Il Museo risorsa per l educazione al patrimonio in chiave interculturale
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- Natalia Cavaliere
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1 Il Museo risorsa per l educazione al patrimonio in chiave interculturale Musei e territorio Bologna, 2 aprile 2014 Silvia Mascheroni sissimaschera@gmail.com
2 È realistico pensare ai musei come veicolo di dialogo interculturale? lecollezioni dei musei sono state spesso create con l obiettivo di riflettere l identità di una nazione, di una città, di un gruppo, e di celebrarne i valori dominanti la nozione stessa di patrimonio culturale (eredità) sembra riferirsi a qualcosa che è acquisito una volta per tutte per diritto di nascita
3 Il patrimonio culturale nella definizione Unesco del 1972 «Opere architettoniche, plastiche o pittoriche monumentali, elementi o strutture di carattere archeologico, iscrizioni, grotte e gruppi di elementi di valore universale eccezionale dal punto di vista storico, artistico o scientifico» fonte:unesco (1972),Convenzione riguardante la protezione sul piano mondiale del patrimonio culturale e naturale, Parigi
4 Il patrimonio culturale nella definizione Unesco del 2003 «Per patrimonio culturale immateriale si intendono le prassi, le rappresentazioni, le espressioni, le conoscenze, il know-how come pure gli strumenti, gli oggetti, i manufatti e gli spazi culturali associati agli stessi che le comunità, i gruppi e in alcuni casi gli individui riconoscono in quanto parte del loro patrimonio culturale. Questo patrimonio culturale immateriale, trasmesso di generazione in generazione, ècostantemente ricreatodalle comunità e dai gruppi in risposta al loro ambiente, alla loro interazione con la natura e alla loro storia» fonte:unesco (2003),Convenzione per la salvaguardia del patrimonio culturale immateriale, Parigi
5 Educare al patrimonio in chiave interculturale: tre presupposti chiave (1) Dal patrimonio come sostanza un sistema chiuso, un insieme dato di beni statici, sedimentati, di valore universale unaereditàda conservare e da trasmettere al patrimonio come processo un insieme in divenire di beni da rimettere in circolo, ricostruire nei significati, ricollocare in uno spazio sociale di scambio unarisorsaper riflettere, interrogarsi, (ri)conoscersi, rappresentarsi, relazionarsi, emozionarsi, crescere, rimettersi in gioco
6 Educare al patrimonio in chiave interculturale: tre presupposti chiave (2) Dal museo come luogo della conservazione l unica autorità in grado di interpretare le collezioni e farsi garante della loro integrità, fisica escientifica al museo come luogo di incontro e di relazioni una istituzione aperta, relazionale, che consulta e coinvolge attivamente pubblici diversi accogliendo punti di vista e interpretazioni multiple, nuove voci e narrazioni
7 I musei come luoghi di dialogo interculturale: un processo graduale Multiculturalismo conoscitivo Alfabetizzazione Programmazione culturalmente specifica Promozione diversità e pluralismo Creazione di spazi terzi «ignoti a entrambe le parti, in cui gruppi diversi possono condividere una analoga esperienza di scoperta»* *fonte:d.edgar citato in N. Khan (2006),The road tointerculturalism: tracking the arts in a changing world,comedia, Stroud
8 Il dialogo interculturale unprocesso(non un fine) che coinvolge individui autoctoni e di origine immigrata su un piano di parità, ed è generativo (mette in moto nuovi saperi, consapevolezze e relazioni) per entrambe leparti che promuove un rapporto di reciprocità tra il museo e i suoi pubblici, mettendone in dialogo i saperi, le prospettive e le esperienze
9 Educare al patrimonio in chiave interculturale: tre presupposti chiave (3) Dall educazione interculturale come didattica delle differenze l altrocome oggetto di conoscenza, leculturecome organismi statici e chiusi enfasi sulla conoscenza delle diversità culturali all educazione interculturale come pratica trasformativa l altrocome persona con cui entro in relazione enfasi sull interazione, lo scambio, l attivazione di nuovi saperi, relazioni e consapevolezze, la messa in discussione dei propri saperi e delle proprie certezze culturali, una concreta opportunità di auto-rappresentazione
10 Formazione e coinvolgimento attivo di mediatori museali di origine immigrata nell esplorazione di un approccio più dialogico e narrativo all interpretazione delle collezioni (progettazione di mostre collaborative, percorsinarrati ) Educare al patrimonio in chiave interculturale: i principali filoni di sperimentazione 1
