Piano di monitoraggio e controllo - PMC secondo l allegato B alla D.G.R. n.1105 del 28 aprile 2009

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1 E 4 Piano di monitoraggio e controllo - PMC secondo l allegato B alla D.G.R. n.1105 del 28 aprile 2009 QUADRO SINOTTICO Di seguito si riporta un quadro sinottico delle attività di rilievo che saranno eseguite dall'azienda. FASI GESTORE GESTORE ARPA ARPA Autocontrollo Reporting Ispezioni Campionamenti programmate analisi 1 COMPONENTI AMBIENTALI 1.1 Materie prime A fine ciclo Annuale X NO Prodotti finiti A fine ciclo Annuale X NO 1.2 RISORSE IDRICHE Risorse idriche A fine ciclo Annuale X NO 1.3 RISORSE ENERGETICHE Energia A fine ciclo Annuale X NO 1.4 COMBUSTIBILI GPL A fine ciclo Annuale X NO 1.5 EMISSIONI IN ARIA (solo in presenza di emissioni di tipo convogliato) L allevamento non presenta emissioni di tipo convogliato 1.6 EMISSIONI IN ACQUA (solo in presenza di impianti di depurazione o scarichi autorizzati ai sensi della normativa vigente) L allevamento NON presenta impianti di depurazione NE' scarichi autorizzati 1.7 EMISSIONI DI RUMORI (solo per casi particolari elencati nelle presenti linee guida) Si ritiene, visto la ridotta rumorosità dell allevamento, di non prevedere tali misurazioni 1.8 EMISSIONE DI RIFIUTI Controllo rifiuti pericolosi Controllo rifiuti non pericolosi X X (su segnalazione/lamen tele di terzi) A fine ciclo Annuale X NO A fine ciclo Annuale X NO 1.9 SUOLO/SOTTOSUOLO (acque di falda monitorate solo nei casi previsti dall articolo 8 comma 2 della DGRV 2495/06 ) Puddu Luca 1 di 12

2 Acque di falde: l'allevamento presenta un sistema di sub-irrigazione per i reflui dei servizi igienici, non si ritiene quindi necessario nessun monitoraggio visti i ridotti quantitativi emessi. Terreni: la ditta non utilizzerà la pollina nei propri terreni ma la venderà totalmente a ditte esterne. PRESENZA DI AMIANTO Non presente FASI GESTORE GESTORE ARPA ARPA 2 GESTIONE IMPIANTO Autocontrollo 2.1 Controllo fasi critiche/manutenzione/controlli Sistemi di controllo delle fasi critiche del processo Interventi di manutenzione ordinaria Reporting Ispezioni programmate Campionamenti analisi Annuale Annuale* X NO Annuale Annuale* X NO Aree di stoccaggio Annuale Annuale* X NO * nel report saranno segnalate solo le non conformità, con le azioni correttive intraprese. 3 INDICATORI PRESTAZIONE 3.1 Monitoraggio degli indicatori di performance Monitoraggio Annuale NO X NO Puddu Luca 2 di 12

3 PREMESSA Il Piano di Monitoraggio e Controllo è un documento nato in seguito all attuazione della Direttiva IPPC (Direttiva 96/61/CE e Direttiva 2008/1/CE), che ha l'obiettivo di monitorare tutti i dati ambientali dell'allevamento e le relative performance. Il seguente documento ha l'obiettivo di descrivere la tipologia di monitoraggio predisposto per l'allevamento della azienda Bergamasco, in conformità alle indicazioni previste dall'attuale normativa, in modo particolare alla DGR 1105 del 28 aprile 2009, che ha dato delle linee guida dettagliate per gli allevamenti zootecnici. STRUTTURA DEL PIANO DI MONITORAGGIO E CONTROLLO Il Piano di Monitoraggio dell impianto comprende due parti principali: i controllo a carico del gestore i controlli a carico dell Autorità pubblica di controllo (ARPA e Amministrazioni Provinciali mediante misurazioni periodiche). Il monitoraggio delle emissioni di una attività IPPC può essere costituito dalla combinazione di diverse tipologie di misure: in continuo discontinue (periodiche e ripetute sistematicamente) stimate, stabilite cioè su calcoli o altri algoritmi basati su parametri operativi del processo produttivo. Il documento che segue è strutturato in tre sezioni che rispecchiano le tre principali tematiche da monitorare all interno dell azienda. Sezione 1 Descrive schematicamente tutte le componenti ambientali dei processi dell impianto: 1.1 elenca e quantifica le materie prime che entrano nel ciclo produttivo ed i prodotti ottenuti 1.2, 1.3, 1.4 descrivono le fonti naturali ed energetiche utilizzate (acqua, energia, ecc.) Puddu Luca 3 di 12

