CARTA DEI LUDOBUS DI ALI PER GIOCARE

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "CARTA DEI LUDOBUS DI ALI PER GIOCARE"

Transcript

1 CARTA DEI LUDOBUS DI ALI PER GIOCARE La mission di L associazione, perseguendo esclusivamente finalità di solidarietà sociale nei settori dell assistenza sociale, della formazione, della tutela dei diritti e della promozione della cultura e dell arte, si prefigge i seguenti scopi: - rappresentare le istanze e le progettualità di chi opera sul territorio con progetti ludici, pedagogici e socioculturali fondati sull affermazione del diritto al gioco e alla cittadinanza attiva, attraverso l'azione di mezzi mobili attrezzati (Ludobus) e l attività in strutture fisse (Ludoteche) e offrire ai soci idonei ed efficienti servizi. Per la realizzazione dei suddetti scopi, l associazione assume i seguenti compiti: - il coordinamento ed il confronto delle varie esperienze e metodologie legate alle tematiche della pedagogia ludica e socio-culturale che si svolgono in Italia, attraverso i propri soci; - l attività di ricerca, consulenza e sviluppo di metodologie per l'animazione ludica, mobile e in Ludoteca, e dei processi ludici e di apprendimento legati all ambiente sociale e naturale; - la promozione di un azione progettuale collettiva e condivisa sulle aree tematiche dei diritti, del gioco, dell animazione, della pedagogia socio-culturale e della comunicazione in genere in ambito italiano, europeo ed internazionale; - la collaborazione attiva con enti e istituzioni pubbliche e private, istituzioni scolastiche, associazioni, cooperative sociali, imprese private, gruppi informali e quanti altri si interessano e si impegnano nelle aree di intervento socioculturale; - la promozione dello scambio di informazioni e l'impegno per l'ampliamento ed il rafforzamento del movimento dei Ludobus e delle Ludoteche e, in generale, per la creazione di una Rete del Gioco in Italia, anche attraverso la partecipazione di propri rappresentanti ad associazioni, eventi e convegni a carattere nazionale e internazionale che abbiano il gioco e la sua dimensione culturale come argomento centrale; - l organizzazione dell incontro nazionale dei Ludobus e delle Ludoteche, il coordinamento e la partecipazione all organizzazione di convegni e manifestazioni che coinvolgano i Ludobus e le Ludoteche di più regioni o territori, ed il coordinamento della partecipazione dei Ludobus italiani e dei rappresentanti delle Ludoteche alle manifestazioni internazionali; - la formazione professionale di chi opera o intende operare attraverso i Ludobus e le Ludoteche; - la produzione, la raccolta e la divulgazione della documentazione relativa all esperienza dei Ludobus e delle Ludoteche in Italia e all estero attraverso corsi di formazione e ogni mezzo di comunicazione come libri, pubblicazioni periodiche, video e altri supporti multimediali e quant altro dovesse risultare utile allo scopo; - la rappresentanza del movimento italiano dei Ludobus e delle Ludoteche a livello nazionale ed internazionale; riconosce l importanza che il gioco riveste nello sviluppo sociale, affettivo e cognitivo del bambino e, più in generale, nella formazione dell individuo. I Ludobus e le Ludoteche sono un servizio di interesse pubblico che si inseriscono nelle azioni che promuovono per favorire il diritto al gioco di tutti i cittadini, con particolare riguardo all infanzia e all adolescenza. Diritti dell infanzia e dell adolescenza I soci di : promuovono attraverso le attività Ludobus la conoscenza e l attuazione delle Convenzioni Internazionali sui diritti dell uomo, con particolare riferimento alla Convenzione sui diritti dell Infanzia e dell Adolescenza redatta a New York il 20 novembre 1989, ratificata dall Italia con Legge 27 maggio 1991, n. 176; possono realizzare a tal fine attività di sensibilizzazione quali incontri, conferenze, manifestazioni, pubblicazioni promuovendo, favorendo e sostenendo iniziative finalizzate a creare le condizioni più favorevoli per la pratica attuazione del diritto al gioco; valorizzano la capacità creativa e di giudizio della realtà che i bambini sanno esprimere; favoriscono forme di partecipazione dei bambini affinché pratichino nel concreto il diritto di cittadinanza.

2 CARTA DEI LUDOBUS DI ALI PER GIOCARE PARTE PRIMA Princìpi generali Il servizio erogato dal Ludobus, in conformità all art. 3 della Costituzione Italiana e nel rispetto della Direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri del 27 gennaio 1994, si uniforma ai seguenti princìpi generali: eguaglianza: a tutti i fruitori del servizio sono offerte medesime opportunità e stesso livello qualitativo del servizio senza discriminazioni di età, sesso, razza, lingua, religione, opinioni politiche, condizioni psico-fisiche e socioeconomiche; imparzialità: i comportamenti nei confronti dei fruitori sono ispirati a criteri di obiettività, giustizia ed imparzialità; diritto di scelta: il servizio assicura una vasta gamma di attività ludico-ricreative, adeguate alle diverse età dei partecipanti e ai contesti degli interventi. Il cittadino ha diritto di partecipare liberamente agli interventi proposti dal Ludobus e di scegliere tra le varie opportunità ricreativo-educative offerte; partecipazione: è favorita la collaborazione di enti, associazioni, soggetti privati e cittadini nel funzionamento del servizio ed è promossa la partecipazione delle famiglie, anche mediante la possibilità di presentare richieste, osservazioni, reclami, proposte e suggerimenti in merito ai servizi offerti; efficienza ed efficacia: il servizio è organizzato in modo da impiegare nel modo più conveniente le risorse disponibili allo scopo di raggiungere la massima soddisfazione dei partecipanti e la valorizzazione professionale degli operatori, anche adottando criteri di flessibilità e di innovazione. Finalità generali Il Ludobus è un servizio di animazione ludica itinerante di valenza culturale e educativa capace di sollecitare occasioni spontanee e organizzate di incontro e di gioco nei luoghi dove risiedono e vivono bambine e bambini, ragazze e ragazzi, adolescenti, adulti e anziani, promuovendo la loro partecipazione nel rispetto della dignità e delle differenze di ognuno. Il Ludobus si propone di: sottolineare la centralità e l importanza del gioco nello sviluppo dell individuo; assegnare al tempo del gioco la stessa dignità e valenza del tempo dell apprendimento; favorire la trasmissione della memoria e della cultura ludica, attraverso la riscoperta e la rielaborazione di giochi tradizionali delle diverse culture e la ricerca e la sperimentazione di nuove forme ludiche; valorizzare il gioco ed il giocattolo quale tramite nella relazione tra Persone; raccogliere, attraverso opportune forme di ascolto e di partecipazione, le esigenze e i bisogni espressione del territorio. presterà particolare attenzione a: promuovere il gioco autonomo e spontaneo; favorire l autonomia, la partecipazione attiva l intraprendenza dei bambini e bambine; educare alla valutazione del rischio; stimolare la fantasia, l immaginazione, la creatività e le capacità individuali; favorire i giochi di gruppo, la socializzazione, l interazione, la comunicazione, la cooperazione, la sperimentazione, il rispetto reciproco, l instaurarsi di relazioni positive con gli altri sperimentare le attività culturali, espressive e creative; stimolare i giochi di movimento, di scoperta e di avventura; valorizzare le diversità culturali; incentivare il contatto con la natura e l ambiente circostante. Il Ludobus si propone in particolare di: offrire occasioni di incontro e di gioco per tutti i cittadini, prevalentemente nel territorio in cui risiedono promuovere la realizzazione, la conoscenza e l utilizzo degli spazi per il gioco e delle aree verdi presenti nel proprio territorio. promuovere, presso gli enti pubblici e privati, attraverso iniziative di vario genere, la cultura del gioco e del giocattolo di qualità.