11 Coinvolgimento di gruppi misti nello sviluppo di nuove narrazioni condivise e nella rilettura delle collezioni attraverso sguardi diversi e prospettive inconsuete, a partire dalla consapevolezza che i partecipanti al progetto possono contribuire in maniera significativa alla conoscenza, comprensione e interpretazione di un oggetto Fare clic sull'icona per inserire un'immagine Educare al patrimonio in chiave interculturale: i principali filoni di sperimentazione 2
12 Promozione di un progressivo avvicinamento dei partecipanti alle collezioni, attivando un dialogo tra gli oggetti da museo e gli oggetti d affezione e creando un patrimonio di storie e di vissuti condiviso da individui portatori di esperienze e di sensibilità culturali diverse Educare al patrimonio in chiave interculturale: i principali filoni di sperimentazione 3
13 Coinvolgimento attivo dei partecipanti nella adozione simbolica di oggetti del museo per costruire ponti, creare nuove risonanze, rivelare collegamenti inattesi tra la biografia delle collezioni e le biografie delle persone Fare clic sull'icona per inserire un'immagine Educare al patrimonio in chiave interculturale: i principali filoni di sperimentazione 4
14 Interazione tra museo, artisti contemporanei e partecipanti per sviluppare nuovi punti di vista sulle nozioni di patrimonio e identità, mediare tra passato e presente, esplorare nuove modalità di dialogo e interazione con le comunità locali, rappresentare le dinamiche interculturali in un dato territorio attraverso i linguaggi dell arte contemporanea Fare clic sull'icona per inserire un'immagine Educare al patrimonio in chiave interculturale: i principali filoni di sperimentazione 5
15 I mediatori, nuovi interpreti del patrimonio Caso di studio 1: Brera: un altra storia, Pinacoteca di Brera, Milano ( ) Destinatari Pubblico adulto (dai 16 anni in su) autoctono e di origine immigrata Finalità favorire l accesso culturale dei nuovi cittadini legittimare nuove chiavi di lettura del museo agli occhi del pubblico autoctono e abituale valorizzare i mediatori come nuovi interpreti del patrimonio custodito dalla Pinacoteca valorizzare le collezioni del museo in chiave interculturale, facendo emergere quanto le opere d arte hanno da raccontare aciascunodi noi
16 Progetto Brera: un altra storia Finalità(segue) favorire l interazione tra visitatori di ogni provenienza culturale contribuire alla creazione di una cultura condivisa, grazie a chiavi di lettura inedite in grado di affascinare il pubblico italiano e straniero portare i destinatari a riconoscere i segni di altre culture e a cogliere la complessità e la ricchezza di significati delle opere conservate/esposte in Pinacoteca portare i destinatari a cogliere le possibili risonanze delle opere con il proprio vissuto rendere il museo un istituzione sempre più aperta e attenta alla relazione con la collettività
17 Progetto Brera: un altra storia NB. lo sguardo dei mediatori è il frutto non solo delle rispettive provenienze culturali, ma anche di vissuti e sensibilità individuali, della capacità narrativa di cui ciascuno di essi è portatore, e di un costante, rigoroso confronto con il personale scientifico ed educativo della Pinacoteca la narrazione è utilizzata quale strumento chiave per rimettere in circolo le storie che si intrecciano in ogni opera, gettare un ponte verso altre storie, creare legami di senso tra il patrimonio e le persone
18 Progetto Brera: un altra storia Fasi di lavoro pre-progettazione: individuazione e declinazione delle finalità e degli obiettivi complessivi del progetto, dei destinatari, dei mediatori da coinvolgere; riflessioni preliminari su opere e filoni tematici da proporre ai mediatori per un lavoro dibrainstorming sviluppo delle narrazioni attraverso un percorso di formazione, progettazione e sperimentazione concertato e condiviso tra curatrici/educatrici del Museo, esperte esterne e mediatori sperimentazione dei percorsi narrati con il pubblico editing e stesura definitiva dei testi da impiegare per la registrazione dei percorsi narrati
19 Progetto Brera: un altra storia Fasi di lavoro(segue) riprese video di alcuni percorsi narrati + produzione di un trailer ( verifica e valutazione del progetto: incontri periodici del gruppo di progetto; indagine qualitativa sui partecipanti ai percorsi sperimentali; interviste individuali ai mediatori; focusgroupfinale sia con i mediatori, sia con le referenti della Pinacoteca e le esperte esterne; indagine osservante sull utilizzo dei sussidi permanenti alla visita creazione di sussidi permanenti multilingue alla visita ricerca di nuove risorse per includere i percorsi di visita guidati dai mediatori nell offerta culturale ordinaria della Pinacoteca
