ROMANIA. Il settore della pesca e dell itticoltura

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1 ROMANIA Il settore della pesca e dell itticoltura

2 1. Indice del documento 1. Indice del documento Quadro generale dei settori agroindustriale e pesca Cenni preliminari Presentazione generale del settore dell agricoltura Presentazione generale del settore della pesca Pesca : caratteristiche del settore Il settore della pesca Ricerca Quadro normativo Possibilità di promozione Fiere di settore Incentivi per gli investimenti Categorie, tipi e obiettivi degli investimenti Investimenti esteri diretti Incentivi agli investimenti nelle zone franche Incentivi finanziari I vantaggi degli investimenti in Romania Pagina 2 di 38

3 2. Quadro generale dei settori agroindustriale e pesca Cenni preliminari All indomani dell accesso nell Unione Europea, anche alla luce delle disposizioni e dei report sullo stato di salute dell economia del Paese emanati da Bruxelles, la Romania, per quanto riguarda i settori dell agricoltura e della pesca, ha come chiaro obiettivo fondamentale la necessità di tentare di ridurre delle discrepanze del settore rispetto agli altri partner europei. Il Governo rumeno, all atto dell ingresso nell UE, ha in primis garantito l assicurazione delle condizioni per il rilancio progressivo del settore dell agricoltura, dell industria alimentare e della silvicoltura, nei limiti del potenziale naturale, economico e umano di cui dispone, per poter assicurare la sicurezza alimentare della popolazione, per la realizzazione delle disponibilità destinate all interscambio internazionale e comunitario. Sulla scorta di dette considerazioni preliminari, il Governo ha garantito, al di là della propria compagine, che nel periodo , ovvero in piena coincidenza con le strategie di sviluppo degli altri Paesi dell Unione, che principali forme di attenzione andranno concentrandosi sullo sviluppo di nuovi prodotti agroalimentari e sul loro contestuale miglioramento e crescita qualitativa. Ciò implicherà necessariamente l introduzione sul mercato di nuove tecnologie di processo in grado di garantire un utilizzo migliore e sostanzialmente più razionale delle materie prime e dei sottoprodotti da esse risultanti. Un accento particolare si metterà sul trasferimento di tecnologie, innovazione e qualità della catena agro-alimentare correlato con uno sviluppo professionale del capitale umano. Allo stesso tempo si seguirà lo sviluppo di nuovi sbocchi di mercato per i prodotti agricoli, forestali e delle risorse ittiche. E verosimile poter pensare come i nuovi mercati di sbocco di prodotti di maggior standard qualitativo potranno offrire quel valore aggiunto necessario ad un rilancio complessivo dei singoli settori. Presentazione generale del settore dell agricoltura Il presente paragrafo riporta lo stato attuale di vocazionalità territoriale allo sviluppo del settore agricolo. Primaria importanza infatti nell analisi delle Pagina 3 di 38

4 potenzialità agricole del territorio deve essere dedicata alla propensione della popolazione allo sviluppo di colture innovative e non strettamente legate alla tradizione territoriale stessa. Si noti, dall immagine seguente, come l intero territorio della Romania, fatta eccezione per le aree montane in corrispondenza della catena montuosa dei Carpazi, possa sostanzialmente venir suddiviso in 5 differenti aree omogenee per natura del coltivato e tradizionalità dello stesso. Detta suddivisione coincide poi, in maniera sostanziale, con la divisione per zone della produzione agricola su base delle condizioni agro-pedoclimatiche. Figura 1: La divisione per zone della produzione agricola su base delle condizioni agropedoclimatiche. Pagina 4 di 38

5 ZONA 1 Localizzazione: il sud del paese - regime irigato; Contee: Mehedinti, Dolj,Olt, Teleorman, Ilfov, Giurgiu, Ialomita, Calarasi, Constanta. Zona favorevole per: Cereali; piante tecniche; Zootecnia (carne;latte). ZONA 2 Localizzazione: il sud del paese - zona dei colli; Contee: Gorj, Vlcea, Arges, Dmbovita, Prahova, Buzau. Zona favorevole per: Zootecnia (carne); Pomicoltura; Legumicoltura; Viticoltura. ZONA 3 Localizzazione: l ovest del paese - campi e colline; Contee: Caras Severin, Timis, Arad, Bihor, Satu Mare. Zona favorevole per: Cereali; piante tecniche; Zootecnia ( carne); Pomicoltura. ZONA 4 Localizzazione: Transilvania - zona colinara, lunci; Contee: Maramures, Bistrita Nasaud, Salaj, Cluj, Mures, Harghita, Covasna, Alba, Hunedoara, Sibiu, Brasov. Zona favorevole per: Zootecnia (carne, latte); Legumicoltura ; patate; Pomicoltura; Cereali. ZONA 5 Localizzazione: Moldova - zona di campi, colline, delta; Contee: Botosani, Suceava, Iasi, Neamt, Vaslui, Bacau, Vrancea, Galati, Braila, Tulcea. Zona favorevole per : Zootecnia (carne, latte); Viticoltura; Legumicoltura ;patate; itticoltura. Localizzazione: zona di montagna; Zona favorevole per: Piante di nutrimento per gli animali ( pasuni, fanete); Pomicoltura; Zootecnia ( carne, latte). Pagina 5 di 38

6 Presentazione generale del settore della pesca Tra le principali ricchezze/risorse naturali della Romania in grado di poter contribuire in maniera fattiva alla ricchezza del sistema Paese, la pesca ha occupato, ed occupa tuttora, un posto importante tra le aree di interesse nazionale. Anche se nel 2005 l apporto percentuale del settore della pesca al prodotto interno lordo è stato del solo 0,0067%, l importanza di tale settore per il macro-settore dell agricoltura e per l economia nazionale in senso più generale, risiede nel suo fondamentale ruolo sociale. Garantendo in maniera non irrisoria un buon potenziale di risorse alimentari interne, e grazie al buono stato di tutela delle zone acquatiche e della bio-diversità delle specie delle acque del Paese, il settore della pesca è di fatto uno dei settori dal maggior potenziale ancora parzialmente inespresso e dai possibili repentini improvement e livellamenti ai livelli europei. Il presente studio, attraverso la collezione e l analisi dei dati, ha inteso focalizzare l attenzione sulla totalità degli aspetti afferenti il settore, includendo pertanto le attività di itticoltura, la pesca da acqua salata, la pesca nelle acque interne, il processo di industrializzazione del pescato, la commercializzazione e la promozione dello stesso. Purtroppo la non piena maturità del settore è dimostrata nella tabella seguente, in cui viene riportato il contributo al VAL dei singoli settori nel periodo di riferimento , secondo quanto fornito, in termini di dati, dall Istituto Nazionale di Statistica. Si osservi il contributo minimamente significativo, in termini di VAL al settore, legato alle attività dell itticoltura nelle acque dolci. Indicatori Pesca e itticoltura/val Agricoltura, caccia e silvicoltura/val Pesca e acquicoltura/pil Agricoltura, caccia e silvicoltura/pil 0,0058 0,0061 0,0043 0,0049 0,0047 0,0080 0, ,21 15,15 12,69 14,97 12,76 13,02 14,33 0,0051 0,0054 0,0038 0,0043 0,0042 0,0071 0, ,38 13,34 11,07 13,37 11,42 11,56 12,77 Tabella 2: contributo al VAL dei singoli settori nel periodo di riferimento , (Fonte: Istituto Nazionale di Statistica) Pagina 6 di 38

