Si gira in Toscana. Festival Cinematografici. Iniziative ed eventi

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1 rassegna

2 INDICE RASSEGNA STAMPA rassegna Si gira in Toscana Tirreno Massa Carrara 24/04/2013 p. III Attori e location made in Massa per film di Fruzzetti Vittoria Bertelloni Festival Cinematografici 1 Tirreno Livorno 24/04/2013 p. XII Torna la "paura" con il Fi-pi-li Horror Festival Giorgio Carlini 3 Iniziative ed eventi Qui Firenze 24/04/2013 p. 17 "Viaggio sola", Buy e Tognazzi al portico per la prima 4 Segnalazioni Nazione Firenze 24/04/2013 p. 35 «viaggio sola», e faccio la regista maria sole tognazzi, vita da 5 esploratrice' Indice Rassegna Stampa Pagina I

3 Attori e location made in Massa per film di Fruzzetti ii giovane regista firma "Tutta colpa di una figlia alimentata ad elio". Tonina Vivolï di Forno è la star di Vittoria Bertelloni 1 MASSA Ciak si gira: Giancarlo Fruzzetti, regista emergente massese allo specchio. «Tutta colpa di una figlia alimentata ad elio», è il titolo del film firmato da Fruzzetti e ambientato nella nostra città con attori locali. Un'opera di spessore che attanaglia il cuore e che ti tiene legato allo schermo per le emozioni che da questi traspare. Da scrittore a regista un passo importante per questo giovane artista. Dopo un periodo di collaborazione con il Tirreno, nel 2005 scrisse un libro, " Manicomia" che ha partecipato al salone di Torino. Successivamente ha realizzato il suo primo cortometraggio: Giallo Amianto. Trattava dell'inquinamento da amianto e di una morte legata a questo. Nel 2009 giunge la laurea presso la facoltà di Lettere con indirizzo cinema, musica e teatro e poi la svolta verso ambizioni più elevate. Puntare al grande schermo con una pellicola che esprimesse la sua visione del mondo e della vita. Abbiamo colto l'occasione per scambiare alcune battute con il trentenne Giancarlo, scrittore che, dopo alcuni anni vissuti fuori dall'italia per studio e lavoro, è tornato a Massa per realizzare il proprio sogno: un film. Un titolo inconsueto per un lungometraggio, cosa significa per te "Tutta colpa di una figlia alimentata ad elio"? «Esprime la leggerezza e la superficialità del concetto di vita in questa società». Come lo definiresti? «Il film è parte di un cinema di tipo sperimentale di rnatrice umanista-esistenziale che cerca di descrivere le emozioni di persone comuni. Il film è un modello di metacinema, in quanto una riflessione sul cinema stesso e sui sogni di coloro che vorrebbero farlo, e non è nulla di commerciale: a tratti è pesante, sporco, imperfetto, ma l'ho voluto così proprio per far capire da dove è venuto e soprattutto come me». Parole motivate cariche di una costante analisi e riflessione... «Tutta la traina gira intorno a un -salto quantico-, una nuova presa di coscienza, una rivalutazione del tutto. Io conce autore non credo nella competizione tra gli uomini per raggiungere un obiettivo, perché, secondo me, quell'obiettivo non esiste e, ammesso esistesse davvero, sarebbe una finalità comune. Non mi interessa dove porta una strada, mi interessa come la percorro. Faccio quello che mi sento di saper fare per me e per gli altri e di cui ho bisogno per andare avanti. Il mio rapporto con la scrittura è una necessità, lo dico perché atto dello scrivere è solo l'ultima parte della stessa; le storie nascono nella mente, e questo succede nei momenti più disparati della giornata e in qualsiasi luogo mi trovi, senza comando alcuno. A questo punto o le guido, le assecondo e le controllo, oppure mi danno dei problemi anche seri. Le repressioni non mi stanno molto a cuore» Fruzzetti ha voluto al suo fianco alcuni nostri concittadini per questa sua impresa: «L' attrice principale è Tonina Vivoli, artigiana di Forno che incarna il mondi di una donna semplice a contatto con i pro- É un lavoro sperimentale non una cosa da botteghino: si tratta di un modello di metacinema. Il titolo inconsueto? Esprime la superficialità della vita blemi di tutti i giorni. Di Tonina ammiro la spontaneità, la bellezza interiore. L un personaggio della strada ed è riuscita a recitare se stessa in un contesto fittizio. Ila fatto una profonda analisi di se e delle sue emozioni riproducendole seguendo la trama». Il lungometraggio si ambienta tra Forno e Massa e parla di tre persone che appartengono ad altrettante classi sociali diverse e senza saperlo soffrono per gli stessi problemi che manifestano con svariate sfumature.,,,,,,m le in aas, Si gira in Toscana Pagina 1

