dati societari CASSA RURALE DI TRENTO Banca di Credito Cooperativo Società Cooperativa Fondata il 27 gennaio 1898

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4 4 DATI SOCIETARI E CARICHE SOCIALI dati societari CASSA RURALE DI TRENTO Banca di Credito Cooperativo Società Cooperativa Fondata il 27 gennaio 1898 Sede Legale e Direzione Generale: Via Belenzani, Trento Iscritta all albo delle banche tenuto dalla Banca d Italia al n Iscritta all albo nazionale degli enti cooperativi al n. A Registro delle Imprese di Trento, codice fiscale e partita IVA n Aderente al Fondo di Garanzia dei Depositanti del Credito Cooperativo Aderente al Fondo di Garanzia Capitale Sociale ,56 Riserve ,58 Codice A.B.I Presidente Direttore Generale Giorgio Fracalossi Michele Sartori PER CONTATTI Telefono Fax Swift CCRTIT2T76A info@cr-trento.net Internet

5 bilancio cariche sociali Consiglio di Amministrazione Presidente Giorgio Fracalossi Vice Presidente vicario Italo Stenico Vice Presidente Corrado Segata Consiglieri Barbara Ciola Giulia Degasperi (*) Franco Gozzer (*) Rossana Gramegna Dario Grisenti Massimo Occello (*) Diego Pedrotti Roberto Postal (*) Mariangela Sandri Matteo Tapparelli (*) Massimo Tomasi Collegio Sindacale Capo Sindaco Massimo Frizzi Sindaco Effettivo Romeo Dallachiesa Sindaco Effettivo Lorenzo Rizzoli Sindaco Supplente Claudio Burlon Sindaco Supplente Marcello Condini La Consulta dei Soci Mauro Arnoldi Lino Miori Maria Antonia Pedrotti Silvano Cainelli Ivan de Pretis Marco Bertini Claudio Stenico Camillo Bonvecchio Tullio Grisenti Lia Mattivi Giuditta Berloffa Romeo Agostini Italo Nardelli Massimo D Achille Giuseppe Demattè Giuseppe Fedrizzi Luigi Gherardi Paolina Gottardi Marco Camin Luca Grassi Renato Tarter Argentario Argentario Argentario Gardolo Mattarello Meano Meano Povo Povo Povo Sardagna Sopramonte Sopramonte Trento Trento Trento Trento Trento Villazzano Villazzano Villazzano (*) mandato scaduto Probiviri Roberto Foresti Romedio Cappelletti Gino Dorigatti Presidente

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7 BILAnCIO assemblea ordinaria dei soci 23 maggio SECONDA CONvOCAzIONE ORDINE DEL giorno 1. Presentazione del Bilancio al 31 dicembre 2012 e conseguenti obblighi informativi. Relazione sulla gestione del Consiglio di Amministrazione, Relazione del Collegio dei Sindaci e Relazione del soggetto incaricato della revisione legale dei conti. Approvazione del Bilancio e destinazione degli utili. Determinazione del ristorno ai sensi dell art. 50 dello statuto sociale. 2. Regolamento assembleare ed elettorale della Cassa Rurale. 3. Politiche di remunerazione: informativa all Assemblea. 4. Determinazione dei compensi per i componenti del Consiglio di Amministrazione e del Collegio Sindacale. 5. Determinazione dell importo che i nuovi soci devono versare ai sensi dell art codice civile. 6. Determinazione ai sensi dell art. 30, comma 2, dello Statuto, dell ammontare massimo delle posizioni di rischio che possono essere assunte nei confronti dei soci e clienti. 7. Determinazione ai sensi dell art. 30, comma 2, dello Statuto, dell ammontare massimo delle posizioni di rischio nei confronti dei singoli esponenti aziendali soci. 8. Elezioni cariche sociali.

8 8 relazione del consiglio di amministrazione L ANALISI DEL CONTESTO ECONOMICO Cari Soci, anche per il 2012 possiamo rinnovare molte riflessioni e considerazioni già espresse nell assemblea dello scorso anno. La crisi, iniziata nel 2008 negli Stati Uniti come crisi finanziaria, poi mutata in crisi dell economia reale, è divenuta, a partire dal 2011, crisi del debito pubblico, con impatti pesanti anche per il nostro Paese. Le banche di credito cooperativo, lontane dagli eccessi dell ingegneria finanziaria, sono state così coinvolte in questa spirale negativa, rischiando di pagare prezzi pesanti semplicemente per il fatto di essere italiane. L economia continua a soffrire. La ripartenza non sembra imminente. Per troppo tempo il mondo occidentale ha adottato un modello di sviluppo basato soprattutto sulla crescita del consumo e - spesso - su un eccesso di debito privato e pubblico, all interno di un processo di forte finanziarizzazione dell economia. La necessità di correzioni profonde nelle scelte dell Italia era nota da anni. La cultura del rinvio dei problemi del vediamo domani, del qualcun altro risolverà, che consente di non affrontare i nodi nell immediato, ha offerto un vantaggio di corto respiro. Che diventa un danno, appena si guarda oltre l orizzonte del breve termine. Prima o poi, chi non sceglie paga. In genere con gli interessi. E non c è una salvezza che magicamente si produce senza un nostro intervento, non ci sono salvatori da attendere. Ci sono piuttosto soluzioni, da individuare e mettere rapidamente in pista. Questo vale per l Italia, ma anche per il Credito Cooperativo e per la nostra Cassa Rurale. è dunque con senso di responsabilità, spirito positivo e rinnovato dinamismo che dobbiamo guardare al domani. GLI SCENARI ECONOMICI La situazione economica internazionale, nazionale e provinciale, nonché l andamento generale del Sistema bancario - e delle Casse Rurali Trentine in particolare - rappresentano fondamentali punti di partenza per meglio comprendere il quadro di riferimento entro cui si muove anche la nostra Cassa. La Relazione dedica a questi importanti temi un apposita panoramica, riportata in appendice (pagina 38).

9 bilancio RIFLESSIONI IL DOMANI DIPENDE DA NOI L anno appena trascorso è stato molto complesso. Per l Italia in generale, per le imprese, per le famiglie, per le banche. E, ovviamente, anche per le Banche di Credito Cooperativo e le Casse Rurali. Il nostro Paese, che cresceva troppo poco già prima della crisi, nel 2012 ha visto di nuovo ridurre il PIL reale, tornato ai livelli di 8 anni fa. L Italia, come altri Stati europei, ha dovuto affrontare la valutazione critica dei mercati finanziari, che rischiava di avere pesanti ripercussioni sulla stabilità finanziaria del nostro Paese. La ripresa del rapporto di fiducia con i mercati è avvenuta principalmente per merito di due fattori: la pronta azione della BCE ed una serie di rigorose scelte di risanamento della spesa pubblica. Permane tuttavia davanti a noi uno scenario ancora difficile, con domanda interna debole, crollo degli investimenti fissi, riduzione della capacità di risparmio, alta disoccupazione, elevato debito pubblico. Di questa situazione hanno risentito ovviamente le banche, per le quali sono lievitati i rischi e si è compressa la redditività. In questo delicato frangente, per la nostra Cassa Rurale non sono però mancati motivi di soddisfazione, che derivano dai risultati economici dell esercizio appena concluso, ma soprattutto dall aver confermato la propria vicinanza concreta ed operativa a Soci, Clienti e alla Comunità locale, e aver visto riconosciuto, da gran parte dell opinione pubblica e da tutti gli interlocutori istituzionali, questo ruolo prezioso per lo sviluppo del territorio. L aver affrontato per tempo, con impegno e rigore, alcuni dei temi che oggi rappresentano, insieme alla congiuntura sfavorevole, le cause più ricorrenti delle difficoltà che coinvolgono molte banche, ci ha permesso di superare il 2012 senza affanni, ci consente di guardare al futuro con fiducia, ma soprattutto ci invita a riconoscere che il domani non è determinato solo dai mercati, ma è anche nelle nostre mani, e dipende molto dal nostro coraggio di cambiare e di metterci in gioco. Le scelte fatte dalla nostra Cassa Rurale negli ultimi anni per il rafforzamento della governance, con l approvazione del nuovo Statuto ed il percorso di autovalutazione e formazione condotto dalla compagine amministrativa, si sono tradotte infatti nello sviluppo di politiche e strategie prudenti e lungimiranti, che ci hanno consentito di prevenire e limitare le difficoltà derivanti da un eccessiva propensione al rischio e concentrazione del credito, e da una mancata stabilizzazione della liquidità, dei costi e dei ratios patrimoniali. è dunque con soddisfazione, consapevolezza e determinazione che guardiamo a questo nuovo anno. Soddisfazione per aver preservato l equilibrio e la solidità della nostra Cassa Rurale anche in questo momento difficile. Consapevolezza della situazione e dei nostri limiti, ma anche delle nostre possibilità. Determinazione nell affrontare le sfide che ci attendono capitalizzando i risultati raggiunti per generare nuova fiducia, nel perseguire i cambiamenti ancora necessari per rafforzare la nostra Cassa Rurale, nel lavorare, insieme, per assicurare un futuro migliore ai nostri figli, al nostro territorio. SFIDE DA SUPERARE INSIEME In un periodo che si preannuncia di straordinaria trasformazione del quadro strutturale europeo e mondiale, del modello politico e di sviluppo economico-sociale del nostro Paese, dello scenario competitivo bancario, della normativa di riferimento per gli intermediari finanziari europei, anche il Sistema Cooperativo è chiamato a rinnovare profondamente la propria capacità di servizio, salvaguardando la propria identità mutualistica e realizzando una propria agenda di riforme. Trovando definizione il disegno di Unione Bancaria, con la supervisione centralizzata da parte della Banca Centrale Europea su tutte le banche della zona euro, sarà quindi particolarmente importante, per il nostro Movimento, rafforzare la propria Rete ed attivare nuovi strumenti di prevenzione dei rischi, primo fra tutti, il Fondo di Garanzia Istituzionale. L avvio operativo del Fondo, fondamentale per consentire alle BCC-Casse Rurali che aderiranno di affrontare con maggiore forza il mercato in evoluzione, dovrà essere affiancato dal rafforzamento di altre leve per la prevenzione delle criticità, dall individuazione di nuovi strumenti di intervento per la gestione dei rischi creditizi e finanziari, e accompagnato da politiche di rafforzamento strutturale della liquidità in vista della restituzione dei finanziamenti all Eurosistema. Una rete sistemica solida, efficace ed efficiente, è perciò irrinunciabile e strategica. La sua evoluzione

10 10 relazione del consiglio di amministrazione futura dipenderà anche dal coraggio e dalla capacità del Sistema del Credito Cooperativo, locale e nazionale, di seguire percorsi nuovi, per ridisegnare i modelli di servizio della filiera associativa, sostenere l ottimizzazione dell offerta imprenditoriale delle banche di secondo livello e dell informatica di sistema, e garantire, anche in futuro, livelli crescenti di efficacia ed efficienza nei servizi resi alle BCC. Per superare i vincoli operativi e dimensionali, senza però disperdere i tradizionali valori del localismo e della mutualità, un ruolo importante spetta anche ad ogni Cassa Rurale, chiamata a cambiare ed innovare, facendo leva sulle maggiori chances e potenzialità che una banca mutualistica e locale può avere oggi rispetto ad altre forme d impresa. Cambiare per consolidare in chiave evolutiva la tradizionale funzione di sostegno a famiglie, artigiani e piccole imprese, valorizzando la propria specificità di intermediario profondamente integrato nel tessuto sociale ed economico della Comunità, accompagnando le numerose iniziative e progetti che il settore pubblico locale, in accordo con tutte le categorie produttive, ha varato in questi anni per sostenere il mondo delle imprese, i suoi livelli occupazionali ed in generale per rilanciare l innovazione e la nuova imprenditorialità. Cambiare per migliorare il proprio modello di servizio, per continuare ad innovare l offerta alle famiglie, estendendola a prodotti e servizi di qualità che accrescano la capacità di risposta a tutti i bisogni finanziari e previdenziali, per garantire la centralità del cliente anche sulle nuove frontiere dell internet e del mobile banking, per accompagnare le imprese nei loro percorsi di crescita e di internazionalizzazione. Cambiare per favorire sinergie ed efficienza, per razionalizzare la rete sportelli e qualificare i servizi e la consulenza offerti a Soci e Clienti, per innovare e rendere flessibile e più produttivo il nostro modello organizzativo. Non è la prima volta che il Movimento Cooperativo e le Casse Rurali affrontano e vincono sfide difficili. Mai come oggi però queste sfide dovranno essere vinte da tutte le nostre Casse Rurali, insieme. LA GESTIONE SOCIALE Il Bilancio Sociale della Cassa Rurale costituisce, ormai da alcuni anni, lo strumento più completo di rendicontazione e di valutazione delle ricadute sociali della nostra attività aziendale. Questo documento, redatto generalmente nel secondo semestre dell anno, integra le informazioni obbligatorie proprie del Bilancio ordinario e ha l obiettivo di presentare in modo diretto e dettagliato ai Soci, Clienti, Collaboratori e alla Comunità in generale, i tanti risvolti dell attività sociale, con particolare riferimento al nostro impegno per tutti i portatori d interesse. In questa relazione riteniamo comunque importante ricordare alcuni aspetti della nostra responsabilità sociale, già in parte anticipati ai Soci nel corso dei recenti 13 incontri pre-assembleari. Al 31 dicembre 2012, la compagine sociale risultava composta da Soci, dei quali donne, uomini e 412 società, enti o organizzazioni in genere. L attività di promozione nei confronti della clientela più vicina per incrementare il numero dei Soci è proseguita anche nel corso del 2012 ed alla fine dell anno l aumento, rispetto al dato dell anno precedente, è risultato pari a 70 unità, differenza tra i 462 nuovi ingressi e le 392 uscite (delle quali nr. 73 per decesso). Nel secondo semestre del 2012, recuperando pienamente il dettato dell art.9 dello Statuto che, per il buon andamento della Cassa, prevede l operatività bancaria significativa dei soci con essa, si è provveduto a contattare tutti i soci che non intrattenevano rapporti bancari invitandoli a riattivare la relazione. In conseguenza di tale iniziativa sono state riattivate 18 relazioni e si è provveduto ad escludere dalla base sociale 127 nominativi in quanto non rispondenti ai requisiti di reciprocità. Tra i nuovi Soci, 213 sono le donne, 243 gli uomini e 6 gli enti. L età media dei nostri Soci a fine 2012 era di 53 anni, mentre è di 45 anni quella dei nuovi Soci entrati nel corso dell anno. L adesione e l apprezzamento dei Soci nei confronti delle nostre specifiche proposte di servizi bancari sono risultati, anche nel 2012, in crescita. Citiamo al riguardo alcuni esempi: al , erano i rapporti di Conto Sicuro aperti dai nostri Soci, a conferma del gradimento verso questo conto corrente tutto compreso, che abbina, ai normali servizi bancari, una serie di coperture

11 bilancio assicurative utili e vantaggiose, mentre, alla stessa data, l importo complessivo dei finanziamenti per la casa Mutuo Sicuro - erogati negli ultimi 5 anni a quasi 900 Soci - aveva superato i 115 milioni di euro. Con riferimento ai servizi extrabancari offerti dalla Cassa ai propri Soci e ai loro familiari, è proseguita, anche nel 2012, la collaborazione con i principali Caf per l offerta del servizio di assistenza fiscale per la compilazione delle dichiarazioni dei redditi. A dimostrazione del gradimento di questo servizio, il numero delle dichiarazioni compilate risulta in crescita anno dopo anno e, nel 2012, ha raggiunto quota Numeri in forte crescita anche per quanto riguarda le richieste per il servizio di consulenza legale, fiscale e previdenziale, offerto da consulenti esperti nel settore. Sono state complessivamente 226 le consulenze svolte nel 2012, di cui 152 in ambito legale, 27 in ambito previdenziale e 47 su temi fiscali. Per quanto riguarda i Premi di Studio, gli studenti Soci o figli di Soci premiati dalla Cassa per aver ottenuto la laurea o il diploma di scuola media superiore con un ottimo risultato sono stati 103 (71 lauree universitarie, 32 diplomi istituti superiori o istituti professionali). La destinazione europea scelta per il viaggio premio di alcuni giorni, svoltosi nel mese di aprile, è stata la Svizzera, con mete principali Ginevra e Losanna. Una buona parte dei premiati ha partecipato a questa riuscitissima iniziativa, mentre gli altri, nell impossibilità di partecipare al viaggio, hanno optato per il premio alternativo consistente in un buono da utilizzare presso la scuola di lingue straniere CLM BELL. Nell ambito delle iniziative mirate a promuovere ed incentivare la partecipazione sociale, si è riconfermato anche nel 2012 l ormai tradizionale appuntamento con le Feste del Socio ; sono stati 24 - due in più rispetto all anno precedente - gli appuntamenti organizzati nelle diverse zone di operatività della Cassa in collaborazione con associazioni di volontariato e gruppi associativi locali. Ogni festa ha registrato il tutto esaurito e i Soci e loro familiari che hanno partecipato a questi momenti di socializzazione e divertimento sono stati complessivamente Nel corso dei vari incontri, un momento particolare è stato dedicato alla premiazione di 12 Soci che nel 2012 hanno raggiunto i 50 anni di iscrizione alla base sociale. Tra le altre iniziative di intrattenimento ricordiamo i viaggi, con numerose proposte e la convenzione con la Cooperativa A.E.R.A.T. di Trento per offrire ai Soci l opportunità di trascorrere le vacanze presso la struttura Casa per Ferie Mirandola a Cesenatico. Altra iniziativa che ha riscosso grande successo di partecipazione fra i Soci è stata la serata musicale Gran Galà Musicale, organizzata a inizio estate nella splendida cornice di Piazza Fiera, con l esibizione dell artista Maurizio Vandelli. Come più volte abbiamo ribadito, essere Soci però non significa solamente beneficiare di vantaggi personali, ma anche e soprattutto condividere e sostenere quei principi di solidarietà e di mutualità che, da sempre, la Cassa Rurale di Trento mette in atto e che si manifestano principalmente con interventi economici che ricadono sulle attività sociali del territorio in cui operiamo. In generale, la Commissione Interventi sul territorio in prima battuta, ed il Consiglio di Amministrazione poi, hanno esaminato tutte le richieste di intervento presentate nel corso del 2012, deliberando ben 597 interventi in favore di altrettante associazioni ed enti. In particolare, gli interventi in favore di iniziative culturali, educative e ricreative sono stati 328, per un valore complessivo di 717 mila euro. A favore dello sport sono stati destinati invece 411 mila euro, dei quali hanno beneficiato 163 associazioni la cui attività è rivolta in prevalenza al settore dello sport giovanile. Ricordiamo inoltre il sostegno decisivo rivolto a numerose manifestazioni sportive locali. Un altra importante categoria di interventi è quella che ha riguardato le iniziative nel campo della solidarietà e della mutualità; si tratta del sostegno a tutte quelle associazioni che svolgono un attività a favore delle categorie più deboli, non solo sul nostro territorio, ma anche nelle aree del terzo mondo. A questi fini la Cassa Rurale ha destinato 142 mila euro nel 2012, per complessivi 106 interventi. Ricordiamo inoltre che, secondo il progetto di destinazione degli utili che sarà proposto all approvazione dell assemblea, circa 108 mila euro saranno destinati ai fondi mutualistici per la promozione e lo sviluppo della Cooperazione. L impegno in ambito sociale promosso dalla nostra Cassa Rurale risulta ulteriormente rafforzato dall attività della Fondazione Cassa Rurale di Trento, ente costituito a fine 2008, che rappresenta un ulteriore strumento di mutualità per il sostegno di importanti progetti di sviluppo per la nostra Comunità. La Fondazione, persegue infatti esclusivamente

