ATTIVITÀ ECONOMICA. Il soddisfacimento dei bisogni richiede la disponibilità di beni.

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1 ATTIVITÀ ECONOMICA Le persone perseguono molteplici fini di varia specie e di vario grado; il perseguimento di tali fini suscita bisogni; per soddisfare i bisogni le persone svolgono l attività economica, ossia l attività di produzione e di consumo di beni economici. Gran parte dell attività economica si svolge nell ambito di società umane, in particolare nell ambito di istituti quali le famiglie, le imprese, gli istituti non profit e lo stato. L attività economica si manifesta prioritariamente nel lavoro. L attività economica è svolta dalle persone e per le persone. Bisogni e beni L attività economica è svolta, congiuntamente ad attività di altra natura (religiosa, politica, artistica, ecc.), per il soddisfacimento dei bisogni. I bisogni, di persona, sono suscitati dal perseguimento dei fini delle persone viste anche come membri di istituti. Si definisce bisogno l esigenza di un bene necessario agli scopi della vita. Bisogni naturali (o fisiologici) Sono suscitati dalla componente biologica delle persone; si tratta dei bisogni di alimentazione, di protezione contro le intemperie, di riposo e così via. Sono bisogni relativamente uniformi per tutte le persone in tutti i tempi e dunque «universali». Bisogni sociali Sta ad indicare la vasta gamma dei bisogni sociali, etici, estetici e religiosi. Si tratta dei bisogni suscitati dalla sfera spirituale delle persone e dal fatto che le singole persone interagiscono con vari insiemi di altre persone che formano le società umane. I bisogni sociali possono essere distinti in bisogni radicali (informazione, giustizia, libertà, uguaglianza) e in bisogni non radicali (appartenenza, identificazione, sicurezza, amicizia, ecc.). Bisogni essenziali (o primari) Sono necessari per vivere. Bisogni voluttuari (o secondari, o superflui) Sono fortemente influenzati (talora forse creati) dai processi imitativi e dimostrativi connessi al fenomeno delle mode e al formarsi di gruppi di riferimento; sono anche i bisogni più facilmente suscitabili e modificabili da specifiche strategie di comunicazione attuate da imprese. I bisogni si dispongono in una gerarchia; essi si pongono in un ordine di priorità che si manifesta nelle variazioni delle scelte di consumo al variare dei redditi disponibili. I bisogni manifestano forti gradi di dinamismo. Il soddisfacimento dei bisogni richiede la disponibilità di beni. Beni economici Sono le merci e i servizi utili per il soddisfacimento dei bisogni delle persone e scarsi rispetto alle esigenze espresse dalle persone. Beni non economici (o liberi) Sono beni non soggetti al limite di scarsità ossia liberamente disponibili in quantità e qualità più che sufficienti rispetto alle esigenze di tutte le persone che ne sentono il bisogno. Beni primari Soddisfano i bisogni essenziali. Beni voluttuari Soddisfano i bisogni voluttuari. Beni complementari Sono i beni che sono necessari, ma non sufficienti, per il soddisfacimento del bisogno. Questo bisogno è soddisfatto dal concorso necessario di più beni. Beni fungibili Economia e organizzazione aziendale Appunti Pagina 1

2 Beni differenti alternativi che soddisfano lo stesso bisogno. Beni differenziabili Beni progettati, prodotti e venduti da una certa impresa con caratteristiche particolari differenti rispetto a quelle di analoghi prodotti offerti dalle imprese concorrenti Beni non differenziabili (o commodities) Beni in cui la caratteristica rilevante è una sola, uniforme e costante. Bene offerto con caratteristiche identiche da tutte le imprese. Beni di consumo Beni utilizzati direttamente dalle persone per soddisfare i loro bisogni. Beni strumentali Beni utilizzati per produrre altri beni. Beni ad utilizzo singolo Beni che cedono la loro utilità totalmente in occasione di un singolo impiego. Beni durevoli Beni che cedono la loro utilità progressivamente in impieghi ripetuti per tempi anche lunghi. Beni a consumo individuale Beni per i quali l atto del consumo è unico per un singolo individuo. Beni a consumo collettivo Beni per i quali l atto del consumo è unico per diversi consumatori. Beni privati Beni prodotti da soggetti privati (imprese, famiglie, istituti non profit). Beni pubblici Beni prodotti da soggetti pubblici (lo Stato, le sue articolazioni, i suoi aggregati). Attività economiche di produzione e di consumo L attività economica consiste nelle operazioni di produzione e di consumo dei beni economici: Operazioni di trasformazione tecnica: trasformazione fisica, spaziale e logica delle materie prime, degli impianti, dei dati e delle conoscenze. Operazioni di negoziazione: gli istituti non sono economicamente isolati gli uni dagli altri, bensì sono collegati da fittissime reti di scambi. Le negoziazioni sono strettamente complementari alle attività interne di trasformazione tecnica. Le negoziazioni si classificano essenzialmente in ragione del oggetto scambiato. Moltissime negoziazioni hanno per oggetto beni privati, altre hanno per oggetto la disponibilità di mezzi monetari, altre ancora la copertura di rischi mediante contratti di assicurazione e sempre di grande rilevanza sono le negoziazioni che hanno per oggetto il lavoro prestato dalle persone. Operazioni di configurazione dell assetto istituzionale Operazioni di organizzazione e di gestione del personale Operazione di rilevazione e di informazione Produzione economica, produzione di beni e produzione di redditi Tutte le imprese svolgono attività di produzione economica. Tutte le attività svolte da un impresa sono attività di produzione economica, incluse le attività di approvvigionamento, di marketing, di vendita, di organizzazione e di rilevazione. Non tutte le imprese attuano in senso stretto produzione di beni (merci o servizi). Lo fanno le imprese manifatturiere, estrattive ed agricole che producono beni tipicamente nella forma di merci, e lo fanno altre classi di imprese che producono servizi: servizi di trasporto, di assistenza medica, di consulenza economica, di custodia e così via. Invece le imprese commerciali, le imprese di credito e le imprese di assicurazione non producono beni (né merci né servizi). La produzione economica non è il fine dell impresa, bensì la funzione caratteristica che essa svolge nelle «economie di mercato». Economia e organizzazione aziendale Appunti Pagina 2

