Proposta di Piano di Sviluppo Locale

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1 Regione Lazio Programma Regionale LEADER /2006 Asse I Proposta di Piano di Sviluppo Locale GAL Aniene Tiburtino Novembre 2004

2 Sommario 1. CARATTERISTICHE DELL'AREA DI INTERVENTO 2. CARATTERISTICHE DEL GAL 3. CARATTERISTICHE DEL PIANO 4. PIANO FINANZIARIO 5. GESTIONE, CONTROLLO E MONITORAGGIO ALLEGATO: TABELLE PIANO FINANZIARIO

3 1. CARATTERISTICHE DELL'AREA DI INTERVENTO 1.1. Caratteristiche strutturali Comuni interessati dal PSL I territori eleggibili al Programma Leader + della Regione Lazio sono individuati nell elenco dei Comuni di cui al capitolo 1 del Programma stesso e sono inseriti all interno dell area di intervento del Piano di Sviluppo Locale (PSL) nel rispetto dei limiti e delle condizioni definite dal Programma e dal Complemento di programmazione. La delimitazione dei territori di intervento del Gruppo di Azione Locale (GAL) è effettuata tenendo conto dei seguenti criteri: - la popolazione complessiva del territorio di intervento dovrà essere compresa tra e abitanti; - la densità di popolazione del territorio di intervento non potrà essere superiore a 120 abitanti/kmq; - l area di intervento dovrà presentare continuità territoriale; - lo stesso territorio non potrà essere interessato da due o più PSL; - i territori dei comuni interessati dal PSL dovranno essere coinvolti interamente. - il GAL non può progettare interventi su territori di Comuni che non partecipano direttamente al GAL Il progetto interessa un territorio coincidente con quello della IX Comunità Montana dei Monti Sabini, Tiburtini, Cornicolani e Prenestini e della X Comunità Montana dell Aniene, comprendente i Comuni riportati nella tabella seguente.

4 Tabella 1 - Elenco Comuni aderenti al costituendo G.A.L. Aniene-Tiburtino IX Comunità Montana dei Monti Sabini, X Comunità Montana dell Aniene Tiburtini, Cornicolani e Prenestini 1 Capranica Prenestina 1 Affile 2 Casape 2 Agosta 3 Castel Madama 3 Anticoli Corrado 4 Castel San Pietro 4 Arcinazzo Romano 5 Ciciliano 5 Arsoli 6 Marcellina 6 Bellegra 7 Monteflavio 7 Camerata Nuova 8 Montorio Romano 8 Canterano 9 Nerola 9 Cerreto Laziale 10 Palombara Sabina 10 Cervara di Roma 11 Pisoniano 11 Cineto Romano 12 Poli 12 Gerano 13 Rocca di Cave 13 Jenne 14 San Gregorio di Sassola 14 Licenza 15 San Polo dei cavalieri 15 Mandela 16 Sant Angelo Romano 16 Marano Equo 17 San Vito Romano 17 Olevano Romano 18 Percile 19 Riofreddo 20 Rocca Canterano 21 Roccagiovine 22 Rocca S.Stefano 23 Roiate 24 Roviano 25 Sambuci 26 Saracinesco 27 Subiaco 28 Vallepietra 29 Vallinfreda 30 Vicovaro 31 Vivaro Romano Tutti i comuni considerati ricadono nel territorio della provincia di Roma Superficie territoriale interessata dal PSL La superficie territoriale interessata dal progetto, che rappresenta circa il 6% del totale regionale, è di 985,98 Kmq e risulta così ripartita: IX C.M. dei Monti Sabini, Tiburtini, Cornicolani e Prenestini X C.M. dell Aniene 590,72 Kmq 395,26 Kmq

5 Tabella riepilogativa abitanti e superficie Pv Comune N. abitanti Superficie N. abitanti '98 '91 Densità '91 Sup. Sup. Montana protetta RM Affile ,03 113, ,03 RM Agosta ,48 176, ,48 RM Anticoli Corrado ,28 57, ,28 RM Arcinazzo Romano ,27 50, ,27 RM Arsoli ,13 130, ,13 RM Bellegra ,77 163, ,77 RM Camerata Nuova ,19 12, ,19 40,19 RM Canterano 397 7,32 54, ,32 RM Capranica Prenestina ,2 17, ,2 RM Casape 794 5,33 148, ,33 RM Castel Madama ,46 234, ,46 RM Castel San Pietro ,06 49, ,06 RM Cerreto Laziale ,77 91, ,77 RM Cervara di Roma ,63 15, ,63 25,3 RM Ciciliano ,03 60, ,03 RM Cineto Romano ,54 55, ,54 RM Gerano ,09 120, ,09 RM Jenne ,52 16, ,52 28,07 RM Licenza ,66 51, ,66 15,82 RM Mandela ,26 56, ,26 RM Marano Equo 759 7,65 99, ,65 RM Marcellina ,27 351, ,27 2,32 RM Monteflavio ,2 81, ,2 13,11 RM Montorio Romano ,03 84, ,03 1,97 RM Nerola ,64 76, ,64 RM Olevano Romano ,12 240, ,67 RM Palombara Sabina ,19 136, ,25 23,27 RM Percile ,62 14, ,62 17,66 RM Pisoniano ,2 63, ,2 RM Poli ,39 101, ,39 RM Riofreddo ,46 61, ,46 RM Rocca Canterano ,79 16, ,79 RM Rocca di Cave ,11 32, ,11 RM Rocca Santo Stefano ,71 103, ,71 RM Roccagiovine 288 8,82 32, ,82 8,2 RM Roiate ,38 79, ,38 RM Roviano ,38 170, ,38 RM Sambuci 904 8,23 109, ,23 RM San Gregorio di Sassola ,25 42, ,25 RM San Polo dei Cavalieri ,73 53, ,73 33,69 RM San Vito Romano ,72 262, ,72 RM Sant'Angelo ,45 135, ,5 0,67 RM Saracinesco ,01 13, ,01

6 RM Subiaco ,44 143, ,44 38,7 RM Vallepietra ,73 7, ,73 51,73 RM Vallinfreda ,82 18, ,82 RM Vicovaro ,12 110, ,12 16,45 RM Vivaro Romano ,5 18, ,50 Totale ,98 88, ,64 317,15 omogeneità del territorio rurale 73,61173

