4 La mia nuova vita grazie a Harley, il mio cane guida nero 14 La vita quotidiana con un cane di assistenza. Edizione No.

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1 Edizione No. 72 Ottobre La mia nuova vita grazie a Harley, il mio cane guida nero 14 La vita quotidiana con un cane di assistenza Fondazione Scuola svizzera per cani guida per ciechi Cani per famiglie con bambini autistici Cani sociali Allschwil Cani d assistenza Fides

2 d i r e z i o n e Cari amici della Scuola per cani di Allschwil Come vedete non ci rivolgiamo a voi con la solita formula «cari amici della Scuola per cani guida per ciechi» perché non è più adeguata. Da diverso tempo, infatti, addestriamo anche cani sociali e dall inizio di quest anno cani di assistenza e cani per famiglie con bambini autistici. Ma la nostra istituzione non è cambiata, sono i nostri compiti a essere aumentati. Ed è una cosa di cui siamo felici. Gli elementi di base sono sempre gli stessi: esseri umani e cani, ma è proprio questo a rendere il nostro lavoro alla Scuola di Allschwil così appassionante e motivante. Sono appena tornata da un ciclo di perfezionamento per detentori di cani guida che prevedeva cinque corsi organizzati da noi nella località francese di Lucelle, vicino alla frontiera, per 20 dei nostri detentori. Tre di loro sono arrivati con il proprio cane dalla Germania, una giovane donna dall Austria e gli altri 16 da tutte le regioni della Svizzera. Sono stati giorni impegnativi. Si è lavorato molto, sia individualmente, sul percorso a ostacoli, sia in piccoli gruppi nel corso di una olimpiade dei cani guida e in programma c era anche una camminata di cinque ore. Tutti hanno partecipato con entusiasmo a seconda delle loro possibilità, considerato il fatto che il detentore più anziano aveva 83 anni e il cane guida più anziano aveva superato i dieci. 1

3 Sono stati giorni faticosi, almeno per me, abituata come sono da anni al lavoro d ufficio. Ma la fatica fisica seguita immancabilmente da muscoli doloranti, e il poco sonno sono stati un prezzo che ho pagato volentieri! Ancora adesso, dopo tanti anni di lavoro alla Scuola, rimango ogni volta affascinata e colpita dal rapporto di fiducia che si instaura tra una persona cieca o videolesa e il suo cane guida. A causa dei tanti compiti amministrativi e organizzativi mi capita di trascorrere giornate o settimane intere in ufficio senza avere alcun contatto personale con un detentore. Seguendo questo corso mi sono resa conto di quanto mi manchi questa dimensione; ancora una volta ho visto quanto è difficile e quanta forza di volontà richiede a una persona cieca muoversi nella vita quotidiana, e di quanto coraggio è necessario per affidarsi a un cane guida Mi ritengo fortunata a conoscere persone simili e il fatto che noi della Scuola siamo in grado di offrire loro l aiuto di un buon cane guida per rendere la loro vita quotidiana ancora migliore mi riempie di gioia. Lo stesso vale naturalmente anche per i cani di assistenza (come emerge dall appassionante contributo di Mirjam Spinnler che trovate in questo numero), per i cani sociali e per i cani per famiglie con bambini autistici. Èchiaro che la convinzione, l entusiasmo e la buona volontà non sono sufficienti per adempiere tutti i nostri compiti al servizio delle persone disabili. Senza il sostegno dei nostri donatori non saremmo in grado di farlo. Un grazie di cuore dunque a tutti voi, cari amici della Scuola per cani di Allschwil, che con il vostro contributo rendete tutto questo possibile. Cordiali saluti Silvana Gross Presidente della direzione PS: Durante il corso i nostri collaboratori hanno dimostrato grande passione e impegno. Fanno sempre tutto il possibile quando si tratta del benessere dei «loro» cani e dei «loro» clienti. Bravi! Grazie di cuore! 2 3

