edizione compatta neltempo Dalla Preistoria all espansione di Roma in Italia Luca Giudici Casa editrice G. D Anna Messina-Firenze

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1 edizione compatta Maurizio Giacomelli Luca Giudici 1 Uomini neltempo Dalla Preistoria all espansione di Roma in Italia Casa editrice G. D Anna Messina-Firenze

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3 Prima edizione Ristampa Progetto grafi co Copertina In copertina Coordinamento redazionale Editing e revisione didattica Videoimpaginazione, redazione, cartografi a e ottimizzazione delle immagini Contributi alla redazione Ricerca iconografi ca Ideazione e realizzazione delle Verifi che Materiali multimediali collegati Sviluppo Storyboard Segreteria di redazione Coordinamento delle fasi di stampa e confezione Stampa Legatura ottobre Alberto Baragli Davide Cucini Meridiana, Pompei. istockphoto/pacaypalla, 2007 Tommaso Lastrucci Silvia Fiorini Di.do.t srl Il lavoro editoriale Rosaria Milena Caruso Serena Bettini Viola Ardone, Giuliana Pianura Larione Multistudio Marco Zanobini, Vieri Pestelli Violetta Farina Beatrice Bosso Cristina Bonciani Tipolitografia STIAV S.r.l. - Calenzano (Firenze) Legatoria industriale S.r.l. - Calenzano (Firenze) Avvertenze In conformità alle Lgg 133/08 e 169/08, le eventuali future variazioni e tutti gli aggiornamenti riguardanti la materia, potranno essere inseriti nella piattaforma on-line della Casa editrice D Anna. L opera è frutto di un progetto comune elaborato dagli Autori, che congiuntamente ne hanno curato l impostazione e condiviso la stesura. Gli Autori e la Casa editrice ringraziano Piero Bonanni per la consulenza scientifica resa su alcuni capitoli. Copyright 2010 Proprietà letteraria riservata Commessa: 1382 ISBN ISBN Il Sistema Qualità della G. D Anna Casa editrice S.p.A. è certificato, secondo le norme UNI EN ISO 9001, da Cermet (n. 1791). La G. D Anna Casa editrice S.p.A., esperite le pratiche per acquisire i diritti di riproduzione delle illustrazioni prescelte, rimane a disposizione di quanti avessero comunque a vantare ragioni in proposito. Le fotocopie per uso personale del lettore (cioè privato e individuale, con esclusione quindi di strumenti di uso collettivo) possono essere effettuate nei limiti del 15% di ciascun volume dietro pagamento alla SIAE del compenso previsto dall art. 68, commi 4 e 5, della legge 22 aprile 1941 n Le riproduzioni ad uso non personale (ad esempio: professionale, economico o commerciale, strumenti di uso collettivo, come dispense e simili) possono essere effettuate a seguito di specifica autorizzazione rilasciata da AIDRO, Corso di Porta Romana, 108, Milano, segreteria@aidro.org, sito web I marchi riportati in forma editoriale sono di proprietà delle rispettive società, anche quando non sono seguiti dal simbolo. G. D Anna Casa editrice S.p.A. via Dante da Castiglione, Firenze tel fax scrivo@danna.it web

4 [Premessa] Lo studio della Storia antica e medievale può apparire oggi un semplice esercizio di curiosità. I siti archeologici incantano per la loro età e per i misteri che sembrano celare; le epoche dei miti e degli eroi guerrieri, dei faraoni e degli imperatori di Roma, dei sapienti della Grecia e dei cavalieri offrono ancora materiale per la letteratura popolare, i fumetti, il cinema e i videogiochi. Ma non è per stimolare queste passioni che presentiamo l edizione compatta, con il solo profilo storico di Uomini nel tempo agli studenti. La convinzione che ci guida, infatti, è un altra: il fascino che le cose antiche esercitano rivela un legame molto profondo tra l uomo contemporaneo e l uomo vissuto millenni fa. La scoperta dell Antichità e del Medioevo è, di fatto, la scoperta delle nostre radici. Il dibattito sui fondamenti dell Europa coinvolge certamente le idee e le innovazioni della modernità, ma, se condotto seriamente, porta anche a confrontarci con la filosofia greca, con il Diritto Romano, con il Cristianesimo, con i tentativi di ricostituire l unità europea dei sovrani carolingi. Insomma: domandarci sul serio chi siamo significa guardare a tutto il passato. Inoltre, nell analisi dell evoluzione delle società antiche scopriamo che i nostri antenati hanno affrontato problemi simili ai nostri. Due esempi. Il primo è lo sforzo delle città-stato greche di darsi istituzioni politiche adeguate. Nacque allora l idea di democrazia: una forma di governo che sta ancora adesso percorrendo la sua faticosa strada nel mondo. Il secondo è l impatto che ebbe, su una Roma fino ad allora basata sull agricoltura e sul risparmio, la conquista di terre lontane dalle quali giunsero ricchezze, merci, benessere, ma anche altre religioni e altre visioni del mondo, insieme a migliaia di schiavi e a immigrati di ogni lingua. Oggi, in tempi di globalizzazione e di grandi movimenti migratori, la prospettiva non è diversa. Infine, l Antichità è anche l epoca nella quale è nato il mestiere dello storico. Abbiamo citato le voci di Erodoto, Tucidide, Livio, Plutarco, Sallustio, Tacito e altri ancora. Essi non si sono limitati a raccontare i fatti, ma hanno compreso e ci hanno insegnato che nei fatti si rivela il cuore degli uomini, la sfida aperta del loro destino, ciò che sanno, ciò che vogliono, ciò che temono e ciò che sperano. Per essere all altezza dei nostri primi maestri abbiamo cercato di scrivere la Storia con chiarezza e attenzione agli ultimi risultati della ricerca anche scientifica. Nell ottica di un utilizzo sempre maggiore del computer, abbiamo corredato Uomini nel tempo di una ricca piattaforma on-line. Non abbiamo solo raccontato eventi, ma descritto abitudini di vita, culture e tecnologie portando esempi di approfondimento, perché chi studia sappia che le piste per saperne di piú sono molte. Perché la conoscenza, in particolare quella storica, insegna a vivere con occhi aperti e umiltà, e a essere degni di un umanità che cammina sulla Terra da molto tempo e, con le stesse energie con cui ha scritto le sue pagine migliori, vi camminerà ancora a lungo. Con il piú vivo augurio di buono studio! Gli Autori

5 indice Le voci dell indice prive di numerazione sono contenute nella piattaforma on-line Focus La voce del tempo Leggi l immagine Leggi la carta Unità 1 La Preistoria e le civiltà dei grandi fiumi 2-3 Capitolo 1 La Preistoria La Terra, la vita, la nascita dell uomo 5 La Preistoria e la comparsa della vita sulla Terra 5 L evoluzione delle specie viventi 5 La selezione naturale e l ominazione 6 L Australopiteco 6 L Homo habilis e l Homo erectus 6 L Homo neanderthalensis e l Homo sapiens sapiens Il Paleolitico 8 L Età della pietra 8 I grandi progressi del Paleolitico 8 Un mondo di cacciatori e raccoglitori 9 Homo sapiens sapiens, un balzo in avanti per la civiltà 10 I nostri antenati colonizzano la Terra Il Mesolitico 11 Il Mesolitico, una fase di transizione Il Neolitico 12 La Rivoluzione Agricola del Neolitico 12 Nascono le comunità di villaggio 13 Le caratteristiche del villaggio e la proprietà privata 13 La città e la società cittadina 14 La metallurgia: rame, bronzo e ferro 15 [Sintesi] [Linea del tempo] [Mappa concettuale] Come dare un età ai fossili Darwin rivoluziona la scienza La Venere di Willendorf La domesticazione delle specie selvatiche Il villaggio-città di Merhgarh Le civiltà urbane e i grandi fi umi Le capanne di Pincevent Le civiltà megalitiche d Europa Andiamo insieme a Le Grotte di Lascaux Capitolo 2 Le civiltà della Mesopotamia I sumeri, primi colonizzatori del Vicino Oriente 19 I sumeri popolano la Bassa Mesopotamia 19 Il re a capo delle città-stato 19 Il tempio, il palazzo del re, le mura 20 L invenzione della scrittura e l inizio della Storia 20 I sumeri adorano le forse della natura Gli imperi di accadi, babilonesi e assiri 22 Con gli accadi sorge il primo impero della storia 22 La struttura sociale mesopotamica 22 I babilonesi creano un nuovo impero 23 Hammurabi e il suo Codice 23 Si compiono progressi in ogni campo della conoscenza 24 Gli assiri e l arte della guerra 24 Un impero fondato sul sangue 24 Il canto del cigno di Babilonia 25 [Sintesi] [Linea del tempo] [Mappa concettuale] Campi ben curati: una preoccupazione costante L Epopea di Gilgamesh Popoli e lingue: semiti, camiti e indoeuropei La famiglia nel Codice di Hammurabi Il mappamondo babilonese La rete dei canali di Nippur La Stele di Asarhaddon Lo Stendardo di Ur Dal Codice di Hammurabi ai Codici contemporanei Capitolo 3 Gli egizi e la civiltà del Nilo La civiltà egizia e le fasi della sua storia 29 Il Nilo, padre della civiltà egizia 29 Dal Basso e dall Alto Egitto nasce il regno dei faraoni 29 Le fasi della storia egizia 30 Lo splendore dell Antico Regno 30 Tra unità e crisi del potere centrale 30 L espansione militare del Nuovo Regno 31 Il lento declino dell Egitto faraonico La società nel Paese del Nilo 32 La società egizia ha una struttura piramidale 32 Il faraone, re-dio padrone dell Egitto 32 I membri della corte e i sacerdoti 33 I funzionari del faraone, il visir e gli scribi 33 Artigiani, contadini e schiavi Religione, cultura e scienza 34 Una religione che conta divinità 34 Amenofi s IV e il culto del dio Aton 35 L anima vive per l eternità: il mondo dei morti 35 I geroglifi ci compongono la scrittura egizia 36 Papiro, pergamena, pietra 37 Gli egizi sono maestri di ogni scienza 37 [Sintesi] [Linea del tempo] [Mappa concettuale] Inno al Nilo La piramide di Cheope La vita del sacerdote egizio Ekhnaton e la sua famiglia adorano il dio Aton Libro dei morti e la letteratura egizia La dura vita del contadino egizio La mummifi cazione Una donna eccezionale: la regina Hatshepsut La Sfi nge di Giza Capitolo 4 Ittiti, ebrei e fenici Ittiti: la potenza del ferro 41 Le migrazioni dei popoli indoeuropei 41 I guerrieri ittiti 41 Ascesa e caduta dell Impero Ittita 41 Società ed economia ad Hattusa 42 Cultura, diritto e religione ittiti Ebrei: la potenza della religione 43 Un popolo piccolo ma importantissimo 43 La Bibbia e la Storia 43