7 Superficie territoriale in zona montana La superficie territoriale che ricade in zona classificata montana è pari a oltre 923,64 Kmq; in termini percentuali essa rappresenta oltre l 93,68% della superficie complessiva Superficie territoriale in zona svantaggiata Nell ambito del territorio considerato non insistono comuni ricadenti in aree svantaggiate ai sensi della Direttiva CEE 75/268 art. 3, par Superficie territoriale in area protetta L area oggetto del presente programma è interessata dalla presenza del Parco Naturale Regionale dell Appennino Monti Simbruini, situato per la sua intera estensione, pari a circa ha, nell ambito territoriale considerato e del Parco Naturale Regionale dei Monti Lucretili, che vi ricade per gran parte della sua totale estensione, che è pari a circa ha. La superficie complessiva ricadente in area protetta è pari a 317,15 kmq, corrispondente al 32,17% della superficie totale dell ambito territoriale considerato Caratteristiche fisiche, strutturali ed infrastrutturali a) Caratteristiche geomorfologiche Il PSL interessa il territorio che va dai Monti Sabini fino alla valle dell Aniene ed ai Monti Simbruini. I Monti Sabini, di cui solo la porzione centro-meridionale rientra nel territorio interessato dal progetto, comprensivi delle propaggini meridionali chiamate Monti Lucretili, si spingono fino all Aniene, che costituisce la separazione tra questi ed i Monti Tiburtini e Prenestini. I Monti Tiburtini, le cui principali vette sono il Monte Arcese e il Monte Sant Angelo, sono separati dalla valle Longherina dai Monti Prenestini. I Monti Cornicolani sono un piccolo gruppo collinare, caratterizzato da modesti rilievi con altezze di poche centinaia di metri, posto tra i Monti Sabini ed il Tevere. I Monti Simbruini sono posti in relazione con i Monti Affilani dall alta Valle dell Aniene, mentre a Sud essa è divisa dalla Valle Giovenzano dalla catena dei Monti Ruffi. Questi ultimi sono separati dai Lucretili dalla valle del Licenza a Nord-Ovest e dalla valle del Fosso Ronci ad Ovest, mentre a Nord i paesi posti sulle pendici del Monte Aguzzo sono posti in rapporto con i Simbruini attraverso la valle del fosso Bagnatore, che confluisce nell Aniene poco dopo l incrocio tra la via Tiburtina e la Sublacense.

8 L area corrispondente alla Comunità Montana dei Monti Sabini, Tiburtini, Cornicolani e Prenestini si distingue per la presenza consistente di rilievi carbonatici: essi presentano acclività notevoli con pendenze talvolta superiori al 50%. In generale, possiamo dire che i rilievi costituiti da terreni prevalentemente carbonatici mostrano una pendenza abbastanza accentuata, mentre quelli in cui entra in proporzioni più o meno alte la porzione marnosa presentano pendenze minori. I terreni della serie argillo sabbiosa e di quella vulcanica non hanno versanti acclivi: la morfologia che ne risulta è di tipo collinare con pendenze abbastanza dolci dove i terreni anzidetti vengono a contatto con le alluvioni dell Aniene e si ammorbidiscono fino a divenire pianeggianti. Tutta l area di affioramento carbonatico è stata sede di intense attività erosive che hanno dato luogo a frequenti fenomeni carsici: campi carreggiati, doline, grotte ed inghiottoi, di cui il pratone di Monte Gennaro è, forse, l esempio più notevole. Anche sui Monti Cornicolani sono presenti un gran numero di doline, la più importante delle quali, il Pozzo del Merro, rappresenta la maggior dolina di crollo dell intera regione. Nella sua parte centrale il territorio interessato dal progetto, è occupato dai Monti Lucretili. Essi raggiungono la loro massima elevazione nel Monte Pellecchia (m.1368) e comprendono cime a morfologia per lo più arrotondata, con quote che vanno dai 1000 ai 1200 m. La porzione Nord-Occidentale della catena dei Lucretili fa parte del bacino idrografico del Tevere, mentre quella Sud-Orientale è compresa nel bacino dell Aniene; la dorsale di Orvino funge da spartiacque tra quest ultimo e il bacino imbrifero del Turano. Nel settore Sud orientale è da segnalare il caratteristico sbocco del torrente Licenza nell Aniene che avviene in senso opposto alla pendenza di quest ultimo, cioè in contropendio. Dal punto di vista morfologico e paesisitico la zona può essere divisa in due parti: sul versante Ovest, e soprattutto Sud-Ovest, infatti, attraverso un ampia fascia di detrito che addolcisce il declivio, si giunge ai gruppi più aspri e rilevati,costituiti dal calcare non stratificato del Lias inferiore; sul versante Est, al contrario, rocce stratificate, più ricche di componenti argillose, quindi più facilmente modellabili, hanno generato una morfologia più dolce che degrada con regolarità verso il torrente Licenza. Tale diversità di aspetti è legata all effetto di erosione differenziale e, soprattutto, alla diversa risposta che i rispettivi terreni hanno fornito alle sollecitazioni impresse loro dalle forze che hanno portato alla costituzione dell Appennino. Il paesaggio dei Lucretili è il risultato di lentissimi processi di sedimentazione, orogenesi e modellamento che iniziarono nel Triassico e dei quali nell area dei Lucretili sono testimoniati gli ultimi 180 milioni di anni.

9 In relazione all ampia estensione delle rocce calcaree, i Lucretili presentano notevoli fenomeni carsici. L area carsica di Monte Gennaro costituisce, insieme a quella Cornicolana e Tiburtina, la principale zona di alimentazione idrica del sottostante bacino delle Acque albume. Un cenno a parte meritano i laghetti di Percile: essi rappresentano un fenomeno curioso ed interessante, attribuito al carsismo fossile. Attualmente sono due, ma anticamente erano tre e sono situati in due depressioni imbutiformi che si aprono nel bacino idrografico del Fosso della Scarpa, tributario di destra dell Aniene. Spostandoci a Sud-Est incontriamo la valle dell Aniene e, successivamente, i Monti Simbruini, i cui rilievi sono i resti deformati e sollevati delle rocce depostesi sul fondo dell antica Tetide, testimonianza dell antica piattaforma carbonatica laziale, mentre i corridoi che la separano, la Valle Latina a Sud e la Valle Roveto ad Est, rappresentano la traccia di quei solchi che, mentre la catena sorgeva, erano ancora sommersi dal mare e venivano colmati prevalentemente da sabbie, ora trasformatesi in arenarie. La catena Simbruinica Ernica è costituita da una imponente dorsale carbonatica lunga circa 60 Km che si estende da Carsoli (AQ) a Sora (FR). La catena dei Simbruini è caratterizzata da un imponente susseguirsi di rilievi e da notevoli variazioni di altitudine: si passa, infatti, dai 384 m s.l.m. di ponte S.Mauro ai 2156 m s.l.m. del Monte Viglio. La natura calcarea del terreno, insieme alla principale forma di alterazione del calcare, costituita dal carsismo, determina forme spettacolari e caratteristiche. I rilievi, disposti secondo l andamento NO-SE, tipico della catena appenninica, presentano cime che arrivano anche oltre i 2000 m. (Monte Autore m. 1853, Monte Tarino m. 1959, Monte Contento m. 2014, Monte Viglio m. 2156). Queste cime svettano su ampie valli, che hanno un andamento trasversale rispetto alla catena, e che presentano una notevole ricchezza di acque, come la Valle del Simbrivio, l Alta Valle dell Aniene e la zona della Fiumata, dove si trovano le sorgenti principali. D altronde la ricchezza idrica è caratteristica di questa zona. Lo stesso nome dei Simbruini deriva dal termine latino Sub-imbribus, che letteralmente significa sotto le piogge. Va sottolineata la presenza di morfologie carsiche, tra cui i piani carsici di Camposecco, Campo della Pietra, Campaegli, Campo Buffone, Fondi e Ceraso. Risulta, invece, poco noto dal punto di vista speleologico il sistema di grotte. Esiste, teoricamente, la possibilità che all interno del territorio dei Simbruini si sviluppino sistemi sotterranei fra i maggiori d Italia e sicuramente del Lazio. La grotta più nota è la risorgente dell Inferniglio che si apre a 512 m s.l.m. nel territorio del Comune di Jenne, sviluppandosi per circa m. I Simbruini e gli Ernici, strettamente uniti, costituiscono un complesso orografico fortemente asimmetrico. A Nord-Est essi discendono da una cresta su m. verso le Valli del Salto e del Liri; sul versante Sud-Ovest mostrano un andamento più