4 d e t e n t o r i d i u n c a n e g u i d a La mia nuova vita grazie a Harley, il mio cane guida nero Michaela Zingher Fino all aprile del 2005 vedevo. In seguito alla formazione improvvisa di cicatrici in entrambi gli occhi sono diventata via via ipovedente. La capacità visiva ha continuato a peggiorare e alla fine del 2006 non sono stata più in grado di lavorare. Da quel momento in poi ho smesso di uscire di casa da sola e sono rimasta sempre chiusa nel mio ambiente familiare. Anche attività quotidiane come fare la spesa, cucinare, pulire ecc. sono diventate un enorme problema. Ogni giorno aspettavo il rientro a casa di mio marito perdendo sempre di più la mia autonomia. Qualche mese più tardi ho seguito un corso di orientamento e di mobilità e ho ritrovato un po di fiducia. Mi sono però ben presto accorta che camminare con il bastone è molto faticoso. Inoltre non venivo effettivamente percepita come non vedente da chi mi circondava. Alle strisce pedonali dovevo aspettare spesso a lungo che le automobili si fermassero e mi lasciassero attraversare. Insomma: «No risk - no fun». Le persone erano in qualche modo inibite, non sapevano come comportarsi ed evitavano di rivolgermi la parola. Questo mi ha resa sempre più insicura tanto che non riuscivo a muovermi autonomamente all esterno. D altra parte, volevo uscire e tornare a essere indipendente e non potevo ogni volta aspettare che qualcuno mi aiutasse. Per me era chiaro che avevo bisogno di un accompagna- 4 5

5 tore che fosse sempre con me e di cui potessi fidarmi. A metà del 2006 sono venuta a conoscenza dell esistenza della Fondazione Scuola svizzera per cani guida per ciechi. Ho preso contatto telefonicamente e ho chiesto un primo appuntamento. In seguito ho partecipato a un corso informativo di quattro giorni ad Allschwil. Durante il corso, ogni partecipante condivideva la stanza con un futuro cane guida, andava a passeggio con lui e se ne occupava durante il giorno. Dopo questi quattro giorni avevo preso la mia decisione: era chiaro che volevo un cane guida di Allschwil. Il 26 marzo 2007 è arrivato finalmente il momento: mi è stato assegnato Harley, un labrador retriever che avevo già incontrato per caso nei quattro 6 7 giorni di gennaio trascorsi alla Scuola. Ed è stato subito un grande amore. Durante la prima settimana uscivo con Harley aiutandomi con il bastone e tenendolo al guinzaglio. Si trattava di costruire un rapporto tra noi, cosa che riuscimmo a fare senza problemi. Harley si sentiva a suo agio e io ero felicissima. Già la seconda settimana abbiamo iniziato ad allenarci con la bardatura. Durante questo periodo di apprendimento c era sempre un istruttore della Scuola accanto a me. Ci esercitavamo a fare i percorsi abituali nel luogo in cui abito: fino alla panetteria, alla banca, alla posta. In quel momento mi sono improvvisamente accorta che i vicini e gli abitanti avevano ricominciato a percepire la mia presenza. Mi salutavano di nuovo ed entravano in contatto con me, e questo soprattutto perché le persone si interessavano a Harley. Erano entusiasti del suo comportamento, del suo lavoro e del suo carattere affettuoso. Racconto tutt ora alle persone che conosco di quanto grande sia stato e sia l aiuto di Harley per me. Lui ha imparato a fare tutti i percorsi e mi guida fino ai passaggi pedonali, si ferma, mi indica il limite del marciapiede, mi porta sana e salva dall altra parte. Ma soprattutto gli automobilisti si fermano quando ci vedono. Anche ostacoli come quelli rappresentati dai lavori in corso, li evito con Harley con grande facilità. È un modo rilassato e sicuro di muoversi nella vita quotidiana. Grazie a Harley posso fare senza problemi tutte le mie commissioni. E se ci capita di perderci, mi rivolgo semplicemente a qualcuno: non ho più alcun timore di chiedere aiuto. Durante le nostre passeggiate, quando Harley può correre liberamente, facciamo la conoscenza di altri proprietari di cani o di altri passanti e si inizia una conversazione. Così abbiamo potuto stringere nuove amicizie. Prima dell arrivo di Harley le cose erano molto diverse perché le persone erano insicure, dovevano prima rendersi conto appieno che pur essendo debole di vista ero una persona normale. Allo stesso modo hanno capito che Harley è un cane normalissimo che si può accarezzare e che può giocare con altri cani, fatta eccezione per i momenti nei quali è «in servizio», ovvero quando esercita la sua particolare capacità di «guidarmi» con la bardatura. Harley ed io siamo ormai da cinque anni un team affiatato e rodato e abbiamo anche già fatto quattro viaggi in aereo. Harley mi accompagna ovunque, che

