Comitato INTERISTITUTI. Vademecum. del rappresentante dei genitori. Progetto informazione

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1 Comitato INTERISTITUTI Coordinamento degli organismi di partecipazione dei Genitori nelle scuole di Vicenza e Provincia Vademecum del rappresentante dei genitori Progetto informazione Il presente fascicolo è stato realizzato per informare i genitori sulle articolazioni, competenze e attribuzioni dei diversi organi collegiali della scuola. Con riferimento specifico al Testo Unico Quando sarà completato il mosaico delle riforme della scuola dell'autonomia il presente fascicolo sarà aggiornato nella nuova realtà scolastica con particolare riferimento alla partecipazione dei genitori nella scuola. Educazione&Scuola 1

2 GLI ORGANI COLLEGIALI DELLA SCUOLA Consigli di classe o d'interclasse All'inizio dell'anno scolastico i genitori eleggono o riconfermano i rappresentanti di classe. I rappresentanti di classe sono tenuti a partecipare ai Consigli di Classe e del Comitato Genitori. Il rappresentante di classe è l'intermediario tra genitori e il Consiglio di Classe, è membro di diritto del Comitato Genitori. E' portavoce di problemi, iniziative, proposte, necessità della sua classe presso i due organi suddetti e viceversa informa i genitori circa gli sviluppi d'iniziative avviate o proposte dalla presidenza, dal corpo docente e dal comitato genitori. In caso di decadenza di un rappresentante di classe (per perdita dei requisiti, dimissioni) il preside nomina per surroga il primo dei non eletti. Il Consiglio di Classe, o d'interclasse, si riunisce di norma una volta al mese. Vi partecipano i rappresentanti di classe, gli insegnanti ed è presieduto dal preside o da un suo delegato. Ha il ruolo più importante per quanto attiene alla funzione della scuola; quello di approfondire i problemi dell'apprendimento, dello sviluppo della personalità degli alunni, di individuare i modi migliori per stimolarlo e favorirlo, stabilendo un rapporto di collaborazione tra docenti, genitori e alunni con il compito di formulare, al collegio dei docenti, proposte in ordine all'azione educativa e didattica, alle iniziative di sperimentazione, quello di estendere i rapporti reciproci tra docenti, genitori e alunni. CONSIGLIO D'INTERCLASSE NELLA SCUOLA ELEMENTARE COMPOSIZIONE: docenti dei gruppi di classi parallele o dello stesso ciclo o dello stesso plesso; Un rappresentante dei genitori per ciascuna delle classi interessate eletto dai genitori degli alunni iscritti. PRESIDENTE: direttore didattico, o un docente membro del consiglio suo delegato, attribuisce ad un docente la funzione di segretario. DURATA: 1 anno FUNZIONI E COMPETENZE: SOLA PRESENZA DEI DOCENTI: coordinamento didattico e dei rapporti interdisciplinari. INTERO CONSIGLIO: formulare proposte al Collegio dei Docenti in ordine all'azione educativa e didattica e ad iniziative di sperimentazione; Agevolare ed estendere i rapporti reciproci tra docenti, genitori e alunni. Educazione&Scuola 2

3 CONSIGLIO DI CLASSE NELLA SCUOLA SECONDARIA DI 1 GRADO COMPOSIZIONE: docenti di ogni singola classe; 4 rappresentanti dei genitori nella scuola secondaria di 1 grado PRESIDENTE: Preside, o docente da lui delegato, che attribuisce ad uno dei docenti la funzione di segretario DURATA 1 anno FUNZIONI E COMPETENZE SOLA PRESENZA DEI DOCENTI: Valutazione periodica e finale degli studenti; Coordinamento didattico e dei rapporti interdisciplinari. INTERO CONSIGLIO: Formulare proposte al Collegio dei Docenti in ordine all'azione educativa e didattica e ad iniziative di sperimentazione; Agevolare ed estendere i rapporti reciproci tra docenti, genitori e alunni. CONSIGLIO DI CLASSE NELLA SCUOLA SECONDARIA DI 2 GRADO COMPOSIZIONE: docenti di ogni singola classe; 2 rappresentanti dei genitori 2 rappresentanti degli studenti PRESIDENTE: Preside, o docente da lui delegato, che attribuisce ad uno dei docenti la funzione di segretario DURATA 1 anno FUNZIONI E COMPETENZE SOLA PRESENZA DEI DOCENTI: Valutazione periodica e finale degli studenti; Coordinamento didattico e dei rapporti interdisciplinari. INTERO CONSIGLIO: Formulare proposte al Collegio dei Docenti in ordine all'azione educativa e didattica e ad iniziative di sperimentazione; Agevolare ed estendere i rapporti reciproci tra docenti, genitori e alunni. Educazione&Scuola 3

