LA GESTIONE IN URGENZA DEL PAZIENTE ADULTO CON TRAUMA CRANICO

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "LA GESTIONE IN URGENZA DEL PAZIENTE ADULTO CON TRAUMA CRANICO"

Transcript

1 Azienda Ospedaliera Arcispedale Santa Maria Nuova Reggio Emilia Gruppo di Lavoro Aziendale Multidisciplinare sul Trauma Cranico Dipartimento Provinciale di Emergenza & Urgenza - Unità Dipartimentale per l Efficacia Clinica LA GESTIONE IN URGENZA DEL PAZIENTE ADULTO CON TRAUMA CRANICO Unità Dipartimentale per l Efficacia Clinica - Gennaio

2 Guida per la Consultazione Rapida a pagina 29 UDEC

3 LA GESTIONE IN URGENZA DEL PAZIENTE ADULTO CON TRAUMA CRANICO INTRODUZIONE: LA NECESSITA DI UNA LINEA GUIDA: Il trauma rappresenta a tutt oggi la principale causa di morte nella popolazione di età al di sotto dei 45 anni. Circa metà delle morti in tale gruppo di pazienti è direttamente correlabile alle conseguenze di un trauma cranico, che comporta inoltre frequente disabilità secondaria, con notevole impatto in termini di spesa sanitaria e sofferenza sociale (9). In Italia circa / abitanti ogni anno vengono ricoverati a seguito di un trauma cranico (10), incidenza che non si discosta sostanzialmente da quella di altri paesi dell UE (11). La prognosi del paziente con trauma cranico dipende primariamente dall entità iniziale del trauma e dalle complicanze successive, ma è influenzata sostanzialmente dal modo in cui queste vengono gestite. Gran parte della gestione iniziale del paziente con trauma cranico avviene nei Dipartimenti di Emergenza-Urgenza (DEU), il cui compito essenziale è quello di identificare con strumenti adeguati al caso i pazienti a rischio di complicanze suscettibili di trattamento neurochirurgico, riducendo in tal modo il numero delle morti evitabili. La grande maggioranza (circa l 80%) (26) dei numerosissimi pazienti che accedono ai nostri DEU presenta un trauma cranico classificabile (vedi avanti) come lieve, con GCS all ingresso di 15/15. L identificazione nell ambito di questa popolazione dei (pochi) soggetti a rischio di complicanze, mantenendo un utilizzo ragionevole dei mezzi diagnostici rappresenta la sfida principale raccolta dalle LG di management prodotte nel tempo. Il DEU di Reggio Emilia attualmente non dispone per il trauma cranico di una LG che sia frutto del lavoro di un gruppo multidisciplinare, aggiornata ed adattata allo scenario locale. Non è inoltre mai stato fatto alcun sistematico tentativo di implementazione locale né impostato un programma di monitoraggio ( auditing ) volto a verificare l impatto di un approccio gestionale più omogeneo alla pratica quotidiana. Ancora, l elevato ricambio di personale a cui molti DEU (compreso il nostro) sono soggetti richiede che il personale subentrante possa disporre di strumenti efficaci, di facile reperimento e consultazione, in grado di favorire la rapida acquisizione delle nozioni essenziali circa la gestione intraospedaliera delle tipologie di pazienti che più frequentemente rientrano nella casistica quotidiana del DEU, con il fine ultimo di favorire una cultura ed un comportamento omogenei da parte di tutti i professionisti. Infine, non si può ignorare come negli ultimi anni vi sia stato un incremento netto delle richieste di esami radiologici (radiografia standard e TAC) non completamente giustificato da un parallelo incremento dell incidenza di trauma cranici. Tale aspetto, sia per le implicazioni economiche che per gli aspetti di danno biologico sulla popolazione, pure richiede un tentativo concreto di razionalizzazione e di omogeneizzazione delle indicazioni all esecuzione di tali indagini. GRUPPO DI LAVORO AZIENDALE MULTIDISCIPLINARE: Il Gruppo di Lavoro Aziendale Multidisciplinare (GLAM) è stato costituito con l intento di coinvolgere le principali figure professionali interessate alla gestione del paziente con trauma cranico nella stesura definitiva della Linea Guida. Di esso fanno parte: Dott.ssa Anna Maria Ferrari (Direttore DEU Reggio Emilia) Dott. Stefano De Pietri (Referente per la Qualità Clinica DEU Reggio Emilia) Dott.ssa Simona Sacchi (Pronto Soccorso Reggio Emilia) Dott.ssa Valeria Vezzani (Pronto Soccorso Reggio Emilia) Dott.ssa Laura Trabucco (Pronto Soccorso Reggio Emilia) UDEC

4 Dott. Gian Paolo Farioli (Medicina d Urgenza Reggio Emilia) IP Maria Tolu (Medicina d Urgenza Reggio Emilia) IP Enrica Conti (Medicina d Urgenza Reggio Emilia) Dott. Eugenio Benericetti (Direttore Div. Neurochirurgia Ospedali Riuniti Parma) Dott. Reza Ghadirpour (Neurochirurgia Ospedali Riuniti Parma) Dott. Giovanni Ferrarini (Neurologia Reggio Emilia) Dott.ssa Donata Guidetti (Referente per la Qualità Clinica Dip. Medico II - Neurologia Reggio Emilia) Dott. Franco Nicoli (Direttore Dip. Diagnostica per Immagini Reggio Emilia) Dott. Gianni De Berti (Neuroradiologia Reggio Emilia) Dott. Flaminio Margini (Neuroradiologia Reggio Emilia) Dott. Giulio Zuccoli (Neuroradiologia Reggio Emilia) Dott. Mirco Pinotti (Referente per la Qualità Clinica Direzione Medica di Presidio Ospedaliero ASMN Reggio Emilia) FINALITA DELLA LINEA GUIDA: Scopo della presente Linea Guida è quello di fornire a tutti i professionisti operanti nel DEU di Reggio Emilia raccomandazioni coerenti, consistenti e condivise riguardanti la classificazione dei pazienti adulti con trauma cranico, i metodi per identificare i casi a rischio di complicanze neurochirurgiche, la scelta delle indagini diagnostiche appropriate, l utilizzo efficace e razionale del ricovero ospedaliero, della consulenza neurochirurgica, del trasferimento e dell osservazione domiciliare. Come accennato, la LG si rivolge anche agli altri professionisti che a diverso titolo entrano a contatto con il traumatizzato cranico nella nostra azienda (in particolare neuroradiologi e neurologi). Si vogliono inoltre fornire suggerimenti per l attività di monitoraggio ( clinical auditing ) dell applicazione e degli esiti della LG. Per scelta precisa del GLAM la LG non contiene indicazioni dettagliate circa il trattamento farmacologico e le tecniche neurochirurgiche. La presente, come altre Linee Guida, contiene raccomandazioni che indicano, sulla base delle conoscenze scientifiche disponibili, il comportamento clinico che si ritiene appropriato nel paziente medio. Resta fondamentale il ruolo del singolo professionista (con la sua esperienza e competenza) nel decidere se il comportamento raccomandato possa essere applicato allo specifico caso clinico. La presente Linea Guida non ha pertanto la finalità di sostituirsi al giudizio del professionista e l adesione alla stessa non costituisce parimenti garanzia di una prognosi buona in ogni caso. Metodi alternativi di assistenza volti agli stessi fini che si discostino da quelli proposti dalla Linea Guida sono accettabili, se documentati. L adesione alla Linea Guida non costituisce in se una garanzia dal punto di vista medico-legale. METODOLOGIA: Abbiamo deciso di restringere la ricerca del materiale bibliografico prevalentemente alle Linee Guida già esistenti, sulla base di due considerazioni: 1 Le risorse umane a la disponibilità di tempo non avrebbero consentito la produzione di una Linea Guida in tempi accettabili partendo ex novo dalla letteratura primaria 2 Si è constatata la disponibilità di un buon numero di LG di buona qualità metodologica prodotte negli ultimi 2-3 anni Pertanto è stata condotta una ricerca con criteri di massima sensibilità sulle banche dati di Linee Guida e Technology Assessment: SIGN, NGC, CMA Infobase, New Zealand Guidelines Group, ISTACH Database e HTA Database. Le parole chiave utilizzate in tale ricerca sono state: head injury, head injuries, head trauma, craniocerebral trauma. Successivamente è stata completata la ricerca sulle banche dati generali Medline via PubMed ed Embase, utilizzando come termini di ricerca craniocerebral trauma, head injury, practice guideline, health-care-planning, utilizzando come limiti la lingua inglese, la disponibilità di abstract, il genere umano e la data di pubblicazione fra il 1995 e il I UDEC

5 termini sono stati integrati dalla stringa di ricerca dedicata alle Linee Guida disponibile sul sito ( PubMed Strategies ). I documenti recuperati in tal modo sono stati successivamente sottoposti a valutazione critica della validità interna metodologica da parte del gruppo di lavoro, mediante utilizzo dello strumento AGREE (Appraisal of Guidelines for Research and Evaluation) (12). E stato in tal modo identificato un documento di particolare solidità metodologica (1), utilizzato successivamente come modello per la preparazione di una base di lavoro da sottoporre in un secondo tempo alle fasi di integrazione ed adattamento. Non è stato possibile eseguire integralmente il lavoro di produzione della Linea Guida a gruppo allargato multidisciplinare per le insormontabili difficoltà insite nel individuare frequenti momenti comuni di incontro. Pertanto si è optato per un processo multistep caratterizzato da lavoro di base (fasi di finding ed appraisal condotto da membri dell Unità Dipartimentale per l Efficacia Clinica del DEU (UDEC), con coinvolgimento del GLAM al completo in un momento immediatamente successivo, quando si è trattato di procedere alle fasi di integrating e adapting. Altri professionisti sono stati poi coinvolti nella discussione di raccomandazioni inerenti specifici aspetti della Linea Guida. Ad intervalli regolari, la strategia di ricerca sulle banche dati biomediche utilizzata ab initio (vedi sopra) è stata rilanciata al fine di aggiornare costantemente la bibliografia con eventuali nuovi studi scientifici che fossero pubblicati in corso d opera. Le raccomandazioni che costituiscono l ossatura della presente Linea Guida sono state graduate ( forza della raccomandazione) in modo esplicito utilizzando lettere maiuscole dell alfabeto, nel seguente modo (13): (A) raccomandazione basata su almeno un RCT ben condotto parte di un corpus di letteratura complessivamente di buona qualità riguardante la raccomandazione in oggetto (B) raccomandazione basata su studi non randomizzati ben condotti (C) raccomandazione basata su prove derivanti dal parere di comitati di esperti, opinioni o esperienze cliniche di autorità rispettate in assenza di studi clinici di buona qualità applicabili Gli studi primari non sono stati direttamente valutati dal GLAM e ci si è affidati per il grading al parere espresso da gruppi di studio (es. SIGN) di provata autorevolezza e correttezza metodologica, autori delle Linee Guida di riferimento. La diffusione della Linea Guida è stata attuata mediante distribuzione di copie cartacee ed elettroniche a tutti i professionisti interessati ed inserimento della Linea Guida in formato.pdf nel sito intranet del DEU, così da consentire ai professionisti un facile accesso alla versione più aggiornata del documento (29). Per l implementazione ci si è avvalsi della organizzazione di incontri formativi interattivi con i vari gruppi di specialisti e con gli Infermieri Professionali delle UU.OO. di Medicina d Urgenza e Neurologia per la parte inerente l osservazione intraospedaliera, della distribuzione di reminders tascabili in cartoncino plastificato riportanti l algoritmo decisionale inerente la scelta delle indagini diagnostiche ed il ricovero a tutti i medici del Pronto Soccorso e della affissione di posters riportanti gli algoritmi decisionali ed operativi essenziali in siti strategici (tutti gli ambulatori e le sale emergenza del Pronto Soccorso, le sale radiologiche destinate alla TC, le guardiole infermieri della UO di Medicina d Urgenza e della UO di Neurologia). E inoltre stata prodotta una griglia prestampata destinata alla registrazione dei vari momenti di monitoraggio intraospedaliero del paziente ricoverato. E stata infine pianificata l attività di auditing (29, 30). E previsto che la LG sia aggiornata a cadenza biennale (pertanto entro il 2005) o in ogni momento, qualora emergessero nuove evidenze scientifiche tali da giustificarlo (29). Il compito dell aggiornamento della Linea Guida è prerogativa del GLAM costituito. VALUTAZIONE E CLASSIFICAZIONE DEI PAZIENTI: La gestione del trauma cranico e la formulazione ed applicazione di linee guida dipende prima di tutto dall utilizzo di un UDEC