3 PARTE SECONDA Il Ludobus Le attività previste dal servizio vengono realizzate con l ausilio di un mezzo mobile appositamente attrezzato dal punto di vista tecnico e strutturale denominato Ludobus. Il Ludobus è dotato di attrezzature ludiche, si avvale di operatori qualificati, organizza e promuove in proprio e per conto di enti pubblici e privati attività di animazione nelle piazze, nei parchi, nelle scuole, nelle palestre, nelle strade e nelle aree verdi di città e paesi e ovunque. Il Ludobus mette a disposizione giochi e giocattoli, propone attività ricreative, ludiche, culturali, sportive, di laboratorio e spettacoli di animazione teatrale, musicale e circense. Il Ludobus si reca in particolare dove vivono i bambini e le bambine per stimolarli a giocare grazie ai materiali in dotazione e alle idee che vengono proposte e per far loro vivere nuove esperienze. Il Ludobus rivitalizza e anima in maniera giocosa luoghi e contesti che non sono destinati espressamente al gioco. Il Ludobus è un modo di ovviare alla carenza di possibilità di giocare ed è un utile complemento alle azioni per un generale miglioramento della qualità della vita. Le attività Il Servizio del Ludobus si articola nelle seguenti attività principali: interventi di animazione; iniziative di sensibilizzazione sui diritti dell infanzia attività di informazione e documentazione; Gli interventi di animazione rientrano nelle seguenti tipologie principali: animazione ludica, ricreativa e sportiva (esempio: giochi tradizionali, giochi di altre culture, giochi di movimento,arti circensi); narrazione, promozione e alla lettura; laboratori creativi, espressivi e artistici (esempio: costruzione di giocattoli, strumenti musicali, atelier di arte, realizzazione di esperimenti scientifici; Ludoteca itinerante; spettacoli che coinvolgano in maniera attiva i partecipanti (esempio: clown, magia, burattini, giocoleria, acrobatica, ecc.) iniziative di educativa di strada e di progettazione partecipata; attività a carattere eco-ambientale; grandi giochi a tema; Le iniziative di sensibilizzazione sui diritti riguardano le attività di promozione, diffusione e attuazione della Convenzione Internazionale sui Diritti dell Infanzia e dell Adolescenza e delle altre Convenzioni Internazionali sui diritti dell uomo, in particolare sul diritto al gioco, alla socialità, all espressione e alla cittadinanza. Le attività di informazione e documentazione riguardano la comunicazione delle iniziative del Ludobus e la realizzazione di un archivio video-fotografico delle stesse nel rispetto della normativa sulla privacy legge. Logo Il logo dell Associazione contraddistingue il fatto che i soci aderenti rispettino inequivocabilmente l attuazione della presente Carta dei Ludobus di. Caratteristiche degli interventi di animazione Gli interventi di animazione sono programmati in collaborazione con il soggetto Committente, si svolgono in luoghi accessibili al pubblico (esempio: aree verdi, parchi gioco, piazze, strade, cortili scolastici, centri commerciali), prevalentemente e preferibilmente all aperto e sono inseriti in progetti socio-educativi, manifestazioni, o eventi particolari. In base alle attività previste, al contesto e alla durata dell intervento, è garantito un adeguato numero di operatori qualificati e una congrua dotazione di attrezzature e materiali. Destinatari degli interventi Le attività del Ludobus coinvolgono tutti: bambine e bambini, ragazze e ragazzi, adolescenti, adulti, anziani e famiglie. L accesso alle attività del Ludobus è gratuito.

4 Responsabilità Il Ludobus si impegna a mettere in atto tutte le misure necessarie a garantire la sicurezza dei partecipanti nello svolgimento delle attività. In ogni caso agli operatori non spetta l obbligo di vigilanza sui minori, rimanendo tale responsabilità in capo ai genitori e precettori, secondo quanto disposto dagli artt e 2048 del Codice Civile. Durante gli interventi di animazione, i minori non si intendono quindi affidati agli operatori del Ludobus. In caso di interventi realizzati in istituti scolastici, centri ricreativi e sportivi o comunità, la responsabilità rimane in carico ai docenti e agli operatori a cui sono affidati i minori. I Ludobus sono in possesso di un adeguata assicurazione RCT. In caso di infortunio occorso ai partecipanti gli operatori provvederanno a: informare con tempestività il genitore o tutore chiedere l intervento del 118 in relazione alla gravità dell incidente. Il Ludobus ha in dotazione una cassetta di pronto soccorso. Operatori Il servizio denominato Ludobus si avvale di personale dipendente dall ente gestore (Ente Pubblico, Associazione, Impresa Sociale, ecc.) e da eventuali collaborazioni esterne. L ente gestore si impegna a utilizzare nella maniera conforme alle leggi il personale impiegato e a rispettarne i livelli contrattuali di lavoro. Gli operatori impiegati negli interventi di animazione sono in possesso dei seguenti requisiti minimi: - diploma di scuola secondaria di secondo grado con corso di studi quinquennale; - età non inferiore ai 18 anni. Costituiscono titoli di preferenza documentate esperienze professionali con bambini e ragazzi con la qualifica di animatore, la frequenza al Corso di Formazione per Animatori di Ludobus promosso da e di altri corsi di formazione e aggiornamento, seminari e corsi di specializzazione sull animazione e sul gioco, organizzati da enti, istituzioni e associazioni qualificati e riconosciuti. In casi particolari si può derogare dal requisito del titolo di studio in presenza di competenze specifiche e significative esperienze di animazione di durata almeno triennale acquisite e documentate. Gli operatori non devono essere in attesa di giudizio definitivo né essere stati condannati per reati che comprendano abusi, molestie o violenze verso minori. Gli operatori possono essere affiancati da personale volontario e tirocinanti. Durante gli interventi di animazione gli operatori del Ludobus indossano un tesserino e/o un abbigliamento che li rendano riconoscibili e ne permettano l identificazione. Nel rapporto con i partecipanti gli operatori assicurano un comportamento corretto e rispettoso, disposto all ascolto e non lesivo della dignità del cittadino. I materiali e la sicurezza I materiali utilizzati durante gli interventi di animazione sono: giochi e giocattoli con marchio CE attestante la conformità alle prescrizioni di legge; attrezzature ginniche, sportive o destinate ad essere usate collettivamente nei parchi giochi; manufatti artigianali, non reperibili in commercio, realizzati a regola d arte e costruiti appositamente allo scopo di sviluppare abilità particolari; attrezzi e utensili vari (es.: forbici, martelli, pinze, pennelli); materiali di recupero e di riciclo (es.: tappi di bottiglia, tessere per mosaico, carta, cartone, legno); materiali di consumo (es.: carta, penne, nastro adesivo, colla). È cura degli operatori dare indicazioni sul corretto utilizzo di giochi, materiali ed attrezzature secondo le prescrizioni, le avvertenze e le istruzioni riportate dal costruttore e suggerire ai bambini giochi e giocattoli adeguati all età e adatti alle loro abilità. I giochi e i materiali utilizzati sono soggetti a verifiche sullo stato di igiene e usura, al fine di garantirne la sicurezza. Le attrezzature sono sottoposte a periodici interventi di manutenzione, pulizia e vengono all occorrenza reintegrate. Richieste Gli interventi del Ludobus possono essere richiesti da enti pubblici, enti locali (province, comuni singoli o associati), associazioni (di volontariato, culturali, sportive, di categoria, pro loco), comitati, istituti scolastici di ogni ordine e grado (pubblici e privati), enti territoriali, centri di aggregazione, ricreatori, parrocchie e oratori, ditte, cooperative, aziende e privati.