20 Brera: un altra storia : i laboratori di progettazione dei percorsi narrati
21 Brera: un altra storia : i laboratori di progettazione dei percorsi narrati
22 Brera: un altra storia : i laboratori di progettazione dei percorsi narrati
23 Progetto Lingua contro Lingua : l allestimento delle vetrine autobiografiche
24 Progetto Lingua contro Lingua : l allestimento delle vetrine autobiografiche
25 Progetto Lingua contro Lingua : i percorsi narrati dialogici
26 Progetto Lingua contro Lingua : gli esiti delbrainstormingcon le classi integrati nelle vetrine
27 Nuovi punti di vista sulle collezioni Caso di studio: Storie plurali, MuseoGuatelli,OzzanoTaro dicollecchio( ) Destinatari Donne migranti e native in età compresa tra i 18 e i 60 anni, individuate al di fuori dei contesti di formazione attraverso il coinvolgimento di soggetti politici, culturali, formativi e del mondo del lavoro Finalità attivare dinamiche interculturali all interno di un territorio problematico sotto il profilo delle politiche di alfabetizzazione, attraverso l apertura del Museo a un pubblico non abituale educare adulti migranti situati al di fuori di un contesto di istruzione formale a conoscere, interpretare e concettualizzare elementi materiali e immateriali che assumono valenza patrimoniale in riferimento sia alla cultura di provenienza, sia a quella del contesto di residenza
28 Il dialogo tra oggetti da museo e oggetti di affezione (patrimoni soggettivi) Caso di studio: TAMTAM Tutti Al Museo,MuseoPopoli e Culture del PIME e Fondazione Ismu, Milano ( ) Destinatari del percorso di formazione e ricerca-azione: un gruppo di mediatrici culturali provenienti da Filippine, Brasile e Messico; le responsabili e un gruppo di educatori del Museo dei percorsi di visita: pubblico adulto, dai 16 anni in su (singoli, gruppi familiari e comunità al di fuori di contesti formativi strutturali)
29 Progetto TAMTAM Tutti Al Museo : i percorsi narrati di mediatrici ed educatrici del Museo
30 Progetto TAMTAM Tutti Al Museo : i percorsi narrati dei partecipanti
31 L adozione simbolica di oggetti delle collezioni Alcuni esempi progetto ChoosethePiece, Museo Civico Archeologico Etnologico di Modena ( ) progetto Pezzi di storie, Museo di Storia Naturale e Archeologia di Montebelluna ( ) [S]oggetti Migranti. Dietro le cose le persone, Museo Nazionale Preistorico Etnografico LuigiPigorini ( ) progetto Dentro al Museo: scienze e storie, Museo di Storia Naturale e Archeologia di Montebelluna ( )
32 La collaborazione con gli artisti contemporanei Caso di studio 1: CityTelling, FondazioneSandrettoReRebaudengo, Torino ( ) Destinatari Due gruppi di giovani studenti di origine immigrata (14/20 anni) del CTP Drovetti Finalità potenziare le capacità dei destinatari di orientarsi in maniera autonoma e critica nella realtà circostante, e di attivare dispositivi utili per analizzare e raccontare la propria esperienza nel mondo sviluppare la capacità di indagine personale, di lettura critica del testo artistico, di riscoperta estetica del territorio urbano promuovere esperienze nuove e condivise favorire l apprendimento linguistico sviluppare abilità trasversali (artistica, storica, linguistica, geografica)
33 Progetto CityTelling, le creazioni audiovisive: Doppio risveglio Una striscia fotografica ispirata all opera dell artista californiana AndreaZittel A-Z LivingUnit (collezioni permanenti della FondazioneSandretto) per lo sviluppo di una storia sui temi del viaggio, del muoversi attraverso diversi contesti culturali portandosi dietro casa propria, dell essere contemporaneamente qui e in un altro luogo
34 «Il museo inclusivo, e quindi aperto e disponibile a farsi interpretare (il farsi interpretare richiede l attivazione di pratiche, e non solo l espressione d intenti etici), è un museo disposto a cambiare, a farsi toccare dalle esperienze che accoglie» M. Turci, «Il direttore di museo», in S. Bodo e S. Mascheroni (2012), Educare al patrimonio in chiave interculturale. Guida per educatori e mediatori museali, Fondazione Ismu, Collana Strumenti
35 Promuovereil dialogo interculturale nei musei in Italia e in Europa: le risorse on-line Patrimonio e Intercultura rivista on-line Museum& Society Compendium of cultural policies and trends in Europe progettoeuropeo MAP for ID Museums as Places for Intercultural Dialogue
36 Grazie!
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