Lettera del Cardinal Vicario per l attuazione del Convegno diocesano 2012

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1 Vicariato di Roma Lettera del Cardinal Vicario per l attuazione del Convegno diocesano 2012 Ai Reverendi Parroci e a tutti i Sacerdoti della Diocesi di Roma Carissimo Parroco, il recente Convegno diocesano, giugno scorsi, sul tema «Andate e fate discepoli, battezzando e insegnando» (Mt 28,19-20) - Riscopriamo la bellezza del Battesimo, ha suscitato grande interesse. Dopo la riflessione e il confronto come già è avvenuto nel 2010 per il Convegno sulla celebrazione dell Eucarestia domenicale e la testimonianza della carità - appare necessario raccogliere le proposte emerse in indicazioni operative per una pastorale battesimale rispondente al tempo presente. 1. La necessità di sviluppare la pastorale battesimale è motivata dall ispirazione di fondo del progetto pastorale diocesano di questi anni: ricentrare tutta l azione apostolica sull annuncio del Vangelo per suscitare e fortificare la fede. Il popolo di Roma ha bisogno di riscoprire la fede in Gesù Cristo. 2. La pastorale battesimale è una grande opportunità di evangelizzazione. Il Convegno ha rilevato che non basta più curare soltanto la preparazione alla celebrazione del sacramento. La parrocchia deve potenziare la sua responsabilità di comunità-madre che genera alla fede e alla grazia e che accoglie per vivere insieme i doni di Dio. Dobbiamo favorire nei genitori il superamento del Battesimo come un atto buono, ma isolato, di affidamento a Dio del loro bambino e far scoprire il significato del fonte battesimale parrocchiale come il grembo dove si nasce alla fede e alla grazia di figli di Dio

2 e si è accolti in una vera famiglia. Una mentalità tutta da costruire, con pazienza e passione. 3. Prima della nascita del bambino. E da promuovere la vicinanza della comunità ecclesiale ai futuri genitori fin dal tempo dell attesa. Si suggerisce di presentarli periodicamente, inserendo in una Messa domenicale la Benedizione di una madre prima del parto, prevista dal Benedizionale, e invitando tutti ad accompagnarli con la preghiera. La Giornata della vita, il tempo di Avvento e di Pasqua, sono altre occasioni propizie. Ai futuri genitori si può consegnare la scheda predisposta dal Sussidio di pastorale battesimale per aiutarli a vivere con il Signore questo tempo di grazia. Sarebbe auspicabile che una coppia di catechisti, a nome della comunità parrocchiale, segua la famiglia con qualche contatto. 4. Accoglienza dei genitori. Alla base di una efficace pastorale battesimale e post-battesimale è da porre l impegno a stabilire con loro un rapporto cordiale ed accogliente. Le condizioni dei genitori sono molto diversificate, ma tutti vanno accolti con comprensione e fiducia, senza pregiudizi, immedesimandoci nelle loro difficoltà e preoccupazioni. Il Parroco dedichi del tempo per dialogare e conoscerli, mostri gioia e interesse per il bambino, così da far percepire la parrocchia come la casa comune e il luogo dove si sta bene. Dal clima di accoglienza che si instaura dipenderà il rapporto futuro. La proposta di una lettera del Parroco come suggerita dal Sussidio è stata considerata con favore. Si può donare anche un immagine della Madonna con una preghiera per i genitori. Si evitino atteggiamenti formali e burocratici, che vengono percepiti come scarsa attenzione alle persone. 5. Sostenerli nella crescita. La pastorale battesimale è rivolta soprattutto alla formazione cristiana dei genitori e alla loro preparazione a trasmettere la fede. I genitori hanno bisogno di essere sostenuti nella crescita della loro relazione sponsale e genitoriale, perché maturi la comunione di vita. Per quanto possibile venga offerto un accompagnamento spirituale. Le coppie irregolari trovino in noi una particolare sensibilità pastorale. Non si sentano giudicate come cristiani di serie b. Per i conviventi liberi da impedimenti, la richiesta del Battesimo di loro figlio è l occasione preziosa per far nascere il desiderio del successivo matrimonio. Sono in aumento anche i Battesimi di bambini nati da matrimoni misti. Nel Sussidio troverai alcune linee pastorali utili allo scopo. Nei casi in cui uno dei genitori si dichiari non credente e chieda di rimanere estraneo sia al cammino di preparazione che a successive iniziative, offriamo l amicizia della Chiesa. Tuttavia non dovrà mancare l impegno di 2