6 metodo largamente accettato ed applicabile di valutazione del livello di coscienza, che rappresenta il più utile ed immediato indicatore della gravità iniziale del danno cerebrale e delle sue successive evoluzioni. La comparazione degli studi e delle LG reperite (1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8) ha mostrato una concordanza pressoché assoluta nel raccomandare a tal fine l utilizzo della Scala del Coma di Glasgow (GCS: Glasgow Coma Scale). Diversi vasti studi hanno dimostrato la ripetibilità, la validità ed altre importanti caratteristiche clinimetriche di questa metodica (14, 15, 16, 17, 18, 19). La Glasgow Coma Scale è uno strumento in grado di descrivere lo stato di un paziente mediante l analisi di tre risposte: l apertura degli occhi, la risposta verbale e la miglior risposta motoria, ciascuna graduata secondo una scala numerica in rapporto a livelli decrescenti di performance. Il Glasgow Coma Score è un indice artificiale, ottenibile sommando i punteggi delle tre risposte analizzate nella Coma Scale. Il punteggio, che varia da 3/15 a 15/15, costituisce in se un parametro utile ed immediato, ma contiene meno informazioni rispetto alla descrizione separata delle tre risposte della Scale. Pertanto la descrizione, il monitoraggio e lo scambio di informazioni nel singolo paziente dovrebbero essere attuate preferibilmente utilizzando la descrizione separata delle tre risposte della Glasgow Coma Scale. (Raccomandazione di grado B - Tab. 1). La versione originale della GCS comprendeva solo cinque tipi di opzioni per la risposta motoria, senza distinzione fra risposta flessoria normale ed anormale. La distinzione fra questi due tipi di risposta, che può essere difficile da cogliere (14, 20) ed è raramente utile nel monitoraggio del singolo paziente, è tuttavia importante per il suo significato prognostico ed è stata inserita in una seconda versione a sei opzioni utilizzata per classificare la gravità in gruppi di pazienti (17, 21, 22). Le LG prese in esame fissano la misurazione del GCS da utilizzare poi come termine di confronto per le successive valutazioni dello stato di coscienza e su cui basare la classificazione dei pazienti in vista dei seguenti passi diagnostico-terapeutici a 30 dal trauma oppure in alcuni casi al momento dell arrivo nel DEU (2, 3, 7, 8, ). In caso di informazioni fornite da personale dell Emergenza Territoriale ben addestrato alla valutazione di tali pazienti e pertanto attendibili, qualsiasi momento successivo al trauma potrebbe essere forse preso come linea di base a tale riguardo, soprattutto quando i tempi di arrivo al DEU siano prolungati. In generale nella presente LG definiremo operativamente il trauma cranico come lieve, nel caso in cui il GCS all ingresso sia compreso fra 14 e 15/15, moderato nel caso in cui il GCS sia compreso fra 9 e 13/15, grave nel caso in cui il GCS sia inferiore o uguale a 8. Esiste un consenso in letteratura sul principio in base al quale la gestione iniziale del paziente con trauma cranico (in particolare la maggioranza dei pazienti affetti da trauma cranico lieve ) nel DEU dovrebbe essere guidata principalmente dalla stima del rischio di sviluppare una lesione intracranica operabile durante il decorso successivo all evento traumatico. In generale le varie linee guida hanno pertanto tentato finora di organizzare i fattori anamnestici e clinici in qualche modo correlati all incremento di tale rischio in sistemi di classificazione che costituissero uno strumento decisionale il più possibile accurato nel dirigere la gestione da parte del professionista in tal senso (particolarmente per la scelta dello studio neuroradiologico appropriato e per la decisione di ricoverare o meno il paziente in ospedale), in particolare nei traumi cranici di minore entità. I fattori per i quali è maggiore l evidenza di una correlazione statisticamente rilevante con la presenza di una lesione significativa dal punto di vista chirurgico (23, Tab. 2) sono il livello di coscienza, la presenza di una frattura cranica, l amnesia posttraumatica e la presenza in anamnesi di perdita della coscienza in relazione al trauma. Fattori aggiuntivi si associano ad incremento del rischio suddetto e/o del semplice rischio di una lesione intracranica documentabile con la TC del capo, anche se l entità di tale incremento non è stata in questi casi quantificata con uguale accuratezza (Tab.3). In particolare fra questi ricordiamo la presenza di segni focali neurologici, la cui ricerca nel singolo paziente comporta l adozione di un esame neurologico rapido, accurato e possibilmente standardizzato (25). I fattori di rischio utilizzati nella stratificazione dei pazienti sono stati individuati sulla base degli studi disponibili in letteratura ed in particolare delle due linee guida di più elevato livello metodologico (1, 6). Raccomandiamo che la classificazione e la selezione dei pazienti per gli studi neuroradiologici tenga conto dei fattori di UDEC

7 rischio noti per la presenza di frattura cranica e/o lesione intracranica (Raccomandazione di grado B). In base alla presenza degli elementi anamnestici e clinici correlati ad un aumento della probabilità di documentare una lesione intracranica sono state proposte come già accennato pocanzi, da differenti gruppi di studio sul trauma cranico, numerose classificazioni in livelli di rischio e sono state formulate raccomandazioni in merito all itinerario diagnostico-assistenziale (1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 25) ritenuto ottimale. Tali raccomandazioni riflettono nelle diverse LG anche il tipo e l entità delle risorse disponibili localmente (1, 2, 3, 8, 25) ed in taluni casi la situazione geo-politica del paese di provenienza del gruppo di studio (1). Il nostro GLAM ha deciso di utilizzare, come sistema di stratificazione del rischio nei pazienti affetti da trauma cranico lieve, quello recentemente proposto dalla Federazione Europea delle Società Neurologiche (EFNS: European Federation of Neurological Societies Task Force 2002), che a sua volta non differisce molto da quelli pubblicati dalle società scandinave, da quella olandese e anche dal sistema proposto dalla Società Italiana di Neurochirurgia (3). La decisione di discostarsi, limitatamente alla scelta del sistema di classificazione dei pazienti con trauma cranico lieve, dalla LG scelta come modello (1) è stata motivata dalla scarsa chiarezza e maneggevolezza della classificazione riportata da quest ultima, nonché dalla sua non adattabilità ad una realtà differente dal punto di vista geografico e della distribuzione territoriale delle risorse. La classificazione EFNS è stata in seguito adattata nella sua forma definitiva alla nostra situazione locale (Allegato 5). PRINCIPI GENERALI DI TRATTAMENTO: Come già anticipato in precedenza, la revisione dettagliata delle modalità di trattamento medico e chirurgico non rientra nelle finalità della nostra LG. Il GLAM aderisce ai principi dell Advanced Trauma Life Support (26), un approccio sistematico ed accettato internazionalmente, per la valutazione e la rianimazione dei pazienti traumatizzati. La valutazione e la gestione diagnosticoterapeutica del trauma cranico deve pertanto essere inserita in un contesto più ampio che tenga conto delle altre eventuali lesioni del paziente singolo, secondo il principio fondamentale del trattare per prime le lesioni più minacciose per la vita. Pertanto raccomandiamo che il paziente affetto da trauma cranico sia valutato e gestito in accordo con i principi e modelli proposti dal sistema ATLS (Advanced Trauma Life Support). (Raccomandazione di grado C) SCELTA DELLO STUDIO DI IMMAGINE, INDICAZIONE AL RICOVERO OSPEDALIERO ED ALLA CONSULENZA NEUROCHIRURGICA: CONSIDERAZIONI GENERALI INTRODUTTIVE A prescindere dalle diverse modalità di classificare le varie fasce di rischio in base agli elementi clinicoanamnestici, scelte dai vari gruppi di studio, emergono dall analisi della letteratura alcune indicazioni generali comuni, in particolare inerenti le raccomandazioni per la scelta delle indagini diagnostiche. Tali messaggi, sostanzialmente comuni a tutte le più recenti Linee Guida, sono riassumibili come segue: I pazienti che presentano GCS all ingresso di 15/15 dovrebbero essere sottoposti a TAC del capo solo in casi selezionati in base alla presenza di fattori di rischio aggiuntivi per la presenza di lesioni intracraniche operabili e non (ne sono stati identificati come detto sopra diversi, che vengono variamente inseriti nei sistemi di classificazione dalle diverse Linee Guida) ed in genere essere dimessi (con qualche eccezione) al termine dell iter I pazienti con GCS di 13 o 14/15 dovrebbero essere sempre sottoposti a TAC del capo anche in assenza di fattori di rischio, tuttavia le LG non sono concordi circa i tempi di esecuzione dell esame ( in urgenza o in emergenza ) e propongono ancora alternative comprendenti l effettuazione di radiografia del cranio e osservazione clinica in caso di indisponibilità della TAC (1) e una breve osservazione nei pazienti intossicati acutamente (vedi avanti) I pazienti con GCS di 12/15 o minore dovrebbero essere sempre sottoposti a TAC del capo in emergenza e poi ricoverati I pazienti che presentino deterioramento dello stato di coscienza o comparsa di segni focali neurologici o particolari fattori di rischio (es. terapia ipocoagulante) UDEC

8 maggiori (vedi Tab.5 e Allegato 5) dovrebbero essere sempre sottoposti a TAC del capo in emergenza Dovrebbe in generale ridursi o scomparire l utilizzo della radiografia tradizionale del cranio (poco sensibile nell identificare le fratture del cranio) a favore della TAC del capo con finestra ossea. Tutto ciò tenendo comunque a mente la necessità di effettuare una selezione dei pazienti da sottoporre all esame tomografico : da questo momento indicheremo in emergenza intendendo che l esame deve essere eseguito immediatamente, concedendo solo i tempi tecnici di preparazione della sala radiologica e in urgenza intendendo che l esame può o deve essere eseguito nell arco di alcune ore (in genere 5-7 ore) Dovrebbe ridursi (ove consentito dalle risorse) il ricorso all osservazione intraospedaliera dei pazienti con trauma cranico lieve ed in generale (vi sono eccezioni) la durata dell osservazione in questi casi non dovrebbe eccedere le 24 ore Tutti i pazienti sottoposti a TC del capo dovrebbero essere successivamente valutati da un Neurochirurgo in caso di positività dell indagine per lesioni intracraniche Per le modalità consigliate di esecuzione della TC del capo si rimanda all Allegato 1 A. TRAUMA CRANICO LIEVE (GCS: 14-15/15) Come già anticipato, il GLAM ha considerato appropriato utilizzare come schema di base di classificazione e guida alla prescrizione degli studi di immagine, quello proposto dalla EFNS nel 2002 (6). Al riguardo i principali presupposti di evidenza scientifica su cui poggia tale classificazione sono i seguenti: Nel paziente con trauma cranico lieve (GCS: 14-15/15), se la durata della perdita di coscienza (PDC) è inferiore a 30, quella della amnesia posttraumatica (APT) è minore di 60 e quella della eventuale amnesia retrograda è minore di 30, la prognosi è considerata buona (mortalità< 1%) soprattutto se sono assenti altri fattori di rischio (in questo caso la mortalità si avvicina a 0) (Raccomandazione di grado B) L identificazione dei fattori associati ad incremento del rischio di lesione intracranica (Tab. 3) nel trauma cranico lieve è importante e tali fattori dovrebbero essere inclusi in un sistema di classificazione avente il fine di stimare il rischio di complicanze acute come l ematoma extradurale (Raccomandazione di grado B) Il trauma cranico lieve può essere associato ad una serie di lesioni intracraniche, operabili e non. La TC del capo senza mezzo di contrasto (vedi Allegato 1) rappresenta il gold standard per la loro identificazione e un metodo sicuro per supportare la decisione di dimettere o meno il paziente (Raccomandazione di grado B) Il sistema di classificazione proposto dalla task force EFNS raggruppa i pazienti in 4 Categorie in base al GCS all arrivo nel DEU, storia del trauma (perdita di coscienza e/o amnesia postraumatica), obiettività neurologica e presenza o meno dei fattori di rischio aggiuntivi riassunti nella Tabella 3, circa la presenza dei quali il paziente dovrebbe pertanto essere sempre interrogato. Il GLAM ha integrato e adattato tale schema classificativo in relazione alla realtà locale ed alle altre evidenze disponibili (vedi Allegato 5 e trattazione successiva): Categoria 0: pazienti vigili, orientati, collaborativi, con GCS di 15/15, senza perdita di coscienza o amnesia postraumatica, con obiettività neurologica negativa, che non presentino fattori di rischio aggiuntivi (Tab. 3). Questi pazienti dovrebbero essere dimessi dopo informazione verbale e consegna di prospetto informativo con le istruzioni per l osservazione domiciliare (allegato 4), senza effettuare alcuno studio di immagine (compresa la radiografia del cranio). Categoria 1: pazienti vigili, orientati e collaborativi, con GCS di 15/15 e obiettività neurologica negativa, che presentino uno dei seguenti fattori di rischio aggiuntivi: PDC 30 APT 60 Lacerazione a tutto spessore (non associata a PDC o APT) Evidente ematoma subgaleale molle (non associato a PDC o APT) Singolo episodio di vomito Storia ambigua o poco chiara Paziente anziano disabile : la concomitanza di PDC/APT ed ematoma subgaleale evidente/ferita del cuoio capelluto a tutto spessore comporta l inclusione del paziente nella Categoria 2, di maggiore gravità. UDEC

