Il trattato di Lisbona parte II La nuova architettura istituzionale europea prevista dal trattato di Lisbona
|
|
- Alina Martelli
- 8 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 Il trattato di Lisbona parte II La nuova architettura istituzionale europea prevista dal trattato di Lisbona La nuova politica estera e di sicurezza Tra le politiche europee la politica estera e di sicurezza comune è senza dubbio quella che ha subito più di tutte una sostanziale trasformazione. Con il trattato di Lisbona assistiamo finalmente ad una razionalizzazione delle funzioni relative alla rappresentanza ed al coordinamento dell azione esterna dell Unione Europea grazie all acquisizione della personalità giuridica da parte dell Unione, la conseguente soppressione del sistema a tre pilastri e l introduzione della figura dell Alto Rappresentante per gli Affari Esteri e la Politica di Sicurezza. Questi tre elementi oltre a tutta un altra serie di norme che vanno nella stessa direzione offrono validi strumenti all Unione europea per affrontare le sfide globali attraverso un azione più coesa sulla scena internazionale. L azione esterna nei nuovi trattati (TUE e TFUE) Il quadro di norme relative all azione esterna dell Unione si dividono in quattro principali filoni: 1) le norme relative alla Politica Estera di Sicurezza Comune (PESC) => TUE 2) le norme relative alla Politica Estera di Difesa Comune (PESD) => TUE 3) le norme relative alla politica di vicinato => TFUE 4) le norme relative a tutte le altre politiche esterne quali: => TFUE a. politica commerciale b. cooperazione c. aiuto umanitario d. cooperazione economica e finanziaria Tali insiemi di norme, come vedremo trovano diversa collocazione all interno dei due trattati a causa dell estrema riluttanza dai parte degli stati membri di comunitarizzare a pieno titolo la PESC e la PESD assoggettandole quindi alle procedure ordinarie relative alle politiche comuni. Tale suddivisione infatti sottintende alla distinzione fra le materie in cui si procede a maggioranza qualificata (le norme relative alla altre politiche esterne inserite nel TFUE) e quelle in cui si procede all unanimità (PESC e PESD inserite nel TUE). Principi e obiettivi dell azione esterna Prima di analizzare i singoli insiemi di norme, nel Titolo V, Capo I del TUE vengono riportate le norme di carattere orizzontale dell azione esterna dell Unione Europea, in particolare gli artt. 21 e 22 del TUE individuano: - le linee guida dell azione esterna 1 dell Unione Europea, che si fondano sui seguenti principi: o democrazia, o stato di diritto, o universalità e indivisibilità dei diritti dell uomo e delle libertà fondamentali, o rispetto della dignità umana, o principi di uguaglianza e solidarietà, o rispetto della Carta delle Nazioni Unite e del diritto internazionale - gli obiettivi dell azione esterna 2 : o salvaguardia dei suoi valori e interessi o consolidamento e salvaguardia della democrazia o preservazione della pace e prevenzione dei conflitti o favori mento di uno sviluppo sostenibile dei paesi in via di sviluppo o incoraggiamento dell integrazione di tutti i paesi nell economia globale attraverso la l abolizione delle restrizioni agli scambi internazionali o preservazione e miglioramento della qualità dell ambiente o aiuto alle popolazioni colpite da calamità naturali o provocate dall uomo o promozione di un sistema internazionale basato su una cooperazione multilaterale rafforzata - le funzioni del Consiglio europeo 3 in questo ambito o individuare sulla base dei principi ed obiettivi previsti nell art, 21 gli interessi strategici o fissare gli obiettivi della politica estera e di sicurezza comune 1 Trattato sull Unione Europea, Titolo V, Capo I, art. 21, comma 1 2 Trattato sull Unione Europea, Titolo V, Capo I, art. 21, comma 2, lettere da a) a g) 3 Trattato sull Unione Europea, Titolo V, Capo I, art. 22
2 1) La Politica Estera e di Sicurezza Comune (PESC) Le norme relative alla politica estera e di sicurezza comune sono contenute nel Titolo V, Capo 2 del TUE. Fra le norme più importanti: - art. 11 par1 afferma che la competenza dell Unione in materia di politica estera e di sicurezza comune riguarda tutti i settori della politica estera e di sicurezza dell Unione ivi compresa la definizione progressiva di una politica di difesa comune che può condurre ad un modello di difesa comune. 4 - art. 17, par 1 prevede che la PESC: o sia sottoposta a procedure specifiche o sia definita e attuata dal Consiglio europeo e dal Consiglio deliberando all unanimità o non sia attuata tramite atti legislativi o sia messa in atto dall Alto Rappresentante per la politica estera e dagli stati membri o non siano sindacabili da parte della Corte di giustizia gli atti in ambito PESC in quanto atti politici Le caratteristiche della PESC mirano a sottolineare la specificità di questa politica rispetto alle altre. Ciò viene rimarcato dalla Dichiarazione n 13 ai trattati che afferma che le disposizioni relative alla PESC non limitino le prerogative degli stati membri in materia di politica estera, non diano potere di iniziativa della Commissione e non pregiudichino il carattere specifico della sicurezza e della politica di difesa degli Stati Membri. 5 Inoltre l art 352 TFUE, 4 comma (ex. art. 308 TCE) chiarisce che la clausola di flessibilità secondo la quale se un azione dell Unione si rendesse necessaria per la realizzazione degli obiettivi dei trattati senza che questi ultimi abbiano previsto poteri di azione richiesti il Consiglio su proposta della Commissione possa deliberare all unanimità l adozione delle misure necessarie, non possa servire di base per il conseguimento di obiettivi riguardanti la politica estera e di sicurezza comune. Infine per rafforzare il coordinamento delle posizioni dei paesi dell Unione Europea all interno delle organizzazioni internazionali l art. 34 TUE afferma che qualora gli stati membri riescano a definire una posizione comune su un tema all ordine del giorno del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, gli stati membri che vi partecipano chiederanno all Alto Rappresentante di presentare la posizione comune in consiglio. Nonostante ciò la Dichiarazione n 24 al trattato di Lisbona limita in parte la portata di questo articolo in quanto sottolinea come tutto ciò non vada però a discapito della possibilità degli stati membri di determinare e condurre in maniera del tutto autonomia la propria politica estera, soprattutto in Consiglio di Sicurezza. 