IL CICLO IDRICO Materiali di approfondimento

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1 IL CICLO IDRICO Materiali di approfondimento Capitolo 6 L acqua e la salute dell uomo Indice I vari tipi di acque destinate al consumo umano 2 L acqua potabile 2 L acqua minerale 5 Come leggere l etichetta delle acque imbottigliate 8 Confronto tra l acqua potabile Hera e acque minerali 11 L accesso all acqua potabile 12 Il mercato mondiale dell acqua in bottiglia 14 Un Contratto Mondiale sull Acqua 16 L approfondimento: Il Manifesto dell acqua 17 La Carta Europea dell Acqua 17 Riferimenti bibliografici e web 19 1

2 I vari tipi di acque destinate al consumo umano Le acqua destinate al consumo umano si possono suddividere in due tipologie differenti: le acque potabili e le acque minerali naturali. Tale divisione si basa sulle differenze relative agli impieghi, alle tipologie di distribuzione (in bottiglia le acque naturali minerali, prevalentemente in condotta le acque potabili ), alle differenti origini e ai diversi trattamenti a cui sono sottoposte (le acque potabili subiscono specifici trattamenti a seconda della loro provenienza, mentre le acque minerali naturali presentano all origine particolari caratteristiche igieniche assicurate dalla provenienza di acquiferi protetti). L acqua potabile L'acqua potabile è una risorsa primaria destinata al consumo e a fondamentali attività umane. Letteralmente acqua potabile significa acqua che può essere bevuta senza nuocere alla salute e che quindi presenta tutti i requisiti di qualità stabiliti dalla normativa vigente e in conseguenza a ciò dove rispondere a determinati requisiti: deve essere incolore, inodore e di gradevole sapore; essere batteriologicamente pura; avere un valore del ph compreso tra 6,5 e 9,5 (l'acqua pura ha un valore del ph pari a 7; con un ph inferiore a 7 l'acqua risulta acida, con un ph superiore a 7 invece risulta basica); avere un livello di durezza, data dal contenuto in sali alcalino terrosi, principalmente calcio e magnesio, compreso tra 15 e 50 gradi francesi,; deve contenere una quantità di sali tale da dare un residuo fisso massimo pari a 1500 mg/l; avere un contenuto di nitrati massimo pari a 50 mg per litro. Per poter rispettare tutti questi requisiti le aree di alimentazione delle risorse idriche, superficiali o sotterranee, e gli impianti che fanno parte degli acquedotti devono essere protetti da ogni possibile fonte di inquinamento. Le fonti da cui generalmente viene attinta l acqua potabile sono quindi: le falde sotterranee (è la fonte prevalente); le sorgenti; 2

3 le acque superficiali (in questo caso vengono costruite adeguate opere di presa, in prossimità di traverse, che hanno lo scopo di deviare l'acqua, o dighe che la accumulano per far fronte ai periodi di maggior scarsità). L acqua potabile che viene distribuita negli acquedotti comunali e consortili é sottoposta ad analisi periodiche per la valutazione dei vari parametri principali. Le analisi che vengono effettuate sono di vario tipo: organolettico, per valutare colore, sapore e odore; fisiche, per valutare temperatura, conducibilità elettrica, limpidezza; batteriologiche, per valutare la presenza di germi patogeni; chimiche, per valutare le sostanze presenti (analisi qualitativa) e le loro concentrazioni (analisi quantitativa). Esistono anche dei parametri che vengono utilizzati per caratterizzare le acque potabili e i principali sono: ph (indicatore del grado di acidità); conducibilità elettrica e residuo secco a 180 C (si riferiscono alla presenza di sali minerali: più l'acqua è mineralizzata, più sono alti la conducibilità e il residuo secco); ossidabilità (indica la quantità di sostanze organiche presenti; un'alta presenza di queste, espone l'acqua ad un maggior rischio di degrado); calcio e magnesio (contribuiscono a determinare la durezza); solfato, nitrato, cloruro; metalli pesanti (sostanze definite tossiche dalla legge in quanto rischiose per la salute dell'uomo e rappresentanti pertanto un indice negativo). Solitamente l acqua potabile che circola nei nostri acquedotti può essere considerata sicura, grazie alle numerose analisi a cui viene sottoposta per legge. Inoltre, prima di essere immessa in rete l acqua viene trattata con sostanze disinfettanti, quali cloro, ozono, ipoclorito di sodio. Tali sostanze, anche se possono qualche volta dare un sapore non del tutto gradevole all'acqua, sono quelle che danno garanzie sul piano della salute: infatti, fino a qualche decennio fa molte malattie infettive venivano trasmesse da acqua non disinfettata ad una popolazione, specie di bambini, spesso denutrita e debole per altre ragioni e ciò provocava tassi di mortalità elevati. La disinfezione dell'acqua ha contribuito in modo determinante ad allungare la vita umana. 3

