Ora Mese Potenze massime [W] Ambienti Ventilazione Totale massimo contemporaneo
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- Virgilio Bruni
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1 A titolo di esempio si vuole evidenziare l influenza del fattore di shading dei serramenti sul valore del flusso massimo estivo sfruttando le potenzialità del modulo carterm. Si prende in considerazione un edificio di 6 piani ottenuto come copia dell edificio visto precedentemente. La struttura così ottenuta e modellata risulta quella riportata nella seguente figura. Si considerano i serramenti di vetrocamera senza schermatura caratterizzati da un fattore di shading pari a 0,9. Eseguendo i calcoli dei flussi termici estivi ed invernali si ottengono i risultati riportati nella seguente tabella. Raffredamento Riscaldamento Potenze massime [W] Ora Mese Potenze massime [W] Ambienti Ventilazione Totale massimo contemporaneo IMPIANTI 163
2 Supponendo di adottare dei serramenti con vetro colorato blu scuro e aventi fattore di shading pari a 0,6 si rieseguono i calcoli dei flussi termici estivi ed invernali ottenendo i risultati riportati nella seguente tabella. Raffredamento Riscaldamento Potenze massime [W] Ora Mese Potenze massime [W] Ambienti Ventilazione Totale massimo contemporaneo In definitiva quindi l utilizzo di serramenti colorati garantisce una riduzione del carico termico estivo massimo da abbattere ( il 21 luglio!!) di 6938 [W] (pari a circa il 25%). La riduzione ottenuta risulta alquanto contenuta; la spiegazione di ciò è che la superficie vetrata dell edificio è comunque limitata (circa il 18% della sola superficie laterale). Se si fossero ripetute le operazioni ipotizzando una maggiore superficie vetrata l influenza del fattore di schermatura dei serramenti sarebbe stata assai più evidente. Confronto simile può essere condotto per valutare l influenza degli aggetti sempre nel regime estivo (21 luglio). In particolare si è ipotizzato di usare serramenti in vetrocamera (SC = 0,9) ma di posizionarli arretrati di 1 m rispetto al filo esterno della parete. Rieseguendo i calcoli si ottengono i seguenti flussi termici. Raffredamento Riscaldamento Potenze massime [W] Ora Mese Potenze massime [W] Ambienti Ventilazione Totale massimo contemporaneo In questo caso la riduzione del carico termico da abbattere dovuta agli aggetti è quantificabile in 5907 [W] pari a circa il 21%. L esigua riduzione del flusso termico ottenuta è ancora legata al fatto che la superficie vetrata dell edificio è comunque limitata. IMPIANTI 164
3 La certificazione energetica secondo la regione Liguria Il comparto civile rappresenta il 38% dei consumi energetici regionali e, coerentemente con la situazione nazionale, presenta ampi margini di risparmio energetico. I nostri edifici pubblici e privati presentano livelli di consumo più elevati delle corrispondenti strutture degli altri paesi europei. E un settore in cui è difficile intervenire in maniera incisiva in quanto le strutture e gli impianti sono preesistenti; l esecuzione di interventi di efficienza energetica si presenta molto complessa ed articolata. E necessario intervenire su differenti livelli: gli utenti finali, i cittadini per aumentare la consapevolezza sull importanza dei consumi energetici (elettrici, calore e fresco) nella propria abitazione; gli operatori di settore (amministratori di immobili, agenzie immobiliari, associazioni di categoria) in modo da valorizzare i complessi e le soluzioni energeticamente più efficienti; i costruttori per fare in modo di avere costruzioni ed impianti energeticamente più efficienti coniugando innovazione, competività e qualità; le istituzioni e gli Enti Locali per fare in modo che le innovazioni normative siano applicate in maniera rigorosa e coerente con le esigenze dei cittadini. In seguito alla pubblicazione del D.Lgs 192, recepimento in Italia della Direttiva 