2) La Politica Europea di Difesa (PESD) Le norme riguardanti la Politica Estera di difesa europea sono principalmente contenute negli artt. 42 e seguenti e nonostante le dichiarazioni volte a limitare le interpretazioni troppo evolutive sono di indiscusso rilievo. - L art. 43 TUE prevede l estensione delle missioni di Petersberg sia civili che militari e che il Consiglio possa all unanimità decidere di affidare ad uno stato membro l effettiva realizzazione di tali missioni. - L art. 46 TUE contempla e rilancia la possibilità da parte di alcuni stati membri di realizzare una cooperazione strutturata permanente previa decisione presa alla maggioranza qualificata da parte del Consiglio. In una dichiarazione allegata al trattato vengono poi definiti i requisiti di una cooperazione strutturata permanente. o È aperta ad ogni stato membro o Ha l obiettivo di sviluppare le capacità di difesa attraverso la partecipazione a forze e missioni o internazionali Ogni stato membro può successivamente richiedere di prendere parte alla cooperazione strutturata previa notifica all Alto Rappresentante e assenso del Consiglio. - L art. 42 TUE prevede infine una sorta di principio di difesa reciproca qualora uno Stato membro subisca un aggressione armata nel suo territorio. - Inoltre il trattato riprendendo le indicazioni già contenute nel T.Cost prevede l istituzione di una Agenzia europea degli armamenti. Per quanto riguarda le procedure decisionali vale lo stesso principio dell unanimità anche se è previsto che in alcuni sporadici casi si possa decidere all unanimità, in particolare: - per le decisioni relative alla definizione, statuto, sede, modalità di funzionamento dell Agenzia europea degli armamenti - per la costituzione di un fondo iniziale per il finanziamento di talune attività preparatorie alle missioni PESD. Non è infine previsto in ambito PESD la possibilità di ricorrere alla passerella prevista dall art. 333 TFUE. 4 Trattato di Lisbona, Commento e testo a fronte, Quaderni europei ed internazionali, Senato della Repubblica, n 13, pagina 37, settembre F. Bassanini, G. Tiberi Le nuove istituzioni europee. Commento al Trattato di Lisbona, Il Mulino, 2007, pag 209
3 3) La politica di vicinato Rispetto al trattato costituzionale le norme che riguardano la politica di vicinato assumono un minor rilievo formale anche se mantengono in gran parte il rilievo sostanziale. L art 8 del TUE infatti afferma che l Unione Europea sviluppa con i paesi limitrofi delle relazioni privilegiate al fine di creare uno spazio di prosperità e buon vicinato fondato sui valori dell Unione e caratterizzato da relazioni strette e pacifiche basate sulla cooperazione. L obiettivo di questa politica è senza dubbio quello di promuovere un elevato grado di integrazione con i paesi limitrofi prevedendo relazioni privilegiate in vari campi. Sempre l art. 8 par. 2 prevede come strumento di cui ci si potrà avvalere gli accordi specifici con gli stati interessati. Tali accordi saranno stipulati in base alle disposizioni contenute nel Titolo V del TFUE. 4) Le altre politiche esterne Tra le altre politiche esterne sono comprese la politica commerciale, quella di cooperazione, aiuto umanitario e cooperazione economica e finanziaria. Le norme relative a queste politiche già precedentemente comunitarizzate sono state inserite del Titolo V del TFUE al contrario delle norme sulla PESC e la PESD che invece sono state inserite nel TUE. Nonostante venga quindi a mancare la contiguità prevista nel Trattato Costituzionale ciò non dovrebbe comportare effetti da un punto di vista giuridico. Con l entrata in vigore dei nuovi trattati: - i trattati internazionali verranno stipulati da parte dell Unione Europea con un'unica procedura, il che abroga le norme sugli accordi misti. art 300 (TFUE) - viene generalizzata in ambito RELEX la procedura di co-decisione - viene rafforzato il ruolo del Parlamento Europeo per quanto riguarda l adozione delle misure che definiscono il quadro di attuazione della politica commerciale comune - viene introdotta la rappresentanza esterna dell Euro - viene prevista l istituzione di un corpo volontario di aiuto umanitario In questo ambito viene anche inserita la norma sulla così detta clausola di solidarietà che impegna gli stai membri ad intervenire in uno spirito di solidarietà a sostegno di uno stato membro oggetto di attacco terroristico o vittima di una calamità naturale o provocata dall uomo (art 222 TFUE). L Alto Rappresentante per la politica estera e di sicurezza Il trattato di Lisbona riprende nella quasi totalità l innovazione introdotta dal Trattato costituzionale riguardo alla creazione di un Ministro degli Affari Esteri dell Unione ma a causa delle pressioni di alcuni stati membri dopo le disfatte referendarie tale figura è stata rinominata in Alto Rappresentante per la politica estera e di sicurezza comune pur conservando integre le competenze e poteri previsti nel Trattato costituzionale L Alto Rappresentante così come definito dal trattato di Lisbona ha il compito di definire ed attuare la politica estera dell Unione europea insieme agli stati membri e riunirà in sé due diverse funzioni (doppio cappello): - le competenze dell attuale Alto Rappresentante per la PESC (Mr. Pesc) sotto questo profilo l Alto Rappresentante agirà come mandatario del Consiglio, per assicurare il coordinamento della politica estera e potrà disporre di una potere di decisione autonomo. Presiederà inoltre le riunioni del nuovo Consiglio Relazioni Esterne (CRE) - le competenze dell attuale Commissario per le Relazioni Esterne (RELEX) in questo caso sarà legato al principio di collegialità della commissione europea di cui sarà anche il vice presidente e avrà competenza sulle materie di ambito RELEX (le attuali relazioni esterne comunitarizzate ).