7 Nel periodo analizzato, il Valore Aggiunto Lordo (VAL), a livello nazionale, è variato tra 33,15 miliardi RON (9,75 miliardi euro) prezzi correnti nel 1999 e 219,58 miliardi RON (64,58 miliardi euro) prezzi correnti nel 2004; il PIL è variato tra 37,37 miliardi RON (10,99 miliardi euro) prezzi correnti nel 1999 e 246,37 miliardi RON (72,46 miliardi euro) prezzi correnti nel Il contributo complessivo del settore dell acquicoltura alla formazione del VAL è comunque ridotto, con percentuali comprese tra 0,0058% nel 1999 e 0,0075% nel Per quanto riguarda la percentuale del settore della pesca nella formazione del PIL si sono registrati valori tra 0,0051% nel 1999 e 0,0067% nel Nel procedere all individuazione su base territoriale dei summenzionati contributi percentuali al VAL, considerando i dati aggregati dell intera filiera, è da osservare come, sempre nel periodo tra il 1999 e il 2005, sussistano sensibili, e verosimilmente strutturali variazioni geografiche. Queste oscillano tra il 50,79% della regione Sud-Est, ed il 17,80% della regione Nord-Est, dal 3,66% della regione Centro nel 1999 e dal 32,19% ( regione Sud-Est) al 17,48% ( regione Nord-Est) e fino al 15,13% (regione Centro) nel Nel 2005 la contribuzione più significativa alla formazione del VAL del settore della pesca è stata comunque registrata nella regione Sud-Est (45,10 miliardi RON, prezzi correnti 2004) seguita dalla regione Nord-Est (24,50 miliardi RON, prezzi correnti 2004) e la regione Centro (21,20 miliardi RON, prezzi correnti 2004). Alla fine del 2005 la produzione di pesce è stata di tonnellate, secondo la seguente differenziazione di origine: - itticoltura tonnellate pari al 54,55% del totale; - pesca nelle acque interne tonnellate pari al 30,27% del totale; - pesca nel Mar Nero tonnellate pari al 15,17% del totale. Nel periodo lo produzione di pescato in Romania ha comunque sofferto di un lieve calo complessivo, pari al -3,62% del triennio precedente. A titolo di sintesi, si riportano i seguenti highlight per il settore, esaustivi dello stato di salute del settore: Le cause del calo della produzione di pesce nelle acque dolci e nel mare sono rappresentate dalle condizioni che hanno caratterizzato il periodo di transizione all economia di mercato, caratterizzato da un complessivo drastico calo degli investimenti nel settore, e dall instabilità del quadro istituzionale e legale soprattutto nelle locali autorità di bacino. La produzione interna non è in grado di coprire totalmente la domanda, che di fatto risulta in buona crescita. Tale fatto ha portato ad un complessivo Pagina 7 di 38

8 aumento della quota parte importata, che ha raggiunto, alla fine del 2005, le ,60 tonnellate per un controvalore di ,40 mille euro. Estremamente esigua quindi la quota esportata, che è stata di 815,70 tonnellate pari ad un controvalore di 4.089,7 mille euro. La quantità disponibile per il consumo nel mercato interno è stata comunque di ,90 tonnellate nel 2005, registrando un aumento del 18,89% rispetto il Il grado di copertura della domanda interno da parte dalla produzione nazionale di pesce è andato progressivamente riducendosi dal 24,31% nel 2003 al 16,86% nel 2004 e fino al 14,40% nel Ciò a vantaggio di sensibili penetrazioni commerciali da parte di aziende dell area MEDA. Per quanto riguarda il consumo di pesce si nota una tendenza di crescita progressiva da 2 kg/pro capite nel 1990 fino a 4,29 kg/pro capite nel Ulteriore dato di particolare interesse è il contributo del settore rispetto ai principali e più comuni indicatori marcoeconomici. In rapporto con il valore medio degli indicatori dell economia nazionale, il settore primario (agricoltura, silvicoltura ed itticoltura) registra un declino relativo alla sua contribuzione alla formazione del VAL, in lieve calo nel periodo considerato, ovvero dal 16,2% (1999) al 14,3% (2005). Relativamente al contributo percentuale rispetto al PIL, si osservi come purtroppo questo risulti in calo del 1,6% per il periodo analizzato, dal 14,4% al 12,8%. Ciò è verosimilmente imputabile ad una sorta di effetto statico, ovvero ad un progressivo congelamento dell intero settore primario del Paese, rispetto al periodo analizzato, nel quinquennio Detta stasi è sicuramente riconducibile ad un progressivo invecchiamento e perdita di competitività più generale del sistema Paese rispetto ad altre realtà Est-europee emergenti (Croazia e Turchia tra tutte). Promozione ed ottimizzazione della fase di distribuzione unitamente alla differenziazione del prodotto paiono essere le strade per un lento ma progressivo rilancio del settore. Si noti come, più in generale, una crisi complessiva del sistema produttivo Paese sia evidenziabile anche dalla stentata crescita dei settori non strettamente agricoli, per cui non si sono comunque registrate crescite economiche superiori alla media di crescita in agricoltura. Ricaduta sociale/occupazionale del settore La pesca e l itticoltura, l industrializzazione e il commercio di pesce e prodotti a base di pesce sono attività presenti nelle contee del Paese. In alcune zone isolate, come Delta e Foce del Danubio, la pesca rappresenta una delle attività principali, offrendo posti di lavoro e fonti di reddito per la popolazione locale. Pagina 8 di 38