3 uno dei genitori o almeno dei nonni o dei padrini all educazione cristiana del battezzato. 6. Preparazione al Battesimo. Avviene con modalità diverse. In molte Prefetture sono previsti quattro incontri: il primo con il Parroco per una prima conoscenza; due incontri con i catechisti, possibilmente nelle case, con la presenza dei padrini; un ultimo incontro in parrocchia, tenuto dal Parroco o dal Viceparroco, con le altre famiglie per la spiegazione del rito. Lo scopo della preparazione è di presentare la fede battesimale nelle linee essenziali, di introdurli alla celebrazione del sacramento, di invitarli alla preghiera per il dono della maternità e paternità e di far prendere coscienza della responsabilità genitoriale. I catechisti si sentano portatori e testimoni della maternità della Chiesa e raccontino con gioia la fede nel Signore. La preparazione raggiunge lo scopo se apre al desiderio di continuare un cammino appena iniziato. 7. La celebrazione del sacramento. Tutte le Prefetture hanno sottolineato che la celebrazione del Battesimo deve essere curata di più. Anzitutto sia il Parroco per quanto è possibile a presiederla. E lui il pastore e il padre che accoglie i nuovi nati nel grembo della Chiesa-madre. Il significato della sua presidenza è del tutto evidente e la gente la apprezza. Si crei un clima di preghiera con opportune brevi ammonizioni, che facciano scoprire i segni e i simboli che illustrano la Parola proclamata. Per questo motivo, se i battezzandi sono molto numerosi, sarà opportuno prevedere più di una celebrazione. La comunità parrocchiale sia in qualche modo rappresentata, oltre che dai catechisti, anche da altri fedeli. Se realisticamente la celebrazione non può avvenire sempre durante l Eucarestia domenicale - salvo in alcune programmate occasioni (la Veglia pasquale è per sua natura celebrazione battesimale) - per non appesantire la liturgia eucaristica e il ritmo pastorale dell anno liturgico, avvenga però non lontano dalla celebrazione dell Eucarestia, così da presentare i battezzandi alla comunità prima o dopo la Messa, e si preghi per loro durante la preghiera dei fedeli. Se invece il sacramento è celebrato lontano dagli orari delle Messe, il Parroco non manchi di trovare le modalità giuste per non perdere la dimensione ecclesiale del sacramento, magari affidando l animazione a turno ad un gruppo parrocchiale che possa rappresentare la comunità e creare un atmosfera di accoglienza e di festa. Dove è possibile, si valorizzi il battistero, adornato e ben illuminato, specialmente nel tempo pasquale. 8. La celebrazione avvenga in parrocchia. Il nostro obiettivo pastorale è che tutti i bambini, salvo eccezioni per giusta causa, siano battezzati nelle 3