3 Il fine delle imprese è la produzione di rimunerazioni del lavoro e del capitale di rischio. È il fine dell impresa in quanto fine perseguito dalle due categorie di persone (i prestatori di lavoro ed i conferenti di capitale proprio) che hanno massimo rilievo per la formazione e per il governo dell impresa. In tal senso, il fine dell impresa è la produzione di redditi (le rimunerazione del lavoro e del capitale proprio) mentre la produzione economica (produzione di beni o svolgimento di particolari classi di negoziazioni) è il mezzo. Le condizioni di produzione L attività economica di produzione si attua con l impiego di condizioni di produzione (correntemente, ma con significato più ristretto, denominate anche fattori di produzione). Il complessivo insieme delle condizioni di produzione include ogni elemento o circostanza che direttamente o indirettamente contribuisce a rendere possibile, a facilitare, od ostacolare, la produzione economica d impresa; rientrano nelle condizioni di produzione elementi materiali e non, elementi d ambiente ed elementi interni all azienda. Nelle combinazioni produttive delle imprese entrano fattori del tipo: Le materie prime, i componenti ed i servizi acquistati presso altre aziende; Gli immobili, gli impianti e le attrezzature; Il lavoro operativo, direttivo e di governo economico; La terra, che ha però significato profondamente differente per le aziende agricole, estrattive, manifatturiere e di servizi; I beni pubblici; I beni liberi. Tra le condizioni di produzione hanno rilievo speciale le condizioni primarie. Le condizioni primarie di produzione sono definite secondo un duplice criterio: a) Si tratta di condizioni di produzione fondamentali per ogni impresa; b) Sono condizioni la cui natura e le cui modalità di apporto all impresa sono tali da suscitare nelle persone che le conferiscono interessi economici primari nei confronti dell impresa. Le condizioni primarie di produzione sono: Il lavoro; Il capitale risparmio. Le persone e i gruppi di persone Le scienze economiche studiano le società umane isolando e analizzando le manifestazioni economiche delle stesse, distinguendole dalle manifestazioni biologiche, sociologiche, psicologiche, politiche, etiche e morali che sono oggetto di altre scienze complementari all economia. Tradizionalmente le scienze economiche hanno rappresentato l essenza economica della persona umana usando l immagine dell homo oeconomicus quale soggetto autonomo ed egoista, orientato esclusivamente alla massimizzazione dei propri redditi e della propria ricchezza, sempre in grado di valutare razionalmente le proprie scelte. Questa interpretazione ristretta della persona porta ad ignorare alcune manifestazioni essenziali della realtà economica portando ad analisi ed a proposte non corrette. Le moderne ricerche economiche tendono ad adottare visioni più articolate che comportano sì teorie più complesse e più difficili da formalizzare, ma che, in compenso, rispondono meglio agli obiettivi interpretativi e propositivi delle scienze economiche. Le ipotesi fondamentali della persona nella sua totalità sono: a) La persona svolge l attività economica non come fine ma come mezzo per realizzare i fini di persona; b) Le persone sono membri di gruppi, di istituti, di collettività, in generale di società umane; i fini, i valori e i bisogni individuali sono influenzati da tale condizione; c) Le persone ed i gruppi di persone compiono le loro scelte economiche secondo razionalità che però è sempre razionalità limitata; d) Le persone umane, se poste ad operare in contesti retti secondo giustizia, condividono i valori della solidarietà, della lealtà e della progresso. Le persone agiscono in modo tale da massimizzare il proprio benessere individuale (che non è solo il benessere materiale) come esse lo percepiscono. Il loro comportamento è previdente e coerente nel tempo. Le azioni delle persone sono soggette a: Economia e organizzazione aziendale Appunti Pagina 3

4 Vincoli (reddito, tempo, memoria, capacità analitiche, disponibilità di risorse, opportunità generate da altri) Preferenze (o gusti) dettate da: o Le proprie esperienze passate, le abitudini, e le dipendenze individuali (capitale sociale) o Le caratteristiche con le quali si interagisce, inclusa la cultura (capitale sociale) Nelle economie evolute, le scelte personali sono sempre meno influenzate dai bisogni umani fondamentali, mentre il «capitale umano complessivo» (l insieme del capitale personale e del capitale sociale) svolge un ruolo crescente. Le scelte delle persone, il capitale umano e le preferenze sono legati da una relazione dinamica; i gusti delle persone, tuttavia, sono relativamente stabili e uniformi. I gruppi sociali, le norme e i ruoli Per li perseguimento dei loro fini, le persone umane interagiscono tra di loro sia occasionalmente sia in forme relativamente stabili e strutturate che genericamente si denominano società umane. Le società umane sono di natura molto varia e sono analizzabili in molteplici aspetti. Il gruppo sociale è un insieme di persone avente i seguenti caratteri: a) È composto da un piccolo numero di componenti, tipicamente tra 3 e 7 persone; b) Si forma spontaneamente tra persone che per varie condizioni organizzative e logistiche si trovano ad interagire tra loro; c) È composto da persone che condividono i valori di fondo; d) È orientato al perseguimento di un obiettivo comune a tutti i membri; e) Ha una propria struttura sociale interna; f) Sviluppa regole di comportamento, tipicamente implicite, denominate norme che tutti i membri del gruppo devono rispettare; g) È coeso e permane nel tempo se si realizza un sostanziale equilibrio tra ciò che ciascun membro fornisce al gruppo e ciò che ciascun membro ottiene dal gruppo; h) Decade e si scioglie quando si rompe l equilibrio. Al centro di un gruppo sociale sta dunque una fitta rete di scambi che fanno fluire tra i membri del gruppo oggetti molto vari: lavoro, affetti, beni, prestigio, protezione, potere, stima, divertimento, ecc. Nel gruppo sociale in senso proprio ciascuna persona ha intense e stabili relazioni con ciascun altro membro del gruppo. Quando una persona fa parte di un gruppo, il suo comportamento è fortemente influenzato da tale appartenenza; la persona diventa il centro di un sistema di attese di comportamento da parte di altri soggetti; si forma il ruolo. Un gruppo è in equilibrio (è efficace e permane nel tempo) se i vari ruoli sono coerenti e complementari; se le attese sono tra loro incoerenti o incompatibili si originano tensioni e conflitti di ruolo che compromettono l efficacia e l esistenza del gruppo. Gran parte delle persone adulte fa parte fa parte contemporaneamente di una pluralità di società umane, ossia si trova in una situazione di inclusione parziale in più gruppi. Ciò comporta due conseguenze: Il comportamento di ciascuna persona è influenzato contemporaneamente da più insiemi di attese di comportamento; Frequenti e importanti tensioni di ruolo possono nascere da incoerenze o incompatibilità tra le attese di differenti ruoli. I processi decisionali L attività economica, così come ogni altra attività umana, comporta continue scelte e decisioni. Lo studio dell economia è per molti versi studio delle scelte dei soggetti che svolgono l attività economica. Il modello delle scelte individuali secondo razionalità assoluta Un soggetto che debba prendere una decisione si trova in una situazione riassumibile dai seguenti punti: È perfettamente chiaro il problema affrontato ed altrettanto chiaro è l obiettivo da ottimizzare; Economia e organizzazione aziendale Appunti Pagina 4

5 Sono disponibili immediatamente e gratuitamente tutte le informazioni relative alle possibili scelte alternative; Sono altresì perfettamente conosciuti tutti i possibili «futuri stati del mondo»; Tutte le alternative sono tra loro confrontabili ed il confronto avviene simultaneamente; Il decisore è unico ed isolato; Il decisore sceglie l alternativa migliore. Il modello delle scelte individuali secondo razionalità limitata (Herbert Simon) Le decisioni scaturiscono da processi iterativi e sequenziali. La scelta finale è soddisfacente. Il decisore parte da un certo insieme di attese iniziali; Una prima ricerca esplorativa porta ad individuare qualche possibile soluzione; Il decisore esamina e valuta una prima possibile soluzione; Aggiustamento delle attese; Il decisore esamina altre possibili soluzioni; Le alternative vengono valutate una ad una in sequenza; le attese si modificano in funzione degli esiti delle analisi; Il decisore sceglie l alternativa più soddisfacente. Il modello delle scelte a più attori in contesti organizzati secondo razionalità limitata Nel concreto, i processi decisionali si svolgono in società umane, ossia in spazi popolati da una pluralità di persone che tutte contemporaneamente sono coinvolte in una molteplicità di processi decisionali che si intersecano. Ogni giorno, nelle società umane si prendono numerose decisioni aventi oggetti e portata molto differenti. Le decisioni da prendere devono essere tra loro coordinate e coerenti, ma sono anche in concorrenza tra loro. La concorrenza tra le decisione ha due origini: a) Ogni processo decisionale richiede l impegno di risorse tra le quali il tempo e l energia della persona o delle persone che devono decidere. b) Le scelte che scaturiscono dai processi decisionali pure comportano l impiego di risorse. Non solo le decisioni, ma anche le soluzioni sono in concorrenza tra loro. Uno stesso problema può trovare più soluzioni, magari proposte e sostenute da soggetti che hanno schemi mentali e interessi differenti. Secondo il modello delle decisioni organizzative proposto da Cohen, March e Olsen, le decisioni si prendono in tempi e luoghi chiamati occasioni di decisione che possono essere più o meno codificate e alle quali partecipano le persone che nel loro insieme hanno le necessarie deleghe e autorizzazioni per prendere quelle decisioni. Le occasioni di decisione sono rappresentate come contenitori (secchi della spazzatura) nei quali in modo solo parzialmente programmato confluiscono tre ingredienti: le persone, i problemi, le soluzioni. I tre ingredienti si combinano e, quando i contenitori vengono «svuotati», scaturiscono le scelte compiute. Nelle occasioni di decisione le persone portano i problemi ai quali ciascuno attribuisce differenti priorità; il problema viene affrontato cercando concretamente una soluzione se tutti i partecipanti attribuiscono al problema una criticità sufficientemente elevata. Nelle occasioni di decisione le persone portano soluzioni, ossia proposte di intervento non necessariamente connesse esplicitamente ad uno dei problemi da trattare. Cooperazione, opportunismo, fiducia e altruismo La ragion d essere delle società umane e la condizione essenziale per il loro efficace funzionamento è la cooperazione tra le persone che ne fanno parte. La cooperazione consente di ottenere risultati non conseguibili dai singoli operanti individualmente; la cooperazione produce una «rendita» che dovrà essere distribuita tra tutti i partecipanti; in tal caso ciascuna persona ha interesse a cooperare poiché la sua cooperazione dipende l entità della rendita poi disponibile per compensare il suo contributo; nello stesso senso ciascuna persona che voglia partecipare alla rendita ha il dovere morale e formale di cooperare lealmente. Essendo i contributi individuali e i risultati complessivi non perfettamente conoscibili, si creano comportamenti opportunistici, ossia comportamenti egoistici e attuati con astuzia che consentono alle persone di godere dei vantaggi della cooperazione senza fornire i dovuti contributi. Teoria X e Y di Douglas McGregor Economia e organizzazione aziendale Appunti Pagina 5