9 Per quanto riguarda gli aspetti di ricaduta occupazionale nel settore, si noti come secondo i dati più aggiornati riferibili all anno 2005, il numero totale di persone occupate nella complessiva attività di filiera della pesca è stato di di cui 6811 sono dipendenti del settore, 698 persone lavorano nel segmento riconducibile alle attività di commercializzazione, promozione e marketing del pescato, mentre distribuzione, logistica e trasporto coprono un totale di persone. Irrilevanti i dati legati alle attività di corollario inerenti la pesca sportiva. Dal totale di dipendenti del settore, ben l 85,05% ha un contratto di lavoro riconducibile alle tipologie di altri Paesi UE del tempo indeterminato, il 12,32% occupano posizioni part-time o di tempo determinato, e solamente il rimanente 1,63% offre prestazioni stagionali o occasionali. A titolo di completezza il presente studio ha inteso riportare anche i dati relativi al livello di istruzione delle persone occupate nella filiera della pesca. L 8,46% di queste ha conseguito la laurea, il 44,53% è in possesso del diploma superiore e il 47,01% possiede l equivalente di un diploma di scuola media inferiore o assimilabile. Pagina 9 di 38

10 3. Pesca : caratteristiche del settore Il settore della pesca Come detto, il settore della pesca analizzato include l intera filiera produttiva nel complesso delle attività ad essa legate:itticoltura, pesca da acqua salata, pesca nelle acque interne, la industrializzazione e distribuzione del pescato sino alla commercializzazione e promozione dei prodotti. Principale attenzione è stata riservata all attività dell itticoltura nelle acque dolci. La pesca marittima A partire dal 1986, la Romania ha dichiarato zona economica esclusiva (ZEE) l intera zona costiera e le relative acque territoriali del Mar Nero, per una superficie complessiva di circa km quadrati. A partire dal 1990, la produzione di pesce ottenuta si è sensibilmente ridotta, in concomitanza con il calo dell attività produttiva della Compagna Romena di Pesca Oceanica, Società di Stato che ha concluso l attività di pesca nell Oceano Atlantico nel Di conseguenza le 47 navi da pesca, le 12 navi frigorifere impiegate per il trasporto del pescato e le 2 cisterne petroliere, che costituivano una discreta flotta in grado di contribuire a quasi il 46% della domanda interna, sono ad oggi inutilizzabili. Parimenti numerose infrastruttura portuali, dotate di adatte strutture ricettive e di ancoraggi specializzati per l attracco di mezzi per la pesca al largo, unitamente a molti spazi frigoriferi per il deposito/stoccaggio e la conservazione, risultano inutilizzabili o attualmente riconvertiti ad altri usi. Il contributo al settore legato all area del Mar Nero nel periodo ha quindi subito una notevole flessione, garantendo al mercato interno percentuali di pescato progressivamente inferiori sino a raggiungere il minimo storico del 36,38% nel Nell ultimo triennio si registrano tuttavia alcuni positivi segnali di crescita annua della produzione della pesca marittima. Questa ha superato in media il 19,6% (dalle 1612 tonnellate nel 2003 alle 1831 tonnellate nel 2004 e fino a 2026 tonnellate nel 2005). A ciò ha contribuito il parziale rinnovo della flotta a mare di alcune compagnie nel frattempo interamente privatizzate, costituite da Pagina 10 di 38

11 navi di lunghezza superiore a 12 metri, in grado di garantire la maggior parte del pescato 1. Secondo i dati raccolti, le specie più pescate nel Mar Nero sono quelle di piccole dimensioni tra cui: sprotul (73,73%), hamsia (7,37%), stavridul e bacaliarul (7,15%). Ne risulta pertanto che la base della pesca è formata dallo sprotul che viene commercializzato specialmente sotto forma di sprot salato. Altre specie pescate in piccole quantità sono: cefali, squali, calcanul e guvizii. Attualmente di stanza nel Mar Nero, sono registrate complessivamente sole 26 navi, con lunghezze superiori a 12 metri, alcune delle quali devono essere modernizzate nelle attrezzature di bordo per poter essere pienamente operative. A queste si aggiungono altre 422 piccole imbarcazioni private, anch esse registrate presso le autorità competenti, che praticano la pesca costiera realizzando minime quantità di pescato, per lo più commercializzato al di fuori delle catene principali. Tipologia Numero Tonnellaggio Potenziale (lunghezza in acqua) L> 12 m ,7 L< 12 m , ,629 Totale , ,329 Tabella 3: navi da pesca ed imbarcazioni per la pesca commerciale di stanza sil Mar Nero (Fonte: Ministero Marina Mercantile) I porti maggiormente utilizzati dalle navi di pesca nel Mar Nero sono Mangalia, Constanza e Sulina. Va osservato come purtroppo in nessuno di questi porti esista una specifica logistica dedicata allo scarico, deposito, vendita o conservazione del pescato. Risultano complessivamente carenti poi, rispetto ai più comuni standard UE, le strutture per la manutenzione e sistemazioni della flotta, compreso l approvvigionamento del combustibile, l acqua ed il ghiaccio. Quasi totalmente inesistente è infine il complesso delle infrastrutture specificatamente dedicate ad imbarcazioni per la pesca, ovvero dotate di zone di ormeggio appropriate e spazi per il deposito/stoccaggio del pescato. Non esistono aree attrezzate per la prima vendita diretta del pescato. Nella 1 Il grado di attendibilità di tali informazioni non è però di ranking elevato, dal momento che non esiste, ad oggi, un punto od una struttura specificatamente pensata per la raccolta dati sulla qualità e quantità del pescato. Detta difficoltà deriva anche dal fatto che la costa del Mar Nero risulta deficitaria di centri di stoccaggio del pescato e di prima vendita, soprattutto del pescato realizzato attraverso la piccola pesca di costa autonoma. Pagina 11 di 38

