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1 Convegno su La paternità in Italia Roma, ottobre 5 - ISTAT Come e quando si diventa padri Alessandro Rosina Istituto di studi su popolazione e territorio Università Cattolica Milano alessandro.rosina rosina@unicatt.itit Il volume Presentazione dei principali risultati del volume DIVENTARE PADRI IN ITALIA Fecondità e figli secondo un approccio di genere Obiettivo analisi delle recenti trasformazioni dei modi di fare ed essere famiglia in Italia, considerando esplicitamente il fattore maschile. Valore che va oltre il mero ambito degli interessi scientifici: politiche sociali che vogliano intervenire in modo efficace e convincente in aiuto alla famiglia, non possono non tener esplicitamente conto anche di opinioni, aspettative e comportamenti degli uomini. Dati utilizzati: Indagini "Famiglia e soggetti sociali" e "Uso del Tempo". Il volume Struttura: Introduzione PARTE PRIMA: FARE FAMIGLIA (1) Diventare adulti; () Sposarsi; Approfondimento 1 PARTE SECONDA: AVERE FIGLI (3) Il primo figlio; () il secondo figlio; (5) Tre e più figli; Approfondimento PARTE TERZA: ESSERE PADRI () Ruolo paterno e caratteristiche della coppia; (7) Impiego lavorativo paterno e rapporto con i figli; () Paternità nelle famiglie numerose; (9) La partecipazione dei padri al lavoro familiare nella quotidianità; Approfondimento 3 Conclusioni Appendice: Fecondità maschile e paternità: una rassegna della letteratura 3 1 Il volume a cura di Alessandro Rosina & Linda Laura Sabbadini Con il contributo di Salvatore F. Allegra; Dario Bruzzese; Paola Di Giulio; Romina Fraboni; Lisa Francovich; Letizia Mencarini; Rita Ranaldi; Giulia Rivellini; Ester Rizzi; Clelia Romano; Miria Savioli, Maria Letizia Tanturri; Dario Tuorto; Silvano Vitaletti. Istat Università 1 Uomini Donne

2 Diventare adulti Metà dei giovani uomini usciti dalla famiglia di origine prima dei 5 anni in Francia, Inghilterra, ecc. Diventare adulti Distanza (in anni) tra età mediana fine degli studi e prima unione. Nati nei primi anni. In Italia nella classe d età 5-9 la grande maggioranza vive ancora con mamma e papà. 1 Maschi Femmine Nella fascia 3-3 anni vive ancora con i genitori il % delle donne ed il % degli uomini. Non ce la farò mai ad arrivare allo stato adulto Spagna Italia Belgio (Fiandre) Austria Norvegia Francia 5 Gran parte di tale periodo passato come dipendenti dai genitori. Percorso tipico: permanenza nella casa dei genitori fino ai trent anni ed uscita direttamente per matrimonio Diventare adulti Ancora in famiglia di origine e non sposati (a 35 per donne, a per uomini) Dichiara sto bene così. Età 3-3 Diventare adulti Percorsi tradizionali di transizione alla vita adulta (passaggio diretto da vita con i genitori a matrimonio) 1 Uomini-NC Uomini-SI Donne-NC Donne-SI Giovani donne come risorsa per la famiglia di origine nel Sud-Isole e famiglia di origine come risorsa per il giovane uomo nel Nord-Centro 5 3 1? Uomini Nord- Centro Donne Nord- Centro Uomini Sud- Isole Donne Sud- Isole 7 Mantengono più stabile e solida la condizione paterna Tendono a conservare un asimmetria di genere il passaggio tardivo e diretto da cure delle madre a quelle della moglie senza fasi intermedie di vita da single o coabitazione con coetanei non favorisce negli uomini italiani la maturazione di un atteggiamento collaborativo nei riguardi degli impegni domestici. Per le più giovani generazioni è verosimile attendersi (come accaduto nel resto d Europa) che la diffusione delle convivenze pre-matrimoniali si associ a parziale anticipazione dell uscita dalla famiglia di origine e a relazioni più simmetriche di coppia.