10 tormentato per la presenza di una serie di dossoni paralleli e di alcuni contrafforti e altopiani confusamente ondulati, in ambedue i casi con larghissimo sviluppo dei fenomeni carsici. b) Caratteristiche della flora L ambiente naturale è caratterizzato, come già detto, da morfologie carsiche, già descritte in precedenza, e da praterie cespugliate, che sono spesso il risultato dell abbandono del pascolo che ha permesso al bosco circostante di ricolonizzare gli spazi perduti. Tale ricolonizzazione inizia sempre con una fase a cespuglietti costituiti da specie arbustive spinose come il Biancospino, il Prugnolo e la Rosa selvatica. All interno di questi cuscinetti spinosi si osservano, nelle fasi più avanzate del processo, numerose plantule di alberi, come l Orniello, le querce, ecc., che, se lasciate crescere indisturbate, andranno a costituire un vero e proprio bosco che sostituirà completamente l attuale cespuglietto. Laddove la pressione del pascolo è ancora presente, molti di questi cespugli assumono forme caratteristiche per la potatura dovuta al morso bovino ed ovino. c) Caratteristiche della fauna La varietà delle forme vegetali e la posizione geografica del territorio, compreso tra la catena appenninica e il litorale tirrenico, fanno della zona interessata dal progetto un area di notevole interesse faunistico e naturalistico. Gli studi in corso segnalano la presenza di numerose specie d insetti, alcune legate all orizzonte mediterraneo, altre tipiche di ambienti montani appenninici, alpini o centro-europei, che qui raggiungono il limite meridionale del loro areale. Il grado di antropizzazione del territorio rende ospitali queste zone ai mammiferi, alcuni diffidenti e di difficile avvistamento come il gatto selvatico, la martora, il tasso, la volpe, la faina, la donnola, lo scoiattolo, il moscardino, il ghiro, l istrice e il cinghiale che, reintrodotto a scopo venatorio, è attualmente in forte espansione. Si segnala, inoltre, nell area dei Monti Lucretili, la presenza stabile del lupo, mentre le segnalazioni di avvistamenti di orsi sono probabilmente dovute alla presenza erratica dal massiccio Simbruino. Per quanto riguarda l ornitofauna, nella zona dei Monti Lucretili le specie di maggior rilievo sono l aquila reale, con un nido storico sul Monte Pellecchia, e la coturnice, che in piccoli nuclei frequenta ancora gli habitat prativi di quota. Discreta la presenza lungo i corsi d acqua perenni degli anfibi, spesso in pericolo d estinzione per la diradazione della vegetazione ripariale.

11 L area dei Monti Ruffi, pur mantenendo diversi valori di tipo faunistico, risulta nel complesso impoverita nel popolamento a causa dell intensa pressione venatoria; per la varietà di ambienti riscontrabili si rinviene, in ogni caso, una varia avifauna. L area dei Monti Simbruini presenta popolamenti tipici dell Appennino. Tra le specie presenti stabilmente particolare importanza rivestono il lupo e l orso bruno marsicano, la cui presenza è stata recentemente segnalata. Molto diffusi sono anche il cinghiale e la martora, mentre risulta ancora sporadica la presenza del capriolo. Relativamente all ornitofauna, in quest area si rinvengono alcune specie molto rare nel Lazio, come la coturnice, il gracchio corallino ed il gracchio alpino, che trovano il loro habitat nelle aree di quota del Monte Tarino e del Monte Cotento. L imponente sistema idrografico che caratterizza in modo particolare il territorio rientrante nella X Comunità Montana dell Aniene ospita, inoltre, una discreta fauna ittica, il cui popolamento è in relazione al variare dei parametri ambientali. La specie più rappresentativa, di interesse per la pesca sportiva, è la trota fario. d) Caratteristiche delle infrastrutture e dei trasporti Dal punto di vista infrastrutturale il territorio in oggetto è servito principalmente dalle seguenti arterie stradali: l autostrada A24 o dei parchi, che attraversando i Monti Tiburtini collega l area verso Ovest con Roma e verso Est con l Abruzzo; la Strada Statale Tiburtina Valeria, che attraversa Tivoli e passa tangenzialmente a Castel Madama; la Strada Palombarese, che corre verso la Sabina costeggiando Sant Angelo Romano; la Strada Statale 636, che dalla Sabina, intersecando la Tiburtina e l A24, arriva fino ai Monti Prenestini; la Strada Empolitana, che da Tivoli penetra nella parte sud-est del comprensorio; la Strada Statale Prenestina, che corre tangenzialmente a Sud del territorio e interessa direttamente i Comuni ricadenti nell area dei Monti Prenestini; la Strada Statale 411, che corre perpendicolarmente alla A24 attraversando il territorio comunale di Subiaco; la Strada Statale 314, che taglia da Nord a Sud la zona d interesse. Dal punto di vista dei collegamenti ferroviari, l area in oggetto è servita dal tratto della ferrovia Roma-Tivoli-Avezzano, che negli ultimi anni ha avuto un notevole incremento di utenti. L analisi dei collegamenti su ferro e su gomma esistenti al momento nell area interessata dal progetto non può prescindere dall evidenziare una notevole carenza di collegamenti interni, secondari e trasversali, che permettano un maggiore sviluppo alle aree interne e dei Comuni più piccoli. Questi ultimi risentono inevitabilmente

