L identificazione e l analisi del rischio di corruzione in alcune esperienze regionali

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1 1 L identificazione e l analisi del rischio di corruzione in alcune esperienze regionali Il rischio di corruzione nelle procedure di acquisizione di beni e servizi, realizzazione di opere pubbliche e nelle procedure di accreditamento is7tuzionale delle stru8ure sanitarie

2 2 Oggetto dell intervento

3 Il rischio di fallimento etico in ambito 3 pubblico possibilità che si verifichino even1 non e1ci, non integri o lega1 alla corruzione che influiscono in senso nega1vo sul conseguimento dell u1lizzo trasparente, efficiente, efficace ed equo delle risorse pubbliche

4 4 Il processo di risk management Analisi di contesto Mappatura a:vità e cultura e7ca Informazione e comunicazione Iden7ficare e comunicare le informazioni rilevan7 per assunzione responsabilità Iden8ficazione even8 di rischio Catalogo degli even7 rischiosi AAvità di controllo e monitoraggio A:vare processi e strumen7 per assicurare che le risposte al rischio siano efficacemente eseguite Valutazione even8 di rischio Definizione dei driver di valutazione Valutazione even7 di rischio Risposta al rischio Iden7ficare azioni, procedure e strumen7 per prevenire, contenere o contrastare il rischio di corruzione Valutazione presidio del rischio Mappatura a:vità di controllo/ prevenzione in essere Valutazione del presidio

5 5 Nel biennio sono state sperimentate metodologie e strumenti nell ambito delle fasi: Analisi di contesto Identificazione degli eventi rischiosi Valutazione degli eventi rischiosi Valutazione del presidio del rischio Risposta al rischio Nel 2011 la metodologia è stata applicata al procedimento a livello generale L esperienza della Regione Campania Procedimenti a titolarità e regia regionale per l acquisizione di beni e servizi e la realizzazione di opere pubbliche co - finanziati dai Fondi strutturali FESR Nel 2012 il modello sviluppato è stato applicato a due obiettivi operativi dell Asse 1 del POR FESR Campania 2007/2013 finalizzati alla bonifica dei siti inquinati (O.O 1.2) e alla realizzazione e potenziamento delle opere del ciclo integrato delle acque (O.O 1.4)

6 Analisi del contesto L esperienza della Regione Campania (1/18) 6 q mappatura delle a=vità dei procedimen+ in ogge-o e delle a0vità del controllo ad essi associate q rilevazione della cultura e1ca e del controllo a8raverso: ü analisi della documentazione is7tuzionale (manuale di a8uazione, manuali delle procedure di controllo, norme disciplinari ) ü incontri (interviste e focus group) con gli a8ori del controllo e della ges7one al fine di validare e/o integrare le informazioni ü un indagine preliminare sugli strumen7 di cultura e prevenzione del rischio di fallimento e7co, in par7colare del documento assimilabile al Codice di comportamento della Regione Campania Norme disciplinari per i dipenden7 della Giunta Regionale

7 Analisi del contesto L esperienza della Regione Campania (2/18) 7

8 Analisi del contesto L esperienza della Regione Campania (3/18) 8 ü burocra7co- amministra7vo ü rispe8o della norma ü sanzionatorio ü poco orientato al risultato ü e7ca come opzione ü assente approccio organizza7vo ü comportamento e7co lasciato alla coscienza individuale ü diffidenza nei confron7 di uno strumento e di una ulteriore modalità di controllo, tra l altro applicata ad una dimensione così sfuggente

9 Iden8ficazione even8 di rischio L esperienza della Regione Campania (4/18) 9 La mappa a:vità- controlli sviluppata nella fase dell analisi del contesto (assimilabile all analisi del flusso di processo) Prompt list (grazie anche al preliminare lavoro di ricerca e analisi documentale) Lista degli even7 rischiosi u7lizzata come strumento di supporto nelle interviste e nei workshop realizza7 con: gli a8ori del controllo gli a8ori della ges7one