3 Sposarsi Trasformazioni rispetto a situazione tradizionale (in cui lui più vecchio e con titolo di studio più alto) Dovuta soprattutto a forte aumento istruzione femminile Differenza di età: In media da circa anni a fine anni ai meno di 3 attuali. Aumento coppie che si formano a scuola e università. Avere figli Nonostante ampiamente riconosciuta importanza di studiare formazione famiglia e fecondità anche da prospettiva maschile, sono ancora pochi gli studi che vanno in questa direzione. Eppure la paternità rappresenta un elemento cruciale per comprendere le questioni demografiche in Europa. Differenza di istruzione: maggiore omogamia per titolo di studio Ma anche sempre più coppie in cui lei ha titolo più alto: da meno del 1% a circa il % da 197 a oggi (mentre diminuita la situazione opposta: da 1% a 1%) Più simmetria (e vantaggio femminile) nelle unioni libere. 9 Tendenza generale verso accentuata diminuzione genitorialità Ma paternità ancor più limitata rispetto a maternità: dove fecondità alta: matrimonio in crisi, padri che vivono spesso separati dai figli; dove matrimonio solido: i padri vivono con i figli, ma tasso di fecondità basso. 1 L arrivo del primo figlio Età mediana alla nascita del primogenito in Italia Per donne nate prima metà degli anni poco sup. 7 anni (aumento di poco meno di,5 anni rispetto a nate inizio anni 5) Per uomini nati prima metà degli anni sup. 33 anni (aumento di circa 3,5 anni rispetto a nati inizio anni 5) valore questo più alto rispetto a qualsiasi altro paese (con dati disp.) Età mediana al primo figlio (coorte inizio ) Uomini Donne Italia Spagna Francia Belgio (Fiandre) Austria Norvegia L arrivo del primo figlio Analisi approfondite sulla scelta di avere il primo figlio (considerando le caratteristiche di entrambi i coniugi) evidenziano soprattutto un più marcato effetto negativo dell età di lui rispetto all età di lei. Propensione ad avere il primo figlio in funzione dell età congiunta dei coniugi (rappresentazione risultati di un modello multivariato) M- M5-9 Nord-Centro M3-3 F- F M- M5-9 M3-3 Sud-Isole F- F5-9 Più tardi gli uomini si sposano e più tendono a posticipare l arrivo del primo figlio. L età femminile sembra avere un effetto negativo solo quando lei è più matura di lui.

4 L arrivo del primo figlio Il fatto che l effetto negativo dell età agisca più su lui che su lei fa pensare più a fattori non biologici. Una possibile interpretazione: effetto iper-razionalizzazione? Con l aumentare dell età si diventa più prudenti, soprattutto verso scelte irreversibili, come quella della responsabilità genitoriale Ciò varrebbe meno per le donne che, proprio a causa dei vincoli del loro orologio biologico, sono comunque forzate a decidere. Mentre per gli uomini la decisione può essere rimandata sine die. I meccanismi causali rimangono tuttavia da approfondire (anche possibile effetto selezione). L arrivo del primo figlio Quali ne siano le cause, resta un dato di fatto che in Italia gli uomini tendono ad avere meno figli ed in età più avanzata rispetto al resto dei paesi occidentali. In particolare, distanza tra padri e figli (biograficamente) sempre più ampia (in una società nella quale i cambiamenti sono invece sempre più rapidi). Il che significa anche che nel rapporto tra padri e figli si confrontano esperienze di generazioni nate e socializzate in epoche sempre più lontane Tarda età matrimonio? Rinvio 1 figlio 13 1 Oltre il figlio unico? Oltre il figlio unico? Due possibili strategie con effetti positivi Primo: lavoro e figli per entrambi (modello moderno ) Il primo figlio mette i genitori di fronte alle reali difficoltà legate alla cura del bambino (in termini di tempo ed energie). Se la partecipazione domestica paterna risulta nulla o insoddisfacente, è possibile che il peso sia valutato come eccessivo dalle madri, con conseguente propensione a fermarsi al figlio unico (specialmente se carenti aiuti esterni e politiche di sostegno). Studi condotti in vari paesi (USA, Svezia, ecc.) mostrano come una più equa condivisione dei compiti familiari acceleri l arrivo del. Anche in Italia si osserva un effetto simile, ma limitatamente alle coppie più giovani a doppio reddito Comportamento emergente, ma per ora ancora molto minoritario. Secondo: lavoro lui e figli lei (modello tradizionale ) In Italia maggiori effetti positivi in corrispondenza di coppie in cui la moglie non lavora ed il marito ha un lavoro di alto livello. 15 Propensione ad andare oltre al figlio unico tra il 1 ed il % più elevata rispetto alle altre coppie 1

