il Labirint La noia! Perché si diventa dipendenti e cosa significa esserlo Quando insegnare è insegnare la vita A.I.D.D. Onlus
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- Livio Lucio Castaldo
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1 A.I.D.D. Onlus svolge un attività di prevenzione primaria del disagio giovanile e delle sue manifestazioni quali tossicodipendenze, alcolismo, bullismo, tabagismo, ludopatie il Labirint La noia! Carissimi lettori, dopo un periodo, purtroppo breve, di decrescenti consumi di sostanze tra i giovani, una recente indagine (ESPAD Italia del CNR di Pisa) su ragazzi (14/16 anni) ha evidenziato che il consumo di psicofarmaci e droghe, oltre che di alcol (le cui assunzioni non sono mai diminuite), torna a crescere con abitudini frequenti e a volte giornaliere. La Cannabis sembrava in declino e, invece, si sta assistendo a una ripresa di consumi. Anche la cocaina ed altre sostanze stanno avendo un ritorno di interesse. Questo aumento nel consumo di droghe tra i giovani è anche la risposta a un disagio che sta vivendo tutta la Società. Ci sono grandi difficoltà tra gli adolescenti e i ragazzi sono sempre più fragili. Vivono la precarietà attuale, la mancanza di speranze per il futuro, rifugiandosi nelle sostanze stupefacenti. La lotta alla droga non si fa con la repressione, ma con l educazione preventiva. La nostra Associazione ha sempre creduto e investito in aspetti positivi di informazione e formazione. Dobbiamo continuare a perseguire l obiettivo di far capire ai ragazzi che i problemi, piccoli e grandi, non si risolvono assumendo droga, alcol, sostanze chimiche di dubbia provenienza e composizione, pensando che il tutto possa risolversi in una serata da sballo dalla quale ci si riprende; alcuni di loro entrano, invece, nel tunnel del coma etilico, vanno in totale confusione, perdendo totalmente la dimensione dell essere, creano le premesse per irreversibili danni cerebrali, cirrosi epatiche, etc. I ragazzi vogliono evadere da tutto un mondo che va troppo stretto, che li rinchiude, li imprigiona, li soffoca. La noia! Per risolvere questa supposta conflittualità non si possono assumere droghe e alcol. No, non è questa la maniera. Eppure i giovani sono convinti che bere, fumare, assumere sostanze li possa aiutare davvero, soprattutto a vedere chiaro in loro stessi, sono ansiosi di crescere e ritrovarsi adulti, imbottendosi di sostanze che possono solo danneggiarli e acuire il senso di disagio di quel loro male di vivere. L AIDD può fare ancora molta strada, prevenendo l aumento del disagio giovanile, ma deve essere sostenuta ed aiutata dalla due Associazioni (Lions e Rotary) che tengono molto a far crescere bene le nuove generazioni. Non spegnete in NOI volontari le motivazioni che ci consentono ancora oggi di esistere e di essere vicini ai docenti, ai genitori, ai ragazzi, soprattutto a quelli più fragili e bisognosi di essere seguiti con itinerari pedagogici erogati dalle nostre pedagogiste e psicologhe, finalizzati al benessere fisico-psichico-sociale degli adolescenti. Nazzareno Pettinari Aggiornamenti sulle dipendenze. Notiziario trimestrale a cura dell A.I.D.D. Con il patrocinio di Perché si diventa dipendenti e cosa significa esserlo Quando insegnare è insegnare la vita