4 Procedura di nomina dell Alto Rappresentante per la politica estera e di sicurezza La procedura di nomina e destituzione dell Alto Rappresentante per la politica estera e di sicurezza è regolata dall art. 18 del TUE che deve però essere letto in combinazione con quanto previsto dal paragrafo 7 dell art 17 TUE sulla procedura di nomina della Commissione europea. Ne risulta una procedura divisa in 3 fasi: 1) Designazione da parte del Consiglio europeo la designazione dell Alto Rappresentante spetta al Consiglio europeo che delibera a maggioranza qualificata rafforzata secondo l art. 238 TFUE (72% dei membri del consiglio rappresentanti almeno il 65% della popolazione) 2) Approvazione da parte del Parlamento europeo Come ogni commissario infatti anche l Alto rappresentante dovrà sottoporsi insieme al collegio al voto di approvazione da parte del Parlamento Europeo. 3) Nomina da parte del Consiglio europeo Dopo il voto di fiducia della nuova commissione europea da parte del Parlamento europeo il Consiglio europeo può nominare l Alto Rappresentante. Cessazione del mandato dell Alto Rappresentante per la politica estera e di sicurezza Per quanto riguarda la cessazione del mandato dell Alto Rappresentante il nuovo trattato individua a chi spetti deliberare in merito tralasciando tuttavia di evidenziare a chi spetti il dovere d iniziativa. Tale potere sembra spettare sicuramente al Presidente della Commissione in quanto presidente del collegio del commissari, ma non sembra escluso che anche uno stato membro possa disporre di tale diritto. Una specifica ipotesi di cessazione del mandato dell Alto Rappresentante è quella che si realizza nel caso un cui il Parlamento europeo adotti una mozione di censura della commissione. In tale caso l Alto Rappresentante decadrebbe dalle funzioni che esso esercita in seno alla Commissione ma continuerebbe ad esercitare le sue funzioni di guida della politica estera e di sicurezza comune. Le competenze dell Alto Rappresentante per la politica estera e di sicurezza comune Le competenze dell Alto Rappresentante vengono regolate dagli artt. 18, 26 e 27 del TUE. - L Alto Rappresentante guida la politica estera e di sicurezza comune dell Unione. Contribuisce con le sue proposte all'elaborazione di detta politica e la attua in qualità di mandatario del Consiglio. Egli agisce allo stesso modo per quanto riguarda la politica di sicurezza e di difesa comune (art. 18 par 2 TUE) - L'Alto Rappresentante presiede il Consiglio Affari esteri (art. 18 par 3 TUE) contribuendo con proposte all'elaborazione della politica estera e di sicurezza comune e assicurando l'attuazione delle decisioni adottate dal Consiglio europeo e dal Consiglio (art. 27 par 1 TUE) - L'alto rappresentante è uno dei vicepresidenti della Commissione. Vigila sulla coerenza dell'azione esterna dell'unione. In seno alla Commissione, è incaricato delle responsabilità che incombono a tale istituzione nel settore delle relazioni esterne e del coordinamento degli altri aspetti dell'azione esterna dell'unione. Nell'esercizio di queste responsabilità in seno alla Commissione e limitatamente alle stesse, l'alto rappresentante è soggetto alle procedure che regolano il funzionamento della Commissione, per quanto compatibile con i paragrafi 2 e 3. (art. 18 par 4 TUE) - L'alto rappresentante rappresenta l'unione per le materie che rientrano nella politica estera e di sicurezza comune. Conduce, a nome dell'unione, il dialogo politico con i terzi ed esprime la posizione dell'unione nelle organizzazioni internazionali e in seno alle conferenze internazionali (art. 27 par 2 TUE).
5 - Infine nell'esecuzione delle sue funzioni, l'alto rappresentante si avvale di un servizio europeo per l'azione esterna. Il servizio lavora in collaborazione con i servizi diplomatici degli Stati membri ed è composto da funzionari dei servizi competenti del segretariato generale del Consiglio e della Commissione e da personale distaccato dai servizi diplomatici nazionali. L'organizzazione e il funzionamento del servizio europeo per l'azione esterna sono fissati da una decisione del Consiglio. Il Consiglio delibera su proposta dell'alto rappresentante, previa consultazione del Parlamento europeo e previa approvazione della Commissione (art 27 par 3 TUE) (fine II parte)
Le istituzioni politiche dell Unione europea. Le funzioni delle istituzioni politiche CONSIGLIO EUROPEO
Le istituzioni politiche dell Unione europea Le funzioni delle istituzioni politiche Riflettono il loro carattere rappresentativo delle istanze che coesistono nell UE Il centro nevralgico dell Unione europea
DettagliDelega al Governo in materia di riordino degli enti di ricerca - - Art. 1. Art. 1.
DISEGNO DI LEGGE presentato dal Ministro dell università e della ricerca (MUSSI) di concerto col Ministro per le riforme e le innovazioni nella pubblica amministrazione (NICOLAIS) e col Ministro dell economia
DettagliArticolo 1 Composizione
Regolamento interno di organizzazione per il funzionamento della Conferenza nazionale per la garanzia dei diritti dell infanzia e dell adolescenza Istituita dall art. 3, comma 7, della legge 12 luglio
DettagliDISEGNO DI LEGGE: Delega al Governo per la riforma della disciplina della cooperazione dell'italia con i Paesi in via di sviluppo.
DISEGNO DI LEGGE: Delega al Governo per la riforma della disciplina della cooperazione dell'italia con i Paesi in via di sviluppo. Consiglio dei Ministri: 05/04/2007 Proponenti: Esteri ART. 1 (Finalità
DettagliREGOLAMENTO CONVOL REGIONALE. della Regione
REGOLAMENTO CONVOL REGIONALE della Regione Art. 1 Costituzione E costituita su delibera della ConVol nazionale la Rete regionale ConVol della Regione come articolazione regionale della ConVol nazionale,
DettagliPOLITICA DI COESIONE 2014-2020
INVESTIMENTO TERRITORIALE INTEGRATO POLITICA DI COESIONE 2014-2020 A dicembre 2013, il Consiglio dell Unione europea ha formalmente adottato le nuove normative e le leggi che regolano il ciclo successivo
DettagliSTATUTO PER IL SITO INTERNET DELL ENCJ
STATUTO PER IL SITO INTERNET DELL ENCJ Introduzione Il sito www.encj.net è il sito internet della Rete Europea dei Consigli di Giustizia (ENCJ). È stato stilato uno statuto redazionale al fine di regolare
DettagliPROTOCOLLO D INTESA TRA
PROTOCOLLO D INTESA TRA Il Comune di Vicenza e il Centro di Ateneo per i Diritti Umani dell Università degli Studi di Padova Il Comune di Vicenza (indicato nel prosieguo come Comune) con sede in Corso
DettagliREGOLAMENTO COMUNALE PER L ISTITUZIONE ED IL FUNZIONAMENTO DEL NUCLEO DI VALUTAZIONE
COMUNE DI GARGNANO Provincia di Brescia REGOLAMENTO COMUNALE PER L ISTITUZIONE ED IL FUNZIONAMENTO DEL NUCLEO DI VALUTAZIONE - appendice al regolamento sull ordinamento degli uffici e dei servizi - (Approvato
DettagliREGOLAMENTO DELLA CONSULTA DEL VOLONTARIATO E DELL ASSOCIAZIONISMO
REGOLAMENTO DELLA CONSULTA DEL VOLONTARIATO E DELL ASSOCIAZIONISMO Approvato con deliberazione di Consiglio Comunale n. 36 del 04.05.2006 Indice ART. 1 - OBIETTIVI...2 ART. 2 - FUNZIONI DELLA CONSULTA...2
DettagliPIEMONTE. D.G.R. n. 76 688 del 1/8/2005
PIEMONTE D.G.R. n. 76 688 del 1/8/2005 Oggetto: Programmazione della rete scolastica nella Regione Piemonte - anni scolastici 2005/06-2006/07 art. 138 del D.lgs 112/98. Indicazioni programmatiche inerenti
Dettagli(Avvisi) PROCEDIMENTI AMMINISTRATIVI COMMISSIONE EUROPEA
C 333/12 Gazzetta ufficiale dell Unione europea 10.12.2010 V (Avvisi) PROCEDIMENTI AMMINISTRATIVI COMMISSIONE EUROPEA Invito a presentare proposte EAC/57/10 Programma «Gioventù in azione» 2007-2013 (2010/C
DettagliLE ISTITUZIONI DELL UNIONE EUROPEA
LE ISTITUZIONI DELL UNIONE EUROPEA L UE è uno Stato, una confederazione, una federazione, un organizzazione internazionale? È un organizzazione internazionale dotata di ampi poteri che configurano cessioni
DettagliREGOLAMENTO CONSULTA DELLE PERSONE CON DISABILITA
COMUNE DI CARRARA Decorato di Medaglia d Oro al Merito Civile REGOLAMENTO CONSULTA DELLE PERSONE CON DISABILITA Approvato in data con deliberazione consiliare n. Premesso che la Legge 5 Febbraio 1992 n.
