RIVISTA BANCARIA ISTITUTO DI CULTURA BANCARIA «FRANCESCO PARRILLO»

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1 RIVISTA BANCARIA MINERVA BANCARIA ISTITUTO DI CULTURA BANCARIA «FRANCESCO PARRILLO» Gennaio-Febbraio Tariffa Regime Libero:-Poste Italiane S.p.a.-Spedizione in abbonamento Postale-70%-DCB Roma

2 RIVISTA BANCARIA MINERVA BANCARIA COMITATO SCIENTIFICO (Editorial board) PRESIDENTE (Editor): GIORGIO DI GIORGIO, Università LUISS Guido Carli, Roma MEMBRI DEL COMITATO (Associate Editors): PIETRO ALESSANDRINI, Università Politecnica delle Marche PAOLO ANGELINI. Banca d Italia PIERFRANCESCO ASSO, Università degli Studi di Palermo EMILIA BONACCORSI DI PATTI, Banca d Italia CONCETTA BRESCIA MORRA, Università degli Studi del Sannio FRANCESCO CANNATA, Banca d Italia ALESSANDRO CARRETTA, Università degli Studi di Roma Tor Vergata ENRICO MARIA CERVELLATI, Università di Bologna NICOLA CETORELLI, New York Federal Reserve Bank N.K. CHIDAMBARAN, Fordham University MARIO COMANA, LUISS Guido Carli GIANNI DE NICOLÒ, International Monetary Fund RITA D ECCLESIA, Università degli Studi di Roma La Sapienza GIOVANNI DELL ARICCIA, International Monetary Fund STEFANO DELL ATTI, Università degli Studi di Foggia GIORGIO DI GIORGIO, LUISS Guido Carli CARMINE DI NOIA, ASSONIME LUCA ENRIQUES, University of Oxford GIOVANNI FERRI, Università LUMSA FRANCO FIORDELISI, Università degli Studi Roma Tre LUCA FIORITO, Università degli Studi di Palermo FABIO FORTUNA, Università Niccolò Cusano EUGENIO GAIOTTI, Banca d Italia GUR HUBERMAN, Columbia University AMIN N. KHALAF, Ernst & Young RAFFAELE LENER, Università degli Studi di Roma Tor Vergata NADIA LINCIANO, CONSOB PINA MURÉ, Università degli Studi di Roma La Sapienza FABIO PANETTA, Banca d Italia ALBERTO FRANCO POZZOLO, Università degli Studi del Molise ZENO ROTONDI, Unicredit Group ANDREA SIRONI, Università Bocconi MARIO STELLA RICHTER, Università degli Studi di Roma Tor Vergata MARTI SUBRAHMANYAM, New York University ALBERTO ZAZZARO, Università Politecnica delle Marche Comitato Accettazione Saggi e Contributi: GIORGIO DI GIORGIO (editor in chief) - Alberto Pozzolo (co-editor) Mario Stella Richter (co-editor) - Domenico Curcio (assistant editor) ISTITUTO DI CULTURA BANCARIA «FRANCESCO PARRILLO» PRESIDENTE CLAUDIO CHIACCHIERINI VICE PRESIDENTI MARIO CATALDO - GIOVANNI PARRILLO CONSIGLIO TANCREDI BIANCHI, GIAN GIACOMO FAVERIO, ANTONIO FAZIO, GIUSEPPE GUARINO, PAOLA LEONE, ANTONIO MARZANO, FRANCESCO MINOTTI, PINA MURÈ, FULVIO MILANO, ERCOLE P. PELLICANO, CARLO SALVATORI, MARIO SARCINELLI, FRANCO VARETTO In copertina: Un banchiere e sua moglie (1514) di Quentin Metsys (Lovanio, Anversa, 1530), Museo del Louvre - Parigi.