4 1.5, 1.6, 1.7, 1.8, 1.9 identificano quantitativamente e qualitativamente le emissioni in acqua, aria e suolo, l'eventuale inquinamento acustico e i rifiuti 1.10 per l'eventuale presenza di amianto. Sezione 2 Focalizza l attenzione sui fattori dell impianto che sono inscindibili dal processo produttivo e dall inquinamento prodotto, facendo l'analisi delle fasi critiche, degli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria e sull esistenza di aree di stoccaggio. Sezione 3 Elenca gli indicatori di pressione monitorati (indicatori di performance ambientali). Questi indicatori danno informazioni quali-quantitative che consentono di effettuare una valutazione dell efficienza e dell'efficacia del consumo delle risorse, al fine di permettere al gestore di adottare strategie migliori nei confronti dell ambiente, ad esempio il consumo di energia in un anno. Gli indicatori di performance ambientale possono essere utilizzati come strumento indiretto. Quanto sopra descritto è riassunto dal QUADRO SINOTTICO iniziale dove, oltre alle frequenze di autocontrollo da parte delle aziende, ARPAV indica la tipologia di controllo (se ispezioni programmate o campionamento/analisi) che può svolgere nell arco di validità dell Autorizzazione Integrata Ambientale così come previsto dall articolo 11 comma 3 del D. Lgs n.59/2005. FONTE E REGISTRAZIONE DEI DATI PREVISTI DAL PIANO DI MONITORAGGIO E CONTROLLO È opportuno evidenziare che, il linea di massima, non si richiede la compilazione di nuovi registri appositi per la direttiva IPPC oltre i registri già in possesso dell azienda per obbligo di legge. Ove non sia previsto un registro per la raccolta dei dati, la modalità di registrazione, a discrezione del gestore, deve essere indicata nel PMC (Piano di Monitoraggio e Controllo). Di seguito si riporterà una descrizione del monitoraggio che verrà svolto nello stabilimento preso in esame. Gli indicatori di prestazione delle attività dell'allevamento verranno comunicati annualmente, tramite supporto informatico messo a disposizione dalla Regione Veneto, secondo i dati dichiarati dal gestore. Il report dovrà essere accompagnato da un'autodichiarazione di veridicità delle informazioni trasmesse. Puddu Luca 4 di 12

5 1 COMPONENTI AMBIENTALI Consumo materie prime L'azienda effettuerà la registrazione del numero dei capi accasati nel registro ASL dove verranno riportate anche le date di accasamento. Quindi annualmente verranno trascritti tali dati nel piano di monitoraggio, precisamente al punto 1.1.A, dove sarà scritta anche la durata del ciclo (in giorni). N DURATA DATA CICLO CICLO ACCASAMENTO TIPO CAPI E N ACCASAMENTI 1 all'accasamento doc. di trasporto 2 all'accasamento doc. di trasporto 3 all'accasamento doc. di trasporto... all'accasamento doc. di trasporto La registrazione del consumo di mangimi ed integratori è già prevista dal contratto di soccida ed effettuata su appositi registri, ulteriore documentazione utilizzabile sono i documenti di trasporto. L'azienda provvederà a conservare tali dati in azienda e riportare nel piano di monitoraggio i consumi annuali (punto 1.1.B). N CICLO DATA CARICO QUANTITA' TIPOLOGIA ALIMENTO 1 a ciclo doc. di trasporto 2 a ciclo doc. di trasporto 3 a ciclo doc. di trasporto... a ciclo doc. di trasporto Nella tabella 1.1.C verranno segnati i quantitativi acquistati di altre sostanze: detergenti, sanificanti, disinfettanti, medicinali, ecc. N DURATA CICLO CICLO QUANTITA' TIPO (categoria e nome commerciale) 1 a ciclo fatture/doc. di trasporto 2 a ciclo fatture/doc. di trasporto 3 a ciclo fatture/doc di trasporto... a ciclo fatture/doc di trasporto Puddu Luca 5 di 12