12 sostanza, la quasi totalità delle imbarcazioni per la pesca di stanza nel Mar Nero hanno equipaggiamenti ed istallazioni obsoleti che né garantiscono le condizioni minime di sicurezza per gli operatori a bordo, né peraltro sono in grado di garantire valori soddisfacenti di operatività ed efficienza rispetto alle potenzialità di sfruttamento delle risorse. I valori di produttività raggiungibili non sono nella sostanza adeguati a coprire le attuali necessità di consumo interno. Questione di non ultima importanza, nel pieno rispetto delle disposizioni UE, è quella legata al rispetto e protezione dell ambiente marino, legata alla fatiscenza e all alto potenziale inquinante della flotta nel suo complesso, il cui livello tecnologico è ampiamente superato rispetto a quello delle altre flotte da pesca attive negli altri Paesi membri della Comunità Europea. Non sono di fatto registrabili, a partire dal 1990, sostanziali investimenti pubblici nel settore della pesca nel Mar Nero, né relativamente alla modernizzazione della flotta, né della logistica 2. Una zona importante per la pesca, dal punto di vista del potenziale non pescato, è rappresenta dalla zona marittima della Riserva della Biosfera del Delta del Danubio, nella quale però è vietata l attività delle navi-trawler. A parte questa zona, nel resto del litorale romeno, fino alla isobata di 20 metri è comunque vietata l attività di pesca nella quale si utilizzano attrezzature trainate o tecniche di pesca al traino 3. E di fatto consentita la sola pesca con attrezzature stazionarie e reti circolari. L età media delle navi è di anni, di prevalente tipologia costruttiva metallica, dotata di motori non al livello delle performance attuali e non in grado di assicurare piena continuità operativa in condizioni di costante sicurezza. Lo stesso dicasi infine per le attrezzature per la captazione del pescato a bordo. Per quanto concerne l analisi delle risorse umane impiegate nel settore della pesca sul Mar Nero, si osservi come nel 2005, sono stati occupati soli 633 lavoratori, di cui il 97% uomini ed il 3% donne. Sempre alla fine del 2005, per quanto riguarda la suddivisione dell impiego per fasce d età, vale che il gruppo 2 E nell obsolescenza del sistema che paiono intravedersi alcune possibili potenzialità di investimento per gli operatori/investitori esteri del settore, attuabili proprio nel settore della vendita di macchinari per la pesca o di mezzi marittimi. In tale senso è proprio la rinomata cantieristica italiana che può giocare un ruolo determinante. Le navi da pesca hanno bisogno di sostegno per migliorare la sicurezza della navigazione, per il mantenimento della qualità dei prodotti, per la crescita dell efficienza dell energia, ecc. A partire dai primi mesi del 2006, una serie di investitori locali interessati al settore, ha accantierato una serie di nuove navi-peschereccio, per un totale di n 5 nuove unità di lunghezza compresa tra 12 e 15 metri ed una più piccola inferiore a 12 metri. Detta serie di investimenti non risulta comunque in alcun modo soddisfacente, lasciando appunto spazio ad una serie di nuovi investimenti nel segmento della cantieristica. 3 In adempimento con la direttiva comunitaria ECC/ /1991 Pagina 12 di 38

13 d età tra anni ha registrato un numero di 237 persone (37,44%), il gruppo d età tra anni ha registrato un numero di 373 persone (58,93%) e il gruppo dei giovani sotto i 20 anni di sole 23 persone (3,63%). Punti forti - risorsa ittica di sfruttamento - tradizione - ricerca nel settore - scuole di profilo - superfici significative di acque Opportunità - domanda elevata dei prodotti di pesce - sostegno finanziario per i pescatori e per le organizzazioni dei produttori - facilitazioni per accedere ai crediti bancari e la possibilità di garantire i prestiti bancari con le unità di produzione. Punti deboli - mancanza delle infrastrutture nel settore: porti per la pesca, punti di attraccaggio - navi ed imbarcazioni obsolete, non mantenute, senza equipaggiamenti adeguati per la navigazione e pesca - mancanza di un mercato organizzato - basso livello di organizzazione dei produttori - diversità ridotta delle specie pescate - condizioni di lavoro non adeguate - produttività bassa - promozione insufficiente dei prodotti a base di pesce Minacce - sfruttamento non controllata delle risorse - la competizione sul mercato UE dei prodotti specifici - danneggiamento dell ambiente Tabella 4: analisi SWOT per la pesca marittima La pesca commerciale nelle acque interne La pesca commerciale nelle acque interne si sviluppa principalmente in bacini ittici naturali di sfruttamento concessionato pubblico nazionale. Detti bacini sono: Pagina 13 di 38

14 - Bacino del Danubio; - Delta del Danubio; - Complesso lacustre di Razim-Sinoie; - Laghi di accumulazione e vasche di espansione fluviale sparsi sul territorio nazionale. Secondo i dati offerti dal Registro delle Navi e delle Imbarcazioni, in Delta del Danubio e in Danubio sono presenti imbarcazioni, secondo la suddivisione tipologica riportata nella seguente tabella: Zona Numero Tonnellaggio Potenziale Danubio , ,46 Delta del Danubio , ,94 Totale , ,40 Tabella 5: Imbarcazioni in Delta del Danubio e nel Danubio, (Fonte: Registro delle Navi e delle Imbarcazioni) La natura delle imbarcazioni per la pesca maggiormente utilizzata è quella inferiore ai 6 metri lineari realizzata in legno, generalmente dotata di attrezzature di bordo sia di tipologia fissa che mobile, con sistemi non automatizzati, giacchè vietati per legge nella pesca in acque interne al Paese. Secondo i dati della fine del 2005 risulta che le principali specie pescate nelle acque interne sono: caras (44,46%), platica ( 18,90%), scrumbie di Danubio (11,89%), crap (6,97%), babusca (4,88%), sonno (3,16%), salau (2,43%), stiuca (1,35%), biban (1,54%). Nel 2005 la produzione di pesce nelle acque interne è stata di 4042 tonnellate ed ha rappresentato solo 44,67% della produzione ottenuta nel 1995, già pur in aumento del 24,18% rispetto all anno precedente. Nel 2005 la percentuale delle persone occupate nelle attività di pesca commerciale nelle acque interne è stata del 37,16% (2531 persone) di cui 97,98% uomini e 2,02% donne. Per quanto riguarda l occupazione per gruppi d età, la situazione nello stesso periodo presentava la seguente struttura: il gruppo d età tra anni ha registrato un numero di 523 persone ( 20,66%), il gruppo tra ha registrato un numero di 1937 persone (76,53%) ed il gruppo dei giovani sotto 20 anni di 71 persone (2,81%). Nonostante le discrete potenzialità insite nella pesca nelle acque interne, anche in questo caso si registra una inadeguatezza complessiva delle strutture di hosting delle imbarcazioni, obsolete ed insufficienti in numero soprattutto Pagina 14 di 38

