SCHEDA PROGETTO PER L IMPIEGO DI VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE ALL ESTERO

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1 SCHEDA PROGETTO PER L IMPIEGO DI VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE ALL ESTERO ENTE 1) Ente proponente il progetto: CARITAS ITALIANA La Caritas Italiana è l'organismo pastorale della Cei (Conferenza Episcopale Italiana) con lo scopo di promuovere «la testimonianza della carità nella comunità ecclesiale italiana, in forme consone ai tempi e ai bisogni, in vista dello sviluppo integrale dell'uomo, della giustizia sociale e della pace, con particolare attenzione agli ultimi e con prevalente funzione pedagogica» (art.1 dello Statuto). È nata nel 1971, per volere di Paolo VI, nello spirito del rinnovamento avviato dal Concilio Vaticano II. Ha prevalente funzione pedagogica, cioè tende a far crescere nelle persone, nelle famiglie, nelle comunità, il senso cristiano della Carità. La Caritas diocesana di Trapani, dal 1996 con l obiezione di coscienza prima e con il Servizio Civile Nazionale dal 2002, promuove la testimonianza della carità nella comunità ecclesiale diocesana e delle comunità minori, specie parrocchiali, in forme consone ai tempi e ai bisogni del territorio, in vista dello sviluppo integrale dell uomo, della giustizia sociale e della pace, e dell educazione alla mondialità nel rispetto della diversità, con particolare attenzione agli ultimi e con prevalente funzione pedagogica. La Caritas Diocesana di Trapani rappresenta simbolicamente lo strumento pastorale della diocesi per la promozione ed il coordinamento delle iniziative caritative e assistenziali, sia all interno di specifiche competenze diocesane, che all Estero, in terra di missione, in seguito ad accordi intercorsi con l Ufficio Missionario della diocesi che già dal 1996, in seguito ad un gemellaggio ha intrapreso iniziative di promozione in Madagascar dapprima con l ECAR - l Arcidiocesi di Fianarantsoa, con la quale la Caritas diocesana ha sottoscritto un accordo di partenariato nel marzo 2004 (vedi accordo), e successivamente con le suore Nazarene in Madagascar, in partenariato dal 2009 (vedi accordo) per la realizzazione del presente progetto. Nello specifico il Progetto denominato Mitsikia-sorriso-Trapani, è il quarto progetto che la Caritas diocesana di Trapani presenta come servizio civile all estero in terra di missione, a seguito dei precedenti denominati MISAOTRA, MIARAKA, Namanstika, che attualmente vede impegnati a Fianarantsoa, 8 volontari, a sostegno dei poveri e dei bambini che si trovano nella città e vengono accolti nelle sedi degli enti partner di cui sopra. ha sostenuto diverse iniziative, quali: interventi socio-assistenziali, come la partecipazione anche economica alla costruzione di 1 preventorio per bambini rachitici, 2 lebbrosari, 1 dispensario, 1 orfanotrofio, case di accoglienza per ammalati ed anziani, 1 clinica cattolica; l apertura ed il mantenimento si scuole, centri sociali per i bambini e il sostegno ai poveri; adozioni a distanza di bambini per sostenerli nello studio; sostegno di istituti di ordine religiosi presenti sul territorio; progettazione e direzione dei lavori per la costruzione di una Casa di accoglienza di proprietà della diocesi di Trapani. Le strutture di cui sopra sono gestite e sostenute dalla Suore Nazarene, Carmelitane e i Frati Gesuiti tutti facenti parte dell ECAR di Fianarantsoa e da alcuni volontari della diocesi, che due volte l anno vanno in Madagascar a svolgere anche attività di supporto socio-educativo e promozione culturale, a favore di bambini, giovani, donne, anziani e ammalati. L Ente presso il quale devono essere indirizzate le domande per il presente progetto è: CARITAS DIOCESANA DI TRAPANI Via C.so Vittorio Emanuele 44 cap città Trapani Tel Fax caritas@diocesi.trapani.it - Persona di riferimento: Don Sergio Librizzi 2) Codice di accreditamento: NZ ) Albo e classe di iscrizione: NAZIONALE 1 classe CARATTERISTICHE PROGETTO 4) Titolo del progetto: Mitsikia -sorriso-trapani 5) Settore e area di intervento del progetto con relativa codifica (vedi allegato 3): Settore: SERVIZIO CIVILE ALL ESTERO Area di intervento: Educazione e Promozione culturale(area Prevalente), Assistenza Codice: F11 (Area Prevalente), F07

2 6) Descrizione del contesto socio politico ed economico del paese o dell area geografica dove si realizza il progetto; precedente esperienza dell ente proponente il progetto nel paese o nell area geografica anche in relazione alla propria mission; presentazione dei partner esteri: DESCRIZIONE GEO-POLITICA DOVE SI TROVA IL MADAGASCAR Il Madagascar, è uno stato insulare situato nell'oceano Indiano, al largo della costa orientale dell'africa, di fronte al Mozambico. L'isola principale, anch'essa chiamata Madagascar, è la quarta più grande isola del mondo. Foto: immagine del Madagascar Fonte internet Foto: immagine del cocco Foto: un lemure Ospita il 5% delle specie animali e vegetali del mondo, l'80% delle quali si trovano solo in Madagascar. Fra gli esempi più Foto: immagine dei baobab - Toliara noti di questa eccezionale bioversità ci sono la famiglia dei lemuri, tre famiglie endemiche di uccelli, le numerose specie di camaleonti, dei bovinia metà tra cammelli e mucche, in quanto ancora allo stato primordiale, gli zebù (vedi foto), e i tipici baobab, e gli alberi di immagine dei baobab - Toliara cocco (vedi foto). LA STORIA Il Madagascar, che ha storicamente una posizione marginale rispetto alla vita politica africana, è tornato nel luglio del 2003 (dopo la crisi politica del 2002) a essere parte attiva dell'unione Africana. Durante la seconda guerra mondiale, truppe malgasce combatterono in Francia, Siria e Marocco. Quando la Francia cadde in mano ai tedeschi, il Madagascar passò sotto il controllo del governo di Vichy. Nel 1942 l'isola fu invasa dalla Gran Bretagna che la riconsegnò ai "francesi liberi" di de Gaulle l'anno dopo. Nel 1947, una rivolta indipendentista tenne impegnate per molti mesi le forze francesi. La rivolta fu stroncata brutalmente, si parla di morti, ma nei primi anni '50 la Francia diede inizio a una serie di riforme che consentirono al Madagascar una transizione verso l'indipendenza. Il 14 ottobre 1958 nacque ufficialmente la Repubblica del Madagascar nell ambito della Communauté Française. Il 26 giugno 1960 finalmente il Madagascar divenne indipendente, con Philibert Tsiranana come primo presidente. Tsiranana condusse una politica apertamente filo-francese e volta essenzialmente a preservare lo status quo, causando un malcontento diffuso fra la popolazione malgascia. Dopo l'abbandono di Tsiranana e un breve periodo di

3 transizione, il potere passò nelle mani di Didier Ratsiraka, che modificò profondamente lo stato e la politica estera malgascia in direzione di un socialismo filo-sovietico. Il partito di Ratsiraka divenne l'unico partito legalmente riconosciuto nel 1977, e la libertà di stampa fu fortemente ridotta. Il regime di Ratsiraka iniziò a vacillare negli anni '80, sotto la pressione di una forte crisi economica e del crescente isolamento internazionale del paese. Ratsiraka modificò gradualmente la propria politica, fino a indire le prime elezioni multi-partitiche nel Ratsiraka e il suo principale rivale, Albert Zafon, si alternarono alla guida del paese fino al Le elezioni del 2001, che vedevano contrapposti ancora Ratsiraka e Marc Ravalomanana, si conclusero con reciproche accuse di brogli e scontri anche armati nel paese. Ne uscì vittorioso Ravalomanana, e Ratsiraka fu costretto all'esilio. Foto: immagine della capitale Antananarivo SITUAZIONE ODIERNANel gennaio 2009 ricominciarono, nuove guerriglie interne, che terminarono con la presa delle capitale Antananarivo da parte della popolazione e il ribaltamento dello status politico quo, e l assalto al palazzo del governatore, Ravalomanana, che terminò con la sua messa in fuga. Nella capitale, sono state, abbattuti, e presidiati, il palazzo del governatore, i luoghi di riunione politica e sono stati attaccati a fuoco tutte le aziende, i supermercati, ed i negozi del presidente Ravalomanana. Per sedare la situazione le forze dell ordine hanno dovuto intervenire sulla folla in rivolta, tale situazione è durata per parecchi mesi, dal momento che la cosa continuava di notte, portata avanti da bande armate, che commettevano razzie e derubavano case di missionari, suore ed istituti religiosi. Tale movimento rivoluzionario, risultò più assopito, nelle altre città del Madagascar, come Fianarantsoa ed Antsiranana dove grazie all esistenza dei telefonini, la popolazione e stata all ertata, e quindi ha saputo far fronte all ondata rivoluzionaria. Dall Agosto ad oggi, la situazione sembra essersi stabilita, anche se al momento si è in una condizione di Governo Fantoccio, che mantiene uno stato di calma apparente, mantenuto solamente dalle forze dell ordine e da uno stato militarizzato. FORMA DI GOVERNO La costituzione vigente (quella del 1998) prevede come istituzioni principali del paese il Presidente, il Parlamento (detto "Assemblea Nazionale"), il Senato, il Primo Ministro col suo gabinetto, e un potere giuridico indipendente. Il presidente viene eletto per suffragio universale e rimane in carica 5 anni; può essere riconfermato due volte. L'Assemblea Nazionale comprende centosessanta rappresentanti eletti con voto diretto ogni cinque anni. Il Senato comprende 90 senatori, due terzi dei quali eletti da legislatori locali e un terzo scelto dal presidente, tutti in carica per sei anni. Il Primo Ministro e un consiglio di altri ministri si occupano della gestione del governo e dell'applicazione della legge; il Primo Ministro è scelto dal Presidente. Il Presidente può sciogliere l'assemblea Nazionale; da parte sua, l'assemblea può votare una mozione di censura e rimuovere dall'incarico i ministri. La Corte Costituzionale ha lo scopo di giudicare della costituzionalità delle nuove leggi. DIVISIONE POLITICA INTERNA Il Madagascar è suddiviso amministrativamente in enti di quattro livelli principali: A. provincia (faritany mizakatena) regione (faritra) B. distretto (fivondrona o departemanta) C. comune (firaisana e kaominina) D. Ogni provincia prende il nome dal suo capoluogo: 1. la Provincia di Antananarivo comprende le regioni di Bongolava, Itasy e Vakinankaratra, 2. la Provincia di Antsiranana comprende le regioni di Diana e Sava, 3. La Provincia di Fianarantsoa comprende le regioni di Amoron'i Mania, Atsimo-Atsinanana, Haute Matsiatra, Ihorombe e Vatovavy-Fitovinany, 4. La Provincia di Mahajanga comprende le regioni di Betsiboka, Boeny, Melaky e Sofia, 5. La Provincia di Toamasina comprende le regioni di Alaotra Mangoro, Analanjirofo e Atsinanana, 6. La Provincia di Toliara comprende le regioni di Androy, Anosy, Atsimo-Andrefana e Menabe Foto: immagine di scuola per adulti