12 dell isolamento, delle inevitabili ripercussioni sulla fruizione dei servizi amministrativi e commerciali, che rappresentano un ostacolo sostanziale alla loro crescita economica. Accanto alle citate carenze infrastrutturali vanno ricordate quelle legate ad un servizio di trasporto pubblico non sempre capace di garantire un agevole collegamento tra i singoli comuni del territorio con la conseguente proliferazione del ricorso a mezzi privati. La realizzazione di collegamenti interni e trasversali permetterebbe una migliore accessibilità delle aree svantaggiate agevolando lo sviluppo economico di tutta l area. 1.2 Caratteristiche socio-demografiche Popolazione residente area d intervento del PSL Il totale dei residenti nei comuni compresi nell ambito territoriale oggetto del presente Piano di Sviluppo Locale, riferito all anno 1998 è di unità, ripartiti come riportato nella tabella seguente. Il confronto con i dati relativi alla popolazione residente nel 1991 consente di apprezzare l incremento registratosi nel periodo compreso tra il 1991 ed il 1998, che mostra una variazione percentuale pari a +5,42%.

13 Tabella 2 - Popolazione residente anno 1998 ed anno 1991, variazione assoluta e percentuale IX Comunità Montana Res Res Var. Var. % 1 Capranica Prenestina ,26 2 Casape ,22 3 Castel Madama ,25 4 Castel San Pietro ,74 5 Ciciliano ,27 6 Marcellina ,81 7 Monteflavio ,60 8 Montorio Romano ,82 9 Nerola ,99 10 Palombara Sabina ,58 11 Pisoniano ,09 12 Poli ,51 13 Rocca di Cave ,28 14 San Gregoria da Sassola ,60 15 San Polo dei Cavalieri ,82 16 Sant Angelo Romano ,29 17 San Vito Romano ,29 X Comunità Montana Res Res Var. Var. % 1 Affile ,39 2 Agosta ,31 3 Anticoli Corrado ,74 4 Arcinazzo Romano ,97 5 Arsoli ,13 6 Bellegra ,07 7 Camerata Nuova ,47 8 Canterano ,63 9 Cerreto Laziale ,12 10 Cervara di Roma ,24 11 Cineto Romano ,97 12 Gerano ,29 13 Jenne ,59 14 Licenza ,94 15 Mandela ,49 16 Marano Equo ,29 17 Olevano Romano ,66 18 Percile ,49 19 Rifreddo ,31 20 Rocca Canterano ,99 21 Roccagiovine ,07 22 Rocca S. Stefano ,24 23 Roiate ,01 24 Roviano ,93 25 Sambuci ,95 26 Saracinesco ,20 27 Subiaco ,39 28 Vallepietra ,31 29 Vallinfreda ,74 30 Vicovaro ,97 31 Vivaro Romano ,13 TOTALE ,42 Fonte : ISTAT

14 Caratteristiche sociali e demografiche La zona interessata dal progetto è caratterizzata da un economia tradizionalmente agricolo-forestale. La tendenza allo spopolamento che si era verificata negli ultimi decenni sta subendo una inversione di tendenza e numerosi sono i Comuni che mostrano discreti aumenti della popolazione. Tale situazione è da ricondursi certamente a progressi di carattere socio-economico e alle politiche di sviluppo locale, ma anche e soprattutto al saldo migratorio, che riguarda principalmente i Comuni di dimensioni più rilevanti. Da sottolineare, inoltre, che i dati ISTAT mostrano in maniera evidente come il tasso di crescita demografica sia molto basso (rispecchiando quello nazionale): ciò determina un ricambio insufficiente con un relativo aumento dell indice di vecchiaia (vedi tabella sottostante). Tabella 3 - Indice di vecchiaia per comune - anno 1998 IX Comunità Montana Res Ultra 65enni Indice di vecchiaia 1 Capranica Prenestina ,8% 2 Casape ,0% 3 Castel Madama ,9% 4 Castel San Pietro ,5% 5 Ciciliano ,2% 6 Marcellina ,1% 7 Monteflavio ,7% 8 Montorio Romano ,3% 9 Nerola ,6% 10 Palombara Sabina ,0% 11 Pisoniano ,6% 12 Poli ,7% 13 Rocca di Cave ,5% 14 San Gregorio da Sassola ,6% 15 San Polo dei Cavalieri ,8% 16 Sant Angelo Romano ,5% 17 San Vito Romano ,6%

15 X Comunità Montana Res Ultra 65 Indice di vecchiaia 1 Affile ,5% 2 Agosta ,2% 3 Anticoli Corrado ,7% 4 Arcinazzo Romano ,4% 5 Arsoli ,0% 6 Bellegra ,3% 7 Camerata Nuova ,9% 8 Canterano ,2% 9 Cerreto Laziale ,2% 10 Cervara di Roma ,6% 11 Cineto Romano ,6% 12 Gerano ,6% 13 Jenne ,9% 14 Licenza ,7% 15 Mandela ,9% 16 Marano Equo ,4% 17 Olevano Romano ,7% 18 Percile ,3% 19 Rifreddo ,9% 20 Rocca Canterano ,1% 21 Roccagiovine ,0% 22 Rocca S. Stefano ,0% 23 Roiate ,4% 24 Roviano ,3% 25 Sambuci ,1% 26 Saracinesco ,1% 27 Subiaco ,5% 28 Vallepietra ,3% 29 Vallinfreda ,5% 30 Vicovaro ,3% 31 Vivaro Romano ,9% TOTALE ,4% Fonte: Nostra elaborazione su dati ISTAT

16 Non bisogna dimenticare, inoltre, che l aumento dell indice di vecchiaia, è determinato dal fatto che l ambito metropolitano romano resta, comunque, il principale polo di attrazione, per quanto riguarda le occasioni sociali e di lavoro e ciò determina indubbiamente un allontanamento dei più giovani. In questa prospettiva si dovrà intervenire in modo da aumentare i servizi socio-sanitari per gli anziani. Il miglioramento delle condizioni di vita, connesso all'offerta di servizi, risulta strettamente correlato alla capacità di offrire alla popolazione servizi congiunti in modo da conseguire economie di scala difficilmente raggiungibili attraverso gestioni comunali Identità culturale Le tradizioni contadine, i sapori locali, le manifestazioni folkloristiche rappresentano l espressione più genuina della cultura di un territorio. Esse sono un occasione di coinvolgimento della popolazione locale, ma anche e soprattutto un modo per promuovere le proprie tradizioni culturali e gastronomiche, in un ottica di rilancio del turismo rurale e di creazione di percorsi tematici legati alla degustazione di prodotti tipici locali. Alcune delle principali manifestazioni tradizionali, in particolare quelle relative alla zona della Sabina e della Prenestina, sono state oggetto di una ricerca diretta dalla cattedra di Antropologia culturale dell Università di Roma. Nella seguente tabella si riportano alcune delle principali manifestazioni legate alla valorizzazione delle specialità enogastronomiche, riferite alle realtà comunali.