6 INDICE V Dai patriarchi a David 44 Le travagliate vicende dei regni ebraici 45 Yahvé, unico Dio Fenici: la potenza dei commerci 47 I fenici abitano le coste del Mar Mediterraneo orientale 47 Un popolo dedito ai commerci 47 I fenici sono grandi navigatori 48 e fondano numerose colonie 48 Società, religione e cultura dei fenici: l invenzione dell alfabeto 49 [Sintesi] [Linea del tempo] [Mappa concettuale] I segreti della fusione del ferro L Impero Ittita Il Tempio di Gerusalemme Esiste un solo e unico Dio: Yahvé Come trattare con popoli sconosciuti Rotte marittime e colonie fenicie shabbat, il sabato ebraico Le comuni radici di ebrei, cristiani e musulmani Una società guerriera 69 Micene e le tombe dei re 69 La caduta della civiltà micenea I «Secoli Oscuri della Grecia» 70 I dori e il decadimento della Grecia 70 La Prima colonizzazione greca investe il Mar Mediterraneo orientale 71 I poemi di Omero, fonte di conoscenza storica 71 Clan e guerrieri dei «Secoli Oscuri» 72 Si prepara la nascita della Grecia classica 72 [Sintesi] [Linea del tempo] [Mappa concettuale] La nascita dei miti La Dea dei Serpenti cretese Le scritture Lineare A e Lineare B La Prima colonizzazione greca I funerali di un guerriero greco Il gioco con il toro di Creta Iliade e l Odissea, capolavori della letteratura universale Andiamo insieme a Le Città Reali di Creta Capitolo 5 Un mondo lontano: India e Cina India: le civiltà dell Indo e del Gange 53 Grandi civiltà urbane nella valle dell Indo 53 L invasione degli arii indoeuropei 53 Nasce il sistema delle caste 54 Secondo l antica religione induista 54 «tutto è Brahman» 55 Il Buddhismo, sereno distacco dal mondo 55 Il Giainismo, ricerca dell ascesi piú rigorosa 56 Il Gange al centro della vita politica e religiosa indiana Cina: le civiltà del Fiume Giallo e del Fiume Azzurro 56 Il Fiume Giallo: dalla dinastia degli Shang ai Regni Combattenti 56 Società ed economia nell antica Cina 57 Le nuove dottrine di Confucio 58 e Lao-Tse 58 Con Qin Shi Huang Di nasce l Impero Cinese 59 Gli Han al potere 59 [Sintesi] [Linea del tempo] [Mappa concettuale] Il Ramayana, primo poema epico indiano Il Buddha inizia la sua predicazione Gli insegnamenti di Confucio La Grande Muraglia L esercito di terracotta di Qin Shi Huang Di La Via della Seta Unità 2 La Grecia Capitolo 6 Creta, Micene e i «Secoli Oscuri della Grecia» Creta, la civiltà dell isola 65 Il fi orire delle isole del Mar Egeo 65 Creta, culla della civiltà greca 65 Una talassocrazia fondata sui commerci 65 Una fi ne improvvisa e cruenta 66 Minosse e il mito del Minotauro 66 Il Palazzo Reale di Cnosso 67 La religione di Creta Guerrieri achei a Micene 68 Gli achei sono di origine indoeuropea 68 L ascesa di un popolo di conquistatori 68 Capitolo 7 La nascita della pòlis e la colonizzazione del Mar Mediterraneo Sviluppo e politica della pòlis greca 77 La nascita della pòlis 77 Governo e cittadinanza nella città-stato 77 I luoghi della città-stato 77 Frammentazione politica e lotte tra pòleis 78 L ascesa della classe mercantile 78 Tensioni sociali e cittadinanza 79 Lo sforzo dei legislatori 79 L epoca dei tiranni La seconda colonizzazione greca 81 Le cause della Seconda colonizzazione greca 81 L espansione verso il Mar Mediterraneo, l Asia Minore e l Africa 81 L espansione verso l Italia e il Mar Mediterraneo occidentale 82 Colonie, popolazioni indigene e città-madre Tante città-stato, una sola cultura 83 Il comune retroterra culturale dei greci 83 Divinità come uomini 83 I santuari, luoghi sacri dei greci 83 I culti misterici 84 I Giochi Olimpici 85 La letteratura e il teatro 85 [Sintesi] [Linea del tempo] [Mappa concettuale] La geografi a della Grecia e lo sviluppo della pòlis La riforma militare: nasce la falange oplitica La Seconda colonizzazione greca La Pizia di Delfi Inno alla dea dell amore La fi losofi a fonda il modo di pensare dell Occidente Il lungo viaggio della democrazia nella Storia Capitolo 8 Sparta e Atene Sparta, la pòlis aristocratica 89 Nascita e sviluppo di Sparta 89 Una rigida divisione in classi sociali 89 Licurgo fonda le istituzioni spartane 90 Gli organi di governo del regime oligarchico 90 A Sparta l individuo vive in funzione della guerra 91 Economia e cultura vengono trascurate 91