15 nella zone del Delta del Danubio ed in buona parte anche su ampi tratti dell asta fluviale dello stesso. Va registrato però, come negli ultimi 2 anni, siano state parzialmente modernizzate le esistenti strutture di refrigerazione sparse sull asta fluviale e costruiti spazi di refrigerazione del pesce, di deposito sino alla vendita nell area del Delta. Punti forti - risorsa ittica di sfruttamento - tradizione - ricerca nel settore - scuole di profilo - superfici significative di acque Punti deboli - mancanza dell infrastruttura nel settore: porti per la pesca, punti di attraccaggio, mezzi di trasporto - navi ed imbarcazioni obsolete, senza equipaggiamenti adeguati per la navigazione e pesca - mancanza di un mercato organizzato - basso livello di organizzazione dei produttori - diversità ridotta delle specie pescate - condizioni di lavoro non adeguate - produttività bassa Opportunità - domanda elevata dei prodotti di pesce - sostegno finanziario per i pescatori e per le organizzazioni dei produttori - agevolazioni per accedere ai crediti bancari Minacce - sfruttamento non controllata delle risorse - la competizione sul mercato UE dei prodotti specifici - danneggiamento dell ambiente Tabella 6: analisi SWOT per il sistema di pesca nelle acque interne) Itticoltura Secondo i dati più recenti forniti dal MAPDR, la superficie territoriale nazionale già implementata alle attività di itticoltura è di circa ha di quali: ha sono rappresentati dagli allevatori ittici, ha da vivai ittici e 25 ha da allevamenti di trote. Di detta superficie complessiva, a fine 2005, ha sono purtroppo stati registrati come superfici degradate o Pagina 15 di 38

16 non più utilizzabili a seguito di aspersioni inquinanti o contaminazioni derivate da attività agricole intensive. Le principali specie allevate sono: crap comune, ciprinide est- asiatiche (ranger, cosas, novac), caras, salau, stiuca, somn, le quali rappresentanto ben l 85% della produzione complessiva, mentre il 15% è rappresentato invece dall allevamento di salmonidi ( pastrav curcubeceu, pastrav fantanel) 4. A tutto il 2005 la produzione ottenuta da attività di itticoltura è stata di tonnellate ed ha rappresentato il 54,55% del totale della produzione del settore. Negli ultimi anni si è osservata tuttavia una diminuzione della produzione da 9.041,69 tonnellate nel 2003 a tonnellate nel 2004 sino a tonnellate nel Anche se esiste il potenziale sul litorale romeno per praticare coltura in mare aperto, allo stato attuale pare esistere una sola società privata, di diritto consortile, in grado di coltivare le vongole, con un piano di produzione circa 100 tonnellate di vongole/anno. Tale società ha in utilizzo, pare a titolo di locazione, 10 istallazioni sistema long-line, situate a nord di Costanza, sulla isobata di 12 metri 5. Ad una prima analisi della società, pare che il reale livello produttivo sia stato di gran lunga inferiore alla summenzionata capacità nominale stimata. Alla fine del 2005, la percentuale dei lavoratori nell attività di itticoltura è stata di 40,83% ( persone), di cui 89,72% uomini e 10,28% donne. Per quanto riguarda il livello occupazionale per gruppi di età nell attività dell itticoltura, alla fine del 2005, il gruppo d età tra anni ha registrato un numero di 601 persone (21,61%), il gruppo d età tra anni ha registrato In questo caso vi è piena attendibilità dei dati, giacchè in piena rispondenza con le indicazioni UE, le unità produttive che sviluppano attività di itticoltura devono necessariamente essere iscritte al Registro delle Unità di Produzione dell Itticoltura, rispondente direttamente all Agenzia Nazionale per Pesca e Itticoltura. A fine 2005 risultavano iscritte a detto registro, o ne avevano comunque già presentato richiesta di ottenimento licenza di itticoltura, 381 soggetti commerciali di cui 166 già nella disponibilità di usufrutto o proprietà di vivai. 5 In conformità con la legislazione europea- direzione Shelfish waters - che prevede la protezione delle acque per i molluschi, nel litorale romeno sono state identificate 4 zone marittime ottime per allevamenti di molluschi. In dette zone si effettuato un costante monitoraggio dei parametri ficico-chimici e batteriologici specifici di qualità (acqua, percentuale di sedimenti e loro composizione, presenza di molluschi, ecc.). Pagina 16 di 38

17 persone (71,71%), ed il gruppo dei giovani sotto 20 anni solamente 19 persone (0,68%) 6. Punti forti - capacità di produzione - tradizione - personale tecnico preparato - risorse acquatiche Opportunità - domanda elevata dei prodotti di pesce - sostegno finanziario per i pescatori e per le organizzazioni dei produttori - potenziale per l implementazione e sviluppo dell itticoltura marittima Punti deboli - accesso limitato ai crediti bancari - i processi pesanti per accedere ai fondi - investimenti insufficienti - mancanza di tecnologie adatte ed installazioni obsolete - livello basso dell organizzazione dei produttori - il management deficitario - alto livello delle tasse ( per concessioni, energie, acqua) - diversità scarsa dei prodotti di pesce - il valore aggiunto ridotto - il processo di privatizzazione non è ancora finito - l implementazione deficitaria dei risultati della ricerca - condizioni di lavoro non adeguate - competitività bassa Minacce - la competizione sul mercato UE dei prodotti specifici - danneggiamento dell ambiente - possibile cambiamento delle preferenze dei consumatori verso altri prodotti - mancanza di interesse degli 6 Secondo la normativa romena gli allevamenti di pesce non possono essere condotti da soggetti privati, dal momento che utilizzano una risorsa pubblica non concessionabile dato il danneggiamento dei terreni saranno inclusi nei programmi di ristrutturazione. Si ricorda in questa sede come una attività produttiva abbastanza diffusa sul territorio romeno, ma non adeguatamente monitorata a livello igienico-sanitario, sia quella della produzione di mangimi per i pesci (dato da verificare, non sono sicuro!). Pagina 17 di 38

