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2 Signora Presidente, Onorevoli Parlamentari, Lo sviluppo è sostenibile se soddisfa i bisogni delle generazioni presenti senza compromettere le possibilità, per le generazioni future, di soddisfare i propri bisogni. Questo concetto, inizialmente formulato dalla Commissione Bruntland nel 1987, pose le premesse della dichiarazione di Rio, con cui si concluse la Conferenza sull ambiente e sullo sviluppo svoltasi a Rio de Janeiro nel L Unione europea come tutti gli altri firmatari si impegnò quindi a tradurre questo concetto in strategie concrete in tempo per il Vertice mondiale sullo sviluppo sostenibile del Sono lieto di annunciarvi che la Commissione ha oggi adottato la sua proposta per una strategia dell Unione europea per lo sviluppo sostenibile nel quadro dei nostri preparativi per questo vertice mondiale. Lo sviluppo sostenibile è un obiettivo fondamentale dell Unione europea e figura tra le finalità principali dell integrazione europea da quando è stato incorporato nel nuovo articolo 2 del trattato di Amsterdam. La scelta di dare un simile rilievo allo sviluppo sostenibile è stata particolarmente opportuna. Se in passato lo sviluppo sostenibile era considerato un lusso, infatti, aumenta di giorno in giorno la consapevolezza di tutta una serie di tendenze preoccupanti. Tendenze di cui dobbiamo occuparci ora prima che sia troppo tardi, o che i costi di un inversione di rotta salgano alle stelle. Alcune di queste tendenze, come il riscaldamento globale o la perdita della biodiversità, riguardano aspetti assolutamente centrali del funzionamento ecologico della Terra, da cui dipende la sorte dell'umanità. Sarebbe sbagliato, però, collegare l idea di sviluppo sostenibile a simili prospettive di squallore e desolazione, quasi si trattasse di un uccello del malaugurio. La vera sfida di una politica di sviluppo sostenibile consiste infatti nel rendere compatibili crescita economica, coesione sociale e protezione dell ambiente. Per farlo, risulteranno indispensabili ulteriori progressi tecnologici e l impiego di strumenti economicamente efficaci. Se sapremo strutturare le nostre politiche in modo intelligente e annunceremo per tempo i nostri obiettivi a lungo termine, le nostre economie non dovrebbero incontrare troppe difficoltà a imboccare la strada dello sviluppo sostenibile. Il documento strategico oggi approvato dalla Commissione intende porre le basi della strategia dell Unione europea, che dovrebbe essere adottata il giugno dal prossimo Consiglio europeo di Göteborg. Questo documento costituisce la nostra risposta all invito a elaborare una proposta di strategia a lungo termine per il coordinamento delle politiche ai fini di uno sviluppo sostenibile sotto il profilo economico, sociale ed ecologico formulato nel dicembre del 1999 dal Consiglio europeo di Helsinki. Come sapete, lo sviluppo sostenibile figura tra le massime priorità nell ordine del giorno della Presidenza per il Vertice di Göteborg. Immagino inoltre che questo tema comparirà ai primi posti nell elenco dei punti che gli Stati membri e la Commissione discuteranno con il Presidente Bush nel loro incontro prima del vertice dell Unione europea. Permettetemi ora di illustrarvi brevemente le principali caratteristiche della strategia da noi proposta. 2

3 Anzitutto, questa strategia costituisce il primo elemento di un impostazione in due tempi. Noi siamo convinti che dovremmo iniziare mettendo ordine in casa nostra, dando l esempio di come si possa tradurre la retorica in azioni concrete. La dimensione globale dello sviluppo sostenibile, tuttavia, è importantissima, e noi intendiamo tenerne conto nell attuare la strategia dell Unione europea. Noi siamo impegnati, naturalmente, ad assumerci tutte le nostre responsabilità a livello internazionale. Vogliamo fare in modo che tutte le nostre politiche contribuiscano a promuovere lo sviluppo sostenibile globale. Insisteremo poi perché anche altri paesi sviluppati si assumano le loro responsabilità. Vorremmo inoltre fare dello sviluppo sostenibile un argomento di discussione in tutte le istituzioni internazionali, come l Organizzazione Mondiale del Commercio (OMC), l Ufficio Internazionale del Lavoro (ILO), il Fondo Monetario Internazionale (FMI) e via dicendo. Nella seconda fase illustreremo le nostre opinioni e alcune idee concrete su come l Unione dovrebbe contribuire allo sviluppo sostenibile a livello globale. Noi intendiamo farlo nella prima metà del 2002, prima del Vertice Rio + 10 di Johannesburg. In secondo luogo, promuovere lo sviluppo sostenibile vuol dire collegare e integrare in modo equilibrato gli obiettivi economici, sociali e ambientali delle società in cui viviamo. Fare politica significa spesso conciliare interessi divergenti e, in determinati casi, trovare un compromesso tra i vari settori. Questa è con tutta probabilità una delle cose più difficili da fare, tanto per i politici quanto per la società civile. Se non renderemo le nostre politiche più coerenti e non adotteremo chiari obiettivi a lungo termine, però, i progressi in direzione dello sviluppo sostenibile rischiano di essere molto limitati. Perché questa strategia possa funzionare, dobbiamo andare oltre le discussioni astratte sulle concezioni e sulle definizioni di sostenibilità. Dobbiamo tradurre in azioni il concetto formulato dalla Commissione Bruntland. Per superare la resistenza settoriale e fissare obiettivi corrispondenti agli interessi dei nostri figli e dei nostri nipoti, occorrono una OHDGHUVKLS politica e decisioni lungimiranti e ambiziose, che tengano conto del punto di vista globale. E occorre, ovviamente, l impegno dei cittadini, a livello individuale e collettivo. I Governi possono fissare il quadro di riferimento, ma alla fine non può esserci sviluppo sostenibile se le persone e le imprese non prendono le decisioni giuste in materia di consumo e di investimenti. La Commissione intende raccogliere questa sfida proponendo misure orizzontali per migliorare l efficacia complessiva delle nostre politiche. Queste misure puntano a garantire in particolare quattro risultati: In primo luogo, nel formulare una politica in qualsiasi campo si devono individuare i probabili effetti collaterali positivi o negativi in altri settori e se ne deve tener conto. 3

