IL DIRITTO DI CREARE. ISTITUTO COMPRENSIVO B. SESTINI AGLIANA PT Scuola dell infanzia di S.Michele

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1 IL DIRITTO DI CREARE ISTITUTO COMPRENSIVO B. SESTINI AGLIANA PT Scuola dell infanzia di S.Michele Obiettivi: I discorsi e le parole Esprimere con un linguaggio verbale bisogni, sentimenti e pensieri Descrivere situazioni, rievocare eventi, spiegare come si fa qualcosa Verbalizzare esperienze motorie e corporee Descrivere con un linguaggio appropriato immagini d arte Corpo movimento salute Scoprire e sperimentare positivamente il rapporto dei bambini con gli altri, con l ingombro del proprio corpo e lo spazio personale a disposizione Gestire autonomamente spazio, tempo ed equilibrio del corpo Riconoscere e rappresentare le funzioni e le azioni del corpo Linguaggi creatività espressione Rappresentare una figura in movimento Comprendere le caratteristiche formali di un opera d arte Elaborare e produrre immagini tenendo conto del modello artistico

2 Per far esercitare ai bambini il loro diritto di creare è necessario predisporre quei contesti, sia fisici, attraverso l organizzazione dello spazio, che emotivi, cercando di creare un clima educativo rassicurante e motivante in grado di suscitare il gusto e la voglia di parlare ed ascoltare. La metodologia che riteniamo perciò molto efficace per introdurre le varie attività, è proprio quella del circle-time, tramite il quale i bambini possono raccontare le proprie esperienze imparando anche a prendere la parola a turno. La disposizione in cerchio facilita la conoscenza e la comunicazione; al tempo stesso la distribuzione paritaria dello spazio fisico e la rotazione degli interventi, producono nei bambini un senso di complicità positiva all interno del gruppo, al punto tale che il cerchio viene percepito come un solido contenitore, così la discussione, il confronto, la progettazione ed anche il gioco didattico, risultano più coinvolgenti ed efficaci. Noi insegnanti, cerchiamo di promuovere e condurre tali conversazioni adottando la seguente tecnica: I bambini sono disposti in cerchio seduti. Se qualcuno non si dimostra molto disponibile alla conversazione, gli si chiede comunque di ascoltare e rimanere con gli altri. Adottiamo sempre un rituale di inizio che decidiamo di volta in volta: tenere le mani sopra le ginocchia, tenersi per mano, o qualunque altro gesto proposto che ha la funzione di rilassare i bambini e sottolineare che sta iniziando l attività. Dobbiamo rispettare la successione degli interventi secondo l ordine del cerchio; la durata dell intervento è libera anche se bisogna cercare di arginare garbatamente atteggiamenti di protagonismo. E fondamentale promuovere l ascolto dell altro, sollecitando l attenzione durante l intervento dei compagni Richiamare l attenzione ogni volta che ci si allontana dal tema della discussione. La modalità di comunicazione circolare, oltre a creare un clima di maggiore serenità e fiducia all interno del gruppo, potenzia enormemente il coinvolgimento e la partecipazione in tutte le attività. In questa prospettiva anche il percorso Muoversi ad arte che sto per presentare, ha preso avvio dal circle-time. L esperienza è scaturita dalla partecipazione di noi insegnanti ad un incontro con un esperto del C.O.N.I. sull attività di stretching. Tale attività l abbiamo ritenuta subito molto interessante perché ci offriva la possibilità di far scaricare ai bambini la tensione muscolare accumulata durante la mattinata, attraverso la distensione delle articolazioni, senza dover necessariamente ricorrere a spazi e tempi più ampi. Infatti alcuni esercizi si possono eseguire stando seduti e comunque anche gli altri li possiamo tranquillamente svolgere in piedi davanti ai tavoli. Per quanto riguarda i tempi l esperto ci consigliava di non protrarre l esercizio oltre 5-6 minuti. La fase iniziale del percorso è stata dedicata al racconto ed alla descrizione delle attività che volevamo proporre. Anche in questo caso abbiamo dedicato molto spazio alle conversazioni per fare in modo che i bambini potessero esprimere le loro