4 QUALI ARGOMENTI POSSONO ESSERE TRATTATI NELLE RIUNIONI DEI CONSIGLI DI CLASSE - Particolarmente di tutto ciò che direttamente o indirettamente riguarda gli studenti e l'attività della classe: - Il comportamento degli alunni; - L'impegno nello studio e nell'attività didattica; - Gli interessi, i problemi, le difficoltà dei ragazzi nell'età in cui si trovano; - L'ambiente socioculturale da cui provengono; - Le eventuali carenze educative e nella formazione di base; - L'educazione morale e religiosa; - Le reazioni degli studenti a determinati comportamenti e iniziative dei docenti, cosa fare per migliorare la situazione; - Lo sviluppo della collaborazione tra compagni di classe e tra famiglie per l'inserimento di alunni svantaggiati; - L'organizzazione di attività integrative e di iniziative di sostegno; - Le condizioni ambientali in cui si svolge la vita scolastica (aule, banchi servizi igienici, illuminazione, riscaldamento, attrezzature didattiche); - L'organizzazione delle gite, visite d'istruzione e l'eventuale collaborazione delle famiglie per la loro attuazione dopo la preparazione didattica; - L'organizzazione della biblioteca; - Esprimere parere sull'adozione dei libri di testo, sullo svolgimento di attività integrative e di sostegno. - Non possono essere trattati casi singoli. Educazione&Scuola 4

5 CONSIGLIO DI CIRCOLO O DI ISTITUTO COMPOSIZIONE: - nelle scuole fino a 500 studenti 14 componenti, 6 docenti 6 genitori 1 rappresentante del personale ATA, preside o direttore; - nelle scuole con più di 500 studenti 19 componenti, 8 docenti 8 genitori e rappresentanti del personale ATA, preside o direttore; - nella scuola secondaria superiore ed artistica la componente cede 3 o 4 posti alla componente degli studenti in età non inferiore a 16 anni. Possono essere chiamati, a titolo consultivo, gli specialisti che operano in modo continuativo nella scuola con compito medico, psicopedagogico e di orientamento. PRESIDENTE: un rappresentante dei genitori componente del consiglio, eletto a maggioranza assoluta in 1^ votazione o a maggioranza semplice in 2^ votazione. Egli DURATA: designa un segretario. Può essere eletto un vicepresidente. 3 anni, tranne che per la rappresentanza degli studenti che si rinnova annualmente. Nel corso del triennio si provvede alla sostituzione dei membri che perdono la titolarità con i primi dei non eletti nelle rispettive liste. FUNZIONI E COMPETENZE - delibera il bilancio preventivo e il conto consuntivo, dispone in ordine all'impegno finanziario per quanto concerne il funzionamento amministrativo e didattico del Circolo o dell'istituto; - adotta la Carta dei Servizi della scuola, il Progetto Educativo d'istituto e il Piano dell'offerta Formativa; - adotta, nella scuola secondaria di I e II grado il regolamento di disciplina degli studenti; - nomina nella scuola secondaria di I e II grado i componenti dell'organismo di garanzia; - delibera, su proposta della giunta: a. adozione del regolamento interno della scuola, inclusa anche l'attività della biblioteca, all'uso delle attrezzature culturali, didattiche e sportive, alla vigilanza degli studenti durante l'ingresso, la permanenza e l'uscita della scuola; b. acquisto, rinnovo e conservazione delle attrezzature tecnico-scientifiche, dei sussidi didattici e audiovisivi, delle dotazioni librarie, dei materiali per esercitazione; c. adattamento del calendario scolastico alle specifiche esigenze ambientali; d. criteri di programmazione ed attuazione delle attività parascolastiche, interscolastiche ed extrascolastiche, particolarmente di corsi di recupero e di sostegno, di libere attività complementari, di visite guidate e di viaggi d'istruzione; e. promozione di contatti con altre scuole o istituti per scambi di informazioni e di esperienze e per eventuali iniziative di collaborazione; f. partecipazione ad attività culturali, sportive e ricreative di particolare interesse educativo; g. forme e modalità per iniziative assistenziali che possono essere assunte dal Circolo o dall'istituto. - indica i criteri generali relativi: a. alla formazione delle classi; b. all'adattamento dell'orario delle lezioni e delle altre attività scolastiche alle condizioni ambientali; c. al coordinamento organizzativo dei Consigli di Classe e di interclasse. - esprime parere sull'andamento generale didattico ed amministrativo del Circolo o dell'istituto; - invia parere annuale al provveditore agli studi e al Consiglio Scolastico Provinciale. Le riunioni del Consiglio sono pubbliche, eccetto quando si discute di persone. Possono parteciparvi, senza diritto di parola, insegnanti, studenti, genitori e personale ATA. Educazione&Scuola 5