10 Iden8ficazione even8 di rischio L esperienza della Regione Campania (5/18) 10 Catalogo di even8 rischiosi v 38 even8 di rischio collega7 a una o più fasi e a:vità del procedimento v scheda descriava dedicata collegata alle schede rela7ve ai controlli e alla valutazione Categorie di even8 rischiosi v pilotamento della procedura di gara v assenza o carenza di controlli v assenza di adegua7 livelli di trasparenza v falsificazione di documentazione v elusione delle procedure di evidenza pubblica v corruzione del funzionario pubblico v mancata assicurazione di equità v confli8o di interessi

11 Iden8ficazione even8 di rischio L esperienza della Regione Campania (6/18) 11 Categoria Evento rischioso Processo Pilotamento procedura di gara Assenza o carenza di controlli ER. 2 lnserimento nel bando di clausole deputate a favorire alcune imprese e/o tali da dissuadere alcuni operatori dal presentare la propria offerta ER. 3 Elusione della regola della formazione concorrenziale del corrispe:vo a8raverso l'imposizione di accordi ai partecipan7 sulle offerte di ribasso da presentare ER. 4 O8enimento preven7vo di indicazioni tecniche des7nate a rendere il proge8o esecu7vo più completo ed adeguato, dunque preferibile rispe8o ad altri ER.5 Fuga di informazioni ER. 9 Irregolarità dovuta all'applicazione di criteri di selezione illegali ER. 13 Modifica del preven7vo di uno dei sogge: in gara su invito informale del responsabile del procedimento, a seguito dell'acquisizione dei preven7vi dei concorren7 ER. 1 Il sistema dei controlli dell'oi non è applicato ER.6 Rilascio di autorizzazioni (es. VIA,, cambi di des7nazioni d'uso, ecc.) in assenza di adeguate verifiche ER. 34 Inadeguata verifica della coerenza dei proge: con i criteri di selezione previs7 ER.35 Mancata rilevazione dell'ammissione a finanziamento a valere su altre fon7 ER. 25 Mancata esecuzione di controlli o inadegua7 controlli interni des7na7 alla verifica della qualità dei materiali, del rispe8o del proge8o dell opera e della corre8a esecuzione della prestazione IstruSoria IstruSoria ASuazione

12 Iden8ficazione even8 di rischio L esperienza della Regione Campania (7/18) 12 Categoria Evento rischioso Processo Assenza di adegua8 livelli di trasparenza ER. 7 Redazione di tes7 scri: con un linguaggio poco chiaro e poco comprensibile ER.7 bis Non coerenza tra i documen7 che compongono il bando (discrasia) ER. 8 Inadempienza dovuta alla mancata citazione dell insieme dei criteri di selezione e assegnazione nel capitolato d oneri o nel bando di gara ER. 8 bis Inadempienza dovuta all insufficiente descrizione dell insieme dei criteri di selezione e assegnazione nel capitolato d oneri o nel bando di gara ER. 10 Definizione insufficiente dell'ogge8o di appalto, tale da consen7re ai candida7 di determinare totalmente l'ogge8o dell'appalto e agli en7 appaltan7 di aggiudicare l'appalto ER. 10 bis Definizione discriminatoria dell'ogge8o di appalto ER. 11 Inadeguatezza della pubblicità del bando di gara ER. 12 Brevità del tempo intercorrente tra la pubblicazione del bando di gara e scadenza per la presentazione delle offerte ER. 15 Mancata rilevazione ed esclusione di offerte anomale al ribasso, senza adeguata gius7ficazione ER.16 Mancata verifica di corrispondenza tra costo proposto e costo standard della prestazione, senza adeguata gius7ficazione IstruSoria/ ASuazione (regia regionale)