4 ISTRUZIONE L'istruzione in Madagascar è regolata secondo le linee impostate dalla riforma scolastica del 1978, voluta dal governo socialista di Ratsiraka con lo scopo di democratizzare, nazionalizzare e decentrare il sistema scolastico. Le scuole sono organizzate in quattro fasi: educazione di base (sei anni), formazione secondaria di base (quattro anni), formazione secondaria specializzata (tre anni) e formazione universitaria (impartita dall'università del Madagascar, fondata nel 1961 con sede nella capitale, o da altri istituti superiori equiparati). Nonostante gli sforzi messi in atto dai governi succedutisi alla guida del paese negli anni, il livello di analfabetismo in Madagascar è ancora piuttosto elevato (intorno al 60% della popolazione). LINGUA In Madagascar, si parla in modo preponderante il malgascio, il francese è considerata lingua nazionale che tutti conoscono e si studia nelle scuole, essa rappresenta il dominio della francia quando il marasca era una sua colonia. Inoltre nelle zone del nord dove è molto intenso il turismo si parla parecchio l inglese MONETA La moneta di stato sono gli ARIARI, che hanno un valore pari alla metà dell EURO; altra moneta è il FRANCO MALGASCIO, ormai desueto, e si trova solamente in qualche paese interno. CONTESTO ECONOMICO Foto: Tolegnaro, sud Madagascar- terra delle aragoste e meta turistica Dal 1968 al 1991, sotto il governo di Ratsiraka, il Madagascar ha allacciato legami politici soprattutto con paesi socialisti e non-allineati come Corea del Nord, Cuba, Libia e Iran. Il successivo presidente Zafy ha cercato di ampliare la rosa dei contatti internazionali del paese. Dal 1997 il Madagascar ha iniziato ad aprirsi ai mercati mondiali. I suoi rapporti commerciali sono comunque più orientati verso l'oceano Indiano (Mauritius, Comore, Réunion) e l'europa (soprattutto Francia, Germania, Svizzera) che verso l'africa. Ci sono rapporti importanti anche fra Madagascar e Regno Unito, Russia, Giappone, India e Cina. Ravalomanana ha coltivato anche le relazioni con gli Stati Uniti, grazie alle quali il Madagascar fu una delle prime nazioni a beneficiare dell'iniziativa Millennium Challenge Account. Più in generale, Ravalomanana ha teso coscientemente a rafforzare i rapporti con i paesi anglofoni per controbilanciare il rapporto di sudditanza politica e culturale del Madagascar nei confronti della Francia. Foto: produzione di vigneti, presso i frati Gesuiti Foto: pianta del caffè

5 Nosy Iranja, insieme a Nosy Be e l isola di San Marie, sono delle mete turistiche molto apprezzate dagli starnieri. Soprattutto l isola di San Marie, che è situata di fronte lemauritius, nel periodo di agosto, è una meta molto rinomata, per gli amanti dell ambiente in quanto è possibile avvistare il passaggio delle balene. Le principali risorse economiche del Madagascar oltre sono al turismo, sono l'esportazione tessile, con la produzione di cotone e varie specie di canapa la produzione agricola e l'estrazione Foto: il passaggio delle balene all isola di Saint Marie Foto: immagine un pascolo di capre e zebù mineraria. Inoltre vi è da ricordare l importanza della pesca, soprattutto, molto praticata nelle zone vicine all oceano, dove di Foto: la pesca- Toliara pescano ricci grandissimi, mentre nel territorio dell estremo sud dell isola vi è Forthfen, patria delle aragoste. Il turismo è soprattutto orientato al mercato dell'ecoturismo, e sfrutta la presenza di habitat quasi incontaminati e la straordinaria biodiversità dell'isola (l'attrazione principale per i turisti, in questo senso, sono le numerosissime specie di lemuri e le spiagge coralline del nord, intorno a Nosy Be). L'esportazione tessile e di abbigliamento è rivolta soprattutto agli Stati Uniti e ai mercati europei, e avviene rispettivamente nel contesto degli accordi e Everything But Arms. L'esportazione agricola è centrata su prodotti di volume ridotto e alto valore, come la vaniglia (il Madagascar è il primo produttore al mondo, con circa metà della produzione mondiale), litchi e oli essenziali. L'estrazione mineraria è soprattutto svolta da società straniere; si estraggono soprattutto il menite e nickel. Nel 2000, il Madagascar ha intrapreso la preparazione di una strategia di riduzione della povertà secondo quanto previsto dagli standard dell'iniziativa HIPC. Il Fondo Monetario Internazionale e la Banca Mondiale hanno approvato nel 2004 il lavoro svolto dal governo del paese, approvando la qualificazione del Madagascar. LA CARITAS DIOCESANA DI TRAPANI E I SUOI PARTNER La Caritas di Trapani in collaborazione con il Centro missionario diocesano, promuovono il presente progetto denominato Namanstika-nostri amici-trapanii in sinergia con, L ARCIDIOCESI DI FIANARANTSOA, LE SUORE NAZARENE E LE SUORE CARMELITANE, attraverso apposito accordo di partenariato. Entrambi i partner secondo quanto di seguito descritto Foto: Don Mario Bonura e L arcivescovo di Fianarantsoa garantiscono la realizzazione delle varie attività indicate nel presente progetto, grazie ad un attenta conoscenza dei bisogni del territorio, ed un attiva partecipazione e distribuzione dei servizi umanitari offerti dalla caritas diocesana e Foto: Don Mario Bonura,Suor Agnese Brusasco, responsabile delle suore dai vari movimenti in aiuto al terzo mondo a favore del territorio e della popolazione malgascia. In tal modo si ha la certezza che tutti gli aiuti e qualsiasi tipo di intervento a favore della suddetta popolazione possa giungere a buon fine. Tale atteggiamento dei partner ne va sia dell affidabilità degli stessi, quanto della buona riuscita degli interventi promossi in territorio italiano e nello specifico nella diocesi di Trapani.

6 LA CARITAS DIOCESANA DI TRAPANI ED IL CENTRO MISSIONARIO ATTIVITA PREGRESSA IN TERRA DI MISSIONE Il Centro Missionario della diocesi di Trapani, è co-promotore insieme alla Caritas diocesana di Trapani, nella realizzazione dei progetti di Servizio Civile all estero. Dal 2000 ad oggi esso svolge la sua missione pastorale in Madagascar a favore dei bambini, delle donne e degli uomini indigenti, dei senza tetto, degli anziani, dei bambini rachitici. Ogni anno Il Centro Missionario di cui il Direttore è Don Mario Bonura, un prete diocesano, responsabile dell Ufficio Missionario della diocesi per volere del Vescovo, organizza 2 missioni in Madagascar una durante il periodo di quaresima ed una durante il periodo estivo. Solitamente in tutte le sue missioni viene accompagnato da circa 20 volontari della diocesi, simpatizzanti del centro missionario, o semplicemente chiunque si voglia avvicinare, e quindi sperimentare l esperienza in terra di missione, che nella fatti specie è il Madagascar. Il viaggio è strutturato, sulla falsa riga di un pellegrinaggio, dal momento che ci si parte dalla capitale Antananarivo, che si trova al centro e si va verso il sud, passando per Antsirabè, Fianarantsoa, e tutti i villaggi che si incontrano durante tutto il tragitto, per poi al ritorno risalire. Inoltre la diocesi opera in modo più consistente e reale attraverso l invio di 2 Container l anno, contenenti materiale vario. L Ufficio Missionario della Diocesi di Trapani e la Caritas diocesana di Trapani hanno svolto tale servizio a favore del popolo malgascio, secondo quanto segue: TIPOLOGIA DI INTERVENTO 1. Dal 2001 Esperienze di conoscenza e formazione missionaria in Madagascar con volontari della Diocesi di Trapani 2. Dal 2001 ad oggi esperienze di evangelizzazione in terra di missione, animata dai volontari del Centro missionario 3. Dal 2001 ad oggi sostegno alle missioni cattoliche presenti nella diocesi di Fianarantsoa 4. Dal 2001 promuove adozioni a distanza 5. Dal 2004 realizzazione del CDS (Dispensario) 6. Dal 2006 avvio del progetto Casa di Amboaloboka 7. Attivita di sensibilizzazione ATTIVITA Viaggi Missionari in Madagascar; Conoscenza dei luoghi; Contatti con il popolo Malgascio; Contatti con le associazioni cattoliche in Madagascar; Contatti con l Arcidiocesi di Fianarantsoa animazione presso i villaggi a favore dei bambini; alfabetizzazione nelle scuole a favore dei bambini; animazione presso il preventorio delle Suore Teresiane di Fianarantsoa; animazione presso il villaggio dei catechisti di Padre Daniele- Gesuita a Fianarantsoa; animazione per i bambini presso il villagio di Zazafusi delle Suore Nazarene Villaggio dei catechisti: costruzione dei pannelli solari per riscaldare l acqua, costruzione dei servizi, Wc e docce, cucina, costruzione delle case; Preventorio per bambini rachitici: aiuti monetari; Lebbrosari: aiuti monetari; Dispensari: acquisto di medicine; Orfanotrofi: adozioni a distanza, aiuti monetari; Scuole cattoliche, invio di materiale didattico, libri, banchi; Centri sociali per il sostegno ai poveri: animazione e assistenza Case di accoglienza per ammalati e anziani: animazione e assistenza Istituti di ordini religiosi che operano nel territorio: Aiuti in denaro, invio di volontari Dal 2001 Il centro Missionario promuove adozioni a distanza, realizzando 522 adozioni, a favore di bambini che vanno a scuola, di ragazzi e giovani che vogliono iscriversi alle scuole superiori o nei corsi di formazione, a favore di seminaristi. Aiuti economici per la Costruzione di un ala della Clinica appartenente all Arcidiocesi di Fianarantsoa, e di tutto il dispensario che c è al suo interno. Costruzione della Casa di Accoglienza della diocesi ad Amboaloboka- Fianarantsoa, per l accoglienza di anziani e volontari in missione I momenti di sensibilizzazione sono organizzati dal Centro Missionario, in diocesi attraverso:momenti di preghiera, incontri per sensibilizzare la comunità alla missione;organizzazione di eventi pubblici per raccogliere fondi;cene di beneficenza; vendita di oggetti del Madagascar; Produzione e vendita di film sul Madagascar per raccolta fondi; Realizzazione di calendari; produzione di panettoni; Incontri con i giovani nelle scuole e nelle parrocchie. 8. Assistenza e Sostegno Distribuzione di coperte ai barboni e ai senza tetto; Distribuzione di cibo; acquisto di riso; Distribuzione di indumenti; Distribuzione di materiale didattico 9. Centro polivalente Dal 2007 è attivo un centro polivalente dell ufficio miss. della diocesi di Tp dove si svolgono le seguenti attività: formazione professionale, attività di alfabetiz., accoglienza per anziani e poveri, lab.igienico-sanitari. 10. SCV all Estero PG MISAOTRA, MIARAKA, NAMANSTIKA Dal Gennaio 2010, è iniziata la prima esperienza di servizio civile all estero, proseguita nel 2011 e nel 2012, con 2 Progetti che hanno visto impegnati 4 ed 8 volontari in servizio civile che hanno svolto attività di volontariato internaz.