4 parrocchie di residenza o di elezione, come prescrive la legge della Chiesa. Molte volte avviene diversamente. Per invertire questa tendenza, l unica strategia vincente è l accoglienza amorevole e la cordiale opera di convincimento sulla bontà delle motivazioni delle norme della Chiesa. Spesso, però, i genitori si presentano la prima volta in parrocchia avendo già la richiesta del nulla-osta. La possibilità di entrare in contatto con la famiglia prima della nascita del bambino darebbe al Parroco il tempo necessario per iniziare un rapporto di amicizia in grado di far percepire la parrocchia come la loro casa. Al riguardo di impegnino tutti: il Parroco non sia facile nel concedere permessi, ma soprattutto i sacerdoti - Parroci di altre parrocchie, Rettori o responsabili di basiliche o altre chiese e cappelle a cui i genitori si rivolgono. A questi ultimi chiedo di sostenere le buone motivazioni a favore della celebrazione nella parrocchia di appartenenza. 9. La pastorale post-battesimale: la vera novità. Non è facile da realizzare, perché il più delle volte le famiglie non sono disponibili a continuare un cammino e non abbiamo ancora catechisti sufficienti e preparati allo scopo. Procediamo fiduciosi con gradualità, cioè a piccoli passi, trovando una giusta misura tra le esigenze delle famiglie e le proposte formative. Bisogna anzitutto non perdere i contatti con i genitori. Si incarichino di tenerli i catechisti o altre persone, meglio se giovani coppie. Spesso una telefonata o una valgono molto di più di un invito scritto. I catechisti curino di diventare loro amici e di aiutarli a scoprire il vissuto coniugale e familiare come luogo di fede semplice e gioiosa. 10. Le tappe della pastorale post-battesimale. La nostra proposta pastorale distingue tre periodi: quello della primissima infanzia del bambino, cioè dal Battesimo fino a 3 anni; il secondo, dai 3 ai 6 anni; il terzo, dai 6 ai 7 anni. Nel primo periodo come ho già detto - i destinatari unici sono i genitori e le proposte possono essere varie e da modulare secondo le esigenze, i contesti e le tradizioni parrocchiali. Nelle parrocchie in cui funzionano bene gli incontri per giovani coppie, l itinerario post-battesimale è come un prolungamento del cammino di preparazione al matrimonio ed è molto facilitato. Già in questo primo periodo si possono suggerire due forme concrete. La prima consiste nell invitare in parrocchia le famiglie a periodici incontri (ogni due-tre mesi o come è possibile), in orari a loro comodi, per un dialogo coinvolgente e formativo su tematiche di vita cristiana a partire dai loro interessi di vita, illustrate con la Parola di Dio e la dottrina della Chiesa per arricchire il loro vissuto. Una specie di laboratori in cui mettere a confronto la vita di coppia e le piccole esperienze di iniziazione dei loro 4

5 bambini alla scoperta del Signore e alla preghiera. E anche importante festeggiare gli anniversari dei battesimi, invitare le famiglie alle feste parrocchiali e ad altri momenti di vita ecclesiale. E una forma già praticata. La seconda forma, di maggiore impegno ma anche più promettente, prevede grosso modo lo stesso itinerario ma in piccoli gruppi familiari (7-8 famiglie al massimo), che periodicamente (una volta al mese o quando i partecipanti lo desiderano) si riuniscono nelle case, ora dell una ora dell altra famiglia. Poiché il contesto è più personalizzante e i rapporti più diretti, si può offrire un vero itinerario formativo che metta insieme Parola di Dio, dottrina, preghiera e vissuto familiare. Decisivi, naturalmente, sono i catechisti che guidano il gruppo. L esperienza fatta dice che questa formula ha favorito il rapporto interpersonale, l amicizia e l aiuto reciproco tra le famiglie, senza allontanarle dalla parrocchia. Col tempo si sono formate delle piccole e belle comunità familiari. A Roma, dove l anonimato isola la gente, questa esperienza potrebbe essere una benedizione. b) Il secondo periodo (dai 3 ai 6 anni) continua con l itinerario formativo e di sostegno ai genitori ed iniziano ad interagire altri soggetti, come la scuola dell infanzia, l oratorio, ecc. In questa fase sono decisive le alleanze educative a servizio dei piccoli. Le esperienze sono varie e interessanti: da forme di catechesi per bambini secondo vari metodi al coinvolgimento degli stessi nelle celebrazioni domenicali, in una sala della parrocchia, mentre i genitori partecipano alla Messa. Sussidi utili sono i Catechismi della CEI e quello predisposto dal Vicariato. c) Il terzo periodo (6-7 anni) intensifica la collaborazione tra famiglia, parrocchia e scuola. Nel rispetto dei ritmi educativi, delle capacità e delle differenze di ciascun bambino, insieme agli itinerari di fede per i genitori, cresce il sostegno alla formazione dei figli, utilizzando i sussidi diocesani e altri. La sfida che ci sta davanti è trovare le forme di collaborazione tra la parrocchia e la scuola. Mi rendo conto che è possibile sostenere qualche interazione solo se il Parroco può disporre di collaboratori capaci e particolarmente interessati, scelti magari tra gli stessi genitori dei bambini. 11. Scuola per genitori. Il confronto nelle Prefetture ha segnalato un grande interesse alla proposta. Quando si parla dell educazione dei figli e delle problematiche collegate, i genitori sono sempre disposti a trovare il tempo per essere presenti. Qualche esperienza al riguardo ha dato esiti molto positivi: la domenica mattina dopo la Messa delle famiglie, dalle alle 12.30, mentre i bambini erano intrattenuti in oratorio. Il Vicariato curerà uno studio di fattibilità. 5