5 Formazione e aggiornamento I soci di promuovono occasioni di aggiornamento, formazione e qualificazione sulla cultura e sulle pratiche del gioco, rivolti agli operatori, agli animatori, ai docenti, ai mediatori culturali, ai genitori e ai cittadini in generale. Gli enti gestori del servizio Ludobus favoriscono la partecipazione dei propri operatori a convegni, corsi e manifestazioni a livello nazionale ed internazionale inerenti il gioco e l animazione. Gli incontri di formazione e aggiornamento riguardano i princìpi di pedagogia del gioco, la promozione dei diritti dell infanzia, le tecniche di animazione, l organizzazione di laboratori creativi ed espressivi, l approfondimento di tecniche di partecipazione dei minori alla vita sociale. Le attività di analisi, ricerca e studio prevedono approfondimenti sulla cultura e sulle pratiche del gioco. organizza il Corso di Formazione per Animatori di Ludobus. Informazione e documentazione I soci di garantiscono una comunicazione efficace sulle iniziative realizzate attraverso i Ludobus. Effettua una documentazione sulle attività svolte, mediante la raccolta e l archiviazione di documenti, schede di gradimento e immagini, finalizzata alla valutazione e alla riflessione critica. Può curare inoltre la raccolta di pubblicazioni su argomenti inerenti il gioco e la cultura ludica. Monitoraggio e valutazione I soci di si impegnano a dotarsi di strumenti atti a valutare il gradimento dell utenza e dell ente committente

6 PARTE TERZA Standard di qualità Sulla base dei principi generali L associazione indica gli standard di qualità che i Ludobus dei propri associati si impegnano a rispettare nei confronti dei cittadini, degli enti pubblici e privati nell erogazione del servizio. FATTORI INDICATORI STANDARD Professionalità degli operatori riconoscibilità degli operatori mediante dotazione di cartellini e/o abbigliamento specifico 100% Rispetto dei canoni al paragrafo operatori 100% Informazione partecipazione ad almeno un incontro di formazione e/o aggiornamento all anno Informazioni e comunicazione delle attività sul sito internet proprio e/o dell Associazione almeno il 50% degli operatori Sì Esposizione e/o distribuzione di materiale inerente le finalità dell Associazione Realizzazione e distribuzione di materiale inerente alla programmazione di massima (obiettivi e finalità) di ogni singola associazione Sì Sì Attrezzature e mezzi Controllo di Qualità diffusione della carta dei Ludobus di presso enti pubblici e privati del proprio territorio Allestimento di un mezzo mobile opportunamente attrezzato e riconoscibile come Ludobus rinnovare annualmente le tipologie di intervento e la dotazione dei giochi Scheda riepilogativa dell intervento con le informazioni più importanti

REGOLAMENTO PER L IMPIEGO DI VOLONTARIATO IN ATTIVITA SOCIALMENTE UTILI

REGOLAMENTO PER L IMPIEGO DI VOLONTARIATO IN ATTIVITA SOCIALMENTE UTILI REGOLAMENTO PER L IMPIEGO DI VOLONTARIATO IN ATTIVITA SOCIALMENTE UTILI Approvato con D.C.C. n. 2 in data 12-02-2015 Art.1 Il Comune di Roncaro volendo garantire nell ambito del proprio territorio attività

Dettagli

COMUNE DI ANCONA REGOLAMENTO TEMPO PER LE FAMIGLIE

COMUNE DI ANCONA REGOLAMENTO TEMPO PER LE FAMIGLIE COMUNE DI ANCONA REGOLAMENTO TEMPO PER LE FAMIGLIE Delibera Consiglio Comunale n. 51 del 10.06.2015 1 REGOLAMENTO TEMPO PER LE FAMIGLIE ART. 1 DEFINIZIONE Il Tempo per le famiglie rientra nella tipologia

Dettagli

Linee guida per il Volontariato Civico del Comune di Monza

Linee guida per il Volontariato Civico del Comune di Monza Settore Servizi Sociali, Politiche Giovanili, Partecipazione, Pari Opportunità Linee guida per il Volontariato Civico del Comune di Monza Art 1. Oggetto e finalità Il Comune di Monza intende promuovere

Dettagli

PROGETTO INTERCULTURALE DI RETE

PROGETTO INTERCULTURALE DI RETE CENTRO DI ALFABETIZZAZIONE IN ITALIANO L2 Istituto Comprensivo C. Angiolieri Siena Centro di Alfabetizzazione Italiano L2 C. Angiolieri Scuola Secondaria di II grado Scuola Secondaria di I grado Scuola

Dettagli

Regolamento dei soggiorni residenziali per vacanza rivolti a bambini e ragazzi fino a 18 anni ex art. 11 della LR 14 aprile 1999, n. 22.

Regolamento dei soggiorni residenziali per vacanza rivolti a bambini e ragazzi fino a 18 anni ex art. 11 della LR 14 aprile 1999, n. 22. COMUNE DI GAVORRANO Provincia di Grosseto Regolamento dei soggiorni residenziali per vacanza rivolti a bambini e ragazzi fino a 18 anni ex art. 11 della LR 14 aprile 1999, n. 22. TITOLO I - Oggetto Art.

Dettagli

ELEMENTI ESSENZIALI DEL PROGETTO. SETTORE e Area di Intervento: SETTORE A ASSISTENZA AREA 02 MINORI 06 DISABILI

ELEMENTI ESSENZIALI DEL PROGETTO. SETTORE e Area di Intervento: SETTORE A ASSISTENZA AREA 02 MINORI 06 DISABILI ALLEGATO 6 ELEMENTI ESSENZIALI DEL PROGETTO TITOLO DEL PROGETTO: INTER_ AZIONE SETTORE e Area di Intervento: SETTORE A ASSISTENZA AREA 02 MINORI 06 DISABILI OBIETTIVI DEL PROGETTO Con il presente progetto

Dettagli

LA CITTA AMICA DELLE BAMBINE E DEI BAMBINI

LA CITTA AMICA DELLE BAMBINE E DEI BAMBINI LA CITTA AMICA DELLE BAMBINE E DEI BAMBINI Azioni positive per lo sviluppo dei diritti di cittadinanza delle bambine e dei bambini e loro partecipazione attiva alla vita della comunità. OBIETTIVI DEL PROGETTO

Dettagli

CIRCOLO RICREATIVO AZIENDALE LAVORATORI DI POSTE ITALIANE. CRALPoste CODICE DI COMPORTAMENTO

CIRCOLO RICREATIVO AZIENDALE LAVORATORI DI POSTE ITALIANE. CRALPoste CODICE DI COMPORTAMENTO CIRCOLO RICREATIVO AZIENDALE LAVORATORI DI POSTE ITALIANE CRALPoste CODICE DI COMPORTAMENTO Roma, 31 Marzo 2005 INDICE Premessa pag. 3 Destinatari ed Ambito di applicazione pag. 4 Principi generali pag.

Dettagli

GESTIONE PROGETTO (in conformità modello MAE)

GESTIONE PROGETTO (in conformità modello MAE) GESTIONE PROGETTO (in conformità modello MAE) Codice: Titolo: Tipo: Durata: IFO2014MAPMOZ Fair Play: un itinerario di crescita, formazione e socializzazione per i bambini e bambine e adolescenti in un

Dettagli

Protocollo D Intesa. Tra. L Ufficio Scolastico Regionale Per L Umbria. Il Conservatorio F. Morlacchi di Perugia

Protocollo D Intesa. Tra. L Ufficio Scolastico Regionale Per L Umbria. Il Conservatorio F. Morlacchi di Perugia Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Ufficio Scolastico Regionale per l Umbria Direzione Regionale Protocollo D Intesa Tra L Ufficio Scolastico Regionale Per L Umbria E Il Conservatorio

Dettagli

Conciliare i tempi di vita e di lavoro dei dipendenti con minori a carico.

Conciliare i tempi di vita e di lavoro dei dipendenti con minori a carico. 1) Titolo del progetto: Baby Parking in Ospedale 2) Settore ed area di intervento del progetto con relativa codifica (vedi allegato 3): Settore: Educazione e Promozione Culturale Area: E 01 Centri di aggregazione

Dettagli

REGOLAMENTO PER IL SERVIZIO DI VOLONTARIATO COMUNALE

REGOLAMENTO PER IL SERVIZIO DI VOLONTARIATO COMUNALE REGOLAMENTO PER IL SERVIZIO DI VOLONTARIATO COMUNALE Pagina 1 di 7 INDICE Art. 1 Oggetto e finalità.... pag. 3 Art. 2 Ambito di applicazione...... pag. 3 Art. 3 Requisiti richiesti... pag. 4 Art. 4 Formazione

Dettagli

CAMERA DEI DEPUTATI PROPOSTA DI LEGGE LAFFRANCO, BIANCONI

CAMERA DEI DEPUTATI PROPOSTA DI LEGGE LAFFRANCO, BIANCONI Atti Parlamentari 1 Camera dei Deputati CAMERA DEI DEPUTATI N. 572 PROPOSTA DI LEGGE D INIZIATIVA DEI DEPUTATI LAFFRANCO, BIANCONI Disciplina della professione di educatore di asilo nido e istituzione

Dettagli

CURRICOLO SCUOLA PRIMARIA BAROLO

CURRICOLO SCUOLA PRIMARIA BAROLO CURRICOLO SCUOLA PRIMARIA BAROLO L ISTITUZIONE SCOLASTICA E IL NUOVO SISTEMA DI ISTRUZIONE E FORMAZIONE L Istituzione Scolastica ha proceduto alla definizione del proprio Curricolo operando l essenzializzazione