2002/91/CE, la regione Liguria ha redatto le Linee Guida per la Certificazione energetica. Nel presente paragrafo si illustrano i concetti fondamentali riportati nelle Linee Guida, che, in attesa dei decreti attuativi del D. Lgs 192/05, rappresentano uno strumento di supporto per la realizzazione di interventi di efficienza energetica nel settore residenziale. Queste Linee rappresentano non solo una guida conoscitiva al processo di certificazione energetica, ma anche un regolamento tecnico finalizzato all implementazione ed all applicazione della certificazione energetica degli edifici nella Regione Liguria. A tal scopo è stato inserito un allegato tecnico che costituisce una vero e proprio manuale per il calcolo delle grandezze fondamentali per la valutazione del fabbisogno energetico di un edificio e per la compilazione del certificato. Questo strumento, peraltro già auspicato dal Piano Energetico Ambientale Regionale, intende quindi proporre un approccio metodologico di tipo integrato che consenta di avere una percezione dei consumi energetici del sistema edificio-impianti in modo da favorire l adozione di misure rivolte al contenimento dei consumi energetici. Le Linee Guida si pongono inoltre come valido strumento per la definizione di un approccio metodologico il più possibile standardizzato, per quanto aperto alle osservazioni delle associazioni di categoria interessate e nel pieno rispetto delle prescrizioni delle normative nazionali ed europee. IMPIANTI 165
4 Infatti è importante definire una metodologia univoca, per rendere omogenea l analisi energetica e poter quindi confrontare tra loro risultati ottenuti su edifici diversi; allo stesso tempo essendo la certificazione un processo ancora in fase di definizione, risultano importanti i contributi dei professionisti e dei tecnici coinvolto nel settore per perfezionare il sistema e per verificarne l applicazione. Raccolta dati Il ruolo fondamentale della raccolta dati è stato messo in evidenza nella raccomandazione R03/3 curata dal sottocomitato 1 Trasmissione del calore e fluidodinamica del CTI. In tale raccomandazione il Comitato Termotecnico Italiano indica l insieme d informazioni necessarie per il calcolo del fabbisogno energetico degli edifici, concordemente alla vigente UNI EN832, raggruppate secondo le seguenti macro categorie: - Caratteristiche tipologiche dell edificio; - Caratteristiche termiche e costruttive dell edificio; - Dati climatici; - Modalità di occupazione ed uso dell edificio; - Caratteristiche dell impianto. Il documento fornisce inoltre indicazioni in merito al metodo di raccolta delle informazioni, basato sia sulla consultazione di documentazioni tecniche esistenti che sulla rilevazione diretta. Qualora le informazioni in merito alla tipologia costruttiva edilizia non fossero reperibili con certezza, come nel caso di edifici datati, la raccomandazione fornisce anche un abaco di trasmittanze; i dati riportati comprendono tabelle riguardanti le trasmittanze degli elementi delle strutture e tabelle dove sono rappresentate le strutture utilizzate nelle varie zone geografiche suddivise per epoche storiche. In appendice alla raccomandazione del CTI è inserita una proposta di scheda per l acquisizione dei dati: sulla base di tale traccia è stato elaborato un questionario per l acquisizione dei dati necessari alla certificazione. Il questionario è stato ottimizzato per una compilazione veloce, in modo tale da poter essere utilizzato anche - e soprattutto - come supporto nei sopralluoghi in sito. Per gli edifici di nuova costruzione le analisi possono essere effettuate sulla base degli elaborati progettuali, in gran parte già sviluppati in ottemperanza alla legge 10/91 e al DPR 412/93 sia per la parte riguardante l involucro edilizio sia per quanto riguarda le dotazioni impiantistiche. Per quanto concerne le informazioni sulla struttura edilizia di edifici esistenti invece, è utile disporre, oltre alle semplici planimetrie, della relazione tecnica di progetto e di indicazioni degli IMPIANTI 166