7 L ARCIDIOCESI DI FIANARANTSOA PARTNER dal 2004 Foto: il Vescovo dell Acidiocesi di Fianarantosoa mentre firma il partenariato con la Caritas L ARCIDIOCESI SI FIANARANTSOA opera in territorio malgascio dal 1900, formando i preti diocesani in Europa, ed inviandoli presso i territori cattolici dell arcidiocesi, dove è necessario un apporto educativo, sociale e culturale, sia per la formazione degli adulti ed il loro accompagnamento e supporto cattolico e culturale, quanto per i bambini e la loro educazione. I preti diocesani, quindi svolgono un servizio molto attivo sul territorio, che permette loro di avere un monitoraggio costante dei bisogni presenti sul territorio, e facendo da ponte con varie associazioni mondiali, che possono essere d aiuto alla realtà malgascia. Proprio attraverso questo contatto tra il Centro missionario della diocesi di Trapani, ed alcuni preti malgasci che si trovavano in Italia è stato possibile prendere contatti con l arcidiocesi malgascia ed attivare, tutta una serie di aiuti umanitari, organizzare viaggi, e preparare container, fino ad arrivare all odierna collaborazione, grazie alla quale la diocesi di Trapani, già da anni gestisce dei contatti stabili che gli hanno permesso di realizzare quanto di seguito descritto ed ampiamente esplicitato nel seguente paragrafo. L arcidiocesi inoltre, sul territorio malgascio opera attraverso la collaborazione dei vari ordini di suore presenti nel territorio, quali le suore nazarene, carmelitane, francescane, ecc. ed i frati, gesuiti, e salesiani ecc. Tali collaborazioni consentono allo stato ecclesiale di avere un pieno controllo su tutte le realtà cattoliche che operano sul territorio, creando una rete completa ed efficiente di tutti i servizi ivi presenti, e che realmente vengono offerti. In tal modo questo pieno controllo e continuo monitoraggio, consente che tutti i servizi attivati arrivino a buon fine e vengono dispersi SUORE NAZARENE (PARTNER dal 2008) Le Suore Nazarene sono presenti da tempo in Madagascar dal secondo dopo guerra. Esse collaborano con l arcidiocesi di Fianarantsoa, ed il loro carisma è quello di occuparsi, di bambini, per facilitare in loro in processo di scolarizzazione, della formazione professionale delle donne, infatti hanno in attivo corso di taglio, cucito, e si occupano anche degli anziani in stato di abbandono; inoltre nel territorio del Madagascar sono responsabili di lebbrosari. Il loro servizio è implementato dalla presenza do volontari che vanno in missione per periodi dell anno presso le loro case, da medici che li raggiungono per durante l anno le raggiungono per avviare dei corsi di puericultura, educazione igienicosanitaria, prevenzione. Tra le suore molte sono di origine italiana, altre sono consorelle africane, e quasi tutte sono in possesso di titoli di studio spendibili a favore della popolazione, tra di esse vi sono pedagogiste, infermiere, che a loro volta gestiscono scuole per i bambini e i corsi di alfabetizzazione e per i volontari corsi in lingua francese e malgascia. TIPOLOGIA INTERVENTI ED UTENTI COINVOLTI 1. Assistenza medico-sanitaria per anziani, donne e bambini: Un equipè medica si presta volontariamente ad offrire assistenza medica alle donne, egli anziani e ai bambini della città presso il centro polivante; 2. Lebbrosari: Le Suore Nazarene gestiscono diversi lebbrosari su tutto il territorio del Madagascar e si trovano tutti lontano dalle città, sono gestiti dalle suore, in tutto riescono a contenere i bisogni di 55 persone uomini, donne, bambini e anziani affetti dalla lebbra. Manca qualunque tipo di assistenza igienica ed educativa. Non ricevono alcun aiuto da paesi e organizzazioni occidentali, solo qualche sostegno economico da parte dei missionari (P. Zocco); 3. Gestione di preventori per il rachitismo: Le Suore Nazarene gestiscono diversi preventori in tutto il Madagascar per la cura del rachitismo; 4. Gestione di diverse case di accoglienza; 5. Gestione di Centri polivalenti: Le suore gestiscono dei centri polivalenti dove si svolgono diverse attività, che coinvolgono in media 100 adulti e 100 bambini: A. Formazione professionali per donne: Le Suore Nazarene oltre alla loro casa di accoglienza gestiscono un centro diurno polivalente dove si svolgono attività di formazione per le donne, quali, maglieria e ricamo, tali corsi sono gestiti da formatori ed esperti del luogo, accompagnanti dai volontari. B. Alfabetizzazione: Corsi di alfabetizzazione rivolte ai bambini in età scolare,e alle donne, tali corsi sono gestiti dalle suore e dai volontari. C. Formazione per i volontari: Per i volontari vengono organizzati dei corsi in Lingua malgascia francese, inoltre vengono preparati dei corsi di primo soccorso e di conoscenza dei rischi possibili presenti nel territorio. D. Corsi di prevenzione socio-assistenziale: Periodicamente le suore vengono raggiunte da medici che vanno in missione in Madagascar, per fare percorsi di prevenzione a favore della popolazione femminile, sulle malattie veneree, corsi di puericultura, corsi di igiene e profilassi.

8 7) Descrizione dell area di intervento e del contesto territoriale entro il quale si realizza il progetto con riferimento a situazioni definite, rappresentate mediante indicatori misurabili; identificazione dei destinatari e dei beneficiari del progetto: 7.1 ANALISI DEL TERRITORIO SETTORE DI INTERVENTO - Servizio Civile All estero Il progetto denominato Mitsikia, parola malgascia che in italiano vuol dire SORRISO, è promosso dalla Caritas diocesana di Trapani in collaborazione con l Ufficio Missionario della diocesi, in accordo di partenariato con l Arcidiocesi di Fianarantsoa, e le Suore Nazarene, che in Madagascar, contribuiscono a rendere vari servizi a favore della popolazione malgascia. Tale intervento è stato pensato per sostenere le attività che l ufficio missionario della diocesi di Trapani, ha già attivato dal 1996, con attività di sostegno economico a distanza e in loco, anche attraverso la realizzazione di una struttura sita in Fianarantsoa che da quest anno sarà gestita dalle Suore Nazarene e dai volontari della diocesi che periodicamente ormai da anni vanno in Madagascar a svolgere servizio. A tal proposito il presente progetto è stato pensato per dare continuità alle scorse esperienze di Servizio Civile cominciate nel 2010, grazie al progetto MISAOTRA, realizzato da 4 volontari, continuate nel 2011 con il progetto MIARAKA da 8 volontari e nel 2012 con il progetto NAMANSTIKA, da altri 8 volontari, ed inoltre per sostenere e accompagnare, il personale già esistente in loco, quali cooperanti, suore e volontari al fine di essere d aiuto nella gestione delle attività di servizio ivi previste, secondo i principi di una pedagogia dei fatti della Caritas, che attraverso il dono svela gli adempimenti di un servizio offerto al prossimo, nel segno della pace e della non violenza. Mitsikia, infatti vuole essere per il territorio malgascio un opera segno, per promuovere delle forme di servizio all estero. AREA DI INTERVENTO - Educazione e Promozione culturale (area prevalente), Assistenza Il progetto Mitsikia-sorriso si realizzerà nell area dell educazione e della Promozione culturale, a favore di bambini, giovani, adulti, anziani, poveri, che devono essere sostenuti in un processo, costante e continuo di educazione all igiene, alimentare, assistenza medico sanitaria, sostegno nell alfabetizzazione, formazione professionale. L intervento mira soprattutto a formare la popolazione malgascia al miglioramento della qualità della vita a partire dal soddisfacimento di esigenze primarie e primordiali per l uomo, quali: miglioramento della condizione igienico sanitaria personale; miglioramento di una condizione ambientale e di gestione della vita; miglioramento del grado di alfabetizzazione. Al fine di: aumentare il gap generazionale, e quindi diminuire la mortalità infantile; aumentare il numero delle abitazioni e imparare a saperle gestire; aumentare il numero dei bambini che vanno a scuola; promuovere la cure di sé, la famiglia e il patrimonio territoriale. CONTESTO DI RIFERIMENTO Fianarantsoa si trova a 1000 metri sul livello del mare e a 600 km dalla costa, per cui, pur essendo una regione tropicale, presenta estati poco piovose e fresche ed inverni caldi ed umidi. La popolazione, composta da circa 100 mila abitanti, vive essenzialmente coltivando riso o altri ortaggi come manioca, carote, pomodori. Si tratta di agricoltura di sussistenza, e le famiglie sempre numerose, non sempre arrivano ad avere sufficiente riso per nutrirsi per sei mesi, dato che i raccolti sono 2 l anno. L assistenza sanitaria è svolta da medici dell unico ospedale in cui lavorano i Padri Camilliani, e da un dispensario sorti di recente grazie agli aiuti della Diocesi di Trapani. La provincia di Fianarantsoa è la seconda provincia più grande del Madagascar. Il suo capoluogo è la città di Fianarantsoa.La provincia si trova nella parte centro-meridionale dell'isola, in una zona ricca di foreste e acqua, e ad ovest confina con la provincia di Toliara. Fianarantsoa è una zona turistica e ha numerose ricchezze naturali: fra queste anche due parchi naturali, il Parco Nazionale di Ranomafana e il Parco Nazionale dell'isalo.storicamente, con la dominazione dei Betsileo, Fiaranantsoa si divideva in cinque regni autonomi, ma adesso, anche per effetto della suddivisione del periodo coloniale, la provincia di Fianarantsoa è popolata da altri gruppi etnici, che in passato non vi risiedevano. Della provincia di Fiaranantsoa fanno parte le città di Mananjary, Manakara, Farafangana, Vangaindrano, Ikongo e Ihosy. Regione Capoluogo Popolazione [1] Superficie (km²) Haute Matsiatra Fianarantsoa Amoron'i Mania Ambositra Vatovavy-Fitovinany Manakara Atsimo-Atsinanana Farafangana Ihorombe Ihosy Fonte esterna: dati ricavati da internet

