La classe capovolta. Un progetto di flipped classroom come strumento di inclusione

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1 MINISTERO DELL ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITA E DELLA RICERCA UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER IL LAZIO Istituto Comprensivo Nino Rota (ex I.C. Vigna Pia ) Scuola Primaria e Scuola Secondaria 1 Grado Via F.S. Benucci, ROMA / FAX COD.MECC. RMIC C.F rmic842002@istruzione.it - rmic842002@pec.istruzione.it La classe Un progetto di flipped classroom come strumento di inclusione 1. Abstract Il presente progetto rappresenta il terzo step di un percorso di formazione e ricerca-azione intrapreso da una rete di scuole del XV distretto (cui si è poi aggiunto il XVI distretto) per attuare una metodologia didattica inclusiva basata sull uso delle nuove tecnologie. La prima fase ha visto una formazione specifica dei docenti sulla didattica inclusiva basata sull uso della LIM ( Strategie didattiche con la LIM, A.S ). La seconda fase si è incentrata sulla diffusione di un ambiente digitale (piattaforma moodle) per un organizzazione digitale dell offerta formativa e comunicativa della scuola, sempre nell ottica di una didattica flessibile che risponda alle esigenze di inclusione ( Anytime and anywhere. L organizzazione digitale diffusa dell offerta formativa e comunicativa della scuola, A.S ). La terza fase ( La classe capovolta. Un progetto di flipped classroom come strumento di inclusione ) dovrebbe completare il percorso con l applicazione sistematica nella didattica quotidiana delle potenzialità della piattaforma e trasformare quello che è stato fino ad ora un percorso in gran parte teorico in un applicazione quotidiana sotto tutoraggio. E questa la fase più delicata, perché fin troppo spesso si è osservato nella scuola che le innovazioni didattiche guidate solo dallo sviluppo tecnologico senza un'adeguata elaborazione pedagogica spesso - dopo il primo, breve, impeto di entusiasmo si arenano nella consapevolezza dei docenti che è necessario un grosso investimento iniziale di tempo e disponibilità per cambiare il proprio approccio didattico, acquisire le competenze tecnologiche avanzate che l approccio richiede e, non ultimo, acquisire le competenze comunicative necessarie e produrre, ad esempio, video-lezioni efficaci. 2. Ambiti e sezioni di intervento Il progetto ha la doppia valenza di un progetto di natura metodologico-didattica, nell ambito dei progetti per l'innovazione delle metodologie didattiche ed organizzative, ma rappresenta nel contempo anche un importante opportunità di formazione in quanto mira all acquisizione ed al potenziamento di metodologie didattiche flessibili tese a migliorare le opportunità di formazione degli alunni con disabilità e con disturbi specifici di apprendimento. 1

2 3. Rilevazione dei bisogni La proposta di flipped classroom, cioè di classe capovolta nasce dall esigenza di capovolgere, per così dire i momenti classici dell attività didattica, cioè la lezione frontale e lo studio e l esercitazione individuale. Non si tratta certo di una rivoluzione, ma semplicemente dello sdoganamento di una proposta pedagogica diffusa altrove ma che si affaccia in modo ancora titubante in Italia (cfr. Lage M.T., Platt G.J. e M. Treglia, Inverting the Classroom: A Gateway to Creating an Inclusive Learning Environment, The Journal of Economic Education, vol 31, n. 1, Autunno 2000, pp ). In genere, a scuola avviene la fase di esposizione e spiegazione dei contenuti attraverso lezioni frontali. Successivamente a casa gli studenti affrontano individualmente la fase di riflessione e di elaborazione personale dei contenuti attraverso lo studio e lo svolgimento di problemi ed esercizi. Questa impostazione è tradizionale e viene mantenuta in genere nella scuola italiana, ma ad un attenta riflessione - risulta superata dal contesto informativo e comunicativo nel quale ci troviamo immersi. La scuola non è da tempo il principale agente formativo dei nostri alunni e i libri sono spesso l ultima delle fonti da cui trarre informazioni, data la quantità di risorse immediatamente e facilmente accessibili che i ragazzi hanno a disposizione. Risulta quindi sempre meno sensato dedicare il tempo che si trascorre a scuola ad attività come la diffusione dei contenuti, che possono essere svolte, anche meglio, al di fuori di essa, mentre sarebbe opportuno utilizzare gran parte del tempo in classe per attività più significative e critiche per l'apprendimento, che sono i processi di elaborazione personale attraverso la riflessione critica, il confronto, la discussione e la negoziazione con gli altri, nonché la messa in pratica della conoscenza attraverso le esercitazioni individuali e di gruppo principalmente per gli alunni con disabilità e con DSA. 4. Obiettivi generali I macro obiettivi del progetto sono i seguenti: a. insegnare a docenti ed alunni ad utilizzare le nuove risorse didattiche che annullano i vincoli spazio-temporali, sfruttando al meglio i nuovi canali di comunicazione e la crescente disponibilità di risorse educative. La scuola deve elaborare il fatto che il lifewide learning è un processo già in atto e lei deve trovare un proprio ruolo nel processo formativo dei bambini e dei ragazzi; b. insegnare a docenti ed alunni a sfruttare le potenzialità della rete a fini educativi e formativi; c. raggiungere gli allievi dove sono: i bambini e i ragazzi sono quotidianamente immersi nella tecnologia digitale ed è perciò opportuno utilizzarla per interagire il più possibile con loro; d. utilizzare al meglio le caratteristiche di questo approccio educativo in un ottica di inclusione: questo setting educativo permette di individualizzare facilmente i percorsi e i tempi di studio, consente un enorme flessibilità ed adattabilità alle esigenze degli allievi e può diventare un motore di inclusione anche in presenza di disabilità e disturbi specifici di apprendimento; e. consolidare la rete interdistrettuale di scuole come realtà stabile in cui condividere risorse ed esperienze formative e di crescita. 5. Obiettivi specifici Per ognuno dei macro-obiettivi del progetto, viene identificato uno o più micro-obiettivi: a. insegnare a docenti ed alunni ad utilizzare le nuove risorse didattiche che annullano i vincoli spazio-temporali. Attivare un processo di insegnamento-apprendimento flessibile e differenziato nei tempi e nei luoghi. Attivare un processo di apprendimento incentrato sull acquisizione di competenze di riflessione critica e personale che solo la scuola può offrire agli studenti. 2