6 GIUNTA ESECUTIVA Composizione : Di diritto il preside o direttore didattico, capo dei servi di segreteria (segretario della giunta); Per elezione in seno al Consiglio un docente, un non docente, due genitori. Negli istituti superiori ed artistici in luogo di 2 genitori sono eletti 1 genitore e 1 studente. PRESIDENTE: Preside o direttore didattico; DURATA: 3 anni, tranne che per la componente studentesca, rinnovata annualmente. FUNZIONI E COMPETENZE: - predisporre il bilancio preventivo e il conto consultivo: - prepara i lavori del Consiglio, fermo restando il diritto di iniziativa del Consiglio stesso; - cura l'esecuzione delle delibere del Consiglio. COMITATO DEI GENITORI Il Comitato dei genitori si costituisce su eventuale iniziativa dei genitori eletti quali rappresentanti nei consigli di classe e interclasse. La norma prevede tale possibilità, che è comunque rimessa ad una valutazione discrezionale dei rappresentanti dei genitori. Tale comitato non rientra evidentemente nel novero degli organi collegiali espressamente previste dalla legge, non ha esplicite competenze, salvo il riconoscimento del diritto di iniziativa per la richiesta di convocazione dell'assemblea dei genitori. (i rappresentanti dei genitori nei consigli di classe e di interclasse possono esprimere un comitato dei genitori del circolo e dell'istituto.art. 45 comma 2 D.P.R n. 416) E' costituito dai rappresentanti di classe e si da un regolamento di istituto; è compito del presidente indire le riunioni in base alle necessità del momento ed eventualmente allargare l'invito a tutti i genitori. Svolge essenzialmente una funzione di collegamento tra i rappresentanti di classe e di raccordo tra questi ultimi e gli eletti nel consiglio di istituto in ordine ai problemi emergenti nelle classi. Nulla vieta a tale comitato di assumere autonome iniziative come l'organizzazione di conferenze, la pubblicazione di un bollettino di informazione per i genitori della scuola, la promozione di contatti tra genitori di classi diverse. All'occorrenza si fa portavoce dei genitori che segnalano problemi riguardanti la scuola e gli studenti, perché e giusto che tutti si sentano rappresentati e ascoltati. E' importante che la voce dei genitori si faccia sentire perché della formazione dei figli nessuno più di loro è interessato e della loro coscienza morale e civile nessun altro può essere interprete più qualificato. A tale fine i genitori dovranno sentirsi impegnati: - perché nella famiglia, nella scuola, in ogni momento e luogo della vita sociale i figli siano educati fin dalla più tenera età al rispetto delle persone, delle cose, delle opinioni altrui e delle istituzioni democraticamente costituite; - perché i figli siano abituati all'autodisciplina, all'indipendenza del proprio pensiero, alla solidarietà e all'amore verso il prossimo; - perché gli studenti imparino sia ad esprimersi liberamente sia a sapere valutare e ascoltare, nella versione più decisa verso ogni forma di violenza, sopraffazione, autoritarismo e intolleranza Con la legge sull'autonomia scolastica i Comitati Genitori sono stati riconosciuti come "associazione di fatto", nella preparazione del P.O.F. e nei progetti di sperimentazione esprime proposte e pareri di cui il Collegio Docenti e Consiglio d'istituto o di Circolo devono tenere conto. Educazione&Scuola 6