5 interventi di manutenzione straordinaria. In mancanza di questi, è necessario reperire tutti i dati relativi alle murature (materiali e spessori), alle finestre (tipologia di vetri e di serramenti), ai solai (materiali e spessori) e alle coperture (tipologia, materiali e spessori) nel corso del sopralluogo. Gli aspetti impiantistici dell edificio sono oggetto di una scheda separata, dedicata alla rilevazione dei dati relativi agli impianti di riscaldamento, produzione acqua calda sanitaria e condizionamento estivo. Per quanto riguarda gli impianti di riscaldamento, le informazioni necessarie riguardano la tipologia dell impianto (autonomo o centralizzato) e della tipologia di terminali presenti (radiatori, ventilconvettori, pannelli radianti, ecc.), della rete di distribuzione, nonché del sistema di regolazione della caldaia, se presente (ON/OFF, centralina con sonde all esterno, sistema di controllo per intero impianto piuttosto che per singolo ambiente). È inoltre necessaria una documentazione completa sulla caldaia (modello, anno di installazione e, se disponibile, libretto di caldaia) e, parallelamente a quanto visto per l involucro, informazioni su interventi di ristrutturazione o ammodernamento degli impianti (con tipologia dell intervento e anno). In attesa di decreti attuativi che meglio precisino le prescrizioni relative al calcolo del condizionamento estivo, il processo di certificazione prevede al momento solo una classificazione di tipo qualitativo di tale tipologia di impianti. A tal scopo nel questionario sono riportati tutti gli aspetti relativi ai sistemi di condizionamento su cui è utile indagare durante il sopralluogo. La documentazione suddetta rappresenta un quadro sufficiente di informazioni necessarie per la valutazione dell efficienza dell edificio e quindi per la certificazione dello stesso. Nel caso in cui alcune delle informazioni citate non siano reperibili si possono considerare le approssimazioni previste dalla normativa tecnica vigente, vale a dire la suddetta raccomandazione R03/3 del CTI, purchè sia noto almeno il periodo di costruzione dell immobile. Metodologia di calcolo In attesa di una definizione a livello nazionale della metodologia da utilizzare per la valutazione dell efficienza energetica degli edifici, l Agenzia Regionale per l Energia della Liguria nel corso del 2005 ha effettuato una serie di studi finalizzati alla definizione di un metodo di calcolo coerente con le prescrizioni delle normative europee e nazionali. A tal fine si è fatto riferimento agli strumenti attualmente disponibili sul mercato che permettono di eseguire il calcolo del fabbisogno energetico invernale in maniera rapida in modo da ottenere il valore di energia necessaria per il fabbisogno energetico dell edificio. E necessario sottolineare che il software utilizzato deve garantire il rispetto delle normativa UNI En832 e successive modificazioni ed integrazioni. IMPIANTI 167
6 Il metodo di calcolo utilizzato è basato su un bilancio energetico in regime stazionario, che come tale non considera le variazioni dinamiche di temperatura esterna ed interna nell arco della giornata, bensì adotta un valore di progetto sia per la temperatura esterna (dipendente dalla località DM 27 Luglio 2005) che per la temperatura interna, stabilita nel Dpr 412/93 e successive integrazioni. Esso tiene inoltre conto dell effetto degli apporti solari ed interni sulla base dei dati convenzionali contenuti nella normativa di riferimento. Si riportano in figura i contributi di calore che partecipano al suddetto bilancio energetico. Q s = apporti solari Q i = apporti interni normalizzati Q w = calore per acqua calda it i Q = energia primaria per il riscaldamento Q v = perdite per ventilazione Q = Q v + Q T + Q w - Q S - Q i Q T = perdite per trasmissione Il procedimento si articola nelle seguenti fasi: 1. Definizione dei confini dello spazio riscaldato e, se necessario, delle differenti zone e spazi non riscaldati. In tale fase si identifica in maniera univoca il volume riscaldato e se ne precisano i IMPIANTI 168