4 Vi sono sostanze per le quali sono prescritti valori massimi che non possono essere assolutamente superati, altrimenti l acqua è dichiarata non potabile (vedi cap. 1). Si tratta di sostanze nocive o indesiderabili e i valori massimi consentiti sono bassissimi e del tutto precauzionali, come si può vedere nella seguente tabella: Sostanze Valore massimo (microgrammi/litro) Arsenico 10 Benzene 1 Benzo (a) pirene 0,01 Boro 1 Cadmio 10 Clorito 200 Cromo 50 Cianuro 50 Fluoruro 1,5 Mercurio 1 Nichel 20 Nitrati 50 Nitriti 0,5 Piombo 10 Selenio 10 Vanadio 50 (Fonte dati tabella: 4

5 L acqua minerale Le acque minerali, secondo la definizione di legge, sono acque naturali provenienti dal sottosuolo, caratterizzate da requisiti di purezza originaria e che contengono una certa quantità di minerali disciolti e che solitamente vengono commercializzate in bottiglia. La loro composizione è riportata sull etichetta; questa composizione deve rimanere costante nel tempo (non deve cioè variare in maniera significativa con le stagioni e con le diverse condizioni climatiche) a riprova della buona protezione dell acquifero. Secondo la legge italiana le acque minerali commerciabili possono essere suddivise in varie categorie in base alle loro caratteristiche, che devono rientrare nei limiti indicati dal decreto legislativo n. 105 del 25/01/1992 e s.m.i.: acque minimamente mineralizzate: il residuo fisso a 180 è inferiore a 50 mg/l. acque oligominerali (o leggermente mineralizzate): il residuo fisso è compreso tra 50 e 500 mg/l. acque ricche di sali minerali: il residuo fisso è superiore a 1500 mg/l. Esistono poi altre categorie, sempre previste dal decreto, legate alla concentrazione o meno di specifici sali minerali: acqua minerale contenente bicarbonato, se il bicarbonato è superiore a 600 mg/l; acqua minerale solfata, se i solfati sono superiori a 200 mg/l; acqua minerale clorulata, se il cloruro è superiore a 200 mg/l; acqua minerale calcica, se il calcio è superiore a 150 mg/l; acqua minerale magnesiaca, se il magnesio è superiore a 50 mg/l; acqua minerale fluorata, se il fluoro è superiore a 1 mg/l; acqua minerale ferruginosa, se il ferro bivalente è superiore a 1 mg/l; acqua minerale acidula, se l'anidride carbonica libera è superiore a 250 mg/l; acqua minerale sodica, se il sodio è superiore a 200 mg/l; acqua minerale indicata per le diete povere di sodio, se il sodio è inferiore a 20 mg/l; Oltre alle comuni acque minerali è possibile trovare in commercio altri tipi di acque da bere: si tratta delle acque di sorgente e delle acque da tavola. Solo per l acqua minerale c è l obbligo di riportare in etichetta la composizione analitica e le informazioni delle sue caratteristiche, mentre analogo obbligo non esiste per le altre due tipologie. 5

6 Le acque di sorgente sono state riconosciute per legge nel Si tratta di acqua potabile imbottigliata alla fonte delle migliori falde che servono gli acquedotti. L acqua di sorgente deve rispettare i parametri della normale acqua di rubinetto, non può avere cloro aggiunto ma può essere sottoposta agli stessi trattamenti previsti per l acqua minerale. Al giorno d oggi la vendita dell acqua in bottiglia è diventato un vero e proprio business e l Italia è al primo posto nel mondo, con più di 8 miliardi di litri consumati ogni anno (di cui il 77% confezionato in bottiglie di plastica e solo il 23% in bottiglie di vetro). Sette italiani su dieci bevono acqua in bottiglia, il cui costo mediamente è da 300 a 600 volte superiore a quello dell acqua potabile. I consumi massimi si registrano nella fascia d età tra i anni, mentre gli anziani ne bevono meno (questo conferma che le motivazioni terapeutiche dell utilizzo dell acqua minerale siano le meno rilevanti). Inoltre, l andamento dei consumi è in crescita (per esempio, dai 155 litri pro-capite all anno del 1998 si è passati ai 165 litri pro-capite all anno dell anno 2001). Alla base di questi alti consumi di acque minerali, si trovano sicuramente diversi fattori quali i gusti personali e le indicazioni mediche, ma probabilmente il fattore scatenante è legato alla sfiducia che c è nei confronti dell acqua potabile di casa. Sotto accusa, al di là delle vere e proprie emergenze inquinamento, è soprattutto il processo di potabilizzazione tramite clorazione. Per eliminare i batteri, e quindi il rischio di infezioni sanitarie, si ricorre essenzialmente al cloro, che però dà all acqua un odore ed un sapore spesso sgradevoli. In alternativa al cloro, in alcuni comuni si sta già sperimentando un diverso processo di potabilizzazione tramite ozono e raggi ultravioletti, anche allo scopo di scongiurare la formazione di trialometani (THM), quei composti prodotti dalla clorazione di cui alcuni studi hanno sostenuto la tossicità. C è da sottolineare il fatto, però, che in alcuni casi le acque minerali sono tutt altro che migliori dell acqua del rubinetto: la normativa che regola le caratteristiche chimico-fisiche delle acque minerali (D.Lgs. 105/92 e D.M. 542/92) è differente rispetto a quella che regola le acque potabili (D.Lgs. 31/2001): essa infatti ammette la presenza di alcune sostanze, sia alcaline che non desiderate, con valori di accettabilità superiori a quelli permessi per le acque potabili. Ovvero, se dal legislatore alcune sostanze sono considerate indesiderate quando presenti nelle acque potabili in determinate concentrazioni, e ciò a causa della loro pericolosità per la salute umana, le stesse sostanze non sono considerate indesiderate quando presenti nelle acque minerali alle 6