4 In secondo luogo, tutte le politiche devono fare dello sviluppo sostenibile il loro principio ispiratore. In particolare, i criteri concreti relativi allo sviluppo sostenibile dovrebbero diventare i principi guida delle future revisioni delle politiche comuni, ad esempio nei settori dell agricoltura, della pesca e dei trasporti. In terzo luogo, si devono eliminare le sovvenzioni che incoraggiano un utilizzo sconsiderato delle risorse naturali. In quarto luogo, i cittadini devono essere attivamente coinvolti nel nostro dialogo con le parti in causa e queste discussioni si devono svolgere prima e più sistematicamente. Lo sviluppo sostenibile dipende in ultima analisi dalla decisioni quotidiane di investimento, di consumo e di mobilità di milioni di imprese e di consumatori. È perciò essenziale un diffuso atteggiamento di sostegno attivo a favore dello sviluppo sostenibile. Vogliamo incoraggiare le imprese ad adottare un impostazione proattiva nei confronti dello sviluppo sostenibile nelle loro attività all interno e all esterno dell Unione europea. Invitiamo tutte le aziende quotate in borsa con almeno 500 dipendenti a pubblicare nelle loro relazioni annuali agli azionisti un triplice risultato d esercizio, che indichi il loro rendimento rispetto a standard economici, ambientali e sociali. La terza caratteristica della strategia da noi proposta consiste nella scelta di concentrare lo sforzo sui rischi principali. Oltre alle misure più orizzontali relative alla governance, noi proponiamo una serie di chiari obiettivi e misure a livello dell Unione europea per affrontare quelli che consideriamo i maggiori rischi per lo sviluppo sostenibile in Europa. Come forse ricorderete, nel nostro documento di consultazione di fine marzo avevamo individuato alcune tendenze preoccupanti e dei rischi di deterioramento irreversibile in sei campi: il cambiamento climatico la povertà e l esclusione sociale le conseguenze dell invecchiamento della popolazione il traffico e lo sviluppo regionale la riduzione delle risorse naturali e la perdita di biodiversità i rischi per la sanità pubblica. Queste tendenze preoccupanti riguardano tutti noi e per bloccarle o invertirle dobbiamo adottare iniziative ambiziose e coraggiose. E dobbiamo farlo subito, e senza perdere tempo, dato che gli effetti del nostro intervento si faranno sentire solo più a lungo termine. I recenti Consigli europei di Lisbona, Nizza e Stoccolma hanno già deciso misure e obiettivi ambiziosi per combattere la povertà e l esclusione sociale e per affrontare le conseguenze sociali dell invecchiamento della popolazione. Noi quindi non proponiamo nuove iniziative in questi settori. Vorrei però sottolineare che essi costituiscono parte integrante della strategia dell Unione europea per lo sviluppo sostenibile, alla stessa stregua dell ambiente e della sanità pubblica. È negli altri quattro settori che proponiamo misure e obiettivi nuovi e ambiziosi per porre un freno alle tendenze insostenibili. Cosa abbastanza prevedibile, le proposte più ambiziose sono anche le più controverse. 4