3 idee. Abbiamo così raccolto i loro commenti ed ascoltato quello che avevano da dirci e che cosa sapevano sullo stretching. Devo dire che siamo rimaste sorprese perché diversi di loro conoscevano questo termine ed avevano anche una vaga idea di cosa fosse veramente. Insegnante: cos è lo stretching? È una specie di ginnastica che ci si fa i muscoli È la schiena che deve stare dritta Lo stretching è quello per fare i muscoli come Braccio di Ferro che mangia gli spinaci È ginnastica È un tipo di ginnastica che fa diventare forti È un tipo di ginnastica che far star bene tutto il corpo Sono gli allenamenti Se uno gli fa male qualcosa, fa stretching e si sente meglio È una cosa importante È un tipo di allenamento È una ginnastica che si deve stare sempre dritti e certe volte no Questa conversazione si è rivelata molto utile sia per rafforzare la fiducia nelle loro capacità che per aumentare l interesse e la motivazione alla realizzazione del gioco motorio stesso. Sono stati proposti diversi esercizi di stretching spiegando ai bambini che per fare questo gioco era necessario rispettare una sola e semplice regola: eseguirli lentamente, nella stessa maniera con la quale li avrebbe eseguiti la lumachina Tintilena, il personaggio immaginario che ci aveva guidati alla scoperta del territorio aglianese, in un progetto di educazione ambientale. Dopo la realizzazione dei primi esercizi, abbiamo di nuovo chiesto ai bambini se a loro piaceva farli e perché.

4 Insegnante: ma vi piace fare stretching e perché? Mi piace perché si fa ginnastica Mi piace perché se è fatto bene far star bene il corpo Perché ci fa rinforzare i muscoli, tutto il corpo ed il cuore batte forte Mi piace perché mi diverto Mi piace perché fa diventare fortissimi Lo stretching mi piace perché è un allenamento, ma va fatto molto lentamente A fare stretching mi diverto tanto tanto I bambini sono stati nuovamente invitati ad esprimere le loro idee sul come si fa ad effettuare un determinato esercizio, su quali sforzi compie il corpo e quali parti di esso sono maggiormente implicate nel movimento. Insegnante: quali movimenti si compiono durante lo stretching? Bisogna mettere una gamba dritta e una un po piegata Si deve mettere una gamba in su e quell altra in giù Ci si appoggia al tavolo e si mette un piede così (prende il piede con la mano e lo solleva dietro) Si mette una mano in su e poi ci pieghiamo con il corpo in avanti No in avanti!... così (facendo il gesto) e così. è di lato Si gira così (facendo il gesto) Allora. mettiamo una gamba in su un po piegata e un po ritta e alzata e quell altra gamba diritta Si mette una mano dietro il nostro compagno e si inizia a dondolare il piede Ci si mette seduti, una mano sopra la testa, una gamba piegata con il piede sopra il ginocchio.

5 Tale attività ci ha offerto anche la possibilità di far scoprire e sperimentare positivamente il rapporto dei bambini con gli altri, con l ingombro del proprio corpo e con lo spazio personale a loro disposizione, aiutandoli a gestire autonomamente lo spazio, il tempo e l equilibrio del corpo stesso. Successivamente alla realizzazione degli esercizi motori, ci siamo interrogate su come poter riuscire a trattenere la dinamicità delle attività, cioè come poter rappresentare graficamente l esperienza motoria. Abbiamo perciò sfruttato ancora una volta l opera d arte. Dico ancora una volta, perché da sempre nella nostra scuola usiamo le opere d arte per approfondire le esperienze che vengono proposte ai bambini. Questo perché i celebri quadri, a nostro avviso, aiutano i bambini ad introdurre nuovi punti di vista e nuove strategie rappresentative. Il nostro intento è perciò quello di avvicinare i bambini, in maniera ludica, al mondo dell arte guidandoli alla scoperta delle sue diverse espressioni, facendo loro sperimentare nuove tecniche. Il nostro impegno è volto a favorire lo sviluppo della manualità tramite l utilizzo di strumenti e materiali inconsueti che aiutano i bambini a sviluppare il proprio senso estetico oltre gli stereotipi ed i rischi di omologazione. Ma soprattutto in questo caso, il permettere ai bambini di ripensare ad ogni gesto od azione compiuta per la rappresentazione grafica, aggiungeva un ulteriore presa di coscienza del corpo stesso. Sono state quindi messe a disposizione dei bambini delle opere d arte che avessero come tema un soggetto in movimento in maniera tale da offrire l opportunità di scegliere quella che a loro piaceva di più. In questo percorso la parte legata all arte è stata suddivisa in tre diverse fasi: la prima dedicata all osservazione ed analisi dell opera, nella quale i bambini hanno potuto esprimere emozioni e sentimenti attraverso la conversazione di gruppo, favorendo così quel conflitto cognitivo che si crea mettendo a confronto punti di vista diversi.