12 12 relazione del consiglio di amministrazione e senza scopo di lucro finalità di utilità sociale e pubblica, attivando progetti e iniziative nel campo dell istruzione, formazione e promozione culturale, della solidarietà sociale e assistenza sanitaria, della ricerca storica e scientifica e della tutela ambientale. Tra i principali programmi già realizzati ricordiamo l acquisizione totale della scuola di lingue CLM BELL, che ha consentito di realizzare iniziative speciali e offrire agevolazioni per la diffusione della conoscenza delle lingue straniere. Per sostenere l impegno dei giovani trentini più meritevoli la Fondazione nel 2012 ha assegnato 2 borse di studio del valore di euro ciascuna, destinate a giovani laureati che intendono sostenere un progetto di studio presso Università o Istituzioni italiane o straniere. Tra gli eventi organizzati nel 2012 ricordiamo in particolare lo spettacolo della danzatrice Simona Atzori; molti anche i progetti in collaborazione con enti e organizzazioni del territorio, quali Ipsia del Trentino, il progetto Trento 0-18 del Comune di Trento, il progetto IGEM dell Università degli Studi di Trento dipartimento ed il progetto V.I.A. della Cooperativa La Rete. Un accenno, infine, anche all impegno profuso dalla Cassa Rurale per le iniziative rivolte ai Soci ed ai loro familiari, che si è concretizzato in un significativo intervento pari a 1,07 milioni di euro, nel quale rientrano: gli oneri derivanti dalla distribuzione del Ristorno, i premi per le coperture assicurative legate al Conto Sicuro, i servizi di assistenza fiscale e consulenza, i viaggi collegati all iniziativa premi di studio e quelli estratti fra i Soci partecipanti all Assemblea, gli investimenti per le feste dei Soci e per le strenne natalizie, l organizzazione dell Assemblea e gli omaggi assembleari, e, in generale, gli investimenti attivati per la realizzazione dei diversi processi di incontro e comunicazione con la base sociale. In questa voce, sono inoltre compresi tutti gli interventi di carattere formativo riservati ai Soci ed in particolare quelli mirati a favorire i processi di apprendimento delle lingue straniere. Da ricordare infine anche il completamento dell opera editoriale Una Cassa di Ricordi con il racconto storico dei secondi sessant anni di vita delle Casse che hanno dato origine alla Cassa Rurale di Trento. Ben superiori sono tuttavia i reali benefici economici a favore dei Soci attivi, vantaggi derivanti in parte dal Ristorno e dalle tante agevolazioni di spesa relative ai servizi bancari utilizzati, ma riferibili soprattutto alle generali migliori condizioni di tasso praticate ai Soci rispetto alla media dei tassi applicati alla Clientela. Solidarietà e mutualità e 106 INTERVENTI Iniziative rivolte ai Soci e INTERVENTI Promozione e sviluppo della cooperazione e Sostegno alle associazioni ed alle iniziative culturali, educative e ricreative e 328 INTERVENTI Sostegno allo Sport e 163 INTERVENTI

13 bilancio FORMAZIONE DEGLI AMMINISTRATORI E SINDACI La profonda trasformazione e la complessità dell attuale scenario economico di riferimento richiedono ai membri del Consiglio di Amministrazione la responsabilità strategica di salvaguardare e sviluppare il patrimonio materiale e immateriale della propria Banca Cooperativa e il possesso di adeguate conoscenze, capacità e competenze per esercitare, in modo appropriato, le articolate funzioni connesse ai ruoli di governance aziendale. Gli organi di governance, infatti, hanno la responsabilità di delineare le politiche e gli orientamenti strategici, le politiche di gestione e controllo e vigilare sul loro corretto funzionamento, assicurare il governo dei rischi cui la banca si espone. Per ricoprire efficacemente il ruolo impegnativo e complesso di Amministratori di una banca risulta, perciò, necessaria una cultura gestionale e professionale distintiva; la formazione degli Amministratori e dei Sindaci diviene, quindi, una delle leve principali per la qualità delle loro competenze e conoscenze. In questo quadro, il Piano Strategico della nostra Cassa ha individuato, nell ambito di lavoro nr.1 Governance, il progetto monotematico Formazione Amministratori, mirato a promuovere lo sviluppo delle competenze tecniche e manageriali degli Amministratori e dei Sindaci, chiamati oggi ad affrontare sfide di straordinaria complessità e responsabilità. Il Piano formativo per Amministratori e Sindaci offre una intensa attività di formazione continua, articolata in 3 anni, per coadiuvare gli Amministratori di nuova elezione e per elevare le competenze e le conoscenze degli Amministratori con maturata esperienza. La struttura del Piano prevede complessivamente 18 incontri tematici, organizzati in forma seminariale, cui partecipano docenti della Federazione Trentina della Cooperazione, dell Università di Trento e altri autorevoli relatori, per i contenuti di carattere generale e culturale, proponendo riflessioni teoriche e approfondimenti riguardanti l esercizio delle principali funzioni e responsabilità degli Amministratori. Sono coinvolti, inoltre, alcuni Capi Area e Responsabili di funzione della nostra Cassa per gli approfondimenti legati ai processi interni. I seminari formativi proposti afferiscono a 3 distinte macro-aree; governance, processo del credito e cultura cooperativa e localismo. Le attività formative previste dal Piano, realizzate nel corso del 2012, hanno prevalentemente supportato lo sviluppo delle competenze degli Amministratori e Sindaci nelle aree Governance e Processo del Credito al fine di assicurare la qualificazione e l aggiornamento costante delle loro competenze e conoscenze, strumenti fondamentali per esercitare efficacemente la funzione di governo della nostra Cassa. L area della Cultura cooperativa e localismo, invece, è stata oggetto di una serie di approfondimenti formativi specifici, in particolar modo centrati sul tema dell economia cooperativa.

14 14 RELAzIOnE DEL COnSIGLIO DI AMMInISTRAzIOnE LA GESTIONE ECONOMICA E FINANZIARIA UN FLASH SUL BILANCIO In un contesto europeo di grave crisi dove la crescita economica nel 2012 si è attestata su valori negativi che hanno portato l area in piena recessione a partire dal secondo trimestre dell anno, anche per il nostro Paese e per l economia trentina l anno 2012 si è rivelato uno dei più difficili. Il bilancio della nostra Cassa Rurale, malgrado il contesto economico sfavorevole, esprime un risultato d esercizio finale positivo e di giustificata soddisfazione seppure in calo rispetto all anno precedente. Il totale delle masse amministrate (raccolta diretta, indiretta e impieghi a clientela) ha registrato un risultato di fine anno pari a 2.757,2 milioni di euro rispetto ai 2.787,3 milioni del 2011, con una diminuzione di 30,1 milioni pari ad una variazione di -1,08%. La raccolta diretta si è attestata nel 2012 ad un valore di 1.259,0 milioni contro i 1.205,8 milioni del 2011 (+4,41%), mentre la raccolta indiretta è passata da 559,3 milioni del 2011 ai 493,4 milioni del 2012, facendo registrare una diminuzione di 66,0 milioni, pari ad una variazione percentuale di -11,79%. La raccolta complessiva si è attestata quindi nel 2012 a 1.752,4 milioni di euro rispetto ai 1.764,1 milioni dell anno precedente, con una diminuzione assoluta di 12,8 milioni pari ad una variazione di -0,72%. RACCOLTA COmPLESSIvA (valori espressi in milioni di euro) , , , , , Sul fronte dell attivo, gli impieghi a clientela hanno chiuso a 1.004,8 milioni contro i 1.022,2 milioni del 2011, segnando una variazione negativa di 17,3 milioni pari ad una variazione percentuale di -1,70%. Il conto economico ha chiuso il 2012 in flessione rispetto all anno precedente registrando una variazione del risultato netto finale di -936,9 mila euro (-18,48%). Analizzando nel dettaglio le singole componenti reddituali, si evidenzia il miglioramento del margine di interesse con una variazione assoluta positiva di 2.731,1 mila euro (+9,46%) derivante soprattutto dal beneficio delle operazioni di rifinanziamento presso la BCE. Per contro lo spread tipico riferibile all intermediazione con la clientela (differenza tassi attivi e passivi) registra una leggera diminuzione, pari a -0,19 punti percentuali, passando da un valore medio del 2,23% nel 2011 ad un valore medio del 2,04% nel Anche l andamento delle commissioni nette da servizi registra un risultato positivo, segnando un valore finale di 8,9 milioni di euro del 2012 rispetto agli 8,6 milioni di euro del 2011 (+236 mila euro pari a +2,74%). I principali contributi al raggiungimento di questo risultato sono riconducibili all aumento delle commissioni di gestione dei conti correnti (+436 mila euro) e dalle commissioni rivenienti dall elaborazione delle deleghe fiscali (+67 mila euro). I risultati positivi commissionali registrati in questi settori di attività hanno ampiamente compensato l aumento delle commissioni passive sostenute (+336 mila euro), attribuibili per la maggior parte alle commissioni sostenute per le garanzie ricevute sulle operazioni di rifinanziamento presso la BCE (226 mila euro) e per quelle relative alla nuova operazione di autocartolarizzazione di crediti effettuata nell esercizio (112 mila euro). Il risultato netto della negoziazione delle attività/passività finanziare (dividendi, risultato netto dell attività di negoziazione, risultato netto dell attività di copertura, risultato netto da cessione e riacquisto di attività/passività finanziare e il risultato netto delle attività/passività valutate al fair value) evidenzia un risultato positivo assoluto di 2.872,7 mila euro contro i 311,0 mila euro del 2011 con un aumento di 2.561,7 mila euro. La performance positiva di questo step reddituale è da ricondurre in parte agli utili registrati per effetto della cessione e/o riacquisto di titoli di proprietà classificati nella categoria attività disponibili per la vendita (+1.205,2 mila euro) e in parte agli effetti positivi delle valutazioni degli strumenti finanziari di negoziazione e di quelli valutati al fair value (+1.387,7 mila euro). Il margine di intermediazione, espressione della gestione denaro e della

15 bilancio gestione servizi, risulta in forte aumento rispetto all anno precedente segnando un risultato finale di 43,3 milioni di euro contro i 37,8 milioni di euro dell anno precedente (+5,5 milioni di euro pari a un +14,62%). Proseguendo con questa sintetica analisi del prospetto di conto economico troviamo la voce delle rettifiche e riprese di valore nette per deterioramento dei crediti, il cui risultato riflette la politica prudenziale di valutazione dei propri crediti che la Cassa Rurale ha adottato tenendo presente il difficile contesto economico locale citato in premessa. Il saldo di questa voce ammonta a -11,5 milioni di euro contro i -4,7 milioni del Il risultato netto della gestione finanziaria (margine d intermediazione +/- rettifiche e riprese di valore nette) si attesta così a fine 2012 a 32,4 milioni di euro contro i 33,1 milioni dell anno precedente, con una variazione percentuale di -2,28%. I costi operativi (costituiti dalle spese del personale, dalle altre spese amministrative, dagli accantonamenti netti ai fondi rischi e oneri, dalle rettifiche/riprese di valore netto su attività materiali/immateriali e dallo sbilancio degli altri oneri/proventi di gestione) hanno registrato un leggero aumento, passando dai 26,1 milioni del 2011 ai 26,5 milioni dell esercizio appena concluso, con una variazione di +1,74%, corrispondente ad un aumento di 453 mila euro. Nel dettaglio si evidenzia l aumento delle spese per il personale (+2,04%) da ricondurre principalmente all adeguamento attuariale del fondo Tfr in osservanza dei principi contabili internazionali (+250 mila euro rispetto al 2011) e, tra le altre spese amministrative, l aumento delle spese di pubblicità e sponsorizzazione (+247 mila euro). Le altre voci che compongono il totale dei costi operativi si riferiscono: alla voce accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri, che accoglie l importo di circa 64 mila euro (-95 mila rispetto all esercizio 2011) che la Cassa Rurale ha accantonato quali oneri certi cui sarà chiamata a far fronte nel corso degli anni successivi al 2012 a titolo di vari interventi a favore del Fondo Garanzia dei Depositanti del Credito Cooperativo; alla voce rettifiche di valore nette (ammortamenti) su attività materiali e immateriali, che risulta in linea con i valori all anno precedente (1,054 milioni contro 1,051 milioni del 2011); alla voce degli altri oneri e proventi di gestione che accoglie per sbilancio: - le componenti di costo degli interventi sostenuti nell anno a favore del Fondo di Garanzia dei Depositanti (+106 mila euro) e degli ammortamenti degli interventi migliorativi effettuati sulle filiali non di proprietà (-29 mila euro); - le componenti di ricavo dei recuperi da clientela per spese postali, dei recuperi di spesa per le pratiche di istruttoria veloce, per il recupero delle imposte di bollo su conti correnti e dossier titoli e dell imposta sostitutiva D.P.R. 601/73, che registrano un totale finale di circa 2.982,6 mila contro i 2.971,1 mila del 2011 (-11,5 mila euro). L utile dell operatività corrente al lordo delle imposte ha raggiunto, a fine esercizio, l ammontare di 5,3 milioni di euro rispetto ai 7 milioni del 2011, con un decremento di circa 1,7 milioni di euro corrispondente ad una variazione percentuale negativa del -24,30%. Dopo il calcolo delle imposte sul reddito dell esercizio dell operatività corrente, l utile netto è passato da 5,1 milioni di euro del 2011 ai 4,1 milioni di fine 2012, segnando un decremento percentuale di -18,48%. Il patrimonio, fondamentale elemento di redditività finanziaria, nonché indispensabile, ai fini della Vigilanza, per sostenere un operatività più ampia e diversificata, raggiungerà, dopo il riparto dell utile 2012, un valore contabile di 139 milioni di euro rispetto ai 121,8 milioni dell anno precedente. Il patrimonio utile ai fini di Vigilanza citato in premessa si è attestato invece, al netto delle rettifiche e integrazioni disposte da Banca d Italia, ad un valore di 143,1 milioni di euro contro i 139,1 milioni di euro dell anno precedente.

16 16 relazione del consiglio di amministrazione L ASSETTO ORGANIZZATIVO Nel corso del 2012 il Consiglio ha dedicato alcune sedute all esame della rendicontazione intermedia del Piano strategico , per approfondire i temi fondamentali, verificare gli obiettivi strategici relativi a diversi ambiti di lavoro e analizzare lo stato di avanzamento dei 7 progetti monotematici a supporto della loro realizzazione operativa. La riflessione ha messo in evidenza il lavoro svolto finora sul solco tracciato dal piano strategico ed i risultati ottenuti in termini di maggiore efficienza dell attività svolta, di presidio e mantenimento dei livelli di rischio sostenibili e di salvaguardia e crescita della redditività e del patrimonio. I progetti sono stati sostenuti e realizzati grazie ad una politica aziendale volta a promuovere una continua evoluzione strategica dell organizzazione, che interessa e coinvolge la globalità dei suoi aspetti: l organizzazione del lavoro, le politiche di gestione del personale, il controllo dei costi e soprattutto la struttura organizzativa, con forte attenzione alla crescita delle competenze e delle abilità dei collaboratori in un ottica di futuro. Ecco allora che, a fronte di obiettivi di sviluppo commerciale e miglioramento dell efficienza della rete, o di obiettivi di presidio del rischio, quali il contenimento del rischio di credito, il mantenimento dell equilibrio finanziario o il miglioramento della gestione del contenzioso e del recupero crediti, sono stati effettuati, in corso d anno, alcuni cambiamenti importanti sull assetto organizzativo aziendale: Rete filiali In un ottica di valorizzazione e di innovazione delle proprie potenzialità di servizio sul territorio, come auspicato da Banca d Italia, è proseguito un processo di razionalizzazione della nostra rete di sportelli, ispirato da criteri che rispondono a valutazioni di costo/opportunità e prevedono di rafforzare il presidio di filiali più centrali e strutturate per consentire servizi di più elevata specializzazione. Nel 2012, dunque, è stata chiusa la filiale di Finestra sull Adige, e la sua operatività è stata assorbita dalle altre filiali vicine, in particolare dalla sede di via Belenzani. Area Commerciale In una logica di rinforzo e di supporto alla rete degli sportelli è stata creata la nuova figura del Direttore Capogruppo, al quale è affidato un gruppo di filiali. Al suo profilo sono riconosciute alcune caratteristiche distintive: - una presenza assidua e operativa sulle filiali di riferimento, alle quali assicura aiuto tecnico, consulenza, stimolo e divulgazione di informazioni e prassi; - sostegno ai direttori di filiale sia in campo commerciale, che in campo organizzativo e di gestione dei collaboratori; - funzione di filtro di collegamento con la Direzione, con l ufficio Risorse Umane e con le aree tecniche per ogni problematica di riferimento. Per gestire in modo unitario ed efficace il complesso sistema di gestione delle condizioni, sia nella fase di manutenzione del processo, sia in fase di modifica di tassi e commissioni, è stato istituito il nuovo ufficio Controllo di gestione operativo/condizioni, il quale, in sinergia con l ufficio Pianificazione, collabora, inoltre, al monitoraggio degli obiettivi aziendali ed alla pianificazione delle attività di business. Area Risk Management Al fine di garantire il presidio dei rischi rilevanti, seguendo le raccomandazioni delle autorità bancarie e di vigilanza, è stata creata la funzione Risk Management, che opera a stretto contatto con la Direzione e fornisce agli Organi Amministrativi tutte le informazioni collegate ai rischi rilevanti, al fine della supervisione manageriale, con modalità e analisi vaste, del rischio aziendale, in tutte le sue sfaccettature ed in particolare nei due settori di rischio specifici: il credito e la finanza di proprietà. Area Legale Nell ambito del Settore Controlli è stato istituito l ufficio Legale, che assomma a sé le funzioni di recupero crediti e quelle di consulenza e assistenza legale a tutta la struttura. La funzione di presidio sul credito problematico nelle fasi iniziali è stata integrata nell Area Crediti, con l istituzione dell apposito ufficio Pre-contenzioso. Adempimenti normativi e regolamentari Come sempre, rilevante è stato anche nel 2012 l impegno della struttura nelle attività di adeguamento normativo e regolamentare che di seguito riassumiamo con riferimento alle principali disposizioni entrate in vigore nel corso del Lettera dell 11 gennaio 2012 del Governatore della Banca d Italia in materia di organizzazione e

17 bilancio governo societario delle banche. In ottemperanza a quanto richiesto nella citata comunicazione del Governatore la Cassa ha predisposto nel mese di marzo un apposita autovalutazione in tema inviata poi alla stessa Banca d Italia. Per migliorare la qualità della governance ed assicurare un efficace governo dei rischi, e quindi una gestione sana e prudente, il Consiglio di Amministrazione è chiamato periodicamente a porre l attenzione su alcuni aspetti di particolare importanza per assicurare efficacia alla propria azione, e sui quali sono opportuni ulteriori miglioramenti: ruolo degli organi aziendali a presidio dei rischi, funzionalità degli organi, professionalità e composizione degli organi. Nel provvedimento è altresì precisato che il funzionamento corretto ed efficace degli organi di vertice è assicurato non solo dalla presenza di componenti adeguati, meglio qualificati seguendo i criteri indicati dalla stessa Vigilanza, ma anche da procedure, metodi di lavoro, flussi informativi, tempistica delle riunioni, parimenti adeguate. Nuove disposizioni della Banca d Italia in materia di attività di rischio e conflitti di interesse nei confronti di soggetti collegati alla banca o al gruppo bancario, Titolo V, Capitolo 5, Circolare 263/06. A dicembre 2011 la Banca d Italia ha introdotto nella Circolare 27 dicembre 2006, n. 263, la nuova disciplina in materia di attività di rischio e conflitti d interesse nei confronti di soggetti collegati. L obiettivo delle richiamate disposizioni è presidiare il rischio che la vicinanza di taluni soggetti ai centri decisionali della Banca possa compromettere l oggettività e l imparzialità delle decisioni relative alla concessione di finanziamenti e alle altre transazioni nei confronti dei medesimi soggetti, con possibili distorsioni nel processo di allocazione delle risorse, esposizione della Banca a rischi non adeguatamente misurati o presidiati, potenziali danni per depositanti e azionisti. In conformità a quanto richiesto dalle norme, il Consiglio di Amministrazione ha disciplinato, attraverso appositi riferimenti dispositivi interni i limiti prudenziali e le procedure deliberative applicabili, rispettivamente, all assunzione di attività di rischio e all esecuzione di operazioni nei confronti dei soggetti collegati, allo scopo di preservare la correttezza formale e sostanziale di tutte le operazioni con tali soggetti, nonché ad assicurare l integrità dei relativi processi decisionali da condizionamenti esterni. Nuove disposizioni della Banca d Italia in materia di partecipazioni detenibili dalle banche e dai gruppi bancari, Titolo V, Capitolo 4, Circolare 263/06. La Cassa ha condotto una valutazione con riguardo agli adeguamenti necessari per adempiere alle citate nuove disposizioni al fine di individuare in modo puntuale le attività da porre in essere. Con particolare riguardo alle prescrizioni in materia di organizzazione e controlli interni è stato predisposto e adottato un documento di Politiche interne in materia di partecipazioni in imprese non finanziarie, approvato dal Consiglio di Amministrazione, sentito il Collegio Sindacale. Le soluzioni organizzative delineate nell ambito delle Politiche sono, nel rispetto del principio di proporzionalità, ritenute adeguate alle caratteristiche e strategie della banca ed efficaci rispetto alla finalità di prevenzione e gestione dei conflitti di interesse. Il documento formalizza le politiche interne in materia di partecipazioni in imprese non finanziarie, al fine di garantire il rispetto delle previsioni normative di riferimento. LE RISORSE UMANE Poiché l organizzazione è un processo costantemente in evoluzione, anche l aggiornamento della regolamentazione interna e la definizione di compiti e responsabilità è anch essa un processo continuo, e permette al Personale di riconoscere in modo univoco le proprie attribuzioni, eliminando ambiti potenziali di confusione o incertezze interpretative. L attività di aggiornamento della documentazione organizzativa interna è stata particolarmente intensa ed ha interessato vari ambiti di lavoro. Per citare alcuni importanti esempi, sono stati aggiornati i profili di ruolo, con maggiore attenzione e priorità alle nuove figure professionali od a quelle che hanno subito maggiori cambiamenti; è stato curato un lavoro di mappatura di tutto il processo del credito ed è stato rivisto il sistema delle deleghe di poteri di delibera. L evoluzione strategica dell organizzazione è andata di pari passo ad una politica di gestione del personale attenta al miglioramento dell efficienza ed all attenzione ai costi. Hanno fatto parte di queste politiche alcuni progetti ed alcune decisioni organizzative, che hanno contribuito a mantenere alti nella cultura aziendale il senso di appartenenza e la motivazione. La realizzazione del progetto di valutazione del Personale ha contribuito a cambiare l approccio generale al lavoro del personale coinvolto e impegnato in questo processo, specie i collaboratori di filiale: ha consolidato una concezione del lavoro più partecipata, attraverso un continuo confronto fra capo e collaboratore e, soprattutto, ha sviluppato l attitudine a lavorare per obiettivi, creando