7 ASSEMBLEE DEI GENITORI Assemblea di classe o interclasse E' convocata, su richiesta dei genitori eletti nei consigli. Assemblea di circolo o di istituto E' convocata su richiesta del presidente del comitato genitori o dalla maggioranza del comitato dei genitori oppure su richiesta di: genitori negli istituti fino a 500 studenti; genitori negli istituti fino a 1000 studenti; genitori negli istituti con oltre 1000 studenti; La richiesta di convocazione deve essere formulata per iscritto e contenere l'ordine del giorno. L'assemblea di classi parallele L'assemblea di Istituto può articolarsi, in relazione al numero dei partecipanti e alla disponibilità dei locali, in assemblee di classi parallele. Comitato dei Genitori del circolo o dell'istituto I rappresentanti dei genitori nei consigli di interclasse o di classe possono esprimere un comitato dei genitori. Norme generali Qualora l'assemblea si svolga nei locali della scuola, la data l'ora e l'orario di svolgimento debbono essere concordati di volta in volta con il direttore didattico o il preside. Il direttore o il preside, sentita la giunta esecutiva del consiglio d'istituto o di circolo, autorizza la convocazione e i genitori promotori ne danno comunicazione mediante affissione di avviso all'albo, rendendo noto anche l'ordine del giorno L'assemblea si svolge al di fuori dell'orario delle lezioni. L'assemblea deve darsi un regolamento per il proprio funzionamento inviato al consiglio di Istituto o di Circolo. All'assemblea di classe o d'istituto possono partecipare, con diritto di parola, il direttore o il preside e gli insegnanti rispettivamente della classe o dell'istituto. Educazione&Scuola 7

8 1. LA SCUOLA CHE CAMBIA - I CICLI SCOLASTICI - 2. GLI ORGANI DI PARTECIPAZIONE 3. GLI STRUMENTI FONDAMENTALI NELLA SCUOLA DELL AUTONOMIA Educazione&Scuola 8

9 1. I NUOVI CICLI SCOLASTICI (L. 30/2000) Istituzione Durata Finalità Note Scuola dell infanzia 3 anni Didattiche pedagogiche Servizi per l infanzia e propedeutiche alla scuola di base Scuola di base 7 anni Formative e di orientamento Scuola Secondaria 5 anni Consolidare, riorganizzare, accrescere le capacità e le competenze. Offrire conoscenze, competenze e capacità adeguate all accesso agli studi universitari o al mondo del lavoro Non è obbligatoria Unisce in un unico ordinamento la scuola elementare e media inferiore. Ogni istituzione scolastica dell autonomia organizza il ciclo di studio in modo autonomo determinando i modi di intervento e l organizzazione didattica Si conclude con un esame di Stato Riunisce tutti gli attuali indirizzi della scuola secondaria superiore in quattro aree 1. Classico-umanistica 2. Scientifica 3. Tecnica e tecnologica 4. Artistica e musicale Tutte le istituzioni acquisiscono la denominazione di Liceo. Si articola in biennio e triennio Il biennio iniziale è obbligatorio Si conclude con un esame di Stato Educazione&Scuola 9

10 2. ORGANI DI PARTECIPAZIONE 2.1. ORGANI DI PARTECIPAZIONE TERRITORIALE Livello Denominazione Composizione Note Centrale Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione (organo di supporto tecnico scientifico del Ministro) 15 membri eletti dalla componente elettiva del personale della scuola statale nei consigli scolastici locali 15 nominati dal Ministro 3 nominati dalle scuole di lingua tedesca, slovena e dalla Valle D Aosta 3 nominati dal Ministro in rappresentanza delle scuole pareggiate, parificate e riconosciute Regionale Locale Consiglio scolastico regionale dell istruzione (organo di supporto tecnico scientifico del Dirigente regionale) Assolve una funzione di consulenza all amministrazione, alle scuole e agli enti locali che lo richiedano sulla realizzazione dell autonomia Dai Presidenti dei Consigli scolastici locali Dai componenti eletti dalle rappresentanze delle scuole statali nei Consigli scolastici locali 3 rappresentanti delle scuole pareggiate, parificate e riconosciute 5 rappresentanti designati dalle organizzazioni rappresentative delle parti sociali Rappresentanti eletti dal personale della scuola del territorio 2 rappresentanti del personale direttivo e docente in servizio presso le scuole pareggiate, parificate e riconosciute 2 rappresentanti del personale amministrativo 3 rappresentanti dei genitori delle scuole statali, pareggiate, parificate e riconosciute 3 rappresentanti degli studenti 5 rappresentanti dagli Enti Locali Dura in carica 5 anni Resta in carica 3 anni La composizione varia da 14 a 16 componenti Resta in carica 3 anni La composizione varia da 14 a 16 componenti Sostituisce gli attuali Distretti e Consigli scolastici Provinciali Educazione&Scuola 10