7 VI INDICE 8.2 Atene, la pòlis democratica 92 Nascita e sviluppo di Atene 92 Fino al VII secolo a.c. il potere è nelle mani dei nobili 92 Grazie ai progressi dell economia emergono nuove forze sociali 93 Dracone, primo legislatore di Atene 93 Solone arconte: la sua azione in campo sociale 94 e la riforma della vita politica 94 Pregi e difetti della riforma timocratica di Solone 95 La tirannide di Pisistrato 95 Clistene al governo: Atene si avvia alla democrazia 96 Il valore della democrazia ateniese 97 e i suoi limiti 97 [Sintesi] [Linea del tempo] [Mappa concettuale] Le terribili condizioni di vita degli iloti Le origini mitiche di Atene Leggi scritte con il sangue Pisistrato, il tiranno moderato Clistene riorganizza il territorio dell Attica Come si svolgeva concretamente l ostracismo? La famiglia nell antica Grecia Gli schiavi, strumenti di lavoro viventi Capitolo 9 L Impero Persiano e le guerre con la Grecia L Impero Persiano domina il Vicino Oriente 101 Le popolazioni iraniche entrano nella storia 101 Ciro il Grande fonda l Impero Persiano 101 Dario porta l impero alla massima espansione 101 Il «Gran Re» è il padrone dell impero 102 Governare attraverso i satrapi 102 I rapporti con i popoli sottomessi 103 Le strade, nervi dell impero 103 Le grandi città e l economia 104 La religione di Zoroastro 104 Fede in Ahura Mazda e potere politico Le guerre tra Persia e Grecia 105 L incontro-scontro tra Persia e Grecia 105 Le città della Ionia si ribellano al Gran Re 106 La Prima guerra persiana: Maratona 106 L importanza di una vittoria 107 La Seconda guerra persiana 107 La sconfi tta delle Termopili e la vittoria di Salamina 108 Platea e Micale: il trionfo dei greci 108 Le conseguenze della guerra 108 [Sintesi] [Linea del tempo] [Mappa concettuale] Nel nome di Ahura Mazda L Avesta Le Guerre Persiane Libertà La Battaglia di Salamina Il banchetto del re di Persia La trireme greca Capitolo 10 Apogeo e declino delle pòleis greche Il dominio di Atene sul mondo greco 113 Atene a capo della Lega di Delo 113 Sparta lascia campo libero alla pòlis avversaria 113 Democratici e aristocratici lottano per il potere di Atene Pericle e il periodo aureo di Atene 115 Pericle: un uomo solo al comando? 115 Il perfezionamento della democrazia ateniese 116 La politica estera: Persia, Lega di Delo, Sparta 116 Le cause dell ascesa economica ateniese 117 Atene diventa una grande potenza commerciale 117 L età d oro della cultura greca 118 Atene diventa il modello della città ideale La Guerra del Peloponneso 119 Le cause della Guerra del Peoloponneso 119 Sparta contro Atene: il mondo greco si divide in due 120 La prima fase della guerra fi nisce in parità 120 La seconda fase della guerra: dalla spedizione in Sicilia 121 alla disfatta di Atene 122 Le conseguenze della guerra: Atene tra oligarchia e democrazia 122 Le conseguenze della guerra: Sparta padrona della Grecia Il declino della pòlis e la breve egemonia di Tebe 123 Sparta, la Persia e la Pace di Antalcida 123 Il breve splendore di Tebe 124 ll declino delle pòleis greche è inarrestabile 124 [Sintesi] [Linea del tempo] [Mappa concettuale] Alla radice dell inimicizia tra Atene e Sparta Pericle, il «primo cittadino» L Atena Parthènos di Fidia Il teatro, luogo simbolo della pòlis La Guerra del Peloponneso ( a.c.) Il fallimento della democrazia ateniese L ordine obliquo di Epaminonda Il simposio, ritrovo delle classi agiate La medicina ai tempi di Ippocrate Andiamo insieme a L Acropoli di Atene Capitolo 11 Alessandro Magno e l Ellenismo La Macedonia conquista la Grecia 129 La debolezza della Grecia nella metà del IV secolo a.c. 129 La Macedonia, nuova protagonista della Storia 129 L azione politica e militare di Filippo II 130 La Guerra Sacra per il santuario di Delfi 130 Filippo II sconfi gge i greci a Cheronea Alessandro Magno imperatore del mondo 132 Alessandro eredita il potere e la missione del padre Filippo 132 La conquista dell Impero Persiano 132 Dalle terre dell India alla morte prematura 133 Alessandro costruisce un impero universale La civiltà ellenistica 134 I nuovi Regni Ellenistici: Seleucidi in Persia 134 Tolomei in Egitto, Attalidi in Asia Minore e Antigonidi in Macedonia 135 Da cittadini democratici a sudditi del monarca 135 L economia del mondo ellenistico 136 Un impronta culturale fortissima: Ellenismo e Cosmopolitismo 136 La fi losofi a cerca la felicità individuale 137 La religione, consolatrice dell animo umano 138 Gli sviluppi di scienza e tecnologia 138 L arte celebra la passione dell uomo e la grandezza dei re 138 [Sintesi] [Linea del tempo] [Mappa concettuale] Alessandro, il condottiero intelligente e coraggioso Gli oppositori greci e macedoni di Alessandro I Regni Ellenistici L ambizione di essere re La biblioteca di d Egitto L Acropoli di Pergamo Pugile delle Terme di Lisippo

8 INDICE VII Unità 3 Nascita e ascesa di Roma Capitolo 12 Gli italici e gli etruschi L Europa e l Italia dal Neolitico all VIII secolo a.c. 145 Il Neolitico in Europa comincia in ritardo 145 L Età del rame e del bronzo 145 I celti diffondono la civiltà del ferro 146 La penisola italiana tra Paleolitico e Neolitico 146 Prima delle invasioni degli indoeuropei: liguri, sardi, elimi, sicani, bruzi 147 A nord: la civiltà delle palafi tte, delle terramare e appenninica 147 Le successive migrazioni dei popoli indoeuropei 148 VIII secolo a.c.: civiltà villanoviana, colonie greche e fenicie Gli etruschi 149 L origine misteriosa di una grande civiltà 149 Un popolo autoctono che accolse elementi dall Asia 149 Una civiltà urbana in continua espansione 150 L autonomia delle città etrusche 150 Gli etruschi, abili costruttori 151 La fi orente economia alla base dell egemonia etrusca sulla Penisola 152 Arte, religione e civiltà 152 La decadenza nel V secolo a.c. 153 [Sintesi] [Linea del tempo] [Mappa concettuale] La civiltà dei nuraghi L Italia tra il XIII e il VII secolo a.c. Gli storici antichi e le origini degli etruschi L Apollo di Veio La donna e l uomo insieme a banchetto Interrogare gli dèi: l arte degli arúspici Andiamo insieme a Le necropoli dell Etruria centro-meridionale Capitolo 13 La nascita di Roma e il periodo monarchico Roma: dalle origini al VI secolo a.c. 157 Una posizione strategica 157 Le origini di Roma secondo la leggenda 157 VIII secolo a.c.: le origini ricostruite dagli storici moderni 158 Roma sotto la guida dei re 158 VIII-VII secolo a.c.: il periodo dei re latini e sabini 159 VI secolo a.c.: il periodo dei re etruschi Società, istituzioni e religione nella Roma monarchica 160 Ai vertici della società: gentiles divisi in tribú, curie e gentes 160 Istituzioni: il re, il senato e i comizi curiati 161 I cittadini liberi sono divisi in: patrizi 161 e plebei 162 Gli ultimi nella scala sociale: clientes e schiavi 162 Tra monarchia e repubblica: la Riforma Serviana e il criterio del censo 163 Le grandi famiglie patrizie contro la monarchia 163 La religione: gli dèi protettori della società e della città 164 Gli dèi della famiglia 164 Le istituzioni religiose 165 [Sintesi] [Linea del tempo] [Mappa concettuale] I 7 colli di Roma L unione tra latini e sabini tra leggenda e realtà Come si diventa schiavi e come si riacquista la società Le centurie, l equipaggiamento dei soldati e la «carriera» del cittadino romano I templi di Vesta e della Fortuna La famiglia e i rapporti tra uomo, donna e fi gli Roma, da sempre centro agricolo e commerciale Capitolo 14 I primi 2 secoli della Roma repubblicana La repubblica dei patrizi 169 La repubblica di Roma è un oligarchia patrizia 169 L istituzione del consolato 169 Una magistratura eccezionale: il dittatore 170 Il potere religioso 170 Altri magistrati affi ancano i consoli: questori, pretori ed edili 170 La centralità del senato La repubblica e le sue istituzioni si aprono gradualmente ai plebei 171 Il ruolo dei plebei nei primi decenni della repubblica 171 Le prime lotte dei plebei per affermare i propri diritti 172 Tribuni della plebe e magistrati plebei 173 Aumenta il ruolo di vigilanza dei censori 173 Le assemblee dei cittadini: i comizi centuriati 173 Le assemblee dei cittadini: i comizi tributi e i concili della plebe 174 Leggi scritte a garanzia di tutti i cittadini 174 La base del Diritto Romano: le Leggi delle XII tavole 175 [Sintesi] [Linea del tempo] [Mappa concettuale] I littori Senatus Populusque Romanus La plebe impoverita dalla guerra La divisione dei poteri dalla repubblica di Roma allo Stato moderno Le Leggi delle XII tavole Capitolo 15 L espansione in Italia Roma afferma il suo primato nel Lazio 179 Roma difende la sua autonomia 179 Roma e i latini 179 Guerre contro equi, volsci ed etruschi: Roma si rafforza a.c.: l invasione dei celti mette in pericolo la nascente potenza romana 181 La ripresa di Roma e la sua defi nitiva egemonia sul Lazio 181 Roma e i privilegi dei popoli latini Roma alla conquista dell Italia centrale 182 I sanniti: un nuovo formidabile nemico 182 La Prima guerra sannitica 183 La Seconda guerra sannitica: prima la sconfi tta 183 poi la piena vittoria di Roma 184 La Terza guerra sannitica Roma si impone nella Magna Grecia 185 I romani vogliono diventare una potenza marittima 185 Taranto chiede aiuto a Pirro, re dell Epiro 185 Pirro non riesce ad approfi ttare della vitoria e viene sconfi tto La Penisola dominata dai romani 186 Un territorio da controllare non solo con le armi 186 Cittadinanza a pieno diritto a poche città fedeli 187 Oltre la cittadinanza: le città alleate 187 Le colonie 187 [Sintesi] [Linea del tempo] [Mappa concettuale] Roma e i suoi nemici: il caso di Tuscolo I guerrieri sanniti Le conquiste di Roma dal 390 al 290 a.c. Pirro: il primo sovrano ellenistico affrontato da Roma L evoluzione dell esercito romano Le strade: strumento di progresso e unione dei domini romani Costituzione della Repubblica Italiana 190