7 limiti rispetto alle zone non riscaldate (ambiente esterno, ma anche ambienti interni quali vani scala, magazzini, seminterrati..) 2. Definizione della temperatura di progetto ed eventualmente delle modalità di funzionamento intermittente. La modalità di funzionamento intermittente prevede che l impianto abbia una potenzialità che non solo sia in grado di mantenere la temperatura di progetto, ma anche di riportare gli ambienti a tale temperatura nel caso in cui l impianto venga spento in prefissate fasce orarie. Per il calcolo stagionale: 3. Individuazione (dalla normativa) della durata convenzionale della stagione di riscaldamento e dei dati climatici. La durata del periodo di riscaldamento è determinata in base alla zona climatica a cui l edificio appartiene, la quale a sua volta dipende dai gradi giorno della località. 4. Calcolo delle dispersioni termiche: Assumendo costante la temperatura interna; Quando è opportuno, assumendo il riscaldamento intermittente. 5. Calcolo degli apporti solari. Quindi, per l intero anno: 6. Calcolo del fabbisogno annuale di calore per il riscaldamento. Il fabbisogno annuale di calore per la sola climatizzazione invernale è quantificato nel fronte del certificato al campo 1 dalla grandezza energia utile Eu,, la quale esprime il fabbisogno per il solo riscaldamento dell involucro edilizio, in virtù del fatto che esso si trova in una certa zona climatica. 7. Calcolo del fabbisogno annuale per la produzione di acqua calda sanitaria. Il certificazione energetica Il certificato deve da un lato contenere le informazioni tecniche relative al sistema edificio-impianto nella maniera più completa possibile, dall altro esso deve al contempo essere di facile lettura anche ad un pubblico non esperto. L utente deve infatti essere in grado di recepire in maniera il più immediata possibile le informazioni essenziali relative alla qualità energetica dell edificio: solo in questo modo il certificato potrà diventare un efficace strumento di mercato, così come auspicato dai legislatori nazionali ed europei. Il certificato elaborato oltre ad essere un documento efficace per la valutazione dell efficienza energetica del sistema edificio-impianti; è stato inoltre progettato in maniera da suggerire eventuali misure di risparmio energetico, le quali risultano ovviamente più convenienti se effettuate in caso di ristrutturazione. IMPIANTI 169
8 Il certificato si divide in due parti: A) FRONTESPIZIO. CERTIFICATO ENERGETICO n. rilasciato il scade il Firma del responsabile INFORMAZIONI GENERALI EDIFICIO Ubicazione: Via Comune Zona Climatica: Proprietario: Tipologia edilizia: Anno di costruzione: Fabbisogno Energetico Confronto tra la la classe energetica attuale dell edificio e quella conseguibile con la la realizzazione di di interventi migliorativi su involucro e impianto termico. Dispersioni Edificio Efficienza Impianto Campo 1: Dispersioni edificio Classe A B C D E F G < > 200 possibile attuale kwh/m 2 2 anno Classe A B C D E F G < 1,2 1,2-1,37 1,38-1,65 1,66-1,73 1,74-1,91 1,92-2,10 > 2,1 possibile attuale Campo 2: Efficienza impianto Classe Attuale: F Classe Attuale: F Classe massima raggiungibile con interventi migliorativi: D Classe massima raggiungibile con interventi migliorativi: D Fabbisogno Energia Primaria Fabbisogno Attuale Energia Primaria: kwh/m 2 anno Fabbisogno raggiungibile con interventi migliorativi: kwh/m 2 anno G F E attuale D Limite di legge C possibile B A kwh/m 2 2 anno Campo 3: Fabbisogno Energia IMPIANTI 170