18 18 relazione del consiglio di amministrazione tensione positiva al raggiungimento di mete condivise, di tipo economico o di innovazione, dirette a miglioramento ed alla creazione di valore. Nella direzione di una maggiore e più efficace relazione va anche il progetto iniziato nel 2012 che intende perseguire la logica del miglioramento comunicativo e di cooperazione lavorativa, affinando le competenze e le abilità di comunicazione scritta e verbale e di comunicazione interpersonale. In un impresa come la nostra, ove il prodotto dell attività è il servizio, l abilità dei suoi dipendenti e la loro capacità di rispondere alle esigenze qualitative del servizio stesso apportano a loro volta fiducia e soddisfazione anche nella clientela, nell ambito di una reciproca relazione di scambio. Quando l organizzazione pone al centro la persona è importante conoscere i livelli di percezione sul benessere organizzativo e sugli effetti delle politiche gestionali attuate, avendo un quadro del clima aziendale, da essi vissuto. Per questo la Cassa ha aderito ad un indagine proposta da Euricse, realizzata mediante un questionario somministrato a tutto il personale, il quale, con l obiettivo di monitorare la percezione dello stress lavoro correlato ai fini della normativa sulla sicurezza e salute sui luoghi di lavoro, andava a sondare l ambiente e la qualità del lavoro sotto diversi punti di vista, dalle caratteristiche del lavoro, alla motivazione, soddisfazione, percezione di equità e così via. I risultati che sono emersi, rappresentano un insieme positivo e forniscono validi spunti di riflessione per orientare le politiche di gestione del personale. Tra gli aspetti emersi dall indagine, risulta riconosciuta da parte del personale una buona attenzione della Cassa a fornire una formazione efficace, continua, di qualità e utile al lavoro. La Cassa investe moltissimo nella formazione dei suoi collaboratori, assicurando un impegno costante nel fornire a tutto il personale numerose e varie occasioni di apprendimento. L Ufficio Risorse Umane cura con attenzione l attività formativa, a partire dalla rilevazione dei bisogni fino alla realizzazione delle iniziative. Nel 2012 è stato dedicato grande impegno alla formazione degli addetti alla rete, che hanno assorbito il 62% del totale delle ore di formazione, in particolare dei direttori di filiale, con grande attenzione allo sviluppo delle competenze nel comparto del credito. Sono state realizzate attività formative in ambito tecnico e relazionale per un numero complessivo di ore, di cui in modalità FAD (formazione a distanza). A esse, naturalmente, va ad aggiungersi la formazione quotidiana sul campo, da parte dei responsabili di filiale o di ufficio, il cui ruolo, come gestori di risorse, ha come responsabilità fondamentale la cura e la crescita dei propri collaboratori, con l affiancamento e l attenzione costante alla loro evoluzione professionale. Il costo delle attività formative esterne è ammontato a Euro. Alcune importanti attività sono state finanziate da Foncoop e dal Fondo Sociale Europeo. L impegno formativo è particolarmente attento verso i collaboratori giovani, sui quali la Cassa vuole investire, per valorizzare le loro potenzialità e impegnarli in una crescita nel breve-medio termine, che consenta a tutti di migliorare le proprie competenze ed ai più validi il graduale inserimento nei ruoli di responsabilità. Al 31 dicembre l organico della Cassa Rurale contava 228 dipendenti, di cui 131 uomini e 97 donne, con un età media di circa 43,5 anni ed un anzianità media di servizio presso la Cassa di circa 17 anni. Nel corso del 2012 è stato assunto 1 collaboratore a termine ed 1 collaboratore è cessato per pensionamento. 3 collaboratori hanno prestato servizio nel periodo estivo con contratto di lavoro in somministrazione lavoro. Sono stati confermati a tempo indeterminato 2 contratti in scadenza; a fine anno i contratti a termine erano 2. I dipendenti assenti per congedo parentale, di maternità, aspettativa o distacco, erano 13. Il personale di front office era di 136 unità, pari al 63% del totale, di cui 127 unità operanti direttamente sulle filiali. Il restante personale impiegato nel back office, nelle aree direttive o nelle aree tecniche (crediti-finanza) era di 79 unità, pari al 37%. Sono stati infine attivati nelle aree aziendali 12 stage, prevalentemente curricolari, nell ambito della convenzione con l Università di Trento, di altre università italiane o istituzioni scolastiche. LE STRUTTURE Nel corso del 2012 sono proseguite le ristrutturazioni immobiliari con la contestuale razionalizzazione della dislocazione degli sportelli sulla città. Nel corso dell estate, in sole due settimane, sono stati completamente rinnovati gli uffici della Filiale di Largo Medaglie d Oro. Con l obiettivo di razionalizzare costi di gestione ed attività di sportello sul territorio, nel corso dell autunno è stato

19 bilancio definitivamente chiuso lo sportello di Finestra sull Adige e la rinuncia agli spazi utilizzati presso quell immobile ha comportato una riorganizzazione degli spazi disponibili presso la Sede di Via Belenzani e presso il Centro Servizi che sono stati adeguati anche per ospitare gli uffici oggetto del nuovo assetto organizzativo descritto nell omonimo capitolo di questa relazione. L attività di ammodernamento degli immobili è poi proseguita con la ristrutturazione della Filiale di Via Brennero, che è stata completamente rinnovata utilizzando parzialmente arredi ed impianti della Filiale di Finestra sull Adige. Sulla base delle linee guida e disposizioni progettuali fornite dall Ufficio Tecnico della Cassa in materia di privacy e di confort operativo, ed in coerenza con le necessità imposte dalla situazione economica, sono stati rinnovati anche gli sportelli di Vigo Meano e Villazzano. Anche nel 2012 l Ufficio Tecnico ha gestito numerosi interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria presso tutte le filiali con particolare attenzione al rispetto delle normative vigenti in materia di sicurezza e salute per i lavoratori, garantendo sempre la massima efficienza di tutti gli impianti che assicurano alla Cassa un adeguata protezione in tema di Sicurezza attiva e passiva. Per quanto riguarda il progetto Sede Centrale, ovvero la ricerca di una soluzione funzionale e adatta a consentire il ricongiungimento, in un unica struttura, di tutte le aree organizzative della Cassa attualmente dislocate su diverse unità periferiche, ricordiamo che, nel mese di gennaio 2012, la società Piedicastello Spa, nell ambito dell operazione ex Italcementi, ci ha richiesto di manifestare il nostro interesse per l acquisto dell edificio sito in Via Belenzani ed adiacente alla nostra Sede - attualmente occupato dal Rettorato Universitario. Considerata la valenza strategica del progetto Sede Centrale, il Consiglio di Amministrazione ha valutato positivamente l opportunità dell operazione proposta, che auspica di perfezionare nel corso del INFORMATICA, TECNOLOGIE E PROCEDURE Nel corso del 2012, le attività ed i progetti che hanno interessato la gestione informatica della Cassa Rurale di Trento sono stati molteplici, sia in ambito organizzativo che tecnologico. Per quanto riguarda la gestione informatica dell Assemblea, è stato attuato quanto progettato nel 2011 migliorando l insieme dei lavori assembleari, esternalizzando in parte le attività di fornitura dell hardware e del software utilizzato per l autenticazione dei Soci presenti ai lavori assembleari e per lo scrutinio delle votazioni. In ambito tecnologico, la Cassa ha proseguito nel progetto per la digitalizzazione dei documenti. Questa nuova procedura di archiviazione digitale, con le evoluzioni tecnologiche previste nel corso del corrente anno, permetterà di velocizzare le ricerche dei documenti rendendoli disponibili su tutti i punti operativi della Cassa Rurale. Anche l infrastruttura informatica generale è stata oggetto di rinnovamento, con la prosecuzione della sostituzione dei personal computer obsoleti con unità elaborative più performanti dotate del sistema operativo Windows 7, migliorando in tal modo l operatività dei collaboratori. In ambito tecnologico/organizzativo, in collaborazione con la segreteria generale, è stato attuato un progetto innovativo per l utilizzo di una soluzione informatica a supporto del processo deliberativo/consiliare. Questa soluzione rappresenta una novità polivalente in quanto, oltre ad aver permesso l eliminazione dei supporti cartacei, con conseguente risparmio in termini economici, ha consentito un significativo miglioramento qualitativo nella gestione dei flussi informativi sottostanti e maggiore efficienza nella preparazione delle sedute consiliari. IL PROCESSO DEL CREDITO Anche nel corso del 2012, la Cassa Rurale di Trento ha cercato di dare risposte concrete alle questioni legate all erogazione del credito, alla sua gestione e alla perdita di redditività delle imprese, determinate dall acuirsi della crisi economico-finanziaria in atto, attraverso una serie di azioni mirate e complementari. Rafforzando il proprio ruolo di banca al servizio dell economia locale, la Cassa Rurale di Trento ha proseguito la propria opera di frazionamento del rischio attraverso l ulteriore contenimento dell esposizione nei confronti dei grandi rischi. Le risorse liberate attraverso questa azione sono state messe ulteriormente a disposizione delle famiglie, degli artigiani e delle piccole-medie imprese, nella loro crescente necessità di ricorso al credito. Tale strategia ha consentito di soddisfare, anche nel 2012, una quantità di richieste per i mutui prima casa in linea con il biennio precedente.

20 20 RELAzIOnE DEL COnSIGLIO DI AMMInISTRAzIOnE Altrettanto positivo il trend di crescita del credito concesso agli artigiani ed alle piccole-medie imprese che sta registrando un costante e progressivo incremento ( +7,20% ). Ciò non significa aver abbandonato il nostro ruolo di interlocutore anche nei confronti delle imprese più strutturate, caratterizzate, per loro natura, da esigenze di finanziamento più complesse: si è semplicemente scelto di utilizzare con maggiore intensità gli strumenti già disponibili grazie alla nostra appartenenza ad un Sistema caratterizzato dalla presenza di altri attori con i quali è possibile attivare continue sinergie; ci riferiamo quindi al ricorso, sempre più frequente, ad operazioni in POOL e alla collaborazione con i Consorzi di Garanzia nell ambito delle politiche straordinarie promosse a sostegno del mondo imprenditoriale trentino. La consueta attenzione è stata rivolta alla qualità e alla trasparenza dell informazione e della consulenza, non solo per una corretta presa in carico delle richieste della clientela, ma anche per una giusta condivisione del lavoro di analisi svolto a supporto di ogni singola richiesta e delle decisioni relative alla struttura delle linee di credito già in essere. Sono state inoltre identificate delle categorie nei confronti delle quali appare sempre più forte la necessità di rivolgere la nostra attenzione ed indirizzare il nostro supporto, anche attraverso la creazione e l utilizzo di strumenti innovativi: ha quindi preso vita il progetto Diamoci un Futuro, volto a favorire il sorgere di start-up da parte dei giovani in età compresa tra i 18 e i 35 anni. è proseguito il supporto al settore delle energie rinnovabili attraverso l erogazione di finanziamenti dedicati. nell ottica di favorire l alleggerimento della pressione finanmutui PRImA CASA (totale mutui concessi nel triennio) mutui PRImA CASA (totale importi erogati nel triennio) e ,15 e ,99 e ziaria che grava sulle imprese in difficoltà, è stata garantita la nostra disponibilità ad accogliere le richieste di sospensione temporanea del pagamento della quota capitale delle rate dei finanziamenti a medio-lungo termine, prevista dall accordo ABI-MEF. Prosegue, nel contempo, la collaborazione con la società di consulenza Scouting Spa, non solamente a supporto delle operazioni di finanza straordinaria, ma anche nella costante ricerca di rafforzare il rapporto di consulenza che ci vede legati ai nostri clienti-imprese. è stato inoltre ulteriormente migliorato il presidio della fase di gestione del credito, con la creazione di una filiera attraverso la quale condurre e gestire le posizioni caratterizzate da improvvisi o crescenti segnali di degrado. Una particolare attenzione è stata posta nei confronti del settore immobiliare, da tempo caratterizzato da un persistente e preoccupante stato di crisi. In fase operativa ed in ottica di prevenzione, si è cercato infine di attuare sulle posizioni più rischiose un controllo più frequente e sempre più scrupoloso di tutte le fasi operative. IL PROCESSO COMMERCIALE Lo sfavorevole contesto congiunturale e gli ingombranti adempimenti normativi e burocratici hanno caratterizzato anche l esercizio appena trascorso sollecitando, da una parte, il puntuale presidio delle dinamiche economiche e finanziarie e, dall altra, la continuazione del processo di riorganizzazione dell Area Commerciale già avviato nel Il 2012 ha visto il trasferimento dell Area Commerciale presso il Centro Servizi, intervento che ha permesso l ot-

21 bilancio timizzazione di diverse attività che ormai richiedono un costante confronto tra competenze appartenenti ad Aree diverse. Contestualmente è stata introdotta ufficialmente la figura del Direttore Capo Gruppo. Come pianificato nel 2011, infatti, le Filiali sono state divise in tre gruppi, omogenei per masse e dimensioni. Tra le attività formative, è proseguita l esperienza del Club CRT che coinvolge rappresentanti di tutte le Filiali, diversi dai Direttori. Oltre alla formazione/informazione relativa al comparto Finanza, il Club CRT si è occupato in maniera concreta anche di formazione riferita al comparto Crediti, con interventi mirati dei direttori Capo gruppo, rivolti in modo particolare all analisi ed alla valutazione della domanda di affidamento secondo i giusti principi che devono sottostare a questa attività. Il 2012 ha visto anche l assegnazione di una nuova risorsa al comparto Bancassicurazione che gradualmente ha assimilato conoscenze e competenze che gli hanno permesso, ad inizio 2013, di assumere il ruolo di Responsabile del comparto. Si è lavorato anche per l integrazione del Back Office Bancassicurazione con il Back Office Finanza, attraverso interventi di affiancamento, al fine di raggiungere la piena interscambiabilità tra i colleghi. Questo progetto è giunto solo a parziale maturazione e sarà completato nel corso del Altra attività del comparto ha riguardato l analisi delle polizze istituzionali con l obiettivo di ricercare spazi di contenimento dei costi, pur salvaguardando la sicurezza del nostro Istituto e della nostra clientela. Questo intervento ha prodotto sostanziali risparmi economici ed è inoltre andato a colmare alcuni spazi di copertura specifica non adeguatamente presidiati. Menzione a parte merita il progetto Diamociunfuturo, nato da un idea di un collaboratore della Pianificazione e dalla collaborazione dell intera Area Commerciale, che oltre a strumento commerciale rappresenta un operazione che mette in particolare evidenza il concetto di reciprocità. Oltre ai risvolti commerciali e di immagine, questa esperienza, benché sia solo agli inizi, lancia segnali molto incoraggianti. Si percepisce infatti che la cultura della reciprocità sta diventando un tema comune e condiviso e si coglie una diffusa voglia di novità e di cambiamento, frutto anche di esempi positivi, come questo, che forse ha contagiato soprattutto la fascia più giovane dei nostri collaboratori dai quali ci attendiamo nuove proposte innovative. I RISCHI FINANZIARI Dopo una prima parte dell anno all insegna di un recupero di credibilità a livello internazionale da parte del nostro Paese, grazie ad una serie di riforme e manovre finanziarie e alla liquidità immessa dalla Banca Centrale Europea con le due operazioni Long Term Refinancing Operation ( L.T.R.O), la mancanza di un credibile coordinamento a livello politico europeo ha riproposto, a partire dal mese di marzo, un innalzamento di tensione sul sistema finanziario, con conseguente nuova crescita dello spread e quindi del costo di rifinanziamento del nostro Paese. Tutto ciò è avvenuto in presenza di una minore pressione sul mercato del credito e sui livelli di capitalizzazione delle banche europee, testimonianza che gli squilibri relativi all Europa non sono solo di carattere finanziario ed economico, ma anche politico, in quanto attribuibili alla governance e alla mancanza di coordinamento e collaborazione tra i vari Paesi. Dopo innumerevoli e non risolutivi vertici politici per cercare di spegnere definitivamente le speculazioni su una possibile dissoluzione dell area euro, è stato necessario l ennesimo intervento della Banca Centrale Europea, intervento posto in essere dopo un intenso lavoro diplomatico di convincimento soprattutto nei confronti della Bundesbank e del Parlamento tedesco. Nell ambito del nostro mandato, la BCE è pronta a fare tutto quello che serve per preservare l euro. Con queste parole Mario Draghi, governatore della BCE, ha lanciato un nuovo piano anti-spread o salva euro denominato O.M.T., acronimo di Outright Monetary Transactions, tradotto letteralmente in transazioni monetarie dirette che consistono nella possibilità di aiutare i paesi che ne facciano richiesta con l acquisto diretto di titoli di Stato sul mercato secondario, con il solo scopo di ridurre le pressioni sul differenziale e i timori dei mercati finanziari sulle prospettive di funding di ogni singolo Stato. L ultima parte dell anno è stata all insegna dell ottimismo, un ottimismo riflessosi sul recupero dei mercati finanziari e soprattutto sulla progressiva diminuzione dello spread e di conseguenza del costo di rifinanziamento. Si deve comunque evidenziare che l Europa risulta essere in recessione e alle prese con un mercato del lavoro in caduta libera, effetto di politiche di austerità che hanno comportato un inevitabile circolo vizioso che sta determinando un innalzamento della tensione sociale nella maggior parte dei paesi europei. Le proteste trasversali contro le politiche di austerità e contro un Europa fondata su uno squilibrio strutturale sistemico,