DettagliFEDERAZIONE AUTONOMA BANCARI ITALIANI
SEGRETERIA NAZIONALE 00198 ROMA VIA TEVERE, 46 TEL. 06.84.15.751/2/3/4 FAX 06.85.59.220 06.85.52.275 SITO INTERNET: www.fabi.it E-MAIL: federazione@fabi.it FEDERAZIONE AUTONOMA BANCARI ITALIANI Ai Sindacati
DettagliREGOLAMENTO PER LA PROMOZIONE DELLA SOLIDARIETA INTERNAZIONALE E DEI DIRITTI UMANI. Art. 1 Finalità
REGOLAMENTO PER LA PROMOZIONE DELLA SOLIDARIETA INTERNAZIONALE E DEI DIRITTI UMANI Art. 1 Finalità La Provincia di Genova, in attuazione di quanto previsto dal proprio Statuto, promuove la cultura della
DettagliSEZIONE I PROGETTI DI RICERCA E COLLABORAZIONI FONDI PER LA RICERCA E MODALITÀ DI ACCESSO
REGOLAMENTO SULLE MODALITA' DI ASSEGNAZIONE E UTILIZZO DEI FONDI PER LA RICERCA (Emanato con D.D. n. 45 del 23.01.2002, modificato con i D.D. n. 618 del 2003, n. 103 del 2005, n. 99 e n. 552 del 2006,
DettagliMODALITA DI FUNZIONAMENTO E CONSULTAZIONE DEL TAVOLO PERMANENTE DEI SOGGETI DEL TERZO SETTORE DEL DISTRETTO SOCIALE EST MILANO
Allegato A alla deliberazione n. 11 dell 08/06/2012 MODALITA DI FUNZIONAMENTO E CONSULTAZIONE DEL TAVOLO PERMANENTE DEI SOGGETI DEL TERZO SETTORE DEL DISTRETTO SOCIALE EST MILANO 1. COMPITI E FINALITA
DettagliREGOLAMENTO SULL ISTITUZIONE ED IL FUNZIONAMENTO DEL NUCLEO DI VALUTAZIONE
COMUNE DI GHISALBA (Provincia di Bergamo) Approvato con Delibera di Giunta Comunale n. 111 del 13/10/2014 REGOLAMENTO SULL ISTITUZIONE ED IL FUNZIONAMENTO DEL NUCLEO DI VALUTAZIONE 1 Sommario Art. 1 -
Dettagli4. Essere informati sui rischi e le misure necessarie per ridurli o eliminarli;
Lezione 3 Le attribuzioni del Rappresentante dei Lavoratori per la sicurezza Il diritto alla salute Abbiamo già sottolineato che il beneficiario ultimo del testo unico è la figura del lavoratore. La cui
DettagliPROPOSTA DI LEGGE. Diritti di rappresentanza e associazione per il personale delle Forze armate e delle forze di polizia a ordinamento militare
PROPOSTA DI LEGGE Diritti di rappresentanza e associazione per il personale delle Forze armate e delle forze di polizia a ordinamento militare Art. 1 1. La tutela dei diritti individuali e collettivi degli
DettagliLEGGE 11 agosto 2014, n. 125 29-8-2014
LEGGE 11 agosto 2014, n. 125 29-8-2014 La «cooperazione allo sviluppo» è: parte integrante e qualificante della politica estera dell'italia. Essa si ispira: ai principi della Carta delle Nazioni Unite
DettagliI rapporti tra ordinamento interno e CEDU Dott. Francesco Vittorio Rinaldi
I rapporti tra ordinamento interno e CEDU Dott. Francesco Vittorio Rinaldi 1. Il rango della CEDU nell ordinamento interno. Il tema dei rapporti tra CEDU e ordinamento interno e dunque, del rango della
DettagliREGOLAMENTO. PER L ISTITUZIONE E FUNZIONAMENTO DEL FORUM DELLE ASSOCIAZIONI e FONDAZIONI (APPROVATO CON DELIBERA DI C.C. N.
REGOLAMENTO PER L ISTITUZIONE E FUNZIONAMENTO DEL FORUM DELLE ASSOCIAZIONI e FONDAZIONI (APPROVATO CON DELIBERA DI C.C. N. 21 DEL 02/08/07) INDICE ARTICOLO 1 - FORUM DELLE ASSOCIAZIONI FINALITA ARTICOLO
DettagliComune di San Martino Buon Albergo
Comune di San Martino Buon Albergo Provincia di Verona - C.A.P. 37036 SISTEMA DI VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI DIRIGENZIALI Approvato dalla Giunta Comunale il 31.07.2012 INDICE PREMESSA A) LA VALUTAZIONE
DettagliVigilanza bancaria e finanziaria
Vigilanza bancaria e finanziaria DISPOSIZIONI DI VIGILANZA IN MATERIA DI POTERI DI DIREZIONE E COORDINAMENTO DELLA CAPOGRUPPO DI UN GRUPPO BANCARIO NEI CONFRONTI DELLE SOCIETÀ DI GESTIONE DEL RISPARMIO
DettagliS E NA T O D EL L A R EP U B B LI C A
S E NA T O D EL L A R EP U B B LI C A X I I I L E G I S L A T U R A N. 4369 D I S E G N O D I L E G G E d iniziativa del senatore PASSIGLI COMUNICATO ALLA PRESIDENZA IL 1 o DICEMBRE 1999 Norme in materia
Dettaglidella manutenzione, includa i requisiti relativi ai sottosistemi strutturali all interno del loro contesto operativo.