6 I comportamenti opportunistici e restrittivi sono al contempo causa e effetto di relazioni di sfiducia tra le parti. La costruzione di un rapporto di fiducia richiede l adozione ripetuta di comportamenti leali e cooperativi; le transazioni tra due persone legate da rapporti di fiducia sono fluide ed efficienti; le transazioni in contesti di sfiducia sono difficoltose, costose, non efficienti. L economia aziendale Le scienze economiche hanno come oggetto comune le attività di produzione e di consumo dei beni atti a soddisfare i bisogni delle persone. Le scienze economiche si articolano in due rami: l economia politica e l economia aziendale. L economia politica osserva i fenomeni economici propri dei grandi aggregati regionali, nazionali ed internazionali. L economia aziendale osserva i fenomeni economici delle aziende singole, delle classi e degli aggregati particolari di aziende, così come nell ambiente in cui le aziende operano. La ricerca di nuove e migliori modalità di svolgimento delle attività economiche si ispira evidentemente ad una visione dinamica dei processi economici, ossia ad una visione che giudica auspicabili e possibili continui progressi di efficienza e di efficacia dell attività economica. Il concetto di innovazione delle modalità di svolgimento dei processi economici include: Innovazioni tecnologiche: processi di ricerca, di sperimentazione e di adozione di innovazioni tecnologiche; Innovazioni economiche: ricerca, individuazione e sperimentazione di nuove e più convenienti modalità di svolgimento delle produzioni e dei consumi. L economia aziendale ha per oggetto l ordine economico (sistema degli accadimenti economici) di tutti gli istituti nei quali si svolgono significative attività di produzione e di consumo di beni economici. Si considerano particolarmente rilevanti quattro classi di istituti (alle quali corrispondono quattro classi di aziende): o Famiglie (aziende familiari di consumo); o Imprese (aziende di produzione); o Stato che si articola in istituti della pubblica amministrazione (aziende di pubbliche amministrazioni o aziende composte pubbliche); o Istituti non profit (aziende non profit). L economia aziendale studia l attuazione delle produzioni e dei consumi e, con riguardo ai sistemi economici progrediti, i connessi processi di: Configurazione degli assetti istituzionali; Trasformazione tecnica; Negoziazione (di beni, di capitale di prestito, di rischi particolari, di lavoro e di capitale); Organizzazione; Rilevazione e informazione. Economia e organizzazione aziendale Appunti Pagina 6

7 ISTITUTI La complessiva società umana si articola in numerose società umane particolari che si aggregano e si intersecano secondo relazioni molteplici. Ciascuna persona partecipa contemporaneamente a più società umane. Le società umane sono di varia natura: Famiglie; Società civili e politiche quali lo Stato e le sue articolazioni (regioni, province, e comuni, principalmente) e le comunità internazionali; Chiesa e comunità religiose minori; Comunità e associazioni di interessi economici, politici e culturali quali le imprese, le associazioni (i sindacati) di prestatori di lavoro, i partiti ed i movimenti politici, i circoli culturali e ricreativi, le associazioni di assistenza e di beneficienza e così via. Le persone tendono naturalmente a far parte di gruppi e di società umane per due ragioni: a) Per produrre risultati non attuabili con le risorse individuali o comunque attuabili più convenientemente con i contributi coordinati di una pluralità di persone; b) Per soddisfare i bisogni di socialità mediante intense e positive relazioni interpersonali. Ogni società persegue il bene comune dei suoi membri. Il bene comune è il prodotto della cooperazione societaria che condiziona i singoli della «società»: è un bene funzionalmente per tutti, inteso come agevolatore dell attività dei singoli membri; è costituito dal complesso di beni che per natura loro hanno una funzione universale e un attitudine per tutti. In termini strettamente economici l azione coordinate in istituti che operano in contesti dinamici produce due fenomeni di grande rilevanza: Rendita organizzativa: è originata dalla cooperazione intelligente tra più persone volte allo stesso fine; tale cooperazione produce un vantaggio economico (denominato rendita organizzativa) rispetto a quanto ottenibile da comportamenti isolati competitivi o opportunistici; tale vantaggio è frutto della cooperazione di tutti e quindi tra tutti coloro che hanno cooperato deve essere ripartito. Risultato residuale: frutto della cooperazione e dell incertezza; per attivare la cooperazione occorre, tra l altro, stipulare patti che predeterminano i contributi e le ricompense di ciascuno. La vita delle persone nella società umana complessiva è caratterizzata dal sorgere e dall evolversi di istituzioni di varia natura, ossia da regole e strutture di comportamento relativamente stabili per i singoli e per i gruppi. Tali istituzioni possono essere codificate in norme del diritto positivo ma in merito si manifesta una relazione dinamica non univoca. Le società umane assumono caratteri di istituzioni, ossia di regole e di strutture di comportamento relativamente stabili, sono denominate istituti. In tal senso sono istituti le famiglie, le imprese, i partiti politici, i sindacati, lo Stato e così via. Un istituto si presenta come complesso di elementi e di fattori, di energie e di risorse personali e materiali. Esso è duraturo. Il suo permanere è della specie dinamica, sia per i fenomeni interni sia per quelli di rapporti esterni con l ambiente. Come complesso è ordinato secondo proprie leggi anche di varia specie (fisiche, sociologiche, economiche, religiose, e così via) ed in multiforme combinazione. È una unità per i rapporti che lo costituiscono, ma che proprio si manifestano in un modo e non in altro e con vincolo degli elementi e fattori a carattere di complementarietà per essere rivolti ad un insieme di fini comune. L istituto presente inoltre il carattere dell essere autonomo, ma di un autonomia relativa per i nessi con le altre componenti della società umana. La ricerca intorno ad un istituto è necessariamente di tipo interdisciplinare. Normalmente nelle scienze sociali gli istituti sono distinti in due insiemi: le famiglie e le organizzazioni. Le famiglie sono società umane naturali, mentre le organizzazioni sono le collettività orientate al raggiungimento di scopi relativamente specifici e dotate di regole di comportamento che sono progettate deliberatamente e che sono rese esplicite. Le aziende e gli aggregati di aziende Si definisce azienda l ordine strettamente economico di un istituto, ossia l insieme degli accadimenti economici disposti ad unità secondo proprie leggi. Alle 4 classi di istituti corrispondono le seguenti classi di aziende: Economia e organizzazione aziendale Appunti Pagina 7