9 7.2 ANALISI DEI DATI GENERALI LE FONTI INTERNE ED ESTERNE DI RILEVAZIONE DEI DATI Tali notizie sono state recuperate sia attraverso fonti interne, quali la caritas diocesana di Trapani, e le esperienze pregresse dai volontari in servizio civile, quanto dal centro missionario e dall arcidiocesi di Fianarantsoa, per tutto quanto riguardante i dati socio-demografici. Le foto ed il materiale che da qui emerge filmato invece è stato redatto dai volontari che vanno in missione ogni anno in Madagascar. Per quanto concerne le notizie geografiche si fa riferimento in parte ad internet. In parte ad interviste rilasciate dai volontari, la stessa cosa è da considerare per quanto concerne le notizie storiche, che in parte sono emerse soprattutto gli ultimi aggiornamenti da un intervista rilasciata da un prete italiano di Alcamo, che si trova in Madagascar in quanto responsabile del centro dei salesiani. IL CONTESTO DI RIFERIMENTO PRESENTA I SEGUENTI INDICATORI DI DISAGIO : Fonte interna: dati ricavati dalla Diocesi di Trapani, e dall Arcidiocesi di Fianarantsoa Il riferimento a quanto riportato sopra, è difficile poter estrarre dei dati oggettivi, e quindi degli indicatori di riferimento precisi riferiti alla popolazione, i rilevatori esposti di seguito infatti vengono comunicati dall Arcidiocesi di Fianarantsoa, e confrontati con dati riportati su internet, dal momento che non tutta la popolazione è censita, soprattutto di quella che vive nei villaggi; pertanto è difficile rilevare lo stato di bisogno reale. SITUAZIONE SOCIO-DEMOGRAFICA - 60% della popolazione vive in villaggi fatti di capanne - 40% mortalità infantile; - 50% dei bambini non ha genitori - 50% della popolazione non vive oltre i 50 anni - 90% delle acque è inquinato - 60% della popolazione vive nelle capitali e nei paesi, ma solo il 40% della popolazione vive in case costruite di mattoni, il restante 20% vive in strutture fatte di legna e fango - 40% della popolazione vive in villaggi, a volte non identificati, all interno di capanne, fatte con fango e paglia (così detti villaggi di paglia) CONDIZIONE IGIENICO SANITARIA - 60% della popolazione non fa uso dell assistenza medico sanitaria - 80% della popolazione non conosce i servizi igienici (Bagni-docce) - 80% della popolazione versa in condizioni igieniche al di sotto della norma - scarsa presenza di servizi assistenziali pubblici (ospedali, preventori) - 70% della popolazione è a rischio delle malattie veneree - 50% della popolazione è affetta da malaria - 50% della popolazione è affetta da malattie gastro intestinali - 50% della popolazione è affetto da psoriasi - 90% della popolazione è affetto da carie - 40% della popolazione è affetto da malattie alle vie respiratorie ISTRUZIONE - 70% di bambini non va a scuola ECONOMIA - 50% della popolazione vive di una agricoltura di sussistenza - 40% della popolazione vive dell artigianato locale - 10% della popolazione viene formato verso attività produttive - 10% della popolazione vive in condizioni agiate, o perché impegnato politicamente, o perché produttore di riso, di marmi o topazi, e addetti alla ristorazione e di questo 10% il 5% sono stranieri europei, in maggioranza italiani, che sono impegnati nelle cave di marmo, albergatori, ristoratori Questi indicatori rilevano una condizione dello stato paragonabile ad uno stato europeo del 1 dopoguerra, sia per le condizioni igienico-sanitarie, ma forse ancora più arretrate dal punto di vista culturale ed economico.

10 7.3A. ANALISI DELLE RISORSE ESTERNE Le risorse esterne vengono rappresentate da tutti quegli enti, associazioni, ordini religiosi, ecc, che svolgono attività umanitaria e sostegno anche economico alla realtà malgascia in Fianarantsoa: ENTI PRESENTI SUL TERRITORIO 1. Suore Teresiane Le suore Teresiane che da tempo operano nel territorio del Madagascar, offrono il loro servizio a favore di minori affetti da rachitismo e dello loro mamme. I preventori si trovano su tutto il territorio dell isola. INTERVENTI OFFERTI 1. Gestione di preventori per il rachitismo; TIPOLOGIA INTERVENTI ED UTENTI COINVOLTI 1.Preventorio: gestito da 4 suore, di cui 2 rwandesi, si trova appena fuori città. Le suore accudiscono circa n. 70 bambini rachitici che hanno tra i 3 e ai 12 anni, per un periodo variabile che può andare dagli 11 mesi ai 2 anni, con un rientro nelle proprie case di un all anno. Il rachitismo è parecchio diffuso in Madagascar, per la scarsità dell allattamento al seno dovuto alle frequenti gravidanze delle madri e alla cattiva nutrizione (il formaggio, il latte e più in genere i derivati, non sono molto consumati, dal momento che acquistarli non è possibile per l eccessivo costo, rispetto ad una economia familiare molto povera, per altro gli zebù, che sostituiscono le mucche, producono poco latte). Inoltre le usanze prevedono che i bambini siano sempre molto coperti, e questo impedisce l azione dei raggi solari sulla calcificazione delle ossa. I bambini infatti vengono seguiti, durante il periodo che precede l intervento per prepararli all operazione, e per il periodo successivo allo stesso per la riabilitazione. Inoltre in questo servizio vengono affiancate dalle madri, per sostenere le suore nelle loro attività, soprattutto per il periodo estivo, quando il numero delle consorelle diminuisce per la pausa estiva. Il preventorio è fornito di una mensa, di camerette e di una grande sala per la fisioterapia con pochi elementari attrezzature. Durante la riabilitazione i bambini vengono coinvolti in varie attività; quali: laboratori ludico-ricreativi; educativi; alfabetizzazione. 2. Suore e Frati Trappisti- Maroumbe Le suore e i frati trappisti, nella provincia di Fianarantsoa gestiscono diverse strutture di comunità cattoliche, che una parte gestiscono sia come alloggi per i pellegrini, che per i seminaristi, nell altra parte invece vi abitano delle famiglie che hanno intrapreso un percorso di formazione professionale, infatti vi sono laboratori di falegnameria, e di artigianato in genere. In ogni villaggio vi è una chiesa, e circa 50 seminaristi, la messa della domenica e le attività di catechesi diventano momenti di condivisione, di festa e di crescita per l intero paese. INTERVENTI OFFERTI - 1. Formazione agricola per adulti; - 2. Alfabetizzazione per bambini TIPOLOGIA INTERVENTI ED UTENTI COINVOLTI - 1. Formazione agricola per adulti : la comunità cattoliche si predispongono come se fossero dei veri e propri villaggi, che si autogestiscono, attraverso un economia di sussistenza, e la produzione di artigianato locale. Gli adulti circa 200 tra uomini e donne sono occupati nella produzione agricola, organizzata in corsi di formazione. 2. Alfabetizzazione per bambini: Attività di accomp. scolastico per 100 bambini, inoltre sono adibiti degli spazi all aperto e degli spazi educativi, come scuole,e asili

11 3. Associazione Exodus - Don Mazzi L associazione Exodus, ha i sui campi base ad Ambalakilonga - Villaggio dei ragazzi, ed a Orphelinat Catolique di Fianarantsoa - Madagascar centro-sud. Il Villaggio "Ambalakilonga" è un villaggio sorto nelle vicinanze del Grande Orfanotrofio di Fianarantsoa, una delle maggiori città del Madagascar.Il fuoco del viaggio è comunque spostato verso Ambalakilonga, il villaggio dei ragazzi. La finalità di Ambalakilonga è fungere da cerniera tra l'orfanotrofio e la società sì da permettere un reinserimento sociale positivo. I ragazzi si trovano di fronte al disagio dell'assenza di una famiglia di origine e la durezza di una società (quella malgascia) particolarmente provata in termini di sviluppo economico, gestione politica, educazione e sanità. Il Villaggio, costruito da una famiglia di commercianti svizzeri (Famiglia Frigerio) è affidato per la gestione alla Fondazione Exodus, diretta da don Antonio Mazzi. Le strutture sono già ben avviate e sta prendendo vita la gestione continuativa da parte di un gruppo di educatori e volontari provenienti dalle Comunità Exodus. L'Esperienza ha il suo cuore nella coabitazione di tre realtà: L'Orphelinat Catolique, Ambalakilonga, la Fondazione Exodus. INTERVENTI OFFERTI 1.Orfanotrofio; 2. Casa famiglia per adolescenti TIPOLOGIA INTERVENTI ED UTENTI COINVOLTI 1. Orfanotrofio ospita attualmente 350 bambini e bambine in età da 0 a 17 anni. In questo momento la presenza più significativa è rappresentata da 50 bambini in età inferiore/uguale a 1 anno. La struttura è diretta da Suore dell'ordine delle suore Nazarene e da Cooperanti. La madre superiora, detta Ma Mère è coadiuvata da 9 suore malgascie e alcune collaboratrici esterne. 2. Casa famiglia per adolescenti la casa famiglia accoglie 35 adolescenti e giovani maschi dai 14 ai 23 anni, offrendo loro un servizio di convitto intero, dormitorio, inserimento scolastico e lavorativo, attività socio-educative. I ragazzi lasciano la struttura quando sono diventati autonomi. 4. Trapani per il Terzo Mondo Nel febbraio dell'anno 2000 veniva costituita l'associazione Trapani per il Terzo Mondo. Dalla prima ricognizione effettuata nel marzo del 2000 i componenti dell associazione si erano resi conto, della gravità della situazione in cui verteva il territorio malgascio, dove la condizione igienica-assistenziale sicuramente molto grave, non era altro che un sintomo della situazione culturale, per cui bisognava agire su due fronti, prima su quello scolastico-educativo e di conseguenza su quello medico-igienico-sanitario. INTERVENTI OFFERTI 1.assistenza socio-sanitaria; 2. medici in missione; 3. adozioni a distanza TIPOLOGIA INTERVENTI ED UTENTI COINVOLTI 1. Assistenza socio-sanitaria: Scuola elementare Maneva-Alakamisy (Betafo), inaugurata il 12 novembre del 2000;Scuola di taglio e cucito presso l orfanotrofio di Ankofafa (Fianarantsoa);Acquisto, su donazioni, di attrezzature sanitarie oculistiche; Progetto tanto con poco diritto all acqua: n 5 pozzi d acqua a Bemaneviki; Spedizione di n 4 container ( abbigliamento, giocattoli, farmaci, materiale didattico, ecc ); Acquisto su donazione di attrezzature sanitarie per gli ospedali di Fianarantsoa, Bemaneviky Antsirabe; Acquisto su donazione di attrezzature sanitarie per il carcere di Antsirabe (sedie dentistiche, sterilizzatori, incubatrici; Progetto un caldo sonno : realizzazione di copertine per neonati presso lo studio del dott. Vito Accardo; Cure mediche a due bambine malgasce all ospedale Carlo Besta di Milano; Progetto Tonga Soa anno 2004: ospitalità a 8 bambini, 2 suore e 1 accompagnatore provenienti dall Istituto Cattolico di Ankofafa di Fianarantsoa. Progetto Tonga Soa anno 2005: ospitalità a 8 bambine, 2 suore missionarie dell Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice di Ivato. 2. Medici in missione: Ogni anno partono in Missione medici Trapani per dare avvio a processi di prevenzione e ad iterventi chirurgici per la popolazione malgascia che risulta affetta da queste patologie: infezioni cutanee, ferite lacerocontuse infette, pediculosi, scabbia, piritiryasi versicolor, aids, malattie virali, peste, bilharziosi, malaria, flogosi delle vie respiratorie. Inoltre, a causa della malnutrizione i bambini presentavano uno sviluppo somatico inferiore alla media. Una delle patologie particolarmente evidenti anche oggi durante le missioni che effettuiamo, è la carie, segno d'errata igiene alimentare e orale. Inoltre, il tasso di mortalità neonatale e quello per emorragia post-partum nella madre è tuttora elevatissimo. 3. adozioni a distanza: L associazione cura fino ad ora N 230 adozioni a distanza presso l orfanotrofio di Ankofafa (Fianarantsoa);