2 2 3 Ecco perché siamo più che mai utili Lo scorso anno scolastico, una scuola elementare dell hinterland milanese, ha richiesto l intervento di una nostra psicologa, in una classe 4ª, per aiutare i bambini a superare quanto avevano visto: la simulazione di uno stupro, messa in atto da tre maschi, nei confronti di una loro compagna di classe. Forse sarete ora sotto shock, ma il fatto è reale: un ragazzino teneva ferma la bambina, mentre due compagni simulavano, con i movimenti del corpo, l atto sessuale e parliamo di 4ª elementare! Pensate cosa può essere accaduto, tra i compagni di classe e nelle famiglie. La confusione più assoluta, il panico e la necessità di trovare il modo di dare spiegazioni corrette, atte a tranquillizzare, a non alimentare pensieri che possano creare danni. A questo punto nessuno dovrebbe avere ancora un minimo dubbio sulla fondamentale importanza degli interventi della nostra Associazione. Già, perché nessuno può più ritenere inutile il nostro lavoro e neppure può trovare giustificazioni affermando che ci sono già molti altri che svolgono formazione ed incontri nelle scuole, perchè a questo proposito, posso raccontarvi un altro fatto, anch esso accaduto di recente: in un liceo, la Preside ha lasciato spazio, nelle classi, a due signore che hanno parlato di come i rapporti tra lesbiche, nulla abbiano da invidiare ai rapporti eterosessuali e, sempre la Preside, ha invitato gli alunni a promuovere attraverso scritti e disegni, questa verità, definendo una ragazzina, che si è rifiutata di seguire questo invito, immatura e sessualmente non preparata. E vero che bisogna abituare gli adolescenti al rispetto delle diversità, ma vi sembra questo il modo? Allora mi dico che, se crediamo al significato della nostra scelta di vita, se siamo sicuri del nostro essere persone per bene, del nostro avere valori veri da trasmettere, della nostra capacità di scegliere professionisti, non solo preparati, ma di cui possiamo fidarci, avendo la consapevolezza che portino nelle scuole insegnamenti e valori positivi, che facciano solo bene ai giovani, senza forzature attuate in nome di una fasulla apertura alla modernità, non possiamo certo tirarci indietro. Credo sia quindi necessario ritrovarci tutti uniti e concordi, nell affiancare e sostenere l A.I.D.D. affinchè possa svolgere il suo lavoro di aiuto e di stimolo alla crescita sana, all acquisizione del rispetto di sé e degli altri, alla capacità di vedere la vita come una possibilità che può trasformarsi in quella realtà che tutti desideriamo per i nostri figli, per i nostri nipoti e per tutti i ragazzi che verranno. Mariacristina Ferrario In copertina: Yoko Ono, Dream, 2000 Banksy, No ball games. Quando c è la coppia genitoriale, l amore tra i coniugi è un grande ausilio per una sana crescita dei figli Siamo consapevoli del fatto che oggi siano pochi i figli che crescono all interno di una famiglia in cui la coppia genitoriale sia veramente unita e solida. Questo, non è dovuto solo allo scarso senso di responsabilità con cui ci si sposa, arrivando poi ad un inevitabile divorzio, o alla leggerezza con la quale, a volte, si mettono al mondo dei figli, senza essere preparati ai sacrifici che questo ruolo comporta, ma anche all abitudine, alla perdita di entusiasmo, alla mancanza di impegno per mantenere vivo l amore, adagiandosi quindi in un unione che unione non è. Tutti infatti sentiamo il desiderio di amare, ma desideriamo anche essere amati. Nell amore, tuttavia, uomini e donne sono diversi, hanno desideri, sensibilità, fantasie ed aspettative differenti. L amore di coppia nasce in genere da una attrazione prima di tutto fisica: l altro ci colpisce perché in lui/lei notiamo qualcosa che ci piace e nel guardarlo sentiamo un non so che che con altre persone non percepiamo. L amore nasce quindi da una sensazione che, partendo dal nostro corpo, raggiunge poi la nostra mente (infatti una persona ci piace esteriormente, ma subito dopo, perché non perda interesse ai nostri occhi, deve risultarci gradevole anche nella conversazione, deve avere pensieri e comportamenti nei quali noi ci si possa trovare a nostro agio) ed infine, dopo la conoscenza, arriva finalmente al nostro cuore.
