GIORNATA DI STUDIO SIPAS CREMONA Gestione dell allevamento ed efficienza riproduttiva

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1 GIORNATA DI STUDIO SIPAS CREMONA Gestione dell allevamento ed efficienza riproduttiva Ecco un breve sintesi delle interessanti relazioni presentate nella giornata. Relazione 1 - Fabrizio Conte (BS) Miglioramenti, errori e inefficienze nei piano alimentari destinati ai riproduttori suini Il Relatore propone la suddivisione della vita della femmina da riproduzione, dal punto di vista nutrizionale, nei seguenti periodi fisiologici: - scrofette (distinto nelle fasi: 30 kg 100 kg e 100 kg copertura) - gestazione (distinto nelle fasi: 0-21gg, 21-75, , 110- parto) - lattazione (post parto e dalla montata lattea allo svezzamento) SCROFETTE Tre le fasi dal punto di vista dei fabbisogni nutrizionali e dei relativi alimenti: kg, kg e 100 kg copertura). Richiedono un tenore in fosforo (P) maggiore del 25-30% rispetto all equivalente periodo dell ingrasso ed un adeguato apporto in calcio, per la necessità di costituire uno scheletro più robusto, in relazione alla maggiore durata della vita produttiva. Tra i 30 e i 60 kg molto importanti sono i tenori in biotina (> 30ppm) e vitamina E (> 50ppm) e l equilibrio minerale, al fine di prevenire difetti agli arti. Nel periodo 90 kg -> pubertà è importante non sottoalimentare la scrofette per non comprometterne lo sviluppo del tessuto mammario. Le scrofette più pesanti nell intervallo tra i 125 e i 160 gg saranno quelle con maggiore tasso di ovulazione e più alta % di sopravvivenza di embrioni, saranno quindi potenzialmente le più prolifiche. Dai 100kg alla copertura rimangono elevati i fabbisogni di P e vitamina E. Importante attuare il flushing in concomitanza con l estro, consiste nell incrementare l apporto energetico di circa 2 2,5 volte quello di mantenimento, al fine di migliorare il tasso di ovulazione, in particolare nella scrofette, a seguito dell aumento del livello ematico di insulina la quale, a livello centrale, favorisce la produzione di GnRH che a sua volta innalza il livello di LH e FSH, oltre che, a livello locale, favorire lo sviluppo dei follicoli. GESTAZIONE Viene divisa in tre fasi: a) copertura (0 giorni) 21 gg di gestazione: avviene l annidamento degli ovuli; b) giorni: avviene lo sviluppo fetale, oltre allo sviluppo della scrofette o al recupero di peso corporeo nelle pluripare; c) 75 parto o meglio 110 giorni: grande sviluppo fetale e della mammella. 1

2 a) elevato apporto energetico nei primi tre giorni post copertura causa aumento della mortalità embrionale, quindi è meglio ridurre a <= 2 kg /dì il razionamento, per non incidere in modo negativo sui livelli di progesterone, successivamente si torna a circa 2,5 kg /di. b) In questa fase oltre allo sviluppo fetale si ha la determinazione del numero di fibre muscolari, vi è quindi la possibilità di migliorare il rapporto tra fibre muscolari primarie e secondarie; si mantiene la razione a circa 2,5 kg/capo/giorno. c) Tra circa i 75 e i 90 giorni si ha il massimo sviluppo della mammella (n di cellule secretorie) dopo i 90 giorni si ha il massimo dello sviluppo del feto (i? della crescita fetale si hanno da 90 a 110 giorni di gestazione); è pertanto opportuno l aumento della razione giornaliera a 3 kg e fino a 3,2 3,5 kg/capo/giorno nell ultima fase. Durante la gestazione è importante fare attenzione all eccessivo ingrassamento che comporta poi un riduzione dell ingestione post parto, pertanto si rivela necessario utilizzare un adeguato livello di fibra nelle sue varie voci analitiche (FG, NDF, ADF, ADL) nell alimento. Il suino è, dopo il cavallo, l animale che meglio sfrutta la fibra (fino al 30-35%, se di buona qualità). Emicellulose e pectine sono la frazioni più nobili, le prime sono contenute in erba medica, crusca di frumento, polpe di bietola, polpe di cicoria, le seconde in erba medica, cicoria, buccette di soia e polpe di bietola. La fibra alimentare accelera il transito nel piccolo intestino e lo rallenta nel grosso intestino, inoltre trattiene acqua fornendo un senso di sazietà molto utile nella scrofa. PERIPARTO Dall ingresso in sala parto (SP) a 2-3 giorni post-partum va somministrato alimento ricco in fibra e scarso in energia per favorire una adeguata funzionalità intestinale grazie all ingombro dell alimento stesso (indicativamente PG 14% e FG > 7,5%). Se le scrofe sono troppo grasse (Body score condition, BSC = 5) sono probabili problemi per: parti languidi e distorcici, scarso appetito, malessere generalizzato per accumulo di corpi che tonici sindrome MMA. All opposto, se la scrofa è troppo magra (BCS = 1) il problema sarà legato ad un eccessivo dimagramento in lattazione. LATTAZIONE I fabbisogni cambiano in funzione di n suinetti in allattamento e peso corporeo della scrofa. La produzione di latte stimata è di 4,8 kg/ dì al 5 giorno di lattazione 8,8 kg/ dì dal 5 al 15 giorno di lattazione 10,4 kg/ dì dal 15 al 25 giorno di l. L impiego di grassi animali nell alimento di lattazione aumenta il tenore lipidico del latte prodotto e quindi l accrescimento della nidiata. Anche la presenza di amidi nella razione favorisce e migliora la produzione e composizione del latte e la crescita della nidiata, specie nella seconda metà della lattazione. Sarebbero, per queste considerazioni, opportuni in sala parto due mangimi. La temperatura in SP influenza molto il consumo alimento della scrofa e quindi la sua capacità a produrre latte e quindi la crescita della nidiata espressa come peso allo svezzamento. 2