L 320/8 Gazzetta ufficiale dell Unione europea IT 17.11.2012 REGOLAMENTO (UE) N. 1078/2012 DELLA COMMISSIONE del 16 novembre 2012 relativo a un metodo di sicurezza comune per il monitoraggio che devono
DettagliAnno Europeo dei. Rita Sassu Europe for Citizens Point
Anno Europeo dei Cittadini 2013 Rita Sassu Europe for Citizens Point Base giuridica Decisione n. 1093/2012/UE del Parlamento Europeo e del Consiglio del 21 novembre 2012 Basata sulla Proposta della Commissione
DettagliChi è il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza RLS
Chi è il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza RLS Definizione di RLS (Art 2, comma 1, lettera i) del D.Lgs. 9 aprile 2008, n. 81) persona eletta o designata per rappresentare i lavoratori per
Dettagli1. Introduzione e finalità delle Linee guida
LINEE GUIDA PER L ACQUISTO DI TRATTAMENTI ALL ESTERO - Versione finale, 09.11.2005 1. Introduzione e finalità delle Linee guida Il Gruppo ad alto livello sui servizi sanitari e l'assistenza medica ha deciso
DettagliRuolo, funzionamento e politiche dell Unione europea oggi
Ruolo, funzionamento e politiche dell Unione europea oggi Il Trattato di Lisbona Padova, 19 marzo 2010 Istituto Tecnico Einaudi Matteo Fornara LA STORIA DELL UNIONE EUROPEA Storia breve: 50 anni Obiettivi
Dettagliwww.lavoripubblici.it
RELAZIONE TECNICA Il presente decreto legislativo specifica sostanzialmente obblighi cui i datori di lavoro sono già tenuti, in base alla disciplina generale del corrispondente Titolo I del decreto legislativo
DettagliPromozione e diffusione di una cultura dell'educazione alla pace e ai diritti umani.
L. R. 17 ottobre 2005, n. 29 Promozione e diffusione di una cultura dell'educazione alla pace e ai diritti umani. Pubblicata nel B.U. Abruzzo 4 novembre 2005, n. 54. Art. 1 Finalità della legge. 1. La
DettagliComune di Padova REGOLAMENTO PER LA PROMOZIONE DELLA CULTURA DELLA PACE, DEI DIRITTI UMANI E DELLA SOLIDARIETA'
Comune di Padova REGOLAMENTO PER LA PROMOZIONE DELLA CULTURA DELLA PACE, DEI DIRITTI UMANI E DELLA SOLIDARIETA' Approvato con deliberazione consiliare n. 51 del 20 maggio 1996 Modificato con deliberazione
DettagliREGOLAMENTO PER L ISTITUZIONE ED IL FUNZIONAMENTO DEL NUCLEO DI VALUTAZIONE
REGOLAMENTO PER L ISTITUZIONE ED IL FUNZIONAMENTO DEL NUCLEO DI VALUTAZIONE Approvato con deliberazione di Giunta Comunale n. 22/2011 1 Art. 1 Nucleo di Valutazione - Definizione 1) Il nucleo di valutazione
DettagliLinee guida sulla Salute e Sicurezza nei luoghi di lavoro nella legislazione europea
Linee guida sulla Salute e Sicurezza nei luoghi di lavoro nella legislazione europea Giovanni Bartoli Nell Unione europea la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro rappresentano argomenti tra i più
DettagliREGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DEL COMITATO UNICO DI GARANZIA DELL AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI RACCONIGI
REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DEL COMITATO UNICO DI GARANZIA DELL AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI RACCONIGI Art. 1 Oggetto del Regolamento Il presente regolamento disciplina l attività del Comitato Unico
DettagliCOMUNE DI ESCALAPLANO
COMUNE DI ESCALAPLANO Provincia di Cagliari STATUTO CONSULTA GIOVANI DI ESCALAPLANO CAPO I NORME ISTITUTIVE E ATTRIBUZIONI FONTI NORMATIVE Le disposizioni contenute nel presente statuto trovano il loro
DettagliComune di Montagnareale Provincia di Messina
REGOLAMENTO PER LA NOMINA ED IL FUNZIONAMENTO DELLA COMMISSIONE CONSILIARE PERMANENTE PER L ESAME DELLE NORME REGOLAMENTARI DELL ENTE INDICE Art. 1 - Oggetto del regolamento- definizioni. Art. 2 - Composizione,
DettagliEuropa per i cittadini 2007-2013
Europa per i cittadini 2007-2013 Il Programma ha come scopo primario la promozione della cittadinanza europea attiva, ovvero il coinvolgimento diretto dei cittadini e delle organizzazioni della società
DettagliREGOLAMENTO DI ORGANIZZAZIONE E FUNZIONAMENTO DELLE SEZIONI TERRITORIALI
REGOLAMENTO DI ORGANIZZAZIONE E FUNZIONAMENTO DELLE SEZIONI TERRITORIALI dell AISLA Onlus Associazione Italiana Sclerosi Laterale Amiotrofica Organizzazione non lucrativa di utilità sociale Indice Titolo
DettagliNome modulo: ANALISI ED ILLUSTRAZIONE DEI RUOLI PREVISTI NELL ORGANIZZAZIONE
NOME LEZIONE: INTRODUZIONE I soggetti coinvolti nel trattamento dei dati personali, sono espressamente indicati dal Testo Unico sulla privacy, che ha provveduto anche a descriverne profilo e funzioni.
