Coperture assicurative e probabilità di default delle PMI. Settembre 2014

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1 Coperture assicurative e probabilità di default delle PMI Settembre 2014

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3 Il presente studio è stato redatto da ANIA e Cerved con la collaborazione di un gruppo di lavoro costituito da rappresentanti delle imprese di assicurazione i cui componenti sono riportati nell ultima pagina del presente documento.

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5 COPERTURE ASSICURATIVE E PROBABILITÀ DI DEFAULT DELLE PMI Introduzione 2 Executive summary e possibili evoluzioni 3 Cap. 1 - Analisi descrittive e rischiosità media delle PMI assicurate 4 Cap. 2 - I risultati dell indagine statistica in merito alla relazione tra solvibilità e coperture assicurative 8 Cap. 3 - Il modello di valutazione del merito di credito di Cerved 12 Cap. 4 - Il contributo dell informazione sul comportamento assicurativo nella previsione del merito di credito: un analisi esplorativa 15 Appendice 29 A - L indicatore grado di copertura assicurativa delle PMI 29 B - Selezione del campione ANIA per l aggregazione con i dati Cerved e tracciato record finale oggetto delle analisi 32 1

6 Introduzione In alcuni recenti studi sulle Piccole e Medie Imprese (PMI)¹ si è osservata una correlazione positiva tra la presenza di coperture assicurative e una maggiore facilità di accesso al credito a migliori condizioni. In questa prospettiva di ricerca Cerved e ANIA hanno intrapreso uno studio per valutare se le informazioni relative alla presenza e alla configurazione delle garanzie assicurative delle PMI possano essere rilevanti ai fini della valutazione del merito creditizio delle imprese. In altre parole ci si è chiesti se la conoscenza della configurazione della copertura assicurativa di una PMI aggiunga valore rispetto ai tradizionali parametri e informazioni utilizzate ai fini predittivi della probabilità di default dalle società di informazione creditizia. Naturalmente gli esiti dell analisi statistica oggetto del presente documento non possono essere considerati definitivi, si auspica però che possano contribuire ad un dibattito che coinvolga in primo luogo il mondo bancario sulla valorizzazione della presenza di coperture assicurative nel processo valutativo del merito creditizio. Di seguito viene riportata la struttura dello studio e una sintesi dei principali argomenti trattati nei vari capitoli. Nell Executive summary si riportano le conclusioni principali che si possono trarre dall analisi statistica svolta su un campione molto ampio di PMI italiane. Nel capitolo 1 Analisi descrittive e rischiosità media delle PMI assicurate viene esaminato il campione statistico delle imprese costruito con l ausilio delle compagnie, evidenziandone le peculiarità in termini di composizione geo-settoriale e di rischiosità rispetto al resto delle PMI. Nel capitolo 2 I risultati dell indagine statistica in merito alla relazione tra solvibilità e coperture assicurative si riportano le evidenze statistiche in merito alla relazione tra l indicatore di sintesi del grado di copertura assicurativa (GCA) e il tasso di insolvenza creditizia a breve termine. Nel capitolo 3 Il modello di valutazione del merito di credito di Cerved si riporta una descrizione dettagliata del modello di credit scoring adottato da Cerved e di come esso classifica il merito di credito delle PMI assicurate. Nel capitolo 4 Il contributo dell informazione sul comportamento assicurativo nella previsione del merito di credito: un analisi esplorativa abbiamo testato statisticamente la correlazione multivariata tra profilo assicurativo e tasso di insolvenza, selezionando i segnali che possono contribuire ad aumentare l accuratezza dei modelli di credit scoring. Per concludere, in appendice si riportano: A - la descrizione di calcolo dell indicatore GCA, grado di copertura assicurativa delle PMI e infine, B - la descrizione del passaggio dal campione rilevato da ANIA a quello conclusivo (oggetto dell analisi statistica), tramite l eliminazione dei record non utilizzabili nella fase di aggregazione con i dati sul merito creditizio di Cerved. ¹ Si veda L. Guiso e F. Schivardi Copertura assicurativa e accesso al credito bancario: evidenza da un campione di piccole e medie imprese italiane. 2