17 Tabella 4 - Principali manifestazioni legate alla valorizzazione dei prodotti enogastronomici Affile Agosta Comune Festività,sagre ed eventi Sapori Anticoli Corrado Agosto- festa in onore della Madonna del Giglio, con mostre di pittura e manifestazioni Ottobre-(prima metà) Sagra del Fallone,pizza tipica locale Agosto- sagra del fagiolo Settembre- (seconda domenica) si festeggia la Madonna del Giglio e S.Rocco Fallone- pietanza a basse di farina e grano turco Pizzella- pizza fritta fatta con farina e acqua poi zuccherata Cannerozzuni- pasta rigata Comune Festività,sagre ed eventi Sapori Arcinazzo Romano Arsoli Capranica Prenestina Castel Madama Castel S.Pietro Gerano Licenza Marano Equo Marcellina Montorio Romano Percile Agosto- (penultima domenica) festa di S.Giorgio Novembre- sagra del marrone Dicembre- presepe vivente Febbraio- sagra della pizzafritta Agosto-(terza settimana) sagra delle cicerchiole e della fagiolina Giugno(21)-sagra dela ricotta Agosto- festa dell Inchinata Dicembre-sagra della mosciarella Maggio (8-9)-festa di S.Michele Settembre(29)- festa di S.Michele Luglio(terza domenica)-sagra della pera spadona Gennaio- festa di S.Antonio Abate con sfilata e benedizione degli animali Fine Aprile-fine Maggio- grande infiorata della Madonna del cuore 9-10 Luglio- fiera di S.Anatolia Luglio -(ultima settimana) sagra degli strozzapreti Febbraio- festa di S.Biagio Agosto- festa della Madonna della Quercia Maggio- festa della Madonna delle Grazie, in contemporanea sagra della coppietta Autunno- Rassegna internazionale di polifonia e canto popolare Novembre(6)-festa patronale di S.Leonardo Maggio(1)- i giovani di leva portano a spalla l antico crocefisso ligneo dalla Chiesa di monte Calvario al paese Settembre-(prima domenica),festa in Nome di Maria Dicembre(10-15)- festa di S.Lucia e della Castagne,marrone tipico della selva di Arcinazzo Cicerchiole- zuppa di fagioli e pasta fatta in casa Ciambelle de magru-fatte con farina,anice,zucchero,vino e olio Mosciarella- castagna essiccata a fuoco lento Lane pelose- fettuccine di grano e crusca con baccalà e funghi porcini Vino oottonese Olio extravergine d oliva Fettuccine, carne alla brace,dolci tipici Strozzapreti Pasta di farro, vino, olio Nociata- dolce di farro con noci bollite nell olio e foglie di alloro Dolci all anice Frascarelli- specie di polenta con sugo di salsiccia Cillitti o strozzapreti Panzanella-pane condito con aceto,pomodoro e olio Frascarelli- fettuccine Reverelli- pasta senza uova Polenta Ramiccia- tagliatelle all uovo Palnonte- lardo cotto alla brace

18 Pisoniano Rocca Canterano Ramiccia Luglio(9)- festa di S.Vittoria Agosto- sagra delle sagne con il baccalà Maggio(8)- festa di S.Michele Agosto(23-24)-sagra dei cecamariti Comune Festività,sagre ed eventi Sapori Rocca di cave Rocca Santo Stefano Roiate San Gregorio di Sassola San Polo dei Cavalieri Saracinesco Gennaio(1)- magnarone Agosto- estate rocchigiana con feste,eventi culturali e concerti Novembre- sagra della castagna rocchigiana Agosto(3)- festa di S.Stefano Maggio(seconda domenica)- festa della Madonna delle Grazie Agosto(quarta domenica)-festa di S.Benedetto Agosto- festa della Madonna della Cavata,in contemporanea si svolge la sagra dell oliva in salamoia Agosto- festa della Madonna del buon consiglio che culmina nel cosiddetto ballo della pupazza Agosto(ultima domenica)-festa di S.Michele Arcangelo Settembre(ultima domenica)-sagra della polenta Sagne- pasta casereccia Pizzocchio con le erbe- pizzetta di farina condita con bieta e erbe Cecamariti- pasta condita con sugo e pecorino Pizza pè terra- cotta sulla pietra e condita con verdure Gioccacci- fettuccine con sugo di funghi porcini Abbacchio Oliva in salamoia Sagne- pasta casereccia co ragù e molto aglio Miele Polenta con le lumache 1.3. Caratteristiche economiche ed occupazionali Numero di disoccupati Nella tabella seguente sono riportati i dati relativi al numero di unità locali ed addetti per settore relativamente ai comuni oggetto del presente Piano. Il tasso di disoccupazione medio registrato nel territorio considerato risulta sensibilmente più elevato della media provinciale e vicino a quello delle regioni depresse del Mezzogiorno, sfiorando i venticinque punti percentuali.

19 Tabella 5 - Unità locali e addetti per settore di attività - anno 2001 Comuni AFFILE AGOSTA ANTICOLI CORRADO ARCINAZZO ROMANO ARSOLI BELLEGRA CAMERATA NUOVA CANTERANO CERRETO LAZIALE CERVARA DI ROMA CINETO ROMANO GERANO JENNE LICENZA MANDELA MARANO EQUO OLEVANO ROMANO PERCILE RIOFREDDO ROCCA CANTERANO ROCCAGIOVINE ROCCA SANTO STEFANO ROIATE ROVIANO SAMBUCI SARACINESCO SUBIACO VALLEPIETRA VALLINFREDA VICOVARO VIVARO ROMANO Totale Industria Unità Locali Addetti Commercio U. Locali Addetti Altri Servizi U. Locali Addetti Istituzioni U. Locali Addetti Agricoltura U. locali Addetti

20 Comuni Industria Commercio Altri Servizi Istituzioni Agricoltura Unità Locali Addetti U. Locali Addetti U. Locali Addetti U. Locali Addetti U. locali Addetti CAPRANICA PRENESTINA CASAPE CASTEL MADAMA CASTEL SAN PIETRO ROMANO CICILIANO MARCELLINA MONTEFLAVIO MONTORIO ROMANO NEROLA PALOMBARA SABINA PISONIANO POLI ROCCA DI CAVE SAN GREGORIO DA SASSOLA SAN POLO DEI CAVALIERI SANT'ANGELO ROMANO SAN VITO ROMANO Totale TOTALE G.A.L Fonte: Nostra elaborazione su dati ISTAT