6 Prodotto finito Nel punto del piano di monitoraggio verranno riportati i dati produttivi dell'allevamento, cioè i capi venduti (punto A) e la pollina. Il titolare si impegna a tenere sotto controllo la produzione di quest'ultima, anche se venduta a ditte esterne (punto B). Verrà segnata la vendita di pollina, l'acquirente e il relativo quantitativo. Tabella A N CICLO DURATA CICLO DATA CARICO N CAPI CARICATI PESO VIVO CARICATO FONTE DEL DATO 1 al momento del carico 2 al momento del carico 3 al momento del carico... al momento del carico doc. di vendita e registro mortalità doc. di vendita e registro mortalità doc. di vendita e registro mortalità doc. di vendita e registro mortalità Tabella B N CICLO DESTINATARIO DATA DI VEDITA QUANTITA' POLLINA 1 a ciclo fatture/doc. di trasporto 2 a ciclo fatture/doc. di trasporto 3 a ciclo fatture/doc. di trasporto... a ciclo fatture/doc. di trasporto Consumo risorse idriche La quantificazione dei consumi verrà fatta tramite la lettura del contatore. I dati verranno inseriti e inviati all autorità competente attraverso i report annuali (punto 1.2.1). N CICLO U.M. (unità di misura) 1 a ciclo rilievo contatore 2 a ciclo rilievo contatore 3 a ciclo rilievo contatore... a ciclo rilievo contatore Puddu Luca 6 di 12

7 1.3 - Consumo energia Il consumo energetico verrà rilevato dal contatore Enel e i dati dei consumi riportati nelle fatture di vendita dell'energia elettrica. Bimestre Consumo corrente elettrica 1 ogni due mesi fatture ditta fornitrice/contatore 2 ogni due mesi fatture ditta fornitrice/contatore 3 ogni due mesi fatture ditta fornitrice/contatore... ogni due mesi fatture ditta fornitrice/contatore Produzione corrente elettrica FOTOVOLTAICO annuale fatture Combustibili La tipologia di allevamento scelta dall'azienda (pollastre da svezzamento) prevede nei primi giorni di allevamento il riscaldamento dei pulcini tramite gpl. Consumo GPL annuale Fatture/documento trasporto Emissioni in aria L allevamento non presenterà scarichi di tipo convogliato Emissioni in acqua L allevamento non presenterà scarichi in acqua Rumore L allevamento presenta una matrice rumore trascurabile, non si prevedono quindi ulteriori controlli. Puddu Luca 7 di 12

8 1.8 - Rifiuti L azienda dovrà registrare, per obbligo di legge, i rifiuti prodotti e trasportati nel registro di carico/scarico e formulario. Annualmente il gestore dell allevamento invierà il quantitativo annuale di rifiuti prodotti (tonnellate all anno). Il titolare controllerà inoltre che i rifiuti, divisi per codice CER, siano stoccati in una zona impermeabile e protetta dagli agenti atmosferici. Si dovrà inoltre premurare che i rifiuti che presentano rischi di svasamento siano contenuti in bins a tenuta stagna o in appositi bacini di contenimento. Per l'individuazione delle aree di stoccaggio si prenda in considerazione la planimetria allegata alla scheda B dell'aia. I dati del formulario verranno riportati nel tabella TIPOLOGIA DESCRIZIONE RIFIUTO pericolosi non pericolosi QUANTITA'ANNUA PRODOTTA MODALITA' DI SMALTIMENTO (R/D) FONTE DEL DATO codice CER 1 Smaltimento / Recupero ditta di conferimento: fatture di conferimento a ditte specializzate 2 Smaltimento / Recupero ditta di conferimento: fatture di conferimento a ditte specializzate 3 Smaltimento / Recupero ditta di conferimento: fatture di conferimento a ditte specializzate... Smaltimento / Recupero ditta di conferimento: fatture di conferimento a ditte specializzate Suolo e sottosuolo Acque di falda L allevamento non presenta lagoni. Puddu Luca 8 di 12

9 1.9.2 Terreni Come già specificato l'azienda non utilizzerà pollina sui propri terreni poiché verrà totalmente venduta Presenza di amianto L'azienda non presenta amianto. 2 GESTIONE DELL IMPIANTO 2.1 Controllo fasi critiche, manutenzione, depositi Nel settore dell'allevamento avicolo, in cui è difficile un controllo analitico dei parametri, la fase di controllo della gestione dell'impianto, ed un adeguato confronto con le Migliori Tecniche Disponibili (MTD o BAT), diventa di fondamentale importanza per garantire il contenimento delle emissioni nell ambiente e la valutazione di aspetti ambientali significativi sui quali siano stati fissati obiettivi di qualità. Nel punto 2 del piano è stato previsto il monitoraggio dei seguenti interventi: Tabella Sistemi di controllo della fasi critiche del processo FASE / ATTIVITA' CRITICITA' PARAMETRO D'ESERCIZIO allevamento controllo decessi verifica giornaliero registrazione pioggia sui piazzali dilavamento acque meteoriche verifica della rete di scolo dopo piogge intense registrazione delle anomalie e delle azioni correttive alimentazione concentrazione di azoto e fosforo S.S. P.G. e P annuale cartellini mangimi Puddu Luca 9 di 12