8 Azienda familiare di consumo e di gestione patrimoniale, per astrazione distinta della famiglia; Azienda di produzione propria del caratteristico istituto economico-sociale impresa; Azienda composta pubblica (azienda di produzione e di consumo) per astrazione distinta dall istituto pubblico (lo Stato e le sue articolazioni); Azienda non profit (che può essere azienda di produzione, oppure azienda composta di produzione e di consumo) ordine economico degli istituti non profit. Le quattro classi di aziende sono accomunate dal fine generale del soddisfacimento dei bisogni umani e dal mezzo costituito dall attività economica; sono però differenti per i particolari fini immediati e quindi per le loro strutture caratteristiche in termini di assetto istituzionale, di combinazioni produttive, di organismo personale, di assetto tecnico e organizzativo e di patrimonio. I fini immediati, in prima approssimazione, sono: Per l azienda familiare, il soddisfacimento dei bisogni dei membri della famiglia; Per l azienda di produzione, la produzione di remunerazioni per i prestatori di lavoro e per i conferenti di capitale di rischio; Per le aziende pubbliche composte, la produzione ed il consumo di beni pubblici oltre che la produzione di remunerazione per i prestatori di lavoro; Per le aziende non profit si danno varie combinazioni di fini di produzione e consumo di beni da parte dei membri dell istituto. Aziende Famiglie Imprese Stato, istituti pubblici territoriali Aziende famigliari di Aziende di produzione Aziende composte (di consumo e di gestione produzione e di patrimoniale consumo) pubbliche Istituti non profit Aziende non profit Finalità dominanti Sociali, etiche, religiose Economiche Sociali e morali Sociali, morali, culturali Fine economico immediato Portatori degli interessi economici istituzionali Portatori degli interessi economici non istituzionali Processi economici caratteristici Appagamento dei bisogni dei membri della famiglia Tutti i componenti della famiglia (più eventuali altri soggetti) Altre famiglie legate da parentela; prestatori di lavori domestici Consumi, gestione patrimoniale, lavoro, studio Produzione di rimunerazioni monetarie e di altra natura I prestatori di lavoro e i conferenti di capitale di rischio (più eventuali altri soggetti) Fornitori, clienti, conferenti di capitale di prestito Negoziazioni di beni, trasformazioni tecniche, negoziazioni di credito, negoziazioni di rischi Produzione e consumo di beni pubblici (e produzione di rimunerazioni del lavoro) Tutti i componenti dell entità politica (e i prestatori di lavoro) Fornitori, conferenti di capitale di prestito, altri istituti pubblici Produzione e consumo di beni pubblici, raccolta di tributi Appagamento di bisogni di associati / fruitori escludibili / collettività in generale (e produzione di rimunerazioni per i prestatori di lavoro) Varie combinazioni di associati, donatori, Stato, prestatori di lavoro Fornitori, conferenti di capitale di prestito, Stato, «clienti» Produzione (o produzione e consumo) di beni La famiglia è istituto primario della società umana ed è caratterizzata da finalità dominanti di ordine sociale, etico e religioso; la famiglia sorge per i suoi fini comunitari che soddisfano fini naturali e soprannaturali dei suoi componenti; genera, alleva, educa e assiste le persone. La famiglia è anche unità economica; con fini di ordine sociale, etico e religioso si combinano anche fini economici; in generale, il fine economico immediato consiste nell appagamento dei bisogni delle persone che la compongono. L azienda famigliare è anzitutto azienda combinato con la produzione di energia di lavoro e di studio. Ad essa appartengono una proprietà di beni di consumo ed un patrimonio. Il patrimonio è formato da beni conferiti al momento della costituzione della famiglia, delle eredità e dal risparmio. I redditi dell azienda famigliare derivano principalmente dal lavoro prestato in imprese o in istituti pubblici o svolto in professione autonoma e dalla gestione patrimoniale. La famiglia partecipa al finanziamento delle produzioni e dei consumi degli istituti pubblici mediante il pagamento dei tributi. Il risparmio è originato principalmente dalla differenza tra il totale dei redditi percepiti, i costi di consumo e i tributi pagati. L impresa è l istituto economico-sociale con dominanti caratteri e finalità di tipo economico. Economia e organizzazione aziendale Appunti Pagina 8

9 Il fine economico immediato dell impresa è la produzione di remunerazioni monetarie e di altra specie. Gli interessi economici istituzionali fanno capo di regola ai prestatori di lavoro di ogni tipo (deliberante, direttivo ed esecutivo) e ai conferenti di capitale risparmio sotto forma di capitale di rischio; ad essi sono destinate le rimunerazioni prodotte dall impresa secondo combinazioni varie di stipendi, di quote di utili, di variazioni di valore delle quote conferite di capitale risparmio. Alle imprese fanno sempre capo interessi economici non istituzionali (ossia di soggetti non membri dell istituto) molto rilevanti; basti pensare agli interessi economici dei fornitori, dei clienti, dei finanziatori a titolo di prestito, dello Stato in quanto percettore di tributi. Nelle imprese il fine della produzione di remunerazioni si realizza per mezzo di processi economici caratteristici differenziati. Imprese industriali: sono tipiche le combinazioni di processi di trasformazione fisico-tecnica e di scambio (acquisto e vendita) di merci e di servizi; Imprese di intermediazione finanziaria: si attuano processi creditizi, di formazione di moneta di banca e di erogazione di connessi servizi; nelle aziende di assicurazione sono caratteristici i processi di negoziazione dei rischi particolari e le gestioni patrimoniali originate dalla riscossione dei premi anticipata rispetto ai rimborsi corrispondenti ai sinistri. Le famiglie e le altre società di persone si compongono a sistema in comunità politiche nazionali. Le finalità, il bene comune, di una comunità politica nazionale consiste nella complessa realizzazione del progresso sociale e spirituale dei suoi membri. Lo Stato è l ordinamento politico, sociale, giuridico ed economico che dura il perseguimento del bene comune della comunità nazionale e promuove anche il progresso morale e sociale della comunità internazionale. Lo Stato si articola, secondo differenti logiche combinate, in varie «amministrazioni». Si concentra qui l attenzione sullo Stato, le Regioni, le Province ed i Comuni e si osservano tali entità quali istituti pubblici territoriali. Per semplicità si assumono gli istituti pubblici territoriali come rappresentativi (o sintesi) della vasta gamma di istituti pubblici. Per astrazione si configurano le aziende composte pubbliche come ordine economico degli istituti pubblici territoriali. Nelle aziende composte pubbliche si attuano prioritariamente processi economici di produzione di beni (specialmente servizi) pubblici e di consumo degli stessi (i cittadini membri dell istituto pubblico consumano i membri pubblici) con i connessi processi economici di raccolta dei tributi (i cittadini membri dell istituto pubblico versano imposte, tasse, contributi e quasi-prezzi). Le aziende ordine economico degli istituti pubblici sono aziende di produzione e di consumo; da ciò la dizione aziende composte pubbliche. La produzione di beni pubblici avviene con il concorso dell attività di prestatori di lavoro e di mezzi monetari raccolti in forma di tributi, di capitale di prestito ed anche per mezzo dell emissione di carta moneta di Stato. I fini economici immediati delle aziende composte pubbliche sono: L appagamento dei bisogni pubblici delle persone pertinenti alla collettività politica territoriale mediante la produzione di beni pubblici ed il loro consumo; La rimunerazione dei prestatori di lavoro. La produzione ed il consumo di beni è fine e non mezzo. Si qualificano come non profit istituti che: a) Sono di natura privata, ossia non sono parti o emanazioni dello Stato; b) Prevedono il divieto di distribuire il risultato reddituale (l utile, impropriamente denominato «profitto») e il patrimonio delle persone che esercitano il controllo sull istituto (amministratori, manager, fondatori, finanziatori, ecc.). Sotto la dizione non profit si collocano classi di istituti molto differenti con riguardo alle finalità e al tipo di attività economica svolta. In generale si può dire che questi istituti si ispirano principalmente a finalità di ordine sociale, morale e culturale. Il fine economico immediato degli istituti non profit non è mai quello della produzione di redditi anche se la rimunerazione del lavoro può essere una componente rilevante dell azienda e, naturalmente, deve essere determinata secondo equità. Il fine economico immediato è quello del soddisfacimento di bisogni di alcune categorie di persone che, a seconda dei casi sono gli associati oppure specifiche classi di fornitori terzi o, ancora, l intera collettività. Parallelamente è varia la configurazione dei portatori di interessi economici istituzionali: Nelle associazioni chiuse: i membri dell associazione e gli eventuali prestatori di lavoro; Economia e organizzazione aziendale Appunti Pagina 9