18 - condizioni per acclimatare, ovvero per favorire l inserimento e sviluppo in coltura di nuove specie - potenziale per lo sviluppo dell itticoltura organica - zone naturali protette per la riproduzione e il nutrimento dei pesci - possibilità di recuperare delle superfici per l itticoltura destinate in questo momento per altri scopi - potenziale per agriturismo ed ecoturismo investitori per questo settore Tabella 7: analisi SWOT per il sistema di itticoltura L industrializzazione Prima del 1989 sul territorio romeno esistevano circa 180 unità produttive per l industrializzazione e la relativa commercializzazione del pescato e dei prodotti da essi derivati. Sino allora, la maggior parte degli allevamenti ittici erano parte di un processo industriale completo, grado di assicurare anche la commercializzazione e distribuzione del pesce, immettendo sul mercato circa 250 prodotti ittici assortiti differenti. A partire dai primi anni novanta, le fabbriche per l industrializzazione del pesce hanno ridotto progressivamente la produzione, perdendo sensibili quote di mercato interno fino a giungere alla chiusura completa. La situazione attuale, pur non comunque pienamente confortante, ha subito una significativa evoluzione. Alla fine del 2005 erano registrati 56 soggetti commerciali per la promozione e commercializzazione di prodotti ittici e derivati, e 33 distributori nazionali in grado di assicurare la distribuzione primaria del pesce. Allo contempo, negli ultimi 4-5 anni, si è osservato un generale elevato interesse per la realizzazione della refrigerazione e industrializzazione primaria propedeutica alla vendita. La capacità totale di pre-lavorazione e conservazione del pesce e dei prodotti di pesce è stimata intorno alle tonnellate/anno di cui tonnellate/anno nell ambiente rurale (13,5% del totale). Pagina 18 di 38

19 Va detto come le principali specie ittiche coinvolte nel processo di industrializzazione sono provenienti legate alla quota di import e sono il macrou e il hering Assortimento A ,2 372 Assortimento B , Totale Tabella 8: evoluzione della produzione degli assortimenti di pesce nel periodo (tonnellate) La tabella soprastante, riporta un quadro di evoluzione, stimato nel periodo , della capacità di produzione ed assortimento della qualità ittica coinvolta nella filiera industriale. Questi dati indicano in maniera chiara una forte riduzione della produzione di pesce nel biennio rispetto al 1999 ed una successiva crescita progressiva a partire dal Nel 2004 la produzione di pesce è stata di tonnellate, rappresentando però solo 38,31% del totale del Rispetto al 2003 la produzione dell assortimento A ha registrato una crescita del 69,07% nel 2004 e detiene una percentuale del 96,59% del totale della produzione. Per quanto riguarda la capacità di assorbimento della forza lavoro nel settore, alla fine del 2005 la percentuale dei lavoratori nelle attività di industrializzazione del pesce era del solo 12,71% del totale settore(866 persone) di cui 42,15% uomini e 57,85% donne. Un discreto input alla produzione è stato garantito dalla possibilità di accesso delle aziende rumene ai fondi europei di pre-adesione SAPHARD. A partire dal 2000 infatti, attraverso tale Programma europeo volto allo sviluppo del potenziale agricolo dei Paesi in fase di avvicinamento all Unione Europea, sono state create nuove unità per l industrializzazione del pesce. Detto sforzo, pur lodevole, ha però permesso di coprire in maniera minima ulteriore la domanda interna paese. Punti forti - domanda elevata dei prodotti di pesce - personale tecnico preparato Punti deboli - accesso limitato ai crediti bancari - i processi pesanti per accedere ai fondi - investimenti insufficienti - mancanza di tecnologie adatta ed installazioni obsolete Pagina 19 di 38

20 - mancanza del mercato en-gros per il pesce - centri per la vendita non dotati degli equipaggiamenti necessari - basso livello dell organizzazione dei produttori - il management deficitario - alto livello dei costi di produzione - diversità scarsa dei prodotti di pesce - competitività bassa con prodotti specifici nel mercato UE Opportunità - domanda interna elevata dei prodotti di pesce - sostegno finanziario per i pescatori e per le organizzazioni dei produttori per adattarsi agli standard europei( fondi nazionali ed europei- SAPARD, FEP) - agevolazioni per accedere ai crediti bancari e la possibilità di garantire con l unità di produzione - nicchie di mercato - promozione del consumo di pesce Minacce - compromettere la salute dei consumatori - danneggiamento dell ambiente - mancanza di interesse per l industrializzazione dei prodotti locali - mancanza di interesse dei nuovi investitori per questo settore - crescita delle tasse e delle imposte Tabella 9: analisi SWOT del processo industriale dei prodotti ittici Il commercio ittico e dei prodotti derivati Allo stato attuale esistono circa 80 associazioni professionali nel campo della pesca, dell itticoltura e dell industrializzazione del pesce riconosciute dall Agenzia Nazionale per Pesca e Itticoltura. Va osservato come se fino al 1990, il consumo di pesce è stato di circa 8 kg/pro capite/anno, questo si è ridotto fino a 2 kg nel periodo , e dopo il 2000 ha iniziato progressivamente ad aumentare nuovamente arrivando nel 2005 a 4,29 kg/pro capite/anno. La crescita dei consumi è, di fatto, sostanzialmente coincidente con la crescita delle quote importate. La Pagina 20 di 38

21 comparsa sul mercato romeno di specie e qualità di importazione ha portato ad una diversificazione dell offerta e ad una conseguente diversificazione delle preferenze dei consumatori cha stanti ai dati della prima associazione di consumatori nazionale, paiono essere diventati sempre più esigenti sia in termini di qualità assoluta del prodotto, sia in termini di rapporto qualità/prezzo 7. Nel 2005 sono state commercializzate sul mercato interno al consumo ,90 tonnellate, con una crescita del 48,19% rispetto al 2001 e del 18,89% rispetto Tale boom è stato evidentemente supportato, come detto, dalla crescita del tonnellaggio importato, dal momento che la capacità di coprire il consumo interno con la produzione interna è, come detto, sostanzialmente bassa (14,40%). Per quanto riguarda l esportazione, questa ha registrato un regresso significativo dopo 1989 che dura anche allo stato attuale, tanto che nel periodo il volume medio dell export è stato di sole 693,37 tonnellate/anno 8. Secondo i dati MAPDR l import è aumentato del 22,19%, ovvero dalle tonnellate del 2004 alle ,60 tonnellate del Il pesce destinato per il consumo interno arriva in Romania sotto le seguenti forme: - pesce vivo; - pesce intero (sia fresco che surgelato), - lavorato inizialmente (pulito, senza testa, filetato, porzionato); - in scatole (marinato, sugo di pesce, uova di pesce, salato, affumicato, in olio, in sugo di pomodoro, altre forme). Più del 90% del totale delle importazioni è rappresentato dal pesce surgelato, i preparati o le scatole di pesce, filetti e carne di pesce (anche macinata). Alla fine del 2005, la struttura delle esportazioni era formata principalmente da: molluschi in conchiglia o non, vivi/freschi (52,52%, crostacei ed altri invertebrati acquatici, lavorati o freschi (23,44%) e pesce surgelato (18,68%). In quantità più piccole si esporta anche: pesce fresco o surgelato, filetti di pesce e carne di pesce. Data la sostanziale inesistenza dei centri di vendita specializzata, le catene di distribuzione non sono ben definite, la distribuzione dei prodotti di pesce viene 7 In tal senso risiede una importante possibilità delle aziende estere di qualità, in grado di poter affiancare la crescita dei consumi attraverso un sostenimento della stessa anche attraverso l intensificazione delle campagne di marketing, la partecipazione alle fiere, la realizzazione delle catene di commercializzazione a livello nazionale. 8 Minimo l aumento della quota esportata che è lievemente cresciuta tra il 2004 e il 2005 del 4,60%, ovvero dalle 779,80 alle 815,70 tonnellate. Pagina 21 di 38