9 B) RETRO CERTIFICATO ENERGETICO n. Interventi Consigliati Il Il fabbisogno energetico degli edifici può essere ridotto con interventi finalizzati a ridurre le le dispersioni dell involucro e a migliorare le le prestazioni degli impianti. INTERVENTI SULL INVOLUCRO [KWh/(m 2 anno)] risparmiati Sovraccosto/ Costo intervento Tempo di rientro Isolamento facciata anni INTERVENTI SULL IMPIANTO [ - ] Sovraccosto/ Costo intervento Tempo di rientro Installazione caldaia a condensazione anni Campo 4: ENERGIE RINNOVABILI [KWh/(m 2 anno)] risparmiati Sovraccosto/ Costo intervento Tempo di rientro Interventi consigliati CONFIGURAZIONE A CUI SI RIFERISCE IL POTENZIALE MIGLIORAMENTO DEL FABBISOGNO DI ENERGIA PRIMARIA Isolamento facciata + caldaia a condensazione Benefici Ambientali CO 2 \ [KWh/(m 2 anno)] risparmiati Sovraccosto/ Costo intervento Valutazione qualitativa dell impianto di condizionamento Efficienza dell impianto di condizionamento: La riduzione del fabbisogno energetico degli edifici residenziali contribuisce a limitare l uso di di combustibili fossili e le le relative emissioni di di gas serra, contribuendo alla protezione dell ambiente. Emissioni di CO 2 attribuibili all edificio allo stato attuale: 111 t/anno G F E D C Tempo di rientro B 6 anni A Campo 5: Valutazione qualitativa impianto di condizionamento CO 2 Potenziale di riduzione CO 2 ottenibile con interventi migliorativi: 63 t/anno Il presente documento è stato rilasciato da: Firma e timbro del certificatore: A.R.E. Liguria SpA, Via Peschiera 16, Genova, Tel , Fax are.liguria@filse.it Campo 6: Emissioni CO 2 IMPIANTI 171
10 Tale impostazione del certificato risponde alla necessità di fornire tutte le informazioni relative al sistema edificio-impianto nel modo il più completo possibile, senza trascurare tuttavia l esigenza di immediata fruibilità da parte dell utente: il frontespizio del certificato contiene infatti le informazioni essenziali che permettono all utente di apprezzare in maniera immediata la qualità energetica dell edificio, mediante la predisposizione di tre etichette energetiche, le quali riportano rispettivamente una classificazione dell involucro edilizio (campo 1) -la quale tiene ovviamente conto della sua localizzazione-, seguita dalla valutazione dell efficienza dell impianto (campo 2) e quindi (campo 3) da un etichetta energetica relativa al fabbisogno di energia primaria, la quale quantifica pertanto il fabbisogno complessivo del sistema edificio-impianto. Parimenti nel retro del certificato vengono riportati, oltre ad una valutazione qualitativa dell impianto di condizionamento (ove presente), una serie di interventi consigliati, i quali si ritiene siano efficaci ed economicamente sostenibili ai fini del miglioramento della qualità energetica dell edificio. Si indicano inoltre i potenziali benefici ambientali legati agli interventi in termini di riduzione emissioni di CO 2. Frontespizio La parte superiore del documento contiene le seguenti informazioni: - Numero identificativo del certificato; - Data di rilascio e di scadenza del certificato; - Informazioni generali relative all edificio: ubicazione; zona climatica; proprietario; tipologia edilizia; anno di costruzione; - Valutazione del fabbisogno energetico dell edificio, articolata su tre livelli: dispersioni dell edificio, efficienza dell impianto termico, fabbisogno di energia primaria, Per ciascuno di questi livelli è stata stabilita una suddivisione in classi di appartenenza che permetta all utente una stima immediata della qualità dell edificio dal punto di vista energetico. Le classi indicate per le dispersioni (campo 1), per gli impianti (campo 2) e per l energia primaria (campo 3) sono sette e sono indipendenti dal rapporto superficie/volume dell edificio (S/V). IMPIANTI 172