Dettagli

Norme per la sorveglianza e la prevenzione degli incidenti domestici

Norme per la sorveglianza e la prevenzione degli incidenti domestici Legge Regionale 28 aprile 2009, n. 15 Norme per la sorveglianza e la prevenzione degli incidenti domestici ( B.U. REGIONE BASILICATA N.22 del 2 maggio 2009 Articolo 1 Finalità 1. La presente legge, in

Dettagli

Progetto Bollenti Spiriti. Giovani Open Space. Comune di Barletta

Progetto Bollenti Spiriti. Giovani Open Space. Comune di Barletta Regione Puglia Progetto Bollenti Spiriti Giovani Open Space Comune di Barletta Programma regionale per le Politiche giovanili Bollenti Spiriti Delibera Cipe n. 35/2005. Ripartizione delle risorse per interventi

Dettagli

BANDO PIANO GIOVANI DI ZONA 2015

BANDO PIANO GIOVANI DI ZONA 2015 Comune di Civezzano Comune di Baselga di Pinè Comune di Bedollo Comune di Fornace BANDO PIANO GIOVANI DI ZONA 2015 Raccolta proposte di progetto 1. OGGETTO DEL BANDO Il Piano Giovani di Zona dei Comuni

Dettagli

La scuola dell infanzia, anello fondamentale del sistema formativo del paese, deve essere in continuità con:

La scuola dell infanzia, anello fondamentale del sistema formativo del paese, deve essere in continuità con: La scuola dell infanzia, anello fondamentale del sistema formativo del paese, deve essere in continuità con: V E NIDO DIPARTIMENTO MATERNO INFANTILE R ENTI LOCALI T QUARTIERE I C SCUOLA DELL INFANZIA FAMIGLIA

Dettagli

ISTITUTO COMPRENSIVO P. CARMINE CANNOBIO. Regolamento volontari. Regolamento. a scuola. volontari a scuola

ISTITUTO COMPRENSIVO P. CARMINE CANNOBIO. Regolamento volontari. Regolamento. a scuola. volontari a scuola ISTITUTO COMPRENSIVO P. CARMINE CANNOBIO Regolamento volontari a scuola Regolamento volontari a scuola REGOLAMENTO PER L UTILIZZO DI VOLONTARI PER IL MIGLIORAMENTO DELL OFFERTA FORMATIVA Art.1 Oggetto

Dettagli

SCHEDA PROGETTO PER L IMPIEGO DI VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE IN ITALIA

SCHEDA PROGETTO PER L IMPIEGO DI VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE IN ITALIA (Allegato 1) SCHEDA PROGETTO PER L IMPIEGO DI VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE IN ITALIA ENTE 1) Ente proponente il progetto: ARCI NAPOLI 2) Codice di accreditamento: NZ05738 3) Albo e classe di iscrizione:

Dettagli

REGOLAMENTO COMUNALE PER LA GESTIONE DEL CENTRO SOCIO-CULTURALE GAMBARO. ARTICOLO 1 Oggetto e Finalità

REGOLAMENTO COMUNALE PER LA GESTIONE DEL CENTRO SOCIO-CULTURALE GAMBARO. ARTICOLO 1 Oggetto e Finalità REGOLAMENTO COMUNALE PER LA GESTIONE DEL CENTRO SOCIO-CULTURALE GAMBARO ARTICOLO 1 Oggetto e Finalità Il presente regolamento disciplina l uso e la gestione del Centro Socio Culturale Gambaro, denominato

Dettagli

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 INDICE GESTIONE DELLE RISORSE Messa a disposizione delle risorse Competenza, consapevolezza, addestramento Infrastrutture Ambiente di lavoro MANUALE DELLA QUALITÀ Pag.

Dettagli

LUDOTECA Equilibrio Art. 1 Definizione e Finalità Art. 2 Ammissione

LUDOTECA Equilibrio Art. 1 Definizione e Finalità Art. 2 Ammissione LUDOTECA Equilibrio Art. 1 Definizione e Finalità La ludoteca, sia pubblica che privata, si configura come un luogo finalizzato alla promozione e alla diffusione della cultura del gioco. La ludoteca in

Dettagli

Area Disabilita. Assistenza scolastica per l autonomia e la comunicazione dei disabili LIVEAS

Area Disabilita. Assistenza scolastica per l autonomia e la comunicazione dei disabili LIVEAS Area Disabilita Num. Scheda 1 TITOLO AZIONE o o Assistenza scolastica per l autonomia e la comunicazione dei disabili LIVEAS OBIETTIVI Come recita l articolo 12 della legge 104/92, scopo generale dell

Dettagli

MIUR.AOODGEFID.REGISTRO DEI DECRETI DIRETTORIALI.0000050.25-11-2015

MIUR.AOODGEFID.REGISTRO DEI DECRETI DIRETTORIALI.0000050.25-11-2015 MIUR.AOODGEFID.REGISTRO DEI DECRETI DIRETTORIALI.0000050.25-11-2015 Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca IL DIRETTORE GENERALE VISTA la legge 18 dicembre 1997, n. 440, recante istituzione

Dettagli

Erice è. con i diversamente abili: un percorso che continua PROGETTO DI INCLUSIONE SOCIO-LAVORATIVA PER I SOGGETTI DIVERSAMENTE ABILI

Erice è. con i diversamente abili: un percorso che continua PROGETTO DI INCLUSIONE SOCIO-LAVORATIVA PER I SOGGETTI DIVERSAMENTE ABILI Erice è. con i diversamente abili: un percorso che continua PROGETTO DI INCLUSIONE SOCIO-LAVORATIVA PER I SOGGETTI DIVERSAMENTE ABILI PREMESSA L art. 3, II comma della Costituzione Italiana recita: è compito

Dettagli

Educando nelle Province di Bergamo e Brescia

Educando nelle Province di Bergamo e Brescia Scheda progetto Educando nelle Province di Bergamo e Brescia Il progetto si sviluppa in otto comuni delle province di Bergamo e Brescia. OBIETTIVI GENERALI La realizzazione del progetto si pone i seguenti

Dettagli

Sviluppo di comunità

Sviluppo di comunità Sviluppo di comunità Rendere la comunità locale un attore del cambiamento sociale S e per comunità si intende un gruppo sociale (comunità locale, scuola, organizzazione, associazione), nel quale relazioni,

Dettagli

PROTOCOLLO D INTESA PREMESSO CHE

PROTOCOLLO D INTESA PREMESSO CHE REGIONE AUTONOMA FRIULI VENEZIA GIULIA AGENZIA NAZIONALE PER I GIOVANI PROTOCOLLO D INTESA Tra la Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia e l Agenzia Nazionale per i Giovani in relazione alle attività e

Dettagli

CARTA DEI SERVIZI PER L INFANZIA 0 3 ANNI AMBITO TERRITORIALE IX 2004. Finalità, principi e criteri di attuazione. Parte I

CARTA DEI SERVIZI PER L INFANZIA 0 3 ANNI AMBITO TERRITORIALE IX 2004. Finalità, principi e criteri di attuazione. Parte I 1 CARTA DEI SERVIZI PER L INFANZIA 0 3 ANNI AMBITO TERRITORIALE IX 2004 I nidi d Infanzia e i servizi integrativi costituiscono il sistema dei servizi educativi e si configurano come centri territoriali

Dettagli

Comune di Cento REGOLAMENTO CONCERNENTE LE MODALITA DI RAPPORTO TRA L AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI CENTO E LE PERSONE CHE INTENDONO SVOLGERE

Comune di Cento REGOLAMENTO CONCERNENTE LE MODALITA DI RAPPORTO TRA L AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI CENTO E LE PERSONE CHE INTENDONO SVOLGERE Comune di Cento REGOLAMENTO CONCERNENTE LE MODALITA DI RAPPORTO TRA L AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI CENTO E LE PERSONE CHE INTENDONO SVOLGERE ATTIVITA INDIVIDUALE DI VOLONTARIATO 1 Art. 1 Il Comune di Cento