9 Tali pazienti dovrebbero essere sempre sottoposti a TAC in urgenza, preferibilmente dopo 6 ore (il GLAM ha concordato di ritenere accettabile un intervallo variabile da 5 a 7 ore) dall evento traumatico. In caso di positività della TAC (frattura cranica, ematoma epidurale o subdurale, contusione cerebrale, edema cerebrale locale o diffuso, emorragia subaracnoidea, pneumoencefalo) vi è indicazione alla valutazione neurochirurgica urgente in merito all indicazione ad intervento. In caso di negatività della TAC i pazienti dovrebbero in genere essere dimessi dopo informazione verbale e consegna di prospetto informativo con le istruzioni per l osservazione domiciliare (allegato 4) Categoria 2: pazienti vigili, orientati e collaborativi, con GCS di 15/15 che presentino aggiuntivamente uno o più concomitanti fattori di rischio Maggiori (Tab.5). Tali pazienti dovrebbero essere sempre sottoposti a TAC del capo in emergenza. In caso di positività della TAC (frattura cranica, ematoma epidurale o subdurale, contusione cerebrale, edema cerebrale locale o diffuso, emorragia subaracnoidea, pneumoencefalo) i pazienti dovrebbero essere sottoposti a valutazione neurochirurgica urgente in merito all indicazione ad intervento. In caso di negatività della TAC, i pazienti dovrebbero comunque essere ricoverati in osservazione per ore o fino alla risoluzione dei sintomi. I pazienti con disordini della coagulazione o in trattamento ipocoagulante dovrebbero essere sottoposti a TAC in emergenza (immediata) e successivamente ricoverati per ore. La ripetizione della TAC del capo prima della dimissione (a ore di distanza dall evento) dovrebbe essere considerata (3) in questa categoria di pazienti* *Per le indicazioni e le modalità di una eventuale terapia ricoagulante in questo gruppo di pazienti si faccia riferimento alla Linea Guida per la Gestione delle Complicanze Emorragiche in Corso di Terapia Anticoagulante Orale (Arcispedale Santa Maria Nuova: Centro Emostasi e Trombosi & Dipartimento di Emergenza e Urgenza Giugno 2002, consultabile sull intranet ospedaliera: nti/gestione_complicanze_emorragiche.doc). Categoria 3: comprende i pazienti con GCS di 14/15 (di solito: paziente che apre gli occhi dopo stimolo sonoro ) con o senza associazione di fattori di rischio (Tab.3). Tali pazienti devono essere d obbligo sottoposti a TAC del capo con finestra ossea. L esame dovrebbe essere eseguito in emergenza. Anche in questa categoria di pazienti, nel caso di positività della TAC (frattura cranica, ematoma epidurale o subdurale, contusione cerebrale, edema cerebrale locale o diffuso, emorragia subaracnoidea, pneumoencefalo) vi è indicazione alla valutazione neurochirurgica urgente in merito all indicazione ad intervento. Questi pazienti dovrebbero in ogni caso essere ricoverati in osservazione per ore o fino alla risoluzione dei sintomi. [n.d.r.] Rispetto alla classificazione EFNS di riferimento è stato concepito un allargamento della Categoria 1 (TC differita seguita da dimissione in caso di negatività dell esame) anche a casi inquadrabili in base alle raccomandazioni originali nella Categoria 2 (TC in emergenza con successivo ricovero in osservazione) i quali presentino alcuni fattori di rischio (fra quelli proposti nella classificazione originale, adattati ed esposti nella Tab.3) ritenuti, al termine di una prolungata discussione fra i membri del GLAM, suscettibili di dare indicazione all osservazione domiciliare piuttosto che al ricovero ospedaliero. E stato raggiunto poi un consenso fra i membri del GLAM in merito alla raccomandazione, per i pazienti di Categoria 1, di eseguire la TC del capo preferibilmente a distanza di 6 ore dall evento traumatico, al fine di annullare il rischio derivante dallo sviluppo tardivo (descritto) di lesioni intracraniche in pazienti destinati alla osservazione domiciliare. Tale indicazione inerente il timing della TC è supportata da evidenze di grado C (28) ed è stata adottata di recente da altri gruppi italiani (8). DIMISSIONE PER L OSSERVAZIONE DOMICILIARE Se il paziente presenta caratteristiche tali da consentirne la dimissione dal DEU in base a quanto indicato dalla LG, dovrà ricevere raccomandazioni inerenti le modalità di osservazione domiciliare. Le raccomandazioni, comprese quelle riguardanti le modalità di risveglio periodico del paziente dovranno essere esposte ad una persona adulta responsabile in grado di comprenderle. Tale accorgimento ha mostrato di migliorare la compliance con il protocollo. UDEC

10 Il paziente e chi si prende cura di lui devono ricevere le informazioni sia verbalmente che per iscritto (vedi Allegato 4) e devono essere incoraggiati a rivolgersi al proprio Medico di Base o al DEU per qualunque sintomo causa di allarme o dubbio. Una relazione per il Medico di Base dovrebbe essere consegnata ad ogni paziente che sia stato soggetto ad un trauma cranico, sia a quello che è stato ricoverato in Ospedale che a quello dimesso direttamente dal DEU. Il paziente e chi lo assiste dovrebbero essere informati circa la eventualità di concordare tramite il Medico di Base un controllo clinico (Visita Neurochirurgica) a distanza di tempo (due settimane) in caso di persistenza di sintomi correlabili al trauma cranico stesso o insorgenza di sintomi imprevisti. (Raccomandazione di grado B) B. TRAUMA CRANICO MODERATO E GRAVE (GCS: 9-13 e 8) Abbiamo unificato la trattazione dei traumi di entità moderata (GCS compreso fra 9 e 13) e grave (GCS 8) in una stessa categoria in quanto le raccomandazioni inerenti le indicazioni allo studio di immagine, alla consulenza neurochirurgica ed al ricovero sono sostanzialmente analoghe. In particolare: tutti i pazienti appartenenti alla categoria di trauma moderato o grave dovrebbero essere sempre sottoposti a TC in regime di emergenza e successivamente come minimo (traumi cranici moderati ) ricoverati per osservazione non inferiore alle 12 ore (Raccomandazione di grado B). La consulenza neurochirurgica dovrebbe essere richiesta ogniqualvolta la TC mostrasse una lesione craniocerebrale. Vi è unanimità completa da parte delle varie LG nel definire prioritaria l attenzione da prestare alla prevenzione del danno cerebrale secondario in pazienti di queste categorie. o INDICAZIONI AL CONSULTO NEUROCHIRURGICO I benefici della assistenza presso un reparto neurochirurgico consistono non solo nella possibilità di attuare prontamente un trattamento operativo per lesioni minacciose, ma anche nella disponibilità di personale con particolare esperienza e di attrezzature appropriate alla valutazione ed al monitoraggio dei pazienti con trauma cranico. Alcuni Autori (4) ritengono che qualsiasi paziente stabile emodinamicamente e dal lato respiratorio affetto da trauma cranico grave (GCS 8) non associato ad altre priorità emergenti che debbano essere trattate per prime (ad es. priorità di tipo chirurgico generale) dovrebbe direttamente essere trasportato dalla scena del trauma ad un ospedale sede di Centro Traumi e dotato di Servizio Neurochirurgico. Alcuni altri Autori hanno affermato che i pazienti affetti da trauma cranico grave ricoverati in centri siffatti presentano una prognosi migliore rispetto a quelli ricoverati in un ospedale generale (26). Nella situazione italiana sono relativamente pochi gli ospedali dotati di neurochirurgia e quindi i pazienti con tali caratteristiche vengono sovente valutati e gestiti, almeno nelle prime fasi, in centri più vicini alla scena del trauma ma non dotati della prerogativa neurochirurgica. Al di là di queste considerazioni, solo una delle LG reperite fornisce indicazioni chiare riguardanti la richiesta di consulto neurochirurgico (1). In base a tali raccomandazioni, il paziente dovrebbe essere sottoposto alla attenzione del neurochirurgo in caso di: Lesione intracranica recente documentata dalla TC del capo Impossibilità di eseguire la TC del capo in tempi appropriati nei pazienti per i quali vi sia indicazione all esecuzione della stessa per la elevata probabilità di una lesione intracranica (Raccomandazione di grado B) Indipendentemente dal risultato della TC, nei pazienti con caratteristiche cliniche che suggeriscano la appropriatezza di una valutazione, monitoraggio, o gestione completa in ambiente neurochirurgico, ovvero: o Coma persistente (GCS 8) dopo la fase rianimatoria iniziale o Stato confusionale che duri da oltre 4 ore o Deterioramento dello stato di coscienza insorto dopo l arrivo (inteso come caduta di 1 punto nelle scale di risposta verbale e motoria del GCS o 2 punti nella subscala di apertura degli occhi) o Segni focali neurologici progressivi o Crisi epilettica con ripresa incompleta della vigilanza UDEC

11 o Frattura aperta, infossata o complessa della volta cranica o Lesione penetrante del cranio certa o sospettata o Oto-rino-liquorrea o altri segni di frattura della base cranica ( occhi di procione, segno di Battle, paralisi del VII NC) (Raccomandazione di grado B) o RICOVERO OSPEDALIERO Le indicazioni al ricovero ospedaliero sono già state discusse nei paragrafi precedenti. I pazienti adulti, nella nostra realtà ospedaliera possono, a seconda dei casi, essere ricoverati nelle seguenti UO (31): Neurologia (pazienti con trauma cranico moderato) Rianimazione (pazienti con trauma cranico moderato o grave) Medicina d urgenza (pazienti con trauma cranico lieve) Chirurgia generale (pazienti con trauma cranico lieve, in caso di indisponibilità di posto letto in altri ambienti più appropriati o nel caso in cui il trauma cranico sia sovrastato in ordine di priorità da lesioni di interesse chirurgico generale) Ortopedia (pazienti con trauma cranico lieve, nel caso in cui il trauma cranico sia sovrastato in ordine di priorità da lesioni di tipo muscolo-scheletrico) Altre divisioni chirurgiche (limitatamente a pazienti con trauma cranico lieve, nel caso in cui il trauma cranico sia sovrastato in ordine di priorità da lesioni di interesse chirurgico specialistico) MODALITA DELL OSSERVAZIONE INTRAOSPEDALIERA IN REPARTO GENERALE (non neurochirurgico): Fra le LG prese in esame, quattro (1, 2, 3, 6) forniscono raccomandazioni più o meno dettagliate e chiare inerenti le modalità con cui dovrebbe essere organizzata e attuata l osservazione del paziente nel reparto di ricovero. Gli scopi del ricovero in osservazione sono: consentire la pronta identificazione di segni di deterioramento neurologico tali da suggerire o imporre il trasferimento in una divisione Neurochirurgica confermare il recupero soddisfacente e pertanto consentire la dimissione della maggioranza dei pazienti quantificare la durata della amnesia postraumatica (fine secondario) La fase di passaggio dal DEU al Reparto di ricovero del paziente affetto da trauma cranico dovrebbe essere supportata da una adeguata e precisa comunicazione verbale e scritta fra il personale dei due reparti. Il personale medico ed infermieristico del DEU dovrebbero fornire all UO di ricovero dettagli circa il meccanismo ed il tipo di trauma e registrare l evoluzione neurologica del paziente durante la permanenza nel DEU fin dal momento dell arrivo. Il personale medico ed infermieristico del reparto di osservazione dovrebbero eseguire una prima valutazione neurologica all arrivo del paziente per poterla confrontare con quella comunicata dal DEU e con le valutazioni condotte nelle fasi successive del ricovero. Qualsiasi modificazione anche solo dubbia nel senso di un deterioramento dovrebbe essere immediatamente sottoposta all attenzione del medico di reparto. Lo stato di coscienza dovrebbe essere valutato ancora una volta utilizzando la Glasgow Coma Scale, la quale costituisce come già detto, in mani esperte, un buono strumento di monitoraggio dello stato di coscienza. I punteggi delle varie subscale (apertura degli occhi, miglior risposta verbale e miglior risposta motoria) dovrebbero essere registrati separatamente così da ridurre interpretazioni soggettive. La ripetibilità della valutazione effettuata con la GCS è elevata se il personale (sia medico che infermieristico) viene addestrato in modo permanente al suo utilizzo. Altri parametri dei quali è raccomandata la valutazione ed il successivo monitoraggio sono: diametro e reattività pupillare, movimenti degli arti, frequenza respiratoria, frequenza cardiaca, pressione arteriosa e temperatura. Le ripetute osservazioni del paziente dovrebbero essere registrate per iscritto su apposito supporto cartaceo ( checklist neurologica). Tale strumento di registrazione UDEC