3 RIVISTA BANCARIA MINERVA BANCARIA ANNO LXXI (NUOVA SERIE) GENNAIO-FEBBRAIO 2015 N. 1 SOMMARIO Editoriale G. DI GIORGIO Meglio tardi che mai? Il QE arriva a Francoforte... 3 Saggi A. ROMAGNOLI, Does Financial Education at School work? M. TRIFILIDIS Evidence from Italy... 7 G. ABATE La riforma del capitale della Banca d Italia: gli effetti contabili, fiscali e di vigilanza sulle banche partecipanti Rubriche An historical perspective to current trends in the banking industry in Europe (A. Privitera, A. F. Arcelli) La succursale: un opportunità o una necessità? Alcuni spunti di riflessione (M. P. Gentili, O. Nava) L erogazione del credito in capo alle compagnie di assicurazione: rischi, opportunità e nuovi paradigmi organizzativi (M. Rotili) Restarting European Long-Term Investment Finance. A Green Paper Discussion Document (C. Di Noia, A. D Onofrio) Barometro crif della domanda di prestiti da parte delle imprese: andamento 2014 (S. Capecchi) Bankpedia: La bomba dei contratti derivati nascosta nei conti delle Regioni (C. Oldani) Allentamento monetario Quantitative easing (G. Aversa) Recensioni G. Moro, Contro il non profit (L. Paliotta) Presidente del Comitato Scientifico: Giorgio Di Giorgio Direttore Responsabile: Giovanni Parrillo Comitato di Redazione: Eloisa Campioni, Mario Cataldo, Giovanni Nicola De Vito, Vincenzo Formisano, Stefano Marzioni, Biancamaria Raganelli, Giovanni Scanagatta, Giuseppe Zito e.mail: redazione@rivistabancaria.it - amministrazione@rivistabancaria.it Amministrazione: presso P&B Gestioni Srl, Viale di Villa Massimo, Roma - tel fax Spedizione in abbonamento postale - Pubblicazione bimestrale - 70% - Roma ISSN: La Rivista è accreditata AIDEA e SIE Econ.Lit

4 IL DIZIONARIO ENCICLOPEDICO ON-LINE DI BANCA, BORSA E FINANZA * Voci Pubblicate La bomba dei contratti derivati nascosta nei conti delle Regioni, di Chiara Oldani Allentamento monetario - quantitative easing, di Giovanni Aversa *** La bomba dei contratti derivati nascosta nei conti delle Regioni (C. Oldani) Abstract La Corte dei Conti dallo scorso anno effettua una intensa attività di accertamento sui bilanci delle Regioni italiane, a Statuto Ordinario e non. Questo grazie al Federalismo Fiscale e alla rigidità dei vincoli europei che hanno finalmente messo un limite all anarchia contabile degli enti locali italiani. C è del buono nell UE, ma serve la necessaria presa di posizione sulle responsabilità dei risultati di queste attività di accertamento. Altrimenti rimane aria fritta scritta da azzeccagarbugli contabili e rabbia per i (pochi) che leggono questi documenti e ne traggono le necessarie conclusioni. L accertamento dei bilanci operato dalla Corte dei Conti consiste nella verifica delle poste iscritte nella contabilità, la quale registra entrate e uscite con il criterio di cassa, in base alle leggi emanate dalle Regioni stesse, assesta i flussi e attraverso il meccanismo dei residui, attivi e passivi, dovrebbe arrivare a quadrare il bilan- * Vengono pubblicate sulla Rivista Bancaria - Minerva Bancaria alcune voci del progetto Bankpedia, il Dizionario Enciclopedico on-line di Banca, Borsa e Finanza sponsorizzato dall Associazione Nazionale per l Enciclopedia della Banca e della Borsa (ASSONEBB) di Roma. RIVISTA BANCARIA - MINERVA BANCARIA N. 1 /