Dettagli

REGOLAMENTO CONSULTA COMUNALE DEL VOLONTARIATO

REGOLAMENTO CONSULTA COMUNALE DEL VOLONTARIATO REGOLAMENTO CONSULTA COMUNALE DEL VOLONTARIATO Approvato con deliberazione del C.C. n. 25 del 29/05/2013 Foglio 2/6 L Amministrazione Comunale di Settimo Milanese, al fine di riconoscere e valorizzare

Dettagli

REGOLAMENTO PER LA PROMOZIONE DELLA SOLIDARIETA INTERNAZIONALE E DEI DIRITTI UMANI. Art. 1 Finalità

REGOLAMENTO PER LA PROMOZIONE DELLA SOLIDARIETA INTERNAZIONALE E DEI DIRITTI UMANI. Art. 1 Finalità REGOLAMENTO PER LA PROMOZIONE DELLA SOLIDARIETA INTERNAZIONALE E DEI DIRITTI UMANI Art. 1 Finalità La Provincia di Genova, in attuazione di quanto previsto dal proprio Statuto, promuove la cultura della

Dettagli

PROVINCIA DI MATERA. Regolamento per il funzionamento. dell Ufficio Relazioni con il Pubblico della Provincia di Matera

PROVINCIA DI MATERA. Regolamento per il funzionamento. dell Ufficio Relazioni con il Pubblico della Provincia di Matera PROVINCIA DI MATERA Regolamento per il funzionamento dell Ufficio Relazioni con il Pubblico della Provincia di Matera SOMMARIO Art. 1 Principi generali Art. 2 Finalità e funzioni dell Ufficio Relazioni

Dettagli

RUOLO CENTRALE DEL DS NELL ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI DISABILI COME SENSIBILIZZARE E RESPONSABILIZZARE I DIRIGENTI

RUOLO CENTRALE DEL DS NELL ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI DISABILI COME SENSIBILIZZARE E RESPONSABILIZZARE I DIRIGENTI INTEGRAZIONE, ORIENTAMENTO E BUONE PRASSI RUOLO CENTRALE DEL DS NELL ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI DISABILI COME SENSIBILIZZARE E RESPONSABILIZZARE I DIRIGENTI L iscrizione degli alunni con certificazione L.104

Dettagli

IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI

IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI D.P.C.M. 30 marzo 2001: ATTO DI INDIRIZZO E COORDINAMENTO SUI SISTEMI DI AFFIDAMENTO DEI SERVIZI ALLA PERSONA PREVISTI DALL ART. 5 DELLA LEGGE 8 novembre 2000, n. 328 IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI

Dettagli

REGOLAMENTO del Centro Territoriale di Supporto Istituto Comprensivo Calcedonia

REGOLAMENTO del Centro Territoriale di Supporto Istituto Comprensivo Calcedonia Centro Territoriale di Supporto Calcedonia Istituto Comprensivo Calcedonia Via A. Guglielmini, 23 - Salerno Tel: 089792310-089792000/Fax: 089799631 htpp//www.icscuolacalcedoniasalerno.gov.it REGOLAMENTO

Dettagli

OBIETTIVO - Definire l AVO Giovani, indicandone obiettivi, organizzazione, compiti, attività.

OBIETTIVO - Definire l AVO Giovani, indicandone obiettivi, organizzazione, compiti, attività. SCHEDA FEDERAVO n 16 (data ultimo aggiornamento gennaio 2010) AVO GIOVANI: obiettivi, organizzazione, compiti, attività OBIETTIVO - Definire l AVO Giovani, indicandone obiettivi, organizzazione, compiti,

Dettagli

Disposizioni per favorire l accesso dei soggetti disabili agli strumenti informatici

Disposizioni per favorire l accesso dei soggetti disabili agli strumenti informatici Disposizioni per favorire l accesso dei soggetti disabili agli strumenti informatici DISEGNO DI LEGGE Art. 1. (Obiettivi e finalità) 1. La Repubblica riconosce e tutela il diritto di ogni persona ad accedere

Dettagli

Policy. Le nostre persone

Policy. Le nostre persone Policy Le nostre persone Approvato dal Consiglio di Amministrazione di eni spa il 28 luglio 2010 LE NOSTRE PERSONE 1. L importanza del fattore umano 3 2. La cultura della pluralità 4 3. La valorizzazione

Dettagli

Funzione Strumentale n. 1: P.O.F. / Diffusione della cultura della qualità

Funzione Strumentale n. 1: P.O.F. / Diffusione della cultura della qualità Circolare n. 31 del 24/09/2014 Inoltro telematico a fiis00300c@istruzione.it in data 24/09/2014 Pubblicazione sul sito web (sezione Circolari / Comunicazioni DS) in data 24/09/2014 OGGETTO: Presentazione

Dettagli

Il progetto di vita: la funzione del docente

Il progetto di vita: la funzione del docente L orientamento dove essere effettuato considerando le caratteristiche cognitive e comportamentali dell alunno la disabilità le competenze acquisite gli interessi e le predisposizioni personali e non ultimo

Dettagli

Legge Regionale 13 novembre 2009 n. 40 Disciplina delle Associazioni di Promozione Sociale ( B. U. REGIONE BASILICATA N. 51 bis del 16 novembre 2009)

Legge Regionale 13 novembre 2009 n. 40 Disciplina delle Associazioni di Promozione Sociale ( B. U. REGIONE BASILICATA N. 51 bis del 16 novembre 2009) Legge Regionale 13 novembre 2009 n. 40 Disciplina delle Associazioni di Promozione Sociale ( B. U. REGIONE BASILICATA N. 51 bis del 16 novembre 2009) Articolo 1 Finalità e oggetto della legge 1. La Regione,

Dettagli

CARTA DEI SERVIZI. Premessa:

CARTA DEI SERVIZI. Premessa: CARTA DEI SERVIZI Premessa: La Carta dei Servizi è uno strumento utile al cittadino per essere informato sulle caratteristiche del servizio offerto, sulla organizzazione degli uffici comunali, sugli standards

Dettagli

CAMERA DEI DEPUTATI PROPOSTA DI LEGGE. d iniziativa del deputato GRILLINI

CAMERA DEI DEPUTATI PROPOSTA DI LEGGE. d iniziativa del deputato GRILLINI Atti Parlamentari 1 Camera dei Deputati CAMERA DEI DEPUTATI N. 3384 PROPOSTA DI LEGGE d iniziativa del deputato GRILLINI Disposizioni per la formazione delle figure professionali di esperto in educazione

Dettagli

CARTA DEI SERVIZI MEDEA

CARTA DEI SERVIZI MEDEA CARTA DEI SERVIZI MEDEA Indice 1. Introduzione 2. MEDEA e la Carta dei Servizi: chi siamo, obiettivi e finalità 3. I principi fondamentali 4. Standard qualitativi 5. I servizi erogati 6. Validità della

Dettagli

Centro affidi e Centro adozioni: esperienze e prospettive

Centro affidi e Centro adozioni: esperienze e prospettive Nuove forme per l accoglienza familiare Firenze, 6 marzo 2013 Centro affidi e Centro adozioni: esperienze e prospettive Dott.ssa Sandra Di Rocco Responsabile P.O. Interventi per Minori e Famiglia del Comune

Dettagli

Comune di Nuoro DISCIPLINARE PER LA FORMAZIONE DELLE RISORSE UMANE. Settore AA.GG. e Personale. Ufficio Formazione

Comune di Nuoro DISCIPLINARE PER LA FORMAZIONE DELLE RISORSE UMANE. Settore AA.GG. e Personale. Ufficio Formazione Comune di Nuoro Settore AA.GG. e Personale Ufficio Formazione DISCIPLINARE PER LA FORMAZIONE DELLE RISORSE UMANE Ultimo aggiornamento settembre 2008 Art. 1 (Oggetto e finalità) 1. Le disposizioni contenute

Dettagli

Linee guida per le Scuole 2.0

Linee guida per le Scuole 2.0 Linee guida per le Scuole 2.0 Premesse Il progetto Scuole 2.0 ha fra i suoi obiettivi principali quello di sperimentare e analizzare, in un numero limitato e controllabile di casi, come l introduzione