12 (vedi Allegato 2) dovrebbe accompagnare sempre il paziente nei suoi spostamenti all interno dell ospedale (1, 6). o FREQUENZA DELLE OSSERVAZIONI DA PARTE DEL PERSONALE DI REPARTO: Non esistono dati conclusivi in letteratura inerenti l intervallo fra i vari momenti di rivalutazione del paziente durante il ricovero. Tale intervallo dovrebbe tuttavia essere scelto caso per caso in relazione alla stima del rischio di identificare reperti obiettivi significativi. I fattori che dovrebbero essere considerati a tale riguardo sono (1): Storia di amnesia postraumatica Tempo trascorso dall evento traumatico GCS rilevato in precedenti osservazioni Esecuzione o meno della TC del capo (pazienti in attesa di eseguire esame TC) Reperti neuroradiologici (Rx del cranio e TC del capo) e timing della TC del capo Altri fattori di rischio eventualmente associati (vedi tabella 3) In linea di massima le LG considerate ritengono adeguato (1) come schema di osservazione minimo il seguente (Raccomandazione di grado C): Ogni ½ ora per le prime 2 ore Ogni 1 ora per le seguenti 4 ore Ogni 2 ore per ulteriori 6 ore e Ogni 4 ore fino alla dimissione Alcuni Autori (2) consigliano intervalli di osservazione più ravvicinati nei pazienti affetti da trauma cranico moderato ed in quelli con trauma cranico lieve in cui non sia stato possibile eseguire la TC prima del ricovero (in questo secondo caso l osservazione clinica viene utilizzata come strumento sostitutivo della TC nell esclusione di lesioni intracraniche operabili) o che siano in attesa di eseguire tale esame. Al riguardo vengono considerati adeguati da tali Autori un intervallo di 15 fra le osservazioni per le prime 2 ore ed a seguire un intervallo di 1 ora per le successive 12 ore. Intervalli di questo tipo potrebbero essere adeguati [n.d.r.] anche nei pazienti che siano stati sottoposti molto precocemente a TC del capo. Deve essere ricordato infatti (6) che una TC del capo eseguita troppo presto (in particolare prima che siano trascorse 6 ore dal trauma, intervallo all interno del quale si rende evidente la grande maggioranza degli ematomi) può dare risultati falsi negativi. Ciò è vero soprattutto nei casi in cui l esame viene condotto entro la prima ora dal trauma. In questi casi le ripetute osservazioni neurologiche diventano strumento fondamentale nel riconoscere precocemente un deterioramento clinico del paziente indicativo di lesione intracranica a sviluppo tardivo. Il Gruppo di Lavoro ha dibattuto il tema degli intervalli fra le valutazioni infermieristiche, raggiungendo infine un consenso sulle seguenti raccomandazioni: I pazienti ricoverati per osservazione in attesa di eseguire la TC del capo (Categoria 1) dovrebbero essere rivalutati periodicamente secondo il seguente schema minimo : Ogni ½ ora per le prime 2 ore Ogni 1 ora per le seguenti 4 ore o fino alla esecuzione della TC del capo I pazienti ricoverati per osservazione che abbiano già eseguito la TC del capo, con esito negativo dovrebbero essere rivalutati periodicamente secondo il seguente schema minimo : Ogni 1 ora per le prime 2 ore Ogni 2 ore per le seguenti 4 ore Ogni 4 ore fino alla dimissione I pazienti che presentino trauma cranico di entità moderata o grave (GCS 13/15), quelli con TC del capo positiva per lesioni intracraniche e quelli che abbiano destato anche solo il sospetto di un deterioramento nel corso di precedenti osservazioni dovrebbero essere rivalutati periodicamente secondo uno schema caratterizzato da intervalli più ravvicinati, ad esempio: Ogni 15 per le prime 2 ore Ogni 1 ora a seguire e comunque da definire caso per caso in relazione all entità delle lesioni riscontrate ed agli altri fattori di rischio. Le LG esaminate ed in particolare quella scelta come riferimento (1) considerano adeguato che il personale medico rivaluti il paziente al momento dell ingresso ed almeno una seconda volta nelle successive 24 ore, attribuendo la rivalutazione periodica di base suesposta al personale infermieristico. Il nostro GLAM ha ritenuto adeguata alla nostra realtà una seconda valutazione da parte del personale medico entro 12 ore dalla prima. L esame da parte del personale medico dovrebbe includere la valutazione del punteggio della GCS, i movimenti del collo, UDEC

13 la forza degli arti, le reazioni pupillari, la valutazione dei nervi cranici e gli eventuali segni di frattura della base cranica (vedi sopra). o INDICAZIONI ALLA RIVALUTAZIONE MEDICA URGENTE DEL PAZIENTE RICOVERATO: Il paziente affetto da trauma cranico può sviluppare tutta una serie di complicanze intra ed extra craniche nel corso dell osservazione ospedaliera. La presenza di tali complicanze può essere segnalata sia dalla assenza di miglioramento clinico che dalla lentezza con cui tale miglioramento si sviluppa rispetto ai tempi attesi. In entrambi i casi il paziente dovrebbe essere sottoposto alla attenzione del medico con lo scopo di confermare le osservazioni cliniche, darne ragione e predisporre gli eventuali provvedimenti di tipo diagnostico e terapeutico. Le modificazioni dello stato neurologico del paziente traumatizzato possono essere correlate con lo sviluppo di complicanze direttamente secondarie al trauma cranico stesso ( intracraniche ), ma più spesso rappresentano in effetti l epifenomeno di una complicanza extracranica, come la perdita della pervietà della via aerea, oppure l ipossia, o anche una manifestazione di tossicità (in quest ultimo caso tuttavia la durata degli effetti non supera solitamente le 4 ore). In ogni caso la rivalutazione da parte del medico dovrebbe essere richiesta nei seguenti casi di deterioramento neurologico: Sviluppo di agitazione o comportamento anormale Persistente decremento del livello di coscienza di almeno un punto nella risposta verbale o motoria o di due punti nella apertura degli occhi della GCS o in ogni caso di 2 punti nello score complessivo Sviluppo di grave cefalea o vomito persistente Sintomi o segni neurologici di nuova comparsa o in evoluzione rispetto a precedenti osservazioni (ad es. anisocoria, o asimmetria dei movimenti degli arti o del volto) Ogni situazione in cui l Infermiere abbia dubbi circa il deterioramento delle condizioni del paziente (Raccomandazione di grado B) Se la rivalutazione medica conferma un deterioramento neurologico, molti fattori devono essere presi in considerazione ma il primo dato da assicurare è che la via aerea sia pervia e che l ossigenazione ed il circolo siano adeguati (cosiddetto A, B, C delle LG ATLS ) (25). Deve essere tenuto presente che: I segni clinici di shock in un paziente con trauma cranico dovrebbero essere attribuiti ad ipovolemia fino a che non sia provato il contrario Sebbene un agente intossicante possa confondere il quadro clinico, l assunzione che il deterioramento o il mancato miglioramento del paziente sia dovuto all effetto di agenti tossici è da evitarsi Nel caso possano essere escluse cause sistemiche di deterioramento (ipossia, ipoglicemia, squilibri idroelettrolitici, etc.) la assistenza al paziente deve proseguire in accordo con i principi ATLS, in attesa del consulto da parte del Rianimatore e/o del Neurochirurgo. In questi casi vi è indicazione alla esecuzione di TC del capo in emergenza. o DURATA DEL PERIODO DI OSSERVAZIONE OSPEDALIERA NEI TRAUMI CRANICI LIEVI (GCS 14-15/15) E MODERATI (GCS 9-13/15) La durata del periodo di osservazione deve essere adattata nel singolo paziente alle caratteristiche ed evoluzione clinica delle lesioni e deve tener conto delle considerazioni del personale che vigila sul paziente. Ciò detto, le varie LG prese in esame ritengono adeguati periodi minimi di osservazione variabili dalle 12 ore (2, 7) alle 24 ore (3). Periodi minimi di osservazione più protratti (48 ore) dovrebbero essere considerati per i pazienti che presentino come fattore di UDEC

14 rischio aggiuntivo la terapia anticoagulante in corso o una patologia della coagulazione. In quest ultimo caso, prima della dimissione (a distanza di ore dall evento traumatico), dovrebbe essere considerata la appropriatezza di una TC del capo di controllo. Solo una delle LG (2) estende la portata delle raccomandazioni ai pazienti portatori di trauma cranico moderato. Al riguardo viene confermata la durata minima di 12 ore del periodo di osservazione, la eventuale rivalutazione del paziente da parte del neurochirurgo ed in taluni casi la TC del capo di controllo prima della dimissione. Nei pazienti con trauma cranico grave il ricovero non può per definizione essere mai definito di osservazione e pertanto esula dall argomento del presente paragrafo. risvegliare il paziente durante il sonno ad intervalli. I famigliari dovrebbero comunque essere coinvolti nell assistenza del paziente dimesso e dovrebbe essere loro fornito un prospetto informativo scritto al riguardo (vedi Allegato 3), avendo cura che le informazioni ivi contenute vengano comprese da chi assiste il paziente. Dovrebbe essere compiuto uno sforzo per ricostruire lo stato di salute del paziente prima del trauma e l ambiente famigliare, particolarmente nei pazienti anziani, in modo da identificare fattori (malattie associate o farmaci assunti) che possano aver contribuito alla caduta. L affido di casi selezionati a servizi che si occupino dell assistenza agli anziani può ridurre il rischio futuro di cadute. o DIMISSIONE DOPO IL PERIODO DI OSSERVAZIONE Prima della dimissione, il paziente dovrebbe essere rivalutato da un medico che accerti la realizzazione dei seguenti criteri: Pieno recupero e mantenimento dello stato di coscienza ai livelli di prima del trauma Recupero di una normale alimentazione, senza vomito Scomparsa completa dei sintomi o persistenza di sintomi minori in via di risoluzione (ad es. cefalea lieve, controllabile con analgesici di prima linea oppure momentanea vertigine posizionale legata a disturbi vestibolari) Ripristino della capacità di deambulare e badare alla propria cura autonomamente oppure rientro in ambiente sicuro e con adeguato supporto assistenziale I risultati degli studi di immagine e degli altri accertamenti sono stati revisionati e non è richiesto alcun approfondimento diagnostico Le lesioni traumatiche extracraniche sono state escluse o trattate Un piano di dimissione deve essere studiato per ogni paziente. Dopo un periodo di osservazione ospedaliera la necessità di osservare il paziente a domicilio è minore e non è appropriato dare istruzione ai parenti di UDEC

15 TABELLE ED ALLEGATI Tab 1. Glasgow Coma Scale (da SIGN modificata) Funzione Tipo di risposta Punteggio Apertura Occhi Risposta Verbale Risposta Motoria Punteggio totale Spontanea 4 Al richiamo verbale 3 Al dolore 2 Nessuna 1 Orientata 5 Conversazione confusa 4 Inappropriata (parole) 3 Incomprensibile (suoni) 2 Nessuna 1 Obbedisce al comando 6 Localizza il dolore 5 Flette al dolore 4 (normale) Flette al dolore 3 (anormale) Estende al dolore 2 Nessuna /15 Tab. 2 Rischio di lesione intracranica operabile in pazienti con trauma cranico (adattata da Teasdale et al (23) ). Legenda: A.P.T.: Amnesia Post Traumatica; F.C.: Frattura del Cranio; GCS Rischio Altre caratteristiche Rischio 15 1/ / /7 Nessuna 1/ A.P.T. 1/6700 F.C. 1/81 F.C. + A.P.T. 1/29 Assenza di F.C. 1/180 Presenza di F.C. 1/5 Assenza di F.C. 1/27 Presenza di F.C. 1/4 UDEC

16 Tab.3 Altri fattori di rischio per complicanze intracraniche dopo trauma cranico lieve FATTORI DI RISCHIO (FR): Cefalea diffusa, ingravescente e persistente Vomito, soprattutto se ripetuto Paziente anziano disabile Trauma ad elevata energia (criteri ATLS) o politrauma Presenza di segni neurologici focali Disordini della coagulazione e/o dell emostasi (TAO, malattie della coagulazione, piastrinopenie, etc) Amnesia Retrograda > 30 Crisi epilettica dopo il trauma Segni suggestivi di frattura depressa del cranio o della base (oto-rino-liquorrea o otorragia o epistassi o occhi da procione, emotimpano, segno di Battle) Intossicazione acuta (alcool o farmaci) Lacerazione a tutto spessore dello scalpo Presenza di evidente ematoma subgaleale ( boggy haematoma ) Storia del trauma ambigua o poco chiara (in particolare difficoltà nel ricostruire l andamento dello stato di coscienza) Precedenti interventi neurochirurgici (in particolare idrocefalo trattato con shunt v-p*) *: il paziente portatore di shunt V/P presenta incremento del rischio di sviluppare ematoma subdurale cronico (da Vos PE et al EFNS European Journal of Neurology 9, adattato) UDEC