11 Retro del certificato La seconda parte del documento permette di inserire una serie di interventi migliorativi consigliati, che verranno scelti di volta in volta analizzando il caso considerato e che sono finalizzati ad una riduzione del fabbisogno energetico dell edificio. Per ogni intervento considerato devono essere riportati i seguenti dati: Energia risparmiata (espressa, come visto, in KWh/m 2 anno); Costo aggiuntivo per l esecuzione degli interventi di efficienza energetica; Tempo di ritorno dell investimento (in assenza di forme d incentivazione). Gli interventi sono suddivisi in tre tipologie: Involucro; Impianto; Fonti di energia rinnovabile. e nel dettaglio, per ciascuna tipologia, si suggeriscono: Involucro: o Isolamento coperture; o Isolamento facciate; o Sostituzione serramenti; I primi due, isolamento della facciata ed isolamento della copertura, costituiscono il cosiddetto cappotto termico. Tale intervento risulta un investimento vantaggioso solo nel caso in cui siano previsti interventi di manutenzione straordinaria dell involucro, quali ad esempio il rifacimento del tetto o delle facciate. Un ulteriore intervento preso in considerazione è la sostituzione dei serramenti; nel caso in cui l edificio considerato sia fornito di finestre a vetro singolo, queste possono essere sostituite con serramenti dotati di doppi vetri. Impianto: o Interventi per migliorare il rendimento di produzione (caldaie a condensazione, sistemi di recupero, ecc) o Interventi per migliorare il rendimento di regolazione (sistema di regolazione centralizzato, valvole termostatiche, ecc.); o Interventi per migliorare il rendimento di distribuzione (circolatori a portata variabile, sistemi di accumulo, ecc) IMPIANTI 173
12 Fonti rinnovabili: o Pannelli solari; o Pannelli fotovoltaici; o Caldaie a biomassa. E particolarmente conveniente realizzare interventi volti al miglioramento del comportamento energetico dell edificio nell ambito di cantieri già approntati poiché in questi casi, da un punto di vista economico, essi rappresentano una fase aggiuntiva rispetto a un investimento già previsto. L ultimo dato riportato è relativo all aspetto ambientale: si sottolinea come la riduzione del fabbisogno energetico dell edificio contribuisca a limitare l uso di combustibili fossili e le conseguenti emissioni di gas serra. Agli interventi suddetti vengono perciò correlati benefici ambientali riassunti mediante il dato relativo all emissione di anidride carbonica; in particolare si riporta il combustibile di riferimento, le tonnellate di CO 2 emesse all anno ed il potenziale di riduzione delle emissioni. Il certificato si chiude con i dati di identificazione dell Ente certificatore. Esempio di certificazione energetica Si cercherà adesso di vedere un applicazione della procedura per la certificazione energetica applicata all edificio di 6 piani precedentemente presentato. Si prende pertanto in esame l edificio considerando il caso in cui siano rispettati i limiti di legge imposti dal decreto legislativo 192. Utilizzando il software risulta: S/V= 0,392; Superficie utile calpestabile= [m 2 ]; Eu= [MJ]; ηg= 65,99 %; FEP= 41,53 [kwh/m 2 ]; FEPlimite= 42,28 [kwh/m 2 ]. Vengono proposti al proprietario interventi migliorativi quali: l incremento dello spessore di isolante (da 5 a 8 cm); l impiego di una caldaia a condensazione. Utilizzando nuovamente il software si ottengono i seguenti risultati: S/V= 0,392; Superficie utile calpestabile= [m 2 ]; Eu= [MJ]; ηg = 85,00 %; IMPIANTI 174
13 FEP= 30,00 [kwh/m 2 ]; FEPlimite = 42,28 [kwh/m 2 ]. Compilando l apposito modello, il certificato energetico relativo all edificio considerato risulta quello riportato nella seguente figura. CERTIFICATO ENERGETICO n. rilasciato il scade il INFORMAZIONI GENERALI EDIFICIO Ubicazione: Via Comune GENOVA Zona Climatica: C D E F Proprietario: Tipologia edilizia: Anno di costruzione: Superficie calpestabile: 1282 m 2 Volume lordo: 4965 m 3 S/V: 0,392 Fabbisogno Energetico Classe A B C D E F G < > 190 attuale possibile kwh/m 2 anno Confronto tra la la classe energetica attuale dell edificio e quella