7 medesime concentrazioni e ciò semplicemente perché i limiti ammessi sono in questo caso superiori. Per esempio per l acqua minerale non c è alcun limite né per il manganese né per gli altri minerali come il ferro, il cromo, il sodio, il magnesio, il mercurio, il berillio, eccetera. Solo per l acqua potabile esistono valori massimi che non possono essere superati, oltre a "valori guida" che sono quelli consigliati e che dovrebbero corrispondere a un acqua del tutto "desiderabile". Inoltre l acqua minerale non può essere trattata con i composti del cloro per impedire la proliferazione microbica e ciò spiega perché non ha il cattivo sapore che talvolta presenta quella che esce dal rubinetto. Il decreto ministeriale n. 542/1992 ha permesso di non specificare in etichetta 19 sostanze tossiche o indesiderabili, qualora non raggiungano una determinata concentrazione. Fra queste, vi sono anche il cadmio (non dichiarato fino a 10 microgrammi/litro), il nichel, che addirittura non ha alcun limite, il cromo trivalente, che pure non ha alcun limite ed è quello maggiormente presente nelle acque, eccetera. Inoltre, i nitrati, che sono indizio di inquinamento e precursori di sostanze cancerogene, non devono essere dichiarati se non superano i 45 milligrammi per litro, oppure i 10 milligrammi nel caso di acque destinate all'infanzia, ma nelle acque con più di 10 milligrammi non è previsto alcun obbligo di segnalare il rischio per l'infanzia. Inoltre, a questo punto, è importante ricordare che le acque potabili dei rubinetti sono sottoposte a controlli molto più frequenti e rigorosi rispetto a quelli delle acque minerali (le cui analisi complete vengono effettuate a cadenze quinquennali) e che queste ultime possono subire delle alterazioni in seguito a stoccaggi non idonei (per es. i contenitori di plastica sono soggetti, se conservati alla luce e al calore, a un processo di degradazione i cui effetti sulla salute umana, specie in seguito a un consumo quotidiano di acqua imbottigliata, sono ancora oggetto di indagine). Un altro aspetto negativo legato alle acque minerali è il costo che è volte più alto di quello delle acque potabili, incidendo a fine anno sul bilancio familiare. Al costo dell acqua, si deve poi aggiungere anche il costo, monetario ed ambientale, del processo produttivo dell acqua in bottiglia che origina un grande spreco energetico, sia per la distribuzione dell acqua dalla fonte al consumatore, sia per la gestione dei rifiuti prodotti (soprattutto bottiglie in plastica). Ulteriore aspetto negativo è la privatizzazione delle acque minerali. Queste ultime, come ogni altra acqua in Italia, sono di proprietà pubblica. I privati possono sfruttarle su concessione delle Regioni. Pertanto le aziende private, quasi tutte di proprietà di multinazionali straniere, pagando 7

8 prezzi bassissimi per le concessioni, realizzano un enorme fatturato senza preoccuparsi dei costi ambientali connessi con questo tipo di commercio. Come leggere l etichetta delle acque imbottigliate Le nostre acque minerali elencano in maniera completa e dettagliata i dati analitici, secondo quanto stabilito dal decreto di riconoscimento ministeriale (vedi cap. 1), risultando così più complete ma anche abbastanza complicate da decifrare per i non addetti ai lavori. La normativa in materia è recente, ma rimane lacunosa e insufficiente perché poco chiara. Come leggere un etichetta Sono elencate di seguito le comuni diciture riportate sulle etichette: 1. scritta Acqua minerale naturale : tutte le acque riportano questa dicitura; 2. la denominazione dell acqua minerale naturale, il nome della sorgente ed il luogo di utilizzazione della stessa; 3. data imbottigliamento / termine minimo di conservazione: contrariamente a quanto succede per gli altri alimenti, la data (giorno, mese, anno) viene indicata, nella maggior parte dei casi, da un segno poco visibile tracciato su una sorta di calendario localizzato sui bordi dell etichetta; in altri casi stampato sull etichetta o sul tappo della bottiglia. Si usa indicare il termine minimo di conservazione (data limite di conservazione), che è la 8