7 Executive summary e possibili evoluzioni A prescindere dai vari fattori che influenzano il merito creditizio di una PMI, diversi studi hanno osservato che le imprese più assicurate, in termini di numero di garanzie attivate, hanno un migliore accesso al credito, sia dal punto di vista del costo e delle condizioni del finanziamento, sia da quello del numero di istituti disposti a concederlo. Tale evidenza ha spinto l ANIA, come primo passo, a costruire un indicatore quantitativo del grado di copertura assicurativa delle PMI, differenziato per settore di attività e altre caratteristiche, che sintetizzasse la capacità delle possibili configurazioni assicurative di coprire l universo dei rischi assicurabili dalla particolare impresa. È evidente, infatti, che il semplice numero di garanzie assicurative attivate risulta essere un informazione che non tiene adeguatamente conto del contenuto e della qualità delle garanzie stesse. Lo studio ha messo in luce l esistenza di una relazione statistica, non strettamente lineare, tra l estensione delle coperture assicurative ed il rischio di credito stimato sulla base del modello interno di Cerved e osservato sulla base dei tassi di insolvenza breve termine (a 12 mesi). La significatività del fenomeno appare peraltro variabile tra i comparti, più forte nei settori più pesanti dell edilizia e manifatturiero e più sfumata nel commercio, trasporti e servizi. Ricorrendo ad un modello di regressione multivariata abbiamo verificato la combinazione dei segnali che maggiormente è in grado di qualificare il profilo delle PMI con coperture assicurative influenti e neutre dal punto di vista del rischio di insolvenza a breve. L esperimento ha mostrato la rilevanza dei segnali comportamentali connessi alle coperture assicurative che potrebbero contribuire a migliorare la predittività dei modelli di previsione del rischio di credito. In particolare si è dimostrato che delle particolari configurazioni di alcune variabili assicurative (il mancato rinnovo, la presenza/ assenza ed il numero delle garanzie presenti) potrebbero essere adottate come parametri per affinare l accuratezza dei modelli predittivi. I segnali comportamentali negativi (mancato rinnovo) rappresentano situazioni rare, ma che quando si verificano sono estremamente predittive. Non solo però. In aggiunta è stato possibile, come già detto, anche costruire delle particolari configurazioni di diverse variabili assicurative fortemente significative. La correlazione con l attuale ponderazione dell indicatore GCA è apparsa meno evidente. Le evidenze dello studio, a nostro avviso, potrebbero essere affinate in un passo successivo ampliando le osservazioni statistiche su di un profilo temporale più ampio, per poter incorporare nei risultati relazioni maggiormente strutturali, esaminando, da un lato, la propensione alla copertura assicurativa su più periodi e, dall altro, verificando la sopravvivenza dell impresa in una prospettiva di più lungo termine (non solo a distanza di 1 anno). 3

8 Cap. 1 - Analisi descrittive e rischiosità media delle PMI assicurate Per effettuare lo studio, ANIA ha provveduto ad una rilevazione, tra le compagnie associate, di PMI aventi almeno una garanzia assicurativa attiva negli anni 2008, 2009, 2010 (Cfr. Appendice tabella 19). Sono state definite come PMI le imprese con meno di 250 dipendenti, a prescindere dalla forma giuridica. A ciascuna delle circa PMI rilevate nel triennio è stata associata la configurazione delle garanzie assicurative attive, le principali informazioni descrittive dell impresa (attività, ubicazione, struttura societaria, etc ) e l eventuale evento di insolvenza accaduto nell anno successivo a quello di sottoscrizione della garanzia assicurativa, misurato in termini di eventi negativi (protesti e pregiudizievoli gravi), fallimenti e altre procedure concorsuali. Eventi di default per fattispecie dell insolvenza Figura 1 fallimenti e altre procedure concorsuali; 15,32% protesti e pregiudizievoli; 84,63% Il 15% circa degli eventi di default registrati sono rappresentati da situazioni di crisi conclamate come fallimenti o altre procedure concorsuali. Il rimanente è composto da mancati pagamenti gravi seguiti da protesti od iscrizioni di pregiudizievoli (ipoteche giudiziali, pignoramenti). Esaminiamo le principali specificità del campione in termini di composizione e tasso di rischiosità medio secondo le principali variabili strutturali. Al termine dell arricchimento, il campione finale sul quale abbiamo condotto lo studio è composto da poco meno di 1 milione e 100 mila di osservazioni relative a circa 537 mila imprese presenti in almeno un anno nel triennio Circa il 36% delle PMI rilevate sono risultate assicurate per tutti e tre gli anni di osservazione. Eventi di default per fattispecie dell insolvenza Tabella 1 Anno PMI anno esposte Distr. (%) Numero default Default rate ,0% ,572% ,6% ,629% ,4% ,632% Totale ,0% ,612% 4