9 VIII Struttura dell opera unità 1 La Preistoria e le civiltà dei grandi fiumi In Francia e in molti altri luoghi d Europa, Africa e Asia l uomo creò le sue prime comunità preistoriche. Nella valle del fiume Indo nacque la prima grande civiltà del subcontinente indiano. In Cina, nelle regioni del Fiume Giallo e del Fiume Azzurro, si svilupparono le più potenti civiltà del Lontano Oriente. Obiettivi Imparare a distinguere un epoca storica da un altra. Sapere ordinare il discorso storico secondo l ordine dei fatti. Sapere legare i fatti attraverso il nesso di cause e conseguenze. Sapere interpretare la storia grazie a documenti scritti, immagini, carte geografi che e schemi. L Eventi chiave Concetti chiave 4 milioni di anni fa: comparsa dell uomo sulla Terra Ambiente naturale/uomo a trattazione a.c.: fi ne dell Età della pietra Civiltà urbana/civiltà dei fi umi è scandita in IV-III millennio a.c.: nascita delle città Città-Stato/regno/impero a.c.: città-stato dei sumeri Classi sociali Unità. Le Unità a.c.: Regni d Egitto Società piramidale si aprono con una 2200 a.c.: primi regni di Cina Caste a.c.: Imperi Babilonesi doppia pagina, Codice legislativo a.c.: Impero Assiro Potere delle armi dove troviamo a.c.: città-stato dei fenici Potere dei commerci una tavola che a.c.: Regno d Israele Potere politico/potere religioso IV secolo a.c.: Impero Indiano Multietnicità sintetizza eventi e concetti chiave del periodo, e una carta muta, che rappresenta la zona geografica interessata dalla trattazione. I punti della carta di maggiore rilevanza sono collegati, attraverso dei tiranti, a immagini significative. In Egitto si sviluppò sul fiume Nilo la civiltà degli egizi. In Palestina fiorirono le città-stato dei fenici e il piccolo regno degli ebrei. Pella Granico In Mesopotamia, sui fiumi Tigri ed Eufrate, nacquero e si svilupparono nell antichità le civiltà dei sumeri, degli assiri e dei babilonesi. MAR NERO Gordio 128 UNITÀ 2 La Grecia V Capitolo 11 Alessandro Magno e l Ellenismo Lago d Aral Escate MAR NERO Tarmata Pella Granico Gordio Bactra Margiana Bucefala Tebe Gaugamela Alessandropoli Isso Nicea Alicarnasso Sparta Atene Alessandretta Ectabana Ecatompilo degli Arii Opis MAR MEDITERRANEO Cipro Tiro Damasco al Caucaso Susa Cirene FENICIA Babilonia Opiane Kandahar Proftasia EGITTO di Aracosia Menfi di Cheracene Persepoli Oracolo Carmana del dio Amon di Makarene erso la metà del IV secolo a.c., la storia del mondo antico conobbe una svolta improvvisa e radicale. Sulla penisola greca e sul Vicino Oriente sorse infatti la stella della Macedonia, regione fi no a quel momento rimasta ai margini delle grandi vicende politiche. Filippo II, sovrano di questo piccolo regno, seppe approfi ttare della debolezza delle pòleis elleniche per sottometterle, dopo la vittoriosa Battaglia di Cheronea (338 a.c.). Ma imprese davvero straordinarie compí il fi glio Alessandro, Nilo MAR ROSSO MESOPOTAMIA Eufrate Impero Macedone Itinerario di Alessandro (334 a.c.-323 a.c.) Regioni dipendenti Città fondate da Alessandro Tigri MAR CASPIO Golfo Persico Pattala MARE ARABICO dal 338 al I secolo o a.c. destinato a essere chiamato «Magno», Questo progetto, diffi cilissimo da realizzare, fallí a causa della prematura ovvero «il Grande». Egli, con un piccolo esercito di macedoni e greci, sconfi sse scomparsa del macedone: Alessandro tra il 334 e il 331 a.c. l Impero Persiano, morí nel 323 a.c. Il suo disegno diede assumendo il controllo dei suoi territori. però egualmente frutti. L impero si divise nei Regni Ellenistici, avversari politici E si spinse poi oltre il fi ume Indo, dove nessun occidentale era mai stato. Alessandro fu dunque uno dei conquistatori ra d origine. Questa si fuse a sua volta e militari, ma uniti dalla comune cultu- piú grandi che la storia abbia mai conosciuto, e anche uno dei capi politici piú del Vicino Oriente, dando vita alla civiltà con la cultura e le tradizioni dei popoli originali. Volle infatti che il suo fosse un ellenistica, che tra il IV e il I secolo a.c. impero universale, in cui tutte le popolazioni avessero pari dignità e importanza. dell umano produsse grandi risultati in ogni campo sapere. Indo Tebe Gaugamela Isso Sparta Atene Alicarnasso Alessandretta Ectab Opis AR MEDITERRANEO Cipro Tiro Damasco Cirene FENICIA Babilonia UNITÀ Capitolo 11 Alessandro Magno e l Ellenismo 11.1 La Macedonia conquista la Grecia EGITTO Menfi Alessandr di Cherac Oracolo del dio Amon TI RICORDI... Quali erano le cause della grande debolezza della Grecia nel IV secolo a.c.? La debolezza della Grecia nella metà del IV secolo a.c. A metà del IV secolo a.c., dopo oltre 100 anni di guerra tra le pòleis, la Grecia si trovava in condizioni difficili e molti fattori contribuivano a indebolirla. irla. Le sioni politiche e le rivalità militari le impedivano di fare fronte alle risorgenti mire divi- dell Impero Persiano sul mondo ellenico. I conflitti continui avevano devastato territori e città e indebolito le popolazioni. L economia non conosceva nuovi luppi, i commerci regredivano, mentre l agricoltura tornava ad avere un ruolo di svi- primo piano. I proprietari di terre dominavano di nuovo la società, a scapito del ceto mercantile e delle fasce piú deboli della popolazione. Grande era il numero dei poveri e degli sbandati e sempre maggiore la distanza tra chi era ricco e chi non aveva niente. Tale situazione complessiva privava la Grecia della capacità di difendersi con efficaciafi da un eventuale attacco esterno. E fu proprio quel che accadde. La minaccia non venne però dall Asia, come era lecito aspettarsi. Venne dalla Macedonia, terra che ancora non si era affacciata alla ribalta della storia. La Macedonia, nuova protagonista della Storia La Macedonia si trovava a nord della Grecia, nel cuore dei Balcani. Era una regione montuosa e con scarse pianure, perennemente esposta al rischio d invasione da parte delle popolazioni nomadi dell Europa centrale. I suoi abitanti erano di stirpe ellenica e parlavano un dialetto greco, ma tenevano rapporti poco frequenti con le altre popolazioni della Grecia, che, dal canto loro, consideravano i macedoni al pari di stranieri. Non praticavano la navigazione o i commerci e traevano tutta la loro ricchezza dall agricoltura e dall allevamento del bestiame. L organizzazione politica e la società macedoni erano molto diverse da quelle delle pòleis. In Macedonia non c erano tante città-stato indipendenti l una dall altra. Essa era ancora un regno di stampo omerico con capitale la città di Pella: il potere stava nelle mani di un ristretto gruppo di famiglie aristocratiche che sceglievano il monarca tra i propri membri. Il re aveva bisogno dell appoggio dei nobili suoi pari e governava solo fino a quando mostrava in guerra il valore e le capacità di comando che tutti aspettavano da lui. Il popolo era dedito soprattutto alla coltivazione della terra e formava il grosso delle truppe di fanteria, mentre gli aristocratici componevano la cavalleria. Per tali motivi e per la sua collocazione geografica periferica, la Macedonia rimase estranea a gran parte delle vicende della Grecia studiate nei precedenti capitoli. E fu cosí fino a quando sul suo trono non salí un uomo di qualità eccezionali. Impero Macedone Regioni dipendenti Nilo MAR ROSSO MESOPOTAMIA Eufrate Tigri Itinerario di Alessandro (334 a.c.-323 a.c.) Città fondate da Alessandro O gni Capitolo è aperto da un altra carta, che ne condensa gli argomenti specifici.