12 5. Associazione Reggio terzo mondo ONG RTM è un organismo di volontariato internazionale di ispirazione cristiana, collabora in piena comunione con la Chiesa locale attraverso il Centro Missionario Diocesano, Caritas, Case della Carità e Servi della Chiesa. Sostiene iniziative legate al Commercio Equo e Solidale attraverso progetti e collaborando con la Cooperativa Ravinala. RTM è un organismo riconosciuto idoneo dal Ministero Affari Esteri italiano, dall Unione Europea, dalla Repubblica del Madagascar, dalla regione Emilia-Romagna e dall UNMIK (in Kosovo).Collabora inoltre con organismi Nazionali ed internazionali: CARITAS, CEI, FAO, OMS, PAM. INTERVENTI OFFERTI 1. Preparare ed inviare volontari nei Paesi in via di sviluppo; 2. Attuare progetti di autosviluppo con comunità locali dei Paesi del Sud del mondo; 3. Promuovere la conoscenza e la sensibilizzazione sui problemi del sottosviluppo, interdipendenza Nord-Sud, dell Educazione alla Pace e all interculturalità. TIPOLOGIA INTERVENTI ED UTENTI COINVOLTI 1. Preparare ed inviare volontari nei Paesi in via di sviluppo: Ad oggi RTM ha inviato in 20 progetti più di 300 volontari (di cui più di 160 per un periodo di 2 anni), I progetti di volontariato sono predisposti ed attuati in collaborazione con le Chiese locali, associazioni, gruppi di base e ONG locali. Inoltre è promotore di progetti di servizio civile all estero; 2. Attuare progetti di autosviluppo con comunità locali dei Paesi del Sud del mondo: Promuove nel territorio, scuole-formazione per formare gli abitanti del posto a delle forme di produzione e di vendita, infatti si fa promotore della vendita dei prodotti artigianali attraverso delle forme di commercio equo e solidale; 3. Promuovere la conoscenza e la sensibilizzazione sui problemi del sottosviluppo, interdipendenza Nord-Sud, dell Educazione alla Pace e all interculturalità: Svolge attività di sensibilizzazione e conoscenza dei problemi legati al sottosviluppo dei paesi poveri attraverso l adesione e la collaborazione con diverse associazioni internazionali, quali: F.O.C.S.I.V. (Federazione Organismi Cristiani Servizio Internazionale Volontari), EURONAID (Associazione ONG europee attive nella sicurezza alimentare), CIDSE (Coordinamento ONG di sviluppo delegate delle conferenze episcopali), ONG Italiane. 6. Gesuiti Il 17 ottobre 1948 partì dalla Sicilia il primo gruppo di gesuiti italiani diretto alla diocesi di Fianarantsoa. Cinque anni più tardi arriveranno i gesuiti della Provincia di Torino per inserirsi nel lavoro apostolico della diocesi di Antananarivo, così è riferito dalla "memoria storica", cioè al P. Santo Zocco, amministratore della diocesi di Fianarantsoa, missionario veterano, grande conoscitore della storia della Compagnia di Gesù in quest'isola. "Nel comincia - c'era stato un movimento di ribellione contro il colonialismo francese, un movimento in favore dell'indipendenza, purtroppo soffocato nel sangue con massacri sia da parte francese, sia da parte malgascia. C'è chi parla di morti, ma nessuno è riuscito mai ad accertare con precisione la verità. Il vescovo di Fianarantsoa di allora, mons. François Xavier Troyer temette l'espulsione di tutti i francesi, compresi i missionari, che a quel tempo erano la quasi totalità del clero della sua diocesi. Si recò quindi a Roma, dal P. Janssens, superiore generale della Compagnia di Gesù, chiedendogli dei missionari che potessero rimpiazzare i francesi, se fosse stato necessario. Il generale inviò il vescovo dal superiore dei gesuiti di Sicilia che proprio in quel momento stava cercando un nuovo campo di apostolato per i confratelli che prima della guerra avevano lavorato nel Bengala indiano, ma che ora, per ragioni politiche, non potevano tornarvi. Da allora ad ora grandi cose sono state fatte in Madagascar dai padri gesuiti, ed è giusto annoverare tra i Missionari, oltre che P. Zocco, anche Padre Daniele, ch ormai da 50 anni cerca di fare apostolato nei villaggi malgasci formando gruppi di famiglie all evangelizzazione, da portare presso i villaggi. Inoltre nel villaggio, vi è un area riservata agli anziani, una ai bambini, i quali vengono scolarizzati ed educati fin dalla prima infanzia, e vengono anche accolte ragazze con bambini. Alla costruzione del villaggio dei catechisti ha anche contribuito la Diocesi di Trapani, con dei fondi raccolti attraverso l ufficio missionario. Padre Daniele nella Citta di Fianarantsoa, ha fondato un villaggio, dove forma delle famiglie sia professionalmente, che apostolicamente. Il tutto si svolge all interno di quello che viene denominati Villaggio dei Catechisti, dove 100 famiglie ricevono una formazione per un anno, successivamente alla quale sono inviti presso i villaggi ad evangelizzare e a formare quella parte del popolo malgascio, che è molto numerosa, a migliorare le proprie condizioni di vita, attraverso un accompagnamento costante di questi catechisti. INTERVENTI OFFERTI 1. Formazione professionale; 2. Scuola dei catechisti TIPOLOGIA INTERVENTI ED UTENTI COINVOLTI 1. Formazione professionale Il villaggio Gesuita presente a Fianarantsoa prepara gli ospiti del villaggio alla formazione professionale. I corsi sono rivolti sia agli uomini 50, quanto alle donne 50. Gli uomini sono impegnati in laboratori di falegnameria e saldatura dello stagno, le donne alla produzione di abiti merletti e capi in lana. 2. Scuola dei catechisti Sistema portante del villaggio è la scuola dei catechisti, dove vengono formate le 100 famiglie ospiti del villaggio. Il periodo di formazione dura 1 anno al termine del quale le famiglie si trasferiranno presso i villaggi del Madagascar più in difficoltà per educarli alla civiltà attraverso l evangelizzazione.

13 7.3B ANALISI DELLE RISORSE INTERNE Al momento la Caritas diocesana di Trapani, oltre agli interventi, di cui al punto 6, elencati come esperienze pregresse, per cui si fa riferimento a tutti gli interventi ivi messi in pratica a favore della popolazione malgascia, esercita, ed esplicita anche un servizio stabile, continuo e permanente, presso i tre centri polivalenti, qui di seguito ampliamente specificati, strutture presso le quali i 9 volontari in SCV andranno a svolgere il proprio servizio. Le sedi presso le quali i volontari andranno a svolgere il servizio sono tre CENTRI POLIVALENTI: 1. CENTRO ARCIDIOCESI DI FIANARANTSOA 3 volontari; 2. CASA SUORE CARMELITANE 3 volontari; 3.CASA SUORE NAZARENE 3 volontari. Il centro ARCIDIOCESI DI FIANARANTSOA, appartiene alla diocesi di Fianarantsoa, ma è gestito da cooperanti e da suore Nazarene (vedi accordo di partenariato), gli altri 2 centri CASA SUORE CARMELITANE, CASA SUORE NAZARENE, invece sono delle suore nazarene e dalle stesse sono gestiti (vedi accordo di partenariato). 1.CENTRO ARCIDIOCESI DI FIANARANTSOA COD. HELIOS IL CENTRO ARCIDIOCESI DI FIANARANTSOA - è un Centro polivalente che si trova a Fianarantsoa, costruito con i fondi raccolti dall Ufficio Missionario della diocesi di Trapani, in collaborazione con l arcidiocesi di Fianarantsoa, e gestito dalle suore Nazarene. Tale struttura si divide in due parti un piano terra ed un primo piano. Il primo piano di un ala è riservata ai volontari, alle suore e ai preti italiani che vanno in missione, il piano terra invece è organizzato come una sorta di centro di ascolto, infatti giornalmente si ricevono i poveri, gli anziani e chiunque abbia bisogno di forme di assistenza. L altra ala al primo piano è adibita a laboratori igienico sanitari, laboratori di puericultura, laboratori di sostegno scolastico, laboratori di educazione all alimentazione; il piano inferiore, invece è sistemato per la formazione professionale, con la strutturazione di attività laboratoriali rivolte sia agli uomini che alle donne, quali falegnameria, saldatura a stagno, carta, cucito, ricamo, al fine di educare i corsisti ad una cultura dello sviluppo e alla valorizzazione dell artigianato locale, attraverso l evoluzione in piccole aziende. Gli utenti che afferiscono in tale sede sono tutti quei poveri che hanno bisogno di un assistenza sanitaria, immediata, di visite mediche generiche, di un pasto caldo, di una doccia, ed inoltre tutti i bambini dei quartieri limitrofi che devono fare i compiti, per cui si può tener conto di una utenza fissa di circa 100 adulti e 50 bambini al giorno, per le attività fisse, e di altri 500 utenti bisognosi satellitari che si rivolgono al servizi sporadicamente o quando hanno bisogno. 2. CASA SUORE CARMELITANE COD. HELIOS IL CENTRO LA CASA DELLE SUORE CARMELITANE è un centro polivalente che accoglie donne in difficoltà, senza tetto, famiglie povere, poveri dei quartieri vicini. Questa sede è stata accreditata nel 2009, in seguito all accordo di partenariato intercorso tra la Caritas diocesana di Trapani e le Suore Nazarene.Tale struttura, esiste da circa 20 anni, originariamente era gestita da suore Carmelitane, infatti è stato mantenuto lo stesso nome, adesso invece anch essa è stata assorbita dalla congregazione delle suore nazarene. Presso tale sede che è mantenuta e governata dalle sole suore e dalle novizie, sono stati destinati 3 volontari del presente progetto. La CASA è costituita da diversi piani, nel piano terra, vi è un grande salone nel quale le suore fanno accoglienza ogni mattina alle donne e distribuiscono loro materiale didattico per i bambini, alimentari, materiale per l igiene personale. Inoltre vi è una grande mensa per i poveri. Al primo piano, vi sono delle camere dove a giorni alterni vi sono dei medici che fanno delle visite, e altre invece riservate a donne che con bambini si trovano senza casa, al secondo piano vi sono saloni adibiti per il sostegno scolastico dei bambini, e per le attività ludiche degli stessi. Gli utenti che afferiscono in tale struttura non sono quantificabili dal momento che, questo è nato e si strutturato come un centro polivalente dove si offre assistenza alle persone del territorio limitrofo che realmente hanno bisogno, orientativamente si fa riferimento a circa 200 adulti, 200 poveri,e 100 bambini. 3.CASA SUORE NAZARENE COD. HELIOS IL CENTRO LA CASA DELLE SUORE NAZARENE è gestita per l'appunto dalle suore nazarene, così come la sede di cui sopra, anche questa struttura è stata accreditata nel 2009, in seguito all accordo di partenariato intercorso tra la Caritas diocesana di Trapani e le Suore Nazarene. La casa delle suore nazarene, è la prima casa, costruita in Fianarantsoa per le suore, presso tale struttura afferiscono tutte le novizie della diocesi di Fianarantsoa, in quanto rappresenta la casa madre delle stesse, ed è gestita dalla Superiora, suor Agnese Brurasco. Presso tale sede vi è un alloggio per i poveri, servizio mensa con adeguati servizi igienici, locali per il sostegno scolastico dei bambini, stanze per fare visite mediche. Rispetto alle precedenti due struttura questa risulta essere la più piccola, per cui riesce a coprire i bisogni di un utenza più costante pari a 50 adulti e 50 bambini.