22 coperta da parte dei produttori e degli importatori ed in minima parte dagli intermediari specializzati. I prodotti di pesce arrivano al consumatore finale attraverso i supermarket e attraverso i pochissimi negozi specializzati all interno dei mercati agroalimentari. La promozione dei prodotti di pesce viene fatta dalle compagnie di industrializzazione private attraverso campagne mass-media e la partecipazione alle fiere. La pesca come attività sportiva Un aspetto minore 9, ma che si riporta a titolo di completezza, è costituito dalle attività di pesca sportiva. In Romania esistono condizioni favorevoli per praticare la pesca come attività sportiva nelle acque di montagna, laghi naturali o artificiali nelle zone collinari e di pianura. Le associazioni dei pescatori sportivi hanno circa membri e il loro numero è in continua crescita. La pratica della pesca sportiva è ovviamente soggetta al rilascio di uno specifico permesso per la pesca sportiva (patentino), nel rispettando della normativa vigente ed a seguito dell obbligatoria iscrizione ad un circolo/associazione di pesca sportiva nazionale o convenzionata 10. Il successo di questa attività è il risultato dello sviluppo di una vera industria della pesca sportiva che è composta da reti di negozi specializzati, rivenditori/grossisti di attrezzatura per la pesca, fabbriche per le attrezzature, fabbriche per le imbarcazioni, fabbriche per esche per la pesca e mass-media (canali televisivi tematici, riviste, ecc.) specifici. Tali attività si concentrano particolarmente in prossimità dei grandi centri abitati, ove esistono strutture dedicate in grado di offrire agli appassionati strutture di alloggio, ristorazione ed intrattenimento pienamente integrate dal punto di vista ambientale e paesaggistico. Nella maggior parte dei casi ogni allevamento ittico di una qualche consistenza dispone, di fatto, di aree dedicate alla pesca sportiva. 9 L attività di pesca sportiva può rappresentare un potenziale ancora inespresso per investimenti volti a valorizzare un eventuale turismo di nicchia soprattutto attraverso la creazioni di comprensori dedicati e rivolti ad un turismo facoltoso. 10 Il limite massimo giornaliero di pescato ai fini sportivi è fissato per legge in kg 3. Pagina 22 di 38

23 Zone di pesca In Romania date le estesi superfici di acqua, la pesca ha una lunga tradizione sia produttiva che culturale. Il fiume Danubio con la foce allagata ed Delta del Danubio hanno fatto si che fino alla metà del secolo scorso la pesca fosse la più importante attività per gli abitanti di queste zone. Punti forti - tradizioni locali - forza di lavoro - risorse naturali - potenziale turistico Opportunità - evidenziare il valore delle risorse locali - realizzazione dei partenariati pubblico-privato - crescita del livello di vita - protezione del ambiente - realizzazione dell avvicinamento dei territori ( contatti, scambio di conoscenze) Punti deboli - diversità ridotta delle attività economiche nelle zone di pesca - cooperazione tra i partner locali - mancanza dei posti di lavoro - il valore aggiunto dei prodotti ridotto - mancanza dei programmi di sviluppo rurale Minacce - migrazione della popolazione verso le zone più sviluppate dal punto di vista economico - la non valorizzazione del potenziale di sfruttamento - capacità limitata di assorbimento dei fondi / adattamento lento alle richieste da parte dell amministrazione dei fondi - mancato interesse degli investitori. Tabella 10: analisi SWOT per zone produttive Aree e specie protette In Romania la superficie totale di territorio protetta, a vario titolo di interesse paesaggistico ed ambientale, è pari a circa km quadrati, pari a circa il 7,83% della superficie del Paese. In particolare: - n 1 Riserva della Biosfera ha: - n 13 Parchi Nazionali ha; - n 13 Parchi Naturali ha; - n 981 Riserve Naturali ha; - n 28 Aree di Protezione Speciale Avifaunistica ha. Pagina 23 di 38

24 Il solo Delta del Danubio copre una superficie di circa ha di cui ha nel territorio romeno e, come detto, rappresenta una zona di primaria importanza per il settore della pesca e dell itticoltura. Il Delta del Danubio rappresenta infatti la parte del territorio umido più esteso dell Europa che si presenta allo stato naturale e di sostanziale conservazione. Nel 1991 è stata nominata come riserva della biosfera nell ambito della Convenzione sulle zone umide, importanti al livello internazionale, specialmente come habitat per gli uccelli acquatici (RAMSAR). Dallo stesso anno, 1991, la zona centrale della Riserva, di ha è stata inclusa nel patrimonio mondiale dell UNESCO. Riserva marittima Vama Veche 2 Mai ha una superficie di ha estesa su 7 km di costa, tra le località 2 Mai e la frontiera con la Bulgaria. E stata proposta come sito nelle reti di aree protette all interno del Programma Natura Parco Naturale Portile de Fier, con una superficie di ha di cui ha di specchio d acqua (ove però vi è sita una micro-centrale idroelettrica) e il Parco Naturale Balta Mica della Traila che sui ha che contiene ha hanno specchio d acqua. In più la Balta Mica della Traila esiste anche un sito Ramsar. Parchi nazionali: costituiti in base alla presenza di alcuni elementi naturali di pregio a livello nazionale in cui si cerca di mantenere il quadro naturale inalterato, la protezione degli ecosistemi, la conservazione della biodiversità, il mantenimento delle tradizioni locali, l offerta di possibilità di ricreazione. Sono permesse alcune attività tradizionali di sfruttamento delle risorse naturali comunque al di fuori delle zone di protezione integrale. Parchi naturali: sono state create la dove l interazione tra le attività umane tradizionali ed il quadro naturale hanno creato paesaggi speciali. Si cerca di proteggere i paesaggi, la conservazione delle specie e degli habitat, il mantenimento dell equilibrio tra il quadro naturale e le attività umane. La lista dei siti Natura 2000 è stata stabilita per sostenere le attività a corto e lungo termine per la conservazione della biodiversità. Riserve scientifiche: create data la presenza di alcuni elementi naturali di gran valore scientifico. Non sono permesse attività di sfruttamento delle risorse naturali. Riserve naturali: create data la presenza di alcuni elementi naturali che necessitano di misure di protezione. Pagina 24 di 38