9 data fino alla quale il prodotto conserva le sue proprietà specifiche in adeguate condizioni di conservazione. Convenzionalmente tale data viene stabilita dopo tre anni dal confezionamento in bottiglia dell acqua minerale; 4. lotto: indicazione che consente di individuare la partita del prodotto e la sua linea di imbottigliamento, ai fini della rintracciabilità; 5. analisi chimica e chimico fisica. Sull etichetta deve apparire chiaramente il nome del laboratorio che ha effettuato le analisi, insieme a una lunga serie di dati in realtà poco utili: la temperatura della sorgente, l acidità dell acqua prelevata alla sorgente espressa come ph (il valore 7 rappresenta la neutralità, valori superiori si riferiscono alle acque basiche, mentre valori più bassi a quelle acide), la conducibilità elettrica, il quantitativo di sali minerali presenti sotto forma di ioni (Ca ++ sta per calcio, Mg ++ per magnesio, K + per potassio, ecc), il residuo fisso a 180 C, che è, invece, un elemento molto importante, perché permette di capire se si tratta di un acqua più o meno ricca di Sali minerali. Alcune aziende hanno la buona abitudine di riportare il livello di durezza dell acqua, espresso in gradi francesi; 6. classe di appartenenza (Residuo Fisso): in sostanza, più alto è questo valore, più sali minerali sono presenti. La legge prevede l uso facoltativo sulle etichette delle terminologie già illustrate in precedenza: minimamente mineralizzata, oligominerale o leggermente mineralizzata, ricca di sali minerali.; 7. analisi batteriologica. Un acqua viene giudicata pura, e quindi commerciabile, sulla base delle analisi effettuate in laboratorio per verificare l assenza di germi pericolosi per la salute (assenza totale di coliformi, streptococchi fecali, stafilococchi aurei, clostridi solfito-riduttori, pseudomonas aeruginosa, consentita la presenza di una certa flora microbica saprofita). Solo se la ricerca dà esito negativo si può vendere il prodotto e inserire la scritta: acqua microbiologicamente pura ; 8. qualità salienti: sono le caratteristiche e le proprietà particolari riconosciute dal Ministero della Sanità, previa valutazione di apposita documentazione clinico-farmacologica; 9

10 9. volume: indica il contenuto netto dell acqua minerale naturale nel contenitore. La e sta ad indicare che si tratta di un volume europeo; 10. codice a barre: fornisce indicazioni sul produttore e sull articolo venduto; 11. dicitura ambientale; frase o disegno che invita a non disperdere il contenitore nell ambiente dopo l uso; 12. Le indicazioni per la conservazione sono facoltative: generalmente viene indicato di conservare le bottiglie in luogo fresco ed asciutto e ben aerato, al riparo dalla luce e da fonti di calore (un indicazione valida soprattutto per le bottiglie in PVC, più sensibili al calore); 13. scritta Addizionata di anidride carbonica : dicitura obbligatoria per tutte le acque minerali alle quali viene aggiunto questo gas per renderle gassate. Un acqua può essere: totalmente degassata se l anidride carbonica libera presente alla sorgente è stata totalmente eliminata; parzialmente degassata, se l anidride carbonica libera presente alla sorgente è stata parzialmente eliminata; rinforzata col gas della sorgente, se il tenore di anidride carbonica libera, proveniente dalla stessa falda o giacimento, è superiore a quello della sorgente; aggiunta di anidride carbonica, se all acqua minerale naturale è stata aggiunta anidride carbonica non prelevata dalla stessa falda o giacimento; naturalmente gassata o effervescente naturale, se il tenore di anidride carbonica libera, superiore a 250 mg/l, è uguale a quello della sorgente; in alcuni casi, invece, l acqua viene rinforzata coi gas della sorgente ; 14. la data in cui sono state eseguite le analisi e il laboratorio presso il quale dette analisi sono state effettuate; 15. gas disciolti: sotto questa voce viene indicato il quantitativo di anidride carbonica, di ossigeno e altri gas presenti nell acqua quando sgorga dalla sorgente. Un dato del tutto inutile, perché, non è riferito all acqua in bottiglia: leggendo l etichetta non è possibile capire il livello di gasatura dell acqua minerale; 16. autorizzazioni alla vendita: su ogni etichetta deve comparire la regione sociale dell azienda produttrice e il nome dell acqua, insieme con l autorizzazione alla vendita e gli estremi del provvedimento; 17. informazioni di carattere pseudoscientifico: compaiono su tutte le acque minerali, si tratta di diciture alcune volte documentate sulla base di ricerche, altre volte no. Per esempio, gli effetti diuretici tanto decantati sono una caratteristica di tutte le acque 10