Dettagli

PROGETTO AUSER PER LA REALIZZAZIONE DI VARIE ATTIVITA DI PUBBLICA UTILITA

PROGETTO AUSER PER LA REALIZZAZIONE DI VARIE ATTIVITA DI PUBBLICA UTILITA Allegato A PROGETTO AUSER PER LA REALIZZAZIONE DI VARIE ATTIVITA DI PUBBLICA UTILITA AUSER Volontariato Parma, Associazione di volontariato per l autogestione dei servizi e la solidarietà, ha predisposto

Dettagli

ASSESSORATO DELL IGIENE E SANITA E DELL ASSISTENZA SOCIALE

ASSESSORATO DELL IGIENE E SANITA E DELL ASSISTENZA SOCIALE ALLEGATO 1 Criteri di partecipazione per la realizzazione di un programma sperimentale di sport terapia per persone con disabilita. D.G.R. 28/68 del 24/06/2011 L Assessorato dell Igiene e Sanità e dell

Dettagli

ELEMENTI ESSENZIALI DEL PROGETTO. SETTORE e Area di Intervento: Patrimonio artistico e culturale (D)- cura e conservazione biblioteche (01)

ELEMENTI ESSENZIALI DEL PROGETTO. SETTORE e Area di Intervento: Patrimonio artistico e culturale (D)- cura e conservazione biblioteche (01) TITOLO DEL PROGETTO: Storiche biblioteche crescono ELEMENTI ESSENZIALI DEL PROGETTO SETT e Area di Intervento: Patrimonio artistico e culturale (D)- cura e conservazione biblioteche (01) OBIETTIVI DEL

Dettagli

ASILO NIDO A TEMPO CORTO LA COMETA

ASILO NIDO A TEMPO CORTO LA COMETA ASILO NIDO A TEMPO CORTO LA COMETA Progetto organizzativo - gestionale 1. Descrizione del contesto La cooperativa sociale Istituto San Giuseppe e la cooperativa sociale Sant Agostino hanno individuato

Dettagli

COMUNE DI POVIGLIO REGOLAMENTO CONCERNENTE LE MODALITA' DI RAPPORTO TRA L'AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI POVIGLIO E LE PERSONE CHE INTENDONO SVOLGERE

COMUNE DI POVIGLIO REGOLAMENTO CONCERNENTE LE MODALITA' DI RAPPORTO TRA L'AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI POVIGLIO E LE PERSONE CHE INTENDONO SVOLGERE COMUNE DI POVIGLIO REGOLAMENTO CONCERNENTE LE MODALITA' DI RAPPORTO TRA L'AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI POVIGLIO E LE PERSONE CHE INTENDONO SVOLGERE ATTIVITA' INDIVIDUALE DI VOLONTARIATO Approvato con atto

Dettagli

BANDO PIANO GIOVANI DI ZONA 2014

BANDO PIANO GIOVANI DI ZONA 2014 Civezzano Baselga di Pinè Bedollo Fornace BANDO PIANO GIOVANI DI ZONA 2014 Raccolta proposte di progetto 1. OGGETTO DEL BANDO Il Piano Giovani di Zona dei Comuni di Civezzano, Baselga di Piné, Bedollo

Dettagli

Progetto Verso una Scuola Amica dei bambini e dei ragazzi

Progetto Verso una Scuola Amica dei bambini e dei ragazzi Progetto Verso una Scuola Amica dei bambini e dei ragazzi IC T. WEISS SCUOLA PRIMARIA GIOTTI SC SEC I GRADO STUPARICH A. SC. 2011/12 LA CONVENZIONE SUI DIRITTI DELL INFANZIA E DELL ADOLESCENZA: Il documento

Dettagli

REGOLAMENTO SUGLI INTERVENTI DI VOLONTARIATO

REGOLAMENTO SUGLI INTERVENTI DI VOLONTARIATO REGOLAMENTO SUGLI INTERVENTI DI VOLONTARIATO Approvato con deliberazione del Consiglio Comunale n. 126 del 22.11.1999 www.comune.genova.it Regolamento sugli interventi di volontariato ART. 1 Finalità In

Dettagli

17. SISTEMA COMUNICAZIONE E MARKETING

17. SISTEMA COMUNICAZIONE E MARKETING 17. SISTEMA COMUNICAZIONE E MARKETING Nel 2000 è stato istituito il Sistema Comunicazione e Marketing, in applicazione di una specifica normativa ed in attuazione del Piano Sanitario Regionale 1999-2001.

Dettagli

CONVENZIONE PER L UTILIZZAZIONE DI STRUTTURE DA PARTE DELLE SCUOLE DI SPECIALIZZAZIONE DI AREA PSICOLOGICA DELL UNIVERSITÁ DEGLI STUDI DI TORINO TRA

CONVENZIONE PER L UTILIZZAZIONE DI STRUTTURE DA PARTE DELLE SCUOLE DI SPECIALIZZAZIONE DI AREA PSICOLOGICA DELL UNIVERSITÁ DEGLI STUDI DI TORINO TRA CONVENZIONE PER L UTILIZZAZIONE DI STRUTTURE DA PARTE DELLE SCUOLE DI SPECIALIZZAZIONE DI AREA PSICOLOGICA DELL UNIVERSITÁ DEGLI STUDI DI TORINO TRA La Scuola di Specializzazione in Psicologia della Salute

Dettagli

Regolamento della Consulta delle Associazioni del Comune di Villa d Almè. Adozione testo definitivo del 02/05/2014

Regolamento della Consulta delle Associazioni del Comune di Villa d Almè. Adozione testo definitivo del 02/05/2014 Regolamento della Consulta delle Associazioni del Comune di Villa d Almè Adozione testo definitivo del 02/05/2014 Art.1 RIFERIMENTI ALLO STATUTO COMUNALE 1 Il presente Regolamento si ispira al Titolo III

Dettagli

REGIONE PIEMONTE. Legge regionale 13 aprile 2015, n. 7. Norme per la realizzazione del servizio civile nella Regione Piemonte.

REGIONE PIEMONTE. Legge regionale 13 aprile 2015, n. 7. Norme per la realizzazione del servizio civile nella Regione Piemonte. REGIONE PIEMONTE Legge regionale 13 aprile 2015, n. 7. Norme per la realizzazione del servizio civile nella Regione Piemonte. (B.U. 16 aprile 2015, n. 15) Il Consiglio regionale ha approvato IL PRESIDENTE

Dettagli

Sostegno e Accompagnamento Educativo

Sostegno e Accompagnamento Educativo Sostegno e Accompagnamento Educativo 1. Definizione La prestazione sostegno e accompagnamento educativo consiste nel fornire sia un supporto e una consulenza ai genitori nello svolgimento della loro funzione

Dettagli

CITTA DI GRANAROLO DELL EMILIA Provincia di Bologna. Approvato con Delibera C.C. n. 32 del 21 settembre 2011

CITTA DI GRANAROLO DELL EMILIA Provincia di Bologna. Approvato con Delibera C.C. n. 32 del 21 settembre 2011 Approvato con Delibera C.C. n. 32 del 21 settembre 2011 REGOLAMENTO COMUNALE CONCERNENTE LE MODALITA DI RAPPORTO TRA L AMMINISTRAZIONE COMUNALE E LE PERSONE CHE INTENDONO SVOLGERE ATTIVITA INDIVIDUALE

Dettagli

ISTITUTO DI ISTRUZIONE SUPERIORE POLO TECNICO DI ADRIA

ISTITUTO DI ISTRUZIONE SUPERIORE POLO TECNICO DI ADRIA Comma 1 (finalità della legge): affermare il ruolo centrale della scuola nella societa della conoscenza innalzare i livelli di istruzione e le competenze delle studentesse e degli studenti, rispettandone

Dettagli

Convegno Nazionale 25 26 settembre 2009 COMUNE DI VIGEVANO LA FAMIGLIA CON PERSONA DISABILE INTERVENTO OLISTICO

Convegno Nazionale 25 26 settembre 2009 COMUNE DI VIGEVANO LA FAMIGLIA CON PERSONA DISABILE INTERVENTO OLISTICO Convegno Nazionale 25 26 settembre 2009 COMUNE DI VIGEVANO LA FAMIGLIA CON PERSONA DISABILE INTERVENTO OLISTICO L AIUTO SCOLASTICO LA FAMIGLIA Dott. Eugenia Rossana Fabiano Dirigente Scolastico Fase di

Dettagli

Regolamento per la collaborazione tra il Comune di Crespellano e i singoli volontari per lo svolgimento di attivita solidaristiche promosse dal Comune

Regolamento per la collaborazione tra il Comune di Crespellano e i singoli volontari per lo svolgimento di attivita solidaristiche promosse dal Comune Allegato n.1 alla delibera di Consiglio Comunale n.78 del 27/07/2000 Regolamento per la collaborazione tra il Comune di Crespellano e i singoli volontari per lo svolgimento di attivita solidaristiche promosse

Dettagli

Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca

Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Protocollo d Intesa per la tutela dei minori Rom, Sinti e Camminanti tra Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca e Opera Nomadi VISTO il decreto del Presidente della Repubblica 26 marzo

Dettagli

COMUNE DI CASTELLAR (Provincia di Cuneo) PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA TRIENNIO 2014/2016.