25 Monumenti della natura: create data la presenza di un elemento naturale, speciale, unico, puntuale. Allo stato attuale, dato il management non adeguato, le zone protette sono soggette anche a sfruttamenti illegali delle proprie risorse, sviluppi non controllati del turismo e delle costruzioni, caccia illegale. Tutto questo porta a delle perdite irreversibili della biodiversità in Romania.Le specie di pesce di interesse commerciale, a rischio di estinzione, o in una qualche forma di pericolo o ancora in diversi stadi di danno biologico sono: morunul, nisetrul, pastruga, lostriza e sipul. L analisi SWOT per il settore della pesca Punti forti - mercato interno con grande potenziale di assorbimento - risorse acquatiche sfruttabili - superfici favorevoli per lo sviluppo dell itticoltura - forza di lavoro disponibile, con un livello di istruzione accettabile - specie di valore in fauna marina autoctona - superficie significative di acque, - istituti di ricerca nel campo - scuole di studio universitarie - tradizione - diversità degli ecosistemi Punti deboli - dotazioni insufficienti e tecnologia obsoleta - diminuzione del consumo dei prodotti interni - livello basso dell organizzazione dei produttori - condizioni di lavoro non adeguate - produttività del lavoro bassa - management e marketing deficitari - competitività ridotta nel settore - basso valore aggiunto per i prodotti di pesce - capacità amministrativa sviluppata in modo insufficiente per l implementazione efficiente della politica Comune per la Pesca - accesso limitato ai crediti bancari e le procedure pesanti per accedere ai fondi - infrastruttura specifica appena sviluppata - diversità ridotta dei prodotti di pesca - formazione insufficiente - implementazione deficitaria dei risultati della ricerca Pagina 25 di 38

26 Opportunità - la qualità di nuovo membro UE - domanda interna di pesce e prodotti di pesce - sostegno finanziario - l introduzione in coltura di nuove specie - crescita del livello della vita - potenziale per agriturismo, ecoturismo ed altre attività connesse - protezione delle risorse acquatiche - zone naturali protette per la riproduzione e la nutrizione dei pesci - miglioramento dell immagine del settore - nicchie di mercato Minacce - competizione sul mercato UE con prodotti specifici - cambiamento delle preferenze dei consumatori verso altri prodotti - aumento dei costi produzione - ridotto assorbimento dei fondi - danneggiamento dell ambiente - mancanza di interesse per l industrializzazione dei prodotti autoctoni - mancanza di interesse dei nuovi investitori per questo settore - migrazione della popolazione verso le zone più sviluppate dal punto di vista economico Tabella 10: analisi SWOT per zone produttive Ricerca In Romania esiste un importante attività di ricerca in materia, condotta e realizzata della istituzioni di studio superiore, ed anche da affermati Istituti di ricerca del settore, di cui le più importanti sono: - Istituto Nazionale di Ricerca, Sviluppo Marittimo, Grigore Antipa - Constanta per Mar Nero, - Istituto Nazionale di Ricerca, Sviluppo Delta del Danubio - Tulcea per la Delta del Danubio e il fiume Danubio, - Istituto Nazionale di Ricerca, Sviluppo per Ecologia Acquatica, Pesca e Itticoltura- Galati per itticoltura e pesca nelle acque interne, - Centro di Ricerca per Itticoltura Nucet, Dambovita per itticolture nelle acque dolci. Detti istituti, soggetti giuridici sia pubblici che privati, sono di discreto livello (allineato a molti equivalenti compagini dei paesi membri) e dispongono di un complessivo buon livello dei propri specialisti, basi di ricerca e microproduzione ittica. Pagina 26 di 38

27 La scarisità di fondi di ricerca, sia di provenienza pubblica che privata, adeguati in grado di garantire una piena continuità delle attività di ricerca ha impedito tuttavia nell ultimo biennio il prosieguo ed il completamento di diverse attività di ricerca soprattutto in materia di difesa della diversità biologica delle specie. Un ulteriore limite è costituito, nell analisi dello stato di salute della ricerca dall insufficiente trasferimento trasferimento tecnologico e dalle limitate sinergie in atto tra soggetti pubblici e privati. Quest ultimo aspetto fa capo in particolare a: insufficiente orientamento verso la domanda: attività di ricerca scarsamente demand oriented; mancanza di infrastruttura adeguata per poter permettere ai risultati della ricerca di trasformarsi in innovazione applicata. Quadro normativo Il principale riferimento legislativo rumeno a disciplinare in maniera complessiva il settore è la Legge n 192/2001, che riguarda le risorse acquatiche cosiddette vive, ovvero facenti riferimento ad una attività antropica intrusiva, quali pesca ed itticoltura. Il medesimo riferimento normativo regolamenta inoltre la conservazione, l amministrazione e lo sfruttamento delle risorse acquatiche, l attività di itticoltura nella specificità delle specie coltivabili, la filiera industriale del pescato e la commercializzazione dei prodotti pescati e derivati. Più recenti modifiche alla Legge 192/2001, unitamente all aggiornamento dei dispositivi applicativi ad essa correlati, sono stati emanati dal Parlamento nel triennio di pre-adesione all Unione Europea, per un pieno adeguamento e recepimento delle direttive comunitarie vigenti negli altri paesi membri. Infine, un recente Decreto Legislativo, (Ministero dell Ambiente), nell intento di giungere ad un pieno ottenimento degli obiettivi di cogenza disposti dalla 192/2001 e successive modifiche, unitamente ad una serie di decreti attuativi in materia di pesca ed itticoltura hanno disposto quanto segue: - l organizzazione e il funzionamento della Lista delle Navi e delle Imbarcazioni di Pesca, - l organizzazione e il funzionamento del Registro delle Unità di Produzione dell Itticoltura, - la realizzazione del Centro di monitoraggio via satellite delle navi da pesca, Pagina 27 di 38

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