22 22 relazione del consiglio di amministrazione oltre alla dinamica recessiva in corso nell economia reale, sono i principali pericoli che potrebbero portare nuova instabilità nell area euro. Tra i processi di governo interni, fondamentale sarà quindi quello che interviene nell ambito della gestione dei rischi finanziari, definendo le linee guida in tema di strategie e tipologie di investimento, limiti di rischi e quantificazione degli stessi a livello complessivo. Per la gestione operativa nella nostra Cassa Rurale sono previsti, allo scopo, i supporti consultivi di due specifici Comitati, denominati Comitato Finanza e Comitato Rischi che, coordinati dalla Direzione Generale, si riuniscono periodicamente per analizzare i diversi ambiti di rischio ed eventualmente valutare manovre correttive di portafoglio. I rischi finanziari sono monitorati costantemente con l ausilio di modelli di analisi (Var evoluto e A.L.M. - Asset & Liability Management - ) prodotti da specifici applicativi e utilizzati dall Area Finanza, dal Risk Controller e dal Controllo di Gestione e periodicamente portati all attenzione della Direzione Generale, del Comitato Rischi e del Comitato Finanza. La misurazione del rischio del portafoglio titoli viene supportata dalla reportistica fornita dal Servizio Rischio di Mercato (Reportistica Evoluta) di Cassa Centrale Banca, che evidenzia il valore a rischio dell investimento (Var, Value at Risk) calcolato con gli applicativi e la metodologia parametrica di Riskmetrics, su un orizzonte temporale di 10 giorni e con un intervallo di confidenza al 99%, tenendo in considerazione le volatilità e le correlazioni tra i diversi fattori di rischio che determinano l esposizione al rischio di mercato del portafoglio investito (tra i quali il rischio tasso, il rischio azionario, ed il rischio cambio). La misurazione del Var è disponibile quotidianamente per il monitoraggio e le valutazioni operative. Importante la predisposizione dei dati elaborati dalla procedura di backtesting del modello di Var utilizzato giornalmente sull intero portafoglio titoli di proprietà, attività che consiste nel confrontare il Var con le effettive variazioni del Valore di Mercato Teorico del portafoglio. Settimanalmente sono infine disponibili Stress Test sul Valore di Mercato Teorico del portafoglio titoli di proprietà attraverso i quali si studiano le variazioni, relativamente a determinati scenari di mercato, del controvalore teorico del portafoglio di Negoziazione e dei diversi raggruppamenti di strumenti ivi presenti (Azioni, Fondi, Tasso Fisso e Tasso Variabile Governativo, Sovranazionale e Corporate). La nostra Cassa Rurale effettua l attività di gestione operativa avvalendosi del supporto offerto dalle reportistiche ALM mensili disponibili nell ambito del Servizio Consulenza Direzionale ed elaborato dagli organismi centrali del movimento cooperativo (Cassa Centrale Banca e Phoenix Informatica Bancaria). Nell ambito dell analisi di ALM Statico la valutazione dell impatto sul patrimonio conseguente a diverse ipotesi di shock di tasso viene evidenziata dal Report di Sensitività, nel quale viene stimato l impatto sul valore attuale delle poste di attivo, passivo e derivati conseguente alle ipotesi di spostamento parallelo della curva dei rendimenti di +/- 100 e +/- 200 punti base. Tale impatto è ulteriormente scomposto per singole forme tecniche di attivo e passivo al fine di evidenziarne il contributo alla sensitività complessiva e di cogliere la diversa reattività delle poste a tasso fisso, variabile e misto. Particolare attenzione viene rivolta all analisi degli effetti prospettici derivanti dalla distribuzione temporale delle poste a tasso fisso congiuntamente alla ripartizione delle masse indicizzate soggette a tasso minimo o a tasso massimo per i diversi intervalli del parametro di riferimento. Un attività di controllo e gestione più sofisticata dell esposizione complessiva al rischio tasso della Cassa Rurale avviene mediante le misurazioni offerte nell ambito dei Reports di ALM Dinamico. In particolare si procede ad analizzare la variabilità sia del margine di interesse che del patrimonio netto in diversi scenari di cambiamento dei tassi di interesse e di evoluzione della banca su un orizzonte temporale di 12 mesi. La possibilità di mettere a fuoco il contributo al risultato complessivo fornito dalle poste a tasso fisso, indicizzato ed amministrato dalla Banca consente di apprezzare il grado di rigidità del margine in contesto di movimento dei tassi di mercato e di ipotizzare per tempo possibili correttivi. La Cassa Rurale di Trento si è inoltre dotata di una specifica Policy con l obiettivo di definire e monitorare le linee guida per la gestione della liquidità della Banca, evidenziando ruoli e responsabilità delle singole funzioni aziendali. In particolare viene monitorata l esposizione al rischio di liquidità operativa e strutturale individuando puntuali limiti da non superare su specifici indicatori: l Indice L.C.R.N. (Liquidity Coverage Ratio Normal) e l Indice di Copertura del Fabbisogno Cumulato per quanto riguarda il rischio di liquidità operativo e il NSFR (Net Stable Funding Ratio) per quanto

23 bilancio riguarda la liquidità strutturale. Si evidenzia infine che la Cassa Rurale di Trento utilizza strumenti finanziari complessi, come ad esempio i derivati, al solo fine di copertura del rischio di tasso, operando esclusivamente con le strutture specializzate del movimento cooperativo. IL SISTEMA DEI CONTROLLI INTERNI E LA FUNZIONE DI COMPLIANCE La crisi finanziaria degli ultimi anni ha avuto effetti molto profondi sul governo delle banche, sul rapporto fra regulators e soggetti vigilati e sui sistemi di controllo interni degli intermediari. Il rispetto delle norme e la correttezza degli affari costituisce il principio cardine della nostra Cassa con una cultura aziendale improntata a principi di onestà, correttezza e rispetto non solo alla lettera, ma anche dello spirito delle norme. Tutto ciò si deve concretizzare in specifici presidi di carattere organizzativo volti ad assicurare l osservanza delle prescrizioni normative interne ed esterne. La responsabilità primaria di un corretto sistema di controlli è rimessa agli organi di governo della Cassa, ciascuno secondo le rispettive competenze. Per il conseguimento di un efficace ed efficiente sistema di gestione e controllo dei rischi, un ruolo fondamentale è attribuito agli organi aziendali. Nell ambito del sistema dei controlli interni la Cassa monitora, misura e controlla l insieme dei rischi (credito, controparte, mercato, operativo, concentrazione, tasso, liquidità, strategico, reputazionale), secondo il seguente schema e regole: 1. Controlli di primo livello - o controlli di linea - effettuati dalle strutture deputate ad operare sui mercati (front-office) e da quelle responsabili della gestione delle transazioni (back-office), finalizzate alla verifica della correttezza, completezza e coerenza interna delle informazioni sulle transazioni ed al rispetto dei limiti operativi assegnati. 2. Controlli di secondo livello - o controlli sulla gestione dei rischi - affidati a unità diverse da quelle produttive, il cui modello integrato nel processo quotidiano di gestione del rischio deve essere in grado di fornire agli organi aziendali le informazioni sull esposizione al rischio della Cassa. In tale ambito i modelli di controllo di 2 livello sono: la Funzione Compliance, presidia il rischio di non conformità alle norme con riguardo a tutta l attività aziendale, in ottemperanza ai principi enunciati dal Comitato di Basilea, e assicura la verifica di secondo livello della corretta applicazione delle regole in materia bancaria, in coerenza con il regolamento congiunto Banca d Italia e Consob. In questo contesto non sorprende che fra le funzioni che hanno subito un evoluzione vi sia la Compliance, che mai come oggi appare di grande rilievo nel governo complessivo dei rischi insiti nell attività di intermediazione. Un efficace gestione del processo di Compliance è ancora più necessaria in momenti di turbolenza dei mercati e di crisi economica, perché permette di minimizzare i costi, grazie anche all individuazione di processi sinergici fra le varie funzioni aziendali di controllo; il Risk Controller che ha l obiettivo di garantire l indirizzo strategico e la definizione delle politiche di gestione, di valutazione, gestione, misurazione, monitoraggio e comunicazione del rischio di credito, di mercato, di tasso e di liquidità e di tutti i rischi operativi, limitatamente agli aspetti non collegati alle normative; la Funzione Antiriciclaggio: funzione che viene a dare attuazione al Provvedimento di Banca d Italia del 10 marzo 2011 recante disposizioni attuative in materia di organizzazione, procedure e controlli interni volti a prevenire l utilizzo degli intermediari e degli altri soggetti che svolgono attività finanziaria a fini di riciclaggio e di finanziamento del terrorismo, ai sensi dell art. 7 comma 2 del Decreto Legislativo 21 novembre 2007, n L azione di prevenzione e contrasto del riciclaggio si esplica attraverso l introduzione di presìdi volti a garantire la piena conoscenza del cliente, la tracciabilità delle transazioni finanziarie e l individuazione delle operazioni sospette; 3. Controlli di terzo livello - o di revisione interna - (Internal Auditing) - mirati a valutare l adeguatezza e la funzionalità del complessivo Sistema dei Controlli Interni e individuare andamenti anomali delle procedure e della regolamentazione. Per la Cassa Rurale la funzione è assegnata in outsourcing al servizio di Internal Audit prestato dalla Federazione Trentina della Cooperazione, servizio che esamina periodicamente la funzionalità del sistema dei controlli nell ambito dei vari processi aziendali: governo; credito; finanza e risparmio; incassi/pagamenti e normative; information technology.

24 24 relazione del consiglio di amministrazione Nel 2012 il servizio Internal Audit ha sviluppato il piano dei controlli tenendo conto delle risultanze dei precedenti interventi e delle indicazioni fornite dalla Direzione Generale in fase di avvio di intervento. I principali interventi di audit nel corso del 2012, hanno riguardato il processo Incassi Pagamenti e Normative ed il processo di Governo ed hanno entrambi evidenziato l adeguatezza dei nostri assetti organizzativi e la coerenza delle nostre politiche di governance. Nell ambito del processo information technology, un intervento ha riguardato le conformità della procedura Usura e inoltre, in osservanza a quanto disposto dalla normativa di riferimento, le funzioni di controllo Compliance e Internal Audit, ciascuna per quanto di competenza hanno effettuato nel corso dell anno un indagine volta a verificare l applicazione delle disposizioni della Banca Centrale Europea e della Banca d Italia, relativamente alla gestione del ricircolo del contante e di tutti gli obblighi relativi. L indagine ha avuto come obiettivo quello di analizzare il complessivo sistema di gestione e controllo vigente nonché la relativa conformità dei comportamenti posti in essere dai vari attori coinvolti. In tema di disposizioni normative in materia di patrimonio di vigilanza e requisiti patrimoniali, va citato il processo interno di autovalutazione della propria adeguatezza patrimoniale (Internal Capital Adequacy Assessment Process, ICAAP). Il processo ICAAP viene documentato, illustrato e condiviso con la struttura aziendale e sottoposto a revisione interna. Con cadenza annuale la nostra Cassa illustra alla Banca d Italia le caratteristiche fondamentali del processo, l esposizione ai rischi e la determinazione del capitale ritenuto adeguato a fronteggiarli attraverso un resoconto strutturato. Importante risulta il contenuto dell autovalutazione dell ICAAP, che individua le aree di miglioramento, le eventuali carenze del processo e le azioni correttive che si ritiene di porre in essere. Le attività delle unità di controllo sono tracciate e i relativi risultati sono opportunamente documentati e formalizzati, attraverso opportuni sistemi di reporting indirizzati alle funzioni operative, alla Direzione Generale, agli Organi di Governo e Controllo. Un importante accenno è infine da riservare agli accertamenti ispettivi a cui la nostra Cassa è stata sottoposta nei primi mesi del 2012, ai sensi dell art. 54 del D.Lgs n Si è trattato della periodica ispezione ordinaria dell Organo di Vigilanza, l ultima delle quali si era svolta nell estate del Questa occasione, ha rappresentato un utile momento di verifica per la nostra Cassa Rurale e costituito un importante occasione di confronto, di apprendimento e di crescita per l intera struttura, per i ruoli di vertice e per gli organismi di governo. L accertamento ispettivo si è concluso con un giudizio generalmente positivo ed ha inoltre evidenziato la coerenza delle politiche di governo, con particolare riferimento agli indirizzi adottati in materia creditizia ed in generale volti al rafforzamento del presidio dei rischi rilevanti. INFORMATIVA SULLE OPERAZIONI CON PARTI CORRELATE Le informazioni sui rapporti con parti correlate sono riportate nella parte H operazioni con parti correlate della nota integrativa, cui si fa rinvio. Ai sensi della disciplina prudenziale in materia di attività di rischio e conflitti di interesse nei confronti di soggetti collegati, i cui obiettivi sono stati sinteticamente descritti nel capitolo della relazione dedicato agli Assetti organizzativi, si evidenzia che, nel corso del 2012, non sono state compiute operazioni con soggetti collegati, di maggiore rilevanza ai sensi della normativa di riferimento e dei criteri adottati nell ambito delle politiche assunte, sulle quali la Commissione Amministratori Indipendenti e/o il Collegio Sindacale abbiano reso parere negativo o formulato rilievi. Per maggiore chiarezza, si precisa che la Commissione Amministratori Indipendenti, nominata dal Consiglio di Amministrazione in data 28 giugno 2012, al verificarsi dei casi previsti dalle procedure deliberative in materia, è coinvolta nella fase pre-deliberativa e chiamata ad esprimersi, con parere motivato, in sede di delibera. Si comunica inoltre che la Cassa ha interpretato le Politiche in materia di controlli sulle attività di rischio e sui conflitti di interesse nei confronti dei soggetti collegati, esplicitamente previste dalle disposizioni di Vigilanza, come l insieme delle Delibere, dei Regolamenti e delle Deleghe già presenti in banca. Si comunica all Assemblea che detti documenti sono stati opportunamente integrati ove necessario per renderli conformi alla novellata normativa.

25 bilancio L ANDAMENTO E LE DINAMICHE DELLA GESTIONE L attività degli organi sociali della Cassa Rurale di Trento L attività svolta dagli Organi Sociali nel corso del 2012 si può sintetizzare con i seguenti dati: passaggio agli IFRS nell anno 2006, dell immobile ex sede Cassa Rurale Sopramonte, e le rivalutazioni per ,23 effettuate negli anni antecedenti l introduzione dei principi contabili internazionali cd. IAS, in base alla ex L. 576/75 e alla ex L. 72/83. Il rapporto patrimonio/depositi da clientela della nostra Cassa è, alla fine dell esercizio 2012, pari al 10,80% rispetto al 9,77% del Consiglio di Amministrazione Comitato Esecutivo Collegio Sindacale Commissione lavori Commissione interventi sul Territorio 33 riunioni 18 riunioni 7 riunioni 7 riunioni 5 riunioni L intermediazione creditizia Sulla base delle risultanze di fine esercizio, si possono evidenziare le seguenti caratteristiche salienti della struttura finanziaria del bilancio della nostra Cassa redatto secondo i principi contabili internazionali IAS/IFRS1. Il patrimonio Il patrimonio della nostra Cassa a fine esercizio ammonta a ,14 con un incremento netto rispetto al 2011 di ,55. Nel dettaglio è aumentato complessivamente di ,69 a seguito della movimentazione 2012 del capitale sociale e del fondo sovrapprezzi di emissione azioni Soci come di seguito descritto: aumento di ,74 a seguito dell entrata di nuovi Soci nel corso dell anno e di ,60 a seguito dell attribuzione gratuita di nuove azioni ai Soci sulla base del riparto del ristorno come da art. 6 e 7 del regolamento; diminuzione di ,65 a seguito dell uscita ordinaria di alcuni Soci nell anno è aumentato di ,05 per l accantonamento a riserva dell utile netto dell esercizio 2011 secondo quanto disposto dall Assemblea dei Soci della Cassa Rurale di Trento in data 16 maggio è inoltre aumentato di ,81 a seguito della variazione positiva del saldo della riserva patrimoniale AFS, che da un valore di ,38 del 2011 è passato a ,57 alla data del L applicazione dei principi contabili internazionali aveva comportato in sede di transizione, con decorrenza , la riclassificazione delle principali poste contabili delle attività e passività patrimoniali. Ne era scaturita una differenza contabile positiva di ,47 che, secondo normativa, era stata portata ad incremento delle riserve patrimoniali. Infine si evidenzia che il patrimonio comprende, alla voce 130 Riserve da valutazione, l importo di ,14, quale riserva riveniente dalla valutazione al fair value, come metodo sostitutivo del costo (deemed cost) utilizzato in sede di La raccolta La raccolta diretta da clientela (voci 20, 30, e 50 del passivo dello stato patrimoniale) risulta ammontare a fine esercizio a complessivi ,13. Rispetto al 2011 presenta una variazione in aumento del 4,41%. Le voci 20 Debiti verso clientela e 30 Titoli in circolazione comprendono le varie forme di provvista con clientela (conti correnti passivi, depositi a risparmio e pronti contro termine) e la raccolta effettuata attraverso certificati di deposito e titoli obbligazionari in circolazione per la parte non classificata tra le Passività finanziarie valutate al fair value. La voce 50 Passività finanziarie valutate al fair value contiene i prestiti obbligazionari di nostra emissione correlati a contratti derivati di copertura del rischio di tasso di interesse. In percentuale essa appare articolata, nelle sue varie forme tecniche, come segue: conti correnti e depositi liberi 55,92% 60,56% depositi vincolati 9,74% 1,23% pronti contro termine 0,90% 1,33% certificati di deposito 0,45% 0,81% obbligazioni 32,61% 35,66% debito verso società veicolo (cartolarizzaz.) 0,38% 0,42%

26 26 RELAzIOnE DEL COnSIGLIO DI AMMInISTRAzIOnE Dal raffronto della composizione percentuale delle varie forme tecniche sul totale della raccolta, l anno 2012 registra importanti variazioni. In termini di consistenze finali i pronti contro termine diminuiscono del 29,60% passando da 16,1 milioni di euro di fine 2011 a 11,3 milioni di euro di fine La raccolta diretta rappresentata da titoli diminuisce da 439,7 milioni di euro del 2011 a 416,2 milioni del 2012 con una variazione negativa del 5,34%; più in dettaglio, i prestiti obbligazionari diminuiscono del 4,51% (da 430,0 a 410,6 milioni di euro) mentre i certificati di deposito calano del 41,96% (da 9,7 a 5,6 milioni di euro). La maggior parte di tali variazioni sono state determinate dallo spostamento alla nuova forma di raccolta vincolata cosiddetta conto deposito che, assieme agli altri depositi vincolati, ha segnato al un valore complessivo di 122,6 milioni di euro rispetto ai 14,8 milioni del L aggregato della raccolta diretta accoglie inoltre, a decorrere dall esercizio 2007, il debito verso la società veicolo Cassa Centrale Securitisation Srl connesso all operazione di cartolarizzazione di mutui ipotecari effettuata dalla Cassa e il cui valore, nettato del titolo junior di 264 mila euro, ammonta a dicembre 2012 a 4,8 milioni di euro contro i 5,1 milioni di euro di fine 2011, con una variazione di -5,11% pari a circa -0,26 milioni di euro. Complessivamente, la raccolta vincolata a tempo registra un aumento del 16,67% pari a 79,3 milioni di euro, passando da 475,6 milioni di euro di dicembre 2011, a 554,9 milioni di euro di dicembre 2012, con un peso percentuale sul totale raccolta diretta che si attesta, a dicembre 2012, al 44,08% contro il 39,44% di dicembre La componente della raccolta a vista, rappresentata da conti correnti e depositi liberi, registra invece una diminuzione passando da 730,2 milioni di euro a 704,1 milioni di euro di fine 2012, con una variazione percentuale di -3,58% pari a -26,1 milioni di euro. La raccolta diretta da banche (voce 10 del passivo dello stato patrimoniale) ammonta a ,72 e risulta in aumento, a valori assoluti, rispetto al dato dell esercizio precedente (137,4 milioni di euro) per circa 87,8 milioni di euro. Tale variazione deriva prevalentemente dalle operazioni di rifinanziamento presso la Banca Centrale Europea, che a fine anno ammontano complessivamente a 220,0 milioni di euro (135,2 milioni a fine 2011). Sostanzialmente stabili invece le poste a vista che passano da 2,0 milioni di euro del 2011 ai 3,5 milioni di dicembre RACCOLTA DIRETTA (valori espressi in milioni di Euro) , La raccolta indiretta, rappresentata dai titoli e dal risparmio gestito per conto della clientela (G.P.M. Cassa Centrale, Fondi Comuni d investimento Lussemburghese nord Est Fund, Fondi Comuni d investimento Aureo Gestioni, Sicav Parvest e Schroder, Fondi Previdenza Integrativi Pensplan Plurifonds ), e altri prodotti finanziari e assicurativi, ammonta a , , , RACCOLTA INDIRETTA (valori espressi in milioni di Euro) , , , , , , , La diminuzione, rispetto al 2011, è del -11,79% con una variazione assoluta negativa di 65,9 milioni circa. La componente gestita rimane sostanzialmente invariata (139,5 milioni di euro), aumentando di conseguenza l incidenza sul totale della raccolta indiretta al 28,27% rispetto al 24,94% del La componente amministrata (titoli di stato, azioni, altre obbligazioni) registra un decremento del 15,71% pari a 65,9 milioni di euro (353,9 milioni del 2012 rispetto a 419,8 milioni del 2011) con un incidenza sul totale della raccolta indiretta che passa dal 75,06% di fine 2011, al 71,73% di fine Diversamente dall anno precedente, il 2012 ha