3 b. Insegnare a docenti ed alunni a sfruttare le potenzialità della rete a fini educativi e formativi. Diffondere la conoscenza dei principali repository di materiali didattici gratuiti o meno, italiani o meno, presenti in rete. c. Raggiungere gli allievi dove sono. Concepire la tecnologia come il comune canale di comunicazione per il processo di insegnamento-apprendimento. Modificare il ruolo del docente. Consolidare le competenze informatiche dei docenti nell utilizzo della piattaforma e nell editing di materiali fruibili dagli alunni. Aiutare i docenti a superare la naturale iniziale titubanza a produrre materiali didattici nuovi grazie ad una rete di tutoraggio massiccio che possa trasformare la sperimentazione in didattica quotidiana. d. Utilizzare al meglio le caratteristiche di questo approccio educativo in un ottica di inclusione. Diffondere un approccio didattico caratterizzato da partecipazione attiva, attività laboratoriali, peer tutoring, cooperative learning. Favorire la creatività, promuovere la riflessione critica e il dialogo, cioè quelle attività che richiedono la presenza concreta di un docente. e. Consolidare la rete interdistrettuale di scuole come realtà stabile in cui condividere risorse ed esperienze formative e di crescita. Organizzare un percorso pluriennale di formazione in rete, condividendo risorse e competenze. Creare una rete interdistrettuale stabile e consolidata, che non sia un espediente occasionale ma costituisca una fonte di economie di scala e di scopo. 6. Raccordi con il territorio Il progetto vede la condivisione di un percorso formativo in una rete interdistrettuale per il terzo anno consecutivo. Si tratta di una importante opportunità per diffondere in modo capillare un approccio didattico innovativo nel territorio e per consolidare il principio della rete di scuole, elemento fondamentale per offrire un servizio formativo di qualità. Saranno coinvolti soggetti diversi: Rete scuole Municipio XV, XVI e XX (Distretti 23, 24, 28). 7. Sperimentazione guidata in classe/scuola/rete Come ampiamente sottolineato, il progetto rappresenta l ultima, fondamentale tappa di un percorso di introduzione di una didattica inclusiva basata sull utilizzo delle nuove tecnologie. Questa fase vedrà prevalere l aspetto operativo di progettazione e realizzazione dei prodotti didattici sotto stretto tutoraggio. Saranno dunque previsti solo due momenti plenari in presenza, uno all inizio del progetto per concordare il percorso, le tematiche, le modalità e i tempi, ed uno alla fine con valenza di follow-up e condivisione dei risultati un tragitto triennale. 8. Metodologia dei processi La metodologia di questa fase fortemente operativa del progetto è necessariamente laboratoriale ed è riconducibile ai principi dell'active learning e a tutte le strategie metodologiche che possono essere assunte come corollario: dal problem solving al cooperative learning al peer tutoring. Il percorso di formazione si articola nel modo seguente: a) due incontri in plenaria, della durata di 2 ore ciascuno; b) un percorso di formazione con modalità blended, cioè 5 incontri di formazione in laboratorio in gruppi di max 20 persone per un totale di 10 ore per ciascun gruppo ed un percorso di formazione online di 16 ore per un totale di 30 ore; 3