3 Tecnica di somministrazione dell alimento: in SP risulta migliore l alimentazione a bagnato (broda) e suddivisa in più pasti (da 2 a 4) per favorire il consumo di alimento. Un consumo elevato di alimento in SP oltre a sostenere una buona lattazione e quindi un elevato peso della nidiata allo svezzamento riduce l intervallo svezzamento estro, aumenta la percentuale di scrofe in colore entro l ottavo giorno dallo svezzamento e riduce la % di scrofe in canestro dopo 21 giorni dallo svezzamento. ADDITIVI * Vitamine A ed E: favoriscono la protezione verso le micotossine. Un livello di 250 mg/ kg di vit E aumenta il contenuto in Ig del colostro * Carnitina (funge da trasportatore di acidi grassi nei siti di ß-ossidazione degli stessi): 125 mg /capo / giorno di L-Carnitina in gestazione portano a: - Nidiate più numerose (+ 0,4) - Suinetti più vigorosi e vitali - Maggior succhiamento di latte da parte della nidiata e frequenza di poppata dal 2-3 giorno quindi maggior stimolo alla lattazione per la scrofa - Maggior peso della nidiata allo svezzamento. Relazione 2 - Paolo Carnier (PD) Cosa ci si può aspettare dalla ricerca genetica? Il miglioramento genetico procede in Italia su due strade ma con obiettivo comune: selezione razze pure (ANAS) produzione ibridi commerciali (privati). Selezione in purezza (nucleo) GGP Accoppiamento in incrocio (moltiplicazione) GP Sfruttamento commerciale (allevamento commerciale riproduttori) P Ibrido commerciale (ingrasso) C Come studiare la capacità di trasmettere i caratteri di nostro interesse? Caratteri quantitativi (fenotipo) = interazione tra fattori genetici e ambiente; è difficile pesare le due componenti; i primi vengono indicati con il termine ereditabilità di un carattere (h 2 ). Per i caratteri di nostro interesse l ereditabilità è inferiore o uguale al 30%, mentre il peso dell ambiente sulla sua espressione (fenotipo) è del 70%. Vengono utilizzati dei modelli statistici di analisi che permettono di scorporare l effetto ambiente dall effetto genetico e quindi di valutare quest ultimo. Tra essi vi sono: SIB testing (analisi sui fratelli); BLUP- Animal model (BLUP multiple trait animal model); CCPS (combined crossbred purebred selection). 3

4 QTL (quantitative trait loci) - geni coinvolti nel determinismo di caratteri quantitativi - porzione di cromosoma contenente uno o più geni che intervengono nel controllo di caratteri quantitativi Quanti sono i QTL? Si parla di circa Come identificarli e studiarli? Approcci alla identificazione dei QTL A) geni candidati (gene con funzione nota a livello di sistema biologico che sottintende all espressione di un carattere): il gene viene sequenziato in un certo numero di animali; il loro numero è molto elevato quindi serve un lavoro molto ampio per testarli. Talvolta intervengono mutazioni che interessano geni non considerati candidati e questo confonde le cose. B) QTL mapping: sfrutta markers genomici neutrali rispetto ai geni che intervengono nel controllo dei caratteri quantitativi. Si procede alla mappatura del marker ritenuto associato al QTL nei figli del soggetto da valutare e si stabilisce se il marker è correlato al fenotipo espresso, dando quindi valori quantitativi diversi in presenza / assenza di un certo marker. Si può pertanto procedere alla MAS (Marker Assisted Selection) la quale consente di preselezionare i soggetti da sottoporre a valutazione genetica classica individuando i portatori di markers ritenuti favorevoli ed escludendo i non portatori. La MAS potrebbe essere combinata alla valutazione dei fenotipi o addirittura si potrebbero usare solo i QTL per fare selezione, ma ciò non è corretto perché conosciamo solo ancora pochi QTL. Oggi la tecnologia (sviluppata da due soli produttori al mondo: Illumina e Affymetrix) consente di eseguire numerosi test genetici a costi accettabili e quindi di eseguire la genotipizzazione di migliaia di markers genomici (SNP). Ci si muove quindi verso la Genomic Selection, vale a dire la valutazione del valore genetico di un soggetto solo tramite l analisi del suo genoma in funzione della presenza o meno in esso di alleli QTL; verso la comprensione dell architettura genetica dei caratteri complessi multifattoriali, con la possibilità di applicazione anche sui caratteri più difficili per i quali i metodi tradizionali non sono applicabili. Ma è anche possibile vi siano aspetti ancora non chiariti, che si evidenzieranno lavorando nella direzione indicata sopra, i quali potrebbero celare effetti negativi: l ottimismo è sicuramente motivato, ma con la dovuta cautela. Relazione 3 - Antonio Caleffi (MN) Come interpretare ed utilizzare con profitto i programmi di gestione delle scrofe L ampia trattazione delle caratteristiche dei programmi di gestione aziendale ha affrontato e puntualizzato un metodo con il quale utilizzare tali risorse. Tre i punti cardinali da definire attentamente per non perdersi: 1 - sapere sempre da dove si parte ; 2 - chiarire bene con gli operatori alcuni elementi pratici: i. sistema di annotazione degli eventi 4

