un arco di tempo ritenuto sufficientemente breve rispetto al momento della valutazione ed in condizioni di mercato costanti e per i quali sono, quindi, utilizzati i cosiddetti modelli valutativi relativi basati su moltiplicatori. L uso dei moltiplicatori avviene secondo l approccio delle società comparabili, o l approccio delle transazioni comparabili. 43 Comparable approach. Rientrano tra gli strumenti finanziari il cui fair value è determinato attraverso il comparable approach anche i rapporti creditizi attivi e passivi. In particolare, per le attività e passività a medio e lungo termine, la valutazione viene effettuata attraverso l attualizzazione dei flussi di cassa futuri. Quest ultima è basata sul discount rate adjustment approach, che prevede che i fattori di rischio connessi all erogazione del credito siano considerati nel tasso utilizzato per l attualizzazione dei cash flow futuri. 44

23 Livello 3 mark to model approach modelli valutativi che presuppongono l utilizzo di parametri non direttamente osservabili sul mercato e che quindi comportano stime e assunzioni da parte del valutatore (livello 3). la valutazione dello strumento finanziario viene condotta utilizzando una data metodologia di calcolo che si basa su specifiche ipotesi riguardanti: lo sviluppo dei cash-flows futuri, eventualmente condizionati ad eventi futuri cui possono essere attribuite probabilità desunte dall esperienza storica o sulla base di ipotesi di comportamento; il livello di determinati parametri in input non quotati su mercati attivi, per la cui stima sono comunque privilegiate le informazioni acquisite da prezzi e spread osservati sul mercato. o a dati storici se osservazioni non disponibili 45 Mark to model approach: esempi titoli di debito e derivati di credito complessi (CDO) rientranti nel perimetro dei prodotti strutturati di credito e derivati di credito su tranche di indici; hedge fund non considerati nell ambito del livello 1; quote partecipative e altri titoli di capitale la cui valutazione viene effettuata con l utilizzo di modelli fondati su flussi finanziari attualizzati; alcuni crediti, di importo ridotto, classificati nel portafoglio disponibili per la vendita; operazioni in derivati legate a cartolarizzazioni: alcuni derivati di tasso e alcune opzioni strutturate su rischio equity, valutati utilizzando alcuni dati di input non direttamente osservabili sul mercato. 46

24 Informazioni sui modelli di valutazione che vengono concretamente usati per la valutazione degli strumenti finanziari (p. 340) Il pricing dei titoli non contribuiti (ovvero titoli privi di quotazioni ufficiali espresse da un mercato attivo) viene effettuato tramite l utilizzo di un appropriato credit spread (in applicazione del cosiddetto comparable approach): dato un titolo non contribuito, si individua la misura del credit spread a partire da strumenti finanziari contribuiti e liquidi con caratteristiche similari. Le fonti da cui attingere tale misura sono, in ordine gerarchico, le seguenti: - titoli contribuiti e liquidi (benchmark) del medesimo emittente; - Credit Default Swap sulla medesima reference entity; - titoli contribuiti e liquidi emessi da emittente con medesimo rating e appartenente al medesimo settore. 47 Informazioni sui modelli di valutazione che vengono concretamente usati per la valutazione degli strumenti finanziari (p. 340) II. I modelli di pricing dei derivati di tasso, cambio, equity, inflazione e merci I derivati di tasso, cambio, equity, inflazione e merci, laddove non scambiati su mercati regolamentati, sono strumenti Over The Counter (OTC), ovvero negoziati bilateralmente con controparti di mercato e la loro valutazione è effettuata mediante appositi modelli di pricing, alimentati da parametri di input (quali le curve di tasso, cambi e volatilità) osservati sul mercato e sottoposti ai processi di monitoraggio illustrati in precedenza. In termini di gerarchia del fair value, i prezzi così determinati sono ricondotti alla categoria del Comparable Approach. 48

25 principali modelli utilizzati per il pricing dei derivati OTC 49 Modalità di determinazione del costo ammortizzato Il costo ammortizzato di un attività o passività finanziaria è il valore a cui è stata misurata alla rilevazione iniziale, al netto dei rimborsi di capitale, accresciuto o diminuito all ammortamento complessivo, calcolato usando il metodo dell interesse effettivo, delle differenze tra il valore iniziale e quello a scadenza e al netto di qualsiasi perdita di valore. Il tasso di interesse effettivo è quel tasso che eguaglia il valore attuale di un attività o passività finanziaria al flusso contrattuale dei pagamenti futuri in denaro o ricevuti fino alla scadenza o alla successiva data di ricalcolo del prezzo. 50

26 Test di impairment Ad ogni data di bilancio le attività finanziarie non classificate nelle voci Attività finanziarie detenute per la negoziazione e Attività finanziarie valutate al fair value sono sottoposte ad un test di impairment (perdita di valore) al fine di verificare se esistono obiettive evidenze che possano far ritenere non interamente recuperabile il valore di iscrizione delle attività stesse. Si è in presenza di perdite di valore se vi è evidenza oggettiva di una riduzione dei flussi di cassa futuri, rispetto a quelli originariamente stimati, a seguito di specifici eventi; la perdita deve poter essere quantificata in maniera affidabile ed essere correlata ad eventi attuali, non meramente attesi 51 La valutazione di impairment effettuata su base analitica per le attività finanziarie che presentano specifiche evidenze di perdite di valore e collettivamente, per le attività finanziarie per le quali non è richiesta la valutazione analitica o per le quali la valutazione analitica non ha determinato una rettifica di valore. La valutazione collettiva si basa sull individuazione di classi di rischio omogenee delle attività finanziarie con riferimento alle caratteristiche del debitore/emittente, al settore economico, all area geografica, alla presenza di eventuali garanzie e di altri fattori rilevanti 52