10 Nelle associazioni aperte: i membri dell associazione, i prestatori di lavoro ed eventualmente lo Stato o i donatori se il loro intervento copre la parte maggiore dei costi dell istituto; Negli istituti di beneficienza: i donatori ed eventualmente lo Stato; Negli istituti che producono beni di interesse collettivo e non escludibili: i donatori ed eventualmente lo Stato. I portatori di interessi economici non istituzionali possono essere, a seconda dei casi, i fornitori, i conferenti di capitale di prestito, i «clienti», lo Stato sia come finanziatore sia come soggetto interessato (o meno) a che istituti non profit offrano servizi che altrimenti dovrebbero essere forniti dallo Stato stesso. I processi caratteristici sono quelli della produzione di beni (e del loro consumo nel caso delle associazioni) e della raccolta di contributi privati sotto forma di donazioni e di lavoro volontario. Perché l attività economica non è totalmente svolta all interno delle società umane elementari, ossia delle famiglie? Gran parte dell attività economica di produzione non si svolge all interno delle famiglie per via del fenomeno delle economie di specializzazione, da un lato, e delle limitate dimensioni economiche della famiglia, dall altro lato. Infatti: Le persone (o le unità produttive elementari)specializzate in particolari produzioni sono più efficienti rispetto ad unità non specializzate; I volumi di produzione convenientemente ottenibili da unità produttive specializzate sono tipicamente molto superiori a quelle consumabili da una famiglia. Perché le singole persone specializzate nello svolgimento di piccole sezioni di attività economica, tendono ad aggregarsi in istituti anziché operare indipendentemente scambiandosi input e output secondo le regole del mercato? Le singole persone, o le singole unità produttive elementari, possono operare come entità autonome scambiandosi gli input e gli output secondo i meccanismi del mercato; non sempre tuttavia, i meccanismi del mercato sono particolarmente efficienti; l integrazione attraverso il mercato comporta costi di transazione, ossia i costi sostenuti per negoziare e per concludere un apposito contratto per ciascuna operazione di scambio che si svolge nel mercato; tali costi diventano particolarmente elevati quando: La razionalità limitata delle persone deve confrontarsi con elevati gradi di incertezza e di complessità Le minacce di comportamenti opportunistici sono particolarmente elevate ed è difficile trovare partner alternativi per realizzare lo scambio. In questi casi, conviene passare ad una differente forma di integrazione tra le parti; le parti concordano di aggregarsi sotto una stessa autorità (una stessa gerarchia) entrando a far parte di uno stesso istituto (di una stessa organizzazione) i cui costi di integrazione (costi di gestione delle transazioni interne ad uno stesso istituto) sono più bassi rispetto a quelli del mercato (costi di gestione delle transazioni svolte nel mercato). In questo modo lo spazio economico viene a popolarsi di «organizzazioni» di produzione più o meno grandi anziché «atomi» corrispondenti alle singole persone. Perché l intera attività economica non si svolge nell ambito di una sola grande «organizzazione» che suddivide, pianifica e coordina l attività di tutti i soggetti assicurando così l integrazione ottimale dei singoli contributi? La capacità umana di raccogliere e di integrare la grande massa di informazioni necessarie a tal fine è grandemente inferiore, se pur supportata dai più potenti sistemi informativi, a quanto necessario. Si noti che tra le informazioni necessarie per ottimizzare il sistema rientrano anche quelle molto difficili da esprimere, codificare e comparare che sono relative ai valori delle singole persone, ai loro bisogni, alle loro competenze e alle loro preferenze. Perché i vari istituti esterni alle famiglie si differenziano in macroclassi quali le imprese, gli istituti pubblici, gli istituti non profit? Il formarsi, accanto alle famiglie, di tre macroclassi di istituti (imprese, Stato, istituti non profit) è dovuto principalmente ai seguenti fattori: a) L opportunità di sfruttare l efficienza e l innovatività tipiche delle imprese che operano nei mercati; efficienza e innovatività stimolati dalla concorrenza, dall attivazione di tutte le competenze e di tutte le capacità imprenditoriali disponibili finalizzate alla massimizzazione del benessere individuale; Economia e organizzazione aziendale Appunti Pagina 10

11 b) La necessità di interventi dello Stato quando l azione solo privata produrrebbe inefficienze o iniquità; c) L opportunità di dare spazio ad attività organizzate ispirate anche da motivazioni altruistiche, di solidarietà, di proselitismo e nelle quali si combinano sia interessi di insiemi specifici di persone sia interessi della collettività più ampia; questo è il campo di azione degli istituti non profit. Perché all interno di ciascuna macroclasse (imprese, istituti pubblici, istituti non profit) si trovano realtà molto diverse tra loro? La grande varietà di forme all interno di una stessa macroclasse è spiegata da una pluralità di fattori concomitanti. Spingono verso l adozione di forme differenti: a) Le differenti caratteristiche dei prodotti e dei mercati che danno luogo strutturalmente a differenti scelte di dimensione, di localizzazione, di integrazione verticale, e così via; b) La ricerca di vantaggi competitivi da parte di ciascuna impresa nei confronti delle imprese sue concorrenti; lo sviluppo di competenze distintive interne e l adozione di speciali mosse strategiche danno luogo a forme aziendali differenziate; c) L innovazione (tecnologica, organizzativa, finanziaria, commerciale, ecc.) che per periodi più o meno lunghi, finché non si compiano fenomeni di replica o di imitazione, dà luogo a forme speciali d impresa; d) Le differenze di competenze e di propensioni di singole persone e di gruppi di persone. I principali fattori che promuovono l uniformità di configurazione delle imprese sono: a) L imitazione delle forme distintive o innovative adottate da altre imprese di successo; b) L adattamento a modelli di impresa giudicati «normali», e quindi affidabili e corretti da determinate comunità; c) L uniformità e l omogeneizzazione nel tempo e nello spazio delle regole formali che influenzano le strutture e i comportamenti d impresa; d) L integrazione tecnica dei mercati mediante lo sviluppo delle fonti di energia, dei sistemi di comunicazione e di trasporto, dei mercati finanziari regolamentati. Modelli alternativi di configurazione dei sistemi economici 1. Modello dell autoconsumo: il sistema economico e sociale è formato esclusivamente da gruppi primari di persone (le famiglie in senso lato); tali gruppi svolgono al proprio interno, e in sostanziale autonomia rispetto ad altri gruppi analoghi, tutte le attività di produzione e di consumo di merci e di servizi, inclusi quelli che in altri contesti definirebbero «pubblici». Quanto prodotto all interno di ciascun gruppo primario è destinato esclusivamente all autoconsumo. Questo modello rappresenta in forma stilizzata le economie «primitive»; 2. Modello atomistico del mercato: qui esistono soltanto persone singole (membri di famiglie) che svolgono in autonomia (ossia, in assenza di imprese) la propria attività di lavoro specializzata; le singole persone svolgono attività di lavoro particolari ma non esistono imprese; 3. Modello della gerarchia totale: esiste un organizzazione statale centrale che pianifica l intera attività economica; le singole persone sono specializzate e il coordinamento è attuato dalla gerarchia centrale anziché dal mercato. È il modello delle economie socialiste reali; 4. Modello della pluralità di istituti specializzati: è il modello che ci è familiare. Il sistema economico e sociale è formato da numerosissimi istituti di varia specie (famiglie, imprese, amministrazioni pubbliche, ecc.). All interno delle imprese le singole persone attuano comportamenti definiti e coordinati da una «gerarchia», ossia stabiliti da una entità centrale aziendale cui i singoli prestatori di lavoro debbono obbedienza; le relazioni tra le imprese sono regolate tipicamente dal mercato, ma alcune di esse, ad esempio nel caso di gruppi di imprese, sono regolate da gerarchie interaziendali. La specializzazione economica La forte specializzazione delle attività economiche moderne si manifesta a tre livelli: 1. Specializzazione per macroclassi di istituti: nelle imprese si svolgono prevalentemente i processi di produzione dei beni privati; nelle famiglie si attuano in particolare i consumi; gli istituti della pubblica amministrazione sono caratteristicamente dedicati alla produzione e al consumo di particolari categorie di beni (soprattutto servizi) detti beni pubblici; gli istituti non profit si collocano, per molti versi, all intersezione tra le prime tre macroclassi; Economia e organizzazione aziendale Appunti Pagina 11

