1. RIFERIMENTI NORMATIVI

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2 FASCICOLO DEL PROCEDIMENTO: Scarico dall'inventario generale dei beni mobili 2 1. RIFERIMENTI NORMATIVI D.P.R. 4 marzo 1982, n. 371, Regolamento per l'amministrazione e la contabilità generale delle Università e degli istituti di istruzione universitaria ed in particolare gli artt D.R. 22 settembre 1995, n. 1665, recante il Regolamento di Ateneo per l amministrazione, la finanza e la contabilità ed in particolare il Titolo III (artt ), art. 44, art. 47. Delibera Giunta esecutiva (Università degli Studi di Trento) 22 luglio 1997, n. 194, con la quale si attribuisce al Direttore amministrativo l emanazione dei provvedimenti relativi agli scarichi dei beni mobili inventariali, sulla base del piano di riorganizzazione dei servizi determinato dal CdA ai sensi dell art. 19 dello Statuto.

3 FASCICOLO DEL PROCEDIMENTO: Scarico dall'inventario generale dei beni mobili 3 2. DESCRIZIONE DELLA PROCEDURA - MODELLO NORMATIVO Sulla base di tali riferimenti è possibile definire il seguente modello normativo: Per quanto riguarda in generale la gestione patrimoniale dei beni di proprietà dell Università degli Studi di Trento, ed in particolare la disciplina dei beni mobili inventariabili, rilevano due diversi profili: il primo oggettivo, il secondo soggettivo: Profilo oggettivo I beni dell'università si distinguono in immobili e mobili secondo le norme del codice civile. Essi sono descritti, a cura del Settore Patrimonio, in separati inventari a quantità ed a valore, sulla base dei criteri stabiliti dal Consiglio di amministrazione. I beni mobili si classificano nelle seguenti categorie: 1) mobili, arredi, macchine di ufficio; 2) materiale bibliografico; 3) collezioni scientifiche; 4) strumenti tecnici, attrezzature in genere; 5) automezzi ed altri mezzi di trasporto; 6) fondi pubblici e privati; 7) altri beni mobili Non sono iscritti negli inventari, ma evidenziati con separate registrazioni di carico e scarico, secondo i criteri stabiliti dal Consiglio di amministrazione, gli oggetti che, per loro intrinseca natura: - sono fragili; - si consumano ovvero si deteriorano con l'uso; - quelli di modesto valore; - le parti di ricambio e accessorie di altri oggetti inventariabili. art. 26, c. 1, R.c. art. 37, c. 1, DPR art. 40, c. 2, DPR art. 26, c. 2, R.c. Profilo soggettivo Sotto il profilo soggettivo i beni mobili inventariabili possono essere ricondotti a due aree di competenza: - Centri di spesa (Dipartimenti, Facoltà, Biblioteca, Centri interdipartimentali di servizio): Rientrano in questa area, costituendo il patrimonio del Centro, i beni: a) acquistati in virtù della capacità negoziale dei Centri; art. 44, c. 1, R.c.