conseguibile con la la realizzazione di di interventi migliorativi su involucro e impianto termico. Dispersioni Edificio Efficienza Impianto Classe < 1,2 1,2-1,37 1,38-1,65 1,66-1,73 1,74-1,91 1,92-2,1 > 2,1 possibile attuale Classe Attuale: B Classe Attuale: C Classe massima raggiungibile Classe massima raggiungibile con interventi migliorativi: B con interventi migliorativi: A A B C D E F G Fabbisogno Totale Energia Primaria Fabbisogno Attuale Energia Primaria: 41,53 kwh/m 2 anno Fabbisogno raggiungibile con interventi migliorativi: 30,00 kwh/m 2 anno G F E D C Limite di legge* attuale B possibile A * Decreto 192/05 kwh/m 2 anno IMPIANTI 175
14 Ma quale potrebbe essere la convenienza economica per un simile intervento? Il progettista non può considerare solo la fattibilità tecnica, ma deve valutare anche la fattibilità economica di qualsiasi scelta progettuale. E necessario determinare: Quanto vale il risparmio sui costi energetici annui; Quanto costa realizzare l intervento proposto. Dai valori del Fabbisogno di Energia Primaria si risale al consumo annuo di energia primaria: E stagione kwh = FEP Sutile 2 m In origine l edificio, rispettando i parametri di legge era caratterizzato da un FEP pari a 41,53 [kwh/m 2 ]. Il consumo stagionale in termini di energia primaria risulta pertanto pari a: E stagione = 41, = [ kwh] Per l edificio meglio isolato riscaldato mediante caldaia a condensazione risultava un FEP pari a 30,00 [kwh/m 2 ]. Il consumo stagionale in termini di energia primaria risulta quindi: E stagione = 30, = [ kwh] Per ogni stagione di riscaldamento la soluzione proposta comporta una riduzione dei consumi di energia primaria pari a [kwh]. Le soluzione migliorativa proposta comporta un sovracosto iniziale quantificabile in: Maggior costo dovuto al maggior spessore di coibente (da 5 a 8 cm); stimabile in circa 3 /m 2 ; Maggior costo dovuto all adozione di serramenti dotati di vetri aventi trattamento basso emissivi pari a circa 10 /m 2 ; Maggior costo per la caldaia a condensazione pari a Valutando le superfici opache maggiormente isolate e lo sviluppo delle superfici vetrate risulta un sovracosto complessivo dell intevento pari a A questo sovracosto iniziale però corrisponde un risparmio annuo sul costo di combustibile. Tenendo conto che il potere calorifico del gas metano è di circa 10 [kwh/stm 3 ] e che il prezzo è pari a 0,56 [ /Stm 3 ] risulta una riduzione annua delle spese di combustibile quantificabile in 828 /anno. IMPIANTI 176
15 Nelle analisi economiche è necessario ricordare che il costo del denaro varia con il tempo in funzione del tasso di attualizzazione. Riferendosi all anno zero (anno in cui si effettua l esborso iniziale) il flusso di cassa dell anno n si attualizza con la seguente espressione: 1 CF a = CF + ( 1+ i) n 1 Tipicamente un valore minimo del tasso di attualizzazione accettabile per l investitore è di circa l 7%. Questo tasso oltre all effettivo costo del denaro tiene conto dei rischi che lo stesso corre impegnando il capitale nel manufatto. Se non si attualizzasse il costo del denaro i flussi di cassa risulterebbero quelli riportati in figura. FLUSSO DELLE DIFFERENZE DEGLI ESBORSI NON ATTUALIZZATI PER LE DIVERSE SOLUZIONI DI ISOLAMENTO POSTE A CONFRONTO Differenza esborsi [ ] Anni Si potrebbe erroneamente concludere che il tempo di ritorno dell investimento è pari a circa 11 anni. Attualizzando il costo del denaro si ottiene il seguente grafico. IMPIANTI 177
16 FLUSSO DELLE DIFFERENZE DEGLI ESBORSI ATTUALIZZATI PER LE DIVERSE SOLUZIONI DI ISOLAMENTO POSTE A CONFRONTO Differenza esborsi [ ] Anni In definitiva pertanto la spesa rientra dopo 20 anni. Quest analisi non ha tenuto conto di eventuali finanziamenti (ad esempio per la cessione di certificati bianchi) che potrebbero ridurre i tempi di ritorno dell investimento a valori accettabili. IMPIANTI 178
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