12 2. Specializzazione nell ambito di ciascuna classe di istituti: mentre le famiglie svolgono insiemi di attività economiche relativamente uniformi, le imprese e gli istituti pubblici si presentano con forti gradi di specializzazione nella produzione di particolari categorie di beni destinati a specifiche categorie di clienti e nello svolgimento di particolari classi di negoziazioni; 3. Specializzazione nell ambito delle singole aziende: le varie unità organizzative e le singole persone svolgono compiti particolari, utilizzando speciali competenze e risorse. La specializzazione comporta vantaggi: le attività si svolgono più efficientemente, più rapidamente, con minore fatica, con risultati di qualità migliore. Tali vantaggi derivano essenzialmente dalle seguenti circostanze (fonti delle economie di specializzazione): I processi di apprendimento che derivano dalla ripetizione di una medesima attività: Lo sviluppo di destrezza fisica; La scoperta e l invenzione di modalità più efficienti o efficaci per lo svolgimento dell attività; La costruzione, più o meno esplicita, di un repertorio di situazioni problematiche e delle relative situazioni, con conseguente risparmio di tempo e di energia per le decisioni. Le economie di specializzazione sono tanto più rilevanti quanto più i compiti da svolgere sono complessi e quanto più lunghi sono i tempi di apprendimento. I limiti e le non uniformi distribuzioni delle competenze individuali: Le abilità richieste sono semplici; dopo un breve periodo di sperimentazione e di apprendimento, le persone possono acquisire una completa padronanza delle abilità; Alcune abilità sono molto complesse e richiedono particolari doti individuali. La differenziazione degli orientamenti tecnici e manageriali: a compiti specializzati si possono fare corrispondere persone con orientamenti tecnici e manageriali particolarmente focalizzati; I costi di apprestamento e di passaggio tra le fasi: se una stessa persona deve compiere più di una fase di un certo processo produttivo, ogni volta che passa da una fase all altra deve dedicare tempo e attenzione per preparare la nuova fase e per concentrarsi sulla stessa (costi di setting); Le differenti performance tecniche degli impianti e delle attrezzature; L identificazione e la motivazione al lavoro: la persona fortemente specializzata tende ad identificarsi con la sua attività e fruisce di un senso di padronanza della situazione. La specializzazione produce anche svantaggi ed è dunque dal bilanciamento dei vantaggi e degli svantaggi che deriva il grado di specializzazione opportuno. I principali limiti e svantaggi della specializzazione (diseconomie di specializzazione) si possono riassumere nei punti seguenti: o I costi di coordinamento: quanto maggiore è la specializzazione tanto più numerose diventano le interfacce da gestire tra i vari soggetti che svolgono l attività economica; se l attività da svolgere è complessa, e quindi con relazioni tra contributi e ricompensa non del tutto programmabili, si manifestano comportamenti opportunistici; attività complesse scomposte in molte parti interdipendenti producono gravi rischi di breakdown anche a seguito di piccoli difetti nello svolgimento di una sola fase. Tutte queste problematiche danno luogo a costi di coordinamento di due specie: I costi degli strumenti da mettere in atto (procedure, programmi, gerarchie, maccanismi retributivi, ecc.); I costi delle disfunzionalità residue, ossi non evitate dagli strumenti di coordinamento. o I costi di rigidità e gli investimenti specifici: le persone e gli impianti fortemente specializzati sono tipicamente rigidi e quando occorre modificare le attività da svolgere, i tempi e i costi di cambiamento possono essere particolarmente alti; o La demotivazione: la specializzazione porta ad attribuire alle singole persone compiti molto isolati, semplici e ripetitivi, ossia compiti che non consentono il soddisfacimento di bisogni di socialità, di stima e di realizzazione. La specializzazione può crescere tanto più quanto più i mercati sono ampi e si espandono, ossia quanto maggiori sono i volumi di produzione e di consumo dei vari beni. Se i mercati sono piccoli o non si espandono diventa difficile spingere la specializzazione al livello che consente di estrarne i massimi benefici. Una forte specializzazione consente di ottenere prodotti di alta qualità con costi contenuti e ciò, di rimando, consente di estendere i mercati. Economia e organizzazione aziendale Appunti Pagina 12

13 L invenzione di nuovi strumenti di integrazione (strutture, sistemi operativi, supporti informatici, socializzazione, ecc.) apre la possibilità di passare a più ampie e di realizzare ulteriori economie di specializzazione. Economia e organizzazione aziendale Appunti Pagina 13

14 COMBINAZIONI ECONOMICHE DI ISTITUTO L insieme delle operazioni economiche svolte dalle persone in un istituto forma le combinazioni economiche generali dell istituto stesso. Le combinazioni economiche sono parte del sistema di accadimenti, ossia dell insieme di azioni e di fenomeni, economici e non economici, che si manifestano nell azienda e nel suo ambiente, avvinti a sistema da relazioni molteplici. Negoziazioni Le negoziazioni sono le operazioni attraverso le quali l impresa acquisisce da terzi le condizioni di produzione e cede i propri prodotti o condizioni di produzione. Le grandi negoziazioni svolte dalle imprese sono: Negoziazioni di beni privati; Negoziazioni di beni pubblici; Negoziazioni di lavoro; Negoziazioni di capitale di rischio; Negoziazioni di capitale di prestito; Negoziazioni di rischi particolari. Le negoziazioni reali non si svolgono mai in condizioni di perfetta trasparenza, conoscenza, lealtà e di equilibrio di potere delle parti. In altri termini, non si svolgono in condizioni di razionalità assoluta e di mercati perfetti. Quando si svolge una negoziazione, i soggetti coinvolti, il compratore e il venditore, sostengono dei costi di attivazione e di gestione della negoziazione, denominati costi di transazione. Il compratore sostiene due insiemi di costi: il costo di acquisto della merce al quale si devono sommare i costi di transazione. Il venditore ottiene un ricavo rappresentato dal prezzo complessivo della merce ceduta, ma tale ricavo deve essere decurtato dei costi sostenuti per attivare e per gestire la transazione. I costi di transazione nascono essenzialmente dal fatto che le parti coinvolte nella negoziazione operano in situazione di razionalità limitata e dispongono di spazio per comportamenti opportunistici. Il fornitore prima di iniziare una relazione commerciale con un nuovo cliente raccoglie informazioni circa la solvibilità del possibile nuovo cliente e circa la sua correttezza negli affari. Il cliente vuole sapere se ci si può fidare della qualità e delle puntualità promesse dal potenziale nuovo fornitore per le forniture. Nel corso della trattativa e al momento della stipulazione del contratto le due parti possono sentire la necessità di dedicare tempo alla definizione dettagliata delle clausole contrattuali, magari coinvolgendo commercialisti e avvocati. Le due parti coinvolte in una negoziazione si trovano sempre in una situazione di asimmetria informativa. Gli insiemi di informazioni detenute sono differenti e ciascuna delle parti tende a tenere nascoste le informazioni che potrebbero danneggiarlo. L alta asimmetria informativa stimola comportamenti opportunistici. Spesso per attivare e mantenere relazioni di lungo periodo (ossia per attuare negoziazioni di lungo termine o ripetute nel tempo) una delle parti è indotta ad effettuare investimenti il cui valore può azzerarsi (o ridursi drasticamente) quando la relazione si interrompesse. Tali investimenti sono denominati investimenti specifici. Chi effettua investimenti specialistici lega le proprie sorti a quelle della controparte contando di trarne vantaggi ma correndo anche rischi addizionali. Le due parti coinvolte in una negoziazione possono presentarsi con forza contrattuale, ossia con capacità di influenza nei confronti dell altra parte, più o meno equilibrate. Un fornitore si trova in una posizione di grande forza contrattuale quando non ha concorrenti, offre un prodotto critico e non sostituibile per il suo cliente, non ha effettuato investimenti specifici per servire quel cliente e gode di un vantaggio informativo. Coordinazioni economiche parziali Le combinazioni economiche generali d impresa di articolano in coordinazioni economiche parziali ossia in insiemi di processi caratterizzati da una funzione e da un insieme di competenze specialistiche applicate al loro svolgimento. Per tutte le imprese le coordinazioni parziali sono riconducibili alle seguenti classi e sottoclassi di operazioni: Configurazione dell assetto istituzionale Economia e organizzazione aziendale Appunti Pagina 14