COMUNE DI CASTELLAR (Provincia di Cuneo) PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA TRIENNIO 2014/2016. COMUNE DI CASTELLAR (Provincia di Cuneo) PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA TRIENNIO 2014/2016. Indice: Premessa 1. FONTI NORMATIVE 2. STRUMENTI 3. DATI DA PUBBLICARE 4. INIZIATIVE DI

Dettagli

b) attività divulgativa delle politiche di qualità dell ateneo nei confronti degli studenti;

b) attività divulgativa delle politiche di qualità dell ateneo nei confronti degli studenti; Allegato n. 2 Linee Guida per la redazione della Relazione Annuale della Commissione Paritetica Docenti- Studenti Le Commissioni Didattiche Paritetiche, così come specificato nel Documento di Autovalutazione,

Dettagli

MANUALE DI GESTIONE DELLA QUALITÀ Codice MGQ 6 Pag. 1 / 6

MANUALE DI GESTIONE DELLA QUALITÀ Codice MGQ 6 Pag. 1 / 6 Pag. 1 / 6 GESTIONE DELLE RISORSE Indice: 6.0 - Oggetto 6.1 Messa a disposizione delle risorse 6.2 - Le risorse umane 6.3 Gestione delle infrastrutture 6.4 Ambiente di lavoro N. REV. DATA MOTIVO DELLA

Dettagli

Insegnamento della religione cattolica e attività alternative

Insegnamento della religione cattolica e attività alternative PROGETTO DI ATTIVITÀ ALTERNATIVA ALL ORA DI RELIGIONE Premessa La definizione delle attività didattiche e formative alternative all IRC spetta al Collegio dei Docenti, quale organo responsabile dell azione

Dettagli

Servizio Centro di Aggregazione Disabili GIODIS. Approfondimento. Il progetto: valori ed orientamento

Servizio Centro di Aggregazione Disabili GIODIS. Approfondimento. Il progetto: valori ed orientamento Il progetto: valori ed orientamento La storia Il servizio nasce nei primi anni 80 come sviluppo del Servizio Formazione Autonomia (SFA), uno spazio per il tempo libero pomeridiano sorto grazie all Associazione

Dettagli

c. alla realizzazione e gestione di strutture di servizio per la ricerca e il trasferimento dei risultati della ricerca;

c. alla realizzazione e gestione di strutture di servizio per la ricerca e il trasferimento dei risultati della ricerca; (ALLEGATO 1) Estratto dallo Statuto della Fondazione per la Ricerca e l Innovazione Art. 3 Finalità 1. La Fondazione non ha fini di lucro, e ha lo scopo di realizzare, in sintonia con le strategie e la

Dettagli

Legge accesso disabili agli strumenti informatici

Legge accesso disabili agli strumenti informatici Legge accesso disabili agli strumenti informatici da Newsletter Giuridica: Numero 81-26 gennaio 2004 Pubblicata sulla Gazzetta la Legge in materia di accesso dei disabili agli strumenti informatici, approvata

Dettagli

Convenzione. per la realizzazione del progetto didattico denominato ...

Convenzione. per la realizzazione del progetto didattico denominato ... Prot.n. Luogo, data Convenzione tra l'istituto Scolastico... rappresentato dal Dirigente Scolastico, prof.... con sede in... Prov... cap... Via... tel...fax...e mail... (di seguito indicato come l Istituto

Dettagli

IMPRESA GENERALE GLOBAL SERVICE. Carta dei Servizi

IMPRESA GENERALE GLOBAL SERVICE. Carta dei Servizi Carta dei Servizi Introduzione: La presente Carta dei Servizi si rivolge agli utenti che accedono alla Dorigo Servizi Srl, ma anche a chiunque altro sia interessato a conoscerne le attività e le modalità

Dettagli

AVVISO PUBBLICO Sub 1

AVVISO PUBBLICO Sub 1 AVVISO PUBBLICO Sub 1 Per l'assegnazione di un contributo agli Istituti di Istruzione Secondaria di 2 grado della provincia di Pordenone per la realizzazione di progetti al supporto di giovani studenti

Dettagli

DIREZIONE SERVIZI SOCIALI SERVIZI E PROGETTI DEL WELFARE COMUNITARIO

DIREZIONE SERVIZI SOCIALI SERVIZI E PROGETTI DEL WELFARE COMUNITARIO DIREZIONE SERVIZI SOCIALI SERVIZI E PROGETTI DEL WELFARE COMUNITARIO PUC 2 Attivazione di processi partecipativi: dalla costruzione dello scenario di riferimento alla progettazione operativa,coordinata

Dettagli

COMUNE DI ROCCAVIONE Provincia di Cuneo

COMUNE DI ROCCAVIONE Provincia di Cuneo COMUNE DI ROCCAVIONE Provincia di Cuneo PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA TRIENNIO 2012/2014 Premessa Le recenti e numerose modifiche previste nell ambito del vasto progetto di riforma

Dettagli

Realizzato Dall ins. Guadalupi Francesca

Realizzato Dall ins. Guadalupi Francesca Allegato al PTOF dell I.C. Giuseppe Scelsa Realizzato Dall ins. Guadalupi Francesca Premessa L Animatore Digitale individuato in ogni scuola sarà (rif. Prot. n 17791 del 19/11/2015) destinatario di un

Dettagli

REGOLAMENTO DEI CENTRI DI VACANZA PER MINORI DI CUI ALL ARTICOLO 7, COMMA 2 DELLA LEGGE REGIONALE 3 LUGLIO 2000, N. 13 CAPO I

REGOLAMENTO DEI CENTRI DI VACANZA PER MINORI DI CUI ALL ARTICOLO 7, COMMA 2 DELLA LEGGE REGIONALE 3 LUGLIO 2000, N. 13 CAPO I REGOLAMENTO DEI CENTRI DI VACANZA PER MINORI DI CUI ALL ARTICOLO 7, COMMA 2 DELLA LEGGE REGIONALE 3 LUGLIO 2000, N. 13 CAPO I NORME DI CARATTERE GENERALE Art. 1 (Oggetto) 1. Il presente regolamento, emanato

Dettagli

CARTA DEI SERVIZI CENTRO DI AGGREGAZIONE GIOVANILE

CARTA DEI SERVIZI CENTRO DI AGGREGAZIONE GIOVANILE Città di Stradella ASSESSORATO ALLE POLITICHE GIOVANILI CARTA DEI SERVIZI CENTRO DI AGGREGAZIONE GIOVANILE Indice 1. PREMESSA 2. PRINCIPI FONDAMENTALI 3. DEFINIZIONE E FINALITA 4. OBIETTIVI 5. DESTINATARI

Dettagli

CITTÀ DI IMOLA REGOLAMENTO DI DISCIPLINA DELLA VALUTAZIONE, INTEGRITÀ E TRASPARENZA DELLA PERFORMANCE

CITTÀ DI IMOLA REGOLAMENTO DI DISCIPLINA DELLA VALUTAZIONE, INTEGRITÀ E TRASPARENZA DELLA PERFORMANCE CITTÀ DI IMOLA REGOLAMENTO DI DISCIPLINA DELLA VALUTAZIONE, INTEGRITÀ E TRASPARENZA DELLA PERFORMANCE Approvato con deliberazione C.C. n. 30 del 23/02/2011 1 INDICE Titolo I Programmazione e valutazione

Dettagli

SOMMARIO. Art. 8 Conoscenza dei bisogni e valutazione del gradimento dei servizi

SOMMARIO. Art. 8 Conoscenza dei bisogni e valutazione del gradimento dei servizi Regolamento per il funzionamento dell Ufficio relazioni con il Pubblico Approvato con deliberazione della Giunta Provinciale N.128 del 15.09.2005 SOMMARIO Art. 1 Principi generali Art. 2 Finalità e funzioni

Dettagli

MANUALE DELLA QUALITÀ SEZIONE 5.1: FUNZIONAMENTO DEL SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITÀ

MANUALE DELLA QUALITÀ SEZIONE 5.1: FUNZIONAMENTO DEL SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITÀ REV. 00 pagina 1/4 MANUALE DELLA QUALITÀ Rif.to: UNI EN ISO 9001:2008 PARTE 5: RESPONSABILITÀ DELLA DIREZIONE SEZIONE 5.1: FUNZIONAMENTO DEL SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITÀ SOMMARIO A Impegno della

Dettagli

La repubblica riconosce la funzione sociale della cooperazione a carattere di mutualità e senza fini di speculazione privata.