5 Per combattere il cambiamento climatico, ad esempio, la Commissione propone oltre agli impegni di Kyoto, di ridurre ulteriormente le emissioni di gas responsabili dell effetto serra, abbassandole ogni anno dell 1% del loro livello nel 1990 fino al 2020; di adottare obiettivi ambientali più ambiziosi per le imposte sull energia, quali l indicizzazione automatica delle imposte almeno al livello dell inflazione; di eliminare progressivamente, entro il 2010, tutte le sovvenzioni per la produzione e il consumo di combustibili fossili. Ovviamente, dovremo prendere delle misure per favorire il reinserimento di quanti perderanno il lavoro per la chiusura delle miniere. Dovremo inoltre esaminare, nel contesto dei negoziati di adesione, la situazione particolare del carbone in alcuni paesi candidati; e di portare la percentuale dei combustibili alternativi, ivi compresi i biocombustibili, sul totale dei combustibili consumati da autovetture e camion almeno al 7% entro il Per affrontare i rischi sanitari, proponiamo di fare in modo che, entro il 2020, le sostanze chimiche siano prodotte e utilizzate solo in modi che non comportino significativi rischi per la vita umana e per l ambiente; di riorientare le sovvenzioni della Politica agricola comune per garantire prodotti sani e promuovere la qualità, piuttosto che la quantità. Questo comporterebbe, ad esempio, la progressiva eliminazione delle sovvenzioni ai produttori di tabacco. Anche in questo caso, dovremo sviluppare fonti di reddito e di attività alternative. Per migliorare il sistema dei trasporti, noi proponiamo, tra l altro, di svincolare significativamente la crescita dei trasporti dalla crescita del prodotto interno lordo per ridurre gli ingorghi e gli altri effetti collaterali negativi dei trasporti; di trasferire traffico dai trasporti su strada ai trasporti su rotaia, ai trasporti sulle vie navigabili e ai trasporti pubblici di passeggeri, cosicché la quota dei trasporti su strada relativa al 2010 non superi quella del 1998 (l ultimo anno per il quale ci sono dati disponibili). Questi non sono che alcuni esempi, ma sufficienti a dimostrare chiaramente che per tradurre queste misure in autentici atti legislativi occorrerà una forte leadership politica di tutti gli interessati. Quarto e ultimo elemento, La credibilità di qualsiasi strategia dipende dall efficace monitoraggio della sua attuazione e dalla presenza di solidi meccanismi di revisione. Il Consiglio europeo di Stoccolma ha deciso che tutte le dimensioni dello sviluppo sostenibile devono essere riesaminate in occasione dell annuale Consiglio europeo di primavera. Misurare i nostri progressi significherà aggiungere una serie di indicatori a quelli già concordati per monitorare la strategia di Lisbona. Questi indicatori scaturiscono naturalmente dagli obiettivi e dai traguardi a lungo termine proposti dalla Commissione nel suo documento strategico per Göteborg. 5

6 Perché tale strategia funzioni, la Commissione ritiene che vadano cambiati anche i metodi di lavoro delle istituzioni dell Unione europea. In tutte le fasi del processo legislativo comunitario c è purtroppo una spiacevole tendenza a formulare e discutere proposte di politiche senza prestare sufficiente attenzione ai collegamenti tra i vari settori. L organizzazione attuale della Commissione, del Consiglio e del Parlamento accentua questa impostazione ristretta e settoriale. Tutte e tre le istituzioni dovrebbero quindi chiedersi che misure prendere per eliminare le barriere settoriali che ci impediscono di formulare politiche imperniate sullo sviluppo sostenibile. Per quanto ci riguarda, noi istituiremo una Tavola rotonda per lo sviluppo sostenibile: un organismo composto da consulenti indipendenti che riferiranno direttamente al Presidente della Commissione. Terremo conto del loro lavoro nel preparare la relazione di sintesi ogni dicembre. Questi consulenti dovrebbero inoltre formulare raccomandazioni su come rendere più coerenti le politiche comunitarie. A nostro giudizio, anche per la vostra attività in materia di sviluppo sostenibile potrebbe rivelarsi utile istituire un apposita commissione. Allo stesso modo, il Consiglio dovrebbe modificare le sue strutture per migliorare il coordinamento e rendere più coerenti i Consigli settoriali. Signora Presidente, Onorevoli Parlamentari, Io sono convinto che, se riusciremo a tradurre in atti legislativi le proposte concrete delineate nella nostra strategia, l Unione europea avrà buone prospettive di diventare, a lungo termine, una società più prospera e più equa. Per assicurare una migliore qualità della vita a noi stessi, ai nostri figli e ai nostri nipoti, dobbiamo rendere lo sviluppo sostenibile una realtà, una realtà interessante e appassionante per tutti gli Europei, e non solo per gli addetti ai lavori. Questo potrebbe inizialmente comportare dei sacrifici, ma più a lungo termine darà sostanziosi vantaggi. Quello che non possiamo fare è lasciar continuare le tendenze attuali senza reagire. Non ci illudiamo di cambiare il mondo, a Göteborg, ma tutti noi dobbiamo cambiare abitudini e comportamenti. L Europa dovrebbe dare l esempio. Interveniamo con coraggio e con ambizione per affrontare i problemi ora! Grazie. 6

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