11 2.2. ORGANI COLLEGIALI DELLA SCUOLA (testo unificato VII Commissione) Denominazione Funzioni e Competenze Composizione Note Consiglio dell Istituzione Collegio dei Docenti Organismo di partecipazione dei genitori Di indirizzo gestionale e educativo Programmazione economicofinanziaria Organo tecnico e professionale con competenze generali in materia didattica e valutazione Organo di consultazione e proposizione, di controllo e gestione Dirigente scolastico Responsabile Amministrativo Docenti Genitori Personale ATA Studenti (limitatamente alla scuola secondaria) Tutti i docenti di ruolo e non di ruolo che operano nell'istituzione. Il Dirigente scolastico ne fa parte di diritto e ne presiede le riunioni Tutti i genitori che abbiano i figli che frequentino l istituzione scolastica Resta in carica 3 anni Si compone di 11 membri eletti dai rispettivi organismi di partecipazione. Nomina i 5 Componenti la Commissione di Valutazione Nella scuola di base la componente dei Docenti e dei Genitori è paritetica Nella scuola secondaria la componente degli Studenti è paritetica a quella dei Docenti. Il regolamento dell istituzione può prevedere l incremento di 4 unità. Si articola in dipartimenti disciplinari e interdisciplinari. Definisce in P.O.F. Definisce i profili didattici delle iniziative e accordi che l istituzione intende promuovere o aderire. Elegge i coordinatori all interno dei dipartimenti e dei Consigli dei Docenti di Classe. I coordinatori costituiscono il Collegio dei Coordinatori. Propone nel Regolamento dell Istituzione le parti relative ai profili didattici, al funzionamento del Collegio e alle sue articolazioni. E responsabile della valutazione degli studenti. Sostituisce gli attuali Comitati. La costituzione è obbligatoria. Può proporre iniziative e attività didattiche. Alla fine dell anno organizza un assemblea per un bilancio delle attività svolte. Partecipa attivamente alla vita della comunità scolastica. L attività è disciplinata dal Regolamento dell Istituzione Educazione&Scuola 11

12 Denominazione Organismo di partecipazione degli studenti (limitatamente alla scuola secondaria) Commissione di verifica e di valutazione dell efficienza e dell efficacia del servizio scolastico Funzioni e Competenze Organo di consultazione e proposizione, di controllo e gestione Organo di controllo Composizione Tutti gli studenti che frequentano l istituzione 5 membri eletti dal Consiglio dell Istituzione di cui 2 esterni alla stessa Note Sostituisce gli attuali Comitati. La costituzione è obbligatoria. Può proporre iniziative e attività didattiche. Alla fine dell anno organizza un assemblea per fare un bilancio delle attività svolte. Partecipa attivamente alla vita della comunità scolastica. L attività è disciplinata dal Regolamento dell Istituzione Organismo permanete preposto alla valutazione del rispetto del patto formativo tra istituzione e utenza. Valuta secondo gli standard elaborati dal Ministero e ai risultati qualitativi dell istituzione Educazione&Scuola 12

13 3. GLI STRUMENTI FONDAMENTALI DELLA SCUOLA DELL AUTONOMIA 3.1. IL REGOLAMENTO DELL ISTITUZIONE ARTICOLAZIONE CONTENUTO RIFERIMENTI PARTE PRIMA La vita della comunità scolastica PARTE SECONDA PARTE TERZA Organizzazione della vita scolastica giornaliera Attività didattiche curricolari ed extra Visite guidate e scambi culturali Diritto all utilizzo degli spazi Diritto di assemblea Astensione collettiva Organi Collegiali Regolamentazione della vita degli organi Composizione degli organi collegiali Corretto svolgimento della vita degli organi collegiali Disposizioni finali Richiami legislativi Norme per la modifica del regolamento D.P.R. 249/1998 L. 30/2000 Testo unificato VII Commissione 3.2. REGOLAMENTO DI DISCIPLINA DEGLI STUDENTI Articolazione Contenuto Riferimenti PARTE PRIMA Diritti e doveri dello studente D.P.R. 249/1998 Definizione delle infrazioni PARTE SECONDA Organo giudicante di I grado Gradualità delle sanzioni Sanzioni alternative all allontanamento dalla vita scolastica PARTE TERZA Organo di garanzia dell istituzione Ricorso contro le sanzioni di I grado PARTE QUARTA Ricorso alla Commissione di Garanzia Norme finali Educazione&Scuola 13