14 INDIVIDUAZIONE DEGLI INDICATORI QUANTITATIVI CHE MISURANO LA PROBLEMATICA SPECIFICA SUI QUALI SI INTENDE INTERVENIRE PER APPORTARE CAMBIAMENTO* Dall analisi degli indicatori sopra riportati, sono emerse le criticità qui di seguito riportate e sulle quali risulta necessario intervenire, al fine di apportare cambiamento al contesto e rispetto al precedente progetto. Tali criticità non possono essere espresse in valori numerici definiti, dal momento che, da un analisi condotta presso la diocesi non è stato possibile rilevare dei dati quantitativi certi circa la popolazione, e più nello specifico, degli indigenti; inoltre per una più facile lettura di tali dati essi sono stati suddivisi in 4 campi d azione. 1. A. MINORI 2. B. POVERI 3. C. CONTESTO SOCIO-AMBIENTALE 4. D. MISSIONE 1A. MINORI 2B. POVERI INDICATORI DI BISOGNO INIZIALE A.1 Il 50% dei bambini non frequenta la scuola con assiduità e profitto A.2 Il 40% dei bambini non possiede alcun tipo di alfabetizzazione A.3 Il 70% dei bambini trascorre il tempo in strada A.4 il 40% degli adolescenti vengono coinvolti in attività malavitose B. 1 Il 50% della popolazione vive in strada B.3 l 80% della popolazione non è alfabetizzata 3C. CONTESTO SOCIO- AMBIENTALE C.1 l 80% della popolazione non conosce le norme igieniche, né gli strumenti adeguati per condurre un appropriata igiene C.2 il 60% della popolazione non gode di assistenza sanitaria C.3 il 70% della popolazione non partecipa attivamente alla vita della comunità 4D. MISSIONE D.1 il 60% dei giovani Italiani non sono consapevole di ciò che fanno i missionari italiani all estero LA SCELTA DELLE SEDI Secondo quanto sopra esposto, gli interventi proposti nei tre centri polivalenti, mirano ad un educazione globale dell individuo e alla promozione della sua cultura, oltre che l educazione al volontariato e all animazione del territorio. Essi si esplicitano su 4 campi d azione: 1. A. MINORI; 2. B. POVERI; 3. C. CONTESTO SOCIO-AMBIENTALE; 4. D. MISSIONE. Il presente progetto denominato Mitsikia-sorriso- Trapani si propone quindi, di agevolare il processo di crescita della popolazione malgascia a partire da forme di educazione e promozione che coinvolgono tutto il popolo, affinchè tale intervento possa sortire un effetto moltiplicatore e nel tempo. Ormai da anni, infatti, le sedi dove andrà a svolgersi il SCN offrono un intervento educativo rivolto a quanti della città di Fianarantsoa lì afferiscono. Al momento tale intervento è gestito dalle suore Nazarene, da formatori del luogo e da volontari-missionari della diocesi che periodicamente vanno presso la sede di Fianarantsoa, da preti diocesani, e da 4 volontari attualmente in servizio presso la sede CENTRO ARCIDIOCESI DI FIANARANTSOA. Le sedi che sono state scelte per la realizzazione del progetto, hanno tutte le stesse caratteristiche. Esse si trovano tutte e tre ad una distanza limitrofa, e nelle città di Fianarantsoa, sono tutte strutture gestite dalle suore in collaborazione con l Arcidiocesi, e la tipologia di servizio offerto e pressocchè simile. La scelta del servizio ricade su queste sedi operative, al fine di dare continuità e sostegno alla popolazione interessata, nel tempo ed in modo assiduo, ciò lo si può evincere anche dalla tipologia degl interventi, dal momento che le tre strutture, sono dei centri polivalenti, che assistono l utenza, in tutti i suoi bisogni, dal vestiario, all assistenza sanitaria, al servizio mensa, o nello specifico per i bambini in tutte le attività para-scolastiche, ciò da un lato facilita ai volontari lo svolgimento del servizio, dal momento che si svolge all interno della sede,e allo stesso tempo permette di dare all utenza un assistenza più completa. Inoltre i tre centri si trovano, al centro della città di Fianarantsoa, e vicini tra di loro così che per i volontari sarà facile incontrarsi e scambiarsi le proprie esperienze, organizzare momenti di formazione ed attività intercentri.

15 DESTINATARI DIRETTI DEL PROGETTO UNIVERSO DEI DESTINATARI DIRETTI: 500 minori di età compresa tra i 3 e i 18 anni non compiuti; 300 adulti uomini e donne di età compresa tra i 30 e i 50 anni; 300 anziani uomini e donne dai 50 anni in poi; poveri della città. CARATTERISTICHE DEI DESTINATARI DIRETTI Nella provincia di Fianarantsoa i minori che vanno a scuola sono circa il 30%, di cui il 10% è sostenuto dalle adozioni a distanza, e del restante 20% solo il 5% seguono delle scuole di formazione professionale e secondaria, qualcuno di essi è sostenuto dalla diocesi. Invece i bambini che abitano nei villaggi limitrofi alla capitale non vanno a scuola, e calcolare il numero dei dispersi risulta impossibile dal momento che di questi non vengono registrate nemmeno le nascite. L intervento educativo nei confronti di questa fascia della popolazione è senza dubbio di grande importanza, in quanto oltre ad una preparazione scolastica di base che può garantire una condizione lavorativa futura migliore, si propongono al minore attività educative quali il sostegno scolastico, attività di animazione, facendo in modo che il bambino trascorra parecchio del suo tempo in contesti educativi. La diocesi inoltre si è anche occupata dell accudimento, e assistenza degli anziani i quali non avendo un posto dove andare spesso sono ospiti in alcune strutture delle suore missionarie, ed in alcuni casi hanno anche in carico i nipoti. Altro servizio viene offerto ai poveri e ai senza tetto, verso i quali si cercherà di tamponare le esigenze giornaliere: l offerta di un pasto caldo, di coperte durante l inverno, vestiario adeguato, assistenza socio-sanitaria BENEFICIARI il contesto territoriale cittadino terra di missione il territorio ecclesiale rete dei servizi assistenziali presenti a Fianarantsoa (associazioni, enti profit-no profit, ecc.) missionari che si trovano in loco i volontari che si trovano in loco ed in Italia CONCLUSIONI La Caritas diocesana di Trapani per la prima volta promuove un progetto di Servizio civile all Estero a favore della popolazione malgascia al fine di implementare lo sviluppo socio-culturale, di tale popolo attraverso il sostegno e l aiuto che 4 volontari possano apportare in terra di missione, insieme ai missionari italiani e non e ai volontari che già si trovano in loco. L innovatività dell intervento e quindi la ricchezza dello stesso è da ricondurre al lungo periodo in cui i volontari si protrarranno in terra d missione, ciò sarà garanzia di un servizio che si svolgerà nella continuità e nell assiduità di un impegno speso nel quotidiano. I volontari avranno come punti di riferimento le Suore Missionarie Nazarene e i frati Missionari, nonché preti dell Arcidiocesi di Fianarantsoa che interfacceranno l iniziativa tra la diocesi di Trapani, quindi la Caritas, L ufficio Missionario, ed il contesto nel quale i volontari in SCV andranno a svolgere il loro servizio. Il servizio svolto dai volontari apporterà presso la sede un aumento della gestione dell utenza di circa il 30% dal momento che le suore che per il momento sono 12, non hanno un valore stabile nel tempo perché vengono continuamente trasferite, l unica che rimane di più è la superiora, inoltre le figure esterne che si alterneranno per la gestione dei vari laboratori, tenuto inoltre conto della giovane età dei volontari, e della scarsa e sicuramente profana esperienza all estero. Qui di seguito viene riportata una tabella con l individuazione e l analisi delle problematiche specifiche su cui si intende agire con il seguente progetto, per poi definire gli indicatori di bisogno della situazione di partenza. Tali problematiche vertono su 4 campi d azione: 1. A. MINORI; 2. B. POVERI; 3. C. CONTESTO SOCIO-AMBIENTALE; 4. D. MISSIONE SOSTENIBILITA DEL PROGETTO Il progetto Mitsikia-sorriso-Trapani riveste un importanza sociale, quella di provocare negli abitanti del posto una rivoluzione culturale, ma non data da motori di cambiamento esterni e fattori estranei ad essi stessi, ma a partire dal modo personale di condurre la vita. Il progetto infatti mira alla realizzazione di attività che oltre a strutturarsi in laboratorio, assolveranno ad una promozione culturale, al fine di causare delle innovazioni negli uomini per farsi essi stessi motori di cambiamento positivo nei confronti degli altri abitanti della città. Ciò è possibile agendo non su un sistema riproduttivo fine e se stesso, ma incidendo sul loro modo di vita, e quindi apportando una forma di cambiamento di tipo socio-culturale, atto alla crescita della comunità tutta. Il progetto infatti intende proporre dei nuovi stili di vita, che migliorino la qualità della stessa, al fine di dare un organizzazione ed una programmazione a partire dalla gestione della quotidianità e della vita familiare.