11 potabili che, in diversa misura, inevitabilmente favoriscono l eliminazione delle scorie renali. Per particolari patologie o cure è meglio sentire il parere del medico e controllare in etichetta il quantitativo di sali minerali; 18. ulteriori caratteristiche dell acqua: sulle etichette di alcune bottiglie vengono riportate informazioni riguardo il contenuto di alcune sostanze, come già indicato in precedenza (acqua contenente bicarbonato, solfata, clorulata, ecc.); 19. marchio. Confronto fra acqua potabile Hera e acque minerali È opinione comune che la qualità dell'acqua di rubinetto sia inferiore a quella dell'acqua in bottiglia. Si riporta il confronto tra l'acqua Hera, i limiti di legge e le acque minerali. Per maggiore omogeneità e facilità di confronto con le etichette delle acque minerali in commercio sono stati introdotti i parametri ph e cloruri. I valori relativi all'acqua Hera sono sempre ampiamente contenti nei limiti di legge. Per quasi tutti i parametri considerati i valori medi dell'acqua Hera sono confrontabili con quelli delle acque minerali in commercio. L'unica eccezione è rappresentata dai nitrati i cui valori medi sono però dal 60 al 90% inferiori ai limiti di legge. (Fonte dati tabella: Confronto qualitativo tra l'acqua Hera e le acque minerali naturali in commercio Acque Limiti Hera Hera Hera Hera Hera Hera Hera minerali di Forlì - Imola - Bologna Ferrara Modena Ravenna Rimini (min-max) legge Cesena Faenza ph 5,8-8,1 6,5-9,5 7,5 7,6 7,5 7,7 7,4 7,9 7,3 Durezza ( F) * 30,8 22,2 23,1 30,2 37,0 21,4 29,4 Residuo fisso a (mg/l) Sodio (mg/l) ,3 21,5 49,7 28,4 39,3 55,6 41,8 Fluoruri (mg/l) 0-0,56 1,5 < 0,10 0,10 0,15 0,11 < 0,10 0,13 0,13 Nitrati (mg/l) 0-7, ,7 11,0 4,2 11,6 20,6 4,9 11,8 Cloruri (mg/l) ,9 34,7 22,5 36,2 78,5 32,2 47,8 11

12 * valori consigliati Confronto effettuato con i dati relativi a 28 acque minerali naturali in commercio pubblicati dalla rivista Altroconsumo (n. 184 di luglio/agosto 2005). Per PH e cloruri sono stati utilizzati i dati indicati nelle etichette di 9 acque minerali di larga commercializzazione. I dati relativi all'acqua Hera sono valori medi ponderati di circa 5800 analisi effettuate secondo le frequenze e nei punti di prelievo lungo la rete di distribuzione come previsto dal piano di controllo e sorveglianza del ciclo idrico integrato. I limiti di legge sono quelli previsti per le acque destinate al consumo umano dal decreto legislativo 31/2001. L accesso all acqua potabile Se il 98% delle persone che vivono nei paesi industrializzati dispongono abbondantemente di acqua, nei paesi in via di sviluppo l acqua, che dovrebbe essere fonte di vita, uccide ogni anno almeno 25 milioni di persone, tre quinti dei quali sono bambini e circa la metà delle malattie che colpiscono gli abitanti del mondo sono causate dall acqua, che le genera e le diffonde. Nei paesi del Terzo Mondo l acqua disponibile non è sufficiente a soddisfare le esigenze domestiche, così viene riutilizzata più volte, perdendo le sue caratteristiche, inquinandosi e diventando così fonte di malattie. Un ulteriore problema è dovuto al fatto che i paesi in via di sviluppo sono carenti di servizi igienici, di acquedotti e di fognature e in conseguenza a ciò utilizzano fiumi, laghi e stagni come fonte d acqua pura e allo stesso tempo utilizzano gli stessi come recapito degli scarichi; in questo modo vengono diffuse malattie anche molto gravi. Ma tornando alla questione idrica, alcune cifre possono aiutare a comprendere la dimensione di questa importante problema: nel mondo 1 miliardo e 400 milioni di persone non hanno accesso all acqua potabile, 2 miliardi e 400 milioni vivono senza le più basilari condizioni igieniche e 10 mila persone muoiono ogni giorno a causa della mancanza di acqua potabile. Si valuta che nell anno 2025, quando la popolazione supererà gli 8 miliardi di esseri umani, il numero delle persone senza accesso all acqua potabile aumenterà a più di 3 miliardi. Al giorno d oggi si valuta che ogni abitante del Pianeta in media consuma il doppio d acqua rispetto all inizio del 1900 e globalmente, il consumo mondiale di acqua è circa decuplicato solo nell arco di un secolo. 12