6 si tratti di andare a fare la spesa, dal medico o semplicemente a fare una passeggiata. Harley porta sempre il buon umore ed è estremamente sensibile, si accorge se non mi sento bene o se è cambiato qualcosa nelle mie residue capacità visive. In quei momenti non si allontana mai dal mio fianco. È il miglior amico che potessi desiderare. E non posso più fare a meno di lui. Naturalmente le cose non andrebbero così bene se l assistenza da parte dell istruttore della Scuola non fosse così buona e naturalmente questa è la cosa più importante se mio marito e la mia famiglia non mi fossero sempre accanto. c a n i g u i d a cane guida in PensioneUlrike Rauber È ormai un anno che il mio cane guida, una femmina di undici anni di nome Xamena, non lavora più. Si è trasferita è può ora, dopo otto anni di servizio, godersi un meritato riposo. Come un anno fa, siedo nello stesso posto, nel nostro posto preferito vicino al laghetto, e penso a quel giorno di giugno del 2011, quando Xamena ha iniziato la sua nuova vita da pensionata. Per lei fu un giorno del tutto normale. Approfittando del piacevole tempo di inizio estate, facemmo la nostra solita passeggiata mattutina. Verso mezzogiorno 8 9 cominciai ad attendere, come d accordo, l istruttrice di Xamena, Liliane Dill, che aveva accettato di fare un viaggio di domenica da Basilea fino a casa nostra a Baindt, nell Alta Svevia, per venire a prendere Xamena. Era importante per me che non fossi io ad accompagnare Xamena nella sua nuova casa e a lasciarla là, ma che fosse una persona che conosceva e amava, in modo che per lei non si trattasse di un addio, bensì di gioiosa attesa.

7 Quando riconobbe la sua istruttrice, Xamena si mostrò veramente allegra e felice. Dopo la consegna del libretto con le vaccinazioni, le altre formalità e una lunga e dettagliata conversazione, venne il momento. Xamena saltò con entusiasmo in auto e Liliane Dill ci salutò. Cercammo di non lasciar trasparire nulla dei nostri sentimenti, ma un addio è sempre un addio! Oggi con noi c è il mio giovane cane guida. La nostra piccola, allegra Zuma. So già che quando sarà il momento sarà molto difficile separarmi da lei, ma se guardo indietro capisco i motivi per cui sono arrivata a prendere la decisione di separarmi da Xamena. Xamena arrivò in un periodo turbolento per me, quando la nostra famiglia stava crescendo. Fu il mio secondo cane guida. Nel corso degli anni, Xamena fece sempre coscienziosamente il suo lavoro. Amava giocare con gli altri cani. I primi segni dell età cominciò a mostrarli verso i nove anni. Diventò un po più lenta e iniziò a non apprezzare i rumori forti. Poiché avevo già avuto un esperienza precedente, ero preparata a cogliere questi cambiamenti. Presi allora la decisione di seguire un corso per detentori di cani guida anziani presso la scuola di Allschwil. Quei due giorni nell ottobre 2009 furono pieni di incontri e di esercizi sul tema dell invecchiamento e del periodo seguente al pensionamento. A farmi sentire più leggera contribuì l assoluta neutralità degli istruttori rispetto a qualsiasi valutazione morale. Ogni singola situazione veniva analizzata insieme a tutti i diretti interessati per trovare la migliore soluzione per il cane. Per me la soluzione fu presto chiara: Xamena sarebbe dovuta andare in una famiglia in cui stesse bene. Non doveva restare da noi come «ultima ruota del carro» trascorrendo così i restanti anni della sua vita. All inizio del 2010 esposi le miei riflessioni all istruttrice di Xamena e cominciai a preparare il suo pensionamento nel miglior modo possibile. In questo fui molto aiutata dalla Scuola, che dispone di un certo numero di persone pronte a prendersi cura di un anziano cane guida. Anch io all inizio avevo preso in considerazione l idea di affidare la mia vecchia compagna a un conoscente, ma alla fine, quando si trattò di decidere, ricevetti risposte negative. Quello che non volevo per nessuna ragione era mettere un annuncio sul giornale e affidare Xamena a degli sconosciuti. Attraverso la lista della Scuola, ho avuto 10 11