La repubblica riconosce la funzione sociale della cooperazione a carattere di mutualità e senza fini di speculazione privata. Cooperativa è... COOPERATIVA è... Art. 45 della Costituzione Italiana La repubblica riconosce la funzione sociale della cooperazione a carattere di mutualità e senza fini di speculazione privata. La legge

Dettagli

PROGETTO DOPOSCUOLA ANNO SCOLASTICO 2015/2016. SCUOLA PRIMARIA S.Pertini SCUOLA SECONDARIA 1 G.Ghirardini Badia Polesine

PROGETTO DOPOSCUOLA ANNO SCOLASTICO 2015/2016. SCUOLA PRIMARIA S.Pertini SCUOLA SECONDARIA 1 G.Ghirardini Badia Polesine PROGETTO DOPOSCUOLA ANNO SCOLASTICO 2015/2016 SCUOLA PRIMARIA S.Pertini SCUOLA SECONDARIA 1 G.Ghirardini Badia Polesine TAM TAM Cooperativa Sociale Via G. Marconi n.978/b 45021 Badia Polesine (RO) Tel.3332736263

Dettagli

REGOLAMENTO DELLA CONFERENZA COMUNALE PERMANENTE DELLE ASSOCIAZIONI E DEI CITTADINI PER LA PACE

REGOLAMENTO DELLA CONFERENZA COMUNALE PERMANENTE DELLE ASSOCIAZIONI E DEI CITTADINI PER LA PACE Comune di Casalecchio di Reno Provincia di Bologna REGOLAMENTO DELLA CONFERENZA COMUNALE PERMANENTE DELLE ASSOCIAZIONI E DEI CITTADINI PER LA PACE Approvato dal Consiglio Comunale nella seduta del 2005

Dettagli

Linee guida per la definizione dei progetti di Servizio Civile per l anno 2007/2008 di ANCI Lombardia

Linee guida per la definizione dei progetti di Servizio Civile per l anno 2007/2008 di ANCI Lombardia Sala Manzoni Palazzo delle Stelline Milano aprile ore 14.30.30 ATTI DEL SEMINARIO Linee guida per la definizione dei progetti di Servizio Civile per l anno 2007/2008 di ANCI Lombardia L Ufficio Servizio

Dettagli

POLITICA DELLA FORMAZIONE DEL PERSONALE CIVILE

POLITICA DELLA FORMAZIONE DEL PERSONALE CIVILE POLITICA DELLA FORMAZIONE DEL PERSONALE CIVILE 1. Che cos è la formazione La formazione è il processo attraverso il quale si educano, si migliorano e si indirizzano le risorse umane affinché personale

Dettagli

PROTOCOLLO D INTESA. tra. MIUR USR Sicilia. Ufficio XI Ambito Territoriale per la provincia di Trapani

PROTOCOLLO D INTESA. tra. MIUR USR Sicilia. Ufficio XI Ambito Territoriale per la provincia di Trapani PROTOCOLLO D INTESA tra MIUR USR Sicilia Ufficio XI Ambito Territoriale per la provincia di Trapani e Conservatorio di Musica di Stato di Trapani Antonio Scontrino PROTOCOLLO D INTESA tra MIUR USR Sicilia

Dettagli

ACCORDO DI RETE RETE NAZIONALE SCUOLE ITALIA ORIENTA. con protocollo 0004232 che riconoscono alla scuola

ACCORDO DI RETE RETE NAZIONALE SCUOLE ITALIA ORIENTA. con protocollo 0004232 che riconoscono alla scuola ACCORDO DI RETE RETE NAZIONALE SCUOLE ITALIA ORIENTA Visto il D.P.R. n. 275/1999, art. 7, che prevede la possibilità per le istituzioni Scolastiche autonome di stipulare accordi di rete per perseguire

Dettagli

CONSIGLIO NAZIONALE DELLE RICERCHE

CONSIGLIO NAZIONALE DELLE RICERCHE CONSIGLIO NAZIONALE DELLE RICERCHE REGOLAMENTO DI DISCIPLINA DELLE ATTIVITA' DI PROMOZIONE E SOSTEGNO DELLA RICERCA DEL CONSIGLIO NAZIONALE DELLE RICERCHE Approvato dal Consiglio direttivo nella seduta

Dettagli

DISTRETTO SOCIO - SANITARIO N. 45

DISTRETTO SOCIO - SANITARIO N. 45 DISTRETTO SOCIO - SANITARIO N. 45 1. NUMERO AZIONE 10 2. TITOLO AZIONE VINCERE LE DIPENDENZE SI PUO 3. DESCRIZIONE DELLE ATTIVITÀ Descrivere sinteticamente le attività che si intendono realizzare all interno

Dettagli

REGOLAMENTO CONVOL REGIONALE. della Regione

REGOLAMENTO CONVOL REGIONALE. della Regione REGOLAMENTO CONVOL REGIONALE della Regione Art. 1 Costituzione E costituita su delibera della ConVol nazionale la Rete regionale ConVol della Regione come articolazione regionale della ConVol nazionale,

Dettagli

regolamento scuola primaria e secondaria

regolamento scuola primaria e secondaria regolamento scuola primaria e secondaria La mia biblioteca FINALITÀ ED OBIETTIVI GENERALI Sostenere e valorizzare gli obiettivi delineati nel progetto educativo e nel curriculo; Sviluppare e sostenere

Dettagli

REGOLAMENTO DI DISCIPLINA DELLA VALUTAZIONE, INTEGRITA E TRASPARENZA DELLA PERFORMANCE

REGOLAMENTO DI DISCIPLINA DELLA VALUTAZIONE, INTEGRITA E TRASPARENZA DELLA PERFORMANCE COMUNE DI GAGGIO MONTANO Provin cia di Bologn a REGOLAMENTO DI DISCIPLINA DELLA VALUTAZIONE, INTEGRITA E TRASPARENZA DELLA PERFORMANCE Approvat o c on De libe raz ione Giunt a Munic ipale n. 1 5 6 in dat

Dettagli

IL CONSIGLIO REGIONALE. Ha approvato IL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE PROMULGA

IL CONSIGLIO REGIONALE. Ha approvato IL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE PROMULGA LEGGE REGIONALE N. 36 DEL 21 DICEMBRE 2012 DISPOSIZIONI PER LA REALIZZAZIONE DELLE INIZIATIVE REGIONALI IN APPLICAZIONE DELLA LEGGE 1 AGOSTO 2003, N. 206 (DISPOSIZIONI PER IL RICONOSCIMENTO DELLA FUNZIONE

Dettagli

154 31.3.2010 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 13 DELIBERAZIONE 22 marzo 2010, n. 363

154 31.3.2010 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 13 DELIBERAZIONE 22 marzo 2010, n. 363 154 31.3.2010 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 13 DELIBERAZIONE 22 marzo 2010, n. 363 Protocollo d intesa Costituzione di un Centro regio nale per la promozione e lo sviluppo dell auto

Dettagli

Progetto 5. Formazione, discipline e continuità

Progetto 5. Formazione, discipline e continuità Istituto Comprensivo Statale Lorenzo Bartolini di Vaiano Piano dell Offerta Formativa Scheda di progetto Progetto 5 Formazione, discipline e continuità I momenti dedicati all aggiornamento e all autoaggiornamento

Dettagli