15 Sono le operazioni che determinano la nascita, il disegno di base, le trasformazioni e la cessazione dell istituto: la costituzione dell istituto la compagine iniziale dei soci e le successive trasformazioni la prima scelta e le trasformazioni di forma giuridica la configurazione degli organi di governo le acquisizioni, fusioni, scissioni la stipulazione di alleanze la liquidazione dell istituto Gestione È il grande insieme di operazioni attraverso le quali l impresa attua direttamente la produzione economica: raccoglie i capitali, acquista i macchinari e le materie prime, fabbrica i prodotti e li vende, paga i tributi. Gestione caratteristica È composta dall insieme delle operazioni di gestione che identificano la funzione economico-tecnica tipica di ciascuna azienda. Origina costi (per le materie prime, per il lavoro, per gli impianti, ecc.) e ricavi (dalla vendita dei prodotti) e, per differenza, un risultato reddituale (un utile o una perdita) denominato reddito operativo della gestione caratteristica.. La gestione caratteristica è una gestione attiva ; quando ben condotta produce un risultato reddituale positivo: il reddito operativo della gestione caratteristica. Ricerca e sviluppo Attività volte a configurare le caratteristiche del prodotto e le modalità di svolgimento dei processi di fabbricazione. Si applicano soprattutto competenze di tipo tecnico-ingegneristico. Si tratta di ideare prodotti che rispondano alle attese dei clienti in termini estetici, funzionali e di prestazione e che, contemporaneamente, siano producibili con costi bassi e vendibili a prezzi competitivi. Approvvigionamenti Sono le operazioni di acquisto di merci e di servizi destinati alla produzione. Si possono distinguere: a) Acquisto di fabbricati, impianti, macchine e attrezzature destinati a perdurare nel tempo; b) Acquisto di materie prime e di componenti destinati alle lavorazioni e ai montaggi; c) Acquisto di servizi privati di varia natura (di consulenza, di sicurezza, di pulizia, ecc.) Le persone che svolgono queste attività devono possedere competenze sia di tipo tecnico sia di tipo commerciale poiché, da un lato, devono saper valutare correttamente le quantità, le qualità e i tempi degli input da acquistare e, dall altro lato, devono saper individuare i fornitori più affidabili e cooperativi e saper negoziare le migliori condizioni di acquisto (prezzi, tempi e modi di consegna, tempi e modi di pagamento, garanzie, ecc.). Fabbricazione Il nucleo è rappresentato dalle attività di lavorazione e di assemblaggio delle materie prime e dei componenti acquistati ma indispensabili e altrettanto importanti sono le attività di programmazione della produzione, di controllo intermedio e finale della qualità, di installazione e di manutenzione dei fabbricati, degli impianti e delle attrezzature. Sono richieste competenze tecniche ma anche capacità di valutazioni di convenienza economica poiché bisogna bilanciare le esigenze di standardizzazione tipiche della fabbricazione (produrre grandi volumi di prodotti uguali per tempi lunghi) con le esigenze di varietà e di variabilità espresse dai clienti. Commercializzazione Si tratta di vendere i prodotti dell impresa massimizzando la convenienza economica della stessa. Occorre analizzare le attese dei clienti attuali e potenziali nonché l offerta dei concorrenti, individuare i potenziali clienti ed attivare i contatti con gli Economia e organizzazione aziendale Appunti Pagina 15

16 stessi, definire le nostre condizioni di vendita (prezzo, confezione, modalità di consegna e di pagamento, garanzie, ecc.), sottoporre l offerta ai clienti attuali e potenziali, stipulare i contratti e far si che si concludano con l incasso di quanto pattuito. Si richiedono competenze commerciali sempre accompagnate dalle capacità di valutazione di convenienza economica e quando il prodotto da vendere è tecnicamente complesso, si richiedono anche elevate competenze tecniche. Logistica Sono le operazioni svolte per trasportare, immagazzinare e movimentare le materie prime, i semilavorati e i prodotti finiti. Si richiedono competenze multidisciplinari per bilanciare le esigenze tecniche, amministrative e commerciali. Gestione finanziaria È quella parte dell attività d impresa che è volta a coprire il fabbisogno finanziario, ossia il fabbisogno di mezzi monetari necessari per avviare l impresa e per sostenerne lo sviluppo. Il fabbisogno finanziario nasce perché di regola nelle imprese gli incassi derivanti dalle vendite si manifestano successivamente ai pagamenti derivanti dagli acquisti Il fabbisogno finanziario si copre ricorrendo a: Capitale proprio o capitale di rischio Capitali di prestito (mutui, obbligazioni, ecc.) Attività che compongono la gestione finanziaria sono: a) Previsione e analisi del fabbisogno finanziario; b) Valutazioni sulla combinazione ottimale di ricorso al capitale di rischio e al capitale di prestito (mutui, obbligazioni, anticipazioni, ecc.); c) Negoziazioni del capitale di rischio e del capitale di prestito; d) Gestione dei relativi contratti tra cui definizione e liquidazione dei dividendi, rimborso dei debiti di prestito, pagamento degli interessi passivi sui debiti di prestito. La gestione finanziaria è una gestione passiva : comporta interessi passivi sul capitale di terzi e remunerazioni del capitale proprio Gestione patrimoniale Può accadere che, per un certo periodo di tempo, un impresa disponga di mezzi monetari eccedenti rispetto a quanto richiesto dalla gestione caratteristica (in generale, dalle altre gestioni); in questi casi, si attiva la gestione patrimoniale che consiste nell investimento di tali mezzi monetari al fine di trarne un reddito. L investimento può consistere, ad esempio, nell acquisto di titoli di Stato o di azioni di altre imprese. La gestione patrimoniale è in linea di principio una gestione attiva, ma talvolta può provocare perdite (ad esempio, per quotazioni decrescenti delle azioni acquistate) Gestione tributaria Consiste nella liquidazione e nel pagamento della vasta gamma di tributi che le imprese devono corrispondere allo Stato (e ad altri enti pubblici) a fronte dei beni pubblici ricevuti. Gli oneri tributari sono suscitati sia dalla gestione caratteristica sia dalle gestioni patrimoniale e finanziaria. Differenti scelte d impresa (relative, ad esempio, alla forma giuridica, alle modalità di finanziamento, alle localizzazione) determinano differenti combinazioni e livelli di tributi da corrispondere. La gestione tributaria è tipicamente una gestione passiva, comportando solo oneri tributari. Gestione assicurativa Consiste nella copertura dei rischi particolari d impresa (furti, incendi, danni a terzi, ecc.) mediante la sottoscrizione di contratti di assicurazione (negoziazioni di rischi particolari). I rischi coperti possono derivare dalla gestione caratteristica e dalle gestioni patrimoniale e finanziaria. E una gestione tipicamente passiva che comporta il costo dei premi assicurativi e di indennizzi solo a fronte di equivalenti danni. Organizzazione Economia e organizzazione aziendale Appunti Pagina 16

