REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE DEI CONTI II SEZIONE GIURISDIZIONALE CENTRALE D'APPELLO

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Assunta Bertolini
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1 Page 1 of 5 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE DEI CONTI II SEZIONE GIURISDIZIONALE CENTRALE D'APPELLO composta dai seguenti magistrati: dott. Sergio Maria Pisana dott. Mario Pischedda dott. Josef Hermann Rössler dott. Angela Silveri dott. Manuela Arrigucci Presidente relatore ha pronunciato la seguente SENTENZA nel giudizio d appello iscritto al n del registro di segreteria, proposto dal sig. Pucci Faustino, rappresentato e difeso dall avv. Guido Fiorillo, presso il quale è elettivamente domiciliato in Roma, P.za Prati degli Strozzi, n. 33, avverso la sentenza della Sezione giurisdizionale per la regione Lazio n. 2053/04 del 14 luglio 2004; Visti gli atti e i documenti tutti della causa; Uditi nell udienza pubblica del 19 gennaio 2010 il magistrato relatore dott. Manuela Arrigucci e il pubblico ministero nella persona del v.p.g. dott. Antonio Galeota, assente l avv. Fiorillo. FATTO Con la sentenza indicata in epigrafe la Sezione territoriale ha condannato il sig. Pucci Faustino, comandante dei vigili urbani del Comune di Rocca Priora, al pagamento di euro 8469,89, oltre accessori e spese di giudizio, per mancato versamento nelle casse comunali di somme da lui riscosse da privati per il rilascio di verbali di dissequestro per

2 Page 2 of 5 abusivismi edilizi. Risulta dagli atti che il Comune di Rocca Priora con delibera n. 492 del aveva disposto il pagamento di un rimborso spese di L forfettarie, a carico dei soggetti responsabili di abusivismi edilizi, per ogni verbale di dissequestro emesso dal Comune, mediante versamento della somma sul conto corrente postale intestato all ente medesimo. A seguito di indagini svolte in sede sia penale che amministrativa era emerso che il Pucci, alla consegna di ciascun verbale, riceveva da ogni interessato l importo in contanti di L , per il quale non rilasciava ricevuta con la motivazione che la consegna del verbale equivaleva a ricevuta. Secondo il Requirente le somme incassate nel periodo dal 1994 al 1999, per un totale di 182 verbali, non risultavano, peraltro, versate nelle casse comunali, ma trattenute dal Pucci che dolosamente se ne appropriava. Il procedimento penale avviato nei confronti del medesimo per i fatti sopraindicati, e che aveva dato luogo anche ad arresto in flagranza, si concludeva con sentenza di patteggiamento ex art. 444 c.p.p., mentre il procedimento disciplinare avviato dall amministrazione comunale dava luogo, in data , a licenziamento in tronco del medesimo sig. Pucci. Va precisato che l appellante è stato condannato, con sentenza n. 439/2003 della Sezione giurisdizionale per la regione Lazio, oltre che per altre fattispecie di danno dolose e colpose, anche al pagamento di euro 3925,07 (pari al controvalore di L ), in relazione alla stessa vicenda, per mancato versamento di somme relative a n. 38 verbali di dissequestro, secondo la pretesa risarcitoria avanzata con l atto di citazione. In quell occasione la Sezione territoriale non aveva infatti accolto la modifica della domanda, formulata dal P.M. nel corso del giudizio, di condanna al pagamento di L , anziché di L , motivata da un errore materiale contenuto nell atto di citazione, consistente nel fatto che l ammanco in realtà si riferiva a n. 120 verbali di dissequestro,