21 Struttura occupazionale L articolazione della struttura occupazionale relativa agli addetti e alle unità locali del territorio di riferimento è riportata nella tabella Reddito pro-capite L ammontare complessivo del reddito pro-capite registrato su base provinciale relativamente all anno 1999 è pari a 30,1 milioni di lire, corrispondenti a Euro. Tale dato si riferisce alla ricerca Il commercio nel Lazio: offerta e domanda locale, pubblicata nel giugno del 2002 dall Unione delle Camere di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura della Regione Lazio. Il dato provinciale è, però, fortemente influenzato dai valori relativi al Comune di Roma ed ai comuni con più di abitanti, che presentano redditi pro-capite sensibilmente superiori rispetto a quelli registrati nei restanti comuni. Il valore medio del reddito pro-capite relativo ai comuni oggetto del presente Piano risulta, pertanto, sensibilmente più basso del dato provinciale e pari a Euro. Nella tabella seguente si riporta il quadro dei valori su base comunale e la media relativa al territorio di riferimento confrontandola con il valore registrato su base provinciale e regionale.

22 Tabella 6 - Reddito pro-capite totale e per comune IX Comunità Montana Residenti 1999 Reddito complessivo (migliaia di Euro) Reddito pro-capite (migliaia di Euro) 1 Capranica Prenestina ,1 11,0 2 Casape ,6 11,6 3 Castel Madama ,1 11,9 4 Castel San Pietro ,1 10,6 5 Ciciliano ,7 11,6 6 Marcellina ,3 12,0 7 Monteflavio ,6 11,8 8 Montorio Romano ,3 12,1 9 Nerola ,3 12,6 10 Palombara Sabina ,1 11,9 11 Pisoniano ,7 12,4 12 Poli ,5 11,3 13 Rocca di Cave ,7 11,0 14 San Gregorio da Sassola ,3 12,1 15 San Polo dei Cavalieri ,1 11,8 16 Sant Angelo Romano ,0 11,5 17 San Vito Romano ,4 11,5

23 X Comunità Montana Residenti 1999 Reddito complessivo (migliaia di Euro) Reddito pro-capite (migliaia di Euro) 1 Affile ,7 11,5 2 Agosta ,2 11,6 3 Anticoli Corrado ,6 12,6 4 Arcinazzo Romano ,7 11,4 5 Arsoli ,0 13,2 6 Bellegra ,7 11,3 7 Camerata Nuova ,5 11,2 8 Canterano ,9 10,6 9 Cerreto Laziale ,7 11,4 10 Cervara di Roma ,8 11,0 11 Cineto Romano ,0 12,1 12 Gerano ,2 11,8 13 Jenne ,8 12,4 14 Licenza ,4 12,5 15 Mandela ,7 11,0 16 Marano Equo ,8 12,7 17 Olevano Romano ,3 11,4 18 Percile ,9 10,7 19 Riofreddo ,4 11,6 20 Rocca Canterano ,8 11,2 21 Roccagiovine ,0 11,5 22 Rocca S.Stefano ,9 10,8 23 Roiate ,1 10,9 24 Roviano ,4 12,6 25 Sambuci ,6 11,1 26 Saracinesco ,0 10,8 27 Subiaco ,5 12,5 28 Vallepietra ,3 10,6 29 Vallinfreda ,6 11,0 30 Vicovaro ,9 11,5 31 Vivaro Romano ,6 11,2 TOTALE ,6 11,8 Totale Provincia di Roma ,3 14,6 Totale Regione Lazio ,6 14,5 Fonte: Nostra elaborazione su dati Unioncamere Lazio giugno 2002

24 Caratteristiche del mercato del lavoro e del sistema economico-produttivo L andamento del mercato del lavoro nella Provincia di Roma è fortemente condizionato dalla presenza della Capitale, da cui discende una spiccata vocazione terziaria, con un peso predominante, all interno del terziario, del settore pubblico. In rapporto a ciò, un dato significativo circa l andamento del mercato del lavoro nell area di riferimento è dato dall elevata percentuale di popolazione che trova occupazione fuori dal comune di residenza. Dai dati riportati nel precedente paragrafo emerge chiaramente come il settore trainante, in termini occupazionali, sia proprio il terziario. Il settore primario ha, infatti, perso nel corso degli anni gran parte della popolazione attiva, pur mantenendo un certo numero di aziende, caratterizzate da un livello di professionalità nel complesso piuttosto basso. Si può, pertanto, affermare che il settore artigianale e quello industriale si presentano ad oggi deboli e scarsamente sviluppati per la presenza molto modesta di industrie di trasformazione. Nell area interessata dal progetto l agricoltura resta una delle principali risorse economiche, soprattutto per alcuni Comuni delle aree più interne, per i quali essa rappresenta l unica fonte di reddito per la popolazione. Più in generale occorre sottolineare come l attività agricola, pur occupando un numero relativamente basso di persone e pur essendo caratterizzata da una costante perdita di addetti, ha assunto un ruolo predominante, in alcune aree, rispetto alle altre attività economiche. In altre zone dell ambito territoriale considerato l agricoltura viene intesa e praticata come forma integrativa di reddito. Legato a doppio filo con l agricoltura e con la pastorizia è lo sviluppo di tutte quelle attività volte alla promozione di prodotti tipici e alla creazione di percorsi enogastronomici. Il processo di trasformazione e deindustrializzazione che si è verificato negli anni mette chiaramente in risalto l esigenza di procedere alla riorganizzazione delle aree produttive per far fronte ai gravi problemi occupazionali che ne sono derivati. In particolare, emerge la necessità di risanare le zone industriali e artigianali di vecchio insediamento e di recuperare gli spazi e i volumi liberi per destinarli ad infrastrutture e servizi, capaci di contribuire a riqualificare la zona. Sarebbe, inoltre, opportuno sfruttare le potenzialità economiche dell area, legate alla valorizzazione delle risorse ambientali, enogastronomiche, storico-architettoniche e culturali. Ad oggi, grazie ai progetti Leader II attuati nelle aree interessate sono stati