DettagliPROPOSTA DI DELIBERA
COMUNE DI COMO PROPOSTA DI DELIBERA Oggetto: ISTITUZIONE DEL REGISTRO DELLE DICHIARAZIONI ANTICIPATE DI VOLONTA Il consiglio comunale di Como Premesso che: - Con l espressione testamento biologico (o anche
DettagliApprovata all unanimità
Approvata all unanimità Nella sesta conferenza della CALRE del 28 e 29 ottobre 2002 a Bruxelles è stato discusso il funzionamento contenutistico dei Parlamenti regionali a potere legislativo ed è stata
DettagliREGOLAMENTO DEL DIPARTIMENTO DI SCIENZE MEDICHE, CHIRURGICHE E TECNOLOGIE AVANZATE G.F. INGRASSIA. (art. 15, comma 12, dello Statuto di Ateneo)
REGOLAMENTO DEL DIPARTIMENTO DI SCIENZE MEDICHE, CHIRURGICHE E TECNOLOGIE AVANZATE G.F. INGRASSIA (art. 15, comma 12, dello Statuto di Ateneo) Art. 1 Oggetto, denominazione e sede Il presente regolamento
DettagliProf. Luigi Daniele e dott. Roberto Cisotta
Prof. Luigi Daniele e dott. Roberto Cisotta Il caso Dano: il quadro giuridico (I) Assistenza sociale: bisogno come criterio essenziale di applicazione e per l erogazione delle relative prestazioni non
DettagliCONSULTA PROVINCIALE DEL VOLONTARIATO. La Provincia di Novara, nell ambito delle proprie attività e nel rispetto di quanto assegnatole dalla vigente
CONSULTA PROVINCIALE DEL VOLONTARIATO ART. 1 ISTITUZIONE CONSULTA PROVINCIALE DEL VOLONTARIATO La Provincia di Novara, nell ambito delle proprie attività e nel rispetto di quanto assegnatole dalla vigente
Dettagli******************* Regolamento per la costituzione ed il funzionamento della Consulta Comunale per il Volontariato **************************
******************* Regolamento per la costituzione ed il funzionamento della Consulta Comunale per il Volontariato ************************** Approvato con delibera consiliare n. 180 del 18 Dicembre 2012.
DettagliSTATUTO DELL ASSOCIAZIONE Vds Voglia di stupire
(Allegato a) STATUTO DELL ASSOCIAZIONE Vds Voglia di stupire Sulle orme di Karol Titolo I Costituzione e Scopi Art. 1. E costituita l Associazione denominata Vds Voglia di stupire con sede presso parrocchia
DettagliCOMITATO METODOLOGIE di ASSICURAZIONE della QUALITA' REGOLAMENTO
COMITATO METODOLOGIE di ASSICURAZIONE della QUALITA' REGOLAMENTO Titolo I Denominazione, Funzionamento, Sede, Scopo, Durata Art. 1 - Denominazione Nell ambito dell Associazione Italiana Cultura Qualità
DettagliProgramma Integrato Urbano PIU Europa CITTA di AVELLINO
Programma Integrato Urbano PIU Europa CITTA di AVELLINO Cabina di Regia del 26 gennaio 2009 Regolamento per l organizzazione ed il funzionamento della Cabina di Regia Città di Avellino Programma Integrato
DettagliREGOLAMENTO DEL COMITATO PER IL CONTROLLO INTERNO
REGOLAMENTO DEL COMITATO PER IL CONTROLLO INTERNO Articolo 1 Premessa Il presente Regolamento disciplina la costituzione, il funzionamento ed i compiti del comitato per il Controllo Interno (il Comitato
DettagliREGOLAMENTO DELLA CONSULTA ANZIANI
COMUNE DI CARRARA Decorato di Medaglia d Oro al Merito Civile REGOLAMENTO DELLA CONSULTA ANZIANI Approvato in data con deliberazione consiliare n. 1. E istituita la Consulta Anziani. Art. 1 ISTITUZIONE
DettagliREGOLAMENTO DEL SERVIZIO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE
COMUNE DI MONTECCHIO MAGGIORE Provincia di Vicenza REGOLAMENTO DEL SERVIZIO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE COMITATO VOLONTARIO PROTEZIONE CIVILE MONTECCHIO MAGGIORE Via del Vigo 336075 Montecchio Maggiore
DettagliSETTORE ASSICURATIVO. Il giorno 18 aprile 1995. tra. l ANIA. le OO.SS. premesso che
SETTORE ASSICURATIVO Il giorno 18 aprile 1995 tra l ANIA e le OO.SS. premesso che Le Parti intendono, con il presente accordo, dare attuazione agli adempimenti loro demandati dal decreto legislativo 19
DettagliTutela internazionale dei diritti umani 2015/2016. L ONU e i diritti umani: i primi passi
Tutela internazionale dei diritti umani 2015/2016 L ONU e i diritti umani: i primi passi lezione del 6 ottobre 2015 Preambolo NOI, POPOLI DELLE NAZIONI UNITE, DECISI a salvare le future generazioni dal
Dettagli20 anni di cittadinanza europea
20 anni di cittadinanza europea Nel 2013 ricorre il ventesimo anniversario della cittadinanza dell Unione, istituita dal Trattato di Maastricht, entrato in vigore il 1 novembre 1993. I diritti connessi
DettagliL articolazione degli uffici di tipo B supporta l articolazione operativa per competenza ed in particolare:
Riorganizzazione della struttura di supporto alle attività del CIV della V consiliatura e conseguenti modifiche al Regolamento di funzionamento del CIV Il regolamento di funzionamento del CIV prevede che
DettagliRegolamento interno del Coordinamento delle associazioni di volontariato della provincia di Treviso Testo approvato dall Assemblea del 28 aprile 2007
Regolamento interno del Coordinamento delle associazioni di volontariato della provincia di Treviso Testo approvato dall Assemblea del 28 aprile 2007 Art. 1 - Soci Ciascun membro del Coordinamento che
Dettagliil nuovo Schema di regolamento per i Centri Missionari Diocesani,
Nuovo Schema di regolamento per i Centri Missionari Diocesani La Presidenza della CEI, nella riunione del 13 giugno 2012, ha approvato il nuovo Schema di regolamento per i Centri Missionari Diocesani,
DettagliREGOLAMENTO COMUNALE DELLA CONSULTA DEGLI STRANIERI. Approvato con deliberazione del Consiglio Comunale n. 81 del 30-10-2012
REGOLAMENTO COMUNALE DELLA CONSULTA DEGLI STRANIERI Approvato con deliberazione del Consiglio Comunale n. 81 del 30-10-2012 Entrato in vigore il 2.11.2012 INDICE Art. 1 Istituzione Art. 2 Finalità Art.