9 Sulla base del campione, si osserva che le PMI assicurate hanno sperimentato nel periodo un tasso medio annuo di insolvenza del 2,6%, significativamente inferiore alla media delle popolazione delle imprese italiane, pari a circa 3.2% Non si osservano dei trend significativi nella rischiosità del campione. Numero di PMI per area geografica, tasso di default e GCA medio Tabella 2 Area geografica PMI Assicurate Distr. (%) Default rate 1_Nord-Ovest ,4% 2,174% 2_ Nord-Est ,0% 1,917% 3_ Centro ,8% 2,769% 4_ Sud ,6% 4,303% 5_ Isole ,2% 3,960% Totale ,0% 2,612% La composizione geografica del campione riflette largamente le caratteristiche dell economia italiana, con una schiacciante prevalenza delle imprese collocate nel nord del Paese (58%); si osserva peraltro una concentrazione relativamente inferiore rispetto al totale Italia delle imprese collocate nelle regioni di Mezzogiorno (19% nel campione assicurate rispetto al 28%). Le PMI assicurate ubicate nel sud e nelle isole risultano tangibilmente più esposte all evento di default, con un tasso di insolvenza annuo pari al doppio di quello che contraddistingue le PMI assicurate del nord Italia. Come illustrato nella figura seguente, le imprese assicurate presentano in tutte le macro-aree una rischiosità media inferiore al totale delle imprese valutate da Cerved, in particolare nel sud Italia. Default rate % per macro-area geografica Default rate % per macro-area geografica Figura 2 5,0% 4,5% 4,0% 3,5% 3,0% 2,5% 2,0% 1,5% 1,0% 0,5% 0,0% 4,7% 4,2% 3,2% 2,6% 2,8% 2,2% 2,1% 1,9% Nord-Ovest Nord-Est Centro Sud e Isole Totale imprese PMI assicurate 5

10 Numero di PMI per forma giuridica e tasso di default Tabella 3 Forma giuridica PMI Distr. (%) Default rate 1_Società di capitali ,1% 2,957% 2_Società di persone ,6% 2,382% 3_ Ditte individuali ,3% 2,424% Totale ,0% 2,612% Il campione è quasi equamente distribuito tra società di capitali, società di persone e ditte individuali. Non emergono differenze sostanziali in termini di tasso di default fra le varie forme giuridiche. Default rate % per forma giuridica 4,5% 4,0% Default rate % per forma giuridica Figura 3 Totale imprese PMI assicurate 3,5% 3,0% 2,5% 3,0% 3,2% 2,4% 2,4% 3,1% 2,6% 2,0% 1,5% 1,0% 0,5% 0,0% 1_Società di capitali 2_Società di persone 3_Ditte individuali Rispetto al totale delle PMI italiane, le imprese assicurate del campione registrano tassi di insolvenza minori a prescindere dalla natura legale dell impresa. Numero di PMI anno per settore di attività e tasso di default Tabella 4 Settore di attività PMI Distr. (%) Default rate Commercio, turismo e ,2% 2,917% trasporti Edilizia ,4% 3,585% Manifattura e agricoltura ,6% 2,498% Altri servizi ,8% 1,376% Totale ,0% 2,612% 6

11 Circa il 40% di PMI appartengono al settore commercio, turismo e trasporti, mentre un altro 25% è riconducibile ad un attività di trasformazione manifatturiera. Questa composizione ricalca le caratteristiche dell economia italiana, con una quota relativamente più elevata di imprese industriali (24,6% vs 21,3%) a discapito di quelle operanti nei servizi (19,8% vs 21,6%) e nel commercio (40,2% vs 41,3%). Le imprese del comparto edile sono risultate nel periodo osservato, similmente alle evidenze nazionali, tangibilmente più rischiose della media. All opposto le imprese che erogano altri servizi alle imprese, il cui default rate annuo è pari alla metà di quello medio complessivo. Default rate % per comparto economico Default rate % per comparto economico Figura 4 4,5% 4,0% 3,5% 3,0% 2,5% 3,7% 2,9% 4,1% 3,6% 2,9% 2,5% Totale imprese PMI assicurate 2,0% 1,8% 1,5% 1,4% 1,0% 0,5% 0,0% Nord-Ovest Nord-Est Centro Sud e Isole Rispetto al totale delle PMI italiane (grafico), la minore rischiosità delle imprese assicurate è comune a tutti i settori. 7