5 cio. Il bilancio delle Regioni, infatti, deve sottostare ai vincoli interni del Patto di Stabilità e del Fiscal Compact. Il problema è che ogni Regione ha piena libertà legislativa sullo schema da seguire per redigere il proprio bilancio e quindi i 21 bilanci delle Regioni non sono confrontabili tra loro, le loro poste sono registrate in modo sostanzialmente diverso, dando luogo a risultati talvolta sospetti, sia in termini di stock (debito) che di flussi (entrate, uscite, residui). Ma andiamo per ordine, le Regioni si finanziano con trasferimenti dello Stato e da imposte locali (es. IRAP); i tagli nei trasferimenti operati dai recenti Governi, diciamo da Monti in poi, hanno colpito le Regioni, la crisi economica ha fatto diminuire il loro gettito e molte Regioni hanno ritoccato le aliquote al rialzo per tentare di fare cassa. Inevitabilmente, dal 2009 le Regioni hanno diminuito le loro principali voci di spesa: la sanità e gli investimenti a scapito dei cittadini e del territorio; al contrario la spesa per il personale, le consulenze, le sedi estere (es. New York o Parigi) non sono diminuite per niente. Questa la sintesi delle analisi svolte dalla Corte dei Conti sulle Regioni. Ogni Regione ha piena libertà legislativa e paradossalmente può interpretare il taglio ai trasferimenti imposto dal Governo dando luogo a risultati contabili diversi da quelli desiderati. 112 Un esempio, tra i tanti, dell irresponsabile anarchia contabile delle Regioni descritto dalla Corte dei Conti è la registrazione dei contratti derivati (interest rate swap) sottoscritti dalle Regioni prima del Tutte le Regioni hanno derivati in portafoglio, per un controvalore di circa 11 miliardi di euro nel dicembre 2013 (dati Bankitalia) e la normativa statale impone che gli eventuali flussi positivi (incassi) prodotti da questi contratti devono essere utilizzati per abbattere il debito dell ente. Gli interest rate swap sono, infatti, contratti di copertura del rischio di tasso d interesse sul debito. Invece alcune Regioni, es. Liguria, utilizza questi flussi per coprire la spesa corrente (personale, consulenze e sedi fuori dalla Regione); lo fa perché ha emanato una sua propria legge in tal senso e la Corte dei Conti ne prende atto. Sempre la Liguria, nel presentare il preventivo per il 2014 iscrive questi contratti derivati per soli 10 milioni di euro, in termini di rischi potenziali, quando la Corte dei Conti rileva che la cifra debba essere quasi raddoppiata, fino a 17.5 milioni di euro per essere coerente con i veri rischi che la Regione corre. La Corte non può sanzionare, ma non certifica neanche il bilancio della Regione. Il controllore abbaia e basta. Neanche morde! Chi paga il costo di questa situazione non è l apparato statale, tant è che i Governatori uscenti delle Regioni RUBRICHE

6 italiane spesso fanno carriera in Parlamento, ma il cittadino, che ha una sanità che in alcune aree del paese ha standard simili a quelli del terzo mondo, insieme al territorio, che cade a pezzi. Trucchi contabili, leggi regionali finanziariamente insostenibili, pratiche politiche clientelari e totale assenza di responsabilità. Questo non può essere tollerato oltre. Nell era di internet e della piena informazione l apparato dello Stato rimane il soggetto più oscuro e meno trasparente di tutti. Tabella 1 Contratti derivatives delle amministrazioni locali con banche italiane (milioni di euro) Negative market value (1) Dec. 07 Dec. 08 Dec. 09 Dec. 10 Dec. 11 Dec. 12 Dec. 13 Jun.14 Piemonte Valle d Aosta Lombardia Trentino Alto Adige Veneto Friuli-Venezia Giulia Liguria Emilia-Romagna Toscana Umbria Marche Lazio Abruzzo Molise Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia Sardegna Totale Valore di Mercato Negativo In % del debito 0,8 1 0,9 1 1,1 1,4 1,2 1,2 Valore Psoitivo di Mercato (2) Valore Nozionale Numero di amministrazioni: di cui: Valore di Mercato Negativo Regioni RIVISTA BANCARIA - MINERVA BANCARIA N. 1 /

7 Negative market value (1) Dec. 07 Dec. 08 Dec. 09 Dec. 10 Dec. 11 Dec. 12 Dec. 13 Jun.14 In % del debito 0,3 0,4 0,3 0,4 0,6 0,7 0,5 0,7 Numero di Regioni Valore di Mercato Negativo Province In % del debito 1,1 0,1 0,1 0,1 0,1 0,2 0,1 0,1 Numero di Province Valore di Mercato Negativo Città In % del debito 1,5 0,5 0,5 0,5 0,4 0,5 0,4 0,4 Numero di Città Valore di Mercato Negativo Altre amministrazioni In % del debito Numero di altre amministrazioni (1) Valore negativo per l ente e positivo per la banca; questo valore non si somma al debito. Il valore minimo di soglia è 30mila euro. (2) Valore positivo per l ente locale e negativo per la banca Fonte: tavola 33 del Statistical Bulletin. Banca d Italia ( , 2014). Allentamento monetario - quantitative easing, (G. Aversa) Abstract Il termine allentamento monetario, conosciuto anche come alleggerimento quantitativo o QE (acronimo di Quantitative Easing) rientra nelle politiche monetarie che può adottare una Banca Centrale. E un operazione mediante la quale la Banca Centrale si pone come investitore nella propria economia acquistando azioni o titoli di Stato per stimolare la crescita. In tal modo le banche commerciali e le società finanziarie possono disporre di nuovi capitali necessari a finanziare mutui e prestiti per imprese e famiglie, accrescendo indirettamente l attività economica e la creazione di posti di lavoro. Attraverso il QE viene allargata la massa monetaria presente in un sistema economico che di fatto equivale alla stampa di nuovo denaro. Perché una Banca Centrale ricorre al QE e i Suoi Effetti sull Economia Uno dei principali strumenti che spesso una Banca Centrale utilizza quando la sua economia è in difficoltà, è l abbassamento dei tassi d interesse, al fine di aumentare la quantità di capitale in circolazione per stimolare la ripresa. Questa manovra com- 114 RUBRICHE