4 Una macchina da presa Dove hai scovato i tuoi personaggi? «Ho lavorato con gente della strada, persone che potessero raccontare la vita di tutti i giorni, la parte sofferta dell'animo umano frutto di una società in crisi che è essa stessa conseguenza della crisi degli ideali e dei valori. I personaggi sono uomini, donne malati di tristezza che vivono per mandare avanti il corpo a cui basta alimentarsi, persone costrette a mentire al mondo per essere come gli altri e guadagnarsi un posto in questa società». Ho lavorato con persone che potessero raccontare la vita di tutti i giorni Vorrei partecipare al Sundance o al Festival di Torino Hai definito la tua opera come un inno alla stupidità cosa intendevi? «La parte stupida dell'essere umano è quella fantastica che soccombe alla razionalità. L'uomo deve ricominciare a guardare se stesso in tutta la sua piccolezza ed i suoi limiti che inverosimilmente sono le cose più grandi». Ma le difficoltà lungo la strada che porta al successo non sono poche... «Vorrei partecipare a concorsi internazionali (Sundance Films e Festival di Torino), ma devo sotto titolare il film in inglese. Purtroppo dopo aver dato fondo a tutte le mie finanze mi sono confrontato con una realtà in cui non esistono forme di finanziamento per chi non possiede partita iva e dovrò dare i salti mortali per fare le traduzioni». Cosa vedi nel tuo futuro? «Il film è stato molto apprezzato in ambito universitario a Pisa soprattutto dal professor Pier Marco De Santi, docente di storia del cinema italiano con cui ho fatto la tesi e che mi sta seguendo ed aiutando per far vedere questo lavoro. Stiamo aspettando il concorso Europa Cinema che speriamo ci sia nonostante la crisi a cui presenterebbero il mio film. Vorrei trovare risorse per man - dare avanti questo progetto ma non solo. Noi abbiamo bisogno dell'arte per capire cosa ci sta succedendo e come possiamo risolvere i problemi che oggi sembrano insolubili». 01 RIPRODUZIONE RISERVATA Giancarlo..,u ingnn< / //////,ii 71 Tonina Vivoli, l'attrice principale Si gira in Toscana Pagina 2

5 L'immagine della locandina di Giorgio Carlini LIVORNO Una kermesse... da urlo. Non c'è definizione più appropriata per il Fi-Pi-Li Horror Festival La rassegna cinematografica e letteraria all'insegna del terrore è giunta appena alla sua seconda edizione, ma dall'anno passato ha compiuto passi da gigante, tanto da essere considerata già oggi un cult per gli amanti del brivido di tutta Italia. Da venerdì a domenica il Nuovo Teatro delle Commedie si trasformerà in un ambiente cupo e sinistro, ideale per ospitare una maratona di tre giorni "da paura". Una porta aperta sul terrore: così definiscono il Fi-Pi-Li Horror Festival Francesco Mencacci e Alessio Porquier, due dei fondatori del Teatro della Cipolla (con loro anche Riccardo Perassi, Edoardo Bacchelli e Ciro Di Dato, oltre agli attori Walter Nenci e Serena Picchi). Proprio la compagnia teatrale livornese ha organizzato il festival, in collaborazione con il Comune e il Teatro delle Commedie Tomala "paura?3 con il Fi-pi-li Horror Festival (senza finanziamenti pubblici, ma con il contributo della casa editrice Belforte e di altri soggetti). «Sarà un'iniziativa multistrato - spiega Porquier - nel corso della quale verranno sviscerati tutti gli aspetti dell'horror dei nostri tempi, da quelli più atroci a quelli ironici». I punti di forza della kermesse sono i due maxi-concorsi, uno video e uno letterario, che hanno raccolto una partecipazione massiccia, per un totale di 60 cortometraggi e 80 racconti, provenienti da tutta Italia e persino dall'estero. Le macabre pellicole verranno proiettate in quattro sessioni, dal venerdì alla domenica. 1 racconti del terrore, saranno anche esposti lungo le pareti del teatro. E poi ancora anteprime e eventi per i cinemaniaci, spettacoli teatrali, incontri con gli ospiti e i giurati dei concorsi, gli aperitivi dal "sapore mortale" e tanto altro. Insomma, con oltre 40 ore di eventi, la maratona di tre giorni dedicata all'orrore si preannuncia davvero imperdibile. Non resta che dare appuntamento al Teatro delle Commedie e prepararsi alla paura. RI PRODUZIONE RISERVATA Festival Cinematografici Pagina 3