13 Categoria Evento rischioso Falsificazione di documentazione Iden8ficazione even8 di rischio L esperienza della Regione Campania (8/18) ER. 20 Presentazione e/o acce8azione di documentazione falsa ER. 26 Falsa cer7ficazione a8estata dai concorren7 e collusione del funzionario responsabile del procedimento in fase di controllo ER. 32 Falsa fa8urazione e/o sovrafa8urazione volta all'o8enimento di un ritorno economico da parte del pubblico funzionario ER. 33 Manomissione e/o alterazione delle informazioni inserite nel sistema informa7vo Processo 13 IstruSoria/ASuazione/ Rendicontazione/Ges8one delle irregolarità ASuazione Rendicontazione Elusione delle procedure di evidenza pubblica ER. 18 Elusione fraudolenta della regola del ricorso a procedure garan7te di scelta dell'altro contraente, ricorrendo indebitamente alla tra8a7va privata nonostante l'assenza del criterio di estrema urgenza derivante da even7 imprevedibili o per lavori, servizi o forniture complementari in assenza di una circostanza imprevista. ER. 22 Previsione di clausole di rinnovo automa7co dei contra: e di periodi di ultra:vità degli stessi in seguito alla scadenza contra8uale ER. 23 Considerazione delle a:vità accessorie (dunque incluse nel contra8o principale ancorché comportan7 ulteriori cos7) come a:vità autonome, tali da so8oporre a nuove procedure di evidenza pubblica; ER. 24 Affidamento, all impresa che conduce i lavori, dell esecuzione di varian7 tecniche evitando la procedura di evidenza pubblica ER. 27 Ricorso alla tecnica del subappalto a favore di società cara8erizzate da infiltrazioni mafiose o criminali da parte di società prestanome o comunque colluse con le prime ER. 29 Manipolazione di un contra8o reda8o per mano dell appaltatore e grazie alla connivenza di un pubblico ufficiale, al fine di effe8uare lavori supplementari ASuazione

14 Iden8ficazione even8 di rischio L esperienza della Regione Campania (9/18) 14 Categoria Evento rischioso Corruzione e non integrità del funzionario pubblico ER.17 Cedimento a illegi:me pressioni ER. 28 Corruzione del pubblico ufficiale finalizzata alla gius7ficazione, da parte di quest'ul7mo, di revisioni nei prezzi o estensioni del contra8o ER. 30 Acce8azione da parte del pubblico ufficiale di riserve prive di fondamento da parte dell operatore economico ER. 31 Corruzione del pubblico ufficiale per evitare l applicazione di penali in caso di scarsa performance e/o per ignorare obbligazioni contra8uali dell appaltatore Processo IstruSoria/ASuazione/ Rendicontazione/Ges8one delle irregolarità ASuazione ASuazione/ Rendicontazione/Ges8one delle irregolarità Mancata assicurazione di equità ER. 19 Violazione del principio di parità di tra8amento a tu: i sogge: che vengono in conta8o con la pubblica amministrazione ER. 21 Scarsa disponibilità e ostacolamento all'esercizio dei diri: dei ci8adini da parte del funzionario pubblico IstruSoria /ASuazione ConfliSo di interessi ER. 14 Assenza della necessaria indipendenza del decisore in situazioni, anche solo apparen7, di confli8o di interesse IstruSoria /ASuazione

15 Iden8ficazione even8 di rischio L esperienza della Regione Campania (10/18) 15 ü il processo di iden+ficazione dei fa-ori agevolan+ la manifestazione dell evento rischioso è avvenuta a-raverso: q un analisi delle cara8eris7che del processo avvalendosi sempre della mappa a:vità- controlli e degli even7 rischiosi; q il coinvolgimento tramite focus- group dei beneficiari (principalmente Comuni) degli obie:vi opera7vi, dei team degli obie:vi opera7vi e dei controller di primo livello. Cause: v assenza di competenza dei pubblici ufficiali v assenza di responsabilizzazione dei pubblici ufficiali v assenza di adegua7 standard e strumen7 v assenza di controlli preven7vi v assenza di un accezione manageriale del sistema di controllo v mancanza di un adeguata cultura dell e7ca e dell integrità v assenza di strumen7 e modalità per favorire il controllo sociale

16 Valutazione del rischio L esperienza della Regione Campania (11/18) 16 Valutazione dell impaso La scelta è ricaduta su indicatori di impa8o finanziario, in par7colare si è fa8o riferimento alle re:fiche finanziarie stabilite dalla Commissione Europea (Cfr. Nota COCOF 07/0037/03- IT)

17 Valutazione del rischio L esperienza della Regione Campania (12/18) 17 Valutazione della probabilità Data l assenza di da7 storici, si è optato per un criterio sogge:vo, u7lizzando la metodologia proposta dallo standard australiano AS/NZS 4360:2004.