8 porta principalmente la riduzione del costo del denaro con la conseguenza di rendere meno costosi i finanziamenti per le imprese e di diminuire il tasso di disoccupazione. Tuttavia, quando una crisi del sistema economico è molto profonda, questo strumento di politica monetaria da solo non è adeguato a rilanciare in modo significativo l economia di un Paese. In questo caso, le Banche Centrali utilizzano strumenti non convenzionali di politica monetaria, come il QE, più incisivi e diretti per iniettare nuovi capitali nell economia. Le Banche Centrali possono quindi avvalersi del QE per favorire l accesso al credito, stimolare la crescita economica fornendo liquidità al sistema quando i prestiti accordati a famiglie e imprese calano significativamente ed eliminando dal mercato i cosiddetti titoli tossici, quelli cioè poco remunerativi e molto rischiosi (come mostrato nella Tab. 1). Tab. 1 - Quantitative Easing La Banca Centrale dunque, può ridurre il fenomeno del credit crunch, salvare istituti di credito, eliminare dai loro bilanci i titoli tossici e acquistare titoli di Stato con l obiettivo di ridurre i costi di indebitamento pubblici. In questo modo i principali effetti del QE sul sistema economico riguardano l aumento dell attività economica promosso dalla maggiore circolazione di liquidità e l abbassamento del costo dei prestiti dovuto all acquisto dei titoli di Stato da parte della Banca Centrale che ne fa aumentare la domanda e, allo stesso tempo, ne riduce i costi. RIVISTA BANCARIA - MINERVA BANCARIA N. 1 /

9 FED, Bank of England, Banca del Giappone, BCE. Le Banche Centrali a Confronto. Subito dopo lo scoppio della crisi economica nel 2007 e la successiva crisi economica mondiale si sono verificati grandi afflussi di capitali da parte delle principali Banche Centrali attraverso lo strumento del QE. In particolare hanno fatto ricorso a tale politica la Federal Reserve (FED), la Bank of England (BOE) e la Banca Centrale Giapponese (BOJ) immettendo migliaia di miliardi di dollari nell economia mondiale, nel tentativo di rivitalizzare le loro economie (come mostrato nella Tab. 2). Tab. 2 - Politiche QE adottate da USA, Inghilterra e Giappone Alla crisi economico-finanziaria del 2007, i Governi delle principali economie mondiali hanno adottato due modi diversi di affrontare la crisi. Negli Stati Uniti, in Inghilterra e in Giappone le Banche Centrali di questi paesi, hanno appunto utilizzato il QE, creando moneta nuova e iniettandola, con operazioni di mercato aperto, nel sistema finanziario ed economico e utilizzandola per comprare i titoli del debito sovrano dei propri Paesi. In Europa, al contrario, la Banca Centrale Europea (BCE), non ha potuto adottare tale strumento di politica monetaria a causa delle restrizioni del suo mandato, che impediscono il QE, e a causa del veto posto dalla Germania a qualsiasi operazione di politica monetaria espansiva da sostituire alle riforme dei Governi. Negli Usa la crisi economico-finanziaria del 2008 è stata affrontata con un approccio molto espansivo con una strategia definita anche come Credit Easing (CE). L eccezionale carenza di liquidità che ha immediatamente colpito gli Stati Uniti ha infatti portato la FED ad abbassare il federal funds rate dal 2% all 1,5% e RUBRICHE