16 8) Obiettivi del progetto PREMESSA Conformemente alla natura di organismo pastorale costituito dalla Conferenza Episcopale Italiana al fine di promuovere la testimonianza della carità della comunità ecclesiale italiana in vista della giustizia sociale e della pace, con particolare attenzione agli ultimi e con prevalente funzione pedagogica (art. 1 Statuto); accogliendo l appello del Santo Padre alla Giornata Mondiale della Gioventù dell Anno giubilare (" Nel corso del secolo che muore, giovani come voi venivano convocati in adunate oceaniche per imparare ad odiare, venivano mandati a combattere gli uni contro gli altri. Oggi siete qui convenuti per affermare che nel nuovo secolo voi non vi presterete a essere strumenti di violenza e distruzione; difenderete la pace, pagando anche di persona se necessario ); Caritas Italiana offre una seppur piccola risposta all anelito di pace che sale dalle popolazioni vittime di guerre, conflitti armati, vessazioni continue ed oppressioni, promuovendo la sperimentazione di forme di intervento nonviolente e non armate in situazioni di crisi.il Progetto recepisce e valorizza l esperienza del servizio civile in zone di crisi che dal 2001 in avanti la Caritas Italiana ha proposto col Progetto Caschi Bianchi ad oltre 200 giovani obiettori di coscienza e volontarie/e in servizio civile unitamente agli interventi di Caritas italiana e delle Caritas diocesane in progetti a livello internazionale.le prospettive aperte dalla legge 230/98 (Nuove norme in materia di obiezione di coscienza e servizio civile) e confermate dalla legge 64/2001 (Istituzione del servizio civile nazionale) relativamente alla possibilità di attuare progetti di servizio civile all estero e di sperimentare forme di difesa civile nonviolenta, concorrendo alla difesa della Patria con mezzi ed attività non militari, riconoscono alla componente civile un ruolo determinante nel lento e faticoso processo che da un conflitto (sia esso latente o palese) porta dal confronto al dialogo, fino alla riconciliazione e al perdono, sia sul terreno civile che religioso. Tale istanza, ha ottenuto il più alto riconoscimento nell Agenda per la Pace delle Nazioni Unite, attribuendo alla componente civile, denominata poi Caschi Bianchi, azioni di mantenimento della pace e ricostruzione della fiducia prima, durante o dopo un conflitto. La Rete Caschi Bianchi. Il presente progetto si inserisce nel quadro delle azioni promosse dalla Rete Caschi Bianchi, organismo costituito nel 1998 al fine di collegare iniziative ed esperienze di organismi italiani impegnati a promuovere e sviluppare forme di intervento civile nelle situazioni di crisi e/o di conflitto.in particolare gli enti di servizio civile, Gavci, Associazione Papa Giovanni XXIII e Volontari nel mondo-focsiv, unitamente a Caritas Italiana hanno sottoscritto nel 2001 un accordo specifico ed elaborato un progetto generale di Servizio civile in missioni umanitarie e corpi civili di pace Caschi Bianchi, nel 2007 gli stessi organismi hanno aggiornato il quadro di riferimento dei progetti Caschi Bianchi di ciascun ente sottoscrivendo il documento Caschi Bianchi Rete Caschi bianchi, un modello di servizio civile, a cui il presente progetto si ispira. Giovani per la riconciliazione. La proposta dei Caschi Bianchi prevede l invio all estero in aree di crisi o conflitto, di volontari e volontarie, secondo la legislazione vigente, per promuovere, sostenere e sviluppare nelle comunità locali iniziative di prevenzione, intervento, riconciliazione, valorizzando così i giovani come operatori di pace. Una proposta educativa per i giovani e le comunità. Il Progetto Caschi Bianchi è concepito e realizzato come progetto formativo, a partire dalla ovvia constatazione che è rivolto prima di tutto a giovani nella fase delle decisioni per il proprio percorso di vita, rispetto al mondo del lavoro e l assunzione di responsabilità personali e sociali. Il progetto si propone quindi un coinvolgimento personale, ai fini di una ricaduta positiva sulle future scelte di vita. L obiettivo non è l invio di professionisti della pace, ma l accompagnamento di giovani all interno di esperienze che uniscano l autonoma responsabilità dei soggetti a momenti di verifica e tutoraggio individuali e di gruppo, valorizzando le risorse dei contesti specifici di inserimento. Oltre ad abilitare strettamente all attività all estero e ad un proficuo inserimento nel progetto, la formazione è finalizzata più ampiamente ad offrire percorsi di cittadinanza attiva, di confronto con la complessità della mondializzazione ed alla comprensione del rapporto tra problematiche internazionali e quelle locali. Destinatari dell attività formativa non sono considerati in maniera esclusiva i giovani che partecipano al progetto, ma anche le comunità di provenienza e di destinazione, come pure le realtà progettuali nei quali si inseriranno, favorendo e stimolando occasioni di confronto sui temi della pace, nonviolenza e obiezione di coscienza, mettendo a disposizione strumenti e competenze di base per collegarsi con iniziative all estero in aree di crisi o conflitto e/o svolgere attività di informazione sensibilizzazione in Italia. In particolare per questo progetto Caritas Italiana vuole valorizzare la sua prevalente funzione pedagogica ponendo attenzione prioritaria alla crescita formativa della persona, accompagnando i giovani e le comunità in percorsi di responsabilità personale e di assunzione di impegni sociali. La proposta, rivolta a tutti i giovani, presuppone il coinvolgimento delle loro comunità di provenienza in un percorso che prevede: il confronto sulla dimensione valoriale della prossimità, condivisione e riconciliazione; la presenza attiva accanto e dentro le situazioni delle persone e delle popolazioni vittime della violenza; l acquisizione delle capacità di agire insieme ad altri, moltiplicando le forze nel lavoro di rete e nella metodologia della mediazione; con la necessaria attrezzatura culturale e motivazionale alla comprensione delle problematiche internazionali e delle radici storiche, psicologiche, religiose dei conflitti. Il percorso progettuale intende così privilegiare l ottica dell investimento e del reinvestimento, in modo da favorire un ritorno pedagogico, sia per i giovani che partecipano al progetto, che per la comunità di provenienza così che anch essa ne esca arricchita. In questa prospettiva si considerare fondamentale l azione di animazione e sensibilizzazione.

17 Dentro al conflitto, insieme alla comunità. Nei limiti della sperimentazione di una nuova figura di operatore in situazione di crisi, il progetto lungi dall esaurirsi in una sorta di palestra di addestramento, ha come obiettivo qualificante quello di rispondere in maniera efficace ai bisogni delle realtà in cui si va ad operare, favorendo il positivo inserimento e l utile apporto alle comunità ed attivando con esse iniziative di dialogo e riconciliazione. Viene favorito uno stile di presenza improntato alla prossimità ed alla condivisione, in vista di azioni orientate al cambiamento culturale ed al coinvolgimento, nella misura del possibile, delle parti in conflitto, assumendo quale riferimento culturale ed esperienziale la difesa popolare nonviolenta. In questo quadro la finalità ultima del progetto è la difesa della patria in modo non armato e nonviolento attraverso la promozione della pace e la cooperazione internazionale. FINALITA GENERALI Perseguiti con modalità diverse, rispondenti ai differenti contesti dei paesi nei quali si realizza il progetto: Proporre ai giovani un percorso personale e comunitario, articolato in esperienza all estero in zone di crisi, prestazione del servizio in progetti di costruzione della pace e formazione, in continuità con i valori dell obiezione di coscienza al servizio militare; Sperimentare iniziative di prevenzione, mediazione, trasformazione dei conflitti e riconciliazione, attraverso la costituzione di comunità di giovani all estero in servizio civile, contribuendo alla definizione del profilo professionale di operatore internazionale denominato Casco Bianco ; Favorire l incontro in contesti internazionali di giovani in servizio civile e giovani locali, per promuovere la cultura della pace nella prospettiva del superamento delle cause strutturali della violenza e valorizzando le esperienze di base dei costruttori di pace; Inserire il servizio civile internazionale in cammini e progetti già avviati tra le chiese, favorendo lo scambio e l interazione fra e con le comunità e le istituzioni ecclesiali e civili locali, promuovendo sinergie e integrazioni nel rispetto delle identità di ciascuno; Favorire attraverso la crescita umana e professionale dei giovani all estero, occasioni di scambio e crescita reciproca tra comunità che inviano e comunità che accolgono, contribuendo alla sensibilizzazione delle Caritas diocesane e delle chiese locali alle problematiche internazionali della pace e della mondialità. OBIETTIVI GENERALI DEL PROGETTO A. MINORI 1. PROMOZIONE DELL EDUCAZIONE DEL BAMBINO B. POVERI 2. PROMUOVERE PROCESSI DI MIGLIORAMENTO DELLA QUALITA DELLA VITA C. CONTESTO SOCIO-AMBIENTALE 3. ACQUISIZIONE DI UNA CULTURA CHE VALORIZZI L INDIVIDUO IN RELAZIONE ALL AMBIENTE D. LA MISSION 4. VALORIZZAZIONE DEL SENSO DELLA MISSIONE

18 OBIETTIVI SPECIFICI DEL PROGETTO AREA DI INTERVENTO: EDUCAZIONE E PROMOZIONE CULTURALE (Prevalente)- ASSISTENZA 1.SEDE ITALIANA: CARITAS DIOCESANA DI TRAPANI, C.SO V. EMANUELE 44, COD. HELIOS SEDI ESTERE: ARCIDIOCESI DI FIANARANTSOA, VIA ANBOZONTANY N. 301 B. P. 1440, COD. HELIOS CASA SUORE CARMELITANE, AMBUZUNTANY, VIA AMBO 08 NTA, B.P. 1440, COD. HELIOS CASA SUORE NAZARENE, ZAZAFOTSY, VIA IHOSY 313, COD. HELIOS OBIETTIVO GENERALE:A. PROMOZIONE DELL EDUCAZIONE DEL BAMBINO SITUAZIONE DI PARTENZA OBIETTIVI SPECIFICI E INDICATORI A. MINORI (Degli indicatori di bisogno) 1.A.a Il 50% dei bambini non frequenta la scuola con assiduità e profitto 1.A.b Il 40% dei bambini non possiede alcun tipo di alfabetizzazione, cioè non è mai venuto a contatto con un agenzia socializzante 1.A.c il 70% dei bambini trascorre il tempo in strada 1 A.d il 40% degli adolescenti vengono coinvolti in attività malavitose con conseguente recidività (Situazione di arrivo) 1.A.a Aumento della frequenza scolastica del 20%. Per cui il tasso dei bambini che non frequentano la scuola varierà dal 50% al 30%. 1.A.b Aumento dei bambini alfabetizzati del 10%. Per cui il tasso dei bambini analfabeti diminuirà dal 40% al 30% 1 A.c Aumento dei bambini impegnati in attività pomeridiane del 20%. Per cui Il tasso di bambini che trascorrono il loro tempo per strada varierà dal 70% al 50% 1 A.d Garantire al 20% dei minori coinvolti nel circuito penale interventi socio-educativi. Per cui il tasso dei minori recidivi diminuirà dal 40% al 20% 2. OBIETTIVO GENERALE: B. PROMUOVERE PROCESSI DI MIGLIORAMENTO DELLA QUALITA DELLA VITA SITUAZIONE DI PARTENZA OBIETTIVI SPECIFICI 2.B.a Il 50% della popolazione vive in strada 2B. POVERI 2.B.a Miglioramento delle condizioni di vita delle persone senza tetto del 10%, con una diminuzione dello stato di disagio e di abbandono dal 50% al 40% 2. B.b l 80% della 2.B.b Aumento dell alfabetizzazione degli adulti, del popolazione non è alfabetizzata 30%, di conseguenza la popolazione che non possiede un percorso di alfabetizzazione di base diminuisce dall 80% al 50%. 3. OBIETTIVO GENERALE: C. ACQUISIZIONE DI UNA CULTURA CHE VALORIZZI L INDIVIDUO IN RELAZIONE ALL AMBIENTE 3C. CONTESTO SOCIO-AMBIENTALE 4D. LA MISSIONE SITUAZIONE DI PARTENZA 3.C.a l 80% della popolazione non conosce le norme igieniche, né gli strumenti adeguati per condurre un appropriata igiene 3.C.b Il 60% della popolazione non gode di assistenza sanitaria 3.C.c Il 70% della popolazione non partecipa attivamente alla vita della comunità OBIETTIVI SPECIFICI 3.C.a. Miglioramento della condizione igienica della popolazione del 10%, pertanto il tasso di scarsa condizione igienica diminuisce dall 80% al 70%. 3.C.b. Aumento della conoscenza dei servizi di assistenza medico-sanitaria presente sul territorio del 10%, per cui il tasso di popolazione privo di assistenza sanitaria diventerà del 50%. 3.C.c. Aumento della popolazione della vita comunitaria del 10%, per cui il tasso della popolazione non partecipante alla vita comunitaria diminuirà dal 70% al 60% 4. OBIETTIVO GENERALE: D. VALORIZZAZIONE DEL SENSO DELLA MISSIONE SITUAZIONE DI PARTENZA OBIETTIVI SPECIFICI 4.D.a il 70% dei giovani della diocesi di Trapani non è sensibilizzata all esperienza di volontariato all estero 4.D.a. Aumento delle richieste di partecipazione ad esperienze missionarie all estero del 20%, per cui il tasso di maggiore sensibilizzazione passa dal 70% di disinteresse ad un 20% di partecipazione (durata 12mesi)