18 Valutazione del rischio L esperienza della Regione Campania (13/18) 18 La matrice impaso- probabilità

19 Valutazione presidio del rischio L esperienza della Regione Campania (14/18) 19 Individuazione dei criteri di valutazione del sistema di controllo secondo il criterio del grado di profondità del controllo secondo il criterio della tempis1ca del controllo Controlli non sostanziali di integrità, ossia quelli che si limitano alla verifica formale del rispe8o delle norme, delle regole e delle procedure Controlli sostanziali di integrità, ossia quelli tesi alla verifica sostanziale del presidio del rischio di fallimento e7co Controlli su segnalazione, ossia quelli non ripetu7 in maniera costante e sistema7ca, ma a:va7 solo a seguito di segnalazioni Controlli corre=vi, hanno luogo ex post rispe8o all a:vità del procedimento esposta al rischio di fallimento e7co Controlli contestuali, hanno luogo in i7nere rispe8o all a:vità del procedimento esposta al rischio di fallimento e7co Controlli preven1vi, hanno luogo ex ante rispe8o all a:vità del procedimento esposta al rischio di fallimento e7co

20 Valutazione presidio del rischio L esperienza della Regione Campania (15/18) 20 Tipologie di controllo Descrizione Il controllo è non sostanziale di integrità Codice A Il controllo è sostanziale di integrità su segnalazione B Il controllo è sostanziale di integrità corre:vo Il controllo è sostanziale di integrità contestuale Il controllo è sostanziale di integrità preven7vo C D E

21 Valutazione presidio del rischio L esperienza della Regione Campania (16/18) 21 Valutazione del pressing dei controlli Pressing dei controlli ALTO MEDIO- ALTO MEDIO BASSO Descrizione Combinazione di controlli che prevede almeno 1 controllo sostanziale di integrità preven7vo (E) Combinazione di controlli che prevede almeno 1 controllo sostanziale di integrità contestuale (D) Combinazione di controlli che prevede almeno 1 controllo sostanziale di integrità corre:vo (C) Combinazione di controlli che prevede esclusivamente controlli non sostanziali di integrità e controlli di integrità su segnalazione (A, B)

22 Valutazione presidio del rischio L esperienza della Regione Campania (17/18) 22 La matrice rischi/controlli

23 Risposta al rischio L esperienza della Regione Campania (18/18) 23 Gli strumen8 per la prevenzione delle macrocategorie di even8 rischiosi

24 24 L esperienza della Regione Sicilia Processi di accreditamento delle strutture sanitarie Gruppo di lavoro: Enzo Bivona, Fabio Sanfilippo, Federico Tosi e Marco Burgarello DireLore DASOE Resp.li UUOO Accreditamento Nel biennio sono state sperimentate metodologie e strumenti nell ambito delle fasi: Analisi di contesto Identificazione degli eventi rischiosi Valutazione degli eventi rischiosi Contesto progettuale: Piano Operativo per la riqualificazione del sistema sanitario nella Regione Sicilia, che include tra gli obiettivi, l adeguamento della procedura di accreditamento delle strutture sanitarie private e pubbliche Tavolo di lavoro del Ministero della Salute per la Revisione della normativa sull'accreditamento (TRAC) Responsabili dell accreditamento (DASOE Reg. Sicilia; UUOO Accreditamento)

25 Analisi del contesto L esperienza della Regione Sicilia (1/10) 25 Obie:vi fase: Ø mappatura dei processi e delle a=vità so8ostan7 alla procedura di accreditamento is7tuzionale delle stru8ure sanitarie della Regione Sicilia a8raverso: ü un a:vità di ricognizione dell ambito norma7vo al fine di esplicitare i processi so-ostan+ alla procedura di accreditamento nonché i sogge0 coinvol+ ai diversi livelli ü focus group con il personale responsabile delle diverse unità provinciali chiama7 a svolgere la verifica del possesso dei requisi7 per l accreditamento delle stru8ure sanitarie