3 4 Perché si diventa dipendenti e cosa significa esserlo 5 Quindi possiamo dire che è solo quando abbraccia tutte queste parti di noi che questo sentimento può chiamarsi a pieno diritto AMORE. L amore è però un sentimento che implica un desiderio di dare, ma anche di ricevere e da qui nascono, inevitabilmente nei confronti del partner, principalmente, tre aspettative: 1) Occupare il primo posto nel suo cuore 2) Trovare sostegno ed accoglienza 3) Percepire di essere, per l altro, una presenza vera e costruttiva. Vivere l intimità nel rapporto di coppia significa creare insieme una nuova relazione e un nuovo progetto; il passato, cioè le nostre radici, va quindi subordinato al presente perché l amore è per sua natura creativo ed innovativo. Quando la passione e l innamoramento iniziali vanno scemando, è il momento di dare spazio al VERO AMORE che ha alcuni ingredienti indispensabili: 1) saper dialogare 2) sapere ascoltare e sapere offrire comprensione 3) dedicare del tempo alla coppia, mantenere viva la sessualità e ricordare che porre i figli al centro della coppia e vivere solo da genitori, porta alla distruzione della coppia e quindi della famiglia, il tutto a discapito degli stessi figli. Dialogare è fondamentale in una coppia ed il dialogo deve sapere spaziare dagli argomenti che riguardano il quotidiano, a quelli profondi che hanno a che fare con le emozioni, perché riuscire ad esternare le proprie emozioni e renderne quindi partecipe il partner è un modo per conoscersi e sviluppare la vera intimità di coppia. Raccontare al partner le proprie emozioni, quelle belle, ma anche quelle dolorose, è fargli una continua dichiarazione d amore, è riconfermargli: tu ed io siamo insieme, siamo tutt uno, così come ci siamo promessi. Se è importante aprirsi è però altrettanto fondamentale ascoltare, anche se questa è un arte difficile poiché non basta mettere in funzione l udito, occorrono anche l attenzione, la concentrazione, ma soprattutto la disponibilità e l empatia. Ascoltare può essere molto faticoso, soprattutto in situazioni conflittuali in cui si nutrono rabbia ed aggressività nei confronti di chi parla, ma senza il dialogo ed il confronto costanti, l amore si spegne. Se si ha quindi la fortuna di vivere un rapporto di coppia con il padre/ la madre, dei propri figli, è bene avere chiaro che mantenere vivo l amore coniugale è dare ai figli stessi, la possibilità di ricevere un amore profondo ed un esempio importante che darà loro le sicurezze e le capacità per costruire un futuro in cui sapersi sentire protetti e, nello stesso tempo, anche, responsabili. Mariacristina Ferrario Tutti possiamo diventare dipendenti da qualcosa e da qualcuno? La dipendenza è sempre una malattia? Nella vita tutti siamo un po dipendenti, in forme differenti ed in questo non c è nulla di sbagliato e di dannoso; ognuno di noi desidera stare bene, sentirsi appagato e felice e, spesso questo bisogno viene soddisfatto dal rapporto con qualcuno o dal compiere determinate azioni e dal godere di piccoli piaceri. Essere dipendenti, in modo patologico, da qualcuno o da qualcosa significa invece, e lo sappiamo tutti, non poter più fare a meno di quel qualcuno e di quel qualcosa e allora tutto cambia perché si diventa ossessionati dalla ricerca di quel qualcuno e di quel qualcosa che rappresentano per noi un bisogno irrinunciabile per il cui soddisfacimento siamo disposti a fare di tutto e senza i quali ci sembra impossibile poter vivere. Essere dipendenti significa quindi non essere più padroni della propria vita, non poter disporre di noi stessi in modo libero, perché ogni nostra azione, ogni nostro pensiero, sono subordinati alla necessità di soddisfare il nostro bisogno patologico. La dipendenza patologica ha alla base la paura e l angoscia di accettare di essere se stessi, di vivere ed affrontare le difficoltà del momento, è annullarsi depositando in mano ad altri o ad altro le proprie possibilità di scegliere, di decidere. E così che ci si annulla nell