4 FASCICOLO DEL PROCEDIMENTO: Scarico dall'inventario generale dei beni mobili 4 b) acquisiti attraverso assegnazioni da parte dell Università; Agente consegnatario dei beni costituenti il patrimonio del Centro di spesa è di norma il Direttore. - Università: Costituiscono invece patrimonio dell Università: a) i beni acquistati in virtù della capacità negoziale dall Amministrazione centrale di Ateneo; b) tutti i beni acquisiti per donazione (anche se beneficiario di quest ultima è un centro di spesa); c) sono sottratte alla competenza dei Centri di spesa e riservate all'università le procedure contrattuali e di spesa concernenti la vendita, la cessione e la permuta di beni mobili per valori patrimoniali superiori ad un importo da stabilire con provvedimento del Consiglio di Amministrazione; *** La procedura I beni mobili inventariabili facenti parte del patrimonio dell università sono affidati in consegna ad un Agente dell'università, da individuarsi di norma fra il personale del Settore Patrimonio. La loro inventariazione avviene sulla base di buoni di carico emessi dal Settore Patrimonio e firmati dall'agente consegnatario. La cessione, il trasferimento dei beni mobili, nonché la constatazione della loro perdita o della loro condizione di fuori uso, fatto salvo l'eventuale obbligo della reintegrazione o risarcimento del danno, sono disposti dal Consiglio di amministrazione con propria deliberazione adottata su proposta dell'agente consegnatario. Con la stessa deliberazione si dispone per la cancellazione dagli inventari dei beni stessi da effettuarsi con buoni di scarico emessi dal Settore Patrimonio e firmati dall'agente consegnatario. Il Direttore amministrativo è delegato ad adottare i provvedimenti riguardanti lo scarico di beni mobili inventariali, l autorizzazione alla vendita dei beni scaricati e le relative riassegnazioni. Sulla scorta degli atti di carico o scarico si provvede al conseguente aggiornamento delle scritture patrimoniali. I beni dichiarati fuori uso possono essere ceduti a titolo gratuito ad enti pubblici ovvero ad associazioni e enti privati senza fine di lucro e con finalità pubblica. *** Agente consegnatario dei beni costituenti il patrimonio del Centro di spesa è di norma il art. 45, c. 1, R.c. art. 44, c. 2, R.c. art. 44, c. 1, R.c. art. 45, c. 1, R.c. art. 47, c. 1, lett. c), R.c. art. 27, c. 2, R.c. art. 28, c. 1 R.c. art. 40, c. 3, DPR art. 28, co.2, R.c. Del. G.E. 194/97 art. 40, c. 5, DPR art. 28, c. 3, R.c. art. 28, c. 4, R.c. art. 44, c. 2, R.c.

5 FASCICOLO DEL PROCEDIMENTO: Scarico dall'inventario generale dei beni mobili 5 Direttore. L'organo collegiale competente all'approvazione del bilancio di previsione può con propria deliberazione motivata individuare una o più persone, fra quelle afferenti al Centro medesimo, che sostituiscano il Direttore quale Agente consegnatario dei beni. Tali beni sono inventariati o scaricati dagli inventari sulla base di buoni rispettivamente di carico o scarico emessi dal Servizio contabile e firmati dall'agente consegnatario. I buoni di scarico sono emessi a seguito di deliberazione del Consiglio di amministrazione assunta in ragione di una diversa destinazione dei beni o della loro alienazione o differente assegnazione ovvero per effetto di perdita o messa fuori uso. La tenuta degli inventari avviene mediante l'utilizzo del sistema informativo contabile dell'università. *** L'inventario generale dei beni mobili deve contenere le seguenti indicazioni: a) il luogo in cui si trovano; b) la denominazione e la descrizione secondo la natura e la specie; c) la quantità e il numero; d) il valore. Gli inventari sono redatti in duplice esemplare di cui uno è conservato presso l'amministrazione universitaria e l'altro dagli agenti responsabili dei beni ricevuti in consegna, sino a che non ne abbiano ottenuto formale discarico. Sono chiusi al termine di ogni esercizio finanziario. art. 40,c. 1, DPR art. 44, c. 3, R.c. art. 44, c. 4, R.c. art. 38, c. 1, DPR art. 39,c. 3, DPR art. 40, c. 6, DPR I mobili ed i materiali di consumo acquistati dall'università per le sue esigenze e per quelle dei Centri di spesa sono depositati e conservati in appositi magazzini istituiti dal Consiglio di amministrazione con deliberazione contenente anche i criteri e le modalità per la loro gestione. art. 44, DPR art. 30, c. 1, R.c. La ricognizione dei beni mobili e la rivalutazione degli stessi si effettuano rispettivamente almeno ogni dieci anni e ogni cinque anni, anche sulla base di criteri stabiliti dal Consiglio di amministrazione. art. 41, c. 1, DPR art. 29, c. 1, R.c.