27 BILAnCIO evidenziato un processo di disintermediazione dalla raccolta indiretta verso le forme di provvista più liquide; il rapporto sulla raccolta diretta infatti registra un sensibile decremento passando dal 46,38% del 2011 al 39,19% di dicembre Il peso ponderale sul totale della raccolta complessiva passa al 28,16% rispetto al 31,69% dell esercizio precedente. Queste risorse confluiscono e defluiscono nella raccolta diretta ed alimentano in misura consistente il lavoro di intermediazione. GLI IMPIEGHI ALLA CLIENTELA Alle voci 30 e 70 dell attivo dello stato patrimoniale, sono evidenziati rispettivamente le Attività finanziarie valutate al fair value e i Crediti verso clientela. Vi rientrano i finanziamenti, i crediti commerciali, oltre ai crediti deteriorati (non performing) costituiti dalle sofferenze, dagli incagli e da altre esposizioni scadute. ImPIEghI verso LA CLIENTELA (valori espressi in milioni di Euro) , , , , , Ammontano a ,94 e, rispetto al valore di fine 2011 di euro 1.022,2 milioni di euro, segnano una variazione negativa di -1,70% pari a circa -17,3 milioni di euro. L andamento dei finanziamenti complessivi alla clientela, nel corso del 2012, ha registrato un sensibile rallentamento che si è così articolato nelle varie forme tecniche di affidamento: i conti correnti diminuiscono di 9,1 milioni di euro, pari ad una variazione percentuale di -5,19%, passando da 175,6 milioni a 166,5 milioni di euro del 2012; i mutui aumentano di 6,6 milioni di euro pari a un +1,16%, passando da 569,5 milioni di euro del 2011, a 576,1 milioni di euro del 2012; in sensibile diminuzione gli altri finanziamenti a clientela (anticipi sbf, sovvenzioni diverse e rischio di portafoglio) che passano da 170,9 milioni di euro del 2011 a 148,9 milioni del 2012 con una variazione di -21,9 milioni (-12,83%). nel dettaglio, gli anticipi sbf rilevano al 31 dicembre 2012 per 29,7 milioni di euro e le sovvenzioni a scadenza fissa per 116,2 milioni di euro. L ammontare del debito residuo dei mutui cartolarizzati ricompresi nei mutui al è pari a 80,3 milioni di euro contro i 5,3 di fine L incremento è dovuto al perfezionamento della nuova operazione di autocartolarizzazione di mutui posta in essere in agosto 2012 per 83,4 milioni. Le attività deteriorate, costituite da sofferenze, incagli ed esposizioni scadute e sconfinate, passano da 104,3 milioni di euro di fine 2011, a 111,7 milioni di euro di fine 2012, con un aumento di circa 7,4 milioni di euro corrispondente ad una variazione percentuale di +7,14%. La voce dei crediti a clientela viene esposta nello stato patrimoniale a valori netti, ovvero al netto delle rettifiche di valore analitiche (specifiche) e di portafoglio determinate secondo metodologie di rischiosità tali da consentire l esposizione in bilancio di un importo prossimo al presumibile valore di realizzo. Il valore lordo dei crediti in bonis alla data di bilancio è pari a 895,6 milioni di euro. Gli stessi risultano svalutati forfettariamente per un valore al pari a 2,5 milioni di euro, che determina una iscrizione netta in bilancio di circa 893,1 milioni di euro (circa l 88,88% delle voci 30 e 70 dell attivo stato patrimoniale). Il valore lordo dei crediti deteriorati (sofferenze, incagli, ristrutturati, crediti scaduti e sconfinati) ammonta, alla data di bilancio, a 138,9 milioni di euro. nel dettaglio, le sofferenze ammontano a 40,0 milioni di euro (27,8 milioni al ), gli incagli a 85,9 milioni di euro (84,8 milioni di euro al ) e i crediti ristrutturati, scaduti e sconfinati a 12,9 milioni di euro (8,1 milioni di euro al ). Sulla base dell analisi della rischiosità analitica (specifica) e di portafoglio, effettuata a fine 2012, emergono rettifiche di valore progressive pari a 16,1 milioni di euro per le sofferenze, 11,0 milioni di euro per le partite incagliate e 30 mila euro per le esposizioni ristrutturate, scadute e sconfinate. A valori netti, le sofferenze vengono evidenziate in bilancio per 23,9 milioni di euro, gli incagli per 74,9 milioni di euro e i crediti ristrutturati assieme alle partite scadute e sconfinate per 12,9 milioni di euro; il totale dei crediti deteriorati netti rappresenta l 11,12% delle voci 30 e 70 dell attivo dello stato patrimoniale. Complessivamente, il valore lordo dei crediti a clientela risulta ammontare a euro ,34; per effetto delle svalutazioni specifiche (euro ,49) e di portafoglio (euro ,90) si riduce a euro ,94. Queste rettifiche pro-

28 28 relazione del consiglio di amministrazione gressive, movimentate annualmente attraverso il conto economico, rappresentano l entità delle perdite cumulativamente stimate e già contabilizzate (patrimonializzate) secondo criteri deterministici e, in definitiva, prudenziali. Il rapporto delle sofferenze lorde sul patrimonio è pari al 29,42%, quello delle sofferenze nette al 17,57%, mentre il totale delle rettifiche di valore progressive (specifiche e di portafoglio) rapportato sul patrimonio esprime un valore del 21,83% (15,87% al ). Il rapporto impieghi clientela/depositi clientela, a fine esercizio è pari al 79,81% (84,77% a fine esercizio precedente). Il rapporto sul totale attivo fruttifero ( ,98 euro) si attesta al 62,54% (71,12% a fine esercizio precedente in rapporto ad un totale attivo fruttifero pari a ,12 euro). Un cenno sulle attività finanziarie valutate al fair value, voce 30 dell attivo stato patrimoniale, che determinano, assieme alla voce 70 dell attivo stato patrimoniale, l ammontare degli impieghi a clientela. Sono classificate nella presente voce quelle attività che sono designate al fair value con i risultati valutativi iscritti nel conto economico sulla base della fair value option prevista dal principio IAS 39. In particolare, la fair value option è utilizzata allorquando consenta di eliminare o di ridurre significativamente lo sbilancio contabile derivante dalla contabilizzazione non coerente di strumenti finanziari correlati tra loro (natural hedge). L iscrizione iniziale delle attività finanziarie rappresentate da finanziamenti avviene alla data di erogazione. Nello specifico, tale voce accoglie 5 finanziamenti a tasso fisso erogati alla clientela ante coperti con strumenti derivati per il rischio tasso. A fine 2012, il saldo è pari a 1,6 milioni di euro contro i 2,0 milioni di euro di fine La diminuzione è prevalentemente determinata dai rimborsi in conto capitale effettuati dalla clientela nel corso dell esercizio. Le attività finanziarie Vengono complessivamente classificate in tale voce la liquidità bancaria (voce 60 dell attivo stato patrimoniale Crediti verso banche ) e il portafoglio titoli di proprietà (voce 40 dell attivo stato patrimoniale Attività finanziarie disponibili per la vendita, voce 50 dell attivo stato patrimoniale Attività finanziarie detenute sino alla scadenza e la parte della voce 20 dell attivo stato patrimoniale Attività finanziarie detenute per la negoziazione rappresentata da O.I.C.R. e titoli di capitale). Ammontano a ,04 con un aumento del 44,97% pari a circa 186,7 milioni di euro. Nel dettaglio aumenta il saldo dei crediti verso banche che passa da 123,5 milioni di euro del 2011 a 150,1 milioni di euro del 2012 con una variazione assoluta di circa 26,6 milioni di euro. Il rapporto sul totale dell attivo fruttifero sale al 9,34% dall 8,59% di fine Le attività finanziarie disponibili per la vendita (voce 40 attivo stato patrimoniale) sono attività finanziarie che si intende mantenere per un periodo di tempo indefinito e che possono essere vendute per esigenze di liquidità, variazioni nei tassi di interesse, nei tassi di cambio e nei prezzi di mercato. Sono costituite da titoli di debito, da O.I.C.R. e da investimenti partecipativi in organismi del movimento cooperativo. Ammontano complessivamente a 420,8 milioni di euro (255,7 milioni di euro nel 2011) e aumentano del 64,59% per circa 165,1 milioni di euro. Il rapporto sul totale dell attivo fruttifero a fine 2012 è del 26,19% contro il 17,79% del Le attività finanziarie detenute sino alla scadenza (voce 50 attivo stato patrimoniale) sono attività finanziarie che si intendono detenere sino a scadenza previa delibera del Consiglio di Amministrazione. Sono costituite da titoli di debito e precisamente da titoli dello Stato Italiano a tasso fisso acquistati e destinati a tale categoria per la prima volta nel 2009, incrementati poi nel 2010 conformemente alla delibera consigliare del 31 marzo Ammontano, al , complessivamente a 30,9 milioni di euro con un rapporto sul totale attivo fruttifero del 1,92%. Confluisce nelle attività finanziarie fruttifere anche la parte della voce 20 dell attivo stato patrimoniale denominata Attività finanziarie detenute per la negoziazione che si riferisce al portafoglio titoli denominato Held for Trading. A fine 2012 non risultano in proprietà titoli di questa specie. Complessivamente il saldo delle voci 40, 50 e parte 20 attivo stato patrimoniale rappresenta il totale delle attività finanziarie detenute dalla Cassa e ammonta a 451,7 milioni di euro (28,11% su totale attivo fruttifero) contro i 291,6 milioni di euro di fine 2011 (20,29% su totale attivo fruttifero) con un incremento del 54,87% pari a circa 160,0 milioni di euro. Rientra nella voce 20 dell attivo stato patrimoniale il valore dei contratti derivati connessi con la fair value option funzionalmente collegati con attività (finanziamenti) e passività

29 bilancio (obbligazioni emesse) valutate al fair value, che presentano alla data di riferimento del bilancio un fair value positivo di circa 9,4 milioni di euro, contro circa 5,9 milioni di euro del Nel caso di fair value negativo i valori vengono evidenziati alla voce 40 del passivo stato patrimoniale (156 mila euro a fine 2012 contro i 139 mila euro a fine 2011). Il conto economico Il conto economico è redatto secondo i principi contabili internazionali IAS/IFRS1. La dinamica reddituale quale appare nel conto economico del bilancio, si può riassumere nei seguenti dati principali. Gestione del denaro Gli interessi attivi ammontano a ,02 segnando, rispetto al 2011, un aumento di circa 7,1 milioni di euro, pari a +16,46%. Gli interessi passivi ammontano a ,46 con un aumento, rispetto al 2011, di circa 4,3 milioni di euro pari a +30,92%. Il margine di interesse risulta essere pertanto di ,006,56 che, con un aumento di circa 2,7 milioni di euro rispetto al 2011, registra una variazione percentuale positiva del 9,46%. Al risultato positivo hanno contribuito una previdente impostazione della struttura dei tassi attivi e passivi e il margine sulle operazioni di rifinanziamento della BCE, che hanno fornito provvista a basso costo reimpiegata prevalentemente in titoli di stato, impieghi vincolati con banche e come maggiore liquidità sui rapporti interbancari. Gestione dei servizi Le commissioni attive ammontano a ,61 e segnano un sensibile incremento di circa 572 mila euro, pari a +6,01%. Analizzando in dettaglio la voce, si segnalano buone contribuzioni sia nel comparto dei servizi tradizionali, come i conti correnti, sia in quello dei nuovi servizi offerti alla clientela, come la bancassicurazione e la previdenza integrativa, che sono risultati molto graditi alla clientela. Le commissioni passive ammontano a ,57 e registrano un significativo aumento rispetto a quelle dell anno precedente (+336 mila euro), segnando una variazione percentuale pari a +37,47%. Nell analisi di tale aggregato si evidenziano le nuove commissioni passive per la garanzia statale ricevuta sui rifinanziamenti presso la BCE (227 mila euro) e le commissioni pagate per la nuova operazione di autocartolarizzazione di crediti (112 mila euro). Le commissioni nette risultano perciò pari a ,04 con un aumento, rispetto al 2011, del 2,74% pari a circa 236 mila euro. Il risultato netto delle attività/passività finanziarie ammonta a ,95 con un aumento di circa 2,56 milioni di euro (+823,61% rispetto al 2011). Rientrano in tale voce i dividendi da partecipazioni, il risultato netto dell attività dei titoli classificati di negoziazione, il risultato netto dell attività di copertura, gli utili dalle attività finanziarie disponibili per la vendita, gli utili da compravendita di altre passività finanziarie e il risultato netto delle attività e passività finanziarie valutate al fair value. Analizzando l aggregato nel dettaglio, si rileva che: - i dividendi da partecipazioni passano da 287 mila euro di dicembre 2011 a 285 mila euro di dicembre 2012 con una variazione di -0,78%, pari a circa 2 mila euro; - il risultato netto dell attività di negoziazione si attesta a fine 2012 a 1,07 milioni di euro contro i 378 mila euro di fine 2011 con una variazione assoluta di +689 mila euro. In tale voce rientrano le differenze di cambio originate dal possesso e dalla movimentazione di attività/passività finanziarie in valuta pari a circa 66 mila euro; gli effetti valutativi di fine esercizio degli strumenti finanziari derivati classificati di negoziazione, come differenza tra i valori di bilancio e i valori di mercato pari a circa 1,02 milioni di euro. Residualmente la voce del risultato netto dell attività di negoziazione contiene un importo negativo di circa 21 mila euro quale sbilancio del valore intrinseco degli impegni per titoli da ricevere e da consegnare per operazioni da regolare; - il trading sulle attività finanziarie disponibili per la vendita e gli utili derivanti dall acquisto e cessione di passività finanziarie, hanno generato un risultato positivo per 1,08 milioni di euro contro il valore negativo dell anno precedente pari a -93 mila euro, con un aumento di 1,17 milioni. L andamento favorevole di tale componente è stato ottenuto grazie alla compravendita di titoli che hanno goduto una rivalutazione delle quotazioni nel corso del 2012.

30 30 relazione del consiglio di amministrazione - la gestione finanziaria recepisce infine il risultato netto delle attività/passività finanziarie valutate al fair value, voce 110 di conto economico. Il valore finale di questa voce presenta un saldo positivo di 440 mila euro rispetto a quello negativo di -259 mila euro di fine 2011, ed è determinato dal favorevole riallineamento ai valori di mercato di fine anno delle obbligazioni valutate al fair value e dei corrispondenti contratti derivati stipulati a copertura del rischio di tasso di interesse. Il margine di intermediazione si attesta a ,55 con un notevole miglioramento rispetto al 2011 del 14,62% pari a circa 5,5 milioni di euro. Al l incidenza della gestione denaro (margine di interesse) sul margine di intermediazione è pari al 72,94% (76,38% a fine 2011), l incidenza della gestione servizi (commissioni nette) è pari al 20,43% (22,80% a fine 2011) e quella del risultato netto delle attività/passività finanziarie è pari al 6,63% (0,82% a fine 2011). Rettifiche/Riprese di valore nette Ammontano a ,03 in consistente aumento rispetto al 2011 quando il risultato rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento crediti e altre attività/operazioni finanziarie era negativo per circa 4,7 milioni di euro. In detta voce figurano prevalentemente i saldi delle rettifiche e delle riprese di valore connesse con il deterioramento dei crediti verso clientela. Riguardano sia i crediti in bonis, sia quelli deteriorati tra cui rientrano le sofferenze, gli incagli, le posizioni ristrutturate e le esposizioni scadute e sconfinate. Le rettifiche da effettuare sono sia di natura analitica (specifica) che forfettaria (di portafoglio). L analisi della rischiosità del portafoglio crediti verso clientela effettuata nel 2012 ha fatto emergere svalutazioni analitiche tra i crediti classificati come sofferenze e su alcune posizioni classificate ad incaglio. I crediti in bonis sono stati sottoposti a svalutazione forfettaria. I restanti crediti, posizioni non performing (incagli/ ristrutturati/scaduti/sconfinati), che non hanno evidenziato oggettive perdite di valore, sono stati sottoposti ad una svalutazione analitica determinata in base alla stima dei flussi nominali futuri corretti per le perdite attese utilizzando i parametri di probabilità di insolvenza e di perdita in caso di insolvenza. Sono emerse rettifiche analitiche (specifiche) per circa -16,2 milioni di euro (-7,9 milioni di euro a fine 2011) che incorporano anche le rettifiche derivanti dall effetto attualizzazione introdotto dagli IAS, per scontare alla data di bilancio la componente interessi relativa alla tempistica delle previsioni di rientro delle posizioni non performing e che, a fine 2012, ammontano a circa 5,3 milioni di euro rispetto a circa 2 milioni di euro del Il processo valutativo analitico dei crediti ha comportato anche delle riprese di valore che complessivamente si quantificano a fine 2012 a circa 5,0 milioni di euro rispetto ai 2,9 milioni di euro di fine Anche in questa componente vengono rilevate le riprese di valore derivanti dall effetto attualizzazione precedentemente citato e che nel 2012 ammonta a 3,0 milioni di euro rispetto a 1,5 milioni di euro del Alle rettifiche e riprese analitiche vanno ad aggiungersi anche le rettifiche e riprese di valore forfettarie (di portafoglio) con un valore di fine 2012 rispettivamente di -830 mila euro e 544 mila euro; il saldo delle rettifiche di portafoglio presenta perciò una rettifica finale di -286 mila euro rispetto ad una rettifica di valore di fine 2011 pari a circa -690 mila euro. Costi operativi Nella presente voce figurano le spese per il personale dipendente, le altre spese amministrative e le imposte indirette, gli accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri, le rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali e immateriali oltre agli altri oneri e proventi di gestione. Complessivamente si attestano a ,09 con un aumento, rispetto al 2011, pari all 1,73% corrispondente ad una variazione assoluta di 451 mila euro circa. L incidenza sul margine d intermediazione si attesta al 61,22%, in diminuzione sul dato rilevato al che presentava un rapporto pari al 68,99%. Nel dettaglio, le spese del personale rilevate alla voce 150a) comprendono, oltre alle voci di specie, i compensi degli Amministratori e Sindaci, gli oneri sostenuti per i contratti di lavoro atipici e gli effetti attuariali IAS/19 del TFR e del premio di anzianità/fedeltà; aumentano del 2,04% per circa 325 mila euro, passando dai 15,9 milioni di euro di dicembre 2011 ai 16,3 milioni di euro di dicembre Analizzando la composizione dell aggregato spese del personale si evidenzia che le principali variazioni riguardano la voce dell adeguamento del TFR ai fini IAS, che registra un accantonamento di valore di -214 mila euro circa contro una ripresa effettuata nel 2011 di 25 mila euro, il minor utilizzo dei contratti atipici che ha comportato un risparmio

31 bilancio di circa 113 mila euro e l aumento di circa 135 mila euro del Premio di Risultato. Migliora il rapporto sul margine di intermediazione attestandosi al 37,57% rispetto al 42,20% del Le altre spese amministrative appostate alla voce 150b) registrano un leggero incremento. Il saldo di fine 2012 risulta infatti di 11,7 milioni di euro rispetto a 11,6 milioni di euro del 2011, con una variazione di 149 mila euro pari a 1,29%. Procedendo ad un analisi dettagliata delle principali componenti, si evidenziano le seguenti considerazioni: - le imposte indirette registrano un aumento per circa 57 mila euro, ma è una componente che viene quasi completamente recuperata dalla clientela e che trova riscontro nella voce 190 altri oneri/proventi di gestione del conto economico; l aumento della quota a carico della Cassa (+43 mila euro) è totalmente imputabile all incremento dell IMU (83 mila a fine 2012 rispetto a 40 mila pagati per ICI nel 2011); - le spese per elaborazione dati aumentano di circa 46 mila euro, principalmente a causa dei maggiori costi per l invio dei documenti alla clientela; - il comparto sponsorizzazione, pubblicità e rappresentanza registra un incremento di circa 237 mila euro; - gli oneri sostenuti per i contratti assicurativi aziendali evidenziano un aumento di 40 mila euro; - le prestazioni professionali diminuiscono di circa 189 mila euro, grazie alla riduzione dei costi sostenuti per le pratiche di perizia mutui (-55 mila euro), per recupero crediti (-49 mila euro) e per vertenze legali (-60 mila euro); - il risparmio di circa 49 mila euro sulle manutenzioni è da ricondurre principalmente a minori interventi sugli immobili di proprietà; Il totale delle altre spese amministrative esprime un rapporto sul margine di intermediazione che migliora al 27,01% rispetto al 30,57% di fine Alla voce 160 accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri troviamo il saldo di -64 mila euro relativo all importo che la Cassa Rurale ha accantonato quale ulteriore onere certo cui sarà chiamata a far fronte negli anni futuri a titolo di interventi a favore del Fondo Garanzia dei Depositanti del Credito Cooperativo. Restano stabili le rettifiche di valore nette su attività materiali - voce 170 di conto economico - che accoglie gli ammortamenti su immobili, mobili, impianti e altre apparecchiature. A fine 2012 registrano una variazione di +0,08% pari a circa 800 euro: da mila euro di fine 2011 a mila euro di fine Le rettifiche di valore nette su attività immateriali -voce 180 di conto economico-(software e subconcessione posti auto di durata cinquantennale) aumentano di circa 3 mila euro con una variazione di 20,73% passando dai 14 mila euro di fine 2011 ai 17 mila euro di fine Per entrambe le voci di rettifica non si segnalano eventi particolari che hanno determinato tali variazioni se non il fisiologico avvicendarsi di vecchi cespiti che hanno raggiunto la fine della loro vita strumentale e che escono dal processo di ammortamento rispetto all ingresso di nuovi beni acquistati nell esercizio. La voce altri oneri/proventi di gestione -voce 190 di contoeconomico- presenta a fine 2012 un saldo positivo di circa 2,57 milioni di euro contro un saldo positivo di circa 2,64 milioni di euro dell esercizio precedente con una variazione negativa di 68 mila euro pari a -2,56%. Ricordiamo che la voce 190 -altri oneri/proventi di gestioneaccoglie il valore del recupero di imposte e tasse indirette nei confronti della clientela che si attesta a 2,6 milioni di euro come nel Come ricordato in precedenza, questi proventi compensano gli oneri per imposte indirette rilevati nelle altre spese amministrative. Per quanto riguarda gli altri componenti si segnala il maggior onere sostenuto per gli interventi a favore del Fondo di Garanzia dei Depositanti del Credito Cooperativo (106 mila euro); si evidenziano i minori ammortamenti per lavori di ristrutturazione di immobili non di proprietà (-29 mila euro); i minori addebiti a carico di terzi su depositi e c/c riguardanti il recupero di spese postali e similari (-28 mila euro); tra gli altri proventi di gestione, l apporto della commissione istruttoria veloce (53 mila euro). Oneri e Proventi Straordinari Ammontano a 2.484,26 e sono costituiti esclusivamente dal saldo della voce degli utili e perdite da cessione di investimenti (voce 240 di conto economico). La voce accoglie le plusvalenze derivanti dalla vendita di mobilio e attrezzature elettroniche a valori di realizzo superiori a quelli residui di bilancio.