alcool, nelle sostanze, ma anche nel gioco (alimentando la speranza vana di potere, attraverso questo, sanare la propria vita), nel sesso (perdendosi in un momento che distacca totalmente dalla realtà), nei giochi di internet (che ci immergono in una realtà inesistente), nelle chat (in cui si vestono spessissimo i panni di qualcun altro), nello shopping incontrollato (nel quale si crede di ritrovare consistenza nel possesso degli oggetti), nei rapporti sentimentali ossessivi (in cui, attraverso il possesso dell altro si pensa di annientare l angoscia della solitudine),ecc. Chi è dipendente perde pezzi di sé, che lascia trascinare via dalla sua stessa dipendenza. L adolescente, uscito dall infanzia e dalla protezione genitoriale sente il bisogno di essere amato e rivolge all esterno la richiesta di questo amore, in una ricerca, a volte disperata e caotica, bypassando spesso una fase fondamentale per la sua crescita sana: quella in cui impara ad amarsi. E dall amore per se stessi che può nascere la capacità di dare e di ricevere amore dagli altri. E dall amore per se stessi che deriva la consapevolezza di essere in grado di affrontare le vicissitudini della vita, di sentirsi attori nella propria esistenza e non avere quindi la necessità e la tentazione di cercare surrogati che aiutino a vivere. Tratto da La vita è nostra a cura di A.I.D.D. Onlus
4 6 7 Quando insegnare è insegnare la vita Alessandra è insegnante di Scuola Materna da più di trent anni e all inizio della sua professione si è ritrovata ad insegnare per più di un anno in Tanzania. Quest anno, forse complice il mal d Africa o il desiderio di mettersi in gioco, ha trascorso le sue vacanze in Mali, come volontaria di un Associazione che opera in Africa. Ovviamente è stato un bel salto in una realtà che nulla ha in comune con il nostro quotidiano, per quanto difficile e disagiato possa essere. Insegnare ai bimbi di una Materna significa, sempre ed in ogni caso, assumersi la grossa responsabilità di aiutarli ad entrare in contatto con un mondo che non comprende solo mamma e papà, per contribuire a dare loro una visione della vita sì positiva, ma anche, nei limiti del loro comprendere, realistica, in modo che imparino anche l arte dell adattamento. Insegnare in una realtà africana o, del Terzo Mondo in genere, significa condividere il quotidiano ed in ogni gesto, in ogni fatto che accade, cogliere lo spunto per educare ed istruire. E questo il fascino di un esperienza che porta Alessandra a dire che, in questo periodo, il suo essere stata volontaria si è trasformato in un dare sì, ma ancor più in un ricevere, che ha prodotto un suo arricchimento personale e professionale, perché lo spazio per educare e per istruire, in paesi dove c è poco o nulla, è immenso. Ciò che maggiormente trapela dal suo racconto è l entusiasmo, il suo e quello di tutti i piccoli e i grandi che hanno condiviso con lei giorni di scuola, di svago, di apprendimento di mille cose semplici. Insegnare è difficile perché implica saper rispettare l altro per ciò che è e per ciò che potrà diventare, aiutandolo a valorizzare al meglio quanto è insito in lui; è offrire all altro il proprio sapere senza presunzione, riconoscendo il valore della diversità di pensiero e di cultura. Insegnare in Africa è far conoscere modi e aspetti di una vita sconosciuta e molto molto lontana dalla mentalità e dalle abitudini locali, ma è anche ricevere sguardi carichi di curiosità, meraviglia, stupore e gratitudine, perché mentre da noi, troppo spesso le insegnanti e la scuola vengono date per scontate, quasi considerate parti di una routine di cui non si può fare a meno, nei Paesi in cui la scuola è un privilegio di pochi, apprendere è davvero aprire una finestra; anzi, l unica finestra, su una chance per poter costruire un futuro. C è una frase di Luca Sacchi, campione olimpico di nuoto, che meglio delle parole, sa spiegare la scelta di Alessandra, scelta che avrà sicuramente un seguito: il sorriso dei bimbi è un emozione che esplode.