10 IX Il profilo è diviso in paragrafi e sottoparagrafi. L esposizione è corredata dai «Ti ricordi», utili domande realizzate per l immediata verifica della comprensione testuale, dagli schemi che sintetizzano gli argomenti trattati e dalle tabelle riassuntive. 90 UNITÀ 2 La Grecia Capitolo 8 Sparta e Atene UNITÀ 2 91 Le classi sociali a Sparta Classe Origini etniche Diritti e funzioni Spartiati Discendono dai dori fondatori Sono cittadini di pieno diritto, possiedono della città tutte le terre e governano Sparta Perieci Iloti Sono anch essi dori e abitano i villaggi attorno a Sparta Discendono dagli achei, originari abitanti del Peloponneso Sono sottomessi ma liberi. Si dedicano ad agricoltura, artigianato e commercio. Non hanno diritti politici Sono schiavi dello Stato. Non hanno diritti politici e lavorano la terra degli spartiati Licurgo fonda le istituzioni spartane Egualmente peculiari e capaci di mantenersi immutate per secoli furono le istituzioni di governo di Sparta, certamente molto antiche e attribuite dalla tradizione a Licurgo, legislatore del IX secolo a.c., del quale non si hanno notizie storiche certe. Secondo la leggenda, Licurgo era desideroso di placare i disordini che turbavano frequentemente la città e si mise dunque alla ricerca di esempi di buona legislazione, recandosi a Creta, in Egitto e in Asia. Tornato in patria, fondò la maggior parte delle istituzioni e dei costumi di Sparta con l aiuto dell oracolo di Delfi. Tale origine religiosa dava alle leggi spartane un aura di sacralità che le proteggeva da ogni tentativo di cambiamento. Ma è anche verosimile che la particolare rigidità delle istituzioni politiche e degli usi sociali spartani nascesse dal bisogno dei dori di distinguersi e allo stesso tempo difendersi dalla massa assai piú numerosa degli originari abitanti del Peloponneso. Sparta ebbe fin dal principio 2 re, che appartenevano a due distinte famiglie nobili, gli Agiadi e gli Euripontidi; entrambi si dicevano discendenti di Eracle. Governavano contemporaneamente con eguali diritti: se non si trovavano d accordo, non potevano imporre la propria autorità. Svolgevano le funzioni di sacerdoti e giudici e in guerra erano generali. Governarono la città fino al VI secolo a.c. quando, secondo i documenti, il loro ruolo divenne poco piú che formale. TI RICORDI... A chi spettavano a Sparta, secondo le leggi di Licurgo, potere legislativo, esecutivo e giudiziario? TI RICORDI... Quali erano le tre tappe della preparazione militare di uno spartiata? Gli organi di governo del regime oligarchico All epoca della sua affermazione sul Peloponneso, a Sparta vigeva un regime oligarchico, fondato sulla ristretta base etnica degli spartiati. Il potere veniva esercitato da gherusìa ed efori. La gherusìa, il «consiglio degli anziani», in greco ghèrontes, era un assemblea composta da appena 28 spartiati, che avevano superato i sessanta anni di età e mantenevano la carica a vita. A essi si aggiungevano, durante le riunioni, i 2 re. La gherusìa proponeva le leggi, prendeva tutte le decisioni piú importanti per la vita dello Stato e funzionava anche da tribunale per i reati gravi. Gli efori, i «sorveglianti», erano famig 5 magistrati incaricati di applicare le scelte della gherusìa. Dovevano decidere all unanimità, svolgevano il loro ruolo per un anno e poi venivano obbli sostituiti. Rappresentavano TI il RICORDI... potere esecutivo e leva. col tempo acquistarono una Quali certa prevalenza erano le sugli Fu at altri organi dello Stato. tre tappe della A questi due organi si aggiungeva l apèlla, l as- preparazione re la militare di uno serva spartiata? poten semblea del popolo, composta da tutti gli spartiati che avevano piú di 30 anni e avevano ricevuto l educazione prescritta dalla legge. Essa si riuniva una volta al mese e il suo compito principale era eleggere gli efori e i membri della gherusìa. Per il resto, aveva quasi solo un potere consultivo. Esaminava e discuteva le decisioni della gherusìa senza diritto di bocciarle, votava per acclamazione e potevano prendervi la parola solo efori e anziani. Gli spartani difesero sempre strenuamente il loro regime oligarchico e non cedettero mai alla tentazione della tirannide o della democrazia. Non furono quindi mai preda del potere assoluto di un uomo solo, ma neanche conobbero i benefici di una maggiore partecipazione popolare al governo della pòlis. A Sparta l individuo vive in funzione della guerra A Sparta lo Stato era onnipresente e al singolo individuo non era concessa alcuna vita privata, perché tutto era pensato in funzione dell addestramento militare, della guerra e della difesa dai pericoli esterni delle istituzioni cittadine e del potere degli spartiati. Se lo spartano neonato era debole o deforme e si prevedeva che non potesse adempiere ai compiti delle armi, i genitori non potevano curarlo e dovevano abbandonarlo sul monte Taigeto. A 7 anni il bambino lasciava la famiglia per essere educato insieme ai coetanei in collegi che assomigliavano molto a una caserma. Prevalenti erano la formazione del corpo e l allenamento al coraggio, mentre la cultura intellettuale veniva largamente trascurata. A 12 anni gli adolescenti passavano a una forma di disciplina ancora piú intensa. Dormivano all aperto, vestiti di una semplice tunica e a piedi nudi. Mangiavano in misura insufficiente ed erano costretti a rubare per sfamarsi. Quando ci riuscivano venivano premiati, quando erano colti sul fatto venivano frustati perché mancanti di furbizia e destrezza. Per provarne la resistenza, e senz altra ragione, venivano percossi a scadenze fisse. Erano addestrati affinché il loro corpo fosse forte e robusto e praticavano una forma di lotta che ammetteva ogni tipo di colpo. A 20 anni i giovani entravano nell esercito e rimanevano soldati attivi fino ai trenta. Solo superata la fatidica soglia dei 30 anni di vita gli spartiati potevano avere una casa e farsi una famiglia. Ma neanche in questa fase lo Stato rinunciava alla sua presa. Sposarsi era obbligatorio, come consumare ogni giorno i pasti in comune con i vecchi compagni di leva. Agli spartiati era infine vietato commerciare, possedere denaro e viaggiare. Fu attraverso questo rigido sistema di vita e addestramento che Sparta giunse ad avere la falange oplitica piú forte e temuta dell intera Grecia, riuscendo cosí a conservarsi inalterata, autonoma e indipendente per lungo tempo, fino al sorgere della potenza macedone (vedi il Capitolo 11). Economia e cultura vengono trascurate Non stupisce che a Sparta l economia rimanesse sempre a uno stadio piuttosto arretrato. La terra apparteneva allo Stato, che, come abbiamo già detto, assegnava a ogni famiglia di homòioi l appezzamento giudicato sufficiente per vivere. Questa terra non poteva essere divisa, venduta o lasciata in eredità: lo Stato aveva sempre su di essa una potestà piena e in essa si concentrava tutta la ricchezza della città. I commerci non ricevettero alcun impulso e Sparta partecipò in misura molto limitata alla Seconda colonizzazione greca. La pòlis aveva dunque un economia autosufficiente e chiusa ai contatti con l esterno: la sua moneta di ferro non aveva in Grecia alcuna circolazione. Gli spartani trascurarono altresí cultura e vita intellettuale. Sparta coltivò solo la poesia e non produsse niente di rilievo in architettura, scultura, teatro, letteratura e filosofia. In 154 UNITÀ 3 [Sintesi] Nascita e asces Econ [Mappa concettuale] 154 UNITÀ 3 [Sintesi] Nascita e ascesa a di Roma L Europa occ si può dire diffu di antichi popo razione dei met Questa tecnica popoli indoeuro no nelle isole b Minore. La loro con il Mar Med L Europa occidentale cidentale tra antiche civiltà e popoli indoeuropei. Solo intorno al 6000 a.c. si può dire diffusa in Europa occidentale la rivoluzione neolitica. Questa provoca la stabilizzazione di antichi popoli nomadi e seminomadi, ma non porta alla nascita di civiltà urbane. Anche la lavorazione dei metalli si impone lentamente dal 3500 a.c., attraverso contatti con il Mar Mediterraneo. Questa tecnica si diffonderà soprattutto nel corso del II millennio a.c. a seguito dell ingresso di popoli indoeuropei. opei. Tra essi si segnalano soprattutto i celti, che dal bacino del Danubio si no nelle isole britanniche, poi in Francia e Spagna e infi ne verso l Italia, l Europa orientale e l Asia diffondo- Minore. La loro è una civiltà iltà tribale di elevata abilità artigianale i caratterizzata t da intensi i commerci con il Mar Mediterraneo. L Italia dei popoli preindoeuropei e degli italici. L Italia è abitata fi n da anni fa, ma alcuni ritrovamenti sono ancora piú antichi. Nel secondo millennio sono presenti popoli preindoeuropei, alcuni dei quali raggiungono un certo livello di sviluppo tecnologico: liguri, sardi, elimi, sicani, bruzi. I progressi (agricoltura, allevamento, metallurgia) si sono diffusi prima nel Meridione, luogo di contatto con il Mar Mediterraneo orientale. L Italia settentrionale conosce le civiltà delle palafi tte, delle terramare e quella appenninica. Nella seconda metà del II millennio abbiamo l ingresso di popoli indoeuropei: latini, siculi, poi veneti, umbri, sabini, piceni, iapigi. Questi popoli sono detti «italici», da un nome dato loro dai greci. Dall inizio del I millennio nell Italia centrale si diffonde l evoluta civiltà villanoviana, con i primi centri urbani, prodotti artigianali di grande fattura e contatti con altri popoli. Gli etruschi e il loro dominio sulla Penisola. Tra l VIII e il V secolo a.c. gli etruschi esercitano per primi il predominio su buona parte della penisola: dalla Lombardia alla Campania. Essi derivano dall evoluzione di popolazioni locali, partecipi della civiltà villanoviana, a contatto con infl ussi orientali. Gli etruschi sono abili costruttori di città fortifi cate e con servizi moderni. Coltivano le fertili terre con importanti opere di irrigazione, sfruttano le risorse minerarie, organizzano la produzione artigianale e commerciano con le loro navi facendo concorrenza a fenici e greci. La loro cultura, arte e religione evidenziano infl ussi greci, ma sono importanti anche elementi originali nel culto dei morti e nelle abitudini di vita. Nel corso del V secolo, pressati dai cartaginesi, dai greci, dai sanniti, dai celti, gli etruschi, sempre divisi in città-stato, decadono. Si apre cosí la strada alla potenza di Roma. Capitolo 12 Gli italici e gli etruschi UNITÀ [ [Mappa concettuale] Civiltá tribale, artigianato, commercio Civiltá urbana evoluta, artigianato, agricoltura, navigazione, commercio Ogni Capitolo si conclude con una Sintesi, una Mappa Concettuale e una Linea del tempo per facilitare il ripasso degli argomenti studiati. Le necropoli dell Etruria centro-meridionale [Linea del tempo] ANDIAMO INSIEME SU INTERNET A a.c. V secolo a.c. V secolo a.c a.c. Agricoltura e allevamento si diffondono in Europa 2600 a.c. Diffusione della lavorazione dei metalli II millennio a.c. Ingresso e diffusione dei popoli indoeuropei in Occidente II millennio a.c. In Italia, popoli preindoeuropei e civiltà palafitticole, terramaricole e appenninica XVI-IV secolo a.c. In Europa, progressiva espansione dei celti XIV-IX secolo a.c. In Italia,indoeuropei e civiltà villanoviana VIII-V secolo a.c. Sviluppo e supremazia della civiltà etrusca V secolo a.c. Gli etruschi cedono a greci, cartaginesi, sanniti e celti colo a.c. e supremazia à etrusca V secolo a.c. Gli etruschi cedono a greci, cartaginesi, sanniti e celti