14 3.3. CARTA DEI SERVIZI Titoli Contenuto Note Finalità generali dell istituzione Indirizzo formativo I servizi Principi fondamentali D.P.R. 249/98 Partecipazione efficienza e trasparenza Libertà di insegnamento Aggiornamento dei docenti Area Didattico Educativa Organizzazione della scuola Norme finali Continuità didattica Gruppi di lavoro e commissioni Informazioni all utenza sull Offerta Formativa Programmazione didattica e educativa Informazione sulla programmazione didattica e educativa Contratto formativo La presidenza La segreteria La segreteria amministrativa I servizi di segreteria Le strutture della scuola Modalità di presentazione delle controversie e dei reclami Valutazione del servizio Diffusione e informazione sui documenti fondamentali della scuola Diritti e doveri dei Docenti, Dirigente scolastico, studenti e genitori Educazione&Scuola 14

15 3.4. PIANO DELL OFFERTA FORMATIVA Titolo Contenuto Note Premessa Cos è il P.O.F. Mediazione, programmazione, progettazione, identità, riferimento, ecc. Durata Cenno storico dell istituzione Origini e finalità Obiettivi Offerta Tipo/i di indirizzo Materie ordinarie Articolazione orario scolastico Per indirizzo Responsabilità e decisioni Funzioni obiettivo Autonomia scolastica Organizzazione didattica Valutazione Metodologia Conoscenza competenza capacità Trasparenza della valutazione Articolazione curricolare Carichi di lavoro Anno, quadrimestre (compiti, interrogazioni, verifiche, ecc.) Prevenzione All insuccesso Alla dispersione scolastica Orientamento Verso gli studi universitari Il mondo del lavoro Programmazione didattica Nel biennio Per indirizzo Nel triennio Per indirizzo Programmazione educativa Nel biennio Nel triennio Programmazione didattica Nell anno Per classe ed indirizzo Programmazione educativa Nell anno Per classe ed indirizzo Educazione&Scuola 15

16 LE COMPONENTI SCOLASTICHE QUADRO DELLE AZIONI Azione Soggetto Supporto Verifica dei bisogni Indirizzi generali Collegio dei Docenti e le sue articolazioni Consiglio di Istituto o di Circolo Enti Locali Associazione industriali, commercianti e artigiani Centri di ricerca sul sociale Genitori e Studenti Associazione industriali, commercianti e artigiani Centri di ricerca sul sociale Tutte le componenti scolastiche Proposte e pareri Genitori e Studenti Associazioni e organizzazioni Elaborazione e formulazione Approvazione Collegio dei docenti e le sue articolazioni Consiglio di Istituto o di Circolo INTERNO Personale ATA attraverso le sue articolazioni ESTERNO Nuclei di supporto anche attraverso il coordinamento con: Associazioni professionali e disciplinari Agenzie formative, ecc. Componenti la comunità scolastica - Dirigente scolastico - Insegnanti - Personale ATA - Genitori - Studenti - Consiglio di Circolo o di Istituto Educazione&Scuola 16