32 32 relazione del consiglio di amministrazione Utile dell operatività corrente al lordo delle imposte Ammonta a ,69 con un decremento rispetto ai 7,0 milioni del 2011 del -24,30%, pari ad una variazione negativa di circa 1,7 milioni di euro. Imposte sul reddito dell esercizio dell operatività corrente Ammontano a ,34 con una diminuzione di 774 mila euro rispetto a 1,97 milioni di euro circa del 2011, pari ad una variazione percentuale del -39,27%. Nel dettaglio l imposta Ires di competenza del 2012 è a credito per euro rispetto a -792 mila euro del L aliquota Ires per il 2012 è rimasta invariata rispetto all anno precedente nella misura del 27,50%. L imponibile Ires corrente è risultato pari a 10,7 milioni di euro rispetto ai 4,3 milioni di euro del 2011 con una imposta calcolata di mila euro, rettificata delle variazioni per imposte anticipate/differite per mila euro. L imposta Irap di competenza del 2012 è pari a mila euro ( mila euro nel 2011). L aliquota è stata diminuita al 4,45% rispetto al 4,65% del 2011, determinando un imposta Irap corrente di mila euro calcolati su un imponibile di circa 27,9 milioni di euro. L imposta è stata quindi rettificata delle variazioni positive e negative derivanti dalla fiscalità differita per 28 mila euro. Utile dell operatività corrente al netto delle imposte Ammonta a ,35 con una diminuzione di circa 937 mila euro (-18,48%) rispetto al risultato netto del 2011 ( ,84). IL RISTORNO AI SOCI Come già richiamato nella parte iniziale di questa relazione, con l introduzione del ristorno, approvato nel corso dell Assemblea del 17 maggio 2008, i Soci potranno beneficiare per la quinta volta della restituzione di una parte dell utile d esercizio. Caratteristica peculiare del ristorno è che lo stesso viene commisurato all apporto dato dal Socio all attività mutualistica e quindi ai rapporti instaurati dal Socio con la Cassa, concretizzandosi in un rimborso di: - minori interessi attivi in caso di operazioni di impiego; - maggiori interessi passivi in caso di operazioni di raccolta; - minori corrispettivi per servizi in caso di commissioni attive. L oggetto e il parametro di commisurazione del ristorno è costituito da quella parte di margine d intermediazione derivante dai soli rapporti creditizi (attivi o passivi) o di servizio intercorsi con i Soci, ad esclusione di quella parte del margine d intermediazione derivante dall attività svolta con i terzi non soci, nonché della parte dello stesso riferibile all investimento delle riserve indivisibili. In particolare, il margine d intermediazione si compone di due voci principali: - il margine d interesse che rappresenta la contribuzione dell intermediazione dell attività di impiego e raccolta; - il margine da servizi che deriva dalle componenti positive e negative relative ai servizi forniti dalla Cassa alla clientela. La quota del margine di intermediazione riferibile ai rapporti intrattenuti esclusivamente con i Soci rappresenta la misura del vantaggio mutualistico da ristornare e cioè l oggetto e il parametro del ristorno. Per rendere omogenee e comparabili le posizioni dei Soci depositanti con quelle dei Soci richiedenti credito, si è tenuto conto di rettificare il margine d intermediazione lordo mediante l applicazione di un tasso interno di trasferimento (T.I.T.), individuando il tasso Euribor 3 mesi flat come parametro che offre trasparenza e visibilità. Per la determinazione del ristorno anno 2012, il Consiglio di Amministrazione, nel rispetto dell apposito Regolamento approvato dall Assemblea ordinaria dei Soci del , ha confermato i seguenti parametri: - beneficiari (art.3): tutti i Soci che risultano iscritti nel libro soci alla data del e che lo siano ancora alla data dell assemblea che delibera il ristorno. Per quanto

33 bilancio concerne le cointestazioni fra Soci e non Soci, il ristorno è attribuibile interamente al Socio a condizione che i contitolari rientrino tra le persone individuate dall art. 433 del Codice Civile, ovvero il coniuge, i figli, i genitori o, in mancanza, gli ascendenti prossimi, i generi e le nuore, il suocero e la suocera, i fratelli ; - contratti da ristornare (art.5): contratti di deposito (conti correnti, libretti di deposito a risparmio nominativi, certificati di deposito nominativi, depositi e conti in valuta estera nominativi, prestiti obbligazionari), contratti di impiego (apertura di credito in conto corrente, mutui, altri finanziamenti, crediti di firma, portafoglio) e contratti di servizi (titoli di terzi a deposito in custodia ed amministrazione, fondi comuni/sicav, gestioni patrimoniali, pronti contro termine); - tasso interno di trasferimento (T.I.T.): viene utilizzato l Euribor 3 mesi flat ; ciò consente di far beneficiare del ristorno anche coloro che hanno in prevalenza rapporti passivi (finanziamenti) con la Banca; - modalità di erogazione del ristorno: fino ad un massimo del 50% in denaro e per il resto ad incremento delle quote sociali ; - liquidazione del ristorno (art.6): il ristorno non può essere riconosciuto per un importo inferiore al corrente valore nominale della quota sociale (10,32 euro) e per un ammontare superiore di 20 volte il valore nominale stesso (206,40 euro). Il ristorno di importo inferiore al valore della quota sociale viene accantonato a nome del beneficiario fintanto che non raggiunga, per effetto di ulteriori ristorni, il valore minimo per consentire l assegnazione di un azione. Al contrario, l ammontare eccedente l importo massimo (206,40 euro) viene accantonato ai fini di beneficenza e mutualità; - utile ristornabile per l esercizio 2012 proposto dal Consiglio di Amministrazione: 500 mila euro. PROSPETTO ESPLICATIVO PER LA DETERMINAZIONE DEL RISTORNO ANNO 2012 (valori all unità di EURO) Utile netto anno A Alla riserva legale (70% degli utili netti sulla base delle norme civilistiche) B = 70% di A Alla riserva legale (accantonamento eccedente la quota minima del 70%) Ai fondi mutualistici per la promozione e lo sviluppo della cooperazione (3% degli utili netti annuali sulla base delle norme civilistiche) C = 3% di A Utile residuale dopo gli accantonamenti D = A-B-C Utile massimo ristornabile pari al 50% dell utile residuale E = D x 50% Margine di contribuzione riferito ai soci (procedura calcolo ristorno) F Margine di contribuzione riferito alla clientela (procedura calcolo ristorno) F1 Margine di intermediazione lordo della Banca (sommatoria voci del conto economico) Quota % di margine di contribuzione soci su totale 51,40% H = F / F1 Quota massima ristornabile ,00 E Quota di ristorno proposta dal Consiglio di Amministrazione ,00 R Riparto del ristorno come da art. 6 e art. 7 del regolamento ,00 R - Da Fondo ristorno anni precedenti (importo residuo al 31/12/2012) -azioni ,21 R1 - Da Somme a disposizione anni precedenti (importo residuo al 31/12/2012) -contanti ,16 R2 - A Capitale sociale per l attribuzione di n azioni v.n. 10,32 cadauna ,68 R3 - A Fondo ristorno anni precedenti -resto su azioni ,63 R4 - Importo ristorno liquidato in contanti * ,08 R5 - A somme a disposizione anni precedenti -resto su contanti- 0,00 R6 - A beneficenza e mutualità ai sensi dell art. 7 del regolamento sul ristorno ,82 R7 * L importo comprende sia la quota contanti che verrà liquidata ai Soci che raggiungeranno l importo minimo liquidabile di 10,32 euro sia la quota contanti che verrà accantonata ai Soci in apposito Fondo fino a che non venga raggiunto, per effetto degli accantonamenti successivi, l importo minimo liquidabile pari a 10,32 euro.

34 34 relazione del consiglio di amministrazione IL PROGETTO DI DESTINAZIONE DEGLI UTILI L utile dell esercizio 2012 ammonta a ,35 Si propone di procedere alla sua destinazione nel seguente modo: 1. Alle riserve indivisibili di cui all art. 12 della L , n. 904, per le quali si conferma l esclusione della possibilità di distribuzione tra i soci sotto qualsiasi forma, sia durante la vita della società che all atto del suo scioglimento, e specificamente: alla riserva legale di cui al comma 1 art. 37 D.Lgs n. 385, dalle novità recate dalla Legge Finanziaria per il 2005, L. 30 dicembre 2004, n. 311 commi da 460 a 466 la somma di ,23 tassati e la somma di ,65 esenti tenendo conto, per detta quota, delle conferme contenute nella circolare dell Agenzia delle Entrate n. 35/E del con le quali la integrale deduzione del ristorno, cfr ,00 euro, deve avvenire a scapito della quota detassata di utile destinato a riserva che potrà quindi scendere sotto la percentuale del 70% ( , ,00 = ,35 x 70/100 = ,65 pari al 61,53% dell utile netto annuale) ,88 2. Ai fondi mutualistici per la promozione e lo sviluppo della cooperazione: (pari al 3% degli utili annuali ai sensi del comma 4, art.11, L n. 59 modificato dall articolo 1, comma 468 della Legge n. 311 e senza considerare le somme destinate ai ristorni ai Soci e quindi detraendo, dalla base di calcolo di ,35, la quota di ,00 come da conferma Circolare Agenzia delle Entrate n. 35/E del ). 3. Ai fini di beneficenza o mutualità: , ,00 4. A ristorno ai Soci secondo le previsioni statutarie: ,00 Con l approvazione del riparto degli utili così come proposto, il patrimonio della Cassa passerà ad euro ,02, importo che coincide esattamente con i mezzi propri e che sono formati da: il capitale sociale, euro ,56, la riserva di sovraprezzo azioni, euro ,70, le riserve di valutazione, euro ,26 (di cui euro ,57 inerenti riserve negative, al netto della fiscalità, determinate a fine 2012 sulle attività disponibili per la vendita, euro ,17 inerenti le riserve di rivalutazione monetaria, euro ,14 inerenti riserve di valutazione calcolate in sede di first time adoption sull immobile ex sede Cassa Rurale Sopramonte), euro ,14 le restanti riserve (di cui euro ,24 riserva legale, euro ,43 altre riserve - legge Amato ed ex DLgs 124/93 - ed euro ,47 quali riserve rivenienti da first time adoption e di adeguamento utili contabilizzate nell anno 2005 in sede di prima transizione Ias) e dall accantonamento della quota di utili 2012 per euro ,88 che, se così deliberata dall Assemblea dei Soci, andrà ad incrementare la riserva legale passando da euro ,24 ad euro ,12.

35 bilancio I PRIMI FATTI DI RILIEVO DEL 2013 Diversi sono i fatti che hanno caratterizzato l attività della nostra Cassa nei primi mesi del 2013: in data 21 febbraio 2013 è stato presentato al Consiglio di Amministrazione il verbale relativo all intervento di revisione di vigilanza cooperativa inerente il biennio svolto a cura della Divisione Vigilanza della Federazione Trentina della Cooperazione; tale documento ha evidenziato un giudizio molto positivo dei revisori in merito alle politiche adottate dalla Cassa sul fronte del contenimento dei rischi e della razionalizzazione in generale; con riferimento al Piano Strategico , il Consiglio di Amministrazione nel mese di marzo ha completato il processo di valutazione intermedia avviato nel 2012 e concluso gli specifici approfondimenti su alcuni temi ritenuti particolarmente rilevanti; l esame dei risultati ha consentito di riconoscere il buon andamento della Cassa rispetto agli obiettivi strategici individuati per il triennio di riferimento; nell ambito delle iniziative mirate a rafforzare il contatto diretto con la nostra base sociale, si sono svolti tra febbraio e marzo 13 incontri sul territorio, nelle diverse zone di operatività della Cassa, in preparazione all assemblea. Questi appuntamenti, che complessivamente hanno visto la partecipazione di un migliaio di persone, sono per noi un importante occasione per incontrare da vicino i Soci ed ascoltare e raccogliere, direttamente sul campo, suggerimenti ed indicazioni per migliorare il rapporto di servizio e di relazione che lega l attività della Cassa Rurale alla sua base sociale. Diversi sono i temi affrontati nel corso delle serate: da uno sguardo sull attuale sistema economico-finanziario, all approfondimento sui bilanci d esercizio e sociale e la presentazione dei nuovi progetti messi in campo dalla Cassa, oltre ad una presentazione dell attività dell Associazione Giovani Soci e della Fondazione Cassa Rurale di Trento; sempre nell ambito delle iniziative rivolte a migliorare il rapporto con la base sociale, all inizio dell anno è stato proposta ad un campione rappresentativo dei Soci della Cassa la compilazione di un questionario - realizzato in collaborazione con la società Euricse - finalizzato a comprendere il grado di conoscenza, adesione e soddisfazione per i servizi offerti ai Soci e raccogliere spunti di miglioramento per la relazione con la base sociale; in un ottica di valorizzazione e di innovazione delle nostre potenzialità di servizio sul territorio, stanno proseguendo le valutazioni del Consiglio di Amministrazione di soluzioni organizzative mirate alla razionalizzazione della rete filiali, all adozione di strumenti telematici automatizzati ed in generale volte a rafforzare la componente consulenziale e di servizio attraverso una maggiore specializzazione degli operatori a contatto con la clientela.

36 36 relazione del consiglio di amministrazione LE PROSPETTIVE DELLA GESTIONE L esercizio 2013 è iniziato in uno scenario caratterizzato dal perdurare, e aggravarsi, della crisi e delle relative conseguenze sul mondo finanziario e reale. Ad aumentare ulteriormente l incertezza c è il delinearsi di un quadro politico instabile nel quale risulta difficile ipotizzare l adozione di interventi incisivi volti a contrastare gli effetti della crisi e ad invertire il trend negativo. L incidenza di questi fattori sulle banche è ovviamente diversa a seconda delle situazioni di partenza, sia esogene che endogene. Sicuramente generalizzato sarà il peso dell aumento delle anomalie sui crediti concessi e le conseguenti previsioni di perdita, in particolare relative al rischio di un crollo delle quotazioni del mercato immobiliare. La crescita dei depositi sarà condizionata dalla forte concorrenza fra aziende di credito dal lato della provvista. La nostra Cassa Rurale, salvo variazioni macroscopiche di scenario, potrà peraltro godere del vantaggio di operare in una situazione di buona liquidità sia a breve che prospettica. Potranno pesare però anche le incertezze date dall instabile scenario politico descritto in precedenza, che potrebbero portare ad un aumento della concorrenza sulla raccolta da parte dei titoli di stato. L andamento degli impieghi, viste le previsioni economiche negative per l anno 2013, si dovrà confrontare con la stasi della domanda di credito. Nel contesto descritto risulterà comunque fondamentale attuare politiche coerenti con l identità cooperativa, cercando di adottare soluzioni innovative coerenti con il principio di reciprocità. Altro aspetto fondamentale sarà la corretta prezzatura degli impieghi che incorpori una giusta valutazione dei premi di rischio. Nessun problema invece dal lato della disponibilità di fondi e mezzi da dedicare ai prestiti per imprese e famiglie; le politiche seguite negli ultimi cinque anni hanno reso la Cassa stabile e liquida dal punto di vista finanziario, con un rapporto fra impieghi e depositi favorevole ed una concentrazione del credito molto bassa. Sul fronte dei costi prosegue la politica di contenimento. L allungamento delle prospettive di uscita per pensionamento di alcuni collaboratori, a causa della riforma previdenziale, comporterà conseguenti minori risparmi nei prossimi cinque esercizi. Come detto poi la previsione di svalutazioni/ accantonamenti a fronte di crediti inesigibili è destinata ad aumentare in modo consistente, ed il peso proseguirà nei prossimi anni. In questo contesto, al fine di tutelare la redditività della Cassa, risulterà fondamentale effettuare un attenta politica di riduzione delle spese, che non trascuri però di fare i necessari investimenti volti a garantire lo sviluppo futuro della nostra Cassa. La razionalizzazione della rete sportelli, avviata già da due anni, lavorerà in questa direzione, contribuendo all ottenimento di importanti risparmi ed al contestuale aumento della qualità del servizio alla clientela. Tutto ciò premesso il risultato di esercizio finale per l anno 2013, contando le rispettive correzioni nei costi, nei ricavi e nel carico fiscale, dovrebbe nella sostanza confermare il risultato del 2012, e permettendo di contribuire a rinforzare quel profilo di dotazione di patrimonio di primaria qualità, indispensabile per lo sviluppo e la stabilità della Cassa. In ciò ci confortano i risultati del primo trimestre 2013 dandoci dimostrazione che, con la fiducia dei nostri Soci e Clienti, è possibile esercitare concretamente il ruolo di banca locale cooperativa al servizio della comunità. Alcuni dati indicativi: sono 52 i mutui casa concessi nel primo trimestre, 89 il saldo dei nuovi conti correnti aperti al netto di quelli chiusi, 346 fra polizze assicurative e fondi pensione collocati, raccolta diretta che torna in crescita rispetto a marzo 2012 ed una situazione di liquidità strutturale che si fonda su un rapporto fra impieghi clientela e depositi della clientela di poco superiore all 80%. Sotto il profilo economico, i risultati del primo trimestre dell anno corrente sono incoraggianti e allineati alle previsioni formulate ad inizio anno.