17 Consiste nel disegnare la struttura organizzativa dell impresa, nell assegnare i compiti e le responsabilità alle persone che vi lavorano e nel gestire i sistemi di ricompensa e di sviluppo delle persone stesse (retribuzione, carriera, formazione). Rilevazione Consiste nella raccolta, elaborazione e diffusione dei dati e delle informazioni necessari per prendere buone decisioni e per informare tutti i soggetti interessati alla vita dell impresa. Il profilo reddituale e monetario della gestione Analizzare la gestione secondo il profilo reddituale significa indagare il formarsi dei costi e dei ricavi (più in generale, dei componenti positivi e negativi di reddito); in particolare, indagare come ciascuna delle cinque gestioni contribuisce al formarsi del risultato reddituale (l utile o la perdita). Analizzare la gestione secondo il profilo monetario significa studiare i flussi di entrate e di uscite, ossia delle riscossioni e dei pagamenti suscitati dalle varie classi di negoziazioni (oltre che i movimenti monetari interni tra sezioni e filiali di una stessa impresa) e ciò serve per capire se e come l impresa è sistematicamente in grado di far fronte, con le entrate, ai propri impegni di uscite; in altri termini, serve per capire se l impresa è solvibile. Il profilo reddituale e il profilo monetario sono strettamente connessi, ma non coincidono. Combinazioni economiche parziali Molte imprese attuano più combinazioni economiche parziali o, con altra espressione, operano in più aree di affari. Una combinazione economica parziale è definita da una certa gamma di prodotti destinata a un certo mercato (una combinazione prodotto-mercato). Le imprese che attuano contemporaneamente più combinazioni economiche parziali sono chiamate imprese diversificate. I loro costi e ricavi, le attività e le passività, le entrate e le uscite, e così via, sono suscitati con caratteri propri da ciascuna combinazione parziale; da ciò l opportunità di analizzare le singole combinazioni parziali anche distintamente. Per quanto distinte, le combinazioni economiche parziali di una stessa impresa sono sempre strettamente interconnesse. Economia e organizzazione aziendale Appunti Pagina 17

18 ASSETTI ISTITUZIONALI Secondo uno schema di analisi generale ogni istituto è visto come un insieme di soggetti, che offrono contributi e che per tale motivo ricevono ricompense o traggono benefici. Nel loro insieme tali soggetti configurano i portatori di interessi. L analisi dell assetto istituzionale è importante per valutare la capacità di un istituto di perdurare nel tempo. Per la vita duratura di un istituto è essenziale che si abbia un governo unitario. Il governo dev essere unitario in due aspetti: I contributi di tutti i soggetti devono essere combinati ed organizzati secondo un disegno unitario; La responsabilità delle decisioni ultime dev essere attribuita a uno e un solo organo, secondo un principio di unità di comando. Per realizzare un efficace governo di un istituto, occorre operare tre insiemi di scelte fondamentali: o Decidere a quali insiemi di soggetti assegnare il diritto e il dovere di governare, direttamente o tramite propri rappresentanti definire il soggetto d istituto; o Esplicitare a quali finalità e obiettivi debba ispirarsi l azione del soggetto d istituto definire i fini istituzionali, o interessi istituzionali; o Configurare gli organi e i meccanismi di governo che consentano un efficace azione dei soggetti deputati a governare definire la struttura di governo. L assetto istituzionale è la configurazione dei portatori di interessi nei confronti dell istituto, dei contributi che tali soggetti forniscono all azienda, delle ricompense e dei benefici che ne ottengono, del soggetto d istituto, dei fini istituzionali e delle strutture di governo che regolano in equilibrio dinamico di lungo periodo le relazioni tra i portatori di interessi, i contributi e le ricompense. Sistemi di interessi convergenti negli istituti Attorno a ciascun istituto si configura sempre una vasta gamma di interessi di varia natura: interessi economici, sociali, morali I vari insiemi di interessi sono parzialmente in competizione tra loro; I contributi provenienti dai vari soggetti sono complementari, ma si possono manifestare anche parziali fungibilità; Alcune relazioni sono assimilabili a scambi tra specifiche prestazioni reciproche mentre in altri casi c è strutturalmente asimmetria tra ciò che il soggetto dà e ciò che il soggetto riceve; Le varie relazioni sono caratterizzate dai rapporti di forza contrattuale che dipendono dal grado di concentrazione della domanda e dell offerta, dagli investimenti specifici eventualmente in atto, dall asimmetria informativa tra le parti; molte delle attese dei soggetti in gioco sono attese implicite, ossia non dichiarate ma sottintese in base ai valori e alle consuetudini in essere. Economia e organizzazione aziendale Appunti Pagina 18

19 Portatori di interessi Prestatori di lavoro Conferenti di capitale di rischio Fornitori Conferenti di capitale di prestito Imprese di assicurazione Clienti Alleati istituzionali (es. Consorzio per tutela del marchio) Concorrenti Lo Stato Collettività locali Contributi Tempo Competenze possedute e messe a disposizione dell impresa Impegno Energia Imprenditorialità Creatività Mezzi monetari (a tempo indeterminato) Condizioni di produzione Mezzi monetari (per un dato periodo di tempo) Protezione da rischi specifici Consumo dei prodotti dell impresa Tutela del marchio Stimolo dalla competizione Produzione ed erogazione di beni pubblici Regolazione comportamento delle imprese Dispensa incentivi finanziari e fiscali Lavoro Tessuto sociale Attese di ricompensa da parte dei soggetti Remunerazione periodica e differita coerente Tutela/stabilità del rapporto di lavoro con chiare condizioni di dimissione e di licenziamento Condizioni fisiche e sociali di lavoro positive Possibilità di svolgere mansioni ricche di contenuto e di occasioni di apprendimento Stimoli e iniziative di sviluppo delle competenze professionali Prospettive di progressione in carriera Influenza sulle scelte dell impresa Remunerazione del capitale (utili distribuiti e capital gains) Adeguata liquidabilità Influenza sul governo Standard di qualità chiari Stabilità del rapporto Condizioni economiche remunerative Idee e proposte Rimborso del capitale Interessi nella misura e nei tempi stabiliti Trasparenza dell impresa finanziata Solidità e redditività Premi assicurativi Bassa selezione avversa e basso azzardo morale Standard di qualità chiari Prezzo adeguato Garanzie Innovazione Quote associative Stabilità della relazione Cooperazione Lealtà Potenziali alleanze Rispetto della normativa Bassa evasione ed elusione fiscale da parte delle imprese Rispetto formale e sostanziale delle norme Utilizzo degli incentivi da parte delle imprese Benessere Opere collettive Iniziative culturali Attese da parte dell impresa Lealtà Obbedienza Impegno Flessibilità Socialità Adeguato numero di soggetti disposti a investire capitale di rischio Limitata influenza da parte degli eventuali azionisti di controllo Qualità costante Prezzo contenuto Tempi di pagamento adeguati Consegna tempestiva Garanzie Condizioni generali favorevoli Varietà e flessibilità delle modalità di finanziamento Supporto tecnico per la scelta Relazione duratura Condizioni economiche Affidabilità Stabilità della relazione Cooperazione nello sviluppo di know-how tecnico e commerciale Sviluppo di una politica comune Collaborazione proficua Lealtà Potenziali alleanze Rispetto della normativa Beni pubblici di qualità Apparati statali efficienti Imposizione non elevata Equità del sistema fiscale Ampia libertà in un contesto di norme chiare ed eque Diseconomie coperte secondo equità Impegno particolarmente elevato Fedeltà Contesto socio-politico favorevole Economia e organizzazione aziendale Appunti Pagina 19

20 Integrazione dinamica dei contributi L integrazione tra i diversi portatori di interessi è una condizione di economicità, cioè una condizione necessaria per garantire agli istituti una vita economica duratura. Economia e organizzazione aziendale Appunti Pagina 20

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