8 la possibilità di scegliere con cura e di conoscere la famiglia interessata. Xamena sarebbe stata bene con loro. Fu la mia prima impressione ed è ancora ciò che credo adesso. In questo modo la separazione è stata meno difficile. Ho anche cercato di fare in modo che il tempo tra il trasferimento di Xamena e l arrivo di un nuovo cane guida non fosse troppo lungo. A causa del mio lavoro e dei miei due bambini, è molto importante per me non perdere la mia mobilità. Dopo 20 anni di esperienza con un cane guida mi sono abituata a una capacità di movimento che non è facile da ottenere solo con il bastone. Inoltre, come insegnante, non posso pianificare come voglio il periodo delle mie ferie. Così, passò appena una settimana tra la partenza di Xamena e l arrivo di Zuma. Da allora, siamo già andati una volta a trovare la famiglia presso la quale ora si trova Xamena. E lei e Zuma vanno molto d accordo. Manteniamo un costante contatto telefonico e siamo sempre disponibili per qualsiasi domanda. In estate Xamena verrà da noi in visita. Mi chiedo se riconoscerà la sua vecchia casa. In ogni caso questo incontro non sarà segnato dalla tristezza, ma solo dalla gioia di ritrovarsi

9 C a n i d a s s i s t e n z a f i d e s La vita quotidiana con un cane di assistenza r Mirjam Spinnler e Bayou Caro Bayou, che cosa farei senza di te? Con te la mia vita è più semplice, allegra e colorata. Significhi davvero molto per me! Certo, mi aiuti in diverse situazioni: sei stato addestrato per questo. Mirjam Spinnler, e con lei il suo cane di assistenza Bayou, è entrata a far parte sei mesi fa del team della scuola di Allschwil, dove fa confluire la sua preziosa esperienza e le sue conoscenze nel campo dei cani di assistenza. Come persona disabile con problemi di mobilità, Mirjam, sulla sua sedia a rotelle, deve affrontare quotidianamente molti ostacoli e con l aiuto del suo cane può superarne una gran parte. È difficile esprimere a parole quanto sia importante Bayou per Mirjam, ma lei ha cercato comunque di farlo nella lettera che potete leggere qui di seguito

10 Quanto hai appreso mi aiuta molte volte al giorno, e in certi casi anche in modo inatteso. Ogni giorno mi ritengo fortunata di averti. Tante cose le abbiamo elaborate e provate insieme dopo il tuo addestramento di base. In questa maniera le tue capacità si sono adattate alle mie esigenze. Imparare a lavorare con te è stato appassionante e ha rappresentato una grande sfida. Non ti stanchi mai di sollevarmi le gambe sul letto e di distenderle in modo che possa riposarmi. E lo fai sempre con molto slancio e gioia. Grazie a te ho meno bisogno dell aiuto di altri, ad esempio dello Spitex. Mi rendi più autonoma, facendomi sentire più libera. Quando mi cade qualcosa per terra, spesso non è neanche necessario che ti chiami perché sei già lì e mi porgi l oggetto caduto. È vero, ogni tanto capita che tu non ne abbia molta voglia, devo quindi cercare di convincerti un po, ma è naturale e ti rende ancora più simpatico Ricordo quel giorno che nel mio appartamento sono caduta dalla sedia a rotelle. Per prima cosa mi hai portato il tuo peluche preferito. Volevi forse consolarmi? Un ordine pronunciato a voce bassa è stato sufficiente perché tu andassi subito a cercare il telefono e me lo portassi, così ho potuto chiedere aiuto. Mio affidabile aiutante! r Bayou aiuta Mirjam a spostarsi dalla sedia a rotelle al letto. f A Bayou piace portare il telefono 16 17