12 Cap. 2 - I risultati dell indagine statistica in merito alla relazione tra solvibilità e coperture assicurative Per le analisi del presente capitolo si è preso come riferimento il campione analizzato di PMI aventi almeno una garanzia assicurativa attiva nell ultimo anno esaminato (2010), composto da un totale di imprese suddivise per settore come illustrato nella Figura 5. Distribuzione Distribuzione del campione di per PMI settore assicurate del per campione settore di di attività sviluppo Figura 5 Altri servizi 20% Commercio, turismo e trasporti 40% Manifattura e agricoltura 24% Edilizia 16% Il grado di rischiosità delle imprese è stato definito con una prospettiva a breve termine sulla base del tasso di insolvenza medio osservato nell anno successivo (2011). Come descritto nel capitolo precedente, abbiamo considerato come insolventi non solo le imprese che sono state coinvolte in procedure concorsuali, ma anche quelle che sono incorse in eventi negativi gravi (protesti rilevanti, pregiudizievoli di conservatoria, come ipoteche giudiziali, pignoramenti creditizi). Tali eventi verosimilmente sottendono condizioni di deterioramento dell esposizione creditizia (sofferenze, incagli, ristrutturazioni). Il default rate medio del campione 2010 è pari al 2,63%, con differenze sostanziali tra i 4 comparti che lo compongono in linea con quanto esaminato nel capitolo precedente sull intero campione Tasso di default delle PMI per settore di attività Tabella 5 Settore di attività Totale PMI Default rate % Commercio, turismo e ,94% 40,54% trasporti Edilizia ,62% 16,67% Manifattura e agricoltura ,41% 24,02% Altri servizi ,49% 19,77% Totale ,63% 100,00% Il settore più numeroso (40,5%) è quello del commercio, turismo e trasporti che ha un tasso di default del 2,94%, mentre l Edilizia (16,7%) risulta, come sul totale del triennio, quello segnato da un tasso di insolvenza di gran lunga più elevato della media (3,6% ). 8

13 Al fine di studiare la correlazione tra rischiosità creditizia e grado di copertura assicurativa abbiamo fatto ricorso all indice GCA, costruito da ANIA, sulla base di opinioni di esperti, al fine di fornire per la prima volta un indicatore sintetico del grado di copertura assicurativa di una PMI. Si tratta di un indice associato ad una determinata configurazione di garanzie assicurative che coprono la PMI, il quale assume un valore tra lo 0% ed il 100% in funzione del grado di completezza o meno della copertura assicurativa in termini di capacità di riduzione del totale rischio assicurabile dell azienda (per maggiori dettagli cfr. Appendice L indicatore grado di copertura assicurativa delle PMI). GCA medio per settore di attività Tabella 6 Settore di attività GCA medio Commercio, turismo e trasporti 56% Edilizia 27% Manifattura e 43% agricoltura Altri servizi 34% L evidenza delle differenze marcate del GCA per settore è funzionale a supportare l ipotesi che l analisi a livello complessivo può non essere significativa. Occorre quindi tenere conto del settore come principale driver di analisi. Dalla prima macro-analisi a livello aggregato, rappresentata dalla correlazione lineare tra tasso di insolvenza e l indicatore sintetico GCA diviso in 5 classi di ampiezza fissa non emerge un andamento lineare e monotono tra i due valori. Infatti il tasso di default diminuisce nelle prime tre classi dell indicatore per poi crescere nelle ultime due. Relazione tra GCA e tasso di default delle PMI 35,0% 30,0% 25,0% Totale campione Totale campione Figura 6 3,40% 3,20% 3,00% % 20,0% 15,0% 10,0% 5,0% 0,0% A 0% - 20% B 20% - 40% C 40% - 60% D 60% - 80% E 80% - 100% % 11,9% 33,1% 28,0% 24,3% 2,7% Td 2,94% 2,68% 2,34% 2,69% 3,27% 2,80% 2,60% 2,40% 2,20% 2,00% Td Se ne deduce che, in una prospettiva di analisi della probabilità di insolvenza a breve termine (nei 12 mesi successivi) non possiamo ipotizzare una relazione diretta e lineare tra una maggiore propensione alla copertura ed una maggiore solvibilità creditizia. 9