17 Tab. 4 Il DEU di Reggio Emilia IL DEU DI REGGIO EMILIA Il DEU di Reggio Emilia si trova in un territorio ad elevata densità di popolazione circoscritto a Nord dal fiume Po ed a Sud dalla catena Appenninica. Coesistono pertanto aree di pianura, collinari e di alta montagna. La viabilità è in generale buona. Il territorio è servito centralmente da un Ospedale Provinciale (sede di DEU di II livello) dotato di servizio TAC con copertura completa delle 24 ore, servizio di Neurochirurgia a tempo parziale con reperibilità notturna e festiva e possibilità di trasmissione delle immagini TAC in formato JPEG alla Divisione di Neurochirurgia del vicino Ospedale di Parma. L Ospedale Provinciale è dotato di una Unità Operativa di Neurologia, di una UO di Medicina d Urgenza e di una UO di Rianimazione. Perifericamente il territorio è servito da strutture ospedaliere minori sede di Pronto Soccorso o Ambulatorio di Primo Intervento, gestite da personale che provvede anche alla copertura di Emergenza Territoriale e talora agli eventuali trasferimenti all Ospedale Provinciale per accertamenti o ricovero. Tali strutture periferiche non dispongono di servizio Radiologico e TAC a tempo pieno ma al massimo in determinate fasce orarie diurne e ovviamente non sono dotate di servizio di consulenza Neurochirurgica in loco. Il ricovero dei pazienti con trauma cranico può avvenire nei Reparti di Medicina d Urgenza, Neurologia, Rianimazione, Chirurgia generale (anche negli Ospedali periferici) ed occasionalmente (quando vi siano altre priorità a giustificarlo) in altri reparti (ad es. Ortopedia). UDEC

18 Tab. 5 Fattori di rischio Maggiori FATTORI DI RISCHIO MAGGIORI Disordini della coagulazione/emostasi o TAO* Intossicazione acuta (alcool o farmaci) Trauma a elevata energia (ATLS) o politrauma Crisi epilettica dopo il trauma Amnesia retrograda> 30 Cefalea severa, diffusa, persistente Vomito 2 episodi Presenza di segni neurologici focali Segni suggestivi di frattura della base cranica Lacerazione a tutto spessore o evidente ematoma subgaleale molle + PDC 30 e/o APT 60 *: Terapia Anticoagulante Orale : Criteri per identificare il trauma ad elevata energia proposti da ATLS: Eiezione dall auto Deceduti nello stesso veicolo Pedone proiettato o arrotato Incidenti d auto ad elevata velocità: o Velocità iniziale >64 Km/h o Deformazione del veicolo >50 cm o Intrusione nel comparto passeggeri >30 cm Tempo di estricazione >20 min Cadute da >6 m Capottamento del veicolo Auto contro pedone a velocità >8 Km/h Incidente motociclistico a velocità >32 Km/h o con separazione del pilota dal veicolo UDEC

19 Allegato 1: Modalità di esecuzione della TC del capo I vari documenti analizzati suggeriscono l effettuazione di esame senza mezzo di contrasto, con tagli di 10 mm o meno dal forame magno al vertex (Ingebrigtsen et al suggeriscono tagli di 5 mm dal forame magno alla sella e tagli di 10 mm per la regione sovratentoriale fino al vertice). Stiell et al precisano di avere utilizzato per il loro studio (23) un apparecchiatura tomografica di III^ generazione. Viene comunque raccomandata sempre la inclusione della finestra ossea. Riassumendo le raccomandazioni date sono: TC senza mezzo di contrasto Inclusione della finestra ossea sempre Tagli di 10 mm o meno dal forame magno al vertex Nella nostra realtà l esame tomografico viene condotto con i seguenti requisiti: TC senza mezzo di contrasto Inclusione della finestra ossea sempre Tagli di 5 mm dal forame magno al vertex UDEC

20 Allegato 2: diagramma di monitoraggio del trauma cranico vedi pagine seguenti UDEC

UNITA OPERATIVA DI PRONTO SOCCORSO PROCEDURA N. 27 FONTE: DOTT. CASAGRANDE TRASPORTO SANITARIO SECONDARIO TRASPORTI SANITARI

UNITA OPERATIVA DI PRONTO SOCCORSO PROCEDURA N. 27 FONTE: DOTT. CASAGRANDE TRASPORTO SANITARIO SECONDARIO TRASPORTI SANITARI UNITA OPERATIVA DI PRONTO SOCCORSO PROCEDURA N. 27 FONTE: DOTT. CASAGRANDE TRASPORTO SANITARIO SECONDARIO TRASPORTI SANITARI TRASPORTO SANITARIO Trasporto primario: trasferimento di un paziente dal luogo

Dettagli

QUALITÀ E SICUREZZA PER I NOSTRI PAZIENTI

QUALITÀ E SICUREZZA PER I NOSTRI PAZIENTI QUALITÀ E SICUREZZA PER I NOSTRI PAZIENTI L ACCREDITAMENTO INTERNAZIONALE ALL ECCELLENZA Fondazione Poliambulanza ha ricevuto nel dicembre 2013 l accreditamento internazionale all eccellenza da parte di

Dettagli

Il Triage : novità e responsabilità

Il Triage : novità e responsabilità Il Triage : novità e responsabilità Luciano Pinto Direttivo Nazionale Simeup Il triage nel PS in Italia incompleta diffusione nel territorio nazionale scarsa diffusione di un modello uniforme e condiviso

Dettagli

IL CONTRIBUTO DEGLI INFERMIERI ALLA IDEAZIONE DEL PSS REGIONALE

IL CONTRIBUTO DEGLI INFERMIERI ALLA IDEAZIONE DEL PSS REGIONALE IL CONTRIBUTO DEGLI INFERMIERI ALLA IDEAZIONE DEL PSS REGIONALE Il presente documento, presentato in V commissione in occasione dell audizione del 23 settembre, si compone di due parti: Introduzione e

Dettagli

L integrazione dell Operatore Socio Sanitario nel processo assistenziale Ruolo dell O.S.S nell ambito del piano assistenziale

L integrazione dell Operatore Socio Sanitario nel processo assistenziale Ruolo dell O.S.S nell ambito del piano assistenziale L integrazione dell Operatore Socio Sanitario nel processo assistenziale Ruolo dell O.S.S nell ambito del piano assistenziale Vito Petrara Principi di riferimento per l assistenza I principi di riferimento

Dettagli

La gestione del Rischio Clinico in Valle d Aosta: consolidamento del metodo FMEA

La gestione del Rischio Clinico in Valle d Aosta: consolidamento del metodo FMEA La gestione del Rischio Clinico in Valle d Aosta: consolidamento del metodo FMEA Vuillermin Giuliana Berti Pierluigi Ippolito Rita Azienda USL Regione Valle d Aosta Analisi del contesto L Azienda USL della

Dettagli

L infermiere al Controllo di Gestione

L infermiere al Controllo di Gestione L infermiere al Controllo di Gestione Una definizione da manuale del Controllo di gestione, lo delinea come l insieme delle attività attraverso le quali i manager guidano il processo di allocazione e di

Dettagli

MODELLO ORGANIZZATIVO REGIONALE PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO.

MODELLO ORGANIZZATIVO REGIONALE PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO. ALLEGATO A MODELLO ORGANIZZATIVO REGIONALE PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO. il sistema organizzativo che governa le modalità di erogazione delle cure non è ancora rivolto al controllo in modo sistemico

Dettagli

PROCEDURA AZIENDALE REV. 0 Pag. 1 / 8. Rev. Data Causale Approvazione 0 Agosto 2011 Prima emissione Comitato per il Rischio

PROCEDURA AZIENDALE REV. 0 Pag. 1 / 8. Rev. Data Causale Approvazione 0 Agosto 2011 Prima emissione Comitato per il Rischio PROCEDURA AZIENDALE REV. 0 Pag. 1 / 8 Stato delle Modifiche Rev. Data Causale Approvazione 0 Agosto 2011 Prima emissione Comitato per il Rischio 1 SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE Lo scopo della presente

Dettagli

CAPITOLO 20 AGGIORNAMENTO DEL CODICE DI STOCCAGGIO

CAPITOLO 20 AGGIORNAMENTO DEL CODICE DI STOCCAGGIO CAPITOLO 20 AGGIORNAMENTO DEL CODICE DI STOCCAGGIO 20.1 PREMESSA... 255 20.2 COMITATO DI CONSULTAZIONE... 255 20.3 SOGGETTI TITOLATI A PRESENTARE RICHIESTE DI MODIFICA... 255 20.4 REQUISITI DI RICEVIBILITA

Dettagli

Allegato B) PROCEDURA PER LA GESTIONE AZIENDALE DEI CASI DI EVENTI SENTINELLA 1. PREMESSA E INDICAZIONI GENERALI

Allegato B) PROCEDURA PER LA GESTIONE AZIENDALE DEI CASI DI EVENTI SENTINELLA 1. PREMESSA E INDICAZIONI GENERALI Allegato B) PROCEDURA PER LA GESTIONE AZIENDALE DEI CASI DI EVENTI SENTINELLA 1. PREMESSA E INDICAZIONI GENERALI In base alla delibera della Giunta Regionale N 225 del 3/4/2006, la direzione sanitaria

Dettagli

Il progetto regionale di ricerca MACONDO

Il progetto regionale di ricerca MACONDO Il progetto regionale di ricerca MACONDO Reggio Emilia, 12-12 12-20082008 Relatrice: Cristina Pedroni Cos è MACONDO? Un progetto multicentrico di Ricerca Oncologica(di durata triennale) che coinvolge la

Dettagli

INTESA TRA COMUNE DI MILANO E AZIENDA SANITARIA LOCALE CITTA DI MILANO PER LA SOMMINISTRAZIONE DI FARMACI NEI SERVIZI ALL INFANZIA (0-6 ANNI)

INTESA TRA COMUNE DI MILANO E AZIENDA SANITARIA LOCALE CITTA DI MILANO PER LA SOMMINISTRAZIONE DI FARMACI NEI SERVIZI ALL INFANZIA (0-6 ANNI) INTESA TRA COMUNE DI MILANO E AZIENDA SANITARIA LOCALE CITTA DI MILANO PER LA SOMMINISTRAZIONE DI FARMACI NEI SERVIZI ALL INFANZIA (0-6 ANNI) Al fine di garantire un approccio coordinato alla gestione

Dettagli

Proposta di implementaziome del sistema qualità in cardiologia. Dott. A. Gandolfo

Proposta di implementaziome del sistema qualità in cardiologia. Dott. A. Gandolfo Proposta di implementaziome del sistema qualità in cardiologia Dott. A. Gandolfo Sistema Qualità Il Sistema Qualità è un sistema di gestione che ha lo scopo di tenere sotto controllo i processi di una

Dettagli

Documento in attesa di approvazione definitiva Nota per la Commissione Consultiva Permanente

Documento in attesa di approvazione definitiva Nota per la Commissione Consultiva Permanente Commissione Consultiva Permanente Comitato n. 4 Modelli di Organizzazione e di Gestione (MOG) Documento in attesa di approvazione definitiva Nota per la Commissione Consultiva Permanente Prima di procedere

Dettagli

Orientamenti sul sottomodulo del rischio di catastrofe per l assicurazione malattia

Orientamenti sul sottomodulo del rischio di catastrofe per l assicurazione malattia EIOPA-BoS-14/176 IT Orientamenti sul sottomodulo del rischio di catastrofe per l assicurazione malattia EIOPA Westhafen Tower, Westhafenplatz 1-60327 Frankfurt Germany - Tel. + 49 69-951119-20; Fax. +

Dettagli

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 INDICE GESTIONE DELLE RISORSE Messa a disposizione delle risorse Competenza, consapevolezza, addestramento Infrastrutture Ambiente di lavoro MANUALE DELLA QUALITÀ Pag.