11 Nel giorno di bucato mi sei sempre di grande supporto. Estrai i capi lavati dalla lavatrice che non posso tirar fuori da sola e tiri con una cordicella il cesto per i panni verso lo stenditoio, poi pazientemente mi porgi un capo dopo l altro: sei davvero bravo! Una sera mi sono ritrovata in una situazione difficile da cui non potevo uscire da sola. La vicina, che avevo avvisato per telefono, non aveva la chiave di casa, ma per fortuna potevo contare su di te. Con una fune fissata alla maniglia hai aperto la porta dell appartamento e poi, premendo un pulsante, quella dell immobile. Dopo aver brevemente salutato la mia soccorritrice sei subito tornato da me, ero davvero fiera e contenta del mio Bayou. È importante però che tu possa anche avere abbastanza tempo per riposarti e staccare un po. Ed è altrettanto importante che tu possa correre libero senza guinzaglio. Le nostre passeggiate tra campi e boschi sono meravigliose. Grazie allo Swisstrac (un apparecchio j r Giorno di bucato! 18 19

12 di trazione elettrico per sedie a rotelle) possiamo fare lunghe ed avventurose escursioni, una cosa che amiamo entrambi. E quanto ti piace giocare con altri cani! Quando ti vedo correre, il mio cuore ti accompagna e dimentico la sedia a rotelle! Grazie a te faccio la conoscenza di molte persone e stringo nuove amicizie. Insieme viviamo tanti momenti interessanti e mi colpisce la facilità con la quale riesci a far spuntare un sorriso sul volto degli altri. Nel nostro quartiere ti conoscono e ti amano grandi e piccini, a tal punto che r Aprire e chiudere porte: uno dei compiti quotidiani di un cane di assistenza. r Mirjam e Bayou ritratti dai bambini del vicinato

13 un giorno, in un pomeriggio soleggiato, i bambini dei vicini ci hanno dipinti insieme. Ogni tanto è ovvio anche tu perdi un po la testa, soprattutto quando annusi qualcosa di davvero appetitoso e non riesci a non corrergli dietro: in quei momenti sei proprio «un cane come tutti gli altri». Ho dovuto imparare a impormi, e non è sempre facile per me. E poi sai essere insistente. Per esempio nei giorni in cui non mi sento molto bene e mi chiedi comunque di andare fuori. Una volta tornati mi accorgo che uscire a fatto bene anche a me. E così, la gente ci può incontrare in giro con qualsiasi tempo. Quando dopo una passeggiata ritorni a casa bagnato e infangato, ti devo pulire e asciugare stando seduta sulla sedia a rotelle, cosa che mi costa una certa fatica, ma lo faccio volentieri. La nostra vita in comune è un reciproco dare e ricevere. Tu mi aiuti anche con il semplice fatto di esserci, non solo con le tue speciali capacità, e io mi prendo cura di te in modo che tu ti senta bene. E quando non sei in forma, soffro con te Ciò che mi piace di più è il tuo affetto incondizionato. Tu ci sei sempre, mi prendi come sono, mi dai molta sicurezza, quale che sia il mio umore. Mi fa bene coccolarti, accarezzare il tuo morbido pelo e sentire il tuo calore. Amico mio grazie!» j f Quando si tratta di togliere le ortesi, Bayou è sempre di grande aiuto