19 9) Descrizione del progetto e tipologia dell intervento che definisca in modo puntuale le attività previste dal progetto con particolare riferimento a quelle dei volontari in servizio civile nazionale, nonché le risorse umane dal punto di vista sia qualitativo che quantitativo: PREMESSA GENERALE SUL RUOLO E LO STILE DEI GIOVANI IN SERVIZIO CIVILE E L ARTICOLAZIONE DELLA PROPOSTA. Le tecniche e le competenze, unitamente allo stile di presenza, definiscono l apporto dei giovani in servizio civile, alla trasmissione ed all acquisizione di capacità, da parte delle stesse popolazioni locali. Tale presenza favorisce il rafforzamento delle comunità e l auto-sviluppo sociale ed economico. Il progetto punta soprattutto sulle capacità umane e relazionali, lo spirito di servizio, la forte motivazione e l assunzione di uno stile di presenza che pone al centro iniziative di promozione umane. I giovani portano il loro contributo al progetto attraverso la creazione, l integrazione e/o il rafforzamento di relazioni fra comunità inviante (in Italia) e comunità accogliente (all estero), sperimentando modalità innovative di analisi, progettazione o realizzazione di iniziative che favoriscono la promozione delle fasce più svantaggiate della popolazione ed un auto-sviluppo delle comunità locali. Il loro ruolo presuppone un consapevole inserimento nei contesti di servizio, senza nulla dare per scontato, coinvolgendo tutti (volontari, operatori professionali, collaboratori, religiosi/e, la comunità locale) nell accogliere ogni volta queste figure. La definizione operativa del ruolo è in capo al responsabile del progetto, in collaborazione con il responsabile di servizio civile della Caritas diocesana e al/i responsabile/i dell/gli organismo/i all estero ove si svolge il servizio. Nell affidare funzioni e compiti al giovane in servizio civile, va prestata particolare attenzione alla differenza dagli altri operatori, prevedendo gradualità e considerando la sua peculiarità di transitare/uscire dall organizzazione. Il progetto prevede compiti a prevalente contenuto relazionale, distinguendo fra attività con ed attività per. Per attività con si intendono quelle che prevedono una relazione diretta; per attività per quelle indirette atte a rendere più efficaci le attività con. In generale le attività proposte sono riassumibili nella categoria delle attività di partneriato e cooperazione. Si tratta dello strumento principe della metodologia di azione adottata nell ambito di Progetti di Cooperazione allo Sviluppo.Il dialogo, il confronto costante, la condivisione delle risorse, delle dinamiche e dei tempi sono gli elementi che caratterizzano ogni singola azione di rafforzamento e sostegno di gruppi svantaggiati e vulnerabili nei Paesi in Via di Sviluppo. La corresponsabilità nei processi decisionali, la compartecipazione dei poteri e la reciprocità di progettazione degli interventi sono le basi metodologiche di azioni di promozione dello Sviluppo tese alla diminuzione di circostanze favorevoli al conflitto. Principi, metodologici e di stile degli operatori della Caritas Italiana all estero: Stile di sobrietà e rispetto della cultura locale Viene proposto uno stile di presenza nel quotidiano che sia anche testimonianza di sobrietà e di rispetto della cultura delle popolazioni locali. E chiesto agli operatori quindi uno stile di relazione e di vita quotidiana (uso dei mezzi, vestiario, cibo, ecc.) che tenga conto degli usi, costumi, tradizioni locali e che mantenga sempre un carattere di sobrietà rispettoso anche delle situazioni di povertà che si vanno ad incontrare. Stile di presenza improntato sull'ascolto, l'osservazione ed il discernimento L ascolto, l osservazione e il discernimento sono metodo di relazione, condizioni indispensabili per poter conoscere i bisogni che le persone e le comunità esprimono, e poterli poi affrontare in maniera appropriata. Il metodo di lavoro non è riconducibile a luoghi e strutture, ma a una sensibilità di comunione e alla passione per i poveri, la comunità e il territorio. Un metodo costruito sull incontro, il confronto e la relazione, che invita a osservare continuamente le persone nella loro età, mobilità, nei disagi che vivono, per evidenziare poi a tutta la comunità una situazione in cambiamento che chiede nuove scelte, nuovi percorsi e nuove azioni. La riconciliazione come metodo e approccio educativo: la relazione prima dell'azione Questo concetto parte dal presupposto che in situazione di conflittualità sociali esplicite o latenti, la riconciliazione è un processo a medio/lungo termine che può essere favorito assumendo un metodo di lavoro integrato che nelle relazioni con le comunità locali e nella progettazione di qualsivoglia tipologia di intervento di promozione e sviluppo, tiene conto delle dinamiche conflittuali presenti nel tessuto sociale. Per favorire la riconciliazione occorre allora un'attenzione particolare alla dimensione relazionale. L'approccio della Caritas in generale e del progetto di servizio civile in particolare fa leva proprio su questo aspetto, cercando di adottare stili di presenza e di partenariato che qualifichino gli interventi di solidarietà ed il rapporto quotidiano con le controparti, come interventi che incidono positivamente sul processo di trasformazione dei conflitti e di riconciliazione tra individui e comunità. In questo senso allora la ricostruzione, la riabilitazione e la riconciliazione fanno parte di un unico processo di promozione e accompagnamento delle comunità afflitte da violenze,e sono aspetti tra loro interconnessi in modo inscindibile. La rete come stile e obiettivo di lavoro: lavoro in rete e di rete, lavoro di rete: Con un lavoro di rete la Caritas Italiana intende attuare un operazione di supporto alle reti già esistenti: Caritas diocesane, parrocchie, associazioni, comitati. Assistere coloro che già agiscono in collegamento tra loro e/o promuovere reti di collegamento mantenendo fermo l obiettivo di rendere l intervento rispondente ai bisogni della comunità. Inoltre, con un "lavoro in rete" la Caritas Italiana intende attuare un'operazione di collegamento con il network di Caritas Internationalis e inserirsi nelle reti ecclesiali, e non solo, per un adeguato coordinamento. La nonviolenza: La nonviolenza è intesa come stile di relazione orizzontale 1 e come impegno volto al superamento delle violenze nelle varie forme in cui si esprime. 1 Nel senso di quanto esposta da Pat Patfort nella descrizione del sistema Maggiore/minore

20 La dimensione politica: la promozione e l'advocacy; proprio nell'ottica del superamento delle violenze strutturali, l'approccio della Caritas è volto a valorizzare e responsabilizzare la comunità locale in modo da fare di quest ultima non tanto l oggetto di una serie di interventi assistenziali, ma un soggetto attivo nella propria realtà, capace di gestire autonomamente gli interventi, autorappresentarsi, rivendicare e tutelare i propri diritti ed in particolare dei più svantaggiati, stabilire relazioni e collegamenti con altri soggetti della società civile, negoziare con le amministrazioni locali, superare le cause delle ingiustizie. Stile di reciprocità, gradualità, accompagnamento con le controparti locali (ascolto, osservazione e discernimento anche nella relazione). L'approccio d'area; è una metodologia che è stata utilizzata dalla Caritas Italiana soprattutto a partire dagli anni novanta in occasione di crisi umanitarie molto vaste riguardanti diversi Paesi di intere aree regionali. Esempi di progetti pensati e realizzati in quest ottica sono: il Progetto Grandi Laghi realizzato in Africa a seguito del conflitto in Rwanda del 1994, il Progetto Uragano Mitch in Centro America nel 1998 ed infine il Progetto Balcani nel L approccio d area consiste in uno stile progettuale che:nello sviluppare una progettualità sociale dal basso riguardante i bisogni specifici di singoli Paesi, tiene conto della complessità di contesto di tutta l area di riferimento; adotta metodologie di lavoro in rete e stili di presenza comuni; definisce una strategia unitaria per tenere conto delle caratteristiche e necessità comuni a Stati vicini con l obiettivo di realizzare interventi maggiormente efficaci; fa leva su sinergie di tipo pastorale, operativo, comunicativo. Andare, stare, ritornare: raccontare, testimoniare, sensibilizzare, fare ponte tra comunità inviante e comunità accogliente; Un andare e uno stare che è prima di tutto offrire vicinanza alla comunità ecclesiale nelle sue strategie di valorizzazione e recupero della storia e del vissuto dei poveri, soprattutto. Un ritornare nelle nostre comunità che si fa momento di condivisione del vissuto che questa vicinanza ha realizzato. Un ritornare che ci fa già pregustare la presenza sul campo in termini di ricaduta sulla comunità che ci ha inviato o ci sostiene. L esperienza restituisce alla comunità che invia, all organismo Caritas, un tesoro da re-investire perché sia di nuovo capitalizzato. L articolazione della proposta: Il Progetto prevede un periodo effettivo all estero di 11 mesi ed un impegno complessivo non inferiore a 12 mesi. Il percorso di inserimento prevede un colloquio di selezione, una fase propedeutica, un periodo di formazione di inizio servizio, un accompagnamento formativo in loco che sarà intervallato da un modulo formativo durante l'unico rientro intermedio, fino all uscita dall esperienza, con il rilascio di un attestato di servizio. 9.1 COMPLESSO DELLE ATTIVITÀ PREVISTE PER IL RAGGIUNGIMENTO DEGLI OBIETTIVI. AREA DI INTERVENTO: EDUCAZIONE E PROMOZIONE CULTURALE (Prevalente)- ASSISTENZA 1.SEDE ITALIANA: CARITAS DIOCESANA DI TRAPANI- C.SO V. EMANUELE 44, COD. HELIOS SEDI ESTERE:- ARCIDIOCESI DI FIANARANTSOA, VIA ANBOZONTANY N. 301 B. P. 1440, COD. HELIOS 24319, - CASA SUORE CARMELITANE, AMBUZUNTANY, VIA AMBO 08 NTA, B.P. 1440, COD. HELIOS CASA SUORE NAZARENE, ZAZAFOTSY, VIA IHOSY 313, COD. HELIOS OBIETTIVO GENERALE: A. PROMOZIONE DELL EDUCAZIONE DEL BAMBINO OBIETTIVO SPECIFICO: 1.A.a Aumento della frequenza scolastica del 20% DESCRIZIONE DETTAGLIATA AZIONE GENERALE 1.A.a.1 Accompagnamento scolastico ATTIVITA 1.A.a.1 a Dal 1 al 9 riepilogo degli anni precedenti e svolgimento dei compiti ATTIVITA 1.A.a.1 b dal 1 al 9 svolgimento dei compiti assegnati ATTIVITA 1.A.a.1 c dal 1 al 9 integrazione e potenziamento con attività psico-didattiche e svolgimento dei compiti Attività di affiancamento per lo svolgimento dei compiti quotidiani Studio della lingua malgascia, e del francese, Utilizzo, esercitazione ed applicazione della matematica Somministrazione di schede logico cognitive Somministrazione di schede peril riconoscimento delle abilità, creazione di un Portfolio e di un PEI DESCRIZIONE DETTAGLIATA Studio della lingua malgascia, e del francese Utilizzo, esercitazione ed applicazione della matematica, Utilizzo di mappe concettuali,utilizzo di materiale educativo per la stimolazione cognitiva DESCRIZIONE DETTAGLIATA Somministrazione di test di verifica su tutte le materie Visione di filmografia educativa, Visione e partecipazione a giochi di intelligenza interattivi

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