25 compiuti significativi passi avanti in tal senso, ma è necessario continuare sulla strada intrapresa. 1.4 Punti di forza e debolezza, opportunità e rischi del territorio interessato (analisi swot) Punti di forza: L ambiente naturale costituisce certamente un aspetto importantissimo, soprattutto per la presenza di due parchi Regionali. Il primo, quello dei Monti Simbruini, si estende per ben ha, mentre il secondo, quello dei Monti Lucretili, presenta un estensione pari a circa ha. Tali parchi, caratterizzati da un enorme riccheza di flora e fauna, rappresentano le due aree protette più importanti della Regione Lazio. I comuni situati nella zona hanno scoperto negli ultimi anni una forte vocazione turistica, legata soprattutto alle caratteristiche naturalistiche, storico-monumentali, culturali e alle tradizioni enogastronomiche. Il patrimonio storico-artistico e monumentale offre emergenze di assoluto pregio e di importanza internazionale. Sono, inoltre, rappresentate quasi tutte le epoche storiche: dai resti romani di ville ed acquedotti, a chiese, monasteri, castelli e centri storici medievali, fino ad edifici rinascimentali e barocchi. Alcuni di questi beni, se adeguatamente promossi, possono certamente fare da traino per lo sviluppo turistico e, di conseguenza, occupazionale, delle zone circostanti. Rappresentano un ulteriore punto di forza le tradizioni culturali, contadine ed enogastronomiche, che hanno ricevuto una prima spinta promozionale attraverso l attuazione dei PAL collegati con i programmi Leader II. Va, infine, sottolineta l ampia diffusione di materiale informativo e divulgativo relativo all offerta turistica, naturalistica e culturale della zona. Fondamentale, inoltre, la creazione di siti internet, per una promozione su larga scala. Punti di debolezza: La scarsa valorizzazione dell imponente patrimonio naturalistico presente nella zona. Si avverte la necessità di interventi volti a potenziare la ricettività turistica, e soprattutto volti ad incentivare la creazione di una rete di collegamento tra le diverse iniziative turistiche legate alla fruizione dei beni culturali e alla valorizzazione dei prodotti enogastronomici, nate negli ultimi anni. Le infrastrutture di trasporto appaiono incapaci di supportare un equilibrato sviluppo legato al settore turistico ed alla valorizzazione delle risorse dei territori più svantaggiati. Si registra una notevole carenza di servizi rivolti alle imprese.

26 Si evidenzia un azione di valorizzazione e di promozione del patrimonio naturalistico, artistico e monumentale e del territorio in generale ancora piuttosto debole. 1.5 Iniziative di sviluppo in corso nell'area Attualmente nell area interessata dal progetto sono in corso iniziative relative ai PPSSE della IX e X Comunità Montane della Regione Lazio. Numerose sono le misure adottate per il recupero e la rivalutazione del patrimonio artistico e monumentale, nonché di salvaguardia delle risorse naturali, in un ottica di promozione turistica, rilancio economico e di miglioramento della qualità della vita. In particolare vanno segnalati i seguenti interventi: Ambiente Opere di forestazione nel Comune di Vallinfreda Riqualificazione ambientale di Borgo Mandela Infrastrutture Rifacimento della rete fognaria in diversi Comuni Realizzazione di impianti sportivi nel Comune di Subiaco Realizzazione di un ostello della gioventù nel Comune di Rocca Canterano Interventi per la valorizzazione della cultura e delle tradizioni Recupero e valorizzazione della Villa Imperiale di Traiano 1.6 Risultati della precedente programmazione (per i territori interessati dai PAL operativi con il Leader II - facoltativo) Piano di Azione Locale Sabino Tiburtino Cornicolano Prenestino La progettualità delle azioni proposte nasceva a seguito di una complessa analisi territoriale, svolta dal GAL e dai suoi promotori a seguito di un azione di diffusione e divulgazione sul territorio del Programma Regionale Leader II. Tale diagnosi ha permesso di individuare le principali aree di criticità del sistema territoriale e socio-economico relative al comprensorio della IX Comunità Montana del Lazio, e sulla base di tale individuazione di costruire, a partire dalle priorità selezionate in relazione agli effettivi bisogni del territorio ed alle attese degli operatori sociali ed economici, il complesso di azioni integrate che compongono il PAL.

27 Le azioni proposte, grazie al nuovo approccio di sviluppo integrato e dal basso (non presente in altri programmi d intervento), hanno contribuito alla parziale risoluzione di alcune delle problematiche dell area. L intervento è stato multisettoriale, cioè articolato in azioni diversificate ed integrate tra loro. Il PAL ha sviluppato, inoltre, una buona complementarietà con gli obiettivi del DOCUP Lazio Ob.5b , seguendo una metodologia di azione diversificata. Pur promuovendo, infatti, gli stessi obiettivi, il PAL è stato caratterizzato da una progettualità diffusa nel territorio, realizzata con il coinvolgimento e l attiva partecipazione degli attori dello sviluppo locale, secondo l approccio bottom-up, che ha permesso di realizzare azioni proposte direttamente dagli operatori del territorio, in un quadro di sviluppo integrato e pianificato dell area Leader secondo percorsi tematici intersettoriali, caratterizzati da forti elementi di innovatività, trasferibilità e dimostratività. Il Pal perseguiva un Obiettivo generale: - lo sviluppo integrato dell economia rurale del territorio. Nell ambito di tale obiettivo generale venivano stabiliti i seguenti obiettivi specifici: - rivitalizzazione delle aree interne (concentrando in esse le azioni di sviluppo); - valorizzazioni delle produzioni agroalimentari ed artigianali tipiche, tradizionali e di qualità; - miglioramento della qualità dei prodotti e dei processi produttivi, anche introducendo tecnologie e attrezzature innovative per il territorio; - valorizzazione del patrimonio naturalistico e culturale, anche a fini di promozione turistica. I settori d intervento sono stati suddivisi in cinque aree tematiche: - Settore agricolo; - Artigianato e PMI; - Turismo; - Risorse naturali ed ambientali; - Servizi (in particolare per il miglioramento delle condizioni di vita). Strategie Per quanto riguarda le strategie di sviluppo il PAL si è distinto per i caratteri di innovazione proposti e, in particolar modo, per la sua metodologia d intervento, fondata sulla promozione della specializzazione settoriale e dell integrazione di filiera nell ambito dei seguenti percorsi tematici di riferimento:

28 - la via dell olio; - la frutta di qualità (ciliegie, pesche, mele, prugne, pere); - le produzioni agroalimentari di nicchia (miele, castagna, pizzutello, pera spadona, prodotti di bosco); - l ospitalità e la gastronomia; - la scoperta della bottega artigiana; - la valorizzazione di natura, cultura e tradizione. Ciascuno dei percorsi tematici individuati prevedeva: - la realizzazione di attività di promozione diretta finalizzate a sensibilizzare e assistere gli imprenditori potenziali beneficiari; - il cofinanziamento di progetti innovativi di investimento nell ambito delle imprese locali (operanti nei diversi comparti di riferimento) e di infrastrutture e servizi reali; - la formazione degli imprenditori addetti; - la realizzazione di programmi di promozione e valorizzazione tecnica e commerciale; - la valorizzazione dell ambiente territoriale, sociale ed economico nel quale le imprese si trovano ad operare. Il PAL perseguiva, inoltre, tra i suoi obiettivi principali, quello di promuovere opportunità di lavoro, soprattutto per i giovani, con la creazione diretta e indiretta di posti di lavoro e la variazione nella distribuzione settoriale dell occupazione. Risultati attesi I progetti realizzati avrebbero dovuto produrre un impatto significativo sulla realtà locale del comprensorio, in termini di sviluppo rurale, di ricaduta occupazionale e di creazione di un indotto. In particolare il PAL prevedeva la realizzazione dei seguenti risultati: - creazione di posti di lavoro, diretta o indiretta, (incremento occupazionale di almeno 500 unità); - variazione nella distribuzione settoriale dell occupazione; - innovazioni tecnologiche e organizzative da parte delle imprese locali; - valorizzazione qualitativa delle produzioni; - sviluppo dell associazionismo tra le imprese e del processo d integrazione di filiera; - incremento di presenze turistiche nell area; - partecipazione della popolazione alle iniziative Leader.

29 Obiettivi raggiunti Attraverso la realizzazione, seppur parziale del PAL, sono stati raggiunti diversi importanti risultati: - sono state realizzate attività di promozione diretta, finalizzate a sensibilizzare ed assistere gli imprenditori beneficiari; - sono stati cofinanziati progetti innovativi di investimento nell ambito delle imprese locali (operanti nei diversi comparti di riferimento) e di infrastrutture e servizi reali; - è stata effettuata la formazione degli imprenditori e degli addetti; - sono stati realizzati programmi di promozione e valorizzazione tecnica e commerciale; - sono stati creati, direttamente o indirettamente, almeno 100 posti di lavoro, soprattutto nei settori del bed and breakfast, dei servizi di animazione culturale e dell artigianato; - è stato valorizzato l ambiente territoriale, sociale ed economico nel quale le imprese si trovano a d operare; - sono state favorite innovazioni tecnologiche e organizzative da parte delle imprese locali; - è stata realizzata una forte promozione dei beni monumentali e storico-artistici presenti nel territorio del GAL, in vista di una loro maggiore fruizione; - sono state poste le basi per favorire un consistente incremento del turismo nell area; - molto successo hanno riscosso quattro dei cinque percorsi tematici proposti, in particolare la via dell olio, quello riferito all ospitalità e alla gastronomia, quello riferito alla scoperta della bottega artigiana e quello dedicato alla natura, cultura e tradizione. Obiettivi mancati Tra gli obiettivi mancati va, innanzi tutto, menzionato l insuccesso di due dei percorsi tematici, proposti dal PAL e cioè quello relativo alla frutta di qualità e quello relativo alle produzioni agroalimentari di nicchia. Tale insuccesso è certamente da attribuire alla mancanza di supporto tecnico ai distributori da parte delle associazioni di categoria, le quali hanno preferito puntare su settori già collaudati. Un altro obiettivo raggiunto solo in parte è quello, fondamentale, dell incremento di forza lavoro occupata. In effetti il risultato di 100 occupati a fronte dei 300 previsti nel breve termine delude le aspettative. Le cause di tale risultato sono da addebitarsi principalmente: - alla mancanza di tempo necessario per formare nuove cooperative; - alla debolezza delle cooperative già formate; - al mancato consolidamento della domanda in settori di intervento innovativi.

30 Piano di Azione Locale dell Aniene Attraverso lo svolgimento delle azioni LEADER II il G.A.L. X Comunità Montana dell Aniene si è impegnato nel promuovere lo sviluppo endogeno, integrato e sostenibile delle proprie aree rurali. L esperienza dell Associazione riveste notevole importanza nell ambito dell iniziativa comunitaria LEADER, che ha dovuto coordinarsi con gli assi prioritari individuati dai programmi di sviluppo comunitari e regionali nelle zone rurali, ponendosi come uno strumento moltiplicatore dell impatto delle azioni previste e operando in stretta connessione e complementarità con altri interventi attuabili nel territorio, al fine di evitare sovrapposizioni fra le diverse iniziative e la dispersione delle risorse. E ciò soprattutto per gli interventi finanziati, che non avrebbero attualmente trovato diversa copertura finanziaria e probabilmente non sarebbero stati realizzati perché con particolare riferimento ai soggetti pubblici generalmente posposte, nelle aree depresse, alle opere ritenute prioritarie, quali quelle igienico-sanitarie, o per quanto riguarda i beneficiari privati - per mancanza di disponibilità e liquidità finanziarie. L iniziativa si è, inoltre, contraddistinta perché ha permesso di accrescere la consapevolezza degli operatori privati e pubblici locali relativamente nella necessità di coordinamento ed integrazione delle azioni proposte, al fine di renderle concrete ed efficaci. Non minore importanza riveste, inoltre, l aver sperimentato sul territorio una struttura tecnica in grado di recepire ed interpretare i fabbisogni locali, e che potrà essere utilizzata in futuro per selezionare gli strumenti che l Unione Europea pone in essere e per progettare ed attuare adeguati interventi di sviluppo integrato. Poiché i progetti sono stati per la maggior parte ultimati in prossimità del , allo stato attuale non è possibile rilevare sulla base di dati oggettivi l effettivo incremento occupazionale che dagli stessi potrà derivare. Attualmente risulta un incremento complessivo di trenta unità lavorative impegnate presso gli operatori finanziati. Gli investimenti sul territorio e le liquidità immesse hanno generato occupazione anche con riferimento ad aziende non direttamente oggetto di contribuzione, ma svolgenti attività strumentali alla realizzazione dei progetti finanziati, come nel settore dell edilizia e/o del commercio locali. L Associazione medesima ha fatto propria l esigenza di favorire l occupazione, prevedendo, all interno del PAL interventi per il sostegno allo sviluppo di 4 cooperative sociali, allora presenti sul territorio. Delle quattro cooperative, una soltanto ha portato a termine il progetto, beneficiando del contributo. E ciò fa comprendere che occorre ancora lavorare ed intervenire a sostegno di un maggiore sviluppo nell area dell iniziativa imprenditoriale. L iniziativa intrapresa, inoltre, per le azioni attuate, è complementare e si integra con gli interventi nel settore del turismo e della cultura allo studio da parte della Regione Lazio, che puntano anche su realtà storico-artistiche minori, che possono candidarsi a divenire luoghi di grande appeal per particolari nicchie di mercato, contribuendo anche al decongestionamento del polo romano, e che si caratterizzano per l offerta di prodotti

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