6 "Viaggio sola", Buy e Tognazzi al Portico per la prima FIRENZE - Margherita Buy e Maria Sole Tognazzi, rispettivamente protagonista e regista del film "Viaggio Sola", oggi alle arrivano al cinema Portico Multisala per presentare al pubblico la proiezione del film. Dopo "Passato prossimo" (2003) e "L'uomo che ama" (2008), Maria Sole Tognazzi torna al cinema con "Viaggio sola", commedia sentimentale che, dopo "Le fate ignoranti» e "Saturno" contro di Ozpetek, ricompone sul grande schermo la coppia Margherita Buy e Stefano Accorsi. Protagonista una figura femminile alle prese con l'amore e l'amicizia, il lavoro e la famiglia, in equilibrio instabile sul confine che separa libertà e solitudine. Irene (Margherita Buy) ha superato i quarant'anni, niente marito, niente figli e un lavoro che è il sogno di molti: l'"ospite a sorpresa», il temutissimo cliente che, in incognito, annota, valuta e giudica gli standard degli alberghi di lusso. Oltre al lavoro, nella sua vita ci sono la sorella Silvia (Fabrizia Sacchi), sposata con figli, svampita e sempre di corsa, e l'ex fidanzato Andrea (Stefano Accorsi). Irene non ha alcun desiderio di stabilità, si sente libera e privilegiata. Ma qualcosa metterà in discussione questa sua certezza. Iniziative ed eventi Pagina 4

7 «VIAGGIO SOLA», E FACCIO LA REGISTA MARIA SOLE TOGNAZZI, VITA DA ESPLORATRICE' 4A% CITI NON VORREBBE Cere quel lavoro? Andare negli hotel di lusso in incognito, per valutarne gli standard. E così, andarsene di hotel in hotel, da un cinque stelle a un altro, sorvolare il mondo, e la vita, con in mano una card magnetica. Si, bello. Bellissimo. Però, tra un aereo e l'altro, tra una suite e l'altra, ci si può anche sentire soli. E il confine tra la libertà e la solitudine, a volte, può farsi sottile. Parte da qui l'idea del film di Maria Sole Tognazzi «Viaggio sola». Scritto insieme a Francesca Marciano e Ivan Cotroneo, il film è stato girato anche in Toscana, a San Casciano dei Bagni, nel resort Fonteverde. E poi, in Salento, Marocco, Svizzera e Cina. Stasera, al cinema Portico di via Capo di Mondo a Firenze, viene presentato in anteprima alle dall'interprete Margherita Buy e dalla stessa regista. Maria Sole, come è nato in lei l"idea del film? Avevo letto un piccolo trafiletto su un'ispettrice di hotel. E ho pensato a quel mondo, in cui io mi sento a casa, fin da piccola. La famiglia di mia madre gestisce un hotel a Roma: io, bambina, entravo in tutte le aorte di servizio, curiosavo ovunque, ro affascinata da quell'universo vitale e ordinato. 1 luoghi del film sono già un punto di forza: dalla Toscano alla Cina... Sì: mi piaceva l'idea di mettere insieme la bellezza millenaria della campagna toscana e la modernità febbrile delle metropoli, da Berlino a Shangai. In tutto questo, c'è anche - anzi soprattutto - la vicenda cíì uno donna sola. Che Ave con fierezza lo sua salitudine. Sì: mi piaceva esplorare la vita di una donna che ha un lavoro interessante, e che non misura la sua realizzazione né con il denaro, né con gli obiettivi classici, come il matrimonio o i figli. Ancora oggi la nostra società guarda con un filo di sospetto una donna senza figli. Come se non avesse portato a termine il suo impegno. Quale luogo la ha affascinata di più? Siamo stati in tutto il mondo: ma continuo a pensare che la meraviglia più grande sia poter posare lo sguardo sui paesaggi della vai d'orcia, sulle linee di quelle colline, sull'armonia ntica di quei colori. Giovanni Boeani Segnalazioni Pagina 5