4 c) il servizio di consulenza e tutoraggio per la creazione e l aggiornamento dei prodotti didattici. 9. Tecnologie utilizzate LIM, rete WiFi, software open source di gestione file audio e video per la gestione della multimedialità. Si prevede inoltre il consolidamento delle competenze di utilizzo della piattaforma open-source Moodle, che è un valido strumento di comunicazione e di interazione tra i docenti e gli alunni attraverso strumenti sincroni (chat) e asincroni (messaggistica, forum), consente di personalizzare i percorsi didattici; favorisce la documentazione del processo e del prodotto; funge da repository on line per i materiali e le risorse resi disponibili dai docenti; rappresenta un contenitore di lavori prodotti e condivisi dagli alunni; favorisce il lavoro collaborativo (glossario e wiki); consente la visibilità alle famiglie. 10. Collegamento con progetti già attuati STEP 1 A.S Strategie didattiche con la LIM Formazione sull utilizzo delle nuove tecnologie per una didattica inclusiva in classe. STEP 2 A.S Anytime and anywhere. L organizzazione digitale diffusa dell offerta formativa e comunicativa della scuola Formazione sull utilizzo di una piattaforma per una didattica flessibile fuori dalla classe. STEP 3 A.S La classe capovolta. Un progetto di flipped classroom come strumento di inclusione Formazione operativa per consolidare l utilizzo della piattaforma nell ottica di un rovesciamento dei momenti dell attività didattica, cioè l apprendimento via web a casa e l esercitazione individualizzata in classe. 11. Risultati attesi Come avvenuto nelle tappe precedenti, il vero prodotto finale del progetto non è l innovazione tecnologica di per sé, ma la dinamica virtuosa che essa può innescare. Il progetto mira infatti ad introdurre approcci metodologico-didattici innovativi e inclusivi basati su ambienti di apprendimento integrati per favorire il successo scolastico di tutti gli alunni attraverso il superamento delle difficoltà di inclusione, e per generare un contagio positivo nel territorio anche tra quelle scuole che non partecipano all iniziativa. 4

5 12. Tipologia prodotti finali Le scuole in rete concorderanno una tematica curricolare su cui preparare (in un ottica di curricolo verticale) un piccolo corso composto da moduli fruibili sulla piattaforma (videolezioni, esercitazioni, sitografie). I prodotti saranno accessibili agli alunni tutte le scuole della rete interdistrettuale sulla piattaforma e costituiranno un primo esempio di modalità didattica da riprodurre in seguito. 13. Monitoraggio Fasi del monitoraggio: Valutazione iniziale: rilevazione delle attese e competenze dei partecipanti a inizio percorso; Monitoraggio in itinere: il monitoraggio intermedio avverrà durante il percorso per consentire aggiustamenti; Monitoraggio finale: indice di soddisfazione dei partecipanti rispetto alle attese; rilevazione delle competenze raggiunte. Aree di rilevazione del monitoraggio: partecipazione al corso, partecipazione alle attività on line, familiarizzazione con strumenti digitali, miglioramento delle strategie didattiche, miglioramento delle competenze degli alunni. Indicatori del monitoraggio: numero di richieste di partecipazione al corso (rilevazione del trend rispetto agli step precedenti); percentuale di partecipazione al percorso di formazione (n. presenze/totale e rilevazione del trend rispetto agli step precedenti); numero di accessi al materiale on line (rilevazione del trend rispetto agli step precedenti); partecipazione al forum (rilevazione del trend rispetto agli step precedenti); percentuale di docenti prosumer rispetto ai consumer (rilevazione del trend rispetto agli step precedenti); numero e qualità dei prodotti creati dai docenti (rilevazione del trend rispetto agli step precedenti). Strumenti di monitoraggio: questionari, rilevazione di dati, check list, autovalutazione di efficacia. 14. Diffusione dei risultati raggiunti Pubblicizzazione del percorso all interno delle scuole e sui siti istituzionali delle scuole della rete. 15. Evoluzione del progetto Il naturale sviluppo del progetto è far riflettere i docenti sull assoluta necessità di andare oltre il modello comportamentista che ancora aleggia nelle nostre aule (banche per file parallele di fronte alla cattedra ed alla lavagna, anche se la lavagna è una LIM) per avviarsi verso un modello costruttivista, in cui i ragazzi siano organizzati per gruppi eterogenei - in un ottica di cooperative learning e peer education - per svolgere attività differenziate e individualizzate, integrate dall uso delle tecnologie digitali, che hanno definitivamente modificato il processo di apprendimento dei new millenium learners. 5

6 16. Pianificazione dei tempi La classe capovolta Incontri di rete Due incontri in plenaria Formazione in modalità blended Tutoring per i docenti Valutazione Monitoraggi Ott Dic Genn. Febbr. Marzo Apr. Maggio Roma, 13 novembre 2012 IL DIRIGENTE SCOLASTICO Prof.ssa Paola Serafin 6

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