37 bilancio CONCLUSIONI Cari Soci, nell anno appena concluso, proclamato dall Assemblea Generale delle Nazioni Unite anno internazionale delle Cooperative, le Casse Rurali Trentine hanno celebrato il 120 anniversario della nascita, nella frazione di Larido, a Quadra di Bleggio, della prima Cassa Rurale di prestiti e risparmio. Nel lontano 1892 infatti, don Lorenzo Guetti e altri 16 soci si riunirono per dare vita alla prima Cassa Rurale trentina, sulla scia dell esperienza condotta in Renania dal borgomastro Friedrich Wilhelm Raiffeisen. Di fronte alle difficili sfide che ci attendono, ci occorre oggi la tensione ideale di quei pionieri e di quei cooperatori, che trovarono - allora - il coraggio di dare vita ad imprese considerate impossibili o economicamente assurde. Ci occorre la loro volontà e determinazione, ma soprattutto quella forza che derivava dalla coscienza e dall orgoglio di essere costruttori di qualcosa di più grande e più importante di una singola impresa, un progetto di buona economia che, come ha ricordato anche il Segretario Generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-Moon, ha saputo sempre conciliare la produttività economica con la responsabilità sociale. Servirà anche l impegno e la responsabilità di tutti noi: amministratori, Soci, collaboratori. Ognuno di noi, con la propria storia e le proprie esperienze, unito agli altri dalla comune consapevolezza che il miglior modo per superare le sfide che ci attendono, e mantenere saldi i riferimenti della cooperazione mutualistica, passa prima di tutto dalle nostre scelte di consumo e di risparmio, dalla passione nel condividere e testimoniare i valori etici della cooperazione, dalla nostra volontà di sostenere e salvaguardare l economia del territorio. Come ricordato anche nei recenti incontri pre-assembleari, serve quindi un nuovo, grande, patto di reciprocità, per impegnare, insieme, la nostra Cassa e tutti i suoi portatori d interesse verso un unico, comune obiettivo: difendere e tutelare questo modello d impresa sostenibile, pluralista e democratico; un patrimonio di valori che noi cooperatori abbiamo il dovere di continuare a garantire alla nostra Comunità e trasmettere, con vitalità e rinnovato vigore, alle future generazioni. Concludendo la relazione, salutiamo i Soci presenti oggi, ma ringraziamo anche tutti quelli incontrati nei recenti 13 appuntamenti pre-assembleari, che ci hanno confermato, con la loro presenza e con tanti contributi di riflessione, grande fiducia e voglia di partecipazione alle iniziative della nostra Cassa. Ringraziamo la Direzione, e tutto il Personale, per la professionalità e l attenzione rivolta ai Soci e Clienti per garantire qualità crescente nelle relazioni di ogni giorno e per l impegno e lo spirito cooperativo dedicato al raggiungimento degli obiettivi economici e sociali della nostra Cassa. Un grande apprezzamento lo vogliamo rivolgere anche al Collegio Sindacale, per la preziosa e puntuale collaborazione, alla Consulta dei Soci per il costruttivo contatto con la base sociale, all Associazione Giovani Soci per il dinamico supporto nel dialogo con le nuove generazioni e alla Fondazione Cassa Rurale di Trento sempre al nostro fianco nel promuovere lo sviluppo del territorio trentino. Ringraziamo infine Banca d Italia, per la costante assistenza e considerazione riservateci, Federazione Trentina della Cooperazione, Cassa Centrale Banca, Phoenix Informatica Bancaria e tutti gli altri Organismi e Società del Gruppo per l insostituibile e continuo supporto nell operatività quotidiana e nell indirizzo strategico. Il ringraziamento finale lo riserviamo infine a tutti i Soci e Clienti, per la fiducia, la vicinanza e la preferenza che ci dimostrano quotidianamente. Riservando alla nota integrativa l illustrazione dei criteri di valutazione e le informazioni di dettaglio sullo stato patrimoniale e sul conto economico, precisiamo che, ai sensi delle vigenti disposizioni di legge, i criteri seguiti nella gestione sociale per il conseguimento degli scopi statutari sono conformi al carattere cooperativo della Società. Ciò premesso, proponiamo al Vostro esame ed alla Vostra approvazione il Bilancio di esercizio 2012, come esposto nella documentazione dello Stato Patrimoniale e del Conto Economico, nonché nella Nota Integrativa. Trento, 28 marzo 2013 Il Consiglio di Amministrazione

38 38 relazione del consiglio di amministrazione APPENDICE LO SCENARIO INTERNAZIONALE Nel 2012, in particolare nella seconda metà dell anno, l andamento dell economia mondiale è stato contenuto. Il commercio internazionale ha registrato una crescita modesta. L attività economica mondiale ha continuato ad aumentare a un ritmo moderato, caratterizzato da una notevole fragilità ed eterogeneità tra le diverse aree geografiche. Gli indicatori del clima di fiducia dei consumatori e delle imprese hanno mostrato segnali di miglioramento nell ultimo trimestre del Al di fuori dell area dell euro, il clima di fiducia dei consumatori è migliorato in numerose economie avanzate ed emergenti. Nonostante i segnali positivi, provenienti nell ultimo trimestre da alcuni paesi emergenti e dagli Stati Uniti, le prospettive di crescita globale nel 2013 e 2014 rimangono molto incerte. L evoluzione della crisi nell area dell euro, le perduranti tensioni geopolitiche in Medio Oriente e il protrarsi delle difficoltà nella gestione degli squilibri del bilancio pubblico negli Stati Uniti alimentano i rischi per le prospettive mondiali. Negli Stati Uniti la crescita del PIL in termini reali si è intensificata nella seconda metà del 2012; tale crescita va ricondotta principalmente alla dinamica della spesa per consumi privati e all aumento di quella del settore pubblico e per gli investimenti in scorte. Gli investimenti privati in settori diversi dall edilizia residenziale e i consumi hanno invece registrato una contrazione. L inflazione annua misurata sull indice dei prezzi al consumo è scesa all 1,8% (era pari al 2,2% dopo l estate); anche il mercato del lavoro ha continuato a evidenziare segnali di miglioramento. Nell area Euro, la crescita economica nel 2012 si è attestata su valori negativi che hanno portato l area in piena recessione a partire dal secondo trimestre dell anno. Gli indicatori basati sulle indagini congiunturali hanno continuato a segnalare la persistente debolezza dell attività economica, che secondo le attese dovrebbe protrarsi anche nel 2013, per via della bassa spesa per consumi e investimenti anticipata dal grado di fiducia piuttosto basso di consumatori e imprese e dalla moderata domanda esterna. Nell ultimo trimestre si registra un sensibile miglioramento del clima di fiducia dei mercati finanziari che porta a prevedere un graduale recupero dell economia nella seconda metà del 2013 LO SCENARIO NAZIONALE La congiuntura In Italia, la dinamica negativa del PIL osservata nella prima metà dell anno ha registrato un rallentamento nel terzo trimestre per riprendere a fine anno. Complessivamente il valore del PIL nel 2012 in termini di volume segna una diminuzione del 2,4% rispetto all anno precedente. Secondo le previsioni di Confindustria e FMI, l Italia sarà in recessione anche nel 2013 (-1,0%) per tornare su un sentiero di crescita positiva nel 2014 (+0,7%). L inflazione, misurata dalla variazione annua dell indice nazionale dei prezzi al consumo, è gradualmente scesa al 2,35% in dicembre. La produzione industriale ha continuato a ridursi, sebbene a ritmi meno intensi nel complesso della seconda metà del Il tasso di disoccupazione è arrivato a livelli massimi nel 2012: nel quarto trimestre ha raggiunto infatti l 11,6%, raggiungendo tra i più giovani il 39%. Negli ultimi 12 mesi, oltre la metà delle famiglie ha percepito un peggioramento delle condizioni economiche, in particolare nel Centro-Sud, che si è tradotta in una diminuzione dei consumi e una propensione all acquisto negativa in tutte le categorie di prodotti. La politica monetaria della BCE Il Consiglio direttivo della BCE ha ridotto i tassi ufficiali a luglio del 2012, portandoli rispettivamente allo 0,0% (tasso di interesse per i depositi presso la banca centrale), allo 0,75% (tasso di interesse per le operazioni di rifinanziamento principali) e all 1,5% (tasso di interesse per le operazioni di rifinanziamento marginale). L evoluzione dell intermediazione creditizia nel sistema bancario italiano Nel corso del 2012 l offerta di credito ha beneficiato della graduale rimozione dei vincoli di liquidità che gravavano sulle banche italiane, anche grazie alle politiche attuate dall Eurosistema. L offerta di finanziamenti è tuttavia ancora frenata dall elevato rischio percepito dagli intermediari, in relazione agli effetti della recessione sui bilanci delle imprese. I crediti deteriorati sono aumentati in misura significativa. Emergono però segnali positivi: la raccolta al dettaglio è in crescita, le condizioni di liquidità sono migliorate, alcuni intermediari sono tornati a emettere sui mercati all ingrosso. Il core tier 1 e il total capital ratio dei principali gruppi

39 bilancio bancari sono aumentati. In particolare, nel corso dell anno l andamento del credito ha risentito della debolezza, sia pure in attenuazione, della domanda da parte di imprese e famiglie legata alla congiuntura economica sfavorevole e al peggioramento del mercato immobiliare e di condizioni di offerta ancora tese. Le indagini qualitative svolte periodicamente presso le imprese segnalano elevate difficoltà di accesso al credito, su livelli inferiori a quelli registrati al picco delle tensioni ma ancora superiori a quelli antecedenti la crisi. L andamento delle BCC-CR nel contesto del sistema bancario Il persistente quadro macroeconomico sfavorevole ha ridotto la domanda di credito dell economia, mentre la necessità di contenere i rischi e aumentare la dotazione patrimoniale ha indotto molti gruppi bancari a ridurre o contenere fortemente l erogazione di nuovo credito. In tale contesto, la Categoria ha consolidato la propria posizione di mercato sul versante dell intermediazione tradizionale, mantenendo un tasso di variazione delle masse intermediate superiore alla media del sistema bancario. In un quadro congiunturale particolarmente negativo, anche nel corso del 2012 le BCC-CR hanno continuato a sostenere i soci e la clientela, soprattutto le piccole imprese e le famiglie, target elettivo di riferimento; nonostante l acuirsi della fase economica avversa, infatti, gli impieghi delle BCC-CR hanno fatto registrare nel corso dell anno una sostanziale tenuta, a fronte di una sensibile contrazione rilevata per il sistema bancario complessivo. Sul fronte della raccolta, grazie ad una certa ripresa nella dinamica di crescita della raccolta da clientela nella seconda parte dell anno, si è registrata per le banche della Categoria una variazione positiva su base d anno. Gli impieghi lordi a clientela delle BCC-CR ammontano a settembre 2012 a 137,5 miliardi di euro. Con riguardo alle forme tecniche del credito, gli impieghi delle BCC-CR a fine 2012 risultano costituiti per oltre il 65% da mutui. I mutui delle BCC-CR superano a fine 2012 i 91 miliardi di euro; il 30% sono mutui per acquisto abitazione. Il credito concesso dalle BCC-CR è storicamente accompagnato da un adeguata richiesta di garanzie che risultano coprire un ampia porzione del portafoglio di impieghi; in particolare, appare elevata la quota di impieghi sostenuta da garanzia reale. In relazione ai settori di destinazione del credito, le BCC risultano storicamente caratterizzate, com è noto, da un incidenza percentuale degli impieghi a famiglie produttrici e consumatrici significativamente superiore al sistema bancario. Con riguardo alla dinamica di crescita negli ultimi dodici mesi, si è registrata una variazione positiva degli impieghi erogati alle famiglie consumatrici. Con specifico riguardo al credito alle imprese, si conferma a fine 2012 il permanere di una concentrazione nel comparto costruzioni e attività immobiliari superiore per le BCC-CR rispetto alla media di sistema e di una significativa incidenza dei finanziamenti all agricoltura. Nel corso del 2012 la qualità del credito erogato dalle banche della Categoria ha subito con maggiore incisività gli effetti della perdurante crisi economica. I crediti in sofferenza delle BCC sono cresciuti a ritmi elevati, superiori a quelli degli impieghi. Il rapporto sofferenze/impieghi è conseguentemente cresciuto, superando a fine 2012 il 6,5%, dal 5,2% dell anno precedente. Con specifico riguardo alla clientela imprese, il rapporto sofferenze lorde/impieghi ha superato a fine anno il 7,5%, registrando una sensibile crescita negli ultimi mesi, ma si mantiene inferiore di circa due punti percentuali a quanto rilevato mediamente per il sistema bancario complessivo. Sul fronte della raccolta, nel primo semestre del 2012 si è progressivamente acuita la difficoltà già evidenziatasi nell esercizio precedente a reperire raccolta da clientela privata, ma nell ultima parte dell anno si è registrata una certa ripresa. La raccolta complessiva (raccolta da clientela, obbligazioni e raccolta interbancaria) supera a fine 2012 i 182,8 miliardi di euro. Per quanto concerne la dotazione patrimoniale, a fine 2012 l aggregato capitale e riserve supera per le BCC-CR i 19,7 miliardi di euro. Con riguardo, infine, agli aspetti reddituali, le informazioni preliminari desumibili dall analisi dell andamento di conto economico alla fine del 2012 segnalano un positivo sviluppo dei margini reddituali e una crescita modesta dei costi operativi. In particolare, a dicembre 2012 il margine di interesse si è incrementato del 6,00% su base d anno, mentre il margine di intermediazione è cresciuto del 17,2%, grazie anche all apporto dei ricavi netti da servizi (+6,3%). I costi operativi segnalano un leggero decremento (-0,3%) come le spese per il personale risultano in leggera diminuzione (-0,1%).

40 40 relazione del consiglio di amministrazione Il risultato di gestione presenta, infine, un incremento del 60% rispetto a settembre Sulla base del trend registrato nel primo semestre dell anno, si stima che l utile netto delle BCC-CR supererà alla fine dell anno i 400 milioni di euro, in crescita rispetto alla fine dell esercizio Un accenno, infine, alle principali informazioni di carattere strutturale: a settembre 2012 si registravano 398 BCC-CR sul territorio nazionale, per un totale di sportelli (pari al 13,3% del sistema bancario. Il numero totale dei soci BCC era pari a unità, con un incremento del 3,7% su base d anno. Sostanzialmente stazionario appare il numero dei dipendenti, che a settembre risultava pari a unità (compresi anche quelli delle Società del sistema). LO SCENARIO PROVINCIALE La situazione sociale Ad inizio 2012 in Trentino risultavano residenti persone con un aumento assoluto di quasi unità rispetto all anno precedente e un incremento relativo pari al 7,4%. Come lo scorso anno, tale crescita è lievemente rallentata rispetto al trend degli anni precedenti, ma si è mantenuta superiore a quella del Nord-Est, dell Italia e dell Europa. Il contributo maggiore alla crescita demografica è fornito dalla componente straniera extracomunitaria, il cui apporto è determinato sia dall ingresso di nuovi soggetti adulti, sia da un tasso di natalità particolarmente elevato. A temperare questo quadro positivo permane lo squilibrio generazionale: il rapporto di dipendenza degli anziani, vale a dire il peso dei soggetti ultra sessantaquattrenni sugli individui in età lavorativa (cioè tra 15 e 64 anni) indica che in Trentino sono presenti circa 3 anziani ogni 10 soggetti in età lavorativa. Per quanto riguarda i nuclei familiari si osserva che le coppie con figli continuano a diminuire mentre le coppie senza figli raggiungono quote sempre più rilevanti (32,3%). Nonostante la crisi, il reddito mediano e quindi la linea di povertà delle famiglie e degli individui trentini risultano piuttosto stabili negli ultimi anni: però, se la percentuale di poveri entro la componente autoctona si mantiene, nel corso degli anni, inferiore all 8,4%, tra gli stranieri la proporzione di indigenti coinvolge ben quattro persone su dieci (41,1% nel 2011). Sul fronte dell occupazione, in Trentino, nonostante la crisi, il tasso di occupazione non ha conosciuto grandi variazioni di segno negativo, attestandosi a fine 2012 al 65,5%; tale tasso a livello nazionale è pari al 56,8%. Il tasso di disoccupazione, invece, nel periodo della crisi è sensibilmente aumentato e, secondo le prime rilevazioni, dovrebbe attestarsi per il 2012 al 6,1%. Anche il ricorso alla Cassa Integrazione Guadagni e l iscrizione nelle liste di mobilità sembrano confermare una situazione in peggioramento. L andamento economico provinciale In base alle stime realizzate dal Servizio Statistica della Provincia autonoma di Trento, per i principali aggregati economici locali, il Trentino era cresciuto nel 2011 ad un ritmo piuttosto simile a quello dell Italia nord-orientale: 0,8%, risultato dovuto ad una serie di fattori: la spesa delle famiglie poco vivace, un forte decremento della spesa per investimenti da parte delle imprese trentine, il persistere della situazione di crisi del comparto delle costruzioni, e da un clima di incertezza che ha continuato a condizionare i programmi di spesa, a fronte di un andamento molto positivo delle esportazioni. è comunque nel 2012 che l economia locale sembra sperimentare una significativa contrazione: a livello provinciale l Osservatorio Permanente per l Economia, il Lavoro e per la Valutazione della Domanda Sociale ha stimato per il 2012 un decremento reale del PIL di circa 1,4 punti percentuali. L anno 2012 si rivela uno dei più difficili per quanto riguarda i risultati economici e la situazione occupazionale delle aziende trentine. Le stime derivanti dalle indagini condotte trimestralmente dalla Camera di Commercio (su un campione di oltre imprese trentine), evidenziano una riduzione del fatturato annuo delle imprese trentine rispetto al 2011 pari a -2,6%, diminuzione determinata dalla caduta della domanda interna, mentre le esportazioni hanno costituito il principale elemento di sostegno per l economia trentina. Gli andamenti meno negativi si sono rilevati presso il commercio all ingrosso e il settore manifatturiero industriale, mentre i settori dipendenti quasi esclusivamente dalla domanda locale e nazionale, come il commercio al dettaglio, le costruzioni, l estrattivo e l artigianato manifatturiero e dei servizi, si connotano per diminuzioni del fatturato rispetto al 2011 molto marcate. La crescita dell export è stata intensa nei primi sei mesi dell anno, in continuità con quanto successo l anno precedente, ma si è poi decisamente affievolita nel secondo semestre gettando così ulteriori ombre sulla possibilità di

41 bilancio una ripresa nel breve periodo. Per quanto attiene all occupazione, anche in questo caso il 2012 può essere suddiviso in due parti: nei primi sei mesi le variazioni tendenziali degli addetti sono apparse solo debolmente negative, mentre nella seconda parte dell anno la riduzione occupazionale è divenuta via via sempre più intensa manifestandosi presso la quasi totalità dei comparti e delle classi dimensionali. Per quanto riguarda il movimento anagrafico delle imprese, Anche l esame della demografia delle imprese, nel 2012 in Trentino le nuove iscrizioni ammontavano a unità, mentre le cancellazioni risultavano Le imprese attive in provincia di Trento al erano pari a in calo dello 0,42% rispetto all anno precedente. Sul fronte dei fallimenti dichiarati ai Tribunali di Trento e Rovereto, la situazione si conferma difficile (già 50 casi a novembre) ma in linea con quella dei precedenti anni (66 nel 2010 e 60 nel 2011). La dinamica settoriale Nel quarto trimestre 2012 il fatturato complessivo dei settori oggetto d indagine è diminuito del 2,1% rispetto all analogo trimestre dello scorso anno. Il dato più preoccupante emerso in questo quarto trimestre è rappresentato dalla pesante riduzione dell occupazione, che diminuisce rispetto allo stesso trimestre del 2011 dell 1,9%, situazione poi ulteriormente aggravata presso le micro imprese che registrano un calo occupazionale del 4%. Anche le ore lavorate si riducono decisamente dell 1,9%. Entrando nel dettaglio dei settori, il comparto manifatturiero industriale è uno dei pochi settori che mostra una certa resistenza all attuale fase recessiva, pur non restandone completamente immune (+ 1,2% la crescita del fatturato e + 0,3% l occupazione). Le imprese artigiane del manifatturiero e dei servizi, che fatturano prevalentemente in ambito provinciale, risentono anche in questo trimestre della caduta della domanda locale segnando una diminuzione del fatturato (- 2,00% su base annua) e un rallentamento anche dell occupazione. La situazione nel comparto estrattivo del porfido è sempre più critica, con una pesante diminuzione del fatturato (-20%). Come evidenziato ormai da tempo, le difficoltà che stanno caratterizzando questo settore hanno ormai assunto, per intensità e durata, carattere strutturale. Il commercio all ingrosso è il settore che presenta le performance migliori del fatturato su base tendenziale (+1,9%), con una tenuta di quello alimentare e una ripresa anche dell ingrosso non alimentare (+2,6%) e una modesta diminuzione dell occupazione. Forti difficoltà invece per il commercio al dettaglio, con una forte diminuzione sia del fatturato (-3,7%) che dell occupazione (- 3,2%). Anche il settore dei servizi alle imprese si connota in questo quarto trimestre per una sensibile diminuzione del fatturato (-6,3%), da ricondursi perlopiù a variazioni tendenziali decisamente negative di alcune grosse imprese. Anche l occupazione si riduce sensibilmente (-3,4%) e per il secondo trimestre consecutivo evidenzia un segno negativo. Positivi i risultati nel settore turistico: la stagione turistica 2012 ha registrato nel complesso delle strutture ricettive un incremento rispetto al 2011 pari al 2,3% nel numero di arrivi e dello 0,4% nelle presenze. Gli arrivi hanno superato i 5 milioni (il dato più elevato in assoluto) mentre le presenze si sono attestate a 29,872 milioni. Relativamente al settore agricolo, i dati diffusi da Assomela (l Associazione Italiana Produttori di Mele) sul raccolto delle mele per l anno 2012 segnalano un calo della produzione che interessa tutta l Europa e che ha riguardato anche l Italia; per quanto riguarda il solo Trentino, il calo della produzione 2012 è stimato nel 9,8%. Per quanto riguarda il settore vitivinicolo, nella vendemmia 2012 si è registrato un calo nella produzione del 9,7% (più consistente il calo delle uve nere e più contenuto quello delle varietà bianche). Dal punto di vista qualitativo la vendemmia 2012 sembra raggiungere livelli molto buoni. I bilanci delle cantine sociali del 2012, relativi alla commercializzazione del prodotto 2011, rivelano un rallentamento nella crescita del fatturato, (+ 3,5% rispetto +7,6% dell esercizio precedente) dopo due esercizi che presentavano complessivamente segni negativi (-2,6% il 2010 e -7,7% il 2009); in miglioramento anche il prezzo medio liquidato ai soci. SETTORE CREDITIZIO DELLE CASSE RURALI A settembre 2012 le banche con sede amministrativa in provincia di Trento erano 49 (come l anno precedente). Il numero degli sportelli bancari ammontava a 548 unità (3 in meno rispetto a dicembre 2011) e 213 erano gli sportelli postali attivi. I comuni serviti da banche erano 187. Il numero di abitanti per sportello bancario è pari a 981, contro una media italiana che è di abitanti per spor-