17 Responsabilità Progettare con il consenso L'elaborazione del P.O.F. implica un forte coinvolgimento e una significativa responsabilità di tutte le componenti scolastiche. Ogni Istituto dovrà di volta in volta individuare gli obiettivi formativi e gli strumenti per raggiungerli, dovrà definire le procedure di autovalutazione e di verifica interna in modo da essere sempre pronto a rendere conto delle ragioni delle proprie scelte; dovrà indicare i tempi, criteri e modalità di tali azioni anche ai fini della successiva attività di monitoraggio interna ed esterna. La scuola quindi esprime la propria identità non soltanto attraverso i contenuti del P.O.F., ma anche attraverso i modi di partecipazione dei soggetti interessati e i meccanismi della progettazione. La condivisione assume perciò un rilievo del tutto particolare per la qualità del P.O.F.. Un progetto elaborato a tavolino da un piccolo gruppo di innovatori che riesce a farlo approvare per il "rotto della cuffia" - con un minimo scarto di voti, magari per la stanchezza degli organi collegiali chiamati a decidere- ha scarse probabilità di essere poi realizzato davvero: in questo modo la scuola non creerebbe le condizioni per vedere avanzare il proprio livello complessivo. Progettare con il consenso significa allora tenere conto, prima di tutto, di un quadro ampio e variegato di indirizzi, proposte e stimoli. Il Piano dell'offerta Formativa è "il documento fondamentale costitutivo dell'identità culturale e progettuale delle istituzioni scolastiche ed esplicita la progettazione curricolare. Extracurricolare, educativa ed organizzativa che le singole scuole adottano nell'ambito della loro autonomia". Non è da oggi che la società chiede alla scuola di rendere esplicite le proprie scelte formative. Le norme riguardanti la "carta dei servizi" prevedono già che la scuola elabori un Progetto educativo d'istituto. Esso è il documento che "contiene le scelte educative ed organizzative delle risorse e costituisce un impegno per l'intera comunità scolastica. Integrato dal regolamento d'istituto, definisce, in modo razionale e produttivo il piano organizzativo in funzione delle proposte culturali, delle scelte educative e degli obiettivi formativi elaborati dai competenti organi della scuola". L'esigenza di progettare un più generale Piano dell'offerta formativa che prenda atto dei bisogni formativi del territorio e tenga conto delle condizioni di erogazione del servizio e delle risorse disponibili deriva alle scuole dalle nuove funzioni che l'autonomia scolastica ha attribuito loro. Le istituzioni scolastiche possono infatti compiere adesso scelte che investono la determinazione di alcune "quote" del curricolo e l'uso della flessibilità su tutte le "quote" del medesimo curricolo. Si tratta come è evidente, di un compito molto più complesso per il quale, non a caso, è prevista la partecipazione di tutte le componenti. Educazione&Scuola 17

18 Le componenti scolastiche Il consenso si costruisce mediante procedure trasparenti di coinvolgimento di tutte le componenti interessate, di positivo confronto in caso di contrasti e, infine, di decisione. Il contributo dell'intera comunità scolastica è determinante per rendere il Piano dell'offerta Formativa un effettivo strumento di crescita qualitativa dell'istituto. Ciascuna componente svolge una funzione che deve trovare un terreno favorevole di promozione e di valorizzazione. Il Dirigente scolastico Nel processo di costruzione del Piano dell'offerta Formativa si afferma il ruolo del Dirigente scolastico. Titolare dei rapporti con le istituzioni che operano sul territorio, garante del sistema di regole negoziali, inserito nel confronto delle componenti della scuola ma anche al di fuori di esse, il dirigente scolastico è responsabile del raggiungimento degli obiettivi stabiliti nel Piano. Assume perciò il ruolo di grande delicatezza nella rete di rapporti che si stabiliscono dentro e fuori la scuola: in questa rete svolge una funzione di regia e di coordinamento in cui possono esplicarsi le sue competenze professionali. Gli insegnanti La progettazione dell'offerta formativa apre nuovi spazi di creatività e di sviluppo professionale per i docenti (spazi garantiti, tra l'altro, anche dal nuovo Contratto integrativo nazionale del comparto scuola). Lavorare con creatività significa affrancare la didattica da una programmazione rutinaria. Gli insegnanti diventano così protagonisti e responsabili di alcune scelte fondamentali: - Definiscono il modo di organizzarsi più adeguato per la realizzazione degli obiettivi generali e specifici dell'azione didattica - Finalizzano a questi obiettivi la gestione del tempo, gli adattamenti del calendario scolastico e l'articolazione dei gruppi di studenti - Progettano la ricerca e la sperimentazione - Attivano accordi di rete e potranno realizzare (dopo il primo settembre 2000) eventuali scambi con colleghi di altre scuole. Il regolamento affida al Collegio dei Docenti il ruolo di sintesi del lavoro di progettazione. Sono naturalmente i docenti a trovare le forme e i criteri più funzionali per organizzarsi per un verso secondo le modalità e gli obiettivi della progettazione e, per un altro, secondo le loro stesse tendenze e consuetudini. Non vi è dubbio tuttavia che una organizzazione per gruppi di progetto o per dipartimenti tematici (assai diversi dai più consueti dipartimenti disciplinari) deve tenere conto delle categorie in base alle quali viene strutturato il Piano dell'offerta Formativa. Educazione&Scuola 18