14 Evidentemente la realtà è più complessa e le relazioni sono differenziate tra realtà settoriali: esse dipendono da specificità operative che devono essere ulteriormente investigate. A questo fine abbiamo ripartito il campione per comparto ed investigato meglio la relazione con la distribuzione dell indicatore GCA categorizzando in modo opportuno. Come si evince dal grafico seguente, la relazione tra GCA e tasso di default nel settore commercio, turismo e trasporti si recupera segmentando le PMI tra quelle che presentano una copertura inferiore e superiore alla metà delle possibili composizioni assicurative, anche se la relazione in questo comparto non appare molto forte. Relazione tra GCA e tasso di default delle PMI del settore commercio, turismo e trasporti Figura 7 Commercio,turismo e trasporti Commercio,turismo e trasporti composizione per e default rate (%) composizione per CGA cat e default rate (%) Distr. (%) Default rate 80,00% 70,00% 3,02% 70,04% 3,5% 3,0% Distr. (%) 60,00% 50,00% 40,00% 30,00% 20,00% 29,96% 2,91% 2,5% 2,0% 1,5% 1,0% Default rate (%) 10,00% 0,5% 0,00% A 0% % B 49.5% - 100% 0,0% Relazione tra GCA e tasso di default delle PMI del settore edilizia Edilizia Edilizia composizione per CGA cat e default rate (%) composizione per CGA cat e default rate (%) Figura 8 Distr. (%) Default rate 90,00% 80,00% 70,00% 5,18% 81,76% 6,0% 5,0% Distr. (%) 60,00% 50,00% 40,00% 30,00% 20,00% 10,00% 18,24% 3,27% 4,0% 3,0% 2,0% 1,0% Default rate (%) 0,00% A 0% % B 24.0% - 100% 0,0% 10

15 Più marcate risultano le differenze in termini di rischiosità media nel comparto edile se dividiamo le imprese tra quelle che fanno ricorso ad una limitata copertura assicurativa (18%, con tassi di insolvenza pari al 5%) e le rimanenti che si cautelano in modo più opportuno. Relazione tra GCA e tasso di default delle PMI del settore manifattura e agricoltura Figura 9 Manifattura e agricoltura Manifattura e agricoltura composizione per CGA cat e default rate (%) composizione per CGA cat e default rate (%) Distr. (%) Default rate 70,00% 60,00% 2,92% 65,48% 3,5% 3,0% Distr. (%) 50,00% 40,00% 30,00% 20,00% 19,35% 2,38% 1,84% 15,17% 2,5% 2,0% 1,5% 1,0% Default rate (%) 10,00% 0,5% 0,00% A 0% % B 23.6% % C 63.0% - 100% 0,0% Nel comparto manifatturiero la correlazione appare tangibile e lineare con un rapporto inverso e diretto tra le due variabili: in particolare si osserva che il 15% delle imprese industriali che hanno adottato una copertura superiore al 63% del massimo teorico sono caratterizzate da un tasso di insolvenza (1,8%) inferiore rispetto a quello medio del comparto (2,4%) e soprattutto di quelle che hanno ricorso sono marginalmente all assicurazione (2,9%). Relazione tra GCA e tasso di default delle PMI del settore altri servizi Altri servizi composizione per CGA cat e default rate (%) composizione per CGA cat e default rate (%) Figura 10 Distr. (%) Default rate Distr. (%) 90,00% 80,00% 70,00% 60,00% 50,00% 40,00% 30,00% 20,00% 10,00% 0,00% 1,78% 80,72% 1,42% 19,28% A 0% % B 20.4% - 100% 2,0% 1,8% 1,6% 1,4% 1,2% 1,0% 0,8% 0,6% 0,4% 0,2% 0,0% Default rate (%) 11