42 42 relazione del consiglio di amministrazione tello. Se aggiungiamo anche gli sportelli postali, il numero di abitanti per sportello bancario e postale in Provincia di Trento scende a 706. Il risparmio complessivamente intermediato dalle Casse Rurali trentine a fine secondo i primi dati provvisori ha superato i milioni di euro, di cui milioni di raccolta diretta e milioni raccolta indiretta al valore di mercato, comprensiva dei titoli in amministrazione e del risparmio gestito. Nel corso del 2012 la raccolta complessiva a valori di mercato delle Casse Rurali trentine ha avuto un trend di crescita ancora contenuto, mediamente pari a +0,1%, chiudendo a dicembre 2012 a +0,98%. L incremento della raccolta complessiva nel 2012 è stato sostenuto dall andamento positivo della raccolta diretta ma solo a partire dalla seconda metà dell anno; mentre la raccolta indiretta presenta valori altalenanti, ma mediamente in calo. La raccolta diretta nel primo semestre del 2012 ha continuato nel trend negativo evidenziato per tutto il 2011, per riprendere slancio nella seconda metà dell anno. La crescita della raccolta diretta è da attribuire esclusivamente ai conti deposito (+ 37% la var. annua) ed ai certificati di deposito (+50%) grazie ai maggiori rendimenti offerti, mentre sono in calo i conti a vista (-2,6%) e le obbligazioni (-5,2%). A dicembre 2012 la raccolta diretta era pari a milioni di euro, con un flusso positivo rispetto all anno precedente pari a 345 milioni di euro (pari a +2,7%). Quanto alla composizione della raccolta diretta, aumenta il peso dei conti vincolati (11,9%) e dei certificati di deposito(3,1%), mentre si riduce il peso delle obbligazioni (41,8%) e dei depositi a vista (42,7%). La raccolta diretta è risultata così composta (dati in milioni di euro): conti e depositi a vista milioni (-2,6% rispetto al 2011) conti e depositi vincolati 1.527milioni (+36,8% rispetto al 2011) certificati di deposito 396 milioni (+50,6% rispetto al 2011) pronti contro termine 67 milioni (+8,4% rispetto al 2011) obbligazioni milioni (-5,2% rispetto al 2011) La raccolta indiretta a valori di mercato ammontava a dicembre 2012 a milioni di euro in calo del 5,2% rispetto al 2011, a causa della riduzione sia dei titoli in amministrazione (-6,4%) che del risparmio gestito (-2,5%). La raccolta indiretta è risultata così composta (dati in milioni di euro): titoli di terzi milioni (-6,4% rispetto al 2011) gestioni patrimoniali 343 milioni (-16,7% rispetto al 2011) fondi comuni e sicav 453 milioni (+6,4% rispetto al 2011) prodotti assicur.finanziari 328 milioni (+3,8% rispetto al 2011) Il risparmio gestito, a dicembre 2012 ammonta a milioni in calo rispetto ad un anno prima del 2,5% (-9,2% nel 2011); il risparmio gestito ha registrato valori in calo per tutto l esercizio I titoli in amministrazione a valori di mercato sono pari a milioni e risultano in calo a fine 2012 del 6,4%, dopo aver registrato valori in crescita per tutto l esercizio. Il calo dei titoli in amministrazione è da attribuire ad una riduzione consistente di Bot, Cct e azioni rispetto all anno precedente. La diversa dinamica delle componenti della raccolta complessiva ha portato invece ad una riduzione del rapporto indiretta sulla diretta, dal 29% del 2011 al 26,7% del I crediti per cassa erogati dalle Casse Rurali Trentine ammontano a dicembre 2012 a milioni di euro, in calo dello 0,6% rispetto all anno precedente (comprendendo anche la quota dei mutui cartolarizzati e le sofferenze lorde). Se aggiungiamo anche quelli erogati da Cassa centrale e da Mediocredito (solo in Trentino), il complesso dei crediti erogati dal credito cooperativo trentino sale a milioni di euro. Nel corso del 2012, i crediti erogati dalle Casse Rurali, hanno mostrato un andamento stagnante, dovuto sia ad una minore domanda da parte della clientela sia ad una più attenta valutazione del merito creditizio da parte delle Casse, vista anche l accresciuta rischiosità del credito e la scarsità della raccolta. I crediti alle famiglie consumatrici hanno assunto un trend negativo e hanno chiuso (per la prima volta) a fine anno con -1% rispetto al Anche i prestiti alle imprese registrano valori in calo (-1% a fine 2012), meno marcato nei

43 bilancio confronti degli artigiani e piccole imprese (-0,4%) rispetto alle imprese di capitali (-1,5%). Per quanto riguarda le famiglie, queste hanno visto ridurre sia gli impieghi a medio/lungo termine (-0,6% fine 2012 rispetto a +2% fine 2011), sia quelli a breve, in calo per il quinto anno consecutivo (-4,8% fine 2012,-6,5% fine 2011, -3,7% fine 2010). Il buon recupero della raccolta diretta a fronte di una dinamica negativa dei crediti, ha portato ad una riduzione del rapporto impieghi/raccolta diretta, che dal 98,4% di fine 2011 è sceso a 95,17% di fine Le sofferenze lorde pari a 555 milioni di euro a dicembre 2012 sono in crescita del 33% (dopo +31,6% registrato nel 2011), e pari al 4,56% degli impieghi complessivi (contro 3,4% del dicembre 2011). La crescita delle sofferenze rimane sostenuta sia per le imprese (+33%) che per le famiglie consumatrici (+34%). Le partite incagliate pari a 1,191 miliardi di euro a fine 2012, in crescita del 15% rispetto al 2011, costituiscono il 9,8% dei crediti complessivi (8,4% a dicembre 2011). A fine anno i soci complessivi delle Casse Rurali Trentine risultavano con una crescita netta di unità rispetto al I crediti erogati a favore dei soci rappresentano il 52,7% del totale di crediti erogati dalle Casse Rurali Trentine, mentre la raccolta diretta da soci costituisce il 41,9% del totale. I tassi di interesse Dopo che a dicembre 2011 il tasso ufficiale della BCE era stato portato all 1%, nel corso del 2012 è stato ulteriormente ritoccato al ribasso: a luglio 2012 è stato infatti ridotto di 0,25 punti base attestandosi pertanto allo 0,75%. L analisi dei tassi del mercato bancario evidenzia come l euribor, ovvero il tasso medio a cui avvengono le transazioni finanziarie in Euro tra le grandi banche europee ha seguito l andamento dei tassi ufficiali, proseguendo nella discesa: dall 1,261% di gennaio 2012 è sceso allo 0,528% di luglio 2012 e allo 0,149 di dicembre 2012, il livello più basso mai raggiunto. Le tensioni legate alla crisi del debito sovrano italiano, iniziate nel 2011 sono proseguite fino alla metà del 2012, quando a seguito dei provvedimenti della BCE, lo spread BTP-Bund tedeschi ha mostrato un certo raffreddamento, rientrando su valori registrati nel Il rendimento dei BTP (misurato dall indice Rendistato) dopo aver toccato di nuovo valori superiori al 5% fra maggio e luglio 2012, ha iniziato un percorso al rientro nei mesi autunnali, toccando a dicembre il 3,6%. Nella media del 2012 il tasso sugli impieghi alla clientela delle Casse Rurali Trentine è risultato in crescita, portandosi dal 3,52% della media 2011 al 3,64% della media In termini medi annui il tasso relativo agli impieghi è aumentato di 12 punti base. Anche i tassi passivi sono risultati in rialzo ed in misura maggiore rispetto a quanto sono aumentati i tassi sui crediti. Nella media del 2012 il tasso sulla raccolta è stato pari all 1,54% contro l 1,27% del 2011 (+27 punti base). L intensità diversa con cui i tassi attivi e passivi sono variati, ha portato ad una riduzione della forbice. In termini medi annui lo spread clientela, ovvero la differenza tra tasso sugli impieghi e tasso sulla raccolta, è calato di 15 punti (da 2,25 a 2,10). La redditività ed il patrimonio Il margine di interesse dell insieme delle Casse Rurali Trentine nel corso del 2012 ha registrato un incremento del 13% rispetto all anno precedente, grazie soprattutto al forte aumento del margine da tesoreria (+107%) ed in particolare degli interessi attivi da titoli (+122%), mentre il margine da clientela è diminuito del 6,9%, a seguito della riduzione dello spread dei tassi clientela. L area servizi registra una riduzione dell 1% delle commissioni nette. Il margine di intermediazione come sintesi della gestione denaro e della gestione servizi, a fine 2012 è in crescita del 16% rispetto al 2011, risentendo anche del positivo risultato netto dell attività finanziaria. In sintesi il risultato lordo di gestione (al lordo delle rettifiche su crediti) delle Casse Rurali Trentine con 185 milioni di euro, mostra a fine 2012 una crescita del 53% rispetto all anno precedente, pari all 1,06% del totale dell attivo contro lo 0,83% del Infine il patrimonio di vigilanza delle Casse Rurali si è attestato a settembre 2012 a milioni di euro, con una crescita annua dell 1,3%, mentre il coefficiente di solvibilità ovvero il rapporto tra il patrimonio di vigilanza e le attività di rischio ponderate a settembre 2012 era pari al 14,12%, in ripresa rispetto a quello di dicembre 2011 che si attestava al 13,90%. Fonte: Relazione Federazione Trentina della Cooperazione - Settore Casse Rurali - Il quadro economico-sociale del Trentino nel 2012 nel contesto nazionale ed internazionale - marzo 2013.

44 44 relazione del collegio sindacale Signori soci, ai sensi dell art. 2429, 2 comma, del Codice Civile, vi relazioniamo circa l attività da noi svolta durante l esercizio chiuso al 31 dicembre L attività di revisione legale dei conti è demandata alla Federazione Trentina della Cooperazione per quanto disposto dalla L.R. 9 luglio 2008 n. 5 e dal D.Lgs. 27 gennaio 2010 n. 39. Il Collegio Sindacale ha quindi concentrato la propria attività, anche per l esercizio 2012, sugli altri compiti di controllo previsti dalla legge, dallo statuto e dalle vigenti istruzioni di vigilanza. nell esercizio 2012 il Collegio Sindacale ha partecipato a n. 33 riunioni del Consiglio di Amministrazione e a n. 18 riunioni del Comitato Esecutivo, nel corso delle quali ha acquisito informazioni sull attività svolta dalla Cassa Rurale e sulle operazioni di maggiore rilevanza patrimoniale, finanziaria, economica e organizzativa deliberate dagli amministratori. In base alle informazioni ottenute, il Collegio Sindacale ha potuto verificare che le azioni deliberate e poste in essere sono conformi alla legge e allo statuto sociale e che non appaiono manifestamente imprudenti, azzardate, in potenziale conflitto di interessi o in contrasto con le deliberazioni assunte dall assemblea o tali da compromettere l integrità del patrimonio. nelle 7 adunanze periodiche svolte dal Collegio Sindacale sono state riepilogate le verifiche effettuate e le attività di controllo svolte dai componenti del Collegio. In sede di verifica hanno avuto luogo anche incontri e scambi di informazioni con i revisori della Federazione Trentina della Cooperazione, incaricata della revisione legale dei conti, e con i responsabili delle altre strutture organizzative che assolvono funzioni di controllo (internal audit, risk management, controllo dei rischi, compliance e antiriciclaggio). Il Collegio, in tali occasioni, ha acquisito e visionato le relazioni predisposte da tali funzioni rilevando la sostanziale adeguatezza ed efficienza del sistema dei controlli interni della Cassa Rurale, la puntualità dell attività ispettiva e la ragionevolezza e pertinenza degli interventi proposti. Tutta l attività di cui sopra è documentata analiticamente nei verbali delle riunioni del Collegio Sindacale, conservati agli atti della società. Particolare attenzione è stata riservata alla verifica del rispetto della legge e dello statuto sociale. Al riguardo, si comunica che, nel corso dell esercizio, non sono pervenute al Collegio denunce di fatti censurabili ai sensi dell art del Codice Civile, né sono emerse irregolarità nella gestione o violazioni delle norme disciplinanti l attività bancaria tali da richiedere la segnalazione alla Banca d Italia ai sensi dell art. 52 del D. Lgs. 1 settembre 1993, n Sotto il profilo della gestione dei rapporti con la clientela, il Collegio dà atto che, nel rispetto delle disposizioni in materia di trasparenza delle operazioni e dei servizi bancari e finanziari emanate dalla Banca d Italia ed in vigore dal 1 gennaio 2010, la Cassa si è dotata di adeguate procedure per la trattazione dei reclami ed ha individuato il responsabile preposto al censimento e trattazione degli stessi. I reclami pervenuti nel corso dell esercizio hanno avuto regolare riscontro nei termini previsti. Per quanto concerne i reclami della clientela attinenti alla prestazione dei servizi di investimento, il Collegio ha preso atto, dalla relazione della funzione di Compliance presentata agli organi aziendali ai sensi dell art. 16 del Regolamento congiunto Banca d Italia Consob, della situazione complessiva dei reclami ricevuti ed attesta che, nell esercizio, sono pervenuti tre reclami che, alla data di emissione della

45 bilancio relazione, avevano trovato composizione. Non risultano pendenti denunce o esposti innanzi alle competenti autorità di vigilanza. Il Collegio ha vigilato sull osservanza delle norme in materia di antiriciclaggio, non rilevando violazioni da segnalare ai sensi dell art. 52 del D. Lgs. 231/2007 e può confermare che la Cassa ha assolto il proprio obbligo di adeguata formazione del personale su tale materia. In sintesi, nulla di significativo è stato riscontrato in contrasto con norme di legge o di statuto, ad eccezione di fatti o situazioni rientranti nella fisiologia dei processi e comunque di entità marginale. Inoltre, le osservazioni del Collegio ai responsabili delle funzioni interessate hanno trovato, di regola, pronto accoglimento. Per quanto riguarda il rispetto dei principi di corretta amministrazione, la partecipazione alle riunioni degli organi amministrativi ha permesso di accertare la conformità alla legge e allo statuto degli atti deliberativi e programmatici, il rispetto dei principi di sana e prudente gestione e di tutela dell integrità del patrimonio della Cassa e la coerenza con le scelte strategiche definite. Atti e provvedimenti sono stati indirizzati al miglioramento della struttura aziendale e dell assetto organizzativo nei vari settori operativi. Nel corso dell esercizio è stato verificato, quale step intermedio, il raggiungimento degli obiettivi previsti dal piano strategico In tema di verifica sull adeguatezza dell assetto organizzativo, amministrativo e contabile adottato dalla società, sono stati oggetto di verifica, anche attraverso la costante collaborazione con le altre funzioni di controllo, il regolare funzionamento delle principali aree organizzative e l efficienza dei vari processi, constatando l impegno della Cassa nel perseguire il miglior sfruttamento delle procedure, la razionale gestione delle risorse umane e delle strutture, proseguendo nell adozione di un attenta politica di controllo dei costi aziendali. Si è potuto constatare, in particolare, che il sistema dei controlli interni risulta efficiente e adeguato, tenendo conto delle dimensioni e della complessità della Cassa, e che lo stesso si avvale anche di idonee procedure informatiche. Nel valutare il sistema dei controlli interni, è stata posta attenzione all attività di analisi sulle diverse tipologie di rischio e sulle modalità per il loro governo, con specifica attenzione al processo interno di determinazione dell adeguatezza patrimoniale (ICAAP). Anche sotto il profilo della protezione dei dati personali, il sistema informatico garantisce un elevato standard di sicurezza. In conclusione, non è emersa l esigenza di apportare modifiche sostanziali all assetto dei sistemi e dei processi sottoposti a verifica. Il Collegio sindacale, in ottemperanza alle disposizioni di cui all art. 2 della L. 59/92 e art del Codice Civile, condivide i criteri seguiti dal Consiglio di Amministrazione nella gestione sociale per il conseguimento degli scopi mutualistici in conformità con il carattere cooperativo della società, criteri illustrati in dettaglio nella relazione sulla gestione presentata dagli stessi amministratori. Il collegio prende atto del verbale di revisione cooperativa di data 28 dicembre 2012 riferito al biennio che, tra le conclusioni, esprime un giudizio positivo riguardo alla capacità della situazione patrimoniale e finanziaria della Cassa di perseguire gli scopi sociali. Ai sensi del disposto dell art. 19 del D.Lgs. 27 gennaio 2010, n. 39, nell esplicazione della funzione di Comitato per il controllo interno, attesta che la contabilità sociale è stata sottoposta alle verifiche e ai controlli previsti dalla citata legge, demandati ad oggi alla Federazione Trentina della Cooperazione. Nella propria attività di vigilanza, il Collegio Sindacale prende atto dell attività da questa svolta e delle conclusioni raggiunte. Per quanto attiene, nello specifico, alla vigilanza di cui al punto d) del comma 1 del citato articolo, in materia di indipendenza del revisore legale con specifico riferimento alle prestazioni di servizi non di revisione svolte dalla Federazione Trentina della Cooperazione a favore della Cassa Rurale, si rimanda a quanto disposto dalla L.R. 9 luglio 2008 n. 5 e successivo regolamento di attuazione. Per quanto riguarda il bilancio di esercizio, copia dei documenti contabili (stato patrimoniale, conto economico, prospetto delle variazioni di patrimonio netto, rendiconto finanziario e nota integrativa) e della relazione sulla gestione è stata messa a disposizione del Collegio Sindacale dagli amministratori nei termini di legge. Non essendo a noi demandato il controllo contabile di merito sul contenuto del bilancio, abbiamo vigilato sull impostazione generale data allo stesso e sulla sua conformità alla legge per quanto concerne la sua formazione e struttura. Il bilancio di esercizio è stato redatto in applicazione dei principi contabili internazionali IAS/IFRS emanati dallo

46 46 relazione del COLLEGIO SINDACALE IASB, omologati dalla Commissione Europea ai sensi del regolamento comunitario n. 1606/2002, e recepiti nell ordinamento italiano con il D. Lgs. 28 febbraio 2005, n. 38, nonché in conformità alle istruzioni per la redazione del bilancio delle banche di cui al provvedimento del Direttore Generale della Banca d Italia del 22 dicembre 2005 e successivi aggiornamenti. Per quanto a nostra conoscenza, riteniamo che gli amministratori, nella redazione del bilancio, abbiano operato nel pieno rispetto delle norme di riferimento. Abbiamo inoltre verificato la rispondenza del bilancio ai fatti e alle informazioni di cui abbiamo conoscenza a seguito dell espletamento dei nostri doveri, e non abbiamo osservazioni al riguardo. La nota integrativa e la relazione sulla gestione contengono tutte le informazioni richieste dalle disposizioni in materia, con particolare riguardo ad una dettagliata informativa circa l andamento del conto economico, e all illustrazione delle singole voci dello stato patrimoniale e dei relativi criteri di valutazione. Ne risulta un esposizione veritiera e corretta della situazione patrimoniale e finanziaria della Cassa Rurale, e del risultato economico dell esercizio. Unitamente al bilancio 2012 sono riportati i dati patrimoniali e di conto economico dell esercizio precedente, determinati applicando i medesimi principi contabili internazionali IAS/IFRS. Sul bilancio nel suo complesso è stata emessa dalla Federazione, per lo svolgimento della funzione di revisione legale dei conti, una relazione in data 12 aprile 2013 ai sensi degli artt. 14 e 16 del D.Lgs. n.39/2010, che ha espresso un giudizio senza rilievi. Precisiamo inoltre che, nel corso dell esercizio, il Collegio Sindacale ha incontrato il revisore della Federazione, prendendo così atto del lavoro svolto dalla medesima e procedendo allo scambio reciproco di informazioni nel rispetto dell art septies del Codice Civile. Le risultanze del bilancio si possono sintetizzare nei seguenti termini: STATO PATRIMONIALE Attivo Passivo e patrimonio netto Utile d esercizio CONTO ECONOMICO Utile dell operatività corrente al lordo delle imposte Imposte sul reddito d esercizio ( ) Utile d esercizio Dopo aver esaminato i documenti contabili messi a nostra disposizione, riteniamo che i risultati economici conseguiti nel corso dell esercizio confermino l ordinato e regolare svolgimento della gestione aziendale. Il Collegio sindacale ha verificato l osservanza da parte degli amministratori delle norme procedurali inerenti la formazione e il deposito e pubblicazione del bilancio, così come richiesto anche dai principi di comportamento emanati dal Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili. Nella relazione sulla gestione il Consiglio di Amministrazione ha illustrato la propria proposta di distribuzione dell utile, quantificando in euro l importo da destinare a ristorni ai soci. Diamo atto che la proposta è stata formulata nel rispetto dello statuto sociale, delle disposizioni di vigilanza e del regolamento approvato dall assemblea. In considerazione di quanto sopra, il Collegio Sindacale esprime parere favorevole all approvazione del bilancio relativo all esercizio 2012, come redatto dal Consiglio di Amministrazione e della conseguente proposta di destinazione dell utile d esercizio. Trento, 12 aprile 2013 Il Presidente del Collegio Sindacale Massimo Frizzi Il Sindaco Romeo Dallachiesa Il Sindaco Lorenzo Rizzoli

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