14 C a n i p e r f a m i g l i e c o n b a m b i n i a u t i s t i c i Il nostro progetto avanza Peter Kaufmann I cani per famiglie con bambini autistici sono riconoscibili grazie a una speciale pettorina. Ecco il modello irlandese. Tutti alla scuola di Allschwil siamo stupiti da quanto siamo riusciti a fare negli ultimi mesi e di quanto è avanzato questo progetto. Non solo due dei miei cani sono ormai pronti per essere assegnati alle loro nuove famiglie, anche altri aspetti del programma Cani per famiglie con bambini autistici hanno preso rapidamente forma. Il passaggio dall addestramento classico dei cani guida per ciechi a quello di cani accompagnatori per stance Dogs International), l associazione internazionale delle organizzazioni che addestrano cani di assistenza. Per me e per lo sviluppo ulteriore del nostro progetto, questo scambio con altre organizzazioni è giunto proprio al momento giusto. Rosco e Umea, i miei due primi cani, erano già molto avanti nell addestramento ed è stato importante vedere, sulla base di quanto sapevano fare, che sono sulla strada giusta. Anche se ogni paese ha i propri usi e costumi e non si devono sottovalutare queste differenze culturali quando si ha a che fare con cani di assistenza, le esigenze di base di un bambino affetto da autismo e del cane che lo accompagna sembrano essere simili in tutto il mondo. tra i responsabili dell addestramento e gli L incontro istruttori di tutti i continenti ha luogo ogni due anni ed è l occasione per scambiare esperienze e bambini autistici è stato una vera sfida e come spesso accade a richiedere la massima attenzione sono stati i dettagli. Siamo già stati contattati da otto famiglie interessate a un cane di questo tipo e il nostro nuovo programma suscita sempre più interesse anche tra i donatori e i media. Alla fine di luglio, ho partecipato, a Barcellona, insieme alla collega Natalie Corman, che qui ad Allschwil addestra i cani di assistenza Fides, a un seminario dell ADI, (Assiidee sulle novità emerse in questo campo per quanto riguarda il lavoro con le famiglie e con i cani. Ho notato in particolare che i ricercatori sono tornati a interessarsi ai vantaggi della detenzione di cani e indicano in ampi studi quanto un intero paese possa trarne beneficio. I workshop e le conferenze hanno mostrato che l esperienza ormai raccolta con i cani per famiglie con bambini autistici ha molti aspetti positivi e che si può fare affidamento sui metodi di addestramento. Anche i miei ospiti della Irish Guide Dogs (vedi articolo del nostro bollettino del maggio 2012) erano presenti a questo incontro. A fine gennaio 2012 ho infatti avuto la possibilità di seguire, insieme a un altra istruttrice di cani per famiglie con bambini autistici australiana, sei famiglie irlandesi nella fase di inserimento del loro primo cane. Nei primi cinque giorni un rappresentante di ciascuna famiglia (cinque

15 madri e un padre) hanno incontrato due istruttori e il loro futuri cani per una sessione di training nella sede della scuola. Aun training analogo verranno invitate anche le prime famiglie, all inizio di novembre, da noi ad Allschwil. Durante la prima settimana ai famigliari presenti viene insegnato passo a passo come comportarsi con i cani. Da parte loro i cani hanno modo di conoscere i nuovi detentori in un ambiente a loro familiare. Inserimento in Irlanda: il cane per famiglie con bambini autistici segue i comandi degli adulti. In Irlanda, nel giro di poco tempo, i partecipanti e i cani hanno formato un team forte e affiatato e anche se all inizio le domande e i timori erano ancora molti, alla fine della settimana tutti erano pronti a portare a casa il loro cane e a presentarlo al resto della famiglia. Il desiderio più grande di un istruttore è vedere che il cane impara a svolgere sempre meglio i propri compiti integrandosi nella famiglia e stimolando il bambino con autismo a modificare i propri comportamenti in senso positivo. Così è accaduto anche in Irlanda: già pochi giorni dopo l arrivo del cane a casa tutte le famiglie hanno raccontato piene di entusiasmo eventi che non osavano neppure aspettarsi. Una famiglia ha riferito che dall arrivo del cane la figlia non va più a svegliare i genitori la notte e che la presenza del cane li ha aiutati per la prima volta dopo molti anni a ritrovare un sonno sereno. Un altra famiglia ha potuto, grazie al cane, percorrere senza ansia con il proprio bambino una strada trafficata e andare a fare acquisti in un negozio vicino.