10 Tabella Interventi di manutenzione ordinaria / straordinaria MACCHINARIO TIPO INTERVENTO AUTOCONTROLL O REGISTRAZIONE umidità lettiera controllo visivo giornaliero abbeveratoi controllo funzionalità giornaliero Manutenzione ordinaria distribuzione mangime controllo funzionalità giornaliero pavimentazione verifica buono stato inizio ciclo corretta esecuzione e pulizia e disinfezione rispetto periodo di fine ciclo vuoto sanitario derattizzazione controllo presenza roditori all'occorrenza controllo mosche intervento con insetticidi o larvicidi all'occorrenza MACCHINARIO TIPO INTERVENTO REGISTRAZIONE Manutenzione straordinaria impianto elettrico impianto idrico ripristino impermeabilità pavimentazione ripristino condizioni regolari ripristino condizioni regolari ripristino condizioni regolari all'occorrenza all'occorrenza all'occorrenza rapporto tecnico rapporto tecnico rapporto tecnico Puddu Luca 10 di 12

11 Tabella Aree di stoccaggio STRUTTURA DI CONTENIMENTO TIPO DI CONTROLLO REGISTRAZIONE silos alimenti controllo visivo dello stato di conservazione giornaliero frezeer carcasse verifica del funzionamento giornaliero deposito rifiuti verifica condizioni di stoccaggio giornaliero 1) Controllo animali morti: il monitoraggio permette di confrontare il numero dei capi deceduti con le normali curve di mortalità della specie allevata e di consultare tempestivamente il medico veterinario in caso di anomalie; 2) Controllo drenaggio acque meteoriche: l'azienda dovrà verificare il corretto drenaggio delle acque piovane per evitare che queste entrino in contatto con gli effluenti zootecnici e per escludere la formazione di pozzanghere, che producono odori e insetti; 3) Controllo composizione dei mangimi: tramite la tabella B-alimenti dovranno essere accertate le percentuali dei componenti dei mangimi utilizzati durante tutto l'arco dell'anno (sostanza secca, proteina grezza e fosforo); i dati della composizione potranno essere ricavati dagli stessi cartellini presenti su ogni carico di mangime; 4) Controllo umidità lettiera: tale controllo è importante in quanto l entità delle emissioni di gas serra e di odori dipende dalla qualità della lettiera. Su lettiere umide si innescano fermentazioni anaerobiche, all origine delle emissioni di CH 4, N 2 O e odori molesti decisamente superiori a quelli che si hanno con lettiera asciutta; 5) Verifica impianti di abbeveraggio: per ridurre sprechi della risorsa idrica e ridurre quindi l'umidità della lettiera; 6) Verifica impianto di distribuzione mangimi: per evitare gli sprechi e ostruzioni lungo il percorso; 7) Controllo del buono stato della pavimentazione: per garantire l'impermeabilità delle superfici di stabulazione ed evitare infiltrazioni nel sottosuolo; Puddu Luca 11 di 12

12 8) Verifica delle operazioni di pulizia e disinfezione: tali operazioni permettono di sanificare gli ambienti e di abbattere la carica di patogeni naturalmente presente in ogni allevamento.la corretta esecuzione delle operazioni permetterà inoltre di controllare il consumo di acqua. 9) Controllo trappole per la derattizzazione: allontanamento di eventuali animali morti e sostituzione delle trappole in caso di necessità: 10) Controllo mosche: qualora gli operatori notassero un aumento anomalo delle presenza dell'insetto si provvederà ad organizzare una serie di interventi con insetticidi o larvicidi; 11) Controllo dei silos: la verifica dell'integrità delle strutture di stoccaggio dei mangimi permette di garantire il corretto immagazzinamento dell'alimento; 12) Verifica funzionamento freezer: il proprietario controllerà giornalmente il corretto funzionamento per assicurare la conservazione delle carcasse dei morti; 13) Verifica del corretto stoccaggio delle sostanze pericolose (disinfettanti, sanificanti, detergenti): cioè pulizia del locale, stoccaggio per categorie di prodotti omogenei, assenza di liquidi nel bacino di contenimento, ecc; In caso di necessità l'azienda provvederà alla manutenzione straordinaria degli impianti (elettrico, idrico, ventilazione, ecc) avvalendosi della consulenza di tecnici specialisti. Puddu Luca 12 di 12

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