6 FASCICOLO DEL PROCEDIMENTO: Scarico dall'inventario generale dei beni mobili 6 - MODELLO REALE - Le indicazioni di diritto positivo contenute nel modello normativo vengono coniugate, nella realtà amministrativa, con ulteriori elementi che dipendono dalla disponibilità e dall allocazione delle risorse, dall organizzazione del lavoro d ufficio, dalle caratteristiche dei flussi comunicativi interni ed esterni, dal coordinamento con norme che disciplinano ambiti interessati, seppur indirettamente, dalla procedura in esame. Il risultato di questo intreccio è il modello reale del procedimento, il quale evidenzia nel dettaglio le singole operazioni effettivamente svolte dai vari uffici ed amministrazioni coinvolte. Nella descrizione del modello reale si dedicheranno alcuni accenni anche alla procedura di iscrizione di un bene nel libro generale degli inventari, costituendo ovviamente quest ultima conditio sine qua non per il successivo scarico del bene stesso. BENI COSTITUENTI IL PATRIMONIO DEI CENTRI DI SPESA Iscrizione - Centro interessato: Dipartimento di Scienze Giuridiche - Caso: acquisto di un bene (è l ipotesi più frequente) 1. Al momento della consegna del bene acquistato, qualora si provveda al pagamento della somma pattuita, la procedura contabile prevede la contestuale formazione (a mezzo del programma informatico) del mandato di pagamento (inviato all istituto di credito tesoriere) e del buono di carico, documento nel quale vengono indicati: - il fornitore e gli estremi della fattura emessa (data emissione, numero ed importo complessivo); - il numero di inventario attribuito ai beni nonché la categoria inventariale di appartenenza; - l eventuale numero del bene padre (nel caso, ad esempio, di oggetti accessori); - denominazione e descrizione dei beni secondo la natura e la specie; - il luogo in cui si trovano (sede, edificio, piano, stanza); - il valore totale del buono (corrispondente al costo effettivo sostenuto per il loro acquisto); Il buono di carico, numerato e sottoscritto dal Direttore del dipartimento in qualità di agente consegnatario, viene redatto in triplice copia: a) una copia viene allegata alla copia del mandato di pagamento e all originale della fattura e conservata nei registri contabili del Centro; b) una copia viene conservata in un apposito raccoglitore destinato appositamente ai buoni di carico (ordinati per numero progressivo); c) una terza copia, infine, viene inviata alla Divisione patrimonio ed economato.

7 FASCICOLO DEL PROCEDIMENTO: Scarico dall'inventario generale dei beni mobili 7 Contestualmente alla redazione del buono di carico, la segreteria amministrativa provvede alla redazione di un ulteriore buono di presa in carico (o di dislocazione) avente valenza interna in quanto permette di precisare in maniera puntuale l allocazione del singolo bene (sede, edificio, piano, stanza). Ricognizione/Rivalutazione Non viene effettuata una ricognizione sistematica dei beni mobili inventariati facenti parte del patrimonio del Dipartimento, seguendo invece la strada degli accertamenti mirati. Tuttavia il momento della nomina di un nuovo Direttore di Dipartimento costituisce occasione per svolgere una qualche indagine conoscitiva in tal senso (la procedura prevede infatti la formale accettazione del patrimonio ereditato dal precedente consegnatario). Il sistema di contabilità e gestione patrimoniale non prevede la possibilità di procedere ad una rivalutazione periodica dei beni inventariati. Cancellazione 1. La decisione di procedere allo scarico di uno o più beni iscritti negli inventari del Dipartimento viene assunta con delibera dal Consiglio di dipartimento la quale contiene pure la motivazione della richiesta (bene fuori uso, trasferimento ad altro Centro, etc.). Nella grande maggioranza dei casi la causa di tale richiesta è l avvenuta condizione di fuori uso del bene, o perché avariato senza che vi sia la convenienza economica alla riparazione, oppure perché obsoleto in quanto non più rispondente alle esigenze per le quali era stato acquisito. 2. Sulla base della delibera del Consiglio, il Direttore del Centro di spesa, in qualità di agente consegnatario, sottoscrive la richiesta di scarico nella quale vengono riportati i dati identificativi del bene (descrizione, numero di inventario come risulta dalla targhetta applicata sullo stesso). La proposta viene indirizzata alla Divisione patrimonio ed economato. 3. Sulla base di tale richiesta un incaricato della Divisione patrimonio ed economato procede ad un sopralluogo nel corso del quale ritira i beni indicati nella proposta di scarico e stacca dagli stessi gli adesivi riportanti il numero inventariale. 4. Presso la Divisione patrimonio ed economato si procede ad una verifica puntuale di corrispondenza tra i beni indicati nella proposta di scarico ed i beni effettivamente ritirati. In caso di mancata coincidenza viene contattato informalmente il Centro di spesa proponente e si procede ad una correzione della proposta. 5. A questo punto la Divisione predispone un buono di scarico provvisorio (singolo o, più spesso, cumulativo) nel quale si riportano i dati identificativi il/i bene/i da scaricare (numero inventario, descrizione, categoria inventariale) con l indicazione del corrispondente valore economico (non valore reale ma costo di acquisto iniziale). Contestualmente viene redatta la bozza di decreto che dovrà essere sottoscritta dal Direttore amministrativo.