16 famiglie con bambini autistici in Svizzera. Sarebbe meraviglioso se queste famiglie con il loro bambino e il loro cane potessero fare incontri altrettanto positivi e incoraggianti con i passanti di quelli fatti dalle famiglie irlandesi. Per saperne di più consultate il nostro sito e leggete la mia newsletter sugli sviluppi del progetto Cani per famiglie con bambini autistici Svizzera. Bambino e cane sono uniti da una cintura. I Labrador non sono sempre interessati solo al cibo! Da noi ad Allschwil le famiglie interessate a uno dei nostri cani hanno già potuto sperimentare gli effetti positivi di un primo contatto tra il cane e il bambino. Ecco quanto ci scrive una madre dopo una visita alla nostra Scuola: «Desideriamo ringraziarvi nuovamente della giornata trascorsa ieri ad Allschwil con i due cani Rosco e Umea. Siamo stati molto felici di vedere che A. ha mostrato subito interesse per i cani e le cinture. Era visibilmente fiera di poter andare a passeggio con i cani. Dopo essere stati con voi in città, abbiamo fatto un pic-nic nel vicino parco e le bambine hanno giocato a lungo. E A. era molto rilassata e allegra. Anche durante il viaggio in macchina non è stata silenziosa e ha persino creato nuovi suoni. Questo per noi è sempre un grande successo. Tutto ciò ci conferma nella nostra convinzione che per A. un cane di questo tipo sia un grande arricchimento. La sera abbiamo guardato tutti insieme le foto e A. indicando Umea ha mostrato una grande gioia. Una cosa che non era mai accaduta prima. Fantastico!» Desidero concludere il mio contributo con questa lettera e invitarvi a continuare a seguire il nostro progetto. In novembre, la scuola di Allschwil assegnerà i primi cani per 28 29

17 s p u t n i k Béatrice Coffen Atmosfera natalizia nella cuccia Nei giorni precedenti io e il mio padrone eravamo stati molto in giro: lo avevo guidato per le strade piene di addobbi accompagnandolo da un negozio all altro, sopportando innumerevoli esseri umani frenetici, stupito di quanto possa essere faticoso il periodo natalizio. Ero molto contento che almeno a casa regnasse la tranquillità. Erano stati preparati molti dolci al forno e ahimè io avevo dovuto accontentarmi delle briciole perché, come mi era stato detto, la pasta mi fa male, sul tavolo color rosso e oro erano state accese grosse candele che diffondevano la loro luce, l albero di Natale era stato già collocato al suo posto e i primi meravigliosi profumi cominciavano a giungere dalla cucina. Era finalmente arrivato il momento: la vigilia di Natale. a guardare pazientemente tutta la famiglia intenta ad appendere all alpadrone lo fa con le migliori intenzioni, però potrebbe risparmiarsi tutta la fatica, dandomi fin da subito l osso. Ma tant è. Anche questa volta rimasi bero una pallina dopo l altra lasciando accuratamente liberi i rami inferiori per esperienza, perché scodinzolando Ma avrei dovuto ancora pazientare come gli anni precedenti prima di poter scartare il mio osso. Non ho mai capito a che cosa serva tutta quella carta da regalo. Certo il mio 30 31

18 altrimenti le faccio sempre cadere e a disporre i regali. Infine, fecero anche il presepe: con la stalla, i vari personaggi, l asino e il bue. Quando ebbero finito mi avvicinai per osservare meglio queste singolari figure che erano nuove per me, le annusai attentamente e ne presi una in bocca con delicatezza. Dato che la volevo studiare da vicino andai nella mia cuccia e la depositai sulla mia coperta. Dopo un po tuttavia mi accorsi che tutti improvvisamente erano diventati nervosi. E qualcosa sembrava irritare anche il mio padrone. Che cosa poteva essere successo? Perché avevano tutti cominciato a mettere in ordine prima ancora che la serata fosse iniziata? Sentivo solo gridare «ma dov è finito?». Che cosa cercavano? Il mio osso forse? Ma quello lo avevo già scoperto ed era sotto l albero! Il mio stomaco iniziò a brontolare, ma data tutta quella agitazione preferii restarmene bello tranquillo nella mia cuccia. A un tratto sentii un esclamazione di sollievo: «Guardate! Eccolo qui Gesù Bambino!». Gli sguardi di tutti adesso erano puntati su di me. Si fece un gran silenzio, il tempo parve fermarsi, poi scoppiarono in una sonora risata. Come potevo sapere che avevo rapito Gesù Bambino!? Al personaggio principale del presepe non era accaduto nulla e così, finalmente, potei spacchettare il mio osso. Sputnik 32

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