6 Dopo l osservazione dell opera di M. Marini Giocolieri e cavalli 1950 i bambini dicono: Ha una gamba su e una giù piegata Ha i capelli mezzi Ha una pallina in testa Le braccia ce l ha una su e una giù Con un braccio si arregge un piede e con quell altro si arregge alla sedia E tutta bianca e ha il collo corto Intorno alla donna mi sembra di vedere delle teste di cavallo. Nella seconda fase i bambini hanno riprodotto l opera con il corpo, cercando di assumere la posa del soggetto, divertendosi così ad impersonare un quadro vivente. Nell ultima fase i bambini hanno riprodotto graficamente le opere ispirandosi al modello. Le tecniche per la riproduzione sono state varie: collage, matite, matite a cera, etc. I bambini hanno potuto modificare la scelta dei colori provando a variare lo sfondo, elaborare un immagine utilizzando un modello, cogliendone la particolarità ma dando però la loro originale interpretazione. Dopo l osservazione dell opera di H. Matisse Nudo blu IV i bambini dicono: Ha un dito piegato e due dita diritte, la testa rotonda e dentro è vuoto Ha la mano attaccata alla faccia e quell altra mano è un po strana E messa a sedere in una posizione un po strana Sembra tutta a pezzettini, ha una gamba con soltanto un dito Ha i capelli attaccati alla faccia e solo tre diti in quella gamba lunga Ha un braccio in alto sopra la testa, una gamba un po cicciottella e in fondo un po magra. Dopo aver osservato l opera di P. Picasso Jacqueline i bambini dicono: Ha le gambe incrociate e i capelli strani

7 Ha la testa un po buffa e ha il cappello Ha un piedone, il naso non è come noi, è strano e c ha anche il ciuffo Ha i capelli a coltello e le gambe incrociate Ha un occhio, un naso, una bocca da quella parte e nel naso c è un altro occhio Con le mani sembra che arregga un bicchiere E bella, ha il naso a trombetta, un occhio su ed uno più basso. Dopo l osservazione dell opera di M. Marini Il fondale i bambini dicono: La signora ha un braccio su e si stende i capelli Il maschio ha la mano al fianco per guardare la femmina allo specchio Il maschio ha i capelli corti e neri La signora non ha un braccio e non ha le scarpe dei piedi No, il braccio forse ce l ha dietro e non si vede, però il viso ce l ha blu. Nello stesso periodo in cui abbiamo svolto questo percorso, stavamo seguendo anche un progetto di continuità con la scuola primaria, un lavoro di metafonetica sulla lettoscrittura. Infatti come potete notare, la bambina ha ricopiato le scritte presenti nell opera rispettando anche la collocazione spaziale. Il riferimento all itinerario metafonetico lo possiamo trovare anche nelle osservazioni dei bambini nel momento in cui leggono le immagini d arte, che per motivi di tempo non sono presenti nella proiezione. Diversi di loro infatti, analizzando il movimento dei soggetti, hanno identificato alcune vocali che precedentemente avevano rappresentato loro stessi con il corpo. Dopo l osservazione dell opera di Andrè Lothe Donna intenta alla sua toilette i bambini dicono: Ha i capelli un po viola, è tutta colorata si tocca la punta del piede e si arregge E tutta un arcobaleno e la testa l ha appoggiata Questo maschio si sta tenendo la gamba e la testa ce l ha piegata No, è una donna, si arregge il piede e ha i capelli un po viola Ha il viso a punta, un ricciolino sulla fronte e poi ha un dito piegato così (facendo il gesto)

8 Ha il naso lungo, il viso a punta di tutti i colori, due diti ce l ha lunghi, mi sembra proprio una donna. E una donna bella, di tutti i colori, il viso ce l ha metà verde e metà viola Ha i capelli viola e si arregge la gamba così (facendo il movimento) Ha la faccia colorata, le ciglia viola, nella gamba c è un po di celeste Ha una gamba messa dritta e quell altra piegata E tutta colorata ed è in questa posizione (imitando la posizione) Sui capelli ha tipo delle goccioline viola Ha un po la spalla viola, e dietro c ha un comodino Al termine della fase rappresentativa abbiamo chiesto ai bambini di raccontare quanto vissuto per dare un senso all esperienze ed alle scelte. In questo modo li abbiamo messi in condizione di osservare le loro produzioni, accorgersi progressivamente dei miglioramenti avvenuti, provando gratificazione, autostima e nuova motivazione all impegno. Concludendo direi che in ogni fase del percorso il momento della conversazione ha rappresentato per ciascuno un opportunità per imparare ad esprimere le proprie idee ed ascoltare quelle degli altri. Attraverso le domande stimolo, i bambini hanno potuto rielaborare il proprio percorso interiorizzandolo. L itinerario ha favorito la crescita e la maturazione complessiva dei bambini, promuovendo la presa di coscienza del valore del corpo attraverso l espressività, il movimento e la relazione con gli altri. Ci ha inoltre offerto la possibilità di educare i bambini all arte attraverso la scoperta delle opere degli artisti. Usare l opera d arte come pretesto per rivivere situazioni quotidiane di gioco e di rapporto con gli altri, si è dimostrato un modo vitale per rappresentare ai bambini il legame dell arte con la realtà. Il motivo per cui l arte è così centrale nella nostra progettazione è determinato dalla convinzione che, come asseriva Umberto Saba, i bambini come i poeti pensano per immagini.

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