8 FASCICOLO DEL PROCEDIMENTO: Scarico dall'inventario generale dei beni mobili 8 6. Spetta al Direttore amministrativo (in virtù di una apposita delega conferita dalla Giunta Esecutiva) emanare il decreto con il quale si dispone lo scarico del/i bene/i dal libro inventario del Centro di spesa, per un certo importo patrimoniale complessivo. 7. A seguito dell emanazione del decreto, la Divisione patrimonio ed economato predispone il buono di scarico definitivo che determina la cancellazione del bene dal libro degli inventari ed il conseguente aggiornamento delle scritture patrimoniali come comparirà nel conto consuntivo (conto patrimoniale) redatto a chiusura dell esercizio di competenza. Una copia del buono viene conservata dalla Divisione, l originale viene inviato al Centro di spesa proponente. 8. La segreteria amministrativa del Centro di spesa proponente conserva la copia cartacea del buono di scarico definitivo in un apposito registro che verrà utilizzato per i controlli svolti al termine dell esercizio finanziario in fase di formazione del conto consultivo. 9. Il bene, che nel frattempo è stato depositato presso un apposito magazzino, viene qui conservato in attesa di conoscerne la destinazione finale (demolizione, donazione, trasferimento ad altra sede, etc.). *** BENI COSTITUENTI IL PATRIMONIO DELL AMMINISTRAZIONE CENTRALE Iscrizione Nel caso il bene sia acquisito dall Amministrazione centrale a mezzo della Divisione patrimonio ed economato, la procedura di iscrizione dello stesso nel libro degli inventari è uguale a quella esaminata precedentemente in riferimento ai Centri di spesa, con l unica differenza che il buono di carico è predisposto dalla stessa Divisione patrimonio ed economato e sottoscritto dall Economo in qualità di agente consegnatario. Ricognizione/Rivalutazione Attualmente la Divisione non è in grado di procedere ad una ricognizione/rivalutazione dei beni costituenti il patrimonio dell Università (per un approfondimento cfr. il paragrafo 4 ed in particolare la parte riservata agli Elementi problematici ). Cancellazione Anche la fase dello scarico di un bene dal libro inventario gestito dalla Divisione patrimonio ed economato riprende le operazione analizzate nel caso del Dipartimento, con l unica differenza che ovviamente in tal caso la proposta di scarico è formalizzata direttamente dalla stessa Divisione (tramite l Economo, consegnatario dei beni) in assenza della preventiva proposta da parte del Centro di spesa.

9 FASCICOLO DEL PROCEDIMENTO: Scarico dall'inventario generale dei beni mobili 9 Dimensione del flusso di lavoro Per quanto riguarda la dimensione del flusso di lavoro, ovvero la consistenza quantitativa dell attivazione del procedimento e delle risorse finanziarie coinvolte, si riportano i dati relativi al 1997 e Giova tuttavia sottolineare come il valore complessivo (e delle singole classi) dei beni scaricati corrisponde al loro prezzo di acquisto, non al loro valore reale al momento della cancellazione dall inventario. Scarichi anno 1997 con n. 20 delibere Totale varie Classi Amm.ne ed Istituti dip. Scienze Giuridiche dip Teoria Storia e R. S dip. Sociologia e R. S dip. Economia dip. Fisica dip. Matematica dip. Ingegneria Materiali dip. Ingegneria Meccanica e Strutt dip. Ingegneria Civile ed Amb dip. Scienze Filologiche e St dip. Informatica Totale Scarichi anno 1998 con n. 22 delibere (fino al 20/11/98) Totale varie Classi Amm.ne ed Istituti dip Teoria Storia e R. S dip. Fisica dip. Sociologia e R. S dip. Scienze Giuridiche Biblioteca dip. Ingegneria Materiali dip. Ingegneria Meccanica e Strutt dip. Economia dip. Ingegneria Civile ed Amb dip. Scienze Filologiche e St dip. Informatica dip. Matematica Totale