5 Oltre il figlio unico? Spesso però lei non è disposta a rinunciare al lavoro oppure la coppia ha comunque necessità che lei lavori In tal caso la propensione ad avere il figlio si riduce notevolmente (soprattutto in contesti di politiche sociali carenti: asili nido, ecc.). Effetto negativo ancor più forte se l arrivo del primo figlio ha determinato una discontinuità lavorativa. Risultati che nel complesso sembrano quindi confermare la presenza di grande difficoltà di conciliazione tra lavoro e figli. Difficoltà che porta in molti casi a rinuncia (del lavoro o dei figli). Non a caso l Italia è tra i paesi occidentali con più bassa fecondità e più bassa partecipazione femminile al mercato del lavoro. 17 Oltre il figlio unico? La conciliazione tra lavoro di entrambi e figli Viene favorita da: partecipazione maschile rilevante alle attività di cura flessibilità lavorativa femminile associata a lavoro solido di lui Entrambi tali casi valgono soprattutto per coppie con elevata istruzione. Alto livello di istruzione di entrambi: favorisce modello culturale di maggiore simmetria di coppia L elevato livello di istruzione di lui: gli consente più facilmente raggiungimento di una posizione solida e ben remunerata L elevato livello di istruzione di lei: le consente di usare la flessibilità più come opportunità (in termini professionali e di adattamento alle altre dimensione di vita) che subirla. 1 Famiglie numerose Meridione: famiglie numerose associate quasi esclusivamente a livelli di istruzione bassa e minor benessere economico (fino a vere e proprie situazioni di povertà) Italia centro-settentrionale: tra le famiglie numerose sta aumentando il peso delle fasce più benestanti in grado di attivare maggiori risorse. Sempre di più gli uomini che arrivano tardi a formare una famiglia. Possibile attuazione di strategie di recupero? Arrivano celibi a 35 anni: il 15% tra i nati fine anni ; si sale al 33% tra i nati a metà anni Ciò ha in generale un effetto negativo sulla fecondità. Ma in alcuni casi posticipazione potenzialmente strategica per conciliazione carriera-famiglia. 19

6 In particolare per uomini che arrivano ad alti livelli di istruzione partendo da basso status sociale può essere conveniente porre in sequenza una prima fase di forte investimento formativo e professionale (senza vincoli e responsabilità) e solo successivamente la formazione di una famiglia. Il raggiungimento di una solida posizione professionale ed economica contente loro (rispetto ai pari status che si sposano prima) di avere maggior appetibilità nel mercato matrimoniale Tendono infatti in media a sposare donne molto più giovani e con titolo di studio più elevato Inoltre, pur sposandosi più tardi, presentano una propensione elevata ad avere almeno due figli. Donna Uomo A B C Si tratta quindi di una possibile strategia vincente dal punto di vista maschile (che concilia obiettivi di carriera e familiari). Forte investimento in formazione e carriera Recupero famiglia 1 Analoga strategia evidentemente non praticabile sul versante femminile minile. A parità di investimento formativo e professionale una donna di 35 e più è certamente penalizzata (sia sul mercato matrimoniale che sulla possibilità di avere figli) rispetto ad una donna di 5-9 anni. La scelta invece, per donna di status medio-basso e forte investimento (formaz.-lavoro) di non posticipare ma sposare, prima dei 3, un uomo di 35 e più con già solida posizione (convergente con strategia B maschile), potrebbe risultare a sua volta premiante (ai fini di raggiungimento propri obiettivi di realizzazione professionale e familiare). Lo scotto da pagare è però una forte asimmetria di genere sia relativamente all età ma anche alla condizione professionale ed economica (donna agli inizi del suo percorso, marito già saldamente avviato), con implicazioni tutte da approfondire. Conciliazione flessibile carriera e famiglia Donna A B C Uomo Forte investimento in formazione e carriera Recupero famiglia 3

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