13 Negli ultimi cinquant anni la disponibilità d acqua è diminuita di circa tre quarti in Africa e di circa due terzi in Asia. In Africa la disponibilità di acqua potabile, reti fognarie e servizi igienici è ancora molto lontana da uno standard accettabile, soprattutto nelle aree rurali, dove meno del 60% della popolazione dispone di acqua potabile e meno della metà di servizi igienici. In Papua Nuova Guinea il 70% della popolazione non ha accesso all'acqua, in Zambia la percentuale è del 73% e in Burkina Faso sale al 78%. Va anche osservato che fra "disponibilità" e "accesso" all'acqua non esiste necessariamente una relazione diretta. Per esempio, in Brasile e Zaire dove c'è una gran quantità d'acqua, molta parte della popolazione non ha accesso all'acqua potabile. Il caso contrario si verifica in California dove, nonostante la penuria d'acqua, si registra un utilizzo pro capite di circa 4000 litri al giorno. Un cittadino nordamericano utilizza m 3 di acqua all anno; la media in Africa è di 250 m 3 all anno. La Commissione mondiale per l acqua indica in litri al giorno a persona la quantità minima per soddisfare i bisogni essenziali. Con circa 40 litri noi italiani facciamo a fatica una doccia, per gli altri rappresenta l acqua di intere settimane. 800 milioni sono le persone che non hanno un rubinetto in casa e secondo le stime dell OMS, l Organizzazione Mondiale per la Sanità, più di 200 milioni di bambini muoiono ogni anno a seguito del consumo di acqua insalubre e per le cattive condizioni sanitarie che ne derivano. Complessivamente si stima che l 80% delle malattie nei Paesi del Sud del mondo sia dovuto alla cattiva qualità dell acqua. Sono fondamentalmente 5 i tipi di malattie causate dalla scarsità d acqua potabile: 1) malattie trasmesse dall'acqua (tifo, colera, dissenteria, gastroenterite ed epatite); 2) infezioni della pelle e degli occhi dovuti all'acqua (tracomi, lebbra, congiuntivite e ulcere); 3) parassitosi legate all'acqua; 4) malattie dovute ad insetti vettori, ad esempio mosche e zanzare; 5) infine, malattie dovute a mancanza di igiene (taeniases). 13

14 Regione Popolazione CON disponibilità (% Popolazione SENZA disponibilità (% del del totale) totale) Africa settentrionale e (78%) (22%) Medio Oriente Africa (45%) (55%) Europa (87%) (13%) America settentrionale (99%) (1%) America latina (41%) (59%) Asia e Oceania (43%) (57%) TOTALE (65%) (35%) Disponibilità di acqua potabile ("L'acqua e il pianeta", Yves LaCoste") Regione Popolazione CON disponibilità (% del Popolazione SENZA disponibilità (% totale) del totale) Africa settentrionale e (71%) (29%) Medio Oriente Africa (32%) (98%) Europa (88%) (12%) America settentrionale (95%) (5%) America latina (28%) (72%) Asia e Oceania (53%) (47%) TOTALE (61%) (39%) Disponibilità di impianti idrico-sanitari ("L'acqua e il pianeta", Yves LaCoste") Quindi è importante ricordare ancora una volta che l acqua è un fattore fondamentale per la vita e la sostenibilità: sia a livello internazionale che locale la strada per risolvere la questione idrica è quella che mira al risparmio, alla conservazione e alla ricerca scientifica e tecnologica. Il mercato mondiale dell acqua in bottiglia Il settore dell'acqua in bottiglia ha chiuso il 2006 con 12,2 miliardi di litri venduti per un giro d'affari di 3,2 miliardi di euro al consumo. In media ogni famiglia spende, per l acquisto di acqua imbottigliata, oltre 300 euro l'anno; la Lombardia in testa con 93 acquirenti ogni 100 abitanti (Legambiente, 2007). 14

15 Ecco un quadro fornito dall'ultimo Rapporto Eurispes sull'universo acqua in Italia: IL COSTO DELL'ACQUA: un metro cubo d'acqua di rubinetto costa circa 50 centesimi, un metro cubo di minerale costa circa 100 volte di più, circa 500 euro, mentre l'acqua usata dagli agricoltori costa 100 volte di meno: 0,5 centesimi. Agli imbottigliatori, sul prezzo finale di una bottiglia d'acqua, l'imballaggio incide per il 60%, il trasporto per il 15%, il costo del lavoro il 15%, la pubblicità e gli altri oneri per circa il 10%. La qualità dell acqua, sia di rubinetto sia di bottiglia, è generalmente ottima. IL CONSUMO IN ITALIA: l'italia è il primo Paese consumatore di acqua nell'unione Europea e tra i primi al mondo (dopo Giappone, Canada, Usa e Australia). Secondo i dati Irsa-Cnr, l acqua utilizzata per usi civili/domestici è pari al 9%, circa il 70% è invece utilizzato nel il settore agricolo, segue il settore industriale con il 20%. Il restante è destinato a fini energetici. GLI SPRECHI: il 42% in media del volume d'acqua erogato viene disperso, si va da un minimo del 22% nel piemontese a un massimo del 73% nell'area abruzzese-marsicana. È proprio approfittando del cattivo gusto del cloro che l'industria alimentare, grazie a una massiccia campagna pubblicitaria, ha reso l'italia il primo consumatore di acqua in bottiglia d'europa (in media 155 litri a testa all'anno). 15