16 Infine il comparto degli Altri servizi presenta, analogamente al comparto commerciale e dei trasporti, una correlazione più debole tra i due fenomeni nella misura in cui in presenza di una grado di copertura ridotto i tassi di insolvenza crescono solo marginalmente rispetto alla media (1,75% vs 1,5%). Si tratta peraltro di un comparto caratterizzato, almeno sul campione e nel periodo esaminato, da una rischiosità creditizia più contenuta rispetto ai precedenti. Cap. 3 - Il modello di valutazione del merito di credito di Cerved Cerved possiede il più grande bacino informativo di dati sulle imprese e sulle persone ad esse connesse disponibile in Italia, siano essi reperibili da fonti ufficiali (es. Registro Imprese, conservatorie) che di natura proprietaria (quindi ufficiose, come le interviste dirette fatte ai partner commerciali delle imprese). Il Cerved Group Score (CGS), utilizzato per le analisi in questo studio, è la valutazione sintetica del grado di affidabilità dell impresa stimata mediante una suite di modelli statistici sviluppati nell ambito del progetto Cerved Group Rating, progetto che a partire dal 2010 ha determinato una revisione globale delle logiche di valutazione del merito di credito aziendale precedentemente adottate dalle diverse realtà aziendali costituenti il gruppo. Con l adozione del nuovo modello di rating, Cerved ha ottenuto importanti riconoscimenti: è registrata CRA (Credit Rating Agency) ai sensi del Regolamento CE n. 1060/2009 e successive modifiche, e sottoposta alla vigilanza di ESMA, l'authority Europea per i mercati finanziari. La registrazione permette ai Rating di essere utilizzati, anche ai fini regolamentari, in tutti i Paesi dell Unione Europea è riconosciuta ECAI (External Credit Assessment Institution) da Banca d Italia. I rating emessi possono essere utilizzate dalle banche ai fini di vigilanza prudenziale per la determinazione dei coefficienti patrimoniali riguardo al rischio di credito è riconosciuta Rating Tool in ambito ECAF (Eurosystem credit assessment frame work) dalla Banca Centrale Europea. I rating possono essere utilizzati dalle banche per individuare i crediti eligible nel frame work ECAF Il modello mira a valorizzare questo immenso patrimonio dati di Cerved, individuando le informazioni rilevanti al fine della valutazione del merito di credito. In particolare sono considerati nella valutazione: Bilanci aziendali (intesi anche come fonte di informazioni sulle attività e sulle strategie aziendali) Informazioni anagrafiche dell impresa (età, settore, area geografica, ecc.) Eventi negativi sull impresa e sui soggetti ad essa connessi (protesti, pregiudizievoli, CIGS, ) Data base proprietario sulle transazioni commerciali (PayLine) Informazioni qualitative provenienti dal contatto diretto con l impresa o i suoi partner commerciali (es. stato di attività, andamento dei rapporti, ecc.) Scenari di settore storici e previsionali Rassegna stampa nazionale e locale Al fine di ottimizzare le logiche di valutazione, i modelli sono segmentati sulla base della completezza delle informazioni disponibili e delle caratteristiche delle imprese da valutare, in primis per dimensione e forma giuridica, come riassunto nel seguente schema: Società di capitali quotate Società di capitali Società di persone individuali Large Corporate (>150 mln ) LARGE CORPORATE Mid Corporate (5-150 mln ) Small Corporate (<5 mln ) LARGE CORP SOCIETÀ DI CAPITALI SOCIETÀ DI PERSONE DITTE INDIVID. 12

17 Caratteristica fondamentale del Cerved Group Score è la struttura modulare, come illustrato nello schema seguente. Per ogni macro-tipologia di informazione sono stati sviluppati score specializzati (valutazioni parziali): tali modelli stimano il profilo di rischio dell impresa relativamente all area di analisi dedicata e consentono di facilitare l interpretazione della valutazione finale. Le valutazioni parziali possono essere utilizzate singolarmente per soddisfare diversi scopi informativi. Facilitano inoltre le analisi di backtesting e la manutenibilità nel tempo del Cerved Group Score. I moduli parziali sono: Score Economico-Finanziario (CeBi-Score 4): è la valutazione sintetica del profilo di rischio economico-finanziario dell impresa, collocata nel suo sistema di riferimento (settore/area geografica) attuale e prospettico. E utima release dei modelli di diagnosi delle insolvenze realizzati dalla Centrale dei Bilanci. Score Anagrafico-Qualitativo: elabora una valutazione di rischio sulla base di elementi più strutturali e qualitativi, recuperati dal Registro delle Imprese. Sono analizzate le caratteristiche anagrafiche ed economiche dell impresa ed alcuni elementi sulla governance in termini di strutturazione e composizione degli organi di controllo e governo dell azienda. Score Eventi Negativi: valuta la presenza, la numerosità, la tipologia, la gravità e l attualità o meno degli eventi negativi registrati dalla società in esame e dalle entità collegate (aziende e persone fisiche). Sono eventi che si focalizzano nella fase finale del processo che conduce all insolvenza. Score PayLine: le esperienze di pagamento registrano i comportamenti commerciali dell azienda analizzata nei confronti dei propri fornitori. Danno tempestività alle valutazioni in quanto si riferiscono ad informazioni recenti infrannuali e successive al bilancio societario più recente. Score Consultazioni: l informazione più rilevante di questa categoria sintetizza il grado di interesse della clientela di Cerved (banche e imprese) nei confronti dell impresa da valutare. E rappresentato dalla frequenza e dalla tipologia delle consultazioni di prodotti Cerved. Viene integrato con informazioni esterne di natura ufficiale (CIGS) o ufficiosa (notizie stampa) Il Cerved Group Score è la valutazione integrata di base disponibile in automatico sulle imprese iscritte al registro imprese, ottenuta dall integrazione, mediante modelli statistici, di tutti gli score parziali (concettualmente suddivisi in score strutturale, che tendenzialmente cambia in presenza di un nuovo bilancio o per una modifica di dati anagrafici o di governance, e score andamentale, che riflette le componenti comportamentali dell impresa con tempestive variazioni infrannuali). Su questa valutazione integrata di base interviene, se richiesta, la valutazione dell analista Cerved che assegna, mediante un processo certificato, il Cerved Group Rating finale. L analista effettua l analisi dell impresa sulla base sia di elementi ufficiali che informazioni proprietarie Cerved. 13