Dettagli

STATUTO DELL AZIENDA OSPEDALIERO-UNIVERSITARIA MEYER INDICE SEZIONE

STATUTO DELL AZIENDA OSPEDALIERO-UNIVERSITARIA MEYER INDICE SEZIONE STATUTO DELL AZIENDA OSPEDALIERO-UNIVERSITARIA MEYER INDICE SEZIONE Titolo 3 - PROGRAMMAZIONE E SVILUPPO DELLA RETE PEDIATRICA REGIONALE Art. 20 - Art. 21 - Art. 22 - Art. 23 - Art. 24 - Art. 25 - Verso

Dettagli

A cura di Giorgio Mezzasalma

A cura di Giorgio Mezzasalma GUIDA METODOLOGICA PER IL MONITORAGGIO E VALUTAZIONE DEL PIANO DI COMUNICAZIONE E INFORMAZIONE FSE P.O.R. 2007-2013 E DEI RELATIVI PIANI OPERATIVI DI COMUNICAZIONE ANNUALI A cura di Giorgio Mezzasalma

Dettagli

ISA 610 e ISA 620 L'utilizzo durante la revisione dei revisori interni e degli esperti. Corso di revisione legale dei conti progredito

ISA 610 e ISA 620 L'utilizzo durante la revisione dei revisori interni e degli esperti. Corso di revisione legale dei conti progredito ISA 610 e ISA 620 L'utilizzo durante la revisione dei revisori interni e degli esperti. Corso di revisione legale dei conti progredito 1 ISA 610 USING THE WORK OF INTERNAL AUDITORS Questo principio tratta

Dettagli

L insegnamento del primo soccorso per il personale delle scuole di Roma Capitale. Società Italiana di Medicina di Emergenza Urgenza Pediatrica

L insegnamento del primo soccorso per il personale delle scuole di Roma Capitale. Società Italiana di Medicina di Emergenza Urgenza Pediatrica L insegnamento del primo soccorso per il personale delle scuole di Roma Capitale Società Italiana di Medicina di Emergenza Urgenza Pediatrica Con il nuovo corso PBLS SIMEUP redatto secondo le nuove linee

Dettagli

TRASFERIMENTI INTEROSPEDALIERI

TRASFERIMENTI INTEROSPEDALIERI TRASFERIMENTI INTEROSPEDALIERI L attuale organizzazione del Sistema 1-1-8 della Regione Toscana ha evidenziato, fra l altro, una rilevante criticità in merito alla problematica riguardante i Trasporti

Dettagli

COMUNE DI PERUGIA AREA DEL PERSONALE DEL COMPARTO DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE E DELLE ALTE PROFESSIONALITA

COMUNE DI PERUGIA AREA DEL PERSONALE DEL COMPARTO DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE E DELLE ALTE PROFESSIONALITA COMUNE DI PERUGIA AREA DEL PERSONALE DEL COMPARTO DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE E DELLE ALTE PROFESSIONALITA METODOLOGIA DI VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE Approvato con atto G.C. n. 492 del 07.12.2011 1

Dettagli

della manutenzione, includa i requisiti relativi ai sottosistemi strutturali all interno del loro contesto operativo.

della manutenzione, includa i requisiti relativi ai sottosistemi strutturali all interno del loro contesto operativo. L 320/8 Gazzetta ufficiale dell Unione europea IT 17.11.2012 REGOLAMENTO (UE) N. 1078/2012 DELLA COMMISSIONE del 16 novembre 2012 relativo a un metodo di sicurezza comune per il monitoraggio che devono

Dettagli

REGOLAMENTO APPLICATIVO PROGETTO BLSD CRI

REGOLAMENTO APPLICATIVO PROGETTO BLSD CRI REGOLAMENTO APPLICATIVO PROGETTO BLSD CRI Il progetto BLSD CRI si pone come finalità la diffusione della cultura della rianimazione cardiopolmonare e delle competenze necessarie ad intervenire su persone

Dettagli

UTILIZZATORI A VALLE: COME RENDERE NOTI GLI USI AI FORNITORI

UTILIZZATORI A VALLE: COME RENDERE NOTI GLI USI AI FORNITORI UTILIZZATORI A VALLE: COME RENDERE NOTI GLI USI AI FORNITORI Un utilizzatore a valle di sostanze chimiche dovrebbe informare i propri fornitori riguardo al suo utilizzo delle sostanze (come tali o all

Dettagli

SISTEMI DI MISURAZIONE DELLA PERFORMANCE

SISTEMI DI MISURAZIONE DELLA PERFORMANCE SISTEMI DI MISURAZIONE DELLA PERFORMANCE Dicembre, 2014 Il Sistema di misurazione e valutazione della performance... 3 Il Ciclo di gestione della performance... 5 Il Sistema di misurazione e valutazione

Dettagli

I SISTEMI DI GESTIONE DELLA SICUREZZA

I SISTEMI DI GESTIONE DELLA SICUREZZA I SISTEMI DI GESTIONE DELLA SICUREZZA ing. Davide Musiani Modena- Mercoledì 8 Ottobre 2008 L art. 30 del D.Lgs 81/08 suggerisce due modelli organizzativi e di controllo considerati idonei ad avere efficacia

Dettagli

INTEGRAZIONE E CONFRONTO DELLE LINEE GUIDA UNI-INAIL CON NORME E STANDARD (Ohsas 18001, ISO, ecc.) Dott.ssa Monica Bianco Edizione: 1 Data: 03.12.

INTEGRAZIONE E CONFRONTO DELLE LINEE GUIDA UNI-INAIL CON NORME E STANDARD (Ohsas 18001, ISO, ecc.) Dott.ssa Monica Bianco Edizione: 1 Data: 03.12. Learning Center Engineering Management INTEGRAZIONE E CONFRONTO DELLE LINEE GUIDA UNI-INAIL CON NORME E STANDARD (Ohsas 18001, ISO, ecc.) Autore: Dott.ssa Monica Bianco Edizione: 1 Data: 03.12.2007 VIA

Dettagli

Gestire le NC, le Azioni Correttive e Preventive, il Miglioramento

Gestire le NC, le Azioni Correttive e Preventive, il Miglioramento Scopo Responsabile Fornitore del Processo Input Cliente del Processo Output Indicatori Riferimenti Normativi Processi Correlati Sistemi Informatici Definire le modalità e le responsabilità per la gestione

Dettagli

COMUNE DI SOLBIATE ARNO

COMUNE DI SOLBIATE ARNO SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DEL PERSONALE DIPENDENTE Approvato con deliberazione della Giunta Comunale n. 98 del 14.11.2013 1 GLI ELEMENTI DEL SISTEMA DI VALUTAZIONE Oggetto della valutazione:obiettivi

Dettagli

AZIENDA SANITARIA LOCALE TO1 - SC MEDICINA LEGALE - OBITORIO CIVICO

AZIENDA SANITARIA LOCALE TO1 - SC MEDICINA LEGALE - OBITORIO CIVICO AZIENDA SANITARIA LOCALE TO1 - SC MEDICINA LEGALE - OBITORIO CIVICO PROCEDURA PR02 - Audit Interni Edizione 1 Approvata dal Direttore della SC Medicina Legale Emessa dal Referente Aziendale per la Qualità

Dettagli

1. Introduzione e finalità delle Linee guida

1. Introduzione e finalità delle Linee guida LINEE GUIDA PER L ACQUISTO DI TRATTAMENTI ALL ESTERO - Versione finale, 09.11.2005 1. Introduzione e finalità delle Linee guida Il Gruppo ad alto livello sui servizi sanitari e l'assistenza medica ha deciso

Dettagli

La valutazione del rischio chimico

La valutazione del rischio chimico La valutazione del rischio chimico Introduzione Per sua stessa definizione, l agente chimico è una sostanza o un preparato di natura chimica. L agente chimico può presentarsi sotto forma di gas, vapore,

Dettagli

La Cartella Infermieristica. Laura Peresi Infermiera Pediatrica, Pronto Soccorso DEA Ist. G.Gaslini, Genova

La Cartella Infermieristica. Laura Peresi Infermiera Pediatrica, Pronto Soccorso DEA Ist. G.Gaslini, Genova La Cartella Infermieristica Laura Peresi Infermiera Pediatrica, Pronto Soccorso DEA Ist. G.Gaslini, Genova Ruolo infermieristico Profilo professionale, DM 17 gennaio 1997 n 70 Codice deontologico/ patto

Dettagli

REGIONANDO 2000 REGIONE EMILIA ROMAGNA AZ OSP. POLICLINICO MODENA

REGIONANDO 2000 REGIONE EMILIA ROMAGNA AZ OSP. POLICLINICO MODENA REGIONANDO 2000 REGIONE EMILIA ROMAGNA AZ OSP. POLICLINICO MODENA SPERIMENTAZIONE DI METODOLOGIE, STRUMENTI DI SUPPORTO, FORMAZIONE PER UNA ATTIVITA' SISTEMATICA DI MEDICAL AUDIT PRESSO IL POLICLINICO

Dettagli

Il RUOLO DEL MEDICO DI MEDICINA GENERALE NELLA IDENTIFICAZIONE DELLE PERSONE CON SOSPETTA DEMENZA. T. Mandarino (MMG ASL RMA )

Il RUOLO DEL MEDICO DI MEDICINA GENERALE NELLA IDENTIFICAZIONE DELLE PERSONE CON SOSPETTA DEMENZA. T. Mandarino (MMG ASL RMA ) Il RUOLO DEL MEDICO DI MEDICINA GENERALE NELLA IDENTIFICAZIONE DELLE PERSONE CON SOSPETTA DEMENZA T. Mandarino (MMG ASL RMA ) La Malattia di Alzheimer La malattia di Alzheimer è la forma più frequente

Dettagli

Questionario per indagine nazionale conoscitiva data di avvio: marzo 2015

Questionario per indagine nazionale conoscitiva data di avvio: marzo 2015 IL DOVERE E IL DIRITTO DI DARE VOCE E CURA AL DOLORE DELLA PERSONA NON IN GRADO DI RIFERIRLO Questionario per indagine nazionale conoscitiva data di avvio: marzo 2015 Il dolore è il più soggettivo tra

Dettagli

Comune di San Martino Buon Albergo

Comune di San Martino Buon Albergo Comune di San Martino Buon Albergo Provincia di Verona - C.A.P. 37036 SISTEMA DI VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI DIRIGENZIALI Approvato dalla Giunta Comunale il 31.07.2012 INDICE PREMESSA A) LA VALUTAZIONE

Dettagli

DELIBERAZIONE N. 5/31 DEL 11.2.2014. Istituzione della rete per la terapia del dolore della Regione Sardegna.

DELIBERAZIONE N. 5/31 DEL 11.2.2014. Istituzione della rete per la terapia del dolore della Regione Sardegna. Oggetto: Istituzione della rete per la terapia del dolore della Regione Sardegna. L Assessore dell'igiene e Sanità e dell'assistenza Sociale ricorda che la legge 15 marzo 2010, n. 38, tutela il diritto

Dettagli

La continuità assistenziale: il modello PAI. Divisione Oncologia Medica

La continuità assistenziale: il modello PAI. Divisione Oncologia Medica La continuità assistenziale: il modello PAI LIVIA DE SIO Divisione Oncologia Medica ACO A.C.O. SanFilippoNeriRoma RETE SANITARIA IN ONCOLOGIA: obiettivi Presa in carico del paziente in modo globale Riconoscimentoi

Dettagli

LINEE GUIDA PER IL POTENZIAMENTO DELL'ASSISTENZA AI DISTURBI DEL COMPORTAMENTO ALIMENTARE

LINEE GUIDA PER IL POTENZIAMENTO DELL'ASSISTENZA AI DISTURBI DEL COMPORTAMENTO ALIMENTARE Delibera di Giunta - N.ro 2004/1016 - approvato il 31/5/2004 Oggetto: LINEE GUIDA PER IL POTENZIAMENTO DELL'ASSISTENZA AI DISTURBI DEL COMPORTAMENTO ALIMENTARE Prot. n. (SAM/03/27628) LA GIUNTA DELLA REGIONE

Dettagli

Manuale Sicurezza Duemilauno Agenzia Sociale

Manuale Sicurezza Duemilauno Agenzia Sociale Sorveglianza e misurazioni del SG S&SL Indice: 1.0 Scopo e Generalità 2.0 Identificazione delle aree/attività soggette al monitoraggio 3.0 Pianificazione ed esecuzione dei monitoraggi e delle misurazioni

Dettagli

Ministero della Salute

Ministero della Salute Ministero della Salute DIPARTIMENTO DELLA QUALITA DIREZIONE GENERALE DELLA PROGRAMMAZIONE SANITARIA, DEI LIVELLI DI ASSISTENZA E DEI PRINCIPI ETICI DI SISTEMA Aggiornamento delle Linee guida per la metodologia

Dettagli

BS OHSAS 18001: 2007. Occupational. Health. Safety. Assesments. Series

BS OHSAS 18001: 2007. Occupational. Health. Safety. Assesments. Series BS OHSAS 18001: 2007 Occupational Health Safety Assesments Series Prefazione La Norma è stata sviluppata per essere compatibile con le Norme: ISO 9001:2000 (Qualità) ISO 14001:2004 (Ambiente) Dr.ssa Carlotta

Dettagli

REGIONE DEL VENETO AZIENDA UNITA LOCALE SOCIO SANITARIA N. 6 VICENZA PROVVEDIMENTO DEL DIRIGENTE RESPONSABILE

REGIONE DEL VENETO AZIENDA UNITA LOCALE SOCIO SANITARIA N. 6 VICENZA PROVVEDIMENTO DEL DIRIGENTE RESPONSABILE REGIONE DEL VENETO AZIENDA UNITA LOCALE SOCIO SANITARIA N. 6 VICENZA PROVVEDIMENTO DEL DIRIGENTE RESPONSABILE Servizio Risorse Umane e Relazioni Sindacali delegato dal Direttore Generale dell Azienda con

Dettagli

Sviluppo del Sistema Cure Intermedie al fine dell utilizzo corretto delle risorse ex DGR 1235/2012

Sviluppo del Sistema Cure Intermedie al fine dell utilizzo corretto delle risorse ex DGR 1235/2012 Pagina 1 di 6 Sviluppo del Sistema Cure Intermedie al fine dell utilizzo corretto delle risorse ex DGR 1235/2012 Il presente documento è inteso a suggerire una allocazione ottimale dei pazienti che non

Dettagli

I SISTEMI DI GESTIONE DELLA SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO: OHSAS 18001 AV2/07/11 ARTEMIDE.