11 X Q uesto logo che compare nel colonnino rimanda alla piattaforma on-line collegata al testo. 72 UNITÀ 2 Capitolo 6 La Grecia damentale alla creazione della cultura greca, celebrando per la prima volta la storia nazionale di questo popolo. Ma l Iliade e l Odissea hanno anche un importanza straordinaria per gli storici d oggi. In mancanza di documenti scritti contemporanei, esse rappresentano infatti la nostra maggiore fonte di conoscenze sulla società greca dei «secoli oscuri». Naturalmente, bisogna esaminare le due opere con molta attenzione e ogni affermazione del grande poeta deve essere convalidata dai ritrovamenti archeologici o da qualche diversa fonte antica. Attualmente gli studiosi sono d accordo su un fatto: l Iliade e l Odissea hanno per protagonisti i príncipi micenei ma, oltre a riprodurre la realtà storica micenea, riflettono soprattutto la realtà dell epoca in cui furono composti e contengono anche la testimonianza della società dei secoli intermedi. In altre parole, nei poemi sono fusi elementi di tutti e tre i periodi: alcuni dati appartengono all Età micenea, altri all VIII secolo a.c., altri ancora ai «secoli oscuri». TI RICORDI... In che senso si afferma che durante il Medioevo Ellenico si prepara la nascita della Grecia classica? Creta, Micene e i «Secoli Oscuri della Grecia» UNITÀ 2 73 membri delle famiglie nobili. Da essi sorsero le pòleis, le città-stato di cui parleremo ampiamente nei Capitoli 7 e 8 e che alla fine di questo periodo buio apparivano pienamente formate. Nonostante la frammentazione politica, inoltre, al volgere del I millennio a.c. i greci erano già consapevoli di formare una sola civiltà: la civiltà degli elleni, da Elleno, leggendario re della Tessaglia e capostipite delle etnie ionica, eolica e dorica. Essi chiamarono «Ellade» l insieme del mondo abitato dagli elleni: Grecia continentale, isole del Mar Egeo, coste dell Asia Minore. A quel tempo, dunque, i greci avevano già in comune la lingua, la cultura, i costumi e le divinità. Santuari come Delfi, Delo e Olimpia ricevevano visite di pellegrini da tutta l area egea e proprio nei santuari i greci si radunavano per celebrare le cerimonie religiose piú importanti. In altre parole, concluso il Medioevo Ellenico, la Grecia era pronta per una nuova fase espansiva, che nei secoli successivi l avrebbe resa il cuore della nascente civiltà europea. Clan e guerrieri dei «Secoli Oscuri» Come abbiamo già accennato, nella Grecia sconvolta dall invasione dorica la società tornò a basarsi sul clan e sulla comunità tribale. La ricchezza del clan dipendeva dalla terra e dal bestiame e non piú dall artigianato e dai commerci. La razzia per procacciarsi cibo e greggi era frequente, al pari della guerra di conquista del territorio di un clan rivale. In queste comunità avevano massima importanza il senso dell onore e la vendetta del torto subito. Il valore individuale era il metro di misura della persona e proprio i poemi omerici ne offrono una chiara prova. I re micenei guidavano, al culmine del loro potere, eserciti forti e bene armati. A Troia invece i guerrieri non si affrontarono in schiere compatte, ma in duelli singoli. Protetti da elmo, scudo e armatura, maneggiando spada e giavellotto, compivano evoluzioni a bordo di cocchi tirati da cavalli. La vittoria o la sconfi fitta contavano meno del comportamento eroico. Importante la di sé pure che I t t era salvare l l stima ti é neii proprii simili. i ili Sappiamo S i h il clan l era comandato dal piú valoroso dei suoi membri, il basilèus, una sorta di re-pastore, come molti eroi omerici, che amministrava la giustizia secondo usi e consuetudini tribali e compiva sacrifici religiosi per la collettività. Egli non aveva però le prerogative del wanax miceneo e il suo governo trovava un contrappeso nel potere degli aristocratici. Alla sua morte non riceveva una sepoltura monumentale, ma veniva cremato. Tutto ciò evisemplifi denzia nel complesso una vita sociale semplificata ficata e profondamente diversa da quella sperimentata nelle avanzate civiltà urbane di Creta e Micene. q p e la vendetta del torto subito. Il valore individuale era il metro di misura della persona e proprio i poemi omerici ne offrono una chiara prova. I re micenei guidavano, culmine del loro potere, eserciti forti e bene armati. A Troia invece i guerrieri non al cu affrontarono in schiere compatte, ma in duelli singoli. Protetti da elmo, scudo e si af d d ll l b d d h Si prepara lla n nascita ascit ita dell d della lla Grecia G ecia Gr i classi classica l ica I «Secoli Oscuri» furono però anche il periodo nel quale si preparò la successiva ripresa civile e culturale della Grecia. In particolare, fu in questo periodo che i greci acquisirono la tecnica metallurgica per la produzione del ferro, che permise loro di costruire armi piú efficaci e attrezzi agricoli piú efficienti. Costruirono templi agli dèi che precedentemente erano venerati all aperto e, intorno al 900 a.c., adottarono l alfabeto fenicio che portò alla diffusione della scrittura in tutta la Grecia. Tra il XII e l VIII secolo a.c., poi, i greci si divisero in tanti villaggi indipendenti l uno dall altro, fondati da clan diversi e governati ciascuno dall assemblea dei S ulla piattaform piattaforma sono presenti tipologie di schede: quattro tipolog «Focus», che approfondisce un argomento significativo; «La voce del tempo», che riporta una testimonianza scritta contemporanea alla trattazione; «Leggi l immagine», dove i particolari di un opera coeva al profilo vengono analizzati con particolare attenzione e in maniera interattiva; e «Leggi la carta», dove l elemento cartografico viene accompagnato da una spiegazione interattiva che riprende e arricchisce l esposizione. V i si trovano anche ulteriori schede e di aapprofondimento distinte nelle seguentii categorie: i «Scienza «Scien e tecnica», «Società ed economia», «Arte cultura», «Vita quotidiana», «Passato vivo», «Le e cul fonti dello storico».