18 Il Cerved Group Score sintetizza la valutazione del grado di affidabilità delle imprese. Ai fini del presente studio abbiamo adottato la versione dello score CGS categorizzato su di una scala a 10 classi a rischiosità crescente che ne evidenzia la correlazione diretta con la maggiore probabilità di insolvenza bancaria a breve termine, secondo la definizione seguente: Cerved Group Score Profilo AREA 1 Sicurezza elevata 2 Sicurezza SICUREZZA 3 Ampia solvibilità 4 Solvibilità superiore alla media SOLVIBILITA 5 Solvibilità 6 Solvibilità inferiore alla media VULNERABILITA 7 Solvibilità molto bassa 8 Rischio 9 Rischio elevato RISCHIO 10 Rischio molto elevato Nel grafico successivo è presentata la classificazione delle PMI assicurate sulla base del modello CGS, comparata con il totale delle imprese italiane. Distribuzione delle PMI italiane e di solo quelle assicurate per classe di CGS Figura 11 40,00% Distribuzione delle PMI Assicurate vs CONSULTATE per classe di CGS Distr. (%) Distribuzione delle PMI Assicurate vs CONSULTATE per classe di CGS Distr. (% ) Totale imprese PMI assicurate 35,00% 33,71% 30,00% 29,96% 25,00% 20,00% 19,46% 19,74% 21,83% 21,53% 15,00% 10,00% 5,00% 0,00% 0,04% 0,03% 1 - Sicurezza Elevata 4,35% 2,32% 4,95% 8,40% 2 - Sicurezza 3 - Ampia solvibilità 4 - Solvibilità sup. alla media 5 - Solvibilità 6 - Solvibilità inf. alla media 7,74% 6,85% 7 - Solvibilità molto bassa 3,97% 3,80% 3,56% 3,48% 2,13% 2,14% 8 - Rischio 9 - Rischio elevato 10 - Rischio molto elevato 14