I SISTEMI DI GESTIONE DELLA SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO: OHSAS 18001 AV2/07/11 ARTEMIDE. I SISTEMI DI GESTIONE DELLA SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO: OHSAS 18001 AV2/07/11 ARTEMIDE. 1 Nel panorama legislativo italiano la Salute e la Sicurezza sul Lavoro sono regolamentate da un gran numero di

Dettagli

Operatori Socio Sanitari risorsa e opportunità per il miglioramento della qualità e dell assistenza. Attribuzione o delega?

Operatori Socio Sanitari risorsa e opportunità per il miglioramento della qualità e dell assistenza. Attribuzione o delega? Operatori Socio Sanitari risorsa e opportunità per il miglioramento della qualità e dell assistenza. Attribuzione o delega? Pordenone, Marzo 2014 Dott.ssa Catia Cassin Delega In ambito gestionale per delega

Dettagli

DELIBERAZIONE N. 33/32. Istituzione della rete di cure palliative della d

DELIBERAZIONE N. 33/32. Istituzione della rete di cure palliative della d 32 Oggetto: Istituzione della rete di cure palliative della d Regione Sardegna. L Assessore dell'igiene e Sanità e dell'assistenza Sociale ricorda che la legge 15 marzo 2010, n. 38, tutela il diritto del

Dettagli

REGOLAMENTO PER L ORGANIZZAZIONE E LA GESTIONE DELLE EMERGENZE ALL INTERNO DEGLI EDIFICI DELL UNIVERSITA

REGOLAMENTO PER L ORGANIZZAZIONE E LA GESTIONE DELLE EMERGENZE ALL INTERNO DEGLI EDIFICI DELL UNIVERSITA REGOLAMENTO PER L ORGANIZZAZIONE E LA GESTIONE DELLE EMERGENZE ALL INTERNO DEGLI EDIFICI DELL UNIVERSITA (Emanato con D.R. n. 1215 del 28 giugno 2007, pubblicato nel Bollettino Ufficiale n. 69) Sommario

Dettagli

PO 01 Rev. 0. Azienda S.p.A.

PO 01 Rev. 0. Azienda S.p.A. INDICE 1 GENERALITA... 2 2 RESPONSABILITA... 2 3 MODALITA DI GESTIONE DELLA... 2 3.1 DEI NEOASSUNTI... 3 3.2 MANSIONI SPECIFICHE... 4 3.3 PREPOSTI... 4 3.4 ALTRI INTERVENTI FORMATIVI... 4 3.5 DOCUMENTAZIONE

Dettagli

PROGETTO GIOBBE. RSA SENZA DOLORE Teatro Casa di Cura Beato Palazzolo - Bergamo 2 APRILE 2014. Dr. Francesco Locati Direttore Sociale ASL

PROGETTO GIOBBE. RSA SENZA DOLORE Teatro Casa di Cura Beato Palazzolo - Bergamo 2 APRILE 2014. Dr. Francesco Locati Direttore Sociale ASL PROGETTO GIOBBE. RSA SENZA DOLORE Teatro Casa di Cura Beato Palazzolo - Bergamo 2 APRILE 2014 Dr. Francesco Locati Direttore Sociale ASL Il dolore Il dolore è una delle principali malattie che si incontrano

Dettagli

Circolare n.11 /2010 del 23 dicembre 2010* RISCHIO DA STRESS LAVORO-CORRELATO: ENTRO IL 31.12.2010 E SUFFICIENTE AVVIARE LE ATTIVITA DI VALUTAZIONE

Circolare n.11 /2010 del 23 dicembre 2010* RISCHIO DA STRESS LAVORO-CORRELATO: ENTRO IL 31.12.2010 E SUFFICIENTE AVVIARE LE ATTIVITA DI VALUTAZIONE Circolare n.11 /2010 del 23 dicembre 2010* RISCHIO DA STRESS LAVORO-CORRELATO: ENTRO IL 31.12.2010 E SUFFICIENTE AVVIARE LE ATTIVITA DI VALUTAZIONE L art. 28 del D.Lgs. n. 81/2008 sulla sicurezza e salute

Dettagli

4.5 CONTROLLO DEI DOCUMENTI E DEI DATI

4.5 CONTROLLO DEI DOCUMENTI E DEI DATI Unione Industriale 35 di 94 4.5 CONTROLLO DEI DOCUMENTI E DEI DATI 4.5.1 Generalità La documentazione, per una filatura conto terzi che opera nell ambito di un Sistema qualità, rappresenta l evidenza oggettiva

Dettagli

IL diabetico. Gestione condivisa. Claudio Marengo Marco Comoglio Andrea Pizzini

IL diabetico. Gestione condivisa. Claudio Marengo Marco Comoglio Andrea Pizzini IL diabetico anziano Gestione condivisa Claudio Marengo Marco Comoglio Andrea Pizzini SEEd srl C.so Vigevano, 35-10152 Torino Tel. 011.566.02.58 - Fax 011.518.68.92 www.edizioniseed.it info@seed-online.it

Dettagli

CONTA SU DI ME. Volontari in emergenza (Ospedale, Domicilio, Scuola)

CONTA SU DI ME. Volontari in emergenza (Ospedale, Domicilio, Scuola) CONTA SU DI ME Volontari in emergenza (Ospedale, Domicilio, Scuola) CASINA DEI BIMBI Dal 2001 l Associazione Casina dei Bimbi Onlus opera nel territorio delle province di Reggio Emilia, Modena e Parma

Dettagli

DECRETO LEGISLATIVO 9 APRILE 2008 N. 81 E S.M.I. ASPETTI DELLA NORMATIVA CHE RIGUARDANO LE ASSOCIAZIONI DI VOLONTARIATO

DECRETO LEGISLATIVO 9 APRILE 2008 N. 81 E S.M.I. ASPETTI DELLA NORMATIVA CHE RIGUARDANO LE ASSOCIAZIONI DI VOLONTARIATO DECRETO LEGISLATIVO 9 APRILE 2008 N. 81 E S.M.I. ASPETTI DELLA NORMATIVA CHE RIGUARDANO LE ASSOCIAZIONI DI VOLONTARIATO Decreto Legislativo 9 aprile 2008, n. 81 Decreto Legislativo 3 agosto 2009, n. 106

Dettagli

M. Schiavoni, Infermiera neolaureata in Scienze Inf.che ed Ostetriche

M. Schiavoni, Infermiera neolaureata in Scienze Inf.che ed Ostetriche Codice colore in Pronto Soccorso: Valutazione della corretta attribuzione da parte dell infermiere di triage M. Schiavoni, Infermiera neolaureata in Scienze Inf.che ed Ostetriche T. Campanelli, Coordinatore

Dettagli

Automazione Industriale (scheduling+mms) scheduling+mms. adacher@dia.uniroma3.it

Automazione Industriale (scheduling+mms) scheduling+mms. adacher@dia.uniroma3.it Automazione Industriale (scheduling+mms) scheduling+mms adacher@dia.uniroma3.it Introduzione Sistemi e Modelli Lo studio e l analisi di sistemi tramite una rappresentazione astratta o una sua formalizzazione

Dettagli

Legnago (VR) Concorso Aziendale Qualità 2008

Legnago (VR) Concorso Aziendale Qualità 2008 REGIONE VENETO Legnago (VR) Concorso Aziendale Qualità 2008 TITOLO DEL PROGETTO Il percorso riabilitativo del paziente ortopedico operato agli arti inferiori: utilizzo di una nuova scheda di valutazione.

Dettagli

PROCEDURE - GENERALITA

PROCEDURE - GENERALITA PROCEDURE - GENERALITA Le PROCEDURE sono regole scritte, utili strumenti di buona qualità organizzativa, con le quali lo svolgimento delle attività viene reso il più possibile oggettivo, sistematico, verificabile,

Dettagli

Capitolo 4 - Teoria della manutenzione: la gestione del personale

Capitolo 4 - Teoria della manutenzione: la gestione del personale Capitolo 4 - Teoria della manutenzione: la gestione del personale Con il presente capitolo si chiude la presentazione delle basi teoriche della manutenzione. Si vogliono qui evidenziare alcune problematiche

Dettagli

STUDIO BD e ASSOCIATI Associazione Professionale Cod. Fisc. e Partita Iva 01727930354 web: www.bdassociati.it e-mail: info@bdassociati.

STUDIO BD e ASSOCIATI Associazione Professionale Cod. Fisc. e Partita Iva 01727930354 web: www.bdassociati.it e-mail: info@bdassociati. Circolare n. 5/2013 Pagina 1 di 6 A tutti i Clienti Loro sedi Circolare n. 5/2013 del 7 marzo 2013 SICUREZZA SUL LAVORO OBBLIGHI IN VIGORE E DI PROSSIMA SCADENZA PER I DATORI DI LAVORO Come noto, il D.Lgs

Dettagli

Miglioramento continuo dell assistenza infermieristica in ambito chirurgico attraverso la discussione dei casi

Miglioramento continuo dell assistenza infermieristica in ambito chirurgico attraverso la discussione dei casi MODULO DI PRESENTAZIONE per la valutazione e l accreditamento di progetti di AUDIT CLINICO GENERALITÀ Titolo del Miglioramento continuo dell assistenza infermieristica in ambito chirurgico attraverso la

Dettagli

Progetto Nazionale di Cure Palliative Pediatriche

Progetto Nazionale di Cure Palliative Pediatriche Progetto Nazionale di Cure Palliative Pediatriche Ecco la proposta della Fondazione Maruzza Lefebvre D Ovidio, della fondazione Livia Benini, di altre Fondazioni ed Associazioni Italiane e successivamente

Dettagli

Gli interventi delle professioni sanitarie

Gli interventi delle professioni sanitarie Gli interventi delle professioni sanitarie 19 febbraio 2015 Dott. BALDINI CLAUDIO Direttore UOC Direzione Professioni Sanitarie Territoriali ASL 11 EMPOLI 23/02/2015 1 Secondo me la missione delle cure

Dettagli

SISTEMA DI GESTIONE INTEGRATO. Audit

SISTEMA DI GESTIONE INTEGRATO. Audit Rev. 00 del 11.11.08 1. DISTRIBUZIONE A tutti i membri dell organizzazione ING. TOMMASO 2. SCOPO Gestione degli audit interni ambientali e di salute e sicurezza sul lavoro 3. APPLICABILITÀ La presente

Dettagli

DM.9 agosto 2000 LINEE GUIDA PER L ATTUAZIONE DEL SISTEMA DI GESTIONE DELLA SICUREZZA TITOLO I POLITICA DI PREVENZIONE DEGLI INCIDENTI RILEVANTI

DM.9 agosto 2000 LINEE GUIDA PER L ATTUAZIONE DEL SISTEMA DI GESTIONE DELLA SICUREZZA TITOLO I POLITICA DI PREVENZIONE DEGLI INCIDENTI RILEVANTI DM.9 agosto 2000 LINEE GUIDA PER L ATTUAZIONE DEL SISTEMA DI GESTIONE DELLA SICUREZZA TITOLO I POLITICA DI PREVENZIONE DEGLI INCIDENTI RILEVANTI Articolo 1 (Campo di applicazione) Il presente decreto si

Dettagli

REGOLAMENTO DEL COMITATO PER IL CONTROLLO INTERNO

REGOLAMENTO DEL COMITATO PER IL CONTROLLO INTERNO REGOLAMENTO DEL COMITATO PER IL CONTROLLO INTERNO Articolo 1 Premessa Il presente Regolamento disciplina la costituzione, il funzionamento ed i compiti del comitato per il Controllo Interno (il Comitato

Dettagli

Corsi di avviamento allo sport

Corsi di avviamento allo sport Regolamento dei Corsi di avviamento allo sport di cui all art. 7 della Convenzione Quadro CIP INAIL La collaborazione attiva da molti anni tra il CIP e l INAIL, riconfermata con la sottoscrizione del nuovo

Dettagli

Università degli Studi di Brescia Facoltà di Ingegneria

Università degli Studi di Brescia Facoltà di Ingegneria REGOLAMENTO ORGANIZZATIVO DELLE PROVE FINALI PER I CORSI DI LAUREA EX DM 270/04 (Approvato CDF 9-3-2011) 1. Riferimenti normativi. 1.1. Decreto Ministeriale 22-10-2004 n. 270, art. 10 (Obiettivi ed attività