26 Analisi del contesto L esperienza della Regione Sicilia (2/10) 26 Programmazione della visita ispeava/verifica alla strusura sanitaria Programmazione della data della visita Iden7ficazione della documentazione da richiedere Svolgimento della verifica presso la strusura sanitaria Accesso alla documentazione Accesso ai locali Predisposizione e consegna del verbale della verifica Individuazione delle non conformità Individuazione delle prescrizioni Verifica ex- post dell adozione delle prescrizioni

27 Iden8ficazione even8 di rischio L esperienza della Regione Sicilia (3/10) 27 Finalità dell accreditamento: ü ü ü Accreditare chi è in possesso dei requisi7 previs7 dal sistema vigente Escludere chi non è in possesso dei requisi7 Fornire alle stru8ure sanitarie, nelle quali sono state accertate delle non conformità sanabili, le indicazioni per il raggiungimento dei requisi7 richies7 Dimensioni del rischio e8co: ì ì Trasparenza: le procedure ed i da7 in output da esse derivan7 devono essere accessibili a tu: coloro che ne hanno diri8o Legalità: intesa come certezza delle regole del gioco e degli esi7 lega7 a determina7 even7, e dunque anche come pari tra8amento

28 Iden8ficazione even8 di rischio L esperienza della Regione Sicilia (4/10) Processi AAvità Even8 rischiosi 28 Programmazione della visita ispe:va/verifica alla stru8ura sanitaria Svolgimento della verifica presso la stru8ura sanitaria Predisposizione e consegna del verbale delle verifiche Verifica ex post dell adozione delle prescrizioni Calendarizzazione ed esecuzione delle verifiche Modalità di prima interfaccia con le stru8ure accreditate Iden7ficazione dei referen7 presso le stru8ure accreditate Competenze del gruppo di lavoro e carichi di lavoro assegna7 Numero di visite per stru8ura e durata della visita Modalità di compilazione del rapporto di verifica e modulis7ca u7lizzata Instaurazione dei flussi informa7vi verso il DASOE rela7vi allo stato e all andamento delle verifiche Modalità di ges7one delle contestazioni: assegnazione delle prescrizioni e della rela7va tempis7ca modalità di verifica dell o8emperanza alle prescrizioni Lesione del principio di pari tra8amento nella calendarizzazione delle verifiche Lesione del principio di pari tra8amento nella comunicazione o meno delle verifiche programmate Lesione del principio di pari tra8amento con riferimento ad eventuali deficit informa7vi dei referen7 iden7fica7 nel corso della verifica Lesione del principio di pari tra8amento in relazione alla presenza di differen7 competenze nel gruppo di lavoro Lesione del principio di pari tra8amento e di trasparenza in relazione all ogge8o della verifica ed alla ges7one e conclusione delle verifiche Lesione del principio di pari tra8amento e di trasparenza in relazione ai contenu7 del rapporto e alle modalità di comunicazione alla stru8ura sanitaria Lesione del principio di trasperenza Lesione del principio di pari tra8amento e di trasparenza in relazione alle modalità per stabilire i criteri alla base delle prescrizioni e rela7va tempis7ca

29 Valutazione del rischio L esperienza della Regione Sicilia (5/10) 29 Valutazione della probabilità del rischio di fallimento e8co, potenziale deficit di Trasparenza e Legalità nella disponibilità e u7lizzo, da parte dei sogge: UUOO di accreditamento, di strumen8 di regolazione dell aavità (es., verbali, schede di repor7ng dell a:vità di verifica, etc..) e standard di svolgimento delle aavità (es., modalità con la quale procedere alla calendarizzazione delle verifiche, determinazione del gruppo di lavoro). Valutazione dell impaso di rischio di fallimento e8co, (1) n di contenziosi sor7 con le stru8ure sanitarie rela7vi alla procedura di accreditamento, (2) n contestazioni di irregolarità a seguito a:vità ispe:ve diverse e ulteriori rispe8o alla procedura di accreditamento, (3) n rea8 contro la PA, quali fenomeni corru:vi/ concussivi agli a8ori coinvol7 nella procedura.