19 Circa il 60% delle imprese assicurate si colloca nell area di sicurezza e solvibilità, a cui corrisponde un tasso di insolvenza a breve inferiore allo 0,4%; il 31% nell area di vulnerabilità, con default rate non dissimile dalla rischiosità media del campione (2,3%); infine, il restante 9% viene giudicato dal CGS nelle classi a rischio significativo, a cui corrisponde un tasso di insolvenza a breve di poco inferiore al 20%. Le imprese giudicate con rischio elevato e molto elevato sono circa il 4% e presentano un default rate rispettivamente del 15,5% e del 48%. Rispetto al totale delle imprese italiane valutate con il CGS, le imprese assicurate presentano una minore concentrazione nella classe mediana di solvibilità e risultano maggiormente concentrate nelle classi sicurezza ed ampia solvibilità e meno frequenti nelle classi a rischio elevato o rischio molto elevato. Cap. 4 - Il contributo dell informazione sul comportamento assicurativo nella previsione del merito di credito: un analisi esplorativa Dalle analisi statistiche univariate presentate nel capitolo 3 è emersa una chiara relazione negativa tra le classi dell indicatore GCA ed il rischio di insolvenza a breve, anche se non sempre lineare. Questo capitolo si prefigge di sondare come l informazione sul comportamento assicurativo possa contribuire alla previsione delle insolvenze creditizie, aggiungendo accuratezza agli indicatori tradizionalmente utilizzati nei modelli di credit scoring. Oltre all indicatore sintetico di copertura assicurativa, il GCA, sono stati individuati alcuni altri parametri testati sui singoli macrosettori di attività delle PMI, per verificare il loro potenziale contributo all accuratezza del CGS nel prevedere le insolvenze a breve termine, ovvero: Mancato rinnovo (rispetto l anno precedente) di una determinata garanzia assicurativa; Presenza di un particolare sottoinsieme di garanzie assicurative; Numero delle garanzie assicurative; Numero delle garanzie con peso nell indicatore GCA rispettivamente maggiore del 10%, del 15% e del 20%. Di seguito, per ciascun macrosettore di attività si riportano le variabili che, secondo i risultati delle analisi statistiche multivariate, sono risultate significative (p-value <0,05²) nell aumentare l accuratezza predittiva del credit scoring. Attraverso la valorizzazione delle variabili selezionate abbiamo potuto elaborare dei cluster comportamentali specifici per ogni comparto economico, caratterizzati da un profilo di rischio significativamente diverso da quello degli altri profili. Le analisi sono state condotte con la tecnica statistica della regressione logistica, secondo un tipico approccio adottato nello sviluppo dei modelli di scoring: i parametri qualificanti la copertura assicurativa (i segnali di mancati rinnovi, presenza di particolari garanzie o combinazioni di queste, ecc) sono stati prima testati a livello univariato per individuare i segnali correttamente correlati con il rischio di credito; successivamente, per i soli segnali risultati significativi a livello univariato, è stata individuata la combinazione multivariata che massimizza la capacità di prevedere l insolvenza a breve periodo. ² Il p-value nell inferenza statistica, è il livello di significatività assegnato, ossia una misura di evidenza contro l ipotesi nulla. Quindi più piccolo è il p-value, tanto maggiore è l evidenza contro l ipotesi nulla (nel nostro caso l ipotesi nulla è il contributo della variabile alla spiegazione del credit scoring catturato da altri fattori sottostanti la costruzione del credit scoring). 15

20 Il modello multivariato è stato stimato mediante la regressione logistica. Definiamo: p= Pr(Y=1 X=x)=E[Y X=x] dove p è la probabilità che l impresa sia insolvente (Y=1) date le sue caratteristiche assicurative x (dove x = [x1, x2, xn] vettore con le variabili assicurative) Nel modello di regressione logistica multivariata, il log odds di p è funzione lineare delle componenti di x: da cui L obiettivo dell analisi condotta con questa tecnica è stato quello di identificare i segnali assicurativi che congiuntamente assicurino la capacità discriminante tra imprese solvibili e imprese insolventi. Nei paragrafi successivi illustriamo le variabili risultate significative. Sulla base della distribuzione della probabilità di default stimata, abbiamo poi identificato dei cluster di imprese ben differenziati (tra cluster) per livelli di rischio di credito, ma omogenei (all interno del cluster) sotto il profilo assicurativo. LA STIMA DELLA RISCHIOSITÀ DELLE IMPRESE NON ASSICURATE CON L ANALISI BOOTSTRAP Il campione analizzato, per costruzione, è composto esclusivamente da imprese assicurate. Non siamo in grado, quindi, di valutare il contributo che l informazione sulla totale assenza di coperture assicurative può fornire alla valutazione del rischio di credito. Tuttavia, questa è un informazione importante: per avere qualche elemento a riguardo e stimare la rischiosità delle imprese non assicurate, è stata fatta una simulazione tramite la tecnica del bootstrap. In base ai tassi di copertura assicurativa per settore / area geografica individuati, sono stati estratti 500 campioni casuali di imprese italiane non presenti nel campione di analisi. Le PMI non ANIA estratte risultano avere un tasso di default medio sistematicamente più elevato rispetto a controparti presenti nel campione ANIA: Settore Td campione ANIA Td media bootstrap imprese NON ANIA Commercio, turismo e trasporti 2,94% 4,39% Edilizia 3,62% 4,93% Manifattura e agricoltura 2,41% 3,97% Altri servizi 1,49% 2,20% 16

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