Dettagli

PROCEDURA OPERATIVA DI VALUTAZIONE DEI DIPENDENTI

PROCEDURA OPERATIVA DI VALUTAZIONE DEI DIPENDENTI PROCEDURA OPERATIVA DI VALUTAZIONE DEI DIPENDENTI A fini dell erogazione della produttività individuale e di gruppo ( art 17 comma 1 lettera a) dell Accordo nazionale e ai fini della progressione economica

Dettagli

PROTOCOLLO D INTESA PER L INSERIMENTO DEI PAZIENTI PSICHIATRICI NELLE RSA e NEI CDI

PROTOCOLLO D INTESA PER L INSERIMENTO DEI PAZIENTI PSICHIATRICI NELLE RSA e NEI CDI PROTOCOLLO D INTESA PER L INSERIMENTO DEI PAZIENTI PSICHIATRICI NELLE RSA e NEI CDI Indice : 1. Scopo del protocollo 2. Invio 3. Verifiche 2.1 tipologia dell utenza 2.2 procedura segnalazione 2.3 procedura

Dettagli

Seminario su D.Lgs.81/08

Seminario su D.Lgs.81/08 Seminario su D.Lgs.81/08 La Valutazione del Rischio Per individuare le Misure di Prevenzione e Protezione a tutela della Salute e Sicurezza dei lavoratori Piacenza, 17/11/2010 Anna Bosi Dipartimento Sanità

Dettagli

PIANO INTERCOMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE INDICE

PIANO INTERCOMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE INDICE INDICE Scopo...2 Generalità...2 Mansionario Reperibile...3 Principi generali...3 Mansioni...3 Procedura Attivazione...3 Procedura reperibile... 12 Schede Segnalazione Criticità... 17 Schede Danni Ente

Dettagli

AUDIT. 2. Processo di valutazione

AUDIT. 2. Processo di valutazione AUDIT 2. Processo di valutazione FASE ATTIVITA DESCRIZIONE Inizio dell'audit Inizio dell attività Costituzione del gruppo di valutazione sulla base delle competenze generali e specifiche e dei differenti

Dettagli

Dicembre 2013 ATTUAZIONE DELLA DELIBERA N. 71/2013 SUGLI OBBLIGHI DI TRASPARENZA. Comune di Firenze

Dicembre 2013 ATTUAZIONE DELLA DELIBERA N. 71/2013 SUGLI OBBLIGHI DI TRASPARENZA. Comune di Firenze Dicembre 2013 ATTUAZIONE DELLA DELIBERA N. 71/2013 SUGLI OBBLIGHI DI TRASPARENZA Comune di Firenze 1 INTRODUZIONE Il presente documento contiene schede sintetiche relative agli esiti delle verifiche condotte

Dettagli

COMUNE DI RAVENNA GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI)

COMUNE DI RAVENNA GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI) COMUNE DI RAVENNA Il sistema di valutazione delle posizioni del personale dirigente GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI) Ravenna, Settembre 2004 SCHEMA DI SINTESI PER LA

Dettagli

Obiettivo formativo: Principi, procedure e strumenti per il governo clinico delle attività sanitarie

Obiettivo formativo: Principi, procedure e strumenti per il governo clinico delle attività sanitarie Mostra Dettagli Obiettivo formativo: Principi, procedure e strumenti per il governo clinico delle attività sanitarie Il sistema sanitario è un sistema complesso in cui interagiscono molteplici fattori

Dettagli

b) Il responsabile del servizio di prevenzione e protezione dai rischi;

b) Il responsabile del servizio di prevenzione e protezione dai rischi; Lezione 6 La riunione periodica (art 35) La riunione periodica è un momento di discussione sui temi della prevenzione e della tutela della salute e dell integrità psicofisica dei lavoratori, prevista per

Dettagli

Effettuare gli audit interni

Effettuare gli audit interni Scopo Definire le modalità per la gestione delle verifiche ispettive interne Fornitore del Processo Input Cliente del Processo Qualità (centrale) e Referenti Qualità delle sedi territoriali Direzione Qualità

Dettagli

Le Raccomandazioni ministeriali per la prevenzione dei rischi in chirurgia: linee di indirizzo regionali di implementazione a livello aziendale

Le Raccomandazioni ministeriali per la prevenzione dei rischi in chirurgia: linee di indirizzo regionali di implementazione a livello aziendale Le Raccomandazioni ministeriali per la prevenzione dei rischi in chirurgia: linee di indirizzo regionali di implementazione a livello aziendale PREMESSA Il Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche

Dettagli

CSP- CSE RSPP FSL - FFSL - CTS CTSS*

CSP- CSE RSPP FSL - FFSL - CTS CTSS* PROCEDURA GESTIONALE sigla:pd20 Pag. 1 di 5 DEL CSP- CSE RSPP FSL - FFSL - CTS CTSS* 0 1 emissione Rev. Data Motivazioni Convalida Approvazione Pag. 2 di 5 INDICE 1.0 SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE 2.0

Dettagli

IL RUOLO DELL INFERMIERE

IL RUOLO DELL INFERMIERE A06 152 Maria Grazia Belvedere Paolo Ruggeri IL RUOLO DELL INFERMIERE NELL ASSISTENZA AL PAZIENTE AFFETTO DA IPERTENSIONE ARTERIOSA POLMONARE ANALISI DI UN CASO CLINICO E REVISIONE DELLA LETTERATURA Copyright

Dettagli

QUESTIONARIO 1: PROCESSO DI AUTOVALUTAZIONE

QUESTIONARIO 1: PROCESSO DI AUTOVALUTAZIONE QUESTIONARIO 1: PROCESSO DI AUTOVALUTAZIONE Step 1 - Decidere come organizzare e pianificare l autovalutazione (AV) 1.1. Assicurare l impegno e il governo del management per avviare il processo. 1.2. Assicurare

Dettagli

Il case manager del territorio nel bambino con disabilità complessa. Dr. Giorgio Conforti SAVONA 10 maggio 2008

Il case manager del territorio nel bambino con disabilità complessa. Dr. Giorgio Conforti SAVONA 10 maggio 2008 Il case manager del territorio nel bambino con disabilità complessa Dr. Giorgio Conforti SAVONA 10 maggio 2008 TRE PERPLESSITA 1. LA NORMATIVA 2. LA COMPETENZA 3. LE REALI RISORSE SUL TERRITORIO SCOPRIAMO

Dettagli

SCELTA DELL APPROCCIO. A corredo delle linee guida per l autovalutazione e il miglioramento

SCELTA DELL APPROCCIO. A corredo delle linee guida per l autovalutazione e il miglioramento SCELTA DELL APPROCCIO A corredo delle linee guida per l autovalutazione e il miglioramento 1 SCELTA DELL APPROCCIO l approccio all autovalutazione diffusa può essere normale o semplificato, a seconda delle

Dettagli

UNI EN ISO 9001:2008 Sistemi di Gestione per la Qualità: requisiti e guida per l uso

UNI EN ISO 9001:2008 Sistemi di Gestione per la Qualità: requisiti e guida per l uso SORVEGLIANZA E CERTIFICAZIONI UNI EN ISO 9001:2008 Sistemi di Gestione per la Qualità: requisiti e guida per l uso Pagina 1 di 10 INTRODUZIONE La Norma UNI EN ISO 9001:2008 fa parte delle norme Internazionali

Dettagli

Valutazione dell outcome riabilitativo nell ictus ischemico ed emorragico in termini di efficacia ed efficienza del trattamento

Valutazione dell outcome riabilitativo nell ictus ischemico ed emorragico in termini di efficacia ed efficienza del trattamento L Unità Operativa di Medicina Riabilitativa della nostra Casa di Cura Lay di Cagliari ha presentato nell ambito della Conferenza Nazionale sull Ictus Cerebrale STROKE 2009 tenutasi a Firenze Fiera il 12

Dettagli

GESTIONE DELLE NON CONFORMITÀ E RECLAMI

GESTIONE DELLE NON CONFORMITÀ E RECLAMI Pagina 1 di 6 Procedura Rev. Data Descrizione modifica Approvazione 3 27.04.2003 Revisione generale (unificate NC e Reclami) C.V. 4 03.09.2007 Specificazione NC a carattere ambientale C.V. 5 07.03.2008

Dettagli

OSSERVAZIONI SUL DOCUMENTO DI CONSULTAZIONE CONSOB AVVIO DEL LIVELLO 3 SUL NUOVO REGOLAMENTO INTERMEDIARI CONFRONTO CON IL MERCATO

OSSERVAZIONI SUL DOCUMENTO DI CONSULTAZIONE CONSOB AVVIO DEL LIVELLO 3 SUL NUOVO REGOLAMENTO INTERMEDIARI CONFRONTO CON IL MERCATO Roma, 30 gennaio 2008 OSSERVAZIONI SUL DOCUMENTO DI CONSULTAZIONE CONSOB AVVIO DEL LIVELLO 3 SUL NUOVO REGOLAMENTO INTERMEDIARI CONFRONTO CON IL MERCATO L ANIA ha esaminato i contenuti della documentazione

Dettagli

PROGETTO SIMULTANEOUS HOME CARE. Dr Mauro Bandera Oncologo

PROGETTO SIMULTANEOUS HOME CARE. Dr Mauro Bandera Oncologo PROGETTO SIMULTANEOUS HOME CARE Dr Mauro Bandera Oncologo I progressi nella terapia dei tumori hanno portato ad una sopravvivenza a 5 anni dei 2/3 dei pazienti e di circa la metà a 10 anni dalla diagnosi.

Dettagli

3. APPLICABILITÀ La presente procedura si applica nell organizzazione dell attività di Alac SpA.

3. APPLICABILITÀ La presente procedura si applica nell organizzazione dell attività di Alac SpA. Acquedotto Langhe e Alpi Cuneesi SpA Sede legale in Cuneo, Corso Nizza 9 acquedotto.langhe@acquambiente.it www.acquambiente.it SGSL Audit P11 Rev 00 del 16/09/09 1. DISTRIBUZIONE Direzione RSPP 2. SCOPO

Dettagli

La gestionedella cartella sanitaria e di rischio ai sensi del dlgs 81/08. HSR Resnati spa

La gestionedella cartella sanitaria e di rischio ai sensi del dlgs 81/08. HSR Resnati spa La gestionedella cartella sanitaria e di rischio ai sensi del dlgs 81/08 HSR Resnati spa dott. Rino Donghi 29 novembre 2008 Premessa Il dlgs 81/08 del 29 aprile 08, in particolare agli artt. 25, 38 e 41,

Dettagli

(In vigore per le revisioni contabili dei bilanci relativi ai periodi amministrativi che iniziano dal 15 dicembre 2009 o da data successiva) INDICE

(In vigore per le revisioni contabili dei bilanci relativi ai periodi amministrativi che iniziano dal 15 dicembre 2009 o da data successiva) INDICE PRINCIPIO DI REVISIONE INTERNAZIONALE (ISA) 720 LE RESPONSABILITÀ DEL REVISORE RELATIVAMENTE ALLE ALTRE (In vigore per le revisioni contabili dei bilanci relativi ai periodi amministrativi che iniziano

Dettagli

Preso atto che la somma da destinare alla formazione prevista nel bilancio di previsione dell Unione, è pari a 9.600,00 per l anno 2014;

Preso atto che la somma da destinare alla formazione prevista nel bilancio di previsione dell Unione, è pari a 9.600,00 per l anno 2014; Richiamate le delibera del Cda n. 20 del 30/12/2010 e dell Assemblea n. 5 del 13/06/2013 con le quali si recepisce il trasferimento all Unione dei Comuni il servizio per la gestione in forma associata

Dettagli

visto il trattato che istituisce la Comunità europea, in particolare l articolo 93, vista la proposta della Commissione,

visto il trattato che istituisce la Comunità europea, in particolare l articolo 93, vista la proposta della Commissione, IL CONSIGLIO DELL UNIONE EUROPEA, visto il trattato che istituisce la Comunità europea, in particolare l articolo 93, vista la proposta della Commissione, (2) Per assicurare la corretta applicazione dell

Dettagli

CARTA DEI SERVIZI. Premessa:

CARTA DEI SERVIZI. Premessa: CARTA DEI SERVIZI Premessa: La Carta dei Servizi è uno strumento utile al cittadino per essere informato sulle caratteristiche del servizio offerto, sulla organizzazione degli uffici comunali, sugli standards

Dettagli

La valutazione dei rischi: requisito comune di BS 18001:2007 e D.Lgs. 81/2008

La valutazione dei rischi: requisito comune di BS 18001:2007 e D.Lgs. 81/2008 La valutazione dei rischi: requisito comune di BS 18001:2007 e D.Lgs. 81/2008 Ricordiamo che tra le finalità della BS OHSAS 18001 richiede di dimostrare che: il sistema di gestione della salute e sicurezza

Dettagli