Signor Presidente della Repubblica, Onorevoli rappresentanti del Parlamento, del Governo, autorità, gentili ospiti,

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Ottavio Magnani
5 anni fa
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1 INTERVENTO DEL MINISTRO DELLA DIFESA GIAMPAOLO DI PAOLA IN OCCASIONE DELLA CERIMONIA DI AVVICENDAMENTO DEL CAPO DI STATO MAGGIORE DELLA DIFESA (Roma, 31 gennaio 2013) Signor Presidente della Repubblica, Onorevoli rappresentanti del Parlamento, del Governo, autorità, gentili ospiti, Non so se a voi sia mai successo. A me, da quando sono Ministro della Difesa, succede. E questa è una di quelle volte. Vale a dire, vorrei sentirmi un estraneo ed assistere a questa cerimonia senza essere coinvolto personalmente. Vi domanderete perché dico questo. Non certo per indifferenza o disinteresse; al contrario per pudore, si, per pudore di commuovermi troppo. Perché ho un amicizia e stima profonda per il Generale Abrate, per Biagio ed ho un amicizia e stima profonda per l Ammiraglio Binelli Mantelli, per Luigi. Certo, sono contento che l Ammiraglio Binelli Mantelli diventi Capo di Stato Maggiore della Difesa: ritengo sia il Comandante giusto per le Forze Armate; ma sono veramente dispiaciuto che il Generale Abrate, Biagio, lasci l incarico perché anche lui è stato il Capo giusto.

2 Ma la ruota del tempo, come è naturale e giusto che sia, gira inesorabilmente. E presto, molto presto, girerà anche per me. Vi chiedo scusa. Forse vi aspettereste considerazioni diverse: più ministeriali, più militaresche. Ma il privilegio della sincerità è un privilegio che si conquista con il tempo e con l esperienza E, sinceramente, credo di essermelo meritato, se non per l esperienza, certamente per il tempo. Signor Presidente, averla presente oggi a questa cerimonia segna il tempo. Offre tutta la cifra e la dimensione della Sua alta condivisione istituzionale con le Forze Armate, di cui Lei è Comandante Supremo. Ma la Sua presenza oggi va al di là dell aspetto istituzionale. Ha una dimensione umana di vicinanza, attenzione, sostegno, guida per le tante donne e uomini in uniforme che servono il Paese con impegno, con sacrificio, con altruismo e, soprattutto, lo fanno in silenzio. Signor Presidente, mi permetta un ricordo personale. In questo stesso luogo, in questo stesso piazzale, nove anni fa come oggi, un marinaio si alternava ad un soldato come Capo di Stato Maggiore della Difesa. Quel soldato era il Generale Rolando Mosca Moschini, il suo attuale Consigliere militare. Quel marinaio ero io. Come vede, la storia si ripete, la ruota del tempo continua a girare, così come girano le idee.

3 Le idee camminano sulle gambe degli uomini. E una frase di Pietro Nenni. Non sapevo fosse sua, ma la condivido. Ammiraglio Binelli Mantelli, caro Gigi, oggi hai assunto un incarico raro, unico. Sei al vertice delle Forze Armate. Sei uno dei più alti vertici della Pubblica Amministrazione e dello Stato. Con le tue idee dovrai far camminare centinaia di migliaia di donne e uomini che ogni giorno mostrano orgogliosamente il Tricolore sul braccio e lo custodiscono con sacralità nel proprio cuore. Sarai il loro punto di riferimento. Sarai il nostro punto di riferimento. Sarai il punto di riferimento di ogni soldato, marinaio, aviere, carabiniere in Italia ed all estero. Sarai il primo militare d Italia. Quello che dovrà fare sempre il primo passo affinché gli altri lo seguano. Quello che dovrà attuare con coraggio, e senza tentennamenti o passi a ritroso, la riforma dello strumento militare. Per le nuove Forze armate. Per il tuo e per il nostro Paese. Generale Abrate, caro Biagio, tu lasci una stecca come si dice in gergo militare - pesante all Ammiraglio Binelli Mantelli. Sono convinto che saprà conservarla integra, pulita, autorevole come hai fatto tu. Il tuo motto da alpino più salgo, più valgo, mi ha sempre suscitato invidia. In effetti, dovete sapere, il Generale Biagio Abrate è più bravo di me in tante cose, anzi in tutte le cose, e tra queste anche scalare montagne, arrampicarsi, salire in vetta. L ho visto muoversi sulle rocce con un abilità che gli invidio.

4 L ho visto muoversi come Capo di Stato Maggiore della Difesa con un onestà e professionalità che gli invidio. Chi indossa le stellette è convinto che il miglior complimento che si possa ricevere sia sei un bravo militare. Biagio, di sicuro, lo è. Per me, però, il miglior complimento che si possa fare ad un soldato è sei un grande uomo e Biagio, è un grande uomo. Un grande uomo lo si vede nei momenti di difficoltà. E di difficoltà con Biagio ne abbiamo passate e gestite molteplici. E stato capace, da Alpino vero qual è, di togliersi la Penna d aquila, - ma non l identità di Alpino - e capire le esigenze e indirizzare le scelte di tutte le Forze Armate. Biagio l ho visto in Afghanistan, in Libano, in Kosovo, in Libia, nell Oceano Indiano. Biagio, t ho visto a Ciampino a ricevere le salme dei caduti; al Celio a visitare i feriti. Ho la Tua immagine davanti quando dovevamo adottare scelte difficili, anche dolorose. Ma la fotografia che porterò con me nell archivio della memoria è il Tuo sorriso, la Tua compostezza, la Tua intelligenza, la Tua leadership che è figlia dell autorevolezza, non dell autorità. Ho un auspicio. Che i vertici delle Forze Armate di oggi e di domani sappiano dialogare con il Ministro della Difesa che a breve mi succederà come gli attuali vertici hanno dialogato con me. In modo franco, sincero, aspro quando necessario, ma sempre onesto.

5 E per questo vi ringrazio tutti, grazie Biagio, grazie Luigi. Viva le Forze Armate, Viva l Italia.

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