12 XI On-line è possibile visualizzare tutte le immagini del manuale e altre ancora corredate di didascalie, oltre alla sezione Ripassa e verifica, dove lo studente può svolgere gli esercizi di verifica e vedere in maniera progressiva le Sintesi, le Linee del tempo e le Mappe Concettuali presenti nel volume. Inoltre è presente la sezione Audio/video/materiale interattivo in cui sono state realizzate le versioni animate di «Andiamo insieme a» Concepita come un itinerario turistico, questa rubrica porta il lettore alla scoperta di luoghi di interesse archeologico o culturale. Sono inoltre presenti video, brani audio, link a siti collegati con gli argomenti del capitolo.

13 unità 1 La Preistoria e le civiltà dei grandi fiumi Obiettivi Imparare a distinguere un epoca storica da un altra. Sapere ordinare il discorso storico secondo l ordine dei fatti. Sapere legare i fatti attraverso il nesso di cause e conseguenze. Sapere interpretare la storia grazie a documenti scritti, immagini, carte geografi che e schemi. Eventi chiave 4 milioni di anni fa: comparsa dell uomo sulla Terra a.c.: fi ne dell Età della pietra IV-III millennio a.c.: nascita delle città a.c.: città-stato dei sumeri a.c.: Regni d Egitto 2200 a.c.: primi regni di Cina a.c.: Imperi Babilonesi a.c.: Impero Assiro a.c.: città-stato dei fenici a.c.: Regno d Israele IV secolo a.c.: Impero Indiano Concetti chiave Ambiente naturale/uomo Civiltà urbana/civiltà dei fi umi Città-Stato/regno/impero Classi sociali Arti/religione Potere dinastico Codice legislativo Potere delle armi Potere dei commerci Potere politico/potere religioso Multietnicità

14 In Francia e in molti altri luoghi d Europa, Africa e Asia l uomo creò le sue prime comunità preistoriche. Nella valle del fiume Indo nacque la prima grande civiltà del subcontinente indiano. In Cina, nelle regioni del Fiume Giallo e del Fiume Azzurro, si svilupparono le piú potenti civiltà del Lontano Oriente. In Egitto si sviluppò sul fiume Nilo la civiltà degli egizi. In Palestina fiorirono le città-stato dei fenici e il piccolo regno degli ebrei. In Mesopotamia, sui fiumi Tigri ed Eufrate, nacquero e si svilupparono nell antichità le civiltà dei sumeri, degli assiri e dei babilonesi.

15 4 UNITÀ 1 La Preistoria e le civiltà dei grandi fi umi Capitolo 1 La Preistoria Diffusione dell Homo erectus Diffusione dell Homo sapiens sapiens Zona di distribuzione originaria da 4 milioni di anni fa al 3000 a.c. Quattro milioni di anni fa cominciò il processo che portò alla nascita dell uomo. Fu un processo lungo, con molte fasi diverse. Iniziò in Africa, dove mosse i primi passi l Australopiteco, il nostro piú antico progenitore. Continuò, ancora in Africa, con l Homo habilis, che già lavorava la pietra. Proseguí con l Homo erectus, che conosceva il fuoco e colonizzò l Europa e l Asia, arrivando in Cina e in Indonesia. Ebbe una nuova accelerazione con l Homo neanderthalensis, che parlava e visse in Africa, Europa e Vicino Oriente. Culminò infi ne con l Homo sapiens sapiens. Comparso tra e anni fa, egli rappresenta il nostro diretto antenato: tutti noi che abitiamo oggi la Terra siamo suoi discendenti. L Homo sapiens sapiens era dotato di tecnologia e cultura avanzate e si diffuse nell intero pianeta, giungendo dove mai nessuno era arrivato, fi no all Australia e alle Americhe. Fu lui, intorno al 3000 a.c., a varcare la soglia che portava dalla Preistoria alla Storia.

16 Capitolo 1 La Preistoria UNITÀ La Terra, la vita, la nascita dell uomo La Preistoria e la comparsa della vita sulla Terra TI RICORDI... Quale periodo di tempo è compreso nella Preistoria? Il termine «Preistoria» vuol dire «prima della Storia». Con questa parola, gli studiosi indicano quel lungo periodo di vita dell uomo sulla Terra che precede, appunto, la Storia. Per accordo comune, l inizio della Storia viene fatto coincidere con l invenzione della scrittura, strumento che permise all uomo di lasciare testimonianze precise dei fatti accaduti nelle comunità in cui viveva. E poiché, come vedremo nel Capitolo 2, la scrittura è un invenzione molto recente, la Storia riguarda poche migliaia di anni, mentre la Preistoria è enormemente piú lunga e dura diversi milioni di anni: si pensa, infatti, che il primo progenitore dell uomo sia comparso sul pianeta 4 milioni di anni fa. Ancora piú lungo è in realtà il tempo che precedette questi eventi. Gli studiosi sono convinti che la Terra abbia circa 4,5 miliardi di anni. Fu allora che diversi materiali gassosi e solidi in orbita intorno al Sole si rappresero per dare origine al nostro pianeta. Dopo quella data, furono necessari ancora 1 miliardo di anni e innumerevoli modificazioni climatiche e fisiche perché nelle acque degli oceani comparissero le prime forme di vita, alghe azzurre e microscopici batteri. E molto altro tempo perché nascessero forme di vita piú complesse, come i pesci, da cui ebbero origine gli anfibi e i rettili, e quindi tutti gli animali della Terra. La comparsa dei primi mammiferi risale a soli 100 milioni di anni fa: la nostra specie, «vecchia» di appena 4 milioni di anni, è perciò assai giovane. Anzi, una delle piú giovani mai apparse al mondo. L evoluzione delle specie viventi Studiare questo arco di tempo definito «Preistoria» è piuttosto difficile: esso può essere indagato solo in modo assai frammentario con l analisi di reperti archeologici o di fossili. Proprio questi ultimi rappresentano la traccia piú importante per la ricostruzione dei tempi piú lontani. Un fossile è un reperto lasciato da una pianta, da un animale o dallo stesso uomo, vissuti anche molti milioni di anni fa. I loro resti, il legno, lo scheletro, il guscio possono conservarsi intatti per un lungo periodo perché vengono sepolti dalla sabbia, da una colata di lava o dai ghiacci. Persino le orme lasciate da un animale possono fossilizzarsi: questo ci aiuta a capire, ad esempio, se si trattava di un bipede o di un quadrupede. Analizzando somiglianze e differenze tra fossili di epoche successive, gli studiosi si sono convinti che, come abbiamo appena detto, dai pesci ebbero origine anfibi e rettili, e che da questi vennero tutti gli animali della Terra, compresi gli uccelli. In altre parole, la comunità degli scienziati è ormai d accordo sul fatto che nessuna specie vivente è apparsa sul pianeta cosí come noi la vediamo. Tutte hanno avuto un antenato: si sono sviluppate, cioè, da un progenitore con caratteristiche spesso anche molto diverse da quelle dei suoi «pronipoti». Tale antenato, che ha dato origine a specie differenti, aveva a sua volta dei progenitori e cosí via, all indietro, fino a risalire a quelle piccolissime forme di vita che animavano i mari miliardi di anni fa. Gli studiosi non conoscono tutti gli anelli di questa catena, ma sono convinti che le cose siano andate cosí e danno a tale processo il nome di «evoluzione», proprio per il suo carattere progressivo.