10 poi ulteriormente ridotto all 1% fino all assegnazione di una fascia di oscillazione dello 0-0,25%, cioè un livello pressoché azzerato per la prima volta nella storia americana (come mostrato nella Tab. 3). Tab. 3 - Rendimento target sui FED funds e rendimento effettivo Fonte: FED Successivamente la FED ha stimolato l economia con tre piani di QE (rispettivamente QE1, QE2 e QE3). La forma più recente di questa espansione (QE3) è consistita nell acquisto di titoli del debito pubblico e di Mortgage Backed Security (MBS) da parte della Banca Centrale. Tale approccio è stato seguito dalla Bank of England (BOE) e qualche anno più tardi dalla Banca Centrale Giapponese (BOJ) attraverso la politica monetaria conosciuta anche come Abenomics. Al contrario la BCE ha adottato una politica monetaria meno espansiva nonostante le condizioni di rischio e di illiquidità dei mercati interbancari europei abbiano ricalcato, seppur con ritardo e minore intensità, quelle degli Stati Uniti e degli altri Paesi. La BCE, infatti, al fine di perseguire il suo fondamentale obiettivo (stabilità dei prezzi e tasso di inflazione non superiore al 2%), inizialmente decise di non ricorrere a operazioni di QE, limitandosi a piccoli acquisti di Bond sostenuti attraverso aste di liquidità RIVISTA BANCARIA - MINERVA BANCARIA N. 1 /

11 e non attraverso l emissione di nuova moneta (nel Dicembre del 2011, la BCE ha realizzato due operazioni di Rifinanziamento a Lungo Termine - LTRO). Nel 2011 infatti, la BCE ha acquistato circa 10 miliardi di obbligazioni bancarie e circa 200 miliardi di titoli del debito pubblico di Grecia, Portogallo, Irlanda, Spagna e Italia. Ma il volume complessivo di questi acquisiti era abbastanza ridotto rispetto al QE annunciato nell Aprile Oltre al QE europeo la BCE ha varato due nuove importanti operazioni di rifinanziamento (LTRO) alle banche con scadenza fino al 2018, per la concessione di prestiti a favore di famiglie e imprese (con l esclusione dei mutui per l acquisto di case). L ammontare iniziale che verrà mobilitato su questi interventi corrisponderà a circa 400 miliardi di euro. Nell ultima riunione del 5 giugno 2014, il Consiglio direttivo della BCE ha comunicato le prossime misure di politica monetaria: Condurre per un periodo di due anni una serie di operazioni mirate di rifinanziamento a più lungo termine (OMRLT), finalizzate a migliorare l erogazione di prestiti bancari a favore del settore privato non finanziario dell area dell euro esclusi i prestiti concessi alle famiglie per l acquisto di abitazioni; Intensificare i lavori preparatori per l acquisto definitivo di attività cartolarizzate (asset backed security, ABS). 118 RUBRICHE

12 Per rinnovare o attivare un nuovo abbonamento effettuare un versamento su: c/c bancario n UBI - Banco di Brescia Via Vittorio Veneto 108/b ROMA (IBAN IT94U ) intestati a: Editrice Minerva Bancaria s.r.l. oppure inviare una richiesta a: amministrazione@rivistabancaria.it Condizioni di abbonamento per il 2015 Canone annuo Italia 100,00 - Estero 145,00 Prezzo di un fascicolo 25,00 Abbonamento web 60,00 Prezzo di un fascicolo arretrato 40,00 Abbonamento sostenitore Pubblicità 1 pagina 650,00-1/2 pagina 480,00 L abbonamento è per un anno solare e dà diritto a tutti i numeri usciti nell anno. L abbonamento non disdetto con lettera raccomandata entro il 1 dicembre s intende tacitamente rinnovato. L Amministrazione non risponde degli eventuali disguidi postali. I fascicoli non pervenuti dovranno essere richiesti alla pubblicazione del fascicolo successivo. Decorso tale termine, i fascicoli disponibili saranno inviati contro rimessa del prezzo di copertina. DIREZIONE E REDAZIONE: Largo Luigi Antonelli, Roma e.mail: redazione@rivistabancaria.it La versione on line della rivista è curata da S. Marzioni AMMINISTRAZIONE: EDITRICE MINERVA BANCARIA S.r.l. presso P&B Gestioni Srl, Viale di Villa Massimo, Roma - Tel Fax e.mail: amministrazione@rivistabancaria.it (Pubblicità inferiore al 70%) Autorizzazione Tribunale di Milano N. 636 Registrato Proprietario: Istituto di Cultura Bancaria Francesco Parrillo, Milano Gli articoli firmati o siglati rispecchiano soltanto il pensiero dell autore e non impegnano la Direzione della Rivista. Per le recensioni, i libri vanno inviati in duplice copia alla Direzione. È vietata la riproduzione degli articoli e note senza preventivo consenso della Direzione. Finito di stampare nel mese di febbraio 2015 presso The Factory, Roma

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