19 Personale Ausiliario, Tecnico e Amministrativo Nel lavoro di progettazione assume maggiori responsabilità anche il personale ausiliario, tecnico e amministrativo. Decisiva risulta infatti la sua partecipazione: - Nella definizione delle risorse umane necessarie per lo svolgimento delle attività progettate - Nel collegamento - Tra progetti e voci di bilancio - Tra Piano e bilancio - Tra spese impegnate e spese effettuate nella valutazione degli esiti. Anche il personale ATA deve dunque trovare nuove forme di organizzazione interna e di espressione della propria volontà in una positiva interazione con le altre componenti per la realizzazione dei vari progetti. I Genitori e gli Studenti Nella elaborazione del Piano assume una funzione decisiva l'apporto delle componenti scolastiche fino a oggi chiamate "esterne". Infatti anche per queste è prevista una partecipazione consapevole al progetto della scuola e quindi una maggiore responsabilità. Genitori e studenti esprimono aspettative ed esigenze (delle quali, secondo quanto prescrive il Regolamento, il Piano deve tenere conto) e costituiscono quindi il necessario raccordo tra la realtà "interna" della scuola e territorio. La loro partecipazione alla elaborazione del piano dell'offerta Formativa è libera nelle forme, in quanto può esprimersi attraverso organismi e associazioni anche di fatto - e ciò consentirà a genitori e studenti di organizzarsi come meglio credono -, ma necessaria nella sostanza ed espressamente richiesta dalle norme. Il "clima" e l'armonia d ogni istituzione scolastica dipendono dal modo in cui queste componenti si collocano all'interno dei processi che portano alle decisioni. Nella comunicazione del Piano dell'offerta Formativa è previsto un preciso obbligo di informazione da parte delle scuole nei confronti delle famiglie e degli alunni. Questo significa che il Piano diventa l'oggetto contrattuale del patto formativo tra scuola e studenti. L'istituto deve farlo conoscere all'atto delle iscrizioni, ma è bene diffonderlo già prima, nella fase in cui gli alunni scelgono la scuola che dovranno frequentare. Educazione&Scuola 19

20 Il Consiglio di Circolo o di Istituto Il compito della approvazione finale del Piano è affidato al Consiglio di Circolo o di Istituto. Come si è visto, infatti, la progettazione dell'offerta formativa contiene in sé gli elementi relativi all'uso delle risorse umane e finanziarie. E' chiaro quindi che la sua definitiva adozione da parte della scuola deve vedere il formale intervento dell'organo che ne approva il bilancio. Da questo punto di vista, l'effettivo impiego di tutte le risorse costituisce un prezioso e significativo indicatore di qualità del processo di realizzazione del Piano dell'offerta Formativa Nota Sebbene la Legge sul riordino degli organi collegiali non sia ancora stata approvata dal Parlamento, la legislazione in materia di autonomia scolastica, riordino dei cicli scolastici, il D.P.R. 8 Marzo 1999 Regolamento sull'autonomia, D.P.R Statuto degli studenti, anticipano i contenuti di questa legge conferendo e riconoscendo, di fatto, l'allargamento a tutte le componenti la comunità scolastica la responsabilità della progettazione dell'autonomia scolastica. In particolare: - E' il Consiglio d'istituto o di Circolo, che predispone il bilancio preventivo, gli indirizzi generali e progettuali dell'autonomia approvando il Regolamento d'istituto, la Carta dei servizi e il P.O.F comprensivo del P.E.I.. - I consigli di classe sono trasformate in "assemblee di classe" dove viene illustrato il progetto didattico-educativo, vengono formulate le proposte e i suggerimenti. - Il comitato Genitori o l'organismo di partecipazione dei genitori è riconosciuto come "associazione di fatto" partecipa attivamente al progetto educativo, essendo le famiglie le più indicate all'educazione dei figli. - L'elaborazione e la formulazione del P.O.F. avviene dal collegio dei docenti attraverso le sue articolazioni, disciplinari, interdisciplinari, dei consigli di classe, d'aree tematiche, sugli indirizzi generali formulati dal Consiglio di Istituto o di Circolo, le proposte, i pareri, le aspettative degli Studenti e delle loro Famiglie, le proposte del personale ATA e delle organizzazioni del territorio. - Il monitoraggio e l'autovalutazione avviene in modo continuativo su: 1. raggiungimento degli obiettivi stabiliti dal P.O.F. 2. raggiungimento del successo formativo 3. l'efficacia e l'efficienza rispetto agli obiettivi prefissatati 4. l'efficacia e l'efficienza del servizio scolastico - Il dirigente scolastico è figura giuridica, ovvero si assume ogni responsabilità civile e penale, essendo il garante per l'attuazione del P.O.F. e del raggiungimento degli obiettivi. Educazione&Scuola 20

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