30 Valutazione del rischio L esperienza della Regione Sicilia (6/10) 30 Valutazione della probabilità Informazioni acquisite da parte dei Responsabili delle unità Accreditamento durante lo svolgimento dei focus group PROCESSI ATTIVITÀ SOTTOSTANTI EVENTI RISCHIOSI Programmazione della visita ispettiva/ verifica Calendarizzazione ed esecuzione delle verifiche Modalità di prima interfaccia con le strutture accreditate Lesione del principio di pari trattamento nella calendarizzazione delle verifiche Lesione del principio di pari trattamento nella comunicazione o meno delle verifiche programmate INDICATORI DI RISCHIOSITÀ 1. Assenza di strumenti di regolazione 2. Assenza di sovrapposizione tra strumenti di regolazione e prassi operative 3. Divergenza tra le prassi operative B M A B M A B M A B M A B M A B M A PROBABI LITÀ DI RISCHIO ETICO 1 GIUDIZIO BASSA (B) MEDIA (M) ALTA (A) SCALA DI MISURAZIONE 0,25 0,6 1 E successivamente verificate a8raverso l'acquisizione documentale degli a: prodo: da un campione di stru8ure accreditate

31 Valutazione del rischio L esperienza della Regione Sicilia (7/10) 31 Indicatore di impaso: N di contenziosi sor7 tra Assessorato/ASP e le stru8ure sanitarie rela7vamente alla procedura di accreditamento Ripar8zione del contenzioso con riferimento allo stato di definizione

32 Valutazione del rischio L esperienza della Regione Sicilia (8/10) 32 Processi AAvità sosostan8 Distribuzione dei contenzionsi Programmazione della visita ispe:va/verifica alla stru8ura sanitaria Calendarizzazione ed esecuzione delle verifiche Modalità di prima interfaccia con le stru8ure accreditate % per aavità % per processo Definizione degli indicatori di impaso sulla rilevanza del contenzioso D A: 13/74 A: 17,57 A: 17,57 B: 0/74 B: 0,00 C: 1/74 C: 1,35 B: 0,00 D: 60/74 D: 81,08 A: - A: - C: 1,35 B: - B: - C: - C: - D: 81,08 D: - D:

33 Valutazione del rischio L esperienza della Regione Sicilia (9/10) 33 PROCESSI PROBABILITA DI RFE IMPATTO DI RFE Programmazione della visita ispe:va/verifica alla stru8ura sanitaria Svolgimento della verifica presso la stru8ura sanitaria Predisposizione e consegna del verbale della verifica Verifica ex- post dell adozione delle prescrizioni O,87 1 0,78 0,25 0,67 0,6 1 0,85

34 Valutazione del rischio L esperienza della Regione Sicilia (10/10) Maria Scinicariello 34

35 35 CONTATTI Innovazione per la Pubblica Amministrazione ì ì ì ì ì ì Collaboratrice del CISPA Centro interdipar7mentale degli studi sulla Pubblica Amministrazione Università degli studi di Roma Tor Vergata Partner Stru8ura s.r.l

36 36 Il proge-o E.T.I.CA. pubblica nel Sud: accrescere l Efficacia, la Trasparenza, l Innovazione e la Capability dell amministrazione pubblica, offre alle regioni dell Obie0vo Convergenza il sostegno tecnico per individuare i sistemi e le soluzioni più efficaci per una crescita significa+va della trasparenza e della legalità nella ges+one dei Fondi stru-urali e, più in generale, nelle poli+che di sviluppo e coesione. Il PON Governance e Assistenza Tecnica (PON GAT) è il Programma Opera+vo per l'obie0vo Convergenza, cofinanziato dal Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR), che contribuisce a "Rafforzare le competenze tecniche e di governo delle amministrazioni e degli en+ a-uatori, per migliorare l'efficacia della programmazione e la qualità degli interven+ per offrire servizi migliori alla ci-adinanza". Il Dipar+mento per lo Sviluppo e la Coesione Economica (DPS) è responsabile dell a-uazione del PON GAT. Il Dipar+mento della Funzione Pubblica (DFP) opera come Organismo intermedio per l'obie0vo Opera+vo II.5 «E.T.I.C.A. pubblica nel Sud». Il Formez PA ges+sce le a0vità del proge-o E.T.I.CA.

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