10 FASCICOLO DEL PROCEDIMENTO: Scarico dall'inventario generale dei beni mobili RAPPRESENTAZIONE GRAFICA Il modello reale del procedimento, viene ora rappresentato graficamente con l ausilio di un diagramma di flusso. Il diagramma elaborato è stato strutturato secondo un unico livello di dettaglio, utilizzando le seguenti forme: Forma Descrizione Indica l inizio o la fine di un procedimento. Alla forma terminatore iniziale viene aggiunta l etichetta Inizio, mentre a quella finale viene aggiunta l etichetta Fine. Rappresenta ogni fase o singola operazione del procedimento (modello reale) prevista da specifiche disposizioni normative. Rappresenta ogni fase o singola operazione del procedimento ( modello reale ) non prevista da alcuna disposizione normativa. Nell insieme delle attività procedimentali rappresenta le operazioni volte alla predisposizione di un atto formale giuridicamente rilevante. Indica un punto in cui deve essere presa una decisione. Di conseguenza da esso partono generalmente due o più linee di flusso che rappresentano le alternative possibili.

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12 FASCICOLO DEL PROCEDIMENTO: Scarico dall'inventario generale dei beni mobili PROPOSTE DI SEMPLIFICAZIONE E RAZIONALIZZAZIONE Condizioni operative attuali - Il settore della gestione patrimoniale, così come l intero sistema di contabilità, è stato recentemente interessato da una revisione del sistema informativo automatizzato che ha permesso il passaggio a nuovi strumenti operativi. In particolare, per quanto riguarda le procedure di gestione dei beni patrimoniali, l intento principale è stato quello di creare i presupposti per una condivisione dei dati all interno dello stesso ambiente informatico. Ad oggi l implementazione dello strumento non consente tuttavia un utilizzo ottimale di tale possibilità. - L iter procedurale, ed in particolare la tempistica procedimentale complessiva, hanno notevolmente beneficiato della delega conferita al Direttore amministrativo per quanto riguarda «... l emanazione dei provvedimenti relativi allo scarico dei beni mobili inventariali, l autorizzazione alla vendita dei beni scaricati e le relative riassegnazioni» (delibera G.E. n.194/97). - Il registro degli oggetti non inventariati (ex art. 26, c. 2, Reg. contabilità) è attualmente tenuto in forma cartacea presso la Divisione patrimonio ed economato. Elementi problematici A) L attuale sistema di gestione patrimoniale prevede che la scelta riguardante l iscrizione in inventario dei beni mobili sia il risultato della ponderazione di due parametri: il valore del bene ed il suo carattere di durevolezza. Seguendo tale criterio vengono quindi iscritti in inventario i beni durevoli, anche se di valore modesto, non vengono invece (ovviamente) inventariati i beni di consumo, anche se di un certo valore. Es. Il mouse di un computer viene inventariato (anche se il suo valore è ormai assai contenuto) in quanto bene durevole, mentre un toner per fotocopiatrici, in quanto destinato al consumo, è considerato bene di cancelleria e come tale non soggetto ad iscrizione inventariale. Al contrario, una pinzatrice da scrivania solitamente non viene inventariata perché di modesto valore, sebbene per sua natura non sia soggetta ad usura. Come evidenziato dall esempio precedente, tale criterio determina tuttavia il formarsi di un area di confine, di una zona grigia, comprendente i beni che seppur di valore oggettivamente contenuto (anche se non minimale) possiedono senz altro il carattere della durevolezza: in questi casi la realtà amministrativa evidenzia comportamenti discordanti tra i diversi centri contabili, alcuni decidendo per l inventariazione del bene, considerato il suo essere durevole, altri privilegiando il criterio del valore contenuto e quindi propendendo per l ipotesi opposta.