5 ii. chiarezza di definizione dell evento da annotare iii. trasmissione dati dalla stalla all ufficio iv. identificazione corretta degli animali 3 - caratteristiche dei programmi, che sono ormai numerosi, progettati sia per operare in ambiente DOS che Windows; assicurarsi di avere un contatto diretto con il produttore/ programmatore per la necessaria assistenza in casi specifici; attenzione alla confrontabilità dei dati tra diversi programmi ed ai valori utilizzati per il calcolo dei vari parametri (es. qual è la scrofa produttiva? Scrofette > di un certo numero di giorni? Quanti? Oppure altro?). Definito a dovere quanto sopra il passo successivo è l individuazione di alcuni parametri da utilizzare come indicatori per valutare l andamento del nostro allevamento. Per ogni indicatore è poi opportuno definire due valori: il valore target, cioè l obiettivo che desideriamo raggiungere, ed il valore limite d azione, cioè il limite entro il quale il parametro rientra nell accettabilità per il nostro allevamento ed oltre il quale, invece, è necessario attivare un intervento correttivo. Quali i parametri più importanti? Secondo il Relatore sono gli 11 schematizzati di seguito (sperando di non aver trascritto in modo errato i valori riportati, nel qual caso ce ne scusiamo con il Relatore): 1- svezzati /scrofa /anno; (T): 24,5; valore limite d azione (LA): Kg svezzati /scrofa /anno; T: 200 kg (naturalmente è più facile da raggiungere svezzando a 4 settimane; LA?; 3- Parti /scrofa /anno (indica l efficienza riproduttiva); T: 2,55 con lattazione di 21 gg, 2,43 con lattazione di 28 gg; LA: 2,2 (per attuare un azione correttiva è necessario individuare i fattori che incidono su quel parametro e come ogni fattore agisce). 4- Svezzati /parto; T: 10,2; LA: 9,5. 5- Portata al parto (esprime l efficienza della gestione del periodo copertura parto, è ottenuto dividendo il numero di parti per le coperture effettuate %); T: 86%; LA: 78%. 6- Ritorni; T: 13%; LA: 18%. 7- Demografia e % di rimonta; composizione del parco scrofe in funzione dell ordine di parto. Quota di rimonta: T: 35% - 48%. 8- Riforma volontaria; una scrofa è da considerare all ultimo parto utile quando la sua produttività è inferiore a quella media delle primipare; Parto di riforma: T 6-7, LA Riforma involontaria, cioè dovuta a cause di forza maggiore e non per raggiunto ordine di parto previsto per la riforma; costituisce un costo nascosto di grande rilevanza. T: 8%; LA: 14%. 10- Intervallo svezzamento /copertura; 75% dei capi tra 3 e 5 giorno p. svez., 90% entro 7 gg p.sv Flusso: se lo utilizziamo correttamente deve seguire il passo di quello che si sta facendo, permettendoci una adeguata pianificazione. Diviene elemento necessario per il passaggio da bande settimanali a bande plurisettimanali. 5

6 4- Franco - Kobal (CN) La fecondazione: gli errori più frequenti ed i possibili interventi correttivi Vengono esposte le riflessioni che scaturiscono dall assistenza fornita ad una ventina di allevamenti la cui consistenza media è di scrofe nei quali si applica la fecondazione artificiale ed a quella naturale è stato ormai attribuito un ruolo eccezionale. I punti critici rilevati nell impiego dalla fecondazione artificiale eseguita con seme aziendale, in quanto ancora insufficienti sono i centri verri, risultano essere: - requisiti minimi di igiene (per locali ed attrezzature) - attrezzature non idonee per qualità e funzionamento (es. frigotermostato) - competenze su materiali e metodiche (es. mestrui per conservazione breve o lunga, mestrui liquidi o in polvere; guanti; ) - preparativi per l atto inseminativo (es. riscaldamento dosi) - alloggiamento verri nella struttura produttiva - identificazione del calore e tempismo dell IA. Quest ultimo è risultato essere il fattore più critico per ottenere un miglioramento dei dati produttivi. Carlo Motta 6

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