DettagliREGOLAMENTO DELLA CONSULTA GIOVANILE COMUNALE
Città di Racconigi ASSESSORATO ALLE POLITICHE GIOVANILI COMUNE DI RACCONIGI REGOLAMENTO DELLA CONSULTA GIOVANILE COMUNALE Approvato con deliberazione C.C. n. 42 del 25.10.2011 1 Art. 1 - Istituzione È
DettagliLINEE DI RIFORMA DELL ORDINE DEI GIORNALISTI
LINEE DI RIFORMA DELL ORDINE DEI GIORNALISTI Deliberazione del Consiglio nazionale dell Ordine dei giornalisti 9 luglio 2014 1. Canale unico di accesso alla professione Per esercitare l attività professionale
DettagliManifesto IFLA Per la Biblioteca Multiculturale
Manifesto IFLA Per la Biblioteca Multiculturale La biblioteca multiculturale Porta di accesso a una società di culture diverse in dialogo Tutti viviamo in una società sempre più eterogenea. Nel mondo vi
Dettagli1. Oggetto e struttura del disegno di legge
Delega al Governo per l attuazione dell articolo 117, secondo comma, lettera p) della Costituzione, per l istituzione delle Città metropolitane e per l ordinamento di Roma Capitale della Repubblica. Disposizioni
DettagliUNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PARMA
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PARMA REGOLAMENTO CENTRO DI SICUREZZA STRADALE (DISS) (Centro Universitario ai sensi dell art.6 del Regolamento per l Istituzione ed il funzionamento dei Centri Universitari,
Dettaglifondamenti giurisprudenziali sono stati posti più di quarant anni fa 2, viene riaffermata e rafforzata.
Documento di riflessione della Corte di giustizia dell Unione europea su taluni aspetti dell adesione dell Unione europea alla Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell uomo e delle libertà
DettagliD. LGS 81/2008. Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza
D. LGS 81/2008 I RAPPORTI CON I RAPPRESENTANTI DEI LAVORATORI Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza 1. Il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza è istituito a livello territoriale o di
DettagliSCHEMA DI REGOLAMENTO DI ATTUAZIONE DELL ARTICOLO 23 DELLA LEGGE N
SCHEMA DI REGOLAMENTO DI ATTUAZIONE DELL ARTICOLO 23 DELLA LEGGE N.262 DEL 28 DICEMBRE 2005 CONCERNENTE I PROCEDIMENTI PER L ADOZIONE DI ATTI DI REGOLAZIONE Il presente documento, recante lo schema di
DettagliIl vostro Consiglio dei Governatori
Il vostro Consiglio dei Governatori Il Consiglio dei governatori è l'organo preposto alla guida del distretto e, come di seguito indicato, fornisce supporto di carattere amministrativo al multidistretto,
DettagliREGOLAMENTO DELLA CONSULTA DELLE ASSOCIAZIONI
REGOLAMENTO DELLA CONSULTA DELLE ASSOCIAZIONI Elaborazione Ufficio Servizi Culturali Ottobre 2007 INDICE Art. 1 Principi ispiratori Art. 2 Consulta delle Associazioni Art. 3 Finalità ed attività Art. 4
DettagliJ. Delors NELL EDUCAZIONE UN TESORO. Rapporto all UNESCO della Commissione Internazionale sull Educazione per il XXI secolo
J. Delors NELL EDUCAZIONE UN TESORO Rapporto all UNESCO della Commissione Internazionale sull Educazione per il XXI secolo L utopia dell educazione L educazione è un mezzo prezioso e indispensabile che
DettagliREGOLAMENTO Settore Giovanile, Minibasket e Scuola (SGMS) COSTITUZIONE, SCOPI E COMPITI
REGOLAMENTO Settore Giovanile, Minibasket e Scuola (SGMS) COSTITUZIONE, SCOPI E COMPITI Art. 1 FUNZIONI E SEDE 1. Il Settore Giovanile Minibasket e Scuola (SGMS) costituisce un organismo tecnico di settore
DettagliREGOLAMENTO PER LA RIPARTIZIONE DEGLI INCENTIVI PER LA PROGETTAZIONE DI CUI AL CODICE DEI CONTRATTI PUBBLICI
REGOLAMENTO PER LA RIPARTIZIONE DEGLI INCENTIVI PER LA PROGETTAZIONE DI CUI AL CODICE DEI CONTRATTI PUBBLICI Art. 1: Ambito di applicazione. CAPO 1 Oggetto e soggetti Il presente Regolamento definisce
DettagliS T A T U T I. La stessa riunisce, aiuta e sostiene i suoi membri nella loro attività professionale.
S T A T U T I I. DENOMINAZIONE - SEDE - DURATA Articolo 1 - Generalità Con il nome dell Associazione Svizzera delle Imprese di Rimozione Amianto e Bonifiche (abbreviato ASIRAB) viene costituita un associazione
DettagliR E G O L A M E N T O C O M U N A L E S U I
COMUNE DI REGGELLO PROVINCIA DI FIRENZE Allegato alla delibera del Consiglio Comunale n. 05 del 08 gennaio 2013 IL VICE SEGRETARIO COMUNALE R E G O L A M E N T O C O M U N A L E S U I C O N T R O L L I
DettagliProvincia- Revisione della disciplina delle funzioni
Provincia- Revisione della disciplina delle funzioni L art. 1, comma 86, della l. n. 56/2014 ha elencato le funzioni fondamentali delle Province non comprendendo tra queste il servizio idrico integrato;
DettagliUNIONE POPOLARE CRISTIANA STATUTO
UNIONE POPOLARE CRISTIANA STATUTO Art.1 E costituita, ai sensi degli artt. 18 e 49 della Costituzione, e dell art. 36 e ss. del Codice Civile, l Associazione UNIONE POPOLARE CRISTIANA (UPC), successivamente
DettagliREGOLAMENTO PER L ISTITUZIONE E L APPLICAZIONE DEL SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE
REGOLAMENTO PER L ISTITUZIONE E L APPLICAZIONE DEL SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE Approvato con delibera di Giunta Comunale n. 22 del 20.04.2011 in vigore dal 26.05.2011 TITOLO
DettagliRegolamento del Consiglio per la Cooperazione Internazionale, Solidarietà e Accoglienza Città di Genova
Regolamento del Consiglio per la Cooperazione Internazionale, Solidarietà e Accoglienza Città di Genova Approvato con deliberazione C.C. n. 48 del 08/09/2015 In vigore dal 9 ottobre 2015 www.comune.genova.it
DettagliI principi del diritto comunitario in materia di assistenza sanitaria
I principi del diritto comunitario in materia di assistenza sanitaria Dott. Paolo Piani Ancona (26 marzo 2015) 1 Premessa Trattati Il diritto comunitario in tema di assistenza sanitaria (prevale sulle
DettagliLe Organizzazioni internazionali come enti a soggettività parziale. Corso di Diritto internazionale (A.A. 2008/2009) Andrea Caligiuri
Le Organizzazioni internazionali come enti a soggettività parziale Corso di Diritto internazionale (A.A. 2008/2009) Andrea Caligiuri 1. DEFINIZIONE Convenzioni di Vienna sul diritto dei trattati del 1969
DettagliDeliberazione del Consiglio di Amministrazione
Deliberazione del Consiglio di Amministrazione N. 6/2015 Data 24/02/2015 OGGETTO: CERTIFICAZIONE ISO 9001 ERSU URBINO. PL/AR L'anno duemilaquindici il giorno 24 del mese di Febbraio alle ore 15,30 nella
Dettagli1. Il minore ha diritto di crescere ed essere educato nell ambito della propria famiglia.