13 FASCICOLO DEL PROCEDIMENTO: Scarico dall'inventario generale dei beni mobili 13 B) La mancata adozione da parte dell ordinamento di ateneo delle norme di attuazione previste dall art. 2, co. 2, legge 7 agosto 1990, n. 241 in merito all individuazione del termine del procedimento, determina una consistente variabilità dei tempi richiesti per giungere all emanazione del provvedimento finale (in tal caso il decreto di scarico ed il successivo buono definitivo). Dalla ricognizione effettuata risulta infatti che attualmente lo svolgersi dell iter procedurale necessita di un minimo di circa 18 giorni ma può protrarsi fino ad oltre 3 mesi (sommando i tempi necessari ai Centri di spesa a quelli impiegati dalla Divisione economato), a seconda della disponibilità del personale, dei carichi periodici di lavoro e di altri elementi contingenti. C) Indisponibilità dell effettivo valore economico delle scritture patrimoniali per quanto riguarda i beni iscritti in inventario, dal momento che non è previsto alcun piano di ammortamento di tale valore per aggiornarlo al valore reale di mercato. Il valore di un bene rimane perciò quello corrispondente al suo prezzo di acquisto anche a molti anni dalla sua acquisizione. Questo pone dei problemi in ordine ai beni il cui valore reale diminuisce rapidamente (es. beni informatici) oltre a riservare possibili risvolti di criticità anche per quanto riguarda la stipula e la gestione dei contratti assicurativi, i quali si rifanno ovviamente al valore reale del bene in un determinato momento. Non vi sono quindi le condizioni reali per poter rispettare la disposizione normativa (art. 41, c. 1, D.P.R. 371/82 e art. 29, c. 1, Reg. contabilità) che prevede una rivalutazione almeno quinquennale dei beni mobili iscritti nell inventario generale. D) Difficoltà nell assicurare una ottimale gestione dei beni mobili non più in uso facenti parte del patrimonio dell università o dei centri di spesa. Tale criticità è imputabile ad una serie di fattori, tra i quali: - difficoltà nell attuare una ricognizione periodica e sistematica dei beni mobili patrimoniali: questo fa sì che un bene possa rimanere per molto tempo inutilizzato senza che vi sia a livello amministrativo una esatta percezione del suo stato; - autonomia dei centri di spesa che talvolta viene intesa quale gelosa conservazione di tutto ciò che fa parte del proprio patrimonio, anche se obsoleto o non più utilizzabile (cautelandosi in questo modo di fronte ad un eventuale, seppur improbabile, utilizzo futuro); - difficoltà operative nel cedere i beni inutilizzati sia a titolo gratuito (associazioni umanitarie, gruppi di volontariato, enti pubblici o privati senza fine di lucro), sia a titolo oneroso (a studenti e personale). In particolare, per quanto riguarda quest ultimo punto, si sottolinea come: - la donazione ad enti pubblici ovvero ad associazioni o enti privati senza fini di lucro e con finalità pubblica (art. 28, co. 4, reg. cont.) si confronta di fatto con la richiesta e l'accettazione dei soli beni funzionanti (pur ovviamente con i limiti imputabili alla loro natura) e questo comporta la necessità di una revisione tecnica

14 FASCICOLO DEL PROCEDIMENTO: Scarico dall'inventario generale dei beni mobili 14 volta ad accertarne l'effettivo funzionamento e, nel caso di computer, un problema di gestione delle licenze software (non trasferibili); - per quanto riguarda la cessione dietro corrispettivo al personale dell università ed agli studenti interessati, l amministrazione universitaria sembra orientata a considerare come unica via perseguibile quella dell asta pubblica. Proposte operative 1. In ordine al profilo di criticità sub a), si propone di determinare chiaramente una soglia minima di valore sotto la quale un bene non deve comunque essere inventariato, anche se durevole. Tale soglia andrebbe ovviamente aggiornata qualora la crescita inflazionistica dei prezzi lo renda opportuno, rendendo eventualmente automatica l operazione tramite un aggancio ad alcuni indicatori economici di riferimento. 2. Quanto al profilo sub b), si ritiene che l individuazione del termine del procedimento, frutto di un analisi dei flussi reali di lavoro, ed una sua chiara indicazione a livello regolamentare (ma l osservazione vale ovviamente nel complesso per tutti i procedimenti di competenza dell università il cui termine non sia già direttamente previsto per legge) gioverebbe anche al fine di una più efficace programmazione degli interventi contabili, soprattutto da parte dei centri di spesa. Va comunque sottolineato come la delegata conferita al Direttore amministrativo per l emanazione dei provvedimenti di scarico abbia prodotto effetti indubbiamente positivi per quanto riguarda la tempistica procedimentale. 3. In ordine al punto sub c) sembra potersi prospettare l utilità di una determinazione del Consiglio di amministrazione che individui a livello di singole categorie inventariali (diverso sarà infatti il piano di ammortamento di un automobile, rispetto a quello di una scrivania, piuttosto che di un computer) i termini allo scadere dei quali è necessario procedere ad una rivalutazione dei beni costituenti il patrimonio universitario. A tale proposito si sottolinea anche quanto disposto dal comma 20, art. 17, l. n. 127/97 il quale prevede che «... in materia di redazione e aggiornamento degli inventari, il valore dei beni e delle apparecchiature di natura informatica... s'intende ammortizzato nel termine massimo di cinque anni dall'acquisto. Trascorso tale termine, il valore d'inventario s'intende azzerato, anche se i beni stessi risultino ancora suscettibili di utilizzazione». In secondo luogo va tuttavia sottolineato come in tanto tale rivalutazione sarà di fatto attuabile in quanto il sistema informativo automatizzato di gestione del patrimonio preveda la possibilità di gestire automaticamente tale operazione (cosa che attualmente non avviene).