3 Page 3 of 5 anziché a n. 38. Pertanto, la sentenza oggetto dell odierno giudizio d appello riguarda il nuovo procedimento instaurato dal Procuratore regionale per il risarcimento del danno residuo di L , pari ad euro 8469,89, relativo ai rimanenti 182 verbali di dissequestro. Con l appello in epigrafe l interessato chiede la riforma della sentenza deducendo error in iudicando in quanto non sarebbe stata provata l appropriazione indebita delle somme contestate dal requirente, stante il carattere induttivo degli accertamenti di polizia giudiziaria, nonché mancanza del danno erariale in quanto puramente presunto e fondato su una delibera illegittima. Rileva, inoltre, la non utilizzabilità, a fini probatori, delle dichiarazioni rese dai cittadini che avevano versato la predetta somma di L per ogni verbale di dissequestro, in quanto essi avevano comunque interesse a dichiarare l avvenuto pagamento, essendo sprovvisti delle relative ricevute. Il Procuratore generale nelle sue conclusioni scritte, rilevando che l ampia documentazione in atti, fra cui le dichiarazioni testimoniali dei contravventori, tutte concordanti, danno la prova della dolosa appropriazione di somme, senz altro favorita dal disordine amministrativo del Comune, ha chiesto la conferma della sentenza di primo grado. All udienza odierna il P.M. ha sottolineato che la delibera che ha previsto il pagamento di una somma forfettaria è inoppugnabile e la Sezione non può accertarne incidentalmente l illegittimità, che i fatti materiali sono provati e che, pertanto, l appello va rigettato. DIRITTO Il primo motivo d appello riguarda la mancata prova dei fatti, stante il carattere induttivo degli accertamenti di polizia giudiziaria, che non avrebbero esaminato compiutamente l intera vicenda illecita.

4 Page 4 of 5 Al riguardo, va rilevato che per gli stessi fatti illeciti sono stati svolti accertamenti dall Arma dei carabinieri di Rocca Priora che hanno dato luogo a procedimento penale, dalla Guardia di finanza su delega del Procuratore regionale della Corte dei conti, nonché in sede amministrativa da parte dello stesso Comune. Da tali accertamenti, corroborati dalle dichiarazioni testimoniali di dipendenti comunali e dei cittadini contravventori, tutte concordanti anche sulle modalità di realizzazione dell illecito, emerge che sono stati emessi dal Comando dei vigili urbani n. 120 verbali di dissequestro, che l importo di L fissato in via forfettaria dal Comune con la delibera n. 492/ 92 per la definizione di ogni pratica non è stato pagato secondo le modalità stabilite nella delibera stessa, né è stato versato dal Pucci nelle casse comunali. In relazione a ciò non può mettersi in discussione la sussistenza e la quantificazione del danno erariale, né, peraltro, può essere fatta valere in questa sede la paventata illegittimità della delibera, ormai inoppugnabile. In relazione poi alla prova della illecita appropriazione delle somme da parte del Pucci, va ricordato che, anche se la sentenza di patteggiamento emessa dal giudice penale non fa stato nel presente giudizio, tuttavia le prove testimoniali e gli altri elementi di prova raccolti nel corso del predetto procedimento, secondo i principi generali in materia di onere della prova e la consolidata giurisprudenza di questa Corte, possono essere oggetto di libera e autonoma valutazione da parte del giudice contabile. In proposito, i numerosi e concordanti elementi probatori emersi in sede penale e nel corso degli accertamenti delegati dal Procuratore regionale, che danno conto delle illecite modalità poste in essere dal Pucci per incassare personalmente e trattenere le somme dovute al Comune, attuate mediante la consegna manuale di ogni verbale in cambio del pagamento in contanti della somma di L senza rilascio di ricevute, e che sono stati puntualmente riportati nella sentenza di primo grado, inducono il collegio a ritenere fondato e immune da vizi il giudizio di condanna del primo giudice. Né, peraltro, le argomentazioni della difesa appaiono

5 Page 5 of 5 apportare elementi che possano mettere in discussione la ricostruzione dei fatti riportata in sentenza, che quindi va confermata, con conseguente reiezione dell appello in epigrafe. Al rigetto dell appello consegue l addebito delle spese anche di questo grado di giudizio. P.Q.M. La Sezione seconda centrale d appello, definitivamente pronunciando, respinge l appello n proposto dal sig. Pucci Faustino avverso la sentenza della Sezione giurisdizionale per la regione Lazio n del 14 luglio 2004, addebitando al medesimo le spese del presente grado di giudizio, che vengono liquidate in euro 73, (SETTANTATRE/10) Così deciso in Roma, nella camera di consiglio del 19 gennaio L' ESTENSORE (Manuela Arrigucci) F.to Manuela Arrigucci IL PRESIDENTE ( Sergio Maria Pisana) F.to Sergio Maria Pisana Depositata in Segreteria il 4 ottobre 2010 Il Direttore della Segreteria F.to Andreana BASOLI

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