Nuovo testo della Legge n. 184 del 1983 Diritto del minore ad una famiglia come modificata dalla legge del 28/3/2001 n. 149 TITOLO I Principi generali Art. 1 1. Il minore ha diritto di crescere ed essere
DettagliProtocollo d intesa tra. Regione Toscana e. Water Right and Energy Foundation Onlus (W.E.R.F. Onlus)
Protocollo d intesa tra Regione Toscana e Water Right and Energy Foundation Onlus (W.E.R.F. Onlus) Consolidamento e sviluppo della collaborazione per attività cooperazione internazionale nel settore dell'accesso
DettagliCOMUNE DI PERUGIA AREA DEL PERSONALE DEL COMPARTO DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE E DELLE ALTE PROFESSIONALITA
COMUNE DI PERUGIA AREA DEL PERSONALE DEL COMPARTO DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE E DELLE ALTE PROFESSIONALITA METODOLOGIA DI VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE Approvato con atto G.C. n. 492 del 07.12.2011 1
DettagliREGOLAMENTO DEL CENTRO STUDI INTERDIPARTIMENTALE SULLA CRIMINALITÁ INFORMATICA (CSICI)
REGOLAMENTO DEL CENTRO STUDI INTERDIPARTIMENTALE SULLA CRIMINALITÁ INFORMATICA (CSICI) Art. 1 (Costituzione) Il Centro Studi Interdipartimentale sulla Criminalità Informatica (CSICI) è costituito con Deliberazione
DettagliLa violenza sulle donne è una violazione dei Diritti Umani come stabilito, per la prima volta nel 1992 dalla Raccomandazione n.
Piano d azione straordinario contro la violenza sessuale e di genere Sala Polifunzionale Presidenza del Consiglio dei Ministri Roma, 7 maggio 2015 Il Piano attua la Convenzione sulla prevenzione e la lotta
DettagliII.11 LA BANCA D ITALIA
Provvedimento del 24 marzo 2010. Regolamento recante la disciplina dell adozione degli atti di natura normativa o di contenuto generale della Banca d Italia nell esercizio delle funzioni di vigilanza bancaria
DettagliRegolamento del Settore Attività Giovanile. Approvato dal Consiglio Federale Del 13 aprile 2013 con delibera n. 124
Regolamento del Settore Attività Giovanile Approvato dal Consiglio Federale Del 13 aprile 2013 con delibera n. 124 TITOLO I - DISPOSIZIONI GENERALI art. 1 - L Attività Giovanile 1- Per organizzare e coordinare
DettagliF.A.Q. OdV e Aps a confronto
Cosa hanno in comune le Odv e le Aps? Le Organizzazioni di Volontariato (OdV) e le Associazioni di Promozione Sociale (APS) hanno la caratteristica comune di avere nel fine solidaristico la propria dimensione
DettagliSTATUTO DELLA CONSULTA GIOVANILE COMUNALE
STATUTO DELLA CONSULTA GIOVANILE COMUNALE Approvato con deliberazione C.C. n. 11 del 24 febbraio 2005 e modificato con deliberazione C.C. n. 55 del 20 dicembre 2006 STATUTO DELLA CONSULTA GIOVANILE DEL
DettagliProtocollo di intesa tra il Comune di Rimini e le Associazioni e Organizzazioni non Governative per
1 Comune di Rimini Protocollo di intesa tra il Comune di Rimini e le Associazioni e Organizzazioni non Governative per l'istituzione di un coordinamento delle iniziative rivolte alla cooperazione e solidarietà
DettagliRISOLUZIONE N. 190/E QUESITO
RISOLUZIONE N. 190/E Roma, 08 maggio 2008 Direzione Centrale Normativa e Contenzioso OGGETTO: Art. 10, comma 1, nn. 2) e 9), D.P.R. n. 633 del 1972. Esenzioni IVA. Regime dell Intermediazione nell ambito
DettagliIl diritto comunitario del lavoro. 27 gennaio 2004
Il diritto comunitario del lavoro 27 gennaio 2004 Di Seri 1 Nozione Con il termine diritto comunitario si fa riferimento al complesso normativo costituito dai trattati istitutivi delle tre Comunità Europee
DettagliL amministratore di sistema. di Michele Iaselli
L amministratore di sistema di Michele Iaselli Definizione L Amministratore di sistema viene definito dal provvedimento dell Autorità Garante del 27 novembre 2008 come una figura professionale destinata
Dettagli154 31.3.2010 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 13 DELIBERAZIONE 22 marzo 2010, n. 363
154 31.3.2010 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 13 DELIBERAZIONE 22 marzo 2010, n. 363 Protocollo d intesa Costituzione di un Centro regio nale per la promozione e lo sviluppo dell auto
DettagliLA POLITICA DELL UNIONE EUROPEA PER LA CULTURA
LA POLITICA DELL UNIONE EUROPEA PER LA CULTURA Quale è la competenze dell Unione europea nell ambito della cultura? Il trattato di Maastricht (1993) ha consentito all'unione europea, storicamente orientata
DettagliSTATUTO AMICIZIA MISSIONARIA ONLUS. Art.1
STATUTO AMICIZIA MISSIONARIA ONLUS Art.1 E costituita ai sensi degli articoli 36, 37 e 38 del Codice civile, nonchè del D. Lgs. 4 dicembre 1997 n. 460, una associazione denominata AMICIZIA MISSIONARIA
Dettagli