5 8 9 In questo numero desideriamo dedicare uno spazio ai ragazzini della 3ª C dell Istituto Comprensivo Paganelli di Cinisello nella quale sono intervenute le nostre Psicologhe. I lavori dei ragazzi danno voce, meglio di qualunque nostro discorso, a come essi abbiano recepito e sappiano esprimere il senso di pericolo che la droga porta con sé. Ci auguriamo riescano a trasmettere, anche a tutti noi, l importanza di un nostro impegno costante, per aiutarli a mantenere sempre viva questa acquisita consapevolezza.
6 10 11 La musica è vita A.I.D.D. Onlus sta organizzando la XV edizione del Concerto, che, tradizionalmente, si svolge nel mese di novembre. L evento sarà ospitato presso la Scuola Militare Teuliè, Corso Italia 58, Milano. Il Concerto, da questo anno, assumerà una configurazione diversa rispetto alle precedenti edizioni in base alla considerazione che è opportuno, dopo tanti anni, un cambiamento strutturale ed una più marcata valorizzazione di giovani e talentuosi artisti. La manifestazione, come noto, viene promossa per la duplice esigenza di dare maggiore visibilità all A.I.D.D. e per stimolare una raccolta fondi finalizzata al sostegno delle attività istituzionali (prevenzione delle sostanze, alcolismo, tabagismo, bullismo, videogiochi, internet, ludopatie - coinvolgimento dei docenti, alunni e genitori delle Scuole primarie e delle Secondarie di I grado). La quota di partecipazione è prevista in 35,00 pro-capite, che andrà, al netto delle spese, a supportare l attività dell A.I.D.D. Ci auguriamo che i Club Rotary e Lions aderiscano numerosi, come negli anni scorsi, in sostituzione della riunione settimanale, per sostenere un service a favore delle nuove generazioni, che hanno necessità di essere aiutate nelle loro scelte di vita attraverso Corsi di educazione alla salute intesa come benessere fisico-psichico-sociale.
7 Davanti a te c è una vita: non distruggerla Anche tu puoi aiutarci a prevenire le devianze giovanili aderendo alla nostra Associazione col e con la campagna soci 2014 SCHEDA DI SOTTOSCRIZIONE Spedire firmata in busta chiusa a A.I.D.D. - Via Bellini, Cusano Milanino Il sottoscritto... In qualità di... residente a... (prov....) CAP... via... tel.... fax chiede di essere iscritto all Associazione in qualità di: Socio ordinario: offrendo un contributo di 30 Euro Socio benemerito: offrendo un contributo di almeno 50 Euro Club Lions/Rotary: offrendo un contributo di almeno 250 Euro Allego assegno bancario Accredito su c/c bancario n. 1000/ Banca Prossima filiale di Milano intestato a A.I.D.D. Onlus IBAN: IT45A Accredito su c/c postale n cod. IBAN: IT10Q Informativa ai sensi del D. Lgs 196/03 sul trattamento dei dati personali. I suoi dati saranno trattati da A.I.D.D. esclusivamente a fini istituzionali. Lei può in qualsiasi momento consultare i suoi dati chiedendone la variazione, l integrazione e l eventuale cancellazione scrivendo al Responsabile Dati presso A.I.D.D. - Via Bellini, Cusano Milanino lì firma... A.I.D.D. Onlus ASSOCIAZIONE ITALIANA CONTRO LA DIFFUSIONE DELLE DIPENDENZE Cusano Milanino - Via Bellini, 29 - Tel Fax segreteria@aidd.it Direttore Responsabile: Sirio Marcianò Redattori: Nazzareno Pettinari e Mariacristina Ferrario Editore: Associazione Italiana contro la Diffusione delle Dipendenze Trimestrale d informazione a cura dell A.I.D.D. - Anno XXVIII - n. 3 - luglio/settembre 2014 Direzione redazionale e amministrativa: Via Bellini, Cusano Milanino Autorizzazione Tribunale di Milano n. 579 del 25/10/86 - Sped. in ab. post. - D.L. 353/2003 (conv. L. 27/02/2004 n 46) art. 1, comma 2, DCB Brescia. Edizione Magalini Editrice Due snc
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