15 FASCICOLO DEL PROCEDIMENTO: Scarico dall'inventario generale dei beni mobili Per quanto riguarda infine il profilo sub d), sembra potersi osservare quanto segue: - un azione di responsabilizzazione che punti sul coinvolgimento diretto del personale (docente, amministrativo e tecnico) nel segnalare la presenza di beni inutilizzati e tuttavia destinabili ad altri scopi potrebbe contribuire ad alleviare in parte l attuale difficoltà dei centri contabili nel procedere ad una ricognizione periodica e sistematica dei beni mobili patrimoniali (la cui utilità, almeno a cadenza decennale, sembra tuttavia innegabile); - una gestione efficiente ed economica dei beni non più utilizzati, e in quanto tali scaricati dall inventario, potrebbe prevedere i seguenti passaggi nel rispetto di alcune priorità (sulle quali sarebbe auspicabile un confronto aperto tra i soggetti interessati): a) anzitutto valutare la possibilità di recuperare il bene destinandolo ad un altro utilizzo, pur sempre nell ambito dell ateneo; b) i beni che non rispondono a tale esigenza potrebbero essere inseriti in un apposito elenco pubblico e ceduti a titolo oneroso a studenti e personale, secondo le modalità operative che si ritengono più opportune. In quest ultimo caso sembra tuttavia auspicabile un ulteriore verifica circa il carattere esclusivo dell ipotesi dell asta pubblica, salvo eventualmente, qualora tale previsione venga confermata, valutare le soluzioni organizzative più convenienti in particolare sotto il profilo del rapporto costi/benefici (l operazione deve comunque presentare un vantaggio economico rispetto all ipotesi residuale della distruzione). Qualora, decorso un certo termine, il bene rimanga disponibile, lo stesso potrebbe essere assegnato in proprietà, a titolo gratuito, ai soggetti che lo stesso legislatore considera privilegiati (enti senza fini di lucro, associazioni di volontariato, etc.). Tale procedura troverebbe peraltro conferma anche in quanto disposto dal legislatore nazionale all'art. 17, co. 21, l. n. 127/97 in materia di beni (in particolare informatici) costituenti il patrimonio dello Stato. c) qualora un bene permanga in lista in quanto non richiesto né dai soggetti di cui al punto a), né da quelli di cui al punto b), lo stesso potrà essere distrutto «... nel rispetto della vigente normativa in materia di tutela ambientale» (co 21, art.17, l. n. 127/97). La procedura, ulteriormente dettagliata a seguito di un attento studio di fattibilità, andrebbe comunque verificata ed aggiustata prevedendo un periodo iniziale di sperimentazione. - In ogni caso sembra utile proporre, per quanto riguarda i beni informatici, la redazione di una apposita scheda tecnica da allegare agli stessi al momento del loro scarico dall inventario, nella quale il Presìdio informatico competente, a seguito di una revisione del bene stesso, ne certifica le caratteristiche di funzionalità in modo da renderle in ogni caso immediatamente e facilmente conoscibili.

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