16 Un Contratto Mondiale sull Acqua L acqua appartiene a tutti gli abitanti della Terra in comune. In quanto fonte di vita insostituibile per l ecosistema, l acqua è un bene vitale comune che appartiene a tutti gli abitanti della Terra, è patrimonio dell umanità. A nessuno, individualmente o come gruppo, è concesso il diritto di appropriarsene a titolo di proprietà privata. Da lei dipendono la salute individuale e collettiva, ma anche l agricoltura, l industria e la vita domestica. In quanto fonte di vita "insostituibile", l insieme di una comunità umana e ogni suo membro deve avere il diritto di accesso all acqua, in particolare all acqua potabile, nella quantità e qualità necessarie alla vita e alle attività economiche. Il diritto all acqua è un diritto inalienabile individuale e collettivo. L acqua appartiene più all economia dei beni comuni e della distribuzione della ricchezza che all economia privata dell accumulazione individuale e altre forme di espropriazione della ricchezza. Mentre nel passato la condivisione dell acqua è stata spesso una delle maggiori cause delle ineguaglianze sociali, la civilizzazione di oggi riconosce l accesso all acqua come un diritto fondamentale, inalienabile, individuale e collettivo. Il diritto all acqua è una parte dell etica di base di una buona società e di una buona economia. L acqua deve contribuire al rafforzamento della solidarietà fra i popoli, le comunità, i paesi, i generi, le generazioni. Le risorse d acqua sono distribuite in modo ineguale. Questo non significa che deve esserci anche ineguaglianza nell accesso all acqua fra le persone, le comunità e le regioni. Inoltre, l ineguaglianza nella distribuzione dell acqua e della ricchezza finanziaria non significa che le persone ricche d acqua e ricche economicamente possano farne l uso che vogliono, anche venderla (o comprarla) all esterno per derivarne il massimo profitto. L acqua è "res publica". La gestione dell acqua, inoltre, è fondamentalmente un affare dei cittadini, una pratica di democrazia locale, nazionale, internazionale e mondiale. 16

17 Il Manifesto dell acqua Redatto a Lisbona nel Settembre 1998 da un Comitato Internazionale dell Acqua, il Manifesto Mondiale dell Acqua risulta essere il documento finale di una serie di incontri a livello mondiale tenutisi per studiare, risolvere e sensibilizzare sul tema: ACQUA. Il Manifesto prevede la nascita di nuove regole e nuovi mezzi di gestione dell acqua, per un futuro solidale e sostenibile a livello di comunità locali, tra le generazioni, sulla base della cooperazione, della democrazia e della solidarietà. Partendo dal principio che l acqua è fonte di vita insostituibile, è un bene vitale e comune a tutti gli abitanti della terra, il Manifesto stabilisce che: L acqua è un diritto alla vita, un diritto inalienabile, individuale e collettivo. L acqua deve essere riconosciuta dalla legge come un bene comune pubblico, non può essere oggetto di scambio commerciale di tipo lucrativo. L acqua deve contribuire al rafforzamento della solidarietà fra i popoli, i paesi, le generazioni. Una gestione dell acqua sostenibile deve essere fondata sul rispetto delle diversità culturali e sul pluralismo socio-economico. La società deve assumere collettivamente i costi relativi alla raccolta, produzione, deposito, distribuzione, uso, conservazione e riciclo dell acqua. È compito delle generazioni attuali di usare, valorizzare, proteggere e conservare le risorse d acqua in modo tale che le generazioni future possano godere della stessa libertà d azione e di scelta. L acqua richiede una gestione decentralizzata e trasparente. Nuove forme di governo democratico devono essere create. La democrazia partecipativa è inevitabile. I parlamenti sono il luogo e gli attori naturali a questo riguardo. La Carta Europea dell Acqua Il 6 maggio del 1968 a Strasburgo il comitato europeo per la salvaguardia della natura e delle sue risorse proclamò la Carta Europea dell Acqua, che contiene i seguenti principi: 1. Non c è vita senza acqua. L acqua è un bene prezioso, indispensabile a tutte le attività umane. 2. Le disponibilità di acqua dolce non sono inesauribili. È indispensabile preservarle, controllare e, se possibile, accrescerle. 3. Alterare la qualità dell acqua significa nuocere alla vita dell uomo e degli altri esseri viventi che da lui dipendono. 4. La qualità dell acqua deve essere tale da soddisfare tutte le esigenze delle utilizzazioni previste, ma deve soprattutto soddisfare le esigenze della salute pubblica. 17