27 impairment Con riferimento alle attività disponibili per la vendita, il processo di rilevazione di eventuali impairment prevede la verifica della presenza di indicatori di impairment e la determinazione dell eventuale svalutazione. Gli indicatori di impairment sono sostanzialmente suddivisibili in due categorie: indicatori derivanti da fattori interni inerenti la società oggetto di valutazione, e quindi di tipo qualitativo, e per i titoli di capitale indicatori esterni di carattere quantitativo derivanti dai valori di mercato dell impresa. 53 Impairment segue Relativamente alla prima categoria di indicatori sono ritenuti rilevanti i seguenti fattori: il conseguimento di risultati economici negativi o comunque un significativo scostamento rispetto ad obiettivi di budget o previsti da piani pluriennali comunicati al mercato, l annuncio/avvio di procedure concorsuali o di piani di ristrutturazione, la revisione al ribasso del rating espresso da una società specializzata di oltre due classi. 54

28 Impairment segue Per quanto riguarda la seconda categoria, assume rilevanza una significativa o prolungata riduzione del fair value al di sotto del valore di iscrizione iniziale; più in particolare, rispetto a quest ultimo valore, è ritenuta significativa una riduzione del fair value di oltre il 30% e prolungata una riduzione continuativa per un periodo superiore ai 24 mesi. In presenza del superamento di una di tali soglie viene effettuato l impairment del titolo; in assenza del superamento di tali soglie e in presenza di altri indicatori di impairment la rilevazione della perdita di valore deve essere corroborata anche dal risultato di specifiche analisi relative al titolo e all investimento. 55 crediti verso clientela e verso banche sono sottoposti a valutazione analitica i crediti ai quali è stato attribuito lo status di sofferenza, incaglio, ristrutturato o di scaduto secondo le definizioni della Banca d Italia, coerenti con i principi IAS/IFRS. Detti crediti deteriorati sono oggetto di un processo di valutazione analitica, o con determinazione della previsione di perdita per categorie omogenee ed attribuzione analitica ad ogni posizione, e l ammontare della rettifica di valore di ciascun credito è pari alla differenza tra il valore di bilancio dello stesso al momento della valutazione (costo ammortizzato) ed il valore attuale dei previsti flussi di cassa futuri, calcolato applicando il tasso di interesse effettivo originario. 56

29 Accantonamenti su crediti La determinazione degli accantonamenti sui crediti vivi è effettuata identificando le maggiori sinergie possibili (per quanto consentito dalle diverse normative) con l approccio previsto ai fini di vigilanza dalle disposizioni del Nuovo accordo sul capitale denominato Basilea 2. In particolare, i parametri del modello di calcolo previsti dalle disposizioni di vigilanza, rappresentati dalla PD (Probability of Default) e dalla LGD (Loss Given Default), vengono utilizzati laddove già disponibili anche ai fini delle valutazioni di bilancio. 57 Attività non finanziarie Per quanto concerne gli immobili di investimento, il cui fair value è calcolato solo ai fini dell informativa della Nota integrativa, si fa riferimento ad un valore determinato, prevalentemente attraverso perizie esterne, considerando operazioni a prezzi correnti in un mercato attivo per attività immobiliari similari, nella medesima localizzazione e condizione nonché soggette a condizioni simili per affitti ed altri contratti. 58

30 IFRS 7 e disclosure Lo IASB ha previsto uno specifico principio che tratti il tema dell informativa di bilancio degli strumenti finanziari Lo standard prevede che i soggetti interessati presentino un livello di informativa che permetta agli utenti di valutare: la significatività degli strumenti finanziari in relazione alla situazione finanziaria ed i rischi economici di una entità (IFRS ) la natura e l estensione dei rischi che derivano dagli strumenti finanziari ai quali il soggetto è stato esposto durante il periodo e alla data di reporting e come il soggetto gestisce tali rischi (IFRS ) 59 Risk management 60

31 Risultati di una ricerca: come si sono comportate le banche italiane? 61 Attività finanziarie e bilancio delle banche Commento: Si deduce che, considerando l aumento delle AFS, che le banche abbiano deciso di riclassificare le HFT principalmente tra le disponibili per la vendita; questo potrebbe essere legato al desiderio, o alla necessita`, di continuare a valutare le attivita` in oggetto al fair value, ma riducendone il loro impatto a C.E. e conseguentemente sul risultato dell esercizio. Infatti, mentre le variazioni nel fair value delle HFT e delle FVTPL impattano direttamente a C.E. (P&L), le variazioni nel fair value delle AFS transitano temporaneamente dalla sezione OCI del C.E. complessivo, per essere poi stornate dal P.N. al risultato dell esercizio solo all effettivo manifestarsi della plus/minusvalenza. 62

32 63 grazie 64

33 Approfondimenti 65

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