17 6 UNITÀ 1 La Preistoria e le civiltà dei grandi fi umi La selezione naturale e l ominazione TI RICORDI... Che cosa signifi cano i termini «evoluzione» e «selezione naturale»? Gli scienziati sono anche convinti che l evoluzione sia guidata da regole ben precise e hanno chiamato «selezione naturale» la piú importante di esse. Secondo tale principio, ha piú probabilità di sopravvivere, e quindi di trasmettere le proprie capacità ai discendenti, l individuo che meglio si adatta all ambiente in cui vive. Al contrario, l individuo meno adattabile ha notevoli difficoltà e la sua specie è destinata a estinguersi. Evoluzione e selezione naturale hanno portato la vita sulla Terra al grado di incredibile varietà e complessità odierni. Fu Charles Darwin, un naturalista inglese dell Ottocento, a elaborare per primo in forma compiuta queste teorie. Fino ad allora veniva universalmente accettato il racconto della Bibbia, secondo cui il nostro pianeta, le piante e gli animali sarebbero stati creati da Dio già nella forma che noi conosciamo. Darwin con le sue opere suscitò molto scandalo, ma la forza inoppugnabile dei suoi argomenti, basati sull osservazione minuziosa delle specie viventi, diede un impulso del tutto nuovo alla scienza. In tale quadro si inseriscono bene anche le vicende preistoriche dell uomo e dei suoi progenitori. Secondo gli studiosi, circa 4 milioni di anni fa, da un antenato comune appartenente all ordine dei primati, mammiferi apparsi sulla Terra 70 milioni di anni addietro, nacquero due rami evolutivi: uno condusse attraverso tappe successive alla nostra specie, l uomo contemporaneo, mentre l altro portò alle scimmie antropomorfe, le scimmie cioè che hanno un aspetto simile all uomo e che popolano oggi molte foreste del mondo. Il processo che condusse dall antico progenitore all uomo odierno viene chiamato «ominazione». Purtroppo, la scarsità di resti fossili recuperati fino a questo momento non permette di delineare tutte le sue tappe, tranne per alcuni punti abbastanza sicuri. L Australopiteco Il primo dei nostri antenati fu l Australopiteco. Questo nome descrive, in realtà, piú specie e significa letteralmente «scimmia del sud», dal greco pìthekos, scimmia, ed è dovuto al fatto che visse nell Africa australe. Era alto circa 1 metro, fabbricò solo molto tardi utensili in pietra piuttosto rozzi e il volume del suo cervello era pari a quello degli scimpanzé attuali: tra 450 e 600 centimetri cubici. Il cranio era piccolo, schiacciato e la faccia sporgeva fortemente in avanti. Si diffuse a partire da 4 milioni di anni fa e poteva camminare eretto. Proprio il passaggio dall andatura su quattro zampe a quella sulle sole zampe posteriori segnò il distacco tra l Australopiteco e il progenitore in comune con le scimmie antropomorfe, rappresentando anche un buon esempio del lavoro compiuto dalla selezione naturale. Quando, nella Rift Valley africana, a seguito di mutamenti climatici, larghi tratti di foresta lasciarono il posto alla bassa vegetazione e ai pochi alberi della savana, chi camminava in piedi si scoprí favorito. Poteva infatti guardare al di là delle erbe per avvistare i predatori e con le mani libere poteva procacciarsi il cibo: si trovava dunque in vantaggio nella competizione per la vita. Col tempo s impose poi un altra novità, strettamente legata alla prima. Dalla necessità di sfruttare meglio le mani, non impegnate nella deambulazione, nacque il pollice opponibile, vale a dire un dito capace di ruotare su se stesso, di toccare tutte le altre dita e di stringersi con forza attorno agli oggetti. Esso permetteva e permette alla mano stessa di farsi strumento, ad esempio, nella fabbricazione di utensili o nel trasporto di oggetti. L Homo habilis e l Homo erectus L Australopiteco venne soppiantato dall Homo habilis, che si diffuse a partire da 3 milioni di anni or sono, sempre nell Africa australe. L altezza dell individuo era cresciu-

18 Capitolo 1 La Preistoria UNITÀ 1 7 ta fino a 1 metro e 30 centimetri e anche le dimensioni del cervello erano aumentate: circa 800 centimetri cubici. Questo ominide era capace di fabbricare strumenti in pietra, sassi scheggiati che venivano probabilmente utilizzati per staccare, pulire e tagliare la carne dalle carcasse di animali morti: ecco l origine del nome Homo habilis. All Homo habilis successe poi l Homo erectus, chiamato cosí perché aveva definitivamente assunto la postura eretta e rinunciato nel camminare all ausilio delle braccia. I reperti fossili della sua presenza fanno presumere che visse tra 1,5 milioni e anni fa. Era alto circa 1 metro e 50 centimetri e il suo cervello raggiungeva ormai un volume di centimetri cubici. Il ritrovamento di crani di Homo erectus misti a cenere ci permette di affermare che conosceva il fuoco. Di sicuro lavorava la pietra con piú cura dei predecessori, ottenendone asce o ciottoli taglienti sui due lati e con la punta acuminata utilizzati come utensili o armi. L Homo erectus si espanse per regioni vastissime: partito dall Africa, raggiunse l Europa e l Asia, fino all Indonesia e alla Cina. Le tappe dell ominazione e le caratteristiche dei nostri antenati Quando comparve La capacità del cranio Homo Homo Australopiteco Homo habilis Homo erectus neanderthalensis sapiens sapiens 4 milioni di anni fa 3 milioni di anni fa 1,5 milioni di anni fa anni fa centimetri cubici 800 centimetri cubici centimetri cubici centimetri cubici anni fa centimetri cubici Le principali abilità Postura eretta, pollice opponibile Lavorava la pietra Controllava il fuoco Parlava Perfezionò tutte le conquiste dei suoi antenati Dove visse Africa Africa Africa, Europa, Asia Africa, Europa, Vicino Oriente Africa, Europa, Asia, Americhe, Oceania L Homo neanderthalensis e l Homo sapiens sapiens Tra i e i anni fa visse l Homo neanderthalensis. Gli studiosi lo chiamarono cosí dal nome della valle del Neander, presso la città tedesca di Düsseldorf, in cui i suoi resti vennero rintracciati per la prima volta, nel L Uomo di Neanderthal era alto 1 metro e 60 centimetri e il suo cervello di centimetri cubici era di dimensioni simili al nostro. Insediatosi in Africa, Europa e Vicino Oriente, si impose per la capacità di vivere in gruppo, costruirsi ripari solidi, cucirsi indumenti che lo proteggessero dal freddo, usare con maestria il fuoco. Nessuno sa spiegare come mai, dopo non meno di anni di dominio incontrastato, l Uomo di Neanderthal scomparve dalla faccia della Terra. L ipotesi piú ragionevole è che sia stato soppiantato dall Homo sapiens sapiens, comparso in un periodo compreso tra e anni fa. È possibile che le due comunità si siano frequentate e influenzate a vicenda ed è certo che l Homo sapiens sapiens era portatore di una civiltà completamente nuova e piú avanzata. Le sue tracce furono scoperte per la prima volta nel 1868 nella località francese di Cro-

19 8 UNITÀ 1 La Preistoria e le civiltà dei grandi fi umi TI RICORDI... Quali sono le cinque tappe fondamentali dell ominazione? Magnon, in Dordogna, e perciò viene chiamato anche «Uomo di Cro-Magnon». L Homo sapiens sapiens era in ogni cosa uguale a noi. Si tratta, infatti, del nostro progenitore diretto: camminava eretto, aveva un cervello di circa centimetri cubici in grado eseguire operazioni estremamente complesse ed era alto da 1 metro e 50 centimetri in su. Aveva un cranio arrotondato e dalla fronte spaziosa, di forma profondamente diversa da quella del primo Australopiteco: le cavità oculari e il naso si erano ridotti ed era del tutto scomparsa la prominenza del mento e delle mandibole. L Homo sapiens sapiens si diffuse in tutto il mondo e con il suo affermarsi il cammino evolutivo dell ominazione giunse alla tappa attuale, quella in cui noi stessi ci troviamo. 1.2 Il Paleolitico L Età della pietra Gli utensili che accompagnavano la vita di ogni giorno dei nostri antenati preistorici sono tracce molto importanti del loro mondo, perché ci raccontano come lavoravano, cucinavano, cacciavano, costruivano. Proprio basandosi su tali utensili e sul materiale di cui erano fatti, gli studiosi chiamano la preistoria anche «Età della pietra». Tale definizione non nasce dal fatto che la pietra fosse l unica materia lavorata, ma essa, a differenza di altre, come per esempio il legno, si conserva bene anche attraverso milioni di anni e offre agli studiosi la possibilità di analizzare le tecniche con cui veniva lavorata e quindi i vari progressi dell uomo. In base alle tecniche di lavorazione della pietra si possono individuare tre periodi di durata ineguale, il Paleolitico, o «Età della pietra antica», che va da 4 milioni di anni fa al a.c.; il Mesolitico, o «Età della pietra di mezzo», che si estende appena dal all 8000 a.c.; il Neolitico, o «Età della pietra nuova», che va dall 8000 al 3000 a.c. Verso la fine di quest ultima fase, la Preistoria lasciò lentamente il posto alla Storia, secondo moda- lità e date diverse per le diffe- renti regioni del mondo. A determinare tale passaggio, come vedremo, furono soprattutto due innovazioni fondamentali: l invenzione della scrittura e la lavorazione dei metalli. I grandi progressi del Paleolitico Sappiamo che già 3 milioni di anni fa l Australopiteco era in grado di produrre rozzi manufatti in pietra. E certamente aveva questa capacità l Homo habilis, che scheggiava un ciottolo colpendolo su uno dei lati, oppure lo spezzava in due, allo scopo di ottenere un bordo tagliente: tali strumenti vengono chiamati dagli studiosi con il termine inglese «chopper». Alla scomparsa dell Homo habilis, il suo successore, l Homo erectus, sviluppò una nuova tecnica scheggiando la pietra su entrambi i lati, in modo da ottenere una lama piú acuminata, mentre la parte arrotondata poteva essere utilizzata come impugnatura. Si tratta delle cosiddette «amigdale», chiamate

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