18 5. Quando l acqua, dopo essere stata utilizzata, viene restituita al suo ambiente naturale, essa non deve compromettere i possibili usi, tanto pubblici che privati che in questo ambiente potranno essere fatti. 6. La conservazione di una copertura vegetale appropriata, di preferenza forestale, è essenziale per la conservazione delle risorse idriche. 7. Le risorse idriche devono formare oggetto di inventario. 8. La buona gestione dell acqua deve formare oggetto di un piano stabilito dalle autorità competenti. 9. La salvaguardia dell acqua implica uno sforzo importante di ricerca scientifica, di formazione di specialisti e di informazione pubblica. 10. L acqua è un patrimonio comune, il cui valore deve essere riconosciuto da tutti. 11. La gestione delle risorse idriche dovrebbe essere inquadrata nel bacino naturale piuttosto che entro frontiere amministrative e politiche. 12. L acqua non ha frontiere. Essa ha una risorsa comune, che necessita di una cooperazione internazionale. A distanza di anni dalla promulgazione della Carta Europea, in un contesto europeo e mondiale completamente modificato, il problema dell acqua (accessibilità all acqua potabile, inquinamento delle acque, ecc.) continua a farsi sentire; i principi della Carta Europea dell acqua sono stati ripresi, seppure con un approccio nuovo e innovativo, mediante la Direttiva Europea 2000/60/CE (e successive modifiche e integrazioni) del Parlamento che istituisce il quadro per l azione comunitaria in materia di acque. La Direttiva obbliga alla protezione delle acque superficiali interne (stagnanti e non), delle acque di transizione, delle acque costiere e sotterranee attraverso l'ottimizzazione degli usi e promovendo l'integrazione delle normative, attraverso una pianificazione di bacino che consideri il ciclo delle acque e non i confini amministrativi di province, regioni o stati. L'obiettivo finale consiste nel raggiungimento di un buono stato ecologico (biologico, fisico-chimico e idromorfologico) e chimico di tutti i corpi idrici entro il Affinché l obiettivo venga raggiunto la Direttiva stabilisce quindi obblighi procedurali che costituiscono il mezzo o i meccanismi (per esempio: analisi, caratterizzazione, monitoraggio) mediante i quali le autorità competenti valuteranno la situazione dei Distretti Idrografici e 18

19 definiranno le misure d intervento nei piani di gestione di bacino che dovranno garantire, appunto, il raggiungimento del buono stato ecologico degli ecosistemi acquatici. Per la prima volta, dunque, una Direttiva Europea si preoccupa non solo della condizione chimico-fisica, ma anche della funzionalità ecologica dei corpi d'acqua, che pretende venga mantenuta nella sua condizione attuale ed eventualmente anche migliorata. Gli Stati Membri vengono così chiamati non solo alla definizione delle caratteristiche dei distretti idrografici (in cui sono compresi i corrispondenti bacini), all esame dell impatto ambientale delle attività umane, all analisi economica dell utilizzo idrico, al monitoraggio dello stato delle acque superficiali e sotterranee e delle aree protette, ma anche a intraprendere concretamente le misure necessarie per impedire il deterioramento dello stato di tutti i corpi idrici superficiali e sotterranei. Tale azione deve essere svolta attraverso percorsi trasparenti e di coinvolgimento reale e attivo di tutti i portatori d interessi espressamente previsto dall art.14 della Direttiva stessa. Riferimenti bibliografici AAVV, Del diritto alla buona acqua, Fondazione Roberto Franceschi, Milano, 2002 Anima Mundi. Vivalacqua. In Dispensa informativa Pp: 4. M. Barlow, T. Clarke. In Oro blu. La battaglia contro il furto mondiale dell acqua Arianna Editrice. Pp: L. Rossi, N. Zanini. In: L acqua e l uomo. Dispense di educazione ambientale. Pp: ONU: 2003 Anno internazionale dell'acqua dolce, pubblicato dal Dipartimento delle Nazioni Unite per l'informazione Pubblica Petrella, Riccardo, Il manifesto dell'acqua, Edizioni Gruppo Abele, Torino, 2001 Sorcinelli Paolo, Storia sociale dell acqua, Bruno Mondadori, Milano, 1998 World Health Organization, Global water supply and sanitation assessment 2000 report, World health organization and United nations children fund, 2000 Riferimenti Web

20 CD-Rom Tuttoambiente. Anima Mundi Editrice 20