6 12. I padrini. Nella relazione al Convegno ho detto che è un problema aperto. Un passo avanti sarebbe di aiutare i genitori nella scelta dei padrini fin dal primo incontro, meglio anche prima. Il Parroco non manchi di parlare di questo argomento occasionalmente nella predicazione e nella catechesi, così da mentalizzare le persone, dando le motivazioni circa la necessità di scegliere le persone idonee. La presentazione del certificato di idoneità sia l occasione per un colloquio con gli interessati sul significato dell impegno che assumono. Quando le circostanze lo permettono, sarà bene coinvolgere i padrini nell itinerario post-battesimale. In molte Prefetture è stato proposto che nei casi in cui non si ha la garanzia dell idoneità dei padrini, sia il Parroco a suggerire alle famiglie come padrini gli stessi catechisti o un altra coppia cristiana di sua fiducia. Lo faccia però non all ultimo momento. 13. I Catechisti. Come ho detto al Convegno, tutti i nostri buoni propositi di rinnovare la pastorale battesimale si infrangeranno su scogli insormontabili, se non potremo disporre di catechisti preparati, disponibili e in numero sufficiente ai gruppi che nascono. So bene che oggi, salvo qualche eccezione, poche parrocchie dispongono di giovani coppie dedicate alla pastorale battesimale. In generale, la catechesi pre-battesimale è portata avanti da sacerdoti, diaconi, religiose o catechisti singoli, che non possono dare molto di più. Dobbiamo scalare una montagna: vogliamo provarci? Io ti incoraggio a partire con fiducia, sapendo che il cammino è lungo e faticoso. Solo se partiremo, arriveremo. Si tratta di essere convinti che la pastorale battesimale è una sfida necessaria. Partiamo con gradualità, a piccoli passi e con tanta pazienza. Non lasciarti scoraggiare dai numeri esigui: l importante è credere ad una idea. Dove reperire i catechisti? Prova a pensarci. Ad esempio, qualche bravo catechista da distaccare alla pastorale battesimale, qualche coppia già presente in parrocchia che chiede il Battesimo per il loro bambino, qualche suora disposta allo scopo. Non è neppure da scartare la proposta di creare un equipe di catechisti di Prefettura, che lavorino insieme, aiutando soprattutto le parrocchie che non hanno forze sufficienti. Per la formazione sarai aiutato dal Vicariato con corsi appropriati nelle Prefetture o più Prefetture insieme. In questo primo anno, mentre si struttura un itinerario specifico per i catechisti del Battesimo, nel cammino unitario diocesano di formazione dei catechisti, in occasione anche dell Anno della Fede, saranno offerti a tutti i catechisti e collaboratori pastorali tre incontri sui seguenti argomenti: - Credo in Dio Padre creatore onnipotente: parlare oggi della creazione 6

7 - Credo in Gesù Cristo unico Figlio: la rivelazione del volto di Dio e il Credo - Credo nello Spirito Santo, che è Signore e dà la vita: le quattro dimensioni dell esistenza cristiana (fede confessata, celebrata, vissuta e pregata) e il Catechismo della Chiesa Cattolica. In questo anno per i soli catechisti del Battesimo - per quelli che già svolgono questo servizio e per quelli che il Signore chiamerà - saranno organizzati, sempre nelle Prefetture, stage limitati alla prima tappa del cammino: preparazione al Battesimo e accompagnamento dei genitori con bambini nei primissimi anni di vita. Infine, rinnovo l invito ad una giornata di riflessione su questo argomento, il prossimo 27 ottobre, che si concluderà con il mandato ai catechisti della diocesi. Caro Confratello, ti prego di leggere questa mia lettera al Consiglio pastorale parrocchiale allargato agli operatori interessati per studiare le forme di attuazione di quanto previsto. Grazie di cuore per quanto potrai fare insieme con i tuoi collaboratori. All inizio dell Anno della Fede affido il nostro impegno alla materna intercessione di Maria, Salus populi romani. Avanti con fiducia! Con fraterno affetto. Dal Laterano, 8 settembre Natività della Vergine Maria Agostino Card. Vallini 7